La giustificazione attraverso la fede · 2016-08-05 · Romani Capitolo 4 - Versetti da 5 a 8 5...

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1 CAPITOLO 4 Introduzione di Romani Capitolo IV Fino ad ora Paolo ha scritto due interi capitoli su tre per spiegare la natura peccaminosa e la condizione disperata degli esseri umani ed il bisogno per il Vangelo. Paolo ha spiegato cosa Dio ha fatto per redimere gli uomini dalla schiavitù del peccato e la morte. Paolo ci ha inoltre spiegato che la giustizia l’uomo la può solo ottenere esercitando fede in Cristo e assolutamente non tramite qualsiasi tentativo di praticare la legge di Dio. Paolo ci ha spiegato che la legge serve per dimostrare appieno la peccaminosità della natura umana e l’inabilità dell’uomo di ubbidire la stessa legge con la quale tenta di ottenere giustizia davanti a Dio. La legge dunque è un tutore, una maestra, che serve a guidare o per lo meno si spera che guidi l’essere umano alla disperazione ad ottenere giustizia e giustificazione per fede in Cristo soltanto, per fede nelle Sue virtù ed i Suoi meriti soltanto. Adesso Paolo continua scrivendo un intero capitolo per spiegarci la natura della fede, che cosa è vera fede, che cosa è la sostanza di fede vera rispetto alla veduta Ebraica in riguardo all’ottenimento della giustizia tramite la legge ed anche in rispetto al resto del mondo. Spiegandoci la natura della giustificazione ottenuta per fede in Dio e nelle Sue promesse, queste promesse per tutti, circoncisi e incirconcisi e come e da dove proviene questa giustizia divina. Paolo adesso usa Abrahamo come esempio di vera fede, giustizia e giustificazione per fede in Dio per grazia e non tramite la legge. Abrahamo è dunque dichiarato il padre spirituale di coloro che credono, i credenti Ebrei ed i credenti Gentili. In questo capitolo esamineremo ancora ma in modo più dettagliato che cosa è vera fede e che cosa è falsa fede. Queste cose sono così essenziali da capire, non possiamo andare avanti in un qualsiasi studio biblico, nelle vita Cristiana e nelle attività Cristiane ed in special modo quando dobbiamo capire la vera natura dell’evangelismo, senza comprendere bene che cosa vera fede sia secondo lo standard di Dio. Come è che una persona é resa giusta davanti a Dio? Romani Capitolo 4 Versetti da 1 a 4 La giustificazione attraverso la fede: 1 Che cosa diremo dunque in merito a ciò, che il nostro padre Abrahamo ha ottenuto secondo la carne? 2 Perché se Abrahamo è stato giustificato per le opere, egli ha di che gloriarsi; egli invece davanti a Dio non ha nulla di che gloriarsi. 3 Infatti, che dice la Scrittura? «Or Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu imputato a giustizia».

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CAPITOLO 4

Introduzione di Romani Capitolo IV

Fino ad ora Paolo ha scritto due interi capitoli su tre per spiegare la natura peccaminosa e la

condizione disperata degli esseri umani ed il bisogno per il Vangelo.

Paolo ha spiegato cosa Dio ha fatto per redimere gli uomini dalla schiavitù del peccato e la morte.

Paolo ci ha inoltre spiegato che la giustizia l’uomo la può solo ottenere esercitando fede in Cristo e

assolutamente non tramite qualsiasi tentativo di praticare la legge di Dio.

Paolo ci ha spiegato che la legge serve per dimostrare appieno la peccaminosità della natura umana

e l’inabilità dell’uomo di ubbidire la stessa legge con la quale tenta di ottenere giustizia davanti a

Dio. La legge dunque è un tutore, una maestra, che serve a guidare o per lo meno si spera che guidi

l’essere umano alla disperazione ad ottenere giustizia e giustificazione per fede in Cristo soltanto,

per fede nelle Sue virtù ed i Suoi meriti soltanto.

Adesso Paolo continua scrivendo un intero capitolo per spiegarci la natura della fede, che cosa è

vera fede, che cosa è la sostanza di fede vera rispetto alla veduta Ebraica in riguardo

all’ottenimento della giustizia tramite la legge ed anche in rispetto al resto del mondo.

Spiegandoci la natura della giustificazione ottenuta per fede in Dio e nelle Sue promesse, queste

promesse per tutti, circoncisi e incirconcisi e come e da dove proviene questa giustizia divina.

Paolo adesso usa Abrahamo come esempio di vera fede, giustizia e giustificazione per fede in Dio

per grazia e non tramite la legge. Abrahamo è dunque dichiarato il padre spirituale di coloro che

credono, i credenti Ebrei ed i credenti Gentili.

In questo capitolo esamineremo ancora ma in modo più dettagliato che cosa è vera fede e che cosa è

falsa fede. Queste cose sono così essenziali da capire, non possiamo andare avanti in un qualsiasi

studio biblico, nelle vita Cristiana e nelle attività Cristiane ed in special modo quando dobbiamo

capire la vera natura dell’evangelismo, senza comprendere bene che cosa vera fede sia secondo lo

standard di Dio.

