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La didattica per l’acquisizione di competenze nei documenti di riordino del secondo ciclo, con particolare riferimento agli istituti professionali Vimercate 4 aprile 2014 Istituto Floriani Aldo Tropea

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La didattica per l’acquisizione di competenze nei documenti di riordino del secondo ciclo,

con particolare riferimento agli istituti professionali

Vimercate 4 aprile 2014

Istituto Floriani

Aldo Tropea

Gli indirizzi del “Floriani”: un mondo!ISTRUZIONE e FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP): percorso triennaleQualifica professionale “Operatore Abbigliamento - Sartoria”;Qualifica professionale “Operatore Elettrico”;Qualifica professionale “Operatore Meccanico”Qualifica professionale “Operatore alla Riparazione di Veicoli a Motore“.Qualifica professionale “Operatore ai Servizi di Promozione e Accoglienza – Servizi Turistici“.

ISTRUZIONE e FORMAZIONE PROFESSIONALE (IeFP): quarto annoDiploma professionale “Tecnico dell’Abbigliamento”;Diploma professionale  “Tecnico per la conduzione e la manutenzione di impianti automatizzati”Diploma professionale “Tecnico Elettrico”;Diploma professionale  “Tecnico dei Servizi di Promozione e Accoglienza“.

ISTRUZIONE PROFESSIONALE (IP): percorso quinquennaleIndirizzo “Assistenza e manutenzione tecnica”( opzione “Apparati, Impianti e Servizi tecnici industriali e civili”) Indirizzo dei “Servizi Socio-Sanitari“;Indirizzo dei “Servizi Commerciali“;Indirizzo dei “Servizi Commerciali – opzione Promozione Commerciale e Pubblicitaria“; ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE (ITI) – percorso quinquennaleIndirizzo “Meccanica, Meccatronica ed Energia“.

Il rapporto tra contenuti e competenze: una questione europea

Arduino Salatin ricorda che esistono in Europa tre tipologie fondamentali di relazioni tra contenuti disciplinari e competenze nei curricoli

Quella italiana prevalente è stata fino ad ora la prima, la seconda e la terza sono quelle che si sta tentando di far passare con le “indicazioni per il curricolo”

della scuola di base, in parte con le “Indicazioni nazionali per i licei” e, più marcatamente, nelle Linee-Guida per l’istruzione tecnica e professionale

( Schede per il biennio 30.04 e 12.5, 2010, per il secondo biennio e il Quinto anno 16.1.2012)

Aldo Tropea

1. Quella tradizionale che mette al centro i contenuti descritti sotto forma di saperi

2. Quella che mette al centro lo studente in una prospettiva costruttivista, che vede come essenziale il processo metodologico di assunzione degli apprendimenti, più che i contenuti

3. Quella che vede al centro gli obiettivi di apprendimento descritti in termini di competenze, generalmente fissate da istanze esterne ( es. il mondo del lavoro)

C’è una stretta relazione tra modello curricolare e

organizzazione della didattica

La forza dell’impianto gentiliano stava (sta?) proprio nella coerenza tra contenuti e modalità di organizzazione del tempo-scuola, degli ambiti di progettazione e valutazione, del modo di concepire la collegialità come veste giuridico-formale delle decisioni e non come corresponsabilità educativa

Era, insomma, costruito a misura del singolo docente e della sua capacità di insegnare la sua disciplina nella sua aula, in quella che Piero Romei chiamava “l’organizzazione a pettine”: tanti individui e un responsabile della legittimità delle procedure, il Preside

Aldo Tropea

Il modello gentiliano della sequenza segmento disciplinare più segmento disciplinare riproduce quello dell’ “ordo studiorum” dei Gesuiti ( anche se il loro Ginnasio aveva – e non lo nascondeva -

una robusta finalità professionalizzante)

Aldo Tropea

Ma quella organizzazione presupponeva un tipo di studente che non esiste più, per un insieme di fattori convergenti

• Non esiste più un monopolio dell’agenzia formativa scuola

• I meccanismi stessi dell’apprendimento sono radicalmente modificati dallo sviluppo delle nuove tecnologie

• Come dimostrano le ricerche delle neuroscienze, la percezione umana appare immersa nella dinamica dell’azione, per cui esiste un nesso assai stretto tra percezione, azione e progetto

• Le cose e i processi con i quali entriamo in contatto vengono appresi in modo significativo quando acquistano un senso funzionale al progetto d’azione che intendiamo attivare e sviluppare.

• Diventa infine sempre più determinante, anche come riferimento valoriale, il gruppo dei pari, reale o virtuale

Aldo Tropea

Una didattica per l’acquisizione di competenze

Aldo Tropea

Le discipline riescono a coinvolgere gli studenti quando hanno a che vedere con qualcosa che le rende utili: la comprensione delle procedure consente di capire ciò che accade nel mondo.

Del resto, la filosofia, la matematica e la scienza sono nate ben prima della loro codificazione formale nelle università dell’800, per consentire all’umanità di operare e rispondere a domande ed operare

Per questo è necessario mettere i giovani di fronte a situazioni-problema, da risolvere attraverso l’autonoma capacità d’azione, l’essere competenti.

Secondo l’EFQ la competenza è: la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le attitudini personali, sociali e/o metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale; descritte in termini di responsabilità e autonomia.

Competenza: la capacità dimostrata di utilizzare le conoscenze, le abilità e le capacità personali, sociali e/o

metodologiche, in situazioni di lavoro o di studio e nello sviluppo professionale e/o personale

evidenzacontinuità

prestazioniin contesti diversi

= autonomia e responsabilità

IL CONCETTO DI COMPETENZA

Umerto Vairetti

Senza saperi, niente competenze

Aldo Tropea

Siamo stati a lungo – e forse lo siamo ancora – coinvolti in una battaglia che ha teso ad identificare la didattica per competenze come una didattica senza discipline

Deve essere chiaro, a scanso di equivoci, che le competenze senza conoscenze non esistono, e che le conoscenze non utilizzate in uno specifico compito di vita, di studio o di lavoro, non si costituiscono neppure come tali

Si tratta invece di combattere da un lato quella degenerazione che pretende di considerare secondario e successivo il legame dei contenuti disciplinari con la realtà; dall’altro quella di considerare inessenziale l’oggetto specifico di cui consta la competenza

Aldo Tropea

Fare centro davvero sul soggetto: questo vuol dire essere “rigorosi”

ogni buon insegnante sa che il lassismo sta proprio nel richiedere solo qualche nozione memorizzata

Marc Prensky , l’informatico che ha inventato il termine “nativi digitali”, ha svolto un’indagine rivolta a studenti di tutti i ceti sociali, di tutte le età, di tutte le nazionalità. In un recente convegno organizzato dall’ADI Norberto Bottani ha così sintetizzato le loro risposte:

•  non tollerano più lezioni cattedratiche; •  vogliono essere rispettati, vogliono che si abbia fiducia in loro; •  vogliono che si tenga conto delle loro opinioni e che li si apprezzi; •  vogliono coltivare le proprie passioni e i propri interessi; •  vogliono creare, utilizzando gli strumenti del loro tempo; •  vogliono lavorare con i loro coetanei, in gruppi di lavoro, per realizzare progetti; •  vogliono prendere decisioni ed essere coinvolti nel controllo dell'esecuzione; •  vogliono essere collegati con i loro coetanei per esprimere e condividere le loro opinioni, in classe e al di fuori della scuola; •  vogliono cooperare e competere con altri; •  vogliono che l'educazione sia anche legata alla realtà.

