LA GUERRA SUL REN E SULLO A VISTOLA del Duce · mata negli ambienti politici locali. ... poli, anz...
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IL ^--'rTTlSmOi^i PÒ miliiBetro.* . l ina (Unboi. aa. «DIMHO 4p. "YTI DELIÌ • - ,. , 2_00 - A»r.M *D«n»«ii L. 4,50 -- ATTUI k|.ii, cDMeni Z^ ,i «»»«"?'ili L. 3.50 - Avvisi «norlMi. L. J,00 - Oootc. • Seoteit "^ilili L 3.50 - Avvisi norlMn L. J,00 - Ciouc. e Seaten»
"x «hrlca) - Rivolger.! esclusivimenle il> UNIONE PUBBLICITÀ* ' •CREMONA • Galhri. 23 Mam, Teltfoae 1645 - CeniraU di MiUiie
L. 4,S0 -IT.AUANA
SaccoiHli
Fondatoret ROBERTO F A R I N A G C I Pubblicazioni mensili «LA VITA, ITALIANA,.
"MAMME E BIMBI,. Riofsta politica Rioìsta illustrata
Anno L. 50 « 12
MARTEDÌ' 5 SETTEMBRE 1»3» - Anno XVI I — CWEMONA - A. XXV - N. 23» PREZZI D'ABBONAMENTO! I)*l» . Ini»»: Anoc L » ! Voa in U W; In»-..,, u » „-. l'eAiim» At\ iBDcdl L. 85. Ettera L !50. Nameio .eiMrel ent 'Oj Artemio, V) _ Gli ibboniiJntI •incCTonoiii nojtri offici. - Dlrez. Redaz. AfliaÌBUIt.-V<i A«ni«al*. Tel. IS.75 2il3 CCP. V»l
LA GUERRA SUL RENO E SULLA VISTOLA
del Duce \le truppe
9« mentre pro^eQwtan^V avanzata in territorio pò-
si iniziano le ostilità sul fronte occidentale
e alla storia lìDuce ha volino far cono-
0e agli Italiani ed al moli
ci intero quale sia stata Vo-
0t. da. lui svolm nei giorni
.je precedettero immediata-
'jiente lo scoppio della guer-
ra, i proposito delle tratta.
ite ver la soluzione pacifica
^i conflitto, Chamberlain ha
Ilio una versione che Hitler
b energicamente smentita in
jiek che non amnìette più
khU. A sua volta, Mussoli'
'li k messo le cose a posto,
'^iimndo quali siano le vere
mjionsahilità di fronte alla
mia. Lo tesi inglese che la Po-
pnia non abbia potuto cono-
Lcre ie modeste proposte ger-
§miche e decidere in conse-
cade di fronte a do-
\menti che sono alla sem
plice portata del pubblico,
hit passare in rassegna la
francese per convin-
psi che la Polonia voleva la
mem e non intendeva affat-
uìismtpre. / / Ordre del -i"
^mbre — stampato quan-
fi Tedeschi non avevano
mto la marcia oltre i, lóro
^w — scrìveva spavalda-
tate; « Hitler, dopo aver
24 ore di tempo alla
vènia jKr inviare Un suo in-
Bictìo a Berlino, ha lasciato
(Bsssre i termini senza intra-
piìder nulla ». Il che è esat-
mo distrugge completa-
jtiewe k tesi britannica, bua-
m tuttal più per uso inter
no, h poche parole, prima
imo gettate grida di trion-
MicenJo che Hitler non ave-
lai-ufo il coraggio ài agire,
% quando ha agito, si è cer-
Ho di gettargli addosso la re
avuto esattamente quello che
desideravano.
Tuttavia, sarebbe erroneo
ritenere che l'Europa sia oggi
nella stessa situazione che if,el
1914: allora essa era tutta in
guerra tranne la Spagna e i
Nordici; attualmente invece,
grazie in gran parte alla vo
lontà mussolinìana, V incendio
è esattamente circoscritto.
