La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 1 . La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile La relazione sulla gestione dei bilanci d’esercizio alla luce delle novità introdotte dal D.Lgs. 32/2007 a cura del GRUPPO DI STUDIO ANALISI DI BILANCIO di OPEN Dot Com Spa www.adb.opendotcom.it adb @ opendotcom.it tel. 0171700700

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. La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile La relazione sulla gestione dei bilanci d’esercizio alla luce delle novità introdotte dal D.Lgs. 32/2007 a cura del GRUPPO DI STUDIO ANALISI DI BILANCIO di OPEN Dot Com Spa www.adb.opendotcom.it adb @opendotcom.it tel. 0171700700. 1. - PowerPoint PPT Presentation

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La relazione sulla gestioneArt. 2428 Codice Civile

La relazione sulla gestione dei bilanci d’esercizio alla luce

delle novità introdotte dal D.Lgs. 32/2007

a cura delGRUPPO DI STUDIO ANALISI DI BILANCIO

di OPEN Dot Com Spa

www.adb.opendotcom.it [email protected] tel. 0171700700

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La relazione sulla gestione

Soggetti obbligati Riferimenti normativi Entrata in vigore I nuovi elementi (art. 2428 C.C., c. 1-2)

L’analisi della situazione della società, dell’andamento e del risultato della gestione

Gli indicatori di risultato Informazioni attinenti all’ambiente e al personale Le informazioni sui principali rischi ed incertezze

Ulteriori elementi (art. 2428 C.C., c. 3-5) Ulteriori informazioni

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RELAZIONE SULLA GESTIONE

Novità del D.Lgs. n. 32/2007

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Soggetti obbligati

Soggetti obbligati alla redazione della Relazione sulla Gestione

Le società di capitali

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Soggetti obbligati - Eccezioni

Eccezione: art. 2435-bis C.c. - comma 6

Gli amministratori che redigono il bilancio in forma abbreviata non sono tenuti alla redazione della relazione sulla gestione qualora nella Nota Integrativa forniscano le seguenti informazioni:

Numero e valore nominale delle azioni proprie e delle azioni/quote di società controllanti possedute dalla società

Numero e valore nominale delle azioni proprie e delle azioni/quote di società controllanti acquistate o alienate dalla società nel corso dell’esercizio

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Bilancio in forma abbreviata

L’art. 1 del D.Lgs. 173/2008 ha modificato i parametri al di sotto dei quali è possibile redigere il bilancio in forma abbreviata.

Ai sensi del novellato art. 2435-bis C.c., le società di capitali non quotate possono redigere il bilancio in forma abbreviata quando nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti:

-Totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 4.400.000 euro

-Ricavi delle vendite e delle prestazioni: 8.800.000 euro

-Dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 50 unità

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Bilancio in forma abbreviata

DECORRENZA DEI NUOVI LIMITI

Ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs. 173/2008 le suddette novità si applicano ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio da data successiva a quella della sua entrata in vigore, coincidente con il 21.11.2008

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Bilancio in forma abbreviata

Fino agli esercizi aventi inizio prima del 21.11.2008 (per i soggetti “solari” fino all’esercizio 2008), le società di capitali non quotate possono redigere il bilancio in forma abbreviata quando nel primo esercizio o, successivamente, per due esercizi consecutivi, non abbiano superato due dei seguenti limiti:

-Totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 3.650.000 euro

-Ricavi delle vendite e delle prestazioni: 7.300.000 euro

-Dipendenti occupati in medio durante l’esercizio: 50 unità

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Bilancio in forma abbreviata

Per i soggetti “solari”Dall’esercizio

2009

Fino all’esercizio

2008

Totale dell’attivo dello stato patrimoniale

4.400.000 euro3.650.000

euro

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

8.800.000 euro7.300.000

euro

Dipendenti mediamente occupati 50 unità 50 unità

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Riferimenti normativi

RIFERIMENTI NORMATIVI

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Riferimenti normativi

Il Decreto Legislativo 2 febbraio 2007 n. 32 ha recepito la Direttiva del Parlamento Europeo 2003/51/UE introducendo attraverso l’art. 1 le seguenti modifiche relative alla relazione sulla gestione:

al Codice Civile, art. 2428, per il bilancio di esercizio delle imprese mercantili, industriali e di servizi; al D.Lgs. 09/04/1991 n. 127, art. 40, per i bilanci consolidati delle stesse; al D.Lgs. 27/01/1992 n. 87, art. 3, in materia di intermediazione finanziaria; al D.Lgs. 07/09/2005 n. 209, artt. 94 e 100, per le imprese di assicurazione.

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Riferimenti normativi

Art. 2428 del Codice Civile

Testo previgente Nuovo testo

1 comma

Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori sulla situazione della società e sull'andamento della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti.

Il bilancio deve essere corredato da una relazione degli amministratori contenente un'analisi fedele, equilibrata ed esauriente della società e dell'andamento e del risultato della gestione, nel suo complesso e nei vari settori in cui essa ha operato, anche attraverso imprese controllate, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti, nonché una descrizione dei principali rischi e incertezze cui la società è esposta.

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Riferimenti normativi

Testo previgente Nuovo testo

2 comma

L'analisi di cui al primo comma è coerente con l'entità e la complessità degli affari della società e contiene, nella misura necessaria alla comprensione della situazione della società e dell'andamento e del risultato della sua gestione, gli indicatori di risultato finanziari e, se del caso, quelli non finanziari pertinenti all'attività specifica della società, comprese le informazioni attinenti all'am-biente e al personale. L'analisi contiene, ove opportuno, riferimenti agli importi riportati nel bilancio e chiarimenti aggiuntivi su di essi.

