LA DISLESSIA, DALLA SCUOLA ALL’UNIVERSITA’ · GIACOMO GUARALDI REFERENTE ACCOGLIENTE DEGLI...
Transcript of LA DISLESSIA, DALLA SCUOLA ALL’UNIVERSITA’ · GIACOMO GUARALDI REFERENTE ACCOGLIENTE DEGLI...
LA DISLESSIA,
DALLA SCUOLA ALL’UNIVERSITA’
PERCORSI AD OSTACOLI TRA NORMATIVA E DIDATTICA
29 FEBBRAIO 2016
PALA ARCIDIACONO
S.SOFIA 98
CATANIA
“Stili di apprendimento e percorsi
universitari: strategie utili ed
obiettivi possibili”
DOTT. GIACOMO GUARALDI REFERENTE ACCOGLIENTE DEGLI STUDENTI DISABILI UNIVERSITARI UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA CATANIA 29 FEBBRAIO 2016
DEFINIZIONE
“Con il termine Disturbi Specifici di Apprendimento ci si riferisce ai soli disturbi delle abilità scolastiche, e in particolare a: DISLESSIA, DISORTOGRAFIA, DISGRAFIA e DISCALCULIA.”
Consensus Conference 2007
DSA
Per disturbi specifici dell’apprendimento si intendono alcuni disturbi delle abilità scolastiche, senza marcatori biologici evidenti («neurodiversità invisibile»), che variano nel tempo e a seconda delle richieste.
Hanno un’origine neurobiologica ma non si accompagnano a deficit intellettivi e si manifestano in soggetti con un quoziente intellettivo nella norma, nel momento in cui il bambino impara a leggere e scrivere e nonostante sia presente anche prima è difficilmente riconoscibile.
Possibilità per gli studenti dislessici di raggiungere obiettivi formativi simili a quelli dei coetanei ma, a volte, in tempi più lunghi, con ausili compensativi e misure dispensative.
DSA: DEVO SOLO
ATTREZZARMI
DISTURBI SPECIFICI
DELL’APPRENDIMENTO
I Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA) sono disturbi di
natura neurobiologica che riguardano il 4% circa degli
studenti italiani. In ambito universitario il dato di stima è dii
1,5/ 2% degli studenti ma un numero sicuramente superiore a
quelli oggi riconosciuti.
Tra questi si riconoscono la dislessia, la disortografia, la
disgrafia e la discalculia; i diversi disturbi possono
presentarsi variamente associati («comorbilità») o, più
raramente, isolati e con diversi gradi di severità.
PERCHÉ DISTURBI…
Sono definiti disturbi specifici poiché si manifestano in
assenza di deficit sensoriali o neurologici e riguardano
specificatamente singoli domini di abilità, ovvero la
decifrazione dei segni, la correttezza e la rapidità nella lettura
per quanto riguarda la dislessia, la realizzazione grafica per
quanto riguarda la disgrafia, i processi linguistici di
transcodifica nel caso della disortografia e gli automatismi
del calcolo e dell’elaborazione di numeri nel caso della
discalculia. Per definizione essi vengono diagnosticati
esclusivamente in soggetti che presentano un quoziente
intellettivo nella norma e che hanno avuto adeguate
opportunità scolastiche e sociali.
GENETICA ED
EPIGENETICA
Presentano inoltre una spiccata familiarità geneticamente
determinata. In assenza di adeguato supporto didattico
incidono negativamente sul percorso scolastico, nonostante
le buone capacità cognitive dei soggetti interessati.
