La Piazza del Delta - 2012apr n44

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Il nuovo presidente è Marchioro pag. 6 Riconversione, ancora nessun pronunciamento Centrale pag. 8 STOP ALLE FILE DEL CENTRO PRENOTAZIONI Si può dire che solo a partire dal Quattrocento, e precisamente dal 1484 e dalla cosiddetta “guerra di Ferrara” che contrappose il papato, gli Estensi e i loro alleati alla repubblica di San Marco, il Polesine abbia effettivamente fatto parte del Veneto. pag. 6 I LUNGHI SECOLI BUI DEL POLESINE La casa di cura “Madonna della Sa- lute” ha incrementato mezzi e personale del Centro Unico Prenotazioni. Sono quindi finite le lunghe attese telefoniche per prenotare visite ed esami. Il Cup del presidio ospedalieroi, dopo l’ingresso nel sistema provinciale di prenotazione, si è rinnovato pag. 14 Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 44 www.lapiazzaweb.it del Delta Cercasi sponsor per il “campetto dei frati” Taglio di Po pag. 10 pagg. 4-5 Per Taglio di Po un Poker di candidati In lizza: Isabella Ghinello, Marco Ferro, Francesco Siviero e Monica Moro L a sfida elettorale del 6-7 maggio prossi- mo si prospetta quanto mai avvincente. Assodata è la presenza di ben quattro candidati sindaco affiancati da dieci candidati consiglieri ciascuno. Per ritrovare nella storia del Comune di Taglio di Po una presenza così “folta” papabili primi cittadini occorre ritorna- re al 1994, con la candidatura di Vincenzo Melone, Layla Marangoni, Bruno Moretto e Chiara Bovolenta. Ma erano quelli i giorni di un’altra stagione, nell’attuale corsa alla poltrona del primo cittadino , infatti, ci sono nomi nuovi a cominciare da Francesco Sivie- ro che dall’alto dei suoi 29 ha già fatto suo il primato del più giovane candidato sindaco della storia di Taglio di Po, Dopo aver vinto le primarie, al voto verrà sostenuto dal Pd, dai Verdi e dalla Fds. Altro nome nuovo quello Isabella Ghi- nello, classe 1974, candidata sindaco della lista supportata dalla Lega Nord. Apparten- gono, invece, alla vecchia maggioranza i nomi di Marco Ferro e Monica Moro, il pri- mo sceso in lizza per completare il mandato interrotto lo scorso dicembre, interrotto pro- prio dall’uscita di alcuni consiglieri tra cui la Moro stessa, e la seconda che questa volta si è presentata come capolista appoggiata da Pdl, Fiamma Tricolore e La Destra e con un programma tutto rivolto al potenziale produttivo del territorio. Il cavallo di batta- glia della Ghinello è invece la famiglia, il sociale per Siviero mentre per l’ex sindaco Ferro è prioritario completare le opere pub- bliche lasciate in sospeso. Ente Parco EDITORIALE La crisi sta nei nomi dei veneti di Mauro Gambin C resce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sa- rebbe giusto aggiungere anche quelli dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancan- za di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’a- zienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evi- dente che il mestiere è una forma di iden- tità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore. [email protected] continua a pag. 3 continua a pag. 12 L’Intervento “L a salvaguardia idrogeologica del territorio è un pro- blema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, pur- troppo, non è ai primi posti delle politiche italiane”. Difesa idraulica, serve prevenzione *Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni di Anna Maria Martuccelli* Periodico di informazione pubblicitaria - n° 01 - anno 2012 OCCHIOBELLO Via Germania, 1 45030 Occhiobello (RO) tel. 0425 750481 fax 0425 1662019 _DENTE che conviene Impianti in titanio € 575 mpianto in titanio € 175 Nuova Apertura gidi protocolli di ove LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 TESSARIN TITO&C. 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La Piazza del Delta - 2012apr n44

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Il nuovo presidente è Marchioro

pag. 6

Riconversione, ancora nessun pronunciamento

Centrale

pag. 8

STOP ALLE FILE DEL CENTRO PRENOTAZIONI

Si può dire che solo a partire dal Quattrocento, e precisamente dal 1484

e dalla cosiddetta “guerra di Ferrara” che contrappose il papato, gli Estensi e i loro alleati alla repubblica di San Marco,

il Polesine abbia effettivamente fatto parte del Veneto.

pag. 6

I LUNGHI SECOLI BUI DEL POLESINE

La casa di cura “Madonna della Sa-lute” ha incrementato mezzi e personale

del Centro Unico Prenotazioni. Sono quindi fi nite le lunghe attese telefoniche per prenotare visite ed esami. Il Cup del

presidio ospedalieroi, dopo l’ingresso nel sistema provinciale di prenotazione, si è

rinnovato

pag. 14

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 44 www.lapiazzaweb.it

del Delta

Cercasi sponsor per il “campetto dei frati”

Taglio di Po

pag. 10

pagg. 4-5

Per Taglio di Po un Poker di candidati In lizza: Isabella Ghinello, Marco Ferro, Francesco Siviero e Monica Moro

La sfi da elettorale del 6-7 maggio prossi-mo si prospetta quanto mai avvincente. Assodata è la presenza di ben quattro

candidati sindaco affi ancati da dieci candidati consiglieri ciascuno. Per ritrovare nella storia del Comune di Taglio di Po una presenza così “folta” papabili primi cittadini occorre ritorna-re al 1994, con la candidatura di Vincenzo Melone, Layla Marangoni, Bruno Moretto e Chiara Bovolenta. Ma erano quelli i giorni di un’altra stagione, nell’attuale corsa alla poltrona del primo cittadino , infatti, ci sono

nomi nuovi a cominciare da Francesco Sivie-ro che dall’alto dei suoi 29 ha già fatto suo il primato del più giovane candidato sindaco della storia di Taglio di Po, Dopo aver vinto le primarie, al voto verrà sostenuto dal Pd, dai Verdi e dalla Fds.

Altro nome nuovo quello Isabella Ghi-nello, classe 1974, candidata sindaco della lista supportata dalla Lega Nord. Apparten-gono, invece, alla vecchia maggioranza i nomi di Marco Ferro e Monica Moro, il pri-mo sceso in lizza per completare il mandato

interrotto lo scorso dicembre, interrotto pro-prio dall’uscita di alcuni consiglieri tra cui la Moro stessa, e la seconda che questa volta si è presentata come capolista appoggiata da Pdl, Fiamma Tricolore e La Destra e con un programma tutto rivolto al potenziale produttivo del territorio. Il cavallo di batta-glia della Ghinello è invece la famiglia, il sociale per Siviero mentre per l’ex sindaco Ferro è prioritario completare le opere pub-bliche lasciate in sospeso.

Ente Parco

EDITORIALE

La crisi sta nei nomi dei venetidi Mauro Gambin

Cresce di settimana in settimana la lista dei nomi degli imprenditori, ma sa-rebbe giusto aggiungere anche quelli

dei lavoratori dipendenti, che si sono tolti la vita dall’inizio della crisi per la mancan-za di lavoro o per il senso di frustrazione derivante dal non aver trovato mezzi e risorse per continuare a far progredire l’a-zienda. La Cgia di Mestre parla di più di 50 persone, tra i quali molti sono i veneti. Si tratta di un fenomeno senza precedenti che nasce dalla disperazione e che tuttavia è lontano dall’essere compreso e capito se anche il neo patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, ha dichiarato che non sempre la chiesa ha inteso il dramma di chi è senza lavoro. Ma in Veneto prima del “dramma di chi è senza lavoro” andrebbe compreso che cos’è il lavoro. In una regione i cui abitanti si chiamano Marangon, Scarparo, Muraro, Ortolan, Contadin, Fornaro o Lanaro è evi-dente che il mestiere è una forma di iden-tità. Il lavoro in veneto non è solo la fonte del reddito che permette un’esistenza più o meno decorosa alla quale non si riesce a rinunciare, come in molti hanno sostenuto, è un valore sociale fortemente correlato alla reputazione, all’onore e dunque al valore.

[email protected] a pag. 3

continua a pag. 12

L’Intervento

“La salvaguardia idrogeologica del territorio è un pro-blema, che ha dimensione mondiale ma questa azione, pur-

troppo, non è ai primi posti delle politiche italiane”.

Difesa idraulica, serve prevenzione

*Direttore Generale dell’Associazione Nazionale Bonifi che e Irrigazioni

di Anna Maria Martuccelli*

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Premio RhodigiumAPPLAUSI PER

MARCEGAGLIA E MENEGATTI

Il premio Rhodigium, quest’anno è stato as-segnato a Emma Marcegaglia e alla pallavoli-sta Marta Menegatti. La presidente nazionale di Confi ndustria è stata scelta per l’impegno

profuso come imprenditrice in Polesine, in particolare con la struttura turistica dell’isola

di Albarella, Marta Menegatti (presenti i genitori, perché impegnata in allenamenti all’estero), per i suoi successi sportivi con i titoli europeo e italiano di beach volley. “Di

Emma Marcegaglia - ha affermato il sindaco Bruno Piva, in occasione della consegna del premio - mi piace sottolineare l’amore che ha sempre manifestato nei confronti della

nostra terra. Della giovane atleta Marta Menegatti, invece, il suo grande impegno

nello sport, grazie al quale è diventata anche messaggera di Rovigo nel mondo”.

Turismo RosolinaMARCHI DI QUALITÀ

AMBIENTALE

Fusione delle UlssCHIESTA UNA CONFERENZA DEI SINDACI

Per dirimere ogni ambiguità in merito all’unifi cazione dell’Ulss 19 di Adria con la 18 di Rovigo, l’assessore comunale di Porto Tolle, Ivano Gibin, ha chiesto la convocazione di una Conferenza dei sindaci. Probabilmente si tratta di una provocazione per far emergere le contradizioni interne alla Lega polesana, in merito al piano sociosanitario che presto approderà in consiglio Regionale per l’approvazione. “Preoccupano – ha spiegato l’asses-sore Portotollese i molti silenzi e ambi-guità della Lega che in più occasioni si è detta favorevole all’Unione delle due Ulss. Chi si è preposto per amministra-re la cosa pubblica - rivolto a Cristiano Corazzari e Giorgio D’Angelo - deve essere chiaro e dire realmente come e cosa vuole. C’è troppa gente che gioca a “carte coperte” invece data la situazione è proprio il caso di fare il contrario”.

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

Delta Provincia RegioneRegionePORTO TOLLE

pag. 8

Parco di Ca’ Tiepolo intitolato a Lino Beccati

SANITÀ

pag. 8

Mantovani: “Sanità, la Regione ci convolga di più”

SPORT

pag. 15

Festa del Minivolley, Sessanta miniatleti in campo

Porto TolleTROFEO DI ACCELERAZIONE

La prima prova del tradizionale appunta-mento con il trofeo di accelerazione, arri-vato alla quinta edizione, si terrà a Porto Tolle nel Week end compreso tra il 12 e il 13 maggio prossimi. Alla competizione parteciperanno motociclette di varie cilin-drate che si confronteranno in uno sprinti di 150 metri. Per Informazioni tecniche: Motoclub Le Tre Isole tel. 340.3356108 - 346.6081700 [email protected]

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Rosolina, Porto Viro, Taglio di Po, Ariano, Porto Tolle per un numero complessivo di 15.457 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS Srledito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEE CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÀ LOCALE

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMAURO GAMBIN [email protected] JOVANE [email protected]

Chiuso in redazione il 26 aprile CENTRO STAMPA: ROTOPRESS INTERNATIONALLORETO, VIA BRECCIA (AN)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

AMMINISTRATIVE

pag.16

20 candidati, nessun simbolo di partito

SCUOLA

pag. 23

Sui dirigenti, l’ombra di nuovi tagli

MUSEI

pag. 24

Ai grandi fi umi l’ala dedicata al Medioevo

SANITÀ

pag. 26-27

Piano sociosanitario, ospedali in bilico

SOCIETÀ

pag. 28

Il nuovo ruolo sociale degli over 65

ARTE

pag. 31

Graphic Novel, romanzi e fumetti italiani

Giovedì 10 maggio, al museo IL CORPO COME TEMPIO

Riprende il percorso della Fiba Cisl, “La sapienza del cuore”. Idee per la formazio-ne degli adulti per cambiare mentalità ed aprirsi ad una nuova vita. Gli incontri sono aperti a tutti e ad ingresso gratuito. Il terzo appuntamento si terrà giovedì 10 maggio alle 21 nella sala Flumina del museo dei grandi fi umi in via G. Giro (angolo piazzale San Bartolomeo).

EDITORIALE

La crisi sta nei nomi dei veneti“Era un gran lavoratore”, infatti è la defi nizione che per prima esce dal cassetto dei ricordi quando ricorre la commemorazione di

un caro estinto, perché in forma speculare dice già tutto, aver dedicato molto tempo al lavoro, infatti, signifi ca averne dedicato poco alle stupidaggini, essere rimasto lontano per fi sica stanchezza da tentazioni e vizi e di essersi occupati del proprio lasciando stare la “roba” degli altri. Insomma ligio e probo, signifi ca gran lavoratore. Altrove i crumiri sono stati disprezzati ma per i veneti aver lavorato tanto e in silenzio ha signifi cato formarsi un’identità collettiva nel periodo delle grandi migrazioni verso l’Argentina o lo stato di Rio Grande do Sul. Veneto nel mondo signifi ca, gran lavoratore. Nei fi lm della commedia all’Italiana del dopoguerra i veneti sul set hanno quasi sempre interpretato il ruolo di servi o di contadini. Umili ma indispensabili. Il valore positivo riconosciuto al gran lavoratore è rimasto valido anche dopo l’arcadia felix del Veneto rurale, durante gli anni del boom economico, delle partite Iva, del “magna e desmentega” il “lavoratore” non ha subito attacchi morali nemmeno davanti all’evidenza del puro materialismo, dell’accumulo di ricchezza da esibire se non da ostentare. Il lavoro in Veneto è stato usato anche come salvacondotto per svincolare l’obbligo del rispetto dell’ambiente o più semplicemente delle regole. Chi viene nel nome del lavoro, può molto in una terra come la nostra, esiste un’idolatria dell’impiego che è stata effi cace anche nel tempo in cui non esisteva la disoccupazione e oggi che di lavoro non ce n’è tanto nei giovani rimane invalsa la volontà di identifi carsi nella propria professione tanto da esibirla in forma di status e per questo, in modo paradossale, non appartieni al sistema produttivo, evitano i lavori più umili anche se più remunerativi. Il lavoro in Veneto invece è ancora una forma di identità e per questo la crisi non è solo economica ma sociale e valorale insieme.

segue da pag. 1

Mauro Gambin - [email protected]

Marchi di qualità ambientale e certifi cazio-ne delle imprese, se ne parla da un po’ in

Polesine ma qualcuno è già passato alla via dei fatti tent’è che lo scorso 16 aprile sono stati consegnati a Rosolina i riconoscimenti

alle 12 eco-imprese certifi cate e al primo Comune registrato Emas della provincia di

Rovigo: Taglio di Po. Il tema è decisamente importante per un territorio che intende

come opportunità il turismo a vocazione ambientalista, ossia che si basa sulla

qualità delle acque par la balneazione e la “verginità” del paesaggio come attrazioni.

Da qui l’esigenza delle imprese di miglio-rare le proprie strutture, trasformandole in

aziende attente alle sostenibilità, attraverso la riduzione dei rifi uti prodotti e l’effi cienta-mento delle risorse (acqua, energia) oltre

che la valorizzazione dei prodotti tipici, l’enogastronomia, i valori della biodiver-sità, e degli enti pubblici che dovranno

impegnarsi per raggiungere la registrazione ambientale Emas. “Lo sviluppo sosteni-bile – ha spiegato l’assessore regionale Isi Coppola presente alla consegna dei

riconoscimenti – è oggi non solo doveroso ma anche attrattivo”.

Page 4: La Piazza del Delta - 2012apr n44

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

INFORMAZIONI UTILI

Dove e come si vota

Le elezioni comunali per la nomina del nuovo sindaco di Taglio di Po si svolgeranno domenica 6 maggio e lunedì 7 maggio. I seggi rimarranno aperti la domeni-

ca dalle ore 8 alle 22 e lunedì dalle ore 7 alle 15. A Taglio di Po gli elettori chiamati ad esprimere il loro voto saranno 7325 di cui 3581 maschi e 3744 femmine; tra di essi 172 voteranno dall’estero. Prima di votare occorrerà esibi-re un documento di riconoscimento e la tessera elettorale. La scheda di voto sarà di colore azzurro e per indicare la propria preferenza sarà necessario segnare con una croce

il simbolo della lista prescelta oppure sul nome del candidato sindaco ed indicare il cognome del candidato alla carica di consigliere comunale compreso nella lista collegata. Non è consentito il voto disgiunto. Le sezioni aperte saranno 11: sezione 1 – 2 presso l’asilo Monumento ai Caduti, sezione 3-9 presso la scuola G.B. Stella di viale Kennedy 63, sezione 4 – 5 – 6 – 7 presso la scuola media Elia Maestri di via Manzoni 1, sezione 8 presso l’ex scuola elementare di Mazzorno Destro, sezione 10 presso scuola elementare di Oca Marina e sezione 11 presso l’ostello di Gorino Sullam. All’unica lista collegata al sindaco vincente spettano i due terzi dei seggi assegnati al consiglio, nel caso di Taglio di Po sette consiglieri, e i restanti saranno ripartiti proporzionalmente fra le altre liste. Si.Bo.

Il Comune di Taglio di Po, con i suoi circa 8500 abitanti, vedrà per la prima volta, dal 1994, il dispiegarsi in campo di ben quattro liste di candidati alla carica di sindaco con

altrettanti 40 consiglieri in lizza per una poltrona in consiglio comunale. Il 3 aprile scorso, ultimo giorno utile per presenta-re le liste, il primo gruppo a presentare la documentazione è stato quello leghista di Isabella Ghinello; sono seguite a ruota la lista “Taglio di Po nel cuore – Marco Ferro sindaco”, la lista “Insieme per Taglio di Po – Siviero Sindaco” e infi ne la lista “Per Credere in Taglio di Po – Monica Moro Sindaco”. Da indi-screzioni trapelate solo poche ore prima del termine ultimo, si mormorava della possibile presenta di una quinta lista di Sini-stra Ecologia e Libertà, ma così non è stato. Isabella Ghinello, classe 1974, è la candidata sindaco della lista supportata dalla Lega Nord: “La nostra lista – ha affermato la Ghinello durante la conferenza stampa di presentazione – offre impegno e one-stà intellettuale con un programma serio, concreto e composito, ma comunque semplice: preferiamo porci obiettivi reali per poi magari sorprendere, se sarà possibile, i cittadini, con interventi qualitativamente alti”. I candidati consiglieri sono: Roberto Tita,

Paolo Berto, Wendy Marangoni, Silvia Pattaro, Andrea Toniolo, Stefano Paparella, Ana Esther Quintero, Claudio Zucconelli, An-drea Trombini e Cosetta Caramore. Marco Ferro, 43 anni, è stato sindaco dal 2009 fi no al 2 dicembre 2011. In questa nuova avventura lo affi anca una squadra composta dai con-siglieri che mai lo hanno abbandonato e da nuovi alleati: “Vi devo chiedere scusa - ha spiegato Ferro presentando la lista – perché non è naturale che un’Amministrazione cada, mi sento responsabile non in colpa, perché la scelta errata è stata quella farmi affi ancare da componenti non fi dati. Chiedo di nuovo la fi ducia per proseguire con il programma lasciato a metà”. Com-pongono la lista: Laila Marangoni, Luca Modena, Marco Rose-stolato, Lodovico Lionello, Silvia Ricchi, Franca Finessi, Mauro Canella, Nazzario Trombini, Giancarla Molon e Nicola Livieri. Francesco Siviero, 29 anni, è il più giovane candidato sindaco della storia di Taglio di Po. Appoggiano la sua candidatura il Pd, i Verdi e Fds. “La crisi economica – ha affermato Siviero nel presentare la lista - ci impone di razionalizzare le risorse presenti, valorizzando il patrimonio ambientale e culturale del territorio. Il nostro è un programma amministrativo, non

elettorale, perché non esaurisce la sua funzione nella sempli-ce vittoria delle elezioni, ma si propone come un vademecum per l’amministrazione reale del paese”. Compongono la lista: Margaret Crivellari, Dario Altieri, Maria Arillotta detta Marita, Daniele Dian, Gaia Di Giangiacomo, Alberto Fioravanti, Davide Marangoni, Doriano Moschini, Veronica Pasetto e Giancamillo Trapella. Monica Moro, 48 anni, è il candidato sindaco della lista appoggiata da Pdl, Fiamma Tricolore e La Destra: “L’o-biettivo principale della lista – ha spiegato la candidata nel suo intervento di presentazione - è quello di ricreare una città produttiva, vivibile e dai servizi effi cienti, ovvero una città a misura di tutti, in grado di trovare le motivazioni per essere traghettata oltre la diffi cile congiuntura economica”. Di seguito i nomi dei candidati: Luciano Tamburin, Giorgia Zanardi, Lauro Mantovani, Elisa Mancini, Marco Zanellato, Beatrice Arillotta, Damiano Girotti, Cristian Milani, Marco Marafante e Massimi-liano Semeraro. La presenza di un maggiore numero di liste, di candidati sindaci dall’esperienza diversifi cata e di numerosi nomi noti in ogni gruppo, lascia decisamente poco spazio alle certezze: i “giochi” possono defi nirsi di certo aperti.

di Silvia Boscaro

Quattro liste chiedono il consenso

dei cittadini, era dal 1994 che

non succedeva

Secondo le indiscrezioni tra

i candidati ci sarebbe dovuta essere anche

una lista di Sel

ELEZIONI AMMINISTRATIVEPer la poltrona del primo

cittadino sono scesi in lizza: Isabella Ghinello, candidata

sindaco della lista supportata dalla Lega Nord; Marco Ferro,

già sindaco dal 2009 al 2 dicembre 2011; Francesco Siviero, appoggiato dal Pd,

dai Verdi dalla Fds,Monica Moro, candidata sindaco

della lista appoggiata da Pdl, Fiamma Tricolore e La Destra Poker di candidati, sfi da all’ultimo voto

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555Argomento del mese

di Silvia Boscaro

Volti nuovi e vecchie conoscenze della politica taglioleseListe a confronto Le differenze tra il 2009 e oggi

La sfi da elettorale del 6-7 maggio prossimo si prospetta quanto mai avvincente. Assodata è la presenza di ben quattro candidati sindaco affi ancati da dieci candidati consiglieri ciascuno. Per ritrovare nella storia del Comune di Taglio di Po una presenza così “folta” di candidati sindaco occorre ritornare al 1994, con la presenza di Vincenzo Melone, Layla Marangoni, Bruno Moretto e Chiara Bovolenta in sfi da per la poltrona di primo citta-

dino. A causa della sfi ducia approvata nell’ultimo Consiglio Comunale avvenuto il 2 dicembre 2011, e che ha portato Taglio di Po al commissariamento, l’Amministrazione Ferro è quindi caduta dopo soli due anni e mezzo dalle elezioni del 2009 che l’avevano legittimata. Fu un mandato preceduto da un forte e marcato consenso elettorale: la lista di Marco Ferro “Costruiamo il Futuro a Taglio di Po - Marco Ferro Sindaco” aveva vinto la tornata elettorale sbaragliando la concorrente lista dell’ex sindaco Margaret Crivellari “Insieme per Taglio di Po – Continuità e Rinnovamento” portandosi a casa il 59,68% di voti contro il 40,31% della lista Crivellari, per un totale di 3292 voti contro 2224. La lista di Ferro, seppur civica, era comunque supportata da Pdl, Fiamma Tricolore, Lega Nord, Udc e An mentre la lista della Crivellari riceveva l’appoggio del Pd, Verdi e Rifondazione Comunista. L’affl uenza fu pari al 78,62% degli aventi diritto al voto. Lo schieramento di Ferro fu così composto da 11 consiglieri (Layla Marangoni, Federica Pozzato, Luciano Tamburin, Monica Moro, Mauro Canella, Giorgia Zanardi, Marco Rosestolato, Luca Modena, Lorena Tasso, Lodovico Lionello e William Casellato) cinque dei quali divennero assessori, mentre la lista della Crivellari si portò in consiglio comunale cinque consiglieri (Margaret Crivellari, Francesco Siviero, Renato Pregnolato, Alberto Fioravanti e Doriano Moschini). Curiosa è quindi la situazione attuale che vede la presenza di Monica Moro candidata a sindaco per la sua lista affi ancata, tra l’altro, da Luciano Tamburin e Giorgia Zanardi e supportata dal Pdl, Fiamma Tricolore e La Destra, mentre Layla Marangoni, Mauro Canella, Marco Rosestolato, Luca Modena e Lodovico Lionello supportano la ricandidatura di Ferro in una lista civica. La lista attuale del centro sinistra è invece compatta e formata da nuovi volti e dagli stessi ex consiglieri di minoranza ad eccezione di Renato Pregnolato.

Programma elettorale

Lavoro, opere, sociale e famiglia Ogni candidato ha un tema forte Ognuno dei quattro schieramenti in campo per queste elezioni comunali basa

la sua azione programmatica su particolari necessità e problemi nei quali oggi Taglio di Po si ritrova protagonista. Ogni lista si propone quindi ai cittadini con

un programma elettorale caleidoscopico e ricco di intenti, ma nello specifi co, ognuna di esse si concentra su un punto in particolare. La lista rappresentata dal candidato sindaco Monica Moro “Per Credere in Taglio di Po – Monica Moro Sindaco”, basa la sua campagna elettorale sul lavoro e sull’incremento all’imprenditorialità: “Prima di redigere il programma, - spiega la Moro – abbiamo fatto un sondaggio sulla popola-zione, chiedendo quale fosse la maggiore necessità e dai risultati è emerso il lavoro. Quindi, abbiamo deciso di focalizzare la maggior parte dei nostri sforzi sull’incremen-to dell’economia locale con iniziative tangibili, per poter creare nuovi posti di lavoro e dare respiro alle tante famiglie e giovani in diffi coltà. L’imprenditorialità di Taglio di Po, una volta considerata effervescente, deve trovare nuova linfa attraverso una “sburocratizzazione” delle pratiche”. La lista civica “Taglio di Po nel Cuore – Marco Ferro Sindaco”, pone alla base del suo programma d’intenti una specifi ca volontà: “La priorità per il nostro schieramento – sottolinea Marco Ferro – è quella di por-tare a termine sia tutte le opere iniziate nella mia precedente Amministrazione e mai portate a termine a causa della sfi ducia, sia quelle semplicemente pre-senti nel vecchio programma elettorale. Molte di queste sono state riprese in quello nuovo proprio per dare continuità a ciò che avevamo iniziato. Diventa quindi per noi fondamentale, completare le opere pubbliche già avviate, come la realizzazione della rotatoria nell’incrocio tra viale Kennedy e via Garibaldi e di quella tra la SP 46 e via san Basilio”. La lista rappresentata dal candidato sindaco Francesco Siviero “Insieme per Taglio di Po – Siviero Sindaco”, pone il sociale prima di tutto: “In questo momento particolare per il nostro paese – spiega Siviero – il sociale deve essere la priorità per chi si propone di amministrare il Comune di Taglio di Po. Occorrerà operare una mappatura delle necessità per poter avere un quadro analitico e globale. Nello specifi co, gli anziani, l’ampliamento dei servizi dell’Utap, la necessità di avere una casa, il sostegno alle famiglie con a carico diversamente abili, sono i punti del programma nei quali questa lista si identifi ca maggiormente. La crisi ci impone di operare scelte rigorose e di certo non eclatanti, e l’aiuto concreto alle famiglie e ai giovani deve essere il primo punto”. Infi ne, la lista supportata dalla Lega Nord con candidato sindaco Isabella Ghinello pone al centro dell’azione amministrativa la famiglia e i suoi componenti: “Nel merito delle iniziative dedicate, - spiega la Ghinello - è per noi fondamentale supportare le famiglie in diffi coltà attraverso aiuti concreti, come, ad esempio, un potenziamento degli asili nido e dei servizi per l’infanzia, l’istituzione di un servizio di mediazione familiare pubblico e gratuito e la promozione dell’associazionismo familiare cittadino”.

Molti interventi ma nessuno ragiona sulle disponibilità del bilancio

Si.Bo.

Poker di candidati, sfi da all’ultimo voto

In alto da sinistra: Marco Ferro e Isabella Ghinello.

Sotto Monica Moro e Francesco Siviero

Page 6: La Piazza del Delta - 2012apr n44

6 Porto Viro66 Porto Viro

Nella campagna di raccolta fondi deno-minata “Tende”, avente come tema “Alla radice dello sviluppo: il fattore

umano” la popolazione del Basso Polesine, Porto Viro è dimostrata sensibile e generosa nei 4 progetti internazionali in Kenia, Haiti, Congo ed Egitto, a testimonianza del fatto che alla radice dello sviluppo non ci sono principalmente strategie e progetti, ma la persona umana. Ad oggi sono stati inviati oltre 4.000 euro. Lo stesso Andreolli, tra i principali responsabili di Avsi, intervenendo al pranzo di Solidarietà, ha sottolineato che in diversi anni di progetti di cooperazione internazionale molti fondi sono stati sperpe-rati proprio perché dietro ai grandi progetti governativi non sempre ci sono persone responsabili che si prendono a cuore il desti-no delle persone. Andreolli ha sottolineato che ormai le organizzative non governative come Avsi sopravvivono quasi esclusivamen-te grazie alla raccolta fondi annuale e quin-di ha ringraziato il nostro territorio che si è rivelato negli anni uno dei più signifi cativi fi nanziatori dei progetti. Nel ringraziare tutti quelli che hanno collaborato, il responsabile a livello locale, Marco Tiengo, ha illustrato le iniziative nelle quali l’Avsi point di Porto Viro/Porto Tolle è stato coinvolto da novem-bre 2011 ad ora quali la serata promossa dalla Bibloteca di Porto Viro sull’adozione a tutto campo “un amore oltre confi ne”, il lancio della campagna Tende a livello locale con lo spettacolo teatrale “Non muoio nean-che se mi ammazzano”, la partecipazione con un banchetto ai mercatini di Natale con

la vendita di presepi provenienti da tutte le missioni del mondo, la presenza dei volonta-ri con una pesca di benefi cenza denominata “il Pozzo” nelle domeniche a teatro per ra-gazzi a Porto Viro, il pranzo di solidarietà al ristorante Marina 70 di Scardovari, incontri in orario scolastico con 700 ragazzi degli istituti comprensivi di Porto Viro, i cui alunni hanno raccolto 910 euro per il sostegno a distanza di due amici argentini, e Taglio di Po con la testimonianza di Valeria Presciutti e dei coniugi Ciantia, la collaborazione alla presentazione del libro “Amare ancora” di M. Camisasca.

Andreolli: “Dietro ai grandi progetti governativi non sempre ci sono persone responsabili”

SOLIDARIETÀ TENDE, PORTO VIRO RISPONDE

El.Ca.

