La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

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Addizionale Irpef e imposta di soggiorno per far quadrare i conti Bilancio di previsione pag. 6 La riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico Actv pag. 8 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 BARRIERE ANTI-CUNEO SALINO, SE NE DISCUTE Il Parco dei relitti, il Consorzio delle capesante e un film sui delfini, ospiti ormai abituali del nostro litorale e dell’oasi naturalistica delle Tegnue. Sono le nuove sfide del Gruppo Turismo Chioggia, che apre a nuove proposte con l’ingresso in squadra dell’associazione “Tegnue di Chioggia”. pag. 14 AMBIENTE E TURISMO, LE TEGNUE NEL CTG Che fine ha fatto lo sbarramento salino sul Brenta? Se lo chiedono con una certa preoccupazione gli operatori agricoli e i consorzi di bonifica che, a causa di una primavera poco piovosa, hanno subito i gravi disagi della siccità e della risalita dell’acqua del mare alle foci di Brenta e Adige. pag. 20 pagg. 4-5 Nuovo Piano sociosanitario, Chioggia sta in guardia Carlo Alberto Tesserin soddisfatto: strumento normativo adeguato ai tempi. Lucio Tiozzo ammonisce: Chioggia non si “taglia” U na tavola rotonda, organizzata dal Pdl, allargata a maggioranza e op- posizione è quella che si è svolta lo scorso 8 giugno presso il centro congressi Kursaal a Sottomarina, in occasione della presentazione del nuovo Piano Sociosani- tario. Il tema trattato è davvero cruciale perché riguarda tutta la popolazione; la sanità infatti viene riorganizzata grazie al nuovo piano socio sanitario, approvato dal Consiglio Regionale. L’ospite d’eccezione è stato Leonardo Padrin, presidente della V Commissione regionale, che ha illustrato alla cittadinanza, le novità del piano. L’idea è nata dal presidente della Commissione Statuto, Carlo Alberto Tesserin, per prose- guire un lavoro grazie al supporto di tutta la cittadinanza già iniziato dal Pd che circa un anno fa aveva organizzato un dibattito pubblico sul tema. Presenti in sala molti esponenti politici locali come il consigliere regionale Lucio Tiozzo, il sindaco di Cona Anna Berto, il vicesindaco di Cavarzere Otello Piazzon, l’assessore al Sociale di Chioggia Massimiliano Tiozzo, il presiden- te della Commissione Sanità del Consiglio Comunale di Chioggia Massimo Mancini, il consigliere provinciale e comunale Beniami- no Boscolo Cappon, il personale medico e paramedico. “E’ un momento importante che si sta vivendo in Veneto – afferma con entusia- smo il Direttore generale dell’Ulss 14, Giu- seppe Dal Ben – e l’approvazione del Piano è un evento cruciale”. Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 71 www.lapiazzaweb.it di Chioggia Una proposta estiva ricca, tra novità e tradizione Eventi pag. 12 EDITORIALE Veneto Sviluppo fra poltrone & idee di Nicola Stievano I n politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi. Più che chiedersi chi nominare nel con- siglio d’amministrazione di Veneto Svilup- po, che “bandierina” piantare su ogni sin- gola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della finanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carroz- zoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere. Il problema è che si trova sempre in- vischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessu- to imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politi- che che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della finanziaria. continua a pag. 3 continua a pag. 34 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio L a presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla Giunta regionale sulle funzioni delle Province. Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico *Presidente della Provincia di Venezia di Francesca Zaccariotto*

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La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

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Addizionale Irpef e imposta di soggiorno per far quadrare i conti

Bilancio di previsione

pag. 6

La riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico

Actv

pag. 8

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

BARRIERE ANTI-CUNEO SALINO, SE NE DISCUTE

Il Parco dei relitti, il Consorzio delle capesante e un fi lm sui delfi ni,

ospiti ormai abituali del nostro litorale e dell’oasi naturalistica delle Tegnue.

Sono le nuove sfi de del Gruppo Turismo Chioggia, che apre a nuove proposte con

l’ingresso in squadra dell’associazione “Tegnue di Chioggia”.

pag. 14

AMBIENTE E TURISMO, LE TEGNUE NEL CTG

Che fi ne ha fatto lo sbarramento salino sul Brenta? Se lo chiedono con una certa preoccupazione gli operatori agricoli e i consorzi di bonifi ca che, a

causa di una primavera poco piovosa, hanno subito i gravi disagi della siccità e della risalita dell’acqua del mare alle

foci di Brenta e Adige.

pag. 20 pagg. 4-5

Nuovo Piano sociosanitario, Chioggia sta in guardiaCarlo Alberto Tesserin soddisfatto: strumento normativo adeguato ai tempi. Lucio Tiozzo ammonisce: Chioggia non si “taglia”

Una tavola rotonda, organizzata dal Pdl, allargata a maggioranza e op-posizione è quella che si è svolta lo

scorso 8 giugno presso il centro congressi Kursaal a Sottomarina, in occasione della presentazione del nuovo Piano Sociosani-tario. Il tema trattato è davvero cruciale perché riguarda tutta la popolazione; la sanità infatti viene riorganizzata grazie al nuovo piano socio sanitario, approvato dal Consiglio Regionale. L’ospite d’eccezione è stato Leonardo Padrin, presidente della V

Commissione regionale, che ha illustrato alla cittadinanza, le novità del piano. L’idea è nata dal presidente della Commissione Statuto, Carlo Alberto Tesserin, per prose-guire un lavoro grazie al supporto di tutta la cittadinanza già iniziato dal Pd che circa un anno fa aveva organizzato un dibattito pubblico sul tema. Presenti in sala molti esponenti politici locali come il consigliere regionale Lucio Tiozzo, il sindaco di Cona Anna Berto, il vicesindaco di Cavarzere Otello Piazzon, l’assessore al Sociale di

Chioggia Massimiliano Tiozzo, il presiden-te della Commissione Sanità del Consiglio Comunale di Chioggia Massimo Mancini, il consigliere provinciale e comunale Beniami-no Boscolo Cappon, il personale medico e paramedico.

“E’ un momento importante che si sta vivendo in Veneto – afferma con entusia-smo il Direttore generale dell’Ulss 14, Giu-seppe Dal Ben – e l’approvazione del Piano è un evento cruciale”.

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 71 www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

Una proposta estiva ricca, tra novità e tradizione

Eventi

pag. 12

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee di Nicola Stievano

In politica vale di più una poltrona o un’idea concreta? Domanda retorica, purtroppo per noi.

Più che chiedersi chi nominare nel con-siglio d’amministrazione di Veneto Svilup-po, che “bandierina” piantare su ogni sin-gola poltrona, i partiti veneti, con le relative “correnti”, dovrebbero interrogarsi su cosa vogliono fare della fi nanziaria regionale. Una struttura complessa e costosa, creata quasi quarant’anni fa, che dall’uomo della strada è vista come uno dei tanti carroz-zoni lasciati in piedi per sistemare i politici trombati o gli amici dei potenti di turno. In realtà Veneto Sviluppo è qualcosa di più di una scatola vuota, o almeno lo dovrebbe essere.

Il problema è che si trova sempre in-vischiata nelle pastoie burocratiche e nelle lungaggini amministrative che non hanno lo stesso passo di una crisi che morde il tessu-to imprenditoriale e, purtroppo, lascia dietro di sé una sinistra sequenza di suicidi. Per non parlare delle vere e proprie faide politi-che che negli ultimi lustri si sono consumate dietro le quinte e che hanno contribuito a rallentare se non a bloccare l’attività della fi nanziaria.

continua a pag. 3

continua a pag. 34

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

La presidente della Provincia di Venezia Francesca Zaccariotto ha inviato lo scorso 26 giugno al governatore del Veneto Luca Zaia una lettera di protesta circa alcune decisioni deliberate dalla

Giunta regionale sulle funzioni delle Province.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

di Francesca Zaccariotto*

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Page 5: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

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EventiLA CITTÀ DEI RAGAZZI, UN GRANDE SUCCESSO

Grande successo per la settima edizione de La Città dei ragazzi che si è svolta il 21

e 22 giugno scorsi. Due giorni di giochi, laboratori, musica e spettacoli che dalle ore 17 hanno popolato Piazza Europa di Sottomarina di bambini e famiglie.

L’edizione di quest’anno ha ospitato, il 21 giugno, la serata conclusiva di Un palco per la scuola, Vitamine Creative; 800 studenti coinvolti e oltre 50 insegnanti che durante

la cerimonia pubblica hanno ricevuto le targhe e i riconoscimenti per il lavoro

teatrale svolto durante l’anno. Il progetto è promosso dalla Città di Chioggia, Provincia

di Venezia - Assessorato alla Cultura, Regione del Veneto con la collaborazione di Arteven Circuito Teatrale Regionale e il

sostegno di Despar per il sociale.

Al Museo civicoLA MOSTRA “GENTE DI MARE DEL ‘900”

La mostra “Gente di Mare del 900” al Museo Civico. Dal 7 Luglio a 31 Luglio i visitatori potranno ripercorrere le tappe e la storia della marineria chioggiotta attraverso foto, modellini navali, strumenti della navigazione, og-getti e tanto altro. La mostra è curata dall’Auser di Chioggia in collaborazione con lo storico locale Dalio Ballarin. Giorni e orari apertura museo lunedì chiuso martedì-mercoledì-giovedì 9:00/13:00 giovedì-venerdì-sabato-domenica 9:00/13:00-21:00/23:15

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I commercianti: “Non trascurate quest’area

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Gli ambientalisti dicono no all’Urbanizzazione di Ca’ Roman

CULTURA

pag. 24

Che bella Chioggia...“effetto notte”

Per i colleghi under 35PREMIO GIORNALISTICO PER RICORDARE GIORGIA

Per ricordare una collega straordinaria nasce il Premio giornalistico “Giorgia Iaz-zetta”, istituito da NordestNet e patrocinato dall’Ordine dei

Giornalisti del Veneto. Il 30 novembre 2011 è scomparsa prematuramente Giorgia Iazzetta. Giorgia aveva lavorato per molti anni anche anche con noi de “La Piazza”. Per ricordare il suo lavoro e la sua memoria. Il premio è destinato a giornalisti iscritti all’albo del Veneto che, alla data del 30 giugno 2012, non abbiano compiuto 35 anni di età. Verrà assegnato un riconosci-mento ad un articolo o servizio che si sia occupato di temi sanitari, in cui emerga con chiarezza l’aspetto umano della vicenda narrata. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il 30 ottobre 2012. La premiazione avverrà il 30 novembre 2012, nel primo anniversario della scom-parsa di Giorgia.Il bando di partecipazione all’indirizzo http://www.ordinegiornalisti.veneto.it/pagine/Bando Giorgia Iazzetta.doc

FelicitazioniIL NOSTRO DIRETTORE

SI È SPOSATO

Felicitazioni al nostro direttore Mauro Gambin che lo scorso 23 giugno è

convolato a nozze con la bella Eloisa. Da tutta la redazione de “La Piazza”

auguri agli sposi di un futuro felice insieme.

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 28 giugno CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

EDITORIALE

Veneto Sviluppo fra poltrone & idee Le associazioni imprenditoriali di categoria, fra i principali interlocutori, non nascondono le diffi coltà di un rapporto piuttosto

sterile. “Alle nostre imprese Veneto Sviluppo non serve a nulla - sibilano nei corridoi i rappresentanti di industriali, commercianti, artigiani, agricoltori - è più semplice ottenere i fi nanziamenti direttamente dalle banche, si perde meno tempo e si consuma meno carta. La fi nanziaria è impantanata nella politica, non tiene certo fede alla missione espressa nel suo nome”.

I tecnici osservano però che la fi nanziaria non può concedere contributi a fondo perduto, come tanti si aspettano, ma si fa carico di assistere e accompagnare le imprese nel non facile percorso di accesso al credito, con strumenti che vanno dai fondi di rotazione alle garanzie sul debito fi no alla partecipazione diretta nelle società da “salvare”.

Un lavoro che si traduce in un impegno economico di decine e decine di milioni di euro, in cui Veneto Sviluppo si assume parte dei rischi d’impresa.

“Non siamo il bancomat delle aziende, men che meno un reparto di rianimazione per le imprese praticamente fallite”, puntua-lizza sui giornali il presidente uscente Marco Vanoni. Vero. Però c’è la sensazione che in tempi di crisi Veneto Sviluppo dovrebbe fare di più, dovrebbe essere un partner autorevole ma effi ciente. Questo impulso, però, lo deve dare la politica. Occupare le poltrone non basta, servono idee coraggiose.

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Sanità a misura di turista nelle spiagge di Chioggia

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pag. 33

Graziano Edy Corazza, il collezionista di concerti

CULTURA

pag. 34

A Ca’ Rezzonico e al museo Guggehneim, arte d’estate

FENOMENI SOCIALI

pag. 39

La crisi riaccende l’emigrazione in Veneto

REGIONE

pag. 40

Avviata la riorganizzazione di Veneto Agricoltura

MODA ESTATE

pag. 41

Alberghi e spiagge anche per gli amici a quattro zampe

Page 6: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

GLI AMMINISTRATORI. ANNA BERTO

“Sanità nel territorio: vanno garantite le risorse”

“Il nostro territorio era già stato penalizzato in passato dall’Ulss 14 – commenta il sin-daco di Cona e presidente della Conferenza

dei sindaci Anna Berto (in foto) intervenuta alla tavola rotonda – ma ora si deve recuperare, so-prattutto tenendo presente la distanza che separa i nostri cittadini dalle strutture ospedaliere delle nostra Ulss”.

Invitati a partecipare al confronto sul tema della sanità, gli amministratori dei tre Comuni che appartengono alla sfera territoriale dell’Ulss 14

hanno focalizzato l’attenzione sulle risorse che devono essere investite e garan-tite per la sanità sul territorio.

“Le risorse che devono essere garantite territorialmente - prosegue il primo cittadino di Cona - riguardano il personale medico ed infermieristico, ad esempio. Ma anche negli ospedali devono essere investite risorse economiche, e garantite strutture e professionalità. Intanto, però, è doveroso fare un plauso ai primari dell’ospedale che si stanno adoperando per garantire la funzionalità e la mas-sima professionalità. Per questo mi auguro che sia possibile dar voce a tutte queste potenzialità puntando su risorse effi cienti”. Paola Teson

Una tavola rotonda, organizzata dal Pdl, allargata a maggioranza e opposizione è quella che si è svolta lo scorso 8 giugno presso il centro congressi Kursaal

a Sottomarina, in occasione della presentazione del nuovo Piano Sociosanitario.

Il tema trattato è davvero cruciale perché riguarda tutta la popolazione; la sanità infatti viene riorganizzata grazie al nuovo piano socio sanitario, approvato dal Consiglio Regionale. L’ospite d’eccezione è stato Leonardo Padrin, presidente della V Commissione regionale, che ha illustrato alla cittadinanza, le novità del piano.

L’idea è nata dal presidente della Commissione Statu-to, Carlo Alberto Tesserin, per proseguire un lavoro grazie al supporto di tutta la cittadinanza già iniziato dal Pd che circa un anno fa aveva organizzato un dibattito pubblico sul tema. Presenti in sala molti esponenti politici locali come il consigliere regionale Lucio Tiozzo, il sindaco di Cona Anna Berto, il vicesindaco di Cavarzere Otello Piazzon, l’asses-sore al Sociale di Chioggia Massimiliano Tiozzo, il presi-dente della Commissione Sanità del Consiglio Comunale

di Chioggia Massimo Mancini, il consigliere provinciale e comunale Beniamino Boscolo Cappon, il personale medico e paramedico.

“E’ un momento importante che si sta vivendo in Vene-to – afferma con entusiasmo il Direttore generale dell’Ulss 14, Giuseppe Dal Ben – e l’approvazione del Piano è un evento cruciale per la vita sociale del paese perché interessa la persona, una comunità intera dal momento che si va a ridisegnare il sistema sanitario allo scopo di aumentarne la qualità, l’effi cienza e l’effi cacia”.

“E’ un piano che offre prospettive concrete, stabilendo regole certe e garanzie per fornire una visione completa di come sarà la sanità nei prossimi cinque anni – commenta il presidente della V Commissione Regionale Leonardo Pa-drin. - Un passo in avanti rivoluzionario viene compiuto, soprattutto nella defi nizione delle fi gure professionali che caratterizzano il sistema sanitario”.

Infatti una nuova fi gura emerge dal piano, ovvero quella del direttore dei servizi sociali e del territorio che ha il potere di organizzare e dirigere ciò che avviene fuori

dall’ospedale, come l’attività di governo della medicina di base e la motivazione del personale. Inoltre un’altra novità riguarda il direttore generale, nominato dal Presidente del-la Giunta regionale, che ha un incarico triennale, anziché quinquennale, soggetto a verifi che annuali da parte della Conferenza dei sindaci, della Giunta e della V Commissio-ne Regionale. Grande attenzione poi è stata posta all’alta tecnologia, per acquisire all’interno delle strutture ospeda-liere strumentazioni di altissima qualità in grado di rendere l’offerta più competitiva, così da rendere più accessibile il sistema informatico.

“Finalmente dopo 16 anni arriva il nuovo piano – af-ferma il consigliere regionale Lucio Tiozzo – che è stato fortemente migliorato, grazie al lavoro di squadra tra mag-gioranza e opposizione. Una critica però devo avanzare, perché mancano le schede ospedaliere e territoriali da cui è possibile capire quale sarà il futuro della nostra struttura ospedaliera. Ora non resta che fare delle scelte strategiche, per riorganizzare le risorse disponibili ed evitare che i terri-tori più forti possano avvantaggiarsi”.

di Miriam Vianello

Dal Ben: “Si va a ridisegnare

il sistema sanitario per aumentarne

la qualità e l’effi cienza”

Padrin: “Un Piano che offre prospettive

concrete di come sarà la Sanità nei

prossimi cinque anni”

SANITÀDallo scorso 20 giugno il nuovo Piano sociosanitario del Veneto,

che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale, è legge.

Carlo Alberto Tesserin commenta con soddisfazione:

“Uno strumento normativo adeguato ai tempi. Ma le minori risorse impongono “contrazioni”

che “preoccupano” anche Chioggia, lo denuncia Lucio Tiozzo Piano sociosanitario, Chioggia soddisfatta ma vigile

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Page 7: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

555Argomento del mese

“Difenderemo Chioggia dai tagli, i nostri servizi socio-sanitari non si toccano”Pd, Lucio Tiozzo “Riconosciuta la specifi cità lagunare, ma ancora troppe incognite sul futuro”

“Dopo l’approvazione del nuovo Piano socio-sanitario, per Chioggia il risultato è di pareggio. Certo, è stata riconosciuta la specifi cità lagunare, ma ora ci sono altre due partite da giocare con grande attenzione”.

Usa la metafora calcistica il consigliere regionale del Pd, Lucio Tiozzo (in foto), per fare il punto della situazione sulla sanità chioggiotta alla luce dell’approvazione del nuovo Piano socio-sanitario del Veneto.

“Come Pd abbiamo deciso di votare contro il Piano perché non contenendo le schede ospedaliere e territoriali è una cornice che lascia aperte tante soluzioni e tante incognite per il futuro delle strutture ospe-daliere e per la governance complessiva della sanità. Queste lacune, sommate ai tagli previsti e al mancato rafforzamento della parte del sociale, peraltro migliorata con i nostri emendamenti, sono elementi che ci hanno portato ad esprimere la bocciatura”.

L’esponente democratico guarda comunque avanti, alle prossime tappe, sempre in ottica locale: “Non bisogna dimenticare che entro sei mesi bisogna affrontare il tema della presentazione delle schede ospedaliere. Un momento cruciale per determinare la qualità del servizio ed il ruolo dell’ospedale di Chioggia. Di qui ai prossimi anni si giocherà soprattutto il destino dell’Ulss chiog-giotta e come si andrà a ricollocare nel sistema veneto. Dunque si tratta ora di tradurre la specifi cità in fatti concreti”.

“La politica e le amministrazioni locali di Chioggia e dell’area sud veneziana sono chiamate dunque ad un compito di estrema delicatezza. Dovremo difendere i nostri servizi socio-sanitari dalle logiche dei tagli indiscriminati. Il governo veneto tagli piuttosto su realtà privilegiate come Verona, ma non si tocchi Chioggia che, anzi, ha bisogno di recuperare il tempo perduto in termini di attenzione e sostegno”.

Commenti e rifl essioni

Carlo Alberto Tesserin (Pdl)

“Contrazioni inevitabili ma non nella qualità” Un passaggio importante per la Sanità veneta che dopo 17 anni si dota di uno

strumento normativo adeguato ai tempi.Il presidente della Commissione Statuto nonché componente della Quin-

ta commmissione regionale Sanità, Carlo Alberto Tesserin, saluta con un giudizio estremamente positivo il nuovo Piano Sociosanitario.

“Ridefi niamo - ha osservato - un assetto riferito ai territori e quindi alle Ulss. Ridefi niamo in ciascuna provincia un ospedale di riferimento. Accentriamo alcuni ser-vizi, come l’informatico, che di fatto avrà una visione del tutto accentrata sul piano regionale, rendendo i servizi più effi caci ed effi cienti”.

Un Piano, ha sottolineato il consigliere regionale, che guarda non solo al ver-sante propriamente sanitario ma anche sociale - fronte sul quale “si gioca una partita importantissima per quanto riguarda il rapporto con i cittadini”.

Soddisfatto dunque, Tesserin sotto-linea l’importanza di questo passaggio politico e legislativo, soprattutto per quanto riguarda l’operazione di attua-lizzazione della risposta Veneta alla domanda dei cittadini. “Abbiamo fatto - ha commentato - una grande lavoro che ci adegua ai tempi, sapendo che il Veneto ha sempre avuto la sanità della migliore qualità nella sfera nazionale”.

La sfi da che si pone ora è quella di riuscire a mantenere il livello qualitativo nonostante la contrazione delle risorse.

“Abbiamo ora una sfi da da affrontare per mantenere questa qualità - ha detto - sapendo che le risorse non sono in aumento ma in contrazione. Dobbiamo quindi riuscire ad eliminare sprechi e ad accrescere le disponibilità laddove, invece, le risorse sono necessarie”.

Un riconoscimento il consigliere regionale del Pdl lo ha indirizzato alle opposi-zioni per “l’apporto costruttivo” e poi è passato alle rassicurazioni circa la riduzione del numero di Ulss.

“Nell’immediato non verrà chiuso nessun ospedale, nessuna Ulss - ha detto non negando però che in prospettiva il taglio ci sarà e ha sofferato l’attenzione sui criteri - Quando avremo la possibilità di codifi care la consistenza anche numerica dei diversi territori, sicuramente ci sarà una contrazione del numero di Ulss che avverrà, comunque, garantendo il mantenimento di qualità della sanità che, semmai, sarà in miglioramento e non in diminuzione”.

“Abbiamo segnato eccezioni importanti - e questo è uno dei passaggi che sta più a cuore ai chioggiotti - come la montagna, la laguna e le aree deltizie”. “Ma - ha concluso il presidente Tesserin - nella realtà credo che inevitabilmente ci saranno contrazioni, ma altrettanto inevitabilmente ci sarà la certezza di mantenere livelli di assistenza di assoluta eccellenza”.

“Dopo 17 anni abbiamo un Piano adeguato ai tempi, abbiamo meno risorse ma puntiamo al meglio”

Piano sociosanitario, Chioggia soddisfatta ma vigile

Giovanni Giovetti

Il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin

La presentazione del Piano sociosanitario nella tavola rotonda organizzata al Kursaal a Sottomarina

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Page 8: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

6 Chioggia66 Chioggia

L’imposta di soggiorno, come previsto dalla normativa statale, sarà utiliz-zata per coprire i costi direttamente

connessi al sostegno del turismo e alla promozione della città, in particolare per la realizzazione e la manutenzione di struttu-re direttamente connesse alla presenza tu-ristica; la manutenzione straordinaria degli edifi ci monumentali della città; lo sviluppo delle attività culturali; la realizzazione di eventi realizzati dal Comune e il supporto di eventi realizzati dai privati. Gli ospiti degli hotel pagheranno 1,20 euro per persona e pernottamento, quelli delle altre strutture ricettive 0,80 euro per persona e pernotta-mento.

Fa comunque discutere la proposta di applicazione della tassa di soggiorno prevista nel bilancio di previsione. Confe-sercenti invita l’amministrazione comunale a rifl ettere seriamente sul nuovo balzello che metterebbe in diffi coltà la competitività degli imprenditori del turismo locale nel pa-norama internazionale, nel quale Chioggia già fatica a inserirsi.

La forte pressione fi scale, il costo del lavoro, gli aumenti dei costi delle utenze e della tassa sui rifi uti, l’introduzione dell’I-mu, l’incremento del costo dell’energia (carburante, elettricità e gas) e un’iva più alta d’Europa stanno mettendo in ginocchio il settore, che vanta solo il 23,4% di pre-senze straniere. Purtroppo i consumi delle presenze turistiche italiane (76,6% del to-tale) in questa fase di recessione economica nazionale hanno ridotto la propensione al consumo ai minimi termini e si rischia di dare il colpo di grazia al settore con un au-mento dei costi per il turista.

Confesercenti teme quindi che una politica di recupero delle risorse, da parte dei Comuni, esclusivamente a carico delle imprese del turismo, possa trasformarsi in un boomerang.

Le esigenze degli operatori in questa fase si traducono piuttosto in investimenti per aiuti all’Apt e Iat, viste le note diffi coltà della Provincia e della Regione, e in mag-gior cura del decoro urbano e della gestione dell’ambiente e del verde.

Il nuovo balzello metterebbe in diffi coltà la competitività degli imprenditori del turismo locale

IMPOSTA DI SOGGIORNO CONFESERCENTI DICE NO

M.Bo.

Il totale del gettito previsto da queste tasse, depurato del 50% dell’Imu sulla seconda casa (che va allo Sta-

to), consentirà il pareggio di bilancio e il mantenimento dei servizi attualmente in essere.

Le proposte della Giunta, a disposi-zione dei Consiglieri comunali presso la Segreteria generale, vengono illustrate nelle Commissioni consiliari, i cui lavori sono iniziati dal 12 giugno e, come tali, possono essere emendate e perfeziona-te sino alla defi nitiva votazione in Consi-glio comunale.

“Consideriamo auspicabile un dibat-tito sereno e costruttivo che tenga conto della realtà che sta vivendo in questo momento il Paese – si è augurato il sin-daco Giuseppe Casson - dei grandi sa-crifi ci che il Governo ha chiesto agli Enti locali, del tentativo contenuto in questa manovra di tenere nella giusta conside-razione tutte le componenti della nostra società e che abbia come unico obiettivo l’interesse della nostra comunità”.

Il sindaco Casson“IL GOVERNO HA CHIESTO

AGLI ENTI GRANDI SACRIFICI”

M.Bo.

Entro il 30 giugno il bilancio di previsio-ne, varato dalla Giunta comunale lo scorso 8 giugno, dovrà essere discusso

e approvato dal Consiglio Comunale. Un bi-lancio che farà i conti con la riduzione dei trasferimenti statali, scesi a 7,8 milioni di euro, quasi 6 milioni in meno rispetto al 2010. A questi tagli vertiginosi si somma la mancanza di fi nanziamenti della Legge Speciale per Venezia, ormai risucchiati dalla faraonica opera del Mose, che un tempo permetteva di sostenere le opere pubbliche.

Se da una parte i tagli statali mirano a determinare un’autosuffi cienza econo-mica da parte degli Enti locali, dall’altra i Comuni sono costretti a colmare il defi cit in altri modi, ovvero riducendo al massimo le spese e aumentando il gettito fi scale con la tassazione locale per evitare di ridurre i ser-vizi alla cittadinanza. E per effettuare opere pubbliche, il Comune potrà puntare soltanto sugli oneri di urbanizzazione e le alienazioni immobiliari.

Le spese di rappresentanza sono state

ridotte dell’80% rispetto al 2009, gli oneri per il personale a tempo determinato del 50%. Inoltre oggi sono in servizio solo 3 dirigenti di ruolo ed un dirigente tecnico a tempo determinato, non esiste il Direttore Generale e i dipendenti comunali sono passati dai 304 del 2002 agli attuali 246, non senza diffi coltà nella gestione degli uf-fi ci. Solo fi no a qualche anno fa i dirigenti amministrativi in servizio erano 4, altri 4 i dirigenti tecnici, e vi erano un direttore ge-nerale, un segretario generale ed un capo di gabinetto.

Nell’occhio del mirino fi niranno proba-bilmente le spese per le manifestazioni e la

cultura, museo in primis, con grave danno per una città a vocazione turistica e a rischio sono anche le spese per il sociale.

Così la Giunta, per rimpinguar le casse, ha deciso di applicare l’addizionale Irpef e l’imposta di soggiorno.

Per quanto riguarda l’addizionale Irpef, è prevista l’esenzione per i redditi inferiori a15.000 euro, a tutela delle fasce social-mente deboli, pensionati e redditi bassi e un’applicazione graduale per gli altri redditi secondo scaglioni di reddito: da 15.000 a 28.000 euro verrà applicato lo 0,5, da 28.001 a 55.000 euro lo 0,6; da 55.001 a 75.000 euro lo 0,7; oltre i 75.000 euro

lo 0,8. L’altro balzello a gravare sulle tasche

dei cittadini sarà l’Imu, per il quale si manterrà l’aliquota base dello 0,4% per la prima casa. Ciò signifi ca che inciderà meno della vecchia Ici e, in molti casi produrrà, per effetto delle detrazioni legate ai fi gli convi-venti, una esenzione totale dal pagamento dell’imposta. Agevolazioni sono previste anche per gli anziani in casa di riposo che pagheranno come se fosse prima casa pur avendo la residenza presso la casa di riposo.

Più doloroso il capitolo sulle seconde case, per le quali l’aliquota sarà dello 0,87% per gli immobili concessi in locazione e dello 0,9% nel caso di quelli sfi tti. Di questa en-trata, una quota pari allo 0,38 dell’Imu sulla seconda casa -pari a 6.722.000 euro - sarà versata nelle casse dello Stato nonostante si tratti di quella che, in maniera impropria, viene defi nita una imposta comunale. Dalle prime case viene stimato un gettito pari a 1.755.000 euro, mentre nel totale si stima un gettito pari a 9.975.000 Euro.

di Marta Boscolo

Bilancio di previsione L’amministrazione deve fare i conti con i tagli ai trasferimenti statali

Addizionale Irpef e imposta di soggiorno per far quadrare i conti

Altro balzello è l’Imu che manterrà l’aliquota base per la prima casa allo 0,4%, ma sarà più “dolorosa” sulle seconde case

L’imposta sarà utilizzata per coprire i costi a sostegno del turismo

Il primo cittadino

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Dall’11 giugno sono cambiati i percorsi e gli orari del servizio urbano grazie all’accordo formalizzato con Actv. A causa del taglio di 15 milioni di euro ai fondi

regionali per il trasporto pubblico nel 2011 e l’ulteriore sfor-biciata di 13 milioni per la provincia di Venezia il servizio non era più sostenibile dal punto di vista economico così come era strutturato.

“Il progetto è nato da un’ampia discussione con Actv. A causa dei tagli le condizioni si sono aggravate anche a causa dell’emendamento del consigliere regionale leghista Bassi, recepito dalla Giunta regionale, che di fatto ha spo-stato i fondi, guarda a caso, verso le province di Verona e Treviso. Inoltre Actv, nel marzo 2010, ha depositato una causa contro il Comune per il rimborso di 13 milioni e mez-zo di euro – ha commentato l’assessore ai Trasporti, Mauro Mantovan - La proposta che facciamo permetterà di conte-nere il disavanzo, con un recupero di 400 mila euro annui. Garantiamo un servizio di fatto adeguato ed accettabile, che in media viene utilizzato da circa 2 mila persone su 50 mila abitanti. Abbiamo valutato una riorganizzazione che garanti-sca una ragionevole frequenza delle linee lungo le principali arterie urbane, le corse scolastiche e i collegamenti adeguati con le frazioni e il progetto non avrà ricadute particolari sui lavoratori dell’azienda”.

Secondo il nuovo piano è garantita una corsa ogni quin-dici minuti lungo le principali direttrici cittadine e cancellata la navetta interscambio. Le linee 6 e 7 tornano a essere circolari larghe con capolinea a Isola dell’Unione. La frequenza è di due corse per ora. Le linee circolari strette 1 e 2 mantengono inalterato l’attuale percorso con la sola linea 1 che transita per il Momolo. Nelle giornate festive le corse non sono effettuate dalle ore 4.20 alle 5.45 ad eccezione delle corse di linea 1. Le circo-lari 1, 2, 6 e 7 nelle ore di mercato del giovedì sono state interrotte a Campo Marconi.

I nuovi mezzi ecologici a metano, ex bus navetta, ver-ranno impiegati per il servizio urbano.

Nascerà una nuova circolare per Sottomarina che collegherà la zona storica e il Momolo. E’ stata istituita una nuova linea, numero 21, che unisce parte del percorso delle linea 2 con parte del percorso della linea 1, così viene coperto il collegamento dal

Momolo verso l’Ospedale. Per le frazioni è sparito il servizio a chiamata ed è nata

una nuova linea 345, che assorbe le vecchie linee 3-4-5 e

garantisce il collegamento da e per le frazioni ogni 90 minu-ti. Il servizio prevede un incremento di almeno due coppie di corse al giorno per ogni frazione. La regolare frequenza di questa linea consente di offrire a Sottomarina ulteriori due corse per ogni ora. Nelle giornate festive viene limitata a Ridotto Madonna. Il servizio scolastico della linea 345 si attesta a Campo Marconi e viene integrato garantendo i collegamenti con le frazioni e i prolungamenti verso Ro-solina e Civè.

Rimangono inalterate tutte le corse scolastiche, mentre i nuovi percorsi copriranno anche le nuove aree edifi cate di Viale Mediterraneo.

di Marta Boscolo

L’assessore presenta Un nuovo progetto dopo i tagli dei fondi regionali e di quelli provinciali

Actv, la riorganizzazione del servizio

L’assessore Mauro Mantovan

Mauro Mantovan: “Abbiamo cercato di garantire una ragionevole frequenza delle linee lungo le principali arterie, le corse scolastiche e i collegamenti con le frazioni, senza particolari ricadute negative sui lavoratori dell’azienda”

“Garantiamo un servizio adeguato, che in media viene utilizzato da 2mila persone su 50mila”

Trasporti

Maggio sarà ricordato per le scosse di terremoto che si sono susseguite con una certa continuità in Emilia Romagna e che si sono sentite anche in

Veneto, provocando da noi non pochi danni e molta paura. Preoccupazione e notti insonni hanno rese inquiete le gior-nate successive. Chioggia non ne è uscita indenne, infatti la scuola della prima infanzia intitolata a Madre Teresa di Calcutta ha riportato danni, dal momento che sono caduti a terra i faretti della sala mensa. Fortunatamente l’episodio

è avvenuto in un giorno di festa, in cui la scuola era chiusa ed è stato necessario tuttavia chiudere per qualche giorno l’edifi cio, così da mettere in sicurezza tutto l’impianto di illuminazione. E’ stato quindi convocato immediatamente un vertice straordinario, cui hanno partecipato il sindaco, Giuseppe Casson, l’assessore ai Lavori pubblici, Mauro Mantovan e tutti i dirigenti delle scuole del territorio. Sono stati effettuati sopralluoghi in tutte le scuole. Dai tecnici è stato riscontrata la caduta di calcinacci nella mensa della

scuola della prima infanzia “Todaro” di Sottomarina. “Purtroppo questi avvenimenti, imprevedibili, acca-

dono in un momento particolarmente drammatico per le casse dei Comuni – commenta l’assessore alla Pubblica istruzione, Silvia Vianello,- ma sulla sicurezza dei nostri fi gli non c’è crisi che tenga e continueremo a fare i massi-mi sforzi, affi nché le scuole possano continuare ad essere luoghi sicuri dove affi dare i nostri ragazzi”.

NEWS Il terremoto. Effetti a ChioggiaDANNEGGIATO L’IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE DELLA SCUOLA DELL’INFANZIA MADRE TERESA DI CALCUTTA

Miriam Vianello

L’associazioneNASCE AMCET, LA ONLUS IN CURE PALLIATIVE

Giovanna Bellemo

Nasce Amcet, la prima associazio-ne locale in cure palliative. La nuova onlus per il sostegno dei

malati cronici e terminali ha fatto uffi -cialmente il suo ingresso tra le associa-zioni di volontariato, in occasione della XI Giornata nazionale del sollievo, lo scorso 27 maggio.

Amcet tuttavia ha mosso i primi passi due anni fa quando l’Asl 14 ha proposto alla cittadinanza una serie di lezioni sul delicato tema, per arruolare volontari.

Al primo manipolo di quattordici per-sone, uomini e donne di tipologia ed età diverse, che hanno iniziato con passione e serietà a lavorare sul campo, si sono successivamente aggiunti, grazie ad un secondo corso che si è tenuto nel 2011, altri volontari anche dai territori limitrofi di Cavarzere e Cona. L’associazione si prefi gge, tra gli obiettivi,

il compito di contribuire a lenire le sofferenze fi siche, psichiche e spirituali dei pazienti affetti da malattia oncolo-gica o da malattia incurabile in fase di “terminalità”, integrandosi nel piano assistenziale individuale predisposto dai professionisti del Nucleo di Cure Pallia-tive dell’Asl 14, in collaborazione con il medico di famiglia e gli specialisti. I volontari aiutano i malati a vivere una vita dignitosa fi no all’ultimo istante, possibilmente nel loro ambiente, con la propria famiglia, o presso strutture ap-positamente predisposte per tale fi nalità (Hospice) e collaborano con i familiari nell’assistenza. L’onlus si occupa inoltre della promozione della cultura delle Cure Palliative.

Oggi il timoniere di Amcet è Emilia Scarpa, eletta presidente, affi ancata dai consiglieri Stefano Bellemo, Maria Anto-nietta Bonetto, Giuditta Boscolo Bom-ba, Mara Boscolo e Santo Gallimberti. I volontari di Chioggia sono sostenuti nei loro compiti dall’equipe del Nucleo di Cure Palliative, (dr. Angelo Prosperi, dr. Gianluca Sartore, dr.ssa Giuditta Boscolo, Mariella Boscarato), e da tutti gli infermieri dell’assistenza domiciliare. Per informazioni è possibile rivolgersi il lunedì mattina dalle ore 10.00 alle ore 12.00 al Distretto Sociosanita-rio di Sottomarina in via A. Vespucci, stanza Nucleo Cure Palliative. Telefono 041.5573350, mail [email protected].

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10 Chioggia1010 Chioggia

Per le attività di Riva Vena e Fondamen-ta Marangoni questo è certo un mo-mento di grande incertezza e non solo

per la crisi che coinvolge l’Italia ed anche buona parte del mondo.

Le diffi coltà sono senz’altro legate alla situazione locale e ad alcune scelte nel pro-porre e organizzare manifestazioni pubbli-che che privilegiano soprattutto la parte cen-trale del Corso del Popolo: i vari mercatini di Natale e tutti gli altri mercatini promossi nel corso dell’anno non superano il limite del municipio e piazzetta Granaio e ciò pena-lizzano la zona nord del centro storico che già sconta le scomodità dei cantieri per la bonifi ca del canal Vena e il completamento delle paratie del piccolo Mose, prima nella parte sud ed ora nella parte nord del canale nei pressi del ponte di Vigo.

“Certe attività presenti in quel tratto di canal Vena sono praticamente scomparse – sottolineano alcuni commercianti – ed altre sono destinate a chiudere se non ci saranno dei cambiamenti signifi cativi”.

In questa zona vi sono ristoranti, banca-

relle della frutta e verdura, negozi di generi alimentari, panifi ci, bigiotteria, cartolerie, macellerie, pizzerie…

La preoccupazione è stata più volte espressa e una rappresentanza di quanti lavorano tra Riva Vena e Fondamenta Marangoni - Lucio Carisi, Giuliano Scarpa, Roberto Doria, Giorgio Ardizzon, Federico Gallimberti, Paolo Boscolo – si sono già in-contrati qualche tempo fa con il vicesindaco Maurizio Salvagno.

“Da parte nostra – aggiungono – rima-ne la nostra volontà di collaborare con tutti. Non vogliamo solo lamentarci, ma essere anche propositivi. Le occasioni ci potrebbero essere proprio per dare maggiore visibilità a tutta la zona che, tra l’altro, è una delle

più pittoresche del centro storico e visitata continuamente da moltissimi turisti. Perché, oltre a proporre in piazza una esposizione dei nuovi modelli di automobili, non si or-ganizza in canal Vena una mostra di barche sia nuove che storiche? Siamo convinti che tutto ciò attirerebbe un bel po’ di persone. Così lo stesso succederebbe se, una volta completata – si spera nei tempi più rapidi possibili - la paratia del piccolo Mose, si attrezzassero lungo il canale degli ormeggi liberi per le barche di passaggio, una spe-cie di parcheggio di ‘cortesia’ temporaneo. Sappiamo che è già stato presentato all’am-ministrazione comunale un progetto in tal senso per la riqualifi cazione della zona nord della città. Noi siamo convinti che tutto questo andrebbe a benefi cio dell’intera cit-tà…”.

E tra le iniziative che saranno proposte dai negozi di Fondamenta Marangoni e Riva Vena segnaliamo ”Adottiamo la Fondamen-ta”, che prevede la cura e l’abbellimento dello spazio prospiciente le varie attività con piante, sculture, panchine e altri decori.

di Eugenio Ferrarese

“Molte iniziative per animare il centro non vanno oltre Corso del Popolo” denunciano e propongono nuove idee per essere coinvolti

L’area nord del cento storico si sente esclusa L’appello dei commercianti dell’area all’Amministrazione

“Non trascurate Riva Vena” NEWS

Sorrisi e cartelli stradali coloratissimi per costruire una nuova cultura della strada. Ha toccato anche Chioggia

mercoledì 23 maggio scorso la campagna nazionale “Siamo tutti Pedoni”, promos-sa dall’Associazione Italiana familiari e vittime della strada onlus, con il coinvol-gimento degli alunni delle classi quinte delle sezioni A e B della scuola primaria Gregorutti.

L’iniziativa, giunta alla quinta edi-zione, vuole contribuire a far crescere l’attenzione sul tema della sicurezza dei pedoni e a far rifl ettere sulle diffi coltà che vivono gli utenti deboli della strada. Accompagnati dai responsabili dell’Aifvs locale, i bimbi hanno portato in Corso del Popolo un piccolo segno per ricordare che serve l’aiuto e la collaborazione di tutti, sia da parte di chi guida che da parte di chi cammina, per attuare comportamenti corretti nella strada.

Dapprima gli alunni hanno distribuito oltre 2000 libretti della campagna alla cittadinanza, poi si sono cimentati con pennarelli e matite disegnando variopinti cartelli stradali. Infi ne gli scolari, ciascuno con una lettera appesa sul petto, hanno

lanciato il loro messaggio, componendo la scritta “Siamo tutti pedoni e non stri-sciarmi”.

“La cronaca ci propone ogni giorno il ripetersi di tragedie stradali che coin-volgono i pedoni. – spiega Domenica Meneghetti, referente Aifvs di Chioggia - Alla fi ne di ogni anno si contano 600 morti e più di 20 mila feriti, per lo più anziani. Sono vittime del caso ma soprat-tutto del mancato rispetto delle regole”. Il progetto, con l’alto patrocinio del Presi-dente della Repubblica, della Conferenza delle Regioni, delle province Autonome, di Anci e Upi rientra in una serie di proposte che si sono svolte in vari comuni d’Italia dal 18 aprile al 30 giugno. I disegni dei bambini sono pubblicati sul sito www.sia-motuttipedoni.it.

La campagna dell’Associazione italiana familiari e vittime della stradaSIAMO TUTTI PEDONI, LE QUINTE A, B DELLA GREGORUTTI IN STRADA PRE SENSIBILIZZARE ALLA SICUREZZA

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Il progetto di intrattenimenti per l’esta-te a Chioggia comincia è cominciato a giugno e fi nisce a ottobre: una valanga

di eventi e spettacoli realizzati con “più energia che risorse” - come ha sottoline-ato l’assessore alla cultura Pier Luca Do-nin - , mettendo in campo i contributi del Comune, di enti e di associazioni. Teatro, musica, presentazione di libri sbarcheranno in città per integrare l’offerta turistica fatta di spiaggia e sole, con l’offerta culturale. Torneranno alcuni classici estivi, come le notti bianche, le Baruffe in calle, ma anche tante novità.

Già alcune serate di giugno sono state animate dai dibattiti della rassegna Chiog-gia Incontra, che quest’anno porta come titolo “Appassionati a un bene comune”. Temi come Europa, comunicazione, fami-glia, arte, amore e responsabilità vengono sviscerati da personaggi come Vittorio Sgar-bi, Stefano Zecchi, l’onorevole Serracchia-ni, Lella Costa, Ignazio Musu e tanti altri, che sono stati presenti in città per le tavole rotonde.

A luglio si tenterà di “defolclorizzare” la Sagra Pesce con il Summer Jazz Wor-kshop in Italy: circa 100 ragazzi da tutto il mondo suoneranno durante la manife-stazione in angoli diversi della città. Tutta Chioggia sarà coinvolta nelle jam session di studenti e allievi. I docenti dei corsi jazz, insegnamento che torna in città dopo una

precedente esperienza nel 1996, sono quelli della School for jazz di New York. Il 26 giugno è previsto anche un grande evento in piazza Duomo con la Stanford Jazz Orchestra e Jon Faddis; il 17 luglio ci sarà invece la New School all stars Band in piazza Vigo, con i docenti della scuola esti-va. Chioggia si propone dunque come cen-tro di formazione di qualità, sia per il jazz ma anche, come ogni anno, per la musica classica. Mentre il 21 e 22 luglio a Vigo ci saranno i concerti fi nali degli allievi jazz.

“Quest’anno abbiamo deciso di man-tenere alcuni progetti come Inchiostro notte, affi ancandolo a un progetto cinema di Lorenzo Minoli, da settembre, non ancora competitivo rispetto alla Biennale veneziana, con vecchi fi lm girati in città, da Comisso a Io sono Lì – ha spiegato l’as-sessore Donin - Cercheremo anche alcune comparse dei fi lm per invitarli. Verranno poi mantenute le notti bianche dell’Ascom, il festival Laguna d’arte e i fuochi d’artifi cio. Devo ringraziare le associazioni di catego-

di Marta Boscolo

Teatro, musica, libri, folclore ed enogastronomia: infi nite proposte tra novità e tradizione

Intrattenimenti L’assessore alla Cultura Pier Luca Donin presenta il programma

Estate, una valanga di eventi e spettacoli

L’assessore Pier Luca Donin

ria come la Confcommercio, che ha scelto di partecipare anche quest’anno alla nostra estate di eventi”.

Sono quattro le notti bianche organiz-zate da Ascom con il sostegno del Comune e della Camera di Commercio. Riprenderan-no alcuni successi degli anni passati, come i Saldi al bacio di Sottomarina il 7 luglio, con la pedonalizzazione di diverse strade, che creano un centro commerciale naturale, e Rosa Shopping ad agosto. Ballando sotto le stelle sarà invece presentata a Chioggia, come pure il Buskers festival, che intercetta un certo numero di artisti che la settimana seguente si esibiranno a Ferrara.

Le serate astronomiche si giocano inve-ce a Sottomarina tutti i martedì e giovedì sera. L’associazione Astronomia Nova con-durrà turisti e abitanti in un itinerario lungo i murazzi fi no a punta San Felice dalle 21 alle 23. Nel punto più buio della città, a San Felice, ci sarà l’osservazione del cielo. Sono poi previste alcune osservazioni pub-bliche il 29 giugno e il 27 luglio in spiaggia ai Bagni Europa. In arrivo anche una novi-

tà: Calici di stelle a Sottomarina, cioè una serata enogastronomica il 10 agosto in cor-rispondenza con la notte di San Lorenzo.

Il teatro avrà la sua più sorprendente serata il 7 luglio in arena con i Sonics, il gruppo di danzatori che si sono esibiti all’i-naugurazione delle Olimpiadi di Torino con effetti visionari.

Molti sono gli appuntamenti con il tea-tro per i più giovani. Nel chiostro del Museo saranno rappresentate favole tradizionali come Alice nel paese delle meraviglie (5 luglio), le avventure di Pulcino (12 e 13 lu-glio), Aladino (19 e 20 luglio). Una novità sono invece le Favole sul Ponte, raccontate sul Ponte di Vigo dal Piccolo Teatro città di Chioggia nelle serate del 25 giugno, 9, 30 luglio, 13 e 27 agosto. Una piccola parentesi per adulti: il Mangialibri dal 5 al 7 settembre in un salotto creato in piazza Duomo, in collaborazione con il Chioggiot-tino, per ospitare Mario Giordano, Nada e Roberto Gervaso.

A luglio il Summer Jazz Workshop in Italy: 100 ragazzi da tutto il mondo suoneranno in città

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Che fi ne ha fatto lo sbarramento salino sul Brenta? Se lo chiedono con una certa preoccupazione gli operatori agri-

coli e i consorzi di bonifi ca che, a causa di una primavera poco piovosa, hanno subito i gravi disagi della siccità e della risalita dell’acqua del mare alle foci di Brenta e Adi-ge e che ora temono che durante l’estate si replichi. Il progetto da 23 milioni, in accordo di programma tra ministero dell’Agricoltura, Magistrato alle acque, Regione e Comune, prevede uno sbarramento salino alla foce del Brenta, carrabile nella parte superiore, che diventerebbe un ponte di collegamento tra le spiagge di Sottomarina e Isola Verde.

“Le barriere anti-cuneo salino e il ponte di collegamento tra Chioggia, Ca’ Lino e Isola Verde vanno collocate in prossimità della foce del Brenta, come fi n dalla prima ora il centrosinistra aveva proposto. E’ una decisione da prendere velocemente, per non correre il rischio di perdere i fi nanzia-menti del ministero dell’Agricoltura”. Così

si è espresso il consigliere regionale del Pd, Lucio Tiozzo. “L’idea di spostare il posizio-namento delle opere di difesa e del ponte è stata della Giunta comunale di Romano Tiozzo. Proprio per questo trovo del tutto fuori luogo l’atteggiamento di Lega e PdL che oggi, di fronte alle lamentele delle cate-gorie economiche che chiedono di avviare i lavori, giocano la parte dei paladini dimenti-cando che sono loro stessi la causa di questo impasse”.

L’esponente democratico chioggiotto ha ricordato come “il ministero dell’Agricoltura, dopo la richiesta partita nel 2007 dall’am-ministrazione comunale di centrosinistra e dal Consorzio di Bonifi ca, aveva messo in breve tempo a disposizione 10 milioni di euro. Ora però questi soldi, che assieme alla parte di fi nanziamento regionale e comuna-le consentirebbero di realizzare contestual-mente anche il ponte, rischiano di essere perduti se non vengono decise le modalità dei lavori”.

Secondo esperti del Consorzio di boni-fi ca Adige Euganeo, la salinità misurata nei canali consortili ha raggiunto, in 15 anni, un terzo della salinità marina, esponendo parte del territorio al rischio di desertifi ca-zione. La risalita del cuneo nei fi umi Brenta, Bacchiglione e Gorzone mina un territorio di 30.000 ettari (da Cona a Chioggia) bru-ciando le colture. Lo sbarramento avrebbe benefi ci anche sull’Adige perché attraverso il canale della Busiola i due fi umi sono collega-ti e l’idrovora di Ca’ Lino potrebbe attingere

dal Brenta quando in Adige il cuneo risale troppo. Lo sbarramento antisale posto alla foce dell’Adige, costruito negli anni ’90, ri-sulta infatti inadeguato alla portata minima che il fi ume ha fatto registrare nell’ultimo decennio e il Consorzio di bonifi ca Delta del Po, competente per comprensorio, non ha le disponibilità economiche suffi cienti per gli interventi strutturali necessari per rimoder-nare la barriera antisale.

“E’ chiaro che per rispondere alle esi-genze degli agricoltori, diventa indispensa-

bile collocare le barriere anti-cuneo salino vicino alla foce – spiega Tiozzo - Sarebbe inutile posizionarle, come volevano Lega e PdL, oltre un chilometro più indietro, vicino all’attuale ponte sulla Romea. In questo modo infatti le acque salate contaminereb-bero comunque un lungo tratto di fi ume, con danni pesanti per l’economia agricola. Al tempo stesso sarà possibile non penaliz-zare la nautica da diporto esistente e quella che si potrà sviluppare. Infatti è possibile progettare il ponte di collegamento con Cà Lino e Isola Verde a una altezza suffi ciente per garantire il transito delle imbarcazioni”.

L’infrastruttura permetterebbe anche di creare un unico grande litorale fi no a Rosolina, collegato da un sistema di ponti parallelo alla Romea ma più a est. Un’op-portunità in più per il turismo balneare che permetterebbe di alleggerire anche il traffi co della statale Romea, soprattutto nei week end estivi.

Una primavera poco piovosa mette in allarme gli operatori agricoli che temono la risalita dell’acqua del mare alle foci del Brenta e dell’Adige. Il consigliere regionale chiede di far presto, anche per non perdere i fi nanziamenti

Territorio Lucio Tiozzo sollecita una decisione

Barriere anti-cuneo alla foce e ponte che collega le spiagge

Tiozzo chiede di rivedere la soluzione della Giunta di Romano Tiozzo che voleva spostare le opere di difesa e del ponte

Lucio Tiozzo

Lo sbarramento anti cuneo salino è atte-so con ansia da tutto il settore agricolo, ma c’è anche chi teme danni irreparabili

per la propria attività. Si tratta dei proprietari delle darsene lungo l’asta del Brenta, che temono il blocco delle imbarcazioni dirette a Brondolo. Questa posizione è stata espressa a gran voce da Marino Masiero a nome delle associazioni nautiche, Slow Lagoon, Chiog-gia Yacht Group, Assomarina e Assonauti-ca, nel corso dei lavori della commissione consiliare che si dedica alla discussione del progetto per lo sbarramento. Erano presenti tutti gli enti coinvolti nel progetto (compreso lo studio Protecno di Padova che ha proget-tato l’opera) e, tra il pubblico, anche i rap-presentanti del comparto nautico, che sono intervenuti per sollevare alcune osservazioni che hanno messo in luce la pericolosità di un progetto così impattante sullo sviluppo turistico fl uviale del Brenta.

“Lo sbarramento -, ha spiegato Marino Masiero - che è previsto a soli 700 metri di distanza dal ponte della Romea, ma a due chilometri dalle spiagge, tra le darsene del bacino di Brondolo e il mare, oltre a impedire all’acqua salata di risalire il fi ume, bloccherà il transito diretto delle imbarcazioni minori, che attualmente passano a centinaia nei giorni festivi sotto i 3 ponti esistenti”.