Nel frattempo, il monito
del Fiihrer si avvera: la Po
lonia cadrà fra poche setti
mane : le sue linee di resisten
za sono infrante l'una dopo
l'altra, il Corridoio è perdu
to, la sua aviazione è distrut
ta sì che i Tedeschi, padroni
dell'aria, possono agire a col
po sicuro contro un avversa
rio che deve manovrare al
buio. Le sorti polacche, se
gnate dalla folle e provoca-
trice politica di Varsavia, si,
stanno^ fatalmente compiendo.
Frattanto i franco-inglesi me
ditano davanti alla linea di
Sigfrido. Si può dire che dovunque
si spera ancora sulV azione
moderatrice e salvatrice del
l'Italia, ma la pubblicazione
del comunicato ufficiale di
ieri indica chiaramente che
una ulteriore iniziativa del
Duce, allo stata attuale delle
cose, risulta molto difficile.. Si
aggiunga che, con lo, chiama
ta al Governo di uomini qua
li Churchill e Eden, Vlnghil-
terra non ha certo voluto ren
dere omaggio all' Italia ma
anzi, iruiicare che intende ri
prendere la via dei fatali er
rori di un tempo non lontano.
La TflrcHia non le sderiio al blocco franco-inglese
Istanbul 4 notte. ; La notizia della dichiarazioni di
guerra della Franciia e dell'Inghilterra alia Germarua, sebbene attesa, ha suscitato vivissima impressione poiché si -era sparato fino all'ultimo momento nei positivi risultati dell'opera pacificatrice.
n giornale dell'Ambasciata di Francia ha pubblicato la not:z:a proveniente da Londra secondo cui. il Consiglio dei ministri turco avrebbe deciso di aderire al blocco franco-inglese. La notizia è puramente fantastica e non è affatto confermata negli ambienti politici locali. Si ha ragione di credere che, il riservato atteggiame'hto turco durerà finché nuovi avvenimenti non mutino la situazione, specialmente nel Mediterraneo e nei Balcani. La stampa che pure in massima parte simpatizza con il blocco franco-inglese, riconosce gli sforzi fatti dall'Italia in favore,della pace. Ha destato molta impressione la notizia che' la Germania aveva accettato l'ultima proposta del Duce di aprire trattative.
La missione militare egiziana è partita oggi da Istanbul per rientrare in Egitto.
storico
L'azione di Londra ha piegato la volontà di pace della Francia
e ha determinato rinutilità dell'opera di Mussolinii
Ma
séilitù deir azione. Lo 5 sistema seguito nel set-"•e del 1938.
oggi si può dire di più.
! ^'^mento pubblicato dal
ftterno itdimio dimostra che
F m avrebbe mtuto essere
r * <inche dòpo le prime
'»ni deWEsercito tede-
'-W seguito ùlìe quali il
, Corridoi') che tanti
J* di inchiostro ha fatto
"•«'•e è crollato come un
° di carta — ma la
e, più fuKora, Vln-
^^a, che vokvatw s '
Berlino, ì notte. La solenne accusa" levata con
tro l'Inghilterra dal memoriale tedesco, di avere, oltre tutto,'re-spirito le proposte mussoliniane dell' ultimo momento, alle quali il Governo tedesco aveva aderito, ha destato la più profonda impressione in tutta l'opinione pubblica tedesca ed è oggetto di tutti i commenti di stampa i quali ne traggono forza definitiva di argomentazione per costringere, senza piti possibilità di evasione, r Inghilterra sotto il peso della sua tremenda responsabilità di fronte alla storia e all'umanità.
