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VIOTTI FESTIVAL La musica dell’anima Frate Alessandro e Camerata Ducale Filippo Gamba L’integrale delle sonate per pianoforte di Beethoven Parte 1° Sabato 28 novembre 2015 Teatro Civico Per la rubrica Un caffé con... Marina Martianova Numero 0 - novembre 2015

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Sabato 28 novembre 2015Teatro Civico

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Caro Abbonato e caro Amico della Camerata Ducale,

Vogliamo ringraziarti per aver anche quest’anno rinnovato la fiducia nei nostri confronti

e aver sottoscritto l’abbonamento per la 18° edizione del Viotti Festival.

Siamo convinti che quest’anno il festival presenti un’offerta artistica senza precedenti

nella nostra storia: il programma infatti ha raggiunto la soglia dei 20 concerti, strutturati

nelle tre sezioni orchestrale, cameristica e progetto giovani.

Un traguardo ancor più significativo se si pensa alle oggettive difficoltà della cultura

italiana in questo periodo. Una stagione controcorrente, dunque, non soltanto per la

crescita indiscutibile e per la maggior offerta riservata al pubblico ma anche per la varietà

e l’originalità dei contenuti.

Vogliamo inaugurare da questo mese un’iniziativa dedicata a te, una serie di rubriche

che conterranno commenti sui concerti appena realizzati, anticipazioni sui programmi,

curiosità sugli artisti ospiti, presentazione dei musicisti della Camerata Ducale

e altro ancora.

Da parte nostra come sempre, ci mettiamo grande entusiasmo e tanta passione. E speriamo

che il risultato sia di tuo gradimento. Se sarà così, divulga pure questa pubblicazione,

falla conoscere ai tuoi amici, colleghi o conoscenti: sarà magari il loro primo contatto con

il Viotti Festival, e il merito di aver ampliato il nostro pubblico sarà tutto tuo.

Grazie fin d’ora per il tuo interesse e buona lettura.

Cristina Canziani Direttore Artistico

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Sabato 7 novembre, Teatro Civico di Vercel-li, ore 21: con la Camerata Ducale si è esibito Frate Alessandro, unanimemente riconosciuto come “il nuovo Bocelli”. “La musica è il suono della voce di Dio”, ha commentato Alessandro durante una pausa del concerto. E probabilmente è questa la ragione della pro-fonda emozione che ha pervaso tutti gli spet-tatori durante il concerto. Frate Alessandro ha dato prova di grande professionalità unita alla gentilezza e all’umiltà con cui si pone di fronte al pubblico; non ha nascosto la sua timidezza della quale addirittura si è scusato; la gestualità con la quale accompagna il canto è espressio-ne di pura gioia fanciullesca, che scaturisce dal cuore durante l’Ave Maria di Saint-Saëns o il Con te, Signore di Sibelius; la contrizione è reale, sofferta nell’invocazione dell’Agnus Dei di Bizet. Il secondo bis – fortemente richiesto – l’ha visto cantare a cappella una delle prime Laude a San Francesco composta a Cortona poco dopo la sua morte, seguita dalla versione universalmen-te conosciuta Fratello Sole, Sorella Luna, accom-pagnato dalla nostra Camerata Ducale.

L’ appuntamento di sabato ha fatto seguito al

cd Voice of Peace, successo mondiale registrato proprio a Vercelli con la Camerata Ducale nel febbraio 2015 e oggi nella top 100 dei CD più venduti in Italia.

Di seguito il testo di Frate Eunan McMullan, gui-da spirituale di Alessandro, inserito nel booklet del CD “Voice of peace”.

Questo è il terzo album della trilogia di frate Alessandro di Assisi, iniziata con La voce da As-sisi: grande successo in diversi paesi europei, tra i quali la Gran Bretagna, dove è rimasto per settimane in vetta alle classifiche dei CD classi-ci più venduti per poi essere candidato al Clas-sic Brit Awards per il miglior album di musica classica dell’anno. Una voce porta sempre con sé un messaggio. Quello di frate Alessandro è immediatamente riconoscibile dai titoli degli album successivi: La voce della gioia – un disco natalizio dedica-to alla nascita del Signore, in parte registrato a Betlemme - e la nuova proposta La voce del-la pace. La scelta di questi titoli è volutamente ispirata alla - figura di San Francesco d’Assisi, fondatore dell’Ordine dei Frati Minori. Quasi

La musica dell’animaFrate Alessandro

Un’aUtentica star

internazionale ha inaUgUrato

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otto secoli fa Francesco viaggiava per il mondo cantando la sua gioia e salutando la gente con le parole che, come lui stesso afferma nel suo Testamento, gli erano state dettate direttamente da Dio: “Il Signore ti dia la pace!”.