Che scuola vorrebbero gli studenti?

Quest’ultimo aspetto è tuttavia molto problematico

Spesso infatti la realtà virtuale interferisce con quella reale rappresentata da un territorio, dalle sue opportunità e dai suoi problemi

Per la formazione si pone dunque il problema di essere “sensata”, capace cioè di riempire il baratro che separa oggi sempre più spesso il “curricolo di scuola” dal “curricolo di vita”, utilizzando gli strumento della grande rete ma al tempo stesso ricucendo il rapporto con il mondo, con il lavoro, con la problematicità del futuro

Le competenze non sono un patrimonio teorico

“La competenza non è uno stato od una conoscenza posseduta. Non è riducibilené ad un sapere, né a ciò che si è acquisito con

la formazione. La competenza non risiede nelle risorse (conoscenze, capacità…), ma nella mobilitazione di queste risorse. Qualunque e competenza non può essere

separata dalle proprie condizioni di messa in opera. La competenza è un saper agire o reagire

riconosciuto. Qualunque competenza per esistere necessita del giudizio altrui”

(Le Boterf)

Aldo Tropea 2012

un’altra idea di formazione

Per “laboratorietà” possiamo dunque semplicemente

intendere Un modo di far scuola capace di rispondere positivamente ai bisogni dei nostri giovani, che parte dal semplice ma non banale presupposto che si apprende a fare ciò che non si sa fare facendolo in una comunità che apprende , secondo il modello che è stato autorevolmente definito ( Collis, Brown,

Newman) “apprendistato cognitivo”

Questa modalità presuppone un profilo di insegnante capace di organizzare le condizioni perché l’allievo

• osservi ed imiti una competenza esperta al lavoro• sia assistito attraverso feedback continui • sia stimolato a reimpostare il lavoro sulla base dei risultati • sia incoraggiato ad assumersi spazi di autonomia e responsabilità

Dopo tutto questi non sono compiti che spettano ad un bidello

Luigi

Venerdì scorso Luigi stava andando a scuola

Era veramente preoccupato per la lezione di matematica

L’ultima volta non era riuscito a tenere la classe sotto controllo

L’insegnante di matematica era stato poco gentile a dargli quell’incarico

è probabilmente la più importante innovazione pedagogica dell’ultimo

ventennio. (Jonassen, 2003)

PBL Problem Based Learning

(Barrows & Tamblin, 1980)

… la logica si capovolge: i problemi sono il fulcro e

sono loro che spingono lo studente ad impossessarsi

dei contenuti necessari a risolverli.

Aldo Tropea

Ma perché questo avvenga, è indispensabile che venga coinvolto l’emisfero destro del cervello, che presiede alla creatività e alla affettività

07/04/14

Le “regole” di questa relazione didattica sono “potenti” nell’innescare il cambiamento

LA PROGETTAZIONE DI ATTIVITA’ ESIGE DI ESSERE CONDIVISA E PRESUPPONE QUINDI COOPERAZIONE

• tra le discipline• tra gli adulti esperti• tra gli esperti e gli allievi

IMPLICA UN PATTO DI LEALTA’

ESIGE UNA PREVISIONE:• delle risorse materiali e

professionali• dei tempi, delle scadenze

e delle verifiche

Aldo Tropea

Verso la “didattica laboratoriale” Secondo il club dei 15, tale espressione viene usata per

indicare qualsiasi attività tesa a raggiungere un risultato di apprendimento definito e concreto, attraverso una serie di

procedure e di attività operative progettate e verificabili dall’insegnante. Per esempio:

Attività che si svolgono in classe o in un’aula attrezzata Progettazione e attuazione di attività in stretta interconnessione con strutture esterne alla scuola quali musei, parchi naturali, officine, laboratori scientifici, ecc. Azioni finalizzate alla costruzione di manufatti, o all’esecuzione di misure, o di verifiche di particolari assunti teorici Discussioni per progettare, realizzare, interpretare esperienze ed esperimenti nelle quali gli alunni elaborano e condividono idee e ipotesi, analizzano dati sperimentali, li confrontano li collegano alle conoscenze di vita quotidiana, ad altri ambiti sperimentali o teorici; Realizzazione di esperimenti ( qualitativi e quantitativi) svolti e a volte progettati dagli allievi, singolarmente o in gruppo, con l’utilizzo sia di “materiale povero di uso comune” sia di apparati e strumenti di laboratorio; Osservazioni e manipolazioni effettuate in ambienti naturali o su microambienti ricostruiti o virtuali o su campioni di materiali;

“Competenze didattiche e laboratorio” – Una ricerca condotta tra gli istituti dell’innovazione didattica - Confindustria e LIUC

L’ innovazione nei documenti del riordino

 

a. Una competenza sia di studio, sia di lavoro si sviluppa in un contesto nel quale lo studente è coinvolto nell’affrontare situazioni e nel portare a termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri.

b. Tutti gli insegnanti devono avere consapevolezza del ruolo degli apporti delle loro discipline allo sviluppo delle competenze.

c. L’ambiente nel quale si svolgono i percorsi dovrebbe assumere sempre più le caratteristiche di un laboratorio nel quale si opera individualmente o in gruppo al fine di acquisire e controllare la qualità delle conoscenze e abilità progressivamente acquisite

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In termini più chiari nel settore dei Tecnici e dei professionali, in termini meno chiari e “grammaticalmente corretti” nei licei ( e

questo è un bel problema) i documenti del riordino utilizzano la nozione di competenza

Tre parole-chiave

• menti d’opera, ossia• superare gli stereotipi di una interpretazione sequenziale del rapporto tra teoria e pratica e

del primato dei saperi teorici, promuovendo una chiave di lettura che valorizza i diversi stili di apprendimento degli studenti e offre risposte articolate alle domande del mondo del lavoro e delle professioni

• professionalità , ossia cultura del lavoro, intesa nella sua accezione più ampia: l’insieme di operazioni, procedure,

simboli, linguaggi e valori, ma anche identità e sensodi appartenenza ad una comunità professionale

• Laboratorialità , ossia apprendere in modo attivo, coinvolgente, significativo ed efficace

I professionali come “Scuole dell’innovazione territoriale”

le linee-guida per tecnici e professionali aspetti metodologici fondamentali 1

 

a. Una competenza sia generale, sia di studio, sia di lavoro si sviluppa in un contesto nel quale lo studente è coinvolto nell’affrontare situazioni e nel portare a termine compiti, nel realizzare prodotti, nel risolvere problemi, che implicano il coordinamento operativo di quanto sa, sa fare, sa essere o sa collaborare con gli altri.

b. La progettazione di un’attività formativa diretta allo sviluppo di competenze dunque deve tener conto della necessità che le conoscenze fondamentali da questa implicate siano acquisite in maniera significativa, cioè comprese e padroneggiate in modo da metterle in condizione di assolvere compiti di realtà o vicini alla realtà

c. Tutti gli insegnanti devono avere consapevolezza del ruolo degli apporti delle loro discipline allo sviluppo delle competenze. Ciò contribuisce a costruire intese e a sviluppare un ambiente educativo collaborativo

 

d. L’ambiente nel quale si svolgono i percorsi dovrebbe assumere sempre più le caratteristiche di un laboratorio nel quale si opera individualmente o in gruppo al fine di acquisire e controllare la qualità delle conoscenze a e abilità progressivamente affrontate, mentre se ne verifica la spendibilità nell’affrontare esercizi e problemi via via più impegnativi sotto la guida dei docenti

