Reclutamento aperto della docenza, doveri dei docenti, sviluppo delle carriere
La dignità della docenza e la valutazione della ricerca
-
Upload
alberto-baccini -
Category
Education
-
view
4.769 -
download
0
Transcript of La dignità della docenza e la valutazione della ricerca
La dignità della docenza e la valutazione
della ricerca
Alberto BacciniDipartimento di economia politica e statistica, Università di Siena; Redazione Roars
Ruolo e dignità dell’università. Stato e prospettive
Pisa, 10 maggio 2017
G. Manfredi (Presidente CRUI): «Solo attraverso una rigorosa politica del merito e della qualità potremo contemporaneamente stimolare le eccellenze ed elevare il livello medio del nostro sistema ... D’altra parte, l’università italiana è l’unico comparto della PA ad essersi già sottoposto alla valutazione dell’ANVUR, un’agenzia terza»
discorso di insediamento
23.09.2015
Gli argomenti per giustificare la valutazione sono
stati digeriti dalla comunità accademica
Argomento 1. Così fan tutti
Argomento 2. I benefici della valutazione superano
sicuramente i suoi costi
Argomento 3. I professori devono rendere conto al
contribuente del loro lavoro
Argomento 4. La valutazione serve ad individuare le
«code basse» (i.e. i fannulloni)
Argomento 5. La valutazione spinge comunque a
comportamenti desiderabili
Precedenti storici recenti
La politica universitaria di Margareth Thatcher UK: RAE 1986
«it was Leninism» (S. Jenkins, Thatcher and Sons)
La valutazione massiva ex post della ricerca è
adottata da molti paesi?
No. Solo da UK e Italia
«The UK and Italy are the only countries that have implemented a Peer
Review Based Research Assessment system that (potentially) evaluate all
academic staff in order to allocate research funding» (Aldo Geuna and
Matteo Piolatto, 2016)
(L’Italia è l’unico paese a concentrare in una unica agenzia ANVUR tutte le
funzioni di valutazione (didattica, ricerca, amministrazione, trasparenza).
ANVUR ha il consiglio direttivo più costoso del mondo) (Baccini 2013,
2015)
Quanto costa la valutazione?
«Stiamo lavorando con 10 milioni di euro, dei quali
in questo momento stiamo usando solo quelli che ci
sono stati assegnati che sono 6,4 milioni. Questa
cifra rappresenta l'1,2% della distribuzione
premiale» Stefano Fantoni, ex-presidente ANVUR
http://www.flcgil.it/web-cronache/2012/05-17-tavola-rotonda-anvur-e-
politiche-di-sistema/15.00.00
Quanto costa davvero la valutazione?
La VQR1 è costata tra 150 e 300 milioni di €
Stima del tutto in linea con i costi del REF
britannico
REF2014: technopolis UK £246m
Geuna-Piolatto 2015 max 164m/€!
VQR1: Sirilli: €300m Sirilli
Geuna Piolatto 2014: €182m
Geuna-Piolatto 2015: €71m
Stime a confronto
Daniele Checchi (ANVUR): «Ma da
noi c’era il problema che una parte
dell’Accademia non scrive proprio. La
prima edizione della valutazione della
ricerca è servita a rendere trasparente il
fatto che nelle università c’era un 8 per
cento di inattivi, vale a dire di ricercatori
che non producevano nemmeno un
lavoro all’anno»
Corriere della Sera 1 marzo 2017
Quanti erano gli inattivi nella VQR1?
Fo
nte
: m
ie e
lab
ora
zio
ni su
dat
i A
NV
UR
cert
osi
nam
ente
racc
olt
i da
Fra
nce
sco
Pro
ta
Quanto è costato scovare i fannulloni?
Per scovare ogni fannullone si sono spesi tra:
82.465€ - 135.931€
La valutazione fa bene?
La valutazione fornisce incentivi individuali e collettivi
per l’adozione di comportamenti che spingono al
miglioramento dei risultati della ricerca?
Se credete all’autorità, allora…
Andrea Bonaccorsi: «Non esiste
una evidenza empirica robusta sul
fatto che la valutazione o anche i
sistemi di publish or perish, inducano
nel lungo periodo effetti distorsivi
permanenti sulla ricerca»
La valutazione possibile, p. 170
Ma una valutazione massiva ex post della
ricerca serve davvero?
In summary, the evidence indicates that
performance-informed (with or without a formal link
between perfomance and funding) does indeed increase the
pressure on researchers and institutions to meet the
performence criteria, irrespective of wheteher the
latter are based on peer review or on citations. This
is clearly an intended effect. […] The research
community respond strategically, and this may in
turn create unintended effects, either through the
mechanism of goal dispacement or through more
structural changes in research priorities, publication
activities, or research capacities and organization» (P.
Wouters, 2014)
Cosa resta degli argomenti digeriti dall’accademia
per giustificare la valutazione?
Argomento 1. Così fan tutti
Argomento 2. I benefici della valutazione superano
sicuramente i suoi costi
Argomento 3. I professori devono rendere conto al
contribuente del loro lavoro
Argomento 4. La valutazione serve ad individuare le
«code basse» (i.e. i fannulloni)
Argomento 5. La valutazione spinge comunque a
comportamenti desiderabili
Q1. A che serve davvero la valutazione massiva della
ricerca?
1. Per placare «semi-outsiders: funders, governements,
university administrators a suspicious general public» in
cambio di risorse
2. Come strumento di controllo dei comportamenti
accademici da parte dei governi (Foucault)
3. Come screening device del capitale all’epoca della
«società della conoscenza» (Cognitive capitalism)
Q2. Perché i ricercatori accettano di giocare
al gioco della valutazione?
«assessment seduces» (Coin 2014)
Q3. Cosa c’entra la dignità con la valutazione
della ricerca?
La dignità abbiamo cominciato a perderla
quando abbiamo accettato di essere valutati da un agenzia governativa in
mano a un gruppo di colleghi scelti dal ministro
quando non abbiamo protestato perché ANVUR usa metodi di
valutazione che hanno di fatto estromesso dalla valutazione la comunità
scientifica
quando abbiamo accettato di essere valutati con metodi che non sono stati
passati al vaglio della comunità scientifica
quando abbiamo accettato di discutere con i valutatori come fossero nostri
pari. Sono nostri pari, ma non agiscono come tali. Perché hanno la spada
dalla loro parte
quando abbiamo accettato e abbiamo anche giustificato l’idea che fosse
nostro dovere sottoporsi ad una valutazione autoritaria
La dignità del nostro lavoro
La perdita di dignità e l’accettazione passiva delle regole del gioco
sta trasformando il nostro lavoro
E la trasformazione è già nelle parole
Non siamo più professori e ricercatori che fanno ricerca ed
insegnano agli studenti
Ma siamo addetti alla ricerca che producono prodotti della ricerca,
anzi che sottomettono prodotti di ricerca ai valutatori.
E gli studenti sono i nostri clienti che dobbiamo soddisfare