L’album inizia con uno degli inni più popolari che siano mai stati composti in lingua inglese: Amazing Grace di John Newton, un canto sulla pace che arriva dopo la tempesta o in seguito a una crisi nella propria vita. Proprio come Dan-te che, smarritosi in una selva oscura e in preda alla paura si rivolge a Dio per chiedere il Suo aiuto, così Newton è stato guidato dalla Grazia a superare la paura per giungere alla “fede drit-ta, alla speranza certa e alla caritade perfetta” invocate da San Francesco. Segue un celebre inno italiano, Resta con noi, Signore, la sera, composto da padre Domenico Machetta, autore tuttora vivente e molto amato dai fedeli italiani da oltre cinquant’anni anni. Si tratta di un canto che implora il Principe della pace di non abbandonarci, e il maesto-so arrangiamento di Bruno Moretti sottolinea la gioia promessa dalla Sua presenza al calare delle tenebre. Il tema continua nel brano successivo, Con te, Gesù, sulle note di Sibelius, un’aria piena della dolcezza che si sprigiona nell’incontro con l’A-mato. L’atmosfera cambia nella sezione seguen-te del CD, con brani solenni e impegnativi dal punto di vista vocale. Anzitutto l’Agnus Dei di Bizet (il primo di una serie di pezzi di compositori francesi presenti dell’album), tratto dall’intermezzo dell’opera L’Arlésienne. Pietà Signore, la supplica intensa e toccante di un peccatore che prega anché Dio gli risparmi le pene dell’inferno, contrasta con il senso di pace e misericordia che permea la visione divi-na, mentre le note familiari di Jesus bleibet meine Freude di Bach completano la sezione con un annuncio quasi austero di gioia. Nella stessa parte dell’album, l’Ave Maria di Vavilov (Caccini), solitamente eseguita da una voce femminile, diventa, nell’espressiva inter-pretazione di frate Alessandro, una preghiera semplice e piena di devozione. Le tracce suc-cessive comprendono due celebri Ave Maria dei compositori francesi, nonché stretti colla-boratori, Camille Saint-Saëns e Charles Gounod, che inaugurano una sezione più morbida e dolce dell’album. Alla delicatezza della preghiera di Saint Saëns segue un altro notissimo brano, l’Adagio di Gia-

zotto - Albinoni, su testo dello stesso frate Ales-sandro. In questo pezzo sentiamo per la prima volta le ammalianti tonalità del violon noir, uno Stradivari dalla storia straordinaria, suonato in modo magistrale dal M° Guido Rimonda, diret-tore della Camerata Ducale. Il pianoforte di Ramin Bahrami accompagna con il suo stile inimitabile l’interpretazione di frate Alessandro della classica Ave Maria di Ba-ch-Gounod, e la sezione termina con la notis-sima Here I Am Lord di Daniel L. Shutte. In un disco di frate Alessandro non poteva manca-re tuttavia qualcosa di poco noto, qualcosa di nuovo e soprattutto di “francescano” nei con-tenuti. Si tratta di un brano davvero speciale dal titolo Santo Francesco. La melodia è stata composta dal frate olandese Aurelian Van Dijk nel convento di San Damiano ad Assisi durante la seconda guerra mondiale, mentre il testo è opera di un frate italiano, padre Giulio Manci-ni. Il brano si avvale ancora una volta del tim-bro straordinario del violon noir di Rimonda, stavolta impegnato in un assolo, e il canto è in-triso della gioia che il “messaggero di Dio” an-nuncia al mondo. È paradossale che un uomo come Francesco, chiamato “il poverello di As-sisi” per aver abbracciato Sorella Povertà, abbia procurato ricchezza e gioia a tante persone. Nello stesso spirito, frate Alessandro dona ciò che ha. La canzone è dedicata a Papa Francesco, che ha scelto questo nome affinché i poveri non vengano dimenticati.

la pace è Una carezza, la pace è Un sorriso ; la pace è anche pianto, è Forza sUl tUo Viso...

