La musica nei Dialoghi platonici Docente: Federica Montevecchi€¦ · La musica nei Dialoghi...

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La musica nei Dialoghi platonici Docente: Federica Montevecchi Federica Montevecchi Scrive di filosofia e di storia politica contemporanea. È autrice di numerosi saggi e volumi fra i quali: Nietzsche. Dizionario delle idee (Editori Riuniti 1999), Giorgio Colli. Biografia intellettuale (Bollati Boringhieri 2004), Empedocle d’Agrigento (Liguori 2010). Ha lavorato, a partire dal 1997, con Vittorio Foa curando le sue Lettere della giovinezza (Einaudi 1998), la raccolta di scritti Lavori in corso 1943-46(Einaudi 1999), e firmando insieme a lui Sulla curiosità (Einaudi 2003) e Le parole della politica (Einaudi 2008). Il rapporto fra musica e filosofia nell’opera platonica e’ testimoniato dal noto mito delle cicale narrato nel Fedro dove si ricordano gli uomini che trascorrono la vita nella filosofia e rendono onore alla musica e dal fatto che il Socrate del Fedone parla, poco prima di bere la cicuta, della filosofia come della musica più grande. Nei tre incontri previsti si prenderanno in esame i luoghi del Fedone, del Fedro e della Repubblica dove Platone tratta della musica per indagare le sue affinità e diversità con la filosofia, le loro reciproche simmetrie e asimmetrie. lunedì 25 novembre 2013, h. 18.00 - Associazione Remo Gaibazzi -Vicolo Scacchini 3 1_ La musica nei Dialoghi platonici lunedì 2 dicembre 2013, h. 18.00 - Associazione Remo Gaibazzi -Vicolo Scacchini 3 2_ La musica nei Dialoghi platonici lunedì 9 dicembre 2013, h. 18.00 - Associazione Remo Gaibazzi -Vicolo Scacchini 3 3_ La musica nei Dialoghi platonici Economia della musica Laboratorio di studio collettivo - Docente: Bruno Dal Bon "La vitalità della scena troppe volte è neutralizzata dalla passività del pubblico. Un teatro non può mai nemmeno per un istante perdere di vista la società di cui è servitore" George Banu Il rosso e l'oro Uno degli elementi che per oltre due secoli ha distinto il Teatro dell'opera all'italiana è stato anzitutto il suo pubblico. Da diversi anni lo spettatore che va a teatro è sempre più occasionale ed incerto e la sala, messa a tacere da un palcoscenico che gli impone esercizi di poetiche e nuovi ordini di comportamento, è ridotta quasi all'anonimato. E' come se si fosse smarrita quella tensione vitale tra palcoscenico e pubblico, quella dimensione polare che può scaturire solo da un'autentica partecipazione condivisa. Quando lo spettatore non riesce più a farsi autore di significato e di memoria, producendo di fatto l'ascolto e la visione di uno spettacolo, il teatro rischia di morire nella disaffezione e nelle difficoltà economiche che ne conseguono. Pur di salvaguardare almeno la funzione di questi edifici così imponenti e significativi nelle diverse geografie urbane, gli enti pubblici tentano in qualche modo di sostenere la programmazione di stagioni liriche dove in realtà ci si limita a celebrare solo l'antica sintassi di un rituale di cui si è ormai smarrito il senso. Ed è appunto su questa perduta condivisione che vorremmo indagare quest'anno avviando non più un seminario, ma un Laboratorio di studio collettivo che interroghi la città su questi temi, che raccolga opinioni, pareri, dati e cifre, formuli questionari, organizzi dibattiti. Un lavoro che ci auguriamo di realizzare attraverso l'impegno attivo di tutti i partecipanti agli incontri che sarà poi raccolto in una pubblicazione. lunedì 16 dicembre 2013, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 1_ Economia della musica lunedì 13 gennaio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 2_ Economia della musica lunedì 3 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 3_ Economia della musica lunedì 10 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 4_ Economia della musica lunedì 17 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 5_ Economia della musica sabato 5 aprile 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 6_ Economia della musica sabato 12 aprile 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 7_ Economia della musica Bruno Dal Bon Nasce e studia a Milano dove si diploma in direzione d’orchestra nei primi anni ottanta. Nello stesso periodo si laurea al DAMS di Bologna con una tesi in Semiotica della musica ed inizia ad insegnare al Conservatorio di Como. A questa attività si aggiunge presto quella di operatore musicale che lo porterà a ricoprire diversi incarichi presso l’Aslico, il Teatro Sociale di Como, la Kansai Opera di Osaka, la Filarmonia Veneta di Treviso ed altri enti. Questo non gli impedisce di dirigere quasi quaranta opere in Italia, Austria, Francia, Irlanda, Spagna, Cina e Giappone oltre a numerosi concerti.