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Riferimenti normativi

Il Decreto Legislativo 6 novembre 2007 n. 195, art.2 comma 1 ha abrogato il quarto comma dell’art. 2428 del Codice Civile

Testo previgente Nuovo testo

4 comma

Entro tre mesi dalla fine del primo semestre dell’esercizio gli amministratori delle società con azioni quotate in mercati regolamentati devono trasmettere al collegio sindacale una relazione sull’andamento della gestione, redatta secondo i criteri stabiliti dalla Commissione nazionale per le società e la borsa con regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. La relazione deve essere pubblicata nei modi e nei termini stabiliti dalla Commissione stessa con il regolamento anzidetto.

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Altri riferimenti

Commissione per i Principi Contabili CNDCR: Relazione sulla gestione delle imprese mercantili, industriali e di servizi – 2007 – CNDCR

Documento n. 1 – ottobre 2008 – Istituto di Ricerca dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili

Circolare del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile – 14 gennaio 2009 - CNDCEC

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Altri riferimenti

La circolare CNDCEC del 14 gennaio 2009, ipotizza due livelli

di Relazione sulla Gestione:

il primo, più semplice, riservato alle società di minori dimensioni

il secondo, più articolato, riservato a quelle di maggiori dimensioni

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Altri riferimenti

Per stabilire il livello dimensionale, la circolare fa riferimento ai parametri quantitativi individuati dal Legislatore Comunitario (Direttiva 788/660/Cee, articolo 27).

Sono società di maggiori dimensioni quelle che alla data di chiusura del bilancio superano nel primo esercizio o, successivamente per due esercizi consecutivi, due dei tre limiti numerici seguenti:

•totale dell’attivo dello stato patrimoniale: 43.000.000 euro;

•ricavi delle vendite e delle prestazioni: 50.000.000 euro;

•numero dei dipendenti occupati in media durante l’esercizio: 250.

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Entrata in vigore

Si rammenta che, il D.Lgs 32/2007 ha introdotto il nuovo comma 2 dell’articolo 2409-ter del Codice

Civile, dove alla lettera e), è previsto che l'organo di controllo deve pronunciarsi anche sulla coerenza

della Relazione sulla Gestione con il bilancio.

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Entrata in vigore

Entrata in vigore

Le nuove disposizioni si applicano ai bilanci relativi agli esercizi aventi inizio dal 12/04/2007 (data di

entrata in vigore del decreto)

Quindi con riferimento alle società con esercizio coincidente con l’anno solare, dal bilancio d’esercizio

chiuso al 31/12/2008

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I nuovi elementi – L’analisi della situazione della società e dell’andamento e del risultato della

gestione

L’ANALISI della SITUAZIONE della SOCIETA’ e

dell’ANDAMENTO e del RISULTATO della GESTIONE

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I nuovi elementi – L’analisi della situazione della società e dell’andamento e del risultato della

gestione

Scenario di mercato e posizionamento:

Scenario di mercato

Aspetti competitivi

Linea offerta

Posizionamento

Partnership strategiche

Mercato e rapporto con la clientela

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I nuovi elementi – L’analisi della situazione della società e dell’andamento e del risultato della

gestione

Descrizione dei principali investimenti effettuati

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Gli INDICATORI di RISULTATO:

-FINANZIARI

-NON FINANZIARI

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Gli indicatori di risultato finanziari:

Stato patrimoniale e conto economico riclassificati

Analisi degli indicatori di risultato finanziari

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Ha lo scopo di ricomporre i dati di bilancio sulla base di regole precise e predefinite al fine di ottenere degli aggregati con un significato superiore rispetto alla normale lettura.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Si ricorre alla Riclassificazione per diverse finalità:

concentrarsi sulla lettura di aggregati di un unico tipo: finanziario, gestionale, funzionale;

rendere omogenei i dati aggregati per agevolarne il confronto con gli esercizi precedenti della medesima azienda e/o con lo stesso esercizio di altre aziende appartenenti ad un gruppo omogeneo;

ricondurre i dati di bilancio ad una lettura più focalizzata all’andamento gestionale dell’azienda: valore aggiunto, reddito operativo, passività e attività correnti...etc.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

separare ed evidenziare il risultato delle attività caratteristiche da quelle extra-caratteristiche;

cercare di smussare certe impostazioni di bilancio adottate solo per fini fiscali;

individuare aggregati precisi al fine di procedere all’analisi per indici.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

La riclassificazione interessa sia lo Stato Patrimoniale che il Conto Economico.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Riclassificazione Finanziaria di Stato Patrimoniale

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

STATO PATRIMONIALE ATTIVO STATO PATRIMONIALE PASSIVO

1) ATTIVO CIRCOLANTE (o A BREVE)1.1) LIQUIDITA’ IMMEDIATE1.2) LIQUIDITA’ DIFFERITE1.3) RIMANENZE2) ATTIVO IMMOBILIZZATO (o A LUNGO)2.1) IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI2.2) IMMOBILIZZAZIONI MATERIALI2.3) IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

1) PASSIVITA’ CORRENTI2) PASSIVITA’ CONSOLIDATE3) PATRIMONIO NETTO

CAPITALE INVESTITO CAPITALE ACQUISITO

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Questa riclassificazione ha lo scopo di riordinare le principali voci di patrimonio secondo un criterio temporale che per l’attivo riguarda la rapidità di trasformarsi in liquidità, mentre per il passivo la velocità di estinzione.

Il discrimine temporale è individuato dal periodo di 12 mesi, dove ogni attività o passività che si “trasforma/estingue” entro 12 mesi verrà definita “a breve” o “corrente”, mentre oltre i 12 mesi verrà definita “differita” o “consolidata”.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

All’interno dell’Attivo Circolante (o A Breve) ci sono tutte le voci di bilancio che si trasformeranno in liquidità entro 12 mesi: le liquidità immediate ovvero le voci di bilancio di sicura trasformazione: denaro e assegni in cassa, conti correnti bancari attivi; le liquidità differite ovvero tutte le altre poste in scadenza, tra cui sicuramente i crediti commerciali; le rimanenze ovvero le giacenze di magazzino iscritte in bilancio.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Nell’Attivo Immobilizzato (o A Lungo) vengono indicate tutte le voci di bilancio caratterizzate dalla possibilità di trasformarsi in liquidità in un tempo medio/lungo, ovvero, in special modo, le Immobilizzazioni in tutte le forme: Immateriali, Materiali e Finanziarie.