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Un solista d’eccezione per un progetto straor-dinario: sarà una serata davvero particolare, quella di sabato 28 novembre al Teatro Civico di Vercelli (ore 21). Con il concerto di Filip-po Gamba, prende infatti il via uno dei fiori all’occhiello del XVIII Viotti Festival, ovvero il Progetto Beethoven, che - oltre all’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra che si realizzeranno nei concerti di gennaio, febbraio e marzo – si arricchisce anche dell’esecuzione integrale delle sonate per pianoforte del genio di Bonn. Un’idea che il Viotti Festival ha svi-luppato e realizzato pensando non soltanto ai veri e propri melomani, ma soprattutto a un pubblico quanto mai diversificato per età, inte-ressi e preparazione musicale.

È molto raro poter assistere nell’ambito di una stagione concertistica – l’integrale delle sonate per pianoforte di Beethoven si concluderà nel 2021 dopo cinque concerti – a una simile con-centrazione di capolavori, opere che rappre-sentano una delle più alte creazioni musicali di ogni tempo e che permettono di apprezzare la magia del pianoforte nella sua migliore espres-sione. E questo appuntamento iniziale esprime tutti i forti valori del progetto, coniugando alla perfezione il piacere dell’ascolto, l’esperienza artistica nella sua forma più completa e l’inten-to formativo, nel senso della crescita umana e culturale dell’ascoltatore.

Curiosità sui brani in programmaLa prima e la terza sonata in programma ap-partengono entrambe all’opera 10; composte nel 1797, vennero presentate l’anno successivo e accolte da molti elogi, ma anche da riserve per quella che allora appariva come un’ecces-siva originalità. Esempio perfetto è la n.1, in do minore, che punta tutto sull’assoluta e rigo-rosa essenzialità del discorso musicale. Per la prima volta nella serie delle sonate pianistiche, Beethoven elimina minuetto o scherzo, sen-za per questo cadere nella trascuratezza, anzi riuscendo a ricavare dal contrasto tra il tema ritmico e quello melodico un senso di inquie-tudine che sconcertò molti suoi contempora-nei. Nel movimento finale si affaccia la novità dello stile beethoveniano, forte, drammatico, quasi violento, sempre di massima incisività e pregnanza. L’ estro dell’improvvisazione si fa in-vece largo nella sonata n.2, con l’alternanza nel primo movimento di due temi romanticamente cantabili, con un Allegretto in fa minore invece del tradizionale Adagio, e in particolare con il Presto conclusivo, che stravolge il composto sonatismo settecentesco con l’avvento di un piglio burbero, da ribelle. Composta nel 1796 e pubblicata nel 1797, la sonata in mi bemol-le maggiore op.7 risale ai tempi della gaia vita viennese di Beethoven, allora considerato il vero idolo musicale dell’aristocrazia. Un primo

il grande debUtto del

“progetto beethoVen”

Sabato 28 novembre 2015 | Teatro Civico di Vercelli

Filippo Gamba pianoforte

Programma

Ludwig van Beethoven

Sonata per pianoforte in do minore, op. 10 n. 1

Sonata per pianoforte in mi bemolle maggiore, op. 7

Sonata per pianoforte in fa maggiore, op. 10 n. 2

Sonata per pianoforte in si bemolle maggiore, op. 22

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Allegro gioioso e fantastico, un Largo centrato tutto su grandi contrasti dinamici, un secondo Allegro di fluida discorsività, quasi un gioco di domande e risposte, e infine un euforico Ron-dò che richiama gli incanti del giovane roman-tico, compongono una sonata che la tradizione coeva a Beethoven definisce L’amorosa. Chiu-de il programma la sonata in si bemolle mag-giore op.22, composta nel 1800, all’apice della carriera concertistica di Beethoven. Si tratta di un’opera che riflette meravigliosamente la gioia di vivere del giovane romantico. Il pri-mo movimento è felicemente cantabile, quasi

dionisiaco, ma anche costellato di invenzioni virtuosistiche. L’Adagio in mi bemolle maggio-re è invece fra i tempi lenti più sereni di tutta l’opera beethoveniana, con una linea melodica sinuosa che anticipa gli incanti dei futuri Not-turni romantici. Ancora un capriccioso Minuet-to, e quindi il Rondò finale caratterizzato da una placida serenità campestre. Nel complesso, una sonata che esprime e concentra tutti i temi ti-pici del primo Beethoven, il tutto con il piglio, l’apparente semplicità e la profondità emotiva che contraddistinguono i veri capolavori.