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Page 1: La musica nei Dialoghi platonici Docente: Federica Montevecchi€¦ · La musica nei Dialoghi platonici ... 1999), e firmando insieme a lui Sulla curiosit à (Einaudi 2003) e Le parole

La musica nei Dialoghi platonici – Docente: Federica Montevecchi Federica Montevecchi Scrive di filosofia e di storia politica contemporanea. È autrice di numerosi saggi e volumi fra i quali: Nietzsche. Dizionario delle idee (Editori Riuniti 1999), Giorgio Colli. Biografia intellettuale (Bollati Boringhieri 2004), Empedocle d’Agrigento (Liguori 2010). Ha lavorato, a partire dal 1997, con Vittorio Foa curando le sue Lettere della giovinezza (Einaudi 1998), la raccolta di scritti Lavori in corso 1943-46(Einaudi 1999), e firmando insieme a lui Sulla curiosità (Einaudi 2003) e Le parole della politica (Einaudi 2008).

Il rapporto fra musica e filosofia nell’opera platonica e’ testimoniato dal noto mito delle cicale narrato nel Fedro – dove si ricordano gli uomini che trascorrono la vita nella filosofia e rendono onore alla musica – e dal fatto che il Socrate del Fedone parla, poco prima di bere la cicuta, della filosofia come della musica più grande. Nei tre incontri previsti si prenderanno in esame i luoghi del Fedone, del Fedro e della Repubblica dove Platone tratta della musica per indagare le sue affinità e diversità con la filosofia, le loro reciproche simmetrie e asimmetrie.

lunedì 25 novembre 2013, h. 18.00 - Associazione Remo Gaibazzi -Vicolo Scacchini 3 1_ La musica nei Dialoghi platonici

lunedì 2 dicembre 2013, h. 18.00 - Associazione Remo Gaibazzi -Vicolo Scacchini 3 2_ La musica nei Dialoghi platonici

lunedì 9 dicembre 2013, h. 18.00 - Associazione Remo Gaibazzi -Vicolo Scacchini 3 3_ La musica nei Dialoghi platonici

Economia della musica – Laboratorio di studio collettivo - Docente: Bruno Dal Bon

"La vitalità della scena troppe volte è neutralizzata

dalla passività del pubblico. Un teatro non può mai nemmeno

per un istante perdere di vista la società di cui è servitore"

George Banu Il rosso e l'oro

Uno degli elementi che per oltre due secoli ha distinto il Teatro dell'opera all'italiana è stato anzitutto il suo pubblico. Da diversi anni lo spettatore che va a teatro è

sempre più occasionale ed incerto e la sala, messa a tacere da un palcoscenico che gli impone esercizi di poetiche e nuovi ordini di comportamento, è ridotta quasi

all'anonimato. E' come se si fosse smarrita quella tensione vitale tra palcoscenico e pubblico, quella dimensione polare che può scaturire solo da un'autentica

partecipazione condivisa. Quando lo spettatore non riesce più a farsi autore di significato e di memoria, producendo di fatto l'ascolto e la visione di uno spettacolo, il

teatro rischia di morire nella disaffezione e nelle difficoltà economiche che ne conseguono.

Pur di salvaguardare almeno la funzione di questi edifici così imponenti e significativi nelle diverse geografie urbane, gli enti pubblici tentano in qualche modo di sostenere

la programmazione di stagioni liriche dove in realtà ci si limita a celebrare solo l'antica sintassi di un rituale di cui si è ormai smarrito il senso.

Ed è appunto su questa perduta condivisione che vorremmo indagare quest'anno avviando non più un seminario, ma un Laboratorio di studio collettivo che interroghi la

città su questi temi, che raccolga opinioni, pareri, dati e cifre, formuli questionari, organizzi dibattiti. Un lavoro che ci auguriamo di realizzare attraverso l'impegno attivo di

tutti i partecipanti agli incontri che sarà poi raccolto in una pubblicazione.

lunedì 16 dicembre 2013, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 1_ Economia della musica

lunedì 13 gennaio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 2_ Economia della musica

lunedì 3 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 3_ Economia della musica

lunedì 10 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 4_ Economia della musica

lunedì 17 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 5_ Economia della musica

sabato 5 aprile 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 6_ Economia della musica

sabato 12 aprile 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 7_ Economia della musica