Come è che una persona é resa giusta davanti a Dio?

Romani Capitolo 4 Versetti da 1 a 4

La giustificazione attraverso la fede:

1 Che cosa diremo dunque in merito a ciò, che il nostro padre Abrahamo ha ottenuto secondo la

carne?

2 Perché se Abrahamo è stato giustificato per le opere, egli ha di che gloriarsi; egli invece

davanti a Dio non ha nulla di che gloriarsi.

3 Infatti, che dice la Scrittura? «Or Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu imputato a giustizia».

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4 Ora a colui che opera, la ricompensa non è considerata come grazia, ma come debito;

La giusta interpretazione del primo versetto di questo quarto capitolo la troviamo quando

esaminiamo questo passo dal punto di vista che è indirizzato ad una comunità che è

predominantemente formata da credenti Ebrei. La maggioranza della chiesa Romana ai tempi in cui

Paolo scriveva era di origine Ebrea, credenti che avevano creduto nel Messia durante la Pentecoste

tramite il messaggio che l’Apostolo Pietro predicò e che fu il veicolo tramite il quale molti uomini e

donne Ebree credettero in Cristo.

Molte di queste persone provenivano da Roma Atti 2:5 Ora a Gerusalemme soggiornavano dei

Giudei, uomini religiosi di ogni nazione che è sotto il cielo………Atti 2:10 della Frigia e della

Panfilia, dell'Egitto e delle parti della Libia cirenaica e pellegrini romani,. O che dopo si

trasferirono a Roma come fecero per esempio Aquila e Priscilla, che furono poi costretti a trasferirsi

a Corinto ed Efeso per editto dell’Imperatore Claudio che ordinò che gli Ebrei Cristiani dovevano

lasciare Atti 18:2 Qui trovò un ebreo, di nome Aquila, oriundo del Ponto, giunto di recente

dall'Italia insieme con sua moglie Priscilla, perché Claudio aveva ordinato a tutti i Giudei di

lasciare Roma. Egli si unì a loro., comunque poi dopo la morte di Claudio tornarono di nuovo ad

abitare a Roma Romani 16:3 Salutate Prisca e Aquila, miei collaboratori in Cristo Gesù, Romani

16:4 i quali hanno rischiato la vita per me; a loro non io soltanto sono grato, ma anche tutte le

chiese delle nazioni. Romani 16:5 Salutate anche la chiesa che si riunisce in casa loro

Capendo il contesto culturale possiamo sapere con certezza che Paolo in questo primo versetto

quando sta chiedendo Che cosa diremo dunque in merito a ciò, che il nostro padre Abrahamo ha

ottenuto secondo la carne? sta chiedendo che merito ha ottenuto Abrahamo in riguardo

all’ottenimento della giustizia secondo la carne, in altre parole secondo la circoncisione?

Spesso la circoncisione nella Scrittura è descritta dalla parola carne, nella carne, secondo la carne

ecc.

Tutto ciò perché la circoncisione dopo tutto è un segno, un simbolo del patto di Dio con Abrahamo

fatto sulla carne degli uomini Ebrei GENESI 17:7-14.

Non confondiamoci però con l’altro termine carne usato per descrivere la peccaminosità

dell’uomo, la legge del peccato ancora presente nelle nostre membra, nei nostri corpi, la

peccaminosità umana. Questo è un contesto ed un soggetto diverso.

E’ ovvio che Paolo non sta qui chiedendo che cosa Abrahamo ha ottenuto secondo la natura

peccaminosa o la carne in quel senso, invece sta chiedendo che cosa ha ottenuto secondo la

circoncisione? In altre parole, la circoncisione lo ha dunque reso giusto davanti a Dio?

Paolo ha chiesto e poi ha risposto nel versetto 2.

Perché se Abrahamo è stato giustificato per le opere, egli ha di che gloriarsi; egli invece davanti

a Dio non ha nulla di che gloriarsi

Paolo praticamente risponde con un NO! Non è la circoncisione, Abrahamo non ha ottenuto

niente secondo la circoncisione. Paolo ci spiega che Abrahamo non è stato giustificato

mediante opere, nessun segno, nessun simbolo nella carne, altrimenti avrebbe avuto di che

gloriarsi.

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Dunque è evidente? Davanti a Dio non possiamo portare niente e quindi non possiamo vantarci di

alcuna cosa che possa provenire da noi stessi, possiamo soltanto gloriarci in ciò che ha fatto Gesù,

solo in quello, e Paolo questo lo ha reso più che chiaro così che possiamo capire questa cosa. Ha

dichiarato questa cosa anche in

1 Corinzi 1:29-31 perché nessuno si vanti di fronte a Dio. 30 Ed è grazie a lui che voi siete in

Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi sapienza, giustizia, santificazione e redenzione; 31

affinché, com’è scritto: «Chi si vanta, si vanti nel Signore».