A Chioggia, nella nuova conca di Bron-dolo, si è alzato il vecchio ponte di circa 3 metri, in un ottica di sviluppo del traffi co fl u-viale. Insomma si teme che l’opera stronchi il futuro delle 8 darsene interessate e previste

dal Prg. “Abbiamo sospeso investimenti già av-

viati per decine di milioni di euro a causa di questo progetto che tra l’altro non ha tra le sue analisi uno straccio di studio sulle criticità di passaggio delle imbarcazioni da diporto – ha continuato - La prevista conca di naviga-zione farà passare non più di dodici barche all’ora, secondo la Valutazione d’impatto ambientale. A seguito delle nostre osserva-zioni le dodici barche sembrano siano pas-sate a cento, senza alcun cambiamento di progetto. La conca, con l’aumento del livello del bacino a monte del previsto sbarramen-to, sarà comunque una sperpero di denaro pubblico in quanto con il sollevamento del livello dell’acqua sotto l’attuale ponte della Romea resterà poco più di un metro d’aria e non ci passerà più nessuno. Il progetto man-ca della prevista quantifi cazione dei danni alle aziende per circa 18 milioni di euro in vent’anni, denari che, se verranno riconosciu-ti da una lite che appare oramai inevitabile, dovranno essere corrisposti ai privati dalla comunità alla pari dei danni della darsena di San Felice”.

Gli operatori hanno sollecitato il sindaco Giuseppe Casson perché il progetto sia rivisto spostando lo sbarramento lì dove può avere un effetto positivo sia per i 22.000 ettari di terreni agricoli soggetti a desertifi cazione tra Cavarzere e Codevigo, sia per un settore, come quello della nautica da diporto, che potrebbe trainare lo sviluppo economico dei prossimi anni.

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171717Chioggia

Donne semplici e nel contempo straor-dinarie, quelle di Andos, associazione nata nel 2000 con lo scopo di offrire

alle donne operate al seno un punto dove poter trovare un sostegno e una risposta ai tanti dubbi e alle numerose domande che sorgono in loro. In questi anni hanno organizzato e tenuto convegni formativi/informativi sulla salute fi sica e psicologica, sulle novità e sui progressi negli istituti sanitari; molti sono stati gli incontri con le associazioni, i reading, i concerti, la messa in scena in forma teatrale dei loro testi, la presentazione del libro Piccole pa-role in alberi di pensieri. Dalla scorsa estate praticano perfi no la voga. A Chioggia un equipaggio di sole donne è possibile. “E’ bellissimo - raccontano entusiaste. - Il co-lore rosa delle nostre magliette e cappellini immerso nel verde-blu della laguna è stra-ordinario”. “Pagaiando - continuano - col tempo battuto dal tamburino, ci inoltriamo nei canali, passiamo sotto i ponti gridando: “Donne in Rosa” arriviamo a San Domenico e a Vigo, affaticate ma contente. Mettiamo alla prova tutta la nostra potenza muscola-

re, ci alleniamo, ci rinforziamo nel fi sico e nello spirito”.

In qualche parola tutto l’amore per la propria città: “ci sentiamo orgogliose della bellezza del nostro paesaggio acquatico che molti ci invidiano. Chioggia vista dai ca-nali assume un’altra prospettiva, più incan-tata e fi abesca ma nello stesso tempo più reale e più vera: la Chioggia dei pescatori, delle tradizioni, del tempo che scorre len-to, cullante. E’ bello andar per mare, anzi per laguna. E’ altrettanto bello trovarsi, noi donne , per svolgere delle attività”.

Infatti il gruppo si riunisce, nella propria sede presso il Distretto Sanitario in via A. Vespucci, per il Laboratorio creativo-artistico nel quale vengono realizzati oggetti e manufatti che poi vengono proposti nei banchetti siti nell’atrio dell’Ospedale in occasione del Natale e della Pasqua. Du-rante l’inverno e la primavera, una volta a settimana, le donne organizzano un corso di disegno e pittura, aperto anche alla cit-tadinanza, mentre il venerdì pomeriggio si ritrovano per il corso di lettura e scrittura. Al-cune volontarie si stanno organizzando per offrire in Ospedale un sostegno alle donne operate o che devono essere sottoposte a terapie. Se qualcuno volesse conoscere le attività dell’associazione può scrivere a [email protected]

di Francesca De Luca

Organizzano varie attività, dai corsi di pittura a quelli di scrittura. Grande successo per la voga

Associazioni Dal 2000 un punto di riferimento e sostegno per le donne operate al seno

Le donne in rosa dell’Andos sempre più attive

Le donne in Rosa di Chioggia si preparano per una uscita

“Pagaiando - dicono - ci inoltriamo nei canali, passiamo sotto i ponti gridando “Donne in Rosa”

A tavola con i fi ori e meravigliosi sapori si schiudono in bocca. E’ stata un’iniziativa di indubbio

successo la seconda edizione di “Il fi ore in tavola”, la rassegna “fl oro-eno-ga-stronomica” pensata e realizzata dalla Confcommercio Unione Venezia assieme a Federfi ori (fi oristi), Fipe (ristoranti) e Ais (sommelier) e con la collaborazione di Venezi@Opportunità, Fidimpresa Ve-nezia ed Ente Bilaterale Turismo Spiagge della provincia di Venezia. Tra le undici tappe, che hanno percorso la provin-cia tra maggio e giugno, non poteva mancare Chioggia. Al lavoro nelle sale del ristorante “Le Baruffe chiozzotte” il maestro della cucina locale, Armido Bo-scolo, affi ancato dall’omonimo Armido Boscolo gestore di Punto Verde. I due Ar-mido “Tocia” e “Buleghin” si sono così sbizzarriti con i piatti in cucina e nelle composizioni fl oreali in sala, dando for-ma ad una interessantissima serata, in cui la vivacità dei colori, la bellezza delle forme e il gusto dei fi ori commestibili sono stati abbinati ai sapori dei prodotti gastronomici locali.

Sul piatto vere delizie per gli occhi e per la bocca. Nel menù proposto, cru-dità di branzino e tartare di tonno con fi ori di borragine, zuppetta di crostacei con vellutata di piselli e fi ori di nastur-zio, maltagliati al germe di grano con scampi e petali di rose, calamaro ripieno incovercià con fi ori di cappero e fi ordalisi e per chiudere viole, petali di rose abbi-nate a frutta e crema Cantilly.

“La collaborazione tra più categorie associate è tra i nostri principali obietti-vi – sottolinea il presidente di Ascom, Giorgio Perini - Il connubio tra l’arte della composizione fl oreale e quella culinaria ha dato anche quest’anno frutti eccellenti. Ascom sta investendo molte energie nella promozione della ristorazione locale e la prossima tappa sarà la Sagra del pesce a luglio. Vo-gliamo far diventare la ristorazione di Chioggia un’eccellenza del territorio, un valore aggiunto per il turismo in bassa stagione”. Un esempio di eccellenza lo stesso ristorante “Alle Baruffe chiozzot-te” che da qualche mese ha ampliato la sua attività. Da questa primavera il locale accoglie gli studenti della Italian food school, un primo corso per neofi ti, a cui si aggiungeranno da ottobre corsi specializzati di cucina, sala e bar.

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Page 20: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

18 Chioggia1818 Chioggia

Curiosità e attenzione hanno caratterizzato la cerimonia di premiazione della sedicesima edizione del Premio di studio dedicato alla memoria di “Guerrino Zambonin” che ha coin-

volto gli studenti del quinto anno del Corso di Edilizia dell’Itis Righi di Chioggia

Il Premio è destinato a valorizzare una delle più importanti at-tività curricolari del corso di Edilizia, l’Area di progetto della classe quinta. In questo spazio didattico-progettuale nel corso degli anni sono stati studiati gli edifi ci più pregevoli per arte e storia del nostro territorio, nella prospettiva della conservazione, della salvaguardia e del riutilizzo

Quest’anno è stato individuata “Corte Salasco”, ubicata nel centro di Cavanella d’Adige, a pochi chilometri da Chioggia e facil-mente raggiungibile anche in treno, un fabbricato salito alla ribalta per il suo mancato utilizzo, nonostante la ristrutturazione sia da tempo conclusa. Lo spunto era stato offerto dall’assessore alla Cul-tura del Comune di Chioggia, Pierluca Donin, in occasione di un incontro con le varie Associazioni presenti a Chioggia.

La scuola ha sviluppato questa proposta per fornire alla nostra comunità locale delle idee e dei progetti per un profi cuo utilizzo. L’intenso lavoro di studio e progettazione ha occupato buona parte dell’anno scolastico e all’inizio del mese di giugno è stato presenta-to il frutto di questo impegno, che ha visto protagonisti tutti i ragazzi della classe.

Alla cerimonia di premiazione nell’aula magna dell’Itis Righi erano presenti, oltre al dirigente scolastico Gianni Colombo, il vice-

sindaco Maurizio Salvagno, l’assessore alla Cultura Pierluca Donin e Luigi Zambonin, Amministratore delegato della Ditta Zambonin, sponsor unico del Premio. E l’assessore Donin ha sottolineato quan-to sia “fondamentale che gli Istituti tecnici e professionali trovino persone o Ditte che investono nei giovani studenti di queste scuole. È fondamentale, anche alla luce dell’assottigliamento delle risorse, trovare mecenati che investono nel futuro senza aspettarsi un ritor-no nell’immediato…”.

Tutti i presenti hanno auspicato che possano trovarsi sogget-ti, anche istituzionali, che hanno fi ducia nei giovani, favorendo e coltivando l’utopia delle idee. “L’importante è creare terreno fertile per le idee e il Righi, negli anni, ha dimostrato di avere questa importante caratteristica…”.

Presenti fra il numeroso pubblico, oltre il Dirigente alla Cultura Paolo Ardizzon e al geometra Ennio Zambon, il Consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin, che ha evidenziato la grande generosità che la Ditta Zambonin esprime con questa iniziativa e il compiacimento nel vedere espressa una capacità progettuale degli studenti, che negli anni si è evoluta tanto da potersi cimentare in progetti sempre più complessi.

di Eugenio Ferrarese

L’edifi cio nel centro di Cavanella d’Adige ristrutturato di recente

Scuola Premio Guerrino Zambonin al quinto anno del Corso di edilizia al Righi

Il profi cuo utilizzo di Corte SalascoA cena con Peppino Impastato contro

la mafi a. La serata conviviale è stata organizzata dal clan scout “Riccardo

Cuor di Leone” in collaborazione con il Ma-sci presso l’oratorio Salesiano di Chioggia. L’appetitosa cena è stata molto apprezza-ta dalle 240 persone che hanno aderito all’iniziativa. “Un successo clamoroso, del tutto inaspettato” commentano gli orga-nizzatori. “Non siamo neppure riusciti a far fronte a tutte le richieste di partecipa-zione e questo, se da un lato ci dispiace, dall’altro ci rende orgogliosi della rete di persone che siamo riusciti a coinvolgere”.

La serata aveva lo scopo di fi nanziare parte del campo di Libera terra al quale giovani scout, dai diciassette ai dicianno-ve anni, parteciperanno durante l’estate. Libera è un’associazione che dal 1995 lotta al fi anco delle vittime di mafi a, con l’intento di sollecitare la coscienza civile e di promuovere i concetti di solidarietà, rispetto e giustizia sociale. Una delle mag-giori conquiste di Libera è indubbiamente la legge 109 del marzo 1996 che consen-te il riutilizzo sociale dei beni confi scati ai mafi osi. Da qui nascono le cooperative di Libera Terra, cooperative sociali di tipo B che permettono al consumatore di gode-re di un prodotto di altissima qualità che, inoltre, ha il sapore della dignità e della giustizia. In queste cooperative tutte le

estati vengono sviluppati dei campi di la-voro dedicati ai ragazzi di tutta Italia (ma non solo).

I giovani hanno la possibilità di ren-dersi utili e di venire a contatto con una realtà diversa dalla loro e di partecipare ad un progetto che si spera possa divenire sempre più capillare ed importante. I gio-vani chioggiotti si recheranno a Marina di Cinisi, in provincia di Palermo, nella città di Peppino Impastato.

Peppino, che pochi giovani cono-scono, perché cronologicamente troppo lontano da loro, è morto il 9 maggio del 1978 a causa dei suoi ideali e della voglia di giustizia che lo ha fatto lottare per tutta la sua, purtroppo breve, vita. I ragazzi del presidio di Libera di Chioggia hanno ricor-dato in più occasioni quanto il giovane Im-pastato sia fondamentale per fomentare la loro voglia di continuare ad impegnarsi per provare a rendere Chioggia, l’Italia e il mondo un po’ migliore, a partire dai piccoli gesti, come la partecipazione ad una cena.

Scout “Riccardo cuor di leone” e il presidio di Chioggia dell’Associazione LiberaA CENA CON PEPPINO IMPASTATO PER DIRE ANCORA

UNA VOLTA NO ALLA MAFIA

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Page 21: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

191919Frazioni

Organizzato dal settore giovani-le del Ca’ Bianca calcio, anche quest’anno si è svolto il Memorial

Rudi Davide Pagan in ricordo del giovane atleta prematuramente scomparso.

Alla terza edizione, sapientemente curata da Cosimo Varagnolo, hanno par-tecipato i Pulcini della Clodiense, del Ca’ Bianca ed inoltre Borgo San Giovanni, Correzzola, Gordige e la rappresentativa dei “Cefali di Valli“.

All’insegna della massima sportività le partite giocate con l’approdo in fi nale per Clodiense e Ca’ Bianca e la vittoria per questi ultimi che hanno fatto vale-re il fattore campo vincendo per 4 a 1 contro i blasonati cugini. Oltre ai padroni di casa ha ben fi gurato anche il Borgo San Giovanni che ha vinto la fi nale per il terzo e quarto posto per 3 a 1 contro il Correzzola. Nella fi nale per il quinto e sesto posto il Gordige ha battuto i Cefali di Valli per 1 a 0.

Alla presenza tra gli elogiatori del sindaco di Chioggia Giuseppe Casson, sono stati premiati: miglior giocatore Tommaso Bianco del Correzzola, miglior portiere Enrico Boscolo Bocca dei Cefali di Valli, giocatore più giovane Luca Pa-gan dei Cefali di Valli. E’ stata una bella e vera giornata di sport... nel ricordo di Rudy Davide Pagan.

Ospitiamo con piacere un articolo scritto da una giovanissima “collega”, Desirè Man-tovan, alunna della classe 2E – SSS IG “Bruno Maderna” a Sant’Anna di Chioggia, che dimostra di avere un innato talento. Nel congratularci con Desirè ricordiamo che “La Piazza” è sempre disponibile a concedere spazi agli studenti o alle classi che volesse-ro imitarla nell’iniziativa.

Grande paretecipazione di pubblico all’inaugurazione della mostra Semi, Sementi e AgriCultura di Sant’Anna,

Cavanella e Ca’Lino, VIII edizione del Pro-getto Galileo.

Contenuti su ciotole e vasetti di vetro facevano bella mostra di sé i semi e le se-menti utilizzati dagli agricoltori del nostro territorio: semi di radicchio, cavolo, cipolla, piselli, soia, colza e molti altri.

Varietà di forme e di colori che hanno incuriosito i visitatori, in particolare i non addetti al settore.

L’inaugurazione, atto conclusivo di un lavoro durato mesi, si è svolta sabato 19 maggio 2012 presso la scuola media “Bru-no Maderna” di Sant’Anna. Oltre ai genitori degli allievi della scuola, erano presenti ex alunni e operatori del mondo orticolo del nostro comune.

La presenza dell’assessore alla Pubbli-ca istruzione Silvia Vianello, del presidente del Consiglio d’Istituto Lauretta Boscolo Fio-re, del dirigente dell’Istituto Comprensivo Chioggia 2, di cui la “Maderna” è parte, Luigi De Perini ha dato lustro all’evento.

Oltre ai semi del nostro territorio, sono stati esposti anche semi esotici provenienti dall’America Meridionale e dall’Africa come il cacao e il caffè, prodotti forniti da impor-tanti aziende dolciarie nazionali a cui gli alunni avevano scritto.

Il percorso della mostra era costituito da vari nuclei: scientifi co (i semi e la loro impollinazione), storico-scientifi co (Gregor Mendel e Fortunato Luigi Naccari, Semi e arte, Semi e letteratura).

Alla preparazione del progetto hanno lavorato la classe 2E (classe pilota) a cui si sono affi ancati gli alunni delle classi 1D, 2D, 3E guidati dai rispettivi insegnanti.

di Desirè Mantovan

L’iniziativa è stata organizzata alla scuola media Bruno Madera di Sant’Anna

La mostra Sant’Anna, Cavanella e Ca’ Lino

Semi, sementi e AgriCultura

L’allestimento della mostra

NEWS

Ca’ BiancaCALCIO, IL MEMORIAL RUDI DAVIDE PAGAN

Marco Lanza

Il Ca’ Bianca con la coppa posa accanto al sindaco Casson Sotto la consegna della targa al papà di Rudi Davide Pagan

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Page 22: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

20 Approfondimento2020 Approfondimento

Si torna a discutere di una delle bellez-ze naturalistiche del litorale venezia-no: l’isola di Ca’Roman. Su quest’a-

rea, dove un in passato sorgeva una colonia gestita dalle suore Canossiane e acquistata in seguito dalla padovana Società Ca’Ro-man Srl, è in programma la costruzione di un resort di lusso: 42 villette ad uso turistico (84 appartamenti) per un totale di 24.000 mq di nuovi edifi ci.

L’area interessata all’intervento si trova a due passi dall’Oasi protetta dalla Lipu (Lega italiana protezione uccelli), un angolo remoto di laguna che per le sue valenze ambientali è stato riconosciuto Sito di Importanza Comunitaria (SIC) e Zona di Protezione Speciale (ZPS). Ma le direttive dell’Unione Europea non bastano ad arresta-re l’avanzata delle pale meccaniche in una zona già compromessa dai lavori del Mose.

L’iter burocratico è partito nell’ottobre scorso con l’adozione del Piano di recupero da parte della Giunta Comunale di Venezia; operazione avvallata dalla Municipalità di

Lido e Pellestrina. Il passo successivo sarà quello di sottoporre il documento al voto di approvazione che potrebbe avvenire all’in-terno della Giunta stessa, così come previsto dalla normativa in materia.

Le associazioni ambientaliste assicura-no battaglia. In testa la Lipu di Venezia, il Coordinamento delle associazioni ambienta-liste del Lido e l’associazione “Tra mare e laguna”. Insieme hanno presentato nume-rose osservazioni al progetto, puntualmente controdedotte dai tecnici comunali. Tre in particolare i punti contestati, spiega Fe-derico Antinori, responsabile dell’Oasi: in

primis il divieto di edifi cabilità negli orti delle ex suore. “Undici villette sono state previste in una zona che il Comune ha sempre tu-telato - sostiene - vietandone l’edifi cazione. Oltre al valore dell’area che nel tempo si è rinaturalizzata spontaneamente, va tenuto conto dell’interesse culturale: questa zona costituisce forse l’ultimo esempio nell’alto Adriatico di collegamento naturale mare-duna-laguna-entroterra. Perché dunque non ridurre il numero delle villette o pensare ad una loro diversa ubicazione?”.

In secondo luogo il divieto attracco sul fronte lagunare. “Nel progetto, ad oggi,

manca il prospetto di una darsena, il che non esclude che si possa prevedere in se-guito – fa notare Antinori - la stessa Ca’Ro-man Srl nello studio di impatto ambientale si chiede e si risponde sul mezzo con cui i proprietari arriveranno alle case: in barca. Ciò rende probabile la costruzione di uno scalo per l’attracco e un nuovo danno per l’ambiente”.

Infi ne la ventilata ipotesi di riattivazione dei pozzi artesiani per il rifornimento di ac-qua durante i lavori. “Si creerebbe il rischio di subsidenza – evidenzia il responsabile – è un’operazione vaga e ricca di incognite:

non si sa per quanto tempo si intende utiliz-zare i pozzi e quanta acqua verrà prelevata. Tra l’altro la Legge Speciale per Venezia dal 1973 vieta l’estrazione di acqua dolce dalla falda”.

Delle osservazioni presentate solo alcune sono in parte accolte prevedendo interventi di mitigazione dell’impatto am-bientale con l’introduzione di staccionate, cartellonistica informativa e un sentiero che collegherebbe il villaggio alla spiaggia, allo scopo di evitare il calpestio delle dune e un eventuale danno per le specie avicole che nidifi cano a terra. Ma questo non basta alle associazioni che nel progetto non trovano una risposta alle esigenze abitative della popolazione né, tanto meno, un benefi cio per la collettività. La partita la giocano a carte coperte, senza anticipare le prossime mosse. Intanto è stata avviata una raccolta fi rme. I moduli sono disponibili in numerosi esercizi commerciali di Pellestrina, Chioggia, Ca’ Roman e San Pietro in Volta.

di Martina Maniero

L’iter burocratico è partito nell’ottobre scorso con l’adozione del Piano di recupero da parte della Giunta comunale di Venezia, le associazioni con in testa la Lipu hanno organizzato una raccolta di fi rme per dire no

Ca’ Roman In programma la costruzione di 42 villette a uso turistico

Gli ambientalisti danno battaglia al progetto del Resort

L’isola di Ca’ Roman

Il Parco dei relitti, il Consorzio delle capesante e un fi lm sui delfi ni, ospiti ormai abi-tuali del nostro litorale e dell’oasi naturalistica delle Tegnue. Sono le nuove sfi de del Gruppo Turismo Chioggia, che apre a nuove proposte con l’ingresso in squadra

dell’associazione “Tegnue di Chioggia”. Il coinvolgimento del nuovo membro segna un importante step, per arrivare alla piena condivisione di un auspicato progetto unitario con l’obiettivo di diversifi care e destagionalizzare l’offerta turistica.

Il Parco marino delle Tegnue attrae nel corso di tutto l’anno sub del Nord e Centro Italia. Nel 2011 le escursioni sottomarine sono state più di 2.000, con un trend in crescita negli ultimi cinque anni.

“L’ingresso in Gruppo Turismo Chioggia consolida il grande lavoro ventennale per la valorizzazione dell’Area di tutela biologica – spiega il presidente dell’associazione Tegnue, Piero Mescalchin -. Partiremo a breve a realizzare un fi lm sui delfi ni che oramai puntualmente arrivano sul parco e vicini alla costa. Studieremo perché preferiscono il nostro litorale agli altri e lo faremo sapere al mondo”.

“La fusione delle forze migliori del turismo cittadino - dichiara Marino Masiero, presidente di Slow Lagoon - permetterà di portare avanti importanti progetti. Contiamo di mettere in sinergia tutela ambientale, turismo e pesca professionale con operazioni intelligenti, rapide e low cost”.

Nel marzo del 2011 le Tegnue sono state dichiarate Sito di importanza comunitaria (Sic) per la loro biodiversità ed ora si attende il riconoscimento da parte dell’Unesco.

NEWS

Turismo e naturaL’ASSOCIAZIONE LE TEGNUE NEL GRUPPO TURISMO CHIOGGIA: VIA A NUOVI PROGETTI CONDIVISI

Giovanna Bellemo

A breve la realizzazione di un fi lm sui delfi ni che arrivano vicino alla costa

Page 23: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

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DOMENICA 15: BIGLIETTO INGRESSO € 7,00 (BAMBINI INGRESSO GRATUITO)

ORE 22.00 ORE 22.00

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APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 18.00 APERTURA AL PUBBLICO ORE 12.00

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ORE 19,00LOVERDRIVE

ORE 20,00DEPTFORD SOUNDTRIBUTE BAND DIRE STRAITS

SPETTACOLO DIDANZA ORIENTALE

con LAURA ANDREOTTI

AUGUSTO DAYGIORNATA IN MEMORIA

DI AUGUSTO E DANTE

ORE 17.30SEGNALI CAOTICI

ORE 18.30MERCANTI E SERVI

ORE 19.30ORADARIA

ORE 21.00AIRONI NERI &STATUS SYMBOL

PRESIEDERÀ LA MANIFESTAZIONEROSANNA FANTUZZIwww.augustoperlavita.itOSPITE DELL’EVENTOSALVATORE RANIERI IL CANTANTE DELLA SOLIDARIETÀ

Music CompanyAssociazione di Promozione Sociale Ricreativa CulturaleCell. +39 333 6506899 - [email protected]

P. IVA 01441290291

con la collaborazione del Comune di Cavarzere

Assessorato allo sport e al tempo libero

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Page 24: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

Ulss 14Speciale

Speciale

Giugno 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Informa

Sulle vacanze dei turisti vegliano i pro-fessionisti della Ulss 14. Parte in questi giorni – e sarà attivo fi no al 15 settem-bre – il progetto “Vacanze sicure”, un’i-niziativa promossa dall’Azienda Ulss 14, grazie al contributo della Regione Veneto, per dare una risposta alle esi-genze dei tanti turisti che affollano le spiagge. Soprattutto nei fi ne settima-na, infatti, alla popolazione residente – circa 53mila persone – si sommano i villeggianti, con picchi che sfi orano le 250mila presenze, per un totale di 300mila unità potenziali. “Agli impor-tanti carichi di lavoro quotidiani – spie-ga il DG Giuseppe Dal Ben – si ag-giungono nei mesi estivi quelli dovuti alla grande presenza di turisti. Ed è proprio pensando a loro (spesso stra-nieri o comunque non conoscitori della realtà clodiense) che abbiamo pensato realizzando questo progetto. Gli obiet-tivi di fondo sono due: Il primo è quel-lo di garantire ai turisti un servizio di qualità, secondo una logica per cui la sanità esce dall’ospedale e va sul terri-torio, per agevolare gli utenti. Il secondo è quello di creare due per-corsi distinti per accedere alla struttura ospedaliera, uno per i turisti e l’altro per i residenti, per facilitare ad entram-bi un’erogazione dei servizi veloce ed effi ciente”. Nella realizzazione del progetto sono stati fondamentali l’impegno e la dedi-zione del primario di Pronto Soccorso Andrea Tiozzo e il responsabile del Dipartimento di Prevenzione Massimo Boscolo Nata. Tra i tantissimi aspetti che contraddi-stinguono il progetto (la cui realizza-zione ha comportato mesi di lavoro e una strettissima collaborazione col Co-mune di Chioggia e tra servizi diversi per arrivare ad una proposta unica ed effi cace) vale la pena segnalare:

- AMBULATORIO in spiaggiaLungo il litorale sono stati dislocati tre ambulatori per il primo soccorso (Ba-gni Clodia, Bagni Granso Stanco, Zona Diga (dove è presente anche un ‘quad’ per agevolare il soccorso). I tu-risti possono accedere a queste struttu-re per semplici medicazioni, controllo pressione arteriosa. Un presidio è pre-sente anche a Isola Verde.- AMBULATORIO MEDICO PER IL TURISTANovità per il 2012 è la creazione e l’a-pertura dell’ambulatorio (medico, infer-mieristico) per il turista, situato accanto al Pronto Soccorso. - Sono stati inoltre POTENZIATI, nella previsione di un maggiore accesso, al-cuni servizi ospedalieri: Dialisi, Diabe-tologia, Laboratorio, Cardiologia.- IL SERVIZIO DI INTERPRETARIA-TO e traduzione telefonica multilingue uffi ciale (dedicato prevalentemente all’Area di Urgenza ed Emergenza (Pronto Soccorso, Rianimazione, Sale Operatorie, Sala Parto, Dialisi), ma an-che alle aree di tipo amministrativo – contabile (Cup Cassa, sportelli) e area distrettuale (sportelli, consultorio, etc.).- Dal 1 giugno 2012 al 15 settembre 2012 sarà attivato uno SPORTELLO allo scopo di informare, orientare e ac-compagnare in tutti i percorsi ospeda-lieri il turista che soggiorna nella nostra città. Lo sportello sarà aperto al piano terra dell’ospedale di Chioggia e al Pronto Soccorso (giorni festivi e prefe-stivi).- BROCHURE VACANZE SICUREA tutti gli operatori turistici verrà distri-buita una brochure con le informazioni principali per gestire una emergenza sanitaria. Diecimila copie – redatte in italiano e in inglese - con i servizi, i nu-meri di telefono e tutte le informazioni necessarie in caso di emergenza.

VACANZE SICURE NELLA SPIAGGIA DI SOTTOMARINA CON I PROFESSIONISTI DELL’ULSS 14

Il progetto è il risultato dell’impegno e la dedizione del primario di Pronto Soccorso Andrea Tiozzo e il responsabile del Dipartimento di Prevenzione Massimo Boscolo Nata e della collaborazione con il Comune di Chioggia e le associazione di categoria

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Giugn 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

aSpeciale

Speciale

Quando la prevenzione viene fatta sui banchi di scuola. E’ quello che è successo col progetto “Scuola”, realizzato dall’As-sociazione Diabetici di Chioggia e presentato oggi nella sede della Direzione Generale dell’Ulss 14. Scopo dell’iniziativa è stato quello di educare alla prevenzione, sia i giovani che gli insegnanti degli Istituti coinvolti. “Ringrazio l’Associazione per il lavoro svolto”, ha esordito il Dg Giuseppe Dal Ben. “La siner-gia tra Associazione e Servizio di Diabetologia dell’ospedale è una ricchezza che permette di sviluppare al meglio i nostri servizi”. “L’azione di prevenzione - ha concluso il Direttore - è fondamentale nella lotta al diabete: prima si agisce e meno probabilità si hanno di incorrere nel problema o comunque si acquisiscono gli strumenti giusti per arginarlo”. Il progetto ha interesso i bambini delle quinte elementari e i ragazzi delle seconde medie del territorio clodiense. “Siamo andati per-sonalmente nelle scuole che hanno aderito all’iniziativa - ha spiegato la referente del progetto “Scuola” Manuela Bertag-gia - abbiamo spiegato che cosa è il diabete e come si può convivere con questa malattia. Agli incontri hanno partecipato anche gli insegnanti, che talvolta si trovano in diffi coltà nella gestione di un bambino diabetico. “Per rendere più facili le lezioni, ci siamo fatte aiutare da alcuni opuscoli redatti per l’occasione sotto forma di fumetto”. A Chioggia ci sono tremi-la diabetici (60 sono i diabetici di tipo 1, quello chiamato an-che “giovanile”) e almeno un’altra metà che non sa di esserlo. Durante gli screening, infatti, su mille glicemie c’è un 2% dove il test risulta alterato, dove presumibilmente si nasconde un nuovo diabetico. L’ Associazione Diabetici di Chioggia è nata nel 1989 e da subito ha dato avvio ad un’intensa collabora-zione col servizio ospedaliero. “Il nostro compito - ha spiega-to la presidentessa Maria Marangon - è quello di educare il paziente all’autocontrollo in modo da allontanare il più possi-bile le complicanze. Inoltre ci impegnamo nella prevenzione insegnando al paziente il connubio tra corretta alimentazione, terapia e attività fi sica”. Visto il successo dell’iniziativa, l’Asso-ciazione la ripeterà anche l’anno prossimo.

QUANDO LA PREVENZIONE VIENE FATTA SUI BANCHI DI SCUOLAIniziativa dell’Associazione Diabetici di Chioggia rivolta ai bambini delle quinte elementari e ai ragazzi delle seconde medie

Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

PER LA PRIMA VOLTA A CHIOGGIA UN IMPIANTO DI PACEMAKER VESCICALE

Impiantato per la prima volta all’o-spedale di Chioggia un pacemaker vescicale su una donna di 23 anni, originaria di Gorizia. Grazie all’inter-vento, eseguito qualche giorno fa con successo dal neo primario di Urologia Giuseppe Tuccitto, la signora potrà fi nalmente tornare ad urinare auto-nomamente. Cosa che non era più in grado di fare da due anni, a seguito di un parto naturale, durante il quale ha riportato delle lesioni neurologiche che non le hanno più permesso di uri-nare. Per questo motivo, la giovane mamma ha dovuto fi no ad oggi rimuo-vere l’urina dalla vescica mediante il cateterismo che praticava lei stessa quattro volte al giorno. L’impianto di un pacemaker vescicale è una metodi-ca che si pratica in Europa dal 1994 e in Italia dal 1996. Il dottor Tuccitto è stato tra i primi medici urologi in Ita-lia a eseguire questo tipo di intervento che ancor oggi viene attuato in poche strutture ospedaliere.“La signora di Gorizia – ha spiegato il primario di Urologia – ha subito un intervento in day hospital, eseguito in anestesia locale. Nel dettaglio, alla signora è stato riposto un elettrodo quadripolare nella colonna vertebrale all’altezza del terzo forame sacrale, collegato ad uno stimolatore esterno. Per circa un mese la paziente verrà sottoposta a stimolazione elettrica e

potrà così valutare la sua capacità a riprendere una normale minzione. Quando la ripresa dell’atto minzio-nale sarà completata, lo stimolatore verrà staccato e, al suo posto, verrà riposto un stimolatore interno che ha le stesse caratteristiche del pacema-ker cardiaco. La paziente potrà così riprendere a fare una vita normale”.Dal 50 al 60 % delle pazienti con que-ste problematiche hanno una buona risposta clinica al trattamento. “Oltre che per i casi di ritenzione urinaria – ha continuato Tuccitto - il pacemaker vescicale viene riposto anche in quei casi di donne affette da incontinenza urinaria da urgenza che non rispon-dono ad un trattamento con farmaci”. Attualmente le donne che soffrono di incontinenza urinaria sono un 10% (oltre i 70 anni tale percentuale sale al 30%) di cui un terzo soffre di in-continenza urinaria d’urgenza che si cura solo farmacologicamente e, in caso di fallimento, grazie all’impianto di un pacemaker”. Soddisfazione del direttore generale dell’Ulss 14. “Stia-mo lavorando per restituire ai cittadini di Chioggia l’ospedale che meritano. Sono proprio interventi di questo tipo, realizzati grazie a professionisti del calibro del nuovo primario di Urolo-gia – ha dichiarato Giuseppe Dal Ben – a elevare l’ospedale di Chioggia a eccellenza e a struttura di qualità”.

Dg Dal Ben: “Mettiamo in campo delle professionalità che elevano l’ospedale di Chioggia a eccellenza”

Impiantato per la prima volta all’o-

Il dottor Giuseppe Tuccitto

Iniziativa dell’Associazione Diabetici di Chioggia

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24 Cultura locale2424 Cultura locale

Spettacoli di fi ne annoLA SFILATA A COLORI DELLA

SCUOLA DELL’INFANZIA PADOAN

Marco Lanza

Lucia Balboni: insegnante, lettrice, viaggiatrice, e molto altro. Incontenibile sono la sua curiosità, la sua passione per tutto ciò che è “altro”, la sua voglia di

viaggiare, anche con l’immaginazione. Per questo motivo ha dato vita alla rassegna Etnica.

Cos’è Etnica? “E’ innanzitutto una scommessa”, sostiene Balboni

“questa rassegna gratuita, promossa dalla biblioteca “Ga-lilei” e iniziata nell’ottobre 2007, da quattro anni ogni mese incontra viaggiatori o scrittori di viaggio. Etnica mi ha permesso di coniugare due passioni : l’amore per i viaggi e quello per i libri. Lo scopo fondamentale per cui ho intrapre-so quest’affascinante avventura è di smuovere, incontrare, ascoltare narratori che, per esigenza dello spirito, curiosità, impegno sociale, gettano ponti tra mondi lontani, relativiz-zando la cultura cui appartengono perché il viaggio rende consapevoli proprio di questo”.

Perché, come ricorda anche la professoressa, oggi

siamo invasi dalle informazioni, vediamo e sentiamo tut-to, ma non conosciamo alcunché; “facciamo esperienze virtuali di luoghi lontani, ma siamo sempre più chiusi e diffi denti nei confronti di ciò che è diverso” e questo è un nonsense inquietante.

L’ultimo incontro promosso da Balboni ha avuto un enorme successo, al di là di ogni aspettativa. Ben oltre le quattrocentocinquanta persone che l’auditorium di Chiog-gia riesce a contenere, sono accorse per ascoltare una novantenne straordinaria: Margherita Hack.

Perché proprio lei? “Margherita, generosa, arguta, umile come solo i

grandi sanno essere, ha raccontato ad un pubblico da rock star episodi della sua vita vissuta con passione nel lavoro di ricerca scientifi ca e nell’impegno civile, sempre libera nelle idee, ribelle a soprusi e ingiustizie, insofferente alle impo-sizioni e alle mode, come racconta nel suo ultimo libro “Nove vite come i Gatti”. È una gran donna, e sapevo che

scegliendo lei avrei accontentato chi da sempre ci segue e non solo”.

Ma qual è il futuro di tutto questo insieme di espe-rienze, interessi, cultura?

“Se avremo fortuna, se il consenso di pubblico conti-nuerà, se troveremo le risorse, Etnica riprenderà ad otto-bre. Chi vuole essere informato sulle nostre iniziative può iscriversi alla mailing list, contattandoci a [email protected]”.

Ora il timore è che tutto questo possa venir meno. Se Etnica non riuscirà a trovare degli sponsor che continueran-no a credere nella bontà di questa fantastica opportunità per il nostro territorio, Chioggia dovrà rinunciare a degli incontri unici che hanno fatto, e continuerebbero a fare, invidia alle maggiori città venete e non solo.

Possiamo davvero correre questo rischio?

NEWS

Tra viaggi e scrittura, gli incontri organizzati da Lucia Balboni

ETNICA ALLA RICERCA DI SPONSOR E SOSTENITORI PER CONTINUARE IL SUCCESSO

Francesca De Luca

 

E’ partita il primo martedì di luglio il primo appun-tamento della XVII edizione di “Chioggia Effetto Notte”, percorsi serali nel centro storico tra cultura,

folklore, tradizioni, qualche curiosità tra calli e campielli, che comprendono anche le chiese storiche della nostra città lagunare proposti dall’associazione culturale La Bri-cola. Fin dal suo esordio nel 1995 l’iniziativa, promossa con la collaborazione dell’amministrazione comunale, dell’Azienda di promozione turistica e della diocesi di Chioggia, ha subito raccolto grandi consensi e un interes-se crescente che ha coinvolto non solo i turisti, ma anche gli stessi concittadini.

I percorsi in notturna, che si terranno tutti i martedì di luglio e agosto, prevedono la visita, a rotazione, dell’in-terno delle chiese del centro storico: la Cattedrale, San Giacomo, San Domenico, la chiesa dei padri Filippini e la SS. Trinità. Partenza alle ore 21,15 dalla piazzetta Aldo e Dino Ballarin, nei pressi della chiesa di San Martino a Sottomarina; la passeggiata tra calli, chiese e campielli si conclude in centro a Chioggia alle ore 23,00 circa.

A “Chioggia Effetto Notte” da tre anni è affi ancata l’altra proposta dell’associazione La Bricola. “Giovedì? Ci vediamo al Museo” sempre nei mesi di luglio e agosto consentirà di visitare, anche in questo caso a rotazione, il museo civico, il museo diocesano di arte sacra, la Torre

di Sant’Andrea e il famoso orologio medievale, il museo Olivi.

Il punto di incontro delle visite del giovedì sarà allo stendardo nei pressi del Palazzo Municipale di Chioggia sempre alle ore 21,15.

La partecipazione a entrambe le iniziative è gratuita. Per le prenotazioni ci si può rivolgere – anche telefo-nicamente allo 041401068 - all’uffi cio dell’Azienda di Promozione Turistica di Sottomarina dove si potrà ritirare il coupon entro le ore 13,00 di ogni martedì e di ogni giovedì.

“Con questa iniziativa la nostra associazione – spie-ga Carla Sfriso, presidente dell’associazione La Bricola - ha inteso fornire un servizio alla città. Molti, anche tra gli stessi concittadini, non conoscono la storia di Chioggia. Per noi è stato anche un modo per metterci in gioco con le persone, sia italiani che stranieri, ma anche una sfi da per restare sempre aggiornati. Chioggia Effetto Notte ha favorito un diverso modo di offrire il nostro territorio con una attenzione a tutti gli aspetti che caratterizzano la nostra tradizione culturale, economica, sociale, artistica e religiosa. Un ringraziamento va anche sicuramente a quanti in queste ormai 17 edizioni ci hanno sostenuto, incoraggiato, aiutato.”

di Eugenio Ferrarese

Una passeggiata estiva tra cultura e tradizioni che dura da 17 anni

Percorsi serali nel centro storico Tra calli, campielli, chiese storiche, la proposta dell’associazione La Bricola

Che bella Chioggia... “effetto notte”

La nuova locandina di “Chioggia Effetto Notte”

Visita guidata gratuita ai Musei del centro storico di Chioggianei mesi di luglio e agosto 2012 - Solo su prenotazione (massimo 100 persone)

Ritrovo alle ore 21.15 allo stendardo nei pressi del Palazzo MunicipalePer informazioni e prenotazioni: APT - Tel. 041401068

Associazione Culturale La Bricola - Tel. 041.5500783 - 041.403984 (ore pasti)

Giovedì? Ci vediamo al Museo!

Città di ChioggiaAssessorato alla Cultura

ViSiTA noTTuRnAAL CenTRo SToRiCo

di ChioggiAA CurA dell’AssoCiAzione CulturAle

“lA BriColA”

le visite verranno effettuate dal 3 luglio al 28 agosto tutti i martedì. Per partecipare alla visita guidata, ritirare il “coupon”

presso gli uffici dell’APT di Sottomarina entro le ore 13.on tuesdays a guided tour in english will be available for foreign tourists.

Per informazioni tel. 041.5500783 - 041.403984 (ore pasti) - www.sottomarina.net/effettonotte.htm

XVIIedIzIone

chioggiaeffetto notte

2012

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PeRCoRSi neLLA SToRiA e TRAdizioni di ChioggiA

Fin dal suo esordio la proposta culturale ha raccolto consenso e un interesse crescente nei turisti ma anche negli stessi chioggiotti

Colori ed emozioni al teatro don Bosco di Chioggia con i bambini della Scuola dell’Infan-zia “Padoan” che hanno preparato “La sfi lata

dei colori”. Come sempre i giovanissimi allievi san-no stupire con il loro entusiasmo e i loro sorrisi, con i continui saluti alle mamme e papà presenti, con quella spontaneità che solo i più piccoli riescono a manifestare. Per tutti coloro che hanno collabora-to a realizzare questo spettacolo presentato il 18 maggio sul palco del teatro dei padri Salesiani è stata un’esperienza frizzante. I bambini hanno dimostrato di sapersi ben destreggiare utilizzando tutti gli strumenti scenici messi a loro disposizione o inventati proprio per l’occasione. Un divertimento che ha ‘contagiato’ le insegnanti per sperimentare e conoscere le grandi opere d’arte, un abbraccio fra colori, musica, arte, danza e poesia, uniti insieme dalla spontaneità e dall’impegno dei bambini.

Per tutti lo spettacolo non è solo un punto di arrivo, ma una delle tappe del percorso dell’anno scolastico che poi proseguirà anche in futuro.

E.F.

PoesiaRANZATO CON LA SUA “PER NON

DIMENTICARE” CONQUISTA NIZZA

Ancora un’ altra grande soddisfazione artistica per il poeta chioggiotto Renzo Ranzato Vari-sco : la sua poesia “Per non dimenticare“ è

ora esposta al museo di Nizza nell’area riservata al “Centro di documentazione e di ricerca sulla resi-stenza e deportazione“.

Varisco l’ha composta nel 2003 e già era stata premiata al Premio nazionale di poesia “Fanfulla da Lodi 2004 “, pubblicata su Antologia, recensita da “Les Dons” prestigiosa pubblicazione francese e recentemente pubblicamente elogiata dal presiden-te della repubblica Giorgio Napolitano.

Tradotta in francese ha ottenuto a marzo, nel giro di soli due mesi, gli elogi e i requisiti per restare perennemente esposta nel museo e impressa nella memoria mondiale.

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SPECIALE CANTIERI

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252525Cultura locale

La nascita, la morte, il dolore, la gioia e lo scorrere del tempo, dei ed eroi, creature fantastiche mortali ed immortali racchiuse nel mito per consentire all’uomo di spiegare il mistero della vita

in tutti i suoi molteplici ed anche misteriosi aspetti. La storia di Hercules è stata rappresentata il 15 e 16 maggio

al Teatro Don Bosco dalle classi della scuola primaria Gregorutti dell’Istituto Comprensivo Chioggia I. Hercules, fi glio di Zeus ed Era diventa mortale per colpa di Ade, il dio dell’oltretomba. Gli atti eroici e l’amore per la giovane Megara consentiranno ad Hercules dopo molte fatiche di sconfi ggere Ade.

Gli alunni della primaria Gregorutti in questa rappresentazione del famoso mito hanno saputo trasmettere passione ed entusiasmo evidenziando una capacità corale nell’azione e nella recitazione ben sostenuti dalle capacità e dall’esperienza della regista Franca Ardiz-zon, dalle coreografi e curate da Francesca Serafi ni, dalle scenogra-fi e realizzate da Paolo Doria e dalla direzione musicale di Stefania Daniele.

Il dirigente scolastico Erminio Boscolo Bibi ha ringraziato gli inse-gnanti della scuola che continuano a credere con passione a questa attività e ai genitori sempre pronti a collaborare; il ringraziamento è stato esteso anche al Credito Cooperativo di Piove di Sacco che ha sostenuto economicamente il progetto, il Comune di Chioggia rappresentato dall’assessore alla Pubblica istruzione Silvia Vianello e tutti gli sponsor privati, senza i quali non sarebbe stata possibile la

rappresentazione dello spettacolo. Ringraziamenti sono stati anche indirizzati ad ArteVen per la presenza e la stima mostrata a questa attività teatrale che da molti anni coinvolge la scuola Gregorutti.

I fondi raccolti alla fi ne della serata sono stati devoluti all’Asso-ciazione Muraless per condividere il progetto che prevede nel nostro territorio il consolidarsi di una esperienza di accoglienza e solidarietà familiare per bambini e ragazzi.

di Eugenio Ferrarese

Il grande mistero della vita - la nascita, il dolore, la morte, la gioia, lo scorrere del tempo - affrontato dai piccoli studenti con entusiasmo

Teatro Le classi della scuola primaria Gregorutti hanno portato in scena al Don Bosco

Hercules, il mito raccontato dagli alunni

Gli “attori” sul palco e in primo piano il dirigente scolastico Erminio Boscolo Bibi

Ignazio Silone tra pittura e poesia. Stanno continuan-do con enorme successo di

pubblico le presentazioni delle mostre di pittura organizzate dal Circolo culturale Silone di Chioggia.

Dopo l’apprezzata iniziati-va organizzata in collaborazio-ne con l’associazione “Progetto donna oggi “ di Padova e svolta ad Abano Terme, l’8 luglio sarà la volta della promozione anche di cibi e musica all’ interno della terrazza panoramica dell’Hotel Ambasciatori di Sottomarina. In questa occasione la po-esia e la pittura si coniugheranno con musica e alimentazione allo scopo di promuovere sempre più il territorio veneto e Chioggia.

Ad Abano protagonisti principali sono stati Silvana Maddalosso e Ruggero Pieruz con la loro personale di pittura; i poeti che si sono cimentati sul tema dell’alimentazione sono stati ben 13 ad iniziare dall’apprezzato Renzo Ranzato Varisco per continuare con l’assessore provinciale Lucio Gianni, Anna Artmann, Alfredo Barbieri, Giorgio Bolla, Maria Paola Giraldo, Maurizio Masiero, Mery Nordio, Angelo Padoan, Giorgia Pollastri, Anna Sambo, Nella Talamini, Marisa Terranova.

Signifi cative le romanze cantate dal tenore Antonio Cervato. La serata, organiz-zata da Giancarlo Fuolega, ha previsto anche la consegna da parte dell’imprenditore-mecenate Luciano Boscolo Cucco di alcuni libri sulle “tolele“ di Chioggia agli illustri ospiti presenti tra i quali il dottor Angelo Frascati, segretario dell’ associazione medici di base e Mara Bertini, presidente del progetto “ Donna oggi “.

NEWS

Il prossimo 8 luglio appuntamento all’Hotel Ambasciatori di SottomarinaIGNAZIO SILONE TRA PITTURA E POESIA, CONTINUANO CON SUCCESSO LE SERATE CULTURALI

Marco Lanza

L’imprenditore-mecenate Luciano Boscolo Cucco

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262626

Incetta di premi per gli studenti del Righi di Chioggia. Nel corso dell’anno scolastico i ragazzi dell’Istituto tecnico

hanno arricchito il medagliere, salendo sui gradini più alti del podio in varie specia-lità.

Secondo posto per Mattia Boscolo Nale, Mattia Tiozzo Compini e per Ric-cardo Boscolo Gioachina (riserva) nel beach volley studentesco nazionale. I tre studenti, accompagnati dalla professores-sa Isabella Sandonà, dopo aver vinto il 10 maggio a Jesolo la fi nale regionale, targata tutta “Righi” contro i compagni, si sono battuti nella fase nazionale rap-presentando il Veneto ai giochi sportivi studenteschi di Lignano Sabbiadoro dal 28 al 30 maggio.

Solo la squadra sarda, già campione nel 2011, ha fermato l’ascesa dei chiog-giotti che sono riusciti a conquistare dopo una competizione al cardiopalma la me-daglia d’argento.

La pallavolo ha dato ulteriori successi al Righi.

A conquistare il titolo provinciale è stata la squadra composta dagli studenti Alessandro Busatto, Mattia Lanza, Davide Scuttari, Gianluca Ciriello, Nicola Marel-la, Nicola Nordio, Mattia Boscolo, Mattia Tiozzo, Riccardo Boscolo, Filippo Boscolo e Paolo Boscolo Buleghin.

Nel palmares dell’Itis di Chioggia an-che i titoli conquistati nell’atletica leggera.

Nelle gare provinciali nella disciplina del getto del peso, Nicola Marella è salito sul primo gradino del podio e Andrea Pe-razzolo ha conquistato il terzo posto nel lancio del disco.

Medaglia di bronzo anche per Ric-cardo Gioachina nella corsa ad ostacoli, mentre hanno sfi orato di un soffi o il podio Paolo Boscolo Buleghin nei 100 metri pia-ni e i ragazzi della staffetta 4x100. Piaz-zamenti complessivamente più che buoni, visto che hanno permesso alla squadra di

atletica di classifi carsi al quarto posto a livello provinciale.

Gli studenti del Righi se la sono cava-ta bene anche con i remi.

Alla trentaduesima edizione della regata interistituti di voga alla veneta, lo scorso 26 maggio a Venezia, l’equipaggio al debutto, composto da Teresa Galanti, Fabio Busetto, Andrea Giacomini, Andrea Perazzolo, Mattia Vianello, Simone Giada e Nicola Ballarin, è riuscito a raggiungere il quarto posto in classifi ca nella categoria caorline.

La scuola che scende in campoGLI STUDENTI DEL RIGHI GRANDI SPORTIVI:OTTENGONO OTTIME AFFERMAZIONI IN VARIE SPECIALITÀ

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Beach volley, pallavolo, atletica leggera: l’istituto tecnico arricchisce il medagliere

Di ritorno da Pescara, dove hanno disputato l’I-ronman 70.3, i sedici atleti dell’Ads Delfi no Triath-lon si preparano ora per la sfi da del prossimo 30

settembre a Barcellona. I quasi due chilometri di nuoto, 90 di bici e 21 di corsa con i quali si sono confrontati nella città abruzzese, si moltiplicheranno per due in Spa-gna, dove li attendono 3,8 km di nuoto, 180 km di bici, 42 km di corsa.

“L’anno scorso quindici di noi sono arrivati al traguar-do nell’Iroman 70.3 a Walchsee (Austria). Quest’anno la sfi da si complica. Al manipolo storico di sei Ironman, se ne sono aggiunti altri dieci che hanno portato a termi-ne la distanza, nell’immaginario di tutti, più complicata – commenta Angelo Boscolo Todaro, atleta dell’Ads Delfi no Triathlon - L’Ironman è forse l’unica disciplina sportiva dove la prestazione passa in secondo piano: la vittoria è arrivare alla conclusione del percorso”.

Lo spirito di squadra, cresciuta negli ultimi anni con sempre maggiore entusiasmo, ha coinvolto sempre più atleti, tra i venti e i quasi sessant’anni, e anche un certo numero di donne. Sono circa novanta oggi gli iscritti all’associazione, che si ritrovano spesso per gli allenamenti settimanali di nuoto e le uscite in bicicletta

e di corsa. E l’incoraggiamento reciproco ha portato a una crescente partecipazione a gare impegnative come l’Ironman. Nel 2011 la società Ads Delfi no Triathlon, grazie ai piazzamenti di alcuni atleti e alla massiccia partecipazione alle gare di circuito nazionale, ha rag-giunto il trentacinquesimo posto su 267 società in Italia.

Oltre alla partecipazione alle gare, l’associazione anche quest’anno si impegnerà a realizzare una nuova competizione in città. A settembre Chioggia sarà tappa di una nuova gara rank inserita nel circuito della Federa-zione Italiana Triathlon, la dodicesima edizione ininter-rotta dal 2001.

“La competizione ha negli anni raccolto i consen-si e gli apprezzamenti degli atleti italiani e non solo, che hanno reso l’evento di Sottomarina una della dieci gare più frequentate d’Italia – commenta l’assessore allo Sport, Narciso Girotto – Lo sport crea attrattiva e aiuta a dare visibilità al territorio. Il triathlon a Chioggia favorisce una appendice sportiva e turistica settembrina, rispetto alla consolidata stagione estiva”.

Il triathlon sprint che si compete a settembre a Sot-tomarina, è diventato uno dei più apprezzati in nord Italia e attira ormai anche trecento iscritti, spesso con famiglia a seguito.

“Si tratta quasi sempre di atleti provenienti da altri sport come la corsa, il nuoto o la bici che un po’ per sfi -da un po’ per curiosità si avvicinano alla multidisciplina e trovano in questo meraviglioso sport una occasione per tenersi in forma, per coltivare relazioni con chi condivide la stessa passione, per fare gruppo in maniera sana – ri-leva il portavoce della società, Paolo Albiero - Abbiamo voluto dare anche un’impronta sociale alla gara, grazie alla collaborazione con l’associazione Il Sorriso e la Speranza”.

di Marta Boscolo

Triathlon Dopo l’Ironman a Pesaro gli atleti di Chioggia, sempre di più, si preparano all’appuntamento del 30 settembre

A Barcellona la fatica raddoppia

Giovanna Bellemo

Il gruppo degli atleti di Chioggia

Page 29: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

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Nemmeno il tempo di prendere con-fi denza con la nuova stagione, che il calendario agonistico ha messo il

velista di Chioggia Enrico Zennaro davanti a uno degli appuntamenti più importanti dell’anno e, più in generale, della sua car-riera. Il talentuoso velista italiano è stato infatti tra i protagonisti dell’America’s Cup World Series di Venezia: Zennaro, profondo conoscitore della laguna veneta e delle sua insidie tattiche, è stato scelto da Emirates Team New Zealand come esperto locale. Un incarico di assoluto prestigio, specie perché richiesto dal team che meglio di tutti ha saputo ergersi a protagonista degli ultimi vent’anni di America’s Cup. Una compa-gine che può contare su alcuni tra i velisti più blasonati, come il CEO Grant Dalton, il coach Rod Davis, lo skipper Dean Barker e il tattico Ray Davies, e che in passato ha annoverato vere e proprie leggende della vela come Sir Peter Blake, Russell Coutts e Brad Butterworth.

La collaborazione è nata dal rapporto di stima professionale instauratosi con il tat-tico kiwi, Ray Davies. “Ho conosciuto Ray in occasione del Mondiale Melges 32 del 2009 e ho navigato con lui anche a Santo Domingo, durante il Mondiale Farr 40 del 2010 - spiega Enrico Zennaro - Siamo an-dati subito d’accordo ed è nata una bella amicizia. Quando un anno fa si è iniziato a parlare di una tappa veneziana delle Ameri-ca’s Cup World Series, Ray mi ha chiamato per chiedermi se potevo collaborare con Emirates Team New Zealand”.