Il percorso dell’Ente Parco Delta del Po per la nomina del nuovo direttore è giunto al termine. A darne voce, a seguito dell’ultimo consiglio

svoltosi nella sede di Ariano, è stato il presidente Geremia Gennari. Tutto ha avuto inizio con il bando indetto dal comitato cui hanno risposto ben 107 candidati per i quali, dopo la creazione di una commissione e di un gruppo di lavoro formati da Geremia Gennari, Giorgio D’Angelo e da Marinella Mantovani, che hanno visionato tutti i curricula e ne hanno estrapolato delle schede, si è giunti alla defi nizione di nove candidati per i quali è stata aperta la discussione che ha portato alla proposta di individuare due nomi nelle persone di Paolo Domenico Regina e Stefano Marchioro. I due candidati sono suc-cessivamente stati invitati ad un colloquio conoscitivo che si è sviluppato, al di là della presentazione dei curricula, sui temi riguar-danti le strategie di sviluppo e della promozione dei parchi in generale e del Delta del Po in parti-colare. “Nel comitato successivo – ha spiegato

Gennari all’unanimità dei presenti è stato ritenuto idoneo a ricoprire l’incarico di direttore, il dottor Stefano Marchioro e, come previsto dalla norma

della legge istitutiva, il comitato ha formulato la proposta al consiglio che procederà alla nomina di direttore. Dopo una breve discussione si è votato con 18 votanti e 18 voti favo-

revoli, individuando nella persona di Marchioro il direttore dell’ente”. A seguito di un provvedimen-to della giunta regionale, l’ente ha provveduto quindi alla richiesta della prescritta autorizzazione

alla Regione prima dell’assunzione e, attualmen-te, si è in attesa della risposta. Il curriculum di Marchioro corrisponde alla fi gura professionale prevista e richiesta dalla legge istitutiva del parco e dall’avviso pubblico e cioè “una documentata e adeguata preparazione per lo svolgimento di atti-vità a livello dirigenziale presso aziende private o pubbliche, enti pubblici, Regione o Stato ovvero di attività scientifi che o professionali; inoltre viene considerata elemento preferenziale un’esperien-za lavorativa caratterizzata dallo svolgimento di mansioni di direzione, organizzazione aziendale e particolare adeguata esperienza e professionali-tà nel campo del marketing territoriale”.

di Elisa Cacciatori

Per la convalida dell’assunzione manca ancora l’autorizzazione alla Regione

Nomine Il voto in consiglio ha raggiunto l’unanimità

Marchioro, presidente del ParcoLa casa di cura “Ma-

donna della Salute” ha incrementato mezzi e

personale del Centro Unico Prenotazioni. Sono quindi fi nite le lunghe attese tele-foniche per prenotare visite ed esami. Il Cup del presidio ospedaliero infatti, dopo l’in-gresso dello scorso giugno nel sistema provinciale di prenotazione, si è rinnovato. Il sistema che prevedeva prenotazioni a Porto Viro di visite ed esami anche per Adria e Rovigo ha comportato un aumento dei contatti verso il centralino, intasandolo. A questo si è aggiunto poi che gli addetti hanno dovuto dotarsi del software per le prenotazioni del Cup provinciale con un’interfaccia diversa rispetto a quella in uso precedentemente. Il risultato è stato che diversi utenti telefonavano al centralino per lamentarsi delle linee occupate. Molti poi si sono recati personalmente allo sportello per prenotare. “Abbiamo così deciso di incrementare gli addetti che rispondono al telefono – ha spiegato l’amministratore delegato della casa di cura Stefano Maz-zuccato - attingendo direttamente al personale già formato del call center di Rovigo. Si tratta di tre nuove unità che si aggiungono alle impiegate già presenti. Abbiamo potenziato le linee telefoniche, passate da tre a cinque, introdotto il sistema elimina code allo sportello e una risposta automatica al centralino che conserva sempre lo stesso numero, lo 0426360206. Tutto questo ha comportato un investimento com-plessivo annuo di 60 mila euro che ha fatto lievitare il tasso di soddisfazione, cioè il numero di telefonate che vengono evase dal Cup di Porto Viro, da un minimo del 44% a punte del 97% registrate in marzo”.

Madonna della SaluteCENTRO UNICO PRENOTAZIONI, RISOLTI I PROBLEMI

El.Ca.

NEWS

La commissione dell’ente che si è occupata di individuare il direttore

107 i curricula dei candidati presi in esame dalla comissione dell’ente

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8 Porto Tolle88 Porto Tolle

Doveva essere la data spartiacque e invece è arrivato un altro rinvio: il Consiglio di Stato si è preso altri venti giorni di tempo per decidere se

far proseguire o meno l’iter giuridico per la riconver-sione a carbone della centrale Enel di Polesine Came-rini. Una doccia fredda per i sostenitori del progetto, convinti di poter ricevere buone notizie da Roma. L’udienza dello scorso 13 aprile ha visto sfi lare tutte le parti in causa: Wwf, Greenpeace, Italia Nostra, Co-mitato Cittadini Liberi di Porto Tolle, il Consorzio Delta Nord e gli operatori turistici, schierati contro Enel e la riconversione. Il Consiglio di Stato deve operare un giudizio di ottemperanza, ovvero chiarire se l’i-ter potrà proseguire da dove era stato interrotto il maggio 2011 oppure ricominciare da capo. Nel corso dell’ultimo anno sono stati due gli interventi legisla-tivi, uno centrale e uno locale, operati nel tentativo di salvare la riconversione: un articolo dell’ultima manovra economica fi rmata Tremonti e la modifi ca della legge regionale che istituiva il Parco del Del-ta del Po per permettere l’insediamento di centrali con un impatto ambientale superiore a quelle di una centrale a metano. “Continueremo comunque a dare battaglia – ha detto Giorgio Crepaldi del comitato Liberi Cittadini – perché vengano rispettate le norme comunitarie”. Sull’altro fronte è particolarmente sobrio il com-mento giunto da Enel: “Aspet-tiamo con fi ducia l’esito del pro-cedimento, vogliamo concedere il tempo necessario affi nché la questione venga risolta nei tempi e nei modi che il Consiglio di Stato ritiene op-portuni”. Nel frattempo il tema Centrale Enel viene tenuto vivo nell’arena del dibattito politico: di recente il consiglio comunale di Porto Tolle ha respinto una

mozione del capogruppo di minoranza Claudio Bor-tolotti, che chiedeva la costituzione come parte civile

del Comune nel procedimento giudiziario in cui sono coinvolti i vertici dell’azienda energetica. I capi d’imputazione attengo-no principalmente all’omessa collocazione di impianti ed ap-parecchi destinati a prevenire

disastri e infortuni sul lavoro all’interno della centra-le, oltre alla mancata prevenzione dell’insorgenza di malattie respiratorie e cardiovascolari. Nonostante il “no” alla richiesta di Bortolotti, il sindaco Silvano

Finotti ha negato con forza l’ipotesi di una mancata costituzione nel processo: “Da più di un anno abbia-mo affi dato l’incarico a un legale per valutare come muoverci. Presto avremo una relazione dettagliata sul rinvio a giudizio degli imputati Enel e in Giunta valuteremo. Non siamo affatto succubi di Enel, come invece si vuol far passare. Ci siamo costituiti parte civile in passato e non ho mai escluso che non si possa fare nuovamente in questo processo. Siamo appena ad aprile e abbiamo tempo per procedere entro settembre. Bortolotti sta strumentalizzando la questione e ribadisco che per l’argomento si tratta di bassissima speculazione politica”.

di Alessandro Orlandin

Centrale di Polesine Camerini Rinviata la sentenza del Consiglio di Stato

Riconversione, ancora nessun pronunciamento

Le operazioni per il passaggio al carbone sono state interrotte lo scorso maggio

L’organo amministrativo deve operare un giudizio di ottemperanza, ovvero chiarire se l’iter potrà proseguire da dove era stato interrotto oppure ricominciare da capo

Bortolotti ha chiesto al Consiglio di costituirsi parte civile. Il no di Finotti

A partire dal 29 aprile il parco comunale di viale Brodolini a Ca’ Tiepolo porterà il nome di Lino Beccati, portotol-lese onorato nel 1941 con la Medaglia d’Oro al Valore

Militare. La cerimonia di intitolazione sarà accompagnata da tutti i crismi dell’uffi cialità: la presenza di autorità civili e militari, la celebrazione della messa offi ciata dal vicario generale del vescovo don Francesco Zenna, la svelatura di una targa commemorativa e la consegna ai familiari di una speciale edizione della bandiera tricolore. Beccati nacque

nel 1913 a Porto Tolle e si arruolò volontario nella Regia Marina nel 1931 come meccanico navale. Nel 1940 venne trasferito a La Spezia presso la X Flottiglia Mas dove iniziò un duro addestramento, prevalentemente rivolto a opera-zioni notturne con mezzi d’assalto di superfi cie: raggiunse il grado di secondo capo e nel marzo 1941 venne scelto per una pericolosa missione nella Baia di Suda, a Creta, avamposto occupato dalla marina britannica. Assieme ad altri cinque compagni contribuì ad affondare un incrociatore

inglese e una petroliera greca prima di essere catturato e successivamente rilasciato al termine del confl itto. Al ritorno in patria continuò il servizio presso la Marina Militare repub-blicana assumendo vari incarichi e raggiungendo il grado di Capitano di Fregata. Beccati è scomparso nel 1999. L’impresa compiuta da lui e dai suoi compagni colpì par-ticolarmente i vertici militari inglesi, che riservarono parole di encomio agli italiani per il coraggio dimostrato in una missione ritenuta impossibile.

NEWS Intitolato a Lino BeccatiIL PARCO COMUNALE DI VIALE BRODOLINI A CA’ TIEPOLO

Al.Or.

La riorganizzazio-ne del sistema sanitario della

Regione Veneto an-drà o meno a toccare gli attuali servizi of-ferti alla popolazione polesana? Il dibattito infuria, soprattutto nelle sedi di partito. Da una parte il cen-tro-destra intento a rassicurare i cittadini sulla bontà dell’ope-razione, dall’altra il variegato fronte degli scettici. A quest’ulti-mo sembra essere iscritta anche Silvana Mantovani, che a Porto Tolle ricopre l’incarico di assessore alle politiche sociali e invoca un maggiore coinvolgimento degli enti locali nei piani di riassetto studiati a Venezia. “Scelte di questa portata – ha dichiarato la Mantovani - ancorché motivate da sacrosante ragioni di eliminazio-ne di sprechi, non possono essere assunte dalla Regione senza un minimo di confronto e discussione con i sindaci. Oltre a questo cre-do che ai cittadini, indipendentemente da quale sarà la sede della futura azienda sanitaria, debbano essere date ampie garanzie sul mantenimento dell’attuale livello dei servizi sanitari e sociali che, con tanta fatica si sono conquistati”. La commissione regionale incaricata di studiare la riorganizzazione delle aziende sanitarie per il momento sembra orientata a una riduzione delle sedi da ventuno a quindici. Nel caso specifi co della provincia di Rovigo si andrebbe verso la fusione tra le Ulss 18 e 19 di Adria e Rovigo. Una prospettiva smentita dai principali esponenti polesani del Pdl come Mauro Mainardi e Maria Luisa Coppola. Anche e soprattut-to a loro si rivolge la Mantovani: “Mi auguro però che si possa ancora discutere sull’argomento e chiedo a chi è in maggioranza in Regione Veneto di mantenere la loro promessa, ovvero quella di difendere i diritti del territorio. Il Delta del Po merita le stesse opportunità e le stesse attenzioni che sono riservate e concentrate nel resto del Veneto”.

NEWS

Riorganizzazione del sistema sanitario MANTOVANI: “LA REGIONE CI COINVOLGA DI PIÙ”

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Messaggio politico elettorale

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Dopo il successo della manifestazione “Una Voce nel Delta”, organizzata lo scorso febbraio in sala Europa, l’associazione “Noi”, affi liata all’Oratorio San Fran-

cesco d’Assisi, ha attivato in questi giorni una nuova splen-dida iniziativa, in grado di incrementare l’offerta ricreativa del patronato della parrocchia e far affl uire un maggior numero di giovani e famiglie. L’iniziativa prevede la risiste-mazione del preesistente campo di calcetto, chiamato più comunemente “campetto dei frati”, ricoprendolo con uno strato di manto erboso e sistemando le attrezzature del

campo. “Per la realizzazione di questa iniziativa – ha spie-gato Daniele Passarella, componente dell’associazione – molti volontari, anche esterni, ci hanno dato una mano per la ricerca di sponsor utili per coprire la cifra da sostenere per la riqualifi cazione del campo. Tale iniziativa, infatti, non graverà in alcun modo sul bilancio della parrocchia e i costi saranno sostenuti interamente dal circolo “Noi”. Il campo sarà largo 50 metri e profondo 25 metri per un totale 1250 metri quadri. “Proprio per l’importante ampiezza del terreno, - ha proseguito Passarella – abbiamo proposto un

metodo originale per contribuire alla realizzazione: è già possibile “donare” 10 euro per ogni metro quadro del campo oppure per le aziende contribuire per lotti da 25 metri quadri”. La recinzione del campo, composto da 50 moduli composti ognuno da 25 metri, sarà coperta dagli striscioni pubblicitari delle aziende che vorranno contribuire. Inoltre, all’interno dell’oratorio, è già collocato un poster di grandi dimensioni che raffi gura la grafi ca del campo suddi-visa in quadratini, uno per ogni metro quadro. All’interno di ogni quadratino sarà inserito il nome e il cognome di chi

ha effettivamente “offerto” la quota per il metro quadro o per l’intero modulo da 25 mq. L’incasso totale, ipotizzato attorno ai 12.500 euro, sarà utilizzato per coprire il co-sto della posa del manto, spesa di circa 6.250 euro e per predisporre gli impianti di irrigazione, la manutenzione, i costi di gestione e l’acquisto di attrezzature per il campo. Chi desidera contribuire può rivolgersi al bar “Pausa Caffè” oppure direttamente al direttivo dell’associazione “Noi”, presente con almeno un componente ogni giorno dopo le 16 in patronato.

di Silvia Boscaro

Alla struttura sportiva serve un nuovo manto erboso e un impianto di irrigazione. Il costo dell’intervento dovrebbe aggirarsi attorno ai 6.250 euro

Iniziative L’associazione “Noi” e l’attività ricreativa del patronato

Alcuni membri dell’associazione “Noi” davanti al poster con i quadranti da rimepire

con i nomi dei donatori

Grande festa nelle piazze centrali di Taglio di Po nel lune-dì di pasquetta. Come ormai da consuetudine, il centro di Taglio di Po si è animato, anche grazie ad una breve

tregua del maltempo, di numerose famiglie e giovani incuriositi dalla vasta distesa di Fiat 500, parcheggiate in piazza Venezia in occasione dell’ottavo “Raduno del Delta Fiat 500”, intitolato

alla memoria di Danilo Schiavon, organizzato dal Ferrari Club Basso Polesine in collaborazione con la Pro Loco e che ha visto l’iscrizione di ben 87 equipaggi. Le numerose utilitarie, rimaste in sosta fi no alle 10.30, hanno attirato un nutrito numero di appassionati e semplici curiosi per ammirare le vetture. Dopo la benedizione di padre Adriano Contran, le 500 hanno lasciato il centro di Taglio di Po per dirigersi verso Villa Avanzo dove l’organizzazione ha offerto un aperitivo. Gli iscritti hanno poi proseguito il giro, con successiva sosta per il pranzo e le fi nali

premiazioni di rito. In concomitanza, e per tutta la giornata, nelle piazze del centro, la Pro Loco ha organizzato il tradizio-nale “Cozzo delle Uova”, gioco condotto dal vice presidente Paolo Fabbri e dal consigliere Doriano Moschini. Ai due fi nalisti sono andati in premio due uova giganti di cioccolato consegna-ti dalla presidente Luisa Tiengo. Infi ne, nel pomeriggio, per il terzo anno consecutivo, si è svolta l’emozionante sfi lata degli sposi con abiti d’epoca, evento clou e conclusivo della splendida giornata di festa. Si.Bo.

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PORTO VIRO – UNIFAMILIARE – Cl.En.”G” – Contarina centro, unifamiliare al P.T. di mq.100 oltre a garage mq.30. Soggiorno, cucina, 2 matrimoniali,

ripostiglio e ampio bagno. Ampia corte. Necessari piccoli interventi di ordinaria manutenzione. Rif.P293 Euro 160.000,00 tratt.

PORTO VIRO – UNIFAMILIARE – Cl.En.”G” – Zona Contarina, centro, unifamiliare libera sui 4 lati su 2 livelli per un totale di mq.310 : entrata, taverna con cucina, studio, 2 bagni, locale caldaia, garage, soggiorno, pranzo, cucinotto, 3 letto, terrazzi e porti-cato. Corte di mq.320. Rif.P298 Euro 220.000,00

PORTO VIRO – SCHIERA RISTRUTTURARE – Cl.En.”G” – Zona Taglio di Donada, casa in riga da ristrutturare su 2 livelli di mq.150 oltre a corte privata antistante e retrostante di oltre mq.250 . Nel tempo l’abitazione ha ricevuto opere di ordinaria manutenzione. Rif.P299 Euro 78.000,00 tratt.

PORTO VIRO – APPARTAMENTO NUOVO LO-CATO – Cl.En.”G” – Zona Contarina centro, ap-partamento P.1° con entrata indipendente di mq.70, completamente ristrutturato ed arredato nuovo. Loca-to con contratto residenziale al canone annuo di euro 4.800,00. Rif.P300 Euro 90.000,00 tratt.

PORTO VIRO – UNIFAMILIARE – Cl.En.”G” – Unifamiliare parzialmente da ristrutturare su due livelli di mq.99 oltre a cantina e ripostiglio di mq.39. In corpo staccato garage di oltre mq.20 . Ulteriore abitazione staccata a P.T. di mq.37 ottima per costi-tuire bilocale indipendente. Tutto inserito in mq.500 circa di corte. Rif.P301 Euro 80.000,00 tratt.

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PORTO VIRO – UNIFAMILIARE – Cl.En.”G” – Contarina centro, unifamiliare al P.T. di mq.100 oltre a garage mq.30. Soggiorno, cucina, 2 matrimoniali, ripostiglio e ampio bagno. Ampia corte. Necessari

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Messaggio politico elettorale

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segue da pag. 1

Dal periodo post-bellico si è vieppiù trascurato il fondamentale rapporto tra sviluppo e compatibi-lità idrauliche ed i Governi hanno continuato a porre poca attenzione a quella che oggi è un’evidente priorità per qualsiasi prospettiva di rilancio dell’economia del Paese. Non mancano certo le conoscenze e

i dati sullo stato del territorio (dalle Autorità di Bacino ai Consorzi di bonifi ca) e, accanto alla giusta riforma della Protezione Civile, serve un Piano Straordinario di Manutenzione del Territorio, cui deve accompagnarsi l’azione quotidiana di adeguamento del re-ticolo idraulico; in questo, occorre una forte sinergia con gli enti territoriali, in particolare fra Consorzi di bonifi ca e Comuni. L’Anbi lo evidenzia da tempo e, da ormai tre anni, produce un Piano Nazionale per la Riduzione del Rischio Idrogeologico, tuttora di-satteso in un Paese, dove si segnalano 500.000 frane ed oltre un milione di edifi ci a rischio idrogeologico, tra cui centinaia di ospedali e scuole.

In questo quadro – conclude - le donne hanno un compito importante non solo nella diffusione della conoscenza, ma ormai anche nella governance dell’equilibrio ambientale del Paese per evitare che, con un’effi cace immagine, a novembre l’Italia sia sempre sott’acqua.”

Difesa idraulica serve prevenzione

*Presidente Federcoopesca-Confcooperative Veneto

L’Intervento

di Anna Maria Martuccelli*

12 Sguardo a Rovigo1212 Sguardo a Rovigo

La provincia di Rovigo continua ad essere la ca-pitale degli autovelox, mantenendo un primato tutt’altro che meritorio sul panorama nazionale.

Contro un problema che potrebbe diventare presto emergenza sociale, a cui si affi anca il caro benzina, prosegue implacabile la battaglia del comitato “Sos Polesine”, nato nel 2009 per merito di alcuni citta-dini capeggiati da Leno Zanetti, al fi ne di togliere le “micidiali trappole” dalle strade, specialmente in un momento di crisi così preoccupante per l’intera collettività.

Sono oltre 1000 gli iscritti attuali al comitato, guidati dall’agguerrito presidente Zanetti, consulen-te del lavoro di Ariano Polesine, che fa notare come, soltanto nel tratto di strada Romea tra Rosolina ed Ariano, siano collocati ben 8 autovelox, per un tota-le di 97 velox sparsi nei 50 comuni del Polesine, a fronte della recente installazione di due nuovi “mo-stri gialli” a Melara e Bergantino.

Scopo principale del comitato è l’eliminazione dei rilevatori di velocità e dei T-Red semaforici lungo le strade polesane, che Zanetti defi nisce “la nuova peste del Polesine, poiché massacrano intere fami-glie e imprese, già in grossa diffi coltà per mancanza

di lavoro e crisi dilagante”. E ricorda come nel 2011 l’incasso totale derivante dalle sanzioni stradali nel Polesine sia stato di 30 milioni e 200 mila euro. “Capisco l’ansia dei comuni per fare cassa, ma non è questo il giusto modo per risanare le fi nan-ze - prosegue - anziché colpire così pesantemente i guidatori, non certo per ragioni di sicurezza e tutela stradale, quanto per motivi puramente economici, i nostri politici dovrebbero risparmiare sui loro sprechi, come le tante consulenze inutili e costose, nonché contrastare il clientelismo delle partecipate che versano milioni di euro ai componenti di decine di consigli di amministrazione”.

Il movimento è tuttora impegnato in maniera seria e costante a difesa dei cittadini, mediante ma-nifestazioni, sit in, raccolta fi rme e assistenza nei ricorsi al giudice di pace contro le numerose multe. Nell’attesa di avere udienza col prefetto di Rovigo, Zanetti non molla il bersaglio e valuta la possibilità di nuove raccolte di fi rme, come in passato è acca-duto anche Rovigo, con i suoi 5,6 milioni di euro incassati nel 2009 per sanzioni amministrative, diffondendo le iniziative a tutti i comuni ove si usino i “mostri gialli”. E se un tempo anche Zanetti militò

nella politica, ora esclama categorico: “Io ormai ho fatto un passo indietro tempo fa e confermo la mia decisione. Gli amministratori pubblici dovrebbero essere onesti con i cittadini. L’importante adesso è fare fronte comune contro le angherie, quali queste gabelle indecenti, che seguono il solo vergognoso criterio di far affl uire denaro nelle casse comunali”.

di Melania Ruggini

Iiniziative La battaglia del comitato “Sos Polesine”

“Gli autovelox servono solo a fare cassa”

I nuovi autovelox, inseriti direttamente nel guardrail per aumentarne il mimetismo

Con i rilevatori di velocità lo scorso anno sono stati raggranellati 30 milioni e 200 mila euro

Zanetti: “La nuova peste del Polesine, massacra intere famiglie e imprese, già in grossa diffi coltà”

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14 Cultura locale1414 Cultura locale

Si può dire che solo a partire dal Quat-trocento, e precisamente dal 1484 e dalla cosiddetta “guerra di Ferrara”

che contrappose il papato, gli Estensi e i loro alleati alla repubblica di San Marco, il Polesine abbia effettivamente fatto parte del Veneto. Prese vigore allora quel proces-so d’integrazione profonda, soprattutto con l’economia veneziana, che ha dato al Pole-sine il suo volto moderno e attuale, e che ha costituito lo scenario per la progressiva affer-mazione di Rovigo come capitale provincia-le. Ma per i secoli precedenti, la storia delle terre tra Adige e Po è una storia veramente diffi cile da ricostruire perché per l’alto e il pieno medioevo se non ci sono città (e dun-que se non c’è un episcopato) e se non ci sono grandi istituzioni ecclesiastiche (come i grandi monasteri) di documenti scritti se ne producono pochi, e se ne conservano pochissimi; e quei pochi sono dispersi tra Venezia, Ravenna, e Ferrara. Naturalmente, l’erudizione rodigina e polesana in genere si

è occupata molto, a partire dal Settecento, anche di medioevo. Ma sono mancate sino ad oggi edizioni scientifi che, che consentano agli studiosi di condurre su basi certe gli ap-profondimenti sulla storia politica, sociale, economica (e cioè agraria) di queste terre così diffi cili dal punto di vista ambientale. Il “Comitato per la pubblicazione delle fonti relative alla Terraferma veneta”, da sempre sostenuto dalla Regione del Veneto, viene fi nalmente a toccare l’attuale provincia di Rovigo, un’area che non era ancora stata inserita nella collana. Tra i progetti che esso coltiva c’è anche l’edizione critica della più importante fonte documentaria del Polesine medievale, il Catastico dell’episcopato di Adria conservato a Monaco di Baviera. Ma

un risultato importante di questo impegno è già concreto e tangibile, e si tratta di un importante volume che pubblica “I cartula-ri di San Pietro in Maone”, un monastero benedettino oggi scomparso ubicato non lontano dalla città, che ebbe il suo periodo di massimo fulgore nel secolo XII e decadde dal Duecento, sino a che il suo patrimonio fu attribuito al convento olivetano di San Bar-tolomeo di Rovigo; e per questo i documenti sono arrivati all’archivio dell’Accademia dei Concordi. Il progetto di raccogliere e pub-blicare i documenti (dal XII al XV secolo) di questo monastero fu concepito da un gran-de storico delle campagne venete prematu-ramente scomparso, Sante Bortolami, ed è stato portato a termine da due studiosi auto-revoli come Donato Gallo e Primo Griguolo. Cosa ci raccontano questi documenti? Le diffi cili condizioni ambientali di queste terre “anfi bie”, solcate da numerosi corsi fl uviali sfocianti nelle aree deltizie e lagunari. Ci raccontano del lento sforzo di antropizzazio-

ne e di “agrarizzazione del paesaggio” che generazioni di coloni, lavorando sulle terre del monastero, compirono con fatica. Ci rac-conta di trasformazioni lente, ma profonde, non solo ambientali, ma anche “culturali”, per l’infl usso della chiesa ravennate (dalla quale San Pietro in Maone dipendeva). Documenti apparentemente aridi e poco eloquenti, ma in realtà cruciali per compren-

dere il rapporto tra uomo e ambiente: sino a che nella seconda metà del Quattrocento il cerchio si chiude. I beni del monastero sono assegnati agli olivetani di San Bartolomeo, una delle chiese “cittadine” più importanti, che costituiscono un elemento non trascu-rabile dell’affermazione urbana di Rovigo e di quella che sarà la sua classe dirigente in età moderna.

Raccolti i documenti che parlano del Medioevo nella provincia rodigina. Finora erano mancate edizioni scientifi che

Pagine di storia E’ stato presentato il volume I cartulari di San Pietro in Maone

I lunghi secoli bui del Polesine

La testimonianza più importante dell’epoca medioevale del Polesine è l’abbazia della Vangadizza

Un periodo diffi cile da ricostruire, gli archivi tacciono, i reperti mancano

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Nella domenica in cui l’intero mondo del calcio si è fermato per rifl ettere sul dramma di Piermario Morosini, a Porto

Tolle si è cercato di celebrare i valori positivi dello sport attraverso la pallavolo. Al Palazzet-to dello Sport si sono date appuntamento Scar-dovari Volley, Ellepi Porto Viro e Virtus Taglio di Po per dare vita alla Festa del Minivolley. Circa sessanta miniatleti hanno giocato in un palazzetto gremito da genitori, nonni e amici, in un clima di festa che ha mostrato il vero gusto dello sport giocato con entusiasmo dalle bimbe e dai bimbi, felici solo perché stavano giocando a pallavolo divertendosi. Le dodici squadre sono state divise in tre gruppi secondo le abilità: nella disciplina della palla rilanciata si sono cimentate le bambine più piccole in mini partite di due set, mentre nel secondo gruppo, il Minivolley di Primo livello, le giovanissime atlete hanno deliziato la platea con quindici ti-ratissime partite. Il terzo gruppo ha visto all’o-pera le giocatrici più esperte: in mostra buoni fondamentali, segno del lavoro costante dei

coordinatori tecnici sempre attenti e prodighi di consigli. Alla fi ne tutte vincitrici e dunque tutte premiate con medaglie e coppe ricordo alle società partecipanti. Immancabile fi nale con un’abbondante merenda, curata dallo staff dello Scardovari Volley per un bel pomeriggio passato insieme a giocare e divertirsi. Mirco Mancin, vice presidente dello Scardovari Vol-ley ha commentato così la giornata: “Prima di tutto vorrei ringraziare tutti quelli che si sono prodigati per questa giornata, dai genitori che hanno preparato i campi, agli allenatori agli ar-

bitri ai dirigenti che hanno badato ai bambini, e per ultime, ma per questo non meno impor-tanti, le mamme che hanno curato la meren-da e l’intrattenimento post gare. Per tutta la Società giornate come queste sono un vanto, e per tutti noi vedere scorrazzare per i campi da gioco un esercito di mini-pallavolisti è un’e-mozione unica. Questi atleti rappresentano il futuro di uno sport che ha sempre più bisogno di attenzione, di sponsor e di infrastrutture per poter crescere ed accogliere al meglio le sem-pre maggiori richieste di partecipazione”.

di Alessandro Orlandin

Sessanta miniatleti in campo per divertirsiNEWS

Per una volta è il caso di fare uno strappo alla regola, lo impongono i tempi: nel momento in cui i lettori terranno in mano questo giornale l’appassionante volata a tre che

vede coinvolte Delta Porto Tolle, Venezia e Legnago sarà prati-camente risolta. Scriverne sarebbe come tentare di ipotizzare le svolte di un thriller ricco di suspance: infatti al momento di andare in stampa deve ancora consumarsi la decisiva serie di tre partite che deciderà le sorti del girone C del campionato nazionale dilettanti. Vale allora la pena di soffermarsi su un caso di cronaca sportiva che ha creato discreto interesse nel weekend contrassegnato dalla scomparsa in campo di Piermario Morosini, giocatore del Livorno deceduto sul campo del Pesca-ra in un incontro di serie B. Come è noto, tutti i campionati – dalla Serie A alla Terza Categoria – sono stati sospesi dalla Figc in segno di lutto. Una pausa di rifl essione che ha creato senz’altro un dibattito intenso sull’utilità di rimanere fermi. A rinfocolare la polemica sulle pagine sportive locali del lunedì è la scelta di Tagliolese e Mesola di giocare un’amichevole nel pomeriggio della domenica senza calcio. Il fatto che Taglio di Po sia la città che dieci giorni prima ha dato l’addio a un altro giocatore morto in campo, il pallavolista Vigor Bovolenta, crea un bizzarro corto-circuito che scatena la polemica. “Ma come – si sono interrogati i critici – la squadre del paese di Vigor decide di sorvolare su un altro lutto sportivo?”. Frettolosamente la dirigenza della Tagliolese fa marcia indietro il giorno seguente, di fatto scusandosi della controversa decisione di giocare comunque, seppure come forma d’allenamento. Un atteggiamento peraltro diametralmente opposto a quello adottato sulla sponda ferrarese dal Mesola. L’allenatore dei bianco blu Luigi Palmonari ha dichiarato: “E’ stato solo un allenamento con la Tagliolese, tutti quelli che hanno potuto si sono allenati in questa domenica, dalla serie A in giù. Siamo andati a Taglio di Po perché il nostro campo, dopo le piogge, si sarebbe rovinato. Siamo consapevoli del dramma che è avvenuto, anzi, abbiamo anche osservato un minuto di raccoglimento: siamo molto rispettosi, non vorrei che su questa cosa si giocasse ulteriormente”.

Calcio e polemiche TAGLIOLESE IN CAMPO MALGRADO IL LUTTO

Al.Or.

Il Gruppo Canottieri di Adria è quasi un’isti-tuzione all’interno della città non solo per le sue attività e la partecipazione alla vita

cittadina ma anche per lo spirito che pervade questi atleti che da quasi vent’anni portano l’entusiasmo e la voglia di conoscere i luoghi ed esplorare il Delta. Si terrà il prossimo 24 giugno, la manifestazione fi ore all’occhiello, organizzata in sinergia con l’Associazione Kayak Porto Viro “In Canoa nel Delta del Po”, giunta quest’anno alla tredicesima edizione. L’evento si svolge ogni anno con un itinerario diverso tra canneti e spiagge del Delta e si conclude con l’assaggio di prodotti tipici polesani, lasciando nella memoria dei canoisti provenienti da gran parte delle pe-nisola un’esperienza irripetibile altrove. La Canottieri Adria è stata fondata nel dicembre 1993 da un gruppo di appassionati di que-sto sport che hanno scelto di rifarsi all’omo-nima società operante sulle rive del Canal-bianco durante gli anni trenta. Conoscenza del territorio e amore per le sue tradizioni hanno portato questo gruppo di professioni-sti dell’attività remiera a promuovere fi n da subito famose manifestazioni cittadine e di partecipare fi n dalla fondazione ai campio-nati della Federazione Italiana Canoa Kayak riportando parecchie vittorie nei campi di gara, grazie anche alla formazione di un team di valorosi atleti di spicco, frutto di un intenso allenamento tecnico in fi ume e da una mirata attività in piscina. II programma che il gruppo intende intraprendere si articola nella duplice direzione della valorizzazione

dei percorsi canoistici del Canalbianco (ca-noa olimpica) e in genere del Delta del Po (canoa turistica). Inoltre negli anni il gruppo è sempre stato attivo e attento all’inseri-mento dei diversamente abili alla pratica dello sport, e ha dedicato a loro la sezione Handykayak. Attualmente la società è iscrit-ta alla Uisp (Unione Italiana Sport per Tutti) e partecipa a quasi tutte le manifestazioni e ai raduni da essa organizzati. Negli ultimi anni, per ovviare al fatto che la sezione ago-nistica stia un po’ arrancando per carenza di nuove leve, la Canottieri Adria ha elaborato un progetto tutto dedicato alle scuole, per sensibilizzare i giovani a praticare uno sport completo a contatto con la natura in totale sicurezza. Fin ora hanno aderito al progetto con grande entusiasmo scuole di Porto Tolle e dalla città di Cento (Ferrara). Ovviamente l’obiettivo della società sarebbe però quello di “giocare in casa” e trovare l’appoggio di scuole adriesi pronte a mettersi in gioco con loro. Per chi volesse provare l’emozione di questo sport la società è a disposizione pres-so la sede in via Leonardo da Vinci in centro ad Adria tutti i sabato pomeriggio dalle ore 15.