Bruno Dal Bon Nasce e studia a Milano dove si diploma in direzione d’orchestra nei primi anni ottanta. Nello stesso periodo si laurea al DAMS di Bologna con una tesi in Semiotica della musica ed inizia ad insegnare al Conservatorio di Como. A questa attività si aggiunge presto quella di operatore musicale che lo porterà a ricoprire diversi incarichi presso l’Aslico, il Teatro Sociale di Como, la Kansai Opera di Osaka, la Filarmonia Veneta di Treviso ed altri enti. Questo non gli impedisce di dirigere quasi quaranta opere in Italia, Austria, Francia, Irlanda, Spagna, Cina e Giappone oltre a numerosi concerti.

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Orfeo vs Pitagora. Storia dell'ascolto e riflessione sulla musica tra '700 e '800 – Docente: Michele Gardini Michele Gardini Nato a Pavullo nel Frignano nel 1972, si è laureato con il massimo dei voti e menzione di stampa della tesi in Storia della filosofia contemporanea presso l’Università di Bologna. Nello stesso ateneo, dopo soggiorni di studio a Freiburg i.B. e a Heidelberg, ha conseguito il dottorato di ricerca in Estetica. Ha svolto un’assidua attività didattica e seminariale presso la cattedra di Estetica, unitamente alla ricerca nel campo della filosofia teoretica ed estetica dell’800 e del ’900 e al lavoro di traduzione e cura editoriale per le riviste Discipline Filosofiche e Aisthesis, delle quali è redattore. Ha insegnato Filosofia del linguaggio come professore straordinario presso l’Università di Firenze, ed è membro della Società Italiana di Estetica, che nel 2009 gli ha conferito il premio “Nuova Estetica” per un saggio su Sartre. Ha inoltre pubblicato altri saggi su temi e autori della filosofia moderna e contemporanea (Kierkegaard, Simmel, Heidegger, Binswanger, Sartre, Gadamer, Derrida), nonché i volumi Derrida e gli atti linguistici: oltre la polemica con Searle (Bologna, 2002) e Filosofia dell’enunciazione. Studio su Martin Heidegger (Macerata, 2005). Ha tradotto e curato scritti di J.W. Goethe, W. James, A. Marty, W. Conrad, R.M. Rilke, L. Binswanger, nonché la fondamentale monografia di Georg Simmel su Goethe, finora inedita in Italia. I suoi interessi si concentrano attualmente sui rapporti tra antropologia ed estetica. Nel 1999 ha inoltre vinto il concorso a cattedre per la Scuola secondaria superiore, dove attualmente insegna.

Non si tratta di un corso di musicologia, ma di storia della cultura e di filosofia della musica. Mutamenti che investono la società e la sensibilità collettiva nella transizione

tra il XVIII e il XIX sec. – dalla galanteria della buona musica “da tavola” al grido passionale del selvaggio di Rousseau – impongono un nuovo modo di porsi all’ascolto del

fenomeno musicale, e di riflesso favoriscono la nascita della filosofia romantica della musica. Questo suggestivo capitolo di storia della filosofia del bello – che interroga le

relazioni tra il suono, il sentimento, l’uomo, la natura, Dio – fornisce ancora oggi, perlopiù inconsapevolmente, le coordinate alla comprensione popolare della musica.

Per qualche fondato motivo, la musica romantica e la sua modalità di ascolto sembrano rappresentare modelli “eterni” di musicalità, connaturati all’idea stessa di umanità

occidentale.

lunedì 20 gennaio 2014 , h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 1_Orfeo vs Pitagora. Storia dell'ascolto e riflessione sulla musica tra '700 e '800

lunedì 27 gennaio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7 2_Orfeo vs Pitagora. Storia dell'ascolto e riflessione sulla musica tra '700 e '800