Zennaro, che durante le regate ha rivestito il ruolo di “consigliere” a bordo del gommone di Grant Dalton e Rod Davis, grande specialista di match race e già alle-natore di Luna Rossa: “È stato bello ‘vivere da kiwi’ per qualche giorno: confrontarsi e collaborare con i grandi campioni dello sport è un insegnamento più che valido, non solo dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista umano”.

E archiviata l’esperienza con Emirates Team New Zealand, Enrico Zennaro è torna-to ad essere protagonista del circuito Volvo Cup Melges 24. Al timone di Little Wing dell’armatore milanese Maurizio Loberto, il velista chioggiotto è salito sul podio della terza tappa, andata in scena dal 18 al 20 maggio nelle acque della Marina di Scarlino.

Una frazione vinta a sorpresa da Mai-dollis di Gianluca Perego e del timoniere Giovanni Pizzatti, con Blu Moon di Franco Rossini e Flavio Favini al secondo posto, a pari punti con l’equipaggio di Zennaro e del tattico Branko Brcin, fi nito terzo in virtù dei parziali peggiori.

“E’ stata una tappa non facile per via delle condizioni meteo che hanno caratte-rizzato i tre giorni di regata - spiega Enrico Zennaro, che aggiunge - Abbiamo regatato con vento leggero e talvolta anche sotto la pioggia, come avvenuto domenica, quando, vista la situazione di classifi ca, ci siamo pre-

di Stefano Bellemo

Dal 18 al 20 maggio il circuito Volvo Cup Melges 24

Caritas I numeri e le valutazioni della Fondazione Zancan confermano il fenomeno

La povertà si fa sentire anche nel ricco Veneto

Enrico Zennaro a Venezia

sentati in acqua determinati a fare meglio dei nostri diretti avversari. Nonostante gli sforzi profusi, a impedirci di conquistare il successo è stato il gioco degli scarti: sia Mai-dollis che Blu Moon hanno infatti scartato risultati ben peggiori del nostro e ci hanno anticipato in classifi ca generale. Va comun-que sottolineato che la regola dello scarto non è certo una novità, quindi va benissimo così: alla fi ne ha vinto il migliore. Siamo co-munque felicissimi della nostra prestazione in quanto la velocità, sia di bolina che di poppa, non ci è mai mancata. Le partenze ci vengono sempre meglio e il morale del nostro equipaggio segna i massimi livelli. Ringrazio ancora chi crede in me e sostiene il mio impegno: Chioggia Yacht Group, Dar-sena Sporting Club le Saline e Aspo (Azien-da Speciale per il Porto di Chioggia) “.

Ancora una volta è un chioggiot-

to ad alzare al cielo il trofeo di capocannoniere al Torneo Nazio-nale “Città di So-lesino“ riservato alla categoria gio-vanissimi. L’anno scorso fu Nicola Nordio, con la maglia del Noventa, a primeggiare con 8 gol realizzati. Quest’anno, nono-stante la notevolissima concorrenza degli attaccanti del Padova, Cittadella, Vicenza, Spal, Ravenna e altre 26 società, è sta-to Alex Boscolo Sale a trionfare sempre realizzando 8 gol e sempre vestendo la maglia del Noventa. Il trofeo “Città di Solesino“ è arrivato all’undicesima edi-zione e da tutti è defi nito la “Champions League“ del calcio giovanile; notevole è stata la soddisfazione dell’attaccante di Sottomarina visto che la sua compagine, il Noventa, è stata eliminata ai quarti di fi -nale ad opera del Ravenna precludendogli la possibilità di giocare altri due incontri; ugualmente però sono state suffi cienti per mantenersi ai vertici della graduatoria le doppiette contro Rosà ed Athesis, il gol contro il Cittadella e la successiva tripletta contro l’Union ArzignanoChiampo. Ciliegi-na fi nale, a conclusione della manifesta-zione, la notizia uffi ciale che il prossimo anno Alex Boscolo Sale vestirà la maglia del Cittadella nel campionato Nazionale Giovanissimi: un altro chioggiotto che ha il compito di onorare il nome di Chioggia a livello nazionale!

NEWS

Calcio Giovanissimi. Trofeo “Città di Solesino”ALEX BOSCOLO SALE È IL BOMBER DEL TORNEO NAZIONALE

Marco Lanza

La premiazione del capocannoniere Alex Boscolo Sale

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Nell’area dell’ex fabbrica di ghiaccio verrà realizzato il nuovo complesso residenziale denominato LA CORTE DI VIGO, è stato concepito per diventare il nuovo punto di riferimento nel comune di Chioggia. Offrire a Chioggia un progetto architettonico che potesse lasciare un segno nella città: è questo lo spirito che la società realizzatrice, nella progettazione di questo complesso residenziale, renderà Chioggia una destinazione privilegiata per chiunque volesse risiedere.Nell’ambito di un programma di riqualificazione ambientale, il centro storico di Chioggia aspira ad

aumentare la qualità dell’offerta residenziale, sviluppando nuovi palazzi e aprendo nuovi spazi sulla laguna di Venezia. Nella progettazione si è cercato di creare un nuovo concetto di spazio dove vivere il tempo libero e le vacanze, utilizzando la dimensione umana come unità di misura, che farà di Chioggia un centro turistico d’avanguardia.All’interno dell’area di mq. 2.000 verranno costruite unità abitative completamente a contatto con la laguna, dotate di garage e dei servizi più moderni, con la possibilità di avere il posto barca privato.

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Page 30: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

ADOTTAMILucky. Maschio. Taglia media, circa 15 kg, solo 7 mesi. Quando è arrivato in rifugio aveva una targhetta al collo

con scritto: non posso più rimanere dov’ero. Ora Lucky cerca casa e una famiglia.

Orfeo. Bellissimo maschio di circa 3 -4 mesi; futura taglia media. E’ un cucciolo triste ,tutti i suoi fratellini sono stati adottati. Orfeo trascorre le giornate sdraiato dentro una buca e gioca ogni tanto con il cucciolo di turno che arriva.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Ozy e Ody. Due meravigliosi fratelli di 4-5 mesi, maschietti. Belli come il sole, buoni come il pane ed

esuberanti come i cuccioli che si rispettino…Incrocio pointer-bracco, portamento elegante. Cerchiamo adozio-

ne se possibile in coppia. Astenersi cacciatori.

Atene. Femmina drathar, circa 2-3 anni. E’ stata trovata in un bosco che girovagava senza meta. E’ stata trovata da una ragazza e portata in canile. E’ docile e mansueta. Verrà sterilizzata presto. Cerchiamo per lei una famiglia. Astenersi cacciatori.

Spagna è una setter femmina bellissima, di 4-5 anni. Trovata assieme a sua sorella in campagna. Spagna è molto remissiva e si sottomette con estrema facilità.

Nei suoi occhi il terrore e la tristezza.Astenersi cacciatori.

Parte l’estate e la voglia di far festa all’aperto, magari in piazza nei vari locali delle “movide paesane”, o anche nei tanti appuntamenti rappresentati da sagre,

eventi culturali manifestazioni musicali, “notti bianche”. A Venezia l’appuntamento tradizionale è per metà luglio (il 14) con la notte del Redentore e i tradizionali “foghi” in laguna. A parte la città lagunare che come ogni anno ospiterà decine di migliaia di turisti per l’occasione, anche da altre parti della provincia le occasioni per divertirsi, occupare una serata in modo originale e divertente non mancheranno. Spinea aderirà all’appuntamento delle “Notti Bianche del Miranese”: negozi aperti, concerti e attrazioni di ogni tipo porteranno un clima di festa il 7 luglio. Notti bianche nel comune di Martellago il 21 luglio a Olmo e si concluderà, come da tradizione, nel capoluogo il 28 luglio. Come sempre negozi aperti fi no tarda notte di sabato. A Mirano ci sarà il Summer Festival, organizzato dall’associazione Volare nel piazzale degli impianti spor-tivi. L’evento quest’anno si svolgerà dal 6 al 23 luglio, allungando così la durata della manifestazione. Ci saranno concerti le migliori tribute band uffi ciali italiane dei più importanti artisti di fama nazionale ed internazionale, dai

Negramaro a Vasco Rossi, dai Queen ai Pink Floyd. Ma anche le selezioni di Miss Italia, il concorso Miss e Mister Summer Festival, il cabaret con i beniamini di casa, Carlo e Giorgio. Quest’anno il Mirano Summer Festival ospita anche un concorso musicale, il Coorsal Music Summer Contest, che offre agli artisti emergenti un vero trampolino di lancio per entrare nel mondo della musica, con in palio una produzione discografi ca curata nei minimi particolari. A Salzano da venerdì 20 a domenica 22 luglio si terrà il “Salzano Rock Show”, terza edizione della manifesta-zione locale organizzata dall’Associazione Tosi De Salsan voluta da Alessio Mazzocco. Chioggia diventerà “capi-tale” del jazz con l’arrivo del Summer Jazz Workshop, il seminario internazionale di didattica jazz organizzato da Veneto Jazz per avvicinare sempre più pubblico alla musica jazz, a cominciare dai bambini. E’ in programma dal 15 al 22 luglio, negli spazi della scuola elementare G. Marchetti, si svolgerà secondo una nuova formula di otto giorni di full immersion, con lezioni giornaliere, sabato e domenica inclusi e esibizioni fi nali. In luglio a Chioggia è prevista da venerdì 13 a domenica 22 la tradizionale “Sagra del pesce” che si svolgerà, lungo Corso del Popolo.

E’ la 75esima edizione di questa storica festa dedicata ai prodotti del mare Adriatico. Dieci giorni dedicati alla gastronomia locale con un ricco calendario di spettacoli, mostre e appuntamenti culturali. In Riviera musica, danza, teatro sulle sponde del Naviglio con la rassegna “Estate Fiessese sul Naviglio”, che fi no al 27 luglio porterà par-ticolarissime occasioni di incontro e di divertimento, pro-poste artistiche dal teatro di strada alla danza urbana, dal teatro brillante al grande concerto. Nel Veneto orientale a Musile va ricordata il 20 luglio la pedalata ecologica “Notte da Lupi”.

di Alessandro Abbadir

Nel capoluogo il Redentore il 14 luglio, notti bianche nel miranese, sagra del pesce a Chioggia, festival del rock a Salzano, “Estate lungo il Naviglio” a Fiesso

Eventi Tanti appuntamenti con il divertimento in provincia di Venezia

Musica, feste in piazza, parte l’estate

Una sagra paesana

E’ partito il “Village” nel parco Panorama a Marghera: l’evento è organizzato dall’o-monima associazione culturale che propo-

ne spettacoli fi no a domenica 26 agosto. La ma-nifestazione si intitola: “una festa che …è la fi ne del mondo” ispirata alla profezia dei Maya che prevede la fi ne del mondo il 21 dicembre 2012 . E’ alla quattordicesima edizione. Non mancheranno le bancarelle etniche e gli stand gastronomici. Gli spettacoli iniziano alle 21 a ingresso libero; le aree ristorante e i mercatini aprono alle ore 19. Giorni di chiusura: lunedì 2 e 30 luglio. Martedì 3 Ska-j Venice Ska Jazz “Cielo! Mio marito! 10 anni con gli Ska-J”; il 4 “Marghera Salsera” e poi il 5 “Balla che ti passa”; il 6 “Country Nights”, il Alex Masi e Hard Revue. Il 9 Herman Medrano e Groovy Monkeys rap nostrano; martedì 10 Joyful Go-spel Group Gospel e Spiritual; 11 “Marghera Salsera”. Venerdì 13 “Country Nights”; sabato 14 Redentore in jazz; e lunedì 16 gruppo tri-buto a Vasco Rossi: Fronte del Vasco. Martedì 17 Magical Mystery Orchestra; il 18 “Marghera Salsera” e giovedì 19 “Serata Swing!”. Il 23 Dusk E-Band. Martedì 24 “L’Italia è uno stivale da ballo” Domo Emigrantes musiche del sud Italia e il 25 “Marghera Salsera”. Il 31, “La mente di Tetsuya” con le sigle dei cartoni ani-mati giapponesi.

NEWS

A Marghera fi no al 26 agostoECCO IL VILLAGE 2012

A.A.

3Spazi aperti2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Una offerta sanitaria effi cace e rapida ai turisti che scelgono Chioggia e le sue spiagge per la villeg-giatura. E’ l’obiettivo che si propone il progetto,

non a caso battezzato “Vacanze sicure”, messo a punto dall’Ulss 14, grazie al contributo della Regione Veneto e alla stretta collaborazione del Comune di Chioggia e delle associazioni di categoria.

Si tratta di una serie di azioni e servizi - attivati a giugno fi no al prossimo 15 set-tembre - volti a rendere effi ciente e consona alle esigenze dei vil-leggianti la sanità locale. Proprio nei mesi estivi in cui il bacino d’utenza cresce smisuratamente, passando dalla popolazione resi-dente - circa 53mila abitanti - a oltre 300mila persone. Non solo. In questi mesi si ampliano le necessità e si diversifi cano le richieste.

Il Piano sviluppa le sue risposte in due direzioni. “Innanzitutto - spiega il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - portando la sanità fuori dall’ospe-dale, sul territorio per agevolare gli utenti”.

In questo ambito si collocano i tre “Punti salute” in

spiaggia, ambulatori attrezzati per il primo soccorso - in zona Diga dotati di un quoad per velocizzare e ottimiz-zare gli interventi - ma anche per medicazioni e per il controllo della pressione arteriosa, posti in posizioni strategiche lungo il litorale. Essi si trovano all’altezza dei Bagni Clodia, Granso Stanco e zona Diga ai quali si aggiunge il presidio di Isola Verde.

Altro obiettivo del progetto - è sempre il direttore generale ad illustrarne le po-tenzialità - è quello di fornire al turista un percorso ad hoc di accesso alla struttura ospedalie-ra, diversifi cato da quello dell’u-tenza locale. In questo modo se ne facilita l’accesso, la fruibilità,

garantendo tempi contenuti e risposte effi cienti nell’ero-gazione dei servizi. Il tutto senza ostacolare la normale attività sanitaria destinata alla popolazione del posto.

Da qui l’attivazione dell’ambulatorio medico e in-fermieristico per il turista - assoluta novità dell’estate 2012 - situato accanto al Pronto soccorso, cui si ag-giunge anche la segnaletica orizzontale nelle strutture ospedaliere per indirizzare meglio gli utenti in villeg-

giatura che non conoscono bene le strutture. Risponde a questa esigenza anche lo sportello attivato al piano terra dell’ospedale di Chioggia e al Pronto soccorso nei giorni festivi e prefestivi, proprio allo scopo di aiutare i turisti ad orientarsi con più facilità. Il potenziamento di alcuni servizi ospedalieri come Dialisi, Diabetologia, Laboratorio e Cardiologia, nella fondata previsione di un maggior utilizzo durante l’estate, rappresenta un altro dei punti qualifi canti del progetto “Vacanze sicure”. Così come lo è il servizio di interpretariato e traduzione multilingue dedicato prevalentemente all’area Urgenza ed emergenza ma anche per sostenere i turisti stranieri nelle pratiche di tipo amministrativo-contabile.

Numerose le professionalità coinvolte nel progetto cui hanno in particolare lavorato il primario del Pronto soccorso Andrea Tiozzo e il responsabile del Dipartimen-to di prevenzione Massimo Boscolo Nata.

Compiaciuto è il commento del sindaco Giusepppe Casson che ha elogiato in particolare lo spirito di colla-borazione fra enti e associazioni di categoria grazie al quale è stato possibile realizzare questo ambizioso e va-lido progetto consentendo a Chioggia di presentarsi sul mercato turistico con un’offerta ancora più allettante.

Dello stesso tono le osservazioni dei consiglieri re-gionali “chioggiotti” Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tes-serin. Quest’ultimo ha osservato: “Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca ai turisti decidere per le nostre spiagge, belle e sicure”. Il riferimento è alla psicosi da terremoto che ha provocato non poche disdette anche in Veneto, senza contare gli effetti della crisi...

di Ornella Jovane

Tre ambulatori nel litorale per le emergenze, un quoad (in zona Diga)per interventi di primo soccorso, potenziamento dei serivizi e accesso ad hoc in ospedale riservato ai turisti: alcuni dei punti qualifi canti del Piano

“Vacanze sicure” Il Progetto dell’Ulss 14 insieme con Comune, associazioni di categoria e Regione Veneto

Sanità a misura di turista nelle spiagge di Chioggia

“Scegliete ancora le spiagge dell’Alto Adria-tico. Sono ospitali e sicure”. E’ l’appello congiunto che i tre governatori di Veneto,

Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia - rispettivamen-te Luca Zaia, Vasco Errani e Renzo Tondo - hanno rivolto ai turisti stranieri per rassicurarli a seguito della psicosi che si è diffusa a seguito del sisma che ha colpito il nord Italia. Una iniziativa che vuole in qualche modo rispondere alle sollecitazioni degli operatori turistici

dell’Alto Adriatico, molto preoccupati dopo le disdette di prenotazioni di turisti stranieri, per lo più tedeschi e austriaci, svizzeri, olandesi e belgi, persino francesi. Confturismo e Federalberghi hanno, dunque, chiesto anche agli amministratori regionali di rassicurare i turisti provenienti d’oltralpe. Un invito subito colto. Di qui l’i-niziativa condivisa volta a garantire la sicurezza di una vacanza serena e la qualità offerta dal sistema turistico delle coste nell’Alto Adriatico.

“Nei mesi scorsi - sono le parole di Vasco Errani - alcuni territori italiani sono stati toccati da terribili even-ti, ma le nostre coste non sono state coinvolte e sono, come sempre, ben attrezzate e pronte a ospitare tutti coloro che, dall’Italia e dall’estero, vorranno trascorrere qui le loro vacanze”.

“Rivolgiamo - ha incalzato il presidente veneto Luca Zaia - un appello ai nostri ospiti stranieri affi nché continuino a visitarci per evitare una ingiusta penalizza-

zione, che aggiungerebbe danno a danno. Il turismo è una tra le principali industrie dell’Alto Adriatico e incide per svariati punti sugli indicatori economici. Il modo mi-gliore per aiutare chi oggi soffre è di scegliere le nostre località per le proprie vacanze, certi di trovare qui un ambiente sicuro e ospitale. Come sempre”. O.J.

PSICOSI DA TERREMOTO L’APPELLO DI ZAIA AI TURISTI STRANIERI: “LE NOSTRE SPIAGGE SONO SICURE”

In alto uno dei Punti salute situati in spiaggia. Sotto simulazione di un intervento di primo soccorso in spiaggia con il quoad

Attivo uno sportello per aiutare i villeggianti ad orientarsi e un servizio di traduzione per gli stranieri

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Orfeo. Bellissimo maschio di circa 3 -4 mesi; futura taglia media. E’ un cucciolo triste ,tutti i suoi fratellini sono stati adottati. Orfeo trascorre le giornate sdraiato dentro una buca e gioca ogni tanto con il cucciolo di turno che arriva.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Ozy e Ody. Due meravigliosi fratelli di 4-5 mesi, maschietti. Belli come il sole, buoni come il pane ed

esuberanti come i cuccioli che si rispettino…Incrocio pointer-bracco, portamento elegante. Cerchiamo adozio-

ne se possibile in coppia. Astenersi cacciatori.

Atene. Femmina drathar, circa 2-3 anni. E’ stata trovata in un bosco che girovagava senza meta. E’ stata trovata da una ragazza e portata in canile. E’ docile e mansueta. Verrà sterilizzata presto. Cerchiamo per lei una famiglia. Astenersi cacciatori.

Spagna è una setter femmina bellissima, di 4-5 anni. Trovata assieme a sua sorella in campagna. Spagna è molto remissiva e si sottomette con estrema facilità.

Nei suoi occhi il terrore e la tristezza.Astenersi cacciatori.

Parte l’estate e la voglia di far festa all’aperto, magari in piazza nei vari locali delle “movide paesane”, o anche nei tanti appuntamenti rappresentati da sagre,

eventi culturali manifestazioni musicali, “notti bianche”. A Venezia l’appuntamento tradizionale è per metà luglio (il 14) con la notte del Redentore e i tradizionali “foghi” in laguna. A parte la città lagunare che come ogni anno ospiterà decine di migliaia di turisti per l’occasione, anche da altre parti della provincia le occasioni per divertirsi, occupare una serata in modo originale e divertente non mancheranno. Spinea aderirà all’appuntamento delle “Notti Bianche del Miranese”: negozi aperti, concerti e attrazioni di ogni tipo porteranno un clima di festa il 7 luglio. Notti bianche nel comune di Martellago il 21 luglio a Olmo e si concluderà, come da tradizione, nel capoluogo il 28 luglio. Come sempre negozi aperti fi no tarda notte di sabato. A Mirano ci sarà il Summer Festival, organizzato dall’associazione Volare nel piazzale degli impianti spor-tivi. L’evento quest’anno si svolgerà dal 6 al 23 luglio, allungando così la durata della manifestazione. Ci saranno concerti le migliori tribute band uffi ciali italiane dei più importanti artisti di fama nazionale ed internazionale, dai

Negramaro a Vasco Rossi, dai Queen ai Pink Floyd. Ma anche le selezioni di Miss Italia, il concorso Miss e Mister Summer Festival, il cabaret con i beniamini di casa, Carlo e Giorgio. Quest’anno il Mirano Summer Festival ospita anche un concorso musicale, il Coorsal Music Summer Contest, che offre agli artisti emergenti un vero trampolino di lancio per entrare nel mondo della musica, con in palio una produzione discografi ca curata nei minimi particolari. A Salzano da venerdì 20 a domenica 22 luglio si terrà il “Salzano Rock Show”, terza edizione della manifesta-zione locale organizzata dall’Associazione Tosi De Salsan voluta da Alessio Mazzocco. Chioggia diventerà “capi-tale” del jazz con l’arrivo del Summer Jazz Workshop, il seminario internazionale di didattica jazz organizzato da Veneto Jazz per avvicinare sempre più pubblico alla musica jazz, a cominciare dai bambini. E’ in programma dal 15 al 22 luglio, negli spazi della scuola elementare G. Marchetti, si svolgerà secondo una nuova formula di otto giorni di full immersion, con lezioni giornaliere, sabato e domenica inclusi e esibizioni fi nali. In luglio a Chioggia è prevista da venerdì 13 a domenica 22 la tradizionale “Sagra del pesce” che si svolgerà, lungo Corso del Popolo.

E’ la 75esima edizione di questa storica festa dedicata ai prodotti del mare Adriatico. Dieci giorni dedicati alla gastronomia locale con un ricco calendario di spettacoli, mostre e appuntamenti culturali. In Riviera musica, danza, teatro sulle sponde del Naviglio con la rassegna “Estate Fiessese sul Naviglio”, che fi no al 27 luglio porterà par-ticolarissime occasioni di incontro e di divertimento, pro-poste artistiche dal teatro di strada alla danza urbana, dal teatro brillante al grande concerto. Nel Veneto orientale a Musile va ricordata il 20 luglio la pedalata ecologica “Notte da Lupi”.

di Alessandro Abbadir

Nel capoluogo il Redentore il 14 luglio, notti bianche nel miranese, sagra del pesce a Chioggia, festival del rock a Salzano, “Estate lungo il Naviglio” a Fiesso

Eventi Tanti appuntamenti con il divertimento in provincia di Venezia

Musica, feste in piazza, parte l’estate

Una sagra paesana

E’ partito il “Village” nel parco Panorama a Marghera: l’evento è organizzato dall’o-monima associazione culturale che propo-

ne spettacoli fi no a domenica 26 agosto. La ma-nifestazione si intitola: “una festa che …è la fi ne del mondo” ispirata alla profezia dei Maya che prevede la fi ne del mondo il 21 dicembre 2012 . E’ alla quattordicesima edizione. Non mancheranno le bancarelle etniche e gli stand gastronomici. Gli spettacoli iniziano alle 21 a ingresso libero; le aree ristorante e i mercatini aprono alle ore 19. Giorni di chiusura: lunedì 2 e 30 luglio. Martedì 3 Ska-j Venice Ska Jazz “Cielo! Mio marito! 10 anni con gli Ska-J”; il 4 “Marghera Salsera” e poi il 5 “Balla che ti passa”; il 6 “Country Nights”, il Alex Masi e Hard Revue. Il 9 Herman Medrano e Groovy Monkeys rap nostrano; martedì 10 Joyful Go-spel Group Gospel e Spiritual; 11 “Marghera Salsera”. Venerdì 13 “Country Nights”; sabato 14 Redentore in jazz; e lunedì 16 gruppo tri-buto a Vasco Rossi: Fronte del Vasco. Martedì 17 Magical Mystery Orchestra; il 18 “Marghera Salsera” e giovedì 19 “Serata Swing!”. Il 23 Dusk E-Band. Martedì 24 “L’Italia è uno stivale da ballo” Domo Emigrantes musiche del sud Italia e il 25 “Marghera Salsera”. Il 31, “La mente di Tetsuya” con le sigle dei cartoni ani-mati giapponesi.

NEWS

A Marghera fi no al 26 agostoECCO IL VILLAGE 2012

A.A.

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VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Una offerta sanitaria effi cace e rapida ai turisti che scelgono Chioggia e le sue spiagge per la villeg-giatura. E’ l’obiettivo che si propone il progetto,

non a caso battezzato “Vacanze sicure”, messo a punto dall’Ulss 14, grazie al contributo della Regione Veneto e alla stretta collaborazione del Comune di Chioggia e delle associazioni di categoria.

Si tratta di una serie di azioni e servizi - attivati a giugno fi no al prossimo 15 set-tembre - volti a rendere effi ciente e consona alle esigenze dei vil-leggianti la sanità locale. Proprio nei mesi estivi in cui il bacino d’utenza cresce smisuratamente, passando dalla popolazione resi-dente - circa 53mila abitanti - a oltre 300mila persone. Non solo. In questi mesi si ampliano le necessità e si diversifi cano le richieste.

Il Piano sviluppa le sue risposte in due direzioni. “Innanzitutto - spiega il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - portando la sanità fuori dall’ospe-dale, sul territorio per agevolare gli utenti”.

In questo ambito si collocano i tre “Punti salute” in

spiaggia, ambulatori attrezzati per il primo soccorso - in zona Diga dotati di un quoad per velocizzare e ottimiz-zare gli interventi - ma anche per medicazioni e per il controllo della pressione arteriosa, posti in posizioni strategiche lungo il litorale. Essi si trovano all’altezza dei Bagni Clodia, Granso Stanco e zona Diga ai quali si aggiunge il presidio di Isola Verde.

Altro obiettivo del progetto - è sempre il direttore generale ad illustrarne le po-tenzialità - è quello di fornire al turista un percorso ad hoc di accesso alla struttura ospedalie-ra, diversifi cato da quello dell’u-tenza locale. In questo modo se ne facilita l’accesso, la fruibilità,

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Da qui l’attivazione dell’ambulatorio medico e in-fermieristico per il turista - assoluta novità dell’estate 2012 - situato accanto al Pronto soccorso, cui si ag-giunge anche la segnaletica orizzontale nelle strutture ospedaliere per indirizzare meglio gli utenti in villeg-

giatura che non conoscono bene le strutture. Risponde a questa esigenza anche lo sportello attivato al piano terra dell’ospedale di Chioggia e al Pronto soccorso nei giorni festivi e prefestivi, proprio allo scopo di aiutare i turisti ad orientarsi con più facilità. Il potenziamento di alcuni servizi ospedalieri come Dialisi, Diabetologia, Laboratorio e Cardiologia, nella fondata previsione di un maggior utilizzo durante l’estate, rappresenta un altro dei punti qualifi canti del progetto “Vacanze sicure”. Così come lo è il servizio di interpretariato e traduzione multilingue dedicato prevalentemente all’area Urgenza ed emergenza ma anche per sostenere i turisti stranieri nelle pratiche di tipo amministrativo-contabile.

Numerose le professionalità coinvolte nel progetto cui hanno in particolare lavorato il primario del Pronto soccorso Andrea Tiozzo e il responsabile del Dipartimen-to di prevenzione Massimo Boscolo Nata.

Compiaciuto è il commento del sindaco Giusepppe Casson che ha elogiato in particolare lo spirito di colla-borazione fra enti e associazioni di categoria grazie al quale è stato possibile realizzare questo ambizioso e va-lido progetto consentendo a Chioggia di presentarsi sul mercato turistico con un’offerta ancora più allettante.

Dello stesso tono le osservazioni dei consiglieri re-gionali “chioggiotti” Lucio Tiozzo e Carlo Alberto Tes-serin. Quest’ultimo ha osservato: “Noi abbiamo fatto la nostra parte, ora tocca ai turisti decidere per le nostre spiagge, belle e sicure”. Il riferimento è alla psicosi da terremoto che ha provocato non poche disdette anche in Veneto, senza contare gli effetti della crisi...

di Ornella Jovane

Tre ambulatori nel litorale per le emergenze, un quoad (in zona Diga)per interventi di primo soccorso, potenziamento dei serivizi e accesso ad hoc in ospedale riservato ai turisti: alcuni dei punti qualifi canti del Piano

“Vacanze sicure” Il Progetto dell’Ulss 14 insieme con Comune, associazioni di categoria e Regione Veneto

Sanità a misura di turista nelle spiagge di Chioggia

“Scegliete ancora le spiagge dell’Alto Adria-tico. Sono ospitali e sicure”. E’ l’appello congiunto che i tre governatori di Veneto,

Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia - rispettivamen-te Luca Zaia, Vasco Errani e Renzo Tondo - hanno rivolto ai turisti stranieri per rassicurarli a seguito della psicosi che si è diffusa a seguito del sisma che ha colpito il nord Italia. Una iniziativa che vuole in qualche modo rispondere alle sollecitazioni degli operatori turistici

dell’Alto Adriatico, molto preoccupati dopo le disdette di prenotazioni di turisti stranieri, per lo più tedeschi e austriaci, svizzeri, olandesi e belgi, persino francesi. Confturismo e Federalberghi hanno, dunque, chiesto anche agli amministratori regionali di rassicurare i turisti provenienti d’oltralpe. Un invito subito colto. Di qui l’i-niziativa condivisa volta a garantire la sicurezza di una vacanza serena e la qualità offerta dal sistema turistico delle coste nell’Alto Adriatico.

“Nei mesi scorsi - sono le parole di Vasco Errani - alcuni territori italiani sono stati toccati da terribili even-ti, ma le nostre coste non sono state coinvolte e sono, come sempre, ben attrezzate e pronte a ospitare tutti coloro che, dall’Italia e dall’estero, vorranno trascorrere qui le loro vacanze”.

“Rivolgiamo - ha incalzato il presidente veneto Luca Zaia - un appello ai nostri ospiti stranieri affi nché continuino a visitarci per evitare una ingiusta penalizza-

zione, che aggiungerebbe danno a danno. Il turismo è una tra le principali industrie dell’Alto Adriatico e incide per svariati punti sugli indicatori economici. Il modo mi-gliore per aiutare chi oggi soffre è di scegliere le nostre località per le proprie vacanze, certi di trovare qui un ambiente sicuro e ospitale. Come sempre”. O.J.

PSICOSI DA TERREMOTO L’APPELLO DI ZAIA AI TURISTI STRANIERI: “LE NOSTRE SPIAGGE SONO SICURE”

In alto uno dei Punti salute situati in spiaggia. Sotto simulazione di un intervento di primo soccorso in spiaggia con il quoad

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Page 32: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

5Scuola

Gli alunni della V A della scuola prima-ria Nazario Sauro di Maerne, quest’anno si sono cimentati con il testo giornalistico nelle sue varie sfaccettature. Alla fi ne di un percorso hanno prodotto un giornalino e da esso hanno estratto questo articolo di cronaca che ospitiamo volentieri nel nostro giornale.

Il 27 maggio scorso si è svolta la Pas-seggiata ecologica al Parco Laghetti di Martellago, promossa dal Comitato

Genitori degli istituti comprensivi Goldoni e Matteotti.

Verso le 10.45, dopo i discorsi delle autorità, i partecipanti hanno cominciato a camminare, seguendo un percorso di 4,5 chilometri, 2,5 per i più piccoli. Quest’an-no era la diciassettesima edizione e hanno partecipato più di 1500 persone, un record per la manifestazione che quest’anno era dedicata ai temi ambientali, in particolar modo alle energie ecosostenibili. Molte le associazioni di volontariato che, con i loro gazebo, erano presenti, tra queste Libera, l’associazione di Don Ciotti contro le mafi e.

Alle 12.30 ci sono state le premiazioni. Per le scuole più numerose è stata premiata la materna statale e la paritaria Virtus et Labor, entrambe di Martellago, la scuola elementare di Olmo e le medie di Maerne.

Per le classi più numerose invece il pre-mio è stato assegnato alle materne sezione Blu della comunale di Martellago, la terza B delle elementari di Martellago, la prima C delle medie di Maerne.Poi c’è stato il pranzo. Nel pomeriggio ci sono state molte attrazioni: orientiring, i cavalli, spettacoli, laboratori e gara fotografi ca.

Alla fi ne i partecipanti sono stati entu-siasti: un’esperienza divertente - raccontano alcuni - e veramente bella. Il ricavato dall’i-niziativa servirà a fi nanziare alcuni progetti didattici delle scuole del territorio.

Il concorso scolastico? Ora premiano i ra-gazzi con l’iPhone. E’ giunto alla secon-da edizione il concorso artistico-creativo

organizzato dalla municipalizzata di Jesolo Jtaca S.r.l dal titolo “Sapere è Potere”. Le opere (pittoriche e scultoree) giunte alla commissione giudicatrice dai ragazzi, di età compresa tra i 9 e i 13 anni, sono state 65 e le vincitrici dei sei iPhone promesse sono tutte alunne della media “Michelangelo” di Jesolo. Le opere vincitrici saranno pubbliciz-zate sugli scuolabus di Jtaca e pubblicate sul sito www.faceschool.it. La decisione di premiare con un iPhone però è stata rite-nuta da qualche insegnante e genitore nel Veneto Orientale non del tutto educativa.

Intanto si è concluso con il progetto sperimentale “Il Bello e la Musica” pro-mosso da febbraio a giugno, dall’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Venezia con il Ministero dell’Istruzione, assieme alla Provincia, al Comune e alle associazioni musicali con l’aiuto di insegnanti e volonta-ri. L’iniziativa ha inteso promuovere il be-nessere dello studente a scuola, attraverso varie attività legate alla musica, anche con il sostegno della musicoterapia didattica, un’idea nuova e non convenzionale.

Sono stati coinvolti 750 studenti che hanno realizzato oltre 100 incontri e 10 concerti pubblici.

Concorsi scolastici

A.A.

Ragazzi premiati con iPhone

La manifestazione raccontata dalla V A della scuola elementare N. Saurio di Maerne Il 27 maggio scorso la 17esima edizione

Una “Passeggiata ecologica” da record

La passeggiata ecologica: l’arrivo e la premiazione nel grande prato dei Laghetti

Oltre 1500 partecipanti alla manifestazione di Martellago, quest’annodedicata ai temi ambientali

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5Scuola

Gli alunni della V A della scuola prima-ria Nazario Sauro di Maerne, quest’anno si sono cimentati con il testo giornalistico nelle sue varie sfaccettature. Alla fi ne di un percorso hanno prodotto un giornalino e da esso hanno estratto questo articolo di cronaca che ospitiamo volentieri nel nostro giornale.

Il 27 maggio scorso si è svolta la Pas-seggiata ecologica al Parco Laghetti di Martellago, promossa dal Comitato

Genitori degli istituti comprensivi Goldoni e Matteotti.

Verso le 10.45, dopo i discorsi delle autorità, i partecipanti hanno cominciato a camminare, seguendo un percorso di 4,5 chilometri, 2,5 per i più piccoli. Quest’an-no era la diciassettesima edizione e hanno partecipato più di 1500 persone, un record per la manifestazione che quest’anno era dedicata ai temi ambientali, in particolar modo alle energie ecosostenibili. Molte le associazioni di volontariato che, con i loro gazebo, erano presenti, tra queste Libera, l’associazione di Don Ciotti contro le mafi e.

Alle 12.30 ci sono state le premiazioni. Per le scuole più numerose è stata premiata la materna statale e la paritaria Virtus et Labor, entrambe di Martellago, la scuola elementare di Olmo e le medie di Maerne.

Per le classi più numerose invece il pre-mio è stato assegnato alle materne sezione Blu della comunale di Martellago, la terza B delle elementari di Martellago, la prima C delle medie di Maerne.Poi c’è stato il pranzo. Nel pomeriggio ci sono state molte attrazioni: orientiring, i cavalli, spettacoli, laboratori e gara fotografi ca.

Alla fi ne i partecipanti sono stati entu-siasti: un’esperienza divertente - raccontano alcuni - e veramente bella. Il ricavato dall’i-niziativa servirà a fi nanziare alcuni progetti didattici delle scuole del territorio.

Il concorso scolastico? Ora premiano i ra-gazzi con l’iPhone. E’ giunto alla secon-da edizione il concorso artistico-creativo

organizzato dalla municipalizzata di Jesolo Jtaca S.r.l dal titolo “Sapere è Potere”. Le opere (pittoriche e scultoree) giunte alla commissione giudicatrice dai ragazzi, di età compresa tra i 9 e i 13 anni, sono state 65 e le vincitrici dei sei iPhone promesse sono tutte alunne della media “Michelangelo” di Jesolo. Le opere vincitrici saranno pubbliciz-zate sugli scuolabus di Jtaca e pubblicate sul sito www.faceschool.it. La decisione di premiare con un iPhone però è stata rite-nuta da qualche insegnante e genitore nel Veneto Orientale non del tutto educativa.

Intanto si è concluso con il progetto sperimentale “Il Bello e la Musica” pro-mosso da febbraio a giugno, dall’istituto comprensivo “Dante Alighieri” di Venezia con il Ministero dell’Istruzione, assieme alla Provincia, al Comune e alle associazioni musicali con l’aiuto di insegnanti e volonta-ri. L’iniziativa ha inteso promuovere il be-nessere dello studente a scuola, attraverso varie attività legate alla musica, anche con il sostegno della musicoterapia didattica, un’idea nuova e non convenzionale.

Sono stati coinvolti 750 studenti che hanno realizzato oltre 100 incontri e 10 concerti pubblici.

Concorsi scolastici

A.A.

Ragazzi premiati con iPhone

La manifestazione raccontata dalla V A della scuola elementare N. Saurio di Maerne Il 27 maggio scorso la 17esima edizione

Una “Passeggiata ecologica” da record

La passeggiata ecologica: l’arrivo e la premiazione nel grande prato dei Laghetti

Oltre 1500 partecipanti alla manifestazione di Martellago, quest’annodedicata ai temi ambientali

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6 Personaggio

C’è chi colleziona auto, chi scarpe, chi quadri, chi farfalle e chi, come Gra-ziano Edi Corazza, cavarzerano doc,

conteggia i concerti a cui ha partecipato. Il traguardo è già alto e si attesta sui

1000 concerti, il primo assistito in terra pole-sana, il millesimo ad Adria. Sorride Graziano, giornalista di EcoVeneto, nel suo studio pieno di foto e biglietti attaccati alle pareti.

“Il primo concerto è stato nel 1979: sul palco del Milleluci di Contarina c’era Iva-no Fossati; era il tour della ‘Banda suona il rock’. L’ultimo, quello con il numero tondo, ossia mille, è stato Il Generale, cantastorie del reggae italiano, allo Scirocco di Adria, il 2 giugno 2012”.

Nel mentre ce ne sono molti altri, dei quali Edi conserva foto, biglietti, autografi . “Non sono il primo che lo fa. La mia non è una corsa ad un record anche perché conosco

Mario Luzzatto Fegiz del Corriere, Giò Alajmo del Gazzettino, Gino Castaldo di Repubblica, che sono attorno ai tremila concerti! Ma è bello ricordare i miei, parlarne con altri e dire ‘anch’io c’ero’ ‘’.

Il suo gruppo italiano preferito è la Pre-miata Forneria Marconi; quello inglese i King Crimson; quello americano i Jefferson Airpla-ne.

”I gruppi preferiti appartengono sempre ad esperienze uditive provate tra i 10 ed i 20 anni” spiega Edi, che poi rifl ette sul più emo-zionante live-show cui ha assistito in prima fi la, quello degli U2 ad Assago, nel 1991, a cui seguono i Pink Floyd a Modena nel 1994, i Rolling Stones in Austria nel 1995. “Poi ci sono quelli prettamente fi sici, come i Ramo-nes o i Sonic Youth a Reggio Emilia. Ma ce ne sono alcuni che defi nisco storici: I Velvet Un-derground nel 1993 a Bologna, Bob Dylan,

Van Morrison sempre a Bologna, De Andre’ a Venezia, i King Crimson a Mestre, Emer-son Lake & Palmer a Verona nel settembre 1992 con l’incontro con la mia compagna, i Jefferson a Conegliano e i Police a Mestre nel 2008”.

“Altri live mi hanno fatto toccare con mano il fanatismo fi no a dove può arrivare – prosegue nel racconto - Allo stadio di Udine, il 22 giugno 1991, vidi Vasco Rossi: l’avevo visto altre volte prima, ma lì sentii per un’ora cantare il suo nome prima del live. Ero sotto il palco per fare le foto. Iniziò il concerto e Vasco, come è solito fare, diede il “cinque” proprio a me. A quel punto molte ragazzine intorno mi bersagliarono per quel gesto”.

A proposito dei prezzi dei biglietti, Coraz-za nota come siano ormai molto cari, anche se a suo avviso “non è solo colpa degli or-ganizzatori: di solito è l’intero spettacolo che

guadagna il 90% dell’incasso. Ci sono cachet artistici incredibili e non solo per artisti noti; chiami magari un gruppetto che è appena passato in televisione e noti che ha aumen-tato il costo da 800 euro a 10.000. A questo dato bisogna poi aggiungere la Siae e il servi-ce e i costi lievitano”.

Infi ne, Corazza parla di un suo sogno nel cassetto: un concerto rock targato donna con

rockers femminili. “Penso ad Emma, Dolcenera, Grandi,

Bertè, Nannini: una kermesse in un teatro di almeno 800 posti a sedere; il teatro di Adria o il Gran Teatro Geox di Padova andrebbero bene”. E conclude con un’anticipazione: nel 2014 sarà stampato il suo libro di 700 pagine sulla storia del rock, con i dischi più interessanti del genere.

di Melania Ruggini

Lo scorso 12 giugno ad Adria ha toccato quota 1000. Il primo live fu a Contarina nel 1979

Musica Il giornalista-editore cavarzerano coltiva un insolito hobby

Graziano Edi Corazza, il collezionista di... concerti

Graziano Edi Corazza nel suo studio

Il sogno nel cassetto: un grande concerto rock al femminile con le star italiane

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Page 35: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

6 Personaggio

C’è chi colleziona auto, chi scarpe, chi quadri, chi farfalle e chi, come Gra-ziano Edi Corazza, cavarzerano doc,

conteggia i concerti a cui ha partecipato. Il traguardo è già alto e si attesta sui

1000 concerti, il primo assistito in terra pole-sana, il millesimo ad Adria. Sorride Graziano, giornalista di EcoVeneto, nel suo studio pieno di foto e biglietti attaccati alle pareti.

“Il primo concerto è stato nel 1979: sul palco del Milleluci di Contarina c’era Iva-no Fossati; era il tour della ‘Banda suona il rock’. L’ultimo, quello con il numero tondo, ossia mille, è stato Il Generale, cantastorie del reggae italiano, allo Scirocco di Adria, il 2 giugno 2012”.

Nel mentre ce ne sono molti altri, dei quali Edi conserva foto, biglietti, autografi . “Non sono il primo che lo fa. La mia non è una corsa ad un record anche perché conosco

Mario Luzzatto Fegiz del Corriere, Giò Alajmo del Gazzettino, Gino Castaldo di Repubblica, che sono attorno ai tremila concerti! Ma è bello ricordare i miei, parlarne con altri e dire ‘anch’io c’ero’ ‘’.

Il suo gruppo italiano preferito è la Pre-miata Forneria Marconi; quello inglese i King Crimson; quello americano i Jefferson Airpla-ne.

”I gruppi preferiti appartengono sempre ad esperienze uditive provate tra i 10 ed i 20 anni” spiega Edi, che poi rifl ette sul più emo-zionante live-show cui ha assistito in prima fi la, quello degli U2 ad Assago, nel 1991, a cui seguono i Pink Floyd a Modena nel 1994, i Rolling Stones in Austria nel 1995. “Poi ci sono quelli prettamente fi sici, come i Ramo-nes o i Sonic Youth a Reggio Emilia. Ma ce ne sono alcuni che defi nisco storici: I Velvet Un-derground nel 1993 a Bologna, Bob Dylan,

Van Morrison sempre a Bologna, De Andre’ a Venezia, i King Crimson a Mestre, Emer-son Lake & Palmer a Verona nel settembre 1992 con l’incontro con la mia compagna, i Jefferson a Conegliano e i Police a Mestre nel 2008”.

“Altri live mi hanno fatto toccare con mano il fanatismo fi no a dove può arrivare – prosegue nel racconto - Allo stadio di Udine, il 22 giugno 1991, vidi Vasco Rossi: l’avevo visto altre volte prima, ma lì sentii per un’ora cantare il suo nome prima del live. Ero sotto il palco per fare le foto. Iniziò il concerto e Vasco, come è solito fare, diede il “cinque” proprio a me. A quel punto molte ragazzine intorno mi bersagliarono per quel gesto”.

A proposito dei prezzi dei biglietti, Coraz-za nota come siano ormai molto cari, anche se a suo avviso “non è solo colpa degli or-ganizzatori: di solito è l’intero spettacolo che

guadagna il 90% dell’incasso. Ci sono cachet artistici incredibili e non solo per artisti noti; chiami magari un gruppetto che è appena passato in televisione e noti che ha aumen-tato il costo da 800 euro a 10.000. A questo dato bisogna poi aggiungere la Siae e il servi-ce e i costi lievitano”.

Infi ne, Corazza parla di un suo sogno nel cassetto: un concerto rock targato donna con

rockers femminili. “Penso ad Emma, Dolcenera, Grandi,

Bertè, Nannini: una kermesse in un teatro di almeno 800 posti a sedere; il teatro di Adria o il Gran Teatro Geox di Padova andrebbero bene”. E conclude con un’anticipazione: nel 2014 sarà stampato il suo libro di 700 pagine sulla storia del rock, con i dischi più interessanti del genere.

di Melania Ruggini

Lo scorso 12 giugno ad Adria ha toccato quota 1000. Il primo live fu a Contarina nel 1979

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Page 36: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

34 Cultura provinciale3434 Cultura provinciale

segue da pag. 1“La sensazione di fronte a queste decisioni è di totale smarri-

mento. Ritengo che la Giunta regionale abbia agito contravvenendo ad una logica di riforma organica e strategica, oggi più che mai necessaria nella confusio-ne generale in cui ci troviamo; queste decisioni della Regione sembrano piuttosto il risul-tato di scelte estemporanee, occasionali, prese per singole materie. Un disegno strategico che è invece assolutamente necessario per affrontare, nel suo complesso, il delicato tema della ridistribuzione delle funzioni provinciali, perché fortemente collegato al tema delle risorse fi nanziarie e del personale. Purtroppo la Giunta regionale ha clamorosamente smentito, con queste decisioni unilaterali, sia le indicazioni della conferenza permanente Regione – Autonomie locali, di affi dare ad un confronto diretto con i presidenti delle Province, i rappresentanti dell’Anci e dell’Upi, l’esame delle problematiche sul trasfe-rimento delle funzioni provinciali, ma anche in contraddizione rispetto alla risoluzione della stessa Regione, di difendere dinnanzi alla Corte costituzionale il ruolo e le funzioni delle Province. La Regione avrebbe almeno potuto attendere l’esito del ricorso al Giudice per incostituzionalità dell’articolo 23 del decreto “Salva Italia”, previsto il prossimo 6 novembre. Ritengo che solo attraverso un confronto serio con l’ente Provincia sia possi-bile riformare assetto e competenze, e che ciascun livello di responsabilità istituzionale debba contribuire ad evitare il rischio di creare, con decisioni affrettate, ulteriori ritardi che fi nirebbero per tradursi in un aumento dei costi e in una riduzione della qualità dei servizi, fi nora assicurati dalla Provincia con buoni risultati. Non vorrei mai che i nostri cittadini, già provati da una situazione recessiva e da un clima generale di forte incertezza, si presen-tassero agli sportelli dei nostri centri per l’impiego trovando un cartello che annuncia che da ora in poi dovranno rivolgersi direttamente in Regione.

E’ noto che sta maturando, a livello governativo e parlamentare, una diversa rifl es-sione sulle modalità di ridisegno del sistema delle autonomie locali, come emerge anche dallo schema del nuovo codice sulle autonomie. Per questi motivi, chiediamo al Gover-natore Zaia un cambiamento d’impostazione nell’immediato con la sospensione delle scelte, nella disponibilità della sola Giunta regionale, sui tirocini estivi di orientamento e sulla proposta di legge in materia di cave”.

Non si possono abolire funzioni e servizi senza un confronto democratico

*Presidente della Provincia di Venezia

L’Intervento

di Francesca Zaccariotto*

Nel mese di luglio l’attività espositiva di Venezia non si ferma, e propone alcune mostre interessanti. A Cà Rez-

zonico, da domenica 22 luglio a domenica 14 ottobre, una mostra dedicata all’opera grafi ca e alle matrici incise del grande ma-estro Tiepolo: “Tiepolo nero”. La mostra, nata dalla collaborazione di tre istituzioni, è curata da Lionello Puppi e Nicoletta Osan-na Cavadini. Inaugurata al m.a.x. museo di Chiasso nel tardo inverno di quest’anno e trasferita nel mese di aprile all’Istituto Nazionale della Grafi ca di Roma, approda a Venezia, nelle sale di Ca’ Rezzonico. Si tratta di un’importante occasione di appro-fondimento su dei materiali artistici tutto sommato ancora poco noti, eppure di as-soluta rilevanza per lo studio della storia dell’arte. Matrici e incisioni, le prime, quelle in rame, tutte di proprietà della Fondazione Civici Musei di Venezia e fatte oggetto di un attento restauro da parte dell’Istituto Nazionale della grafi ca, saranno messe tra loro a confronto, per permettere di valutare

la qualità dei risultati raggiunti da questo straordinario e raffi nato autore.

Sempre a Venezia, la fondazione Peggy Guggheneim, ospita due mostre: “Ciclismo, cubo-futurismo e la quarta dimensione” e “Una visione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40”. La mostra dedicata al ci-clismo cubo-futurista è curata da Erasmus Weddigen ed è costruita intorno al dipinto

di Jean Metzinger Al velodromo del 1912, una delle più importanti opere cubiste del-la collezione Guggenheim. Per far luce sul soggetto dell’opera, saranno esposti altri due dipinti e un disegno di Metzinger sul-lo stesso tema, oltre a numerosi dipinti sul tema del ciclismo. Come il quadro di Metzin-ger, così la mostra unisce la passione per

il ciclismo alla questione sulla natura della quarta dimensione, argomento d’interesse e dibattito nella cerchia di Metzinger. Saranno esposti diversi modelli di biciclette, attuali e del passato, insieme alla bicicletta di Ein-stein per illustrare la teoria della relatività. Materiale fotografi co del velodromo di Rou-baix, biciclette da corsa vecchie e nuove e altri oggetti legati al dipinto di Metzinger. In mostra anche una scultura sul tema del tempo dell’artista svizzero contemporaneo Paul Wiedmer. La seconda mostra è dedica-ta a Charles Seliger ed è curata da Jonathan Stuhlman ed è la prima, in Italia, intitolata agli innovativi dipinti che Charles Seliger (1926 – 2009) realizzati durante il pri-mo decennio della sua carriera, ispirati dal Surrealismo europeo che aveva spostato il suo centro d’interesse da Parigi a New York. L’esposizione riunisce oltre trenta dei miglio-ri lavori degli anni Quaranta, provenienti da collezioni pubbliche e private, per tracciare l’evoluzione artistica di Seliger ed esplorare il percorso che lo portò allo stile più maturo

degli inizi degli anni Cinquanta. Entrambe le mostre termineranno do-

menica 16 settembre. Il costo del biglietto intero è dodici euro; con il biglietto della mostra sul ciclismo si ha diritto a uno sconto sull’ingresso al Museo del Ciclismo-Madon-na del Ghisallo in provincia di Como.

di Roberta Pasqualetto

La Fondazione Peggy Guggheneim ospita “Ciclismo cubo-futurismo e la quarta dimensione” e “Una visione interiore: Charles Selinger negli anni ‘40”

Venezia A Cà Rezzonico dal 22 luglio fi no al 14 ottobre “Tiepolo nero”

L’arte in mostra durante l’estate

Il dipinto di Jean Metzinger “Al velodromo” del 1912, acquistato da Peggy Guggheneim nel 1945 su cui s’incentra la mostra a cura di Erasmus Weddigen

Entrambe le mostre ospitate presso la Fondazione Guggheneim termineranno il 16 settembre prossimo

Anche la musica con i suoi spettaccoli può essere un effi cace veicolo promo-zionale di cultura e di valorizzazione

delle “ricchezze” locali da far conoscere e apprezzare ad ampia scala. Ne è convinto l’assessore provinciale alle Attività produttive Lucio Gianni che ha affi dato al “Festival Show”, spettacolo musicale di consolidato successo, giunto quest’anno alla dodicesima edizione, la promozione delle produzioni tipiche locali nell’ambito del progetto “Lasciati incantare”. La Provincia si impegna con un investimento di 10mila e 500 euro per far circolare, assieme agli artisti del panorama musicale nazionale e internazionale in tournèe in Veneto per tutta l’estate, il messaggio che “veneziano è buono e bello”. “E’ nostro interesse - ha commentato l’assessore - sviluppare un’azione di promozione e marketing dell’intero territorio provinciale, non solo delle produzioni tipiche locali, ma anche delle peculiarità storiche, culturali e turistiche che qualifi cano la nostra provincia al primo posto in Italia per numero di turisti, meta preferita di livello internazionale”. La manifestazione, dopo Treviso e Padova, sarà a Belluno, Vicenza, Piove di Sacco, Bibione, Lignano, Mestre, Castelfranco e il 5 settembre a Verona.

NEWS“Lasciati incantare”: il Festival Show promuove il Veneziano

Dal vivo Teatro, musica, cultura e danza

Ha debuttato a Chioggia con la Città dei ragazzi gli scorsi 21 e 22 giugno e interesserà tutta il territorio provinciale nel corso dell’intera estate - fi no al prossimo settembre - la rassegna di

eventi dal vivo organizzati dal circuito teatrale regionale Arteven in collaborazione con i Comuni di Camponogara, Cavarzere, Chioggia, Cona, Concordia Sagittaria, Fiesso D’Artico, Fossalta di Portogruaro, Martellago, Mira, Mirano, Noale, San Stino di Livenza, Scorzè, Spi-nea, Torre di Mosto e Vigonovo.

Settanta in tutto gli spettacoli che s’inseriscono nell’ambito del-la programmazione estiva di Reteventi Cultura, Provincia di Venezia Assessorato alla Cultura per l’Accordo di programma Regione del Veneto-Province del Veneto.