Associazioni e programmiCANOTTIERI ADRIA, LO SPORT, LA PASSIONE E LE INIZIATIVE

Ma.Ce.

Il gruppo adriese si è costituito nel 1993

Festa del minivolley I valori positivi dello sport

LO SPORT in PRIMO PIANOin PRIMO PIANO

Un momento di esultanza della compagine bianco-blu

La morte di Piermario Morosini ha fermato il mondo del calcio

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VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

In Polesine le elezioni si giocano, in un turno unico, tra i candidati sindaco e la relativa cre-dibilità nei confronti dell’elettorato: questa la

rifl essione che si può globalmente trarre in rap-porto alle liste elettorali (presentate il 3 aprile) per le elezioni del 6 e 7 maggio. In Polesine sembra insomma che gli schieramenti politici passino in secondo piano rispetto alle individua-lità dei candidati sindaco, che sono complessiva-mente 20 tra i comuni di Badia Polesine, Fratta Polesine, Lusia, Taglio di Po, Trecenta, Giacciano con Baruchella, quest’ultimo con un solo candidato. Comples-sivamente i candidati nei 6 consigli comunali sono 183 e tra di loro le quote rosa sono 53, ossia il 30%, tra cui 8 candidate sin-daco. Altro dato evidente: tutte le liste civiche si presentano senza il simbolo del partito, che rimane dunque in ombra rispetto alla faccia del candidato. Tra i comuni, spicca il singolare caso di Giacciano con Baruchella, ove si è presenta-ta un’unica lista, “Uniti nei valori e nelle idee” (dalla parte del sindaco uscente Natale Pigaiani) e che sostiene l’attuale vicesindaco Mariella Spe-randio (58 anni, imprenditrice agricola). Infatti proprio all’ultimo Francesco Verzola (area socia-lista) si è ritirato; in pratica saranno eletti tutti i candidati, per cui nel futuro consiglio comunale

non ci sarà opposizione alcuna, almeno sulla carta. Tra i due comuni polesani commissariati, Taglio di Po e Badia Polesine, quest’ultimo sarà teatro della sfi da tra Canzio Bonazzi (avvocato, dirigente del Ss Rugby Badia), per i moderati di centro, l’indipendente Adino Rossi, l’ex sindaco Gastone Fantato (geometra, sindaco dal ’70 al 75 e dal 2009 al 2011) e Barbara Tomì (avvo-cato, atleta a livello mondiale), candidata della Lega Nord appoggiata dal Pdl. Dopo il secondo

commissariamento con-secutivo, dopo Gastone Fantato, rispunta anche il nome di Paolo Mene-ghini, che prima aveva fatto il possibile per farlo cadere, mentre ora

cercherà di sostenerlo. A Taglio di Po sono due le quote rosa in corsa per la poltrona da sindaco: Monica Moro (“Per credere in Taglio di Po” - Pdl, Fiamma e La Destra) e Isabella Ghinello di Lega Nord, che si contendono la poltrona assieme a Francesco Siviero del Pd e l’ex sindaco Marco Ferro. Anche a Lusia la sfi da si tinge di rosa, con Paola Seno (62 anni, cantante lirica, segretaria della Pro Loco) e la lista civica “Lusia nel cuore” e Manuela Pasqualini (58 anni, attivista nel volontariato, nell’Avis e nella Pro Loco) della Lega; Mirko Massaro (35 anni), ex assessore allo sport e Cultura dal 2002 al 2007, è invece

sostenuto dal Pd nonostante la formazione apo-litica, mentre Luca Prando (43 anni, già candi-dato nella scorsa amministrazione e capogruppo di minoranza in consiglio comunale) è appog-giato dalla segreteria del Pdl ma vanta anche esponenti del Pd nella sua lista. La Lega Nord annovera una candidata anche a Trecenta: Cin-zia Tomasini (40 anni, casalinga) corre insieme alla civica “Impegno civico per Trecenta”. Suoi sfi danti sono il sindaco uscente di centrodestra Antonio Laruccia (63 anni, uffi ciale di artiglieria in congedo) e il vicepresidente della Provincia Guglielmo Brusco (60 anni, più volte consigliere comunale in paese), appoggiato della sinistra. La sfi da sarà avvincente, anche perché il comu-ne è roccaforte del centrodestra dal ’98, in un incremento costante di consensi che approdano nel 2007 alla vittoria di Laruccia col 53,31% (1073 voti). Anche a Fratta Polesine compare un altro esponente della Provincia, il presidente Tiziana Virgili (52 anni, medico e sindaco del comune dal 1996 al 2002), appoggiata dal Pd, che se la gioca contro l’attuale vicesindaco Gian-carlo Olivieri (53 anni, docente di matematica e fi sica), sostenuto dal sindaco uscente Riccardo Resini e da una parte della sinistra, mentre per il centrodestra dovrà spuntarla contro Mario Bel-lesia (54 anni, ingegnere) e contro l’esponente del Carroccio Damiano Cuccolo (32 anni, opera-io metalmeccanico).

di Melania Ruggini

Nei piccoli comuni le liste civiche sono la norma ma in questa tornata elettorale anche la Lega ha rinunciato al proprio simbolo

Elezioni Amministrative Sei comuni polesani al voto il prossimo 6-7 maggio

Sono ben 183 i candidati che hanno chiesto il voto per un posto in Consiglio comunale

Virgili e Brusco candidati a Fratta e Trecenta

L’Imu Imposta Municipale Unica, è argomento di discussione da diverse settimane, sia per l’onere che rappresenta per i magri bilanci di molte famiglie italiane, sia per i Comuni, costretti a stimare con

enormi diffi coltà le risorse a disposizione. La nuova imposta reintroduce di fatto la tassa-zione sull’abitazione principale, sostituendo l’Irpef e l’Ici sui redditi fondiari delle seconde case. L’imposta comunale sarà mediamente più cara rispetto al “vecchio” ICI a causa della rivalutazione del valore catastale, dei nuovi moltiplicatori e delle aliquote comunali. Il procedimento per il calcolo dell’Imu: 1. Individuazione della rendita catastale (per le aree fabbricabili si fa riferimento al valore catastale mentre per i terreni agricoli ci si basa sul reddito dominicale). 2. Rivalutazione della rendita del 5% (come per l’Ici) se si tratta di fabbricati, 25% del reddito dominicale per i terreni. 3. Calcolo del valore catastale: il risultato ottenuto viene quindi moltiplicato per i fattori moltiplicativi previsti dal Decreto. 4. Applicazione dell’aliquota base o modifi cata dal comune: il risultato è l’imposta lorda. 5. Applicazione delle detrazioni: 200 euro per la prima casa e relative pertinenze. Questa per il 2012 e 2013 è maggiorata di 50 euro per ciascun fi glio di età non superiore a 26 anni. Questa detrazione non può superare i 400 euro. Il risultato è l’imposta netta. Moltiplicatori: immobili: classe A (ad eccezione A10) e C2, C6, C7 = 160; classe D (ad eccezione D5) = 60; classe C1 = 55; classe D5 e A10 = 80; classe B e C3, C4 e C5 = 140. Versamento: avverrà in tre tranche, tramite Modello F24. L’acconto, al quale saranno applicate le aliquote base, va pagato entro il 18 giugno (il 16 giugno cade di sabato). La seconda rata a settembre e il saldo di dicembre terranno conto delle aliquote stabilite dal comune. E’ possibile versare l’importo complessivo dell’imposta in un’unica soluzione a giugno.

A giugno scade la prima rata

L’IMU SI FA IN TRE

Martina Maniero

“Unioni dei Comuni: obbligo di legge o scelta strategica?” A Fiesso se ne è parlato recente-mente in un incontro al quale ha partecipato il

Direttore Generale dell’Unione dei Comuni Terre di Pianura Michele Gentilini, il sindaco di Fiesso, Luigia Modonesi e il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin. Un tema, tra l’altro, reso urgente dal fatto che con il riassetto istituzionale che seguirà l’eliminazione delle Province, i Comuni dovranno assumere nuove funzioni e strutturarsi

in modo più solido. Le nuove norme obbligano i Comuni sotto i cinquemila abitanti ad associare le funzioni. Per il sindaco polesano tuttavia la scelta di convenzionarsi con Ficarolo, Gaiba, Stienta e Canaro, per quanto riguar-da la viabilità, e con Occhiobello, Stienta e Pincara per quanto invece attiene alla polizia municipale è stata più on’opportunità che un obbligo. “Queste convenzioni sono state avviate prescindendo dagli obblighi normativi – ha spiegato Modonesi – un primo passo su un cammino di

collaborazione per cercare di offrire servizi e risposte mi-gliori a costi minori”. Azzalin, dal canto suo, ha messo in luce come proprio nei prossimi giorni il consiglio regionale varerà la legge di disciplina dell’esercizio associato di fun-zioni e servizi comunali: “E’ positivo che si introduca un meccanismo di incentivazione per le forme associate, il problema è che le risorse destinate a questo sono ancora troppo poche. Il dispositivo con il quale si introducono pre-mialità maggiori per le fusioni, tuttavia, lo ritengo molto

importante, perché è quella la scelta strategica che deve essere sostenuta con maggiore convinzione, coerente con lo Statuto della Regione, appena promulgato. Fusioni e unioni, dunque, non sono annullamento delle identità, ma valorizzazione”.

UNIONE DEI COMUNI PIÙ CHE UNA SCELTA ORMAI È DIVENTATO UN OBBLIGO

20 candidati sindaco, nessun simbolo di partito

17Spazi aperti

Ambiente e giustizia: un binomio impossibile? Lo scorso aprile Rovigo ha ospitato il settimo conve-gno sulle aree fragili, promosso dalla Fondazione

cultura responsabilità etica e dalla Provincia, con il patrocinio del Di-partimento di scienze politiche e so-ciali dell’Università di Trieste e della Sezione territorio dell’Associazione italiana di sociologia, in collabora-zione con la cooperativa sociale Porto Alegre e i soci polesani di Banca popolare etica: “Giustizia ambientale. La distribuzione delle risorse fra aree tenaci e aree fragili”. Superando l’opposizione tradizionale fra centro e periferia, Giorgio Osti, rodigino, docente di sociologia all’Università di Trieste e principale promotore di questa pluriennale iniziativa, ha posto al centro dell’attenzione il concetto di “area tenace”: ci sono zone che subiscono pressioni dall’esterno ma han-no le capacità “politiche” di organizzarsi e di respingere simili azioni. Si è parlato di inceneritori e di impianti eoli-

ci, del ponte sullo stretto di Messina e della Tav in val di Susa. I relatori hanno sottolineato il ruolo fondamentale giocato dai movimenti: l’evoluzione dei cittadini e degli

ambientalisti da gruppi spontanei a gruppi “esperti”, capaci di argo-mentare le proprie ragioni su basi scientifi che, ha fatto emergere un soggetto sociale nuovo, alternati-vo sia ai privati che alle istituzioni pubbliche. Osti, insieme a Federica

Amistani, ha analizzato le dinamiche che hanno accom-pagnato la realizzazione del rigassifi catore di Porto Viro. Indicato tra il 1996 e il 1999 come opportunità di ri-scatto per il territorio, tra il 2000 e il 2007 ha visto il formarsi di due schieramenti: i promotori si appellavano a indagini tecnico-scientifi che, gli oppositori ricorrevano a questioni di carattere giuridico. Il progetto iniziale subì alcune variazioni: è stato prolungato il metanodot-to che collega la piattaforma a Minerbio, in provincia di Bologna, e l’opera si è svincolata progressivamente

di Mattia De Poli

I movimenti negli anni hanno saputo strutturarsi diventando soggetto sociali nuovi capaci di modifi care le scelte della politica o dei privati per il territorio

A tutela dell’ambiente A Rovigo si è parlato di inceneritori, centrali e di impianti eolici

La crescita dei comitati, da contestatori ad esperti

Il progetto iniziale del rigassifi catore di Porto Viro subì alcune variazioni proprio per le pressioni delle associazioni di cittadini

Il 2 aprile 2012 è stata annunciato l’attracco della duecentesima nave

In questi giorni il caro carburante e la riduzione degli stipendi, fanno rifl ettere sul bisogno di una soluzione alternativa

all’auto per recarsi al lavoro. Ma i mezzi di trasporto pubblico sono in grado di adeguarsi alle esigenze degli utenti? Pur-troppo, nel Polesine la risposta a questa domanda non è affatto positiva, sia per quanto riguarda le corse regionali, sia per quanto riguarda le frecce argento che non fermano più a Rovigo. A questo proposito l’assessore provinciale ai trasporti Giorgio Grassia, ha chiesto all’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e all’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, un miglioramento sia dei treni sia degli orari della tratta Rovigo – Chioggia. Ci sono, infatti, notevoli disagi che i pendo-lari di questo collegamento devono subire ogni giorno. A partire dalla lunghezza del treno, che solitamente arriva a un solo vagone, per proseguire con l’abolizione di alcune fermate, come quelle di Rosolina e Loreo; infi ne c’è il problema degli orari pomeridiani delle corse di questa tratta, in quanto l’ultimo treno diretto che arriva a Chioggia parte alle 17.33. “Molti lavoratori devono chiedere un permesso per uscire dal lavoro in anticipo, non avendo alcuna scelta successiva -afferma Grassia- visto che non

c’è un’alternativa su strada al treno”. Que-sti problemi toccano da vicino i pendolari che hanno più volte lamentato il loro disa-gio. “Io chiedo solo un vagone in più nelle corse del mattino che sono molto affollate – continua l’assessore – e il ripristino delle fermate intermedie”. Per quanto riguarda, invece, la questione dei treni ad alta veloci-tà Grassia ritiene che sia importante riuscire a far fermare almeno il treno del mattino che porta a Roma e quello della sera che ritorna a Rovigo. “La fermata a Rovigo dei treni penalizzerebbe di pochi minuti i tempi di percorrenza della tratta, ma i benefi ci, soprattutto per amministratori e imprendito-ri locali, sarebbero enormi”.

L’assessore provinciale ai trasporti Giorgio Grassia, ha chiesto all’amministratore delegato di Trenitalia un miglioramento sia dei treni sia degli orari

TRATTA ROVIGO-CHIOGGIA UN TRENO FANTASMA

De.Fo.

dalla discussione legata alla centrale termoelettrica di Polesine Camerini e alla sua riconversione. Nel 2008 il terminal viene inaugurato. Il 2 aprile 2012 è stata an-nunciato l’attracco della duecentesima nave. Un paio di mesi prima era stata denunciata la presenza sospetta di ghiaccio sulle spiagge di Boccasette, forse conseguenza di un malfunzionamento del rigassifi catore. Un bilancio quantitativo di costi e benefi ci evidenzia il prevalere degli effetti positivi dell’impianto, almeno su scala nazionale: molte sono le imprese e le abitazioni che ne benefi ciano, tanto che il blocco delle attività causato dal maltempo dello scorso inverno aveva quasi prodotto uno stato di emergenza energetica. Meno signifi cativi sono invece

le compensazioni a favore della realtà locale: oltre ai dodici milioni di euro pattuiti, non sembrano esserci i margini per sperare in ulteriori agevolazioni economiche. I costi sarebbero, invece, limitati alla costa polesana e all’area attraversata dal metanodotto. Il fronte degli op-positori, d’altra parte, non è mai riuscito a organizzarsi e a fronteggiare effi cacemente i promotori e la società energetica: il peso dei dati scientifi ci e della tecnologia ha sempre prevalso su considerazioni di altra natura. Di fronte a situazioni complesse e con un forte impatto sul territorio, Osti ha insistito sull’importanza della proces-sualità e della negoziazione e sul ruolo dei politici in fase decisionale, come garanzia di giustizia territoriale.

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Page 17: La Piazza del Delta - 2012apr n44

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VIAGGIO IN PROVINCIAROVIGO

In Polesine le elezioni si giocano, in un turno unico, tra i candidati sindaco e la relativa cre-dibilità nei confronti dell’elettorato: questa la

rifl essione che si può globalmente trarre in rap-porto alle liste elettorali (presentate il 3 aprile) per le elezioni del 6 e 7 maggio. In Polesine sembra insomma che gli schieramenti politici passino in secondo piano rispetto alle individua-lità dei candidati sindaco, che sono complessiva-mente 20 tra i comuni di Badia Polesine, Fratta Polesine, Lusia, Taglio di Po, Trecenta, Giacciano con Baruchella, quest’ultimo con un solo candidato. Comples-sivamente i candidati nei 6 consigli comunali sono 183 e tra di loro le quote rosa sono 53, ossia il 30%, tra cui 8 candidate sin-daco. Altro dato evidente: tutte le liste civiche si presentano senza il simbolo del partito, che rimane dunque in ombra rispetto alla faccia del candidato. Tra i comuni, spicca il singolare caso di Giacciano con Baruchella, ove si è presenta-ta un’unica lista, “Uniti nei valori e nelle idee” (dalla parte del sindaco uscente Natale Pigaiani) e che sostiene l’attuale vicesindaco Mariella Spe-randio (58 anni, imprenditrice agricola). Infatti proprio all’ultimo Francesco Verzola (area socia-lista) si è ritirato; in pratica saranno eletti tutti i candidati, per cui nel futuro consiglio comunale

non ci sarà opposizione alcuna, almeno sulla carta. Tra i due comuni polesani commissariati, Taglio di Po e Badia Polesine, quest’ultimo sarà teatro della sfi da tra Canzio Bonazzi (avvocato, dirigente del Ss Rugby Badia), per i moderati di centro, l’indipendente Adino Rossi, l’ex sindaco Gastone Fantato (geometra, sindaco dal ’70 al 75 e dal 2009 al 2011) e Barbara Tomì (avvo-cato, atleta a livello mondiale), candidata della Lega Nord appoggiata dal Pdl. Dopo il secondo

commissariamento con-secutivo, dopo Gastone Fantato, rispunta anche il nome di Paolo Mene-ghini, che prima aveva fatto il possibile per farlo cadere, mentre ora

cercherà di sostenerlo. A Taglio di Po sono due le quote rosa in corsa per la poltrona da sindaco: Monica Moro (“Per credere in Taglio di Po” - Pdl, Fiamma e La Destra) e Isabella Ghinello di Lega Nord, che si contendono la poltrona assieme a Francesco Siviero del Pd e l’ex sindaco Marco Ferro. Anche a Lusia la sfi da si tinge di rosa, con Paola Seno (62 anni, cantante lirica, segretaria della Pro Loco) e la lista civica “Lusia nel cuore” e Manuela Pasqualini (58 anni, attivista nel volontariato, nell’Avis e nella Pro Loco) della Lega; Mirko Massaro (35 anni), ex assessore allo sport e Cultura dal 2002 al 2007, è invece

sostenuto dal Pd nonostante la formazione apo-litica, mentre Luca Prando (43 anni, già candi-dato nella scorsa amministrazione e capogruppo di minoranza in consiglio comunale) è appog-giato dalla segreteria del Pdl ma vanta anche esponenti del Pd nella sua lista. La Lega Nord annovera una candidata anche a Trecenta: Cin-zia Tomasini (40 anni, casalinga) corre insieme alla civica “Impegno civico per Trecenta”. Suoi sfi danti sono il sindaco uscente di centrodestra Antonio Laruccia (63 anni, uffi ciale di artiglieria in congedo) e il vicepresidente della Provincia Guglielmo Brusco (60 anni, più volte consigliere comunale in paese), appoggiato della sinistra. La sfi da sarà avvincente, anche perché il comu-ne è roccaforte del centrodestra dal ’98, in un incremento costante di consensi che approdano nel 2007 alla vittoria di Laruccia col 53,31% (1073 voti). Anche a Fratta Polesine compare un altro esponente della Provincia, il presidente Tiziana Virgili (52 anni, medico e sindaco del comune dal 1996 al 2002), appoggiata dal Pd, che se la gioca contro l’attuale vicesindaco Gian-carlo Olivieri (53 anni, docente di matematica e fi sica), sostenuto dal sindaco uscente Riccardo Resini e da una parte della sinistra, mentre per il centrodestra dovrà spuntarla contro Mario Bel-lesia (54 anni, ingegnere) e contro l’esponente del Carroccio Damiano Cuccolo (32 anni, opera-io metalmeccanico).

di Melania Ruggini

Nei piccoli comuni le liste civiche sono la norma ma in questa tornata elettorale anche la Lega ha rinunciato al proprio simbolo

Elezioni Amministrative Sei comuni polesani al voto il prossimo 6-7 maggio

Sono ben 183 i candidati che hanno chiesto il voto per un posto in Consiglio comunale

Virgili e Brusco candidati a Fratta e Trecenta

L’Imu Imposta Municipale Unica, è argomento di discussione da diverse settimane, sia per l’onere che rappresenta per i magri bilanci di molte famiglie italiane, sia per i Comuni, costretti a stimare con

enormi diffi coltà le risorse a disposizione. La nuova imposta reintroduce di fatto la tassa-zione sull’abitazione principale, sostituendo l’Irpef e l’Ici sui redditi fondiari delle seconde case. L’imposta comunale sarà mediamente più cara rispetto al “vecchio” ICI a causa della rivalutazione del valore catastale, dei nuovi moltiplicatori e delle aliquote comunali. Il procedimento per il calcolo dell’Imu: 1. Individuazione della rendita catastale (per le aree fabbricabili si fa riferimento al valore catastale mentre per i terreni agricoli ci si basa sul reddito dominicale). 2. Rivalutazione della rendita del 5% (come per l’Ici) se si tratta di fabbricati, 25% del reddito dominicale per i terreni. 3. Calcolo del valore catastale: il risultato ottenuto viene quindi moltiplicato per i fattori moltiplicativi previsti dal Decreto. 4. Applicazione dell’aliquota base o modifi cata dal comune: il risultato è l’imposta lorda. 5. Applicazione delle detrazioni: 200 euro per la prima casa e relative pertinenze. Questa per il 2012 e 2013 è maggiorata di 50 euro per ciascun fi glio di età non superiore a 26 anni. Questa detrazione non può superare i 400 euro. Il risultato è l’imposta netta. Moltiplicatori: immobili: classe A (ad eccezione A10) e C2, C6, C7 = 160; classe D (ad eccezione D5) = 60; classe C1 = 55; classe D5 e A10 = 80; classe B e C3, C4 e C5 = 140. Versamento: avverrà in tre tranche, tramite Modello F24. L’acconto, al quale saranno applicate le aliquote base, va pagato entro il 18 giugno (il 16 giugno cade di sabato). La seconda rata a settembre e il saldo di dicembre terranno conto delle aliquote stabilite dal comune. E’ possibile versare l’importo complessivo dell’imposta in un’unica soluzione a giugno.

A giugno scade la prima rata

L’IMU SI FA IN TRE

Martina Maniero

“Unioni dei Comuni: obbligo di legge o scelta strategica?” A Fiesso se ne è parlato recente-mente in un incontro al quale ha partecipato il

Direttore Generale dell’Unione dei Comuni Terre di Pianura Michele Gentilini, il sindaco di Fiesso, Luigia Modonesi e il consigliere regionale del Pd Graziano Azzalin. Un tema, tra l’altro, reso urgente dal fatto che con il riassetto istituzionale che seguirà l’eliminazione delle Province, i Comuni dovranno assumere nuove funzioni e strutturarsi

in modo più solido. Le nuove norme obbligano i Comuni sotto i cinquemila abitanti ad associare le funzioni. Per il sindaco polesano tuttavia la scelta di convenzionarsi con Ficarolo, Gaiba, Stienta e Canaro, per quanto riguar-da la viabilità, e con Occhiobello, Stienta e Pincara per quanto invece attiene alla polizia municipale è stata più on’opportunità che un obbligo. “Queste convenzioni sono state avviate prescindendo dagli obblighi normativi – ha spiegato Modonesi – un primo passo su un cammino di

collaborazione per cercare di offrire servizi e risposte mi-gliori a costi minori”. Azzalin, dal canto suo, ha messo in luce come proprio nei prossimi giorni il consiglio regionale varerà la legge di disciplina dell’esercizio associato di fun-zioni e servizi comunali: “E’ positivo che si introduca un meccanismo di incentivazione per le forme associate, il problema è che le risorse destinate a questo sono ancora troppo poche. Il dispositivo con il quale si introducono pre-mialità maggiori per le fusioni, tuttavia, lo ritengo molto

importante, perché è quella la scelta strategica che deve essere sostenuta con maggiore convinzione, coerente con lo Statuto della Regione, appena promulgato. Fusioni e unioni, dunque, non sono annullamento delle identità, ma valorizzazione”.

UNIONE DEI COMUNI PIÙ CHE UNA SCELTA ORMAI È DIVENTATO UN OBBLIGO

20 candidati sindaco, nessun simbolo di partito

17Spazi aperti

Ambiente e giustizia: un binomio impossibile? Lo scorso aprile Rovigo ha ospitato il settimo conve-gno sulle aree fragili, promosso dalla Fondazione

cultura responsabilità etica e dalla Provincia, con il patrocinio del Di-partimento di scienze politiche e so-ciali dell’Università di Trieste e della Sezione territorio dell’Associazione italiana di sociologia, in collabora-zione con la cooperativa sociale Porto Alegre e i soci polesani di Banca popolare etica: “Giustizia ambientale. La distribuzione delle risorse fra aree tenaci e aree fragili”. Superando l’opposizione tradizionale fra centro e periferia, Giorgio Osti, rodigino, docente di sociologia all’Università di Trieste e principale promotore di questa pluriennale iniziativa, ha posto al centro dell’attenzione il concetto di “area tenace”: ci sono zone che subiscono pressioni dall’esterno ma han-no le capacità “politiche” di organizzarsi e di respingere simili azioni. Si è parlato di inceneritori e di impianti eoli-

ci, del ponte sullo stretto di Messina e della Tav in val di Susa. I relatori hanno sottolineato il ruolo fondamentale giocato dai movimenti: l’evoluzione dei cittadini e degli

ambientalisti da gruppi spontanei a gruppi “esperti”, capaci di argo-mentare le proprie ragioni su basi scientifi che, ha fatto emergere un soggetto sociale nuovo, alternati-vo sia ai privati che alle istituzioni pubbliche. Osti, insieme a Federica

Amistani, ha analizzato le dinamiche che hanno accom-pagnato la realizzazione del rigassifi catore di Porto Viro. Indicato tra il 1996 e il 1999 come opportunità di ri-scatto per il territorio, tra il 2000 e il 2007 ha visto il formarsi di due schieramenti: i promotori si appellavano a indagini tecnico-scientifi che, gli oppositori ricorrevano a questioni di carattere giuridico. Il progetto iniziale subì alcune variazioni: è stato prolungato il metanodot-to che collega la piattaforma a Minerbio, in provincia di Bologna, e l’opera si è svincolata progressivamente

di Mattia De Poli

I movimenti negli anni hanno saputo strutturarsi diventando soggetto sociali nuovi capaci di modifi care le scelte della politica o dei privati per il territorio

A tutela dell’ambiente A Rovigo si è parlato di inceneritori, centrali e di impianti eolici

La crescita dei comitati, da contestatori ad esperti

Il progetto iniziale del rigassifi catore di Porto Viro subì alcune variazioni proprio per le pressioni delle associazioni di cittadini

Il 2 aprile 2012 è stata annunciato l’attracco della duecentesima nave

In questi giorni il caro carburante e la riduzione degli stipendi, fanno rifl ettere sul bisogno di una soluzione alternativa

all’auto per recarsi al lavoro. Ma i mezzi di trasporto pubblico sono in grado di adeguarsi alle esigenze degli utenti? Pur-troppo, nel Polesine la risposta a questa domanda non è affatto positiva, sia per quanto riguarda le corse regionali, sia per quanto riguarda le frecce argento che non fermano più a Rovigo. A questo proposito l’assessore provinciale ai trasporti Giorgio Grassia, ha chiesto all’amministratore delegato di Trenitalia Vincenzo Soprano e all’assessore regionale alla mobilità Renato Chisso, un miglioramento sia dei treni sia degli orari della tratta Rovigo – Chioggia. Ci sono, infatti, notevoli disagi che i pendo-lari di questo collegamento devono subire ogni giorno. A partire dalla lunghezza del treno, che solitamente arriva a un solo vagone, per proseguire con l’abolizione di alcune fermate, come quelle di Rosolina e Loreo; infi ne c’è il problema degli orari pomeridiani delle corse di questa tratta, in quanto l’ultimo treno diretto che arriva a Chioggia parte alle 17.33. “Molti lavoratori devono chiedere un permesso per uscire dal lavoro in anticipo, non avendo alcuna scelta successiva -afferma Grassia- visto che non

c’è un’alternativa su strada al treno”. Que-sti problemi toccano da vicino i pendolari che hanno più volte lamentato il loro disa-gio. “Io chiedo solo un vagone in più nelle corse del mattino che sono molto affollate – continua l’assessore – e il ripristino delle fermate intermedie”. Per quanto riguarda, invece, la questione dei treni ad alta veloci-tà Grassia ritiene che sia importante riuscire a far fermare almeno il treno del mattino che porta a Roma e quello della sera che ritorna a Rovigo. “La fermata a Rovigo dei treni penalizzerebbe di pochi minuti i tempi di percorrenza della tratta, ma i benefi ci, soprattutto per amministratori e imprendito-ri locali, sarebbero enormi”.

L’assessore provinciale ai trasporti Giorgio Grassia, ha chiesto all’amministratore delegato di Trenitalia un miglioramento sia dei treni sia degli orari

TRATTA ROVIGO-CHIOGGIA UN TRENO FANTASMA

De.Fo.

dalla discussione legata alla centrale termoelettrica di Polesine Camerini e alla sua riconversione. Nel 2008 il terminal viene inaugurato. Il 2 aprile 2012 è stata an-nunciato l’attracco della duecentesima nave. Un paio di mesi prima era stata denunciata la presenza sospetta di ghiaccio sulle spiagge di Boccasette, forse conseguenza di un malfunzionamento del rigassifi catore. Un bilancio quantitativo di costi e benefi ci evidenzia il prevalere degli effetti positivi dell’impianto, almeno su scala nazionale: molte sono le imprese e le abitazioni che ne benefi ciano, tanto che il blocco delle attività causato dal maltempo dello scorso inverno aveva quasi prodotto uno stato di emergenza energetica. Meno signifi cativi sono invece

le compensazioni a favore della realtà locale: oltre ai dodici milioni di euro pattuiti, non sembrano esserci i margini per sperare in ulteriori agevolazioni economiche. I costi sarebbero, invece, limitati alla costa polesana e all’area attraversata dal metanodotto. Il fronte degli op-positori, d’altra parte, non è mai riuscito a organizzarsi e a fronteggiare effi cacemente i promotori e la società energetica: il peso dei dati scientifi ci e della tecnologia ha sempre prevalso su considerazioni di altra natura. Di fronte a situazioni complesse e con un forte impatto sul territorio, Osti ha insistito sull’importanza della proces-sualità e della negoziazione e sul ruolo dei politici in fase decisionale, come garanzia di giustizia territoriale.

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Page 18: La Piazza del Delta - 2012apr n44

20 Personaggio

Tullio Ferro è stato insignito, a fi ne 2011, del titolo “Cittadino emerito di Desenzano del Garda”. Perché Tullio, in

arte “Tuferro”, è una celebrità tra il “suo” Lago di Garda dove si è trasferito nel 1960 con la famiglia, (moglie Anna Pavanello lo-redana sposata nel ’51 conosciuta sul Ponte di Rialto e le fi glie Laura e Mariapaola) e precisamente a Desenzano.

E’ una celebrità a livello nazionale e ov-viamente a Loreo dove è nato il 5 settembre 1931. Loreo dove abitano un fratello ed il cugino Bruno Girardin che nutrono per il con-giunto “famoso” affetto misto ad orgoglio.

