La Divina Commedia

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La Divina Commedia. Buio d'inferno e di notte privata d'ogne pianeto, sotto pover cielo, 3 quant'esser può di nuvol tenebrata, non fece al viso mio sì grosso velo come quel fummo ch'ivi ci coperse, 6 né a sentir di così aspro pelo, che l'occhio stare aperto non sofferse; - PowerPoint PPT Presentation

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

Buio d'inferno e di notte privataBuio d'inferno e di notte privatad'ogne pianeto, sotto pover cielo,d'ogne pianeto, sotto pover cielo,3 quant'esser può di nuvol 3 quant'esser può di nuvol

tenebrata,tenebrata,

non fece al viso mio sì grosso velonon fece al viso mio sì grosso velo come quel fummo ch'ivi ci come quel fummo ch'ivi ci

coperse,coperse,6 né a sentir di così aspro pelo,6 né a sentir di così aspro pelo,

che l'occhio stare aperto non che l'occhio stare aperto non sofferse;sofferse;

onde la scorta mia saputa e fidaonde la scorta mia saputa e fida9 mi s'accostò e l'omero m'offerse.9 mi s'accostò e l'omero m'offerse.

Sì come cieco va dietro a sua guidaSì come cieco va dietro a sua guidaper non smarrirsi e per non dar di per non smarrirsi e per non dar di

cozzocozzo12 in cosa che 'l molesti, o forse 12 in cosa che 'l molesti, o forse

ancida,ancida,

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

m'andava io per l'aere amaro e m'andava io per l'aere amaro e sozzo,sozzo,

ascoltando il mio duca che ascoltando il mio duca che dicevadiceva

15 pur: «Guarda che da me tu15 pur: «Guarda che da me tunon sia mozzo». non sia mozzo».

Io sentia voci, e ciascuna parevaIo sentia voci, e ciascuna parevapregar per pace e per pregar per pace e per

misericordiamisericordia18 l'Agnel di Dio che le peccata 18 l'Agnel di Dio che le peccata

leva leva

Pur 'Pur 'Agnus Dei Agnus Dei ' eran le loro ' eran le loro essordia;essordia;

una parola in tutte era e un una parola in tutte era e un modo,modo,

21 sì che parea tra esse ogne 21 sì che parea tra esse ogne concordia.concordia.

Quei sono spirti, maestro, Quei sono spirti, maestro, ch'i' odo?»,ch'i' odo?»,

diss'io. Ed elli a me: «Tu vero diss'io. Ed elli a me: «Tu vero apprendi,apprendi,

24 e d'iracundia van solvendo 24 e d'iracundia van solvendo il nodo».il nodo».

«Or tu chi se' che 'l nostro «Or tu chi se' che 'l nostro fummo fendi,fummo fendi,

e di noi parli pur come se tuee di noi parli pur come se tue  27 partissi ancor lo tempo 27 partissi ancor lo tempo

per calendi?»per calendi?»

Così per una voce detto fue;Così per una voce detto fue; onde 'l maestro mio disse: onde 'l maestro mio disse:

«Rispondi,«Rispondi,30 e domanda se quinci si va 30 e domanda se quinci si va

sùe».sùe».

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

E E io: «O creatura che ti mondiio: «O creatura che ti mondi    per tornar bella a colui che ti per tornar bella a colui che ti

fece,fece,  33 maraviglia udirai, se mi 33 maraviglia udirai, se mi

secondi».secondi».

«Io ti seguiterò quanto mi lece»,«Io ti seguiterò quanto mi lece»,  rispuose; «e se veder fummo   rispuose; «e se veder fummo non lascia,non lascia,

36 l'udir ci terrà giunti in quella 36 l'udir ci terrà giunti in quella vece».vece».

Allora incominciai: «Con quella Allora incominciai: «Con quella fasciafascia

che la morte dissolve men vo che la morte dissolve men vo suso,suso,

  39 e venni qui per l'infernale 39 e venni qui per l'infernale ambascia.ambascia.

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

E se Dio m'ha in sua grazia E se Dio m'ha in sua grazia rinchiuso,rinchiuso,

tanto che vuol ch'i' veggia la sua tanto che vuol ch'i' veggia la sua cortecorte

42 per modo tutto fuor del moderno 42 per modo tutto fuor del moderno uso,uso,           

    non mi celar chi fosti anzi la morte,non mi celar chi fosti anzi la morte,ma dilmi, e dimmi s'i' vo bene al ma dilmi, e dimmi s'i' vo bene al

varco;varco;45 e tue parole fier le nostre scorte».45 e tue parole fier le nostre scorte».

Lombardo fui, e fu' chiamato Marco;Lombardo fui, e fu' chiamato Marco;del mondo seppi, e quel valore amadel mondo seppi, e quel valore ama48 al quale ha or ciascun disteso 48 al quale ha or ciascun disteso

l'arco.l'arco.

Per montar sù dirittamente vai».Per montar sù dirittamente vai».Così rispuose, e soggiunse: «I' ti Così rispuose, e soggiunse: «I' ti

pregoprego51 che per me prieghi quando sù 51 che per me prieghi quando sù

sarai».sarai».

E E io a lui: «Per fede mi ti legoio a lui: «Per fede mi ti lego di far ciò che mi chiedi; ma io di far ciò che mi chiedi; ma io

scoppioscoppio54 dentro ad un dubbio, s'io non me 54 dentro ad un dubbio, s'io non me

ne spiego ne spiego

Prima era scempio, e ora è fatto Prima era scempio, e ora è fatto doppiodoppio

ne la sentenza tua, che mi fa certne la sentenza tua, che mi fa cert  57 qui, e altrove, quello ov'io 57 qui, e altrove, quello ov'io

l'accoppio l'accoppio

Lo mondo è ben così tutto disertoLo mondo è ben così tutto diserto d'ogne virtute, come tu mi sone,d'ogne virtute, come tu mi sone,  60 e di malizia gravido e coverto;60 e di malizia gravido e coverto;

ma priego che m'addite la cagione,ma priego che m'addite la cagione,sì ch'i' la veggia e ch'i' la mostri sì ch'i' la veggia e ch'i' la mostri

altrui;altrui;  63 ché nel cielo uno, e un qua giù 63 ché nel cielo uno, e un qua giù

la ponela pone

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

Alto sospir, che duolo strinse in Alto sospir, che duolo strinse in «uhi!»,«uhi!»,

mise fuor prima; e poi mise fuor prima; e poi cominciò: «cominciò: «Frate,Frate,

  66 lo mondo è cieco, e tu vien 66 lo mondo è cieco, e tu vien ben da lui.ben da lui.

Voi che vivete ogne cagion Voi che vivete ogne cagion recaterecate

pur suso al cielo, pur come se pur suso al cielo, pur come se tuttotutto

69 movesse seco di necessitate.69 movesse seco di necessitate.

Se così fosse, in voi fora Se così fosse, in voi fora distruttodistrutto

libero arbitrio, e non fora libero arbitrio, e non fora giustiziagiustizia

72 per ben letizia, e per male 72 per ben letizia, e per male aver lutto.aver lutto.

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

Lo cielo i vostri movimenti inizia;Lo cielo i vostri movimenti inizia;non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l non dico tutti, ma, posto ch'i' 'l

dica,dica,  75 lume v'è dato a bene e a malizia,75 lume v'è dato a bene e a malizia,

libero voler; che, se faticalibero voler; che, se fatica ne le prime battaglie col ciel dura,ne le prime battaglie col ciel dura,78 poi vince tutto, se ben si notrica.78 poi vince tutto, se ben si notrica.

A maggior forza e a miglior naturaA maggior forza e a miglior natura liberi soggiacete; e quella crialiberi soggiacete; e quella cria81 la mente in voi, che 'l ciel non ha 81 la mente in voi, che 'l ciel non ha

in sua cura.in sua cura. Però, se 'l mondo presente disvia,Però, se 'l mondo presente disvia, in voi è la cagione, in voi si in voi è la cagione, in voi si

cheggia;cheggia;  84 e io te ne sarò or vera spia.84 e io te ne sarò or vera spia.

Esce di mano a lui che la vagheggiaEsce di mano a lui che la vagheggiaprima che sia, a guisa di fanciullaprima che sia, a guisa di fanciulla  87 che piangendo e ridendo 87 che piangendo e ridendo

pargoleggia,pargoleggia,

l'anima semplicetta che sa nulla,l'anima semplicetta che sa nulla,salvo che, mossa da lieto fattore,salvo che, mossa da lieto fattore,90 volontier torna a ciò che la 90 volontier torna a ciò che la

trastulla.trastulla.

Di picciol bene in pria sente sapore;Di picciol bene in pria sente sapore;    quivi s'inganna, e dietro ad esso quivi s'inganna, e dietro ad esso

corre,corre,  93 se guida o fren non torce suo 93 se guida o fren non torce suo

amore.amore.

Onde convenne legge per fren Onde convenne legge per fren porre;porre;

convenne rege aver che discernesseconvenne rege aver che discernesse96 de la vera cittade almen la torre.96 de la vera cittade almen la torre.

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

Le leggi son, ma chi pon mano ad Le leggi son, ma chi pon mano ad esse?esse?

Nullo, però che 'l pastor che Nullo, però che 'l pastor che procedeprocede,,

  99 rugumar può, ma non ha 99 rugumar può, ma non ha l'unghie fesse;l'unghie fesse;

per che la gente, che sua guida per che la gente, che sua guida vedevede

pur a quel ben fedire ond'ella è pur a quel ben fedire ond'ella è ghiotta,ghiotta,

102 di quel si pasce, e più oltre 102 di quel si pasce, e più oltre non chiede.non chiede.

Ben puoi veder che la mala Ben puoi veder che la mala condottacondotta

è la cagion che 'l mondo ha fatto è la cagion che 'l mondo ha fatto reo,reo,

105 e non natura che 'n voi sia 105 e non natura che 'n voi sia corrotta.corrotta.

Nullo – nessuno.;Nullo – nessuno.; perché l’ufficio dell’imperatore è di fatto vacante; e il pastore, il pontefice, che procede, va innanzi al gregge e lo guida, ormai solo (avendo usurpato anche il governo temporale), possiede bensì la retta cognizione della legge divina, ma non distingue, come dovrebbe il bene del male e, mostrandosi avido dei beni mondani, dá il malo esempio agli altri uomini(Sapegno – nota al canto XVI)

L’umanità segue la sua guida guida spirituale, il papa, nella ricerca dei beni materiali, dimenticando i beni celesti(Mineo et alii –nota ai vv 100-102)

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

Soleva Roma, che 'l buon mondo Soleva Roma, che 'l buon mondo feofeo

due soli aver, che l'una e l'altra due soli aver, che l'una e l'altra stradastrada

108 facean vedere, e del mondo e 108 facean vedere, e del mondo e di Deo.di Deo.