La colpa britannica Ad aumentare ancora di più la
gravità dell'accusa e della responsabilità stessa si aggiunge in questi commenti l'emergente circostanza, resa nota ieri stesso da una Agenzia ufficiosa del Reich, in appoggio del memoriale del Governo, che la proposta di Mussolini era stata, cioè, in un primo momento almeno, accettata anche dalla Francia, la quale, per altro, subito dopo la pressione di Londra e dei suoi spregiudicati e deliberati istigatori di guerra, dovette cedere e arrendersi alla fatale decisione, ormai irrevocabilmente colà presa, d' precipitare l'Europa nella catastrofe.
Questa circostanza costituisce un terribile atto di accusa di uno dei più deliberati tradimenti alla IJacc dei popoli fatto nell'interesse egoistico di una Potenza la cjuale non ha esitalo a sacrificare
-^„,„,. spin- ^^ ''* * ^' milioni e milioni di * '6 cose a InnH. ì uomini, e insieme con essa, for-
'posto H / ' ''«""o se, il patrimonio inestimabile di „j. . '"''* Germania una ricchezza morale e materiale che
Mone che ben «ni > • '' lavoro civile ha accumulato " ceftabi/p- 7 • •"P'''>'ano in secoli di soirituale progresso. ne R " "'"^^ delle \ Ancora una volta, come i gior-' • "ttstat'a un poco dil"^'' rilevano, chi disdice questa
*n Volomà TìPr,-],;, • > P * ^ d'Europa e commette que-'iisse u„ ft^'cite si con-j sto alto tradimento alla coscien-
*fm • "''^itstizio fra la\^-^ ^ 1 progresso umano è la '«flntt! e la Pnln,,; i perversa, malsana e sopraffattri-
'Jionui. ro. pg (lourina britannica che altre volte ha precipitato nel baratro dei suoi, massimi più rovinosi conflitti intestini, la dottrina cioè che l'interesse dell' isola inglese comporti l'immediato soffocamento, sul nascere, dì qualsiasi grande Potenza continentale. E questa delittuosa e nefasta dottrina che ha nei secoli sempj-e lanciato la Potenza britannica contro la Spagna di Filippo II, contro la Francia di Liiigi XIV, contro la Francia ancora di Napoleone, e nel 1914 contro la Germania di Guglielmo II, procurando al-l'Euntt a e al mondo le sue massime e più luttuose'sciagure; ed è oggi la stessa dottrina che lancia, nella sua cecità, la Potenza britannica contro il Terzo Reich dì Adolfo Hitler, senza curarsi delle immani conseguenze che, nelle mutate proporzioni del mondo, il conflitto può,_ questa volta, avere per la civiltà stessa.
^^^r convocata una
*«Me „ ' ™« ere onorevol-
S o l ,*"'"•' « «'• . •«-W,, 9"« fw«i tedesco.po-
l' • ^'i^lfr'' <^he deli-
, T '^^'^wsi in-«"IO delh prò-
SJJ'^'^'nor, volevano
^ • •''iio. 0, ,; , /"•'«o il so-
^5*1 hanno
la Francia sacrificata Non "già per attenuare in qual
siasi modo la colpa di chi aveva la responsabilità dei propri popoli, anzi per metterla nella sua più giusta luce che ancora di più l'aggrava, si nota da tutti i giornali come il delitto sia stato commesso per la mano deh signor Chamberlain, dalla cricca dei sn^mf^jiàH ingioi che gli
stanno dietro e che l'hanno tenuto al guinzagiio, eccitandolp come un mastino, all'ullimo momento, verso l'irreparabile.
E miseramente trascinata e travolta in tale congiura è stata la Potenza francese, la cui parola, in questo insorgere della passione anti-europea d«i congiurati isolani britannici, non ha contato nulla ; e il popolo francese ancora è stato sacrificato 'all'ira del loro demoniaco egoismo di potenza contro il preteso eterno nemico, il quale, però, aveva assicurato e provato con i fatti la propria volontà della più tranquilla coUvivenza e del più pacifico buon vicinato. Il popolo francese si batte per nulla; per conquistare, cioè, una pace che non potrebbe mai essere migliore e maggiore di quella che la Germania già gli offriva. Nulla più di questo dipinge la caratteristica tirannia europea della cricca guerrafondaia britannica.