PERCHÉ NON SONO
DISABILI
Con il termine “soggetti con disturbo specifico
dell’apprendimento” si intende, pertanto, quell’insieme di
persone in cui è stato riscontrato uno scarto tra le capacità
intellettive che non devono essere inferiori alla norma, ed il
funzionamento delle abilità di apprendimento. Il termine
“specifico” in relazione al “disturbo” sta, infatti, ad indicare
che questo è circoscritto: non si può pertanto parlare di DSA
in situazioni già compromesse da qualche patologia, ad
esempio insufficienza cognitiva in presenza di deficit
sensoriali o neurologici. Tali soggetti sono, pertanto,
individui con un quoziente intellettivo nella norma, ma con
una performance scolastica molto al di sotto delle proprie
abilità e che devono impiegare una quantità maggiore di
energie mentali per raggiungere i risultati dei coetanei.
CONSENSUS
CONFERENCE
La Consensus Conference (che definisce le raccomandazioni per la pratica clinica frutto del lavoro dei rappresentanti delle principali organizzazioni dei professionisti che si occupano di disturbi evolutivi specifici di apprendimento) ha definito in modo esplicito i parametri oggetto della valutazione (rapidità e accuratezza) e i limiti oltre cui la compromissione del processo di lettura viene considerata indicativa di DE: la compromissione dell'abilità specifica deve essere significativa ovvero corrispondente ad una prestazione inferiore a meno due deviazioni standard (-2SD) rispetto ai valori normativi attesi per l'età o la classe frequentata e il livello intellettivo deve essere entro i limiti di norma ovvero non inferiore a meno una deviazione standard (-1SD) rispetto ai valori medi attesi per l'età.
PREVENZIONE
PRECOCE
QUALI SONO I DSA
Per disturbo specifico dell’apprendimento in realtà
intendiamo: dislessia, disortografia, disgrafia, discalculia.
Dal disturbo specifico dell’apprendimento non si può guarire,
ma lo studente interessato, se motivato e dotato di appositi
ausili, può compensare tali lacune in ambito scolastico
sviluppando stili cognitivi specifici e modalità proprie di
memorizzazione.
DISLESSIA Difficoltà a trasformare
grafema e fonema. Lettura faticosa, lenta e
scorretta.
DISORTOGRAFIA Ricorrenti errori
ortografici.
DISGRAFIA
Grafia poco chiara e
comprensibile.
DISCALCULIA Difficoltà con calcoli ed
operazioni.
DISLESSIA
E’ definita come disturbo specifico circoscritto all'abilità di
decodifica del testo scritto, cioè della lettura. Un soggetto
dislessico potrebbe impiegare nella lettura un tempo molto
esteso rispetto alla norma, oppure commettere molti errori
nella decodifica dei simboli scritti. Gli studenti con questa
caratteristica, per ottenere un risultato al pari dei propri
coetanei, compiono un enorme sforzo di concentrazione:
questo può andare a scapito di una lettura fluente e veloce e
di una adeguata comprensione del testo. Preferiscono quindi
essere dispensati lettura attraverso un programma di sintesi
vocale o un lettore umano.
ALCUNI NUMERI
Circa il 3-4% della popolazione è affetto da dislessia.
L’incidenza maggiore è in quei paesi che hanno un sistema di scrittura più complesso e irregolare, come quelli di lingua inglese (10% della popolazione studentesca).
Si stima che 1 bambino ogni 28 sia dislessico e alcuni sostengono che, in Italia, i dislessici siano circa 1500000.
Servizio Accoglienza Studenti Dislessici
LA DISLESSIA È UGUALE PER
TUTTI?
NO, ogni ragazzo dislessico è diverso, ma tutti sono normalmente
intelligenti
Ogni studente ha il diritto di apprendere nel modo più adatto alle sue
caratteristiche.