Teatro, musica, cultura e danza: è ricca la varietà di proposte che intende compiacere un po’ tutti i gusti, da quelli degli adulti a quelli dei più piccoli.

E proprio per questi ultmi è pensato il calendario di “Favole sul Ponte. Siediti e ascolta: c’era una volta...” che iniziato lo scorso 25 giugno sul Ponte di Vigo a Chioggia proseguirà fi no a 27 ago-sto prossimo. Cinque storie, non solo per i più piccoli, raccontate e “interpretate” da il Piccolo Teatro Città di Chioggia. Il prossimo 30 luglio si racconta “Le tre melarance”.

Il 13 agosto poi sarà la volta de “Le baruffe chiozzotte”: C’era una volta... e ci sono ancora, due buffi personaggi che raccontano una versione completamente riadattata per il giovane pubblico dalle celebri “Baruffe Chiozzotte” di Carlo Goldoni.

Infi ne il 27 agosto si concluderà con “I mistero della ragnatela” tratto dalla favola dello scrittore chioggiotto Mario Chiereghin.

Sono quattro gli spettacoli in cartellone nei giovedì di luglio, con inizio alle 21.15, a Fossalta di Portogruaro presso Villa Mo-cenigo, tra questi da ricordare il 19 “Orlando in Purgatorio ovvero il terzo luogo” interpretato da Silvio Orlando accompagnato dalle musiche dal vivo di Pejman Tadayon e il 26 chiude la rassegna La Piccionaia/I Carrara Teatro Stabile di Innovazione con “L’Avaro in blues” liberamente tratto da “L’Avaro” di Molière.

A Noale sarà la Rocca dei tempesta a fare da suggestivo sfondo ai due appuntamenti, tutti da ridere, del circuito.

Dopo Natalino Balasso, il 6 luglio, nel suo nuovo spettacolo “Stand up Balasso”, sarà la “Serata del disonore” di Paolo Rossi e della sua autobiografi a non autorizzata ad andare in scena il 3 agosto con inizio alle 21.15.

Si snoda tra comicità e poesia lo spettacolo che verrà propo-sto a Cavarzere il prossimo 3 agosto alle 21.15 in Piazza Vittorio Emanuele da Circo Puntino di e con Andrea Castiglia e Elisa Zanlari. S’intitola “Effetto caffeina” e si muove tra il genere teatrale e quello del circo, in un curioso e affascinante connubio.

Questi soltanto alcuni accenni di un corposo programma che può essere scaricato da internet alle pagine www.arteven.it o www.culturavenezia.it Giovanni Giovetti

Estate, pioggia di spettacoli in provincia di VeneziaLa locandina degli eventi che fi no a settembre animeranno l’estate dei comuni veneziani

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

CONSIGLI ON LINE, TAGLI E TASSE

A.A.

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Il Carroccio veneto sceglie Tosi e cerca di voltare pagi-na dopo la batosta degli scandali e quella delle urne. La primavera “horribilis” della Lega si chiude con la

consacrazione del sindaco di Verona, Flavio Tosi “l’ere-tico” di rito maroniano. Per molti è la fi ne di un’epoca anche l’esito della votazione: il fatto che Tosi abbia vinto con “appena” il 57 per cento delle preferenze contro il 43 per cento dello sfi dante, l’ex sindaco di Cit-tadella Massimo Bitonci, conferma che è fi nita l’epoca delle investiture plebiscitare e del consenso granitico nei confronti del “capo”. Dopo 15 anni dunque nel Vene-to la Lega, guidata dal trevigiano Gian Paolo Gobbo, cambia pelle e trova un nuovo assetto, nella speranza di recuperare rapidamente il terreno perduto in questi mesi segnati per lo più dagli scandali “lombardi” ma anche dalle sconfi tte elettorali casalinghe. Non è un caso perciò che i protagonisti di questa nuova stagione siano proprio Tosi e Bitonci: due giovani amministratori di lungo corso, entrambi con un forte carisma personale che va oltre la militanza di partito, entrambi con una personalità e un’identità che catalizza consensi e “fa notizia”.

Accanto a loro Luca Zaia, che da presidente della Regione ha cercato di mantenere una certa equidistanza istituzionale, anche per non compromettere mosse fu-ture. E proprio il vittorioso Tosi elogia Zaia, “un grande governatore”. Il neo segretario del Carroccio Veneto promette “meno slogan, meno proclami e più lavoro sul territorio. E’ da qui che dobbiamo ripartire: dobbiamo essere un pò meno ro-mani, visto che dal governo abbia-mo preso solo fregature, e ripartire dalla nostra gente e dalla nostra terra”.

Quanto alla segreteria nazionale della Lega la scelta è scontata: “È normale che ci sia un ricambio negli organi del movimento e ci sia un nuovo segretario federale. - aggiunge Tosi - Deve essere il migliore, quello che crea più consenso e ha credibilità. E quindi questa fi gura è Maroni”. Quanto al governo Monti confermata la linea dell’opposizione: “E’ il governo peggiore della storia, una squadra di burocrati strapagati. Diffi cile, a questo punto, allearci con chi lo sostiene. Quindi la scel-

ta migliore, se si deciderà di presentarci, è quantomeno andare da soli”.

Bitonci non può fare a meno di osservare che “ha vinto Golia, ma Davide ha tenuto la posizione. Tosi ha avuto l’appoggio di Maroni, io no. Tosi ha avuto più di

un mese per preparare la sua can-didatura, io solo una settimana. Oa continuerò a lavorare alla mia idea di Lega, fortemente autonomista, che rivendichi la sua specifi cità, all’interno di una confederazione di movimenti. Noi siamo veneti abbia-

mo una storia e una cultura che i lombardi ci invidiano e che merita maggiore riconoscimento”.

Maurizio Conte, segretario del Carroccio padovano nonché assessore regionale, guarda al prossimo futuro. “Riscrivere la seconda parte della storia del Carroccio non sarà di certo cosa facile, l’elettorato ed i Veneti hanno la giusta dose di buon senso per capire che le torbide questioni degli ultimi mesi hanno riguardato solo poche persone e non il movimento. Da qui la Lega sta cominciando un percorso nuovo, certo è che una terza

chance alle urne non verrà concessa. Flavio Tosi coagula attorno a sé la Liga Veneta, qualche mugugno è norma-le nel post congresso, ma gli iscritti veneti sono certo arriveranno alla condivisione delle linee del nuovo se-gretario per poter raggiungere l’obiettivo federalista. La credibilità si costruisce sugli uomini e sui programmi. Il Governatore Zaia e lo stesso Tosi, in fatto di gradimento, ne sono la prova, ed è partendo dagli amministratori che lavorano sodo e con abnegazione per il proprio territorio che la sfi da per questa “Lega 2.0”, la Lega partecipata e delle scelte collegiali, ha inizio”. La deputata Paola Goisis si sofferma invece sulle conseguenze del voto, che defi nisce una “vittoria amara”.

“Ci troviamo di fronte ad un partito diviso a metà, ben lungi dal riconoscere un plebiscito a Tosi. Conside-rando che la candidatura di Massimo Bitonci è stata co-struita in pochissimo tempo, il risultato del gruppo Bos-siano è ottimo. E’ indubbio che i giovani hanno auto una parte importante in questo risultato e che hanno votato Tosi riponendo in un speranze ed aspettative di tanti tipi: il tempo dirà se le promesse fatte per avere l’appoggio dei giovani, poi potranno essere anche mantenute”.

di Nicola Stievano

In Veneto debutta la Lega 2.0 nel segno di Flavio Tosi

Prima la manifestazione dei sindaci dell’Anci Veneto a Venezia, poi quella della Lega Nord a Verona: tutti contro l’Imu, vista come l’ennesima mazzata sulle

tasche delle famiglie e delle imprese. Per la verità i sindaci non sono riusciti a portare in

laguna molti colleghi così come il Carroccio mantiene po-sizioni contrastanti sulla tassazione degli immobili.

Eppure l’Imu, pagata la prima rata, continua a tenere banco sulla scena politica ed è destinata a condizionare le scelte degli amministratori locali. Dal consigliere regio-

nale dell’Italia dei Valori, Antonino Pipitone, lancia una proposta.

“L’Imu andrebbe rivista in chiave “patrimoniale”, esentando completamente il pagamento per la prima casa e valutando delle soluzioni legate al reddito per la tassazione sulla seconda abitazione: si potrebbe ag-ganciarla alla soglia di reddito per l’esenzione del ticket sanitario.

Per quanto riguarda la seconda casa - continua Pipi-tone - è giusto pagarci una qualche imposta, ma vanno

valutate con più attenzione le variabili. Molto spesso la seconda casa non è affatto indice

di lusso, ma soltanto il risultato dei sacrifi ci di una vita, come può essere il caso di un appartamento acquista-to per i fi gli, oppure di un’eredità lasciata dai genitori a persone che di sicuro ricche non sono, ma che subiscono questa Imu come un balzello iniquo”.

“Sommamente spropositato - conclude Pipitone - si ri-vela infi ne per chi lavora la campagna. Per terreni agricoli, capannoni e rimesse, l’Imu è una stangata micidiale”.

TUTTI CONTRO L’IMU PIPITONE (IDV): TASSA DA RIVEDERE IN CHIAVE “PATRIMONIALE”

Il Carroccio vuole voltare pagina dopo gli scandali e le sberle elettorali. Il neo segretario: “Ripartiamo dal territorio”

“Dobbiamo essere un po’ meno romani, visto che dalla capitale arrivano solo fregature”

Antonino Pipitone

7Il Veneto in primo piano

In Veneto esplode il fenomeno del Movi-mento 5 Stelle, guidato a livello nazionale dal comico Beppe Grillo che si autodefi nisce

il “megafono“ del Movimento. Il movimento dagli ultimi sondaggi di giugno è accreditato in tutta Italia circa al 20%. Nella nostra regio-ne dei risultati li ha già ottenuti nelle recenti amministrative, ha portato a casa la vittoria in due comuni: Sarego in provincia di Vicenza e Mira in provincia di Venezia. Comuni che si aggiungono ai due dell’Emilia Romagna e cioè Parma e Comacchio. In provincia di Ve-nezia la sorpresa per la vittoria a Mira è stata grandissima. Questa cittadina di 40 mila abi-tanti che si trova nella rinomata zona della Riviera del Brenta, è stata per decenni una

roccaforte del centrosinistra. L’amministrazio-ne uscente guidata da Michele Carpinetti (del Pd e sindacalista della Cgil) forte di un 43 % dei consensi pensava di avere vita facile e vincere agevolmente al secondo turno contro un giovane come Alvise Maniero, 26 anni stu-dente universitario del Movimento 5 Stelle, che partiva da poco più del 17,5%. Le previsioni invece sono state com-pletamente ribaltate dal vento antipartitico e anti casta che spira forte nel Triveneto. Ma-niero al secondo turno è arrivato al 52,2% con 8102 voti, e ha lasciato Carpinetti al palo

e cioè a poco più del 43 % che aveva preso al primo turno. La scossa che ha colpito Mira da sempre enclave rossa nel Veneto bianco è epocale. Qui il centrosinistra ha sempre go-

vernato dal dopoguerra in poi con il Pci prima e il Pds, Ds, Pd dopo. La giunta è stata presenta-ta prima del voto dallo stesso Beppe Grillo e dal sindaco Alvise Ma-

niero e in consiglio comunale con il Movimen-to 5 Stelle, si è assistito anche ad un ricam-bio generazionale sono comparsi ragazzi di 18- 25 anni privi di ogni esperienza politica. Il primo sindaco “grillino d’Italia” era stato

eletto con il sistema del turno unico in Veneto quindici giorni prima a Sarego in provincia di Vicenza. Si tratta di Roberto Castiglion, un ingegnere di 32 anni, eletto nel suo comune con 1.045 voti superando di un soffi o, venti voti, il secondo piazzato. Il neo sindaco eletto con il 35,2% dei consensi non ha affrontato il ballottaggio essendo Sarego un comune sotto i 15 mila abitanti. I risultati di Parma , Mira , Comacchio e Sarego sono stati salutati da Beppe Grillo e dal suo staff come “un fatto epocale”. “La gente delle solite facce espres-sione dei partiti – ha detto il comico genove-se – non ne può più. Con questi successi del Movimento 5 Stelle, i cittadini senza soldi si sono autofi nanziati e hanno votato se stessi”.

di Alessandro Abbadir

La sorpresa Un partito al 20% e che in Veneto ha già vinto

La ribalta del Movimento 5 Stelle

”Un fatto epocale, i cittadini scaricano i partiti e votano se stessi”

PRIMI ATTI

Consigli comunali on line, telecamere per riprendere i lavori e tanto tanto risparmio con tagli consistenti a quello che viene considerato uno spreco. Sono queste le carat-teristiche delle prime azioni amministrative dei grillini nei comuni in cui governano in

Veneto. Il “Movimento 5 Stelle” ha assunto poi anche una posizione fortemente contraria alle grandi opere e allo sviluppo edilizio e delle aree industriali ritenuti nocivi per salute ed ambiente. Alle enunciazioni di principio, però si sono frapposti fi n da subito ostacoli reali legati a diffi coltà di bilancio. E così ad esempio a Mira è stato varato un bilancio che prevede l’imu per la prima casa al 4,4 per mille, quello per la seconda all’8,2 per mille.

Dalle promesse in campagna elettorale dovevano restare ai minimi almeno per la prima casa e cioè al 4 per mille. E si è assistito anche ad un aumento dell’addizionale Irpef. I nuovi amministratori locali eletti in tutti e 4 i comuni del nord Italia, hanno registrato delle diffi coltà a completare le giunte. Tutti però hanno ribadito di agire indipendentemente da eventuali direttive di Beppe Grillo, che rappresenta a loro avviso solo un traino, un megafono e non un soggetto che dà ordini e programmi alle realtà locali, che agiscono in base alle esigenze dei rispettivi territori.

CONSIGLI ON LINE, TAGLI E TASSE

A.A.

373737Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

C’è infi ne l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazio-ni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo.

“Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifi ca con chi soffre e si fi nisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.

Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

O.J.

38 Il Veneto in primo piano3838 Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

La crisi economica, che attanaglia l’Italia e non risparmia il Veneto, sta innescando un nuovo fenomeno mi-

gratorio dalla nostra regione verso Paesi in crescita. Ha caratteristiche molto diverse da quelle dell’epopea del secolo scorso: non è di massa, ma riguarda singole persone, perlopiù giovani, con scolarità elevata (lau-rea o diploma) e spiccate professionalità che cercano all’estero sbocchi lavorativi e, con sempre più frequenza, si rivolgono ai circoli e associazioni dei Veneti nel Mondo operanti all’estero per ottenere appoggio logistico ed informazioni sulle caratteri-stiche economiche dell’area nella quale agiscono. Questa nuova realtà è stata al centro della prima giornata di lavori del VII° Meeting del Coordinamento regionale dei Giovani Veneti nel Mondo, apertasi alla fi ne di giugno a Villa Giovannina a Carità di Villorba (Treviso), alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale ai fl ussi migratori Daniele Stival, del presidente della compe-tente Commissione del Consiglio regionale Luca Baggio, del sindaco di Villorba Marco Serena, del presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Aldo Rozzi Marin e di quello dei Trevisani nel Mondo Giuseppe

Zanini. A confrontarsi con loro, e tra loro, 26 giovani delegati equamente divisi tra rappresentanti delle Associazioni venete e di quelle operanti in Australia, Sudafrica, Brasile, Argentina, Uruguay, Venezuela, Ca-nada e Svizzera. Al centro del confronto, la prospettiva di sviluppare contatti e rapporti di tipo economico tra i giovani veneti e i loro coetanei oriundi all’estero attraverso specifi ci progetti, il rafforzamento dei con-tatti quotidiani sfruttando anche le nuove tecnologie messe a punto dalla Regione (il sito internet Veneti nel Mondo, Facebook e Youtube), la revisione della legge regio-nale di settore, approvata dalla Giunta in prima lettura. Intervenendo in apertura e portando il saluto del presidente Luca Zaia, l’assessore Daniele Stival ha proprio posto l’accento sulla nuova emigrazione che sta affacciandosi in Veneto: “E’ una realtà che purtroppo tocchiamo con mano sempre più di frequente – ha detto – e che rende se possibile ancora più preziosa la presenza e l’attività delle organizzazioni dei nostri gio-vani oriundi in tanti Paesi del mondo. Voi – ha sottolineato Stival rivolgendosi ai dele-gati – siete di fatto vere e proprie antenne territoriali: chi meglio di voi può supportare

questi nostri giovani che cercano all’este-ro la possibilità di mettere a frutto le loro conoscenze e professionalità?”. Parlando della nuova legge di settore, Stival ne ha tracciato il quadro generale, sottolineando che vi si prevede tra l’altro l’istituzionaliz-zazione del Meeting ed il riconoscimento formale anche per gli oriundi di quinta generazione. “Il bilancio regionale – ha ag-giunto – è oramai assorbito per il 98% da sanità, sociale, lavoro e trasporto pubblico ma, d’accordo con il presidente Zaia, siamo riusciti a mantenere dei fi nanziamenti dedi-cati al settore, razionalizzando al massimo possibile, tagliando molta parte della spesa per costosi viaggi da e per l’estero e sosti-tuendoli con le modalità di dialogo del terzo millennio, che viaggiano sul web, dove ci si può vedere, sentire, confrontare tutti i gior-ni senza spostarsi dalle proprie sedi e senza spendere un euro. Grazie a questa azione – ha concluso – la Regione c’è e continuerà ad esserci a supporto dei nostri emigrati e dei nostri giovani oriundi, per i quali non vo-gliamo essere come un’invadente chioccia, ma uno strumento facilitatore per il raggiun-gimento degli obiettivi”.

Non è più un fenomeno di massa come alla fi ne dell’Ottocento ma interessa soprattutto i giovani con scolarità elevata

Fenomeni sociali VII Meeting del Coordinamento regionale dei Giovani Veneti nel Mondo

La crisi riaccende l’emigrazione

Il Veneto è la regione che vanta il maggior numero di migranti, dal 1876 al 1976

furono ben 3.300.000 i veneti che fuggirono

dalla povertà

Il sito dedicato ai Veneti nel Mondo (http://venetinelmondo.regione.veneto.it), attivato dalla Regione per dialogare

on line con i propri emigrati, ha totalizzato ad oggi più di 100 mila visite, 243 iscrit-ti a Facebook e 3.821 visualizzazioni su Youtube, dove sono presenti 27 video. Lo ha reso noto l’assessore ai fl ussi migratori Daniele Stival, durante l’incontro di Villorba in occasione del VII° Meeting dei Giovani Veneti nel Mondo. “Desidero ringraziare le migliaia di veneti nel mondo che ci scrivono e che seguono il nostro sito con costanza ed entusiasmo. Molti veneti – sottolinea Stival – mi contattano quotidianamente e grazie a questo mezzo possono farlo in tempo reale e a costo zero, senza dover allestire costose

missioni da e per l’estero”. “I contatti – ag-giunge Stival – sono notevolmente cresciuti rispetto al 2011. Nel giugno dell’anno scor-so, infatti, i contatti erano a quota 15.000 e le visualizzazioni erano poco più di 900. Oggi, a distanza di un anno, siamo arrivati a più di 100 mila visite e questo vuol dire che i veneti ci sono e che hanno voglia di dialo-gare con la nostra isti-tuzione, di approfondire le loro radici, di risco-prire le proprie tradizioni, di allacciare nuovi rapporti anche sul piano economico e della formazione dei giovani. E non posso che es-sere soddisfatto di questo bel traguardo”. “Il

sito è motivo di orgoglio – aggiunge Stival - perché grazie alle risorse interne dell’am-ministrazione siamo riusciti a realizzare e a mantenere uno strumento pratico e vicino ai giovani ed alle associazioni, diventando così

un mezzo effi cace per tutti gli operatori ed i volontari del mondo dell’associazionismo che ogni giorno si impegnano per pro-muovere e divulgare l’i-

dentità veneta a livello internazionale. Voglio nuovamente – conclude Stival – ringraziare tutti i veneti nel mondo, ricordando che la nostra istituzione è sempre vicina a tutti loro, ovunque essi siano”.

Network Cresce il numero di contatti nel sito dedicato ai Veneti nel Mondo

Dalla Regione la prospettiva di sviluppare dei contatti tra i giovani veneti e i loro coetanei oriundi

Più di 100mila visite, 243 iscritti a Fb e 3821 visualizzioni su Youtube

L’assessore ai fl ussi migratori Daniele Stival

Page 41: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

8 Il Veneto in primo piano

Il terremoto in Emilia Romagna, del 20 e poi quello del 29 maggio scorso e tutte le scosse successive, il cosiddetto sciame si-

smico, che hanno portato distruzione, lutti e seminato paura tra la popolazione. Potrebbe sembrare un evento eccezionale e far pen-sare ad un periodo di emergenza terremoti, ma in realtà non è così.

“Con una media di 1000 morti/anno in Italia dall’Unità ad oggi e di 80mila morti l’anno nel mondo negli ultimi dieci anni, i terremoti sono il più sanguinoso fenomeno geologico su scala globale. Di eventi grandi (magnitudo 7) ne abbiamo almeno uno al mese sulla Terra, e uno grande come quello dell’Aquila ogni tre giorni: non è un momento di particolare emergenza terre-moti. Ma è un’emergenza culturale e di comunicazione”. Sono le parole di Giulio di Toro, professore presso il Dipartimento di Geoscienze dell’Università degli Studi di Pa-dova e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Geofi sica e Vulcanologia. A lui abbiamo chiesto di spiegarci le dinamiche di questo evento sismico.

Cosa sta accadendo in Emilia Ro-

magna? Come dobbiamo interpretare il presente?

“In Emilia Romagna sta accadendo qualcosa di normale: nell’Appennino i terre-moti tendono a ripetersi nelle stesse aree ad intervelli di tempo più o meno regolari.

Terremoti importanti sono quelli che hanno colpito il Ferrarese e il Modenese nel 1570-1574 e ancora nel 1624 la zona di Alfonsine. Nell’ultimo millennio, in tutto il fronte appenninico verso la Pianura Padana (Modena, Parma, Bologna, ecc.), si sono verifi cati numerosi terremoti di magnitudo mai superiore a 6. Una magnitudo, del re-sto, desunta dalle testimonianze sui danni riportati, non esistendo all’epoca una stru-mentazione e le conoscenze idonee a cal-colare l’effettiva dimensione dei terremoti.

Il tempo di ritorno di questi terremoti– cioè il tempo che trascorre tra un evento sismico e l’altro – va dai 400 ai 1000 e oltre anni. In particolare la zona colpita – alto Modenese-Ferrarese – non evidenziava terremoti importanti negli ultimi secoli.

Il 17 Novembre del 1570 un evento sismico simile a quello del 20 Maggio 2012

colpì il Ferrarese. Nei tre anni successivi si registrarono numerosi terremoti avvertiti dalla popolazione. Tuttavia, questi eventi interessarono in gran parte la zona a oriente di Ferrara, a differenza di questa volta in cui il sisma ha colpito principalmente l’area occidentale. Questo dal mio punto di vista non è sorprendente: le sequenze che inte-ressano l’Appennino hanno un’evoluzione complessa nello spazio e nel tempo.

E’ questo è un bene, da un certo punto di vista. Questa sequenza di terremoti che ha investito l’area a ovest di Ferrara, verso il Modenese ha interessato una fascia lunga circa 70 km. Se si fosse rotta la faglia in un unico terremoto avremmo avuto un evento sismico di magnitudo 7. Una volta che la se-quenza ha avuto inizio, più terremoti piccoli, per fortuna, liberano energia in più eventi.

E’ dunque tipico dell’Appennino: non un evento gigantesco ma sequenze che durano a lungo”.

Lo scorso 9 giugno in Veneto è stata avvertita una scossa di terremoto di ma-gnitudo 4.5 tra le province di Belluno, Treviso e, in Friuli, Pordenone. Sono due

terremoti da mettere in relazione quello dell’Emilia e quello delle Prealpi Venete?

“Il nostro territorio è sismico e il terre-moto nelle Prealpi venete di magnitudo 4.5 rientra nella normale attività sismica che interessa il Nord Est. Non è da mettere in relazione con quanto è accaduto in Emilia Romagna, sebbene possa essere collocato nel movimento complessivo che interessa la Pianura Padana spinta dall’Africa verso nord”.

E’ possibile prevedere i terremoti?“Nonostante le conoscenze sulla fi sica

dei terremoti siano cresciute notevolmente negli anni, gli studiosi non hanno ad oggi un metodo robusto per prevedere i terremoti.

Innanzitutto bisogna distinguere tra

previsione deterministica e quella proba-bilistica. Nel primo caso si può dire con certezza il luogo, la data e la dimensione del terremoto; nel secondo caso invece ci si riferisce alle probabilità che quanto è stato previsto accada. La previsione scientifi ca è di tipo probabilistico.

E’ lo stesso meccanismo delle previsioni meteo. Così come per il tempo, così anche per i terremoti, gli scienziati possono fare solo previsioni probabilistiche, la differenza è che nel caso del meteo l’attendibilità delle previsioni per il giorno successivo è del 90 per cento, per i terremoti, nella migliore del-le ipotesi, si arriva all’1 per cento. La nostra unica difesa è costruire bene rispettando scrupolosamente la legge”.

di Ornella Jovane

E’ tipico dell’Appennino - spiega lo studioso - non un evento sismico gigantesco ma sequenze che possono durare a lungo

L’intervista Giulio Di Toro professore del Dipartimento di Geoscienze all’Università di Padova

Non siamo di fronte ad una emergenza terremoto

Il terremoto ha scosso la terra ma anche l’animo delle perso-ne, a maggior ragione in questo periodo di grande incertezza e di crisi socioeconomica in cui già si fa fatica a trovare un

rassicurante equilibrio.“Il terremoto - spiega lo psicologo e psicoterapeuta Lino

Busato - è un’esperienza traumatica che ha una ripercussione emotiva molto importante. Entra nella vita delle persone con violenza e all’improvviso, precludendo qualsiasi possibilità di reazione”.

La sensazione di sentirsi mancare la terra sotto i piedi non si riduce soltanto ad un limite fi sico ma diventa anche trauma psicologico. “Il fatto di avere i piedi per terra è rassicurante. La terra è contatto, è madre, certezza, equilibrio. Non avere più il controllo del punto fermo su cui si poggia diventa un’esperienza traumatica che si memorizza, rimane dentro le persone che la subiscono e cammina sotto pelle”.

“La gamma delle emozioni conseguenti - prosegue lo specialista - è ricca: dalla paura alla rabbia, dal senso di impotenza per gli eventi che non si possono controllare all’angoscia, all’ansia. Talvolta a distanza di tempo può accadere di rivivere - attraverso rapidi fl ash back - gli stessi stati d’animo. Non vi sono motivazioni che riportano all’e-sperienza traumatica, sono istanti in cui ci si allontana dalla realtà”.

La sequenza ripetuta delle scosse ha ulteriormente peggiorato la situazione. “La gente vive in uno stato di previgilanza, con la paura di tornare ad avere paura”, una si-tuazione che contribuisce a minare qualsiasi ricerca di un equilibrio. “Qualunque evento, anche banale, - specifi ca lo psicologo - come ad esempio un rumore improvviso o una scossa lieve fa rivivere la stessa angoscia del terremoto”.

Eppure, nonostante le diffi coltà, l’atteggiamento prevalente del popolo emiliano è stato quello di non arrendersi, di voler guardare avanti per ricostruire. “E’ la resilienza - spiega ancora Busato - che spinge a tirare fuori delle energie insperate, insospettate per ricostruire laddove è stato distrutto. Tendenzialmente non siamo fragili, possiamo vivere dei periodi di fragilità, ma spesso la forza della vita - per fortuna - prende il sopravvento”.

C’è infi ne l’aspetto della solidarietà che ha spinto molte persone, singoli, associazio-ni, gruppi, oltre ai volontari della Protezione civile - questi ultimi più di 4mila uomini e donne impegnati in questi mesi -, a portare il proprio contributo.

“Scatta un meccanismo - conclude - per cui ci si identifi ca con chi soffre e si fi nisce per condividerne le emozioni. Da spettatori si diventa non di rado attori impegnati in prima persona facendosi coinvolgere più attivamente. Anche perché spesso fare del bene fa stare meglio non solo chi lo riceve ma anche chi offre il proprio aiuto”.

Il trauma della terra che manca sotto i piediLE RICADUTE PSICOLOGICHE DEL TERREMOTO

Il professor Giulio Di Toro

Lino Busato

O.J.

393939Il Veneto in primo piano 9Il Veneto in primo piano

La crisi economica, che attanaglia l’Italia e non risparmia il Veneto, sta innescando un nuovo fenomeno mi-

gratorio dalla nostra regione verso Paesi in crescita. Ha caratteristiche molto diverse da quelle dell’epopea del secolo scorso: non è di massa, ma riguarda singole persone, perlopiù giovani, con scolarità elevata (lau-rea o diploma) e spiccate professionalità che cercano all’estero sbocchi lavorativi e, con sempre più frequenza, si rivolgono ai circoli e associazioni dei Veneti nel Mondo operanti all’estero per ottenere appoggio logistico ed informazioni sulle caratteri-stiche economiche dell’area nella quale agiscono. Questa nuova realtà è stata al centro della prima giornata di lavori del VII° Meeting del Coordinamento regionale dei Giovani Veneti nel Mondo, apertasi alla fi ne di giugno a Villa Giovannina a Carità di Villorba (Treviso), alla presenza, tra gli altri, dell’assessore regionale ai fl ussi migratori Daniele Stival, del presidente della compe-tente Commissione del Consiglio regionale Luca Baggio, del sindaco di Villorba Marco Serena, del presidente dell’Associazione Veneti nel Mondo Aldo Rozzi Marin e di quello dei Trevisani nel Mondo Giuseppe

Zanini. A confrontarsi con loro, e tra loro, 26 giovani delegati equamente divisi tra rappresentanti delle Associazioni venete e di quelle operanti in Australia, Sudafrica, Brasile, Argentina, Uruguay, Venezuela, Ca-nada e Svizzera. Al centro del confronto, la prospettiva di sviluppare contatti e rapporti di tipo economico tra i giovani veneti e i loro coetanei oriundi all’estero attraverso specifi ci progetti, il rafforzamento dei con-tatti quotidiani sfruttando anche le nuove tecnologie messe a punto dalla Regione (il sito internet Veneti nel Mondo, Facebook e Youtube), la revisione della legge regio-nale di settore, approvata dalla Giunta in prima lettura. Intervenendo in apertura e portando il saluto del presidente Luca Zaia, l’assessore Daniele Stival ha proprio posto l’accento sulla nuova emigrazione che sta affacciandosi in Veneto: “E’ una realtà che purtroppo tocchiamo con mano sempre più di frequente – ha detto – e che rende se possibile ancora più preziosa la presenza e l’attività delle organizzazioni dei nostri gio-vani oriundi in tanti Paesi del mondo. Voi – ha sottolineato Stival rivolgendosi ai dele-gati – siete di fatto vere e proprie antenne territoriali: chi meglio di voi può supportare

questi nostri giovani che cercano all’este-ro la possibilità di mettere a frutto le loro conoscenze e professionalità?”. Parlando della nuova legge di settore, Stival ne ha tracciato il quadro generale, sottolineando che vi si prevede tra l’altro l’istituzionaliz-zazione del Meeting ed il riconoscimento formale anche per gli oriundi di quinta generazione. “Il bilancio regionale – ha ag-giunto – è oramai assorbito per il 98% da sanità, sociale, lavoro e trasporto pubblico ma, d’accordo con il presidente Zaia, siamo riusciti a mantenere dei fi nanziamenti dedi-cati al settore, razionalizzando al massimo possibile, tagliando molta parte della spesa per costosi viaggi da e per l’estero e sosti-tuendoli con le modalità di dialogo del terzo millennio, che viaggiano sul web, dove ci si può vedere, sentire, confrontare tutti i gior-ni senza spostarsi dalle proprie sedi e senza spendere un euro. Grazie a questa azione – ha concluso – la Regione c’è e continuerà ad esserci a supporto dei nostri emigrati e dei nostri giovani oriundi, per i quali non vo-gliamo essere come un’invadente chioccia, ma uno strumento facilitatore per il raggiun-gimento degli obiettivi”.

Non è più un fenomeno di massa come alla fi ne dell’Ottocento ma interessa soprattutto i giovani con scolarità elevata

Fenomeni sociali VII Meeting del Coordinamento regionale dei Giovani Veneti nel Mondo

La crisi riaccende l’emigrazione

Il Veneto è la regione che vanta il maggior numero di migranti, dal 1876 al 1976

furono ben 3.300.000 i veneti che fuggirono

dalla povertà

Il sito dedicato ai Veneti nel Mondo (http://venetinelmondo.regione.veneto.it), attivato dalla Regione per dialogare

on line con i propri emigrati, ha totalizzato ad oggi più di 100 mila visite, 243 iscrit-ti a Facebook e 3.821 visualizzazioni su Youtube, dove sono presenti 27 video. Lo ha reso noto l’assessore ai fl ussi migratori Daniele Stival, durante l’incontro di Villorba in occasione del VII° Meeting dei Giovani Veneti nel Mondo. “Desidero ringraziare le migliaia di veneti nel mondo che ci scrivono e che seguono il nostro sito con costanza ed entusiasmo. Molti veneti – sottolinea Stival – mi contattano quotidianamente e grazie a questo mezzo possono farlo in tempo reale e a costo zero, senza dover allestire costose

missioni da e per l’estero”. “I contatti – ag-giunge Stival – sono notevolmente cresciuti rispetto al 2011. Nel giugno dell’anno scor-so, infatti, i contatti erano a quota 15.000 e le visualizzazioni erano poco più di 900. Oggi, a distanza di un anno, siamo arrivati a più di 100 mila visite e questo vuol dire che i veneti ci sono e che hanno voglia di dialo-gare con la nostra isti-tuzione, di approfondire le loro radici, di risco-prire le proprie tradizioni, di allacciare nuovi rapporti anche sul piano economico e della formazione dei giovani. E non posso che es-sere soddisfatto di questo bel traguardo”. “Il

sito è motivo di orgoglio – aggiunge Stival - perché grazie alle risorse interne dell’am-ministrazione siamo riusciti a realizzare e a mantenere uno strumento pratico e vicino ai giovani ed alle associazioni, diventando così

un mezzo effi cace per tutti gli operatori ed i volontari del mondo dell’associazionismo che ogni giorno si impegnano per pro-muovere e divulgare l’i-

dentità veneta a livello internazionale. Voglio nuovamente – conclude Stival – ringraziare tutti i veneti nel mondo, ricordando che la nostra istituzione è sempre vicina a tutti loro, ovunque essi siano”.

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Iniziativa nazionale di sensibilizzazione promossa da AISMME Onlus con il patrocinio di:

VERONICA PIVETTI Testimonial della campagna di sensibilizzazione ed informazione

Un bambino su 500 nasce affetto da una malattia metabolica ereditaria, solo 1 su 4 viene riconosciuto in tempo. Lo Screening neonatale metabolico allargato permette una diagnosi precoce che evita al bambino gravi handicap o la morte.Nel sito dell'associazione www.aismme.org si possono trovare informazioni sui centri cura, diagnosi e screening delle malattie metaboliche ereditarie.

Inserisci il codice fiscale dell'associazione 9 2 1 8 1 0 4 0 2 8 5e la tua firma nella tua dichiarazione dei redditi (CUD, 730, Unico)

Associazione Italiana Sostegno Malattie Metaboliche Ereditarie [email protected] - Tel. 049 99.00.700IBAN IT 93 X 05018 12101 000000121810

www.aismme.org

OD

D A

SSO

CIA

TI

Lun. - Ven. 10.00 / 17.30 da rete fissa

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Inserisci il codice fiscale dell'associazione 9 2 1 8 1 0 4 0 2 8 5e la tua firma nella tua dichiarazione dei redditi (CUD, 730, Unico)

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Page 42: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

11Voci da palazzo

La ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del Consi-glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente

del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valuta-zione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefi ci previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”

L’opinioneL’opinione

“Apprezziamo l’assessore Manza-to per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua propo-

sta di riorganizzazione di Veneto Agricol-tura, ma alcune questioni devono essere chiare fi n da ora: l’operazione si dovrà con-ciliare con la salvaguardia dei posti di lavo-ro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profi li - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”.

Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”

L’assessore veneto all’Agricoltura, Franco Manzato, lo aveva promesso qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha

dato avvio all’iter di smantellamento di Ve-neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto a precisare si è trattato del primo atto, un pronunciamento in consiglio non c’è anco-ra stato a breve invece dovrebbe essere la Giunta a votare un disegno di legge con il quale iniziare l’iter e nominare un commis-sario liquidatore che procederà con l’azze-ramento dei vertici dell’ente strumentale.

“In questo momento – infatti ha preci-sato - c’e’ solo un primo testo che ho con-segnato ai colleghi as-sessori per una analisi del suo contenuto. Per ogni approfondimento di contenuto voglio attendere la formale decisione di Giunta’’. Comunque sia le linee si azione con le quali si interverrà su Veneto Agricoltura sono già defi nite: la gestione delle aree forestali, il settore dello sviluppo economico e l’area della formazione torneranno in capo alla Regione, mentre per quanto riguarda le quote e le partecipazioni verranno liquidate e l’intero patrimonio venduto.

Secondo l’assessore non è soltanto il ridimensionamento di un ente per ricavar-ne una riduzione di spesa ma una vera e propria rivoluzione che toccherà da vicino il

settore primario. ‘’Ricordo che la Legge fi nanziaria - ha

proseguito nel suo intervento Manzato - pre-vede espressamente che la Giunta presenti un disegno di legge di riordino di questa azienda regionale che, attraverso interven-ti di razionalizzazione e di miglioramento dell’effi cienza delle funzioni e dei servizi, consenta di conseguire signifi cativi risparmi nelle spese di funzionamento.

Si tratta peraltro solo di una delle tappe del complessivo processo di rinnovamento del sistema pubblico agricolo del Veneto, con il quale vogliamo alleggerire apparati,

burocrazia e la rela-tiva spesa, liberando risorse per gli investi-menti fi nalizzati alla competitivita’ delle aziende agricole. Que-sto signifi ca – ha ag-

giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti strumentali regionali che operano in ambito agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto Avepa e le strutture regionali periferiche, da ultimo la costituzione dello Sportello Unico Agricolo che proseguirà con la riforma degli Enti parco, secondo criteri di effi cienza, di contenimento dei costi, di eliminazione di duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in coerenza con quanto ha previsto per gli Enti Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’.

Solo con la cessazione dell’’Agenzia,

la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore con-ta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffi ci agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di fi nanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero.

“E’ urgente liberare più risorse possibi-li”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle ec-cellenze che Veneto Agricoltura rappresenta-va nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”.

Mentre per il futuro dell’ente strumenta-le Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più effi ciente”.

di Fortunato Marinata

Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia

Primo atto del dopo Veneto Agricoltura?La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro

Attenzione, la fretta è cattiva consi-gliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua

sporca. Lo precisano, in una nota, il capo-gruppo del Pd Laura Puppato e il vice-presidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganiz-zazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’en-te”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori inten-zioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.

“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”

Puppato e Azzalin, Partito Democratico

Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato

Clodovaldo Ruffato

Laura Puppato e Graziano Azzalin

Dario Bond e Davide Bendinelli

“Nessuno dei 170 dipendenti occupati perderà il posto di lavoro”

40 Voci da palazzo4040 Voci da palazzo 10 Intorno a noi

Fino a pochi anni fa era quasi un’uto-pia, o comunque un’impresa degna di un racconto d’avventura, affrontare

un periodo di vacanza con gli amici a quat-tro zampe al seguito. Fatta esclusione per qualche campeggio, abitazioni private con giardino in affi tto e poche altre soluzioni, portare in vacanza il cane signifi cava drib-blare una serie infi nita di divieti e affrontare incognite che potevano nascondere diffi col-tà e delusioni. Meglio allora “rassegnarsi” a lasciare Fido a qualche parente o amico, oppure farlo ospitare in una pensione per cani.

Oggi invece la vacanza in compagnia degli animali non è più un tabù anzi, la lista dei luoghi in cui gli amici a quattro zampe sono i benvenuti si fa sempre più lunga e arriva a comprendere anche zone fi nora severamente “off limits”. Ad esempio le spiagge. Giusto un anno fa a Jesolo ha aperto i battenti “bau bau beach”, un trat-to di arenile in cui i cani non solo possono sedersi sotto l’ombrellone ma anche fare il bagno in compagnia dei loro padroni. Ov-viamente a condizioni ben precise, affi nché non si creino spiacevoli inconvenienti. Stan-do alle reazioni dei clienti l’iniziativa fun-ziona, basta solamente rispettare le regole fi ssate dai gestori affi nché tutto proceda per il meglio. Ad esempio ricordarsi del collare antipulci e della museruola, fare attenzione ai bisogni fi siologici ed essere pronti ad in-tervenire tempestivamente. In acqua posso-no entrare non più di cinque cani per volta e per non più di 30 minuti. Naturalmente devono essere sempre accompagnati. Ma non c’è solo il bagno. Per il relax ecco i “lettini dog” di varie taglie e le doccette per il risciacquo, ma anche percorsi agilty,

la pineta con zona relax e persino una sorta di ginnastica leggera. Anche altre località balneari venete si sono attrezzate con spazi in cui i cani sono i benvenuti, a dimostra-zione di un’attenzione sempre più marcata nei confronti di chi sceglie di non lasciare gli amici animali a casa nemmeno quando è in vacanza. A questo proposito la Rete è una miniera di informazioni, almeno per un primo orientamento. Numerosi siti internet forniscono infatti indirizzi di strutture in cui è possibile soggiornare e anche interessanti consigli utili. Conviene sempre però contat-tare di persona la struttura scelta e verifi ca-re con i proprietari - gestori le modalità di accoglienza per i cani e il regolamento, pro-prio per evitare spiacevoli fraintendimenti una volta arrivati a destinazione. Non man-cano i forum on line dove i padroni dei cani si scambiano consigli ed esperienze sulla vacanza. Anche dalle dissaventure altri c’è

di Nicola Stievano

In Veneto sempre più numerose le strutture pronte ad accogliere anche gli amici a quattro zampe

I consigli A Jesolo “lettini dog” e percorsi agility, in rete le discussioni e lo scambio delle opinioni e di consigli

Sognando una vacanza da cani dalla spiaggia agli alberghi

Le spiagge venete si attrezzano per accogliere anche i cani

molto da imparare. “Ovviamente in una vacanza con gli

animali l’aspetto irrinunciabile è il buon senso del padrone”, racconta Franco, ve-neziano della Riviera del Brenta, che da anni viaggia in compagnia del suo pastore tedesco. “Un cane ha le sue necessità e non possiamo pretendere che si comporti in tutto e per tutto come una persona. Se ci teniamo a trascorrere insieme le vacanze dobbiamo tenere sempre ben presenti le necessità dei nostri amici a quattro zampe ed essere disposti a rinunciare ad una parte della nostra libertà, come del resto faccia-mo volentieri anche a casa”.

“Non dimentichiamo che i nostri cani devono essere sempre seguiti e accuditi”

Si chiama la “piscina di Mimmo” ed è una piscina esterna per cani, l’ unica in zona e nel Triveneto. Si

trova a Maerne di Martellago (Venezia). E’ stata inaugurata a fi ne maggio e in queste ultime settimane di gran caldo ha già avuto tantissimi accessi. La “Piscina di Mimmo” è aperta al pubblico il martedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 9,30 alle 13,30 e dal-le 15 alle 19. Gli accessi sono suddivisi in turni di 2 ore e potranno accedere al massimo 7-8 cani per turno. E’ allestito all’esterno oltre alla piscina per i cani an-che un idromassaggio per i padroni con ombrelloni, lettini e sdraio ed inoltre i pa-droni potranno utilizzare la piscina interna Negli orari nei quali non sarà aperta al pubblico la piscina è data ad uso gratuito ai cani dei canili di San Giuliano e Mam-ma Rosa (canili in provincia di Venezia) che hanno accolto con molto entusiasmo la proposta. “Abbiamo pensato a questa iniziativa – spiegano gli organizzatori - per poter dare un po’ di felicità anche agli amici pelosi senza una casa. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto creare un conte-sto, che purtroppo qui in Italia scarseggia, nel quale i proprietari con i loro amici a 4 zampe possano divertirsi ma allo stesso tempo godersi un po’ di sole e di relax”. Info [email protected]

NEWS

A MartellagoLA PRIMA PISCINA ESTERNA PER CANI

A.A.

Page 43: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

11Voci da palazzo

La ristrutturazione di Veneto Agricoltura delineata dall’assessore Franco Manzato ha il pieno appoggio del presidente del Consi-glio regionale Clodovaldo Ruffato. Della proposta il presidente

del Consiglio afferma di condividere in particolare la scelta di mettere in capo al nuovo organismo soprattutto l’attività di ricerca e sperimentazione, abbandonando le incombenze di gestione del patrimonio, e il fatto che la prevista diversa organizzazione consentirà di risparmiare somme ragguardevoli, oltretutto in costante aumento. “Mi auguro - annota Ruffato - che i soldi risparmiati rimangano a disposizione del settore agricolo, asse portante della nostra economia e suscettibile di ulteriore sviluppo, in grado quindi di favorire occupazione, soprattutto giovanile. Ora tocca al Consiglio procedere con rapidità alla valuta-zione e alla approvazione del disegno di legge - conclude Ruffato - così da consentire che i benefi ci previsti possano concretizzarsi il più presto possibile”.

Clodovaldo Ruffato, Popolo della Libertà“SPERO CHE I BENEFICI PREVISTI SI CONCRETIZZINO AL PIÙ PRESTO”

L’opinione

“Apprezziamo l’assessore Manza-to per il suo impegno e siamo pronti a discutere la sua propo-

sta di riorganizzazione di Veneto Agricol-tura, ma alcune questioni devono essere chiare fi n da ora: l’operazione si dovrà con-ciliare con la salvaguardia dei posti di lavo-ro ma soprattutto con le grandi professionalità cresciute negli anni e che hanno fatto di Veneto Agricoltura un centro di ricerca e di sviluppo riconosciuto sia a livello nazionale che europeo”. La puntualizzazione viene dal capogruppo del Pdl in Consiglio regionale Dario Bond e dal presidente della commissione Agricoltura Davide Bendinelli. “Bene lo sforzo dell’assessore che vuole liberare risorse a favore delle aziende agricole - precisano i due esponenti del Pdl - ma vogliamo anche ricordargli che sempre di più la politica regionale dovrà tenere conto di quegli agricoltori non professionali che integrano con l’agricoltura il loro reddito”. “Sono proprio questi nuovi profi li - aggiungono i due - che si occupano per la maggior parte delle nicchie di mercato senza contare lo sfogo per l’occupazione delle famiglie e dei giovani”. “L’importante a questo punto - concludono - è lavorare per costruire l’agricoltura veneta dei prossimi dieci anni con una visione strategica e senza promuovere azioni di macelleria sociale”.

Bond e Bendinelli, Popolo della Libertà“OCCORRE SALVAGUARDARE PROFESSIONALITÀ E POSTI DI LAVORO”

L’assessore veneto all’Agricoltura, Franco Manzato, lo aveva promesso qualche anno fa e ora lo ha fatto, ha

dato avvio all’iter di smantellamento di Ve-neto Agricoltura. Come lui stesso ha tenuto a precisare si è trattato del primo atto, un pronunciamento in consiglio non c’è anco-ra stato a breve invece dovrebbe essere la Giunta a votare un disegno di legge con il quale iniziare l’iter e nominare un commis-sario liquidatore che procederà con l’azze-ramento dei vertici dell’ente strumentale.

“In questo momento – infatti ha preci-sato - c’e’ solo un primo testo che ho con-segnato ai colleghi as-sessori per una analisi del suo contenuto. Per ogni approfondimento di contenuto voglio attendere la formale decisione di Giunta’’. Comunque sia le linee si azione con le quali si interverrà su Veneto Agricoltura sono già defi nite: la gestione delle aree forestali, il settore dello sviluppo economico e l’area della formazione torneranno in capo alla Regione, mentre per quanto riguarda le quote e le partecipazioni verranno liquidate e l’intero patrimonio venduto.

Secondo l’assessore non è soltanto il ridimensionamento di un ente per ricavar-ne una riduzione di spesa ma una vera e propria rivoluzione che toccherà da vicino il

settore primario. ‘’Ricordo che la Legge fi nanziaria - ha

proseguito nel suo intervento Manzato - pre-vede espressamente che la Giunta presenti un disegno di legge di riordino di questa azienda regionale che, attraverso interven-ti di razionalizzazione e di miglioramento dell’effi cienza delle funzioni e dei servizi, consenta di conseguire signifi cativi risparmi nelle spese di funzionamento.

Si tratta peraltro solo di una delle tappe del complessivo processo di rinnovamento del sistema pubblico agricolo del Veneto, con il quale vogliamo alleggerire apparati,

burocrazia e la rela-tiva spesa, liberando risorse per gli investi-menti fi nalizzati alla competitivita’ delle aziende agricole. Que-sto signifi ca – ha ag-

giunto - che il riordino riguarda tutti gli enti strumentali regionali che operano in ambito agricolo, in un percorso che ha gia’ coinvolto Avepa e le strutture regionali periferiche, da ultimo la costituzione dello Sportello Unico Agricolo che proseguirà con la riforma degli Enti parco, secondo criteri di effi cienza, di contenimento dei costi, di eliminazione di duplicazioni o sovrapposizioni di compiti, in coerenza con quanto ha previsto per gli Enti Regionali il nuovo Statuto del Veneto’’.

Solo con la cessazione dell’’Agenzia,

la Regione risparmierà qualcosa come sette milioni di euro l’anno mentre dalla vendita del patrimonio immobiliare l’assessore con-ta di ricavare attorno ai quindici milioni di euro, “Somma – ha precisato – che verrà destinata totalmente agli agricoltori”. Nelle risorse che verranno destinate alle aziende agricole ci sono già i quasi due milioni di euro risparmiati dalla chiusura degli uffi ci agrari, i quasi tre milioni di euro ottenuti dalla cassa depositi e prestiti sotto forma di fi nanziamenti a tasso agevolato, i tre milioni di euro ottenuti grazie agli accordi con Ismea e gli investimenti strutturali del ministero.

“E’ urgente liberare più risorse possibi-li”, ha commentato l’assessore. Un grande punto di domanda, invece, è arrivato dalle opposizioni in merito al personale e alle ec-cellenze che Veneto Agricoltura rappresenta-va nel settore primario veneto. “La riforma non comporterà alcun taglio di dipendenti – ha spiegato l’assessore - parte dei 170 lavoratori verranno trasferiti in seno alla Regione e l’occupazione di quei lavoratori impiegati in rami d’azienda che verranno ceduti a privati o ad altri enti sarà garantiti da accordi sindacali”.

Mentre per il futuro dell’ente strumenta-le Manzato ne ha già anticipato il nome. “Si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario – ha concluso – sarà più agile, meno costosa e più effi ciente”.

di Fortunato Marinata

Enti strumentali Manzato ha dato il via alla riorganizzazione dell’agenzia

Primo atto del dopo Veneto Agricoltura?La nuova realtà si chiamerà Agenzia Veneta per l’innovazione del settore primario. Dal patrimonio si ricaveranno 15 milioni di euro

Attenzione, la fretta è cattiva consi-gliera e agendo d’impulso si rischia di buttare via il bambino con l’acqua

sporca. Lo precisano, in una nota, il capo-gruppo del Pd Laura Puppato e il vice-presidente della commissione Agricoltura Graziano Azzalin, commentando il disegno di legge dell’assessore Franco Manzato che prevede la trasformazione dell’ente Veneto Agricoltura in agenzia e una radicale riorganiz-zazione dell’organismo. “Se da un lato - scrivono - salutiamo con favore che l’assessore, superando le logiche di appartenenza, riconosca come per anni questo ente abbia operato secondo criteri non sempre in linea con i principi che avrebbero dovuto guidare la sua azione, dall’altro mettiamo le mani avanti perché non stiamo parlando di un vuoto carrozzone, ma di una struttura che svolge importanti funzioni e con preziose professionalità”. Per gli esponenti democratici “è necessario salvaguardare innanzitutto i lavoratori e le funzioni primarie dell’en-te”. “Era ormai improcrastinabile - affermano Puppato e Azzalin - una revisione profonda di Veneto Agricoltura sotto molteplici aspetti, ma non bisogna dimenticare che, grazie anche ai centri sperimentali, l’ente svolge un ruolo prezioso per il mondo agricolo veneto e italiano in generale, ragion per cui, visti i tempi di vacche magre, occorre evitare che si cada nell’errore di considerare la ricerca applicata un onere eccessivo e di disperdere un insostituibile patrimonio di conoscenza”. Quanto al capitolo alienazioni, Puppato e Azzalin ribadiscono che si tratta di operazioni che non possono essere fatte a cuor leggero, per evitare che possa ripetersi la vicenda della foresta del Cansiglio. “Se la riorganizzazione degli enti muove solo da ragioni economiche - avvertono Puppato e Azzalin - si va poco lontano perché se non si considerano ruoli e funzioni degli enti strumentali, ogni riforma, anche se animata dalle migliori inten-zioni, rischia di nascere zoppa. Ci auguriamo che la proposta tenga conto di tutti gli aspetti che riteniamo non accantonabili: dare vitalità al mondo agricolo veneto, sostenere la ricerca, tutelare le professionalità maturate nell’ente, evitare sacche di spreco e di rendita politica e, soprattutto, offrire un vero sostegno a chi investe nel settore primario. Il resto è propaganda”.

“NON BUTTIAMO VIA IL BAMBINO CON L’ACQUA SPORCA”

Puppato e Azzalin, Partito Democratico

Nella foto grande la sede di Veneto Agricoltura e l’assessore regionale Franco Manzato

Clodovaldo Ruffato

Laura Puppato e Graziano Azzalin

Dario Bond e Davide Bendinelli

“Nessuno dei 170 dipendenti occupati perderà il posto di lavoro”

10 Intorno a noi

Fino a pochi anni fa era quasi un’uto-pia, o comunque un’impresa degna di un racconto d’avventura, affrontare

un periodo di vacanza con gli amici a quat-tro zampe al seguito. Fatta esclusione per qualche campeggio, abitazioni private con giardino in affi tto e poche altre soluzioni, portare in vacanza il cane signifi cava drib-blare una serie infi nita di divieti e affrontare incognite che potevano nascondere diffi col-tà e delusioni. Meglio allora “rassegnarsi” a lasciare Fido a qualche parente o amico, oppure farlo ospitare in una pensione per cani.