Tutto il mondo aveva salutato con un sospiro di sollievo il tentativo dì mediazione di Mussolini — così nota là Berliner Zei-tung — tentativo che avrebbe potuto salvare la pace un secondo prima dello scoccare delle ore dodici, e che si muoveva sul presupposto, tante volte affermato dal Fiihrer, che fra la Germania e la Francia non vi fosse nessuna questione che potesse^ giustificare un conflitto armato, Ma a Londra il partito dei guerrafondai imponeva a Chamberlain l'uZ-timatum, che è stato consegnato ieri alle nove dall'ambasciatore britannico e che era stato deliberatamente formulato in forma cosi provocatoria da renderlo inaccettabile. Sic erat in votis. Le proposte di mediazione di Mussolini non furono degnate di uno sguardo. La Francia, iirvece, sia pure all'ultimo momento, aveva compreso quale importanza aveva il passo del Duce per la salvezza della pace; il Governo francese aveva accettato l'offerta di mediazione italiana. Anche la Germania l'aveva accettata. Ma i partigiani della guerra hanno avuto il sopravvento e l'offerta del Duce ' è stata respinta senza essere stata seriamente esaminata. I telegrammi con cui la Francia avvisava l'Inghilterra di avere aderito all'iniziativa italiana furono buttati in un mucchio di altri telegrammi provenienti da tutte le capitali del mondo. La volontà francese- non ha oggi a Londra neanche una importanza di secondo ordine.
Come la pace fu silurata Tutta la stampa poi osserva
come finalmente si comprendano molte cose. Si comprende,- cioè, come l'Inghilterra accettasse a suo tempo la generosa, magnanima offerta del Fuhrer per il patto ' navale e la méttesse agli archivi senza una parola di riconoscimento e di ringraziamento e senza permettere di trarre le necessarie conseguenze per la f' ff.'*",*"_ *Ì"''Ì?._^._'?onieiito pace europea, come l'Inghilterra ' ' ""''" - ' - •" facesse orecchie di mercante a tutte le condizioni tedesche e ri-fltasse costantemente àllA Germania di trattare i problemi 'coloniali; alla iine essa emanò la parola d'ordine- dell'accerchiamento come nel 1914.
Ormai l'Inghilterra aveva consumato il suo gioco in europa. «Il seme Zaficiafo per anni < per
'dato ora il suo fruUo. L'imperialismo britannico — co'si conclude il suo commento il Voelki-scher Beobachter — che ha sempre combattuto le Potenze mi-naccianii di diventare troppo forti, attacca ora per tale ragione la Germania nazionalsocialista».
La Nachtausgabe descrive il modo con cui il progetto del Duce, che era stato accettato dalla Francia e dalla Germania, fu letteralmente livragato dai guerrafondai britannici. « Sabato nel pomeriggio —• afferma un giornale -— Daladier teneva un discorso che gettò lo spavento nelle file dei guerrafondai britannici perchè egli accennava alla possibilità di salvare la pace all'ultimo momento.
« La Francia diventava ad un fratto «. pili molle?». Allora essi misero in moto tutti i loro mezzi, dagli ebrei all'alta finanza, agli uomini di. opposizione, e a tutti i sovventori finanziari dei preparativi di guerra per il tramite degli Eden, Churchill e Duff Cooper; non importò piìi altro se non di avviluppare e circuire Chamberlain affinchè .egli non fn-cusse eco nel suo discorso al signor Daladier. Chamberlain parlò la sera alla Camera, ma senza dire nulla che corrisponde.isa alle speranze di questi uomini. Alla fine, nel Consiglio che seguì, Chamberlain fu circuito e gli fu imposto l'ultimatum di due. ore. Sì telefonò e si ritelefonò a Parigi e si convinse anche il signor Daladier a porre il suo ter mine-per le einque. I gucrrafor, dai britannici avevano vinto ».