Dalla somma dei due macro aggregati si ricava il Capitale Investito

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Le Passività Correnti sono le voci passive di bilancio che si estingueranno entro 12 mesi, pertanto rientrano in questo aggregato anche le voci di debito a lungo che si estingueranno entro 12 mesi (esempio: prossime rate di mutuo decennale).

Le Passività Consolidate, sono le voci passive di bilancio che si estingueranno secondo un orizzonte temporale superiore ai 12 mesi, pertanto rientrano in questo aggregato anche il Fondo TFR al netto della quota relativa a dimissioni, pensionamenti, licenziamenti che si estingueranno entro i 12 mesi successivi. (per i fondi rischi ed oneri è necessario affrontare caso per caso).

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Il Patrimonio Netto rappresenta quella fonte di finanziamento destinata a rimanere nella società a garanzia degli impegni assunti nel corso dell’attività, ad eccezione delle operazioni riguardanti la distribuzione di utili.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

La Riclassificazione Finanziaria dello Stato Patrimoniale, è in grado di dare informazioni sia su indicatori patrimoniali che su indicatori di liquidità, ovvero individuare, per ogni aggregato patrimoniale attivo la tipologia di finanziamento con cui è stato coperto:

o MARGINE / INDICE di STRUTTURA PRIMARIOo MARGINE / INDICE di STRUTTURA SECONDARIOo MARGINE / INDICE di LIQUIDITA’ PRIMARIO O ACID

TESTo MARGINE / INDICE di LIQUIDITA’ SECONDARIO

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Riclassificazione di Conto Economico

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Le riclassificazioni di Conto Economico sono molteplici e dotate di diversi livelli di aggregazione a seconda dei risultati che si intende evidenziare. Le più utilizzate sono:

• RICLASSIFICAZIONE A COSTO DEL VENDUTO

• RICLASSIFICAZIONE A MARGINE DI CONTRIBUZIONE

• RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

RICLASSIFICAZIONE A COSTO DEL VENDUTO

I costi sono riclassificati per destinazione in modo da essere direttamente imputati alle aree gestionali di riferimento. E’ uno schema solitamente utilizzato dalle imprese di trasformazione industriale, mentre ha minor valore di analisi nei casi di imprese di servizi o commerciali.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

RICLASSIFICAZIONE A MARGINE DI CONTRIBUZIONE

I costi sono riclassificati facendo una distinzione tra quelli variabili - rispetto ai volumi di vendita - e quelli fissi, mettendo appunto in evidenza il margine di contribuzione. E’ uno schema utilizzato per valutare o verificare scelte di esternalizzazione (outsourcing), ovvero scegliere se produrre (Do) o comprare da altri (Buy), infatti se applicata a singoli gruppi di prodotti può evidenziare l’apporto di ogni singolo articolo alla copertura dei costi di struttura (costi fissi).

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

RICLASSIFICAZIONE A VALORE AGGIUNTO

I costi sono riclassificati secondo la loro natura e vengono suddivisi tra costi interni ed esterni all’azienda. E’ il tipico schema di riclassificazione utilizzato quando si dispone esclusivamente di dati di bilancio (civilistico) e proprio del bilancio mantiene la struttura scalare che partendo dai Ricavi giunge alla determinazione del risultato d’esercizio passando attraverso risultati reddituali intermedi.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Conto economico riclassificazione a valore aggiunto:

Ricavi delle vendite e delle prestazioni

+ Variazione rimanenze prodotti in lavorazione, semilavorati e finiti

+ Variazione lavori in corso su ordinazione

+ Incrementi immobilizzazioni per lavori interni

VALORE DELLA PRODUZIONE

- Acquisti materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci

+ Variazione rimanenze materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

- Costi per servizi e per godimento beni di terzi

VALORE AGGIUNTO

- Costo per il personale

MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)

- Ammortamenti e svalutazioni

- Accantonamenti per rischi e altri accantonamenti

REDDITO OPERATIVO

+ Altri ricavi e proventi

- Oneri diversi di gestione

+ Proventi finanziari

+ Saldo tra oneri finanziari e utile/perdita su cambi

REDDITO CORRENTE

+ Proventi straordinari

- Oneri straordinari

REDDITO ANTE IMPOSTE

- Imposte sul reddito

REDDITO NETTO

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

VALORE DELLA PRODUZIONE

Indica il risultato derivante dalla reale attività caratteristica dell’azienda, ovvero della bontà del business come opera imprenditoriale senza le variazioni dipendenti da fattori esterni o di gestione aziendale, prende in considerazione sia l’attività produttiva svolta dall’azienda nei confronti di terzi esterni che quella rivolta all’interno: al magazzino, ai lavori in corso, all’incremento di immobilizzazioni.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

VALORE AGGIUNTO

Deriva dalla differenza tra il valore della produzione ed i fattori esterni che direttamente entrano a far parte di questa (materie prime, servizi, godimento di beni di terzi); è un primo risultato che segnala l’ammontare residuo a disposizione dell’azienda per remunerare i fattori produttivi interni.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

MARGINE OPERATIVO LORDO (MOL)

E’ dato dal Valore Aggiunto al netto dei costi del personale e, può essere considerato un primo indicatore di risultato operativo. Questo valore se rapportato al fatturato indica in maniera indicativa la capacità dell’azienda di autofinanziarsi tramite la produzione di liquidità derivante dall’attività operativa.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

REDDITO OPERATIVO

Il margine operativo lordo al netto di ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti genera questo risultato che esprime la redditività che l’azienda è in grado di conseguire esclusivamente tramite l’attività caratteristica, senza considerare gli effetti della gestione finanziaria, straordinaria e fiscale. E’ un ottimo indicatore che sintetizza le reali potenzialità dell’attività svolta dall’azienda. Tenendo conto che molto spesso la gestione straordinaria influisce poco o nulla sul risultato finale, già dal reddito operativo si possono verificare le reali potenzialità dell’azienda nel remunerare il capitale di terzi (gestione finanziaria) nonché il capitale proprio (utile d’esercizio).