Perché Tullio eccelle nell’arte del gior-nalismo; della ricerca storica sui fatti av-venuti nei luoghi che circondano il Garda; nella pittura (una sua opera in Municipio a Loreo e al Museo dell’Amolara in Adria); nella scultura di nicchia con le sue “Tavine”,

ninfe-sirene del lago che, secondo la leggen-da greca, dimoravano presso la fonte delle acque Tavina a Salò (Bs); nella poesia e pure scrittore di romanzi tra cui il celebre “Tampelà” (dialetto bresciano per “rumori con sassi e pignatte in scherno dei mariti tra-diti che perdonavano la moglie fedifraga). Un artista a tutto tondo (tra l’altro inviato speciale ed opinionista in “Telegarda”) che ha avuto il destino di frequentare personag-gi come Diego Valeri, Rigoni Stern, Salva-laggio, Giannantonio Cibotto.

Il suo iter comincia a Loreo con la qualifi ca di Impiegato comunale dopo aver conseguito la licenza media grazie agli studi privati con monsignor Pozzato di Adria. La sorte lo ha portato ad uscire dai confi ni del suo comune di origine e dalla sua provincia. Infatti, vinse un concorso indetto dal Comu-ne di Desenzano per un posto di “tecnico

disegnatore” sistemandosi in una casa in affi tto.

Ora poco più che ottantenne, il pensiero va a ritroso per elencare le sue conquiste cul-turali che si riassumono in oltre 28 volumi sulla storia e la vita gardesana (commenta lo stesso Tullio: “Quanti km percorsi a piedi per esaminare documenti e anfratti di rive e paesi”!); in tanti servizi giornalistici e tele-visivi; volumetti di poesie; opere pittoriche. Uno studio ed un lavoro documentato e rico-nosciuto dai molti premi ricevuti, tra l’altro, a Torino (1957), a Montecatini (1992); a Padova (1990) compreso il conferimento dell’onorifi cenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana” il 2 giugno del 1986.

Tullio ha lasciato scritto: “Vivo ormai i miei tempi supplementari”; ma proprio per questo i suoi concittadini memori che pro-

prio perchè “anche la speme fugge i sepol-cri” (Foscolo), sono lieti di testimoniargli i loro complimenti per quanto ha fatto e che si riverbera su di loro, smentendo il verso di

Manzoni: “Virtù viva sprezziam” tributando-gli in vita la lode. Con l’augurio “ad multos annos”.

di Francesco Ferro

Giornalista, storico, scrittore e sculture la sua storia si dipana tra Polesine e Garda

Tullio Ferro Un recente premio a coronamento di una lunga carriera

Loredano ma cittadino emerito di Desenzano

Tullio Ferro in una foto di qualche

anno fa

La sua attività editoriale si riassume in oltre 28 volumi sulla storia e la vita gardesana

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Page 19: La Piazza del Delta - 2012apr n44

20 Personaggio

Tullio Ferro è stato insignito, a fi ne 2011, del titolo “Cittadino emerito di Desenzano del Garda”. Perché Tullio, in

arte “Tuferro”, è una celebrità tra il “suo” Lago di Garda dove si è trasferito nel 1960 con la famiglia, (moglie Anna Pavanello lo-redana sposata nel ’51 conosciuta sul Ponte di Rialto e le fi glie Laura e Mariapaola) e precisamente a Desenzano.

E’ una celebrità a livello nazionale e ov-viamente a Loreo dove è nato il 5 settembre 1931. Loreo dove abitano un fratello ed il cugino Bruno Girardin che nutrono per il con-giunto “famoso” affetto misto ad orgoglio.

Perché Tullio eccelle nell’arte del gior-nalismo; della ricerca storica sui fatti av-venuti nei luoghi che circondano il Garda; nella pittura (una sua opera in Municipio a Loreo e al Museo dell’Amolara in Adria); nella scultura di nicchia con le sue “Tavine”,

ninfe-sirene del lago che, secondo la leggen-da greca, dimoravano presso la fonte delle acque Tavina a Salò (Bs); nella poesia e pure scrittore di romanzi tra cui il celebre “Tampelà” (dialetto bresciano per “rumori con sassi e pignatte in scherno dei mariti tra-diti che perdonavano la moglie fedifraga). Un artista a tutto tondo (tra l’altro inviato speciale ed opinionista in “Telegarda”) che ha avuto il destino di frequentare personag-gi come Diego Valeri, Rigoni Stern, Salva-laggio, Giannantonio Cibotto.

Il suo iter comincia a Loreo con la qualifi ca di Impiegato comunale dopo aver conseguito la licenza media grazie agli studi privati con monsignor Pozzato di Adria. La sorte lo ha portato ad uscire dai confi ni del suo comune di origine e dalla sua provincia. Infatti, vinse un concorso indetto dal Comu-ne di Desenzano per un posto di “tecnico

disegnatore” sistemandosi in una casa in affi tto.

Ora poco più che ottantenne, il pensiero va a ritroso per elencare le sue conquiste cul-turali che si riassumono in oltre 28 volumi sulla storia e la vita gardesana (commenta lo stesso Tullio: “Quanti km percorsi a piedi per esaminare documenti e anfratti di rive e paesi”!); in tanti servizi giornalistici e tele-visivi; volumetti di poesie; opere pittoriche. Uno studio ed un lavoro documentato e rico-nosciuto dai molti premi ricevuti, tra l’altro, a Torino (1957), a Montecatini (1992); a Padova (1990) compreso il conferimento dell’onorifi cenza di “Cavaliere al merito della Repubblica Italiana” il 2 giugno del 1986.

Tullio ha lasciato scritto: “Vivo ormai i miei tempi supplementari”; ma proprio per questo i suoi concittadini memori che pro-

prio perchè “anche la speme fugge i sepol-cri” (Foscolo), sono lieti di testimoniargli i loro complimenti per quanto ha fatto e che si riverbera su di loro, smentendo il verso di

Manzoni: “Virtù viva sprezziam” tributando-gli in vita la lode. Con l’augurio “ad multos annos”.

di Francesco Ferro

Giornalista, storico, scrittore e sculture la sua storia si dipana tra Polesine e Garda

Tullio Ferro Un recente premio a coronamento di una lunga carriera

Loredano ma cittadino emerito di Desenzano

Tullio Ferro in una foto di qualche

anno fa

La sua attività editoriale si riassume in oltre 28 volumi sulla storia e la vita gardesana

L’attenzione per i nostri pazienti si manifesta anche con le convenzioni che danno diritto a particolari vantaggi.

Poiché le convenzioni possono variare con frequen-za, vi invitiamo a informarvi nella sezione apposita sul nostro sito internet www.dentalcoop.it o chiamando i nostri numeri.

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

PRENOTA SUBITO LA TUA VISITAAperti anche il sabatowww.dentalcoop.it

Le nostre convenzioni, per una maggiore convenienza

Dott. Marco CalzavaraIscrizione Ord. Medici Odontoiatri di Padova n.1367Iscrizione Ord. Medici di Padova n.2429

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Uscita Occhiobello

Periodico di informazione pubblicitaria - n° 01 - anno 2012

OCCHIOBELLO Via Germania, 145030 Occhiobello (RO)tel. 0425 750481fax 0425 1662019

È EVI_DENTE che convieneOtturazione semplice estetica € 70Detartrasi (pulizia) € 45Corona ceramica € 395

Impianti in titanio € 575Moncone su impianto in titanio € 175OPT (panoramica) € 35

Nuova Apertura

Professionisti italiani,

qualità italiana

Il Consorzio di Laboratori Italiani Odontocoop®, garantisce, sotto rigidi protocolli di produzione, uniformità di qualità nella realizzazione di dispositivi medico-dentali, dove per ogni manufatto viene rilasciata apposita dichiarazione di conformità recante l’in-dicazione dei materiali utilizzati, delle fasi di realizzazione e delle avvertenze per il paziente. La garanzia del made in Italy, la totale rintracciabilità dei materiali e l’ap-porto delle più recenti tecnologie offrono la massima sicurezza sui prodotti applicati sul paziente. La sinergia fra odontotecnici italiani qualificati, l’applicazione di elevate tecnologie dentali quali Cad-Cam, Laser sinterizzazione, ceramica integrale (solo per citarne alcune) sono alla base del progetto Odontocoop®, un marchio di garanzia nato con l’obiettivo della totale soddisfazione del cliente e la garanzia del made in Italy.

Autorizzazione Sanitaria n° 86/12

Page 20: La Piazza del Delta - 2012apr n44

UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

-sima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

Dott. Marco CalzavaraDirettore sanitario - Unità locale di Occhiobello

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di af-fidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Loca-le di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, im-mersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Dentalcoop a Occhiobello

Il nostro Benvenuto

FILLER PER LABBRA

Fin dal principio, l’idea che ha mosso il progetto Dentalcoop era molto semplice, ma anche molto ambiziosa: ridurre il più possibile le tariffe, grazie agli acquisti di gruppo e all’efficienza organizzativa, senza intaccare in alcun modo la qualità dei servizi odon-toiatrici offerti. Oggi, con 16 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, pos-siamo affermare che Dentalcoop ha centrato il suo obiettivo, diventando un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 50.000 pazienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima atten-zione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sempre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

Sbiancamentodenti totale

A partire da

€. 250,00 durata 6 mesi

€. 230,00

SBIANCAMENTO

TOTALE

Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria.Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbianca-mento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossa-lico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbam-mide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli davvero soddisfacenti senza arrecare alcun

danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate.La dentina e lo smalto dentale, infatti, assor-bono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteg-gendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

Implantologiaa caricoimmediatoIn passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale inter-vento è indicato per quelle per-sone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

Page 21: La Piazza del Delta - 2012apr n44

UNA BRANCA DELL’ODONTOIATRIA È RAPPRESENTATA DALL’ESTETICA, CHE HA ACQUISITO NEL TEMPO SEMPRE MAGGIORE IMPORTANZA, UNITA ALLA DISPONIBILITÀ DI METODICHE SEMPRE MENO INVASI-VE E DOLOROSE. UN’OTTIMA ESTETICA DENTALE, DUNQUE, NON DIPENDE PIÙ ESCLUSIVAMENTE DALL’ARCATA DENTARIA, MA RISULTA ESSERE PIENAMENTE SOD-DISFACENTE SOLO SE CORRELATA AD UN MIGLIORAMENTO DEL VISO. IN RISPOSTA A TALI NUOVE ESIGENZE, DA QUALCHE DECEN-NIO, IN AMBITO ODONTOIATRICO VENGONO UTILIZZATI I FILLER.

COS’ÉIl termine “Filler” (dal verbo inglese “to fill” che in italiano significa ”riempire”), viene, pertanto, utilizzato per indicare quelle sostan-ze (gel trasparenti, viscosi ed elastici) che vengono iniettate con un ago molto sottile nel derma o nel tessuto sottocutaneo con lo sco-po di correggere gli inestetismi del viso e quei difetti che possono insorgere con l’avanzare

dell’età. In particolare, i filler vengono utiliz-zati per il riempimento di rughe, pieghe, solchi nasogenieni pronunciati, cicatrici, depressio-ni, o per l’aumento del volume di labbra, men-to e zigomi.

La struttura di Occhiobello, prima tra le strut-ture Dentalcoop ad effettuare tale presta-zione grazie anche alla collaborazione con medici chirurghi maxillo - facciali di chiara esperienza, garantisce la serietà, la compe-tenza e la professionalità necessarie per un risultato ottimale, duraturo e soprattutto sicu-ro per il paziente. Prima del trattamento chi-rurgico viene effettuato un test intradermico, che si esegue inoculando una piccola dose di prodotto nell’avambraccio, per valutare eventuali forme di allergia (ad esempio per il collagene e per tutti i filler semisintetici). Inol-tre, viene eseguita una completa indagine anamnestica riguardo eventuali malattie del paziente in modo da poter scartare l’utilizzo di alcuni filler o meno; assume particolare ri-levanza anche la valutazione delle aspettative del paziente sul piano sia fisico-estetico che psicologico.

Le iniezioni di filler avvengono in regime di day surgery, senza ricovero e in anestesia locale. L’intervento chirurgico comporta la presenza di piccoli segni, quali ematomi, riassorbibili in

3-4 giorni a seguito dell’impianto stesso. In ogni caso, la ripresa di tutte le normali attività ha effetto immediato.

Nello specifico ambito odontoiatrico, i filler, inoltre, devono essere considerati solo come un completamento successivo alle cure di denti e gengive e vanno effettuati in modo graduale e ragionevole, con il consiglio e la professionalità del proprio medico dentista.

odontoiatrico dove i punti fermi sono qualità delle terapie e masLa nuova sede Dentalcoop di Occhiobello è un moderno centro

-sima attenzione verso le esigenze dei Pazienti. La nostra filosofia vuole conciliare un’alta qualità odontoiatrica con un contenimento delle tariffe. La filosofia Dentalcoop è quella di contenere i costi di gestione attraverso acquisti di gruppo ed efficienza organizzativa.

Le tariffe non sono ridotte per i risparmi sulla qualità dei materiali e delle attrezzature, anzi! I risparmi nascono da un’attenta gestione della struttura e dall’acquisto in gruppo di ottimi materiali. L’accesso alle cure odontoiatriche è ancora ridotto: meno del 40% degli italiani si reca dal dentista nel corso dell’anno. Uno dei nostri obiettivi è quello di favorire le cure odontoiatriche e soprattutto di aumentare la prevenzione in odontoiatria, unica vera fonte di risparmio biolo-gico ed economico. Per questo il messaggio di Dentalcoop Occhio-bello vuole essere la divulgazione della prevenzione. È essenziale effettuare regolarmente visite di controllo dal proprio dentista per mantenere in salute ed efficienza denti e gengive. In un periodo dove siamo subissati di messaggi informativi, anche in campo odon-toiatrico, ricordiamo che solo un Professionista qualificato, l’Odon-toiatra, è in grado dopo un’accurata visita, di fornirvi tutte le infor-mazioni circa le scelte terapeutiche percorribili. Il nostro benvenuto non è quindi solo rivolto a chi vorrà usufruire della nostra struttura e ai Professionisti che vi operano, ma anche a tutte quelle Persone che vorranno prendersi cura della propria salute, con una regolare igiene quotidiana e periodiche visite di controllo dal Dentista.

Dott. Marco CalzavaraDirettore sanitario - Unità locale di Occhiobello

Il nostro impegno e la serietà per una migliore salute dentale

Da oggi anche le famiglie della provincia di Ferrara e Rovigo avranno la possibilità di af-fidarsi ad un centro Dentalcoop e provare la stessa affidabilità, convenienza e servizio offerti nel resto d’Italia. La nuova Unità Loca-le di Occhiobello è facilmente raggiungibile con i propri mezzi: arrivando dall’autostrada PD-BO, all’uscita Occhiobello, la nostra sede si trova nelle vicinanze del nuovo centro per lo shopping Occhiobello Outlet Village, im-mersa nella caratteristica cornice del Delta del Po. A disposizione troverete un ampio e comodo pargheggio.

Dentalcoop a Occhiobello

Il nostro Benvenuto

FILLER PER LABBRA

Fin dal principio, l’idea che ha mosso il progetto Dentalcoop era molto semplice, ma anche molto ambiziosa: ridurre il più possibile le tariffe, grazie agli acquisti di gruppo e all’efficienza organizzativa, senza intaccare in alcun modo la qualità dei servizi odon-toiatrici offerti. Oggi, con 16 unità locali operanti su tutto il territorio nazionale, pos-siamo affermare che Dentalcoop ha centrato il suo obiettivo, diventando un punto di riferimento chiaro e affidabile per oltre 50.000 pazienti, che oltre alla convenienza ne apprezzano soprattutto la qualità. Perché Dentalcoop, oltre a porre la massima atten-zione sull’aggiornamento professionale di medici e formazione di paramedici, è in grado di offrire sempre materiali e tecnologie di ultima generazione e di alto livello qualitativo.

Grazie alla forza di un grande gruppoe alle vantaggiose condizioni sugliacquisti, le cliniche odontoiatriche Dentalcoop si sono affermate intutta Italia offrendo servizi di elevataqualità alle migliori condizioni.

Sbiancamentodenti totale

A partire da

€. 250,00 durata 6 mesi

€. 230,00

SBIANCAMENTO

TOTALE

Sempre più persone decidono ogni anno di sottoporsi a questo tipo di trattamento che consente di ottenere denti più bianchi nel giro di poche sedute. Il desiderio, sempre più diffuso, di apparire in una forma perfetta, si è esteso negli ultimi anni al settore dell’odontoiatria.Lo sbiancamento denti del resto ha origini antichissime. Già dai tempi degli antichi romani esisteva l’usanza di sbiancare i denti con prodotti naturali, anche se non sempre con risultati apprezzabili. L’utilizzo di prodotti per ottenere uno sbianca-mento dentale risale alla fine dell’Ottocento, quando si cominciò ad utilizzare l’acido ossa-lico per rendere i denti più bianchi. Negli anni Trenta si usavano processi con l’acqua ossigenata, mentre a partire dal 1989 si cominciò ad utilizzare il perossido di carbam-mide. Lo sbiancamento dei denti eseguito dal professionista è in grado di raggiungere livelli davvero soddisfacenti senza arrecare alcun

danno ai denti. Si stima che siano finora stati effettuati all’incirca 30 milioni di sbiancamenti professionali in tutta sicurezza. Il grande beneficio dello sbiancamento dentale è quello di restituire ai denti il loro bianco naturale, eliminando le eventuali macchie che si sono formate.La dentina e lo smalto dentale, infatti, assor-bono e scambiano sostanze con la saliva. Attraverso questi processi il fluoro contenuto nei dentifrici riesce a penetrare all'interno del dente, remineralizzandone lo smalto e proteg-gendolo dalla carie. La nuova sede Dentalcoop di Occhiobello garantisce tutto ciò tramite la professionalità dei suoi medici e collaboratori ad un costo decisamente contenuto.

Implantologiaa caricoimmediatoIn passato il posizionamento degli impianti era associato a lunghe procedure chirurgiche. Le nuove tecnologie hanno rivoluzionato questa situazione, permettendo ai pazienti che abbiano parametri anatomici e fisiologici adeguati, di ottenere una riabilitazione funzionale ed estetica, con denti fissi, nell’arco di 24/48 ore. Tale inter-vento è indicato per quelle per-sone che vivono la eventualità di usare una protesi mobile, (anche provvisoria) come un vero dramma personale.

Page 22: La Piazza del Delta - 2012apr n44

19Mondo scuola

Il rischio di un nuovo dimensionamento della rete sco-lastica, frutto di una possibile accelerazione voluta dal ministro Francesco Profumo è stato al centro dell’incontro

fra gli assessori provinciali alla Pubbli-ca Istruzione. “Abbiamo avuto notizia – spiega l’assessore Leonardo Raito - che il ministero dell’Istruzione inten-derebbe dare corso a un ulteriore di-mensionamento della rete scolastica, in barba alla gradualità che avevamo concordato in sede regionale e che prevedeva tre anni di confronto e ragionamento. Questo modo di fare, scriteriato e scomposto, ci trova del tutto contrari, tanto che prende-remo tutte le iniziative politiche per evitare che il territorio

venga calpestato nelle sue prerogative”. Ad agosto dello scorso anno si era consumata una vera e propria tragedia per quanto riguarda i dirigenti scolastici, la riforma Gelmini

aveva individuato nel taglio del numero di docenti e personale la possibilità di fare larghe economie di scala e molti dirigenti furono costretti alla reggenza su più istituti. “Il Veneto – prosegue l’assessore di Palazzo Celio - paghe-rebbe lo scotto della perdita di 75 di-

rigenze e di altrettanti direttori dei servizi amministrativi, mettendo veramente in croce la funzionalità degli istituti. Per il Polesine questa operazione comporterebbe sacrifi ci pesanti, e riguarderebbe in primis gli istituti comprensivi

in sofferenza come Trecenta, Ariano nel Polesine, Costa e Fratta Polesine. Un nuovo piano di dimensionamento, fatto d’uffi cio dal ministero, accorperebbe gli istituti, senza tenere in conto i numero di plessi e le varie peculiarità”. “Come as-sessori provinciali – prosegue Raito - siamo assolutamente contrari a questo modo di procedere. La nostra proposta di ragionare di dimensionamento in chiave di numero medio degli studenti, che in Veneto supera i 900 per istituto, do-vrebbe portare il ministero a intervenire con fermezza in quei territori, tipo la Campania, dove il numero medio non arriva a 400. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro con grande senso di responsabilità. Non possiamo accettare un nuovo soppruso”.“Anche l’uffi cio scolastico regionale – conclude - è fermo nell’opposizione a questa nuova forzatura”.

Il “no” di Raito: “Il Veneto perderebbe 75 dirigenze la funzionalità degli istituti sarebbe totalmente compromessa”

Istituti scolastici Rischio di un nuovo dimensionamento della rete scolastica

Sui dirigenti, l’ombra di un nuovo taglio

NEWS La richiestaSCUOLE, IMPIANTI SPORTIVI DOTATI DI DEFIBRILLATORI

Le recenti morti “sul campo” di Vigor Bovolenta e del Piermario Morosini, calciatore del Livorno hanno portato gli esponenti di palazzo Celio a formulare la

richiesta di dotare scuole, impianti sportivi, centri com-merciali e luoghi di ritrovo di defi brillatori, per affrontare situazioni di emergenza l’arresto cardiocircolatorio. E’

la proposta è stata inviata ai ministri Renato Balduzzi, Sanità e Piero Gnudi, Sport, ed i presidenti del Coni na-zionale Giovanni Petrucci, regionale Gianfranco Bardelle e provinciale Bruno Piva per “rendere obbligatoria” la dotazione di queste apparecchiature “tanto sofi sticate quanto maneggevoli, facilmente utilizzabili da personale

laico: massaggiatori, dirigenti sportivi, atleti, operatori opportunamente addestrati con costi più che sostenibili e non paragonabili ai benefi ci”.

“Attualmente – scrivono dalla Provincia ai vertici del Coni - non si può senz’altro parlare solo di attività agonistica, bensì di sport per tutti, per questo è fonda-

mentale migliorare la sicurezza degli impianti sportivi dotandoli anche di tutti quei presidi, defi brillatori, atti ad affrontare eventuali emergenze sanitarie”.

Sarebbero a rischio gli istituti comprensivi di Trecenta, Ariano, Costa e Fratta

In alto l’assessore provinciale, Leonardo Raito e il ministro

Francesco Profumo

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Dott. Marco CalzavaraIscrizione Ord. Medici Odontoiatri di Padova n.1367Iscrizione Ord. Medici di Padova n.2429

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Uscita Occhiobello

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Il Consorzio di Laboratori Italiani Odontocoop®, garantisce, sotto rigidi protocolli di produzione, uniformità di qualità nella realizzazione di dispositivi medico-dentali, dove per ogni manufatto viene rilasciata apposita dichiarazione di conformità recante l’in-dicazione dei materiali utilizzati, delle fasi di realizzazione e delle avvertenze per il paziente. La garanzia del made in Italy, la totale rintracciabilità dei materiali e l’ap-porto delle più recenti tecnologie offrono la massima sicurezza sui prodotti applicati sul paziente. La sinergia fra odontotecnici italiani qualificati, l’applicazione di elevate tecnologie dentali quali Cad-Cam, Laser sinterizzazione, ceramica integrale (solo per citarne alcune) sono alla base del progetto Odontocoop®, un marchio di garanzia nato con l’obiettivo della totale soddisfazione del cliente e la garanzia del made in Italy.

Autorizzazione Sanitaria n° 86/12

Page 23: La Piazza del Delta - 2012apr n44

19Mondo scuola

Il rischio di un nuovo dimensionamento della rete sco-lastica, frutto di una possibile accelerazione voluta dal ministro Francesco Profumo è stato al centro dell’incontro

fra gli assessori provinciali alla Pubbli-ca Istruzione. “Abbiamo avuto notizia – spiega l’assessore Leonardo Raito - che il ministero dell’Istruzione inten-derebbe dare corso a un ulteriore di-mensionamento della rete scolastica, in barba alla gradualità che avevamo concordato in sede regionale e che prevedeva tre anni di confronto e ragionamento. Questo modo di fare, scriteriato e scomposto, ci trova del tutto contrari, tanto che prende-remo tutte le iniziative politiche per evitare che il territorio

venga calpestato nelle sue prerogative”. Ad agosto dello scorso anno si era consumata una vera e propria tragedia per quanto riguarda i dirigenti scolastici, la riforma Gelmini

aveva individuato nel taglio del numero di docenti e personale la possibilità di fare larghe economie di scala e molti dirigenti furono costretti alla reggenza su più istituti. “Il Veneto – prosegue l’assessore di Palazzo Celio - paghe-rebbe lo scotto della perdita di 75 di-

rigenze e di altrettanti direttori dei servizi amministrativi, mettendo veramente in croce la funzionalità degli istituti. Per il Polesine questa operazione comporterebbe sacrifi ci pesanti, e riguarderebbe in primis gli istituti comprensivi

in sofferenza come Trecenta, Ariano nel Polesine, Costa e Fratta Polesine. Un nuovo piano di dimensionamento, fatto d’uffi cio dal ministero, accorperebbe gli istituti, senza tenere in conto i numero di plessi e le varie peculiarità”. “Come as-sessori provinciali – prosegue Raito - siamo assolutamente contrari a questo modo di procedere. La nostra proposta di ragionare di dimensionamento in chiave di numero medio degli studenti, che in Veneto supera i 900 per istituto, do-vrebbe portare il ministero a intervenire con fermezza in quei territori, tipo la Campania, dove il numero medio non arriva a 400. Noi abbiamo fatto il nostro lavoro con grande senso di responsabilità. Non possiamo accettare un nuovo soppruso”.“Anche l’uffi cio scolastico regionale – conclude - è fermo nell’opposizione a questa nuova forzatura”.

Il “no” di Raito: “Il Veneto perderebbe 75 dirigenze la funzionalità degli istituti sarebbe totalmente compromessa”

Istituti scolastici Rischio di un nuovo dimensionamento della rete scolastica

Sui dirigenti, l’ombra di un nuovo taglio

NEWS La richiestaSCUOLE, IMPIANTI SPORTIVI DOTATI DI DEFIBRILLATORI

Le recenti morti “sul campo” di Vigor Bovolenta e del Piermario Morosini, calciatore del Livorno hanno portato gli esponenti di palazzo Celio a formulare la

richiesta di dotare scuole, impianti sportivi, centri com-merciali e luoghi di ritrovo di defi brillatori, per affrontare situazioni di emergenza l’arresto cardiocircolatorio. E’

la proposta è stata inviata ai ministri Renato Balduzzi, Sanità e Piero Gnudi, Sport, ed i presidenti del Coni na-zionale Giovanni Petrucci, regionale Gianfranco Bardelle e provinciale Bruno Piva per “rendere obbligatoria” la dotazione di queste apparecchiature “tanto sofi sticate quanto maneggevoli, facilmente utilizzabili da personale

laico: massaggiatori, dirigenti sportivi, atleti, operatori opportunamente addestrati con costi più che sostenibili e non paragonabili ai benefi ci”.

“Attualmente – scrivono dalla Provincia ai vertici del Coni - non si può senz’altro parlare solo di attività agonistica, bensì di sport per tutti, per questo è fonda-

mentale migliorare la sicurezza degli impianti sportivi dotandoli anche di tutti quei presidi, defi brillatori, atti ad affrontare eventuali emergenze sanitarie”.

Sarebbero a rischio gli istituti comprensivi di Trecenta, Ariano, Costa e Fratta

In alto l’assessore provinciale, Leonardo Raito e il ministro

Francesco Profumo

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Page 24: La Piazza del Delta - 2012apr n44

21Cultura provinciale

Studi e riscoperte

I conti Camerini torneranno a Polesine Camerini? C’è da con-tarci. La loro non sarà una nuova presa di possesso del vasto territorio nel delta che porta il loro nome, ma piuttosto una

visita, scaturita dall’interessamento di Luciano Chiereghin, por-totollese da qualche tempo interessato a condurre indagini sul territorio… E non solo, in quanto l’appassionato cultore di storia è riuscito ad allacciare i contatti con i discendenti di quel famoso Silvestro Camerini (1777-1856), da scariolante divenuto duca, il quale nel 1836 incaricò il fratello Cristoforo di partecipare in sua vece all’asta in cui si aggiudicò una notevole porzione del territorio alla foce del Po. Un’area vasta quella acquisita da Sil-vestro Camerini, implementata poi da ulteriori acquisti, attuati dai discendenti Luigi (1818-1885) e Paolo Camerini (1868-1937). Quest’ultimo in particolare protagonista dell’importante intervento di bonifi ca della zona, frattanto denominata Polesine (dei) Camerini, nonché della costruzione del Palazzo che porta il nome della famiglia. Ebbene, Luciano Chiereghin ha innanzitutto ricostruito la storia del palazzo, partendo dai ricordi del nonno: “Mio nonno, nato nel 1886 - afferma - sosteneva con certezza che la villa era ‘dell’uno’, cioè divenne attiva dal 1901. E c’era da credergli, perché egli fi n da giovane fu assunto per lavorare a palazzo. Dapprima accudiva i cavalli nella scuderia della villa, e poi ebbe l’incarico di ‘boaro’ in una grande stalla, dove badava ai buoi da tiro e alle mucche da latte dell’azienda Camerini”. “Ma l’avvio della costruzione - fa presente ancora Chiereghin - deve ritenersi anteriore, e va fatto risalire con tutta probabilità al 1886, data questa che si trova incisa su una trave di uno dei magazzini di servizio della villa. Il conte Luigi, a cui a quanto pare spetta l’idea della costruzione, era morto l’anno preceden-te, quindi l’impresa passò nelle mani del giovane fi glio Paolo, con interruzioni dei lavori che dovettero protrarsi fi no al 1901. E Paolo Camerini, sempre a detta di mio nonno, ci teneva molto a questa villa. Una costruzione ricca di storia, passata nel 1953 dai

Camerini all’Ente Delta Padano che ne fece la sua sede, trasferita poi a residenza degli uffi ci della cooperativa Cosva Un immobile divenuto anche rifugio e salvezza per gli abitanti della zona du-rante le molteplici alluvioni degli anni ’50. Un edifi cio - sottolinea con amarezza l’appassionato cultore - che attualmente versa in uno stato di grave abbandono, nonostante rappresenti uno dei beni architettonici caratterizzanti il Parco del Delta del Po e la sua storia.” Ma c’è di più: dopo la ricerca sullo storico immobile, Chie-reghin ha ricostruito il complesso albero della famiglia Camerini ed è riuscito a contattare uno degli ultimi discendenti, in particola-re il duca Paolo Fulceri Camerini, attualmente residente ad Ischia. Costui, recentemente giunto in Veneto per motivi di famiglia, ha voluto incontrare il determinato ricercatore, promettendogli una prossima visita alla terra che porta il nome dei suoi avi. L’arrivo dei Camerini a Porto Tolle è dunque atteso. Forse avverrà nel prossimo settembre nel periodo della fi era portotollese. E sarà festa grande. Li.Se.