Oggi invece la vacanza in compagnia degli animali non è più un tabù anzi, la lista dei luoghi in cui gli amici a quattro zampe sono i benvenuti si fa sempre più lunga e arriva a comprendere anche zone fi nora severamente “off limits”. Ad esempio le spiagge. Giusto un anno fa a Jesolo ha aperto i battenti “bau bau beach”, un trat-to di arenile in cui i cani non solo possono sedersi sotto l’ombrellone ma anche fare il bagno in compagnia dei loro padroni. Ov-viamente a condizioni ben precise, affi nché non si creino spiacevoli inconvenienti. Stan-do alle reazioni dei clienti l’iniziativa fun-ziona, basta solamente rispettare le regole fi ssate dai gestori affi nché tutto proceda per il meglio. Ad esempio ricordarsi del collare antipulci e della museruola, fare attenzione ai bisogni fi siologici ed essere pronti ad in-tervenire tempestivamente. In acqua posso-no entrare non più di cinque cani per volta e per non più di 30 minuti. Naturalmente devono essere sempre accompagnati. Ma non c’è solo il bagno. Per il relax ecco i “lettini dog” di varie taglie e le doccette per il risciacquo, ma anche percorsi agilty,

la pineta con zona relax e persino una sorta di ginnastica leggera. Anche altre località balneari venete si sono attrezzate con spazi in cui i cani sono i benvenuti, a dimostra-zione di un’attenzione sempre più marcata nei confronti di chi sceglie di non lasciare gli amici animali a casa nemmeno quando è in vacanza. A questo proposito la Rete è una miniera di informazioni, almeno per un primo orientamento. Numerosi siti internet forniscono infatti indirizzi di strutture in cui è possibile soggiornare e anche interessanti consigli utili. Conviene sempre però contat-tare di persona la struttura scelta e verifi ca-re con i proprietari - gestori le modalità di accoglienza per i cani e il regolamento, pro-prio per evitare spiacevoli fraintendimenti una volta arrivati a destinazione. Non man-cano i forum on line dove i padroni dei cani si scambiano consigli ed esperienze sulla vacanza. Anche dalle dissaventure altri c’è

di Nicola Stievano

In Veneto sempre più numerose le strutture pronte ad accogliere anche gli amici a quattro zampe

I consigli A Jesolo “lettini dog” e percorsi agility, in rete le discussioni e lo scambio delle opinioni e di consigli

Sognando una vacanza da cani dalla spiaggia agli alberghi

Le spiagge venete si attrezzano per accogliere anche i cani

molto da imparare. “Ovviamente in una vacanza con gli

animali l’aspetto irrinunciabile è il buon senso del padrone”, racconta Franco, ve-neziano della Riviera del Brenta, che da anni viaggia in compagnia del suo pastore tedesco. “Un cane ha le sue necessità e non possiamo pretendere che si comporti in tutto e per tutto come una persona. Se ci teniamo a trascorrere insieme le vacanze dobbiamo tenere sempre ben presenti le necessità dei nostri amici a quattro zampe ed essere disposti a rinunciare ad una parte della nostra libertà, come del resto faccia-mo volentieri anche a casa”.

“Non dimentichiamo che i nostri cani devono essere sempre seguiti e accuditi”

Si chiama la “piscina di Mimmo” ed è una piscina esterna per cani, l’ unica in zona e nel Triveneto. Si

trova a Maerne di Martellago (Venezia). E’ stata inaugurata a fi ne maggio e in queste ultime settimane di gran caldo ha già avuto tantissimi accessi. La “Piscina di Mimmo” è aperta al pubblico il martedì e il venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato e la domenica dalle 9,30 alle 13,30 e dal-le 15 alle 19. Gli accessi sono suddivisi in turni di 2 ore e potranno accedere al massimo 7-8 cani per turno. E’ allestito all’esterno oltre alla piscina per i cani an-che un idromassaggio per i padroni con ombrelloni, lettini e sdraio ed inoltre i pa-droni potranno utilizzare la piscina interna Negli orari nei quali non sarà aperta al pubblico la piscina è data ad uso gratuito ai cani dei canili di San Giuliano e Mam-ma Rosa (canili in provincia di Venezia) che hanno accolto con molto entusiasmo la proposta. “Abbiamo pensato a questa iniziativa – spiegano gli organizzatori - per poter dare un po’ di felicità anche agli amici pelosi senza una casa. Nel nostro piccolo, abbiamo voluto creare un conte-sto, che purtroppo qui in Italia scarseggia, nel quale i proprietari con i loro amici a 4 zampe possano divertirsi ma allo stesso tempo godersi un po’ di sole e di relax”. Info [email protected]

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12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

Terre del Canova e della DuseParlare in piena estate di

un evento che si svolge a settembre può dar

modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

Al.Ch. V.M.B.

Alla Peggy Guggenheim di Venezia fi no al 16 settem-bre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una vi-

sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte

La giovane artista e alcune delle sue opere

Al.Ch.

Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947

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12 Cultura veneta

Ketra, al secolo Elena Pizzato, Bassanese del 1979 è un’artista poliedrica dove alla tematica del fetish c’è molto di più. Conosciuta al pubblico per i suoi ri-

chiami a corsetti e mise delle mistress, porta avanti anche una ricerca sul medium fotografi co e sul plexi. La carta dei tarocchi nr 21è l’origine della sua fi rma artistica, in una personale interpretazione mai provocatoria ma allusiva.

Cosa rappresenta per lei il fetish?“Il fetish rappresenta un’estetica accattivante e origi-

nale soprattutto per la cura dei dettagli. Mi affascina molto la perfezione e la cura del dettaglio che cerca di andare oltre. Sono creazioni stilistiche e concettuali con un gusto del gotico e del dark che assieme creano un’armonia. Ini-zialmente, sin dagli studi accademici, sono partita dall’a-nalisi della chirurgia estetica prendendo in mano materiali quali il silicone, i fi li per cucire per arrivare a una seconda pelle che è il pvc. Di conseguenza mi sono avvicinata alla dimensione fetish. Comunque la mia attrazione è puramen-te estetica”.

Che materiale utilizza e c’è un richiamo voluto a Castellani?

“Adoro Castellani perché è geniale e puro nella sua creazione dello spazio. Apprezzo anche Bonalumi con le sue estrofl essioni imponenti e forti. Per quanto riguarda i miei lavori ho utilizzato diversi materiali per le mie basi. Essendo attratta dai corpi costretti dentro guaine e dal pvc di queste mise che si utilizzano, ho cercato nell’ambiente delle mistress il materiale più adatto, ossia il pvc elasticiz-zato. Ha una grande tenuta, è lucido e ha un effetto cro-

matico e tattile che amo. Considero però maggiormente il concetto d’introfl essioni, in quanto la borchia va a incidere la gomma che è all’interno. E’ una sperimentazione oppo-sta a quanto studiato. L’effetto bombato che inserisco nelle opere parte da un amore per le imbottiture, come quelle sale particolari ad insonorizzazione zero. Sono dunque cor-pi contenuti di gomma morbida che inserisco”.

Oltre al mondo fetish eventuali nuovi orizzonti?“Ora mi sto concentrando nello studio di materiali,

quali il plexiglass e in tecniche fotografi che cogliendo det-tagli per renderli evidenti. Per esempio un pannello anche senza lacci, imbottito e borchiato abbinato a una stampa su plexi in bianco e nero. Un elemento fi gurativo unito al pannello di riferimento che creano giuste sintonie. Invece nelle bambole ho creato degli scatti, delle macro atti a evidenziare un aspetto quasi umano in un gioco tra luce e oscurità.

Le bambole sono assemblate o già precostituite? “Le bambole essendo fi gurative sono più provocatorie,

ma le guardo invece come aspetto ludico. Da bambole noiose e tradizionali con pizzi e mise classica passo alle mie aggressive, accattivanti e particolari. Operativamente

prendo le bambole tradizionali e le spoglio dandole l’aspet-to che preferisco. Cambio il modo di vederle passando da un concetto tradizionale al mio più accattivante. Scatto una foto di com’erano inizialmente e una dopo la mia elabo-razione, allegando una carta d’identità descrittiva con un ruolo e nuove passioni. Creo il vestito, il trucco e i capelli. In sintesi rappresento due lati che una persona può assumere.

di Alain Chivilò

Usa il Pvc e il plexiglass per dare vita a concetti tridimensionali mentre con le bambole indaga la personalità possibili dell’essere umano

Intervista a Ketra Al secolo Elena Pizzato, artista fetish bassanese

L’allusione ludica interpretata nell’Arte

Appuntamenti

Stiamo vivendo un periodo di completa trasfor-mazione, in cui tutto è in evoluzione e le cer-tezze di un tempo vengono quotidianamente

messe alla prova. Partendo da questa constata-zione, la Confartigianato AsoloMontebelluna ha deciso di riempire l’estate trevigiana con numerose iniziative culturali volte sia a promuovere il territorio che a creare delle occasioni per rifl ettere sul tema dal titolo “La transizione: opportunità per l’uomo e l’impresa”. Dal 24 al 29 luglio torna con questo fi l rouge il campus conosciuto con il nome di Vacanze dell’Anima. L’iniziativa si articola in sei giornate di incontri, concerti, laboratori di cucina, spettacoli ed escursioni nei Comuni di Asolo, Caerano di San Marco, Cavaso del Tomba, Maser e Monfumo, ter-re del Canova e della Duse. Il tema centrale sarà declinato nelle sue molteplici sfaccettature grazie alla presenza di ospiti come Natalino Balasso - che aprirà la manifestazione il 24 luglio rifl ettendo at-torno a “Il cambiamento, antica sfi da per l’umani-tà” - e i sindaci Flavio Tosi e Matteo Renzi, che si confronteranno attorno alle transizioni della politica (27 luglio). “La transizione” sarà argomento di ap-profondimento anche dal punto di vista scientifi co, musicale, medico, fi losofi co, economico, letterario, storico e sportivo: insieme a Balasso, Renzi e Tosi, i protagonisti saranno i biologi Gianni Tamino e Carlo Maurizio Modonesi; Filippo Faes, pianista e diretto-re d’orchestra; il saggista Maurizio Pallante; Cinzia

Scaffi di, direttrice del Centro Studi Slow Food; l’As-sociazione AriaNova, l’astrofi sico Massimo Ramel-la; e la compagnia teatrale Ortoteatro. Le giornate prevedono seminari (la mattina) e incontri ed esibi-zioni (la sera); nei pomeriggi sono programmati un “Laboratorio del Gusto” sul recupero delle antiche ricette della tradizione popolare veneta, proposto da Slow Food; e le visite guidate e le escursioni a piedi o in bicicletta nei luoghi più interessanti e inconsueti dei colli asolani, della Valcavasia e del Montello. Rimanendo in tema di cibo ma con nuovi “attori”, si segnala l’ultima tappa della rassegna Via Dei Sapori che il 31 luglio giungerà a Gaiarine nel parco della settecentesca villa veneta Riello-Pera servendo a tavola i sapori del Friuli Venezia Giulia

in una cucina che si appropria dei primi prodotti di fi ne estate. Come spiega il presidente di Via Dei Sapori Walter Filiputti “il Friuli Venezia Giulia – antico melting pot culturale, linguistico ma anche culinario tanto che molta della nostra storia è stata “mantecata” in cucina – può davvero raccontarsi attraverso le sue ricette, testimonianze incancellabi-li di incontri e scontri tra popolazioni, ma anche di convivenze e contaminazioni pacifi che. In Friuli Ve-nezia Giulia c’è un mondo ancora tutto da scoprire; quella che per secoli fu una maledizione – essere ai margini del mondo per secoli – ha poi prodotto, grazie all’impegno di questo popolo, uno scrigno dove sono gelosamente nascoste eccellenze di pri-ma grandezza”.

Terre del Canova e della DuseParlare in piena estate di

un evento che si svolge a settembre può dar

modo di pensare al famo-so motto del duo Righeira degli anni ’80, l’estate sta fi nendo, ma in realtà non è proprio così. Dal 6 al 9 set-tembre, nella zona Dogana a San Giuseppe di Treviso, si tiene la III edizione del Home Festival a ingresso gratuito. All’interno dell’evento di musica e intrattenimento, l’eclettico direttore artistico dell’Associazione Art Way, Massimo Zanta, propone un interessante percorso d’arte che si svilupperà successivamente in altre piazze d’Italia, concludendosi con una mostra espositiva fi nale: “SmartCity-SmartBarrel-SmartYoung-SmartFuture”. E proprio dalla Street Art che si co-lorerà l’atmosfera grazie ad artisti writers. Il primo supporto da “sporcare” è un telone di camion militare che partendo dalla tematica dei Beatles verrà dipinto toccando principalmente tre metafore: basta con i vecchi miti perché i giovani vogliono prendersi e costruirsi il proprio futuro, negazione della guerra e della violenza a tutti i livelli e la testa del giovane il cui pensiero è quasi sempre snobbato dalla società. Il secondo medium invece è costituito da bidoni, fi guratamente contenitori di rifi uti tossici, che diventano mezzo di comunicazione per rifi utare un futuro “sporco”. Le tematiche da sviluppare sono per esempio la connettività, l’energia, la sostenibilità aziendale, i tra-sporti, le reti, i social networks e il turismo. Dunque, gli ingredienti ci sono tutti in cui l’Arte di Strada ritorna ad assumere un ruolo meno decorativo ma di approfondimento e dibattito.

Dogana a San Giuseppe di Treviso

“BIDONI” D’ARTE

Al.Ch. V.M.B.

Alla Peggy Guggenheim di Venezia fi no al 16 settem-bre si tengono due interessanti mostre di tematiche diverse tra loro, ma unite nell’arte moderna: “Una vi-

sione interiore: Charles Seliger negli anni ‘40” e “Ciclismo, Cubo-Futurismo e la Quarta dimensione. Al Velodromo di Jean Metzinger”. Il pittore surrealista americano Charles Se-liger (1926–2009) è rappresentato da oltre trenta dipinti e disegni eseguiti tra gli anni ’42 e ’50, quindi fatti da un giovane artista che nel 1945 già espone nella galleria Art of this Century di Peggy Guggenheim a New York. La ma-trice pittorica parte dall’Espressionismo Astratto Americano per approdare al Surrealismo. In quest’ambito vi sono temi come il processo della metamorfosi e di mondi naturali non percepiti dalla capacità visiva umana come le cellule, le ossa e le scritture biologiche. La mostra vuole risaltare la capacità di Seliger d’eseguire, in giovane età, quadri originali e forti da far rifl ettere sul complesso mondo che ci circonda. La seconda mostra ruota attorno al centenario dipinto di Jean Metzinger (1883–1956) “Al Velodromo”, prima opera di carattere avanguardistico a rappresentare un evento sportivo. Il luogo è il velodromo di Roubaix e il ciclista è Charles Crupelandt vincitore della Parigi-Roubaix nel ’12. Un dipinto cubista che scompone la velocità e il ciclista all’arrivo del velodromo. A questa sono proposte opere di Boccioni, Depero, Severini, Sironi, Duchamp e modelli di biciclette dalla collezione Ivan Bonduelle, dal Museo del Ghisallo e dal designer Marco Mai-nardi.

Simbolismo e Cubismo alla Peggy Guggenheim

Cellule, ossa, biciclette ed altre cose d’arte

La giovane artista e alcune delle sue opere

Al.Ch.

Charles Seliger, Sentinel (Sentinella), 1947

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13Cultura veneta

di Alain Chivilò

Con l’avvento della rivoluzione industriale la tematica del lavoro ha assunto negli artisti una nuova possibilità di fotografa-

re pittoricamente le persone comuni intente nella loro mansione. Indicativamente dal 1850 alla prima metà del 1900 l’arte sente la necessità di descrivere quello che accadeva negli ambienti lavorativi al chiuso e all’ester-no. Un invito parte proprio dall’Accademia di Belle Arti di Venezia, nella persona di Pietro Selvatico, che esorta i pittori a entrare “nel-le chiese, negli ospedali, nelle offi cine” e a “mordere gli errori sociali”. In quest’ambito s’inserisce la mostra “Nobiltà del Lavoro. Arti e mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900” al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra, fi no al 4 novembre. Settanta opere provenienti da collezioni private e da musei, fondazioni princi-palmente del Veneto inquadrano il mondo del lavoro dell’epoca. Milesi, Tito, Rosso, Bianco, Bosa, Serena, Zandomeneghi, Brombo, Ciar-

di sono alcuni degli artisti, mentre Venezia, Badoere, Serravalle, Chioggia e le campagne sono i luoghi in cui fi orai, carbonai, venditori di caldarroste, suonatori, impiraresse (infi latrici di perle), ricamatrici, merlettaie, lavandaie, fabbri, suonatori, pelatrici di noci e via dicendo testimoniano il loro lavoro. Un’altra esposizio-ne a corredo della principale, presso la casa del giardiniere di Villa Pisani, è “Arti e mestieri nell’obiettivo di Tomaso Filippi” fotografo veneziano che a cavallo di 800 e 900 ha scattato usi e costumi di una Venezia ormai scomparsa. Una trentina di fotografi e illustra-no un reportage dell’epoca.

Dalla metà dell’Ottocento ai primi anni del Novecento ha luogo una sorta di “Neorealismo” della pittura. A Venezia Pietro Selvatico esorta i pittori a entrare “nelle chiese, negli ospedali, nelle offi cine” e a “mordere gli errori sociali”

Al Museo Nazionale di Villa Pisani a Stra fi no al 4 novembre

Arti e mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900La Fondazione

Benetton Studi e Ricerche dal

2006 promuove il progetto “Luoghi di valore, come li viviamo, come li vor-remmo”, nel quale invita i cittadini della provincia di Treviso a segnalare descrivendo uno o più luoghi che considerano importanti, fornendo nel contempo una motivazione e delle azioni concrete necessarie e utili per i luoghi indicati. Proprio quest’ultimo aspetto è la novità del 2012 che vede indicare dai partecipanti volontà e idee per il futuro dei siti segnalati. L’individuazione dei luoghi implica un concetto molto importante e d’attualità, dato dalla con-divisione tra chi indica e chi usufruisce della lista fi nale, come del resto dimostrano i social network nella nostra società. In questa VI edizione, 102 sono state le segnalazioni ricevute da 87 nominativi “nominali” includendo scolaresche come la III classe della scuola primaria “Ciardi” di Treviso e gli studenti del Liceo Scientifi co Mar-coni di Conegliano e gruppi di cittadini. Una ricerca collettiva che proviene da stratifi cazioni sociali e culturali ed esigenze quotidiane diverse, innestando di conseguenza questioni sia di abbandono e degrado, sia di riutilizzo e riappropriazione di un’identità che non vuole essere perduta. Dal 2006, anno di partenza, sono 788 i luo-ghi indicati da oltre 600 segnalatori. Nella lista attuale compaiono per esempio siti in Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Gaiarine, Pederobba, Spresiano, Carbonera, Crocetta del Montello e altri 28. In autunno è prevista anche una mostra a testimonianza del lavoro fi n qui svolto.

Fondazione Benetton Studi e Ricerche

LA MARCA DI VALORE

Al.Ch.

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Fiera degli Uccelli36a

E DEGLI ANIMALI DA CORTILE, ACQUATICI, TRAMPOLIERI, UCCELLI DA RI-CHIAMO, CANORI, IBRIDI, ESOTICI, CICOGNE, GRU, PAPPAGALLI E TUCANI

VENERDÌ 27 LUGLIO

SABATO 28 LUGLIO

DOMENICA 29 LUGLIO

LUNEDÌ 30 LUGLIO

MARTEDÌ 31 LUGLIO

Ballo liscio con RENATO E GLI AMICI

Ballo liscio con RENZA GLAMOUR

Ballo liscio con CRISTINA ROCCA

Ballo liscio con I SABIA

Ballo liscio con CHECCO B. BAND

A.S.D. Il Socialeper la Solidarietà

info 334 2966743 - 368 7535075

Ore 6.00 - Apertura giudizio e gara cnora, al pubblico ore 6.30Ore 6.30 - Mercato cani, cuccioli e adulti,

non inferiori a 120 giorni e vaccinati, con box preparatiOre 10.30 - Chiusura gara canoraOre 11.00 - Gara di chioccolo con ricchi premiOre 11.30 - PremiazioniOre 14.30 - Inizio iscrizioni rassegna cinofilaOre 16.00 - Inizio giudizio. Rassegna cinofila.

Al termine the Best Ring d’onore e premiazioneOre 19.00 - Grande spettacolo di FALCONERIAOre 19.30 - Dimostrazione di Karate organizzata dalla ASD C.S.K.S. di S. Angelo

con partecipazione di atleti medagliati in campo nazionale e internazionale con trofeo alla memoria di Simone Furlanetto

SAND GASTRONOMICO dalle ore 19.00

con specialità locali gazebo con stuzzichini e aperitivi bar

frittura di pesce, birreria, gelateriaStand gestiti in collaborazione con

U.S. Santagiolese e parrocchia

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13Cultura veneta

di Alain Chivilò

Con l’avvento della rivoluzione industriale la tematica del lavoro ha assunto negli artisti una nuova possibilità di fotografa-

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di sono alcuni degli artisti, mentre Venezia, Badoere, Serravalle, Chioggia e le campagne sono i luoghi in cui fi orai, carbonai, venditori di caldarroste, suonatori, impiraresse (infi latrici di perle), ricamatrici, merlettaie, lavandaie, fabbri, suonatori, pelatrici di noci e via dicendo testimoniano il loro lavoro. Un’altra esposizio-ne a corredo della principale, presso la casa del giardiniere di Villa Pisani, è “Arti e mestieri nell’obiettivo di Tomaso Filippi” fotografo veneziano che a cavallo di 800 e 900 ha scattato usi e costumi di una Venezia ormai scomparsa. Una trentina di fotografi e illustra-no un reportage dell’epoca.

Dalla metà dell’Ottocento ai primi anni del Novecento ha luogo una sorta di “Neorealismo” della pittura. A Venezia Pietro Selvatico esorta i pittori a entrare “nelle chiese, negli ospedali, nelle offi cine” e a “mordere gli errori sociali”

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Arti e mestieri nella Pittura Veneta tra 800 e 900La Fondazione

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2006 promuove il progetto “Luoghi di valore, come li viviamo, come li vor-remmo”, nel quale invita i cittadini della provincia di Treviso a segnalare descrivendo uno o più luoghi che considerano importanti, fornendo nel contempo una motivazione e delle azioni concrete necessarie e utili per i luoghi indicati. Proprio quest’ultimo aspetto è la novità del 2012 che vede indicare dai partecipanti volontà e idee per il futuro dei siti segnalati. L’individuazione dei luoghi implica un concetto molto importante e d’attualità, dato dalla con-divisione tra chi indica e chi usufruisce della lista fi nale, come del resto dimostrano i social network nella nostra società. In questa VI edizione, 102 sono state le segnalazioni ricevute da 87 nominativi “nominali” includendo scolaresche come la III classe della scuola primaria “Ciardi” di Treviso e gli studenti del Liceo Scientifi co Mar-coni di Conegliano e gruppi di cittadini. Una ricerca collettiva che proviene da stratifi cazioni sociali e culturali ed esigenze quotidiane diverse, innestando di conseguenza questioni sia di abbandono e degrado, sia di riutilizzo e riappropriazione di un’identità che non vuole essere perduta. Dal 2006, anno di partenza, sono 788 i luo-ghi indicati da oltre 600 segnalatori. Nella lista attuale compaiono per esempio siti in Treviso, Conegliano, Vittorio Veneto, Gaiarine, Pederobba, Spresiano, Carbonera, Crocetta del Montello e altri 28. In autunno è prevista anche una mostra a testimonianza del lavoro fi n qui svolto.

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continua a pag. 16-18-19

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Passi il controllo all’aeroporto di Arlanda e ti trovi di fronte le gigantografi e di Greta Garbo, Alfred Nobel, Ingmar Bergman, Bjorn Borg... La Svezia è orgogliosa di presentare il meglio

di sè, anche se per effetto di quel concetto di democrazia davve-ro “orizzontale” (in base al quale tutti i cittadini sono uguali, re Carlo XVI Gustavo compreso, tant’è che non è raro incontrarlo a fare shopping mimetizzato fra la gente) lo fa senza enfatizzare troppo la cosa.

Stoccolma, ora c’è più gusto

Il sogno di Icaro, la danza in verticale

Rendez vous

pagg. 8-9

Angoli di paradiso, le nostre spiagge selvagge

Luoghi da scoprire

pag. 14

Maurizio Galimberti, frammenti d’autore

Arte

pag. 10-11

Il Consiglio regionale ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto. Ancora non si conoscono gli ospedali a rischio chiusura

alle pagg. 5-6-7

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di Germana Urbani

Il nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi

previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monse-lice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4.

Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sa-nità regionale in quanto investe sulla “deospedaliz-zazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazio-ne a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere.

Il nuovo Piano poggia su una nuova imposta-zione dei servizi di assistenza e di cura, che punta a ridurre il numero degli ospedali e dei posti letto e a potenziare la rete territoriale, facendo perno sui distretti (uno ogni 100 mila abitanti, fatte salve le specifi cità territoriali), sui medici di base associati in gruppo e su nuove strutture residenziali (ospedali di comunità, hospice, Rsa, centri diurni, comunità…).

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

NEWS - SI VIAGGIARE - SALUTE E BENESSERE - TENDENZE - ESPERTI & PROFESSIONISTI - OROSCOPO E CRUCIPIAZZA www.lapiazzaweb.it

Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale

E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affi anca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille (l’indice nazionale è 4), quelli per riabilitazione e lungodegenza saran-no 0,5 ogni mille abitanti e si individua un nuovo parametro di 1,2 posti letto ogni mille abitanti da ricavare in nuove strutture intermedie extraospedalie-re. Le specialità di otorinolaringoiatria e di oculistica

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di Germana Urbani

Il nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi

previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monse-lice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4.

Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sa-nità regionale in quanto investe sulla “deospedaliz-zazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazio-ne a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere.

Il nuovo Piano poggia su una nuova imposta-zione dei servizi di assistenza e di cura, che punta a ridurre il numero degli ospedali e dei posti letto e a potenziare la rete territoriale, facendo perno sui distretti (uno ogni 100 mila abitanti, fatte salve le specifi cità territoriali), sui medici di base associati in gruppo e su nuove strutture residenziali (ospedali di comunità, hospice, Rsa, centri diurni, comunità…).

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

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Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale

E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affi anca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille (l’indice nazionale è 4), quelli per riabilitazione e lungodegenza saran-no 0,5 ogni mille abitanti e si individua un nuovo parametro di 1,2 posti letto ogni mille abitanti da ricavare in nuove strutture intermedie extraospedalie-re. Le specialità di otorinolaringoiatria e di oculistica

rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affi anca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità,

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Tra le novità del nuovo piano anche diversi elementi di ‘governance’: la nomina del direttore generale della sanità veneta affi data al Consi-glio (ma su propo-sta del presidente della Giunta), l’incarico triennale (e non più quin-quennale) e non rinnovabile dei direttori generali delle Ulss e della relativa terna di comando, la valuta-zione annuale del loro operato da parte di Giunta, Consiglio e sindaci, il potenziamen-to della fi gura del direttore sociale che as-

sume anche la responsabilità di coordinare i servizi sanitari territoriali, l’obbligo della trasparenza di bilancio per le Ulss e tutti gli

enti accreditati che godano dei fi nanzia-menti regionali.

Novità anche per la nomina dei prima-ri: i direttori generali dovranno rendere

pubbliche le motivazioni di tali nomine e a fi ne incarico il loro operato dovrà essere valutato in base alle prestazioni erogate,

avranno invece, di norma, una dimensione sovraziendale. Secondo le indicazioni del piano, particolare riconoscimento è garan-tito a quei “presidi di rete” che sono punti di riferimento anche per pazienti delle re-gioni confi nanti, come ad esempio Feltre. Si compone così una rete ospedaliera su due livelli che verrà integrata da strutture “monospecialistiche per acuti”, che po-tranno essere anche a gestione totalmente privata.

Si prevede, in sintesi, di ridurre le 21 aziende sanitarie territoriali attuali sulla base di un bacino di utenza ideale compre-so tra 200-300 mila abitanti (fatte salve le specifi cità territoriali di montagna, laguna e Polesine).

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

>> Sanità

Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille mentre l’indice nazionale è 4

continua alla pag. seguente

Voto contrario sul Piano sociosanitario del gruppo Pd in consiglio, “piano il quale - ha precisato la capogruppo Laura Puppato - è decisamente caratterizzato da “luci e ombre”. I motivi delle perplessità del Pd - ha spiegato la capogrup-

po - risiedono, anzitutto, nella mancanza di coraggio nell’identifi cazione dei livelli essenziali di assistenza sociale sui quali parametrare i servizi sul territorio”. “Un altro aspetto grave - ha aggiunto - riguarda l’abdicazione al ricorso all’addizionale Irpef, che sarebbe stato necessario proprio per contribuire alla realizzazione di servizi sociali più aderenti alle esigenze della popolazione e alle particolari esigenze delle varie aree del Veneto. Sono molto limitate le risorse per la prevenzione e assai scar-no il capitolo relativo ai modi per superare le liste d’attesa che, in tal modo, rimane un problema ancora tutto da affrontare”. Sul problema è tornato anche Gustavo Franchetto capogruppo dell’Idv “Il nodo più complesso - ha affermato - rimane quello delle liste d’attesa per le visite specialistiche, lunghissime nelle strutture pubbliche, brevissime in quelle private, e delle liste d’attesa per accedere ai centri che accolgono i cittadini affetti da malattie invalidanti come l’Alzheimer”. “Di questi problemi e delle proposte per risolverli - ha aggiunto - nel piano non ci sono tracce apprezzabili”.

Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra veneta) ha criticato anche i metodi usati per ridisegnare la sanità: “Al centro della discussione sul piano non ci sono stati i cittadini e il miglioramento dei servizi - ha detto Pettenò - ma solo la gestione del potere in un settore che vale 8,6 milioni di euro. In questo piano è mancato il coraggio della classe politica veneta, che non ha saputo tagliare burocrazia e migliorare i servizi”

CHI BOCCIA IL PIANO

di Germana Urbani

Il nuovo Piano sociosanitario non dice ancora quali, ma tutti gli amministratori sanno quali sono gli ospedali a rischio chiusura. Molti i cancelli chiusi

previsti nel veronese, una fusione nel vicentino, una trasformazione in punto di primo soccorso per un ospedale del bellunese. In Polesine pare quasi certo che potrebbe essere riconvertito il presidio di Adria salvando così Rovigo, Trecento e la convenzione con la clinica di Porto Viro. Nel padovano, invece, si uniranno come previsto da tempo Este e Monse-lice, mentre Cittadella e Camposampiero diverranno un plesso a due gambe. Nel veneziano si pensa a fondere San Donà e Portogruaro e quelli di Dolo e Mirano, mentre il Santi Giovanni e Paolo di Venezia diventerà ospedale di rete. Treviso per ora sembra salvarsi essendo l’unica già con 3 Usl invece che 4.

Secondo il Governatore della Regione Luca Zaia il piano assicura continuità all’ “eccellenza” della sa-nità regionale in quanto investe sulla “deospedaliz-zazione”, portando il tasso medio di ospedalizzazio-ne a 7 giorni per cittadino e il numero dei posti letto ospedalieri a 3 ogni mille abitanti, “perché il Veneto ha deciso di avere meno ospedali e di investire in tecnologia. E questo piano vuole che i veneti stiano poco in ospedale e che siano curati velocemente e bene”, sul dove e il come è tutto ancora da vedere e da scrivere.

Il nuovo Piano poggia su una nuova imposta-zione dei servizi di assistenza e di cura, che punta

Chiusure di ospedali, Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss riforma delle Ulss e medicina del territorioe medicina del territorio

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Il consiglio regionale a guida leghista ha licenziato il nuovo piano sociosanitario del Veneto, che riorganizza il sistema sanitario e sociale con una prospettiva almeno quinquennale

E’ prevista inoltre, una riorganizzazione della rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affianca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garanten-do tutte le specialità di base e di media intensità, gli ospedali “spoke”, con un bacino ideale di 200 mila abitanti, saranno dotati di pronto soccorso e specialità di base come chirurgia generale, medicina interna, oncologia, cardiologia con unità coronarica, ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, terapia intensiva, neurologia, urologia, psichiatria, geriatria e servizi di diagnosi e cura. Il numero dei posti letto

rete degli ospedali sulla base dei diversi livelli di specializzazione e di intensità di cura: ai due poli di eccellenza di Padova e Verona, dove operano le aziende universitarie integrate con le rispettive Ulss cittadine, si affianca la rete degli ospedali territoriali, organizzati secondo il modello anglosassone “hub & spoke” (perno e raggi di una ruota). Gli ospedali ‘hub’, collocati nei capoluoghi di provincia, sono tarati per assistere un milione di abitanti garantendo tutte le specialità di base e di media intensità,

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diversi elementi di ‘governance’: la nomina del direttore generale della sanità veneta affi data al Consi-glio (ma su propo-sta del presidente della Giunta), l’incarico triennale (e non più quin-quennale) e non rinnovabile dei direttori generali delle Ulss e della relativa terna di comando, la valuta-zione annuale del loro operato da parte di Giunta, Consiglio e sindaci, il potenziamen-to della fi gura del direttore sociale che as-

AttualitàAttualità66

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

Questo piano, secondo molti, porta con sé una debolezza cronica, ovvero la massima incertezza su chi, come e con quali strategie guiderà d’ora in avanti l’intera macchina.

Una maggiore integrazione socio sanitaria se l’aspettava anche il Ministro alla sanità Renato Balduzzi che non ha nascosto le sue perplessità. “Solo la gestione integrata dei servizi – ha sottolineato il Ministro – è in grado di far vincere la partita specialmente in relazione a categorie particolari come quelle degli anziani e dei disabili”. L’invito del Ministro, poi, in merito agli ospedali è a riqualifi care i servizi sulla base dell’effi cienza e della capacità di spesa: “Se ci sono strutture che non hanno le caratteristiche tali per essere ospedali non devono essere mantenute così come sono. Si tratta di trasformare i posti letto per acuti in altro”.

Dal canto suo Balduzzi assicura altri tagli ai trasferimenti in campo sanitario anche se non sono ancora stati quantifi cati.

IL MINISTRO:” MI ASPETTAVO DI PIÙ”alla valorizzazione dei collaboratori, alla soddisfazione degli utenti e al rispetto dei vincoli di budget.

L’attuazione del piano è ora affi dato alla schede di programmazione ospedaliere e territoriali, che dovranno indicare, azien-da per azienda, numero e organizzazione dei presidi, specialità, reparti, posti letto, day-hospital, strutture intermedie e servizi ambulatoriali. La Giunta dovrà presentare le schede entro gennaio 2013 e sottoporle al parere obbligatorio e vincolante della com-missione, che avrà quindi ampio margine di intervento.

In sede di votazione del nuovo Piano l’aula ha approvato a larga maggioranza

un ordine del giorno ‘bipartisan’, primo fi rmatario Claudio Sinigaglia, che impegna la Giunta a mettere a punto un cronopro-gramma per realizzare e fi nanziare il nuovo ospedale di Padova. E Zaia ha assicurato che si tratta di un progetto sul quale “que-sta amministrazione - ha detto - ha deciso di procedere con chiarezza”, senza demo-nizzare la scelta del project fi nancing. Per fi nanziare la realizzazione del nuovo po-liclinico universitario, al quale - secondo il presidente del Veneto - dovrà affi ancarsi in futuro anche il campus universitario, si farà ricorso in parte alla fi nanza di progetto e in parte a un mix di fondi propri della Regione.

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AttualitàAttualità 77

Tra le novità del nuovo piano anche diversi elementi di ‘governance’: la nomina del direttore generale della sanità veneta affi data al Consi-glio (ma su propo-sta del presidente della Giunta), l’incarico triennale (e non più quin-quennale) e non rinnovabile dei direttori generali delle Ulss e della relativa terna di comando, la valuta-zione annuale del loro operato da parte di Giunta, Consiglio e sindaci, il potenziamen-to della fi gura del direttore sociale che as-

sume anche la responsabilità di coordinare i servizi sanitari territoriali, l’obbligo della trasparenza di bilancio per le Ulss e tutti gli

enti accreditati che godano dei fi nanzia-menti regionali.

Novità anche per la nomina dei prima-ri: i direttori generali dovranno rendere

pubbliche le motivazioni di tali nomine e a fi ne incarico il loro operato dovrà essere valutato in base alle prestazioni erogate,

avranno invece, di norma, una dimensione sovraziendale. Secondo le indicazioni del piano, particolare riconoscimento è garan-tito a quei “presidi di rete” che sono punti di riferimento anche per pazienti delle re-gioni confi nanti, come ad esempio Feltre. Si compone così una rete ospedaliera su due livelli che verrà integrata da strutture “monospecialistiche per acuti”, che po-tranno essere anche a gestione totalmente privata.

Si prevede, in sintesi, di ridurre le 21 aziende sanitarie territoriali attuali sulla base di un bacino di utenza ideale compre-so tra 200-300 mila abitanti (fatte salve le specifi cità territoriali di montagna, laguna e Polesine).

Chiusure di ospedali, riforma delle Ulss e medicina del territorio

Il numero dei posti letto per acuti scende a 3 per mille mentre l’indice nazionale è 4

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Voto contrario sul Piano sociosanitario del gruppo Pd in consiglio, “piano il quale - ha precisato la capogruppo Laura Puppato - è decisamente caratterizzato da “luci e ombre”. I motivi delle perplessità del Pd - ha spiegato la capogrup-

po - risiedono, anzitutto, nella mancanza di coraggio nell’identifi cazione dei livelli essenziali di assistenza sociale sui quali parametrare i servizi sul territorio”. “Un altro aspetto grave - ha aggiunto - riguarda l’abdicazione al ricorso all’addizionale Irpef, che sarebbe stato necessario proprio per contribuire alla realizzazione di servizi sociali più aderenti alle esigenze della popolazione e alle particolari esigenze delle varie aree del Veneto. Sono molto limitate le risorse per la prevenzione e assai scar-no il capitolo relativo ai modi per superare le liste d’attesa che, in tal modo, rimane un problema ancora tutto da affrontare”. Sul problema è tornato anche Gustavo Franchetto capogruppo dell’Idv “Il nodo più complesso - ha affermato - rimane quello delle liste d’attesa per le visite specialistiche, lunghissime nelle strutture pubbliche, brevissime in quelle private, e delle liste d’attesa per accedere ai centri che accolgono i cittadini affetti da malattie invalidanti come l’Alzheimer”. “Di questi problemi e delle proposte per risolverli - ha aggiunto - nel piano non ci sono tracce apprezzabili”.

Pietrangelo Pettenò (Federazione della Sinistra veneta) ha criticato anche i metodi usati per ridisegnare la sanità: “Al centro della discussione sul piano non ci sono stati i cittadini e il miglioramento dei servizi - ha detto Pettenò - ma solo la gestione del potere in un settore che vale 8,6 milioni di euro. In questo piano è mancato il coraggio della classe politica veneta, che non ha saputo tagliare burocrazia e migliorare i servizi”

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Dal canto suo Balduzzi assicura altri tagli ai trasferimenti in campo sanitario anche se non sono ancora stati quantifi cati.

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L’attuazione del piano è ora affi dato alla schede di programmazione ospedaliere e territoriali, che dovranno indicare, azien-da per azienda, numero e organizzazione dei presidi, specialità, reparti, posti letto, day-hospital, strutture intermedie e servizi ambulatoriali. La Giunta dovrà presentare le schede entro gennaio 2013 e sottoporle al parere obbligatorio e vincolante della com-missione, che avrà quindi ampio margine di intervento.

In sede di votazione del nuovo Piano l’aula ha approvato a larga maggioranza

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SA

LD

I

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Rendez vousRendez vous88

Esistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-tonici che ci rappresentano. Hanno altezze impo-nenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro

e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e rifl essioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale.

Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi balle-rini in aria perché danzino in verticale?

“Il mio interesse è l’architettura, e attraverso que-sta la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati uffi cialmente alla dan-za per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, signifi ca ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la po-esia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”.

Quanto conta la musica nei vostri spettacoli?“Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Mar-

co Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografi a. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastan-za in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimen-tazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifi ci rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità, dell’aspetto acustico dello spazio. Marco suona sempre davanti all’architettura su cui facciamo la performance e l’archittettura assorbe lo spazio e lo rilancia. Perciò

Il sogno di Icaro…la danza in verticale

è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono fi nestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profi lo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confi ni dei luoghi”.

E’ riduttivo dire che la vostra è un po’ una di-sciplina artistico-sportiva che ricorda anche l’arte circense?

“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul signifi cato del movimento, sui miei temi e le mie poe-tiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fi ne. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presen-tiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca e affrontiamo tematiche che nulla hanno a che spartire con la tecnica”.

Ma come è iniziata questa avventura? Ha avuto

un grande maestro?“Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimen-

tare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arram-picata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento. Non esistono scuole di danza verticale. Nel mondo esistono compagnie e artisti che la praticano e ognuno

Lei è una veneziana eccezionalmente creativa ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfi da alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico

>> Intervista a Wanda Moretti

continua alla pag. seguente

di Germana Urbani

Foto tratte dal sito www.ilposto.org

produce delle cose che ha nel cuore e nella testa.C’è chi si riferisce di più ad aspetti acrobatici, chi si ri-

ferisce ad ambiti d’arte contemporanea, in America c’è un fi lone, oppure ci sono compagnie outsider come le Cirque du Solei, che usa il verticale per raccontare una fi aba che sappia meravigliare gli occhi con magie prodotte grazie a giochi di luci, proiezioni, costumi e altro.

Diciamo che la danza verticale ha degli sperimentatori nel mondo, in Italia c’è la nostra compagnia”.

E’ dunque una pioniera di questa bellissima arte in sospensione, o sbaglio?

“Si può dire di sì. E’una storia lunga. Io danzavo e per caso ho incontrato degli artisti con cui ho fatto delle perfor-mance particolari. Lavorai con un’attrice che recitava sul palcoscenico di un teatro mentre io danzavo sospesa su di una grossa ragnatela in corda che stava tra lo spettatore e il palco. Ero una sorta di fi ltro in controluce, affascinante! Anni dopo lavorai alla Biennale con Jana Sterbak un’arti-sta canadese che aveva bisogno di una performance per la sua opera Remote Control: grandi crinoline di metallo molto alte che lei muoveva con telecomando mentre io stavo sospesa. Grazie a queste esperienze artistiche ho sperimentato il lavoro in sospensione, ballavo senza pog-giare i piedi. Queste cose mi piacevano sempre di più, fi nché non è arrivato il momento determinante che mi ha fatto decidere defi nitivamente di dedicarmi solo a questo. Durante un festival di poesia, lavorai come performer con Alda Merini e lei mi ha detto: “Io ho tutto un mondo pa-rallelo, il mio mondo parallelo non ha i piedi qua, non ha lo stesso orizzonte”. Questo mi ha convinta e non sono più tornata a terra. Mi sono innamorata completamente di questo Icaro che è in noi e non ho più lavorato come danzatrice tradizionale. Ho continuato il lavoro in parete sviluppando moltissimo la mia ricerca: dall’uso della corda corta al lavoro su corda lunghissima, da un lavoro molto piccolo a un lavoro nell’archittettura e agli spazi grandi”.

Condurre una compagnia con queste caratteristi-che non deve essere facile.

“Si, mi occupo di molte cose. La compagnia è com-posta da me e Marco Castelli, e dalle due ballerine Elena Annovi e Simona Forlani. I danzatori li formo personal-mente e appositamente per le coreografi e che realizzo. Mi occupo della loro sicurezza grazie ad un brevetto specifi co legato a montaggio di lavori temporaneamente in quota che ho ottenuto appositamente per occuparmi di ancorag-gi e scelgliere dove posizionare le corde sui monumenti e come farlo. Inoltre, siccome spesso ci esibiamo su mo-numenti storici mi occupo dei rapporti non sempre facili con la Sovrintendenza per la tute-la dei beni culturali che deve rilasciare i nulla osta”.

Poi però la parte arti-stico-creativa la ripaga di tutto!

“Naturalmente. Il mio lavoro parte sempre dallo spa-zio: studio le architetture e gli edifi ci, un po’ entro nel con-testo delle città in cui ci esibiamo, nell’identità dei luoghi.

Lavoriamo sempre per commissione: ci chiamano gli organizzatori di un festival e ci indicano il luogo dove vor-rebbero che facessimo lo spettacolo. Nella maggior parte dei casi le performance sono site-specifi c, cioè vengono riadattate nel luogo stesso in cui andiamo in scena. Noi

Ognuno produce delle cose che ha nel cuore e nella testa

continua dalla pagina precedente

facciamo due giorni di residenza nei luoghi, valutiamo le variabili e adattiamo i pezzi coreografi ci, li riprovia-mo, togliamo qualcosa e allunghiamo qualcos’altro. Cerchiamo, cioè, di entrare in un luogo adattando tutto”.

Dal punto di vista artistico da dove le ven-gano le idee?

“L’ultimo spettaco-lo, Atto Bianco, nasce a partire da un pensiero sui migranti, un pensiero lon-tano. La mia idea era quel-

la della migrazione e di come mettere insieme l’identità dei luoghi e invece l’indole delle persone di andare altrove, di muoversi, di spostarsi. Per arrivare oggi, a distanza di quasi un anno (perché questo è un work in progress iniziato quasi un anno fa) a rifl ettere sul tema di un’arca là dove le architetture su cui saliamo e dan-ziamo rappresentano delle arche che sono chiuse per-ché l’archittettura è un’imposizione dal punto di vista

del movimento, l’arca è chiusa perché non accetta più migranti: chi c’è c’è, chi è dentro è dentro, chi è fuori re-sterà fuori. Ci sono poi temi legati all’ambiente, c’è un diluvio che è legato a ciò che succede oggi all’ambiente. Spero che ad ottobre avrò terminato quest’esplorazione per presentare il lavoro in forma compiuta”.

Quali sono le piazze che vi hanno visto protago-nisti e vi attendono a breve?

“La nostra Compagnia è l’unica in Italia ad essersi specializzata in progetti site specifi c di spettacolo in relazione alle architetture e allo spazio urbano, ed è proprio per questa caratteristica che da molti anni la nostra attività si sviluppa anche all’estero. Siamo ap-pena tornati da Zagabria dove eravamo in programma al Festival Internazionale di Zagabria il 31 maggio. Fin dal 2005 abbiamo realizzato spettacoli e workshop all’estero incrociando la collaborazione tra Festival e Istituti di Cultura Italiani. In particolare quest’anno fa-remo uno spettacolo in collaborazione con l’Ambasciata Italiana a Bangkok il 28 e 29 luglio, parteciperemo con lo spettacolo agli eventi previsti per Maribor Capitale Eu-

La danza verticale e’ armonia poetica di suono movimento e architettura

ropea della Cultura 2012 come rappresentanza per l’Italia nel mese di agosto. Faremo un altro spettacolo in Grecia il 20 settembre, dove la nostra danza verticale sarà sulla magnifi ca White Tower al centro di Salonicco per l’apertura del Festival Demetria. Saremo presto anche in Veneto, dove comunque facciamo molti spettacoli, ma la data non è con-fermata ancora”.

Qual è il suo sogno nel cassetto?“Ne ho tantissimi, ma uno in particolare. Vorrei realiz-

zare delle performance sulle torri dell’acqua. Ho una vera passione per l’archittettura di questi manufatti: non ce n’è uno uguale all’altro e sono utili, servono le città. L’idea di usare la danza verticale come mezzo di arte pubblica, se si può dire, mi piacerebbe, per focalizzare l’attenzione poetica anche nell’utilizzo sociale della performance in re-lazione a queste torri dell’acqua. Ho moltissime foto di torri dell’acqua del Veneto. Vorrei realizzare un itinerario, una performance che si dislocasse sulle 7 province nell’arco di una stagione”.

Chissà, forse è più facile realizzare i sogni per chi è abituato al volo!

Page 59: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

Rendez vousRendez vous 99

Esistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-tonici che ci rappresentano. Hanno altezze impo-nenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro

e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e rifl essioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale.

Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi balle-rini in aria perché danzino in verticale?

“Il mio interesse è l’architettura, e attraverso que-sta la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati uffi cialmente alla dan-za per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, signifi ca ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la po-esia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”.

Quanto conta la musica nei vostri spettacoli?“Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Mar-

co Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografi a. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastan-za in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimen-tazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifi ci rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità, dell’aspetto acustico dello spazio. Marco suona sempre davanti all’architettura su cui facciamo la performance e l’archittettura assorbe lo spazio e lo rilancia. Perciò

Il sogno di Icaro…la danza in verticale

è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono fi nestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profi lo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confi ni dei luoghi”.

E’ riduttivo dire che la vostra è un po’ una di-sciplina artistico-sportiva che ricorda anche l’arte circense?

“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul signifi cato del movimento, sui miei temi e le mie poe-tiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fi ne. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presen-tiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca e affrontiamo tematiche che nulla hanno a che spartire con la tecnica”.

Ma come è iniziata questa avventura? Ha avuto

un grande maestro?“Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimen-

tare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arram-picata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento. Non esistono scuole di danza verticale. Nel mondo esistono compagnie e artisti che la praticano e ognuno

Lei è una veneziana eccezionalmente creativa ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfi da alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico

continua alla pag. seguente

di Germana Urbani

Foto tratte dal sito www.ilposto.org

>> Intervista a Wanda Moretti

produce delle cose che ha nel cuore e nella testa.C’è chi si riferisce di più ad aspetti acrobatici, chi si ri-

ferisce ad ambiti d’arte contemporanea, in America c’è un fi lone, oppure ci sono compagnie outsider come le Cirque du Solei, che usa il verticale per raccontare una fi aba che sappia meravigliare gli occhi con magie prodotte grazie a giochi di luci, proiezioni, costumi e altro.

Diciamo che la danza verticale ha degli sperimentatori nel mondo, in Italia c’è la nostra compagnia”.

E’ dunque una pioniera di questa bellissima arte in sospensione, o sbaglio?

“Si può dire di sì. E’una storia lunga. Io danzavo e per caso ho incontrato degli artisti con cui ho fatto delle perfor-mance particolari. Lavorai con un’attrice che recitava sul palcoscenico di un teatro mentre io danzavo sospesa su di una grossa ragnatela in corda che stava tra lo spettatore e il palco. Ero una sorta di fi ltro in controluce, affascinante! Anni dopo lavorai alla Biennale con Jana Sterbak un’arti-sta canadese che aveva bisogno di una performance per la sua opera Remote Control: grandi crinoline di metallo molto alte che lei muoveva con telecomando mentre io stavo sospesa. Grazie a queste esperienze artistiche ho sperimentato il lavoro in sospensione, ballavo senza pog-giare i piedi. Queste cose mi piacevano sempre di più, fi nché non è arrivato il momento determinante che mi ha fatto decidere defi nitivamente di dedicarmi solo a questo. Durante un festival di poesia, lavorai come performer con Alda Merini e lei mi ha detto: “Io ho tutto un mondo pa-rallelo, il mio mondo parallelo non ha i piedi qua, non ha lo stesso orizzonte”. Questo mi ha convinta e non sono più tornata a terra. Mi sono innamorata completamente di questo Icaro che è in noi e non ho più lavorato come danzatrice tradizionale. Ho continuato il lavoro in parete sviluppando moltissimo la mia ricerca: dall’uso della corda corta al lavoro su corda lunghissima, da un lavoro molto piccolo a un lavoro nell’archittettura e agli spazi grandi”.

Condurre una compagnia con queste caratteristi-che non deve essere facile.

“Si, mi occupo di molte cose. La compagnia è com-posta da me e Marco Castelli, e dalle due ballerine Elena Annovi e Simona Forlani. I danzatori li formo personal-mente e appositamente per le coreografi e che realizzo. Mi occupo della loro sicurezza grazie ad un brevetto specifi co legato a montaggio di lavori temporaneamente in quota che ho ottenuto appositamente per occuparmi di ancorag-gi e scelgliere dove posizionare le corde sui monumenti e come farlo. Inoltre, siccome spesso ci esibiamo su mo-numenti storici mi occupo dei rapporti non sempre facili con la Sovrintendenza per la tute-la dei beni culturali che deve rilasciare i nulla osta”.

Poi però la parte arti-stico-creativa la ripaga di tutto!

“Naturalmente. Il mio lavoro parte sempre dallo spa-zio: studio le architetture e gli edifi ci, un po’ entro nel con-testo delle città in cui ci esibiamo, nell’identità dei luoghi.

Lavoriamo sempre per commissione: ci chiamano gli organizzatori di un festival e ci indicano il luogo dove vor-rebbero che facessimo lo spettacolo. Nella maggior parte dei casi le performance sono site-specifi c, cioè vengono riadattate nel luogo stesso in cui andiamo in scena. Noi

Rendez vousRendez vous2020

Esistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-sistono nei nostri paesi degli spazi storico-architet-sistono nei nostri paesi degli spazi storico-architettonici che ci rappresentano. Hanno altezze impo-nenti e slanci verso l’alto ma anche verso il dentro

e il fuori: esplorarli, cantarli e scrivere su di essi con la danza concetti e riflessioni importanti per la società e il vivere comune è un regalo che Wanda Moretti fa ogni volta al pubblico che assiste alle performance della sua compagnia Il Posto Danza Verticale.

Wanda, cosa ti spinge a sospendere i tuoi balle-rini in aria perché danzino in verticale?

“Il mio interesse è l’architettura, e attraverso que-sta la via per trovare un punto di vista diverso alle cose utilizzando il paesaggio. La velleità prima è di uscire dal teatro e quindi da spazi dedicati ufficialmente alla dan-za per allargarsi un po’ e calcare l’inesplorato. Danzare in verticale, dunque, significa ricerca di nuovi spazi che altro non sono se non nuovi punti di vista. Questo sta alla base della mia continua ricerca verso nuovi modi di muoversi. Porre il corpo in una condizione non ottimale di ricerca del movimento ti permette di scoprire nuove modalità, percezioni, orientamenti e quindi di inserire una qualità nuova nel movimento visto che il peso va gestito nello spazio rimettendo tutto in discussione e producendo nuove espressioni. Questa è anche la po-esia, nel senso che la poesia sta nella ricerca e nella capacità di espressione poetica”.

Quanto conta la musica nei vostri spettacoli?“Il Posto è stato fondato da me e dal musicista Mar-

co Castelli nel 1994, sono quasi vent’anni di verticale. Il fatto che il co-fondatore sia un musicista la dice lunga sul fatto che la musica sia un lavoro che da sempre va di pari passo alla coreografia. E’ chiaro che i brani si concretizzano, non tanto durante la fase di ricerca e sperimentazione ma sono focalizzati nel momento della creazione per la performance. Di solito io sperimento movimenti, un lavoro, creo delle basi di movimento e suggerisco a Marco dei temi su cui ho lavorato. Lui a quel punto sviluppa delle musiche che io coniugo alla danza e poi rimaneggiamo il tutto. Lavoriamo abbastan-za in connessione per cercare la maggior completezza. Marco fa anche un lavoro di osservazione e sperimen-tazione del suono nello spazio che si avvicina a ciò che faccio io. I muri degli edifici rilanciano anche i suoni e quindi c’è attenzione dal punto di vista delle sonorità,

Il sogno di Icaro…la danza in verticale

è importante studiare il paesaggio. Io amo parlare di paesaggio perché non c’è solo l’architettura presente davanti a noi. La musica rimbalza tra l’archittettura sulla quale stiamo danzando e la città perché ci sono finestre e portici. Il suono entra fortemente nello spazio della performance e il nostro sforzo va nel verso di collegare luoghi non solo sotto il profilo della materia ma anche dei suoni. Lavoriamo nella dimensione della complessità dei luoghi e dello sfumare i confini dei luoghi”.