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

REDDITO CORRENTE

Dato dal Reddito Operativo al netto del risultato della gestione finanziaria dell’azienda. Confrontato con il reddito operativo permette di comprendere immediatamente se l’attività dell’impresa è in grado di remunerare il capitale preso in prestito dai terzi, e parimenti apprezzare il peso della componente finanziaria sulla realizzazione dell’oggetto sociale.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

REDDITO ANTE-IMPOSTE E REDDITO NETTO

Il Reddito ante-imposte è influenzato dal saldo della gestione straordinaria.

Il Reddito netto è il reddito al netto delle imposte e deve corrispondere al risultato d’esercizio del bilancio civilistico.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Analisi degli indicatori finanziari di risultato:

Indicatori economici

Indicatori patrimoniali

Indicatori di liquidità

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori economici per la relazione sulla gestione (primo livello):

R.O.E.

R.O.I.

R.O.S.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

INDICATORI ECONOMICILa Redditività della Gestione, nelle sue interazioni con la

capacità remunerativa del flusso dei ricavi, evidenzia come tale flusso rappresenti il principale mezzo di copertura dei costi e degli oneri di diversa specie considerati come controparte in base alla loro competenza.

La differenza a vantaggio dei ricavi (SURPLUS) che eventualmente ne deriva, costituisce la fonte di remunerazione del Capitale di Rischio e l’eventuale accantonamento a Riserva di tale Surplus consente di attivare un meccanismo di stabilizzazione durevole della performance reddituale dell’impresa.

La capacità da parte dell’impresa di garantire in maniera durevole nel tempo la remunerazione dei fattori produttivi e del Capitale di Rischio è una qualità imprescindibile al fine di poter reperire le fonti necessarie per attuare programmi di sviluppo e di investimenti.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

R.O.E. RETURN ON EQUITY

REDDITO NETTO / PATRIMONIO NETTO

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

REDDITO NETTO

Reddito Netto Conto

Economico Riclassificato

PATRIMONIO NETTO

Patrimonio Netto Stato Patrimoniale

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

R.O.I. RETURN ON INVESTMENTS

REDDITO OPERATIVO / TOTALE ATTIVO

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

REDDITO

OPERATIVO

Reddito Operativo Conto

Economico Riclassificato

TOTALE ATTIVO

Totale Attivo Stato

Patrimoniale

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Il R.O.I. indica la Redditività del Capitale Investito, ovvero la capacità di produrre reddito esclusivamente tramite l’attività caratteristica e se scomposto nei fattori che lo compongono (R.O.S. e Indice di Rotazione del Capitale Investito) permette di comprendere più facilmente le dinamiche che scandiscono il manifestarsi dei seguenti fenomeni:

• Margini di profitto che si ottengono per ciascuno dei “cicli di acquisto” (materie prime – lavorazione – vendita prodotti finiti) ovvero misurazione della Redditività delle Vendite;

• Velocità con cui tali cicli si ripetono nel corso di un esercizio, ovvero misurazione della Rotazione del Capitale Investito.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

R.O.S. RETURN ON SALES

REDDITO OPERATIVO / RICAVI DI VENDITA

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

DIFFERENZA TRA VALORI E COSTI

DELLA PRODUZIONE A – B (C.E.) RICAVI DI VENDITA

A.1 (C.E.)

Oppure

A.1 + A.3 (C.E.)

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

L’analisi del Return on Sales (R.O.S.) indica la Redditività delle Vendite, ovvero mette in evidenza la capacità di generare reddito tramite l’ottimizzazione del Core Business; tale indicatore pertanto misura la crescita o decrescita dell’attività caratteristica dell’impresa ed è in grado di evidenziare la bontà del business prescelto.Tale indice muta con il mutare di due componenti fondamentali del bilancio riclassificato:

la variazione del fatturato dell’attività caratteristica; la variazione del reddito che essa produce al netto di:

Costo del Venduto; Costi di Gestione dell’Attività Operativa; Ammortamenti collegati ai principali fattori

produttivi.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori economici per la relazione sulla gestione (di secondo livello):

R.O.E. R.O.I. R.O.S.

E.B.I.T. E.B.I.T.D.A.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

EE.B.I.T.D.A. (Earnings Before Interest, Tax, Depreciation and Amortization)

EEsprime il risultato prima degli ammortamenti e delle svalutazioni, degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte.

GRANDEZZA PROVENIENZA

Margine operativo lordo + Altri ricavi – Oneri diversi

Margine operativo lordo (C.E. ricl) + A.5 (CE) – B.14 (CE)

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

EE.B.I.T. (Earnings Before Interest and Tax)

EEsprime il risultato prima degli interessi, dei componenti straordinari e delle imposte.

GRANDEZZA PROVENIENZA

Reddito operativo+ Altri ricavi – Oneri diversi

Reddito operativo (C.E. ricl) + A.5 (CE) – B.14 (CE)

Page 61: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 61

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori patrimoniali per la relazione sulla gestione (primo e secondo livello)

Margine di Struttura Primario (Margine di Copertura delle Immobilizzazioni)

Indice di Struttura Primario (Indice di Copertura delle Immobilizzazioni)

Margine di Struttura Secondario Indice di Struttura Secondario Mezzi propri / Capitale investito Rapporto di indebitamento

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

MARGINE DI STRUTTURA PRIMARIO

PATRIMONIO NETTO – TOTALE IMMOBILIZZAZIONI

Indica in che misura l’azienda riesce a finanziare le attività immobilizzate con il capitale proprio ovvero con le fonti apportate dalla proprietà per supportare l’attività caratteristica dell’impresa. Questo margine permette di dare in prima battuta un’informazione sulla capitalizzazione della società.

