La gestione del prezzo: modelli concettuali e applicazioni
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MUMM - Università "La Sapienza", Roma, 28-29 aprile 2011 1
LA GESTIONE DEL PREZZO: MODELLI CONCETTUALI E
APPLICAZIONI
Gaetano “Nino” Miceli
MUMM - Università "La Sapienza", Roma, 28-29 aprile 2011 2
AGENDA
•Il prezzo quale leva critica di marketing
•Differenziazione e sensibilità al prezzo
•Politiche di pricing
•Gli orientamenti e i metodi per la definizione del
prezzo
•Il caso Milazzo
•Il caso Tyring
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Profitti = (Prezzi * Quantità) – [Costi Fissi + (Costi Variabili unitari * Quantità)]
LA PRIORITÀ LOGICA DEL PREZZO
Azione diretta e immediata sui margini e quindi sui risultati economico-reddituali
In media: -1% prezzo=-12% utile netto
Il marketing mix:
- Prodotto
- Comunicazione
- Distribuzione
- Prezzo
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LA PRIORITÀ LOGICA DEL PREZZO
ImpresaIncremento di
PrezzoIncremento del profitto netto
Coca-Cola 1% 6.4%
Fuji 1% 16.7%
Nestlé 1% 17.5%
Ford 1% 26.0%
Philips 1% 28.7%
Effetto di un incremento percentuale del prezzo
Fonte: Garda R., Marn N., (1993), “Price Wars”, Mc Kinsey Quarterly, 3: 87-100
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DIFFERENZIAZIONE E SENSIBILITÀ AL PREZZO
L’elasticità della domanda al prezzo segnala la sensibilità deiconsumatori, in termini di quantità acquistate, alle variazioni delprezzo.
In termini analitici, esprime la derivata della funzione (quindil’inclinazione della relativa curva) che lega le quantità vendute delprodotto “x” al prezzo dello stesso prodotto.
In generale, per prodotti indifferenziati la domanda saràcaratterizzata da una forte elasticità, mentre per prodottidifferenziati la domanda sarà tendenzialmente anelastica.
q
p
p
q
p/p
q/q
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LIVELLO DISCREZIONALE DI MANOVRA DEL PREZZO
Differenziazione del Prodotto
Sensibilità al Prezzo
Medio
Value Communication & Segmentation
Ridotto
Discount Pricing
Elevato
Premium Pricing
Elevata
Contenuta
Contenuta Elevata
Medio
Value Segmentation & Differentiation
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POLITICHE DI PRICING
• Discriminazione del prezzo e sconti
• Bundling e unbundling
• New product pricing
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DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO
Per discriminazione dei prodotti si intende l’opportunità di
differenziare prezzi e prodotti al fine di “sfruttare” la differenza
nel valore economico percepito nell’offerta e, quindi, le diverse
elasticità della domanda al prezzo
Basata sul prezzo: prodotto identico – prezzi differenti
Basata sul prodotto: prezzo identico – prodotti differenti
Condizioni necessarie
• devono esistere mercati o segmenti di mercato caratterizzati da
domande con differente elasticità rispetto al prezzo
• tali mercati o segmenti devono essere nettamente separabili
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DISCRIMINAZIONE DEL PREZZO
Le forme più note di discriminazione dei prezzi
1. secondo la destinazione del prodotto
2. secondo le caratteristiche commerciali dell’acquirente
3. secondo i volumi d’acquisto
4. in funzione del tempo (momento-stagione)
5. secondo le caratteristiche psico-socio-demografiche
6. in funzione della durata della relazione
7. secondo le zone geografiche
8. “flessibile” o per auto-segmentazione della domanda
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Consiste nell’offerta di prodotti “a pacchetto” (in bundle) offerti ad un
unico prezzo
BUNDLING
• Rappresenta lo strumento ideale per realizzare la differenziazione del prezzo
conseguente alla segmentazione value-based
• Riduce la paragonabilità delle offerte e dei prezzi
• Consente di ridurre la complessità gestionale/realizzare economie di scala e di
scopo
• Valorizza la fiducia (conduce al cross selling)
• Consente di vendere prodotti “lenti”
• Facilita l’autosegmentazione dei clienti
Condizioni necessarie
• L’utilità del bundle deve essere maggiore della somma delle utilità dei
singole componenti
• I componenti devono essere complementari (non sostituti)
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UNBUNDLING
Offre ai clienti maturi la possibilità di personalizzare il proprio bundle (in
una logica di reverse marketing)
Consiste nel frammentare il bundle nei differenti componenti e nel
prezzare separatamente i singoli componenti
È una strategia di autosegmentazione (versioning)
Consente di adottare politiche di “educazione” del cliente e di
successivo trading up
Sostiene politiche di “trasparenza” dell’offerta
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NEW PRODUCT PRICING