Ed in

Efesini 2:8 Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il

dono di Dio. Efesini 2:9 Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti;

Guardando solo i passi appena letti, Paolo sta dichiarando che se siamo in Cristo Gesù è per

merito solo di Dio, è per via della Sua grazia perché ci ha predestinato, scelti per essere in

Cristo prima del fondamento del mondo,

Paolo al verso 3 dice: «Or Abrahamo credette a Dio e ciò gli fu imputato a giustizia». citando

Genesi 15:6 Egli credette al SIGNORE, che gli contò questo come giustizia.

Che cosa gli fu imputato a giustizia? Il credere a Dio, chiamato anche che cosa? FEDE!

Dio ha imputato ad Abrahamo, sì, ha messo nell’acconto di Abrahamo la giustizia come risultato

della fede esercitata. La giustizia imputata ad Abrahamo fu per fede, avendo creduto ciò che Dio

gli aveva promesso..

QUALE E’ IL SIGNIFICATO DELLA PAROLA FEDE?

La fede è definibile come l'adesione a un messaggio o un annuncio o una rivelazione fondata

sull'accettazione di una realtà invisibile, la quale non risulta cioè immediatamente evidente, e

viene quindi accolta come vera nonostante non si veda. La fede consiste pertanto nel «ritenere

possibile» quel che ancora non si è sperimentato o non si conosce personalmente

La Bibbia lo spiega chiaramente in un versetto:

Ebrei 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

Questa definizione è abbastanza chiara. Fede è avere la certezza di cose che si sperano e

l’evidenza di realtà, senza dubbi, che ciò in cui abbiamo speranza è una realtà che si compierà

anche se per il momento questa realtà non si manifesta visibilmente.

Fede è dunque una realtà ed è dunque credere realmente in cose che Dio dice ma che non sono

naturalmente visibili, non si vedono con i nostri occhi umani.

In che cosa abbiamo certezze? In che cosa riponiamo la nostra speranza? In che cosa confidiamo?

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Abbiamo la certezza e la speranza in cose che apparentemente e temporaneamente non vediamo

con i nostri occhi. Queste certezze sono in ciò che è dimostrato a noi dall’invisibile, dallo spirituale

e sono sempre e solamente basate sul carattere di Dio, sulla Sua parola e le Sue promesse.

Questa è la descrizione della nostra fede. La vera fede genera una speranza in cose invisibili così

che le cose in cui abbiamo sperato senza vedere seppur realtà vere, poi diventano realtà visibili.

Comunque noi abbiamo la certezza in esse prima che siano visibili finché otteniamo il fine della

nostra fede quando l’invisibile diviene visibile, quando la nostra fede diviene visione.

Paolo continua dicendo nel versetto 4 Ora a colui che opera, la ricompensa non è considerata

come grazia, ma come debito;

Paolo sta dicendo, “Se una persona lavora allora deve aspettarsi una paga per il tipo di lavoro e la

quantità di lavoro” perché normalmente uno che fa qualcosa si aspetta in cambio qualcosa.

Ma con Dio non è così.

MATTEO 20:1-16. (parabola dei vignaioli) ci insegna che Dio non “paga” per opere e lavori

compiuti, per la quantità di cose fatte, Paolo sta dicendo che la grazia di Dio non è una paga per

delle cose che facciamo, ma che è un dono di Dio per gli eletti, elargito allo stesso modo, a chi ha

fatto tanto e a chi ha fatta meno, e che noi non abbiamo nessun merito per averla ricevuta.

Romani Capitolo 4 - Versetti da 5 a 8

5 invece colui che non opera, ma crede in colui che giustifica l’empio, la sua fede gli è imputata

come giustizia.

6 Davide stesso proclama la beatitudine dell’uomo a cui Dio imputa la giustizia senza opere,

dicendo:

7 «Beati coloro le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti.

8 Beato l’uomo a cui il Signore non imputerà il peccato».

Siamo resi giusti e giustificati dalla grazia di Dio e la grazia include la fede che esercitiamo per

credere così che la nostra salvezza è interamente per grazia e misericordia di Dio e la Sua opera in

noi,

Efesini 2:8-10 Voi infatti siete stati salvati per grazia, mediante la fede, e ciò non viene da voi, è il

dono di Dio, 9 non per opere, perché nessuno si glori. 10 Noi infatti siamo opera sua, creati in

Cristo Gesù per le buone opere che Dio ha precedentemente preparato, perché le compiamo.

Per grazia Dio ci dona la fede che noi esercitiamo, questo è solo per opera Sua in noi, dopo

mediante questa fede la giustizia di Cristo viene imputata a noi e siamo giustificati mediante Lui.

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Qualcuno si chiederà: come può la fede, se proviene da Dio, essere considerata la fede

dell’individuo e non di Dio? Semplice, un dono quando ci è dato a chi appartiene al donatore o a

colui che è stato donato? Appartiene a colui al quale è stato donato. Così è la fede, è donata da Dio

ma poi appartiene a colui al quale Dio l’ha donata e quindi appartiene all’individuo, quindi è

personale.

