La crisi del 300
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Nicola perra liceo scientifico G. Brotzu
III F
La crisi del 300Crisi politiche, demografihe, peste e rivolte
Realizzato da Nicola Perra
19-11-11
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crisi politiche, demografiche, peste e rivolte1
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Indice Ipertesto
1.Dante, papato e impero nel 3001.1. La concezione politica di Dante1.2. Papato e impero nel 3oo
1.3. Biografia di Bonifacio VIII
2.Crisi demografica e peste del 3002.1. L' arrivo della peste2.2. Peste dal punto di vista medico2.3 Conseguenze della peste
3.Le rivolte sociali3.1. rivolte sociali nelle città3.2 rivolte sociali nelle campagne
Sitografia: wikipedia, www.studenti.it, racine.r@
Bibliografia: La conoscenza storica, manuale 1-De bernardi-Guarracino;
Chiaro scuro- Dall età feudale al Seicento 1-Feltri-Bertazzoni-Neri
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1.Dante, papato e impero nel 300
1.1 La concezione politica di Dante
Dante Alighieri poneva l' autorità politica in diretto contatto con Dio; egli espresse le sue idee inuna delle sue opere intitolata 'De monarchia', articolato in 3 libri. In sintesi, Dante nella sua opera,da un lato attribuisce un grande valore alla vita terrena e all' uomo, che è diverso da tutti gli altrianimali. Dall altro, esprime il suo pensiero sulla quale egli afferma che la vita ultraterrena vale
molto di più di quella terrena. Il primo libro parla sulle ragioni per la quale Dio abbia istisuitol'autorità imperiale. Infatti, secondo quest' ultimo, l uomo deve disporre di 2 mezzi principali per raggiungere le sue 2 mete, ovvero: la ragione, lo strumento che gli permette di raggiungere lafelicità terrena e infine la fede, che sarebbe il mezzo con la quale l uomo puo raggiungere la
beatitudine celeste. Oltre a questi strumenti, l uomo, secondo Dio, ha bisogno di 2 guide: il Papa,garante della verità religiosa e l imperatore che ha il compito di emanare leggi giuste e razionali.
Nel secondo libro, Dante sostiene che sia il popolo romano a esercitare l' autorità imperiale. Infine,nel terzo libro ribadisce il fatto che il compito di governare il mondo spetta all imperatore e chequest ultimo debba ricevere quest incarico da Dio, sempre e comunque rispettando il valore dell'autorità papale, più importante di quella imperiale.Dante afferma di aver ricevuto da Dio una missione profetica, infatti annuncia l' imminente
intervento di Dio, che attraverso un suo inviato salverà il mondo dal caos generato dai vari papicome Bonifacio VIII, che avevano peccato di cupidigia. Dante, comunque non attaccò mai l'istituzione del papato, ma si limitò solamente a criticare le azioni di alcuni pontefici.
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Dante
Il sommo poeta
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Illustrazione 1: qua
sopra, il sepolcro di Dante Alighieri che si
trova a Ravenna,
vicino alla Basilica diSan FRancesco
il de Monarchia, l' unica opera di
Dante interamentededicata al suo
pensiero politico
La divinacommedianelle manidi Dante
Illustrazione 2: ritratto di
Dante
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1.2. Papato e impero nel 3oo
Nel Trecento il papato e l' impero presero alcuni cambiamenti. Il papato cambiò sede, spostandosi inFrancia ad Avignone nel 1309, conseguenza del fatto che il papa Clemente V volle sfuggire alle
pressioni delle grandi famiglie romane. Nel frattempo in Germania il potere fu assunto da Ludovicoduca di Baviera che divenne imperatore nel 1328 proclamando che il suo diritto a governare
proviene solamente dal popolo romano e non da Dio e il papato. Nel 1356, il compito di eleggere limperatore passò ai principi elettori che furono in tutto 7: 4 laici e 3 ecclesiastici
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1.3 Biografia di Bonifacio VIIIBonifacio VIII (Benedetto Caetani é il suo nome dinascita), nacque ad Anagni nel 1235. Nella suaadolescenza studiò diritto a Bologna e in seguito,dopo esser stato ambasciatore in Francia eInghilterra, divenne cardinale nel 1281. Il 24Dicembre 1294 venne eletto papa. Su
quest'elezione girava voce che Celestino V fosse
stato costretto ad emettere la bolla della propria
abdicazione. Ritenendo che fosse meglio cheCelestino V non circolasse liberamente, fu
catturato e imprigionato nella rocca di Fumone e
morì nel 1296. Il primo, vero e proprio, atto
politico di Bonifacio VIII fu quello di ratificare il
trattato tra Carlo II e Giacomo II d'Aragona, in
base al quale la Sicilia si sarebbe riunita al regno
angioino. In Italia Bonifacio VII dovette fare i
conti con Giacomo e Pietro Colonna, che
montarono contro il papa un'opposizione sia da
parte del popolo che del clero e venne in seguitochiamato 'il novello anticristo'. Il 10 maggio 1297 i
Colonna e gli Spirituali, con il “manifesto di
Lunghezza”, dichiararono nulla l'elezione papale
di Bonifacio VIII. La reazione di Bonifacio VIII fu
aspra e violenta: i due cardinali furono destituiti e
in una bolla vennero definiti "dannata stirpe e del
loro dannato sangue". Il papa ordinò la confisca
dei loro beni, li scomunicò, espellendoli dallo
Stato della Chiesa e li umiliò pubblicamente.