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le linee-guida per tecnici e professionali aspetti metodologici fondamentali – 2

 

• e. Nella promozione delle varie competenze previste, anche a livello di biennio iniziale, va

curata con particolare attenzione l’integrazione tra quanto sviluppato nell’area generale, comune a tutti gli indirizzi, e quanto oggetto di insegnamento nell’area specifica di ciascun indirizzo.

f. Ciò è possibile principalmente attraverso la convergenze dell’area generale e dell’area di indirizzo nella costruzione di progetti non periferici rispetto alla didattica ordinaria

g. Anche la valutazione deve riferirsi alle competenza. Secondo molti studiosi, una competenza effettivamente posseduta non è direttamente rilevabile, ma è possibile inferirne la presenza, non solo genericamente, bensì anche specificatamente e qualitativamente, sulla base di una famiglia di sue manifestazioni o prestazioni particolari, che assumono il ruolo di base informativa utile a ipotizzarne l’esistenza e il livello raggiunto. Di qui la necessità di costruire un repertorio di strumenti e metodologie di valutazione, che tengano conto di una pluralità di fonti informative e di strumenti rilevativi.

Aldo Tropea

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Le Linee Guida non sono Programmi

Non contengono obiettivi specifici di apprendimento come avviene nelle Indicazioni Nazionali per i Licei, sono solo riferimenti per la progettazione educativa di istituto, parlano di risultati di apprendimento secondo il Quadro Europeo delle Qualificazioni

Il format delle schede del triennio è identico a quello utilizzato nelle linee Guida per il biennio: c’è una parte iniziale che richiama i risultati di apprendimento esplicitati nell’Allegato A del Regolamento, una parte centrale (evidenziata nel box grigio) che richiama i risultati di apprendimento descritti negli Allegati B e C del Regolamento, segue poi la declinazione dei risultati di apprendimento del secondo biennio e del quinto anno in conoscenze e abilità.

DISCIPLINARichiamo agli esiti finali di apprendimento

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Primo biennioCompetenze

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Conoscenze Abilità………………………………… ………………………………………………………………… ………………………………

Secondo Biennio e Quinto annoCompetenze

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Conoscenze Abilità………………………………………………………………

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Come sono fatte le schede delle Linee-guida

Aldo Tropea

L’area di istruzione generale nell’istruzione tecnica e professionale: lingua e letteratura italianaIl docente di “Lingua e letteratura italiana” concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale, risultati di apprendimento che lo mettono in grado di:

utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici;

riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, con riferimento soprattutto a tematiche di tipo scientifico, tecnologico ed economico;

stabilire collegamenti tra le tradizioni culturali locali, nazionali ed internazionali, sia in una prospettiva interculturale sia ai fini della mobilità di studio e di lavoro;

riconoscere il valore e le potenzialità dei beni artistici e ambientali, per una loro corretta fruizione e valorizzazione;

utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

Le competenze di base di lingua italiana

• Ai fini del raggiungimento dei risultati di apprendimento in esito al percorso quinquennale, nel primo biennio obiettivo prioritario è di far acquisire allo studente le competenze di base attese a conclusione dell’obbligo di istruzione, di seguito richiamate:

• padroneggiare gli strumenti espressivi ed argomentativi indispensabili per gestire l’interazione comunicativa verbale in vari contesti

• leggere, comprendere ed interpretare testi scritti di vario tipo • produrre testi di vario tipo in relazione ai differenti scopi comunicativi • utilizzare gli strumenti fondamentali per una fruizione consapevole del patrimonio

artistico e letterario

Aldo Tropea

ll docente tiene conto, nel progettare il percorso dello studente, dell’apporto di altre discipline, con i loro linguaggi specifici - in particolare quelli scientifici, tecnici e professionali - e favorisce la lettura come espressione di autonoma curiosità intellettuale anche attraverso la proposta di testi significativi, selezionati in base agli interessi manifestati dagli studenti. Per quanto riguarda la letteratura italiana, il docente progetta e programma l’itinerario didattico in modo tale da mettere in grado lo studente di orientarsi progressivamente sul patrimonio artistico e letterario della cultura italiana, con riferimenti essenziali alle principali letterature di altri paesi, anche in una prospettiva interculturale.Nell’organizzare il percorso di insegnamento-apprendimento il docente valorizza la dimensione cognitiva degli strumenti della comunicazione

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Le competenze di lingua italiana nel triennio

Le conoscenze e le abilità consolidano le competenze in esito al primo biennio e si caratterizzano per una più puntuale attenzione ai linguaggi della scienza e della tecnologia, per l’utilizzo di una pluralità di stili comunicativi più complessi e per una maggiore integrazione tra i diversi ambiti culturali.

Nel quinto anno, in particolare, sono sviluppate le competenze comunicative in situazioni professionali relative ai settori e agli indirizzi e vengono approfondite le possibili integrazioni fra i vari linguaggi e contesti culturali di riferimento, anche in vista delle future scelte di studio e di lavoro

• individuare e utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento;

• redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali;

• utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

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Conoscenze e abilità di lingua taliana nello sviluppo del curricolo – II Biennio

Conoscenze• Evoluzione della lingua italiana dal Medioevo

all’Unità nazionale. • Affinità e differenze tra lingua italiana ed altre

lingue studiate• Strumenti e codici della comunicazione e loro

connessioni in contesti formali, organizzativi e professionali.

• Criteri di accesso e consultazione strutturata delle fonti di informazione e di documentazione.

• Caratteristiche, struttura di testi scritti e repertori di testi specialistici.

• Testi d’uso, dal linguaggio comune ai linguaggi specifici, in relazione ai contesti.

• Forme e funzioni della scrittura; strumenti, materiali ,metodi e tecniche dell’”officina letteraria”.

• Criteri per la redazione di un rapporto e di una relazione.

• Tipologie e caratteri comunicativi dei testi multimediali.

• Strumenti e strutture della comunicazione in rete. Aldo Tropea

Abilità• Identificare le tappe essenziali dello sviluppo storico-culturale della lingua italiana dal Medioevo all’Unità nazionale. • Istituire confronti a livello storico e semantico tra lingua italiana e lingue straniere • Utilizzare i diversi registri linguistici con riferimento alle diverse tipologie dei destinatari dei servizi. • Consultare dizionari e altre fonti informative come risorse per l’approfondimento e la produzione linguistica• Redigere testi informativi e argomentativi funzionali all’ambito di studio• Raccogliere, selezionare e utilizzare informazioni utili nella attività di studio e di ricerca.• Produrre testi scritti continui e non continui. • Ideare e realizzare testi multimediali su tematiche culturali, di studio e professionali• Argomentare su tematiche predefinite in conversazioni e colloqui secondo regole strutturate.

Abilità• Identificare le tappe essenziali dello sviluppo storico-culturale della lingua italiana dal Medioevo all’Unità nazionale. • Istituire confronti a livello storico e semantico tra lingua italiana e lingue straniere • Utilizzare i diversi registri linguistici con riferimento alle diverse tipologie dei destinatari dei servizi. • Consultare dizionari e altre fonti informative come risorse per l’approfondimento e la produzione linguistica• Redigere testi informativi e argomentativi funzionali all’ambito di studio• Raccogliere, selezionare e utilizzare informazioni utili nella attività di studio e di ricerca.• Produrre testi scritti continui e non continui. • Ideare e realizzare testi multimediali su tematiche culturali, di studio e professionali• Argomentare su tematiche predefinite in conversazioni e colloqui secondo regole strutturate.