Il ritorno dei Conti Camerini

Nelle foto l’incontro e Palazzo Camerini

Il Museo dei Grandi Fiumi si è recentemente arric-chito di una nuova sezione dedicata al Medioevo. Il viaggio nella storia prosegue e il visitatore, dopo

aver attraversato le età del bronzo e del ferro e l’epo-ca romana, viene proiettato in un periodo lungo dodici secoli: dalla divisione dell’impero romano d’occidente e d’oriente fi no alle soglie del Rinascimento. Un periodo com-plesso, caratterizzato da una situazione mutevole, di cui sono stati messi in evidenza alcuni aspetti salienti: la competenza scientifi ca di Sandra Bedetti e l’abilità scenografi ca e tecnica di Gabris Ferrari, Sofi a Nicoli, Carolina Veronese e Claudia Biasissi, sapiente-mente coniugate, hanno dato vita a una pregevole opera di sintesi. Si passa così rapidamente dalle mi-grazioni delle popolazioni barbariche alla giostre dei cavalieri, dagli scriptoria dei monasteri alle tecniche dell’arte romanica. Coerentemente con l’impostazione generale del museo, anche la sezione del Medioevo è pensata come strumento di supporto alla didattica, offrendo spunti per possibili approfondimenti attra-verso molteplici suggestioni e l’utilizzo di strumenta-zione multimediale. Dopo aver varcato il portale di

separazione dall’età romana, il visitatore trova alcuni tra i reperti più signifi cativi: il corredo funebre della “Dama di Chiunsano”, preziosi monili di pregevole fattura rinvenuti nei pressi di Ficarolo in una sepoltu-ra femminile. Questo rinvenimento, insieme ad altri, testimonia l’importanza strategica dell’Altopolesine,

almeno nella prima fase del Medioevo. A lungo si è creduto che in quei secoli il territorio della provincia di Rovigo fosse stato abbandonato. Tuttavia, nonostante la presenza di zone paludose, il Polesine era

abitato. L’utilizzo di materiali deperibili non ha favorito le ricerche archeologiche, che a lungo hanno anche trascurato i tanti oggetti di scarso valore artistico che costituiscono comunque importanti fonti di informazio-ne storica. Proprio nel Medioevo nascono nuovi centri e altri trovano nuovo slancio. Un ruolo importante è svolto dalle istituzioni ecclesiastiche, ad esempio a Badia Polesine dall’abazia della Vangadizza, in Adria e a Rovigo dalla curia vescovile. Ma sono tanti i paesi nei quali sorgono i castelli: quello di Arquà Polesine è tra i pochi rimasti, ma toponimi come Castelmassa, Castelguglielmo o Castelnovo Bariano ne perpetuano

la memoria. Come per le epoche precedenti, anche nel Medioevo rimane costante l’importanza dei corsi d’acqua, e in particolare dell’Adige “vetus” o antico, ovvero dell’Adigetto. Nel settore in cui è stato ricreato l’ambiente dello scriptorium, destinato all’attività degli amanuensi, un libro riferisce le prime attestazioni del nome di tutti i comuni della provincia. La riproduzione dell’armatura di un cavallo rappresenta il ponte ideale verso l’ultima sezione prevista per il Museo dei Grandi Fiumi: il Rinascimento. Alcuni reperti sono già esposti, molti sono conservati nei magazzini e la speranza e che presto possa trovare compimento un progetto che dura ormai da molti anni.

di Mattia De Poli

Dagli archivi e dalle campagne di scavo è emersa una realtà tutt’altro che trascurabile

Storia e conservazione Una nuova esposizione ospita i reperti dei “secoli bui”

Ai grandi fi umi l’ala dedicata al Medioevo

Alcune proposte del percorso espositivo cu-rato da Sandra Bedetti, Gabris Ferrari, Sofi a Nicoli, Caroli-na Veronese e Claudia Biasissi

Il corredo funebre della “Dama di Chiunsano”, preziosi monili rinvenuti a Ficarolo

Giacciano, piccolo borgo nel cuore del Polesine, scelto come ambiente

preferenziale per un roman-zo. Giacciano e la sua gente alla base del libro “Le ciliegie sotto il tavolo” di Nadia Scappini. E al centro i due personaggi principali: Livio, innanzitutto, insegnante da poco in pensione, abituato a vivere da solo, coltivando però solide amicizie e Cosetta, anche lei single, dopo un matrimonio giovanile, purtroppo conclusosi da tempo con la prematura morte dell’amato consorte. A fare da cornice ai due personaggi e alle loro storie, ci sono gli amici, che nel fl uire dei giorni acquistano fi sionomia. E c’è tutta Giacciano con personaggi dal carattere vario, ma in ogni caso rappresentanti di un genuino sentire paesano, basato sulla condivisione di idee e pronto alla collaborazione specie nei momenti del bisogno e nei giorni della festa. Ma c’è anche un Polesine da scoprire, che spinge i protagonisti non solo nel capoluogo, ma anche in zone poco note, come a Panarella sulle tracce della mitica Repubblica di Bosgattia. E poi ci sono i cibi genuini della tradizione contadina, mentre sulla tavola fanno la loro apparizione vini come il Turchetta, frutto di un recupero di antichi vitigni di un appassionato cultore di Giacciano. Un personaggio quest’ultimo che, come gli altri Giaccianesi, esiste veramente e che venerdì 13 aprile ha voluto salutare la pubblicazione del romanzo portando i suoi vini, accanto ai dolci della tradizione locale confezionati dalle signore del luogo. E’ così che anche la comunità di Giacciano ed il suo territorio, ancora in gran parte rurale, divengono paradigma del buon vivere. Un libro dunque che dà un’immagine sicuramente positiva alla nostra terra polesana. Un motivo in più per apprezzarlo e congratularci con l’autrice.

LETTERATURA

Li.Se.

Presentato il romanzo di Nadia Scappini, “Le ciliegie sotto il tavolo”

Si moltiplicano le proposte di valorizzazione del Polesine, del suo am-biente, della sua storia e delle sue tradizioni. Tra le varie iniziative, da segnalare la riscoperta della fi gura di Giuseppe Marchiori (1901-1982),

apprezzato critico d’arte a livello nazionale, animatore di molteplici progetti di promozione della cultura artistica, a partire dagli anni trenta del secolo scorso. Nuova luce sull’operato dell’illustre polesano è stata portata dal convegno promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo, che ha visto come re-latori Pier Luigi Bagatin, Sergio Garbato e Gabbris Ferrari. Sono state ripercorse le tappe fondamentali della vita di Marchiori, dalla sua nascita a Lendinara, dove visse gli anni della sua infanzia ed adolescenza presso Palazzo Dolfi n, nobiliare residenza di famiglia in cui fece le sue prime esperienze di tipo artistico, iniziando ad approfondire varie tematiche culturali, tra cui in particolare la poesia e la pittura. Iniziano ben presto le sue frequentazioni veneziane, e per il giovane lendi-narese si aprono nuovi orizzonti. Nel 1926 Marchiori, ormai venticinquenne, manifesta di aver già raggiunto una notevole maturità: pubblica la sua prima raccolta di poesie, avvia contatti con artisti e alla XV Biennale di Venezia, ed inizia a scrivere d’arte. Attività questa che diverrà sempre più importante, caratterizzandosi, a partire dagli anni ‘30, in assidue collaborazioni con varie riviste, ad iniziare dal quotidiano ferrarese il “Corriere Padano”, fondato da Cesare Balbo. Marchiori si qualifi ca sempre più come stimato critico d’arte; non uno scrit-tore asettico e distaccato, ma caratterizzato da un personale coinvolgimento al fi anco di vari artisti destinati a diventare famosi, una presenza assidua, che gli valse l’appellativo di “critico militante”. Particolarmente nutrita sarà la sua frequentazione e corrispondenza con Semeghini, Juti Ravenna, Morandi, Licini, Vedova ed altri artisti, come testimonia la ricca documentazione epistolare conservata presso la Biblioteca Comunale di Lendinara. Nei lucidi scritti di Marchiori si coglie il suo acume di critico, il suo spirito innovatore e la disponibilità a seguire gli artisti più apprezzati nel loro itinerario evolutivo. Oltre che per il “Corriere Padano” i suoi articoli appaiono sulla rivista “L’Orto” che per un certo periodo sarà pubblicata a Lendinara, presso la Tipografi a Spighi, poi nella collana “Arte Moderna” ed in altre pubblicazioni, accreditando sempre più Marchiori come un protagonista nel campo della critica del tempo. Ma il suo operato diviene particolarmente importante sulla scena dell’arte italiana nell’immediato dopoguerra a Venezia quando nel 1946 partecipa attivamente alla nascita del movimento della “Nuova Secessione Artistica Italiana”, sfociato poi nel “Fronte Nuovo delle Arti”, a cui prendono parte i pittori Renato Birolli, Emilio Vedova, Bruno Cassinari, Leoncillo Leonardi, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, A. Viani, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso. Particolarmente impegnativa la realizzazione dell’opera “Arte e Artisti d’Avanguardia in Italia 1910 – 1950”, che fa luce sui più signifi cativi artisti del ‘900 e sull’importanza del loro operato nel panorama della cultura nazionale e non solo. Una vera summa, tuttora un punto di partenza imprescindibile per la conoscenza del Novecento artistico italiano. Un’opera che, con gli altri scritti, qualifi ca Marchiori come un personaggio di primo piano nell’ambito della critica d’arte del secolo scorso. Un personaggio illustre del Polesine che non va dimenticato.

Un Convegno LA RISCOPERTA DI MARCHIORI

Li.Se.

Nadia Scappini con un gruppo di giaccianesi presenti

Giuseppe Marchiori

24 Cultura provinciale2424 Cultura provinciale

Page 25: La Piazza del Delta - 2012apr n44

21Cultura provinciale

Studi e riscoperte

I conti Camerini torneranno a Polesine Camerini? C’è da con-tarci. La loro non sarà una nuova presa di possesso del vasto territorio nel delta che porta il loro nome, ma piuttosto una

visita, scaturita dall’interessamento di Luciano Chiereghin, por-totollese da qualche tempo interessato a condurre indagini sul territorio… E non solo, in quanto l’appassionato cultore di storia è riuscito ad allacciare i contatti con i discendenti di quel famoso Silvestro Camerini (1777-1856), da scariolante divenuto duca, il quale nel 1836 incaricò il fratello Cristoforo di partecipare in sua vece all’asta in cui si aggiudicò una notevole porzione del territorio alla foce del Po. Un’area vasta quella acquisita da Sil-vestro Camerini, implementata poi da ulteriori acquisti, attuati dai discendenti Luigi (1818-1885) e Paolo Camerini (1868-1937). Quest’ultimo in particolare protagonista dell’importante intervento di bonifi ca della zona, frattanto denominata Polesine (dei) Camerini, nonché della costruzione del Palazzo che porta il nome della famiglia. Ebbene, Luciano Chiereghin ha innanzitutto ricostruito la storia del palazzo, partendo dai ricordi del nonno: “Mio nonno, nato nel 1886 - afferma - sosteneva con certezza che la villa era ‘dell’uno’, cioè divenne attiva dal 1901. E c’era da credergli, perché egli fi n da giovane fu assunto per lavorare a palazzo. Dapprima accudiva i cavalli nella scuderia della villa, e poi ebbe l’incarico di ‘boaro’ in una grande stalla, dove badava ai buoi da tiro e alle mucche da latte dell’azienda Camerini”. “Ma l’avvio della costruzione - fa presente ancora Chiereghin - deve ritenersi anteriore, e va fatto risalire con tutta probabilità al 1886, data questa che si trova incisa su una trave di uno dei magazzini di servizio della villa. Il conte Luigi, a cui a quanto pare spetta l’idea della costruzione, era morto l’anno preceden-te, quindi l’impresa passò nelle mani del giovane fi glio Paolo, con interruzioni dei lavori che dovettero protrarsi fi no al 1901. E Paolo Camerini, sempre a detta di mio nonno, ci teneva molto a questa villa. Una costruzione ricca di storia, passata nel 1953 dai

Camerini all’Ente Delta Padano che ne fece la sua sede, trasferita poi a residenza degli uffi ci della cooperativa Cosva Un immobile divenuto anche rifugio e salvezza per gli abitanti della zona du-rante le molteplici alluvioni degli anni ’50. Un edifi cio - sottolinea con amarezza l’appassionato cultore - che attualmente versa in uno stato di grave abbandono, nonostante rappresenti uno dei beni architettonici caratterizzanti il Parco del Delta del Po e la sua storia.” Ma c’è di più: dopo la ricerca sullo storico immobile, Chie-reghin ha ricostruito il complesso albero della famiglia Camerini ed è riuscito a contattare uno degli ultimi discendenti, in particola-re il duca Paolo Fulceri Camerini, attualmente residente ad Ischia. Costui, recentemente giunto in Veneto per motivi di famiglia, ha voluto incontrare il determinato ricercatore, promettendogli una prossima visita alla terra che porta il nome dei suoi avi. L’arrivo dei Camerini a Porto Tolle è dunque atteso. Forse avverrà nel prossimo settembre nel periodo della fi era portotollese. E sarà festa grande. Li.Se.

Il ritorno dei Conti Camerini

Nelle foto l’incontro e Palazzo Camerini

Il Museo dei Grandi Fiumi si è recentemente arric-chito di una nuova sezione dedicata al Medioevo. Il viaggio nella storia prosegue e il visitatore, dopo

aver attraversato le età del bronzo e del ferro e l’epo-ca romana, viene proiettato in un periodo lungo dodici secoli: dalla divisione dell’impero romano d’occidente e d’oriente fi no alle soglie del Rinascimento. Un periodo com-plesso, caratterizzato da una situazione mutevole, di cui sono stati messi in evidenza alcuni aspetti salienti: la competenza scientifi ca di Sandra Bedetti e l’abilità scenografi ca e tecnica di Gabris Ferrari, Sofi a Nicoli, Carolina Veronese e Claudia Biasissi, sapiente-mente coniugate, hanno dato vita a una pregevole opera di sintesi. Si passa così rapidamente dalle mi-grazioni delle popolazioni barbariche alla giostre dei cavalieri, dagli scriptoria dei monasteri alle tecniche dell’arte romanica. Coerentemente con l’impostazione generale del museo, anche la sezione del Medioevo è pensata come strumento di supporto alla didattica, offrendo spunti per possibili approfondimenti attra-verso molteplici suggestioni e l’utilizzo di strumenta-zione multimediale. Dopo aver varcato il portale di

separazione dall’età romana, il visitatore trova alcuni tra i reperti più signifi cativi: il corredo funebre della “Dama di Chiunsano”, preziosi monili di pregevole fattura rinvenuti nei pressi di Ficarolo in una sepoltu-ra femminile. Questo rinvenimento, insieme ad altri, testimonia l’importanza strategica dell’Altopolesine,

almeno nella prima fase del Medioevo. A lungo si è creduto che in quei secoli il territorio della provincia di Rovigo fosse stato abbandonato. Tuttavia, nonostante la presenza di zone paludose, il Polesine era

abitato. L’utilizzo di materiali deperibili non ha favorito le ricerche archeologiche, che a lungo hanno anche trascurato i tanti oggetti di scarso valore artistico che costituiscono comunque importanti fonti di informazio-ne storica. Proprio nel Medioevo nascono nuovi centri e altri trovano nuovo slancio. Un ruolo importante è svolto dalle istituzioni ecclesiastiche, ad esempio a Badia Polesine dall’abazia della Vangadizza, in Adria e a Rovigo dalla curia vescovile. Ma sono tanti i paesi nei quali sorgono i castelli: quello di Arquà Polesine è tra i pochi rimasti, ma toponimi come Castelmassa, Castelguglielmo o Castelnovo Bariano ne perpetuano

la memoria. Come per le epoche precedenti, anche nel Medioevo rimane costante l’importanza dei corsi d’acqua, e in particolare dell’Adige “vetus” o antico, ovvero dell’Adigetto. Nel settore in cui è stato ricreato l’ambiente dello scriptorium, destinato all’attività degli amanuensi, un libro riferisce le prime attestazioni del nome di tutti i comuni della provincia. La riproduzione dell’armatura di un cavallo rappresenta il ponte ideale verso l’ultima sezione prevista per il Museo dei Grandi Fiumi: il Rinascimento. Alcuni reperti sono già esposti, molti sono conservati nei magazzini e la speranza e che presto possa trovare compimento un progetto che dura ormai da molti anni.

di Mattia De Poli

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Storia e conservazione Una nuova esposizione ospita i reperti dei “secoli bui”

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Giacciano, piccolo borgo nel cuore del Polesine, scelto come ambiente

preferenziale per un roman-zo. Giacciano e la sua gente alla base del libro “Le ciliegie sotto il tavolo” di Nadia Scappini. E al centro i due personaggi principali: Livio, innanzitutto, insegnante da poco in pensione, abituato a vivere da solo, coltivando però solide amicizie e Cosetta, anche lei single, dopo un matrimonio giovanile, purtroppo conclusosi da tempo con la prematura morte dell’amato consorte. A fare da cornice ai due personaggi e alle loro storie, ci sono gli amici, che nel fl uire dei giorni acquistano fi sionomia. E c’è tutta Giacciano con personaggi dal carattere vario, ma in ogni caso rappresentanti di un genuino sentire paesano, basato sulla condivisione di idee e pronto alla collaborazione specie nei momenti del bisogno e nei giorni della festa. Ma c’è anche un Polesine da scoprire, che spinge i protagonisti non solo nel capoluogo, ma anche in zone poco note, come a Panarella sulle tracce della mitica Repubblica di Bosgattia. E poi ci sono i cibi genuini della tradizione contadina, mentre sulla tavola fanno la loro apparizione vini come il Turchetta, frutto di un recupero di antichi vitigni di un appassionato cultore di Giacciano. Un personaggio quest’ultimo che, come gli altri Giaccianesi, esiste veramente e che venerdì 13 aprile ha voluto salutare la pubblicazione del romanzo portando i suoi vini, accanto ai dolci della tradizione locale confezionati dalle signore del luogo. E’ così che anche la comunità di Giacciano ed il suo territorio, ancora in gran parte rurale, divengono paradigma del buon vivere. Un libro dunque che dà un’immagine sicuramente positiva alla nostra terra polesana. Un motivo in più per apprezzarlo e congratularci con l’autrice.

LETTERATURA

Li.Se.

Presentato il romanzo di Nadia Scappini, “Le ciliegie sotto il tavolo”

Si moltiplicano le proposte di valorizzazione del Polesine, del suo am-biente, della sua storia e delle sue tradizioni. Tra le varie iniziative, da segnalare la riscoperta della fi gura di Giuseppe Marchiori (1901-1982),

apprezzato critico d’arte a livello nazionale, animatore di molteplici progetti di promozione della cultura artistica, a partire dagli anni trenta del secolo scorso. Nuova luce sull’operato dell’illustre polesano è stata portata dal convegno promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Rovigo, che ha visto come re-latori Pier Luigi Bagatin, Sergio Garbato e Gabbris Ferrari. Sono state ripercorse le tappe fondamentali della vita di Marchiori, dalla sua nascita a Lendinara, dove visse gli anni della sua infanzia ed adolescenza presso Palazzo Dolfi n, nobiliare residenza di famiglia in cui fece le sue prime esperienze di tipo artistico, iniziando ad approfondire varie tematiche culturali, tra cui in particolare la poesia e la pittura. Iniziano ben presto le sue frequentazioni veneziane, e per il giovane lendi-narese si aprono nuovi orizzonti. Nel 1926 Marchiori, ormai venticinquenne, manifesta di aver già raggiunto una notevole maturità: pubblica la sua prima raccolta di poesie, avvia contatti con artisti e alla XV Biennale di Venezia, ed inizia a scrivere d’arte. Attività questa che diverrà sempre più importante, caratterizzandosi, a partire dagli anni ‘30, in assidue collaborazioni con varie riviste, ad iniziare dal quotidiano ferrarese il “Corriere Padano”, fondato da Cesare Balbo. Marchiori si qualifi ca sempre più come stimato critico d’arte; non uno scrit-tore asettico e distaccato, ma caratterizzato da un personale coinvolgimento al fi anco di vari artisti destinati a diventare famosi, una presenza assidua, che gli valse l’appellativo di “critico militante”. Particolarmente nutrita sarà la sua frequentazione e corrispondenza con Semeghini, Juti Ravenna, Morandi, Licini, Vedova ed altri artisti, come testimonia la ricca documentazione epistolare conservata presso la Biblioteca Comunale di Lendinara. Nei lucidi scritti di Marchiori si coglie il suo acume di critico, il suo spirito innovatore e la disponibilità a seguire gli artisti più apprezzati nel loro itinerario evolutivo. Oltre che per il “Corriere Padano” i suoi articoli appaiono sulla rivista “L’Orto” che per un certo periodo sarà pubblicata a Lendinara, presso la Tipografi a Spighi, poi nella collana “Arte Moderna” ed in altre pubblicazioni, accreditando sempre più Marchiori come un protagonista nel campo della critica del tempo. Ma il suo operato diviene particolarmente importante sulla scena dell’arte italiana nell’immediato dopoguerra a Venezia quando nel 1946 partecipa attivamente alla nascita del movimento della “Nuova Secessione Artistica Italiana”, sfociato poi nel “Fronte Nuovo delle Arti”, a cui prendono parte i pittori Renato Birolli, Emilio Vedova, Bruno Cassinari, Leoncillo Leonardi, Renato Guttuso, Ennio Morlotti, A. Viani, Armando Pizzinato, Giuseppe Santomaso. Particolarmente impegnativa la realizzazione dell’opera “Arte e Artisti d’Avanguardia in Italia 1910 – 1950”, che fa luce sui più signifi cativi artisti del ‘900 e sull’importanza del loro operato nel panorama della cultura nazionale e non solo. Una vera summa, tuttora un punto di partenza imprescindibile per la conoscenza del Novecento artistico italiano. Un’opera che, con gli altri scritti, qualifi ca Marchiori come un personaggio di primo piano nell’ambito della critica d’arte del secolo scorso. Un personaggio illustre del Polesine che non va dimenticato.

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Page 26: La Piazza del Delta - 2012apr n44

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Piano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze

politiche temono per la chiusura di interi noso-comi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganiz-zazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi stan-dard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba es-sere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fi ssati è di 3 per mille abitanti per quan-to riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensi-va è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di

Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande disper-sione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Ve-rona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valda-gno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associa-zioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il

presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pi-gozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Ca-ner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguarda-re in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la com-missione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze po-litiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di fi rme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qual-che settimana.

di Alessandro Abbadir

Sanità, nuovi tagli in vista

Sono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore genera-le dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della

quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese.

Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanita-rio regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcu-no non si fi da. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in

difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioran-za. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestro-ne nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-

dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuo-vere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della fi gura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”.

Il documento termina annunciando che il consiglio co-munale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali.

SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti

Gianni Patella

La paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza

dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto ri-sulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben diffi cile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto fi nanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiu-dono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffi co sono ad oltre un’ora di strada”.

Ulss 13 Dolo – Mirano

“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”

A.A.

Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013

7Il Veneto in primo piano

Nello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova

che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubica-zione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera.

Quello di Padova sarà un “hub”, termi-nologia adottata dalla regione per defi nire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappre-sentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-

della – Camposampiero nell’Alta Padovana e il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti prevalentemente ad indirizzo riabilitativo.

Una riorganizzazio-ne che signifi cherà chiu-sura di reparti (è il caso ad esempio dei servizi di otorino che troveranno posto solo negli ospedali di riferimento), o ricon-versione della struttura ospedaliera. Novità anche per i direttori generali poi dureranno tre anni e per non più di due mandati. Rivoluzio-

ne anche per le schede relative alla dotazione ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, sentito il parere obbligatorio e vincolante della quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni signifi cative per le tre Uls

(la 16 cittadina e del Piovese, la 15 del’Alta Padovana e la 17 della Bassa), tutte al di sopra del limite dei 200 mila abitanti e quindi non toc-cate dalla riorganizzazio-

ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “in-tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta

Cittadella e Camposampiero dovranno razio-nalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regiona-li sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.

di Nicola Stievano

Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale

Confermate le tre Uls e gli ospedali principali

Alcuni repartidovranno chiudere,ora c’è attesaper le schededelle strutture

IN POLESINE

Il Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specifi cità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria

e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per ac-corpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per

rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano socio-sanitario è aperta e noi la giocheremo fi no in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i ri-sparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustifi cano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”.

ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO

Me.Ru.

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Page 27: La Piazza del Delta - 2012apr n44

6

IL VENETOin PRIMO PIANO

Piano sociosanitario Veneto, è allarme per i tagli in vista. L’allarme è arrivato al punto che in molti fra gli amministratori e forze

politiche temono per la chiusura di interi noso-comi. La Regione Veneto infatti, ha stilato nelle scorse settimane il nuovo piano per la riorganiz-zazione della sanità, che è arrivato all’esame della commissione competente contenendo già dei “criteri guida” ben precisi. Fra questi si è convenuto, per l’adeguamento dei costi stan-dard per il 2013, che la dimensione ottimale di una azienda sanitaria in Veneto debba es-sere quella di struttura di servizio ad un’area di 200- 300 mila abitanti. Il numero dei posti letto fi ssati è di 3 per mille abitanti per quan-to riguarda gli acuti. Il numero dei posti letto riguardanti le strutture di riabilitazione intensi-va è di 0,5 posti letto per ogni mille abitanti (come al centro di riabilitazione “San Camillo” a Venezia per intenderci). Sarà invece di 1,2 posti letto ogni mille abitanti la percentuale riferita alle strutture intermedie, come quelle per malati terminali oncologici, per malati di

Alzheimer, ospedali di comunità in aree come quelle montane e lagunari con grande disper-sione della popolazione. I nuovi criteri però, facendo un calcolo, portano ad una stima che prevede un taglio di circa 2000 posti letto a livello regionale. E questo rischia di comportare in alcuni casi tagli delle strutture ritenute non più funzionali lasciando scoperti interi territori e popolazioni che avranno a disposizione, solo l’ospedale del capoluogo di provincia. La “lista della paura” delle dismissioni in Veneto vede “nel mirino” i presìdi ospedalieri di Dolo, Piove di Sacco, Adria o Porto Viro, Noventa Vicentina, Valdagno, Bussolengo e “Borgo Roma” a Ve-rona. A Dolo per cominciare il rischio in questa prospettiva è che vengano cancellati 365 di posti letto, a di Piove di Sacco 290, 230 ad Adria, 124 a Noventa Vicentina, 166 a Valda-gno, 170 a Bussolengo e ben 682 all’ospedale veronese “Borgo Roma”. Contro queste fosche prospettive, si sono mobilitati sindaci, associa-zioni, comitati, sindacati e consiglieri regionali. In quinta commissione in particolar modo: il

presidente Leonardo Padrin (Pdl), e i consiglieri regionali Carlo Alberto Tesserin (Pdl) , Bruno Pi-gozzo (Pd), Carlo Sernaglia (Pd) e Federico Ca-ner (Lega Nord). A fugare i timori più cupi ci ha pensato il consigliere regionale Bruno Pigozzo. “E’ indubbio – dice Pigozzo che ci possano essere preoccupazioni per i tagli in vista. Come consiglieri regionali cercheremo di salvaguarda-re in ogni modo il diritto alla salute. L’esame sul merito delle schede tecniche abbinate al Piano socio sanitario partirà in quinta commissione a metà maggio. Sulle schede ospedaliere la com-missione avrà parere vincolante e siamo pronti a rimediare se sono state fatte delle forzature proponendo emendamenti anche in accordo con le forze di maggioranza”. Intanto forze po-litiche, e referenti territoriali in tutte le province, hanno avviato mobilitazioni, raccolte di fi rme e in qualche caso hanno ottenuto rassicurazioni, che gli ospedali nei territori di loro riferimento non verranno chiusi. Per capire che succederà concretamente però bisognerà aspettare qual-che settimana.

di Alessandro Abbadir

Sanità, nuovi tagli in vista

Sono passate alcune settimane da quella sofferta conferenza stampa con la quale il direttore genera-le dell’Asl 16 Adriano Cestrone e il presidente della

quinta commissione sanità regionale Leonardo Padrin si sono affrettati a smentire le notizie che paventavano la chiusura dell’ospedale piovese.

Nel frattempo a palazzo Ferro Fini, in seno alla Quinta commissione, si è provveduto ad approvare il piano sanita-rio regionale con le relative schede ospedaliere. Ma qualcu-no non si fi da. Tant’è che il pubblico consesso di palazzo Jappelli ha elaborato ed approvato un ordine del giorno in

difesa dell’ospedale Immacolata Concezione. Il documento, presentato dall’opposizione e precisamente dai consiglieri Lino Conte, Stefano Chinaglia e Davide Gianella, è stato approvato all’unanimità e, quindi, anche dalla maggioran-za. Nello scritto gli autori si dicono ancora allarmati circa il futuro del nosocomio la cui chiusura “sarebbe di una gravità inaudita, in quanto stiamo parlando una struttura che serve da punto di riferimento sanitario a oltre 70 mila cittadini che faticherebbero molto trovare risposte dall’ospedale S.Antonio. Ricordiamo le promesse fatte da Padrin e Cestro-ne nel fugare le preoccupazioni sulle sorti del nostro ospe-

dale – si legge sempre nello scritto – e che nei piani della Regione non vi è volontà di chiuderlo, pur nell’ambito del piano di razionalizzazione delle spese sanitarie. Rimangono comunque le nostre preoccupazioni circa il ritardo nel rimuo-vere le situazioni di sofferenza in cui versano alcuni reparti per la mancanza della fi gura apicale di Pediatria, Ostetricia e Ginecologia, Rianimazione, Medicina e Geriatria”.

Il documento termina annunciando che il consiglio co-munale piovese si ritiene in stato di agitazione permanente e ben vigile circa le decisioni regionali.

SANITÀ PIOVESE IL CONSIGLIO COMUNALE VIGILA SUL FUTURO DELL’OSPEDALE

Le aree con una popolazione tra i 200 e i 300 mila abitanti avranno una Ulss di riferimento. I posti letto per acuti saranno 3 ogni mille abitanti

Gianni Patella

La paura è grande, l’ipotesi di una possibile chiusura dell’ospedale di Dolo in Riviera del Brenta ha fatto subito intervenire associazioni ed istituzioni che si sono mobilitate in sua difesa. Nelle scorse settimane, è stato chiamato direttamente in causa dalla Conferenza

dei sindaci dell’Ulss 13 il direttore generale Arturo Orsini. Orsini ha spiegato che da quanto ri-sulta, non è prevista alcuna chiusura dell’ospedale di Dolo (che insieme con quello di Mirano compone l’azienda sanitaria). Anzi, ha ribadito Orsini ai sindaci: sarà ben diffi cile chiudere una struttura che con 2700 dipendenti e essendo sempre sotto fi nanziata, è risultata un esempio di eccellenza a livello regionale. “Se stessimo a valutare il nuovo criterio - sottolinea il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 13 Fabio Livieri - questo è in Riviera e Miranese di 2,7 posti letto ogni mille abitanti, inferiore ai 3 previsti nelle nuove disposizioni. Sono stati stanziati 5 milioni per l’ammodernamento dell’ospedale di Dolo”. Soldi però che per altri sindaci non bastano proprio, visto che il “fabbisogno” richiesto e mai concesso, sarebbe di 40 milioni di euro. Resta poi aperta la questione dei territori “cerniera” e cioè quelli della Riviera Sud con i comuni di Campolongo Maggiore, Camponogara e Campagna Lupia. Questi sono nei guai più di altri perché oltre a Dolo si parla del rischio della chiusura di un altro ospedale per queste popolazioni di riferimento: quello di Piove di Sacco. “Se chiu-dono gli ospedali di Piove e Dolo - dice sconsolato il sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto - non ci resta che Chioggia, Padova o Mestre, tutte località che con il traffi co sono ad oltre un’ora di strada”.

Ulss 13 Dolo – Mirano

“NESSUNA CHIUSURA, SIAMO SOTTO FINANZIATI”

A.A.

Piano socio-sanitario Fissati criteri guida per l’adeguamento ai costi standard 2013

7Il Veneto in primo piano

Nello scacchiere della sanità provinciale il nuovo piano regionale conferma le tre Uls e i principali ospedali, su tutti Padova

che avrà un nuovo nosocomio sulla cui ubica-zione ormai i giochi sembrano fatti. La struttura sorgerà a Padova Ovest e, insieme a Verona, sarà una struttura di riferimento nazionale, al vertice della rete ospedaliera.

Quello di Padova sarà un “hub”, termi-nologia adottata dalla regione per defi nire gli ospedali di riferimento che avranno sede nei capoluoghi di provincia e potranno mantenere tutte le specialità. Ulteriore gradino è rappre-sentato dagli “spoke”, ospedali di rete che avranno un bacino di 200mila abitanti: Citta-

della – Camposampiero nell’Alta Padovana e il nuovo ospedale di Schiavonia fra Monselice ed Este nella Bassa. L’”offerta ospedaliera” si chiude con i “nodi di rete”: strutture per acuti prevalentemente ad indirizzo riabilitativo.