L'un l'altro ha spento; ed èL'un l'altro ha spento; ed ègiunta la spadagiunta la spada col pasturale, e l'un con l'altro col pasturale, e l'un con l'altro

insiemeinsieme111 per viva forza mal convien 111 per viva forza mal convien

che vada;che vada;

però che, giunti, l'un l'altro non però che, giunti, l'un l'altro non teme:teme:

se non mi credi, pon mente a la se non mi credi, pon mente a la spiga,spiga,

114 ch'ogn'erba si conosce per lo 114 ch'ogn'erba si conosce per lo seme.seme.

La teoria dei due soliLa teoria dei due soliSecondo Dante, Dio ha destinato Secondo Dante, Dio ha destinato

all’uomo due guide, una all’uomo due guide, una spirituale, nella persona del spirituale, nella persona del pontefice, per guidarlo alla pontefice, per guidarlo alla felicità eterna, ed una felicità eterna, ed una temporale, che lo indirizzi alla temporale, che lo indirizzi alla vita terrena. Le due autorità vita terrena. Le due autorità ricevono direttamente da Dio il ricevono direttamente da Dio il loro dovere e devono essere loro dovere e devono essere indipendenti l’una dell’altra, pur indipendenti l’una dell’altra, pur operando per fini che si operando per fini che si integrano. Sono come due soli, integrano. Sono come due soli, splendenti emtrambi di luce splendenti emtrambi di luce propria e non come il sole e la propria e non come il sole e la luna, secondo affermano i luna, secondo affermano i teologi medievali, i quali, teologi medievali, i quali, identificano il sole nel pontefice identificano il sole nel pontefice e la luna, che gode di luce e la luna, che gode di luce riflessa, nell’imperatore. riflessa, nell’imperatore. Quest’ultimo, secondo Dante, Quest’ultimo, secondo Dante, deve essere come um figlio nei deve essere come um figlio nei confronti del padre.confronti del padre.

Sanguinetti (1985)Sanguinetti (1985)

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

In sul paese ch'Adice e Po riga,In sul paese ch'Adice e Po riga, solea valore e cortesia trovarsi,solea valore e cortesia trovarsi,117 prima che Federigo avesse briga;117 prima che Federigo avesse briga;

or può sicuramente indi passarsior può sicuramente indi passarsiper qualunque lasciasse, per vergognaper qualunque lasciasse, per vergogna120 di ragionar coi buoni o 120 di ragionar coi buoni o

d'appressarsi.d'appressarsi.

Ben v'èn tre vecchi ancora inBen v'èn tre vecchi ancora incui rampognacui rampogna l'antica età la nova, e par lor tardol'antica età la nova, e par lor tardo123 che Dio a miglior vita li ripogna:123 che Dio a miglior vita li ripogna:

Currado da Palazzo e 'l buon GherardoCurrado da Palazzo e 'l buon Gherardoe Guido da Castel, che mei si nomae Guido da Castel, che mei si noma26 francescamente, il semplice 26 francescamente, il semplice

Lombardo.Lombardo.

Dì oggimai che la Chiesa di Roma,Dì oggimai che la Chiesa di Roma, per confondere in sé due reggimenti,per confondere in sé due reggimenti,129 cade nel fango, e sé brutta e la 129 cade nel fango, e sé brutta e la

soma».soma».

«O Marco mio», diss'io, «bene «O Marco mio», diss'io, «bene argomentiargomenti

e or discerno perché dal retaggioe or discerno perché dal retaggio132 li figli di Levì furono essenti.132 li figli di Levì furono essenti.

Ma qual Gherardo è quel che tu per Ma qual Gherardo è quel che tu per saggiosaggio

di' ch'è rimaso de la gente spenta,di' ch'è rimaso de la gente spenta,135 in rimprovèro del secol 135 in rimprovèro del secol

selvaggio?»selvaggio?»

O tuo parlar m'inganna, o el mi O tuo parlar m'inganna, o el mi tenta»tenta»

rispuose a me; «ché, parlandomi rispuose a me; «ché, parlandomi tosco,tosco,

138 par che del buon Gherardo nulla 138 par che del buon Gherardo nulla senta.senta.

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

Per altro sopranome io nol Per altro sopranome io nol conosco,conosco,

s'io nol togliessi da sua figlia s'io nol togliessi da sua figlia Gaia.Gaia.

141 Dio sia con voi, ché più 141 Dio sia con voi, ché più non vegno vosco.non vegno vosco.

Vedi l'albor che per lo fummo Vedi l'albor che per lo fummo raiaraia

già biancheggiare, e me già biancheggiare, e me convien partirmiconvien partirmi

(l'angelo è ivi) prima ch'io li (l'angelo è ivi) prima ch'io li paia».paia».

145 Così tornò, e più non 145 Così tornò, e più non volle udirmi.volle udirmi.

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Marco LombardoMarco Lombardo

Sapegno – introdução ao Canto XVI (p.171)Sapegno – introdução ao Canto XVI (p.171)““personaggio senza volto [perché Dante à avvolto da una nebbia così fitta personaggio senza volto [perché Dante à avvolto da una nebbia così fitta

che non riesce a vedere nessuno] e quase senza storia, distinguibille che non riesce a vedere nessuno] e quase senza storia, distinguibille tutt’al più per certa asciuttezza e concisione del discorrere sempre tutt’al più per certa asciuttezza e concisione del discorrere sempre dignitoso e alto; non figura autonoma, ma portavoce della dottrina dignitoso e alto; non figura autonoma, ma portavoce della dottrina etico-politica dello scrittore”.etico-politica dello scrittore”.

Il discorso di Marco si può distinguere in tre parti: Il discorso di Marco si può distinguere in tre parti: 1. pone una premessa filosofica generale: l’uomo è dotato di

libero arbitrio; dall’ uomo dunque e non dall’ influsso degli astri, dipende l’attuale corruzione dei costumi.

2. svolge la dottrina del governo dell’umanità , secondo i prindipi argomentati ne 4º libro del Convivio e poi nel terzo della Monarchia: all’uomo, perché apprendesse a distinguere fra i veri e i falsi beni, furono dati da Dio due guide, una per la vista temporale e una per quella spirituale [ma ora il primo a dare esempio è il più corrotto = il papa];

3. introduce l’esempio della decadenza morale dell’Alta Italia.

Il punto essenziale del ragionamento (l’ordine mondano è guasto perché si Il punto essenziale del ragionamento (l’ordine mondano è guasto perché si svia dal modello divino a cui dovrebbe conformarsi).svia dal modello divino a cui dovrebbe conformarsi).

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Purgatorio Purgatorio canto XVIcanto XVI

commenticommenti

Anche sotto il profilo stilistico, oltre che per quel Anche sotto il profilo stilistico, oltre che per quel che afferisce alla concezione politica, il canto che afferisce alla concezione politica, il canto di Marco Lombardo può essere assunto a di Marco Lombardo può essere assunto a prova della unitarietà stilistica del poema: prova della unitarietà stilistica del poema: canto centrale nella seconda cantica, e di canto centrale nella seconda cantica, e di conseguenza canto centrale, il cinquantesimo conseguenza canto centrale, il cinquantesimo dei cento della dei cento della CommediaCommedia: un canto in cui : un canto in cui ritorna l'immagine del ritorna l'immagine del buio d'infernobuio d'inferno e si e si anticipa, come in molti altri, il tema della anticipa, come in molti altri, il tema della beatitudine celeste nella preghiera. beatitudine celeste nella preghiera. (Petrocchi)(Petrocchi)

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SCHEDA CRITICASCHEDA CRITICA

L’immagine iniziale evoca una L’immagine iniziale evoca una nottenotte ottenebrata, ottenebrata, anzi “privata” degli astri; così è divenuto il anzi “privata” degli astri; così è divenuto il mondo privato dei “due soli” e perciò “cieco”.mondo privato dei “due soli” e perciò “cieco”.

Dante stesso viene dal mondo ed è irretito Dante stesso viene dal mondo ed è irretito dall’errore... se nella accezione letterale il dall’errore... se nella accezione letterale il fumo indica l’ottenebramento dell’ira, nella fumo indica l’ottenebramento dell’ira, nella sua valenza metaforica, lo aveva suggerito il sua valenza metaforica, lo aveva suggerito il Mazzamuto, richiama il buio sceso sul mondo Mazzamuto, richiama il buio sceso sul mondo in seguito ad una gravissima crisi religiosa e in seguito ad una gravissima crisi religiosa e politica.politica.

Da Mineo et alii Da Mineo et alii LLa Divina Commedia - testi, strumenti, percorsia Divina Commedia - testi, strumenti, percorsi. . Palumbo, 1999.Palumbo, 1999. p. 319p. 319

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PurgatorioPurgatorio

Uscito dal fumo e dalle Uscito dal fumo e dalle tenebre che avolgono tenebre che avolgono gli iracondi, Dante, gli iracondi, Dante, nuovamente immerso in nuovamente immerso in estatico rapimento, estatico rapimento, contempla esempi di ira contempla esempi di ira punita, ritratti con un punita, ritratti con un vivacissimo gusto vivacissimo gusto scenografico e scenografico e spettacolare. spettacolare. Obbedienti all’invito Obbedienti all’invito dell’angelo della pace, i dell’angelo della pace, i deu pellegrini salgono deu pellegrini salgono poi verso il quarto poi verso il quarto girone e, giunti al girone e, giunti al termino della scala termino della scala sostano a riposare.sostano a riposare.

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PurgatorioPurgatorio

Virgilio fa un discorso sulla Virgilio fa un discorso sulla natura dell’amore e sul natura dell’amore e sul libero arbitrio.libero arbitrio.

La classificazione delle La classificazione delle anime nel Purgatorio anime nel Purgatorio non si fonda, come non si fonda, come quella dei dannati, sulle quella dei dannati, sulle colpe effetivamente colpe effetivamente commesse, ma sulle commesse, ma sulle tendenze peccaminose, e tendenze peccaminose, e viene quindi dedotta sul viene quindi dedotta sul fondamento di fondamento di un’indagine psicologica: un’indagine psicologica: l’analisi del concetto l’analisi del concetto d’amore, principio di d’amore, principio di ogni virtù e di ogni vizio.ogni virtù e di ogni vizio.

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PurgatorioPurgatorio

Lo schema del ragionamento si può così Lo schema del ragionamento si può così riassumere:riassumere:

L’amore , cge è in ogni creatura , come L’amore , cge è in ogni creatura , come nel Creatore, si distingue nel Creatore, si distingue in amore in amore naturale e amore d’elezionenaturale e amore d’elezione.. Il primo, Il primo, in quanto è istintivo, non può mai errare in quanto è istintivo, non può mai errare e non comporta responsabilità di chi e non comporta responsabilità di chi agisce. L’amore d’elezione invece, nel agisce. L’amore d’elezione invece, nel quale intervengono l’intelligenza e la quale intervengono l’intelligenza e la volontá dell’agente, può errare in tre volontá dell’agente, può errare in tre modi:modi:

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PurgatorioPurgatorio

1.1. Per malo obiettoPer malo obietto

In quanto cioè si rivolge al In quanto cioè si rivolge al male, e precisamente a male, e precisamente a desiderare il male del desiderare il male del prossimo (superbia, prossimo (superbia, invidia, ira)invidia, ira)

2. Per poco di vigore2. Per poco di vigore

In quanto porta tiepidezza In quanto porta tiepidezza e negligenza e negligenza nell’amore del vero nell’amore del vero bene, che è Dio bene, che è Dio (accidia)(accidia)

3. Per troppo vigore3. Per troppo vigore

In quanto ama senza In quanto ama senza misura i beni finiti e misura i beni finiti e imperfetti (avarizia, imperfetti (avarizia, gola, lussuria).gola, lussuria).

