LA LEZIONE I CICLI BIOGEOCHIMICI DELL'AZOTO E DEL ...

2
LA LEZIONE I CICLI BIOGEOCHIMICI DELL’AZOTO E DEL FOSFORO (PARTE II) Il ciclo dell'azoto L’azoto (N 2 ) è l’elemento più abbondante presente nell’atmosfera. Se come gas non è respirabile (dal greco “a-zoon = privo di vita”) molti dei composti in cui è presente ( aminoacidi, proteine, DNA,RNA, ATP etc.) sono indispensabili per i viventi. Inoltre nell’atmosfera esso entra in diversi processi chimici che incidono sul clima terrestre. Il ciclo dell’azoto è un ciclo biogeochimico che si svolge tra suolo, atmosfera, biosfera, ma viene definito gassoso perché il deposito maggiore di azoto è l’atmosfera dove si trova come gas nella percentuale dello 78,08%. Fig.1 Ciclo dell'azoto: schema generale Fig.2 Ciclo dell'azoto Esso comprende un grande ciclo tra atmosfera e biosfera e un piccolo ciclo all’interno della stessa biosfera che prende il nome anche di riciclizzazione. Fig. 3 Schema del piccolo ciclo o di riciclizzazione Le fasi principali del ciclo dell’azoto vengono distinte in 1) fissazione inorganica 2) fissazione organica per ammonificazione e per nitrificazione 3) denitrificazione. Se in forma gassosa come N 2 o come ossidi NO x non è assorbibile dalle piante, l’azoto lo è invece sotto forma solida solubile dei suoi nitrati (X + NO - 3 ). Il cammino da N 2 a NO 3 _ parte da una fissazione organica per ammonificazione del gas atmosferico ad opera dei batteri azotofissatori del suolo e dell’acqua (simbionti o liberi):secondo la reazione N 2 + 8H + + energia 2NH 4 + . I batteri azotofissatori simbionti più noti sono quelli del genere Rhizobacterium con- tenuti nei tubercoli radicali delle Legumino- se. Essi fissano l’azoto presente nell’aria circo- lante nel suolo attraverso un primo enzima che scinde il triplo legame di N 2 e che quindi consente alla nitrogenasi di favorire la formazione di composti ammoniacali as- similabili dalla pianta. La quantità di azoto fissato dipende dalla pressione di O 2 pre- sente nel nodulo radicale regolata dalla le- ghemoglobina. [v. lezione Evoluzione delle molecole biologiche ]. La pianta a sua volta fornisce ai batteri carboidrati e proteine. Esistono anche batteri azotofissatori liberi e aerobi (Azotobacter, Clostridium) che sono in grado di fissare l’azoto solo quando i composti azotati sono scarsi nel substrato in cui vivono ( suolo, acqua).

Transcript of LA LEZIONE I CICLI BIOGEOCHIMICI DELL'AZOTO E DEL ...

Page 1: LA LEZIONE I CICLI BIOGEOCHIMICI DELL'AZOTO E DEL ...

LA LEZIONE

I CICLI BIOGEOCHIMICI DELL’AZOTO E DEL FOSFORO (PARTE II)

Il ciclo dell'azoto

L’azoto (N2) è l’elemento più abbondante presente nell’atmosfera. Se come gas non è respirabile (dal greco “a-zoon = privo di vita”) molti dei composti in cui è presente ( aminoacidi, proteine, DNA,RNA, ATP etc.) sono indispensabili per i viventi. Inoltre nell’atmosfera esso entra in diversi processi chimici che incidono sul clima terrestre.Il ciclo dell’azoto è un ciclo biogeochimico che si svolge tra suolo, atmosfera, biosfera, ma viene definito gassoso perché il deposito maggiore di azoto è l’atmosfera dove si trova come gas nella percentuale dello 78,08%.

Fig.1 Ciclo dell'azoto: schema generale

Fig.2 Ciclo dell'azoto

Esso comprende un grande ciclo tra atmosfera e biosfera e un piccolo ciclo all’interno della stessa biosfera che prende il nome anche di riciclizzazione.