Una riorganizzazio-ne che signifi cherà chiu-sura di reparti (è il caso ad esempio dei servizi di otorino che troveranno posto solo negli ospedali di riferimento), o ricon-versione della struttura ospedaliera. Novità anche per i direttori generali poi dureranno tre anni e per non più di due mandati. Rivoluzio-

ne anche per le schede relative alla dotazione ospedaliera: spetterà alla giunta adeguarle, sentito il parere obbligatorio e vincolante della quinta commissione. Nella nostra provincia non ci saranno variazioni signifi cative per le tre Uls

(la 16 cittadina e del Piovese, la 15 del’Alta Padovana e la 17 della Bassa), tutte al di sopra del limite dei 200 mila abitanti e quindi non toc-cate dalla riorganizzazio-

ne territoriale. Per quanto riguarda gli ospedali a Padova il Sant’Antonio sarà una struttura “in-tegrata” con Piove di Sacco mentre nell’Alta

Cittadella e Camposampiero dovranno razio-nalizzare i servizi. Non ci dovrebbero essere sorprese per gli ex ospedali di Montagnana e Conselve, entrambi ad indirizzo riabilitativo. Il centro di riabilitazione funzionale di Conselve, riferimento regionale, passerà sotto la gestione diretta dell’Uls 17 già nei prossimi mesi, come annunciato. Tutto bene dunque? Leonardo Padrin, presidente della Quinta Commissione regionale Sanità, parla di una vera e propria rivoluzione. Per il centrosinistra invece il vero terreno di confronto saranno le schede regiona-li sulle singole strutture, per le quali c’è molta attesa e qualche preoccupazione. Ma ormai indietro non si torna.

di Nicola Stievano

Sanità Padova sarà la prima città veneta a testare il Pronto Soccorso provinciale

Confermate le tre Uls e gli ospedali principali

Alcuni repartidovranno chiudere,ora c’è attesaper le schededelle strutture

IN POLESINE

Il Polesine è salvo sul piano sanitario, dopo la decisione della V commissione regionale di tutelare la provincia di Rovigo per peculiarità e specifi cità del territorio. L’assessore regionale Pdl Maria Luisa Coppola e il consigliere Mauro Mainardi difendono l’autonomia dei due ospedali di Adria

e Rovigo contro l’accorpamento e ribadiscono: “Le Ulss rimarranno due. I continui blitz del Carroccio con Antonello Contiero e di Cristiano Corazzari, sostenitori dell’Ulss unica, sono miseramente falliti. Un territorio come il nostro non può prescindere da una rete ospedaliera vicina anche alle realtà più marginali. Il Polesine, in un’ottica di riforma della sanità, non poteva essere trattato al pari delle altre zone metropolitane della pianura”. Ora la parola passa al consiglio regionale che dovrà discutere e approvare il piano. E ancora, commentano: “la Lega ha tentato di mettere a segno un blitz per ac-corpare le due Ulss di Adria e Rovigo, ma noi a questo giochetto non ci stiamo e faremo di tutto per

rivendicare l’autonomia e la piena indipendenza delle due realtà. La partita attorno al piano socio-sanitario è aperta e noi la giocheremo fi no in fondo”. Secondo i due esponenti del centrodestra “i ri-sparmi minimi derivanti dalla fusione delle due aziende sanitarie non giustifi cano lo smantellamento di un sistema che funziona e che consente di presidiare il territorio con professionalità e competenza. L’Ulss di Adria, in particolare, ha i conti in ordine e nel tempo è riuscita a costruire un piccolo sistema di eccellenza, accorparla non solo è sbagliato politicamente ma anche economicamente”. Anche Corazzari conferma:” Adria dovrà essere ospedale di rete. Non vogliamo però difendere i posti degli amici degli amici. Qui nessuno ha fatto blitz in commissione sanità, peraltro a guida Pdl. Ci possono essere dei punti di vista diversi che si attenuano con il confronto ma non con gli attacchi. Mainardi peraltro è stato eletto nel listino di Zaia e non dovrebbe parlare male dei suoi alleati!”.

ADRIA SALVA, NON VERRÀ ACCORPATA ALL’ULSS 18 DI ROVIGO

Me.Ru.

272727Il Veneto in primo piano

Page 28: La Piazza del Delta - 2012apr n44

8 Il Veneto in primo piano

La vecchiaia, un tempo nuovo nella società contemporanea. Nel corso dell’ultimo de-cennio gli anziani, anche in Italia, hanno

assunto un ruolo sociale nuovo, diventando in molti casi fulcro e punto di riferimento per inte-re generazioni. Hanno una vita sociale attiva, sono autonomi, occupati in hobby e attività di volontariato e, in molti casi, sono di supporto ai fi gli in diffi coltà sul piano lavorativo e occu-pazionale - non di rado come ammortizzatori sociali - e alle loro famiglie, sostegno per la cura e l’educazione dei nipoti. In Italia gli over 65enni che stanno in buona salute e continua-no ad essere parte attiva della nostra società sono 11 milioni.

E’ dunque evidente, considerato l’im-portante apporto che gli over 65 offrono alle comunità, la necessità e l’opportunità di riconoscere e restituire valore al ruolo sociale dell’anziano che, ancora oggi, nell’opinione comune continua ad essere visto troppo spes-so solo come un paziente da assistere o un

“peso” economico da sostenere.Partendo da questo presupposto - la ne-

cessità di restituire valore sociale agli anziani - è maturato il progetto “Anziani per Padova”, che prende il via il 7 maggio e proseguirà fi no al 13 del mese. Si tratta di un “contenitore” di inziative dedicate al tema dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni.

Un evento promosso dal Dipartimento in-teraziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Azienda ospedaliera di Padova, l’Ulss 16 e l’Università di Padova, insieme all’Assesso-rato alle Politiche sociali e per la famiglia del Comune di Padova, all’Uffi cio scolastico pro-vinciale e all’Uffi cio diocesano per la Pastorale della salute, in collaborazione con CSV-Centro servizi per il volontariato della provincia di Pa-dova, di enti e istituti di cura, e con l’ampio coinvolgimento della rete di associazioni che operano sul territorio.

Inserito a pieno titolo nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno europeo dell’invecchia-

mento attivo e della solidarietà tra le gene-razioni, il progetto padovano si confi gura ad oggi, a livello nazionale, come il più articolato degli eventi dedicati, tanto da aver ricevuto il patrocinio del Segretariato Sociale Rai.

E proprio l’invecchiamento attivo, il dialogo e la solidarietà tra le generazioni saranno i temi al centro del ricco calendario: appuntamenti medico-scientifi ci, a partire dal Congresso nazionale della Società di Chirurgia geriatrica, il 10 e 11 maggio, all’aula Morga-gni del Policlinico universitario, e dal convegno sulla carta etica dei servizi alla persona an-ziana; corsi di perfezionamento per operatori sanitari, ad esempio sugli aspetti etici, giuridici e assistenziali per l’umanizzazione delle cure anche in fase terminale; dibattiti su questioni di stretta attualità, come quelli sul modello solidaristico intergenerazionale, la cura do-miciliare, le novità legislative in materia di previdenza; seminari sul rapporto tra terza età e tecnologie informatiche, le truffe agli

anziani... E ancora laboratori creativi, mostre, spet-

tacoli di teatro e musica.Occasioni di rifl essione sugli stili di vita

che consentono di restare in salute più a lun-go, ma anche di confronto tra generazioni, grazie al coinvolgimento di alcune scuole pa-dovane, alcune delle quali saranno impegnate nel progetto a livello organizzativo.

Fra gli ospiti che interverranno nei vari eventi in programma anche il famoso psicolo-go veronese Vittorino Andreoli che nella lectio dal titolo “La vecchiaia: tempio per un nuovo umanesimo”, affronterà il tema dell’invec-chiamento come opportunità e conquista della

società contemporanea.La settimana sarà l’occasione per an-

nunciare uffi cialmente la nascita di una Fon-dazione promossa dal Dipartimento che avrà l’obiettivo di favorire la prevenzione in età adulta e di migliorare le condizioni di vita dei pazienti geriatrici.

Per informazioni: uffi cio attività creative terza età - Settore Servizi Sociali - Comune di Padova, via Giotto, 34 - 35137 Padova.Tel. 049 651255 fax 049 664814

Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, martedì dalle 15 alle 16:30.

E-mail [email protected]

di Ornella Jovane

Per la maggior parte sono attivi, coltivano hobby, in molti lavorano e aiutano i fi gli. Negli ultimi 10 anni hanno assunto un ruolo centrale

Società “Anziani per Padova”, il progetto promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Ulss 16

Il tempo nuovo degli over 65

Gli anziani hanno assunto una funzione fondamentale

nell’organizzazione della società attuale

Dall’elaborazione dei dati Istat 2011 e Auser 2012 risulta che gli over65 in Italia sono 12.301.000 (il 20,3%

della popolazione italiana), di cui 16.000 ultracentenari. L’età media della popolazio-ne è passata da 41,7 anni nel 2001 a 43,5 nel 2011.

Tra il 1980 e il 2008 la speranza di vita alla nascita è cresciuta di oltre 8 anni. Oggi si attesta a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 per le donne e continuerà a crescere nei prossimi 40 anni, arrivando a quasi 90 anni per le donne e 84 per gli uomini.

La non autosuffi cienza. (dati Istat, 2011) Oltre 2.000.000 di anziani riporta-no una condizione di totale mancanza di au-tosuffi cienza per almeno una delle funzioni essenziali della vita quotidiana.

Il 74% degli ospiti delle strutture resi-denziali presenti in Italia sono anziani con almeno 65 anni (75.868 sono autosuffi -cienti e 225.182 non autosuffi cienti).

Anziani e lavoro. (dati Istat, Auser, 2011) Il lavoro rappresenta il 10% circa del reddito degli anziani in Italia. 375.000 gli occupati. Dal 2004 al 2011 il numero di oc-cupati tra i 55-64enni è aumentato dell’8% su tutto il territorio nazionale, passando dal 30,5% al 38% (dato Isfol, 2012).

La regione con il tasso di occupazione più alto è il Trentino Alto Adige.

Una vita attiva e impegnata. (dati Auser, 2012) Tra il 2001 e il 2010 la per-centuale di anziani tra 65 e 74 anni che fa sport in modo continuativo è passata dal 4,4% al 9,8%.

Nel 2010 gli uomini nella fascia d’età 65-74 che praticano attività fi sica sono il 18% contro il 12,7% delle donne. Per gli over 75 si scende al 7,6% per gli uomini e al 4,1% per le donne.

Gli over75 che svolgono attività fi sica in modo continuativo sono passati da 1,4% a 3,5%, con un aumento del 2,1%.

Anziani e salute. (dati Auser, 2012)Tra il 2009 e il 2010 si è registrato

un aumento di oltre l’1% di coloro che si dichiarano in buona salute (per la fascia 65-74 si passa da 36,9% a 38,8%, per quella over75 da 20,9% a 22,2%).

Dal 2009 al 2010 è aumentato dell’1% il numero di coloro che si dichiarano in buona salute

PIÙ LONGEVI, PIÙ SPORTIVI E ANCORA LAVORATORI

In 10 anni il numero di anziani che pratica sport in modo continuativo è raddoppiato

Un contenitore di eventi incentrato sui temi dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni

28 Il Veneto in primo piano2828 Il Veneto in primo piano

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8 Il Veneto in primo piano

La vecchiaia, un tempo nuovo nella società contemporanea. Nel corso dell’ultimo de-cennio gli anziani, anche in Italia, hanno

assunto un ruolo sociale nuovo, diventando in molti casi fulcro e punto di riferimento per inte-re generazioni. Hanno una vita sociale attiva, sono autonomi, occupati in hobby e attività di volontariato e, in molti casi, sono di supporto ai fi gli in diffi coltà sul piano lavorativo e occu-pazionale - non di rado come ammortizzatori sociali - e alle loro famiglie, sostegno per la cura e l’educazione dei nipoti. In Italia gli over 65enni che stanno in buona salute e continua-no ad essere parte attiva della nostra società sono 11 milioni.

E’ dunque evidente, considerato l’im-portante apporto che gli over 65 offrono alle comunità, la necessità e l’opportunità di riconoscere e restituire valore al ruolo sociale dell’anziano che, ancora oggi, nell’opinione comune continua ad essere visto troppo spes-so solo come un paziente da assistere o un

“peso” economico da sostenere.Partendo da questo presupposto - la ne-

cessità di restituire valore sociale agli anziani - è maturato il progetto “Anziani per Padova”, che prende il via il 7 maggio e proseguirà fi no al 13 del mese. Si tratta di un “contenitore” di inziative dedicate al tema dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni.

Un evento promosso dal Dipartimento in-teraziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Azienda ospedaliera di Padova, l’Ulss 16 e l’Università di Padova, insieme all’Assesso-rato alle Politiche sociali e per la famiglia del Comune di Padova, all’Uffi cio scolastico pro-vinciale e all’Uffi cio diocesano per la Pastorale della salute, in collaborazione con CSV-Centro servizi per il volontariato della provincia di Pa-dova, di enti e istituti di cura, e con l’ampio coinvolgimento della rete di associazioni che operano sul territorio.

Inserito a pieno titolo nell’ambito delle celebrazioni per l’Anno europeo dell’invecchia-

mento attivo e della solidarietà tra le gene-razioni, il progetto padovano si confi gura ad oggi, a livello nazionale, come il più articolato degli eventi dedicati, tanto da aver ricevuto il patrocinio del Segretariato Sociale Rai.

E proprio l’invecchiamento attivo, il dialogo e la solidarietà tra le generazioni saranno i temi al centro del ricco calendario: appuntamenti medico-scientifi ci, a partire dal Congresso nazionale della Società di Chirurgia geriatrica, il 10 e 11 maggio, all’aula Morga-gni del Policlinico universitario, e dal convegno sulla carta etica dei servizi alla persona an-ziana; corsi di perfezionamento per operatori sanitari, ad esempio sugli aspetti etici, giuridici e assistenziali per l’umanizzazione delle cure anche in fase terminale; dibattiti su questioni di stretta attualità, come quelli sul modello solidaristico intergenerazionale, la cura do-miciliare, le novità legislative in materia di previdenza; seminari sul rapporto tra terza età e tecnologie informatiche, le truffe agli

anziani... E ancora laboratori creativi, mostre, spet-

tacoli di teatro e musica.Occasioni di rifl essione sugli stili di vita

che consentono di restare in salute più a lun-go, ma anche di confronto tra generazioni, grazie al coinvolgimento di alcune scuole pa-dovane, alcune delle quali saranno impegnate nel progetto a livello organizzativo.

Fra gli ospiti che interverranno nei vari eventi in programma anche il famoso psicolo-go veronese Vittorino Andreoli che nella lectio dal titolo “La vecchiaia: tempio per un nuovo umanesimo”, affronterà il tema dell’invec-chiamento come opportunità e conquista della

società contemporanea.La settimana sarà l’occasione per an-

nunciare uffi cialmente la nascita di una Fon-dazione promossa dal Dipartimento che avrà l’obiettivo di favorire la prevenzione in età adulta e di migliorare le condizioni di vita dei pazienti geriatrici.

Per informazioni: uffi cio attività creative terza età - Settore Servizi Sociali - Comune di Padova, via Giotto, 34 - 35137 Padova.Tel. 049 651255 fax 049 664814

Orario: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12, martedì dalle 15 alle 16:30.

E-mail [email protected]

di Ornella Jovane

Per la maggior parte sono attivi, coltivano hobby, in molti lavorano e aiutano i fi gli. Negli ultimi 10 anni hanno assunto un ruolo centrale

Società “Anziani per Padova”, il progetto promosso dal Dipartimento interaziendale ad attività integrata dell’anziano dell’Ulss 16

Il tempo nuovo degli over 65

Gli anziani hanno assunto una funzione fondamentale

nell’organizzazione della società attuale

Dall’elaborazione dei dati Istat 2011 e Auser 2012 risulta che gli over65 in Italia sono 12.301.000 (il 20,3%

della popolazione italiana), di cui 16.000 ultracentenari. L’età media della popolazio-ne è passata da 41,7 anni nel 2001 a 43,5 nel 2011.

Tra il 1980 e il 2008 la speranza di vita alla nascita è cresciuta di oltre 8 anni. Oggi si attesta a 78,8 anni per gli uomini e a 84,1 per le donne e continuerà a crescere nei prossimi 40 anni, arrivando a quasi 90 anni per le donne e 84 per gli uomini.

La non autosuffi cienza. (dati Istat, 2011) Oltre 2.000.000 di anziani riporta-no una condizione di totale mancanza di au-tosuffi cienza per almeno una delle funzioni essenziali della vita quotidiana.

Il 74% degli ospiti delle strutture resi-denziali presenti in Italia sono anziani con almeno 65 anni (75.868 sono autosuffi -cienti e 225.182 non autosuffi cienti).

Anziani e lavoro. (dati Istat, Auser, 2011) Il lavoro rappresenta il 10% circa del reddito degli anziani in Italia. 375.000 gli occupati. Dal 2004 al 2011 il numero di oc-cupati tra i 55-64enni è aumentato dell’8% su tutto il territorio nazionale, passando dal 30,5% al 38% (dato Isfol, 2012).

La regione con il tasso di occupazione più alto è il Trentino Alto Adige.

Una vita attiva e impegnata. (dati Auser, 2012) Tra il 2001 e il 2010 la per-centuale di anziani tra 65 e 74 anni che fa sport in modo continuativo è passata dal 4,4% al 9,8%.

Nel 2010 gli uomini nella fascia d’età 65-74 che praticano attività fi sica sono il 18% contro il 12,7% delle donne. Per gli over 75 si scende al 7,6% per gli uomini e al 4,1% per le donne.

Gli over75 che svolgono attività fi sica in modo continuativo sono passati da 1,4% a 3,5%, con un aumento del 2,1%.

Anziani e salute. (dati Auser, 2012)Tra il 2009 e il 2010 si è registrato

un aumento di oltre l’1% di coloro che si dichiarano in buona salute (per la fascia 65-74 si passa da 36,9% a 38,8%, per quella over75 da 20,9% a 22,2%).

Dal 2009 al 2010 è aumentato dell’1% il numero di coloro che si dichiarano in buona salute

PIÙ LONGEVI, PIÙ SPORTIVI E ANCORA LAVORATORI

In 10 anni il numero di anziani che pratica sport in modo continuativo è raddoppiato

Un contenitore di eventi incentrato sui temi dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra generazioni

11Voci da palazzo

vero la Società può vantare crediti verso la Regione per 117 milioni di euro che in Ve-neto Strade sono convinti di riscuotere entro l’anno ma se così non fosse? Ed è ovvio che così non sarà visto che sul bilancio regionale pendono i vincoli imposti dal Patto di sta-

bilità. Il presidente Ver-nizzi infatti è sembrato mettere le mani avanti quando ha parlato di un ridimensionamento del-le opere già progettate. “Per il prossimo triennio

– ha spiegato - ci sono di fatto sul tavolo 55 milioni, per questo stileremo una tabella delle priorità e su queste andremo ad inter-venire”. Senza mega piano triennale però e quindi non si sa su quali basi verranno decise queste priorità. Da ricordare che per i tre piani regionali approvati fi nora, dopo

il 2002 anno di inaugurazione di Veneto Strade, comprese le opere complementari al Passante di Mestre e all´A28, la società ha appaltato al 20 marzo 2012 interventi per 875 milioni di euro: 200 progetti di cui 115 già ultimati o in fase di realizzazione. Ma ci sono altri 800 milioni di progetti che con i chiari di luna degli ultimi tempi rischia-no alla grande.

Al vaglio dell’assessore Chisso c’è an-che l’ipotesi di mettere in rete Veneto Stra-de con l’altra società regionale Cav, Con-cessioni autostradali venete, che controlla il Passante di Mestre e un tratto dell’A4 con lo scopo di mettere insieme risorse utili al settore e dare fi ato alle casse della società con una ventina di milioni all’anno ma ad oggi si parla di se e ma appesi ai fi li del “forse domani”.

Dopo l’allarme di default lanciato da Silvano Vernizzi, ormai qualche mese fa, i soccorsi sono arrivati per

mettere al sicuro il futuro di Veneto Strade. L’amministratore delegato infatti aveva de-nunciato che se la Regione avesse confer-mato l’azzeramento degli stanziamenti per il 2012, come era apparso in un primo mo-mento, per la società, partecipata al 30% dalla Regione, al 50% dalle sette provincie e al 20 dalle società autostradali, sarebbe stato il tracollo. Per gli addetti ai lavori la squilla è suonata più o meno come un “Niente nuovi cantieri, nessuna garanzia d’interventi di manutenzione ordinaria o straordinaria”. L’outing di Vernizzi ha tutta-via messo in moto una serie di richieste da parte dei consiglieri regionali all’assessore al bilancio, Roberto Ciambetti, che in parte sono state accolte e soddisfatte. Tuttavia a Veneto strade non sono stati destinati i 100 milioni di euro chiesti da Dario Bond, nemmeno i 40 ritenuti una soglia sicura per il proseguo delle attività. Ne sono stati assegnati 55. In tre anni, però. 15 per il 2011, 20 per il 2012 e altri 20 per l’anno successivo. Pochi o tanti, questo è quello che Ciambetti ha deciso di scucire. Sforzata la soddisfazione espressa dell’assessore Renato Chisso, anche se in occasione della presentazione del bilancio di Veneto Strade ha cercato di ridimensionare l’entità del rischio corso in precedenza. “La società - ha attaccato Chisso - è stata bistrattata da opinioni rese in libertà”. Insomma per l’assessore si sarebbe trattato semplice-mente di qualche parola sfuggita o detta in modo incauto. Più di qualcuno, invece, nel tentativo di chiusura dei rubinetti alla società avrebbe ravvisato un avvertimento o comunque il tentativo da parte della Lega di ridimensionare l’azione del potente as-sessore pidiellino. Non è detto, però, che i problemi siano fi niti per Veneto strade, per il Presidente esiste il rischio che le risorse siano poche per por-tare avanti le opere progettate. Lo stesso espetto è stato sottolineato anche dalla ca-pogruppo del Pd, Laura Puppato, sostenen-do che con i 20 milioni di euro stanziati per l’anno in corso e 120 di debito che pesano sulle casse della società, ora ridotti a 32, sia fantascienza immaginare un’attività che superi il limite dell’ordinario. A dire il

Bilancio regionale Alla società sono stati assegnati 55 mila euro in 3 anni

Veneto strade non è ancora fuori dal tunnel Vernizzi ha parlato di un ridimensionamento delle opere già progettate. Verrà data precedenza alla priorità ma manca un piano che ne stabilisca l’ordine

Ci sono altri 800 milioni di progetti che rischiano alla grande

Veneto Strade chiude con un bilancio in attivo di 32 mila euro con un patrimonio netto di 6.699.722 euro, con uno stato del patrimonio attivo di 663.932.777. Nel 2011 ha

destinato il 62,93% delle risorse in opere viarie, il 25,74% al personale (in calo), l’11,32% al funzionamento della società. Nel 2011 ha realizzato lavori per 29 milioni di euro.

NEWS IL BILANCIO DI VENETO STRADE

Per la capogruppo del partito democratico Laura Puppato è inconcepibile come i vertici di Veneto Strade abbiano il coraggio di continuare a vendere illusioni difen-dendo la funzionalità dell’ente e promettendo opere ed interventi a iosa. Se questi

signori - precisa - ritengono che un utile 2012 di 32 mila euro e le risorse dell’ultima fi nanziaria regionale (10 milioni per il 2012) possano far fronte al consistente indebi-tamento che Veneto Strade ha con le banche e assieme assicurare la prosecuzione di vecchi e nuovi lavori, oltre alla manutenzione ordinaria della viabilità, forse non hanno ben capito la situazione in cui ci hanno portato. Davvero - si chiede la capogruppo del Pd - sono convinti che si possa con queste disponibilità andare molto oltre il pagamento degli stipendi dei dipendenti e la gestione di una struttura così imponente? Ritornino con i piedi per terra - aggiunge Puppato - facciano i responsabili e non i venditori di fumo, dicendoci chiaramente come l’ente pensa di realizzare gli interventi ordinari di propria competenza, cosa ne sarà delle opere pubbliche previste dal piano triennale e che de-stino avranno i cantieri programmati da 10 anni e ancora da aprire per un ammontare di 800 milioni. Ed a proposito di federalismo stradale, tanto caro all’assessore Chisso - conclude la Puppato - vorrei invitarlo ad andare a visitare i cantieri in corso e a spiegarci ad esempio perché sulla Pedemontana non risulta a tutt’oggi impiegato neppure un lavoratore veneto.

“NON VENDETE ILLUSIONI”

“Un vecchio e guerresco fi lm d’epoca fascista raccontava di una battaglia navale tra la marina italiana e quella inglese. Sorpreso dal fuoco nemico, l’ammiraglio comandante faceva avanzare le cacciatorpediniere con un ordine preciso: ‘fare

fumo’. Le coraggiose navi si lanciavano velocissimamente contro l’avversario e, virando sul fi anco, emettevano una enorme quantità di fumo nerastro per impedire agli inglesi di vedere le navi da battaglia italiane. Gli inglesi però avevano il radar. Ecco, la capogruppo del Pd in Consiglio regionale mi sembra una cacciatorpediniera mandata a fare fumo, non avendo il radar”. L’assessore regionale alle politiche della mobilità prende da lontano le accuse della capogruppo Pd, che lamenta la scarsità di risorse della fi nanziaria regionale (“secondo lei 10 milioni di euro”) chiedendosi come possa Veneto Strade far fronte al consistente indebitamento con le banche e ai lavori. “Ricordo che quei presunti 10 milioni li ha votati anche lei, ma forse, causa fumo, non sa neppure cosa ha approvato, visto che si tratta di 15 milioni per il 2012, 20 per il 2013 e 20 per il 2014. L’esposizione bancaria è sempre un problema, ma se la capogruppo del PD avesse letto tutte le carte del bilancio di Veneto Strade Spa avrebbe scoperto che questa esposizione un anno fa era di 110 milioni di euro e oggi è calata a 36 milioni. Ci sono però crediti nei confronti della Regione per 117 milioni. In più la società ha anche degli utili, benché questi non rientrino tra gli scopi societari”. “Il vero problema non è l’esposizione della società, ma il fatto che la Regione non possa pagare ciò che le deve a causa del Patto di Stabilità, ma in ogni caso è un credito reale e non illusorio. Questa è la causa dell’indebitamento, rispetto a spese di gestione che sono diminuite e ad una confermata effi cienza della struttura di fronte a pro-blemi che sono e stanno diventando enormi a causa del drenaggio governativo di risorse locali. Questo ci porta a tenere i piedi ben per terra, su tutti i fronti infrastrutturali – dice ancora l’assessore – compreso quello della Pedemontana, che si paga da sé e rispetto alla quale abbiamo capito che la capogruppo del Pd lamenta una presenza di lavoratori siciliani, che in altra situazione sono stati ritenuti una sorta di portatori di interessi mafi osi. Mi fa piacere che la signora si sia anche lei convertita a privilegiare i veneti, ma il suo modo di proporre la cosa fuma di razzismo”.

LA CAPOGRUPPO NON VENGA A “FARE FUMO”

“Faccio i complimenti all’assessore Chisso - scrive la capogruppo democratica - per l’approfondita cultura cinematografi ca d’epoca fascista. La cosa fondamentale è che Chisso non continui a proiettare le sue trame di fantasia. Resti piuttosto sul

concreto, prima che quello su Veneto Strade diventi un fi lm drammatico. L’unica cosa che continuiamo a chiedere - precisa la Puppato - è che venga detto con chiarezza cosa faranno operativamente gli oltre 200 dipendenti di Veneto Strade e come procederanno i cantieri ed i progetti. I fondi deliberati con l’ultimo bilancio sono stati stanziati anche grazie al lavoro emendativo del Pd, per cui so benissimo di cosa stiamo parlando.

Proprio per questo ribadisco che le risorse attualmente a disposizione non riescono neppure a coprire gli appalti già fatti. La nostra - ribadisce - è una richiesta di chiarimenti tanto legittima quanto doverosa, alla quale la Giunta e i vertici di Veneto Strade devono altrettanto doverosamente rispondere. La cosa più sorprendente - conclude Puppato - è che Chisso e i suoi gridino al miracolo di fronte ad una situazione che in realtà sta pesan-temente pregiudicando l’immediato futuro dell’ente. Non mi sembra una cosa normale: a meno che non abbiano la passione per i fi lm dell’orrore...”.

“L’ASSESSORE LA SMETTA CON LE SUE TRAME DI FANTASIA”

Giovanni Vernizzi

BOTTA E RISPOSTA

Laura Puppato e Renato Chisso

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12 Cultura veneta

Negli ultimi sei anni il mondo dell’arte è invaso da vortici di barchette di carta di diversi colori. L’au-tore è Riccardo Gusmaroli, nativo di Verona dal

1963, che abbiamo incontrato nel corso dell’inaugura-zione della mostra personale alla Galleria Orler di Mestre. Capsule farmaceutiche, uova di gallina lavorate con un trapano odontoiatrico, cartine geografi che, francobolli, barchette e aeroplanini di carta sono alcuni materiali usa-ti da Gusmaroli che non sono scherzi artistici tendenti alla provocazione, tema attuale dell’arte contemporanea, ma sono una sottile ironia che non fa quel passo successivo all’irretire l’usufruitore positivamente o negativamente. Oggetti quindi molto semplici ma decontestualizzati dalla visione quotidiana, come le barchette inserite all’interno di un ipotetico viaggio.

Com’è nata l’idea delle barchette e degli aero-planini?

“Non mi è nata l’idea, perché a dire il vero c’è l’ab-biamo dentro di noi da sempre. L’ho sfruttata in un altro modo, ossia la semplicità utilizzata per l’arte diventa fondamentale per la comunicazione. Ho utilizzato questi mezzi molto semplici per comunicare con l’arte”.

La tematica del viaggio e dei relativi vortici. Cosa signifi cano per lei?

“Il viaggio mi ha sempre appassionato. E’ un modo per sviare, cambiare e fare una strada diversa da quella di tutti i giorni. Non si può sempre fare nella realtà, ma c’è la possibilità di farlo nel privato grazie all’arte. La mente è predisposta al viaggio e l’arte è il mezzo che ci aiuta in questo”.

I colori dei vortici hanno una preferenza? “Non ho particolari preferenze e motivazioni. Per

esempio nel bianco, un non colore, si vede soltanto l’om-bra, mentre negli altri c’è una tonalità che può portare verso altre direzioni. Diciamo che è un effetto sentimen-tale che l’opera assume sulle persone”.

Quale importanza ricopre la fotografi a nel suo agire pittorico?

“Ho sempre fatto il fotografo, quindi utilizzo la fo-tografi a per coprire, ossia quando dipingo la voglio di-struggere. Questo con una sorta di simpatia, nel senso che cerco di cambiare l’aspetto fornendo una nuova vita. Libertà di materiali e superfi ci da utilizzare, passando per esempio attraverso i francobolli e le campiture monocro-me. Ogni materiale è uno spunto per compiere qualsiasi lavoro. L’infi nità del materiale a disposizione mi permette di lavorare su vari fronti, in modo da far capire meglio alle persone quello che sto facendo”.

La provocazione nell’arte. Quale personale opi-nione e quali sviluppi?

“La provocazione nell’arte è una cosa inutile perché in fondo siamo capaci tutti a fare. Con le mie opere sti-molo chi è di fronte a esse. Non do titoli ai lavori e non pretendo che una persona capisca il mio lavoro, ma che almeno sorrida. Cerco di dare la possibilità agli altri di vedere qualcosa di diverso”.

Qual è il suo concetto di Arte? “La mia arte non da messaggi ma stimola le persone

a capire qualcosa di se stessi. Tramite il mio lavoro do la possibilità agli altri di vedere in se qualcosa. Spesso non traspare il mio pensiero, non do messaggi ed è la cosa che preferisco. L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi. Non sono concettuale come lavoro perché procedo d’i-stinto. Nella realizzazione delle opere aspetto che arrivi una stimolazione per sviluppare qualcosa”.

di Alain Chivilò

L’arte non è fatta per spiegare, ma per essere compresa. E’ un’interpretazione di ciò che vedi

Intervista Il sottile viaggio ironico di Riccardo Gusmaroli

Nei vortici di barchette di carta, l’invito al sorriso

Nella foto piccola l’artista veronese Riccardo Gusmaroli e alcune delle sue opere con i vortici fatti di barchette di carta

La mostra “Manciù. L’ultimo imperatore”, a Treviso presso la

Casa dei Carraresi, conti-nua il successo di visite e critica tanto da prorogare la chiusura al 20 maggio. Un’occasione in più per approfondire, a casa nostra, l’ultima epopea del Celeste impero che conclude un viaggio iniziato nel 2003, chiudendo con questa quar-ta tappa 2500 anni di storia della Cina. Un percorso sapientemente curato dal sinologo Adriano Màdaro che ha tracciato e proposto contenuti sempre vincenti e accattivanti. Dal 15 febbraio scorso la mostra ha rinno-vato dei reperti con un avvicendamento disposto dalla tutela del governo cinese che impone un’esposizione non più lunga di 3 mesi. Cinque vessilli imperiali sosti-tuiti con altrettanti in una versione di nuvole stilizzate a forma di spirale posti all’ingresso della mostra. Lo stesso per gli abiti imperiali come la veste estiva, le calzature di concubina e il set di borsette di seta da appendere alla cintura come da tradizione del popolo Manciù. Due nuovi dipinti del più grande pittore del ‘700 cinese il gesuita milanese Giuseppe Castiglione, tre ritratti imperiali e la seconda parte del rotolo di seta dipinto nel 1751 da Xu Yang che mostra lo svolgersi della vita quotidiana a Shaoxing. Semplicemente un successo avvalorato da una proiezione fi nale di più di 100 mila visitatori. La macchina organizzativa non si ferma qui, perché dal 26 ottobre prossimo ci sarà la prima mostra al mondo dedicata al Tibet. Il grande la-voro in precedenza svolto di divulgazione della cultura cinese, unito a ottimi rapporti con le massime autorità, del curatore Màdaro, unico membro non cinese del consiglio direttivo permanente dell’Accademia Cinese di Cultura Internazionale, porterà in occidente una mo-stra unica e irripetibile che musei prestigiosi europei e statunitensi non sono mai riusciti a ottenere.