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PurgatorioPurgatorio

GLI AVARI E I PRODIGHI GLI AVARI E I PRODIGHI canti XIX a XXII. canti XIX a XXII.Questi giacciono bocconi a terra legati nei piedi e Questi giacciono bocconi a terra legati nei piedi e

nelle mani. Dante parla Con Adriano V (canto nelle mani. Dante parla Con Adriano V (canto XIX) e Ugo Capeto (cantoXX). Improvvisamente XIX) e Ugo Capeto (cantoXX). Improvvisamente il monte si scuote e da tutte le anime si leva un il monte si scuote e da tutte le anime si leva un grido: grido: Gloria in excelsis DeoGloria in excelsis Deo. Questo succede . Questo succede ogni volta che un’anima ha scontato la sua ogni volta che un’anima ha scontato la sua pena. I due poeti incontrano Stazio, che pena. I due poeti incontrano Stazio, che comincia a parlare del grande Virgilio senza comincia a parlare del grande Virgilio senza sapere che gli cammina accanto, quando Dante sapere che gli cammina accanto, quando Dante glielo dice lui vuol buttarsi ai piedi del poeta, glielo dice lui vuol buttarsi ai piedi del poeta, perché la sua opera fu la causa della sua perché la sua opera fu la causa della sua converzione al cristianesimo.converzione al cristianesimo.

Page 20: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatorioLa figura di StazioLa figura di StazioStazio, inoltre, è personaggio del Stazio, inoltre, è personaggio del PurgatorioPurgatorio anche anche

sotto il riguardo della rappresentazione narrativa: sotto il riguardo della rappresentazione narrativa: c'è in lui quella dolcezza, unita ad affettuosità e a c'è in lui quella dolcezza, unita ad affettuosità e a benevolenza, che caratterizza tutte le anime del benevolenza, che caratterizza tutte le anime del secondo regno, e che trova il suo punto saliente nel secondo regno, e che trova il suo punto saliente nel momento in cui, appreso da Dante che l'altra ombra momento in cui, appreso da Dante che l'altra ombra è quella di Virgilio, è quella di Virgilio, già s'inchinava ad abbracciar li già s'inchinava ad abbracciar li piedi / al mio dottorpiedi / al mio dottor sospinto da un moto sospinto da un moto irrefrenabile di filiale adorazione per il sommo irrefrenabile di filiale adorazione per il sommo poeta di Roma. E altri tratti, altre parole di Stazio poeta di Roma. E altri tratti, altre parole di Stazio contribuiscono a creare intorno a lui un alone contribuiscono a creare intorno a lui un alone d'umana simpatia, che è il modo con cui Dante si d'umana simpatia, che è il modo con cui Dante si sdebita di quanto la lettura della sdebita di quanto la lettura della TebaideTebaide gli sia gli sia stata salutare ed essenziale per la sua formazione stata salutare ed essenziale per la sua formazione letteraria, non rinunciando a dipingere, dietro un letteraria, non rinunciando a dipingere, dietro un altro altro dottoredottore e un antico vate, l'immagine vivida e un antico vate, l'immagine vivida d'un uomo. (Petrocchi)d'un uomo. (Petrocchi)

Page 21: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatorio

VI. I GOLOSI VI. I GOLOSI - canti - canti XXII, XXIII e XXIV.XXII, XXIII e XXIV.

I golosi, I golosi, irriconoscibili per la irriconoscibili per la magrezza, soffrono magrezza, soffrono la sete e la fame in la sete e la fame in un bello bosco con un bello bosco con acqua fresca e acqua fresca e alberi di odorosi alberi di odorosi frutti.frutti.

Page 22: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatorioVII. I LUSSURIOSI VII. I LUSSURIOSI - canti XXV e - canti XXV e

XXVI.XXVI.

Questo girone è tutto investito Questo girone è tutto investito dalle fiamme che emanano dalle fiamme che emanano della costa del monte, della costa del monte, restando immune solo l’orlo restando immune solo l’orlo esterno. Il sole proietta sulle esterno. Il sole proietta sulle fiamme l’ombra di Dante con fiamme l’ombra di Dante con meraviglia dei peccatori. meraviglia dei peccatori. Questi sono divisi in due Questi sono divisi in due schiere — gli incontinenti e i schiere — gli incontinenti e i peccatori contro natura — che peccatori contro natura — che camminano in direzioni camminano in direzioni opposte e, quando opposte e, quando s’incontrano, si cambiano un s’incontrano, si cambiano un breve bacio e gridano il breve bacio e gridano il proprio peccato. Un angelo proprio peccato. Un angelo invita i viaggiatori a andare di invita i viaggiatori a andare di là delle fiamme. Dante ha là delle fiamme. Dante ha paura e Virglio riesce a paura e Virglio riesce a convincerlo, quando gli convincerlo, quando gli racconta che al di là potrà racconta che al di là potrà vedere Beatrice. vedere Beatrice.

Page 23: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatoriocanto XXVII Virgilio esorta Dante a canto XXVII Virgilio esorta Dante a

attraversare le fiammeattraversare le fiammeVolsersi verso me le buone Volsersi verso me le buone

scorte;scorte; e Virgilio mi disse: «Figliuol mio,e Virgilio mi disse: «Figliuol mio,2121 qui può esser tormento, ma qui può esser tormento, ma

non morte.non morte.

Ricorditi, ricorditi! E se ioRicorditi, ricorditi! E se io sovresso Gerïon ti guidai salvo,sovresso Gerïon ti guidai salvo,2424 che farò ora presso più a Dio? che farò ora presso più a Dio?

Credi per certo che se dentro a Credi per certo che se dentro a l'alvol'alvo

di questa fiamma stessi ben mille di questa fiamma stessi ben mille anni,anni,

  2727 non ti potrebbe far d'un capel non ti potrebbe far d'un capel calvo.calvo.

E se tu forse credi ch'io t'inganni,E se tu forse credi ch'io t'inganni, fatti ver lei, e fatti far credenzafatti ver lei, e fatti far credenza3030 con le tue mani al lembo d'i tuoi con le tue mani al lembo d'i tuoi

panni.panni.

Pon giù omai, pon giù ogni temenza;Pon giù omai, pon giù ogni temenza; volgiti in qua e vieni: entra sicuro!»volgiti in qua e vieni: entra sicuro!»  3333 E io pur fermo e contra E io pur fermo e contra

coscïenza.coscïenza.

Quando mi vide star pur fermo e Quando mi vide star pur fermo e duro,duro,

turbato un poco disse: «Or vedi, turbato un poco disse: «Or vedi, figlio:figlio:

  3636 tra Bëatrice e te è questo tra Bëatrice e te è questo muro».muro».

Page 24: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatorioriassunto canti XXVII e XXVIIIriassunto canti XXVII e XXVIII

Dante si decide e segue la sua guida nel fuoco, mentre Stazio chiude Dante si decide e segue la sua guida nel fuoco, mentre Stazio chiude il piccolo gruppo. Virgilio, per esortare il discepolo e sostenerlo nel il piccolo gruppo. Virgilio, per esortare il discepolo e sostenerlo nel difficile momento, continua a parlar di Beatrice finché, guidati da difficile momento, continua a parlar di Beatrice finché, guidati da un canto, i tre poeti escono dalle fiamme, trovandosi davanti a un un canto, i tre poeti escono dalle fiamme, trovandosi davanti a un angelo, che li invita a salire prima che sopraggiunga la notte. Poco angelo, che li invita a salire prima che sopraggiunga la notte. Poco dopo, tuttavia, essendo tramontato il sole, essi si coricano su tre dopo, tuttavia, essendo tramontato il sole, essi si coricano su tre gradini tagliati nella roccia, per aspettare il nuovo giorno. Il Poeta, gradini tagliati nella roccia, per aspettare il nuovo giorno. Il Poeta, mentre osserva il cielo stellato, viene preso dal sonno; quando mentre osserva il cielo stellato, viene preso dal sonno; quando l'alba è vicina egli sogna una giovane donna, bella e leggiadra, che l'alba è vicina egli sogna una giovane donna, bella e leggiadra, che percorre la campagna cogliendo fiori e che, cantando, rivela il percorre la campagna cogliendo fiori e che, cantando, rivela il proprio nome: è Lia, che fu la prima moglie di Giacobbe e proprio nome: è Lia, che fu la prima moglie di Giacobbe e rappresenta il simbolo della vita attiva, mentre Rachele, che fu la rappresenta il simbolo della vita attiva, mentre Rachele, che fu la seconda moglie del patriarca ebraico, è simbolo della vita seconda moglie del patriarca ebraico, è simbolo della vita contemplativa. Ogni tenebra è scomparsa quando Dante si riscuote contemplativa. Ogni tenebra è scomparsa quando Dante si riscuote dal sonno; subito dopo il maestro gli spiega che è ormai vicina dal sonno; subito dopo il maestro gli spiega che è ormai vicina quella felicità che tutti i mortali cercano ansiosamente e che è quella felicità che tutti i mortali cercano ansiosamente e che è simboleggiata dal paradiso terrestre. Virgilio, dopo aver simboleggiata dal paradiso terrestre. Virgilio, dopo aver accompagnato Dante fino al termine della scala che conduce accompagnato Dante fino al termine della scala che conduce all'Eden, si congeda da lui: il suo compito si è concluso, il discepolo all'Eden, si congeda da lui: il suo compito si è concluso, il discepolo ha raggiunto la totale purificazione e non gli resta che attendere la ha raggiunto la totale purificazione e non gli resta che attendere la venuta di Beatrice .venuta di Beatrice .

