La Moda: Stile di vita e Status quo - eucalipti.files.wordpress.com · La moda flamenca...
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La moda: stile di vita
e status quo
Arte
L’Art Nouveau a confronto con lo stile Hippy
J.Kennedy :icona di stile
Storia
La Belle Epoquè
Giolitti
Chanel e la moda futurista
Prime esportazioni del “Made In Italy” nel mondo
Geografia
Globalizzazione e multinazionali di ieri e di oggi
Letteratura
Poesia: “Sono indecisi se alzare le gonne”
Italiano
Film: “Il diavolo veste Prada”
Libro: “La minigonna”
Scienze
Il mito della modella magrissima
Twigghi
Musica
Madonna
“Vougue” Green Day “Fashion Victim”
Inglese
English speaking world
Spagnolo
La moda flamenca
C.Balenciaga
Ed. Fisica
Abbigliamento sportivo
Tecnologia Il lavoro nero nei paesi poveri per i grandi brand
Nike
Anoressia e Bulimia
Andy Warhol
La moda può essere considerata come la storia di una civiltà in continuo divenire. Attraverso la nascita di nuovi stili, i diversi gruppi, in una società in evoluzione, hanno comunicato la propria identità, la propria adesione a determinati valori culturali e la propria differenziazione da un altro gruppo. La moda rientra nell’articolato mondo della comunicazione non verbale, infatti l’abito è caratterizzato da segni che celano un significato, più o meno palese, utilizzato dagli individui per la realizzazione di scambi interindividuali definibili "relations in public" (Goffmann E., 1982).
Nei primi anni dell’800 la moda femminile è
caratterizzata da abiti larghi ed ingombranti
con una serie di accessori che modificano il
corpo femminile.
Infatti, dopo una breve parentesi di
ispirazione neoclassica in favore di una linea
femminile più sciolta e naturale, si ritorna a
guardare al medioevo, anche se con una nuova
ottica.
Un inesorabile processo di emancipazione
avviene all’inizio del secolo con grandi
momenti creativi per la moda femminile. La
libertà di movimento richiesta sui luoghi di
lavoro e sui campi sportivi condiziona
l'abbigliamento femminile. Tra il 1900 e il 1908
la silhouette della donna lascia il rigido profilo
a "S", per liberarsi in seguito totalmente dal
busto grazie all’evoluzione vestiaria sviluppata
da Paul Poiret.
La moda assume connotazioni di femminilità, è classica e i vestiti sono caratterizzati da motivi floreali, tipici
dell’ Art Nouveau.
Contemporaneamente si verificata una seconda crisi di sovrapproduzione, perciò
c’è bisogno di creare nuovi mercati; ha così inizio l’Imperialismo.
1900 -1908: la silhouette della
donna lascia il rigido profilo a "S",
per liberarsi in seguito totalmente
dal busto grazie all’evoluzione
vestiaria sviluppata da Paul Poiret.
L'idea di libertà del corpo si
concretizza anche a causa delle
guerre che porta le donne in
fabbrica e dunque all’uso di un
abbigliamento più comodo e pratico
per far fronte al movimento sul
lavoro.
Ora che le donne hanno assaporato
il piacere di un corpo libero non è
più possibile retrocedere
indossando gli scomodissimi vestiti
del passato.
La nuova figura femminile appare
con una silhouette sobria e pulita
Da una parte c’è lo sfarzo, il lusso e il positivismo che caratterizzano
il periodo della Belle Epoque …
… dall’ altra cominciano a verificarsi delle tensioni e i presupposti per lo
scoppio della Prima Guerra Mondiale.
Alcune situazioni storiche influenzano la
nascita di una nuova figura di donna che si
differenzia del tutto dalla tradizionale
figura cardine del contesto familiare del
“focolare domestico”.
E’ infatti la Prima Guerra Mondiale ad
offrire un'opportunità reale perché gli
uomini impegnati al fronte sono sostituiti
dalle donne, che si trovano per la prima
volta a svolgere dei lavori esclusivamente
riservati agli uomini quali lavori nelle
fabbriche, negli uffici e nei servizi.
Bisogna aspettare però la fine del secondo
conflitto mondiale affinché le donne
italiane possano ottenere un’altra
conquista: il suffragio femminile
universale.
Le donne vissero l’Epoca fascista come un
periodo di “castità” in quanto la censura
vietava loro di mostrare troppo le gambe,
o altre parti del corpo.
Il P.N.F. con a capo Mussolini aveva appena vinto le elezioni; era iniziato il
periodo dell’Epoca fascista.
Nel 1950 nasce Twigghy: la modella
che per prima sfila in minigonna,
creata da Mary Quant.
Contemporaneamente tra USA e URSS si combatte una guerra di spionaggio,
denominata “Guerra fredda”
Nel periodo che va dalla metà del ‘900 ad
oggi, non si discute più di libertà di
movimento della donna o di libertà dagli
ingombrati strati che compongono la linea
degli abiti femminili, ma si parla
dell’evolversi di diversi stili che hanno
portato ad una donna, non solo
emancipata, ma anche libera, libera di
scegliere l’abbigliamento più adatto allo
stile che meglio la rappresenta.
Si passa dai colori pastello e le forme
femminili degli anni ’50 alle corte gonne e
alle fantasie geometriche degli anni ’60,
dai fiori degli anni ’70 alle spalle grosse
degli anni ’80, fino al nero minimale degli
anni ’90.
Negli Stati Uniti nel corso degli anni ’60 si
afferma la cultura Hippy, un movimento di
protesta giovanile.
Contemporaneamente in Italia e nel resto d’Europa c’è il “boom economico”, paragonabile al periodo della Bella
Epoque.