BIGLIETTI da 10,00 € fino a 25,00 €

Riduzioni: over 65, Cral, i nati dal 1995, abbonati La Stampa, La Sesia, UNIPOP

Prenotazione on-line e telefonica: [email protected] tel. 011.755791 dal lunedì al venerdì ore 10,00 -12,00

Acquisto e ritiro biglietti: Box office Teatro Civico (via Monte di Pietà 15, Vercelli) Sabato 28 novembre ore 19,30-21,00INFO: [email protected] www.viottifestival.it

incontro con il protagonistaFilippo GambaNato a Verona e diplomato al Conservatorio della sua città nella classe di R. Bonizzato, Filippo Gamba è oggi un solista di livello mondiale, nonché professore alla Musik-Akademie di Basilea. Nel 2000 Vla-dimir Ashkenazy lo consacra vincitore al Concours Géza Anda di Zurigo, premio che giunge dopo una lunga serie di riconoscimenti internazionali in concorsi quali Van Cliburn, Rubinstein, Leeds, Bachauer, Beethoven, Bremen, Pozzoli. Oltre che nelle più prestigiose sedi concertistiche italiane, si è esibito come solista da Parigi a Berlino, Amsterdam, Monaco, Vienna, Hannover, Lione, Barcellona, diretto da protagonisti della scena musicale come Simon Rattle, Pinchas Steinberg, James Conlon, George A. Albrecht, Vladimir Ashkenazy e Lawrence Foster. Una fitta attività discografica lo ha portato ad incidere, tra l’altro, opere di Beethoven e Schumann per Decca. A Vercelli sarà impegnato sia nel primo dei cinque appuntamenti dedicati all’integrale delle sonate di Beethoven (il progetto si concluderà nel 2021) che nel progetto dell’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra che condividerà con i colleghi Maria Perrotta e Davide Cabassi.

A Filippo Gamba abbiamo chiesto un suo commento sul significato umano e artistico delle 32 sonate beethoveniane …Beethoven chiama ad essere Uomini: vincola l’interprete (e di conseguenza l’ascoltatore) ad essere pre-sente, nella più totale onestà e partecipazione. Non c’è spazio per il fraintendimento o per il sotterfugio, evita le scorciatoie e dietro ogni nota si disvela il Pensiero profondo, messaggio che arriva all’Anima. Le 32 Sonate sono il percorso che abbraccia una Vita e che (un passo alla volta, con amorevolezza e tenacia) ci conduce alla cima dalla quale possiamo scorgere il poggio rivolto sull’Aldilà. Al termine del concerto

l’artista sarà disponibile nel foyer per la firma dei suoi CDIl concerto verrà ripreso e trasmesso in differita da rai radio tre.

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Un caffè con...Marina Martianova I° violino (spalla)

Da oggi prende il via una rubrica che pensiamo possa

incontrare l’interesse di molti: ogni due mesi incontreremo un musicista della Camerata

Ducale e in breve, diciamo nel tempo di un caffè, ci fa-remo raccontare la sua vita,

le sue esperienze musicali, le sue aspirazioni.

Uno sguardo dietro le quinte che speriamo possa incuriosirti.

Buona lettura.Colpisce subito il fatto che non sei italianaSono di origine russa, nata, cresciuta e diplomata a Mosca, italiana di adozione dal 1993, ormai mi sento quasi più italiana che russa.

Da quanto lavori con la Camerata Ducale?Suono in Camerata da quasi 20 anni, prima come violino di fila, successivamente come spalla dei secondi violini e da più di dieci anni come spalla dell’orchestra. Il mio ruolo, naturalmente richie-de una grande responsabilità e preparazione. Per fortuna le altre prime parti dell’orchestra sono da anni ricoperte da persone con le quali ho, oltre ad un grande affiatamento professionale, anche un rapporto di amicizia, che rende più piacevole la collaborazione artistica.

Quindi sei una “colonna” dell’orchestraDiciamo che faccio del mio meglio per essere all’altezza della situazione, se poi sono un riferi-mento per i miei colleghi questo mi fa piacere e mi fa sentire ancora più responsabile.

Quali differenze sostanziali noti tra la cultura musicale russa e italiana?Ai miei tempi a Mosca (dato che la stragrande maggioranza della vita culturale russa è concen-trata a Mosca, San Pietroburgo e in poche altre città) c’erano tante di scuole di musica, tutte sta-tali e quindi praticamente gratis. Adesso purtroppo la Russia in questo senso si è occidentalizzata. L’ istruzione musicale è diventata costosa, ma nonostante la crisi, esistono molte orchestre stabili anche presso i teatri non di opera, e malgrado i costi i teatri e le sale da concerto sono sempre pieni, e frequentati anche molto dai giovani. Nelle orchestre italiane apprezzo molto il temperamento musicale e lo spirito “sanguigno” con cui la musica viene affrontata...