Conoscenze e abilità di lingua taliana nello sviluppo del curricolo – V anno

Conoscenze• Tecniche compositive per diverse tipologie di

produzione scritta anche professionale• Strumenti per l’analisi e l’interpretazione di testi

letterari e per l’approfondimento di tematiche coerenti con l’indirizzo di studio.

• Repertori dei termini tecnici e scientifici in differenti lingue.

• Strumenti e metodi di documentazione per l’ informazione tecnica.

• Struttura di un curriculum vitæ e modalità di compilazione del CV europeo

• Tecniche di ricerca e catalogazione di produzioni multimediali e siti web, anche “dedicati”

• Software “dedicati” per la comunicazione professionale

Aldo Tropea

Abilità• Utilizzare i linguaggi settoriali nella comunicazione in contesti professionali • Redigere testi a carattere professionale utilizzando un linguaggio tecnico specifico. • Comparare e utilizzare termini tecnici e scientifici nelle diverse lingue.• Interloquire e argomentare anche con i destinatari del servizio in situazioni professionali del settore di riferimento • Scegliere e utilizzare le forme di comunicazione multimediale maggiormente adatte all’ambito professionale di riferimento.• Elaborare il curriculum vitæ in formato europeo

Abilità• Utilizzare i linguaggi settoriali nella comunicazione in contesti professionali • Redigere testi a carattere professionale utilizzando un linguaggio tecnico specifico. • Comparare e utilizzare termini tecnici e scientifici nelle diverse lingue.• Interloquire e argomentare anche con i destinatari del servizio in situazioni professionali del settore di riferimento • Scegliere e utilizzare le forme di comunicazione multimediale maggiormente adatte all’ambito professionale di riferimento.• Elaborare il curriculum vitæ in formato europeo

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L’area di istruzione generale nell’istruzione tecnica e professionale: matematica

Il docente di “Matematica” concorre a far conseguire allo studente, al termine del percorso quinquennale di istruzione professionale del settore “Servizi” , risultati di apprendimento che lo mettono in grado di:

•utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative;

•utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni.

Le competenze di base di Matematica

• Ai fini del raggiungimento dei risultati di apprendimento in esito al percorso quinquennale, nel primo biennio obiettivo prioritario è di far acquisire allo studente le competenze di base attese a conclusione dell’obbligo di istruzione, di seguito richiamate:

• utilizzare le tecniche e le procedure del calcolo aritmetico ed algebrico rappresentandole anche sotto forma grafica

• confrontare ed analizzare figure geometriche, individuando invarianti e relazioni• individuare le strategie appropriate per la soluzione di problemi• analizzare dati e interpretarli sviluppando deduzioni e ragionamenti sugli stessi

anche con l’ausilio di rappresentazioni• grafiche, usando consapevolmente gli strumenti di calcolo e le potenzialità offerte

da applicazioni specifiche di tipo informatico

Aldo Tropea

Aldo Tropea

Nella scelta dei problemi, è opportuno fare riferimento sia ad aspetti interni alla matematica, sia ad aspetti specifici collegati ad ambitiscientifici (economico, sociale, tecnologico) o, più in generale, al mondo reale.

Le competenze di matematica nel triennio

• padroneggiare il linguaggio formale e i procedimenti dimostrativi della matematica;

• utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative;

• possedere gli strumenti matematici, statistici e del calcolo delle probabilità necessari per la comprensione delle discipline scientifiche e per poter operare nel campo delle scienze applicate;

• utilizzare le strategie del pensiero razionale negli aspetti dialettici e algoritmici per affrontare situazioni problematiche, elaborando opportune soluzioni;

• utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati;

• utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento disciplinare;

• collocare il pensiero matematico e scientifico nei grandi temi dello sviluppo della storia delle idee, della cultura, delle scoperte scientifiche e delle invenzioni tecnologiche

• correlare la conoscenza storica generale agli sviluppi delle scienze, delle tecnologie e delle tecniche negli specifici campi professionali di riferimento.

Aldo Tropea

Conoscenze e abilità di matematica nello sviluppo del curricolo – Secondo biennio Conoscenze

• Connettivi e calcolo degli enunciati. Variabili e quantificatori. • Ipotesi e tesi. Il principio d’induzione. • Insieme dei numeri reali. Unità immaginaria e numeri

complessi. Strutture degli insiemi numerici.• Il numero π.• Teoremi dei seni e del coseno. Formule di addizione e

duplicazione degli archi. • Potenza n-esima di un binomio.• Funzioni polinomiali; funzioni razionali e irrazionali; funzione

modulo; funzioni esponenziali e logaritmiche; funzioni periodiche.

• Le coniche: definizioni come luoghi geometrici e loro rappresentazione nel piano cartesiano.

• Funzioni di due variabili.• Continuità e limite di una funzione. Limiti notevoli di

successioni e di funzioni. Il numero e.• Concetto di derivata di una funzione.• Proprietà locali e globali delle funzioni. Formula di Taylor.• Integrale indefinito e integrale definito.• Teoremi del calcolo integrale.• Algoritmi per l’approssimazione degli zeri di una funzione.• Distribuzioni doppie di frequenze.• Indicatori statistici mediante rapporti e differenze.• Concetti di dipendenza, correlazione, regressione.• Distribuzioni di probabilità: distribuzione binomiale.

Distribuzione di Gauss. Applicazioni negli specifici campi professionali di riferimento e per il controllo di qualità

• Ragionamento induttivo e basi concettuali dell’inferenza.

Aldo Tropea

Abilità• Dimostrare una proposizione a partire da altre. • Ricavare e applicare le formule per la somma dei primi n termini di una progressione aritmetica o geometrica.• Applicare la trigonometria alla risoluzione di problemi riguardanti i triangoli.• Calcolare limiti di successioni e funzioni. • Calcolare derivate di funzioni.• Analizzare esempi di funzioni discontinue o non derivabili in qualche punto.• Rappresentare in un piano cartesiano e studiare le funzioni f(x) = a/x, f(x) = ax, f(x) = log x.• Descrivere le proprietà qualitative di una funzione e costruirne il grafico. • Calcolare derivate di funzioni composte.• Costruire modelli, sia discreti che continui, di crescita lineare ed esponenziale e di andamenti periodici.• Approssimare funzioni derivabili con polinomi.• Calcolare l'integrale di funzioni elementari.• Risolvere equazioni, disequazioni e sistemi relativi a funzioni goniometriche, esponenziali, logaritmiche e alla funzione modulo, con metodi grafici o numerici e anche con l’aiuto di strumenti elettronici. • Calcolare il numero di permutazioni, disposizioni, combinazioni in un insieme.• Analizzare distribuzioni doppie di frequenze. Classificare dati secondo due caratteri, rappresentarli graficamente e riconoscere le diverse componenti delle distribuzioni doppie. • Utilizzare, anche per formulare previsioni, informazioni

statistiche da diverse fonti negli specifici campi professionali di riferimento per costruire indicatori di efficacia, di efficienza e di qualità di prodotti o servizi.• Calcolare, anche con l’uso del computer, e interpretare

misure di correlazione e parametri di regressione

Conoscenze e abilità di matematica nello sviluppo del curricolo – Quinto anno Conoscenze

• Il calcolo integrale nella determinazione delle aree e dei volumi.

• Sezioni di un solido. Principio di Cavalieri.• Concetti di algoritmo iterativo e di algoritmo

ricorsivo.• Cardinalità di un insieme. Insiemi infiniti.