DISLESSICI FAMOSI Carlo XVI - attuale Re di Svezia Raffaello (pittore)
Picasso (pittore)
Carlo Magno Cher (Cantante) Muhammad Ali (alias Cassius Clay) (pugile) Harry Bellafonte (cantante) Napoleone Bonaparte Hans Christian Andersen (Scrittore) Winston Churchill Tom Cruise (Attore) Leonardo da Vinci (probabilmente) Albert Einstein (Scienziato) Walter Elias Disney (Walt Disney) Henry Ford (Imprenditore) Galileo Galilei Whoopi Goldberg Anthony Hopkins John F. Kennedy William Lear (inventore) Isaac Newton (Fisico) George Patton (Generale) Nelson Rockfeller (Imprenditore) Lee Ryan (cantante) Quentin Tarantino (Regista) George Washington (Primo presidente degli Stati Uniti) W.B. Yeats (Poeta, premio Nobel per la letteratura nel 1923)
DISORTOGRAFIA E
DISGRAFIA
La disortografia e la disgrafia sono disturbi della scrittura
che riguardano rispettivamente l’ortografia e la grafia. La
prima coinvolge le abilità preposte alla trasformazione dei
suoni nei corrispondenti grafici, la seconda è un disturbo
grafomotorio il cui risultato è una scrittura illeggibile,
disordinata o caotica; questo deficit può manifestarsi anche
nell'eccessiva lentezza e nell'eccessiva fatica compiuta
durante l'attività di scrittura. Tramite l’utilizzo di un normale
computer, la disgrafia scompare completamente, mentre la
disortografia è compensata da un programma con la
correzione ortografica.
DISCALCULIA
Si definisce così la difficoltà riscontrata nell'apprendimento
dell'aritmetica in soggetti che non abbiano alcun deficit
intellettivo. Nelle prove, attraverso l’utilizzo della calcolatrice,
gli studenti possono dimostrare di aver capito i
procedimenti, liberandosi però dal peso del calcolo.
L’APPRENDIMENTO
Migliora la prestazione.
Riduce lo sforzo.
Consente di inserire l’atto in un contesto più complesso.
L’esperienza, tuttavia, non viene accumulata.
L’allenamento non sortisce l’effetto atteso.
La prestazione non è standard, ma si manifesta in modo incostante, occasionale, e richiede uno sforzo attentivo volontario.
Il raggiungimento dello standard prestazionale richiede tempi molto lunghi e non sempre viene raggiunto.
COME STUDIA IL DISLESSICO
- Tendenza a leggere solo una volta.
- Utilizzo quasi esclusivo della via lessicale.
- Tendenza a “riparare” le incongruenze senza ricorrere alle verifiche attraverso la rilettura.
- Difficoltà a sviluppare tecniche di analisi testuale (parole chiave, sintesi..)
CERVELLO DISLESSICO?
Emisfero sinistro
Buona memoria a breve termine
Pensiero verbale
Memorizza le sequenze
Assimila informazioni passo dopo passo
Cerca cause ed effetti
Si basa su induzione ed analisi
E’ consapevole del tempo
Emisfero destro
Si basa su associazioni personali per ricordare
Pensa per immagini
Memorizza i modelli
Considera le parti in relazioni al tutto
Cerca connessioni simultanee
E’ buono per la sintesi e per i collegamenti intuitivi
E’ consapevole dello spazio
DISLESSICO NON
DISABILE…
Prevalenza dell’emisfero destro o cervello “diverso”.
Pensiero non-verbale.
Pensiero non-lineare.
Problemi di memoria.
Lenta processazione delle informazioni.
La dislessia è un disturbo specifico che si manifesta in soggetti con livello intellettivo nella norma.
La dislessia è un disturbo presenta una diversa espressività nelle diverse fasi dello sviluppo.
Non sono, quindi, intrinsecamente disabili, ma possono essere resi disabili dal sistema educativo.
Discrepanza Q.I./rendimento (soggetto spesso stigmatizzato!).
Lo studente può essere reso disabile dalle istituzioni.
ASPETTI PSICOLOGICI DEI DSA
• Tendenza all’isolamento.
• Mancanza di autostima.
• Mancanza di motivazione.
• Paura di essere “stigmatizzati”.