Le donne di Puccini – Docente: Floriana Viola Floriana Viola Iscritta all’Albo degli Psicologi del Lazio sin dalla sua costituzione (1990), con la qualifica di psicoterapeuta, proviene dalla Scuola di Emilio Servadio. Ha frequentato la Scuola Italiana di Psicoterapia Autogena e Psicoterapie Brevi (CISSPAT), ha lavorato con Aldo De Risio e Bellanova, entrambi suoi supervisori. Membro del Collège International de Psychanalyse et d’Anthropologie (CIPA) di Parigi, che si dedica alla ricerca e alla formazione in Psicoanalisi, è stata per tre anni vicepresidente della sezione italiana, con sede a Venezia. Ha partecipato ai corsi di Corrado Pensa (1993-4) e ha fatto meditazione con il suo gruppo. Le sue riflessioni su questa tematica sono poi state alla base dell’intervento su La meditazione come terapia apparsa su Humanitas (quaderni annuali di scienze umane, 1998). Floriana Viola esercita da oltre venti anni, con continue esperienze di aggiornamento professionale. È stata consulente in alcuni casi di particolare risalto presso il Tribunale dei Minori di Roma. In contatto, sin da una esperienza di insegnamento e ricerca presso l'Università di Rutgers (N.J.), con gli ambienti della psicoanalisi statunitensi, Floriana Viola ha pubblicato i risultati di un lavoro di confronto su alcune tematiche cardine del lavoro analitico nel suo Sogno, Profezia, Premonizione, apparso in Psychopathologia, International Journal of Psychiatric Culture and Praxis, nov-dic. 1991,, pp. 381-397…

In Puccini l'amore è vissuto come sacrificio e sublimazione e la figura femminile è spesso vittima dei suoi sentimenti e della sua totale dedizione. Le figure pucciniane vivono in quanto immerse nel loro amore, c'è una condivisione iniziale del sentimento della donna con l'uomo e poi però c'è una assoluta separazione dalla situazione, basta pensare a Pinkerton di Butterfly. Le figure pucciniane non rivendicano mai una autonomia personale ma vivono tutte in funzione del loro amore fino al sacrificio.

sabato 25 gennaio 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 1_ Le donne di Puccini

sabato 8 febbraio 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 2_ Le donne di Puccini

sabato 1 marzo 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 3_ Le donne di Puccini

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"La riuscita di quest'opera non fu felice": tre lezioni intorno a Simon Boccanegra – Docente: Riccardo Pecci Riccardo Pecci Ha conseguito con il massimo dei voti la Laurea in Musicologia presso la Scuola di Paleografia e Filologia Musicale dell’Università degli Studi di Pavia, occupandosi di problemi di teoria musicale del Novecento. Presso la stessa università ha conseguito il Dottorato di ricerca in Musicologia e Scienze filologiche con una tesi su «La donna del futuro»: Manon, Wally e l’«eredità del Wagner» alla fine della transizione dell’opera italiana postunitaria. È coautore (con Vincenzo Borghetti) di una monografia per la edt sull’opera Fedra di Ildebrando Pizzetti e Gabriele D’Annunzio, cui è stato assegnato il quinto «Premio nazionale Gabriele d’Annunzio di saggistica»; nel 2006 ha vinto il primo «Premio Rotary Giacomo Puccini Ricerca», promosso dal Centro studi Giacomo Puccini (con il progetto Puccini e Catalani. Il principe reale, il pertichino e l’«eredità del Wagner», ora in corso di pubblicazione presso la casa editrice Olschki)…

Opera controversa e mai pienamente accolta dal grande pubblico (anche a causa di un plot disorientante) Simon Boccanegra segna al contrario una tappa formidabile

nell’evoluzione della drammaturgia, del suono e della riflessione politica di Giuseppe Verdi.

Da subito, però, Boccanegra è opera di rottura e di difficile ascolto, capace di spiazzare una parte di quel pubblico e di quella critica ottocenteschi che identificavano Verdi

con l’autore di Rigoletto, Trovatore e Traviata. Per un Marselli che lo esalta, un Basevi è pronto a lamentarsi per la «ricercatezza di nuove forme» e una «maniera» a suo

dire troppo «germanica».

Sull’onda di simili (ri)sentimenti, Vincenzo Sassaroli si esprimerà così nel 1876: «spiacque e spiacerà agli artisti veri italiani che la classica scuola cui il Verdi stesso di pochi

anni fa appartiene, vedono da lui così maltrattata» e che «il suo genio già così brillante scorgono ora carico delle nebbie del Nord».