Fig.3 Schema del piccolo ciclo o di riciclizzazione

Le fasi principali del ciclo dell’azoto vengono distinte in 1) fissazione inorganica 2) fissazione organica per ammonificazione e per nitrificazione 3) denitrificazione. Se in forma gassosa come N2 o come ossidi NOx non è assorbibile dalle piante, l’azoto lo è invece sotto forma solida solubile dei suoi nitrati (X+NO-

3). Il cammino da N2 a NO3

_ parte da una fissazione organica per ammonificazione del gas atmosferico ad opera dei batteri azotofissatori del suolo e dell’acqua (simbionti o liberi):secondo la reazione

N2+ 8H++ energia 2NH4+.

I batteri azotofissatori simbionti più noti sono quelli del genere Rhizobacterium con-tenuti nei tubercoli radicali delle Legumino-se. Essi fissano l’azoto presente nell’aria circo-lante nel suolo attraverso un primo enzima che scinde il triplo legame di N2 e che quindi consente alla nitrogenasi di favorire la formazione di composti ammoniacali as-similabili dalla pianta. La quantità di azoto fissato dipende dalla pressione di O2 pre-sente nel nodulo radicale regolata dalla le-ghemoglobina. [v. lezione Evoluzione delle molecole biologiche]. La pianta a sua volta fornisce ai batteri carboidrati e proteine.Esistono anche batteri azotofissatori liberi e aerobi (Azotobacter, Clostridium) che sono in grado di fissare l’azoto solo quando i composti azotati sono scarsi nel substrato in cui vivono ( suolo, acqua).

Page 2: LA LEZIONE I CICLI BIOGEOCHIMICI DELL'AZOTO E DEL ...

Fig.4 Schema relativo alla fissazione organica

Alla fissazione dell’N2 segue una nitrifica-zione in cui i sali d’ammonio (NH4

+X-) ven-gono ossidati prima in nitriti (NO2

-) dai bat-teri nitrosanti come il Nitrosomonas e/o da funghi del suolo e poi, da altri eubatteri come il Nitrobacter , in nitrati ( NO3

-), for-ma chimica in possono finalmente essere assorbiti dalle piante.Accanto alla fissazione organica esiste an-che una fissazione diretta inorganica inne-scata nell’atmosfera da radiazioni cosmiche o da fulmini che forniscono l’energia neces-saria (ben 941 kJ/mol per rompere il triplo legame NN) per far reagire l’N2 elementa-re con l’O2 o con l’idrogeno dell’acqua at-mosferica permettendo la formazione di ossidi acidi o di ammoniaca che scendono al suolo con le piogge.

Fig. 5 I fulmini innescano la fissazione diretta inorga-nicaL’azoto entrato nella catena alimentare tramite le piante, costituisce parte delle biomolecole fondamentali dei viventi e si ritroverà nei prodotti ultimi della decomposizione chimica delle sostanze azotate presenti negli escreti e nei resti organici degli organismi ad opera dei batteri decompositori, tornando infine nell’atmosfera. Una piccola parte torna per

immediata denitrificazione dei nitrati ad opera dei batteri denitrificanti.

Il ciclo del fosforo

È un ciclo biogeochimico che descrive il movimento del fosforo attraverso la litosfera, l’idrosfera e la biosfera. Il fosforo si trova per lo più allo stato solido per cui sono soprattutto l’idrosfera e la biosfera ad essere interessate.È un elemento di grande importanza nel metabolismo dei viventi in quanto rientra sia nella molecola degli acidi nucleici e del-le molecole fornitrici di energia (ATP, GTP, NADPH…). Il fosforo presente nel suolo de-riva dalla degradazione di rocce fosfatiche come l’apatite Ca [(PO4)3 F] o altre in cui il fluoro (F) è sostituito da altri elementi. Il fosforo, giunto al suolo sotto forma di ioni fosfato (PO4

3-), molto stabili, sedimenta e poi viene reso disponibile per gli organismi viventi da diversi funghi e batteri che lo trasformano nella sua forma più solubile ( lo ‘organicano’). Talvolta le piante superiori possono assor-bire fosforo non ancora organicato grazie alla presenza di micorrize, le simbiosi tra ife fungine e radici delle piante, dove la pianta fornisce al fungo carboidrati e ami-noacidi, mentre questo trasforma fosfati e altri composti in forme solubili e quindi as-similabili dall'ospite. L’acqua scioglie le rocce ricche in minerali contenenti fosforo mettendo così in movi-mento l’elemento.

Fig.6 Ciclo del fosforo