La serena fona italiana La Frankfuerter Zeilung nota
come le future generazioni rimarranno incredule e sgomente davanti al fatto accertato che. una suprema possibilità di evitare lina catastrofe c'ora; c'era effettivamente e non è stata accolta. Nessuno, certamente, può dire se la conferenza proposta da Mussolini sarebbe etfettivamente riuscita a salvare la pace, rta non si può a meno di pensare eoa raccapriccio che questa possibilità ci sia stata e che non sìa stata esperita.
Il giornale afferma altamente che il Fuhrer, il quale voleva non la guerra, ma il diritto del suo popolo, aveva aderito alla conferenza; egli voleva la giustizia e la libertà tedesca e se la conferenza glie l'avesse date, egli sarebbe stato contento;, anche" la Francia, presa all'ultimo moroen'-to da un alto senso dì responsabilità, aveva accettato.' Ma la terza potenza si inserì e; rifiutò; l'Inghilterra potrà giustificare come vuole questo suo rifiuto, ma il fatto inappellabile che la Francia lo aveva accettato indebolirà sempre la sua giustificazione e renderà sempre prive di efficaci:: Vi sue argomentazioni.
11 ratio è che l'Inghilterra ha'
. " / • • : • . • • • ' . / • • , ^ ; ' ROMA, 4-sera. Di fronte all'aggravarsi della situazione europea, il 31 agosto il Duce, pur
rendeiidosi conto delle eccezionali difficoltà che ormai - rendevano estremamente prò-bleihfltica una. soluzione pacifica, volle compiere un ultimo tentativo per salvare la pace europea. '
A tale fine fu fatto conoscere ai Governi inglese e francese che il Duce, qualora avesse avuto la previa certezza dell'adesione franco-britannica e della partecipazione polacca, assicurata attraverso l'azione di. Londra e di Parigi, a\Tebbe potuto convocare una conferenza internazionale per il 5 settembre con lo scopo di rivedere le clausole del trattato di Versaglia che sono causa dell'attuale turbamento della vita europea. Il Governo italiano non mancò di sottolineare l'estrema urgenza di una risposta, ma i Governi francese e inglese non furono in grado di far pervenire tale risposta prima del giorno successivo cioè del 1° settembre. *
Nel frattempo, nella notte tra il 31 agosto ed il T settembre, si erano deter-minati gli incidenti di frontiera che avevano indotto il Fiihrer ad iniziare le operazioni militari contro la Polonia.
Le risposte pervenute al Governo italiano essendo state di massima favorevoli, sia da parte francese che da parte inglese, ed essendosi da parte francese, nonostante il già avvenuto urto militare tra la Germania e la Polonia, manifestato un particolare interessamento ad un possibile sviluppo delle iniziative del Duce, il Governo italiano, la mattina del 2 settembre, alle, ore 10, portò a conoscenza del Cancelliere Hitler, a titolo di informazione, che vi era ancora la possibilità di convocare una conferenza preceduta da un armistizio, conferenza che avrebbe dovuto risolvere in via pacifica il conflitto germano-polacco.
Il Cancelliere Hitler rispose ài Duce, per il tramite del nostro ambasciatore a Berlino, che egli non respingeva aprioristicamente l'eventualità di una conferenza. Intendeva però conoscere in via preliminare se la nota presentata dai franco-inglesi a Berlino aveva il carattere d! ultimatum -— e in tai casw ogi£y tr^tiaiiva sarebbe stata inutile — o se poteva contare su un periodo di tempo di 24 ore per maturare e prenderete sue decisioni u\ proposito. .,
Il Governo italiano, postosi npovamente in contatto chn i Governi (Ji Lopd/a e di Parigi, alle ore 14 del giorno 2 settembre portò a loro conoscenza quanto era stato domandato dal Fuhrer, Successivamente nella tarda serata pervenne da Londra e da Parigi risposta affermativa circa le due richieste di cui sopra, ma si àggiiinse che Francia ed Inghilterra, essendosi determinato tra il 31 agosto ed il 2 settembre il fatto nuovo dellioccupazione di territori polacchi da parte delle forze germaniche, ponevano come condizione fondamentale per partecipare ad un^ conferenza internazionale l'evacuazione del territorio occupato.