Equivoci non del tutto superati, se Simon Boccanegra stenta ancora oggi ad affermarsi nel canone del teatro verdiano. E che giustificano ampiamente un percorso

monografico articolato in tre lezioni, durante le quali verranno riprese e approfondite alcune nozioni introdotte nel corso precedente (Cantare invece di parlare:

introduzione alla drammaturgia musicale).

venerdì 31 gennaio 2014, h. 18.30 - Oratorio Novo (Biblioteca Civica)- V.lo S.Maria 5 1_ "La riuscita di quest'opera non fu felice": lezione intorno a Simon Boccanegra

venerdì 14 febbraio 2014, h. 18.30 - Oratorio Novo (Biblioteca Civica)- V.lo S.Maria 5 2_ "La riuscita di quest'opera non fu felice": lezione intorno a Simon Boccanegra

venerdì 28 febbraio 2014, h. 18.30 - Oratorio Novo (Biblioteca Civica)- V.lo S.Maria 5 3_ "La riuscita di quest'opera non fu felice": lezione intorno a Simon Boccanegra

Wozzeck : Opera e dramma– Docente: Gianpaolo Minardi Gianpaolo Minardi E’ nato ed ha compiuto gli studi a Parma, dove ha insegnato quale professore associato di “ Storia della musica moderna” presso la Facoltà di Lettere e Filosofia. Oltre a numerosi articoli su riviste italiane e straniere e ad alcune collaborazioni alla stesura di enciclopedie musicali, ha pubblicato: La stellina di Barilli. Ildebrando Pizzetti, la giovinezza. Studi e letture di musica, dal barocco al novecento. Quattro saggi sul novecento musicale italiano. I Concerti per pianoforte e orchestra di Mozart. La musica da camera di Schubert. Svolge attività critica presso alcune riviste tra cui Amadeus, Opéra International, Classic VOICE. Dal 1973 è critico musicale della Gazzetta di Parma. E’ stato consulente artistico di alcune iniziative musicali, tra cui il Festival Mozart di Salsomaggiore. E’ stato invitato a far parte della commissione di alcuni Concorsi .

Il titolo del corso, dedicato al Wozzeck di Alban Berg, uno dei grandi capolavori del teatro musicale di tutti i tempi, ha un doppio riferimento: il rapporto tra la creazione musicale e il dramma di Georg Büchner (Woyzeck) da cui il compositore viennese rimase folgorato, ma pure la contrapposizione tra la nozione di ‘opera’, quale organismo strutturato secondo forme individuate, e quella di ‘dramma musicale’ legato alla rivoluzionaria visione wagneriana dove la nozione di forma si esaurisce entro il flusso della ‘ melodia infinita’. Il corso prevede una lezione introduttiva che, partendo da una osservazione panoramica del teatro musicale nel Novecento, si soffermerà sull’esperienza espressionista, con particolare riguardo alle trasformazioni del linguaggio musicale conseguenti all’erosione della tonalità manifestatasi sul finire dell’Ottocento con Liszt e Wagner. Le tre lezioni successive verranno dedicate all’analisi dell’opera – un atto per ogni lezione – attraverso la proposta di una registrazione video che consentirà di seguire l’evolversi della tragedia nei vari momenti della originale traduzione musicale concepita da Berg sul calco del dramma di Büchner.

lunedì 3 febbraio 2014, h.18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

1_ Wozzeck : Opera e dramma -Introduzione

lunedì 10 febbraio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7 2_ Wozzeck : Opera e dramma -Analisi dell'opera attraverso una registrazione - I atto

lunedì 17 febbraio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7 3_ Wozzeck : Opera e dramma -Analisi dell'opera attraverso una registrazione - II atto

lunedì 24 febbraio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7 4_ Wozzeck : Opera e dramma -Analisi dell'opera attraverso una registrazione - III atto

lunedì 14 aprile 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7 5_ Wozzeck : Opera e dramma –Ascolto-visione dell'opera completa attraverso una registrazione

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La musica "nel" film (sacro e profano) – Docente: Tullio Masoni

Tullio Masoni Critico cinematografico e giornalista pubblicista, è nato a Correggio nel 1946. Collabora con regolarità alla rivista Cineforum, al quotidiano La Gazzetta di Reggio e, saltuariamente, ad altre testate fra cui Bianco e Nero e Radio-Tre. Come autore, co-autore o curatore, ha pubblicato, presso case editrici specializzate, monografie su registi italiani e stranieri. Suoi saggi sono apparsi in opere collettanee, e in pubblicazioni prodotte da festival nazionali come il Bergamo Film Meeting, la Mostra Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro, Torino Film Festival. Nel 2000 ha ottenuto il Premio Giornalistico Nazionale “Pietro Bianchi”. In campo letterario ha pubblicato diverse raccolte di poesia. Nel 1995 ha collaborato con Pierio Iotti per Sono dov’è il mio corpo. Memoria di un ex-deportato a Mauthausen, pubblicato dal Comune di S.Ilario d’Enza e successivamente ristampato più volte dalla casa ed. Giuntina.