“L’unica cosa in comune con il circo è l’essere nomadi e forse la durezza degli allenamenti. Certo la danza verticale non esiste come disciplina e non ci sono maestri. Oggi esiste il verticale nelle discipline circensi ma io lavoro in altro modo: sulla comunicazione, sul significato del movimento, sui miei temi e le mie poe-tiche, non lavoro sul virtuosismo tecnico non è quello il mio fine. Per esempio Atto bianco, il lavoro che presen-tiamo in questo periodo, è un lavoro sul tema dell’Arca

un grande maestro?“Nessun maestro, se non la mia voglia di sperimen-

tare. Ho iniziato un po’ prima negli anni ’90 partendo da una formazione di danzatrice. Gli incontri nella vita sono determinanti: ho conosciuto degli esperti in arram-picata sportiva e ho acquisito delle tecniche di risalita con l’utilizzo di attrezzature utili. Poi ho sperimentato, sono caduta mille volte, ho lavorato molto e ho costruito questo linguaggio e il modo di vedere il movimento.

Lei è una veneziana eccezionalmente creativa tanto da essere ed è una vera e propria pioniera nel suo campo: una sfida alla gravità condita di musica, poesia e bellezza del paesaggio architettonico

>> Intervista a Wanda Moretti

di Germana Urbani

Compagnia Il Posto/Wanda Moretti + Marco Castelli Small Ensemble -www.ilposto.orgCompagnia Il Posto/Wanda Moretti + Marco Castelli Small Ensemble -www.ilposto.org

Ognuno produce delle cose che ha nel cuore e nella testa

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facciamo due giorni di residenza nei luoghi, valutiamo le variabili e adattiamo i pezzi coreografi ci, li riprovia-mo, togliamo qualcosa e allunghiamo qualcos’altro. Cerchiamo, cioè, di entrare in un luogo adattando tutto”.

Dal punto di vista artistico da dove le ven-gano le idee?

“L’ultimo spettaco-lo, Atto Bianco, nasce a partire da un pensiero sui migranti, un pensiero lon-tano. La mia idea era quel-

la della migrazione e di come mettere insieme l’identità dei luoghi e invece l’indole delle persone di andare altrove, di muoversi, di spostarsi. Per arrivare oggi, a distanza di quasi un anno (perché questo è un work in progress iniziato quasi un anno fa) a rifl ettere sul tema di un’arca là dove le architetture su cui saliamo e dan-ziamo rappresentano delle arche che sono chiuse per-ché l’archittettura è un’imposizione dal punto di vista

del movimento, l’arca è chiusa perché non accetta più migranti: chi c’è c’è, chi è dentro è dentro, chi è fuori re-sterà fuori. Ci sono poi temi legati all’ambiente, c’è un diluvio che è legato a ciò che succede oggi all’ambiente. Spero che ad ottobre avrò terminato quest’esplorazione per presentare il lavoro in forma compiuta”.

Quali sono le piazze che vi hanno visto protago-nisti e vi attendono a breve?

“La nostra Compagnia è l’unica in Italia ad essersi specializzata in progetti site specifi c di spettacolo in relazione alle architetture e allo spazio urbano, ed è proprio per questa caratteristica che da molti anni la nostra attività si sviluppa anche all’estero. Siamo ap-pena tornati da Zagabria dove eravamo in programma al Festival Internazionale di Zagabria il 31 maggio. Fin dal 2005 abbiamo realizzato spettacoli e workshop all’estero incrociando la collaborazione tra Festival e Istituti di Cultura Italiani. In particolare quest’anno fa-remo uno spettacolo in collaborazione con l’Ambasciata Italiana a Bangkok il 28 e 29 luglio, parteciperemo con lo spettacolo agli eventi previsti per Maribor Capitale Eu-

La danza verticale e’ armonia poetica di suono movimento e architettura

ropea della Cultura 2012 come rappresentanza per l’Italia nel mese di agosto. Faremo un altro spettacolo in Grecia il 20 settembre, dove la nostra danza verticale sarà sulla magnifi ca White Tower al centro di Salonicco per l’apertura del Festival Demetria. Saremo presto anche in Veneto, dove comunque facciamo molti spettacoli, ma la data non è con-fermata ancora”.

Qual è il suo sogno nel cassetto?“Ne ho tantissimi, ma uno in particolare. Vorrei realiz-

zare delle performance sulle torri dell’acqua. Ho una vera passione per l’archittettura di questi manufatti: non ce n’è uno uguale all’altro e sono utili, servono le città. L’idea di usare la danza verticale come mezzo di arte pubblica, se si può dire, mi piacerebbe, per focalizzare l’attenzione poetica anche nell’utilizzo sociale della performance in re-lazione a queste torri dell’acqua. Ho moltissime foto di torri dell’acqua del Veneto. Vorrei realizzare un itinerario, una performance che si dislocasse sulle 7 province nell’arco di una stagione”.

Chissà, forse è più facile realizzare i sogni per chi è abituato al volo!

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L’intervistaL’intervista1010

fotografi a lasciando l’attività edile. Che fascino riceve dal sistema della Po-

laroid? Cosa vuol dire avere nell’immediato ciò che si decide di fermare nel tempo?

“Essenzialmente vivi il tuo progetto in diretta, avendo azzerato i tempi d’attesa ed è molto bello. Sei più concentrato, vivi in diretta e sei maggiormente all’interno del progetto che svolgi. Inoltre sei più diretto con lo sguardo e con l’azione di cattura dell’immagine. Ho svi-luppato un occhio molto forte perché il vedere subito quello che vuoi impressionare fa si che riesci a captare l’angolatura giusta. Guardando subito l’immagine che ho deciso di scattare, ca-pisco se ho fatto bene o male. Imparo ad esse-re molto diretto perché guardando le immagini automaticamente correggo le imperfezioni e la volta dopo miglioro. Effettivamente questo è un grande vantaggio.

Il volume Polaroid Pro Art.Sono gli anni 1994/95, senza dubbio

è un must per gli appassionati di polaroid per le molte informazioni presenti. E’ stato impor-tante perché ho avuto la possibilità di avere materiale da sperimentare e da utilizzare nelle mie ricerche. Inoltre la stima dell’azien-da è stata fondamentale a livello culturale e mentale. Questo volume ha accompagnato il mio agire facendomi conoscere al pubblico e agli appassionati di fotografi a, storicizzando di conseguenza il mio lavoro”.

Che modelli di Polaroid utilizza? Sono originali dell’epoca o del nuovo Impossible Project?

“Utilizzo le fotocamere 600 e la linea Image, Pro e 2. Queste Polaroid integrali che utilizzo non sono più prodotte dal 2008. Utiliz-zo quindi fotocamere di quel periodo o prece-dente avendone molte. Per le pellicole uso sia quelle originali dell’epoca, avendo fatto una

grossa scorta, sia le nuove Impossible Project che dopo alcuni problemi iniziali si sono per-fezionate molto. Con la nascita di Impossible Project sono garantiti ancora ulteriori anni di fotografi a e di ricerca implementando e miglio-rando il sistema Polaroid.

Un mosaico di particolari d’immagini che assemblati forniscono uno spaccato del reale.

I miei mosaici riguardano i soggetti dei ritratti e delle architetture. I ritratti non consi-stono nel fotografare una persona, bensì nel metterla in uno specchio in modo che fra vent’anni rivedendosi si emozioni per il tempo che è passato. Succede anche nella fotografi a tradizionale ma con la mia tecnica, la forza del rapporto 1:1, del macro hanno una compo-nente emotiva per la qualità e la composizione dell’immagine ottenuta sia sulle persone, sia su di me. Una persona è spiazzata nel rivedersi tanto che all’inizio fa fatica a capire perché è diventata così, però successivamente realiz-zando il tutto, si emoziona pensando a come fosse. In sintesi uno specchio. Come affermava Henri Cartier-Bresson: la zanzara pungente che arriva e in un colpo cattura la persona e la invia ai posteri per ulteriori emozioni. Invece le archi-tetture sono molte volte meno Duchampiane ma più cinetiche. Non sono banali perché l’ar-chitettura è affascinante se scattata con rispet-to di te stesso e del paesaggio che fotografi . Una realtà dilatata che ti sorprende sempre in modo intimo. In sintesi il concetto consiste nel suonare la musica con lo spazio. Il movimento e il ritmo che ne deriva ha anche affi nità con il ritratto. Ad ogni modo, in tutti i miei progetti è importante la sinergia tra Umberto Boccioni, quindi imprimere agli oggetti linee di forze di-namiche con prolungamenti dei ritmi dove da un punto vai a un altro ossia sali e scendi, con

La mostra da poco conclusa presso lo Spazio Paraggi di Tre-viso, “New York, new works” ottimamente organizzata da Treviso Ricerca Arte, è stata l’occasione per incontrare

Maurizio Galimberti (Como 1956) uno dei maggiori espo-nenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Il suo credo è la tecnica Polaroid che permette quell’istantaneità impossibile con lo sviluppo tradizionale. Il particolare e il det-taglio, che si sviluppano lungo un ipotetico asse del sogget-to prescelto, creano i suoi mosaici nei quali si apprezza una sorta di cineticità che fa muovere lo sguardo dell’osservatore da punti non prefi ssati, ma scelti proprio dall’occhio dell’usufru-itore. Frammenti d’immagine che si ricompongono nello stile Galimberti. A questi, foto Polaroid dipinte si sovrappongono su immagini esistenti come lenti d’ingrandimento atte ad eviden-ziare una nuova realtà.

Gli inizi sono stati nel settore edile di famiglia. Invece, nei primi anni novanta, qual’ è stata la scintilla che ha fatto passare in modo professionale alla fotografi a?

“La scintilla vera e propria parte da una mostra che feci a Vicenza nel 1988 quando incontrai il communication ma-nager di Polaroid, Achille Abramo Saporiti, che m’invitò nella sede aziendale ad Arcisate. Nacque un’amicizia e iniziarono

le collaborazioni. Fu però in occasione del lancio della Polaroid Pro Cam con grandangolo che serviva oltre a un utilizzatore del sistema fotografi co Polaroid, io usavo l’Image, un conoscitore dei cantieri. Di conseguenza come impresario edile andavo benissimo e iniziò questo rapporto. Nel 1991, per questioni amministrative, m’invitarono a diventare fotografo con partita iva. Parlai prima con la mia famiglia e poi con Franco Fontana, che non nasceva fotografo in quanto vendeva mobili fi no a 40 anni, decidendo alla fi ne di passare a tempo pieno alla

Frammenti d’autore>> Intervista a Maurizio Galimberti

continua alla pag. seguente

Da impresario edile è diventato uno dei maggiori esponenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Tutto con la Polaroid

di Alain Chivilò

fotografi a lasciando l’attività edile. grossa scorta, sia le nuove Impossible Project

le collaborazioni. Fu però in occasione del lancio della Polaroid

Marcel Duchamp dove nel movimento il soggetto è fermo ma con i suoi effetti gli da una scansione.

In che cosa consistono i lavori con tecnica Lambda. Può spiegare il processo?

“Partendo dalla foto Polaroid scattata ne esegui una scansione ottenendo così un fi le. Questo è stampato su lambda sotto plexi o su carta cotone. La lambda è un tipo di stampa più contemporanea anche se preferisco la stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, come per esempio con l’Epson Digigraphie di cui sono tra l’altro testimonial. Si ottengono delle bellissime stampe, che eseguo dai miei fi les, con inchiostri e carte certifi cate fornendo professionalità e tutela ai collezionisti. Qui si può sperimentare e trovare

forme di stampa alternative, mentre la lambda è più affascinante, oserei dire ruffi ana, per la lu-cidità e trasparenza, dando di conseguenza un maggiore valore alle immagini”.

Tra le varie personalità mondiali foto-grafate, quale le ha dato più fascino nell’atto dello scatto?

“Sono sicuramente i vecchi, le persone an-ziane. Più che uno direi un pool. Norberto Bobbio, Fulvio Branco, Mario Monicelli, Ettore Sottsass, Dario Fo. Persone che mi hanno dato emozione anche per le parole dette durante gli scatti, come per esempio Monicelli che mi chiedeva che cosa cercassi in questo scheletro di uomo vecchio. In-vece trovo banali i calciatori”.

Maurizio Galimberti attuale e futuro: quali nuovi confi ni da esplorare?

“Sto preparando un libro su New York e sull’Italia. Ho anche un progetto futuro per Parigi e sulla valorizzazione dei ritratti eseguiti fi n d’ora. Per quanto riguarda la tecnica è diffi cile stabilire a tavolino dei nuovi modi, perché se ti capita la sen-sazione la segui. In questo lavoro non puoi uscire con un processo mentale prestabilito su quello che dovrai fotografare. Esci libero e quando sei in giro in base all’odore, al rumore che senti e alle tue sensazioni decidi il modo e il soggetto da fotografare. Non ci sono progetti sul mio modo di lavorare perché sono situazioni istintive”.

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Page 61: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

L’intervistaL’intervista 1111

fotografi a lasciando l’attività edile. Che fascino riceve dal sistema della Po-

laroid? Cosa vuol dire avere nell’immediato ciò che si decide di fermare nel tempo?

“Essenzialmente vivi il tuo progetto in diretta, avendo azzerato i tempi d’attesa ed è molto bello. Sei più concentrato, vivi in diretta e sei maggiormente all’interno del progetto che svolgi. Inoltre sei più diretto con lo sguardo e con l’azione di cattura dell’immagine. Ho svi-luppato un occhio molto forte perché il vedere subito quello che vuoi impressionare fa si che riesci a captare l’angolatura giusta. Guardando subito l’immagine che ho deciso di scattare, ca-pisco se ho fatto bene o male. Imparo ad esse-re molto diretto perché guardando le immagini automaticamente correggo le imperfezioni e la volta dopo miglioro. Effettivamente questo è un grande vantaggio.

Il volume Polaroid Pro Art.Sono gli anni 1994/95, senza dubbio

è un must per gli appassionati di polaroid per le molte informazioni presenti. E’ stato impor-tante perché ho avuto la possibilità di avere materiale da sperimentare e da utilizzare nelle mie ricerche. Inoltre la stima dell’azien-da è stata fondamentale a livello culturale e mentale. Questo volume ha accompagnato il mio agire facendomi conoscere al pubblico e agli appassionati di fotografi a, storicizzando di conseguenza il mio lavoro”.

Che modelli di Polaroid utilizza? Sono originali dell’epoca o del nuovo Impossible Project?

“Utilizzo le fotocamere 600 e la linea Image, Pro e 2. Queste Polaroid integrali che utilizzo non sono più prodotte dal 2008. Utiliz-zo quindi fotocamere di quel periodo o prece-dente avendone molte. Per le pellicole uso sia quelle originali dell’epoca, avendo fatto una

grossa scorta, sia le nuove Impossible Project che dopo alcuni problemi iniziali si sono per-fezionate molto. Con la nascita di Impossible Project sono garantiti ancora ulteriori anni di fotografi a e di ricerca implementando e miglio-rando il sistema Polaroid.

Un mosaico di particolari d’immagini che assemblati forniscono uno spaccato del reale.

I miei mosaici riguardano i soggetti dei ritratti e delle architetture. I ritratti non consi-stono nel fotografare una persona, bensì nel metterla in uno specchio in modo che fra vent’anni rivedendosi si emozioni per il tempo che è passato. Succede anche nella fotografi a tradizionale ma con la mia tecnica, la forza del rapporto 1:1, del macro hanno una compo-nente emotiva per la qualità e la composizione dell’immagine ottenuta sia sulle persone, sia su di me. Una persona è spiazzata nel rivedersi tanto che all’inizio fa fatica a capire perché è diventata così, però successivamente realiz-zando il tutto, si emoziona pensando a come fosse. In sintesi uno specchio. Come affermava Henri Cartier-Bresson: la zanzara pungente che arriva e in un colpo cattura la persona e la invia ai posteri per ulteriori emozioni. Invece le archi-tetture sono molte volte meno Duchampiane ma più cinetiche. Non sono banali perché l’ar-chitettura è affascinante se scattata con rispet-to di te stesso e del paesaggio che fotografi . Una realtà dilatata che ti sorprende sempre in modo intimo. In sintesi il concetto consiste nel suonare la musica con lo spazio. Il movimento e il ritmo che ne deriva ha anche affi nità con il ritratto. Ad ogni modo, in tutti i miei progetti è importante la sinergia tra Umberto Boccioni, quindi imprimere agli oggetti linee di forze di-namiche con prolungamenti dei ritmi dove da un punto vai a un altro ossia sali e scendi, con

La mostra da poco conclusa presso lo Spazio Paraggi di Tre-viso, “New York, new works” ottimamente organizzata da Treviso Ricerca Arte, è stata l’occasione per incontrare

Maurizio Galimberti (Como 1956) uno dei maggiori espo-nenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Il suo credo è la tecnica Polaroid che permette quell’istantaneità impossibile con lo sviluppo tradizionale. Il particolare e il det-taglio, che si sviluppano lungo un ipotetico asse del sogget-to prescelto, creano i suoi mosaici nei quali si apprezza una sorta di cineticità che fa muovere lo sguardo dell’osservatore da punti non prefi ssati, ma scelti proprio dall’occhio dell’usufru-itore. Frammenti d’immagine che si ricompongono nello stile Galimberti. A questi, foto Polaroid dipinte si sovrappongono su immagini esistenti come lenti d’ingrandimento atte ad eviden-ziare una nuova realtà.

Gli inizi sono stati nel settore edile di famiglia. Invece, nei primi anni novanta, qual’ è stata la scintilla che ha fatto passare in modo professionale alla fotografi a?

“La scintilla vera e propria parte da una mostra che feci a Vicenza nel 1988 quando incontrai il communication ma-nager di Polaroid, Achille Abramo Saporiti, che m’invitò nella sede aziendale ad Arcisate. Nacque un’amicizia e iniziarono

le collaborazioni. Fu però in occasione del lancio della Polaroid Pro Cam con grandangolo che serviva oltre a un utilizzatore del sistema fotografi co Polaroid, io usavo l’Image, un conoscitore dei cantieri. Di conseguenza come impresario edile andavo benissimo e iniziò questo rapporto. Nel 1991, per questioni amministrative, m’invitarono a diventare fotografo con partita iva. Parlai prima con la mia famiglia e poi con Franco Fontana, che non nasceva fotografo in quanto vendeva mobili fi no a 40 anni, decidendo alla fi ne di passare a tempo pieno alla

Frammenti d’autore

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Da impresario edile è diventato uno dei maggiori esponenti della fotografi a d’autore italiana riconosciuti all’estero. Tutto con la Polaroid

di Alain Chivilò

Marcel Duchamp dove nel movimento il soggetto è fermo ma con i suoi effetti gli da una scansione.

In che cosa consistono i lavori con tecnica Lambda. Può spiegare il processo?

“Partendo dalla foto Polaroid scattata ne esegui una scansione ottenendo così un fi le. Questo è stampato su lambda sotto plexi o su carta cotone. La lambda è un tipo di stampa più contemporanea anche se preferisco la stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, come per esempio con l’Epson Digigraphie di cui sono tra l’altro testimonial. Si ottengono delle bellissime stampe, che eseguo dai miei fi les, con inchiostri e carte certifi cate fornendo professionalità e tutela ai collezionisti. Qui si può sperimentare e trovare

forme di stampa alternative, mentre la lambda è più affascinante, oserei dire ruffi ana, per la lu-cidità e trasparenza, dando di conseguenza un maggiore valore alle immagini”.

Tra le varie personalità mondiali foto-grafate, quale le ha dato più fascino nell’atto dello scatto?

“Sono sicuramente i vecchi, le persone an-ziane. Più che uno direi un pool. Norberto Bobbio, Fulvio Branco, Mario Monicelli, Ettore Sottsass, Dario Fo. Persone che mi hanno dato emozione anche per le parole dette durante gli scatti, come per esempio Monicelli che mi chiedeva che cosa cercassi in questo scheletro di uomo vecchio. In-vece trovo banali i calciatori”.

Maurizio Galimberti attuale e futuro: quali nuovi confi ni da esplorare?

“Sto preparando un libro su New York e sull’Italia. Ho anche un progetto futuro per Parigi e sulla valorizzazione dei ritratti eseguiti fi n d’ora. Per quanto riguarda la tecnica è diffi cile stabilire a tavolino dei nuovi modi, perché se ti capita la sen-sazione la segui. In questo lavoro non puoi uscire con un processo mentale prestabilito su quello che dovrai fotografare. Esci libero e quando sei in giro in base all’odore, al rumore che senti e alle tue sensazioni decidi il modo e il soggetto da fotografare. Non ci sono progetti sul mio modo di lavorare perché sono situazioni istintive”.

Marcel Duchamp dove nel movimento il soggetto è fermo ma con i suoi effetti gli da una scansione.

Lambda. Può spiegare il processo?

esegui una scansione ottenendo così un fi le. Questo è stampato su lambda sotto plexi o su carta cotone. La lambda è un tipo di stampa più contemporanea anche se preferisco la stampa a getto d’inchiostro su carta cotone, come per esempio con l’Epson Digigraphie di cui sono tra l’altro testimonial. Si ottengono delle bellissime stampe, che eseguo dai miei fi les, con inchiostri e carte certifi cate fornendo professionalità e tutela ai collezionisti. Qui si può sperimentare e trovare

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Page 62: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

Messaggio pubbliredazionaleProtagonisti a NordestProtagonisti a Nordest121257 Protagonisti a Nordest Messaggio pubbliredazionale

La crisi. Quando è arrivata non l’aspetta-va nessuno e ora che c’è si fa fatica ad immaginare quando possa andare via.

Sono troppi, infatti, i punti fragili dell’econo-mia che non consentono aspettative positive a riguardo del futuro. In questi mesi la colpa dell’attuale stato di “empasse” è stata spal-mata su un lungo elenco di colpevoli: dalla politica, incapace di fornire al Paese infrastrut-ture aggiornate ai tempi e una burocrazia diversa da quella bizantineggiante in cui ci tro-viamo impelagati oggi, alle banche, diventate improvvisamente di “manica stretta” dopo anni passati a dispensare “derivati”, crediti e rateizzazioni. Gli strali non hanno risparmiato l’Europa, e la sua fragilità politica, e sotto ac-cusa è fi nito anche l’Euro.

Insomma se qualche anno fa qualcu-no poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è assoldata la consapevolezza che per uscirne è necessario invece imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente. Un cambio di direzione che sarebbe legittimo attendersi dalle Pmi, (piccole e medie imprese), e dal mondo dell’artigianato visto che le redini dell’economia veneta, e soprattutto padova-na, è da sempre nelle loro mani e loro sono anche coloro che di questa crisi patiscono le fi tte più forti.

“Una delle strade nuove – spiega il di-rettore dell’associazione “Artigianato Padova-no”, Maurizio Ebano – non può che essere quella di migliorare ulteriormente la qualità delle nostre produzioni, in modo da met-terci al riparo dalla concorrenza di chi si sta arricchendo di valore culturale e professionale copiandoci. Chi produce, inoltre, deve saper far fruttare ogni possibilità di risparmio orga-nizzativo aziendale e di accesso al credito propo-nendosi diversamente nei confronti delle ban-che. In più serve anche una consapevolezza maggiore per la tutela del territorio, costruire oltre è superfl uo.

Occorre costruire ciò che serve veramen-te”. I progetti che l’associazione “Artigianato Padovano” sta portando avanti, infatti, riassu-mono quanto esposto dal suo Direttore, segno che non si tratta di iniziative sporadiche ma di una proposta sistemica che poggia su una pre-cisa fi losofi a. Certo, la principale funzione che l’associazione svolge si concretizza con l’assi-stenza sindacale e nell’assistenza dei propri

consociati erogando prestazioni per quanto riguarda i servizi tributari, amministrativi, di consulenza del lavoro, legali, previdenziali e assistenziali, sindacali ma recentemente si è resa anche protagonista per dei progetti rivolti al risparmio energetico e all’offerta educativa per i più giovani.

Nel primo caso si tratta del “Progetto energia” condotto in sinergia con il “Patto dei sindaci”, ossia con i primi cittadini che hanno aderito all’ini-ziativa promossa dalla Comunità europea per il

taglio entro il 2020 delle emissioni di gas da effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990, l’incremento dell’uso di energie rinnovabili (eolica, solare, biomassa) sino a raggiungere il 20% della produzione totale di energia (il livello attuale è pari all’8.5%) e la diminuzione del 20% dei consumi di energia rispetto a quelli previsti grazie ad una migliore effi cienza energetica. Nel secondo caso invece si tratta del progetto per un centro polivalente

nel padovano all’interno del quale possa trova-re posto un asilo nido, una materna corredata del servizio di doposcuola. Ma per tornare alla crisi economica, con la quale avevamo iniziato l’intervista al direttore Ebano, eravamo rima-sti al “Cambio di mentalita”. “Come detto in precedenza – prosegue il Direttore – è ne-cessario intervenire su ciò che si realizza. Un tempo i piccoli artigiani erano alle dipendenze dei grandi gruppi e producevano in funzione alle commesse che ricevevano. Oggi dovrebbe essere l’artigiano a capire ciò che serve sul mercato o al più cercare quel mercato nel qua-le il suo prodotto possa trovare più favorevole collocazione. Ciò implica una formazione ed è per questo che come associazione seguiamo anche il progetto per una scuola di artigianato artistico. E’ necessario collegare il “sapere al saper fare” e soprattutto aumentare il numero di quegli artigiani che possono tornare a svol-gere lavori molto remunerativi: immaginiamo i restauratori dei mobili antichi ad esempio, non ce ne sono più! Sarebbe inoltre impor-tante migliorare, sempre dal punto di vista della formazione, il rapporto scuola-impresa.

I settori del tessile, del mobile e metalmec-canico non sono morti. Serve però un rilancio per quanto riguarda le tipologie dei prodotti da produrre”. Ma oggi più che altro si parla di problemi di liquidità, le banche non concedo-no credito alle aziende. “Infatti, è importante non affi darsi totalmente alle banche. Loro sono state le principali responsabili dell’attua-le situazione e dunque è il caso di non ripetere gli errori del passato. Ri-tengo che chi oggi vuole aprire bottega lo debba fare con risorse proprie e lo stesso debba essere fatto per i progetti a breve periodo. Il ricorso alle banche, tutt’al più, dovrebbe avvenire per investimenti a lungo termine. C’è poi l’aspetto delle agenzie di sviluppo che possono concor-re nel fi nanziamento di alcuni progetti o alla certifi cazione del credito. In questo caso però, mi duole dirlo ma è la verità, troppo poco si investe nelle piccole aziende. Poniamo l’e-sempio di Veneto Sviluppo: fi nanzia le solite Grandi Imprese e non fi nanzia le Piccole e Me-

die Imprese Artigiane e Commerciali, mentre la Regione Veneto opta a fi nanziare Veneto Sviluppo e si dimentica dell’importanza dei Consorzi Fidi come tutela e garanzia per le Piccole e Medie Imprese Artigiane e Commer-ciali nei confronti delle Banche. Voglio ricorda-re l’importanza che hanno avuto in questi 40 anni i Consorzi Fidi mutualistici a difesa delle

Aziende nei confronti delle Banche”. Anche l’aspetto dei pagamenti ha la sua importanza, sono molte le aziende che aspettano paga-menti dagli enti per

lavori già svolti da tempo, però i bilanci degli enti a loro volta sono ingessati dal patto di stabilità. “Ma non è l’unico esempio anche tra impresa appaltante e fornitrice serve più chia-rezza. I pagamenti non possono andare oltre i 30 giorni. Per uscire da questa crisi serve una nuova mentalità e mettere in moto realtà più solide, più organizzate e più consapevoli del proprio potenziale. Ognuno deve fare la sua parte, gli artigiani la faranno senz’altro”.

Se qualche anno fa qualcuno poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è as-soldata la consapevolezza che per uscirne è neces-sario imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente

Intervista a Maurizio Ebano Direttore dell’associazione “Artigianato Padovano”

L’artigianato al tempo della crisi

Sopra il direttore dell’associazione Maurizio Ebano

“Oggi dovrebbe essere l’artigiano a capire ciò che serve sul mercato”

“Sarebbe importante migliorare il rapporto scuola-impresa”

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57 Protagonisti a Nordest Messaggio pubbliredazionale

La crisi. Quando è arrivata non l’aspetta-va nessuno e ora che c’è si fa fatica ad immaginare quando possa andare via.

Sono troppi, infatti, i punti fragili dell’econo-mia che non consentono aspettative positive a riguardo del futuro. In questi mesi la colpa dell’attuale stato di “empasse” è stata spal-mata su un lungo elenco di colpevoli: dalla politica, incapace di fornire al Paese infrastrut-ture aggiornate ai tempi e una burocrazia diversa da quella bizantineggiante in cui ci tro-viamo impelagati oggi, alle banche, diventate improvvisamente di “manica stretta” dopo anni passati a dispensare “derivati”, crediti e rateizzazioni. Gli strali non hanno risparmiato l’Europa, e la sua fragilità politica, e sotto ac-cusa è fi nito anche l’Euro.

Insomma se qualche anno fa qualcu-no poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è assoldata la consapevolezza che per uscirne è necessario invece imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente. Un cambio di direzione che sarebbe legittimo attendersi dalle Pmi, (piccole e medie imprese), e dal mondo dell’artigianato visto che le redini dell’economia veneta, e soprattutto padova-na, è da sempre nelle loro mani e loro sono anche coloro che di questa crisi patiscono le fi tte più forti.

“Una delle strade nuove – spiega il di-rettore dell’associazione “Artigianato Padova-no”, Maurizio Ebano – non può che essere quella di migliorare ulteriormente la qualità delle nostre produzioni, in modo da met-terci al riparo dalla concorrenza di chi si sta arricchendo di valore culturale e professionale copiandoci. Chi produce, inoltre, deve saper far fruttare ogni possibilità di risparmio orga-nizzativo aziendale e di accesso al credito propo-nendosi diversamente nei confronti delle ban-che. In più serve anche una consapevolezza maggiore per la tutela del territorio, costruire oltre è superfl uo.

Occorre costruire ciò che serve veramen-te”. I progetti che l’associazione “Artigianato Padovano” sta portando avanti, infatti, riassu-mono quanto esposto dal suo Direttore, segno che non si tratta di iniziative sporadiche ma di una proposta sistemica che poggia su una pre-cisa fi losofi a. Certo, la principale funzione che l’associazione svolge si concretizza con l’assi-stenza sindacale e nell’assistenza dei propri

consociati erogando prestazioni per quanto riguarda i servizi tributari, amministrativi, di consulenza del lavoro, legali, previdenziali e assistenziali, sindacali ma recentemente si è resa anche protagonista per dei progetti rivolti al risparmio energetico e all’offerta educativa per i più giovani.

Nel primo caso si tratta del “Progetto energia” condotto in sinergia con il “Patto dei sindaci”, ossia con i primi cittadini che hanno aderito all’ini-ziativa promossa dalla Comunità europea per il

taglio entro il 2020 delle emissioni di gas da effetto serra di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990, l’incremento dell’uso di energie rinnovabili (eolica, solare, biomassa) sino a raggiungere il 20% della produzione totale di energia (il livello attuale è pari all’8.5%) e la diminuzione del 20% dei consumi di energia rispetto a quelli previsti grazie ad una migliore effi cienza energetica. Nel secondo caso invece si tratta del progetto per un centro polivalente

nel padovano all’interno del quale possa trova-re posto un asilo nido, una materna corredata del servizio di doposcuola. Ma per tornare alla crisi economica, con la quale avevamo iniziato l’intervista al direttore Ebano, eravamo rima-sti al “Cambio di mentalita”. “Come detto in precedenza – prosegue il Direttore – è ne-cessario intervenire su ciò che si realizza. Un tempo i piccoli artigiani erano alle dipendenze dei grandi gruppi e producevano in funzione alle commesse che ricevevano. Oggi dovrebbe essere l’artigiano a capire ciò che serve sul mercato o al più cercare quel mercato nel qua-le il suo prodotto possa trovare più favorevole collocazione. Ciò implica una formazione ed è per questo che come associazione seguiamo anche il progetto per una scuola di artigianato artistico. E’ necessario collegare il “sapere al saper fare” e soprattutto aumentare il numero di quegli artigiani che possono tornare a svol-gere lavori molto remunerativi: immaginiamo i restauratori dei mobili antichi ad esempio, non ce ne sono più! Sarebbe inoltre impor-tante migliorare, sempre dal punto di vista della formazione, il rapporto scuola-impresa.

I settori del tessile, del mobile e metalmec-canico non sono morti. Serve però un rilancio per quanto riguarda le tipologie dei prodotti da produrre”. Ma oggi più che altro si parla di problemi di liquidità, le banche non concedo-no credito alle aziende. “Infatti, è importante non affi darsi totalmente alle banche. Loro sono state le principali responsabili dell’attua-le situazione e dunque è il caso di non ripetere gli errori del passato. Ri-tengo che chi oggi vuole aprire bottega lo debba fare con risorse proprie e lo stesso debba essere fatto per i progetti a breve periodo. Il ricorso alle banche, tutt’al più, dovrebbe avvenire per investimenti a lungo termine. C’è poi l’aspetto delle agenzie di sviluppo che possono concor-re nel fi nanziamento di alcuni progetti o alla certifi cazione del credito. In questo caso però, mi duole dirlo ma è la verità, troppo poco si investe nelle piccole aziende. Poniamo l’e-sempio di Veneto Sviluppo: fi nanzia le solite Grandi Imprese e non fi nanzia le Piccole e Me-

die Imprese Artigiane e Commerciali, mentre la Regione Veneto opta a fi nanziare Veneto Sviluppo e si dimentica dell’importanza dei Consorzi Fidi come tutela e garanzia per le Piccole e Medie Imprese Artigiane e Commer-ciali nei confronti delle Banche. Voglio ricorda-re l’importanza che hanno avuto in questi 40 anni i Consorzi Fidi mutualistici a difesa delle

Aziende nei confronti delle Banche”. Anche l’aspetto dei pagamenti ha la sua importanza, sono molte le aziende che aspettano paga-menti dagli enti per

lavori già svolti da tempo, però i bilanci degli enti a loro volta sono ingessati dal patto di stabilità. “Ma non è l’unico esempio anche tra impresa appaltante e fornitrice serve più chia-rezza. I pagamenti non possono andare oltre i 30 giorni. Per uscire da questa crisi serve una nuova mentalità e mettere in moto realtà più solide, più organizzate e più consapevoli del proprio potenziale. Ognuno deve fare la sua parte, gli artigiani la faranno senz’altro”.

Se qualche anno fa qualcuno poteva far credere che la crisi sarebbe passata come una chiazza di acqua torbida nella corrente di un fi ume, oggi è as-soldata la consapevolezza che per uscirne è neces-sario imboccare nuovi corsi e forse risalire anche un po’ contro corrente

Intervista a Maurizio Ebano Direttore dell’associazione “Artigianato Padovano”

L’artigianato al tempo della crisi

Sopra il direttore dell’associazione Maurizio Ebano

“Oggi dovrebbe essere l’artigiano a capire ciò che serve sul mercato”

“Sarebbe importante migliorare il rapporto scuola-impresa”

Lo sbarramento antisa-le che si trova alla foce dell’Adige è stato finan-ziato a metà degli anni Novanta dalla Regione Veneto su progetto dell’al-lora Consorzio di Bonifica Delta Po Adige, ora Delta del Po, che si è occupato anche della realizzazione della struttura. Si tratta di una barriera mobile che non separa fisicamente l’acqua dolce dall’acqua salata ma, in quanto bar-riera dinamica, sfrutta la portata minima storica di 90 mc/s della sezione di Boara Pisani (portata fis-sata dal Magistrato alle Acque con voto n. 159 del 3/10/1964) ) al fine di contrastare la risalita del cuneo salino attraverso varchi regolati da flaps e varchi liberi di dimensio-ni tarate alla portata di monte che sono funzio-nali al transito di natan-ti, al passaggio di corpi galleggianti e semisom-mersi ( tronchi , carcasse di animali morti, immon-dizie e quant’altro) ed al transito della fauna ittica. Negli anni 2003, 2005, 2006 e 2007 a Boara Pi-sani sono state raggiunte e mantenute per settima-ne portate molto basse, dell’ordine dei 35 mc/s, che hanno reso inofficioso lo sbarramento antisale, hanno impedito la deriva-zione irrigua, ma ciò che appare ancor più grave, hanno impedito la deriva-zione di acqua ad uso po-tabile a S.Anna di Chiog-gia, all’Isola di Albarella e nel territorio di Rosoli-na Mare. La recente crisi idrica del mese di marzo 2012 ha evidenziato, an-cora una volta, il proble-ma. Al fine di garantire il contrasto del cuneo sali-no anche con portate in-feriori, che a seguito del-

Il Comitato di Approvazione di TÜV ha re-centemente autorizzato il rilascio del nuovo Certificato di Qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001:2008 che avrà valenza fino all’11.06.2014 e il nuovo certificato di Siste-ma di Gestione Ambientale secondo la nor-ma UNI EN ISO 14001:2004, valevole sino al 24.05.2014, al Consorzio di Bonifica Delta del Po.I certificati ISO 9001 e ISO 14001 indicano che il Consorzio di Bonifica Delta del Po prov-vede a garantire una serie di servizi e di at-tività nel rispetto delle procedure di legge sia per quanto riguarda i servizi che per quanto riguarda la gestione ambientale. Tali attività sono:• l’erogazione di servizi relativi alla bonifica, alla difesa del territorio e all’irrigazione;• la gestione, la manutenzione e l’esercizio delle opere relative alla rete di bonifica ed ir-rigazione, delle opere complementari e degli impianti di sollevamento acqua;• la progettazione e l’esercizio di opere idrau-liche e di vivificazione ambientale.Avere ottenuto il Certificato di Qualità ISO 9001 è fonte di soddisfazione per gli ammi-nistratori e i dipendenti del Consorzio perché indica che l’Ente è organizzato per garantire e assicurare un servizio di qualità. Il Consorzio è infatti uno dei pochi enti pubblici ad aver intra-preso tale percorso ed aver ottenuto l’impor-tante riconoscimento. Per il raggiungimento di questo obiettivo il Consiglio di Amministra-zione del Consorzio, che ha appoggiato tale iniziativa informato dal Direttore del rilascio dei certificati del sistema di qualità, intende ringraziare tutto il personale dipendente per la professionalità e l’efficienza dimostrata du-rante le visite ispettive e per l’impegno pro-fuso nel garantire il superamento di tutti gli step necessari, puntualizzando che il risultato ottenuto va a beneficio di tutti i consorziati. In Veneto solo i consorzi di bonifica polesani hanno raggiunto l’obiettivo e l’aver ottenuto tali certificazioni è sicuramente un punto di arrivo. Certo è che i requisiti dimostrati de-vono essere mantenuti e migliorati nel tempo e a tale proposito, il Consorzio sarà soggetto a periodiche visite ispettive da parte di TÜV ITALIA S.r.l. che dovrà verificare che l’Ente abbia le carte in regola per mantenere le cer-tificazioni di qualità. L’importanza dell’ottenimento della certifica-zione di qualità è stata poi evidenziata dal vigente D.lgs n.207 del 05.10.2010 “Regola-mento di esercizio ed attuazione del decreto legislativo 12.04.2006 n.163”, recante “Codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione della direttiva 2004/17/CE e 2004/18/CE” che, nel caso di programmi redatti da progettisti interni come nel caso del Consorzio, consente che la validazione possa essere fatta dagli stessi uffici tecnici qualora l’ente sia dotato di un sistema interno di con-trollo di qualità secondo la norma UNI EN ISO 9001 e il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha

dimostrato di essere organizzato secondo le norme internazionali di riferimento. Un orga-nismo esterno indipendente, opportunamente autorizzato, ha certificato la corretta applica-zione della norma.Organizzare l’azienda secondo la norma signi-fica implementare il sistema di gestione della qualità dei servizi e della gestione ambientale attraverso un insieme documentato di proce-dure e istruzioni di comportamento tali da es-sere certi di ottenere in termini di qualità ciò

che si promette al consorziato. Creare un si-stema di qualità di certo non è cosa semplice perché varia per ogni ente e deve essere co-struito caso per caso, adattando i meccanismi interni di controllo della qualità alle richieste della norma.Il Consiglio d’Amministrazione del Consorzio, uno dei pochi enti pubblici ad aver ottenuto tali riconoscimenti, ringrazia tutto il personale dipendente per la professionalità e l’efficienza dimostrata.

Il Consorzio di Bonifica Delta del Po ha ottenuto le certificazioni di gestione della qualità

ISO 9001 e di gestione ambientale ISO 14001

Sopra il Consiglio d’Amministrazione, a fianco le certificazioni ISO 9001 e Iso 14001

IL CONSORZIO IN CIFRE

SUPERFICIE COMPRENSORIALE 62.780 HAUnità territoriali: S.Anna; Rosolina; Porto Viro; Isola di Ariano; Porto TolleTerreni bonificati ed aree litoranee 45.295 haValli da pesca 8.641 ha Lagune 8.844 ha

GESTIONE IDRAULICACanali di scolo 650 KmImpianti idrovori n. 39Acqua sollevata ed espulsa dagli impianti idrovori in un anno 400.000.000 mcPotenza impegnata 18.000 kwEnergia consumata 10.200.000 Kwh

IRRIGAZIONECanali, canalette e tubazioni 200 KmImpianti irrigui n. 24Impianti pluvirrigui n.4 Potenza impegnata 1.176 KwEnergia consumata 2.200.000 Kwh

DITTE CONSORZIATE: n. 32.000

le periodiche crisi idriche presentano tempi di ritor-no di 2 anni, il consorzio di Bonifica Delta Po Adige ha predisposto il 24 aprile il “Progetto esecutivo de-gli interventi urgenti per l’adeguamento provviso-rio dello sbarramento an-tisale alla foce del fiume Adige” dell’importo di € 1.600.000,00. Tale pro-getto prevede interventi strutturali di adeguamen-to dell’esistente barriera

antisale che consistono principalmente nelle se-guenti attività:• Riduzione delle dimen-sioni dei varchi e sopralzo della struttura al fine di garantirne l’officiosità e l’efficienza fino alla porta-ta di 40 mc/s alla sezione di Boara Pisani utilizzando strutture mobili modulari da porre in opera senza la necessità di smontaggio della struttura esistente;• Rinforzo delle strutture

di fondazione a seguito delle ulteriori e maggiori sollecitazioni causate dal-la riduzione dei varchi;• Implementazione delle stazioni di misura della sa-linità a vari livelli a monte e valle dello sbarramento con trasmissione dei dati al sistema di telecontrol-lo consorziale ed agli enti interessati alla gestione della risorsa idrica;• Adeguamento della di-fesa spondale e del fondo

le periodiche crisi idriche antisale che consistono di fondazione a seguito

Interventi per l’adeguamento provvisorio dello sbarramento antisale alla foce del fiume Adige

I progetti del Consorzio Delta del Po contro la crisi idrica e la risalita del cuneo salino

dell’alveo in corrispon-denza dello sbarramento;• Attività di monitorag-gio del sistema alle varie portate al fine di valutare la possibilità di ridurre ul-teriormente la portata di funzionamento;• Attività di guardiania e controllo della nuova struttura al fine di modu-lare la posa delle struttu-re integrative in funzione delle esigenze e gestione delle nuove strutture inte-grative fino al 2015.L’intervento non interessa solamente il territorio del Consorzio ma è funzio-nale anche a tutti gli enti che, in Regione del Ve-neto, derivano acqua dal fiume. Tali enti in caso di crisi idrica devono infatti ridurre le portate derivate al fine di garantire la por-tata minima a Boara Pi-sani. Con la realizzazione del progetto si assicura un’ulteriore portata di 50 mc/s derivabile a monte anche in caso di crisi idri-ca. La Giunta Regionale del Veneto, nella seduta del 15 maggio, ha deli-berato di autorizzare gli interventi “estremamen-te urgenti” dichiarando il provvedimento imme-diatamente esecutivo. Il Consorzio si è quindi at-tivato per la realizzazione delle opere principali che, fatti salvi imprevisti, si do-vranno concludere entro 60 giorni. E’ evidente che gli interventi non possono avere carattere definitivo. E’ necessario ricercare li-nee finanziarie funzionali per la realizzazione di una nuova barriera antisale, sullo schema di quella in corso di approvazione alla foce del fiume Brenta per evitare lo spreco di acqua dolce che in momenti di crisi idrica viene persa in mare.

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C’è chi ama il mare e la spiaggia pieni di gente, feste e attività sportive e c’è chi preferisce stendersi al sole possibil-

mente in mezzo al niente, sentendo solo il rumore delle onde infrangersi sul canto dei gabbiani.

La nostra regione offre moltissime possi-bilità ad entrambe queste categorie di persone ma se appartenete alla seconda specie vi re-galiamo delle idee davvero originali.

Se amate la natura selvaggia di un pae-saggio antico il vostro primo itinerario dovreste costruirlo sul Delta del Po. Spingendovi a sud, verso il ferrarese, e seguendo il Po di Gnoc-ca, potete raggiungere l’attracco per l’isola del Bacucco, un luogo selvaggio e incantato dove l’unica forma di civiltà è rappresentata dal faro e dal ristorante che vi si trova. Il resto è spiaggia e mare… tronchi abbandonati e lavorati dalle onde, capanne costruite dai ba-gnati e poco altro. E per chi ama camminare è possibile raggiungere la terraferma attraverso un percorso nel verde.

Restando in terraferma, vi consigliamo di godervi il sole in una delle spiagge di Porto Tolle, un comune immerso nel Delta del Po, totalmente abbracciato dalle acque del gran-de fi ume e del Mare Adriatico. I vari rami del Po ne ricamano e ne solcano il territorio for-mando tre isole distinte, su cui si distribuisce il centro: sono l’isola di Cà Venier, l’isola della Donzella e d’isola di Polesine Camerini. Qui meritano una gita le spiagge di Boccasette e di Barricata, che grazie alle distese ampie di sabbia soffi ce e ai fondali morbidi e bassi, che digradano a poco a poco, sono molto amate e frequentate dai rodigini. Tutt’intorno lo sce-nario è incantevole, pronto ad essere scoperto

con le gite giornaliere in barca o in battello che partono dalle sponde del fi ume, accanto al Municipio.

Se però volete proprio soggiornare in que-sti luoghi scegliete Villaggio Barricata, situato proprio nel cuore del Parco Naturale del Delta del Po. Si tratta di una struttura organizzata ma al contempo oasi di pace e relax.

Anche a Rosolina esistono spiagge poco battute dal turismo di massa dove sotto ca-pannine di paglia è possibile rilassarsi come non mai, basta avere fi uto e cercare.

Se non ci siete mai stati vi consigliamo, inoltre, di raggiungere in auto le foci dell’A-dige e per farlo basta seguirne l’argine dalla cittadina di Cavarzere. Vi troverete immersi in un piccolo angolo d’altri tempi che regala tranquillità e bellezza.

E prima che fi nisca l’estate non dimenti-cate di recarvi almeno una volta a Chioggia. Passeggiate sotto i portici battuti dalla brezza e poi al porto prendete un vaporetto verso Caroman e Pellestrina.

La prima è un’oasi Lipu e qui, gli appas-sionati, potranno fare bellissime foto di uccelli di passo e non, oltre a fare il bagno.

L’isola di Pellestrina, invece, è un borgo incantato e costituisce in certo modo il pro-lungamento dell’isola del Lido verso sud, con caratteristiche simili: lunga come il Lido (più di 10km) e ancor più stretta. Di fatto l’isola è una sottile striscia di terra a ovest del Murazzo che la protegge dalle mareggiate; a est del Murazzo fi no a qualche anno fa era solo una scogliera; ora il Consorzio Venezia Nuova vi ha realizzato una ampia spiaggia intervallata da pennelli trasversali, come ulteriore prote-zione dalle mareggiate, così che la superfi cie dell’isola è quasi raddoppiata. Qui la spiaggia è selvaggia e bella, l’acqua quasi sempre lim-pidissima.

Anche Isolaverde, pur con le sue strutture turistiche, in spiaggia mantiene un certo tratto selvaggio

Angoli di paradiso, le nostre spiagge selvagge

>> Solo onde e gabbiani

In Veneto vi sono molti gioielli della natura che rappresentano il meglio di quel che è rimasto ancora intatto e poco frequentato dai turisti

di Germana Urbani

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C’è chi ama il mare e la spiaggia pieni di gente, feste e attività sportive e c’è chi preferisce stendersi al sole possibil-

mente in mezzo al niente, sentendo solo il rumore delle onde infrangersi sul canto dei gabbiani.

La nostra regione offre moltissime possi-bilità ad entrambe queste categorie di persone ma se appartenete alla seconda specie vi re-galiamo delle idee davvero originali.

Se amate la natura selvaggia di un pae-saggio antico il vostro primo itinerario dovreste costruirlo sul Delta del Po. Spingendovi a sud, verso il ferrarese, e seguendo il Po di Gnoc-ca, potete raggiungere l’attracco per l’isola del Bacucco, un luogo selvaggio e incantato dove l’unica forma di civiltà è rappresentata dal faro e dal ristorante che vi si trova. Il resto è spiaggia e mare… tronchi abbandonati e lavorati dalle onde, capanne costruite dai ba-gnati e poco altro. E per chi ama camminare è possibile raggiungere la terraferma attraverso un percorso nel verde.

Restando in terraferma, vi consigliamo di godervi il sole in una delle spiagge di Porto Tolle, un comune immerso nel Delta del Po, totalmente abbracciato dalle acque del gran-de fi ume e del Mare Adriatico. I vari rami del Po ne ricamano e ne solcano il territorio for-mando tre isole distinte, su cui si distribuisce il centro: sono l’isola di Cà Venier, l’isola della Donzella e d’isola di Polesine Camerini. Qui meritano una gita le spiagge di Boccasette e di Barricata, che grazie alle distese ampie di sabbia soffi ce e ai fondali morbidi e bassi, che digradano a poco a poco, sono molto amate e frequentate dai rodigini. Tutt’intorno lo sce-nario è incantevole, pronto ad essere scoperto

con le gite giornaliere in barca o in battello che partono dalle sponde del fi ume, accanto al Municipio.

Se però volete proprio soggiornare in que-sti luoghi scegliete Villaggio Barricata, situato proprio nel cuore del Parco Naturale del Delta del Po. Si tratta di una struttura organizzata ma al contempo oasi di pace e relax.

Anche a Rosolina esistono spiagge poco battute dal turismo di massa dove sotto ca-pannine di paglia è possibile rilassarsi come non mai, basta avere fi uto e cercare.

Se non ci siete mai stati vi consigliamo, inoltre, di raggiungere in auto le foci dell’A-dige e per farlo basta seguirne l’argine dalla cittadina di Cavarzere. Vi troverete immersi in un piccolo angolo d’altri tempi che regala tranquillità e bellezza.

E prima che fi nisca l’estate non dimenti-cate di recarvi almeno una volta a Chioggia. Passeggiate sotto i portici battuti dalla brezza e poi al porto prendete un vaporetto verso Caroman e Pellestrina.

La prima è un’oasi Lipu e qui, gli appas-sionati, potranno fare bellissime foto di uccelli di passo e non, oltre a fare il bagno.

L’isola di Pellestrina, invece, è un borgo incantato e costituisce in certo modo il pro-lungamento dell’isola del Lido verso sud, con caratteristiche simili: lunga come il Lido (più di 10km) e ancor più stretta. Di fatto l’isola è una sottile striscia di terra a ovest del Murazzo che la protegge dalle mareggiate; a est del Murazzo fi no a qualche anno fa era solo una scogliera; ora il Consorzio Venezia Nuova vi ha realizzato una ampia spiaggia intervallata da pennelli trasversali, come ulteriore prote-zione dalle mareggiate, così che la superfi cie dell’isola è quasi raddoppiata. Qui la spiaggia è selvaggia e bella, l’acqua quasi sempre lim-pidissima.

Anche Isolaverde, pur con le sue strutture turistiche, in spiaggia mantiene un certo tratto selvaggio

Angoli di paradiso, le nostre spiagge selvagge In Veneto vi sono molti gioielli della natura che rappresentano il meglio di quel che è rimasto ancora intatto e poco frequentato dai turisti

di Germana Urbani

Tra mare, cinema, musica, arte sta per cominciare l’estate 2012 di Pesaro, affascinante città del litorale marchigiano, che anche quest’anno inanella una nutrita serie di eventi di prim’ordine, tra cui spiccano il la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema (25 giugno - 2 luglio), il notissimo Rossini Opera Festival (10- 23 agosto).E proprio interpretandone l’anima più autentica, l’Alexander Museum Palace Hotel (noto Art Hotel, annoverato fra le opere d’arte della Biennale di Venezia, sponsor dei maggiori eventi pesaresi) propone soggiorni Beach&Art, ritempranti e tonifican-

ti sia per il corpo che per lo spirito, che per-mettono di abbinare arte e cultura alla tradizionale vacanza al mare, e di godere a pieno lo spirito co-smopolita che anima i grandi eventi pesa-resi. Beach&Art, dun-que, godendo della lunga spiaggia di fi-nissima arena su cui si affaccia l’Hotel, delle preziose opere d’arte che contiene e delle rassegne d’arte che,

ogni 15 giorni, ruotano nei suoi spazi espositivi. In occasione dei grandi eventi Pacchetti con programmi particolari sono proposti in occasione

Quando il mare è anche…in cameraNon solo. Gli ospiti hanno la possibilità di dormire fra sculture di sirene e animali marini, o tra enormi conchiglie multicolori. Oppure possono inseguire il sogno del calamaro gigante, im-mersi nel blu profondo di pareti, pavimento e soffitto; o ancora riposare in una suite tutta marinara, Luci del mare, con mobili liberty e quadri di Oscar Piattella fatti di sabbia e fossili, materiali naturali e antichi, autentici elementi della natura; o tuffarsi allegramente, come nella stanza firmata da Regina Ste-chow, in un mondo di fantasia tra uomini che nuotano con pinne e maschera. Infatti molte delle 63 stanze - decorate da 75 ar-tisti - hanno come tema il mare. Lo stesso tema è ripreso anche

sulle porte, che anticipano lo stile degli interni e conferiscono ai corridoi un effetto museo: le si può scorrere virtualmente sul sito www.alexandermuseum.it e scegliere la camera preferita. Il mare entra prepotente anche nella living room, con le spu-meggianti onde create da Davide Dall’Osso, che incorniciano la vista sul mare, ed è un panorama incomparabile da godere a 180 gradi dalla grande terrazza che occupa l’ultimo piano dell’hotel, ombreggiata da un gazebo, dove gli ospiti fanno colazione o, la sera, gustano dolci in abbinamento a selezionati vini e pregiati liquori.

Beach&Art _ Pacchetti weekend e settimanaliIn maggio e giugno: Weekend a partire da 129€ a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a partire da 450€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese). In luglio: Weekend a partire 160 € a persona (2 pernottamenti in doppia, prime colazioni a buffet e cene) e Settimane a par-tire da 560€ a persona (in doppia per 7 giorni, prime colazioni e cene comprese).