Inoltre, la giustizia che riceviamo di chi è? Nostra? E’ di Cristo giusto? Allora, visto che noi non

possediamo alcuna giustizia nostra ma la giustizia di Cristo ci viene imputata, cioè appartiene a noi,

così è anche la fede, non la abbiamo naturalmente ma Dio ce la dona ed anche questa fede però

come la giustizia di Cristo diviene nostra. Sì la parola di Dio lo dice chiaramente che noi siamo la

giustizia di Dio, in Cristo. La Sua giustizia è imputata a noi, tale è la fede.

2 Corinzi 5:21 Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato,

affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.

Filippesi 3:9 e per essere trovato in lui, avendo non già la mia giustizia che deriva dalla legge,

ma quella che deriva dalla fede di Cristo: giustizia che proviene da Dio mediante la fede

Che la fede è un dono di Dio tramite l’opera di redenzione di Cristo è evidente anche in

Ebrei 12:2 fissando lo sguardo su Gesù, colui che crea la fede e la rende perfetta. Per la gioia

che gli era posta dinanzi egli sopportò la croce, disprezzando l’infamia, e si è seduto alla destra

del trono di Dio.

E’ Lui che crea ed origina la fede ed è Lui che la completa, da Lui la riceviamo ed è Lui che la

completa in noi tramite il Suo Spirito.

Filippesi 1:6 E ho questa fiducia: che colui che ha cominciato in voi un’opera buona, la

condurrà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù

Filippesi 2:12-13 Così, miei cari, voi che foste sempre ubbidienti, non solo come quand’ero

presente, ma molto più adesso che sono assente, adoperatevi al compimento della vostra salvezza

con timore e tremore; 13 infatti è Dio che produce in voi il volere e l’agire, secondo il suo

disegno benevolo.

Abbiamo dunque ampia conferma nelle Scritture che la fede proviene da Dio, l’abilità per credere

proviene da Dio, tutto proviene dalla grazia di Dio.

Nei versetti 6 7 e 8 Paolo cita un passo tratto dai Salmi, il Salmo 32 di Davide e lo precede con un

breve commento, dicendo che Davide descrive la benedizione, la condizione benedetta della

persona alla quale Dio imputa giustizia indipendentemente dalle opere.

Davide stesso proclama la beatitudine dell’uomo a cui Dio imputa la giustizia senza opere,

dicendo: «Beati coloro le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Beato l’uomo a

cui il Signore non imputerà il peccato».

Infatti ciò che Davide descrive per noi è la giustificazione, cioè essere innocenti e senza colpa,

questo è essere giustificati.

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Davide e la Bibbia ci dimostrano che la beatitudine della persona è perché Dio perdona, copre

e non imputa i peccati ad una persona e quelli sono tutti i peccati della sua vita, dal primo

all’ultimo.

Romani Capitolo 4 Versetti da 8 a 17

13 Infatti la promessa di essere erede del mondo non fu fatta ad Abrahamo e alla sua progenie

mediante la legge, ma attraverso la giustizia della fede.

14 Poiché se sono eredi quelli che sono della legge, la fede è resa vana e la promessa è annullata,

15 perché la legge produce ira; infatti dove non c’è legge, non vi è neppure trasgressione.

16 Perciò l’eredità è per fede; in tal modo essa è per grazia, affinché la promessa sia assicurata a

tutta la progenie, non solamente a quella che è dalla legge, ma anche a quella che deriva dalla

fede di Abrahamo, il quale

17 (come sta scritto: «Io ti ho costituito padre di molte nazioni»), è padre di tutti noi davanti a

Dio a cui egli credette, il quale fa vivere i morti e chiama le cose che non sono come se fossero.

Alla luce di ciò che Paolo sta dicendo qui in Romani, leggiamo Galati 3 per sottolineare tutti i punti

che Paolo sta esponendo in riguardo alle promesse di Dio ad Abrahamo e conseguentemente a

coloro che seguono il suo esempio di fede.

Abrahamo credette e quella fede gli fu imputata come giustizia. Queste promesse che leggiamo in

questo passo sono praticamente una copia esatta di ciò che Paolo sta dicendoci in Romani 4, sono

spiegate molto bene e molto più dettagliatamente.

Galati 3:1-9 O Galati insensati! Chi vi ha ammaliati per non ubbidire alla verità, voi, davanti ai

cui occhi Gesù Cristo è stato ritratto crocifisso fra voi? 2 Questo solo desidero sapere da voi:

avete ricevuto lo Spirito mediante le opere della legge o attraverso la predicazione della fede? 3

Siete così insensati che, avendo cominciato nello Spirito, vorreste finire nella carne? 4 Avete

sofferto tante cose invano, se pur è stato veramente invano? 5 Colui dunque che vi dispensa lo

Spirito e opera tra voi potenti operazioni, lo fa mediante le opere della legge o mediante la

predicazione della fede? 6 Così Abrahamo «credette a Dio, e ciò gli fu messo in conto di

giustizia»; 7 sappiate pure che coloro che sono dalla fede sono figli di Abrahamo. 8 E la

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Scrittura, prevedendo che Dio avrebbe giustificato le nazioni mediante la fede, diede prima ad

Abrahamo una buona notizia: «Tutte le nazioni saranno benedette in te». 9 Perciò coloro che si

fondano sulla fede sono benedetti col fedele Abrahamo.