In tale stato di cose il Governo italiano si è limitato a portare a conoscenza del Fiihrer tale condizione, aggiungendo che, tranne avviso contrario del Governo germanico, non riteneva di poter svolgere ulteriore azione.
• (Stefani) '
iMunkatiioltÉidii del 3 e 4 settembre
BERLINO, 3 notte. Il Gran Quartier Generale C(V
munica in data di ieri:
Le truppe germaniche hanno confìnuato ieri nel pomeriggio « nelle ore antimeridiane di oggi la- loro vittoriosa avaniata BU tutti i fronti, penetrando profòa* damente in territorio polacco.^
Czenstocan è e-tatà ' occupata. Ad est di Wielun il fiume 'Warta è stato raggiunto e traversato. Un tentativo verso sud eseguito dai reparti polacchi tagliati nel corridoio per aprirsi la strada: 'è stato respinto. Berent è in mano =-tedesca. Dopo il lord decisivo impiego, le divisioni delle due. flcMt-te aeree lanciate cóntro la Polonia dominano completamente il cielo polacco e sono pronte ài nuovi cimenti nelle loro basi, t é altre formazioni aerep;non ancora impiegate attendonof; come siri» ad ora, pronte nelle rispettive b*-si aeree.
Oggi è stato diramato il seguente comunicato:
Le truppe avanzanti dalla Slesia e dal sud premono al nord dell'alto Taira ed, a sud del bacino industriale . forti contingenti di truppe che si ritirano verso Cracovia. Ad oriente di Pless le nostre truppe combattono per rafforzare il passaggio della Vistola, al nord del bacino ìndustr'ai-le. Le nostre truppe insej;uong| .jj, nemica in ritirata sulla .lipe .-Kor nif cpoI-.Mamisnsie. e sulla Wartji a nor<l-cstj di Wejlun.. Le .nostr; truppe nella loro avanzata, si sor no, spìnte a 20, Km. da. Sieradaz. Il:primo gruppo di esercito IHO-yeniente d^ìla Pomerania, ha raffr giunto ;in, grandi forze; la Vistola presso Kulm. Le forze polaCr che che si trovano nell.a parte settentrionale del corridoio sonò cosi completamente tagliate fuo^ ri. Le truppe tedesche hanno investito le fortifieazioni. di Gran»
sijcttacolo di prontezza e vigilanza militare.
« Con il milione di soldati che ha in piedi •— scrive il giornale — anche la Flotta e l'.Auiazione sono in assetto di piena efficienza per impedire qualsiasi Sorpresa nel Mediterraneo. Alla prontezza militare del popolo italiano corrisponde poi perfeliame.nte — aggiunge il giornale — quelli economica e quella morale, F.co-nomicnmeute, l'Italia ha da tempo già provveduto ottimamente :i tutto ed ora il consumo dei pro-d(flti più importanti è statò opportunamente limitalo e regolato per la popolazione civile per essere tutti dedicati ai bisogni dell'esercito.
Anche il movimento automobilistico è stato regolato così nei Regno come nei possedimenti; « il popolo aspetta nella più. piena e fiduciosa tranquillila quello che il -Duce sarà per ordinare. L'Italia, in ogni modo, costituisce un biacco di quarantaquattro milioni di uomini uniti nella loro forza e nella loro assoluta fiducia nelle direttive del loro Duce ».