Insiemi numerabili e insiemi non numerabili.• Probabilità totale, condizionata, formula di

Bayes. • Piano di rilevazione e analisi dei dati.• Campionamento casuale semplice e inferenza

induttiva.

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Abilità

• Calcolare aree e volumi di solidi e risolvere problemi di massimo e di minimo.• Calcolare l’integrale di funzioni elementari, per parti e per sostituzione. • Calcolare integrali definiti in maniera approssimata con metodi numerici.• Utilizzare la formula di Bayes nei problemi di probabilità condizionata.• Costruire un campione casuale semplice data una popolazione. Costruire stime puntuali ed intervallari per la media e la proporzione.• Utilizzare e valutare criticamente informazioni statistiche di diversa origine con particolare riferimento agli esperimenti e ai sondaggi.• Individuare e riassumere momenti significativi nella storia del pensiero matematico.

Rete Alternanza- Stresa 2012

La “progettazione a ritroso”

identificare gli esiti di apprendimento desiderati a partire da quelle generali

elencate nei regolamenti

determinare cosa costituisce evidenza accettabile degli esiti

Definire il progetto formativo attraverso

l’individuazione di compiti esperti

formulare di prove di accertamento delle competenze e determinarne i

livelli di possesso

Aldo Tropea

Partire dagli esiti attesi

• porre davvero l’accento su ciò che lo studente deve fare e non (solo) sull’analisi di ciò che l’insegnante deve proporsi

• essere in grado di spiegare agli studenti “a cosa serve” quel che stanno apprendendo, senza rimandi a un lontano futuro

• mettersi in condizione di certificare le competenze o almeno le abilità e le conoscenze che ne costituiscono segmenti

• farsi capire dagli interlocutori esterni

Gli esiti sono :“L’insieme delle conoscenze, abilità e competenze che un individuo ha acquisito ed è in grado di dimostrare alla fine di un processo di apprendimento “(EFQ)I risultati sono dunque un insieme di attestazioni di ciò che il soggetto deve conoscere, capire, saper fare al termine di un determinato periodo di apprendimento.Ragionare in termini di esiti di apprendimento significa

Gli esiti sono definiti

• Nei regolamenti e gli allegati relativi ai DM 87,88,89/2010: Allegato A Pecup; Allegato B Settore Servizi (IP) – Economico (IT) Allegato C Settore Produzioni industriali e artigianali (IP) – Tecnologico (IT) Allegati B-G per i diversi indirizzi dei Licei

• Negli Accordi in Conferenza Stato Regioni del 15/1/2004 e del 5 ottobre 2006 che stabilisconio gli standard formativi minimi delle competenze di base e tecnico-professionali

• Nelle “Indicazioni nazionali” per i licei (DM 7 ottobre 2010 , n. 211)

• Nelle linee guida per l’istruzione tecnica e professionale) Direttive 57 e 65 luglio 2010 per il Biennio; Direttive 4 e 5 del gennaio 2012 per il Triennio

• Attenzione. Gli standard valgono per tutta l’IeFP integrativa e complementare (vedi D.M 4/2011 Organici Raccordi tra IP e FP)

• Nel Regolamento dell’obbligo di istruzione (DM MPI n. 139 del 22 agosto 2007)

Individuare un elenco dominabile di competenze

Scorrendo i diversi allegati, scopriamo infatti che gli enunciati che si riferiscono a competenze da acquisire in esito al percorso sono sicuramente troppe per essere rappresentare un punto di riferimento per la progettazione didattica.

Perciò è necessaria un’analisi degli enunciati al fine di procedere a una razionalizzazione, alla luce di alcuni criteri, che ne mettano in luce le reciproche relazioni. Di seguito faremo alcuni esempi.

Alcune enunciazioni sono sostanzialmente identiche

3. padroneggiare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici

(ALLEGATO A 2.1 – Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi)

2. Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

( ALLEGATO B – Area di istruzione generale)

Altre possono essere considerate equivalenti

Agire in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione, a partire dai quali saper valutare fatti e ispirare i propri comportamenti personali e sociali

(ALL.A 2.1 Risultati di apprendimento comuni a tutti i percorsi)

Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.

ALL.B - Risultati di apprendimento area istruzione generale

Altri enunciati ancora costituiscono segmenti di uno più ampio

Analizzare la realtà e i fatti concreti della vita quotidiana ed elaborare generalizzazioni che aiutino a spiegare i comportamenti individuali e collettivi in chiave economica;

1. Riconoscere e interpretare le tendenze dei mercati locali, nazionali e globali anche per coglierne le ripercussioni in un dato contesto; - i macrofenomeni economici nazionali e internazionali per connetterli alla specificità di un’azienda;- i cambiamenti dei sistemi economici nella dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche storiche e nella dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culture diverse.

ALL. B 1

Riconoscere la varietà e lo sviluppo storico delle forme economiche, sociali e istituzionali attraverso le categorie di sintesi fornite dall’economia e dal diritto; Riconoscere l’interdipendenza tra fenomeni economici, sociali, istituzionali, culturali e la loro dimensione locale/globale; Analizzare, con l’ausilio di strumenti matematici e informatici, i fenomeni economici e sociali; ALL.A 2.2

Utilizzando questo metodo, un risultato possibile

Secondo questo metodo si può arrivare a un quadro simile a quello presentato nelle slide successive

Ma attenzione. Si tratta solo di un esempio che ha un valore “didascalico”

Nessuno può sostituire il Dipartimento in questo lavoro che serve in quanto orientato alla didattica

INDIRIZZO SOCIO-SANITARIO – AREA DI ISTRUZIONE GENERALE

Rete Alternanza – Stresa 2012

1Valutare fatti ed orientare i propri comportamenti in base ad un sistema di valori coerenti con i principi della Costituzione e con le carte internazionali dei diritti umani.

2 Utilizzare il patrimonio lessicale ed espressivo della lingua italiana secondo le esigenze comunicative nei vari contesti: sociali, culturali, scientifici, economici, tecnologici.

3

Riconoscere gli aspetti geografici, ecologici, territoriali dell’ambiente naturale ed antropico, le connessioni con le strutture demografiche, economiche, sociali, culturali e le trasformazioni intervenute nel corso del tempo.

4

Riconoscere le linee essenziali della storia delle idee, della cultura, della letteratura, delle arti e orientarsi agevolmente fra testi e autori fondamentali, a partire dalle componenti di natura tecnico-professionale correlate ai settori di riferimento;

5 Utilizzare e produrre strumenti di comunicazione visiva e multimediale, anche con riferimento alle strategie espressive e agli strumenti tecnici della comunicazione in rete.

6

Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio, per interagire in diversi ambiti e contesti professionali, al livello B2 quadro comune europeo di riferimento per le lingue (QCER).

INDIRIZZO SOCIO-SANITARIO – AREA DI ISTRUZIONE GENERALE

Rete Alternanza – Stresa 2012

7

Riconoscere gli aspetti comunicativi, culturali e relazionali dell’espressività corporea e l’importanza che riveste la pratica dell’attività motorio-sportiva per il benessere individuale e collettivo.

8Utilizzare il linguaggio e i metodi propri della matematica per organizzare e valutare adeguatamente informazioni qualitative e quantitative.

9Utilizzare i concetti e i modelli delle scienze sperimentali per investigare fenomeni sociali e naturali e per interpretare dati.

10

Analizzare il valore, i limiti e i rischi delle varie soluzioni tecniche per la vita sociale e culturale con particolare attenzione alla sicurezza nei luoghi di vita e di lavoro, alla tutela della persona, dell’ambiente e del territorio.