• Rifiuto dell’impiego di strumenti compensativi e delle misure
dispensative considerati come “marcatori di diversità”.
CARATTERISTICHE DEI DSA
I dislessici non hanno un ritardo cognitivo ma, semplicemente,
possiedono un modo diverso di apprendere rispetto a quelli che
sono i canoni della maggior parte delle persone. Occorre garantire
loro pari opportunità di formazione e il diritto allo studio.
- No allo studio trasmissivo.
- No alle lezioni frontali.
- - Maggiore consapevolezza da parte dell’alunno del proprio
percorso didattico e possibilità di utilizzare strumenti dispensativi e
misure compensative.
-…difficoltà a modificare la didattica in ambito scolastico!!
DIFFICOLTA’ RISCONTRATE
DAI DSA • Con il procedere della scolarizzazione la lettura è sempre più
importante per fissare i contenuti delle varie discipline.
• La scuola procede con tempi troppo rapidi per i dislessici e la mole
di lavoro aumenta da un ordine scolastico a quello successivo..
• Le modalità di verifica adottate dalla scuola implicano
maggiormente la lettura.
• OCCORRE MODIFICARE LA DIDATTICA RENDENDOLA SEMPRE
PIU’ INCLUSIVA E FAVOREVOLE ANCHE AD ALUNNI CON DSA
(meno lezioni frontali e più lezioni interattive, utilizzo degli
strumenti informatici, meno studio mnemonico e acquisizione di un
metodo di studio più idoneo…)
LA DISLESSIA EVOLUTIVA
NELL’ADULTO
Dislessia recuperata
Le prestazioni del soggetto con pregressa diagnosi di DE sono comparabili in tutti gli ambiti a quelle dei normolettori.
Dislessia compensata
La lettura di materiale significativo (testi e non parole) è abbastanza fluente (lenta ma non sempre sotto-soglia), mentre la lettura di non-parole è significativamente lenta.
Dislessia persistente
Tutti i parametri di lettura, in tutti i tipi di stimoli (testo, parole e non-parole) sono significativamente sotto-soglia per rapidità e accuratezza.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Notevole affaticamento durante lo studio per mancata
automatizzazione della lettura.
Lettura lenta e scorretta, cui consegue difficoltà nella
comprensione del testo.
Difficoltà nell’analisi del testo (individuazione di parole chiave,
riassunto e pertanto necessitano di mappe concettuali o
schemi).
Difficoltà nell'espressione scritta in forma strutturata
(vocabolario linguistico ristretto).
Produzione di elaborati spesso disordinati, con struttura della
frase scarna, errori di punteggiatura, errori di spelling
(disortografia).
Difficoltà nelle lingue straniere “opache” come ad esempio
l’inglese, particolarmente nello spelling e in grammatica.
PUNTI DI DEBOLEZZA
Difficoltà nel memorizzare date e definizioni, parole tecniche, formule.
Difficoltà nell’imparare dati in sequenza.
Difficoltà nell’organizzazione e nella gestione del tempo.
Frequente disfunzione della memoria di lavoro, difficoltà a svolgere contemporaneamente più attività (ad esempio ascoltare e prendere appunti) ed a scrivere velocemente sotto dettatura.
Possibile sovraffaticamento e disagio psicologico, in particolare quando il carico di lavoro è elevato, come nel caso di esami particolarmente impegnativi.
DIFFICOLTÀ NELLA
CONOSCENZA DELLA
LINGUA STRANIERA
La lingua straniera, infatti, costituisce spesso un grosso
ostacolo per i bambini con DSA e pertanto si consigliano le
seguenti misure dispensative:
privilegiare l’espressione orale, senza escludere, tuttavia, le
prove in forma scritta;
evitare di far leggere ad alta voce l’alunno;
non considerare eventuali errori ortografici e di sintassi
nell’elaborato scritto.
LEGGE 170\2010
Definisce prevede per la prima volta la possibilità di erogare anche agli studenti con DSA misure di supporto atte a garantire il diritto allo studio.