Luigi de BellisLuigi de Bellis

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PurgatorioPurgatorioriassunto canti XXVII e XXVIIIriassunto canti XXVII e XXVIII

Dante, lasciato da Virgilio alla soglia del paradiso terrestre, sì dirige verso il Dante, lasciato da Virgilio alla soglia del paradiso terrestre, sì dirige verso il bosco, folto e ricco di verde, che occupa gran parte dell'Eden. Entrato nella bosco, folto e ricco di verde, che occupa gran parte dell'Eden. Entrato nella selva, il Poeta si trova la strada interrotta da un ruscello, le cui acque, selva, il Poeta si trova la strada interrotta da un ruscello, le cui acque, benché prive di ogni impurità, appaiono tutte scure sotto l'ombra perpetua benché prive di ogni impurità, appaiono tutte scure sotto l'ombra perpetua della divina foresta. Sulla sponda opposta appare una figura di straordinaria della divina foresta. Sulla sponda opposta appare una figura di straordinaria dolcezza: una donna cammina sulla riva del fiumicello cantando e cogliendo dolcezza: una donna cammina sulla riva del fiumicello cantando e cogliendo i fiori più belli. Dante la prega di avvicinarsi di più a lui, affinché gli sia i fiori più belli. Dante la prega di avvicinarsi di più a lui, affinché gli sia possibile udire le parole del suo canto, e la donna, muovendosi con la stessa possibile udire le parole del suo canto, e la donna, muovendosi con la stessa grazia di una figura danzante, ne esaudisce la richiesta. Matelda, questo è il grazia di una figura danzante, ne esaudisce la richiesta. Matelda, questo è il nome (che sarà rivelato solo nel canto XXXIII, verso 119) della dolce nome (che sarà rivelato solo nel canto XXXIII, verso 119) della dolce apparizione, dichiara di essere giunta per soddisfare ogni domanda di apparizione, dichiara di essere giunta per soddisfare ogni domanda di Dante, il quale subito le chiede una spiegazione: come possono esserci nel Dante, il quale subito le chiede una spiegazione: come possono esserci nel paradiso terrestre l'acqua e il vento, dal momento che al di sopra della porta paradiso terrestre l'acqua e il vento, dal momento che al di sopra della porta del purgatorio non esistono alterazioni atmosferiche? Il monte del del purgatorio non esistono alterazioni atmosferiche? Il monte del purgatorio - incomincia Matelda - fu scelto da Dio per essere la dimora purgatorio - incomincia Matelda - fu scelto da Dio per essere la dimora dell'uomo, il quale ne fu privato dopo il peccato originale; esso fu creato dell'uomo, il quale ne fu privato dopo il peccato originale; esso fu creato altissimo, affinché le perturbazioni atmosferiche non nuocessero alla altissimo, affinché le perturbazioni atmosferiche non nuocessero alla creatura umana, ma la sfera dell'aria, che si muove con il muoversi dei cieli, creatura umana, ma la sfera dell'aria, che si muove con il muoversi dei cieli, colpisce gli alberi della selva facendoli stormire. Questi ultimi impregnano colpisce gli alberi della selva facendoli stormire. Questi ultimi impregnano dei loro semi l'aria intorno, la quale, muovendosi, li sparge dovunque sulla dei loro semi l'aria intorno, la quale, muovendosi, li sparge dovunque sulla terra. Quanto al ruscello che Dante ha visto, esso non nasce da una sorgente terra. Quanto al ruscello che Dante ha visto, esso non nasce da una sorgente alimentata dalle piogge, ma da una fonte che riceve direttamente da Dio alimentata dalle piogge, ma da una fonte che riceve direttamente da Dio tanta acqua, quanta ne perde. Infatti due sono i fiumi del paradiso terrestre: tanta acqua, quanta ne perde. Infatti due sono i fiumi del paradiso terrestre: il primo, già incontrato dal Poeta, è il Letè, la cui acqua dona l'oblio dei il primo, già incontrato dal Poeta, è il Letè, la cui acqua dona l'oblio dei peccati commessi, il secondo è l'Eunoè, che fa ricordare solo le opere buone peccati commessi, il secondo è l'Eunoè, che fa ricordare solo le opere buone compiute. compiute.

Page 26: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatorioriassunto canto XXIXriassunto canto XXIX

I poeti e Matelda, camminando lungo I poeti e Matelda, camminando lungo le opposte rive del Lete, risalgono le opposte rive del Lete, risalgono il corso del fiume quando inizia il corso del fiume quando inizia una mistica processioneuna mistica processione

Inizia la descrizione della mistica Inizia la descrizione della mistica processione che si svolge lungo la processione che si svolge lungo la riva del Letè e che vuole riva del Letè e che vuole presentare "in sintesi la storia presentare "in sintesi la storia ideale della Chiesa, in quanto essa ideale della Chiesa, in quanto essa coincide, secondo l'interpretazione coincide, secondo l'interpretazione patristica, con la storia patristica, con la storia dell'umanità tutta e la illumina dell'umanità tutta e la illumina facendola convergere nel suo facendola convergere nel suo complesso al momento culminante complesso al momento culminante della Rivelazione, preannunziata e della Rivelazione, preannunziata e preparata dal Vecchio Testamento, preparata dal Vecchio Testamento, attuata nell'avvento dell'Uomo-Dio, attuata nell'avvento dell'Uomo-Dio, perpetuata infine attraverso la perpetuata infine attraverso la predicazione apostolica in un predicazione apostolica in un istituto depositario e interprete istituto depositario e interprete della dottrina e amministratore dei della dottrina e amministratore dei doni della Grazia" (Sapegno).doni della Grazia" (Sapegno).

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PurgatorioPurgatorioriassunto canto XXIXriassunto canto XXIX

corteo è aperto dall'apparizione dei sette candelabri, le cui fiammelle corteo è aperto dall'apparizione dei sette candelabri, le cui fiammelle lasciano dietro di sé sette strisce luminose e lunghissime, sotto le lasciano dietro di sé sette strisce luminose e lunghissime, sotto le quali avanzeranno tutti i partecipanti alla processione. I quali avanzeranno tutti i partecipanti alla processione. I candelabri (la cui immagine Dante ha derivato dalla visione candelabri (la cui immagine Dante ha derivato dalla visione iniziale dell'Apocalisse I, 12) rappresentano i sette doni dello iniziale dell'Apocalisse I, 12) rappresentano i sette doni dello Spirito Santo o, secondo un'altra interpretazione, i sette Spirito Santo o, secondo un'altra interpretazione, i sette Sacramenti, oppure ancora le sette Chiese dell'Asia, come Sacramenti, oppure ancora le sette Chiese dell'Asia, come nell'Apocalisse: tuttavia la maggior parte dei critici antichi e nell'Apocalisse: tuttavia la maggior parte dei critici antichi e moderni propende per la prima spiegazione.moderni propende per la prima spiegazione.

Nella parte superiore l'insieme dei candelabri fiammeggiava assai Nella parte superiore l'insieme dei candelabri fiammeggiava assai più luminoso della luna piena (quando splende) nell'aria limpida più luminoso della luna piena (quando splende) nell'aria limpida nel cuore della notte a metà del mese lunare.nel cuore della notte a metà del mese lunare.

Io mi rivolsi pieno di meraviglia al valente Virgilio, ed egli mi Io mi rivolsi pieno di meraviglia al valente Virgilio, ed egli mi rispose con uno sguardo non meno stupito del mio.rispose con uno sguardo non meno stupito del mio.

Poi volsi di nuovo gli occhi a quegli oggetti mirabili che si Poi volsi di nuovo gli occhi a quegli oggetti mirabili che si muovevano verso di noi così lentamente, che sarebbero stati muovevano verso di noi così lentamente, che sarebbero stati superati anche dal lento passo delle spose novelle (nel corteo superati anche dal lento passo delle spose novelle (nel corteo nuziale, o quando la sposa lascia la casa paterna o quando entra in nuziale, o quando la sposa lascia la casa paterna o quando entra in chiesa).chiesa).

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PurgatorioPurgatoriocanto XXX- Dante incontra Beatricecanto XXX- Dante incontra Beatrice

55 «Dante, perché Virgilio se ne vada,55 «Dante, perché Virgilio se ne vada,        non pianger anco, non piangere non pianger anco, non piangere

ancora;ancora;        ché pianger ti convien per altra ché pianger ti convien per altra

spada».spada».Quasi ammiraglio che in poppa e in Quasi ammiraglio che in poppa e in

proraprora        viene a veder la gente che ministraviene a veder la gente che ministra        per li altri legni, e a ben far l'incora;per li altri legni, e a ben far l'incora;in su la sponda del carro sinistra,in su la sponda del carro sinistra,        quando mi volsi al suon del nome quando mi volsi al suon del nome

mio,mio,        che di necessita qui si registra,che di necessita qui si registra,vidi la donna che pria m'apparíovidi la donna che pria m'apparío        velata sotto l'angelica festa,velata sotto l'angelica festa,        drizzar li occhi ver me di qua dal drizzar li occhi ver me di qua dal

rio.rio.Tutto che 'l vel che le scendea di testa,Tutto che 'l vel che le scendea di testa,        cerchiato delle fronde di Minerva,cerchiato delle fronde di Minerva,        non la lasciasse parer manifesta,non la lasciasse parer manifesta,regalmente ne l'atto ancor potervaregalmente ne l'atto ancor poterva        continuò come colui che dicecontinuò come colui che dice        e 'l più caldo parlar dietro reserva:e 'l più caldo parlar dietro reserva:

«Guardaci ben! Ben son, ben son «Guardaci ben! Ben son, ben son Beatrice.Beatrice.

Come degnaste d'accedere al monte?Come degnaste d'accedere al monte?Non sapei tu che qui è l'uom felice?»Non sapei tu che qui è l'uom felice?»Li occhi mi cader giù nel chiaro fonte;Li occhi mi cader giù nel chiaro fonte;        ma veggendomi in esso, i trasse a ma veggendomi in esso, i trasse a

l'erba,l'erba,        tanta vergogna mi gravò la fronte.tanta vergogna mi gravò la fronte.Così la madre al figlio par superba,Così la madre al figlio par superba,        com'ella parve a me; perché d'amarocom'ella parve a me; perché d'amaro        sente il sapor de la pietade acerba.sente il sapor de la pietade acerba.Ella si tacque; e li angeli cantaroElla si tacque; e li angeli cantaro        di subito di subito “In te, Domine, speravi”;“In te, Domine, speravi”;        ma oltre “ma oltre “pedes meos” pedes meos” non passaro.non passaro.Sì come neve tra le vive traviSì come neve tra le vive travi        per lo dosso d'Italia si congela,per lo dosso d'Italia si congela,        soffiata e stretta da li venti schiavi,soffiata e stretta da li venti schiavi,

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PurgatorioPurgatorio canto XXX- Dante incontra Beatricecanto XXX- Dante incontra Beatrice

poi, liquefatta, in sé stessa trapela,poi, liquefatta, in sé stessa trapela,        pur che la terra che perde ombra pur che la terra che perde ombra

spiri,spiri,        sí che par foco fonder la candela;sí che par foco fonder la candela;così fui sanza lagrime e sospiricosì fui sanza lagrime e sospiri        anzi 'l cantar di quei che notan anzi 'l cantar di quei che notan

sempresempre        dietro a le note de li etterni giri;dietro a le note de li etterni giri;ma poi che 'ntesi ne le dolci temprema poi che 'ntesi ne le dolci tempre        lor compatire a me, più che se dettolor compatire a me, più che se dettoavesser: “Donna, perché sì lo avesser: “Donna, perché sì lo

stempre?”,stempre?”,lo gel che m'era intorno al cor lo gel che m'era intorno al cor

ristretto,ristretto,        spirito e acqua fessi, e con angosciaspirito e acqua fessi, e con angoscia        de la bocca e de li occhi uscì del de la bocca e de li occhi uscì del

petto.petto.Ella, pur ferma in su la detta cosciaElla, pur ferma in su la detta coscia        del carro stando, a le sustanze piedel carro stando, a le sustanze pie        volse le sue parole così poscia:volse le sue parole così poscia:

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PurgatorioPurgatoriocanto XXX- Dante incontra Beatricecanto XXX- Dante incontra Beatrice

103 «Voi vigilate ne l'etterno díe,103 «Voi vigilate ne l'etterno díe,        sì che notte né sonno a voi non furasì che notte né sonno a voi non fura        passo che faccia il secol per sue vie;passo che faccia il secol per sue vie;onde la mia risposta è con più curaonde la mia risposta è con più cura        che m'intenda colui che di là piagne,che m'intenda colui che di là piagne,        perché sia colpa e duol d'una misura.perché sia colpa e duol d'una misura.Non pur per ovra de le rote magne,Non pur per ovra de le rote magne,        che drizzan ciascun seme ad alcun che drizzan ciascun seme ad alcun

finefine        secondo che le stelle son compagne,secondo che le stelle son compagne,ma per larghezza di grazie divine,ma per larghezza di grazie divine,        che sì altri vapori hanno a lor piova,che sì altri vapori hanno a lor piova,        che nostre viste là non van vicine,che nostre viste là non van vicine,questi fu tal ne la sua vita novaquesti fu tal ne la sua vita nova        virtualmente, ch'ogne abito destrovirtualmente, ch'ogne abito destro        fatto avrebbe in lui mirabil prova.fatto avrebbe in lui mirabil prova.

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PurgatorioPurgatoriocanto XXX- Dante incontra Beatricecanto XXX- Dante incontra Beatrice

Ma tanto più maligno e più silvestroMa tanto più maligno e più silvestro        sì fa 'l terren col mal seme e non sì fa 'l terren col mal seme e non

colto,colto,        quant'elli ha più di buon vigor quant'elli ha più di buon vigor

terrestro.terrestro.Alcun tempo il sostenni col mio volto:Alcun tempo il sostenni col mio volto:        mostrando li occhi giovanetti a lui,mostrando li occhi giovanetti a lui,        meco il menava in dritta parte meco il menava in dritta parte

volto.volto.Sì tosto come in su la soglia fuiSì tosto come in su la soglia fui        di mia seconda etade e mutai vita, di mia seconda etade e mutai vita,         questi mi tolsi a me, e diessi altrui.questi mi tolsi a me, e diessi altrui.Quando di carne a spirto era salitaQuando di carne a spirto era salita        e bellezza e virtù cresciuta m'era,e bellezza e virtù cresciuta m'era,        fu'io a lui men cara e men gradita;fu'io a lui men cara e men gradita;e volse i passi suoi per via non vera, e volse i passi suoi per via non vera,

    imagini di ben seguendo false,    imagini di ben seguendo false,        che nulla promession rendono che nulla promession rendono

intera.intera.

Né l'impetrare ispirazion mi valse,Né l'impetrare ispirazion mi valse,        con le quali e in sogno e altrimenticon le quali e in sogno e altrimenti        lo rivocai; sì poco a lui ne calse!lo rivocai; sì poco a lui ne calse!Tanto giù cadde, che tutti argomentiTanto giù cadde, che tutti argomenti        a la salute sua eran già corti,a la salute sua eran già corti,        fuor che mostrarli le perdute fuor che mostrarli le perdute

genti.genti.Per questo visitai l'uscio d'i mortiPer questo visitai l'uscio d'i morti        e a colui che l'ha qua sú condotto,e a colui che l'ha qua sú condotto,        li preghi miei, piangendo, furon li preghi miei, piangendo, furon

porti.porti.Alto fato di Dio sarebbe rotto,Alto fato di Dio sarebbe rotto,        se Leté si passasse e tal vivandase Leté si passasse e tal vivanda        fosse gustata sanza alcun scottofosse gustata sanza alcun scottodi pentimento che lagrime spanda.»di pentimento che lagrime spanda.»

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PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

O tu che se' di là dal fiume sacro»,O tu che se' di là dal fiume sacro»,volgendo suo parlare a me per punta,volgendo suo parlare a me per punta,  33 che pur per taglio m'era paruto acro, che pur per taglio m'era paruto acro,

ricominciò, seguendo sanza cunta,ricominciò, seguendo sanza cunta,«dì, dì se questo è vero: a tanta accusa«dì, dì se questo è vero: a tanta accusa    66 tua confession conviene esser tua confession conviene esser

congiunta».congiunta».

Era la mia virtù tanto confusaEra la mia virtù tanto confusache la voce si mosse, e pria si spenseche la voce si mosse, e pria si spense 99 che da li organi suoi fosse dischiusa. che da li organi suoi fosse dischiusa.

Poco sofferse; poi disse: «Che pense?Poco sofferse; poi disse: «Che pense?Rispondi a me; ché le memorie tristeRispondi a me; ché le memorie triste1212 in te non sono ancor da l'acqua in te non sono ancor da l'acqua

offense».offense».

Confusione e paura insieme misteConfusione e paura insieme miste    mi pinsero un tal «sì» fuor de la mi pinsero un tal «sì» fuor de la

bocca,bocca,1515 al quale intender fuor mestier le al quale intender fuor mestier le

viste.viste.

Come balestro frange, quando scoccaCome balestro frange, quando scocca da troppa tesa la sua corda e l'arco,da troppa tesa la sua corda e l'arco,  1818 e con men foga l'asta il segno e con men foga l'asta il segno

tocca,tocca,

sì scoppia' io sottesso grave carco,sì scoppia' io sottesso grave carco, fuori sgorgando lagrime e sospiri,fuori sgorgando lagrime e sospiri,2121 e la voce allentò per lo suo varco e la voce allentò per lo suo varco

Ond'ella a me: «Per entro i mie' Ond'ella a me: «Per entro i mie' disiri,disiri,

che ti menavano ad amar lo beneche ti menavano ad amar lo bene  2424 di là dal qual non è a che s'aspiri, di là dal qual non è a che s'aspiri,

Page 33: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

quai fossi attraversati o quai catenequai fossi attraversati o quai catenetrovasti, per che del passare trovasti, per che del passare

innanziinnanzi  2727 dovessiti così spogliar la spene? dovessiti così spogliar la spene?

quali agevolezze o quali avanziquali agevolezze o quali avanzi    ne la fronte de li altri si mostraro,ne la fronte de li altri si mostraro,3030 per che dovessi lor passeggiare per che dovessi lor passeggiare

anzi?»anzi?»

Dopo la tratta d'un sospiro amaro,Dopo la tratta d'un sospiro amaro, a pena ebbi la voce che rispuose,a pena ebbi la voce che rispuose,  3333 e le labbra a fatica la formaro. e le labbra a fatica la formaro.

Piangendo dissi: «Le presenti cosePiangendo dissi: «Le presenti cose col falso lor piacer volser miei col falso lor piacer volser miei

passi,passi,3636 tosto che 'l vostro viso si tosto che 'l vostro viso si

nascose».nascose».

Page 34: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

Ed ella: «Se tacessi o se negassiEd ella: «Se tacessi o se negassi ciò che confessi, non fora men notaciò che confessi, non fora men nota3939 la colpa tua: da tal giudice sassi! la colpa tua: da tal giudice sassi!

Ma quando scoppia de la propria gotaMa quando scoppia de la propria gota l'accusa del peccato, in nostra cortel'accusa del peccato, in nostra corte  4242 rivolge sé contra 'l taglio la rota. rivolge sé contra 'l taglio la rota.

   Tuttavia, perché mo vergogna porteTuttavia, perché mo vergogna porte del tuo errore, e perché altra volta,del tuo errore, e perché altra volta,4545 udendo le serene, sie più forte, udendo le serene, sie più forte,

pon giù il seme del piangere e ascolta:pon giù il seme del piangere e ascolta: sì udirai come in contraria partesì udirai come in contraria parte  4848 mover dovieti mia carne sepolta. mover dovieti mia carne sepolta.

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PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

Mai non t'appresentò natura o arteMai non t'appresentò natura o artepiacer, quanto le belle membra in piacer, quanto le belle membra in

ch'ioch'io  5151 rinchiusa fui, e che so' 'n terra rinchiusa fui, e che so' 'n terra

sparte;sparte;

e se 'l sommo piacer sì ti fallioe se 'l sommo piacer sì ti fallioper la mia morte, qual cosa mortaleper la mia morte, qual cosa mortale  5454 dovea poi trarre te nel suo dovea poi trarre te nel suo

disio?disio?

Ben ti dovevi, per lo primo straleBen ti dovevi, per lo primo strale de le cose fallaci, levar susode le cose fallaci, levar suso  5757 di retro a me che non era più di retro a me che non era più

tale.tale.

Non ti dovea gravar le penne in Non ti dovea gravar le penne in giuso,giuso,

ad aspettar più colpo, o pargolettaad aspettar più colpo, o pargoletta6060 o altra vanità con sì breve uso. o altra vanità con sì breve uso.

Novo augelletto due o tre aspetta;Novo augelletto due o tre aspetta; ma dinanzi da li occhi d'i pennutima dinanzi da li occhi d'i pennuti  6363 rete si spiega indarno o si rete si spiega indarno o si

saetta».saetta».

Quali fanciulli, vergognando, mutiQuali fanciulli, vergognando, muti con li occhi a terra stannosi, con li occhi a terra stannosi,

ascoltandoascoltando6666 e sé riconoscendo e ripentuti, e sé riconoscendo e ripentuti,

tal mi stav'io; ed ella disse: «Quandotal mi stav'io; ed ella disse: «Quando per udir se' dolente, alza la barba,per udir se' dolente, alza la barba,  6969 e prenderai più doglia e prenderai più doglia

riguardando».riguardando».

Con men di resistenza si dibarbaCon men di resistenza si dibarba robusto cerro, o vero al nostral robusto cerro, o vero al nostral

ventovento  7272 o vero a quel de la terra di Iarba, o vero a quel de la terra di Iarba,

Page 36: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

ch'io non levai al suo comando il ch'io non levai al suo comando il mento;mento;

e quando per la barba il viso chiese,e quando per la barba il viso chiese,7575 ben conobbi il velen de ben conobbi il velen de

l'argomento.l'argomento.

E come la mia faccia si distese,E come la mia faccia si distese, posarsi quelle prime creatureposarsi quelle prime creature7878 da loro aspersïon l'occhio da loro aspersïon l'occhio

comprese;comprese;

e le mie luci, ancor poco sicure,e le mie luci, ancor poco sicure, vider Beatrice volta in su la fieravider Beatrice volta in su la fiera  8181 ch'è sola una persona in due ch'è sola una persona in due

nature.nature.