11Utilizzare i principali concetti relativi all'economia e all'organizzazione dei processi produttivi e dei servizi.

12  Utilizzare metodologie e strumenti operativi per collaborare a rilevare i bisogni socio-sanitari del territorio e concorrere a predisporre ed attuare progetti individuali, di gruppo e di comunità.

13 Gestire azioni di informazione e di orientamento dell’utente per facilitare l’accessibilità e la fruizione autonoma dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio.

14Collaborare nella gestione di progetti e attività dell’impresa sociale ed utilizzare strumenti idonei per promuovere reti territoriali formali ed informali.

15Contribuire a promuovere stili di vita rispettosi delle norme igieniche, della corretta alimentazione e della sicurezza, a tutela del diritto alla salute e del benessere delle persone.

16Utilizzare le principali tecniche di animazione sociale, ludica e culturale.

17Realizzare azioni, in collaborazione con altre figure professionali, a sostegno e a tutela della persona con disabilità e della sua famiglia, per favorire l’integrazione e migliorare la qualità della vita.

18Facilitare la comunicazione tra persone e gruppi, anche di culture e contesti diversi, attraverso linguaggi e sistemi di relazione adeguati.

19Utilizzare strumenti informativi per la registrazione di quanto rilevato sul campo.

20 Raccogliere, archiviare e trasmettere dati relativi alle attività professionali svolte ai fini del monitoraggio e della valutazione degli interventi e dei servizi.

INDIRIZZO SOCIO-SANITARIO – AREA DI INDIRIZZO

Un elenco di competenze è dominabile, utile per la progettazione quando…

• Si è in grado di dichiarare con precisione quali siano le abilità e le conoscenze implicate da un segmento formativo ( un “modulo”) e gli strumenti che debbono essere utilizzati

• Si è in grado di costruire le prove “cruciali” che devono affrontare gli studenti per rendere le prestazioni che dimostrano il possesso delle competenze al termine di un segmento formativo

• Si definiscono le modalità e le griglie di misurazione dei risultati delle prove attraverso indicatori e si dichiarano le soglie di accettabilità

Aldo Tropea

Le domande guida per la progettazione

Poste le competenze del profilo, formulate in maniera dominabile

• Quali attività portano lo studente a rendere prestazioni analoghe in contesti diversi?

• Qual è il programma di lavoro più idoneo? Quali sono i tempi di realizzazione?

• Qual è l’apporto di ogni disciplina al programma? Quali compiti utili propone? Quali conoscenze e quali strumenti offre?

• Quali sono le prove il cui superamento rappresenta evidenza che siano state conseguite?

Aldo Tropea

CONFRONTO CON DOMANDA PROFESSIONALE

competenze1 gestisce la procedura contabile anche con sistemi informatizzati2 effettua le rilevazioni in contabilità

3riconosce le priorità aziendali e del proprio lavoro, lavora per processo affrontando più compiti contemporaneamente

4redige scritture in partita doppia relative alle tipiche operazioni di una azienda industriale

5 compone le scritture delle principali operazioni bancarie6 decide con quale priorità eseguire le diverse attività assegnate

7sceglie le modalità di documentazione, organizzazione e archiviazione degli atti ed eventi di rilevanza gestionale o amministrativa

8imposta e pianifica il lavoro assegnato in modo da assicurarne regolarità ed efficienza, elaborando i cicli di lavorazione e specificandone i tempi

9controlla le posizioni debitorie e creditorie in conformità alle clausole contrattuali pattuite ed alla normativa vigente

10propone modifiche ai procedimenti gestionali o amministrativi per migliorarne la funzionalità

le competenze più richieste per il profilo amministrativo

Usr Lombardia – strumenti per la formazione dei percorsi in alternanza

L’attenzione agli esiti di apprendimento attenua l’attenzione per la crescita della persona?

E’ possibile rilevare in maniera “oggettiva” le competenze che ieri venivano definite come strumentali o trasversali?

In realtà esse operano e sono misurabili almeno in parte tramite indicatori proprio perché influiscono sui risultati

Una questione importante

Aldo Tropea

Attenzione!

Prova “attendibile” non è sinonimo di prova strutturata a risposte chiuse, anche se sicuramente questa ha una maggiore oggettività

Aldo Tropea

Sia nelle Indicazioni, sia nelle Linee-Guida, si raccomanda l’utlizzo di una gamma vasta di prove

Prova “oggettiva” – il più possibile oggettiva – non vuol dire aver presente solo il conseguimento di conoscenze

Validare le prove• Il grado di difficoltà dei singoli item – che deve SEMPRE essere pre-definito - della

prova è rappresentato dal punteggio attribuito.

Le domande più difficili hanno punteggio inferiore a quelle più semplici.

• La percezione della difficoltà deve essere provata dalle risposte date dagli alunni.

• Pertanto, è bene che i dati di esito degli studenti siano raccolti e ordinati su foglio elettronico per consentire la validazione della prova anche attraverso una revisione del punteggio da attribuire al singolo item.

• Nel caso di risposte positive di tutti gli studenti al singolo item, tale item dovrà essere considerato troppo semplice e quindi essere eliminato.

• Nel caso di risposta positiva di un solo studente ad un singolo item, tale item dovrà essere mantenuto.

• Nel caso di risposte negative di tutti gli studenti al singolo item, tale item dovrà essere eliminato o perché troppo difficile per il livello degli alunni o mal formulato.

Aldo Tropea

MODULO DATI GENERALI

Nr. Id

Titolo

Indirizzo di diploma – Classe

Competenza/e da sviluppare

Periodo

Argomento/compito/prodotto

Docente responsabile PROF.

Durata ore

Risultati attesiCompetenze Abilità di riferimento Conoscenze

Sviluppo del modulo

Nr.

Attività formative MaterialiApporti professionali

Metodologia/ contesto

Nr. Ore

1 8

2 16

3 6

4 2

5

6

Totale ore 30

Diagramma di GanttDocente economia aziendale A

Docente diritto B

Docente informatica C

Risorse:

Attività forma-

tiveGennaio Febbraio Mese3

1 AB AB AB AB

2 AB AB AB AB AB AB AB

3 C C C

4

5

PROVA SOMMA-

TIVAA,B

La provaLa prova richiede allo studente di mettere in campo abilità operative attraverso la redazione di operazioni relative alla fase finanziaria -

Previsionale e costitutiva di un’attività commerciale di impresa in forma societaria.

La prova richiede inoltre la messa in campo di abilità cognitive attraverso l’analisi di documenti costitutivi.

L’applicazione di questa tecnica consente di agire le abilità della competenza professionale di riferimento,.

La prova è articolata in sequenze operative con item interconnessi.