Paolo sta effettivamente dicendo ai Galati le stesse cose che dice ai Romani, dettagliatamente

descrive queste cose a questa comunità perché era tartassata da un falso e corrotto Vangelo portato a

loro da coloro che volevano giudaizzare i credenti Gentili e riportare i credenti Ebrei di nuovo sotto

la legge di Mosè, forzando così la circoncisione della carne e le opere della legge per essere

considerati giusti davanti a Dio.

Paolo sta dicendo a coloro che hanno iniziato a credere in questo Vangelo pervertito, che sono degli

insensati. Perché? Perché è l’opera dello Spirito Santo a dare la fede mediante la rigenerazione e

l’udire del Vangelo ROMANI 10:17 non le opere della legge. Così che dice Paolo, avendo iniziato

per l’opera della Spirito di Dio come è possibile perfezionare o completare la salvezza nella

carne? Non è fattibile!

Paolo ci sta dicendo cose molto importanti, cioè, la Scrittura profetizzò che Dio avrebbe giustificato

i Gentili mediante la fede in Cristo, così che lo Spirito predicò questo Vangelo ad Abrahamo

dicendo che tutte le nazioni del mondo sarebbero state benedette mediante lui, nello stesso

modo che lui fu benedetto.

Paolo continua dicendo che coloro che credono sono benedetti con Abrahamo, la benedizione di

essere considerato giusto e giustificato in Cristo davanti a Dio perché tutti i nostri peccati sono

perdonati e la nostra colpa è rimossa. Ma solo per la fede in Cristo e per la Sua Grazia!!

Galati 3:10-14 Ora tutti coloro che si fondano sulle opere della legge sono sotto la maledizione,

perché sta scritto: «Maledetto chiunque non persevera in tutte le cose scritte nel libro della legge

per praticarle». 11 Poiché è manifesto che nessuno è giustificato mediante la legge davanti a Dio,

perché: «Il giusto vivrà per la fede». 12 Ora la legge non proviene dalla fede, ma «l’uomo che

farà queste cose vivrà per mezzo di esse». 13 Cristo ci ha riscattati dalla maledizione della legge,

essendo diventato maledizione per noi (poiché sta scritto: «Maledetto chiunque è appeso al

legno»), 14 affinché la benedizione di Abrahamo pervenisse ai gentili in Cristo Gesù, perché noi

ricevessimo la promessa dello Spirito mediante la fede.

Ancora Paolo specifica che la legge non può offrire alcuna giustizia, infatti la legge diviene una

maledizione per l’uomo (versetto 15 “produce l’ira) perché è impossibile per l’uomo praticare

tutta la legge, ma quello è il requisito della legge.

Galati 3:19-25 Perché dunque fu data la legge? Essa fu aggiunta a causa delle trasgressioni,

finché fosse venuta la discendenza a cui era stata fatta la promessa; essa fu promulgata dagli

angeli per mano di un mediatore. 20 Or il mediatore non è mediatore di una sola parte, ma Dio è

uno. 21 La legge è dunque contraria alle promesse di Dio? Così non sia; perché se fosse stata

data una legge capace di dare la vita, allora veramente la giustizia sarebbe venuta dalla legge. 22

Ma la Scrittura ha rinchiuso ogni cosa sotto il peccato, affinché fosse data ai credenti la

promessa mediante la fede di Gesù Cristo. 23 Ora, prima che venisse la fede noi eravamo

custoditi sotto la legge, come rinchiusi, in attesa della fede che doveva essere rivelata. 24 Così la

legge è stata nostro precettore per portarci a Cristo, affinché fossimo giustificati per mezzo della

fede. 25 Ma, venuta la fede, non siamo più sotto un precettore,

adesso come dice il versetto 16, abbiamo questa eredità per la fede posta in Gesù, e per la Sua

Grazia:

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Galati 3:26-29 perché voi tutti siete figli di Dio per mezzo della fede in Cristo Gesù. 27 Poiché voi

tutti che siete stati battezzati in Cristo, vi siete rivestiti di Cristo. 28 Non c’è né Giudeo né Greco,

non c’è né schiavo né libero, non c’è né maschio né femmina, perché tutti siete uno in Cristo

Gesù. 29 Ora, se siete di Cristo, siete dunque progenie d’Abrahamo ed eredi secondo la

promessa.

Romani Capitolo 4 Versetti da 18 a 21

18 Egli, sperando contro ogni speranza, credette per diventare padre di molte nazioni secondo ciò

che gli era stato detto: «Così sarà la tua progenie».

19 E, non essendo affatto debole nella fede, non riguardò al suo corpo già reso come morto

(avendo egli quasi cent’anni), né al grembo già morto di Sara.