Quando si parla di musica e cinema si pensa, solitamente, alla cosiddetta colonna sonora, cioè a uno o più motivi di accompagnamento del film, o al “leit- motiv" che talvolta contribuisce alla popolarità del prodotto e ottiene un successo commerciale o di critica proprio. Ma c'è, ed ha un rilievo particolare, la musica eseguita "nel film": con strumenti, orchestra, o anche ascoltata da un disco. Questa musica ha una specifica funzione drammaturgica (diegetica), ed è usata dalla regia come ogni altro elemento narrativo, drammatico, ritmico. Oltre a brani nei quali è di scena la musica di Giuseppe Verdi (film di Bertolucci, Visconti, Gallone, Bellocchio, Zurlini...) verranno mostrati fra gli altri, per un commento, spezzoni da Jean-Marie Straub, Rossellini, Fellini, Wilder, Sautet, Ferreri, Hitchcock, Pasolini. "Sacro e profano", cioè musica colta, musica leggera, canzoni.

mercoledì 5 febbraio 2014, h. 21.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 1_La musica "nel" film (sacro e profano)

mercoledì 19 febbraio 2014, h. 21.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 2_ La musica "nel" film (sacro e profano)

mercoledì 26 febbraio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 3_ La musica "nel" film (sacro e profano)

mercoledì 5 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 4_ La musica "nel" film (sacro e profano)

Della voce e altri strumenti: la voce nella partitura – Docente: Francesca Rossi Del Monte Francesca Rossi Del Monte

Nasce a Parma. Dopo gli studi presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano, si iscrive al Conservatorio di Musica “ A. Boito “ di Parma (corso di

Canto ramo Lirico), dove permane per tre anni sotto la guida della prof.ssa Giovanna Vighi. Successivamente si perfeziona con i M.tri Alain Billard,

Giuliano Ciannella, Paride Venturi. Frequenta il Corso internazionale per Cantanti Lirici di Adria e il Laboratorio Lirico Spazio Musica di Orvieto dove

interpreta Donna Elvira in Don Giovanni. Partecipa altresì alle Master Class di Alfredo Kraus, Maria Chiara e Gianfranco Cecchele. Si diploma infine al

Conservatorio B. Maderna di Cesena. Debutta giovanissima in Leonora nel Trovatore di G. Verdi a Sueca in Spagna. Con più di quindici titoli debuttati,

interpreta i grandi personaggi dell’ opera lirica italiana e non, spaziando da Verdi, Puccini, Leoncavallo, Mozart, Massenet a Rossini e Donizetti. E’ stata

Tosca, Violetta, Amelia, Abigaille, Lady Macbeth, Donna Anna e Donna Elvira, La Contessa, Manon, Minnie, Mimì, Nedda e Aida nei teatri di Valencia,

Madrid, Sagunto, Siviglia, Karlshue, Asti, Biella, Sanremo, Orvieto, Chieti….

Questi tre incontri vogliono essere la naturale prosecuzione del lavoro iniziato nei precedenti seminari. In particolare ho scelto di approfondire l’ aspetto della voce come

strumento in relazione al rapporto che la stessa ha col suo corrispettivo in orchestra. Si vedrà come lo strumento identificato dal compositore caratterizza la scelta del

colore vocale, della potenza, incisività o morbidezza e di tutte le caratteristiche armoniche e dinamiche necessarie per un determinato personaggio.

Questo avverrà tramite ascolti con supporti tecnologici ed esecuzioni dal vivo. Inoltre si comincerà ad affrontare, se pure in forma elementare, la lettura della partitura in

modo da comprendere il linguaggio musicale espresso nella sua forma lessicale specifica.

3 incontri 3 personaggi:

- Madama Butterfly Cio cio san soprano

- Un ballo in maschera Renato baritono

- Manon Lescaut Manon soprano

3 gruppi di strumenti :

- percussioni e archi ( violino )

- violoncello e ottoni ( tromba e corno )

- arpa e archi gravi ( viola e violoncello )

lunedì 31 marzo 2014, h.18.30 - Associazione culturale Famija Pramzana - Viale Vittoria, 4

1_ Della voce e altri strumenti: la voce nella partitura - Madama Butterfly

mercoledì 21 maggio 2014, h.18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7

2_ Della voce e altri strumenti: la voce nella partitura - Un ballo in maschera

mercoledì 28 maggio 2014, h.18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7

3_ Della voce e altri strumenti: la voce nella partitura - Manon Lescaut

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Pelléas et Mélisande. Musica è mistero. – Docente: Roberto Bonati