Prodotti ad elevato contenuto intrinseco di novità (differenziati)
Bassa elasticità della domanda
Possibilità di recuperare rapidamente i capitali investiti
Presenza di segmenti di mercato con diversa sensibilità al prezzo
Non vi sono significative economie di dimensione (scala/esperienza/scopo)
Esiste una forte relazione prezzo/qualità
Possibilità di adattare il prezzo
Scrematura
Penetrazione
Elevata elasticità della domanda
Prodotti ampiamente noti ai consumatori
Elevato numero di concorrenti diretti e indiretti e basse barriere all’entrata di nuovi concorrenti
Concreta possibilità di raggiungere economie di scala statiche e dinamiche
Obiettivi di leadership di quota di mercato da raggiungere in tempi brevi
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P
Domanda:Valore percepito e Sacrificio sostenuto
Concorrenza:Differenziazione e valore competitivo
Impresa:Struttura dei Costi e sostenibilità interna
NELLE ECONOMIE DELLA COMPETIZIONE
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LE TRE FACCE DEL PRICING
P
Orientamentoalla Domanda
Orientamentoalla Concorrenza
Orientamentoai Costi
Margini di Manovra Discrezionali e Impatto sulla Posizione Competitiva
Margini di Manovra Economici
e Impatto sulla Sostenibilità delle
Dinamiche Competitive
Margini di Manovra Offensiva/Difensiva
e Impatto sulla Vulnerabilità
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METODI E TECNICHE PER LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO DI VENDITA
Orientamento ai costi
• Direct costing (mark-up)• Cost-plus pricing (full costing) e profitto obiettivo• Prezzi differenziali
Orientamento alla concorrenza
• Analisi strutturali: Elasticità incrociata e price band• Mappe percettive• Scenari e reazioni competitive
Orientamento alla domanda
• EVC• Fishbein• Conjoint analysis
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Orientamento ai costi
• È fondamentale per la misura dei margini: economici e competitivi(manovra e vulnerabilità)
• È critico per valutare gli investimenti in differenziazione e le alternativedi rigenerazione del vantaggio competitivo
Orientamento alla concorrenza
• È centrale nel caso di ridotta differenziazione competitiva (il cliente siconcentra sul prezzo)
• È critico nell’ipotesi di comportamenti offensivi (analisi della reattività edella vulnerabilità dei concorrenti)
• Serve a evitare manovre competitive di breve respiro
Orientamento alla domanda
• Il valore per il cliente è il driver dei processi di scambio• Il valore per il cliente determina lo sviluppo della sequenza “ideale”:
soddisfazione/fiducia/ fedeltà• Il valore per il cliente è alla base dei processi di segmentazione
COMPLEMENTARITÀ DEGLI ORIENTAMENTI
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Obiettivi d’impresa
LA LOGICA DELLA PRICING ROOM
COSTI (PAVIMENTO)
DOMANDA (Valore per il cliente)
(SOFFITTO)
Area di discrezionalitàPrezzo finale
Prezzi attesi
Concorrenza
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ORIENTAMENTO AI COSTI
Mark up sui costi diretti (ricarico percentuale)
Prezzo = Cd *(1 + X)
Cd = costo diretto di prodottoX = ricarico in decimali
Si utilizza per semplicità di calcolo
Si fonda su sistemi di direct costing
È critico determinare la percentuale di ricarico:- deve coprire i costi indiretti- deve assicurare margini (lordi e netti - ossia reddito)- si basa su stime delle quantità vendute- deve sintetizzare obiettivi di marketing e competitivi
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Utile atteso sui costi pieni (cost-plus pricing), con profitto
obiettivo
P = CF + [CV *(Q)] + rCI Q
CV = costi variabili unitariCF = costi fissi
Q = fatturato a volume previstorCI = ritorno atteso sul Capitale Investito (o profitto)
La determinazione del prezzo si fonda sull’analisicosti-volumi-risultati
ORIENTAMENTO AI COSTI
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Caso speciale: prezzo determinato sulla base dei costidifferenziali
In condizioni “speciali” il prezzo di vendita può esseredeterminato con l’obiettivo di coprire i soli costi differenziali,ossia i costi incrementali da sostenere per produrre e vendereuna specifica quantità aggiuntiva
Si applica: Nei casi di capacità produttiva insatura Nei casi di sunk cost della struttura Nei casi di separazione dei mercati
E’ fondamentale evitare che fra i segmenti di mercato cheacquistano a prezzo “pieno” e quelli ai quali viene offerto ilprezzo “speciale” (differenziale) possano verificarsi fenomeni diarbitraggio fisico o informativo
ORIENTAMENTO AI COSTI
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ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
Strategie:
• Imitativo-passivo: price maker sul mercato, mercati
controllati, consuetudini di prezzo
• Imitativo-comparativo: comparazione del valore offerto al
mercato dall’impresa rispetto ai prodotti concorrenti
• Offensivo-Difensivo: scenari e reazioni dei concorrenti
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ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
L’elasticità incrociata: la sensibilità della domanda di un’impresaa variazioni dei prezzi dei concorrenti
A
B
B
Aincrociata
q
p
p
q
Analisi dell’elasticità della domanda al prezzo e dell’elasticitàincrociata: grado di interdipendenza competitiva
Analisi e modelli statistici
BB
AAincrociata
p/p
q/q
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ANALISI STRUTTURALI
tktktt xxy ....110
yt = vendite al tempo t
xit = strumento di marketing i al tempo t
= effetto dello strumento di marketing i al tempo t
i
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Case Number
6561575349454137332925211713951
Va
lue
Pri
ce
of V
erh
ou
ten
1.6
1.5
1.4
1.3
1.2
1.1
1.0
.9
Case Number
6561575349454137332925211713951
Va
lue
Sa
les o
f V
erh
ou
ten
500
400
300
200
100
0
Effetto = -0.92
ANALISI STRUTTURALI
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tt5t4Vt3Dt2Vt1Vt HTempDPPS
ANALISI STRUTTURALI
Coefficientsa
809.005 84.075 9.622 .000
-486.044 29.077 -.911 -16.716 .000
14.934 49.406 .016 .302 .763
13.548 112.279 .007 .121 .904
-.383 .580 -.037 -.661 .511
-10.122 11.916 -.048 -.849 .399
(Constant)
Price Verhouten
Price Droste
Display Verhouten
Temperature
Holiday
Model
1
B Std. Error
Unstandardized Coefficients
Beta
Standardized
Coeffic ients
t p-value
Dependent Variable: Sales of Verhoutena.
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Coefficientsa
6.127 .261 23.492 .000
-3.237 .273 -.811 -11.839 .000
-.514 .549 -.062 -.936 .353
1.146 .834 .093 1.374 .174
-.007 .004 -.106 -1.510 .136
-.100 .089 -.080 -1.122 .266
(Constant)
Ln Price Verhouten
Ln Price Droste
Display Verhouten
Temperature
Holiday
Model
1
B Std. Error
Unstandardized Coeff icients
Beta
Standardized
Coeff icients
t p-value
Dependent Variable: Ln Sales Verhoutena.
tttVtDtVtVt HTempDPPS 54321 lnlnln
ANALISI STRUTTURALI
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Frequenze
0 90 95 100 105 110 115
Price ratio
La Price band
ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
Distribuzione simmetrica
Distribuzione leptokurtica (picco di frequenze)
Distribuzione platikurtica (frequenze molto sparse)
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ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
Leggerezza
EfficaciaAltaBassa
Elevata
Bassa
Moment
Cibalgina
Aulin
Aspirina
Alka Seltzer
Le mappe percettive
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ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
Scenari e reazioni competitive: valutazione delle variazioniminime di quantità vendute al variare del prezzo
Riduzione di prezzo: aumento minimo delle quantità venduteper mantenere inalterata la contribuzione al profitto
prezzo%%MDC
prezzo%
Aumento di prezzo: riduzione accettabile delle quantitàvendute per mantenere inalterata la contribuzione al profitto
prezzo%%MDC
prezzo%
MDC (margine di contribuzione): prezzo – costo variabile unitario
MDC %: MDC / prezzo
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ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
Riduzione di prezzo: aumento minimo delle quantità venduteper mantenere inalterata la contribuzione al profitto
prezzo%%MDC
prezzo%
Riduzione % del prezzo
Margine di contribuzione %
10 20 30 40
1 11,11% 5,26% 3,45% 2,56%
5 100,00% 33,33% 20,00% 14,29%
10 --- 1,00% 50,00% 33,33%
20 --- --- 200,00% 100,00%
Aumento minimi percentuali
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Aumento di prezzo: riduzione accettabile delle quantità venduteper mantenere inalterata la contribuzione al profitto
prezzo%%MDC
prezzo%
ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
Aumento % del prezzo
Margine di contribuzione %
10 20 30 40
1 9,09% 4,76% 3,23% 2,44%
5 33,33% 20,00% 14,29% 11,11%
10 50,00% 33,33% 25,00% 20,00%
20 66,67% 50,00% 40,00% 33,33%
Diminuzioni massime percentuali
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ORIENTAMENTO ALLA CONCORRENZA
Scenari e reazioni competitive
- Ipotesi ottimistica, pessimistica, status-quo
- Valore atteso delle ipotesi: sommatoria dei valori degli eventimoltiplicati per la probabilità che si verifichino
Esempio evento A = profitto di 100, probabilità che si verifichi 60%evento B = perdita di 70, probabilità che si verifichi 40%Valore atteso = (100*0,60) + (-70*0,40) = 32
- Stima della reattività dei concorrenti
A
1t
A
t
B
1t
B
1t
PP
PP
Reattività di B rispetto ad A =