Casa dei Carraresi, Treviso MANCIÙ ULTIMO ATTO

Al.Ch.

“Canova e la danza” è la mostra, presso il Museo e Gipsoteca di Antonio Canova

a Possagno (Tv) fi no al 30 settembre, che sviluppa la poetica del ballo, del volo e della suggestiva leggiadria del-la danza. Antonio Canova (Possagno 1757 – Venezia 1822) si misura nella scultura con il motivo della fi gura in volo, traducendo il dinamismo della danza leggero e sinuoso, nel marmo o nel dipinto. La mostra ruota intorno al

modello originale in gesso della “Danzatrice con i cembali”, eseguito 200 anni fa nell’atelier romano dell’artista, restaurata grazie alla ditta Fassa Bortolo e al Bode Museum di Berlino che espone l’originale in marmo che fu eseguito per l’ambasciatore russo a Vienna Andrei Razumovskij. Duran-te la Grande Guerra, l’opera era stata danneggiata da una granata nei cannoneggiamenti che colpirono Possagno a ridosso dal Monte Grappa, troncando braccia e cembali. Oggi a distanza di quasi cento anni, grazie a un processo inverso a quello tradizionale, è stata fatta la scansione cad del marmo di Berlino ricostruendo così le parti mancanti in gesso tramite la tecnica del reverse engineering. A questo la pulizia fi nale ha completato defi nitivamente il restauro. Un’esposizione di oltre cinquanta opere di gra-fi ca, scultura, disegno, pittura e gessi quali la “Danzatrice con le mani nei fi anchi, la “Danzatrice con dito al mento, “Ebe” e “Tersicore”, oltre a opere mai esposte come per esempio i campi neri incisi da Martino de Boni su modello delle tempere di casa Canova.

Gipsoteca Canova a PossagnoLA “DANZATRICE” RITROVA I SUI CEMBALI

TRE MOSTRE DA NON PERDERE

Al secondo piano di Casa dei Carraresi di Treviso, durante l’esposizione Manciù, è pos-

sibile visitare gratuitamente la mo-stra “Germinazioni e sinestesie” con opere di cinque artisti: Emilio Casarotto (Arcugnano 1942), Stefano Curto (Segusino 1966), Giuseppe Denti (Cremona 1939), Renate Füerst (Braunschweig 1941), Luciano Tonello (Vicenza 1960), e Carla Villani (Thiene 1948). Il titolo della mostra parte da due considerazioni: la sinergia di pittura e scultura con cinema, musica, danza, fotografi a nell’ambito delle sinestesie che l’artista può far proprie attivando nel fruitore dell’opera connessioni che germinano potenzialità per visioni consapevoli e sensorialmente aperte. Fa-cendo una carrellata di queste interpretazioni artistiche diverse, si parte dalla scultura femminile di Casarotto dal richiamo arcaico e enigmatico, ai luccicanti lavori di Curto con Swarovsky, pietre, altri cristalli e presenze coralline, ai colori accesi e gli azzurri monocromatici di Denti, all’astrattismo della Füerst con un’esplosione di tinte ben equilibrato, a Tonello e le sue immagini che si susseguono a ritmo serrato con colti riferimenti, fi no alla Villani che con cromie particolari come l’ocra, il verde e il rosso etrusco ridisegna favole e nuove geografi e fantastiche. Dopo Eugenio Carmi e Giorgio Celiberti sempre nello stesso luogo, una mostra organizzata dall’Associazione artistica e socio-culturale ARTEFICIOlinea da vedere per apprezzare opere d’interessanti autori di diverse generazioni.

Contaminazioni artistiche “GERMINAZIONI E SINESTESIE”

La confettiera era il nome, fi n dal Quattrocento, del contenitore artistico che ve-

niva donato alle spose per i con-fetti. Invece dal Settecento in Francia viene coniato il nome di bomboniére. Nel 1896 in Italia la regina Margherita, per le noz-ze del fi glio Vittorio Emanuele di Savoia e Elena del Montenegro, da inizio alla tradizione che lega la bom-boniera al giorno delle nozze, come ricordo di un giorno di gioia, regalando una scatola d’argento a tutti gli invitati. Il vetro rappresenta un materiale con cui designer e artisti hanno ideato le bomboniere e in quest’ambito la mostra “Miniature di vetro. La bomboniera d’artista” a Venezia, presso l’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan, presenta 400 bomboniere provenienti da collezioni private fi no al 10 giugno. In scena l’evoluzione delle bomboniere dagli anni ’30 con ciotole di grosso spessore, a quelle bizzarre e provocatorie dei ’50, fi no al cambiamento in oggetto decorativo di varia forma non contenente più i confetti in quanto posti ora in un sacchettino separato, sistema tutt’ora utilizzato. Non solo produzione veneziana con Barovier & Toso, Seguso, Venini, Carlo Scarpa ma una buona rappresentanza della produzione mondiale d’artista con i designer nordici degli anni Sessanta da Tapio Wirkkala a Bertil Vallien, lo Studio Glass americano con Dale Chihuly, l’Australia con Clare Belfrage e Jane Bruce infi ne Yoichi Ohira. E’ stata creata una sezione con artisti italiani che hanno ideato pezzi unici ironici e provocatori sul tema del matrimonio e della bomboniera.

Palazzo Loredan, VeneziaFINO AL 10 GIUGNO, 400 BOMBONIERE D’ARTISTA

Al.Ch. Al.Ch.Al.Ch.

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, arriva a Venezia la prima mostra ita-liana di “graphic novel”, dedicata cioè

ai romanzi a fumetti italiani. Sede espositiva di questa biblioteca immaginaria chiama-ta “Graphicnovel.it, Le roman graphique italien”, che accoglie 150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana di altrettanti autori italiani, è l’antica Torre Mas-similiana dell’Isola di Sant’Erasmo a Venezia. L’isola, considerata nei secoli come “l’orto di Venezia”, risplende nel-la sua vocazione fl oreale e agricola e ben si presta ad accompagnare il visitatore in lunghe passeggiate nella natura immersa tra terra e acqua e invita quindi a proseguire il percorso fi no alla sede dell’esposizione nella suggesti-va Torre, per scoprire questa forma narrativa

contemporanea che usa il linguaggio del fu-metto e lo declina in un’espressione autoriale esclusiva di cui l’Italia è capofi la internazio-nale per qualità delle produzioni. Questa bi-blioteca immaginaria accoglie le opere, tra le più rappresentative a livello internazionale, di 15 autori che sono: Vittorio Giardino, Loren-zo Mattotti, Igort, Leila Marzocchi, Gabriella

Giandelli, Gipi, Davide Toffolo, Stefano Ricci, Davide Reviati, Sara Colaone, Giacomo Nanni, Manuele Fior, Piero Macola, France-sco Cattani, Alessandro

Tota. Non solo fumetti, dunque, ma un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia, un’occasio-ne per neofi ti e appassionati del genere per scoprire nuovi scorci della contemporaneità italiana e vagare per le stanze di una vera e propria biblioteca virtuale. “Si tratta di una

biblioteca immaginaria - spiega la curatrice della mostra, Paola Bristot - dove ci si riferi-sce alle immagini, parti integranti la scrittura verbo-visiva del fumetto, che costituiscono i riferimenti ideali degli autori, e alla capacità visionaria che evocano”. Prodotta dall’As-sociazione Vivacomix e dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Graphicnovel.it apre la stagione espositiva della Torre Massimiliana curata dall’Istituzione Parco della Laguna. Aperta al pubblico fi no al 20 maggio nei seguenti orari: mercoledì-giovedì-venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica dalle 11 alle 19. Per informazioni: tel. 041.2444142, www.parcolagunavenezia.it

150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana

Arte Fino al 20 maggio alla Torre Massimiliana dell’Isola di Sant’Erasmo

“Graphic novel”, romanzi a fumetti italiani

Un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia

Fino al 23 maggio, con cadenza setti-manale nella giornata di mercoledì, in Aula Emiciclo all’Orto Botanico si tiene

un ciclo di seminari che approfondiscono alcuni temi della mostra “Visioni del suono. Musica elettronica all’Università di Padova” aperta fi no al 18 luglio negli spazi del CAM (Centro di Ateneo per i Musei) e organiz-zata dall’Università di Padova in collabo-razione col Conservatorio “Cesare Pollini”, col sostegno della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Fondazione Antonveneta. La mostra ripercorre il sodalizio nell’ambito della musica elettronica, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Conservatorio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informa-zione dell’Università di Padova. Nascono infatti in quegli anni i primi corsi di Musica Elettronica, grazie alle sperimentazioni di Teresa Rampazzi e alle intuizioni del musi-cista Wolfango Dalla Vecchia, Direttore del Conservatorio di Padova dal 1971 al 1974, che si concretizzarono nella nascita, nel

1976, del Centro di Sonologia Computazio-nale (CSC) di Giovanni Battista Debiasi. I prossimi appuntamenti vedranno Federico Avanzini del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova approfondire, il 2 maggio, il legame tra Numero e suono, e Sergio Canazza sempre del Dipartimento di Ingegneria dell’Infor-mazione dell’Università di Padova spiegare, il 9 maggio, il rapporto tra Suono e società. Nuria Schoenberg Nono sarà la protagoni-sta dell’appuntamento del 16 maggio dal titolo Luigi Nono e la musica elettronica. Il ciclo di incontri si concluderà mercoledì 23 maggio con il seminario tenuto da Nicola Bernardini, Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, e Giovanni De Poli, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal titolo Ricerca e produzione musicale oggi: SaMPL. L’entrata è libera fi no a esaurimento posti.

Musica elettronica

UN CICLO DI SEMINARI SULLA MOSTRA “VISIONI DEL SUONO”

Teresa Rampazzi nel suo studio

60 giorni

ORARIO SOTTOMARINA: Dal lunedì al sabato dalle 09,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 19,00ORARIO BORGO S.GIOVANNI: Dal lunedì al sabato dalle 09,00 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30

60 giorni

60 giorni

SERIETÀ E RISERVATEZZA CI CONTRADDISTINGUONO

PROMO 2012:Massima

Valutazione e

Disimpegno Polize

COMPRO OROP A G A M E N T O I N C O N T A N T Idi Destro Anna a Chioggia e Sottomarina

Ti aspettiamo!

a Chioggia e Sottomarina

Page 31: La Piazza del Delta - 2012apr n44

13Cultura veneta

di Vesna Maria Brocca

Dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, arriva a Venezia la prima mostra ita-liana di “graphic novel”, dedicata cioè

ai romanzi a fumetti italiani. Sede espositiva di questa biblioteca immaginaria chiama-ta “Graphicnovel.it, Le roman graphique italien”, che accoglie 150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana di altrettanti autori italiani, è l’antica Torre Mas-similiana dell’Isola di Sant’Erasmo a Venezia. L’isola, considerata nei secoli come “l’orto di Venezia”, risplende nel-la sua vocazione fl oreale e agricola e ben si presta ad accompagnare il visitatore in lunghe passeggiate nella natura immersa tra terra e acqua e invita quindi a proseguire il percorso fi no alla sede dell’esposizione nella suggesti-va Torre, per scoprire questa forma narrativa

contemporanea che usa il linguaggio del fu-metto e lo declina in un’espressione autoriale esclusiva di cui l’Italia è capofi la internazio-nale per qualità delle produzioni. Questa bi-blioteca immaginaria accoglie le opere, tra le più rappresentative a livello internazionale, di 15 autori che sono: Vittorio Giardino, Loren-zo Mattotti, Igort, Leila Marzocchi, Gabriella

Giandelli, Gipi, Davide Toffolo, Stefano Ricci, Davide Reviati, Sara Colaone, Giacomo Nanni, Manuele Fior, Piero Macola, France-sco Cattani, Alessandro

Tota. Non solo fumetti, dunque, ma un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia, un’occasio-ne per neofi ti e appassionati del genere per scoprire nuovi scorci della contemporaneità italiana e vagare per le stanze di una vera e propria biblioteca virtuale. “Si tratta di una

biblioteca immaginaria - spiega la curatrice della mostra, Paola Bristot - dove ci si riferi-sce alle immagini, parti integranti la scrittura verbo-visiva del fumetto, che costituiscono i riferimenti ideali degli autori, e alla capacità visionaria che evocano”. Prodotta dall’As-sociazione Vivacomix e dall’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, Graphicnovel.it apre la stagione espositiva della Torre Massimiliana curata dall’Istituzione Parco della Laguna. Aperta al pubblico fi no al 20 maggio nei seguenti orari: mercoledì-giovedì-venerdì dalle 15 alle 19, sabato-domenica dalle 11 alle 19. Per informazioni: tel. 041.2444142, www.parcolagunavenezia.it

150 tavole originali tratte dai 15 romanzi a fumetti, presentati nella duplice edizione francese e italiana

Arte Fino al 20 maggio alla Torre Massimiliana dell’Isola di Sant’Erasmo

“Graphic novel”, romanzi a fumetti italiani

Un vero e proprio viaggio attraverso le pieghe della nostra civiltà e della nostra storia

Fino al 23 maggio, con cadenza setti-manale nella giornata di mercoledì, in Aula Emiciclo all’Orto Botanico si tiene

un ciclo di seminari che approfondiscono alcuni temi della mostra “Visioni del suono. Musica elettronica all’Università di Padova” aperta fi no al 18 luglio negli spazi del CAM (Centro di Ateneo per i Musei) e organiz-zata dall’Università di Padova in collabo-razione col Conservatorio “Cesare Pollini”, col sostegno della Regione Veneto, della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e della Fondazione Antonveneta. La mostra ripercorre il sodalizio nell’ambito della musica elettronica, a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta, tra Conservatorio e il Dipartimento di Ingegneria dell’Informa-zione dell’Università di Padova. Nascono infatti in quegli anni i primi corsi di Musica Elettronica, grazie alle sperimentazioni di Teresa Rampazzi e alle intuizioni del musi-cista Wolfango Dalla Vecchia, Direttore del Conservatorio di Padova dal 1971 al 1974, che si concretizzarono nella nascita, nel

1976, del Centro di Sonologia Computazio-nale (CSC) di Giovanni Battista Debiasi. I prossimi appuntamenti vedranno Federico Avanzini del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova approfondire, il 2 maggio, il legame tra Numero e suono, e Sergio Canazza sempre del Dipartimento di Ingegneria dell’Infor-mazione dell’Università di Padova spiegare, il 9 maggio, il rapporto tra Suono e società. Nuria Schoenberg Nono sarà la protagoni-sta dell’appuntamento del 16 maggio dal titolo Luigi Nono e la musica elettronica. Il ciclo di incontri si concluderà mercoledì 23 maggio con il seminario tenuto da Nicola Bernardini, Conservatorio “Cesare Pollini” di Padova, e Giovanni De Poli, Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Padova, dal titolo Ricerca e produzione musicale oggi: SaMPL. L’entrata è libera fi no a esaurimento posti.

Musica elettronica

UN CICLO DI SEMINARI SULLA MOSTRA “VISIONI DEL SUONO”

Teresa Rampazzi nel suo studio

313131Cultura veneta

di Giorio Mauro & Nicola

PAVIMENTI IN LEGNO

Tecnolegno - Via Angeli, 25 - Adria (RO) - Tel. e Fax 0426 54005 - Cell. 333 4374201 - [email protected] da Lunedì a Venerdì 16.00-18.30 e il Sabato 9.30-12.00. Per altri orari su appuntamento al 333 4374201

Page 32: La Piazza del Delta - 2012apr n44

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio

Giannenrico Cocito Notaio - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:[email protected]

Entro il 16 giugno 2012 dovrà versarsi la prima rata della celebre “nuova” imposta denominata IMU in parte sostitutiva della vecchia ICI.Essendosi creata una qualche confusione circa l’esatto calcolo delle aliquote comunali applicabili, per questa prima rata, sarà possibile far riferimento a quella legale (più avanti precisata), tenendo conto della eventuale modifi ca comunale e conguagliando il tutto al momento del pagamento della seconda rata del 16 dicembre 2012.L’imposta ha come presupposto il possesso di un bene immobile.Sono quindi tenuti alla corresponsione: il proprietario, l’usufruttuario,il titolare del diritto d’uso o d’abitazione, il titolare del diritto di enfi teusi, il titolare del diritto di superfi cie, il locatario di bene in leasing, il concessionario di beni demaniali.Il tributo riguarda anche gli immobili concessi in comodato d’uso avendo l’attuale testo di legge abrogato la disposizione che consentiva nella vecchia imposta ICI di assimilare

all’abitazione principale gli immobili concessi ad uso gratuito ai familiari.L’IMU è parimenti dovuta per gli immobili situati all’estero qualora nel possesso di persone fi siche residente in Italia.La base imponibile dell’imposta (ovvero il valore fi scalmente attribuito al bene di cui si ha il possesso) è determinata moltiplicando la rendita catastale dell’immobile (rivalutata del 5%) per un determinate coeffi ciente dipendente dalla categoria catastale dello stesso, ovvero:categoria A, C/2, C/6, C/7 moltiplicatore 160categoria. B, C/3, C/4, C/5 moltiplicatore 140categoria A/10, D/5 moltiplicatore 80categoria D moltiplicatore 60 (65 dal 1.1.2013)categoria C/1 moltiplicatore 55.Per quanto riguarda le aree fabbricabili, la base imponibile è determinata in base al valore di comune commercio. Alcuni Comuni hanno predisposto dei regolamenti che in qualche misura

forniscono un’indicazione standard per ciascuna zona territoriale.Per i terreni agricoli, la base imponibile è data dal prodotto tra reddito dominicale ( rivalutato del 25%) e il moltiplicatore di 130 (110 per quelli nel possesso di coltivatori diretti o di imprenditori agricolo professionali).Per gli immobili siti all’estero, la base imponibile è data dal valore dell’immobile risultante dall’atto di acquisto o, se non presente, dal valore di mercato locale dell’immobileL’aliquota IMU ordinaria è dello 0,76% e scende allo 0 ,4% per l’abitazione di residenza.Tuttavia ai Comuni è data facoltà di aumentare o ribassare dette aliquote fi no a 0,3 punti percentuali sull’aliquota ordinaria e fi no a 0,2 punti percentuali sull’aliquota ridotta.Potrebbe perciò accadere che per gli immobili non adibiti a residenza si sia tenuti a corrispondere l’imposta con aliquota 0,96, più diffi cilmente si avrà una diminuzione allo 0,46.Sono di contro ammesse alcune

detrazioni e precisamente di 200 euro per l’abitazione principale e di 50 euro per ogni fi glio di età non superiore a 26 anni, purché ivi residente e fi no al massimo di 400 euro.Per i fabbricati rurali strumentali alle aziende agricole, l’aliquota è dello 0,2 %.Vi sono altresì alcune esenzioni che per completezza si riportano: fabbricati classifi cati o classifi cabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9; fabbricati con destinazione ad usi culturali; fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto; fabbricati di proprietà della Santa Sede; fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali; terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina; immobili utilizzati destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive.Il versamento dell’IMU viene effettuato dal contribuente solo mediante modello F24 (reperibile in banca o in posta).

IL NOTAIO

Si avvicina il pagamento dell'Imu

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Lo stress: principali modelli e risposte dell’organismoDott. Lara Tasso

Sarò lieta di rispondere alle vostre domande all’indirizzo e-mail: [email protected]

Il termine stress è entrato a far parte a pieno titolo del nostro vocabolario e, purtroppo, anche della nostra vita. Ma sappiamo realmente cosa di cela dietro questo concetto?Tra i vari modelli di ricerca che cercano di spiegare lo stress, vi è quello dello stimolo, secondo cui le cause vanno ricercate nell’ambiente che pone richieste eccessive alla persona. Per esempio, secondo questo modello lo stress lavorativo è causato da un forte carico di lavoro e dalle diffi coltà a conciliare vita privata e occupazionale.Secondo il modello della risposta, invece, lo stress non è spiegato partendo dagli stimoli ambientali, bensì dall’esperienza provata dalla persona. Secondo questa prospettiva, lo stress è desunto da sintomi quali, per esempio, insonnia, mal di testa, problemi digestivi, che la persona sviluppa come risposta alle richieste esterne.Un altro modello, oggi dominante, è quello transazionale, che integra lo stimolo e la risposta in uno stesso processo: l’ambiente e la persona non sono analizzati separatamente ma in reciproca interazione tra loro. Lo stimolo

ambientale è percepito e valutato dalla persona, che mette in atto delle risposte fi siche, psichiche, emotive e comportamentali per far fronte alla situazione (coping). Tali risposte infl uenzano a loro volta l’ambiente esterno. Per esempio, di fronte ad un eccessivo carico di lavoro possiamo percepire la situazione al di fuori della nostra portata e le conseguenti risposte del nostro organismo saranno: aumento del battito cardiaco, sudorazione, dolori intestinali, mal di testa, insonnia etc. Possiamo decidere di non affrontare il compito o di svolgerlo in una situazione psico-fi sica non ottimale che comprometterà il buon esito del nostro lavoro. Non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte allo stimolo: altri, infatti, possono percepire un eccessivo carico di lavorativo come una sfi da e rispondere con modalità psico-fi siche diverse dal caso precedente, che porteranno ad affrontare al meglio il compito anziché scappare da esso.Non è l’evento in sé, quindi, a causare lo stress, ma l’interazione tra esso e la persona, con tutto il suo bagaglio di esperienze, di caratteristiche fi siche, biologiche, emotive, psicologiche. Il

tutto, inoltre, è infl uenzato dal contesto in cui tale interazione avviene.Dopo aver incontrato i principali modelli sullo stress, vediamo ora come reagisce il nostro organismo davanti ad una situazione percepita come stressante. La prima fase è defi nita di ALLARME, ed è qui che l’organismo si prepara all’attacco o alla fuga dal compito o dalla situazione. La frequenza cardiaca aumenta, le pupille si dilatano, la digestione si interrompe, i muscoli si tendono. La seconda fase è la RESISTENZA, che si ha quando l’esposizione all’agente stressante è tale da far durare troppo a lungo i livelli di attivazione messi in atto nella fase di allarme. Per far fronte a questa fase il nostro organismo è costretto ad attingere a risorse aggiuntive, che sono sottratte a quelle necessarie al normale funzionamento corporeo, come la digestione o il mantenimento del sistema immunitario. La terza e ultima fase è l’ESAURIMENTO, che avviene quando l’organismo non riesce più a far fronte a livelli così alti di attivazione e sviluppa seri problemi fi sici, psichici e comportamentali. A tutti sarà capitato di provare quanto descritto nella prima

fase, e questo è del tutto normale e non comporta rischi per la salute. Provare livelli moderati di stress è, infatti, un fattore positivo, attivante. Il problema sopraggiunge quando si passa dallo stress buono (EUTRESS) e quello defi nito cattivo (DISTRESS), caratterizzato da un’eccessiva e prolungata attivazione dell’organismo. In questi casi la persona, oltre a sviluppare problemi fi sici, può mettere in atto comportamenti a rischio come l’abuso di alcool o sostanze, il gioco d’azzardo, eccessi di aggressività, non curanza delle norme sulla sicurezza.E’ quindi importante individuare i sintomi da stress eccessivo, cercando di staccare la spina e chiedendo aiuto a degli specialisti.

Page 33: La Piazza del Delta - 2012apr n44

A cura di: Giannenrico Cocito, Notaio

Giannenrico Cocito Notaio - Sarò lieto di rispondere ai quesiti dei lettori da inviarmi al seguente indirizzo:[email protected]

Entro il 16 giugno 2012 dovrà versarsi la prima rata della celebre “nuova” imposta denominata IMU in parte sostitutiva della vecchia ICI.Essendosi creata una qualche confusione circa l’esatto calcolo delle aliquote comunali applicabili, per questa prima rata, sarà possibile far riferimento a quella legale (più avanti precisata), tenendo conto della eventuale modifi ca comunale e conguagliando il tutto al momento del pagamento della seconda rata del 16 dicembre 2012.L’imposta ha come presupposto il possesso di un bene immobile.Sono quindi tenuti alla corresponsione: il proprietario, l’usufruttuario,il titolare del diritto d’uso o d’abitazione, il titolare del diritto di enfi teusi, il titolare del diritto di superfi cie, il locatario di bene in leasing, il concessionario di beni demaniali.Il tributo riguarda anche gli immobili concessi in comodato d’uso avendo l’attuale testo di legge abrogato la disposizione che consentiva nella vecchia imposta ICI di assimilare

all’abitazione principale gli immobili concessi ad uso gratuito ai familiari.L’IMU è parimenti dovuta per gli immobili situati all’estero qualora nel possesso di persone fi siche residente in Italia.La base imponibile dell’imposta (ovvero il valore fi scalmente attribuito al bene di cui si ha il possesso) è determinata moltiplicando la rendita catastale dell’immobile (rivalutata del 5%) per un determinate coeffi ciente dipendente dalla categoria catastale dello stesso, ovvero:categoria A, C/2, C/6, C/7 moltiplicatore 160categoria. B, C/3, C/4, C/5 moltiplicatore 140categoria A/10, D/5 moltiplicatore 80categoria D moltiplicatore 60 (65 dal 1.1.2013)categoria C/1 moltiplicatore 55.Per quanto riguarda le aree fabbricabili, la base imponibile è determinata in base al valore di comune commercio. Alcuni Comuni hanno predisposto dei regolamenti che in qualche misura

forniscono un’indicazione standard per ciascuna zona territoriale.Per i terreni agricoli, la base imponibile è data dal prodotto tra reddito dominicale ( rivalutato del 25%) e il moltiplicatore di 130 (110 per quelli nel possesso di coltivatori diretti o di imprenditori agricolo professionali).Per gli immobili siti all’estero, la base imponibile è data dal valore dell’immobile risultante dall’atto di acquisto o, se non presente, dal valore di mercato locale dell’immobileL’aliquota IMU ordinaria è dello 0,76% e scende allo 0 ,4% per l’abitazione di residenza.Tuttavia ai Comuni è data facoltà di aumentare o ribassare dette aliquote fi no a 0,3 punti percentuali sull’aliquota ordinaria e fi no a 0,2 punti percentuali sull’aliquota ridotta.Potrebbe perciò accadere che per gli immobili non adibiti a residenza si sia tenuti a corrispondere l’imposta con aliquota 0,96, più diffi cilmente si avrà una diminuzione allo 0,46.Sono di contro ammesse alcune

detrazioni e precisamente di 200 euro per l’abitazione principale e di 50 euro per ogni fi glio di età non superiore a 26 anni, purché ivi residente e fi no al massimo di 400 euro.Per i fabbricati rurali strumentali alle aziende agricole, l’aliquota è dello 0,2 %.Vi sono altresì alcune esenzioni che per completezza si riportano: fabbricati classifi cati o classifi cabili nelle categorie catastali da E/1 a E/9; fabbricati con destinazione ad usi culturali; fabbricati destinati esclusivamente all’esercizio del culto; fabbricati di proprietà della Santa Sede; fabbricati appartenenti agli Stati esteri e alle organizzazioni internazionali; terreni agricoli ricadenti in aree montane o di collina; immobili utilizzati destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive.Il versamento dell’IMU viene effettuato dal contribuente solo mediante modello F24 (reperibile in banca o in posta).

IL NOTAIO

Si avvicina il pagamento dell'Imu

PSICOLOGIA DEL LAVORO

Lo stress: principali modelli e risposte dell’organismoDott. Lara Tasso

Sarò lieta di rispondere alle vostre domande all’indirizzo e-mail: [email protected]

Il termine stress è entrato a far parte a pieno titolo del nostro vocabolario e, purtroppo, anche della nostra vita. Ma sappiamo realmente cosa di cela dietro questo concetto?Tra i vari modelli di ricerca che cercano di spiegare lo stress, vi è quello dello stimolo, secondo cui le cause vanno ricercate nell’ambiente che pone richieste eccessive alla persona. Per esempio, secondo questo modello lo stress lavorativo è causato da un forte carico di lavoro e dalle diffi coltà a conciliare vita privata e occupazionale.Secondo il modello della risposta, invece, lo stress non è spiegato partendo dagli stimoli ambientali, bensì dall’esperienza provata dalla persona. Secondo questa prospettiva, lo stress è desunto da sintomi quali, per esempio, insonnia, mal di testa, problemi digestivi, che la persona sviluppa come risposta alle richieste esterne.Un altro modello, oggi dominante, è quello transazionale, che integra lo stimolo e la risposta in uno stesso processo: l’ambiente e la persona non sono analizzati separatamente ma in reciproca interazione tra loro. Lo stimolo

ambientale è percepito e valutato dalla persona, che mette in atto delle risposte fi siche, psichiche, emotive e comportamentali per far fronte alla situazione (coping). Tali risposte infl uenzano a loro volta l’ambiente esterno. Per esempio, di fronte ad un eccessivo carico di lavoro possiamo percepire la situazione al di fuori della nostra portata e le conseguenti risposte del nostro organismo saranno: aumento del battito cardiaco, sudorazione, dolori intestinali, mal di testa, insonnia etc. Possiamo decidere di non affrontare il compito o di svolgerlo in una situazione psico-fi sica non ottimale che comprometterà il buon esito del nostro lavoro. Non tutti reagiamo allo stesso modo di fronte allo stimolo: altri, infatti, possono percepire un eccessivo carico di lavorativo come una sfi da e rispondere con modalità psico-fi siche diverse dal caso precedente, che porteranno ad affrontare al meglio il compito anziché scappare da esso.Non è l’evento in sé, quindi, a causare lo stress, ma l’interazione tra esso e la persona, con tutto il suo bagaglio di esperienze, di caratteristiche fi siche, biologiche, emotive, psicologiche. Il

tutto, inoltre, è infl uenzato dal contesto in cui tale interazione avviene.Dopo aver incontrato i principali modelli sullo stress, vediamo ora come reagisce il nostro organismo davanti ad una situazione percepita come stressante. La prima fase è defi nita di ALLARME, ed è qui che l’organismo si prepara all’attacco o alla fuga dal compito o dalla situazione. La frequenza cardiaca aumenta, le pupille si dilatano, la digestione si interrompe, i muscoli si tendono. La seconda fase è la RESISTENZA, che si ha quando l’esposizione all’agente stressante è tale da far durare troppo a lungo i livelli di attivazione messi in atto nella fase di allarme. Per far fronte a questa fase il nostro organismo è costretto ad attingere a risorse aggiuntive, che sono sottratte a quelle necessarie al normale funzionamento corporeo, come la digestione o il mantenimento del sistema immunitario. La terza e ultima fase è l’ESAURIMENTO, che avviene quando l’organismo non riesce più a far fronte a livelli così alti di attivazione e sviluppa seri problemi fi sici, psichici e comportamentali. A tutti sarà capitato di provare quanto descritto nella prima

fase, e questo è del tutto normale e non comporta rischi per la salute. Provare livelli moderati di stress è, infatti, un fattore positivo, attivante. Il problema sopraggiunge quando si passa dallo stress buono (EUTRESS) e quello defi nito cattivo (DISTRESS), caratterizzato da un’eccessiva e prolungata attivazione dell’organismo. In questi casi la persona, oltre a sviluppare problemi fi sici, può mettere in atto comportamenti a rischio come l’abuso di alcool o sostanze, il gioco d’azzardo, eccessi di aggressività, non curanza delle norme sulla sicurezza.E’ quindi importante individuare i sintomi da stress eccessivo, cercando di staccare la spina e chiedendo aiuto a degli specialisti.

333333I nostri esperti

V. Petrarca 11 - Battaglia Terme (PD) Tel. 049 525680 Fax. 049 [email protected] www.termelacontea.com

Lo Stabilimento termale La Contea è una struttura dotata delle tecnologie più avanzate per tutti i tipi di cure termali.• Cure Fangobalneoterapia• Cure Inalatorie• Percorso Vascolari• Cure per la sordità Rinogena • Cure Fisiokinesiterapiche

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Page 34: La Piazza del Delta - 2012apr n44

Azzurra Edizioni S.n.c. - C.P. 93/B - 35028 Piove di Sacco (PD) >[email protected]<

Impariamo l’inglese THE ANIMALS (gli animali) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AB - ADA - BARE - EL - ELVIOERO - FE - FE - GEREITER - IVI - ORARIA - PDPINNA - RE - RUGA - SANSPIRA - TO - TRII - UOSAUSATO - VIP - VISNU

Chiave (5) - Il nome ...……….............