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 63

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Un Margine di Struttura Primario > 0 indica un buon equilibrio finanziario dato dal fatto che la proprietà è riuscita ad autofinanziare gli investimenti nell’attivo immobilizzato e per contro ricorre al capitale di terzi per finanziare l’attività operativa.

Un Margine di Struttura Primario < 0 è sintomo di dipendenza finanziaria, ovvero che l’azienda ricorre al capitale di terzi (indebitamento finanziario) per supportare l’attivo immobilizzato. Questa situazione, specie in momenti di incertezza sui mercati e quindi di rialzo dei tassi di interesse può comportare l’incremento di tensioni finanziarie e l’acuirsi di tale squilibrio.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

INDICE DI STRUTTURA PRIMARIO

PATRIMONIO NETTO / TOTALE DELLE IMMOBILIZZAZIONI

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

PATRIMONIO NETTO

A

Stato Patrimoniale

Passivo

IMMOBILIZZAZIONI

B

Stato Patrimoniale

Attivo

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Tale indicatore è in grado di evidenziare la capacità da parte dell’impresa di autofinanziare o meno l’acquisto di immobilizzazioni tramite l’apporto di Capitale e Riserve (Patrimonio Netto).

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

MARGINE DI STRUTTURA SECONDARIO

(PATRIMONIO NETTO + DEBITI A M/L TERMINE) – TOTALE IMMOBILIZZAZIONI

Questo margine permette di comprendere in maniera precisa quali siano, e se siano sufficienti, le fonti durevoli utilizzate per finanziarie l’attivo immobilizzato dell’impresa.

Quando risulta positivo, tale indice testimonia una situazione di equilibrio. Al contrario, valori negativi o prossimi allo zero denunciano una certa precarietà della struttura finanziaria.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Un Margine di Struttura Secondario > 0 indica che le fonti a medio lungo termine sono sufficienti al finanziamento delle immobilizzazioni. Tuttavia, se tale valore è eccessivamente positivo, potrebbe celare un disequilibrio dato dal fatto che l’azienda starebbe supportando anche parte del circolante (crediti e magazzino) tramite un indebitamento a medio lungo termine; ciò potrebbe comportare un disallineamento nelle rotazioni di attività e passività ed a una cattiva gestione delle liquidità che genererebbe costi inutili. Occorre pertanto confrontare il risultato con valori omogenei di settore.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Un Margine di Struttura Secondario < 0 molto spesso comporta il sorgere di costi finanziari eccessivi per sostenere l’investimento in immobilizzazioni. Infatti, tale situazione prova che le immobilizzazioni sono supportate in parte da un indebitamento a breve con maggiori costi di sostenimento (tasso di interesse) e con maggiori rischi di smobilizzo immediato in caso di richiesta di rientro dalle linee di credito concesse dagli istituti di credito.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

INDICE DI STRUTTURA SECONDARIO

(PATRIMONIO NETTO + PASSIVITA’ NON A BREVE)______________________________________________________________

TOTALE DELLE IMMOBILIZZAZIONI

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

PATRIMONIO NETTO +

PASSIVITA’ NON A BREVE

A) Stato Patrimoniale Passivo + PASSIVITA’

DIFFERITE (S.P. Riclassificato)

IMMOBILIZZAZIONI

B

Stato Patrimoniale

Attivo

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Se questo rapporto percentuale è maggiore di 100, vuol dire che una parte delle fonti consolidate, cioè con scadenza non nel breve periodo, è destinata a coprire parte del circolante netto - in particolare quella costituita dalle attività più difficilmente liquidabili e quindi "di fatto" immobilizzate; questa è la condizione "ottimale" di equilibrio economico-finanziario.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

MEZZI PROPRI / CAPITALE INVESTITO

PATRIMONIO NETTO/ TOTALE ATTIVO

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

Patrimonio

netto

A

Stato Patrimoniale Passivo TOT. ATTIVO

Totale Attivo

(S.P. Attivo)

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

RAPPORTO DI INDEBITAMENTO

(TOTALE PASSIVO – PATRIMONIO NETTO) / TOTALE ATTIVO

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

TOT. PASSIVO-

P.N.

Totale Passivo-

A (S.P. Passivo)TOT. ATTIVO

Totale Attivo

(S.P. Attivo)

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indica il grado di copertura del Capitale Investito nell’impresa con i mezzi di terzi (Passività Consolidate e Passività Correnti); nel calcolo di tale indice si tiene anche conto del Fondo di Trattamento di Fine Rapporto, dei Fondi Rischi e dei Ratei e Risconti.

A titolo di esempio si può verificare come il valore di questo indice: fino al 30% indica una buona struttura finanziaria; tra il 31% ed il 50% rivela una struttura finanziaria sufficiente; tra il 51% ed il 66% indica una struttura finanziaria tendente allo

squilibrio per l’eccessivo utilizzo di mezzi di terzi; oltre il 66% segnala la presenza di una struttura finanziaria

decisamente squilibrata per una presenza eccessiva di mezzi di terzi utilizzati per finanziare il Capitale Investito nell’impresa.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori di liquidità per la relazione sulla gestione:

(secondo livello)

Margine di Liquidità Primario

Indice di Liquidità Primario

Margine di Liquidità Secondario

Indice di Liquidità Secondario

Capitale Circolante Netto

Indice di Disponibilità

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 75

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Gli Indicatori di Liquidità permettono di verificare la solvibilità dell’azienda, cioè la capacità di far fronte ai debiti di prossima scadenza in base ai mezzi di cui dispone.