Prevede l’adozione di “misure che determinino le condizioni ottimali per l’espletamento delle prove di verifica della prestazione da valutare”
In ambito universitario: prevede che ogni Ateneo assicuri pari opportunità agli studenti con DSA nonché servizio di tutorato, attività di mediazione con il corpo docente e fruizione di strumenti utili allo studente al fine del sostenimento degli esami curriculari.
MISURE
DISPENSATIVE
Verifica orale piuttosto che scritta
Prove scritte con eventuale riduzione quantitativa, ma non qualitativa, nel caso in cui non si riesca a concedere tempo supplementare
Valutazione dei contenuti piuttosto che della forma e dell’ortografia
STRUMENTI
COMPENSATIVI
Registrazione delle lezioni
Utilizzo di testi in formato digitale
Programmi di sintesi vocale
Altri strumenti tecnologici di facilitazione per lo studio e gli esami
PER NON
DIMENTICARE…
«Mi batte forte il cuore che vuole uscire dalla testa. Perché a me i pensieri fanno ansia
quando non li faccio uscire»
«Io mi sento mortificato a studiare le cose più belle del sapere di ogni tempo
rendendole mostruose per le verifiche»
«Sono intelligente ma fragile. Mi ci vorrebbe un travaso dalla mente al cuore»
«… Il mio ricordo più duro è quando mia madre si è messa a piangere fuori dalla clinica
(ero un dislessico grave, discalculico e disprassico) con disturbi di comportamento.
Ricordo che mi sarei dato fuoco lì piuttosto che tornare a scuola…»
«Le lettere mi giravano in testa e i numeri mi facevano più paura degli zombi e dei
fantasmi. Ma le urla…le urla: -Cretina, stupida, ignorante…idiota…menomata- sono
ancora oggi il mio dolore sconfinato»
Al contrario:
«Io quando faccio errori e sbaglio ho una maestra che sa come si fa!»
(frasi citate dalla Prof.ssa Daniela Lucangeli in data 26/02/2016)
DA NON
DIMENTICARE…
Un incoraggiamento vale più che 89 rimproveri!
Pertanto non sottovalutiamo gli aspetti psicologici dell’alunno con
DSA e cerchiamo innanzitutto di accrescere la sua autostima a e
motivazione!
Servizio Accoglienza Studenti Disabili e
con DSA
Elisabe a Genovese, Enrico Ghidoni, Giacomo Guaraldi e Giacomo Stella (a cura di)
Dislessia nei giovani adultiStrumenti compensativi e strategie per il successo
€ 18,00
Elisabe a GenoveseSpecialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria, è professore associato di Audiologia e Foniatria presso lUniversità di Modena e Reggio Emilia ed è delegata del reore per la disabilità.
Enrico GhidoniÈ neurologo presso l Unità Operativa Complessa di Neurologia dellArcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ed è stato presidente dellAssociazione Italiana Dislessia.
Giacomo GuaraldiLaureato in materie le erarie e docente specializzato per le a ività di sostegno, è responsabile del Servizio accoglienza studenti disabili dellUniversità di Modena e Reggio Emilia.
Giacomo StellaÈ professore straordinario di Psicologia clinica presso l Università di Modena e Reggio Emilia e dire ore scienti co dell Istituto di Ricerca Dislessia Evolutiva (IRIDE).
Il volume raccoglie numerosi contributi sul tema della dislessia e dei di-
sturbi speci ci dellapprendimento in età adulta e si basa sul pluriennale
lavoro di ricerca e di pratica clinica da parte di esperti che a vario titolo operano in Italia.