Bonifacio VIII indisse il Primo Giubileo dellastoria della cristianità. Con la bolla Antiquorum habet fidet, del 22 febbraio 1300, concedeva
l'indulgenza plenaria a chi avesse visitato le basiliche di San Pietro e di San Paolo in Roma, conl'intento redimere i peccati e le pene per i peccati. Nell'aprile 1302 Filippo convocava a Parigi gli
Stati Generali, in cui si ribadiva che il re non era soggetto a nessun'altra autorità. Contro di lui, il
18 novembre 1302, Bonifacio scaglia la bolla di condanna Unam sanctam che stabiliva che "nella
potestà della Chiesa sono distinte due spade, quella spirituale e quella temporale; la prima viene
condotta dalla Chiesa, la seconda per la Chiesa, la prima per mano del sacerdote, l'altra per mano
del re ma dietro indicazione del sacerdote. Il potere spirituale é superiore a quello temporale".
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Filippo, sentendo odore di 1scomunica, inviò in Italia Guglielmo di Nogaret con l'ordine di
condurre il papa prigioniero in Francia. Il 3 settembre 1303, Nogaret, affiancato da Sciarra
Colonna, lo trova ad Anagni, seduto sul trono, coi paramenti sacri: qui avviene un'aggressione nei
suoi confronti, si tramanda uno "schiaffo" del francese col guanto di ferro. E' un momento di
eccezionale portata storica, poiché ne prima ne dopo nella storia della cristianità, vi fu un affronto
così grande nei confronti di un pontefice. Quando Bonifacio VIII rientrò a Roma, sotto la protezione
degli Orsini, era già distrutto sia moralmente sia politicamente, essendo stato violato il dogma del
potere assoluto del papato. Morì, infatti, pochi giorni dopo, l'11 ottobre 1303. Le sue spoglie
vengono sepolte in San Pietro, nella cappella Caetani, costruita dietro sua commissione da Arnolfo
di Cambio.
1 Scomunica: è una pena irrogata nelle chiese cristiane, che consiste nell esclusione di un suo membro dalla comunitàdi fedeli a causa di gravi infrazioni verso la dottrina riconosciuta
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2.Crisi demografica e peste del 3002.1. L' arrivo della peste
Agli inizi del Trecento, l' Europa fu soggetta di un improvviso aumento di piovosità che causò gravidanni ai raccolti. Anche le zone da cui si rivava di più non erano più in grado di produrre unraccolto sufficiente. L intero Occidente venne quindi colpito da una grave carestia. Nella città diYpres, in quel periodo morì di fame un abitante su dieci. Si arrivò a tal punto che la gente iniziò asfamarsi come poteva, anche nei modi più impensabili. Tuttavia la carestia favorì notevolmente linsorgere, nel 1347, della grande epidemia di peste che colpì tutta l' Europa.Genova e Venezia, esperte città marinare, dagli inizi del Trecento entrarono in contatto con la pax
mongolica, l impero dei mongoli che si estendeva dalla Cina alle steppe russe, comprendendo Persiae Iraq. Intorno alla metà del Trecento, Oltre allo scambio di merci, iniziarono ad arrivare inOccidente i batteri di varie malattie , fra cui, appunto quello della peste. La data dell' arrivo diquesta epidemia è il 1347: un esercito tataro, arrivò nei pressi di una colonia genovese, Craffa,conmeno della metà dell esercito iniziale. Sotto gli ordini dell imperatore, catapultarono i cadaveri allinterno delle mura di Caffa; da qui si sarebbe diffusa la malattia. Una vera e propria 2 pandemia.