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 76

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

MARGINE DI LIQUIDITA’ PRIMARIO (Acid Test)

LIQUIDITA’ IMMEDIATE – PASSIVITA’ CORRENTI

E’ una variante più restrittiva del Margine di Liquidità secondario che prende in considerazione esclusivamente le sole attività liquide senza considerare i crediti. Questo tipo di margine difficilmente potrà essere positivo e, comunque, sarà sempre minore del Margine di Liquidità secondario; serve ad indicare l’effettiva solvibilità immediata della società, senza dover contare sulla riscossione dei crediti – specie quelli commerciali - che in determinati momenti di crisi potrebbe non essere così agevole.

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 77

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

INDICE DI LIQUIDITA’ PRIMARIO (ACID TEST)

LIQUIDITA’ IMMEDIATE / PASSIVITA’ CORRENTI

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

LIQUIDITA’ IMMEDIATE

Liquidità Immediate

(S.P. Riclassificato)

PASSIVITA’ CORRENTI

Passività Correnti

(S.P. Riclassificato)

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

MARGINE DI LIQUIDITA’ SECONDARIO

(LIQUIDITA’ IMMEDIATE + DIFFERITE) – PASSIVITA’ CORRENTI

Misura la capacità dell’azienda di estinguere i debiti entro i 12 mesi tramite la conversione in liquidità di poste a breve: cassa, conti correnti bancari e crediti commerciali esigibili entro 12 mesi, ovvero la capacità di assolvere agli impegni in scadenza senza considerare le rimanenze di magazzino, che, specie in momenti di recessione, potrebbero avere difficoltà a trasformarsi in liquidità.

Page 79: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 79

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Un Margine di Liquidità secondario > = 0, indica che le liquidità dell’azienda sono sufficienti ad onorare gli impegni a breve termine (per valori molto superiori allo zero, il risultato va confrontato con la media di settore e/o il best performer per appurare che non ci sia un eccesso di liquidità disponibile non opportunamente investito).

Un Margine di Liquidità secondario < 0 indica un disequilibrio finanziario di breve periodo dovuto al fatto che i debiti correnti non sono completamente coperti dalle liquidità immediate e differite.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

INDICE DI LIQUIDITA’ SECONDARIO

(LIQUIDITA’ IMMEDIATE + DIFFERITE) / PASSIVITA’ CORRENTI

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

LIQUIDITA’ IMMEDIATE

+LIQUIDITA’ DIFFERITE

Attivo Circolante

–Rimanenze di

Magazzino

PASSIVITA’ CORRENTI

Passività Correnti

(S.P. Riclassificato)

Page 81: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 81

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Questo indicatore misura la capacità dell’impresa di pagare i propri debiti sul breve termine tramite la realizzazione dei crediti a breve in aggiunta alle liquidità immediate, senza ricorrere alle Rimanenze di magazzino.

Tale indice viene spesso messo in relazione con la Rotazione dei Crediti Commerciali al fine di ottimizzare la gestione della liquidità sul breve termine.

In una situazione finanziaria equilibrata questo indice percentuale deve tendere a 100, infatti tale valore indica l’equivalenza tra i debiti contratti dall’azienda nel breve termine e le risorse immediate disponibili cui l’azienda può attingere per soddisfarli.

Page 82: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (CCN)

ATTIVO CIRCOLANTE – PASSIVITA’ CORRENTI

Esprime grandezze sia di tipo operativo (crediti, magazzino e debiti commerciali) sia di natura finanziaria (banche a breve, liquidità in cassa, valori bollati).

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Un CCN > 0 indica che le passività a breve trovano adeguata copertura nelle attività facilmente liquidabili. Pertanto l’azienda ha la tranquillità di poter estinguere i debiti a breve senza dover ricorrere a smobilizzi di attività a lungo termine. Un eccessivo CCN positivo potrebbe celare un disequilibrio dovuto ad un rallentamento della rotazione dei crediti commerciali e/o del magazzino; pertanto è sempre consigliabile contestualizzare il risultato confrontandolo con una media di settore o una best practice (best performer) in modo da comprendere il peso dell’informazione.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Un CCN < 0 indica che le passività correnti, in eccedenza rispetto alle attività a breve, sono utilizzate anche per finanziare l’attivo immobilizzato. Questa situazione, in caso di richiesta di rientro dalle linee di credito concesse da parte di uno o più istituti di credito, potrebbe creare delle tensioni che obbligherebbero l’azienda ad alienare parte delle proprie immobilizzazioni per poter reperire la liquidità necessaria. In tali casi, verificata la presenza costante di tale squilibrio, bisognerà operare, rinegoziando con gli istituti di credito, al fine di spostare parte delle passività a breve verso una scadenza a medio-lungo termine.

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

INDICE DI DISPONIBILITA’

(LIQUIDITA’ IMMEDIATE + DIFFERITE + RIMANENZE) / PASSIVITA’ CORRENTI

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

LIQUIDITA’ IMMEDIATE

+LIQUIDITA’ DIFFERITE

+RIMANENZE

Attivo Circolante

(S.P. Riclassificato)

PASSIVITA’ CORRENTI

Passività Correnti

(S.P. Riclassificato)

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 86

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Gli indicatori non finanziari di risultato

Si fa riferimento a indicatori di carattere quantitativo non monetario, che hanno l’obiettivo di analizzare più approfonditamente l’andamento della gestione mediante il monitoraggio dei fattori che influenzano i risultati economico - finanziari

Page 87: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 87

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Gli indicatori non finanziari di risultato

L’art. 2428 del Codice Civile richiede di riportare

gli indicatori non finanziari solo se significativi

Page 88: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 88

I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Esempi di indicatori non finanziari di risultato pertinenti all’attività specifica della società:

Indicatori di sviluppo del fatturato Indicatori basati sull’efficienza (o produttività) di

specifici fattori produttivi Indicatori di posizionamento competitivo Indicatori basati sulla customer satisfaction (qualità,

servizio offerto e immagine) Indicatori basati sull’efficienza delle operation (tempo

e produttività) Indicatori basati sulle relazioni con i clienti Indicatori di gestione dell’innovazione.

