La ricerca sociale by Lucia Gangale
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Prof.ssa Lucia Gangale
» Che cos’è la ricerca sociale. La ricerca sociale mira a raggiungere dei risultati verificabili ed attendibili nell’ambito dello studio della società, utilizzando un metodo scientificamente valido. Come affermano Pedon e Gnisci (Metodologia della ricerca psicologica, Il Mulino, Bologna, 2004), «il termine validità indica la solidità e l’attendibilità di un’indagine, ossia una vera corrispondenza tra mondo reale e conclusioni di una ricerca».
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» RICERCA QUANTITATIVA E QUALITATIVA
» La distinzione corrisponde alla differenza tra numerico e non numerico. Nella ricerca quantitativa si raccoglie un’ampia quantità di dati su ampi gruppi in un tempo piuttosto breve. Strumento principe di questo tipo di ricerca è il questionario.
» Le ricerche qualitative non sono, invece, orientate alla quantità, bensì alla qualità dei materiale raccolto e da analizzare, per cui funzioneranno molto bene interviste e ricerche che possano permettere di raccogliere delle informazioni specifiche su ciò che si vuole studiare.
» IL QUESTIONARIO
» Il questionario contiene una serie di domande poste a dei soggetti che fanno parte di un campione rappresentativo dell’intera popolazione. In genere è cartaceo ed è uguale per tutti i soggetti intervistati, ma può essere anche online. È composto da domande a risposta chiusa. È attuabile in breve tempo e può essere somministrato a campioni molto vasti, a differenza delle interviste qualitative.
» L’OSSERVAZIONE » Questa modalità permette al ricercatore di studiare
persone o gruppi mentre agiscono in maniera spontanea nel loro ambiente naturale. Il suo compito è quello di essere esterno al campo di osservazione e di non interferire col gruppo, oppure mischiarsi molto bene al suo interno, tanto da passare inosservato. L’osservazione partecipante consente di studiare una comunità sul campo a stretto contatto con i componenti, condividendone gli stili di vita. L’osservazione sistematica è utilizzata per studiare un particolare aspetto di un fenomeno o di una comunità.
» L’ESPERIMENTO » Ha lo scopo di scoprire i rapporti di causa-effetto fra due fenomeni
o variabili. Possono essere effettuati in laboratorio o sul campo. Il ricercatore non si limita ad osservare il soggetto, ma organizza e controlla le condizioni per un’osservazione programmata. Nell’esperimento, il ricercatore può utilizzare due gruppi: il gruppo sperimentale, in cui vi è la presenza della variabile da studiare; il gruppo di controllo, dove tale variabile è assente. Ad esempio ciò accade nel celebre esperimento sulle scimmie condotta da Harlow in laboratorio, o in quello sull’effetto imprinting che l’etologo Konrad Lorenz ha condotto sulle papere. Nell’esperimento sulle scimmie, queste presentavano disaffezione per una mamma di fil di ferro che le alimentava e tendevano a rifugiarsi nella mamma morbida costituita da ovatta o peluche. Nel secondo esperimento, Lorenz riuscì ad imprintare le papere sostituendosi alla loro mamma nelle prime ore di vita.
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» L’INTERVISTA » Non punta alla quantità dei dati raccolti, bensì alla loro qualità. In
tal caso, il ricercatore pone al soggetto una serie di domande a risposta aperta, puntando alla profondità (qualità) delle informazioni rilevate.
» L’intervista può essere:» • strutturata: pone le stesse domande a tutti, con la stessa
formulazione e sequenza. Gli intervistati rispondono in totale libertà;
» • semistrutturata: l’intervistatore ha una traccia di argomenti da sviluppare nel corso della sua intervista e l’ordine che deve seguire non è sequenziale ma libero. Anche qui gli intervistati rispondono in libertà;
» • non-strutturata: non ci sono domande prestabilite. Il tema è presentato nella sua generalità, ogni eventuale fuori-traccia viene riportato all’interno della tematica di interesse.
» LA RICERCA-AZIONE » Mira ad ottenere degli scopi pratici di
immediata validità. Cerca di indurre al cambiamento di una certa realtà sociale o psicologica, per poi studiare gli effetti del cambiamento prodotto, in modo da migliorare le modalità di intervento. I soggetti studiati collaborano con i ricercatori per definire gli obiettivi e le strategie della ricerca.
» Alla raccolta dei dati segue l’analisi degli stessi. I dati raccolti vengono misurati in modo da offrire una descrizione quantitativa del fenomeno. Essi vengono perciò convertiti in termini matematici, chiaramente interpretabili, valutabili e misurabili. Tutti noi facciamo statistiche, anche uno studente che effettua una media tra i voti conseguiti durante l’anno per misurare il voto scolastico di fine anno.
» I tre settori della statistica. Nella statistica abbiamo tre settori fondamentali:
» la statistica descrittiva: misura tabelle, grafici, misure, indici;
» la statistica induttiva: che procede dal particolare al generale, cioè dal singolo caso di studio, per generalizzare le conclusioni ottenute su campioni di soggetti
» le misure di correlazione: per conoscere la relazione esistente tra due variabili e così, eventualmente, predire i valori di una variabile a partire dalla conoscenza dell’altra variabile.
» I dati raccolti vanno 1) organizzati; 2) analizzati e sintetizzati; 3) rappresentati su grafici e tabelle; 4) utilizzati per stabilire eventuali correlazioni e probabilità.
» Organizzazione dei dati. I dati vengono ordinati, elaborati ed interpretati. Per farlo il metodo più comune è l’utilizzo di tabelle rettangolari dove in una riga abbiamo i casi di studio ed in colonna le variabili. Le celle che scaturiscono dall’incrocio fra riga e colonna presentano un dato, cioè il valore assunto da una determinata variabile su di un determinato caso. Questa tabella si chiama matrice dati.
» Analisi e sintesi. Per riassumere i dati raccolti utilizziamo frequenza, moda, media e mediana.
» La distribuzione di frequenza ci dice come una variabile si distribuisca tra i dati studiati, all’interno del campione di ricerca.
» La moda è il valore che appare più spesso in un insieme di numeri. Ad esempio all’interno della stringa numerica 533339900 la moda è il numero 3 che compare più spesso.
» La mediana di un insieme numerico corrisponde al numero che occupa il posto centrale in un insieme ordinato per valore crescente e decrescente. Ad esempio nell’insieme 1222334447 la mediana è 3 perché ci sono quattro numeri prima e quattro numeri dopo.
» La mediana serve a suddividere una serie di dati in due parti uguali. La media di un insieme numerico corrisponde alla somma dei valori divisa per il numero degli elementi di un insieme. Poiché la media può fornire un’immagine falsata della realtà, è opportuno calcolare anche quanto ogni singolo valore si discosti dal valore medio.
» Grafici e tabelle. In esse compare una sintetica rappresentazione dei dati raccolti, che possono così essere facilmente analizzati ed interpretati. Si possono utilizzare diagrammi a barre, diagrammi a nastri, diagrammi a torta, istogrammi, poligoni di frequenza.
Diagramma a barre Diagramma a nastri
Diagramma a torta
Istogramma
Poligono di frequenza
» Correlazione e probabilità. Nella correlazione la statistica studia le relazioni tra i vari dati. Nella probabilità calcola la possibilità che un evento accada.