• “Ieri ho preso un cane per mia moglie” “Ah, sì? E dove fanno questi scambi?”• Fra fidanzati; “Caro, se tu mi amassi!” “Ma no, non aver paura che non ti amasso!”

• Un signore dice a sua moglie: “Sai cara, ho pensato che questa sera non potrai venire a teatro con quella tua vecchia pelliccia.” “Oh tesoro!” Esclama tutta felice la donna “E come hai risolto il pro-blema?” “Ho comprato un solo biglietto!”

• “Mia moglie ha perso la carta di credito” “E non hai sporto denun-cia?” “No, perché ho scoperto che il ladro spende di meno!”• Due pazzi al manicomio: “E se ci sposassimo? L’altro risponde: “Ma sei pazzo!?”• Luigi incontra Mirko: “Ehi Mirko, mia moglie ha letto “I tre porcelli-ni” e ha avuto tre gemelli, poi ha letto “Hansel e Gretel” e sono nati altri due gemelli!” “Luigi, scappo a casa!” “Perché?” “Mia moglie sta leggendo “La carica dei 101!””

Gli sposi

Chiave (4) - Un’animale...........................................................................................

ANT - BEARBEE - CATCHEETAHCRABCROCODILE

DEER - DOGDUCKEAGLEFINCH - FLYFOX - FROG

GIRAFFEJELLYFISHLIZARDMALLARDOWL

PIGSHARKSHEEPWHALEWOLF

AMICA - BRAD - BRATTFIGLI - FRATELLOFULL FRONTALI PROTAGONISTIPITT - PREMI - RUOLI - STUDI

• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo.• Amare è breve, dimentica-re è lungo.• C’è tutta una vita in un’ora d’amore.• Amore: tanti sanno pro-nunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore

non è terreno ma spirituale.• Amare è anche soffrire per-ché la vera essenza della li-bertà, è amare una persona senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai.• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• La massima forma d’egoi-smo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.

Aforismi sull’amore

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In un mondo in cui non basta più la semplice conoscenza di un “mestiere” proponiamo i seguenti indirizzi quinquennali di studio:

Tutti gli indirizzi offrono: Corsi di recupero ed azioni di sportello didattico,Possibilità di Piani Educativi Personalizzati, Esperienze di stage e rapporti con il mondo del lavoro e Prosecuzione con gli studi Universitari

È attivo inoltre un CORSO SERALE PER ADULTI: SERVIZI SOCIALIFornisce competenze culturali, giuridiche, educative e sanitarie atte a favorire lo sviluppo umano di soggetti di diverse età.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO E GLI INSEGNANTI SONO A DISPOSIZIONE PER PRESENTARE L’ISTITUTO, I LABORTATORI E LE ATTIVITA’ DEGLI STUDENTI.

▶ MANUTENZIONE E ASSISTENZA TECNICA Meccanica - Sicurezza -Impiantistica energetica e termotecnica - Impiantistica elettrica

▶ PRODUZIONI INDUSTRIALI E ARTIGIANALI Processi produttivi - Tutela dell’ambiente - Impianti - Conduzione e mantenimento Commercializzazione di prodotti industriali

▶ TECNICO TECNOLOGICO INDIRIZZO CHIMICA MATERIALI E BIOTECNOLOGIE articolazione BIOTECNOLOGIE SANITARIE L’alunno potrà acquisire competenze relative alle metodiche per la definizione dei sistemi biochimici, biologici, microbiologici e anatomici e all’uso delle principali tecnologie sanitarie nel campo biomedicale, farmaceutico e alimentare, al fine di identificare i fattori di rischio che causano patologie, contribuendo alla salute personale e collettiva.

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Page 35: La Piazza del Delta - 2012apr n44

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Impariamo l’inglese THE ANIMALS (gli animali) SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attrice in foto

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AB - ADA - BARE - EL - ELVIOERO - FE - FE - GEREITER - IVI - ORARIA - PDPINNA - RE - RUGA - SANSPIRA - TO - TRII - UOSAUSATO - VIP - VISNU

Chiave (5) - Il nome ...……….............

• “Ieri ho preso un cane per mia moglie” “Ah, sì? E dove fanno questi scambi?”• Fra fidanzati; “Caro, se tu mi amassi!” “Ma no, non aver paura che non ti amasso!”

• Un signore dice a sua moglie: “Sai cara, ho pensato che questa sera non potrai venire a teatro con quella tua vecchia pelliccia.” “Oh tesoro!” Esclama tutta felice la donna “E come hai risolto il pro-blema?” “Ho comprato un solo biglietto!”

• “Mia moglie ha perso la carta di credito” “E non hai sporto denun-cia?” “No, perché ho scoperto che il ladro spende di meno!”• Due pazzi al manicomio: “E se ci sposassimo? L’altro risponde: “Ma sei pazzo!?”• Luigi incontra Mirko: “Ehi Mirko, mia moglie ha letto “I tre porcelli-ni” e ha avuto tre gemelli, poi ha letto “Hansel e Gretel” e sono nati altri due gemelli!” “Luigi, scappo a casa!” “Perché?” “Mia moglie sta leggendo “La carica dei 101!””

Gli sposi

Chiave (4) - Un’animale...........................................................................................

ANT - BEARBEE - CATCHEETAHCRABCROCODILE

DEER - DOGDUCKEAGLEFINCH - FLYFOX - FROG

GIRAFFEJELLYFISHLIZARDMALLARDOWL

PIGSHARKSHEEPWHALEWOLF

AMICA - BRAD - BRATTFIGLI - FRATELLOFULL FRONTALI PROTAGONISTIPITT - PREMI - RUOLI - STUDI

• L’amore è qualcosa di così profondo che mai si potrà definire. Chi ama, mai potrà dire quanto ama, è infinito come l’universo.• Amare è breve, dimentica-re è lungo.• C’è tutta una vita in un’ora d’amore.• Amore: tanti sanno pro-nunciare questa parola, ma pochi sanno cosa significa veramente. Il vero amore

non è terreno ma spirituale.• Amare è anche soffrire per-ché la vera essenza della li-bertà, è amare una persona senza possederla. L’amore platonico non ti delude mai.• L’amore è la gioia di vivere. E’ l’unica stella che brilla nel cielo.• La massima forma d’egoi-smo è l’amore. Non amiamo i nostri partner, ma soltanto la loro capacità di amare noi.

Aforismi sull’amore

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Page 36: La Piazza del Delta - 2012apr n44

VINO

ABBINARE IL CIBO AL VINO

IN OGNI ARTICOLO FINO AD ORA PUBBLICATO VI HO DETTO CHE UN VINO BEN SI ACCOMPAGNA AD UN DETERMINATO TIPO DI PIATTO, MA ORA HO LA SERIA INTENZIONE DI SPIEGARE CHE COSA VUOL DIRE L’ABBINAMENTO DEL VINO CON IL CIBO. L’ABBINAMENTO CIBO-VINO È UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE MEDIANTE LA QUALE SI CERCA DI OTTENERE UN CONNUBIO

PERFETTO TRA IL VINO ED OGNI PIATTO, CON L’UNICO INTENTO DI PASSARE DAL DESIDERIO AL PIACERE PER MEZZO DI UNA PROPRIA CULTURA PERSONALE. CERTE VOLTE CI SARÀ SICURAMENTE CAPITATO, AL RISTORANTE O IN ENOTECA, DI ORDINARE DA MANGIARE E DI TROVARCI A DIRE: E ORA CHE VINO CI METTO VICINO?

CI SONO DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO AL RIGUARDO; ALCUNI SOSTENGONO CHE OGNUNO DI NOI DEVE LASCIARSI GUIDARE DAL PRO-PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA. SOLAMENTE IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO, OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL “GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI.

ALTRI DICONO CHE CI SONO DELLE REGOLE DA SEGUIRE AL FINE DI OTTENERE OTTIMI RISULTATI, NEL SENSO CHE LE CARNI ROSSE NON VANNO MAI ACCOSTATE A VINI LIQUOROSI BIANCHI, NESSUN GRANDE VINO ROSSO DEVE ESSERE SERVITO COL PESCE O CON CROSTACEI E MOLLUSCHI; I VINI BIANCHI VANNO SERVITI PRIMA DEI ROSSI; I VINI LEGGERI PRIMA DEI VINI PESANTI; I VINI FRESCHI PRIMA DI QUELLI A TEMPERATURA AMBIENTE; LA GRADAZIONE ALCOLICA DEVE ESSERE CRESCENTE; SERVIRE VINI FRESCHI D’ESTATE E VINI MENO FRESCHI D’INVERNO. INSOMMA CE N’È DAVVERO PER TUTTI I GUSTI MA AL FINE DI INCAPPARE IN ERRORI BANALI E GRATUITI È BENE RICORDARE ALCUNE COSE. E CIOÈ CHE UN PIATTO DI UNA DETERMINATA REGIONE BEN SI ACCOMPAGNA AD UN VINO DELLA REGIONE STESSA; VINI STRUTTURATI VENGONO PREFERITI D’INVERNO E VINI PIÙ FRESCHI D’ESTATE. INOLTRE SI PUÒ GIOCARE ABBINANDO IL VINO AL CIBO PER CONCORDANZA E PER CONTRAPPOSIZIONE. GIÀ, SIGNIFICA CHE AD UN CIBO GRASSO CI POSSO METTERE UN VINO ALCOLICO MA ANCHE UNA BOLLICINA: AD UN FORMAGGIO UN ROSSO IMPORTANTE MA ANCHE UN MOSCATO SPERO DI AVER RESO L’IDEA SU COSA SIGNIFICA ABBINARE IL VINO AD UN CIBO, ANCHE PERCHÉ SI RISCHIA MOLTE VOLTE DI VANIFICARE IL LAVORO DI CHI PREPARA IL CIBO METTENDO VICINO UN VINO CHE NON CI DARÀ MAI IL PIACERE CHE MERITA.

DenisMeneghini

CUCINA

CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MAREUN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO

ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO

900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI)2 ZUCCHINE PICCOLE

2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO

SEDANO FRESCO

¼ C IPOLLA BIANCA

PEPERONCINO IN POLVERE

OLIO EVO

OLIO AI LIMONI DI SORRENTO

VINO BIANCO

SUCCO DI LIMONE

DADO AROMATICO ALL’AGLIO E PREZZEMOLO, SALE

PROCEDIMENTOPULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

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VINO

ABBINARE IL CIBO AL VINO

IN OGNI ARTICOLO FINO AD ORA PUBBLICATO VI HO DETTO CHE UN VINO BEN SI ACCOMPAGNA AD UN DETERMINATO TIPO DI PIATTO, MA ORA HO LA SERIA INTENZIONE DI SPIEGARE CHE COSA VUOL DIRE L’ABBINAMENTO DEL VINO CON IL CIBO. L’ABBINAMENTO CIBO-VINO È UNA VERA E PROPRIA OPERAZIONE MEDIANTE LA QUALE SI CERCA DI OTTENERE UN CONNUBIO

PERFETTO TRA IL VINO ED OGNI PIATTO, CON L’UNICO INTENTO DI PASSARE DAL DESIDERIO AL PIACERE PER MEZZO DI UNA PROPRIA CULTURA PERSONALE. CERTE VOLTE CI SARÀ SICURAMENTE CAPITATO, AL RISTORANTE O IN ENOTECA, DI ORDINARE DA MANGIARE E DI TROVARCI A DIRE: E ORA CHE VINO CI METTO VICINO?

CI SONO DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO AL RIGUARDO; ALCUNI SOSTENGONO CHE OGNUNO DI NOI DEVE LASCIARSI GUIDARE DAL PRO-PRIO GUSTO PERSONALE, DALLE PROPRIE ESPERIENZE, SENZA SEGUIRE ALCUNA REGOLA. SOLAMENTE IL NOSTRO PALATO ED I NOSTRI SENSI CI DIRANNO COME ASSAPORARE AL MEGLIO OGNI CIBO ED OGNI VINO, OGNI SCELTA È ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVA. IL NOSTRO GUSTO È IL “GIUDICE SUPREMO”, SENZA AVERE BISOGNO DI ESPERTI.

ALTRI DICONO CHE CI SONO DELLE REGOLE DA SEGUIRE AL FINE DI OTTENERE OTTIMI RISULTATI, NEL SENSO CHE LE CARNI ROSSE NON VANNO MAI ACCOSTATE A VINI LIQUOROSI BIANCHI, NESSUN GRANDE VINO ROSSO DEVE ESSERE SERVITO COL PESCE O CON CROSTACEI E MOLLUSCHI; I VINI BIANCHI VANNO SERVITI PRIMA DEI ROSSI; I VINI LEGGERI PRIMA DEI VINI PESANTI; I VINI FRESCHI PRIMA DI QUELLI A TEMPERATURA AMBIENTE; LA GRADAZIONE ALCOLICA DEVE ESSERE CRESCENTE; SERVIRE VINI FRESCHI D’ESTATE E VINI MENO FRESCHI D’INVERNO. INSOMMA CE N’È DAVVERO PER TUTTI I GUSTI MA AL FINE DI INCAPPARE IN ERRORI BANALI E GRATUITI È BENE RICORDARE ALCUNE COSE. E CIOÈ CHE UN PIATTO DI UNA DETERMINATA REGIONE BEN SI ACCOMPAGNA AD UN VINO DELLA REGIONE STESSA; VINI STRUTTURATI VENGONO PREFERITI D’INVERNO E VINI PIÙ FRESCHI D’ESTATE. INOLTRE SI PUÒ GIOCARE ABBINANDO IL VINO AL CIBO PER CONCORDANZA E PER CONTRAPPOSIZIONE. GIÀ, SIGNIFICA CHE AD UN CIBO GRASSO CI POSSO METTERE UN VINO ALCOLICO MA ANCHE UNA BOLLICINA: AD UN FORMAGGIO UN ROSSO IMPORTANTE MA ANCHE UN MOSCATO SPERO DI AVER RESO L’IDEA SU COSA SIGNIFICA ABBINARE IL VINO AD UN CIBO, ANCHE PERCHÉ SI RISCHIA MOLTE VOLTE DI VANIFICARE IL LAVORO DI CHI PREPARA IL CIBO METTENDO VICINO UN VINO CHE NON CI DARÀ MAI IL PIACERE CHE MERITA.

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CUCINA

CHITARRINE PAGLIA E FIENO AL RAGÙ DI MAREUN PRIMO PIATTO FRESCO, LEGGERO E COLORATO. IL PESCE È L’INGREDIENTE IDEALE PER CREARE RICETTE LEGGERE: GARANTISCE PIATTI ELEGANTI ED, ALLO STESSO TEMPO, POCO IMPEGNATIVI. IL TIPO UTILIZZATO PER QUESTA RICETTA È IL PIÙ COMUNE, PER QUESTO LO ABBIAMO VOLUTO

ARRICCHIRE CON LE PRIMISSIME ZUCCHINE, UN PO’ DI MAIS A DARE COLORE ED UN INGREDIENTE DAL SAPORE PIÙ FRESCO, IL SEDANO. UNA PASTA ALL’UOVO È LA PIÙ INDICATA PERCHÉ PRENDE MEGLIO IL SUGO, INOLTRE, VOLENDO GIOCARE CON I COLORI….LA PAGLIA E FIENO È QUELLA CHE PIÙ SI ABBINA. UNA RICETTA DELICATA, MA ALLO STESSO TEMPO PROFUMATA GRAZIE ALL’AGGIUNTA DEL LIMONE, SIA IN SUCCO SIA NELL’OLIO, IDEALE PER LE PRIME GIORNATE DI PRIMAVERA DA PASSARE ALL’ARIA APERTA.

INGREDIENTI PER 5 PERSONE:600G CHITARRINE ALL’UOVO PAGLIA E FIENO

900G MISTO PESCE (TOTANI, COZZE, POLIPETTI, SURIMI, CALAMARI, SEPPIOLINE, GAMBERETTI)2 ZUCCHINE PICCOLE

2 CUCCH MAIS DOLCE PRECOTTO

SEDANO FRESCO

¼ C IPOLLA BIANCA

PEPERONCINO IN POLVERE

OLIO EVO

OLIO AI LIMONI DI SORRENTO

VINO BIANCO

SUCCO DI LIMONE

DADO AROMATICO ALL’AGLIO E PREZZEMOLO, SALE

PROCEDIMENTOPULIRE IL PESCE, MONDARE E TAGLIARE LE ZUCCHINE. IN UNA PADELLA CON UN FILO D’OLIO EVO FAR SOFFRIGGERE LA CIPOLLA AFFETTATA FINEMENTE, UNIRE IL PESCE E LE ZUCCHINE; INSAPORIRE CON IL DADO, UN PIZZICO DI SALE (SE NECESSARIO), IL SUCCO DI LIMONE E CUOCERE CON IL VINO BIANCO. A METÀ COTTURA AGGIUNGERE IL SEDANO TRITATO ED IL MAIS. CUOCERE LA PASTA IN ACQUA BOLLENTE SALATA, SCOLARLA E FARLA SALTARE IN PADELLA CON IL PESCE, AGGIUNGENDO UN FILO D’OLIO AL LIMONE. SERVIRE SPOLVERANDO CON UN PO’ DI PEPERONCINO.

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Page 38: La Piazza del Delta - 2012apr n44

BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO DITE STOP

AGLI ERRORI CHE DAN-NEGGIANO LA VOSTRA COPPIA.

SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIME-DIARE E RICOSTRUIRE · SALUTE LA SEDENTARIETÀ E LE RIPETUTE SOSTE AL RISTORANTE PENALIZZANO NON SOLO LA LINEA: ABBIATE MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO IL VOSTRO UMORE AL-

TALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE. PROVATE AD USCIRE DI PIÙ CON GLI AMICI E A CONOSCERE GENTE NUOVA· SALUTE LA FORMA È AL TOP, VA RIN-FORZATO L’EQUILIBRIO MENTALE CON ES-ERCIZI DI MEDITAZIONE E DI YOGA. NON SOTTOVALUTATE IL CONSIGLIO

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO DINAMICI E IPERATTIVI NON VI FER-

MATE UN ATTIMO E RISCHI-ATE DI PERDERE DI VISTA CIÒ CHE È PIÙ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA · SALUTE TROPPO SPESSO ARRIVATE A SERA ESAUSTI. FATEVI CONSIGLIARE DA ESPERTI DEI FIORI DI BEACH CHE POS-SANO AIUTARVI

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO ABILIS-SIMI NELLE TRATTATIVE CENTRATE TUTTI GLI OBIETTIVI MA, CONQUISTATO L’INCONQUISTABILE, URGE UN GESTO DIS-TENSIVO · SALUTE QUALCHE MALORE ALL’ORIZZONTE. E’ CONSIGLIABILE FARE UN CONTROLLO DAL DENTISTA E ANCHE DALL’OSTEOPATA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO CUORE E SENSI SI

FONDONO MAGICAMENTE E VI REGALANO EMOZIONI MOZZAFIATO. IL DIALOGO CON L’AMATO NON È MAI

STATO COSÌ PROFONDO · SALUTE SE STATE PENSANDO DI ISCRIVERVI IN PAL-ESTRA PREFERITE LA PISCINA E IN PAR-TICOLARE L’ACQUA-GYM, LE CAREZZE DELL’ACQUA VI FARANNO BENE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO VI SENTITE BELLI E SEDU-CENTI COME NON ACCADEVA DA TEMPO. CALAMITATE GLI SGUARDI E SIETE OGGETTO DI AVANCE AUDACI · SALUTE E’ TEMPO DI DIETE: SIATE COSTANTI E CONVINTI CHE RAGGIUNGERETE GLI OBI-ETTIVI CHE VI SIETE POSTI. IL TRAGUARDO SPERATO VI ATTENDE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO CON IL VOSTRO LUI FATE

PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MO-TIVI SONO FUTILI E DI FRONTE AI VERI PROBLEMI SIETE UNA COPPIA DI FERRO · SALUTE IMPONETEVI DI FARE UNA LUNGA PASSEGGIATA OGNI GIORNO PER CARICARE LA TENSIONE E RITROVARE SE-RENITÀ E GIOIA DI VIVERE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO VOL-

A T E ALTO SULLE ALI DELL’AMBIZIONE. MA SE NON SAPETE CONCILIARE ENTUSIASMO E PRAGMA-TISMO FARETE LA FINE DI ICARO · SALUTE LA BELLA STAGIONE IN ARRIVO POTREBBE ACUIRE CERTE VOSTRE INTOLLERANZE E PROCURARVI PROBLEMI ALLA CUTE. FATE DEGLI ESAMI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN MESE

RICCO DI SVOLTE PER AFFARI E CARRIERA. IN AMORE POTETE RISCHIARE ANCHE L’IMPOSSIBILE, CUPIDO È CON VOI · SALUTE SIETE IN FORMA MA L’ARRIVO DEL CALDO POTREBBE FARSI SENTIRE. BERE MOLTA ACQUA E SALI MINERALI, VI AIUTERÀ IN OGNI SITUAZIONE

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO I CONTRASTI NON

MANCANO E, A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FIC-CANASO. RISVEGLIATE L’EROS IN LE-TARGO! · SALUTE UN SANO REGIME DI DEPURAZIONE È QUEL CHE VI SERVE PER STARE MEGLIO. SIETE ARRIVATI A QUESTO PUNTO DELL’ANNO UN PO’ APPESSANTITI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO I PROGETTI AMBIZIOSI AFFONDANO NELLA BUROCRAZIA E TRASCINANO IL BUON

UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE ALLA COPPIA· SALUTE ABBIATE CURA DI VOI, ULTIMAMENTE NON SIETE AT-TENTI AL VOSTRO BENESSERE E IL FISICO NE RISENTE. FATE UN PO’ DI SPORT

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE CARICHI DI ENERGIE CHE SAPETE GE-

STIRE AL MEGLIO RITAGLIAN-DOVI DOLCI SPAZI DI RELAX CON IL PATER CHE RINGRAZIA· SALUTE SE VI APPAS-SIONA FATICARE SUI PEDALI, QUESTO È IL PERIODO GIUSTO PER RIMONTARE IN SELLA E RITROVARE LA FORMA PERDUTA

Oroscopo

VERGINEVERGINEDAL 24/08DAL 24/08AL 22/09AL 22/09

STIRE AL MEGLIO RITAGLIAN-

LEONELEONEDAL 23/07DAL 23/07

AL 23/08AL 23/08

AMBIZIOSI AFFONDANO

TRASCINANO IL BUON UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE

DAL 22/06DAL 22/06AL 22/07AL 22/07

FASCINOFASCINOMANCANO E, A PEGGIORARE LA

SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FIC-

GEMELLIGEMELLI

TORO TORO

FASCINOFASCINOA T E ALTO SULLE ALI

ARIETEARIETEDAL 21/03DAL 21/03

AL 20/04AL 20/04

VOSTRO LUI FATE PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MO-

DAL 20/02

ACQUARIOACQUARIODAL 21/01DAL 21/01AL 19/02AL 19/02FASCINOFASCINO

FONDONO MAGICAMENTE

CON L’AMATO NON È MAI

AL 20/01AL 20/01FASCINOFASCINO

SAGITTARIOSAGITTARIODAL 23/11DAL 23/11

MATE UN ATTIMO E RISCHI-

AL 22/11AL 22/11FASCINOFASCINO

VOSTRO UMORE AL-TALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE.

BILANCIABILANCIADAL 2 3/09DAL 2 3/09

AGLI ERRORI CHE DAN-NEGGIANO LA VOSTRA COPPIA.

SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIME-

UN MESE IN CUI GIOCARE A MESCOLARE LE FANTASIE MA MAI I COLORI A CONTRASTO: UN SOLO GIOIELLO MA IMPORTANTE È IL SEGRETO PER LA FELICITÀ

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BILANCIADAL 2 3/09AL 22/10FASCINO DITE STOP

AGLI ERRORI CHE DAN-NEGGIANO LA VOSTRA COPPIA.

SIETE ANCORA IN TEMPO PER RIME-DIARE E RICOSTRUIRE · SALUTE LA SEDENTARIETÀ E LE RIPETUTE SOSTE AL RISTORANTE PENALIZZANO NON SOLO LA LINEA: ABBIATE MAGGIOR CURA DELL’ALIMENTAZIONE

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO IL VOSTRO UMORE AL-

TALENANTE NON VI FACILITA IN AMORE. PROVATE AD USCIRE DI PIÙ CON GLI AMICI E A CONOSCERE GENTE NUOVA· SALUTE LA FORMA È AL TOP, VA RIN-FORZATO L’EQUILIBRIO MENTALE CON ES-ERCIZI DI MEDITAZIONE E DI YOGA. NON SOTTOVALUTATE IL CONSIGLIO

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO DINAMICI E IPERATTIVI NON VI FER-

MATE UN ATTIMO E RISCHI-ATE DI PERDERE DI VISTA CIÒ CHE È PIÙ IMPORTANTE NELLA VOSTRA VITA · SALUTE TROPPO SPESSO ARRIVATE A SERA ESAUSTI. FATEVI CONSIGLIARE DA ESPERTI DEI FIORI DI BEACH CHE POS-SANO AIUTARVI

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO ABILIS-SIMI NELLE TRATTATIVE CENTRATE TUTTI GLI OBIETTIVI MA, CONQUISTATO L’INCONQUISTABILE, URGE UN GESTO DIS-TENSIVO · SALUTE QUALCHE MALORE ALL’ORIZZONTE. E’ CONSIGLIABILE FARE UN CONTROLLO DAL DENTISTA E ANCHE DALL’OSTEOPATA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO CUORE E SENSI SI

FONDONO MAGICAMENTE E VI REGALANO EMOZIONI MOZZAFIATO. IL DIALOGO CON L’AMATO NON È MAI

STATO COSÌ PROFONDO · SALUTE SE STATE PENSANDO DI ISCRIVERVI IN PAL-ESTRA PREFERITE LA PISCINA E IN PAR-TICOLARE L’ACQUA-GYM, LE CAREZZE DELL’ACQUA VI FARANNO BENE

PESCI DAL 20/02 AL 20/03

FASCINO VI SENTITE BELLI E SEDU-CENTI COME NON ACCADEVA DA TEMPO. CALAMITATE GLI SGUARDI E SIETE OGGETTO DI AVANCE AUDACI · SALUTE E’ TEMPO DI DIETE: SIATE COSTANTI E CONVINTI CHE RAGGIUNGERETE GLI OBI-ETTIVI CHE VI SIETE POSTI. IL TRAGUARDO SPERATO VI ATTENDE

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO CON IL VOSTRO LUI FATE

PIÙ LA GUERRA CHE L’AMORE. I MO-TIVI SONO FUTILI E DI FRONTE AI VERI PROBLEMI SIETE UNA COPPIA DI FERRO · SALUTE IMPONETEVI DI FARE UNA LUNGA PASSEGGIATA OGNI GIORNO PER CARICARE LA TENSIONE E RITROVARE SE-RENITÀ E GIOIA DI VIVERE

TORO DAL 21/04

AL 20/05FASCINO VOL-

A T E ALTO SULLE ALI DELL’AMBIZIONE. MA SE NON SAPETE CONCILIARE ENTUSIASMO E PRAGMA-TISMO FARETE LA FINE DI ICARO · SALUTE LA BELLA STAGIONE IN ARRIVO POTREBBE ACUIRE CERTE VOSTRE INTOLLERANZE E PROCURARVI PROBLEMI ALLA CUTE. FATE DEGLI ESAMI

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN MESE

RICCO DI SVOLTE PER AFFARI E CARRIERA. IN AMORE POTETE RISCHIARE ANCHE L’IMPOSSIBILE, CUPIDO È CON VOI · SALUTE SIETE IN FORMA MA L’ARRIVO DEL CALDO POTREBBE FARSI SENTIRE. BERE MOLTA ACQUA E SALI MINERALI, VI AIUTERÀ IN OGNI SITUAZIONE

CANCRODAL 22/06

AL 22/07FASCINO I CONTRASTI NON

MANCANO E, A PEGGIORARE LA SITUAZIONE, CONTRIBUISCONO DEI FIC-CANASO. RISVEGLIATE L’EROS IN LE-TARGO! · SALUTE UN SANO REGIME DI DEPURAZIONE È QUEL CHE VI SERVE PER STARE MEGLIO. SIETE ARRIVATI A QUESTO PUNTO DELL’ANNO UN PO’ APPESSANTITI

LEONEDAL 23/07

AL 23/08FASCINO I PROGETTI AMBIZIOSI AFFONDANO NELLA BUROCRAZIA E TRASCINANO IL BUON

UMORE E L’ENERGIA CHE SERVE ANCHE ALLA COPPIA· SALUTE ABBIATE CURA DI VOI, ULTIMAMENTE NON SIETE AT-TENTI AL VOSTRO BENESSERE E IL FISICO NE RISENTE. FATE UN PO’ DI SPORT

VERGINEDAL 24/08AL 22/09FASCINO SIETE CARICHI DI ENERGIE CHE SAPETE GE-

STIRE AL MEGLIO RITAGLIAN-DOVI DOLCI SPAZI DI RELAX CON IL PATER CHE RINGRAZIA· SALUTE SE VI APPAS-SIONA FATICARE SUI PEDALI, QUESTO È IL PERIODO GIUSTO PER RIMONTARE IN SELLA E RITROVARE LA FORMA PERDUTA

OroscopoUN MESE IN CUI GIOCARE A MESCOLARE LE FANTASIE MA MAI I COLORI A CONTRASTO: UN SOLO GIOIELLO MA IMPORTANTE È IL SEGRETO PER LA FELICITÀ

VIAGGI DI GRUPPO:GRANDIOSA NEW YORK!!dal 22/08/2012 al 28/08/2012 (altissima stagione)

LA VAL DI SUSA E LA VIA FRANCIGENAdal 02/06/2012 al 03/06/2012 VAL DI SUSA Venaria Reale, Chiusa di San Michele, Forte di Fenestre

TOUR “LA GRANDE MONGOLIA”dal 25/06/2012 al 04/07/2012 Paesaggi mozzafiato, un territorio ricco di contrasti paesaggistici senza confronto caratterizzato da scenari desertici e da sconfinate foreste.

TOUR DELLA POLONIA dal 17/06/2012 al 22/06/2012

TOUR SAN PIETROBURGO, SUZDAL E MOSCAdal 26/05/2012 al 22/06/2012

BERLINO E LA ROMANTISCHE STRABE Agosto 2012Info in Agenzia

VIAGGI INDIVIDUALIDJERBA partenze dal 7 al 04/06/12Bravo Djerba tutto incluso

MAR ROSSO SHARM EL SHEIKH partenze 11/05/2012 al 27/05/2012CORAL BEACH MONTAZAH **** SUP

MAR ROSSO - HURGADA partenze 11/05/2012 al 27/05/2012ALADDIN BEACH RESORT****

CARAIBI - CUBA partenze dal 02/06/2012Varadero - Eden Village Trattamento tutto incluso

CARAIBI - HAVANA partenze 20-27/05/2012Hotel Atlantico*** Playa Del EsteTrattamento Tutto Incluso

VIAGGI INDIVIDUALICARAIBI - REP. DOMENICANA partenze 20,26 e 27/05/2012oppure 02 e 03/06/2012Barcelo Bravo Palace Deluxe ***** Trattamento tutto incluso

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INSIEME ALL’ARENA DI VERONA90° FESTIVAL LIRICO 2012VENERDÌ 22 GIUGNO “DON GIOVANNI” di Wolfgang Amadeus Mozart

SABATO 30 GIUGNO “CARMEN” di Georges Bizet

SABATO 14 LUGLIO “ROMÉO ET JULIETTE” di Charles Gounod

SABATO 2 8 LUGLIO “AIDA” di Giuseppe Verdi

SABATO 11 AGOSTO“TURANDOT” di Giacomo Puccini

SABATO 18 AGOSTO “TOSCA” di Giacomo Puccini

PARTENZE:Porto Viro- Municipio Ore 16.00Adria – Centro Il Porto Ore 16.20Lama Ore 16.40Ceregnano Ore 16.50Villadose Ore 16.55Rovigo - Piazza Cervi Ore 17.00Lendinara Ore 17.15Badia Polesine Ore 17.30

Quota di partecipazione ad ogni Opera*:

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