GIUSEPPE PIAZZA
di stritolare la Germania; ma essa si iitganna: essa troverà di fronte à sé- le forze concentrate di un intero popolo, quale essa'mai nella sua storia ha 'incontrate; ma la grave responsabilità graverà sulle sue spalle e poche ore prima del conflitto, essa ne Zia dato la prova a tutto il mondo.-Anche YAngrìff rileva le medesime cose. Lo stess.o giornale, poi.
aiuii dai gua&i^^niifi •ittàle.ti* Aa ; adta. come - r ItalifiHcU.ii-noB .naioor HlóBiiBecciB multtigi^
Attacco aereo inglese su Cuxhaven respinto
Berlino, 4 notte. L'auiazione brifon-nica ha ese
guito un attacco aereo con dodici apparecchi da bombardamento sulla città di Cuxhaven. L'attacco è stato . respinto e cinque apparecchi britannici sono stati abbattuti.
Manifestini ianciati da un aeroplano Inglese
in territorio tedesco Londra, 4 notte.
Il Ministero' delle Informazioni comunica che nella notte dal 3 al 4 settembre un apparecchio britannico da ' bombardamento ha compiuto un volo da ricognizione a nord e ad ovest della Germania ma che eau non è stato impegnato in alcun» operazione col nemico. Oltre e mHioDi di copie di un messaggio al popolo tedesco sono state fatte cadere su una vasta area. Sempre attraverso lo'stesso Ministero delle informazioni, l'Ammiragliato informa phe. l'attività navale continua su tutti l mari ma ancora non si hanno notizie di particolari opera-ftenL n.PMrtQjm3óxer,è.«hlu» si
Il sliaiDio dell'"iii Netta smentita tedesca
' . Berlino, 4 notte. Circa il siluTamento del piro
scafo Athenia, che è afondato a 200 miglia dalla costa inglese, su cui erano 1400 passeggeri, dei quali 300 americani, e del quale in Inghilterra si è voluto subito attribuirne la colpa ad un sottomarino tedesco, si dichiara da parte competente che nessuna unità germanica si trovava allora indicata nella zona dove sarebbe avvenuto il siluramento stesso, il quale quiridi non può imputarsi alla Germania, Si conferma che dichiarazioni in questo senso sono state fatte stamane dal sottosegretario agli Esteri Weiszacker all'incaricato d'affari americano a Berlino.
Una immediata inchiesta compiuta dopo la pubblicazione della notizia di fonte, inglese,, circa il siluramento del piroscafo Aihenla ad occidente- delle isole Ebridi, ha accertato ,che è assolutamente e-scluso che il piroscafo, che trasportava 1400 persone, sia stato affondato da un sottomarino tedesco. La marina tedesca ha ordini tassativi e preci.« di attenersi- alle norme della guerra marittima e, quindi è da escludersi che una nave. tedesca ab.bia trasgredito questi ordini. Se è vero che l'A-thenia è stalo silurato, secondo il parere dei competenti circoli navali tedeschi, si sarebbe trattato di un errore compiuto da un sottomarino iriglese che in questo caso non avrebbe osservato le norme internazionali della, guerra marittima. Si deve però ritenere che il'vapore abbto urtato in una mina vagante inglese. In ogni modo è Viano che la stampa democratica teriti di inscenare su questo incidente un nuovo caso Lusitaiiia.
La neutralità degli S. U. L'applicazione dell'embargo
sulle armi e munizioni
I passfggeri.salvali Stoccolma, 4 notte.
Il panfilo olandese, Croce del Sud informa di avere tratto in salvo 200 passeggeri del piroscafo Athenia. U vapore norvegese Knud Nelson p^re. abbia tratto in salvo a sua.vòlta 800 passeggeri.