Una vasta ricognizione sulla ricerca internazionale ore una visione din-sieme articolata ed esamina le nuove frontiere sugli aspei eziologici
della dislessia. Vengono quindi arontati alcuni temi cruciali, quali la necessità di ada are la valutazione diagnostica nel passaggio alla scuola
secondaria di secondo grado e gli strumenti e le strategie di compensa-
zione. Vengono in ne descri e esperienze di studenti dislessici alluniversità
o nel mondo del lavoro e forniti suggerimenti ed esempi di percorsi e a ività, con lobie ivo di o rire loro pari opportunità di successo.
Gen
oves
e, G
hid
oni,
Gua
rald
i e Ste
lla (a
cur
a di)
Dis
less
ia n
ei g
iova
ni a
dulti
Erick
son
Erickson
leGUIDE
Enrico Ghidoni, Giacomo Guaraldi, Elisabe a Genovese, e Giacomo Stella (a cura di)
Dislessia in età adultaPercorsi ed esperienze tra università e mondo del lavoro
€ 18,00
Elisabe a GenoveseSpecialista in Foniatria e Otorinolaringoiatria, è professore associato di Audiologia e Foniatria presso l Università di Modena e Reggio Emilia ed è delegata del re ore per la disabilità.
Enrico GhidoniÈ neurologo presso l Unità Operativa Complessa di Neurologia dell Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia ed è stato presidente dellAssociazione Italiana Dislessia.
Giacomo GuaraldiLaureato in materie le erarie e docente specializzato per le a ività di sostegno, è responsabile del Servizio accoglienza studenti disabili dell Università di Modena e Reggio Emilia.
Giacomo StellaÈ professore straordinario di Psicologia clinica presso l Università di Modena e Reggio Emilia e dire ore scienti co dell Istituto di Ricerca Dislessia Evolutiva (IRIDE).
Dopo i volumi Dislessia e università (2010) e Dislessia nei giovani adulti
(2011), lo stesso gruppo di autori cura questa nuova raccolta di inter-
venti e ricerche, la cui uscita a così breve distanza di tempo testimonia
l interesse e la vivace a ività che si sono sviluppati rapidamente su
questo tema. Si tratta di un settore in cui la ricerca accademica è
stre amente correlata alla pratica clinica ed è stimolata da esigenze
sociali emergenti di grande impa o, conseguenti all approvazione
della legge 170/ 2010 «Nuove norme in materia di disturbi speci ci
di apprendimento in ambito scolastico», che prevede la tutela e il
supporto all apprendimento delle persone con DSA anche in età
adulta durante il percorso universitario.
Lopera si articola in qua ro sezioni: Università e nuove norme, Espe-
rienze di vita, Ricerche su studenti universitari e giovani adulti, Il supporto
delle tecnologie informatiche. In appendice raccoglie tu i i documenti
di riferimento sul tema, sia quelli normativi sia quelli di società o enti
scienti ci, che possono essere un utile strumento di lavoro per chi è
implicato dire amente nelle a ività cliniche e di ricerca.
Ghid
oni,
Guar
aldi,
Gen
ove
se e
Ste
lla (a
cura
di)
Dis
less
ia in
età
adulta
Ogni studente suona il suo strumento, non c'è niente da fare. La cosa difficile è conoscere bene i nostri musicisti e trovare l'armonia. Una buona classe non è un reggimento che marcia al passo, è un'orchestra che prova la stessa sinfonia. E se hai ereditato il piccolo triangolo che sa fare solo tin tin, o lo scacciapensieri che fa soltanto bloing bloing, la cosa importante è che lo facciano al momento giusto, il meglio possibile, che diventino un ottimo triangolo, un impeccabile scacciapensieri, e che siano fieri della qualità che il loro contributo conferisce all'insieme. Siccome il piacere dell'armonia li fa progredire tutti, alla fine anche il piccolo triangolo conoscerà la musica, forse non in maniera brillante come il primo violino, ma conoscerà la stessa musica. Il problema è che vogliono farci credere che nel mondo contino solo i primi violini
Servizio Accoglienza Studenti Disabili e con DSA