Tempo a disposizione: 2 oreStrumenti a disposizione dello studente: modelli di documenti costitutivi PC

Competenze di riferimento

Abilità di riferimento

Prestazioni osservate

(indicatori)Criteri

Item o Prodotti della

provaPunti

Gestire il sistema delle rilevazioni aziendali con l’ausilio di programmi di contabilità integrata

Produrre e commentare preventivi di impianto

Redazione prospetto previsionale fonti finanziamento e impieghi

Pertinenza ripartizione tipologica

A 1 3

Congruità capitale di avvio

A 2 1

Rappresentare e documentare procedure e flussi informativi

Completamento documenti di costituzione

Pertinenza datiCompletezza dati

B1 3

B3 3

Individuazione elementi giuridici

Rispetto normativa societaria

B2 a 1

B2b 3

B2c 3

B2d 3

B2e 3

B2f 3

B2g 1

B4 a 3

B4b 3

B4c 3

B4d 3

B4 e 3

Redigere la contabilità utilizzando programmi applicativi integrati

Rilevazioni contabili di costituzione

Rispetto procedure contabili Rispetto normativa civilistica e fiscale Correttezza calcoli

C1 3

C2 3

C3 1

C4 3

Totale punti 52

Organizzazione dei dati di esito degli studenti

punti Competenza:C14

LIVELLO

Nominativo studenti

Abilità1Max 4

Abilità2Max 38

Abilità 3Max 10

Livelli di acquisizione della competenza: frazioni percentuali del punteggio massimo0 - Livello base non raggiunto (da 0% a 59% )1 – Livello base (da 60% a 70% )2 – Livello intermedio (da 71% a 90% )3 – Livello avanzato (da 91% a 100%)

Un compito da assolvere gradualmente

Al’interno di un percorso quinquennale, concentrare l’attenzione sulle attività che consentono di costruire un percorso formativo capace di consentire agli studenti di acquisire le competenze del profilo in uscita

Non tutta la didattica però si può svolgere in questo modo

a) Prima di tutto per ragioni di tempo. E’ evidente che la lezione frontale è molto più “economica”, anche se meno efficace e meno coinvolgente

b) Poi perché occorrono comunque momenti di sistemazione e consolidamento delle esperienze, rispetto ai quali le discipline costituiscono indispensabili principi e strumenti organizzativi

c) Per questo agli insegnanti che lavorano in maniera laboratoriale occorre più competenza disciplinare, non meno: perché debbono padroneggiare ( conoscere e utilizzare in maniera appropriata) la specificità del proprio approccio, di quelli che si chiamavano infatti “nuclei fondanti”

Aldo Tropea

E’ necessario per questo flessibilizzare l’organizzazione

della didattica. Si può?

Ciò si può fare, ad esempio, riducendo l'unità oraria a 45' e utilizzando quello che resta per le

attività scelte. Questo è possibile sulla base dell’art.4 del DPR 275

Poichè la didattica per competenze si esercita prima di tutto nella proposizione di compiti, si potrebbe pensare ( e in alcune situazioni si è sperimentato) di organizzare il tempo scuola in due parti: una razionalizzando la struttura tradizionale, un’altra come budget di tempo da investire su base settimanale o annua per attività di recupero/potenziamento, alternanza scuola-lavoro, aree di progetto

Aldo Tropea

Superare la rigidità del binomio classi-orario

Si deve prevedere la possibilità di costituire gruppi di studenti in modo funzionale a seconda delle diverse attività previste dal piano formativo

alcune di queste ( potenziamento, recupero, gruppi di ricerca, uscite sul territorio, svolgimento di compiti di realtà ecc.) hanno bisogno di piccoli gruppi; altri, come lezioni frontali, conferenze, alcune esperienze multimediali, possono invece avere platee più ampie del normale gruppo-classe

La realizzazione di esperienze di classi aperte è possibile e responsabilizza sia gli insegnanti, sia gli studenti

1. Compattare alcune discipline attraverso la progettazione di situazioni-problema

2. Superare la programmazione per anno scolastico e organizzarla su cicli biennali e cercando di superare nei fatti la disciplina assurda oggi ancora contraddittoriamente vigente sulla valutazione e sui debiti

3. Uscire il più possibile dall'aula spostando le attività in tempi luoghi e situazioni non necessariamente "scolastici“

Altre possibilità, sulla base del DPR 275/99

Aldo Tropea

Gli ambiti della progettazione: il Dipartimento

• Il Dipartimento fortunatamente non è stato, almeno in questa fase, formalmente definito come nuovo “organo collegiale” dalla composizione pre-definita burocraticamente.

• E’ un bene, poiché la struttura organizzativa di un qualunque ente deve sempre essere considerata come una risorsa finalizzata al raggiungimento di un obiettivo, non può esistere un unico modello organizzativo

• Il Dipartimento non è un altro nome del gruppo di materia

Aldo Tropea

è la sede in cui…

• Determinare un numero dominabile di competenze conseguibili attraverso l’individuazione di compiti concreti, ossia di quelle aree di progetto che chiamano in causa più discipline (il gruppo di materia non è il Dipartimento)

• Individuare le conoscenze disciplinari indispensabili legate ad un saper fare specifico

• Costruire prove valide e attendibili che testano il conseguimento delle competenze e/o di segmenti di competenza a diversi livelli

• Condividere criteri di costruzione e valutazione delle prove, modelli di certificazione

Aldo Tropea

Aldo Tropea

L’alternanza scuola-lavoro, intesa come metodologia didattica e quindi ben distinta dal classico stage - è uno degli strumenti – oggi forse il principale - per attuare una didattica “laboratoriale”

Perché essa possa realizzarsi, occorre che il percorso in alternanza sia situato con chiarezza all’interno di un curricolo strutturato per l’acquisizione di competenze

Partendo dall’alternanza, ciò consente di

• Organizzare per “attività” tutto il curricolo

• Integrare i periodi di alternanza con quelli di aula

• Individuare quali competenze possono meglio essere acquisite con periodi di permanenza in azienda e costituiscono il perno del patto formativo

• Mettere in evidenza, di converso, quali attività d’aula nelle loro diverse forme sono comunque indispensabili per rendere proficui i periodi di permanenza in azienda

• Due indirizzi utili: http://www.etosi.it/wp ; www.requs.it

Aldo Tropea

Aldo Tropea

E’ indispensabile la ripresa del lavoro di progettazione cooperativa

• Progettare per competenze è impossibile all’interno della singola disciplina che fornisce le abilità e le conoscenze necessarie: è fondamentale perciò recuperare la capacità di lavorare insieme – fidandosi reciprocamente, nelle sedi cruciali dei Dipartimenti ( di asse nel biennio, di asse e di indirizzo nel triennio) e del Consiglio di classe.

• Il Dipartimento raccorda le competenze con le abilità e le conoscenze individuando le zone di intersezione possibili tra le diverse discipline

• Come diceva Piero Romei, il CdC da un lato fissa le regole del setting, il patto formativo che sostanzia l’ambiente di apprendimento; dall’altro utilizza al meglio le risorse professionali presenti permettendo la realizzazione delle flessibilità consentite

La scuola come comunità di apprendimento ma

L’ottimo è nemico del bene:• Gli insegnanti non debbono essere oberati da troppi impegni: non tutto quello che

è possibile deve essere fatto, occorre che sia anche conforme alla sensibilità del contesto che può respingere anche idee buone se le avverte estranee al proprio stile.

• Va curata una distribuzione equa e sostenibile dei carichi di lavoro, ridimensionando le tendenze alla proceduralizzazione dei processi, che rappresentano la forma attuale delle logiche di controllo e di omologazione che provengono da varie strutture esterne ma anche interne (è il caso della qualità).

• Non tutti gli spazi ed i tempi vanno riempiti, perché occorre anche lasciare aperte le porte ad eventi inattesi ed idee non scritte nei progetti e nei documenti programmatici.

• Vanno ridotti all’essenziale i progetti cui la struttura partecipa, preferendo solo quelli che consentono di innovare la didattica ordinaria ovvero concorrono in modo concreto e riscontrabile al maggiore successo formativo degli studenti ed alla soddisfazione degli insegnanti. Si può esagerare anche in idee e proposte in sé buone, ma deleterie se finiscono per soffocare la giusta fisiologia dell’ambiente di apprendimento

Aldo Tropea

Aldo Tropea

Di cosa consiste il lavoro dei docenti?