Sotto 'l suo velo e oltre la riveraSotto 'l suo velo e oltre la rivera vincer pariemi più sé stessa antica,vincer pariemi più sé stessa antica,  8484 vincer che l'altre qui, quand'ella vincer che l'altre qui, quand'ella

c'era.c'era.

..

Page 37: La Divina Commedia

PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

Di penter sì mi punse ivi l'orticaDi penter sì mi punse ivi l'ortica che di tutte altre cose qual mi torseche di tutte altre cose qual mi torse8787 più nel suo amor, più mi si fé più nel suo amor, più mi si fé

nemica.nemica.

Tanta riconoscenza il cor mi morse,Tanta riconoscenza il cor mi morse, ch'io caddi vinto; e quale allora ch'io caddi vinto; e quale allora

femmi,femmi,9090 salsi colei che la cagion mi porse. salsi colei che la cagion mi porse.

Poi, quando il cor virtù di fuor Poi, quando il cor virtù di fuor rendemmi,rendemmi,

la donna ch'io avea trovata solala donna ch'io avea trovata sola  9393 sopra me vidi, e dicea: «Tiemmi, sopra me vidi, e dicea: «Tiemmi,

tiemmi!»tiemmi!»

Tratto m'avea nel fiume infin la gola,Tratto m'avea nel fiume infin la gola,e tirandosi me dietro sen givae tirandosi me dietro sen giva9696 sovresso l'acqua lieve come scola sovresso l'acqua lieve come scola

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PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

Quando fui presso a la beata riva,Quando fui presso a la beata riva,''Asperges meAsperges me' sì dolcemente udissi' sì dolcemente udissi  9999 che nol so rimembrar, non ch'io lo che nol so rimembrar, non ch'io lo

scriva.scriva.

    La bella donna ne le braccia aprissi;La bella donna ne le braccia aprissi;    abbracciommi la testa e mi sommerseabbracciommi la testa e mi sommerse102102 ove convenne ch'io l'acqua ove convenne ch'io l'acqua

inghiottissi.inghiottissi.

Indi mi tolse, e bagnato m'offerseIndi mi tolse, e bagnato m'offerse dentro a la danza de le quattro belle;dentro a la danza de le quattro belle;105105 e ciascuna del braccio mi coperse. e ciascuna del braccio mi coperse.

«Noi siam qui ninfe e nel ciel siamo «Noi siam qui ninfe e nel ciel siamo

stelle:stelle:    pria che Beatrice discendesse al pria che Beatrice discendesse al

mondo,mondo,108108 fummo ordinate a lei per sue fummo ordinate a lei per sue

ancelle.ancelle.

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PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

Merrenti a li occhi suoi; ma nel Merrenti a li occhi suoi; ma nel giocondogiocondo

lume ch'è dentro aguzzeranno i tuoilume ch'è dentro aguzzeranno i tuoi111111 le tre di là, che miran più le tre di là, che miran più

profondo». profondo».

Così cantando cominciaro; e poiCosì cantando cominciaro; e poi al petto del grifon seco menarmi,al petto del grifon seco menarmi,114114 ove Beatrice stava volta a noi. ove Beatrice stava volta a noi.

Disser: «Fa che le viste non Disser: «Fa che le viste non risparmi;risparmi;

posto t'avem dinanzi a li smeraldiposto t'avem dinanzi a li smeraldi117117 ond'Amor già ti trasse le sue ond'Amor già ti trasse le sue

armi».armi».

Mille disiri più che fiamma caldiMille disiri più che fiamma caldi strinsermi li occhi a li occhi strinsermi li occhi a li occhi

rilucenti,rilucenti,120120 che pur sopra 'l grifone stavan che pur sopra 'l grifone stavan

saldi.saldi.

Come in lo specchio il sol, non Come in lo specchio il sol, non altrimentialtrimenti

la doppia fiera dentro vi raggiava,la doppia fiera dentro vi raggiava,123123 or con altri, or con altri or con altri, or con altri

reggimenti.reggimenti.

Pensa, lettor, s'io mi maravigliava,Pensa, lettor, s'io mi maravigliava,quando vedea la cosa in sé star quando vedea la cosa in sé star

queta,queta,126126 e ne l'idolo suo si trasmutava. e ne l'idolo suo si trasmutava.

Mentre che piena di stupore e lietaMentre che piena di stupore e lieta l'anima mia gustava di quel cibol'anima mia gustava di quel cibo129129 che, saziando di sé, di sé che, saziando di sé, di sé

asseta,asseta,

sé dimostrando di più alto tribosé dimostrando di più alto tribo ne li atti, l'altre tre si fero avanti,ne li atti, l'altre tre si fero avanti,132132 danzando al loro angelico danzando al loro angelico

caribo.caribo.

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PurgatorioPurgatoriocanto XXXIcanto XXXI

Volgi, Beatrice, volgi li occhi santi»,Volgi, Beatrice, volgi li occhi santi»,era la sua canzone, «al tuo fedeleera la sua canzone, «al tuo fedele135135 che, per vederti, ha mossi passi che, per vederti, ha mossi passi

tanti!tanti!

Per grazia fa noi grazia che disvelePer grazia fa noi grazia che disvele a lui la bocca tua, sì che discernaa lui la bocca tua, sì che discerna138138 la seconda bellezza che tu cele». la seconda bellezza che tu cele».

O isplendor di viva luce etterna,O isplendor di viva luce etterna, chi palido si fece sotto l'ombrachi palido si fece sotto l'ombra141141 sì di Parnaso, o bevve in sua sì di Parnaso, o bevve in sua

cisterna,cisterna,

che non paresse aver la mente che non paresse aver la mente ingombra,ingombra,

tentando a render te qual tu parestitentando a render te qual tu paresti là dove armonizzando il ciel t'adombra,là dove armonizzando il ciel t'adombra,

145145 quando ne l'aere aperto ti solvesti? quando ne l'aere aperto ti solvesti?

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Nel racconto del viaggio nel Paradiso terrestre Matelda ha inoltre Nel racconto del viaggio nel Paradiso terrestre Matelda ha inoltre un'altra funzione, la quale per sé sola non sarebbe sufficiente a un'altra funzione, la quale per sé sola non sarebbe sufficiente a spiegare il simbolo che la spiegare il simbolo che la bella donnabella donna esprime, anche nel caso in esprime, anche nel caso in cui si volesse far coincidere in Matelda tanto il valore della vita cui si volesse far coincidere in Matelda tanto il valore della vita attiva quanto quello della vita contemplativa (Lia che va intorno attiva quanto quello della vita contemplativa (Lia che va intorno tessendosi una ghirlanda di fiori, e la sorella Rachele che non si tessendosi una ghirlanda di fiori, e la sorella Rachele che non si disgiunge mai dal suo specchio). È la funzione dell'attesa di disgiunge mai dal suo specchio). È la funzione dell'attesa di Beatrice, il rito preparatorio del ritorno del poeta alla sua stessa Beatrice, il rito preparatorio del ritorno del poeta alla sua stessa origine emotiva e concettuale, la "messa dei catecumeni" origine emotiva e concettuale, la "messa dei catecumeni" celebrata da una donna bella e prototipica sì, ma che è destinata celebrata da una donna bella e prototipica sì, ma che è destinata a dileguarsi, sebbene lentamente, da un territorio dottrinario che a dileguarsi, sebbene lentamente, da un territorio dottrinario che d'ora in poi dovrà essere occupato soltanto da Beatrice. Tutti i d'ora in poi dovrà essere occupato soltanto da Beatrice. Tutti i primi sessantatré canti della primi sessantatré canti della CommediaCommedia (sessanta multiplo di sei (sessanta multiplo di sei e di tre, e tre numero perfetto) altro non sono che una faticosa e di tre, e tre numero perfetto) altro non sono che una faticosa preparazione al ritorno di Beatrice, ma dalle fiamme dei preparazione al ritorno di Beatrice, ma dalle fiamme dei lussuriosi all'apparizione di Matelda il ritmo che precede il lussuriosi all'apparizione di Matelda il ritmo che precede il ritorno della ritorno della gentilissimagentilissima si fa più incalzante. Scoprire i tempi di si fa più incalzante. Scoprire i tempi di questo ritmo nella complicata simbologia della processione questo ritmo nella complicata simbologia della processione mistica, è anzitutto affidare un reale valore poetico ad uno mistica, è anzitutto affidare un reale valore poetico ad uno scenario così sovraccarico di figure e riferimenti allegorici, diviso scenario così sovraccarico di figure e riferimenti allegorici, diviso nei due atti della processione mistica, al cui centro vibra la nei due atti della processione mistica, al cui centro vibra la requisitoria della riapparsa Beatrice contro il traviamento del requisitoria della riapparsa Beatrice contro il traviamento del poeta.poeta.

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Gli elementi che compongono eventi e personificazioni Gli elementi che compongono eventi e personificazioni del rito, non offrono insormontabili difficoltà del rito, non offrono insormontabili difficoltà all'esegesi:all'esegesi:

- i sette candelabri d'oro, accesi alla sommità, con cui i sette candelabri d'oro, accesi alla sommità, con cui inizia la processione, e che rappresentano i sette doni inizia la processione, e che rappresentano i sette doni dello Spirito Santo .dello Spirito Santo .

- ai susseguenti ventiquattro seniori biancovestiti, ai susseguenti ventiquattro seniori biancovestiti, procedenti a due a due, con in capo corone di gigli, procedenti a due a due, con in capo corone di gigli, ed esaltanti la bellezza di una donna, eccelsa tra tutte ed esaltanti la bellezza di una donna, eccelsa tra tutte le figlie di Adamo: sono i libri dell'Antico Testamento.le figlie di Adamo: sono i libri dell'Antico Testamento.