20 Neppure dubitò per incredulità riguardo alla promessa di Dio, ma fu fortificato nella fede e

diede gloria a Dio,

21 pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo.

Abrahamo credette in questo, le promesse di Dio fatte a lui, il Vangelo di Gesù Cristo perché lui

aveva la sicurezza, la certezza, fede, che Dio è veritiero e quindi tutto ciò che Lui ha dichiarato era

come già compiuto.

Paolo dice una cosa che superficialmente sembra contraddittoria, dice che Abrahamo sperò contro

ogni speranza e credette. Che cosa significa questo?

Beh, vi sono due tipi di speranza. Speranza che il mondo ha, che è desiderio ma non certezza e poi

c’è la speranza biblica che è basata sulla fede e che nella sua essenza significa certezza,

sicurezza infatti dobbiamo vedere ancora una volta la descrizione di fede.

Ebrei 11:1 Or la fede è certezza di cose che si sperano, dimostrazione di realtà che non si vedono.

Così che Abrahamo, contro ogni speranza che il mondo vedrebbe come una situazione senza

possibilità, un desiderio che rimarrebbe incompiuto, ebbe la certezza e credette invece in ciò che

Dio disse. Ciò che il mondo reputa impossibile è possibile per Dio.

Lui credette in Dio per cui tutto è possibile, in Lui che ha il potere di resuscitare i morti, Colui che

ha il potere di chiamare le cose in esistenza quando ancora non esistono, Colui che rende

l’impossibile possibile.

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Abrahamo sperò in questo Dio, in questa speranza. La parola usata per speranza è elpis

Questa parola non è il tipo di speranza come il mondo spera, qualche cosa in cui veramente non c’è

alcuna sicurezza, poche probabilità, un desiderio che non ha alcuna certezza di avverarsi. No! Elpis

invece vuole dire una aspettativa che è confidente e sicura.

Paolo sta dicendo che Abrahamo credette in cosa Dio promise il che era contro ogni probabilità

ed aspettativa dal punto di vista umano, perché in effetti era umanamente impossibile.

Solo che Abrahamo fu dotato di fede soprannaturale, donata a lui da Dio per grazia, lui credette

Dio, riposò la sua certezza sulla promessa di Dio, con gioiosa aspettativa e con confidenza che Dio

fedelmente avrebbe mantenuto le Sue promesse. Sicuro che come Dio ha dichiarato Dio mantiene.

Dio porterà a compimento con la Sua onnipotenza ogni cosa che dichiara di fare

Abrahamo credette, aveva questo tipo di fede, vera fede, confidenza, aspettativa, certezza,

sicurezza, fiducia in ciò che Dio promise. Questo tipo di fede è forte non debole, non dubbiosa, non

vacillante, dicendo,

Abrahamo non dubitò, fu forte nella sua fede, non vacillò alla promessa di Dio anche se

apparentemente era contraria alla logica umana e contraria alle possibilità naturali ed era

praticamente umanamente impossibile.

Crediamo in Dio in questo modo? Non dovremmo avere nessun dubbio perché appunto Dio è

onnipotente, è fedele ed è veritiero, quello che dice di fare lo farà, infatti è il Suo nome ed è anche il

Suo titolo:

Apocalisse 19:11 Poi vidi il cielo aperto, ed ecco un cavallo bianco, e colui che lo cavalcava si

chiama il Fedele e il Verace; ed egli giudica e guerreggia con giustizia.

Romani Capitolo 4 Versetti da 22 a 25

22 Perciò anche questo gli fu imputato a giustizia.

23 Ora non per lui solo è scritto che questo gli fu imputato,

24 ma anche per noi ai quali sarà imputato, a noi che crediamo in colui che ha risuscitato dai

morti Gesù, nostro Signore,

25 il quale è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra

giustificazione

Questa fede vera e soprannaturale, questa fede che non vacilla perché crede nelle promesse di un

Dio che non vacilla, questa fede fu imputata ad Abramo come giustizia. Questa fede gli è stata

donata come lo è ad ogni persona che ha veramente creduto in Cristo, data a noi da Dio come

dono della Sua grazia, tramite le quali, grazia e fede, Abrahamo ed anche noi abbiamo

ottenuto giustificazione e salvezza

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Tito 3:4 Ma quando la bontà di Dio, nostro Salvatore, e il suo amore per gli uomini sono stati

manifestati,

Tito 3:5 egli ci ha salvati non per opere giuste da noi compiute, ma per la sua misericordia,

mediante il bagno della rigenerazione e del rinnovamento dello Spirito Santo,

Tito 3:6 che egli ha sparso abbondantemente su di noi per mezzo di Cristo Gesù, nostro

Salvatore,

Tito 3:7 affinché, giustificati dalla sua grazia, diventassimo, in speranza, eredi della vita eterna.

E’ la fede in Dio che viene imputata come giustizia, la Sua giustizia fu imputata ad Abrahamo e

verrà imputata anche a noi, Abrahamo come noi del resto siamo stati scelti, eletti, appuntati alla

fede

Paolo usa la parola imputata,la giustizia di Cristo viene imputata con la fede a coloro che esercitano

la fede che Dio gli ha donato, la fede generata dalla grazia, fede soprannaturale in Cristo.