Roberto Bonati Compositore, contrabbassista, direttore d’orchestra. Nato a Parma si è diplomato in Contrabbasso ad Alessandria e laureato in Lettere Moderne a Milano. E’ docente di Composizione Jazz, Contrabbasso e Improvvisazione al Conservatorio di Parma. Attivo sulla scena italiana dal 1980, ha partecipato a festival in Europa, Africa, Stati Uniti, Canada, Cipro, Messico, Cina, Lituania, Estonia, Norvegia. Ha collaborato a lungo con Giorgio Gaslini e Gianluigi Trovesi e con le orchestre sinfoniche della Rai di Milano e Torino e con numerosi ensemble cameristici. Dal 1996 è Direttore Artistico del Festival “ParmaJazz Frontiere”. Nel 1998 ha creato la ParmaFrontiere Orchestra per la quale ha composto: I Loves you Porgy (1998), dedicata alla musica di G. Gershwin, Le Rêve du Jongleur: memorie e presagi della Via Francigena (1999), basata su una rilettura di musiche medievali, …poi nella serena luce…, omaggio ad Attilio Bertolucci (2000), The Blanket of the Dark, a Study for Lady Macbeth (2001), A Silvery Silence, frammenti da Moby Dick (2003), Shahrazad, racconti dalle Mille e una Notte (2004), Snow Flowers on japanese haiku (2007)…

Un luogo senza tempo. Un altrove lontano.

Una foresta, il mare, il vento, una caverna, un castello.

Oscuri sotterranei. Personaggi smarriti.

Una donna misteriosa e fragile, principessa lontana, presenza assente.

L’ amore silenzioso.

Il vento che soffia tra le anime portando profumi di amore e di morte.

mercoledì 26 marzo 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7

1_ Pelléas et Mélisande (C. Debussy). Musica è mistero

mercoledì 2 aprile 2014 , h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

2_ Pelléas et Mélisande (C. Debussy). Musica è mistero

Robert Schumann tra letteratura e musica – Docente: Luigia Mossini Luigia Mossini

E’ stata assistente del prof. Claudio Gallico presso l’Istituto di Musicologia dell’Università di Parma, facoltà di Lettere. E’ stata consigliere della Società

italiana di Musicologia.

Oltre a numerosi articoli su riviste e programmi di sala, ha compilato le voci di alcuni compositori parmigiani per la M.G.G, la grande enciclopedia

musicale tedesca.

In prevalenza si è occupata dei rapporti tra letteratura e musica con particolare attenzione al pensiero romantico. Presso il Liceo musicale di Reggio

Emilia ha tenuto un seminario dal titolo Attorno a Schumann.

Il corso si concentra sulla figura di Robert Schumann con particolare attenzione al rapporto per lui imprescindibile tra letteratura e musica. La sua estetica e il suo percorso

compositivo sono talmente nutriti dall’estetica romantica tedesca da avvalorare l’affermazione “R, Schumann un prodotto del romanticismo letterario”. Le tappe del suo

percorso creativo, dai cicli per pianoforte al Lied, dalle sinfonie alla musica da camera, per approdare alla fine all’opera tedesca, quella che egli considera “la sua preghiera

del mattino e della sera” mostrano un legame con la letteratura documentato non solo dalla sua attività di scrittore (la critica musicale, i progetti di romanzi, i saggi di

estetica musicale), ma che entra concretamente nelle sue opere, dai primi cicli per pianoforte al Lied, alle sinfonie e alla musica da camera, con l’utilizzazione di strumenti

letterari (dalla citazione al frammento, dal concetto di Humor a quello di arabesco.

Si pensa di approfondire tale legame connettivo individuandone le caratteristiche attraverso l’esame e l’ascolto di alcune delle opere degli anni trenta (primo incontro

orientativo) per proseguire nei due incontri successivi coi lavori drammatico corali (Il Paradiso e la Peri, Scene dal Faust di Goethe) e l’opera Genoveva.

mercoledì 16 aprile 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7

1_Robert Schumann tra letteratura e musica

mercoledì 23 aprile 2014,, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

2_Robert Schumann tra letteratura e musica

mercoledì 30 aprile 2014,, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

3_Robert Schumann tra letteratura e musica

Page 6: La musica nei Dialoghi platonici Docente: Federica Montevecchi€¦ · La musica nei Dialoghi platonici ... 1999), e firmando insieme a lui Sulla curiosit à (Einaudi 2003) e Le parole

Macbeth di Verdi, tra parola e musica – Docente: Pietro Medioli

Pietro Medioli

E’ nato a Parma dove ha compiuto i suoi studi. Dal 1992 al 1999 è stato aiuto regista (Regie-Assistent und Abendspielleiter) presso l’Oper der Stadt Bonn

(Germania) dove ha lavorato con i seguenti registi: Elke Lang, Renate Ackermann, Werner Schroeter, Juri Ljubimov, Gian-Carlo del Monaco, Jürgen Rose,

Jürgen Tamchina, Wolf Münzner, Roberto Ciulli , David Mouchtar-Samorai, Dietrich Hilsdorf, Cristof Loy, Werner Herzog.