- Sùbito dopo vengono quattro animali, ciascuno dei Sùbito dopo vengono quattro animali, ciascuno dei quali è fornito di sei ali e ha una corona di fronde quali è fornito di sei ali e ha una corona di fronde verdi: sono i quattro Evangeli, le cui corone sono il verdi: sono i quattro Evangeli, le cui corone sono il segno del trionfo della parola di Cristo, e le sei ali segno del trionfo della parola di Cristo, e le sei ali simboleggiano la vastità della potenza speculativa simboleggiano la vastità della potenza speculativa

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I I quattro animali stanno ai lati d'un carro che è trainato da un grifone, quattro animali stanno ai lati d'un carro che è trainato da un grifone, un mostro col corpo di leone, la testa e le ali d'un'aquila, protese in un mostro col corpo di leone, la testa e le ali d'un'aquila, protese in alto. Il alto. Il triunfal veiculotriunfal veiculo è la Chiesa trionfante e militante; il carro ha è la Chiesa trionfante e militante; il carro ha due ruote, che possono essere intese come i due Testamenti (ma essi due ruote, che possono essere intese come i due Testamenti (ma essi erano già stati rappresentati), o come la vita attiva e la vita erano già stati rappresentati), o come la vita attiva e la vita contemplativa; il grifone è Cristo, la cui parte leonina simboleggia la contemplativa; il grifone è Cristo, la cui parte leonina simboleggia la potenza, e quella aquilina la sapienza (Cristo nella sua duplice potenza, e quella aquilina la sapienza (Cristo nella sua duplice natura: divina e umana). Le tre donne alla ruota destra sono la Fede natura: divina e umana). Le tre donne alla ruota destra sono la Fede (quella vestita di bianco), la Speranza (verde), la Carità (rossa), le (quella vestita di bianco), la Speranza (verde), la Carità (rossa), le tre virtù teologali, mentre alla ruota sinistra procedono quattro tre virtù teologali, mentre alla ruota sinistra procedono quattro donne, le virtù cardinali, Prudenza, Fortezza, Giustizia e donne, le virtù cardinali, Prudenza, Fortezza, Giustizia e Temperanza: tutte quattro Temperanza: tutte quattro in porpora vestitein porpora vestite perché mosse perché mosse prevalentemente dallo spirito della Carità. prevalentemente dallo spirito della Carità. Appresso tutto il Appresso tutto il pertrattato nodopertrattato nodo seguono due vecchi con abiti disuguali e in seguono due vecchi con abiti disuguali e in portamento austero e dignitoso; l'uno pare un medico (è san Luca, portamento austero e dignitoso; l'uno pare un medico (è san Luca, veramente già rappresentato in uno dei quattro Evangelisti, ma qui veramente già rappresentato in uno dei quattro Evangelisti, ma qui rivisto nella funzione, a lui affidata nel Medioevo, di autore degli rivisto nella funzione, a lui affidata nel Medioevo, di autore degli Atti Atti degli Apostolidegli Apostoli), l'altro ha una spada affilata in mano: è san Paolo, che ), l'altro ha una spada affilata in mano: è san Paolo, che prima della conversione era soldato nell'esercito romano, e come prima della conversione era soldato nell'esercito romano, e come Apostolo si distinse per la combattività della propria oratoria, la Apostolo si distinse per la combattività della propria oratoria, la forza dell'insegnamento profuso nelle forza dell'insegnamento profuso nelle LettereLettere. .

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Altri quattro uomini che seguono nella processione Altri quattro uomini che seguono nella processione in umile in umile parutaparuta, in quanto portatori di messaggi di minore , in quanto portatori di messaggi di minore importanza, sono i rappresentanti delle altre importanza, sono i rappresentanti delle altre EpistoleEpistole: di : di san Giacomo, di san Pietro, di san Giovanni e di san Giuda; san Giacomo, di san Pietro, di san Giovanni e di san Giuda; e di retro da tutti un vecchio solo / venir, dormendo, con la e di retro da tutti un vecchio solo / venir, dormendo, con la faccia argutafaccia arguta: è la figura dell'Apocalisse, opera di sogno : è la figura dell'Apocalisse, opera di sogno profetico vissuta da un veggente che sa penetrare, profetico vissuta da un veggente che sa penetrare, "arguto", nel mistero. Questi ultimi sette personaggi sono "arguto", nel mistero. Questi ultimi sette personaggi sono vestiti di bianco come i seniori, ma recano corone di rose e vestiti di bianco come i seniori, ma recano corone di rose e di altri fiori rossi, anziché di gigli; infatti sono bianchi gli di altri fiori rossi, anziché di gigli; infatti sono bianchi gli scrittori del Vecchio Testamento, la cui essenziale virtù fu scrittori del Vecchio Testamento, la cui essenziale virtù fu la fede nel Cristo venturo, e rossi gli scrittori del Nuovo la fede nel Cristo venturo, e rossi gli scrittori del Nuovo Testamento, che per l'appunto testimoniano la passione di Testamento, che per l'appunto testimoniano la passione di Gesù, e quindi la parola di Cristo venuto. Giunto il carro Gesù, e quindi la parola di Cristo venuto. Giunto il carro dinanzi al poeta, si ode un tuono e la processione dinanzi al poeta, si ode un tuono e la processione subitamente s'arresta, in attesa di un evento eccezionale subitamente s'arresta, in attesa di un evento eccezionale che richiede una sosta, una meditazione su tutto ciò che è che richiede una sosta, una meditazione su tutto ciò che è stato prima e su quel che ora accadrà.stato prima e su quel che ora accadrà.

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Il secondo tempo della mistica processione avviene dopo Il secondo tempo della mistica processione avviene dopo l'apparizione di Beatrice (di cui vedremo tra breve), la l'apparizione di Beatrice (di cui vedremo tra breve), la scomparsa di Virgilio, i rimproveri aspri della donna, la scomparsa di Virgilio, i rimproveri aspri della donna, la contrizione di Dante, la magia del paesaggio silvestre che contrizione di Dante, la magia del paesaggio silvestre che si fonde armoniosamente con i profondi significati del si fonde armoniosamente con i profondi significati del simbolo religioso (paesaggio visto e accarezzato con simbolo religioso (paesaggio visto e accarezzato con l'occhio del pittore, e interiore paesaggio di un'anima l'occhio del pittore, e interiore paesaggio di un'anima assetata della conquista di se stesso), il pianto di Dante assetata della conquista di se stesso), il pianto di Dante che consacra il sublime istante in cui l'uomo ha preso che consacra il sublime istante in cui l'uomo ha preso coscienza della Grazia divina che è scesa in lui e lo ha coscienza della Grazia divina che è scesa in lui e lo ha redento da tutte le passioni e i desideri terreni, e infine lo redento da tutte le passioni e i desideri terreni, e infine lo svenimento, l'immersione nelle acque del Letè per le cure svenimento, l'immersione nelle acque del Letè per le cure di Matelda. Le quattro virtù cardinali accompagnano il di Matelda. Le quattro virtù cardinali accompagnano il poeta, pentito e redento dal suo pianto, dinanzi a Beatrice poeta, pentito e redento dal suo pianto, dinanzi a Beatrice e lo invitano ad ammirare la bellezza di lei, nei cui occhi e lo invitano ad ammirare la bellezza di lei, nei cui occhi Dante vede riflesso, come il sole in uno specchio, il Dante vede riflesso, come il sole in uno specchio, il grifone, che gli appare ora nella sua sembianza leonina, grifone, che gli appare ora nella sua sembianza leonina, ora in quella d'aquila. ora in quella d'aquila.

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Il ritorno di Beatrice è il centro e il fine del poema, la soluzione di Il ritorno di Beatrice è il centro e il fine del poema, la soluzione di tutti gli enigmi, il perfezionamento di ogni stimolo intellettuale, tutti gli enigmi, il perfezionamento di ogni stimolo intellettuale, l'occasione che ha dato vita al realizzarsi letterario e filosofico-l'occasione che ha dato vita al realizzarsi letterario e filosofico-teologico della teologico della CommediaCommedia dal tempo della dal tempo della mirabile visionemirabile visione; la ; la meta suprema dell'intellettuale fiorentino Dante Alighieri, che meta suprema dell'intellettuale fiorentino Dante Alighieri, che ha vissuto in Toscana tutte le sue amare esperienze politiche, ha vissuto in Toscana tutte le sue amare esperienze politiche, s'allontana da una terra insanguinata dalle risse cittadine, e a s'allontana da una terra insanguinata dalle risse cittadine, e a Verona (non già nell'amata-odiata Firenze) ritrova, durante la Verona (non già nell'amata-odiata Firenze) ritrova, durante la scrittura dei canti XXVIII-XXXIII del scrittura dei canti XXVIII-XXXIII del PurgatorioPurgatorio, la donna della , la donna della giovinezza: figuralmente a dieci anni dalla morte (1290-1300), giovinezza: figuralmente a dieci anni dalla morte (1290-1300), realmente a vent'anni dalla realmente a vent'anni dalla Vita NuovaVita Nuova (1292-1312 circa), a (1292-1312 circa), a dieci anni dalla sentenza di morte (1302-1312), in una dieci anni dalla sentenza di morte (1302-1312), in una rispondenza numerologica che non appaga soltanto il letterato rispondenza numerologica che non appaga soltanto il letterato medievale, ma l'uomo di fede che àncora al ritornare nel medievale, ma l'uomo di fede che àncora al ritornare nel tempo, secondo i numeri perfetti, i sogni e le speranze d'un tempo, secondo i numeri perfetti, i sogni e le speranze d'un passato che, non senza grande sofferenza, riesce a tradurre in passato che, non senza grande sofferenza, riesce a tradurre in presente, e a trasmettere, in quanto il presente, e a trasmettere, in quanto il sacrato poemasacrato poema è profezia è profezia dei tempi che verranno, nel futurodei tempi che verranno, nel futuro. .

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Occorre riguardare con attenzione Occorre riguardare con attenzione le date di cui sopra: il vero le date di cui sopra: il vero ritorno di Beatrice, quello ritorno di Beatrice, quello poetico e interiore, attua il poetico e interiore, attua il pieno riscatto del poeta, ma ciò pieno riscatto del poeta, ma ciò avviene non in conseguenza avviene non in conseguenza (come la (come la fabulafabula della della CommediaCommedia vorrebbe far supporre) in modo vorrebbe far supporre) in modo da "disbramare" da "disbramare" la decenne la decenne setesete, ma come effetto d'un , ma come effetto d'un lunghissimo processo catartico lunghissimo processo catartico (un ventennio!) che si avvarrà (un ventennio!) che si avvarrà sia delle remote esperienze del sia delle remote esperienze del periodo fiorentino, sia e ancor di periodo fiorentino, sia e ancor di più di tutte le ricerche più di tutte le ricerche filosofiche, delle ansie politiche, filosofiche, delle ansie politiche, delle conquiste retorico-delle conquiste retorico-stilistiche, d'una completa stilistiche, d'una completa acquisizione della teologia non acquisizione della teologia non quale semplice tessuto della quale semplice tessuto della CommediaCommedia, ma come , ma come onnipresenza concettualeonnipresenza concettuale. .