La giustizia di Dio fu imputata ad Abrahamo così come lo è per noi. Lo stesso principio usato da

Dio per lui è lo stesso usato per noi.

2 Corinzi 5:21 Poiché egli ha fatto essere peccato per noi colui che non ha conosciuto peccato,

affinché noi potessimo diventare giustizia di Dio in lui.

Affinché potessimo diventare la giustizia di chi? La nostra? No! Di Dio, in chi e per via di chi?

Cristo Gesù, all’infuori di Lui non esiste nessuna forma di giustizia, è interamente di Dio.

Filippesi 3:9 e di essere trovato in lui non con una giustizia mia, derivante dalla legge, ma con

quella che si ha mediante la fede in Cristo: la giustizia che viene da Dio, basata sulla fede.

La parola Greca usata imputare è logizomai il che vuole dire venire contata ed è un termine usato in

ragioneria che significa letteralmente, stimare, mettere in acconto, in conto, venire contata, messa in

conto, anche saldare un conto.

Mediante la fede in Cristo dunque la giustizia di Dio viene contata a noi ingiusti e siamo resi giusti

in Cristo, tutto questo perché abbiamo creduto in Lui, cioè Dio, il Padre che ha resuscitato Gesù dai

morti.

Romani 10:9-10 poiché se confessi con la tua bocca il Signore Gesù, e credi nel tuo cuore che

Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvato. 10 Col cuore infatti si crede per ottenere giustizia e

con la bocca si fa confessione per ottenere salvezza,

1 Pietro 1:18-21 sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati

dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 19 ma col prezioso sangue di Cristo, come

di Agnello senza difetto e senza macchia, 20 preconosciuto prima della fondazione del mondo,

ma manifestato negli ultimi tempi per voi, 21 che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha

risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio.

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Paolo adesso conclude Romani 4 dichiarando nel versetto 25 che Gesù è stato dato a causa delle

nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione

Gesù è stato dato a causa delle nostre offese. Vi sono altre traduzioni della Bibbia che dichiarano in

questo versetto che Gesù è stato dato o messo a morte. Nel testo originale in Greco la parola dato è

paredóthee dal verbo paradidomi parola che significa arrendere, essere arreso, completamente

abbandonato a qualche cosa o qualcuno, consegnato.

Gesù dunque è stato donato, arreso alla morte dal Padre, questo era il Suo progetto, la Sua

volontà, la Sua opera di redenzione, arrendere, donare il Suo unigenito Figlio poiché Dio ha tanto

amato l’umanità, che ha dato il Suo figlio, lo ha consegnato alla morte a causa delle nostre

offese, dei nostri peccati, per perdonarli. Consegnato a morte per la causa degli eletti, coloro

appuntati alla vita eterna.

E’ stata la volontà del Padre da prima della creazione del mondo consegnare e dare, arrendere il

proprio Figlio per il perdono dei peccati.

I seguenti versi a conferma:

1 Pietro 1:18-21 sapendo che non con cose corruttibili, come argento od oro, siete stati riscattati

dal vostro vano modo di vivere tramandatovi dai padri, 19 ma col prezioso sangue di Cristo, come

di Agnello senza difetto e senza macchia, 20 preconosciuto prima della fondazione del mondo,

ma manifestato negli ultimi tempi per voi, 21 che per mezzo di lui credete in Dio che lo ha

risuscitato dai morti e gli ha dato gloria, affinché la vostra fede e speranza fossero in Dio.

Apocalisse 13:8 E l’adoreranno tutti gli abitanti della terra, i cui nomi non sono scritti nel libro

della vita dell’Agnello, che è stato ucciso fin dalla fondazione del mondo.

Tutto questo per disegno e progetto e volontà del Padre

Così Gesù fu consegnato dal Padre alla morte e si è Lui stesso arreso alla morte per il perdono dei

nostri peccati, la Sua vita in cambio della nostra, il Suo prezioso sangue versato per noi, per

togliere, cancellare definitivamente e permanentemente tutti i nostri peccati e di tutti coloro che

avevano per fede aspettato e creduto la Sua venuta, così che anche i loro peccati potessero essere

cancellati.

Quindi, la vita di Gesù, il Suo prezioso sangue, è stata donata e versato per la completa e totale

remissione di tutti i peccati degli eletti, tutti i peccati, passati, presenti e futuri.