Page 89: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori di sviluppo del fatturato – Esempi

Quantità vendute per marchio

Numero punti vendita diviso per tipologia

Nel settore alberghiero: Numero camere Tasso di occupazione delle camere

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori di produttività – Esempi

Ricavi per dipendente

Produttività della forza di vendita

Produttività del lavoro

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori di sviluppo del fatturato - Esempio

Variazione dei Ricavi

E’ un indicatore di crescita dei ricavi delle vendite rispetto a più anni consecutivi

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

Ricavi delle vendite dell’anno “n” meno ricavi delle vendite

dell’anno “n-1”

A.1 (C.E. anno “n”) - A.1 (C.E. anno “n-1”)

Ricavi delle vendite dell’anno “n-1”

A.1 (C.E. anno “n-1”)

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori di produttività - Esempio

Costo del Lavoro su Ricavi

Rappresenta l’incidenza del costo del lavoro sui ricavi delle vendite

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

Costo del personale B.9 (C.E.) Ricavi delle venditeA.1 (C.E.)

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori di produttività - Esempio

Valore Aggiunto Operativo per Dipendente

E’ il rapporto tra il valore aggiunto operativo e il numero medio annuo dei dipendenti dell’azienda

NUMERATORE DENOMINATORE

GRANDEZZA PROVENIENZA GRANDEZZA PROVENIENZA

Valore aggiunto operativo

Valore aggiunto (C.E.-Ricl) + A.5

(C.E.)

Numero medio dei dipendenti

Nota integrativa

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori di posizionamento competitivo – Esempi

Quota di mercato

Indicatori basati sulla customer satisfaction – Esempi

Numero dei reclami Puntualità nelle consegne Numero clienti fedeli sul totale Spese di marketing sul fatturato Tasso incremento vendite a clienti fedeli

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori basati sull’efficienza delle operation – Esempi

Numero spedizioni per ora Percentuali di scarti Percentuali di rilavorazioni Tempo medio di lavorazione

Indicatori di gestione dell’innovazione – Esempi Tempo di introduzione di un nuovo prodotto Numero di brevetti Tasso di incidenza nuovi prodotti

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori non finanziari di risultato – Esempi

Logistica: Tempo medio di consegna Puntualità delle consegne Numero di spedizioni per ora

Ospedaliero: Tasso di occupazione dei letti Durata media dei ricoveri Costo per giorno di ricovero

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I nuovi elementi – Gli indicatori di risultato

Indicatori non finanziari di risultato – Esempi

Costruzioni e materiali edili: Mq costruiti Mq venduti Mq o mc di materiali costruiti o venduti

Alberghiero: Numero camere Tasso di occupazione delle camere

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I nuovi elementi – Le informazioni attinenti all’ambiente

Informazioni relative alle relazioni con l’ambiente

Servono per capire la situazione della società, l’andamento, le prestazioni e la conseguente valutazione dell’impatto ambientale delle attività poste in essere.

Si ritiene che le informazioni relative ai rapporti con l’ambiente debbano essere fornite ogni qualvolta esistano degli impatti ambientali significativi, con possibili conseguenze di tipo patrimoniale e reddituale per la società.

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 99

I nuovi elementi – Le informazioni attinenti all’ambiente

La circolare CNDCEC del 14 gennaio 2009 le definisce obbligatorie nei seguenti casi:

danni causati all’ambiente per cui la società è stata dichiarata colpevole in via definitiva;

sanzioni o pene definitive inflitte all’impresa per reati o danni ambientali;

emissioni gas ad effetto serra ex legge 316/2004 (obbligatoria per gli impianti soggetti ad Emissions Tradig Scheme (ETS) ed opzionale per le altre società).

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I nuovi elementi – Le informazioni attinenti all’ambiente

Esempi: Politica aziendale

Responsabilità

Risultati e performance

Scopi e contesti

Politiche di investimento ambientale

Impatto dei rischi e degli oneri ambientali sulla situazione economica e finanziaria della società

Page 101: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

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I nuovi elementi – Informazioni attinenti al personale

Informazioni relative alle relazioni con il personale

Servono per capire le modalità con cui si esplica il rapporto tra la società o il gruppo e le persone con cui collaborano e quindi per comprendere la “sostenibilità sociale” dell’azienda e la capacità di creazione di valori intangibili durevolmente ancorati ad essa.

Page 102: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 102

I nuovi elementi – Informazioni attinenti al personale

La circolare CNDCEC del 14 gennaio 2009 le definisce obbligatorie nei seguenti casi:

morti sul lavoro, per le quali è stata accertata definitivamente una responsabilità aziendale;

infortuni gravi sul lavoro che hanno comportato lesioni gravi o gravissime per i quali è stata accertata definitivamente una responsabilità aziendale;

addebiti in ordine a malattie professionali di dipendenti o ex dipendenti e cause di mobbing, per cui la società è stata dichiarata definitivamente responsabile, descrivendo la natura e l’entità di tali addebiti.

Page 103: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 103

I nuovi elementi – Informazioni attinenti al personale

Esempi:

Composizione del personale

Turnover

Formazione

Modalità retributive

Sicurezza e salute sul luogo di lavoro

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Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 104

I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze

Le informazioni sui principali rischi ed incertezze.

Il legislatore ha ritenuto di richiedere informazioni nella relazione degli amministratori sui principali rischi che gravano sull’impresa e sulle azioni intraprese per contrastarli.