Caffa, colonia genovese della Crimea dove ebbe inizio la diffusione della peste
2 Pandemia: è un' epidemia che interessa in genere vaste aree geografiche del mondo, con una percentuale di mortalitàdecisamente elevata.
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2.2 Peste dal punto di vista medicoLa peste è provocata da un bacillo chiamato Yersina pestis, che possedevano le pulci cherisiedevano nella pelliccia dei roditori. I tipi di peste che colpirono l'intera Europa furono 2:-quella bubbonica, che consisteva nella comparsa, a livello inguinale e ascellare, dei cosiddetti
bubboni, rigonfiamenti dalle dimensioni di una grossa noce che assumono l aspetto di una specie diascesso e che difficilmente si poteva curare. Essa portava quasi sempre alla morte; il contagioavveniva solamente a causa della pulce dei roditori se essi si spostavano dal corpo di questi ultimi aquello dell' uomo; la mortalità oscillava tra il 40 e il 70%. Quando si riusciva ad incidere i bubboni,si otteneva una immediata remissione del dolore, ma solo raramente l individuo riusciva a salvarsi,soprattutto perchè quasi tutti morivano ancor prima di esser stati operati;-quella polmonare, colpiva l' apparato respiratorio, assai più micidiale rispetto alla prima, uccidevail 100% delle persone che colpiva. Il contagio avveniva via aerea, quindi ancor più fatale rispetto allaltra, considerando il fatto che in quei tempi la condizione dell igiene era veramente scarsa. Isintomi della peste polmonare sono: abbassamento della temperatura corporea, difficoltàrespiratorie, tosse e debolezza fisica.Guy De chauliac fu uno dei primi medici che trovo dei rimedi utili contro la malattia. Egli riuscì aottenere il permesso di eseguire delle autopsie ai corpi degli appestati e inoltre consigliò alla
popolazione di stare ognuno nelle proprie case vicino al fuoco perchè le pulci stavano lontane daesso.
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2.3 Conseguenze della peste
Tra il 1347 e il 1349 il fenomeno della peste colpì quasi tutta l Europa, tranne alcune regioni, chetuttavia non furono risparmiate poiché vennero colpite qualche decennio dopo. Gli indici di
mortalità variavano di città in città. Inalcune città come Brema, Amburgo,Siena, Firenze, Palermo, la popolazionecomplessiva venne ridotta del 50%!Secondo alcune stime, la peste provocò lamorte di circa un terzo dell' intera
popolazione europea.A causa della peste, la vita nellecampagne divenne difficile.Fondamentale è il fenomeno dei villaggiscomparsi. I contadini abbandonaronoquasi tutti le proprie terre; i motivi diquesto fenomeno furono vari, ma lamaggior parte fecero questa scelta perché
avevano dissodato recentemente le terrecattive, ovvero che rendevano poco. Nei periodi di calo demografico infatti, lacoltivazione di queste terre non era piùconveniente; da qui si aprì la possibilità aquesti contadini di poter lavorare nellecittà, dal momento che la peste stava
continuando a decimare la popolazione e quindi, a incrementare la mancanza di manodopera cheoltretutto spingeva sempre più in alto i salari. Il lavoro, ma soprattutto la giornata lavorativa presenotevoli mutamenti. Per guadagnare di più, infatti, i lavoratori urbani aumentarono le loro ore dilavoro, perciò non più dall alba al tramonto, ma a prescindere dalla stagione, fissando un orario
preciso che sarebbe stato lo stesso per tutto l'anno. Questo portò grandi progressi nella suddivisionedella giornata in parti uguali, non più legata al variare delle stagioni; l innovazione più importantefu l'invenzione dell orologio meccanico a suoneria, fondamentale nel ritmare la vita degli uomini,soprattutto dei lavoratori.