Che cosa fai quando non suoni in Camerata?Dedico gran parte del mio tempo all’insegnamento. Qui in Italia ho acquisito l’abilitazione per inse-gnare con il metodo Suzuki (detto anche il me-todo della madrelingua), adatto ai bambini anche molto piccoli (dai 3 anni in su). L’ insegnamento è una mia grande passione, e mi da molte soddi-sfazioni.

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Ritorna anche quest’anno la proposta dei MINIABBONAMENTI. Una formula agile e “leggera” dal punto di vi-sta economico, molto più conveniente rispetto all’acquisto degli ingressi singoli. Un’idea che nasce con un duplice obiettivo. Da un lato avvicinare e interessare un nuovo pubblico, dall’altro lato, offrire agli amici e alle persone care cultura a prezzi contenuti è una soluzione sempre apprezzabile, ma oggi ancora più gra-

dita. L’ideale per un potenziale pubblico com-posto da giovani, da coppie, da tutti coloro che non hanno deciso in tempo per l’abbonamento completo o non se la sono sentita di affrontare una spesa più consistente.

Poco impegnativi ma molto convenienti: lunedì 15 e martedì 16 dicembre presso la biglietteria del Teatro Civico, dalle 17 alle 20, saranno in vendita i mini abbonamenti al Viotti Festival.

Regala cultura con i Miniabbonamenti

hai già pensato cosa regalarti o regalare per natale? MiniabbonaMento, ottiMo sUggeriMento!

ASSAGGIO DI MUSICA 1 mini abbonamento nominale a 3 concerti:“Beethoven - L’integrale dei concerti per pianoforte e orchestra”n 23 gennaio 2016 FILIPPO GAMBA e OCD Concerto n. 3n 13 febbraio 2016 MARIA PERROTTA e OCD Concerti n. 1-4n 19 marzo 2016 DAVIDE CABASSI e OCD Concerti n. 2-5 + PRELAZIONE PER IL CONCERTO DI SAN SILVESTROprezzi: Poltronissima: € 60,00 Poltrona: € 55,00 - Poltroncina: € 50,00 Palco: € 58,00

ASSAGGIO DI MUSICA 2 mini abbonamento nominale a 4 concerti:“ARCHI”n 5 febbraio 2016 SILVIA CHIESA e MAURIZIO BAGLINI “Rachmaninoff” n 5 marzo 2016 FRANCESCA DEGO e FRANCESCA LEONARDI “Il genio è donna”n 23 aprile 2016 GUIDO RIMONDA e OCD n 7 maggio 2016 VERONIKA EBERLE, EDICSON RUIZ e OCD+ PRELAZIONE PER IL CONCERTO DI SAN SILVESTROprezzi: Poltronissima: € 55,00 Poltrona: € 50,00 - Poltroncina: € 45,00 Palco: € 53,00

AI COnCertI InSIeMe mini abbonamento a 5 concerti per 2 persone: n 5 febbraio 2016 SILVIA CHIESA e MAURIZIO BAGLINI “Rachmaninoff” n 5 marzo 2016 FRANCESCA DEGO e FRANCESCA LEONARDI “Il genio è donna”n 2 aprile 2016 GIANLUCA CASCIOLIn 21 maggio 2016 PIETRO DE MARIAn 29 maggio 2016 JULIAN JIA e OCD+ PRELAZIONE PER IL CONCERTO DI SAN SILVESTROprezzi: Poltronissima: € 100,00 Poltrona: € 85,00 - Poltroncina: € 70,00 Palco: € 92,00 (costo complessivo per due persone)

Tutti gli abbonamenti sono validi fino ad esaurimento dei posti e dovranno essere effettuati presso il box office del Teatro Civico (via Monte di Pietà 15, Vercelli) nelle seguenti date:lunedì 15 dicembre ore 17-20 - martedì 16 dicembre ore 17-20.Insieme all’acquisto verrà anche consegnato il biglietto/i prelazione per il Concerto di San Silvestro.

CAMPAGNA MINI-ABBONAMENTI gennaio-maggio 2016n OCD - I concerti dell’Orchestra Camerata Ducale n Musica da camera

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pubblicazione a cura della camerata ducaleRedazione: Cristina Canziani, Rosalba Novella, Giorgio SeitaProgetto grafico: Enrica Cavaletti

orchestra camerata ducalesede operativaVia Nicola Fabrizi, 2210143 Torino (Italy)

www.viottifestival.itwww.camerataducale.itSi ringrazia LA SESIA per una parte dell’articolo su Frate Alessandro