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Ancora una volta si realizza nel poema (notevolissima prospettiva dalla Ancora una volta si realizza nel poema (notevolissima prospettiva dalla quale non dobbiamo mai distaccarci se vogliamo dare un senso quale non dobbiamo mai distaccarci se vogliamo dare un senso concreto alle affermazioni e ai fantasmi della concreto alle affermazioni e ai fantasmi della CommediaCommedia) una ) una duplicazione tra il duplicazione tra il viaggioviaggio di Dante nell'oltretomba quale di Dante nell'oltretomba quale fictio poeticafictio poetica e gli stati d'animo di lui nel momento in cui genera il singolo episodio, e gli stati d'animo di lui nel momento in cui genera il singolo episodio, quel canto, quella parte della cantica. Il personaggio ricerca e ritrova quel canto, quella parte della cantica. Il personaggio ricerca e ritrova l'altro personaggio, Beatrice, mentre il poeta realizza in quella l'altro personaggio, Beatrice, mentre il poeta realizza in quella riapparizione una parte essenziale del suo messaggio di maestro e riapparizione una parte essenziale del suo messaggio di maestro e profeta di una nuova età; il personaggio trasmette all'episodio la sua profeta di una nuova età; il personaggio trasmette all'episodio la sua somma d'incertezze, di dubbi, di tormenti, indispensabili per una somma d'incertezze, di dubbi, di tormenti, indispensabili per una rigenerazione interiore: è un uomo ancora stretto dalle colpe, con una rigenerazione interiore: è un uomo ancora stretto dalle colpe, con una percezione in qualche modo confusa dei modi della propria salvezza, percezione in qualche modo confusa dei modi della propria salvezza, con la coscienza che soltanto un processo implacabile quale può con la coscienza che soltanto un processo implacabile quale può nascere dalla requisitoria di Beatrice varrà a cancellare le nascere dalla requisitoria di Beatrice varrà a cancellare le responsabilità del passato. Il poeta è al di là del muro di fuoco, al di là responsabilità del passato. Il poeta è al di là del muro di fuoco, al di là d'una drammatica stretta d'affanni morali quali la visita delle cornici d'una drammatica stretta d'affanni morali quali la visita delle cornici del Purgatorio può accrescere e poi trasfigurare in rito purificatorio (il del Purgatorio può accrescere e poi trasfigurare in rito purificatorio (il quale è sempre più severo, al contrario del cammino del quale è sempre più severo, al contrario del cammino del viatorviator che è che è sempre più spedito) e "finge" di creare una situazione scenica (il sempre più spedito) e "finge" di creare una situazione scenica (il processo al peccatore Dante, la faticata assoluzione dal proprio processo al peccatore Dante, la faticata assoluzione dal proprio traviamento), immagina un'attualizzazione che nella realtà degli anni traviamento), immagina un'attualizzazione che nella realtà degli anni veronesi non esiste più.veronesi non esiste più.

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PurgatorioPurgatorioriassunto canto XXXIIriassunto canto XXXII

Le figure femminili che simboleggiano le sette virtù invitano Dante a Le figure femminili che simboleggiano le sette virtù invitano Dante a distogliere il suo sguardo da Beatrice per volgerlo alla distogliere il suo sguardo da Beatrice per volgerlo alla processione, la quale, in questo momento, riprende a muoversi in processione, la quale, in questo momento, riprende a muoversi in direzione opposta rispetto a quella prima seguita; finché tutti i direzione opposta rispetto a quella prima seguita; finché tutti i suoi membri si fermano intorno a un albero altissimo e spoglio di suoi membri si fermano intorno a un albero altissimo e spoglio di fronde. Dopo che il grifone vi ha legato il suo carro, la pianta fronde. Dopo che il grifone vi ha legato il suo carro, la pianta rinasce a nuova vita, coprendosi di fiori e di foglie. Il canto rinasce a nuova vita, coprendosi di fiori e di foglie. Il canto dolcissimo innalzato dai personaggi del corteo provoca in Dante dolcissimo innalzato dai personaggi del corteo provoca in Dante una specie di tramortimento, e, quando si risveglia, Matelda gli una specie di tramortimento, e, quando si risveglia, Matelda gli indica Beatrice che siede sotto l'albero circondata dalle sette indica Beatrice che siede sotto l'albero circondata dalle sette virtù, mentre i ventiquattro seniori, il grifone e gli altri virtù, mentre i ventiquattro seniori, il grifone e gli altri componenti del corteo risalgono al cielo. La seconda parte del componenti del corteo risalgono al cielo. La seconda parte del canto è occupata dalla rappresentazione delle vicende del carro canto è occupata dalla rappresentazione delle vicende del carro della Chiesa attraverso successive allegorie. Dante ricorda - con della Chiesa attraverso successive allegorie. Dante ricorda - con la figura dell'aquila - le persecuzioni portate contro i primi la figura dell'aquila - le persecuzioni portate contro i primi cristiani e con l'immagine della volpe il diffondersi delle eresie; in cristiani e con l'immagine della volpe il diffondersi delle eresie; in un secondo tempo l'aquila - simbolo dell'Impero - ritorna e lascia un secondo tempo l'aquila - simbolo dell'Impero - ritorna e lascia sul carro una parte delle sue penne, per indicare il potere sul carro una parte delle sue penne, per indicare il potere temporale di cui fu investita la Chiesa dopo la donazione temporale di cui fu investita la Chiesa dopo la donazione territoriale fatta dall'imperatore Costantino a papa Silvestroterritoriale fatta dall'imperatore Costantino a papa Silvestro. .

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PurgatorioPurgatorioriassunto canto XXXIIriassunto canto XXXII

Poi un drago, che rappresenta Satana, esce Poi un drago, che rappresenta Satana, esce improvvisamente dalla terra e, dopo aver colpito improvvisamente dalla terra e, dopo aver colpito con la coda maligna il carro, si allontana pieno con la coda maligna il carro, si allontana pieno di soddisfazione. L'immagine della Chiesa si di soddisfazione. L'immagine della Chiesa si trasforma infine in una figura mostruosa, dotata trasforma infine in una figura mostruosa, dotata di sette teste e dieci corna: su di lei siede una di sette teste e dieci corna: su di lei siede una sfrontata meretrice, a fianco della quale sfrontata meretrice, a fianco della quale compare un gigante, che flagella ferocemente la compare un gigante, che flagella ferocemente la donna subito dopo che questa ha volto il suo donna subito dopo che questa ha volto il suo sguardo verso Dante. Il canto termina sguardo verso Dante. Il canto termina mostrando il gigante che stacca dall'albero il mostrando il gigante che stacca dall'albero il carro della Chiesa per trascinarlo nella selva.carro della Chiesa per trascinarlo nella selva.

http://xoomer.alice.it/brdeb/Dante/canti/trentaduep.htm http://xoomer.alice.it/brdeb/Dante/canti/trentaduep.htm

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PurgatorioPurgatorioriassunto canto XXXIIriassunto canto XXXII

"Dante non fu il primo a "Dante non fu il primo a presentare la sua presentare la sua interpretazione come autentica, interpretazione come autentica, essendo l'appello all'autorità essendo l'appello all'autorità divina il modo naturale e divina il modo naturale e normale nella civiltà medievale normale nella civiltà medievale come ai tempi della profezia come ai tempi della profezia ebraica, di esprimere forti ebraica, di esprimere forti convinzioni politiche. Certo, convinzioni politiche. Certo, pochissimi fra i predecessori di pochissimi fra i predecessori di Dante si erano spinti fino a Dante si erano spinti fino a pretendere che una rivelazione pretendere che una rivelazione speciale era stata loro largita, e speciale era stata loro largita, e mai prima di lui una tale mai prima di lui una tale pretesa era stata manifestata pretesa era stata manifestata con altrettanta unità con altrettanta unità enciclopedica di visione e con enciclopedica di visione e con altrettanta forza d'espressione altrettanta forza d'espressione poetica." (Auerbach) poetica." (Auerbach)

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PURGATORIO PURGATORIO

riassunto del Canto XXXIIIriassunto del Canto XXXIII  

Le quattro virtù cardinali e le tre teologali iniziano, di fronte alle tristi Le quattro virtù cardinali e le tre teologali iniziano, di fronte alle tristi vicende del carro della Chiesa, il canto del Salmo LXXIX: «Deus, vicende del carro della Chiesa, il canto del Salmo LXXIX: «Deus, venerunt gentes », al quale Beatrice risponde con le stesse parole rivolte venerunt gentes », al quale Beatrice risponde con le stesse parole rivolte da Gesù ai discepoli per annunziare loro la sua morte e la sua da Gesù ai discepoli per annunziare loro la sua morte e la sua risurrezione: « Modicum, et non videbitis me... » . In un secondo risurrezione: « Modicum, et non videbitis me... » . In un secondo momento Beatrice invita Dante a camminare al suo fianco, affinché momento Beatrice invita Dante a camminare al suo fianco, affinché possa meglio udire le sue parole. Ella ora intende spiegare i misteriosi possa meglio udire le sue parole. Ella ora intende spiegare i misteriosi prodigi avvenuti intorno e sul carro della Chiesa e contemporaneamente prodigi avvenuti intorno e sul carro della Chiesa e contemporaneamente preannunziare la punizione di coloro che si sono resi colpevoli della preannunziare la punizione di coloro che si sono resi colpevoli della corruzione morale della Chiesa. Al Poeta - continua Beatrice - toccherà il corruzione morale della Chiesa. Al Poeta - continua Beatrice - toccherà il compito di riferire agli uomini ciò che ha udito. E poiché Dante osserva compito di riferire agli uomini ciò che ha udito. E poiché Dante osserva che il linguaggio da lei usato è troppo oscuro ed esige uno sforzo non che il linguaggio da lei usato è troppo oscuro ed esige uno sforzo non comune per poterlo comprendere. Beatrice rivela che ciò avviene per comune per poterlo comprendere. Beatrice rivela che ciò avviene per dimostrare all'uomo che ogni dottrina terrena è insufficiente a penetrare dimostrare all'uomo che ogni dottrina terrena è insufficiente a penetrare la scienza divina. È mezzogiorno allorché le figure delle sette virtù si la scienza divina. È mezzogiorno allorché le figure delle sette virtù si fermano nella zona in cui termina l'ombra della foresta, di fronte alla fermano nella zona in cui termina l'ombra della foresta, di fronte alla sorgente dei due fiumi del paradiso terrestre, il Letè, nelle cui acque il sorgente dei due fiumi del paradiso terrestre, il Letè, nelle cui acque il Poeta è già stato immerso per dimenticare il male passato, e l'Eunoè. Poeta è già stato immerso per dimenticare il male passato, e l'Eunoè. Matelda - in seguito a un comando di Beatrice - invita Dante e Stazio a Matelda - in seguito a un comando di Beatrice - invita Dante e Stazio a seguirla per bere l'acqua di questo fiume, che ravviva la memoria del seguirla per bere l'acqua di questo fiume, che ravviva la memoria del bene compiuto. Con questo ultimo rito la purificazione del Poeta è bene compiuto. Con questo ultimo rito la purificazione del Poeta è completa: egli è ormai puro e disposto a salire alle stelle. completa: egli è ormai puro e disposto a salire alle stelle.

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Canto XXXIIICanto XXXIIIiconografiaiconografia

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Canto XXXIIICanto XXXIII

S'io avessi, lettor, più lungo S'io avessi, lettor, più lungo spaziospazio

da scrivere, i' pur cantere' in da scrivere, i' pur cantere' in parteparte

138138 lo dolce ber che mai non lo dolce ber che mai non m'avrìa sazio;m'avrìa sazio;

ma perché piene son tutte le cartema perché piene son tutte le carteordite a questa cantica seconda,ordite a questa cantica seconda,141141 non mi lascia più ir lo fren de non mi lascia più ir lo fren de

l'arte.l'arte.

Io ritornai da la santissima ondaIo ritornai da la santissima onda rifatto sì come piante novellerifatto sì come piante novellerinnovellate di novella fronda,rinnovellate di novella fronda,

145145 puro e disposto a salire a le puro e disposto a salire a le stelle.stelle.