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3.Le rivolte sociali3.1. rivolte sociali nelle città
Nelle regioni in cui era molto sviluppata l' industria tessile, vi furono violenti conflitti sociali tra i
grandi mercanti, gli artigiani e i manovali, lavoratori che compivano i lavori più umili. Vi furono
rivolte sociali sia nelle città , sia nelle campagne. La rivolta urbana più importante è senza dubbio
quella dei 3ciompi a Firenze.
la città di Firenze si era appena impoverita a causa delle enormi spese per la guerra degli otto santi equesto causò un grave discredito sull'oligarchia guelfa al governo della città. Le corporazioniartigiane organizzarono un forte tumulto per protestare contro i banchieri e i mercanti chedetenevano il potere cittadino. A loro si unirono i Ciompi che, data la forte superiorità numerica,
presero ben presto il controllo della piazza. Ormai protagonisti della rivolta, il 24 Giugno 1378 iCiompi occuparono il Palazzo Dei priori, chiedendo il diritto di associazione e la partecipazione allavita pubblica. La loro protesta ebbe buon esito, poiché colsero tutti di sorpresa. Riuscirono infatti aeleggere come gonfaloniere di giustizia(la più alta carica esecutiva della Repubblica Fiorentina) il
loro leader Michele Di Lando, e ottennero la creazione di tre nuove Arti che rappresentassero i ceti più bassi che furono i ciompi, i farsettai e i tintori che inoltre ottennero il diritto di partecipare algoverno cittadino. Il malcontento contro Michele Di Lando aumentò in poche settimane, soprattuttoquando venne chiesta e non concessa la cancellazione del debito verso i datori di lavoro. Fu allorache i rappresentanti della vecchia oligarchia si organizzarono per isolare la fazione dei Ciompi,ormai disgregata internamente e abbandonata dallo stesso Michele di Lando. Il "popolo grasso" sialleò con quello minuto (la piccola borghesia), e il 31 agosto un numeroso gruppo di Ciompi,
3 Ciompi: gli impiegati artigiani delle manifatture tessili che non possedevano nessun' organizzazione ed eranocompletamente esclusi dalla vita politica. Essi rappresentavano uno dei gradini più bassi della scala sociale dellepoca.
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stabilitisi in Piazza della Signoria, fu cacciato con facilità dalle forze combinate delle altre Arti. Lacorporazione dei Ciompi venne abolita, Michele di Lando esiliato assieme alle famiglie piùcompromesse con la rivolta, e venne restaurata la dominazione del popolo grasso.
3.2 rivolte sociali nelle campagne
Intorno alla fine del Trecento si verificarono diverse rivolte contadine, tutte stroncate dalla forza deisignori. Tra il 1356 e 1358 in Francia ci furono le rivolte della 4Jacquerie, proprio durante la Guerradei Cent' anni. Le campagne della regione a nord di Parigi vennero saccheggiate dagli eserciti; icontadini, inferociti da questo fatto, misero al rogo parecchi castelli aggravando la situazione che
era gia difficile a causa della guerra. Allaguida di questa rivolta ci fu EtienneMarcel. La rivolta fu sedata dai nobili,guidati da Filippo l'Ardito, poi duca di Borgogna, e dal futuro re di FranciaCarlo. Étienne venne ucciso, e con la finedella rivolta parigina anche i contadinidei pressi di Parigi che si erano ribellatisenza guida furono massacrati.Oltre a questa rivolta, di notevoleimportanza è quella dei contadini inglesi
del 1381; Tale rivolta ha coinvolto gliabitanti delle campagne i quali a causa diuna crisi generale dell'economia ingleseche perdurava ormai da anni e dovutaalla politica feudale di sfruttamento delle
terre coltivate impiegando lavoratori sottopagati cercarono in qualche modo di cambiare talesituazione: sentirono perciò, la necessità di un radicale mutamento dell ingiusto assetto socialeesistente; i contadini inoltre vennero appoggiati dai lollardi. Secondo John ball, il più noto fra ilollardi, era tempo di eliminare i signori. Un gruppo di contadini si raccolse nella valle del Tamigied entrò a Londra bruciando e distruggendo abitazioni; chiesero al re Riccardo II di apportaremiglioramenti riguardo la loro condizione sociale. Il re accettò, ma il giorno dopo Wat Tyler ( acapo della rivolta contadina) iniziò a aumentare le richieste; intervenne un collaboratore del reRiccardo che scaraventò Tyler dal suo cavallo e lo ammazzò con un colpo di spada. Dopo questoavvenimento la rivolta fu facilmente repressa.
4 Jacquerie: è il nome che prese la rivolta dei contadini francesi del 1358 e deriva da jacques Bonhomme, l'appellativo che usavano i nobili e i proprietari fondiari quando si rivolgevano ai contadini. Le jacqueries furono prodotte dai rancori che crescevano a causa dei maltrattamenti e alle umiliazioni che le classi più ricche esercitavanocontro i poveri contadini.
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