• Dell’orario di lezione;• dell’orario di “preparazione delle lezioni” e di verifica degli

apprendimenti ( non quantificato ma attribuito alla “funzione”)• dell’orario dedicato alla programmazione collegiale.

Ma la questione è:

la progettazione delle attività didattiche rientra nella terza parte o nella seconda?

Fino ad ora, nella coscienza generale, è rientrata nella nella terza, con conseguenze letali per lo sviluppo di una nuova professionalità docente

Aldo Tropea

Se la progettazione delle attività didattiche viene assunta solo nella “programmazione collegiale”

• viene vissuta (dagli operatori ma anche dal Ministero e dalla pubblica opinione) come “aggiuntiva” rispetto al “vero” lavoro del docente, che rimane quello della preparazione e dello svolgimento delle lezioni in una logica disciplinare e individuale

• impegna sempre tutto il team che lavora con lo stesso gruppo di studenti (ai diversi livelli Consiglio di Classe; Gruppo di materia; Collegio Docenti) dilatando da un lato in maniera inaccettabile i carichi temporali di lavoro e dall’altro facendo intendere che sia davvero possibile svolgere nelle riunioni collegiali tutta la progettazione, senza alcun lavoro a monte e a valle

• Costringe perciò a incontri in presenza interminabili e inconcludenti e a dispute sindacali senza fine

Aldo Tropea

Ma l’innovazione reale ci dice che le cose non stanno proprio così

• La riunione formale, giuridicamente “collegiale”, di un organo è necessaria per assumere decisioni, ma non può e non deve avere compiti di progettazione

• Essa deve quindi essere preceduta e seguita dal lavoro lavoro di preparazione, ossia di analisi delle competenze richieste, degli esiti attesi, di documentazione, di preparazione delle prove, di validazione e verifica del progetto

• Questo lavoro non si fa “tutti insieme”, ma individualmente o nell’ambito dei piccoli gruppi che insistono sullo stesso compito formativo

• “Preparare le lezioni” oggi significa questo e non esige necessariamente la presenza fisica: gran parte già oggi si svolge “on line”

• In altri termini, il profilo del docente è quello di un professionista critico riflessivo che non trasmette conoscenze e ma utilizza la sua preparazione di base e quella dei colleghi per mettere gli studenti in condizioni di operare

Aldo Tropea

Non necessariamente lavoro “in più”, ma certamente lavoro “diverso”

Che ha però necessariamente bisogno di un’altra formazione e di figure di coordinamento forti e riconosciute

Verso l’esterno: nel nostro caso, essenziale il tutor

Verso l’interno: il coordinatore dei CdC e di Dipartimento, inteso come stimolo, memoria e raccordo tra i diversi team che operano sui gruppi-classe

Sul piano del controllo, lo svolgimento del lavoro viene garantito non dalla firma di partecipazione a una riunione, ma dall’effettiva realizzazione del compito

Aldo Tropea

L’abbiamo sempre fatto!• In buona misura è vero, ed è questo che rende possibile la

missione dell’insegnamento per competenze : i buoni insegnanti hanno sempre puntato a sviluppare competenze e non solo conoscenze ed abilità disciplinari

• Tuttavia tra l’implicito e l’esplicito c’è sempre una bella differenza, come diciamo sempre ai nostri allievi

• L’esplicito consente di conservare e correggere

• L’esplicito consente di confrontarsi e fornire a tutti un servizio non troppo diversificato

• L’esplicito ha il valore educativo di dare educativo messaggio forte e condiviso (perché condiviso)

• La “carta” è un peso, ma solo se è altro rispetto alla quotidianità

• Ogni professione “forte” documenta il proprio lavoro

Aldo Tropea

ESEMPIO PROVA ALTERNANZA SETTORE ECONOMICO

COMPETENZE Abilità Indicatori di prestazioneosservabili a

scuola

Indicatori di prestazione

da osservare in azienda

Svolgere attività connesse all’attuazione delle rilevazioni aziendali con l’utilizzo di strumenti tecnologici e software applicativi di settore

Effettuare rilevazioni contabili utilizzando anche i supporti informatici

Archiviare i documenti contabili

Registrazione documenti: numero degli errori rilevati sul totale dei documentiImputazione dei costi: numero di errori sul totale delle operazioni svolte

Registrazione documenti: numero degli errori rilevati sul totale dei documentiImputazione dei costi: numero di errori sul totale delle operazioni svolte

Archiviazionedocumenti contabili: numero delle archiviazioni corrette sul totale delle archiviazioni rilevate

ESEMPIO PROVA ALTERNANZA SETTORE ECONOMICO

COMPETENZE Abilità Indicatori di prestazioneosservabili a

scuola

Indicatori di prestazione

da osservare in azienda

Padroneggiare la lingua inglese e, ove prevista, un’altra lingua comunitaria per scopi comunicativi e utilizzare i linguaggi settoriali relativi ai percorsi di studio

Utilizzare appropriate strategie ai fini della comprensione di un testo riguardante il settore d’indirizzo

Redigere documenti commerciali in lingua straniera

Identificazione delle informazioni dei diversi tipi di testo (corrispondenza commerciale, e-mail, ecc): numero delle informazioni selezionate sul totale delle informazioni selezionabili

Produzione testuale con utilizzo del lessico e delle strutture morfo-sintattiche adeguate: numero errori rilevati

Identificazione delle informazioni dei diversi tipi di testo (corrispondenza commerciale, e-mail, ecc): numero delle informazioni selezionate sul totale delle informazioni selezionabili

Produzione testuale con utilizzo del lessico e delle strutture morfo-sintattiche adeguate: numero errori rilevati

ESEMPIO PROVA ALTERNANZA SETTORE ECONOMICO

COMPETENZE Abilità Indicatori di prestazioneosservabili a

scuola

Indicatori di prestazione

da osservare in azienda

Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situazioni professionali

Utilizzare i diversi registri linguistici con riferimento alle diverse tipologie dei destinatari dei servizi

Raccogliere, selezionare ed utilizzare informazioni utili nell’attività di studio e di ricerca

Produzione testuale con utilizzo del lessico e delle strutture morfo-sintattiche adeguate: numero errori selezionabili

Identificazione delle informazioni dei diversi tipi di testo (corrispondenza commerciale, e-mail, ecc): numero delle informazioni selezionate sul totale delle informazioni selezionabili

Produzione testuale con utilizzo del lessico e delle strutture morfo-sintattiche adeguate: numero errori selezionabili

Identificazione delle informazioni dei diversi tipi di testo (corrispondenza commerciale, e-mail, ecc): numero delle informazioni selezionate sul totale delle informazioni selezionabili

ESEMPIO PROVA SETTORE ECONOMICO

COMPETENZE Abilità Indicatori di prestazioneosservabili a

scuola

Indicatori di prestazioneda osservare in azienda

Individuare ed utilizzare gli strumenti di comunicazione e di team working più appropriati per intervenire nei contesti organizzativi e professionali di riferimento

Riconoscere ed interpretare tecniche e strategie della comunicazione verbale e non verbale al fine di ottimizzare l’interazione comunicativa

Relazionarsi in maniera adeguata nel contesto lavorativo (scheda di osservazione): numero comportamento adeguati sul totale comportamenti rilevati

Usr Lombardia – strumenti per la formazione dei percorsi in alternanza