E’ stato aiuto regista di quest’ultimo a Washington (Guarany), a Napoli e Palermo (Tannhäuser), a Genova (Giovanna d’Arco). Come regista ha messo in

scena: Parsifal di Richard Wagner, insieme a Henning Von Gierke, al Bukakai Kan di Tokio. Bacocco e Serpilla di Orlandini e Colombina e Persicone di

Mancini presso il Teatro dei Filodrammatici di Piacenza. Tosca di Puccini (Cattolica, Cesena, 1997). La morte di San Giuseppe ovvero La Fenice al rogo di

Pergolesi (Milano, Cernobbio , Bonn 1996). Lazarus di Schubert (Milano, Conservatorio, Sala Verdi, 1992). Nel nome di Mozart (Milano, Conservatorio,

Sala Puccini, 1991).La donna alla finestra di Hugo von Hofmannsthal, insieme ad Andrea Dondi (Parma, 1990).

Macbeth di Verdi, tra parola e musica

Il corso di regia d'opera si basa quest'anno sul Macbeth di Verdi. Si parte con l'analisi di parole e musica: dalla fonte originale di Shakespeare al libretto e dal libretto alla

musica. Segue la sintesi tra parole e musica, cioè un'ipotesi di rappresentazione che, a conclusione degli incontri, si realizza in modo immaginario, grazie anche alla

eventuale collaborazione dei frequentanti che intendono contribuire.

Ipotesi di rappresentazione che si confronterà poi con una reale messa in scena, nel momento in cui, terminati gli incontri, si apriranno le porte delle prove: un ensamble-

laboratorio con partecipanti, determinati a creare un gruppo per realizzare davvero il Macbeth di Verdi, in collaborazione con l'Università Popolare della Musica di Como

ed altre realtà.

lunedì 28 aprile 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

1_ Macbeth di Verdi, tra parola e musica

lunedì 5 maggio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

2_ Macbeth di Verdi, tra parola e musica

lunedì 12 maggio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

3_ Macbeth di Verdi, tra parola e musica

lunedì 19 maggio 2014, h. 18.30 - Circolo Giovane Italia - Via Kennedy, 7

4_ Macbeth di Verdi, tra parola e musica

Falstaff – Docente: Gigi Dall’Aglio

Gigi Dall’Aglio Tra i registi di spicco della scena italiana, Dall’Aglio è da ricordare soprattutto per le sue messinscene di Amleto (1979), Macbeth (1980) ed Enrico IV (1981) di William Shakespeare, L’istruttoria di Peter Weiss (1983), Nozze di Elias Canetti (1987), La bottega del caffè di Carlo Goldoni (1998), L’idiota di Dostoevskij (1999). Tra le altre sue importanti esperienze professionali, è da ricordare anche il progetto teatrale con Mario Martone e Giorgio Barberio Corsetti sull’Histoire du soldat, una sceneggiatura inedita di Pier Paolo Pasolini, Sergio Citti e Giulio Paradisial, portata in scena dai tre registi al Festival di Avignone del 1995. La sua storica messinscena del 1983 de L’istruttoria di Peter Weiss, è riproposta ogni anno come invito a non dimenticare i crimini dei nazisti nei campi di sterminio… Dall’Aglio e’ stato anche attore, uno dei fondatori del Collettivo di Parma divenuto poi Teatro Stabile, insieme ad alcuni colleghi tuttora in attività con la compagnia emiliana, e soprattutto insieme al regista zagabrese Bogdan Jerkovič, il quale lo ha diretto in una quindicina di spettacoli, su testi di Fo, De Filippo, Camon, Pasolini, Rabelais, Schwartz.

Falstaff, l'ultima opera di Giuseppe Verdi.

(data da definire) sabato maggio 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 1_ Falstaff

(data da definire) sabato maggio 2014, h. 17.00 - Circolo Giovane Italia, Via Kennedy 7 2_ Falstaff

Tutte le informazioni complete ed aggiornate sul sito: www.updop.org