La iMllllazloiie rossa Berlino, 4 notte.
ti D.N.B. fta -da 'Mosca che i riservisti deWàrifuita rossa ftanno eoìhin-dato t i tt-raofftttntfere le loro uHità, l
Washington, 4 notte. • In -un discorso radiodiffuso il presidente Roosevelt ha informato ufficialmente il popolo " americano che, in omaggio al a legge vigente, ha deciso di proclamare la neutralità di fronte al conflitto europeo. Per questa effettiva neutralità egli ha richiegto la disciplina e la cooperazione di tutti i cittadini di qualunque origine, fede, partito. li presidente ha poi rilevato che la neutralità della Nazione non infi.rraa il diritto dei singoli di valutare i pacti e giudicarli secondo la propria coscienza e non ' ha mancato di riaffermare la solidarietà per la difesa del Nuovo Continente, nella speranza che in avvenire possa essere eliminato l'uso della forza tra le Nazioni. Roosevelt non ha accennato alla riconvocazione del Congresso, che .«i dice sia stata eia decisa dopo il proclama sulla politica di neutralità e rimandata perchè finora la Francia e l'Inghilterra non hanno fatto giungere alla Casa Bianca la comunicazione dello stato di guerra. Subito dopo l'entrata in vigore del decreto di neutralità, sarà applicato l'embargo sulle armi e munizioni per la Germania, 3a Polonia, la Francia e l'Inghilterra. Roosevelt ha convocato il Gabinetto per il pomeriggio. Intanto un comunicato del municipio 'li Nuova York ha vietato'qualunque dimcstrazione dinanzi ai Consolati esteri.
Il piroscafo Queen Mary è stato colto dalla dichiarazione dello stato di guerra presso le acque canadesi ed è atteso stamani a Nuova York con 2385 passeggeri, tra cui il banchiere Morgan. Il piroscafo è scortato da due cacciatorpediniere americane. La prima nave partita da Nuova York dopo la dichiarazione - dello stato di guerra è il Carìnchia che aveva a bordo la cameriera tedesca Helen Mutter messa sotto sorveglianza per essere. internata allo sbarco. Il Normaiidie, partito ieri mattina, reca a bordo 1000 passeggeri. Hanno riparato in porti neutri del centro America le navi tedesche Saint Louis, Columbus e New York.-Altri piroscafi tedeschi attraversano il Pacifico a grande velocità verso i porti del Messico. La. nave cisterna Frcde-rich, proveniente dal Texas e -diretta ad Ainhurgo, si è ancorata a Boston,
Elogi sospetti Daladier, alla Càmera / ron-
cese, suscitando un calorosa,
applauso, ha voluto ricordare
l'opera svolta. dà Mussolini
per raggiungere una soluzio
ne pacifica del conflitto. Molti
uomirii politici, molti diretto,
ri di quotidiani a Parigi
guardano Roma e bruciano
incensi all'Italia.
E'-'da chiedersi se tutte que-,
ste manifestazioni sono spon
tanee e sincere, o sono prodot-
te dall'orgasmo della nazione
portata sul piede di guerra,.
Se dovessimo stare alle parole
ci dovremmo dichiarare sod-
disfatti; ma i fatti sono ben
diversi dal linguaggio italofilo
di questi giorni. Il Governo
francese continua a colludere
con la peggióre canaglia del
fuoruscitismo italiano. Si per-
mette l'uscita dei loro libelli^
si permette che-essi facciano
dichiarazioni e svolgano prò-
pagando di odio contro l'Ita*
Ila fascista. Solo la Voce de
gli Italiani è stata soppressa,
ma unicamente perchè sussi
diata dalla Russia; e nessun
provvedimento si è preso a ca.
rico dei Romano Cocchi, dei
Nenni, e di simile gentaglia,
che aspettavano da Mosca
l'assicurazione che Germania
e Italia sarebbero state postm
sotto il tallone di Stalin.
I fascisti sanno per docu
mentazione sicura e per espe
rienza più sicura ancora che i
nostri rinnegati erano al ser
vizio del Governo di Parigi '
come agenti provocatori; e so»
no convinti che, fino acquan
do, non con le parole,.ma con
i fatti, non si prende posizio
ne netta contro questa ciur
maglia, non è lecito ^are so
verchia- importanza a certi
elogi e a certi riconoscimene
che hanno sttgore ftUso,-
\ ulffliM