Dedicato all’Educazione il PREMIO D’ARTE RAFFAELLO 2012Si può esprimere l’educazione con un’opera d’arte? Certamente sì! Ne è convinto Alessandro Marcucci Pinoli, proprietario dell’ Alexander Museum Palace Hotel di Pesaro, che ha dedicato proprio all’Educazione il PREMIO RAFFAELLO 2012, invitando gli artisti ad esprimere la loro creatività attorno a questo tema. “Educazione in tutte le sue forme – spiega - Dall’educazione civica a quella artistica, dalle più sofisticate forme di bon ton al loro opposto, la maleducazione, l’ineducazione e l’inciviltà pura. In una realtà quale è quella attuale in cui regnano maleduca-zione e volgarità, si sente la necessità di ritrovare il senso della misura, i comportamenti realmente (e non formalmente) educati, il piacere di conversare civilmente, la vera eleganza che non è il lusso ma è determinata dal senso del gusto e del bello.”Cinque le sezioni in cui è articolato il Premio: Scultura, Pittura, Fotografia, Poesia, Racconti brevi o Pièces teatrali. Le premia-zioni si terranno nel primo weekend di luglio. Il fine settimana dal 6 all’8 sarà tutto dedicato al binomio Arte&Educazione, con esposizione delle opere in concorso, premiazione dei vinci-tori di ciascuna sezione, performance. I vincitori saranno ospiti, mentre a tutti gli artisti partecipanti sarà riservato un pacchetto soggiorno a prezzo particolare.

Messaggio pubbliredazionale

BEACH&ART l’estate all’alexander museum palace hotel

A Pesaro torna la vacanza tra ombrelloni e grandi eventi culturali. Si alloggia nell’Art Hotel dove il mare decora pareti e porte delle stanze

AlexanderMuseumPalace HotelE’ l’unico albergo italiano nella classifica Top Ten dei migliori Design Hotel d’Europa ed è stato inserito fra le Opere d’arte non trasportabili della Biennale 2011. Una “performance permanente”, come ama definirlo il suo proprietario - il Conte Nani Marcucci Pinoli di Valfesina - dove ogni spazio, ogni stanza, ogni dettaglio porta la firma di un autore diverso. Nove piani di arte contemporanea, 63 camere firmate da 75 artisti diversi e le parti comuni decorate da altri 25, per un totale di 100 fra pittori e scultori. Ogni camera è trattata come un’opera d’arte a sé stante, realizzata con diversi materiali (dal ferro, al plexiglass, alla resina) e tecniche (dal dripping, alla semplice matita, dal tradizionale affresco al découpage). Ad essere decorate non sono solo le pareti, ma anche i mobili, i soffitti, i pavimenti e i bagni. Le porte, che anticipano lo stile delle stanze, conferiscono ai corridoi un effetto museo, come se ci si trovasse davanti a ben 18 gallerie (tanti sono infatti i corridoi) di dipinti appesi geometricamente alle pareti, proprio come in un museo. Davanti all’hotel spicca una stele di Enzo Cucchi di 16 metri e al suo interno si trova una grande collezione di sculture e quadri dei principali protagonisti dell’arte contemporanea, quali Sandro Chia, Giò Pomodoro, Enzo Cucchi, Mimmo Paladino, Primo Formenti, Arnaldo Pomodoro, Nanni Valentini, Simon Benetton, Mauro Brattini, Gino Marotta, Loreno Sguanci.

Informazioni

Alexander Museum Palace HotelViale Trieste 20, Pesarotel 0721 34.441e mail: [email protected]

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Passi il controllo all’aeroporto di Arlan-da e ti trovi di fronte le gigantografi e di Greta Garbo, Alfred Nobel, Ingmar

Bergman, Bjorn Borg... La Svezia è orgo-gliosa di presentare il meglio di sè, anche se per effetto di quel concetto di democra-zia davvero “orizzontale” (in base al quale tutti i cittadini sono uguali, re Carlo XVI Gustavo compreso, tant’è che non è raro incontrarlo a fare shopping mimetizzato fra la gente) lo fa senza enfatizzare troppo la cosa. Abita qui, oggi, proprio nel paese che ha fatto del suo welfare un modello di stato sociale imitato in tutta Europa, anche l’uo-mo più ricco del mondo, quell’Ingvar Kam-prad che ha fondato l’impero Ikea, ormai ramifi cato in tutti i continenti. Segno che si può diventare ricchissimi anche rispettando certe regole, forti soprattutto delle proprie idee vincenti.

E di queste la Svezia sembra partico-

larmente prodiga, visto che in questo mo-mento fa parlare di sè anche per la propria gastronomia, originale e nuova, basata soprattutto sulla valorizzazione di prodotti locali naturali e selvatici. Dalle carni (come ad esempio l’alce, l’agnello, il germano) ai pesci di acqua dolce e a quelli di acqua salata, agli ortaggi, ai frutti di bosco. Gli chef di questa nuova avanguardia stanno guardando con curiosità all’indietro per ri-scoprire le origini della cucina ancestrale svedese e rivisitarla in chiave contempora-nea. Il risultato di questa ricerca e di questo processo anche etico è una cucina leggera, rispettosa dei sapori primari, attenta al “na-turale” e quindi basata su prodotti biologici. E poi attenta anche alle tecniche. Alle tante attrezzature (utili, ma senza dubbio “inva-denti” per l’eccessivo utilizzo che ne è stato fatto), i cuochi svedesi di quest’ultima ge-nerazione hanno contrapposto il ritorno al

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IL SONTUOSO BANCHETTO CHE SI TIENE NELLA SALA GRANDE DEL MUNICIPIO DI STOCCOLMA IN OCCASIONE DELL’ASSEGNAZIONE DEI PREMI NOBEL. SOPRA: UNA VEDUTA DI STOCCOLMA E DUE PIATTI DI GUSTO CONTEMPORANEO. SOPRA: LE NOZZE DELLA PRINCIPESSA VICTORIA CON DANIEL WESTLING E PRODOTTI NATURALI. SOTTO, NELL’ORDINE: NIKLAS EKSTEDT, MATHIAS

DAHLGREN E STEFANO CATENACCI. POI LA CUCINA A LEGNA E UN ASTICE DEI MARI FREDDI

IL SONTUOSO BANCHETTO CHE SI TIENE NELLA SALA GRANDE DEL MUNICIPIO DI STOCCOLMA IN OCCASIONE DELL’ASSEGNAZIONE DEI PREMI NOBEL. SOPRA: UNA VEDUTA DI STOCCOLMA E DUE PIATTI DI GUSTO CONTEMPORANEO. SOPRA: LE NOZZE DELLA PRINCIPESSA VICTORIA CON DANIEL WESTLING E PRODOTTI NATURALI. SOTTO, NELL’ORDINE: NIKLAS EKSTEDT, MATHIAS

Stoccolmaora c’è più gusto

SVEZIA

LA CUCINA SCANDINAVA È LA NUOVA AVANGUARDIA EUROPEAVIAGGIO NELLA CAPITALE SVEDESEALLA SCOPERTA DI TRE CHEF(MATHIAS DAHLGREN, NIKLAS EKSTEDTE L’ITALIANO STEFANO CATENACCI)CHE SONO FRA GLI INTERPRETIDI QUELLO STILE NATURALECHE HA CONQUISTATO LA CRITICAANCHE CUCINANDO A LEGNA

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Bergman, Bjorn Borg... La Svezia è orgo-gliosa di presentare il meglio di sè, anche se per effetto di quel concetto di democra-zia davvero “orizzontale” (in base al quale tutti i cittadini sono uguali, re Carlo XVI Gustavo compreso, tant’è che non è raro incontrarlo a fare shopping mimetizzato fra la gente) lo fa senza enfatizzare troppo la cosa. Abita qui, oggi, proprio nel paese che ha fatto del suo welfare un modello di stato sociale imitato in tutta Europa, anche l’uo-mo più ricco del mondo, quell’Ingvar Kam-prad che ha fondato l’impero Ikea, ormai ramifi cato in tutti i continenti. Segno che si può diventare ricchissimi anche rispettando certe regole, forti soprattutto delle proprie idee vincenti.

E di queste la Svezia sembra partico-

larmente prodiga, visto che in questo mo-mento fa parlare di sè anche per la propria gastronomia, originale e nuova, basata soprattutto sulla valorizzazione di prodotti locali naturali e selvatici. Dalle carni (come ad esempio l’alce, l’agnello, il germano) ai pesci di acqua dolce e a quelli di acqua salata, agli ortaggi, ai frutti di bosco. Gli chef di questa nuova avanguardia stanno guardando con curiosità all’indietro per ri-scoprire le origini della cucina ancestrale svedese e rivisitarla in chiave contempora-nea. Il risultato di questa ricerca e di questo processo anche etico è una cucina leggera, rispettosa dei sapori primari, attenta al “na-turale” e quindi basata su prodotti biologici. E poi attenta anche alle tecniche. Alle tante attrezzature (utili, ma senza dubbio “inva-denti” per l’eccessivo utilizzo che ne è stato fatto), i cuochi svedesi di quest’ultima ge-nerazione hanno contrapposto il ritorno al

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fuoco a legna. Da cui si possono ricavare cotture e tecniche semplici ma di grande effi cacia. In questo senso basta entrare nel nuovissimo ristorante Ekstedt (minimal post moderno) per vedere come Niklas Ek-stedt, cuoco giovane e carino, reso famoso da una fortunata trasmissione televisiva tipo “La prova del cuoco”, ha impostato la sua batteria di fuochi (forno, focolare, cucina economica e affumicatore) in una cucina a vista davvero spettacolare. Dove i cibi prendono forma come per magia, proponendosi in sapori schietti, arricchiti dai profumi di certi legni e arbusti di bosco. Trovi il raro granchio reale dell’Artico con una salsina di erbette, mandorle e pomo-dorini confi t o il petto d’anitra soavemente affumicato con foie gras e verdurine.

Il governo svedese sta dando una mano per promuovere all’estero l’imma-gine di questa nuova Svezia “golosa”, di questa geniale generazione di nuovi cuo-chi. D’altronde lo dicono le classifi che inter-

Stoccolma ora c’è più gusto

nazionali che la cucina scandinava è oggi la nuova frontiera.

La novità a cui la critica europea guar-da con maggiore interesse, specie dopo che Renè Rezdepi, allievo danese-macedone di Ferran Adrià, ha portato il suo ristorante “Noma” di Copenhagen sul tetto del mon-do. Mathias Dahlgren del Dahlen Matba-ren (ristorante, ma anche bistrot all’interno del fi abesco Grand Hotel), forse il più affer-mato dei cuochi svedesi vista la sua decen-nale confi denza con le stelle Michelin, s’è messo anche a produrre birra artigianale al ginepro, non fi ltrata. Oltre ad aver dato

alle stampe un libro gettonatissimo. La sua cucina ha solidi fondamentali, è grande nel-la sua semplicità.

Ti trovi l’involtino di salmone con il ca-viale e l’erba cipollina oppure l’aringa ma-rinata, con uova, patate e nocciole tostate.

Il bello del menu è che è diviso in piatti svedesi, piatti di altri paesi, vegetariani... “Abbiamo una storia giovane in cucina - ama dire Mathias - e quindi non siamo prigionieri della tradizione”. Fra i tanti chef di successo non va dimenticato uno dei “numeri uno” che ci sta più a cuore, non fosse altro perchè è italiano: Stefano

Passi il controllo all’aeroporto di Arlan-da e ti trovi di fronte le gigantografie

larmente prodiga, visto che in questo momento fa parlare di sè anche per la propria

tiene nella sala grandedei premi nobel.

ontemporaneo. sopra: le nozzenaturali. sotto, nell

poi la CuCina

il sontuoso banChetto Che si tienein oCCasione dell’assegnazione deidue piatti di gusto Contemporaneodaniel Westling e prodotti naturali

StoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaStoccolmaora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gustoora c’è più gusto

Svezia

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segue dalla pagina precedente

SVEZIA

VOLI LOW COST, MUSEI, MERCATI E IL FASCINO DELLA NAVE VASA

Andare a Stoccolma è più facile con il moltiplicarsi dei voli low cost. La stessa compagnia scandinava Sas propone allettanti offerte. Trovare sistemazioni a buon mercato poi non è diffi cile, vedi la catena locale Scandic. Andare nella capitale svedese d’estate signifi ca innanzitutto vivere il fascino delle notti bianche. La città si muove 24 ore su 24. Tantissime le cose da vedere, come la fascinosa città vecchia, il Palazzo Reale (e relativo cambio della guardia), la casa di Alfred Nobel, il municipio nella cui sala vengono allestiti i ricevimenti per l’assegnazione dei premi Nobel, il Museo Nazionale, lo storico mercato coperto di Ostermalmshallen, quello di Hotorgshallen. E ancora il Museo all’aperto Skansen (il più antico del mondo), quello della fotografi a e dello spirito, la Waldemarsudde (casa del Principe Eugenio), i giardini di Rosen-dal, il Junibacken o museo delle favole. Ma soprattutto il Vasa Museum: l’incredibile esposizione costruita intorno alla nave reale da guerra Vasa (nella foto), affondata nel 1628 subito dopo il varo e il cui relitto integro è stato recuperato nel 1961, ben 333 anni dopo. Con tutto il suo carico, ovvero mobili, suppellettili, oggetti, monete, vestiario. Ma anche i cannoni (parte dei quali era stata recuperata già nel ‘600), le ricche decorazioni di prua, persino i resti della cinquantina di marinai che non riuscirono a salvarsi. Uno straordinario viaggio indietro nel tempo, uno spaccato della vita quotidiana di allora. Un fi lmato illustra l’emozionante recupero del vascello. Info: www.visitsweden.it

Stoccolma ora c’è più gusto

Catenacci. E’ il cuoco preferito dalla casa reale, lo scorso anno ha curato anche il banchetto per le nozze della principessa Vittoria. Con il fratello Sandro ha costruito una holding del gusto e dell’ospitalità, che comprende tanti alberghi e ristoranti, anche se la vetrina di maggior prestigio è lo stori-co Operakalleren. Locale sontuoso, d’altri tempi, dove il gusto classico si fonde con una cucina innovata con misura e sapienza.

Affacciato sul palazzo reale e “riscaldato” da un caminetto sempre acceso. I piatti di Catenacci coniugano i prodotti svedesi con le eccellenze internazionali. Alta cucina. Tutti i grandi chef svedesi di grido hanno un occhio di riguardo per i vini francesi, ma c’è pure un po’ di Germania e di... Italia. Paese a cui tutti guardano come a una stella pola-re del gusto e della qualità.

Sì, viaggiareSì, viaggiare1818

V. Petrarca 11 - Battaglia Terme (PD) Tel. 049 525680 Fax. 049 [email protected] www.termelacontea.com

Lo Stabilimento termale La Contea è una struttura dotata delle tecnologie più avanzate per tutti i tipi di cure termali.• Cure Fangobalneoterapia

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Lo Stabilimento La Contea apre la stagione termale da APRILE a NOVEMBRE. Convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale consente a tutti di fruire di un ciclo convenzionato di terapia termale all’anno presentando la ricetta del Medico di Famiglia o del Pediatra.Il nostro centro termale sito nella bellissima località dei Colli Euganei in provincia di Padova, sfrutta le fonti naturali di acqua ipertermale a 72° supermineralizzata del gruppo salso-bromoio-dico, consente a tutti coloro che ne necessitano di accedervi assistiti da Medici specialisti anche SENZA OBBLIGO DI SOGGIORNO.

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fuoco a legna. Da cui si possono ricavare cotture e tecniche semplici ma di grande effi cacia. In questo senso basta entrare nel nuovissimo ristorante Ekstedt (minimal post moderno) per vedere come Niklas Ek-stedt, cuoco giovane e carino, reso famoso da una fortunata trasmissione televisiva tipo “La prova del cuoco”, ha impostato la sua batteria di fuochi (forno, focolare, cucina economica e affumicatore) in una cucina a vista davvero spettacolare. Dove i cibi prendono forma come per magia, proponendosi in sapori schietti, arricchiti dai profumi di certi legni e arbusti di bosco. Trovi il raro granchio reale dell’Artico con una salsina di erbette, mandorle e pomo-dorini confi t o il petto d’anitra soavemente affumicato con foie gras e verdurine.

Il governo svedese sta dando una mano per promuovere all’estero l’imma-gine di questa nuova Svezia “golosa”, di questa geniale generazione di nuovi cuo-chi. D’altronde lo dicono le classifi che inter-

Stoccolma ora c’è più gusto

nazionali che la cucina scandinava è oggi la nuova frontiera.

La novità a cui la critica europea guar-da con maggiore interesse, specie dopo che Renè Rezdepi, allievo danese-macedone di Ferran Adrià, ha portato il suo ristorante “Noma” di Copenhagen sul tetto del mon-do. Mathias Dahlgren del Dahlen Matba-ren (ristorante, ma anche bistrot all’interno del fi abesco Grand Hotel), forse il più affer-mato dei cuochi svedesi vista la sua decen-nale confi denza con le stelle Michelin, s’è messo anche a produrre birra artigianale al ginepro, non fi ltrata. Oltre ad aver dato

alle stampe un libro gettonatissimo. La sua cucina ha solidi fondamentali, è grande nel-la sua semplicità.

Ti trovi l’involtino di salmone con il ca-viale e l’erba cipollina oppure l’aringa ma-rinata, con uova, patate e nocciole tostate.

Il bello del menu è che è diviso in piatti svedesi, piatti di altri paesi, vegetariani... “Abbiamo una storia giovane in cucina - ama dire Mathias - e quindi non siamo prigionieri della tradizione”. Fra i tanti chef di successo non va dimenticato uno dei “numeri uno” che ci sta più a cuore, non fosse altro perchè è italiano: Stefano

segue dalla pagina precedente

SVEZIA

VOLI LOW COST, MUSEI, MERCATI E IL FASCINO DELLA NAVE VASA

Andare a Stoccolma è più facile con il moltiplicarsi dei voli low cost. La stessa compagnia scandinava Sas propone allettanti offerte. Trovare sistemazioni a buon mercato poi non è diffi cile, vedi la catena locale Scandic. Andare nella capitale svedese d’estate signifi ca innanzitutto vivere il fascino delle notti bianche. La città si muove 24 ore su 24. Tantissime le cose da vedere, come la fascinosa città vecchia, il Palazzo Reale (e relativo cambio della guardia), la casa di Alfred Nobel, il municipio nella cui sala vengono allestiti i ricevimenti per l’assegnazione dei premi Nobel, il Museo Nazionale, lo storico mercato coperto di Ostermalmshallen, quello di Hotorgshallen. E ancora il Museo all’aperto Skansen (il più antico del mondo), quello della fotografi a e dello spirito, la Waldemarsudde (casa del Principe Eugenio), i giardini di Rosen-dal, il Junibacken o museo delle favole. Ma soprattutto il Vasa Museum: l’incredibile esposizione costruita intorno alla nave reale da guerra Vasa (nella foto), affondata nel 1628 subito dopo il varo e il cui relitto integro è stato recuperato nel 1961, ben 333 anni dopo. Con tutto il suo carico, ovvero mobili, suppellettili, oggetti, monete, vestiario. Ma anche i cannoni (parte dei quali era stata recuperata già nel ‘600), le ricche decorazioni di prua, persino i resti della cinquantina di marinai che non riuscirono a salvarsi. Uno straordinario viaggio indietro nel tempo, uno spaccato della vita quotidiana di allora. Un fi lmato illustra l’emozionante recupero del vascello. Info: www.visitsweden.it

Stoccolma ora c’è più gusto

Catenacci. E’ il cuoco preferito dalla casa reale, lo scorso anno ha curato anche il banchetto per le nozze della principessa Vittoria. Con il fratello Sandro ha costruito una holding del gusto e dell’ospitalità, che comprende tanti alberghi e ristoranti, anche se la vetrina di maggior prestigio è lo stori-co Operakalleren. Locale sontuoso, d’altri tempi, dove il gusto classico si fonde con una cucina innovata con misura e sapienza.

Affacciato sul palazzo reale e “riscaldato” da un caminetto sempre acceso. I piatti di Catenacci coniugano i prodotti svedesi con le eccellenze internazionali. Alta cucina. Tutti i grandi chef svedesi di grido hanno un occhio di riguardo per i vini francesi, ma c’è pure un po’ di Germania e di... Italia. Paese a cui tutti guardano come a una stella pola-re del gusto e della qualità.

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Page 70: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

Bougainville e Passifl ora, giardini da mille e una notte

>> Rampicanti estivi e appassionati

La passifl ora durante il periodo estivo produce grandi fi ori di colore bianco, lilla, blu o rosa, dalla forma molto particolare così come le coloratissime bougainville

Il fi ore della passione non può mancare tra quelli del vostro angolo verde che d’estate è desinato ad esplodere proprio

grazie alla generosità di certe rampicanti coloratissime. Le passifl ore, inanzitutto, piante rustiche e dallo sviluppo vigoroso adattissime ad ornare siepi, pergolati e an-goli romantici del vostro giardino.

In Italia, la specie più diffusa è la Pas-sifl ora Cerulea, che si caratterizza per i fi ori di colori che variano dal bianco al celeste e dal celeste al rosso porpora; questi fi ori, che possono raggiungere anche un diame-tro di 7 cm, compaiono per tutta l’estate da luglio alla fi ne di settembre.

Per una crescita migliore va ricordato che questa pianta predilige posizioni ben lu-minose e soleggiate, ma si sviluppa senza problemi anche a mezz’ombra.

Se l’avete piantata da poco o la tenete in vaso, ricordate di innaffi are abbastanza regolarmente mentre se la pianta è a dimo-ra da tempo in genere si accontenta delle precipitazioni, se non si verifi cano prolun-

gati periodi di siccità. I fi ori della passione sono spesso

oggetto di attacchi indesiderati: le coccini-glie, i ragni rossi e i pidocchi. Per salvare la pianta è consigliabile utilizzare prodotti specifi ci o pulire le foglie con alcool o con una spugnetta e del sapone, strofi nando delicatamente e facendo bene attenzione e risciacquarle adeguatamente onde evitare residui.

Nei mesi primaverili ed estivi, bisogna concimare la pianta ogni settimana, e farlo con un concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione, diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla con-fezione. Si consiglia di non esagerare con l’Azoto se si vuole avere una pianta con una bella fi oritura: poiché questo elemento farà sviluppare le parti verdi della pianta, più che i fi ori; al contrario alte dosi di Po-tassio incoraggiano la fi oritura.

Altra pianta ornamentale e rampicante è l’affascinante bougainville che si distingue per la particolarità delle sue infi orescenze;

queste ultime si compongono di brattee (foglie mutate), di vari colori e tonalità che circondano il fi ore vero e proprio di color giallo-bianco. Il periodo della fi oritura va da giugno alla fi ne dell’autunno regalando all’ambiente del giardino macchie colorate davvero uniche e che ricordano i giardini incantanti delle Mille e una notte.

Eppure questa pianta è originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’America Meridionale e anche il suo nome arriva da lontano. Louis Antoine de Bougainville era un navigatore francese, che durante i suoi lunghi viaggi scoprì questa bellissima pian-ta e ne divenne grande appassionato. Que-sta pianta viene tranquillamente coltivata all’aperto nelle zone a clima temperato cal-do, mentre in quelle dove le temperature, soprattutto durante la stagione invernale, sono più rigide è necessario ripararle e, a seconda della situazione, ritirarle all’inter-no. Meglio dunque tenerle in vaso qui da noi che piantarle a terra.

Quanto all’esposizione tenete conto che la loro posizione ideale è il pieno sole mentre le annaffi ature devono essere più frequenti durante il periodo della fi oritura e diminuire gradatamente al termine della stessa. In estate è bene somministrare una volta alla settimana un fertilizzante liquido. Per le piante in vaso si consiglia di procede-re al rinvaso ogni anno nei mesi di febbraio e marzo.

di Germana Urbani

Possono essere coltivate anche in vasi e vasche da serra, d’inverno è meglio ripararle bene

GiardinaggioGiardinaggio2020

COMUNE DI MARTELLAGO

Fiera affiliata all’A.O.R.f.u. F.I.M.O.V. aderente al Trofeo Regionale Venetocon il patrocinio del Comune di Martellago e della Provincia di Venezia

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5 AGOSTO 2012

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APERTURA ORE 5.00UCCELLI CANORI - IBRIDI - DA RICHIAMO MOSTRA ANIMALI DA CORTILE - ACQUATICI STRUZZI - FAGIANI - COLOMBI - PAVONI ESPOSIZIONE RAZZE EQUINECAVALLI - PONY - ASINELLIMOSTRA CAVALLI TPR (in collaborazione conAssociazione Allevatori Provincia di Venezia)RASSEGNA CINOFILAMOSTRA ANIMALI - UCCELLI ESOTICI GRU (varie specie) - CICOGNEPAPPAGALLI - LAMA - TARTARUGHE MOSTRA RAPACI DIURNI E NOTTURNIMOSTRA FILATELICA “I SIGNORI DELL’ARIA”

DALLE TRASMISSIONI TELEVISIVEPIÚ IMPORTANTI DELL’ANNO

RITORNA, ANCORA TRA NOI, FRANCOE LE SUE GAZZE GIOCHERELLONE.

ORE 17.00SPETTACOLO ACROBATICO

CON CAVALLI DA SELLA

RASSEGNA CINOFILAORE 14.00 - ISCRIZIONI

ORE 16.00 INIZIO GIUDIZIAL TERMINE PREMIAZIONI

PER INFORMAZIONI RIVOLGERSI A:MAERNEFIERE 30030 MAERNE / VENEZIA

TEL. 041 90  60 25 - TEL. 041 64  01 94TEL. 334 33 61 530 - TEL. FAX SEDE 041 50 30 089www.maernefiere.it     e-mail: [email protected]

5 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 20125 AGOSTO 2012

[email protected]

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Bougainville e Passifl ora, giardini da mille e una notte La passifl ora durante il periodo estivo produce grandi fi ori di colore bianco, lilla, blu o rosa, dalla forma molto particolare così come le coloratissime bougainville

Il fi ore della passione non può mancare tra quelli del vostro angolo verde che d’estate è desinato ad esplodere proprio

grazie alla generosità di certe rampicanti coloratissime. Le passifl ore, inanzitutto, piante rustiche e dallo sviluppo vigoroso adattissime ad ornare siepi, pergolati e an-goli romantici del vostro giardino.

In Italia, la specie più diffusa è la Pas-sifl ora Cerulea, che si caratterizza per i fi ori di colori che variano dal bianco al celeste e dal celeste al rosso porpora; questi fi ori, che possono raggiungere anche un diame-tro di 7 cm, compaiono per tutta l’estate da luglio alla fi ne di settembre.

Per una crescita migliore va ricordato che questa pianta predilige posizioni ben lu-minose e soleggiate, ma si sviluppa senza problemi anche a mezz’ombra.

Se l’avete piantata da poco o la tenete in vaso, ricordate di innaffi are abbastanza regolarmente mentre se la pianta è a dimo-ra da tempo in genere si accontenta delle precipitazioni, se non si verifi cano prolun-

gati periodi di siccità. I fi ori della passione sono spesso

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Nei mesi primaverili ed estivi, bisogna concimare la pianta ogni settimana, e farlo con un concime liquido da diluire nell’acqua di irrigazione, diminuendo leggermente le dosi rispetto a quanto riportato sulla con-fezione. Si consiglia di non esagerare con l’Azoto se si vuole avere una pianta con una bella fi oritura: poiché questo elemento farà sviluppare le parti verdi della pianta, più che i fi ori; al contrario alte dosi di Po-tassio incoraggiano la fi oritura.

Altra pianta ornamentale e rampicante è l’affascinante bougainville che si distingue per la particolarità delle sue infi orescenze;

queste ultime si compongono di brattee (foglie mutate), di vari colori e tonalità che circondano il fi ore vero e proprio di color giallo-bianco. Il periodo della fi oritura va da giugno alla fi ne dell’autunno regalando all’ambiente del giardino macchie colorate davvero uniche e che ricordano i giardini incantanti delle Mille e una notte.

Eppure questa pianta è originaria delle zone tropicali e subtropicali dell’America Meridionale e anche il suo nome arriva da lontano. Louis Antoine de Bougainville era un navigatore francese, che durante i suoi lunghi viaggi scoprì questa bellissima pian-ta e ne divenne grande appassionato. Que-sta pianta viene tranquillamente coltivata all’aperto nelle zone a clima temperato cal-do, mentre in quelle dove le temperature, soprattutto durante la stagione invernale, sono più rigide è necessario ripararle e, a seconda della situazione, ritirarle all’inter-no. Meglio dunque tenerle in vaso qui da noi che piantarle a terra.

Quanto all’esposizione tenete conto che la loro posizione ideale è il pieno sole mentre le annaffi ature devono essere più frequenti durante il periodo della fi oritura e diminuire gradatamente al termine della stessa. In estate è bene somministrare una volta alla settimana un fertilizzante liquido. Per le piante in vaso si consiglia di procede-re al rinvaso ogni anno nei mesi di febbraio e marzo.

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Page 72: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

Estate, vacanze e fi tness sono sempre più un mix in-scindibile presente nei pacchetti turistici più d’avan-guardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque,

di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici.

Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasfe-riscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico.

Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mon-do delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Se la Zumba è defi nito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografi e incorpora-no movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono in-sieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere an-che i più seri e composti.

Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobi-ca con le arti marziali e gli sport da combattimento, sono attualmente le più richieste in tutto il mondo e le previsioni di crescita prevedono un esplosione ancora maggiore.

Un caso addirittura clamoroso è rappresentato sen-za dubbio da una di queste discipline che, fatto unico nella storia dello sport, è nata in occidente e si è diffusa in oriente, facendo registrare il più alto tasso di crescita mai registrato nel fi tness: si tratta della Fitboxe. Dai più

importanti centri fi tness e palestre oggi è scoppiata una vera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo suc-cesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen-tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che trasforma le tecniche di combatti-mento in una disciplina sfrenata.

Il Walkexercise è, invece, un programma ideato da Nazzareno Marongiu e ha come caratteristi-ca l’utilizzo di uno degli attrezzi più usati in palestra ossia il tapis roulant non elettrico bensì meccanico che permette di simulare una vera e propria camminata, corsa o l’ap-plicazione degli esercizi di preatletismo. La disciplina sfrutta l’energia del corpo per muovere un Tapis Roulant con una inclinazione impostata di 15° alleviando il ca-rico alla colonna vertebrale.

Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-trezzo sono studiati per tutte le età compresa quella degli anziani e dei bambini.

Un programma rivoluzionario che permette di ridur-re drasticamente i tempi di allenamento con programmi mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise

en forme. La Thai fi t è un format nato

dalla fusione di tecniche di sport da combattimento da ring e musi-che ritmiche. La Thai fi t è l’evolu-zione della tradizionale Fit-Boxe.

Coinvolge e stimola anche la mente, invece, la nuo-vissima disciplina Thai fi t che cura la tecnica in maniere approfondita, avvicinando gli allievi all’arte marziale ma senza uscire dalle linee guida del fi tness. Il format di solito comprende una fase di riscaldamento, una fase tecnica a vuoto e al sacco e una fase streching.

Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sot-tofondo si sentirà lo sciabordare delle onde.

E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepo-tente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente effi cace e completo di 60minuti si bruciano fi no a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonifi cazione muscolare e stretching per defi nire, tonifi care e allungare i muscoli grazie a coreografi e create sulle musiche più attuali del momento.

E per i ragazzi, soprattutto, ma anche per non poche ragazze, sarà possibile provare lo Strike Zone, il programma che aiuta i “maci” a scolpire in modo favoloso la propria tartaruga! Si tratta di una nuova metodologia di allenamento di origine italiana, bre-vettata e diffusa dal trainer Enrico Olivieri. Nel gioco del bowling lo strike è il lancio che ottiene il massimo

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

continua alla pag. seguente

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si spostano dalle palestre agli stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si spostano dalle palestre agli

Fitness, un benefi t-vacanza ormai irrinunciabile

Una vacanza così vi permetterà di raggiungere uno speciale equilibrio psicofi sico

di Germana Urbani

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Benessere52

Estate, vacanze e fi tness sono sempre più un mix in-scindibile presente nei pacchetti turistici più d’avan-guardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque,

di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici.

Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasfe-riscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico.

Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mon-do delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Se la Zumba è defi nito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografi e incorpora-no movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono in-sieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere an-che i più seri e composti.

Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobi-ca con le arti marziali e gli sport da combattimento, sono attualmente le più richieste in tutto il mondo e le previsioni di crescita prevedono un esplosione ancora maggiore.

Un caso addirittura clamoroso è rappresentato sen-za dubbio da una di queste discipline che, fatto unico nella storia dello sport, è nata in occidente e si è diffusa in oriente, facendo registrare il più alto tasso di crescita mai registrato nel fi tness: si tratta della Fitboxe. Dai più

importanti centri fi tness e palestre oggi è scoppiata una vera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo suc-cesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen-tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che trasforma le tecniche di combatti-mento in una disciplina sfrenata.

Il Walkexercise è, invece, un programma ideato da Nazzareno Marongiu e ha come caratteristi-ca l’utilizzo di uno degli attrezzi più usati in palestra ossia il tapis roulant non elettrico bensì meccanico che permette di simulare una vera e propria camminata, corsa o l’ap-plicazione degli esercizi di preatletismo. La disciplina sfrutta l’energia del corpo per muovere un Tapis Roulant con una inclinazione impostata di 15° alleviando il ca-rico alla colonna vertebrale.

Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-trezzo sono studiati per tutte le età compresa quella degli anziani e dei bambini.

Un programma rivoluzionario che permette di ridur-re drasticamente i tempi di allenamento con programmi mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise

en forme. La Thai fi t è un format nato

dalla fusione di tecniche di sport da combattimento da ring e musi-che ritmiche. La Thai fi t è l’evolu-zione della tradizionale Fit-Boxe.

Coinvolge e stimola anche la mente, invece, la nuo-vissima disciplina Thai fi t che cura la tecnica in maniere approfondita, avvicinando gli allievi all’arte marziale ma senza uscire dalle linee guida del fi tness. Il format di solito comprende una fase di riscaldamento, una fase tecnica a vuoto e al sacco e una fase streching.

Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sot-tofondo si sentirà lo sciabordare delle onde.

E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepo-tente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente effi cace e completo di 60minuti si bruciano fi no a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonifi cazione muscolare e stretching per defi nire, tonifi care e allungare i muscoli grazie a coreografi e create sulle musiche più attuali del momento.

E per i ragazzi, soprattutto, ma anche per non poche ragazze, sarà possibile provare lo Strike Zone, il programma che aiuta i “maci” a scolpire in modo favoloso la propria tartaruga! Si tratta di una nuova metodologia di allenamento di origine italiana, bre-vettata e diffusa dal trainer Enrico Olivieri. Nel gioco del bowling lo strike è il lancio che ottiene il massimo

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

continua alla pag. seguente

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si spostano dalle palestre agli stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie

Fitness, un benefi t-vacanza ormai irrinunciabile

Una vacanza così vi permetterà di raggiungere uno speciale equilibrio psicofi sico

di Germana Urbani

Page 74: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

punteggio a seguito dell’abbattimento di tutti i birilli; nel caso dell’allenamento in questione, invece, si tratta di massimizzare il lavoro sul core, la zona centrale del corpo per costruire una parete addominale invidiabile sia sotto il profi lo estetico che sotto quello funzionale.

Lo Strike Zone miscela diverse tipologie di esercizio, tutte fi nalizzate a creare un fi sico forte ma allo stesso tempo elastico. Quando si parla di lavoro addominale, si pensa inevitabilmente ad una serie di esercizi fi sici, mo-notoni e ripetitivi, che coinvolgono in maniera mirata la zona in questione. Nel caso dello Strike Zone, la combina-zione di esercizi dinamici in piedi, esercizi di forza a terra, posizioni di yoga ed esercizi di balance per allungare e ridare la giusta postura, vuole rappresentare una formula per allenarsi in modo effi cace ma allo stesso tempo coin-

volgente e stimolante. Nella seduta di Strike Zone, la musica scandisce i

ritmi della lezione ed il tipo di esercizio. Ogni movimento deve essere armonioso e legato al successivo da un fl usso ritmico continuo. Il passaggio da una fase all’altra del programma deve essere effettuato con estrema fl uidità senza troppi strappi o intervalli. Gli esercizi dinamici deri-vanti dalle arti marziali, devono lasciare armoniosamente il passo ai movimenti di forza eseguiti prevalentemente a terra. Successivamente si passerà all’esecuzione del-le Asana Yoga ed a fi ne lezione dovrà esserci sempre il tempo di effettuare dei movimenti più dolci di balance e stretching mirati a riequilibrare la struttura generale, gua-dagnare equilibrio allungando e distendendo tutti i fasci muscolari del corpo.

Ma la vera e propria festa sarà rappresentata dalle opportunità, offerte dai migliori stabilimenti, di scatenarsi verso il tramonto in vertiginosi balli caraibici. Entrambe meravigliose, la salsa cubana e quella portoricana, (in questo momento ai vertici della top teen del gradimento

tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. Quella cubana si caratterizza come danza del “popo-lo”, di gente povera che usa la musica come sfogo e generatore di allegria, perciò è caratterizzata da fi gure in rotazione, con accentuazioni del bacino per la donna e delle spalle per l’uomo: “Cuban motion”. La salsa portoricana è invece considerata “salsa d’elite”, con fi gure in linea, impostate su una postura perfetta e su pochi movimenti corporei se non delle braccia e delle gambe.

Nonostante le differenze nel ballare sono splen-dide tutte e due, anzi la portoricana / new york style aiuta chi la pratica a fare più allenamento ed è caratterizzata da continui giri multipli, molto belli da sviluppare.

Per gli appassionati del fi tness in riva al mare un appuntamento su tutti sarà imperdibile: il Bibione Beach Fitness, che dal 14 al 16 settembre mette in campo oltre 5.000 mq di pedane allestite direttamen-te sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di istruttori davvero stellare!

Si tratta di un contenitore di eventi uniti da un de-nominatore comune: divertimento e qualità. Un’idea che nasce da chi ama lo sport e il benessere, da chi ha saputo mettere insieme una squadra speciale capace di raccontare l’evento con l’entusiasmo che merita: i guru e le stelle nascenti del fi tness, le magiche star dell’hip hop scritturate Cruisin®, il team del Group Cycling® capitanato da Alfredo Venturi e gli amici della Fit&Boxe®, un palco dedicato al fenomeno Zumba® Fitness; una serie di eventi nell’evento: Walkexercise®, Thai Fit®, Jazzercise®, Strike Zone® e il mondo delle danze caraibiche con lo Stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Un lungo weekend di sport e vacanza al mare im-mersi nella musica, nella danza, nell’apprendimento e nel divertimento. Una lezione, un tuffo in piscina, una puntata all’hammam del vicino complesso termale, un momento shopping, un happy hour a base di spritz… e tutto rigorosamente on the beach!

La migliore forma fi sica in spiaggiaEstate, vacanze e fitness sono sempre più un mix in-

scindibile presente nei pacchetti turistici più d’avan-guardia. Nel preparare la valigia ricordate, dunque,

di portare con voi scarpe da ginnastica e completi sport oltre a qualche vestito da ballo con la scarpa più adatta ai ritmi caraibici.

Anche sui nostri litorali arrivano, ad esempio, le lezioni di Zumba che dalle palestre al chiuso si trasfe-riscono in spiaggia, sotto qualche simpatico chiosco o nelle zone adibite allo sport degli stabilimenti balneari. Il fenomeno è talmente diffuso da rappresentare un vero e proprio contagio ma non è l’unico.

Chi ama lo sport e il benessere in questa estate 2012 potrà davvero sbizzarrirsi: Hip hop, Fitboxe, Walkexercise, Thai Fit, Jazzercise, Strike Zone e il mon-do delle danze caraibiche con stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Se la Zumba è definito il più grande programma di Danza Fitness del mondo e unisce gli elementi della danza con quelli dell’aerobica, le coreografie incorpora-no movimenti provenienti da Hip Hop, Samba, Salsa, Merengue, Mambo, Arti marziali e Belly dance. Sono energizzanti i grupponi di persone che si muovono in-sieme a ritmo e che si divertono sudando. Un bel modo per impegnare un’ora del tempo in cui si è in vacanza. Sprigiona energie positive e soprattutto fa sorridere an-che i più seri e composti.

Ma c’è chi preferisce alla danza qualcosa di più energico: le attività sportive che “mixano” l’Aerobi-

importanti centri fitness e palestre oggi è scoppiata una vera e propria moda del sacco da spiaggia. Si tratta di una tecnica che rappresenta un mix ideale: esplosivo, divertente, addirittura liberatorio. Il segreto del suo suc-cesso consiste nell’intreccio di tre elementi fondamen-tali: l’aerobica, le arti marziali e gli innovativi sacchi a base mobile. Simulazione di calci, pugni, ginocchiate, gomitate in un coinvolgente crescendo musicale che trasforma le tecniche di combatti-mento in una disciplina sfrenata.

Il Walkexercise è, invece, un programma ideato da Nazzareno

Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-Gli esercizi che si possono svolgere con questo at-Gli esercizi che si possono svolgere con questo attrezzo sono studiati per tutte le età compresa quella degli anziani e dei bambini.

Un programma rivoluzionario che permette di ridur-re drasticamente i tempi di allenamento con programmi mai noiosi pur garantendo ottimi risultati. Un vero killer dei grassi e dei glutei abbondanti. Indossate le scarpe da ginnastica si parte e si corre verso una nuova remise

en forme. La Thai fit è un format nato

dalla fusione di tecniche di sport da combattimento da ring e musi-

Un mix emozionate e coinvolgente specie se in sottofondo si sentirà lo sciabordare delle onde.

E ancora, tra le novità dell’anno, compare prepotente il Jazzercise, una disciplina che fonde danza jazz, Pilates, yoga e Kick-boxing. Gli esperti assicurano che con un programma di allenamente efficace e completo di 60minuti si bruciano fino a 600 calorie. Un obiettivo che già di per sé involglia, specie se sul bagnasciuga si indulge in gelati e frappè. Ogni gruppo Jazzercise combina allenamento cardio, tonificazione muscolare e stretching per definire, tonificare e allungare i muscoli grazie a coreografie create sulle musiche più attuali del

>> Sul tapis roulant anche sotto la capannina

alla moda che si sostano dalle palestre agli stabilimenti balneari. Una miriade di proposte che unisce il divertimento al bisogno di bruciare calorie

Il benessere in ferie è sinonimo di discipline alla moda che si sostano dalle palestre agli

Fitness, un benefit-vacanza ormai irrinunciabile

Una vacanza così vi permetterà di raggiungere uno speciale

di Germana Urbani

continuadalla pagina precedente

tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. Quella cubana si caratterizza come danza del “popo-lo”, di gente povera che usa la musica come sfogo e generatore di allegria, perciò è caratterizzata da fi gure in rotazione, con accentuazioni del bacino per la donna e delle spalle per l’uomo: “Cuban motion”. La salsa portoricana è invece considerata “salsa d’elite”, con fi gure in linea, impostate su una postura perfetta e su pochi movimenti corporei se non delle braccia e delle gambe.

dide tutte e due, anzi la portoricana / new york style aiuta chi la pratica a fare più allenamento ed è caratterizzata da continui giri multipli, molto belli da sviluppare.

un appuntamento su tutti sarà imperdibile: il Bibione Beach Fitness, che dal 14 al 16 settembre mette in campo oltre 5.000 mq di pedane allestite direttamen-te sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di istruttori davvero stellare!

tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi.

Fondete tra loro un’alimentazione fresca, tipica dell’estate, e il movimento quotidiano

foto tratte dal sito www.beachfi tness.it

BenessereBenessere2424

Page 75: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

punteggio a seguito dell’abbattimento di tutti i birilli; nel caso dell’allenamento in questione, invece, si tratta di massimizzare il lavoro sul core, la zona centrale del corpo per costruire una parete addominale invidiabile sia sotto il profi lo estetico che sotto quello funzionale.

Lo Strike Zone miscela diverse tipologie di esercizio, tutte fi nalizzate a creare un fi sico forte ma allo stesso tempo elastico. Quando si parla di lavoro addominale, si pensa inevitabilmente ad una serie di esercizi fi sici, mo-notoni e ripetitivi, che coinvolgono in maniera mirata la zona in questione. Nel caso dello Strike Zone, la combina-zione di esercizi dinamici in piedi, esercizi di forza a terra, posizioni di yoga ed esercizi di balance per allungare e ridare la giusta postura, vuole rappresentare una formula per allenarsi in modo effi cace ma allo stesso tempo coin-

volgente e stimolante. Nella seduta di Strike Zone, la musica scandisce i

ritmi della lezione ed il tipo di esercizio. Ogni movimento deve essere armonioso e legato al successivo da un fl usso ritmico continuo. Il passaggio da una fase all’altra del programma deve essere effettuato con estrema fl uidità senza troppi strappi o intervalli. Gli esercizi dinamici deri-vanti dalle arti marziali, devono lasciare armoniosamente il passo ai movimenti di forza eseguiti prevalentemente a terra. Successivamente si passerà all’esecuzione del-le Asana Yoga ed a fi ne lezione dovrà esserci sempre il tempo di effettuare dei movimenti più dolci di balance e stretching mirati a riequilibrare la struttura generale, gua-dagnare equilibrio allungando e distendendo tutti i fasci muscolari del corpo.

Ma la vera e propria festa sarà rappresentata dalle opportunità, offerte dai migliori stabilimenti, di scatenarsi verso il tramonto in vertiginosi balli caraibici. Entrambe meravigliose, la salsa cubana e quella portoricana, (in questo momento ai vertici della top teen del gradimento

tra gli appassionati) hanno stili completamente diversi. Quella cubana si caratterizza come danza del “popo-lo”, di gente povera che usa la musica come sfogo e generatore di allegria, perciò è caratterizzata da fi gure in rotazione, con accentuazioni del bacino per la donna e delle spalle per l’uomo: “Cuban motion”. La salsa portoricana è invece considerata “salsa d’elite”, con fi gure in linea, impostate su una postura perfetta e su pochi movimenti corporei se non delle braccia e delle gambe.

Nonostante le differenze nel ballare sono splen-dide tutte e due, anzi la portoricana / new york style aiuta chi la pratica a fare più allenamento ed è caratterizzata da continui giri multipli, molto belli da sviluppare.

Per gli appassionati del fi tness in riva al mare un appuntamento su tutti sarà imperdibile: il Bibione Beach Fitness, che dal 14 al 16 settembre mette in campo oltre 5.000 mq di pedane allestite direttamen-te sulla spiaggia, a pochi metri dal mare, con un cast di istruttori davvero stellare!

Si tratta di un contenitore di eventi uniti da un de-nominatore comune: divertimento e qualità. Un’idea che nasce da chi ama lo sport e il benessere, da chi ha saputo mettere insieme una squadra speciale capace di raccontare l’evento con l’entusiasmo che merita: i guru e le stelle nascenti del fi tness, le magiche star dell’hip hop scritturate Cruisin®, il team del Group Cycling® capitanato da Alfredo Venturi e gli amici della Fit&Boxe®, un palco dedicato al fenomeno Zumba® Fitness; una serie di eventi nell’evento: Walkexercise®, Thai Fit®, Jazzercise®, Strike Zone® e il mondo delle danze caraibiche con lo Stage di Salsa Cubana, Salsa Portoricana e New York Style.

Un lungo weekend di sport e vacanza al mare im-mersi nella musica, nella danza, nell’apprendimento e nel divertimento. Una lezione, un tuffo in piscina, una puntata all’hammam del vicino complesso termale, un momento shopping, un happy hour a base di spritz… e tutto rigorosamente on the beach!

La migliore forma fi sica in spiaggiacontinua

dalla pagina precedente

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Page 76: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

Durante la bella stagione i capelli sono sottoposti ad aggressioni esterne come il sole, il vento, il cloro e l’acqua salata e hanno bisogno di cure

particolari rimanere sani e belli. Perciò è molto impor-tante prendersene cura in modo particolare dedicando alle vostre chiome tempo e cure. Proprio come acca-de per la pelle anche i capelli devono essere protetti adeguatamente dal sole che, come pare confermato da diversi studi penetra nella fi bra dei capelli e ne distrug-gerne i componenti. Le chiome sottoposte a tanto stress diventano secchi, crespi e si spezzano facilmente. In aggiunta al sole, i capelli sono stressati anche a causa dei bagni in piscina o nell’acqua salata del mare e dei lavaggi frequenti a cui sono sottoposti. Ecco perché in estate è bene curare in maniera speciale i capelli.

La prevenzione è essenziale, perciò prima di tutto procuratevi un bel cappello per proteggervi dai raggi del sole. Poi, al mare o in piscina utilizzate una protezione apposita, sotto forma di olio protettivo o di spray. Que-sti prodotti si possono trovare tranquillamente in farma-cia, in profumeria o al supermercato. E se siete decise a impegnarvi allora prendete in considerazione il fatto di effettuare tre applicazioni: un olio protettivo solare, un olio nutriente e lucidante e un olio ultra nutriente 10 minuti prima dello shampoo per ricostituire il fi lm idroli-pico. Ricordate che i capelli vanno coccolati e nutriti, per evitare di arrivare alla fi ne dell’estate con capelli crespi e rovinati. Perciò non lesinate sull’impegno e gli sforzi

>> Prodotti salvatesta

Regalate alle vostre chiome una maschera ogni tanto: li nutre e li lucida in modo sorprendente

per avere chiome seduttive. Tra i consigli utili, se siete in vacanza al mare o an-

date spesso in piscina, c’è sicuramente quello di sciac-quare i capelli dopo ogni bagno, in modo da eliminare i residui di sale e cloro. Ricordate che i capelli colorati e trattati sono i più esposti alle aggressioni esterne: i

capelli tinti, infatti, sono più deboli e più sensibili dei capelli al naturale e necessitano di cure maggiori anche durante l’anno per non seccarsi o spezzarsi. In estate possono essere soggetti anche ad un cambio di colore a causa del sole, quindi è bene prendere delle contromi-sure aggiuntive per preservare la brillantezza e il colore

Le alte temperature colpiscono i capelli in modo profondo. In piena estate è opportuno, dunque, intensifi care le cure necessarie a proteggerli e a nutrirli

utilizzando un prodotto solare prima di ogni esposizio-ne al sole. Questi prodotti vanno applicati prima dell’e-sposizione solare e durante la giornata, fungerà anche da schermo per il vento. Se volete creare dei prodotti in casa, ricordate che il burro di karitè puro e l’olio di jojoba contengono dei fi ltri solari naturali, quindi sono utili sostituti dei prodotti più classici.

Da ultimo non dimenticate di applicare frequente-mente delle maschere nutrienti per i capelli, in modo da ristrutturarli e nutrirli in profondità. La maschera per i capelli va tenuta un minimo di 3 minuti, evitando le radici dei capelli, e libera il suo potenziale se i capelli vengono avvolti in una salvietta calda.

Continua alla pag. seguente

Che meraviglia di capelli!di Germana Urbani

per avere chiome seduttive. capelli tinti, infatti, sono più deboli e più sensibili dei

intensifi care le cure necessarie a proteggerli e a nutrirli

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Consigli di bellezza 50

Durante la bella stagione i capelli sono sottoposti ad aggressioni esterne come il sole, il vento, il cloro e l’acqua salata e hanno bisogno di cure

particolari rimanere sani e belli. Perciò è molto impor-tante prendersene cura in modo particolare dedicando alle vostre chiome tempo e cure. Proprio come acca-de per la pelle anche i capelli devono essere protetti adeguatamente dal sole che, come pare confermato da diversi studi penetra nella fi bra dei capelli e ne distrug-gerne i componenti. Le chiome sottoposte a tanto stress diventano secchi, crespi e si spezzano facilmente. In aggiunta al sole, i capelli sono stressati anche a causa dei bagni in piscina o nell’acqua salata del mare e dei lavaggi frequenti a cui sono sottoposti. Ecco perché in estate è bene curare in maniera speciale i capelli.

La prevenzione è essenziale, perciò prima di tutto procuratevi un bel cappello per proteggervi dai raggi del sole. Poi, al mare o in piscina utilizzate una protezione apposita, sotto forma di olio protettivo o di spray. Que-sti prodotti si possono trovare tranquillamente in farma-cia, in profumeria o al supermercato. E se siete decise a impegnarvi allora prendete in considerazione il fatto di effettuare tre applicazioni: un olio protettivo solare, un olio nutriente e lucidante e un olio ultra nutriente 10 minuti prima dello shampoo per ricostituire il fi lm idroli-pico. Ricordate che i capelli vanno coccolati e nutriti, per evitare di arrivare alla fi ne dell’estate con capelli crespi e rovinati. Perciò non lesinate sull’impegno e gli sforzi

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capelli tinti, infatti, sono più deboli e più sensibili dei capelli al naturale e necessitano di cure maggiori anche durante l’anno per non seccarsi o spezzarsi. In estate possono essere soggetti anche ad un cambio di colore a causa del sole, quindi è bene prendere delle contromi-sure aggiuntive per preservare la brillantezza e il colore

Le alte temperature colpiscono i capelli in modo profondo. In piena estate è opportuno, dunque, intensifi care le cure necessarie a proteggerli e a nutrirli

utilizzando un prodotto solare prima di ogni esposizio-ne al sole. Questi prodotti vanno applicati prima dell’e-sposizione solare e durante la giornata, fungerà anche da schermo per il vento. Se volete creare dei prodotti in casa, ricordate che il burro di karitè puro e l’olio di jojoba contengono dei fi ltri solari naturali, quindi sono utili sostituti dei prodotti più classici.

Da ultimo non dimenticate di applicare frequente-mente delle maschere nutrienti per i capelli, in modo da ristrutturarli e nutrirli in profondità. La maschera per i capelli va tenuta un minimo di 3 minuti, evitando le radici dei capelli, e libera il suo potenziale se i capelli vengono avvolti in una salvietta calda.

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Che meraviglia di capelli!di Germana Urbani

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Eroe - Eroina Maurizio, dieci anni Paolo Orsi, grande archeologo italiano

Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace

Pietro, il nuovo portinaio di un condominio

Il dottor Martini, un giovane medico

Paolo, ex professore di fi losofi a con un peso nel cuore

Il Novecento attraversato da 4 generazioniL’identità collettiva Alter Ego

MilanoUn’isola su cui sorge un carcereUna Calabria atavica e favolosa Crabas, un paesino in SardegnaLocation

La devozione verso tutti i fi gli, al di là dei legami di sangue

Il marito assassino di lei, il fi glio terrorista di lui

Moltissimi personaggi e in particolare la terra, custode di ogni

memoriaAlcuni coetanei e un nuovo parrocoCo-Protagonisti

Pietro era prete fi no a poco tempo prima, ora è custode taciturno di

chiavi e appartamenti, segnato da un rapporto enigmatico con uno dei condomini, il dottor Martini

Luisa e Paolo non si conoscono ma condividono spesso il viaggio

verso il carcere sull’isola. Ogni volta le visite acuiscono il senso di lutto che li avvolge. E sono soli nel

dolore

Orsi viene a cercare i resti della città greca di Krimisa, mentre

Rino ricostruisce le vicende della famiglia Arcuri, il cui orgoglio unisce i destini dei personaggi

Maurizio ha dieci anni e non vede l’ora che comincino le vacanze. Per lui l’estate signifi ca stare

dai nonni a Crabas: lí ogni anno ritrova Franco e Giulio gli amici di

avventure

Intrigo

Il segreto che li unisce scava nel signifi cato dei rapporti affettivi, veri protagonisti di un intreccio che si svela a poco a poco. Una

ragazza all’origine di tutto

Li scorta Nitti, un agente carcerario che cela un’inaspettata verità.

Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più

le stesse

Il libro si sviluppa su due linee del tempo, uno scavo archeologico nella memoria, il disvelamento, strato dopo strato, di segreti

nascosti

Nell’estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia. Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova

parrocchia per incrinare antichi rapporti

Finale

Tra le pagine di questo bel libro la ricerca di un antidoto alla

solitudine dei nostri tempi, verso una libertà di scelta, e di sacrifi cio

Un romanzo che recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non

essere degne di compassione

Una vicenda dal sapore epico-elegiaco che percorre, attraverso la guerra e il fascismo, un secolo di

storia italiana

Un racconto insieme comico e profondo, un’appassionata storia

di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa

signifi ca dire noi.

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Leggere…

Michela Murgia

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Francesca Melandri

Marco Missiroli

La rivincita del destinoI luoghi, scrive Abate, “esigono fedeltà assoluta”: impossibile sfuggire alla “storia segreta che ti lega a loro”

Finale

Leggere

i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

D.L. Sviluppo: ristrutturazioni con detrazione al 50%L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Alla fi ne è arrivato! Il tanto discusso “Decreto sviluppo” (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106) che dovrebbe fare ripartire i motori economici dell’Italia in vari settori. Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha proposto un chiaro segno positivo per quanto riguarda il capitolo della casa e del rilancio dei lavori di ristrutturazione, destinato a produrre un trampolino di lancio per l’intero settore edilizio e non solo. Adesso c’è da sperare che, oltre alle scelte degli italiani di rinnovare casa, anche le banche facciano la propria parte, dopo i crolli dei fi nanziamenti anche nel settore casa, e diano una maggiore liquidità a famiglie ed imprese. Il nuovo decreto parla chiaro: il bonus di detrazione è aumentato di circa 14 punti PASSANDO DAL 36% AL 50%, e RADDOPPIANDO IL TETTO DI SPESA AGEVOLATA DA 48.000 EURO A 96.000 EURO. L’ambito è appunto quello delle detrazioni dell’Irpef per le ristrutturazioni ma anche per le manutenzioni straordinarie, di restauro di immobili residenziali. La detrazione è valida anche per le manutenzioni ordinarie di parti comuni dei condomini. La durata? Un anno, infatti TERMINERÀ TUTTO IL 30 GIUGNO 2013! Ma alla fi ne fa tutto parte del “gioco”, perché scadenze troppo lunghe per incentivi e detrazioni non producono una buona risposta economica a breve, che è proprio quello che il governo cerca di ottenere con questo decreto per il settore edile.

C’è però da osservare che per eseguire i lavori di ristrutturazione nei condomini un anno non è poi molto, calcolato che inizieranno solo dopo l’accordo dei condomini tra preventivi, delibere, raccolta dei fondi. Quindi prima si inizia meglio è! C’è anche un particolare fondamentale: per chi stava già per avviare i lavori conviene aspettare che entri in vigore la norma per effettuare i pagamenti alle imprese costruttrici. Perché per le detrazioni si fa naturalmente riferimento alla data di effettuazione delle spese sostenute e quindi dei bonifi ci bancari. Si rischia quindi per pochi giorni di non poter usufruire di un bonus fi scale del 13.88% di risparmio in più! Comunque per fortuna sembra che chi ha già lavori in fase di esecuzione, per le spese future potrà comunque avere l’agevolazione del 50 % e , a quanto pare in prima analisi, anche potere usufruire del tetto raddoppiato a 96.000 euro. L’importo si può detrarre nel corso di 10 annualità. Attenzione: questo norma, da oggi sino a fi ne 2012, non leva la possibilità di continuare ad usufruire della detrazione del 55% di spese sostenute per “interventi di riqualifi cazione energetica”, ma alla condizione che siano molto precisi e che assicurino il vincolo del 20% del risparmio energetico, ossia a condizioni molto più stringenti. Poi invece tra il 1° gennaio 2013 e fi no al 31 dicembre 2013 cambiano anche le detrazioni Irpef al 55% per interventi di risparmio energetico per cui, il bonus in questione scenderà di 5 punti percentuali, attestandosi

sul 50% e provocando così un allineamento tra le due tipologie di detrazione Irpef. Il nuovo Dl Sviluppo quindi per le opere di “riqualifi cazione energetica completa”, che prevedono la riduzione del 20% del fabbisogno di energia primaria, prevede una detrazione del 50% su un importo massimo di 200.000 euro su cui chiedere la detrazione. Nel nuovo Dl Sviluppo sono riportati anche altri casi interessanti per le detrazioni. Per quanto riguarda i pannelli solari per la produzione di acqua calda sono in detrazione del 50% dall’Irpef o dall’ Ires le spese di installazione, con un tetto di 120.000 euro su cui si può chiedere l’agevolazione. Prevede inoltre lo sconto del 50% per chi sostituisce impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e con messa a punto del sistema di distribuzione, l’importo massimo di spesa che si potrà detrarre in tal caso è di 60.000 euro. Così dopo l’IMU, piombato così pesantemente sulle nostre abitazione, il messaggio ora è chiaro e forte: per fare ripartire l’economia del nostro amato Paese non sono suffi cienti le tasse, ma misure propositive. Si può quindi e si deve ripartire dalla casa, il bene primario delle famiglie italiane.Rivolgendovi, prima di iniziare i lavori, ad un vostro tecnico di fi ducia, geometra, ingegnere o architetto ed al commercialista potrete pianifi care l’intervento intraprendendo la giusta strada per ottenere le agevolazioni per il vostro caso.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, di sempre maggiore attualità il tema sopra indicato atteso che le coppie omosessuali negli ultimi anni sono nettamente aumentate ovvero sono uscite, com’è giusto che sia, allo scoperto facendo quello che nelle cronache mondane viene defi nito come auting.Recentemente anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità Fornero ha preso posizione sull’argomento ritenendo che non si possa di fatto arrivare ad equiparare le famiglie di fatto (etero-omosessuali) a quelle fondate sul matrimonio auspicando, tuttavia, la necessità di tutelare i diritti dei singoli che richiedono un riconoscimento della loro situazione di fatto.Sulla scia di questa sempre maggiore necessità di tutela e

parità di trattamento, è intervenuta, nell’inerzia politica, la Corte di Cassazione che con la sentenza 4184/2012 ha rigettato il ricorso di due cittadini italiani omosessuali che, dopo aver contratto matrimonio all’estero, avevano richiesto la possibilità, negata per contrarietà all’ordine pubblico, a che lo stesso venisse trascritto nello stato civile dell’anagrafe di appartenenza.La Corte di Cassazione, tuttavia rigetta il ricorso della coppia gay per un motivo diverso dall’ordine pubblico e si spinge sino a riconoscere un vero e proprio diritto alla vita familiare indipendentemente dal sesso dei conviventi. Ma vi è di più in quanto il matrimonio contratto tra persone dello stesso sesso non è più affetto da inesistenza per carenza di uno dei suoi presupposti fondamentali

ma è solo inidoneo a produrre nel nostro ordinamento, che non lo prevede, un qualsiasi effetto giuridico.Dunque per la Cassazione anche una coppia omosessuale può legittimamente formare una famiglia basata su una stabile convivenza e “nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia” godere di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata” precisando, tuttavia, l’impossibilità giuridica attuale (perché non prevista ancora dal nostro ordinamento) a che la stessa possa validamente contrarre matrimonio o pretendere la trascrizione di quello contratto all’estero.Ciò essenzialmente vuol dire che nel caso in cui una coppia omossessuale si senta discriminata

AFFARI DI FAMIGLIA

Matrimoni fra omosessuali e famiglie gay. Diritto al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

rispetto ad una eterosessuale che ha contratto matrimonio potrà adire il Giudice Italiano per vedere tutelato il proprio diritto violato. Ora la questione passa, o almeno

dovrebbe passare per amor di parità e giustizia al vaglio della politica che da sempre omette di intervenire concretamente sul punto.

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Luisa, gambe da contadina e sguardo tenace

Pietro, il nuovo portinaio di un condominio

Il dottor Martini, un giovane medico

Paolo, ex professore di fi losofi a con un peso nel cuore

Il Novecento attraversato da 4 generazioniL’identità collettiva Alter Ego

MilanoUn’isola su cui sorge un carcereUna Calabria atavica e favolosa Crabas, un paesino in SardegnaLocation

La devozione verso tutti i fi gli, al di là dei legami di sangue

Il marito assassino di lei, il fi glio terrorista di lui

Moltissimi personaggi e in particolare la terra, custode di ogni

memoriaAlcuni coetanei e un nuovo parrocoCo-Protagonisti

Pietro era prete fi no a poco tempo prima, ora è custode taciturno di

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Dopo il loro incontro, le esistenze di Paolo e Luisa non saranno più

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Nell’estate del 1986 qualcosa di imprevedibile incrinerà la loro infanzia. Basta un prete venuto da fuori a fondare una nuova

parrocchia per incrinare antichi rapporti

Finale

Tra le pagine di questo bel libro la ricerca di un antidoto alla

solitudine dei nostri tempi, verso una libertà di scelta, e di sacrifi cio

Un romanzo che recupera le vite dei parenti dei colpevoli, vittime a loro volta ma condannate a non

essere degne di compassione

Una vicenda dal sapore epico-elegiaco che percorre, attraverso la guerra e il fascismo, un secolo di

storia italiana

Un racconto insieme comico e profondo, un’appassionata storia

di formazione in cui il protagonista scopre - insieme al lettore - cosa

signifi ca dire noi.

Cosa dire del libro

Marco MissiroliIl senso dell’elefante

Guanda, pp. 238€ 16.50

Francesca MelandriPiù alto del mare

Rizzoli, pp. 240€ 17.00

Carmine AbateLa collina del vento

Mondadori, pp. 260€ 17.50

Michela MurgiaL’incontro

Einaudi, pp. 112€ 10.00

Leggere…

Michela Murgia

Carmine Abate

Francesca Melandri

Marco Missiroli

La rivincita del destinoI luoghi, scrive Abate, “esigono fedeltà assoluta”: impossibile sfuggire alla “storia segreta che ti lega a loro”

Finale

Leggere

i nostri Esperti

Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

D.L. Sviluppo: ristrutturazioni con detrazione al 50%L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

Alla fi ne è arrivato! Il tanto discusso “Decreto sviluppo” (coordinato con la legge di conversione 12 luglio 2011, n. 106) che dovrebbe fare ripartire i motori economici dell’Italia in vari settori. Il ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera ha proposto un chiaro segno positivo per quanto riguarda il capitolo della casa e del rilancio dei lavori di ristrutturazione, destinato a produrre un trampolino di lancio per l’intero settore edilizio e non solo. Adesso c’è da sperare che, oltre alle scelte degli italiani di rinnovare casa, anche le banche facciano la propria parte, dopo i crolli dei fi nanziamenti anche nel settore casa, e diano una maggiore liquidità a famiglie ed imprese. Il nuovo decreto parla chiaro: il bonus di detrazione è aumentato di circa 14 punti PASSANDO DAL 36% AL 50%, e RADDOPPIANDO IL TETTO DI SPESA AGEVOLATA DA 48.000 EURO A 96.000 EURO. L’ambito è appunto quello delle detrazioni dell’Irpef per le ristrutturazioni ma anche per le manutenzioni straordinarie, di restauro di immobili residenziali. La detrazione è valida anche per le manutenzioni ordinarie di parti comuni dei condomini. La durata? Un anno, infatti TERMINERÀ TUTTO IL 30 GIUGNO 2013! Ma alla fi ne fa tutto parte del “gioco”, perché scadenze troppo lunghe per incentivi e detrazioni non producono una buona risposta economica a breve, che è proprio quello che il governo cerca di ottenere con questo decreto per il settore edile.

C’è però da osservare che per eseguire i lavori di ristrutturazione nei condomini un anno non è poi molto, calcolato che inizieranno solo dopo l’accordo dei condomini tra preventivi, delibere, raccolta dei fondi. Quindi prima si inizia meglio è! C’è anche un particolare fondamentale: per chi stava già per avviare i lavori conviene aspettare che entri in vigore la norma per effettuare i pagamenti alle imprese costruttrici. Perché per le detrazioni si fa naturalmente riferimento alla data di effettuazione delle spese sostenute e quindi dei bonifi ci bancari. Si rischia quindi per pochi giorni di non poter usufruire di un bonus fi scale del 13.88% di risparmio in più! Comunque per fortuna sembra che chi ha già lavori in fase di esecuzione, per le spese future potrà comunque avere l’agevolazione del 50 % e , a quanto pare in prima analisi, anche potere usufruire del tetto raddoppiato a 96.000 euro. L’importo si può detrarre nel corso di 10 annualità. Attenzione: questo norma, da oggi sino a fi ne 2012, non leva la possibilità di continuare ad usufruire della detrazione del 55% di spese sostenute per “interventi di riqualifi cazione energetica”, ma alla condizione che siano molto precisi e che assicurino il vincolo del 20% del risparmio energetico, ossia a condizioni molto più stringenti. Poi invece tra il 1° gennaio 2013 e fi no al 31 dicembre 2013 cambiano anche le detrazioni Irpef al 55% per interventi di risparmio energetico per cui, il bonus in questione scenderà di 5 punti percentuali, attestandosi

sul 50% e provocando così un allineamento tra le due tipologie di detrazione Irpef. Il nuovo Dl Sviluppo quindi per le opere di “riqualifi cazione energetica completa”, che prevedono la riduzione del 20% del fabbisogno di energia primaria, prevede una detrazione del 50% su un importo massimo di 200.000 euro su cui chiedere la detrazione. Nel nuovo Dl Sviluppo sono riportati anche altri casi interessanti per le detrazioni. Per quanto riguarda i pannelli solari per la produzione di acqua calda sono in detrazione del 50% dall’Irpef o dall’ Ires le spese di installazione, con un tetto di 120.000 euro su cui si può chiedere l’agevolazione. Prevede inoltre lo sconto del 50% per chi sostituisce impianti di climatizzazione invernale con caldaie a condensazione e con messa a punto del sistema di distribuzione, l’importo massimo di spesa che si potrà detrarre in tal caso è di 60.000 euro. Così dopo l’IMU, piombato così pesantemente sulle nostre abitazione, il messaggio ora è chiaro e forte: per fare ripartire l’economia del nostro amato Paese non sono suffi cienti le tasse, ma misure propositive. Si può quindi e si deve ripartire dalla casa, il bene primario delle famiglie italiane.Rivolgendovi, prima di iniziare i lavori, ad un vostro tecnico di fi ducia, geometra, ingegnere o architetto ed al commercialista potrete pianifi care l’intervento intraprendendo la giusta strada per ottenere le agevolazioni per il vostro caso.

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS del Foro di Rovigo

Gent.li Lettrici e Lettori, di sempre maggiore attualità il tema sopra indicato atteso che le coppie omosessuali negli ultimi anni sono nettamente aumentate ovvero sono uscite, com’è giusto che sia, allo scoperto facendo quello che nelle cronache mondane viene defi nito come auting.Recentemente anche il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari Opportunità Fornero ha preso posizione sull’argomento ritenendo che non si possa di fatto arrivare ad equiparare le famiglie di fatto (etero-omosessuali) a quelle fondate sul matrimonio auspicando, tuttavia, la necessità di tutelare i diritti dei singoli che richiedono un riconoscimento della loro situazione di fatto.Sulla scia di questa sempre maggiore necessità di tutela e

parità di trattamento, è intervenuta, nell’inerzia politica, la Corte di Cassazione che con la sentenza 4184/2012 ha rigettato il ricorso di due cittadini italiani omosessuali che, dopo aver contratto matrimonio all’estero, avevano richiesto la possibilità, negata per contrarietà all’ordine pubblico, a che lo stesso venisse trascritto nello stato civile dell’anagrafe di appartenenza.La Corte di Cassazione, tuttavia rigetta il ricorso della coppia gay per un motivo diverso dall’ordine pubblico e si spinge sino a riconoscere un vero e proprio diritto alla vita familiare indipendentemente dal sesso dei conviventi. Ma vi è di più in quanto il matrimonio contratto tra persone dello stesso sesso non è più affetto da inesistenza per carenza di uno dei suoi presupposti fondamentali

ma è solo inidoneo a produrre nel nostro ordinamento, che non lo prevede, un qualsiasi effetto giuridico.Dunque per la Cassazione anche una coppia omosessuale può legittimamente formare una famiglia basata su una stabile convivenza e “nell’esercizio del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia” godere di un “trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata” precisando, tuttavia, l’impossibilità giuridica attuale (perché non prevista ancora dal nostro ordinamento) a che la stessa possa validamente contrarre matrimonio o pretendere la trascrizione di quello contratto all’estero.Ciò essenzialmente vuol dire che nel caso in cui una coppia omossessuale si senta discriminata

AFFARI DI FAMIGLIA

Matrimoni fra omosessuali e famiglie gay. Diritto al riconoscimenti del matrimonio contratto all'estero

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

rispetto ad una eterosessuale che ha contratto matrimonio potrà adire il Giudice Italiano per vedere tutelato il proprio diritto violato. Ora la questione passa, o almeno

dovrebbe passare per amor di parità e giustizia al vaglio della politica che da sempre omette di intervenire concretamente sul punto.

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DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

E' ora di guardare oltre la porta di casa

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

Leggo quotidianamente gli articoli riguardanti il settore delle costruzioni o dei servizi. Talvolta sono interessanti ed appropriati, più spesso non sono un sistema di comunicazione per rendere pubbliche le diffi coltà del settore, ma per cercare dei colpevoli. Si sente dire che è colpa delle banche, della crisi, dei patti di stabilità, della concorrenza sleale, della globalizzazione. Anche, ma non solo. Poi solitamente si leggono le parti su quanto questa o quella organizzazione hanno fatto per i loro associati o iscritti, ma anche per trovare delle scuse su di una situazione che pare non avere apparentemente vie d’uscita. Ho un grande amico che dice spesso che bisogna guardare il mondo, in questo caso il mercato, con occhi e prospettive diverse per poterne cogliere le opportunità in modo nuovo e diverso. Tutto nasce da un nuovo modo di porsi nel mercato degli operatori, con concezioni di marketing innovative, con la costituzione di gruppi di imprese serie, il cui unico fi ne non sia un’azione predatoria. Ne è scaturito che mentre molte aziende falliscono o sono costrette a ritirarsi dal mercato, con quei risvolti drammatici che purtroppo conosciamo, alcune proprio per i modelli che offrono sono state contattate per

partecipare all’estero in programmi e progetti per costruire strutture, infrastrutture, organizzare ed erogare servizi. Quel modo di pensare ed agire, oltre ad essere stato notato anche qui, è stato notato e valutato positivamente da quelle strutture che propongono azioni all’estero, a cominciare dai paesi del bacino del mediterraneo fi no ai Balcani. Sono passati dalla cultura del saper fare a quella del conoscere e proporre. Competenza, qualità, versatilità, agilità, logistica e grandi capacità nel problem solving sono cose che non passano inosservate in paesi che pretendono questi requisiti per poter lavorare con loro. Avevamo un primato mondiale nel settore delle costruzioni che ci invidiavano tutti e che abbiamo perduto non solo per la concorrenza, ma anche e soprattutto per incapacità innovativa imprenditoriale. Hanno aggiunto anche la produzione, la formazione, le consulenze ed i servizi complementari. Stanno faticosamente risalendo la china in un contesto di concorrenza molto più forte di noi ed in un momento di forte contrattura del mercato a causa della crisi fi nanziaria. I fatti ed i risultati, perché sono quelli che contano, gli dicono che sono sulla strada giusta. Aver costruito una

struttura organizzata in quel modo non deve essere stato facile. Mancano la cultura nel settore imprenditoriale e la capacità di farla funzionare in un contesto produttivo polverizzato all’inverosimile, a volte sleale e che non trova un minimo di unità aggregativa per lavorare insieme se non per speculazione, fi nalizzato unicamente a produrre utile a discapito di qualcun altro. E’ come pescare a strascico. Peschi ma distruggi tutto. Per non parlare della incapacità interlocutoria o di proporre modelli organizzativi ed imprenditoriali nuovi. Ma ce la stanno facendo. I nostri concorrenti in un simile panorama hanno avuto facilmente la meglio, allontanandoci da un mercato che invece non vuole assolutamente questo. Anche perché le loro banche, a differenza delle nostre svolgono, azioni commerciali partecipando al business ed al rischio, fi nanziando in buona parte i progetti e gli investimenti. Da noi no. Il sistema Italia non esiste e non va oltre le dichiarazioni di intenti. Quindi? Hanno coraggiosamente azzerato tutto, imposto un cambiamento di mentalità, organizzato dei modelli imprenditoriali ed aziendali nuovi, invertito la rotta e siamo ripartiti. Organizzazione, coordinamento, sinergie, disciplina imprenditoriale e qualità

morali ci hanno permesso di conseguire questi obiettivi. E’ stata costruita una nuova base sociale ed imprenditoriale per lavorare insieme, provocando una quasi svolta epocale nel settore facendo uscire molti dalla mentalità da bottegaio di paese, per riuscire a far ripartire i piani di sviluppo. E ci stanno riuscendo. La crescita interna passa di sicuro attraverso il rilancio delle esportazioni, non solo del manifatturiero, ma anche attraverso quello delle costruzioni e dei servizi per andare alla riconquista dei mercati perduti e nell’inserimento di quelli nuovi. Il tutto in un panorama come quello italiano, affl itto da nanismo imprenditoriale e bancario non solo per dimensioni, ma anche soprattutto per cultura. Tutti avanti da soli, in disordine e possibilmente in ritardo. Siamo dietro a Francia, Inghilterra, Germania ed ora anche ai Turchi. E’ ora di guardare oltre la porta di casa e riprenderci il posto che meritiamo…

A cura di Lorenzo Sartiè

Lorenzo Sartiè

I nostri espertiI nostri esperti3030

L’OCULISTA

Occhio e occhiali da soleDott. Valerio Crepaldi

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Estate, tempo di vita all’aperto, di sport, di sole. Il consiglio degli esperti è di proteggere gli occhi dai raggi solari. Attenzione però: senza protezione delle lenti si può danneggiare la vista con conseguenze sia immediate, sia a lunga scadenza. In ogni caso usare occhiali di scarsa qualità può provocare danni ancora più gravi. Siamo i maggiori produttori d’occhiali e forse anche i maggiori utilizzatori. Secondo gli esperti per la salute degli occhi in spiaggia le lenti blu non sono adatte; al contrario, per fi ltrare i raggi nocivi, l’ideale sono lenti che vanno dall’ambra al marrone. Spesso noi oculisti mettiamo in guardia dall’eccessiva invadenza della moda nel settore, a discapito di quella che dovrebbe essere la funzione principale dell’occhiale: proteggere i nostri occhi dai raggi dannosi. Quando ci si avvicina all’acquisto di un paio di occhiali vanno seguite regole precise a partire proprio dal colore delle lenti, per passare poi alle classi di fi ltro e alla forma. Dobbiamo imparare a capire che le lenti hanno il colore della quota di raggi solari che lasciano passare. Per questo quelle da evitare senza ombra di dubbio sono le lenti azzurre e blu che lasciano fi ltrare proprio i raggi “blu” che, insieme a quelli ultravioletti, sono quelli più dannosi per la retina (degenerazione maculare senile). Bocciatura totale

anche per le lenti specchiate poiché la specchiatura serve solo a ridurre la quantità di raggi senza garantire l’incolumità dell’occhio. Al contrario si devono considerare tra le migliori lenti quelle che vanno dal giallo ambra al marrone perché fi ltrano proprio i raggi solari pericolosi senza alterare la percezione dei colori e quindi la visione. Tra questi due estremi esiste poi una grandissima varietà, che troviamo in ogni negozio di ottica, di lenti verdi e grigie che danno una buona protezione. Le lenti gialle sono indicate in presenza di nebbia perché aumentano la percezione dei contrasti. Le lenti arancione assorbono bene i raggi dannosi per la retina, ma se un po’ troppo scure rendono diffi cile la guida dell’auto. Le lenti rosa si possono defi nire totalmente voluttuarie e cioè con funzione puramente estetica e in nessun caso protettiva. Oltre ai colori va tenuta presente anche la classe di “fi ltro”. La classifi cazione del fi ltro corrisponde alle caratteristiche tecniche dell’occhiale. Gli occhiali in classe 0 e 1 sono riposanti e non proprio da sole, con fi ltro leggero. E’ passando alle classi 2 e 3 che si ha un vero e proprio occhiale da sole che fi ltra oltre il 50% dei raggi solari. Ed è la classe 4 che assorbe quasi il 100% dei raggi e che va bene sia per chi va sulla neve sia per chi va in barca in mare

aperto. Un aiuto può arrivare dalle lenti polarizzanti che eliminano i rifl essi, soprattutto in spiaggia o sulle strade assolate. Altra cosa sono le lenti fotocromatiche che variano da sole il potere fi ltrante in funzione della quantità di irradiazione solare. Il giusto occhiale da sole assorbe le radiazioni negative e cioè raggi ultravioletti UVA e UVB, radiazioni violette/blu, senza disturbare la visione. La scelta dell’occhiale deve essere conforme alle disposizioni CE. Bisogna verifi care la marcatura CE indelebile sulla montatura, la presenza della nota informativa che contiene le caratteristiche della montatura e delle lenti, le eventuali limitazioni d’uso, l’indicazione del grado di protezione dagli

UV. D’estate occhiale da sole anche per i bimbi. I più piccoli ancora in culla e fi no ad un anno di vita non devono essere esposti alla luce del sole. Quando iniziano a camminare dovrebbero essere protetti da cappellino e occhiali. Non si deve trattare di occhiali “giocattolo” ma di lenti che rispondono ai requisiti delle norme europee. Vanno evitati acquisti al di fuori dei negozi specializzati (bancarelle, cartoleria, edicole, ecc.) perché trattasi di occhiali non conformi alle prescrizioni di legge, che presentano grossi difetti, tali da provocare danni alla vista. Per cui attenzione a non cadere nella trappola del basso prezzo.

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I nostri espertiI nostri esperti 3131

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partecipare all’estero in programmi e progetti per costruire strutture, infrastrutture, organizzare ed erogare servizi. Quel modo di pensare ed agire, oltre ad essere stato notato anche qui, è stato notato e valutato positivamente da quelle strutture che propongono azioni all’estero, a cominciare dai paesi del bacino del mediterraneo fi no ai Balcani. Sono passati dalla cultura del saper fare a quella del conoscere e proporre. Competenza, qualità, versatilità, agilità, logistica e grandi capacità nel problem solving sono cose che non passano inosservate in paesi che pretendono questi requisiti per poter lavorare con loro. Avevamo un primato mondiale nel settore delle costruzioni che ci invidiavano tutti e che abbiamo perduto non solo per la concorrenza, ma anche e soprattutto per incapacità innovativa imprenditoriale. Hanno aggiunto anche la produzione, la formazione, le consulenze ed i servizi complementari. Stanno faticosamente risalendo la china in un contesto di concorrenza molto più forte di noi ed in un momento di forte contrattura del mercato a causa della crisi fi nanziaria. I fatti ed i risultati, perché sono quelli che contano, gli dicono che sono sulla strada giusta. Aver costruito una

struttura organizzata in quel modo non deve essere stato facile. Mancano la cultura nel settore imprenditoriale e la capacità di farla funzionare in un contesto produttivo polverizzato all’inverosimile, a volte sleale e che non trova un minimo di unità aggregativa per lavorare insieme se non per speculazione, fi nalizzato unicamente a produrre utile a discapito di qualcun altro. E’ come pescare a strascico. Peschi ma distruggi tutto. Per non parlare della incapacità interlocutoria o di proporre modelli organizzativi ed imprenditoriali nuovi. Ma ce la stanno facendo. I nostri concorrenti in un simile panorama hanno avuto facilmente la meglio, allontanandoci da un mercato che invece non vuole assolutamente questo. Anche perché le loro banche, a differenza delle nostre svolgono, azioni commerciali partecipando al business ed al rischio, fi nanziando in buona parte i progetti e gli investimenti. Da noi no. Il sistema Italia non esiste e non va oltre le dichiarazioni di intenti. Quindi? Hanno coraggiosamente azzerato tutto, imposto un cambiamento di mentalità, organizzato dei modelli imprenditoriali ed aziendali nuovi, invertito la rotta e siamo ripartiti. Organizzazione, coordinamento, sinergie, disciplina imprenditoriale e qualità

morali ci hanno permesso di conseguire questi obiettivi. E’ stata costruita una nuova base sociale ed imprenditoriale per lavorare insieme, provocando una quasi svolta epocale nel settore facendo uscire molti dalla mentalità da bottegaio di paese, per riuscire a far ripartire i piani di sviluppo. E ci stanno riuscendo. La crescita interna passa di sicuro attraverso il rilancio delle esportazioni, non solo del manifatturiero, ma anche attraverso quello delle costruzioni e dei servizi per andare alla riconquista dei mercati perduti e nell’inserimento di quelli nuovi. Il tutto in un panorama come quello italiano, affl itto da nanismo imprenditoriale e bancario non solo per dimensioni, ma anche soprattutto per cultura. Tutti avanti da soli, in disordine e possibilmente in ritardo. Siamo dietro a Francia, Inghilterra, Germania ed ora anche ai Turchi. E’ ora di guardare oltre la porta di casa e riprenderci il posto che meritiamo…

A cura di Lorenzo Sartiè

Lorenzo Sartiè

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La mattina di 3 CHANNEL accende. Inizia bene la tua giornatae fatti incuriosire da personaggi, storie, eventi ed utili consigli.Diventa protagonista con noi condividendo il tuo punto di vista e goditi il meglio della tv in diretta subito al tuo risveglio.

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Giochi e tantodivertimento:li trovate su Simply... Puzzle!Tutti i mesi in edicola!

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AN - CD - GE - IO - LO - MO - PA PD - PO’ - RE - TI - ALT - ASIICS - LEA - NIT - ORO - RAIRIC - RIN - SOS - STA - STOTAO ANSA - IOLE - MIEI - MOROSCIA - SPOT - TRII - SMISEATEISMO - OMONIMO

Chiave (8) - Il nome.............................

• Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?”• Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!”• Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il bari-sta gli risponde: “E’ già in mac-china.” “Ah, allora torno la.”• “Cosa ci fa un cucchiaino sul-la cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’au-tostrada.”• Un appuntato va da mare-sciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!”• Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi hanno detto che e’ una Beret-ta.”• Un carabiniere al mercato nota un ambulante aprire delle mele per estrarne i semi e gettare via il resto, incuriosito chiede informa-zioni e l’ambulante gli spiega che i semi di mela hanno delle pro-prietà notevoli per cui possono far migliorare l’intelligenza. Un po’ incredulo e un po’ incuriosito

decide di provare due semi e li paga due euro, li mangia ed os-serva: “Però con 2 euro avrei po-tuto direttamente comprare del-le mele ed avrei potuto disporre di molti più semi.” Allora l’am-bulante gli fa notare che i semi funzionano e che effettivamente aveva fatto un ragionamento in-telligente. Al che, il carabiniere entusiasta, estrae una moneta da due euro: “Ha ragione, mi dia subito altri due semi.”• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinie-ri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!”• Carabiniere in negozio: “Vorrei un portafoglio impermeabile.” “Perché?” “Per metterci il denaro liquido.”• Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.”• Istruttore dei carabinieri rivol-gendosi alle reclute: “Su, ripro-viamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!”• Carabinieri: “Appuntato, ac-cendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!”

LE OMBRE:

trova l’ombra

corretta: B

Soluzioni:

I Carabinieri

AQUA - AZUREBEIGE - BLACKBLUE - CORALDARKFUCHIAGOLD - GRAYINDIGOIVORYLEMONLIGHTMAGENTAOLIVE - REDSALMONSNOWTHISTLEVIOLETWHITEYELLOW

ARTE - CHIAVE - DIZIONEGENOVA - GIOVANE - GRECIIAGO - KEAN - LA CENAMORO - PAOLA PERFEZIONISTA - PISA - SALESCIA - SPOT

The colours (i colori) Impariamo l’inglese

LE OMBRE Trova l’ombra corretta

Aforismi sull’amore• Più si vuol stare lontani dall’amore, più si soffre perché non lo si sente.• L’amore: poche lettere dettate da un gran cuore, una minuscola parola che dà tanto calore.

CHIAVE (9) - Un colore.............................................................................................................

PuzzleSimply...

A B

C D

VINO

I VINI DELLA LIGURIA

HO UNA CONFESSIONE DA FARE: NON HO ANCORA AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI DEGUSTARE I VINI DELLA LIGURIA. REGIONE MOLTO AFFASCINANTE, STRETTA TRA IL MARE E I MONTI, SENZA ALCUNA ZONA DI PIANURA, TOTALMENTE INADATTA ALL’ AGRICOLTURA ESTENSIVA E ALL’ALLEVAMENTO, MA MOLTO PORTATA PER LA COLTIVAZIONE DI ORTI E FIORI, DI ULIVI E DI VITI, GRAZIE ANCHE AI RILIEVI CHE OF-FRONO UN VALIDO RIPARO AI VENTI FREDDI DEL NORD.FIN DAI TEMPI ANTICHI I VINI LIGURI GODONO DI UN’OTTIMA FAMA, DECANTATI, IN PARTICOLARE, DA FRANCESCO PETRARCA E DAL PAPA PAOLO III FARNESE, MOLTO ATTRATTI ENTRAMBI DAI VINI DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA DI PONENTE. LA NATURA DEL TERRENO IMPONE UN SISTEMA DI ALLEVAMENTO A TERRAZZAMENTI. SI POTREBBE DIRE TRANQUILLAMENTE CHE IN LIGURIA SI PRATICA UNA VITICOLTURA “EROICA”. DA LEVANTE A PONENTE LA LIGURIA HA SU-BITO L’INFLUENZA DELLE REGIONI LIMITROFE, E CIOÈ RISENTE L’INFLUS-SO PIEMONTESE E TOSCANO. A PONENTE,CIOÈ VICINO AL PIEMONTE, I VITIGNI A BACCA ROSSA CHE SI POSSONO TROVARE SONO IL” ROSSESE” E L’”ORMEASCO”(VARIANTE LIGURE DEL DOLCETTO), E IL “PIGATO”A BACCA BIANCA. NEL LEVANTE, QUINDI VICINO ALLA TOSCANA, I VITI-GNI CHE LA FANNO DA PADRONE SONO IL “SANGIOVESE”, IL “CANA-IOLO”, IL “TREBBIANO” E LA “MALVASIA”. IL “VERMENTINO INVECE VIENE COLTIVATO IN TUTTA LA REGIONE.I VINI LIGURI PIÙ CONOSCIUTI NEL MONDO SONO IL ROSSESE DI DOLCEACQUA, MOLTO APPREZZATO TRA L’ALTRO DA NAPOLEONE, IL PIGATO E IL CINQUETERRE SCIACCHETRÀ, VINO LIQUOROSO PREZIOSO E MOLTO RARO.I VINI DELLA LIGURIA QUI DA NOI NON SI TROVANO MOLTISSIMO, E MI DISPIACE DAVVERO MOLTO NON AVERE AVUTO IL PRIVILEGIO DI BERNE ALCUNI SOPRATTUTTO PER CAPIRNE L’ESSENZA E IL DURO LAVORO DELL’UOMO. MA CERCHERÒ DI NON FAR PASSARE MOLTO TEMPO, PERCHÉ SONO DELL’OPI-NIONE CHE IN OGNI CANTINA CHE SI RISPETTI, SIA ESSA BEN FORNITA O NON MOLTO FORNITA,DEBBANO ESSERE PRESENTI I VINI DELLA LIGURIA.

DenisMeneghini

CUCINA

CAKE DOLCE ALLE VERDURE CANADESEUNA CAKE DI ORIGINE CANADESE, LA CUI VERSIONE TRADIZIONALE PERÒ È DOLCE: FORSE MOLTO PIÙ ZUCCHERO E MIELE NELL’IMPASTO, ED UNA CREMA MONTATA CON FORMAGGIO E ZUCCHERO A VELO PER SERVIRE. NOI ABBIAMO VOLUTO RIADATTARE LA RICETTA AI NOSTRI GUSTI, TRASFORMANDOLA

IN UN ORIGINALE ANTIPASTO O UN CONTORNO DIVERSO. NATURALMENTE ANCHE NEL NOSTRO CASO SI TRATTA DI UNO SFORMATO DAI TONI QUASI DOLCI E RIMANE L’ACCOMPAGNAMENTO CON UNA CREMA AGRUMATA, MA MENO SIMILE AD UNA GLASSA PER GUARNIRE LA SUPERFICIE. UN INGREDIENTE CHE ABBIAMO APPREZZATO PARTICOLARMENTE È STATA LA PUREA DI MELE: SEMPLICE E NATURALE, HA CONFERITO QUELLA CONSISTENZA QUASI BAGNATA, ED ALLO STESSO TEMPO QUELLA NOTA ZUCCHERINA CHE CI HA PORTATO A RIDURRE LA QUANTITÀ DI DOLCIFICANTI. PUÒ ESSERE SERVITO A SPICCHI, ACCOMPAGNANDO CON LA CREMA FRESCA DI FORMAGGIO, OPPURE CON LE FETTE GIÀ SPALMATE DI CREMA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:178G ZUCCHINE; 117G CAROTE; 100G PUREA DI MELE; 18G FRUTTA SECCA (MANDORLE SALATE E GHERIGLI DI NOCE); 2 UOVA; 100G FARINA AUTO LIEVITANTE; 80G FARINA 00; 3 CUCCH ZUCCHERO; 1 FIALETTA VANIGLIA; ZENZERO; 55ML OLIO DI SEMI; 6G LIEVITO PER TORTE SALATE

PER LA CREMA: 125G FORMAGGIO SPALMABILE; SUCCO E SCORZA DI LIMONE; 3 STELI ERBA CIPOLLINA

PROCEDIMENTOMONDARE E GRATTUGIATE LE VERDURE, MESCOLARLE CON LO ZENZERO, LA VANIGLIA, LA FRUTTA SECCA E LA PUREA DI MELE.SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO ED AGGIUNGERLE ALLE VERDURE.SBATTERE LE UOVA CON LO ZUCCHERO E L’OLIO, QUINDI UNIRLE AGLI ALTRI INGREDIENTI. AMALGAMARE BENE E VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE.PREPARARE LA CREMA MESCOLANDO IL FORMAGGIO CON IL SUCCO E LE SCORZETTE DI LIMONE, PROFUMANDO CON L’ERBA CIPOLLINA SMINUZZATA.CUOCERE IL CAKE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, ALZARE LA TEMPERATURA A 200° E CUOCERE PER ALTRI 5 MINUTI.SFORMARE IL CAKE, TAGLIARLO A FETTE E SERVIRE CON LA CREMA.

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Page 83: La Piazza di Chioggia - 2012 giu n71

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AN - CD - GE - IO - LO - MO - PA PD - PO’ - RE - TI - ALT - ASIICS - LEA - NIT - ORO - RAIRIC - RIN - SOS - STA - STOTAO ANSA - IOLE - MIEI - MOROSCIA - SPOT - TRII - SMISEATEISMO - OMONIMO

Chiave (8) - Il nome.............................

• Un carabiniere entra in una casa per una perquisizione. “C’è permesso?” E il maresciallo gli risponde: “Stupido! Non vedi che non c’è!?”• Al bar, un carabiniere dice al collega: “Cosa prendi?” E l’altro risponde: “Quello che prendi tu.” “Allora due caffè.” “Ah, due caffè anche per me, grazie!”• Un carabiniere entra in un bar e ordina un caffè veloce. Il bari-sta gli risponde: “E’ già in mac-china.” “Ah, allora torno la.”• “Cosa ci fa un cucchiaino sul-la cappotta della macchina dei carabinieri?” “Imboccano l’au-tostrada.”• Un appuntato va da mare-sciallo con le manette sul capo e dice: “Maresciallo abbiamo appena arrestato la caduta dei capelli!”• Carabinieri: “Perché porti la pistola sulla testa?” “Perché mi hanno detto che e’ una Beret-ta.”• Un carabiniere al mercato nota un ambulante aprire delle mele per estrarne i semi e gettare via il resto, incuriosito chiede informa-zioni e l’ambulante gli spiega che i semi di mela hanno delle pro-prietà notevoli per cui possono far migliorare l’intelligenza. Un po’ incredulo e un po’ incuriosito

decide di provare due semi e li paga due euro, li mangia ed os-serva: “Però con 2 euro avrei po-tuto direttamente comprare del-le mele ed avrei potuto disporre di molti più semi.” Allora l’am-bulante gli fa notare che i semi funzionano e che effettivamente aveva fatto un ragionamento in-telligente. Al che, il carabiniere entusiasta, estrae una moneta da due euro: “Ha ragione, mi dia subito altri due semi.”• Un uomo nero a cavallo, con la spada e una Z sul mantello nero arriva alla caserma dei carabinie-ri e consegna un malvivente. E il carabiniere di guardia: “Grazie, Zuperman!”• Carabiniere in negozio: “Vorrei un portafoglio impermeabile.” “Perché?” “Per metterci il denaro liquido.”• Tra carabinieri: “Ma cosa fai con quell’orologio in testa?” “Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono due ore che aspetto e non scende una goccia d’acqua.”• Istruttore dei carabinieri rivol-gendosi alle reclute: “Su, ripro-viamo: Io mi lavo, tu ti lavi, egli si lava. Che tempo è?” In coro: “E’ domenica!”• Carabinieri: “Appuntato, ac-cendete la luce!” Tic tac tic tac tic tac. “Ma che cosa sta facendo?” “C’è scritto 220 volt!”

LE OMBRE:

trova l’ombra

corretta: B

Soluzioni:

I Carabinieri

AQUA - AZUREBEIGE - BLACKBLUE - CORALDARKFUCHIAGOLD - GRAYINDIGOIVORYLEMONLIGHTMAGENTAOLIVE - REDSALMONSNOWTHISTLEVIOLETWHITEYELLOW

ARTE - CHIAVE - DIZIONEGENOVA - GIOVANE - GRECIIAGO - KEAN - LA CENAMORO - PAOLA PERFEZIONISTA - PISA - SALESCIA - SPOT

The colours (i colori) Impariamo l’inglese

LE OMBRE Trova l’ombra corretta

Aforismi sull’amore• Più si vuol stare lontani dall’amore, più si soffre perché non lo si sente.• L’amore: poche lettere dettate da un gran cuore, una minuscola parola che dà tanto calore.

CHIAVE (9) - Un colore.............................................................................................................

PuzzleSimply...

A B

C D

VINO

I VINI DELLA LIGURIA

HO UNA CONFESSIONE DA FARE: NON HO ANCORA AVUTO L’OPPORTUNITÀ DI DEGUSTARE I VINI DELLA LIGURIA. REGIONE MOLTO AFFASCINANTE, STRETTA TRA IL MARE E I MONTI, SENZA ALCUNA ZONA DI PIANURA, TOTALMENTE INADATTA ALL’ AGRICOLTURA ESTENSIVA E ALL’ALLEVAMENTO, MA MOLTO PORTATA PER LA COLTIVAZIONE DI ORTI E FIORI, DI ULIVI E DI VITI, GRAZIE ANCHE AI RILIEVI CHE OF-FRONO UN VALIDO RIPARO AI VENTI FREDDI DEL NORD.FIN DAI TEMPI ANTICHI I VINI LIGURI GODONO DI UN’OTTIMA FAMA, DECANTATI, IN PARTICOLARE, DA FRANCESCO PETRARCA E DAL PAPA PAOLO III FARNESE, MOLTO ATTRATTI ENTRAMBI DAI VINI DELLE CINQUE TERRE E DELLA RIVIERA DI PONENTE. LA NATURA DEL TERRENO IMPONE UN SISTEMA DI ALLEVAMENTO A TERRAZZAMENTI. SI POTREBBE DIRE TRANQUILLAMENTE CHE IN LIGURIA SI PRATICA UNA VITICOLTURA “EROICA”. DA LEVANTE A PONENTE LA LIGURIA HA SU-BITO L’INFLUENZA DELLE REGIONI LIMITROFE, E CIOÈ RISENTE L’INFLUS-SO PIEMONTESE E TOSCANO. A PONENTE,CIOÈ VICINO AL PIEMONTE, I VITIGNI A BACCA ROSSA CHE SI POSSONO TROVARE SONO IL” ROSSESE” E L’”ORMEASCO”(VARIANTE LIGURE DEL DOLCETTO), E IL “PIGATO”A BACCA BIANCA. NEL LEVANTE, QUINDI VICINO ALLA TOSCANA, I VITI-GNI CHE LA FANNO DA PADRONE SONO IL “SANGIOVESE”, IL “CANA-IOLO”, IL “TREBBIANO” E LA “MALVASIA”. IL “VERMENTINO INVECE VIENE COLTIVATO IN TUTTA LA REGIONE.I VINI LIGURI PIÙ CONOSCIUTI NEL MONDO SONO IL ROSSESE DI DOLCEACQUA, MOLTO APPREZZATO TRA L’ALTRO DA NAPOLEONE, IL PIGATO E IL CINQUETERRE SCIACCHETRÀ, VINO LIQUOROSO PREZIOSO E MOLTO RARO.I VINI DELLA LIGURIA QUI DA NOI NON SI TROVANO MOLTISSIMO, E MI DISPIACE DAVVERO MOLTO NON AVERE AVUTO IL PRIVILEGIO DI BERNE ALCUNI SOPRATTUTTO PER CAPIRNE L’ESSENZA E IL DURO LAVORO DELL’UOMO. MA CERCHERÒ DI NON FAR PASSARE MOLTO TEMPO, PERCHÉ SONO DELL’OPI-NIONE CHE IN OGNI CANTINA CHE SI RISPETTI, SIA ESSA BEN FORNITA O NON MOLTO FORNITA,DEBBANO ESSERE PRESENTI I VINI DELLA LIGURIA.

DenisMeneghini

CUCINA

CAKE DOLCE ALLE VERDURE CANADESEUNA CAKE DI ORIGINE CANADESE, LA CUI VERSIONE TRADIZIONALE PERÒ È DOLCE: FORSE MOLTO PIÙ ZUCCHERO E MIELE NELL’IMPASTO, ED UNA CREMA MONTATA CON FORMAGGIO E ZUCCHERO A VELO PER SERVIRE. NOI ABBIAMO VOLUTO RIADATTARE LA RICETTA AI NOSTRI GUSTI, TRASFORMANDOLA

IN UN ORIGINALE ANTIPASTO O UN CONTORNO DIVERSO. NATURALMENTE ANCHE NEL NOSTRO CASO SI TRATTA DI UNO SFORMATO DAI TONI QUASI DOLCI E RIMANE L’ACCOMPAGNAMENTO CON UNA CREMA AGRUMATA, MA MENO SIMILE AD UNA GLASSA PER GUARNIRE LA SUPERFICIE. UN INGREDIENTE CHE ABBIAMO APPREZZATO PARTICOLARMENTE È STATA LA PUREA DI MELE: SEMPLICE E NATURALE, HA CONFERITO QUELLA CONSISTENZA QUASI BAGNATA, ED ALLO STESSO TEMPO QUELLA NOTA ZUCCHERINA CHE CI HA PORTATO A RIDURRE LA QUANTITÀ DI DOLCIFICANTI. PUÒ ESSERE SERVITO A SPICCHI, ACCOMPAGNANDO CON LA CREMA FRESCA DI FORMAGGIO, OPPURE CON LE FETTE GIÀ SPALMATE DI CREMA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:178G ZUCCHINE; 117G CAROTE; 100G PUREA DI MELE; 18G FRUTTA SECCA (MANDORLE SALATE E GHERIGLI DI NOCE); 2 UOVA; 100G FARINA AUTO LIEVITANTE; 80G FARINA 00; 3 CUCCH ZUCCHERO; 1 FIALETTA VANIGLIA; ZENZERO; 55ML OLIO DI SEMI; 6G LIEVITO PER TORTE SALATE

PER LA CREMA: 125G FORMAGGIO SPALMABILE; SUCCO E SCORZA DI LIMONE; 3 STELI ERBA CIPOLLINA

PROCEDIMENTOMONDARE E GRATTUGIATE LE VERDURE, MESCOLARLE CON LO ZENZERO, LA VANIGLIA, LA FRUTTA SECCA E LA PUREA DI MELE.SETACCIARE LE FARINE CON IL LIEVITO ED AGGIUNGERLE ALLE VERDURE.SBATTERE LE UOVA CON LO ZUCCHERO E L’OLIO, QUINDI UNIRLE AGLI ALTRI INGREDIENTI. AMALGAMARE BENE E VERSARE NELLO STAMPO IN SILICONE.PREPARARE LA CREMA MESCOLANDO IL FORMAGGIO CON IL SUCCO E LE SCORZETTE DI LIMONE, PROFUMANDO CON L’ERBA CIPOLLINA SMINUZZATA.CUOCERE IL CAKE IN FORNO CON FUNZIONE VENTILATA A 180° PER CIRCA 30 MINUTI, ALZARE LA TEMPERATURA A 200° E CUOCERE PER ALTRI 5 MINUTI.SFORMARE IL CAKE, TAGLIARLO A FETTE E SERVIRE CON LA CREMA.

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO ARRIVA LA

LEGGEREZZA, AVEVATE BISOGNO DI RIPRENDERE A SOG-

NARE, ANCHE SOLO DI SINTONIZZARVI SU ATMOSFERE DIVERSE · SALUTE FAVORITE LE DISCIPLINE CHE CREINO UN PONTE TRA IL MOVIMENTO FISICO E L’INTERIORITÀ: TAI-CHI, KARATE, YOGA

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11FASCINO PREFER-

ITE I LEGAMI PIÙ CEREBRALI ALLE UNIONI

BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA ANCHE SE VI ATTRAGGONO PERSONE ECLETTICHE · SALUTE I PIÙ CORAG-GIOSI POTRANNO SENTIRE IL RICHIAMO DI QUALCHE PICCOLO INTERVENTO ES-TETICO: QUESTO È IL MOMENTO GIUSTO

SAGITTARIODAL 23/11AL 21/12

FASCINO L’AUTOSTIMA VA A PICCO E CIÒ NON VI FAVORISCE IN AMORE. CERCATE DI FREQUEN-

TARE PERSONE DIVERTENTI E LEGGERE · SALUTE NON BUTTATEVI GIÙ PER QUAL-CHE DÉFALLIANCE: AVETE SOLO BISOGNO DI RIPOSO. SCEGLIETE UNA BELLA PINETA LUNGO IL MARE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01FASCINO LA VITA IN

COPPIA È UNA MAGIA FATTA DI PAROLE DOLCI, COCCOLE… OGNI TANTO PERÒ PROVATE A STAC-CARVI! · SALUTE NUOVE ENERGIE VI CONSENTONO PERFORMANCE SPORTIVE DA RECORD. PECCATO CHE SIATE MOLTO NERVOSI E DI MALUMORE

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AFFASCINANTI STRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO LUOGO INCONTAMINATO. SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

· SALUTE SEGUITE UN RITMO SONNO-VEGLIA IL PIÙ REGOLARE E PREVENITE QUALCHE PROBLEMA RESPIRATORIO CON TERAPIE DOLCI

PESCI DAL 20/02 AL 20/03FASCINO CERTI

RAPPORTI SONO ORMAI LOGORI COME UNO STRACCIO USATO. APRITE PORTE E FINESTRE E USCITE, FUORI C’È NUOVA VITA · SALUTE SIETE TONICI COME MELE COTTE! SMETTETE CON I BAGORDI DELL’WEEKEND E VIVETE DIMENSIONI PIÙ SANE E DISINTOSSICANTI

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO ALCUNE DIS-PUTE VI RENDONO AG-

GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE ZAMPATE, POTRESTE FERIRE CHI NON LO MERITA · SALUTE E’ TEMPO DI VACANZE NON RIMANDATE A LUNGO. AVETE PRO-PRIO BISOGNO DI UNA PAUSA. MEGLIO LA MONTAGNA RILASSANTE

TORODAL 21/04

AL 20/05F A S C I N O

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

INCOLLA AL PARTNER MA LE INCRINATURE CHE CI SONO FRA VOI VANNO AFFRON-TATE · SALUTE L’AFA ESTIVA POTREBBE CAUSARVI LIEVI MALORI. BEVETE MOLTO, MANGIATE FRUTTA E ASSUMETE MOLTI SALI MINERALI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO ACCETTATE OGNI SFIDA E SIATE AU-

DACI. VINCERETE SU TUTTI I CAMPI DA GIOCO IN CUI VI CIMENTERETE AMMALI-ANDO CHIUNQUE · SALUTE SIETE PRESI DA UNA STRANA RILASSATEZZA CHE PERÒ NON DOVRÀ SPINGERVI A UNA GESTIONE IRRAZIONALE DELLE ENERGIE

CANCRODAL 22/06AL 22/07

FASCINO SE SIETE AMANTI DELLE SITUAZIONI PASSIONALI

E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-TENZIONE · SALUTE UNA VISITA A UN CENTRO BENESSERE SARÀ UN TOCCASANA PER EVENTUALI PATOLOGIE O DISTURBI AI BRONCHI O ALLE ARTICOLAZIONI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO GRANDI OC-CASIONI PER I SINGLE, MA ANCHE PER CHI RI-USCIRÀ A RECUPERARE DIALOGO E INTESA CON

IL PARTNER · SALUTE SARETE CURIOSI DI PROVARE TUTTE LE ULTIME NOVITÀ IN FATTO DI TERAPIE ALTERNATIVE E DI ES-ERCIZI DI FITNESS

VERGINEDAL 24/08

AL 22/09FASCINO NON ATTRIBUITE ALLA FORTUNA UN VALORE DETERMINANTE. ATTENE-

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-PRESI DEI RISULTATI · SALUTE VOLONTÀ ED ENERGIA NON VI FARANNO DIFETTO. ALTERNATE GLI ESERCIZI DI POTENZIA-MENTO A MOMENTI DI ATTIVITÀ PIÙ LEG-GERA

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08

AL 22/09AL 22/09FASCINOFASCINO

TEVI AI FATTI E SARETE SOR-

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08FASCINOFASCINO

DIALOGO E INTESA CON IL PARTNER · SALUTESALUTE

AL 22/07AL 22/07FASCINOFASCINO

DELLE SITUAZIONI PASSIONALI E TEMPESTOSE, TROVERETE PANE

PER I VOSTRI DENTI. VALUTATE CON AT-

GEMELLIGEMELLIDAL 21/05DAL 21/05

OGNI SFIDA E SIATE AU-

TOROTORODAL 21/04DAL 21/04

L’EROS È L’ELEMENTO CHE VI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

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GRESSIVE COME TIGRI: ATTENZIONE ALLE

DAL 20/02 AL 20/03

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINOSTRANIERI VI INVITERANNO

IN QUALCHE LONTANO

SEGUITELI CON SLANCIO OCCHIO ALLE SCOTTATURE

CAPRICORNOCAPRICORNO

COPPIA È UNA MAGIA

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11AL 21/12AL 21/12

CERCATE DI FREQUEN-

SCORPIONESCORPIONE

FASCINOFASCINOITE I LEGAMI PIÙ

CEREBRALI ALLE UNIONI BASATE SU CHIAREZZA E COERENZA

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