Questo è ciò che significa, che Gesù fu consegnato ed arreso alla morte per le nostre offese, i nostri

peccati. Questo atto di amore supremo ha tolto di mezzo tutti i nostri peccati e ci ha lavati, purificati

dalla colpa, così che per questo atto di amore supremo possiamo avere come dono della grazia di

Dio anche la prossima parte della nostra redenzione Romani 4:25b ed è stato risuscitato per la

nostra giustificazione

Quindi, la resurrezione di Gesù ci giustifica, in altre parole ci rende giusti, accettati e senza colpa

davanti a Dio

La resurrezione di Gesù ha :

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1) Avendo vinto Lui stesso la morte assicura vita eterna a coloro che sono in Cristo e assicura a loro

il favore eterno di Dio GIOVANNI 11:25-26,GIOVANNI 14:19, ROMANI 8:10-11,ROMANI

8:29-34,1 CORINZI 15:22,1 CORINZI 15:50-57, EFESINI 1:13-14,COLOSSESI 3:3,1

GIOVANNI 5:11-13.

2) Confermato che l’opera di Cristo è stata accettata dal Padre e quindi siamo accettati da Dio in Lui

EFESINI 1:5-6, COLOSSESI 3:3, 1 PIETRO 2:4-5, ROMANI 5:18-19.

3) Completato la Sua opera di redenzione dando la VITA spirituale a coloro per cui è morto

ROMANI 8:1-2,ROMANI 8:10-11,1 CORINZI 15:45-49, 2 CORINZI 4:10-11,2 PIETRO 1:3-5.

4) Ha assicurato la venuta dello Spirito Santo per applicare l’opera redentrice di Gesù agli eletti e

dunque rigenerarli per essere giustificati, accettati e resi giusti us GIOVANNI 16:7-11, 1 CORINZI

6:11,2 CORINZI 1:21-22,2 CORINZI 5:17, TITO 3:4-7.

Quindi Gesù è stato consegnato alla morte della croce dal Padre che lo ha anche resuscitato dai

morti, la Sua morte ci ha riscattato dalla schiavitù del peccato e della morte, ci ha tolto la colpa di

tutti i nostri peccati e ci ha lavati, purificati da ogni iniquità ed ha aperto la porta per la Sua

resurrezione che ci ha donato la Sua vita, la Sua natura divina, ci ha resi nuove creature in Se e

mediante di Lui 2 CORINZI 5:17,EFESINI 2:10,2 PIETRO 1:3-5 , e perché Egli vive ed è giusto,

anche noi viviamo e tramite Lui viviamo per la giustizia ROMANI 6:3-11.

Questo atto legale di Dio ci rende giusti e santi in Cristo però anche perché Egli vive per fare

continua intercessione per noi dinnanzi al Padre ed ha il potere di salvarci completamente, noi che

siamo andati a Dio mediante Lui EBREI 7:24-25 perché Egli vive per fare questo.

La Sua vita ci giustifica dinnanzi a Dio. Ricordate, è la Sua giustizia imputata a noi, questo può

essere solo perché Egli è vivente. Se Gesù fosse solo morto e non risuscitato dai morti la nostra fede

sarebbe vana, vana anche perché la giustizia Sua non potrebbe dunque essere imputata a noi 1

CORINZI 15:13-18, saremmo ancora nei nostri peccati.

La Sua resurrezione ci da nuova vita e ci rende giusti nella nostra posizione dinnanzi a Dio, questo

lo otteniamo mediante la fede in ciò che Gesù ha compiuto, la Sua morte e resurrezione e la Sua

signoria ROMANI 10:9-10, mentre è il Suo Spirito che da vita e che applica a noi la natura divina

mediante la rigenerazione, anche la fede che riceviamo per grazia Sua soltanto TITO 3:4-7.

Questo è confermato nel fatto che siamo in Cristo perché siamo stati crocifissi con Lui e se siamo

morti con Lui siamo anche risorti con Lui ed abbiamo dunque nuova vita.

1 Corinzi 1:30 Ed è grazie a lui (Dio) che voi siete in Cristo Gesù, che da Dio è stato fatto per noi

sapienza, giustizia, santificazione e redenzione;

Perché Lui è il Giusto che è salito in cielo e siede alla destra del Padre, questo ci rende in posizione

giusti dinnanzi a Dio perché siamo in Lui ed anche noi siamo seduti con Lui alla destra di Dio.

Questa è la nostra giustificazione eterna. La Scrittura ci rende consapevoli di questi fatti

Efesini 2:4-6 Ma Dio, che è ricco in misericordia, per il suo grande amore con il quale ci ha

amati, 5 anche quando eravamo morti nei falli, ci ha vivificati con Cristo (voi siete salvati per

grazia), 6 e ci ha risuscitati con lui e con lui ci ha fatti sedere nei luoghi celesti in Cristo Gesù,

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Romani 8:31-34 Che diremo dunque circa queste cose? Se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?

32 Certamente colui che non ha risparmiato il suo proprio Figlio, ma lo ha dato per tutti noi,

come non ci donerà anche tutte le cose con lui? 33 Chi accuserà gli eletti di Dio? Dio è colui che

li giustifica. 34 Chi è colui che li condannerà? Cristo è colui che è morto, e inoltre è anche

risuscitato; egli è alla destra di Dio, ed anche intercede per noi.

Questo ci da una immagine abbastanza dettagliata di ciò che la resurrezione di Gesù ha fatto per noi

per quanto riguarda la nostra giustificazione e renderci giusti dinanzi a Dio