In particolare, occorre: Descrivere i principali rischi ed incertezze cui la società è

esposta

Gli obiettivi e le politiche della società in materia di gestione del rischio

Page 105: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 105

I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze

I rischi e le incertezze possono essere di due tipi:

rischi finanziari (art. 2428, c. 3 punto 6 bis)

rischi non finanziari

Page 106: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 106

I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze

I rischi non finanziari

Rischi di fonte interna:

Efficacia / efficienza dei processi

Delega

Risorse umane

Integrità

Informativa

Dipendenza

Page 107: La relazione sulla gestione Art. 2428 Codice Civile

Gruppo di studio Analisi di Bilancio 26/03/09 107

I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze

I rischi non finanziari

Rischi di fonte esterna:

Mercato

Normativa

Eventi catastrofici

Concorrenza

Contesto politico – sociale (rischio paese)

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I nuovi elementi – Le informazioni sui principali rischi e incertezze

Le politiche di risposta e di riduzione dei rischi:

Eliminazione

Riduzione / Prevenzione / Protezione

Trasferimento

Assunzione

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Ulteriori elementi

In breve i

Commi successivi non modificati dal D.Lgs. 32/2007 :

Comma 3, nn. 1-6

• Attività di ricerca e sviluppo;• Rapporti con imprese controllate, collegate, controllanti e sottoposte al controllo di queste ultime;• Azioni proprie e azioni/quote di controllanti possedute• Azioni proprie e azioni/quote di controllanti acquistate o alienate nel corso dell’esercizio;• Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio;• Evoluzione prevedibile della gestione.

Comma 3, n. 6 -bis

• Obiettivi e politiche della società per la gestione del rischio finanziario;• Esposizione al rischio di prezzo, di credito, di liquidità e di variazione dei flussi finanziari.

Comma 5 • Elenco sedi secondarie

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Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis

I rischi finanziari (art. 2428 C.c. c.3 punto 6 bis)

Le informazioni relative ai rischi finanziari e alle politiche di gestione di tali rischi, sono state analizzate nel principio contabile OIC 3 emesso dall’Organismo Italiano di Contabilità.

In particolare, la relazione deve riportare: gli obiettivi e le politiche in materia di gestione del

rischio finanziario, compresa la politica di copertura per ciascuna principale categoria di operazioni previste;

l’esposizione della società ai rischi di prezzo, di credito, di liquidità e di variazione dei flussi finanziari

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Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis

I Rischi finanziari

Ai sensi del’art. 2427-bis C.c., comma 5, per l’individuazione degli “strumenti finanziari” si deve fare riferimento ai principi contabili riconosciuti in ambito internazionale, ovvero agli IAS 32 e 39.

Secondo lo Ias 32, strumento finanziario “è qualsiasi contratto che dia origine a una attività finanziaria per una entità e, di contro, a una passività finanziaria o ad uno strumento rappresentativo di capitale per un’altra entità”.

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Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis

Le informazioni da indicare, secondo il disposto dell’OIC 3, sono di due tipi:

Informazioni quantitative Informazioni qualitative

In quest’ottica si deve: Raggruppare gli strumenti finanziari per classi Determinare il grado di dettaglio di tali informazioni sulla

base della rilevanza che gli strumenti finanziari hanno nella valutazione della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell’impresa

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Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis

La natura e la dimensione del rischio derivante dagli strumenti finanziari.

La relazione sulla gestione deve mettere in evidenza i rischi derivanti dagli strumenti finanziari posseduti e il modo in cui esse sono fronteggiati:

Rischio di credito Rischio di liquidità Rischi di mercato

Rischio valutario Rischio sui tassi di interesse Rischio di prezzo

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Ulteriori elementi – art. 2428 C.c., comma 3, punto 6 bis

Obiettivi, politiche di gestione e politiche di copertura dei rischiLe informazioni qualitative.

Per ciascun rischio derivante dagli strumenti finanziari utilizzati, si deve indicare:

L’esposizione al rischio e come è originato Gli obiettivi, le politiche e le metodologie per fronteggiare il

rischio I criteri per misurare il rischio Qualsiasi variazione avvenuta nei punti di cui sopra rispetto

all’esercizio precedente

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Ulteriori elementi - Privacy

Privacy - redazione o aggiornamento DPS

Un ulteriore obbligo di indicazione di dati rilevanti nella relazione sulla gestione è disposto dal D.Lgs. 30 giugno 2003, n. 196.

E’ infatti previsto che la relazione dia espressa menzione dell’avvenuta redazione o aggiornamento del c.d. “Documento programmatico sulla sicurezza” (DPS).

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Ulteriori informazioni

Il Codice Civile prevede ulteriori obblighi: L’art. 2364, comma 2, prevede l’indicazione dei motivi che

hanno portato la convocazione dell’assemblea per l’approvazione del bilancio entro 180 giorni anziché 120;

L’art. 2391 – bis, comma1, impone alle società quotate di fornire informazioni relative alle operazioni effettuate con le parti correlate;

Per le società soggette a direzione e coordinamento, gli artt. 2497-bis, comma 5, e 2497-ter, prevedono di inserire nella relazione i rapporti intercorsi con la società, gli effetti e i suoi risultati e le decisioni influenzate dalla stessa;

Per le società cooperative, l’art. 2545, prevede l’indicazione dei criteri seguiti per il conseguimento dello scopo mutualistico.

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Consolidato

REDAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO

Il D.Lgs. 32/2007 ha modificato anche l’art. 40 del D.Lgs. 127/91 in materia di redazione della relazione sulla gestione al bilancio consolidato richiedendo di fatto le medesime informazioni sopra esaminate.

Ora è inoltre previsto che la relazione sulla gestione al bilancio consolidato e la relazione di cui all’art. 2428 del C.C. redatta dalle singole società appartenenti al gruppo possono essere presentate in unico documento con la possibilità di dare maggior importanza alle questioni che sono rilevanti per il complesso delle imprese incluse nel consolidamento.