LA CONDIZIONALITÀ NELLE AZIENDE AGRICOLE · (BCAA –Norme) Buone Condizioni Agronomiche e...

Dalla sensibilità ambientale ad un nuovo approccio normativo

Dott. Walter OrsiAgronomo

Corso condizionalitàAlbenga, 27.03.2019

LA CONDIZIONALITÀ NELLE AZIENDE AGRICOLE


Walter Orsi - Agronomo

Albenga (SV) - 27 marzo 2019

CONDIZIONALITÀ…?!

PSR REGIONE LIGURIA 2014-2020 Misura M01.01 "Attività formativa"




Il regime della condizionalità viene introdotto in Europa nel2003 e viene applicato dal 2005

La Riforma Fischler introduce la Domandaunica di pagamento

Introduce un insieme di regole minime perpoter percipire gli aiuti comunitari

Dal 2005 divengono condizione necessariaper poter percepire gli aiuti diretti

RIFORMA FISCHLER (REG. CE 1782/2003)





Pagamento unico aziendale (PUA)Erogato a superficie (ha) su un ammontare storico

(si sposta il sostegno dal prodotto al produttore)

Sostegno disaccoppiato → Sorta di sostegno socialeStimolo a riorientarsi al mercato

Patto tra UE, agricoltori e opinione pubblica = CONDIZIONALITÀ

Promozione di un’agricolturaSOSTENIBILE E SOCIALMENTE ACCETTABILE

PIÙ COMPETITIVA SUL MERCATO

(da M. Monni, 2014)

RIFORMA FISCHLER (REG. CE 1782/2003)





«…ogni agricoltore, fatte salve le circostanze di forza maggiore,si impegna al rispetto dei Criteri di Gestione Obbligatori(CGO)… nonché delle Buone Condizioni Agronomiche eAmbientali (BCAA)…» su tutte le superfici e i capi presenti inazienda, pur non fruitori di premi e/o aiuti».

(da M. Monni, 2014)






Gli impegni della condizionalità sono suddivisibili in duegrandi tipologie:

CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORIA(applicazione di regolamenti e direttiveUE) (CGO – ATTI)

BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE EAMBIENTALI definite a livello nazionale(BCAA – Norme)






CRITERI DI GESTIONE OBBLIGATORIA (applicazione di regolamenti e direttiveUE) (CGO – ATTI)

Criteri di Gestione Obbligatori (CGO): sono Direttive e Regolamenti comunitari giàda tempo in vigore, il cui rispetto è quindi già comunque dovuto; la novitàintrodotta dalla condizionalità è il legare il rispetto di tali norme al riconoscimentodegli aiuti diretti.






BUONE CONDIZIONI AGRONOMICHE E AMBIENTALI definite a livello nazionale(BCAA – Norme)

Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA) per perseguire cinque obiettivi:

1. proteggere i terreni dall’erosione,2. conservare la sostanza organica,3. mantenere la struttura del suolo,4. garantire il mantenimento degli habitat,5. proteggere e gestire le risorse idriche.

I TRE SETTORI DELLA CONDIZIONALITÀ





AMBIENTE, CAMBIAMENTI CLIMATICI E BUONE CONDIZIONI

AGRONOMICHE DEL TERRENO

SANITÀ PUBBLICA, SALUTE DEGLI ANIMALI E DELLE PIANTE

BENESSERE DEGLI ANIMALI










TEMA 1: ACQUE

TEMA 2: SUOLO e CO2

TEMA 3: BIODIVERSITÀ

TEMA 4: PAESAGGI






SETTORE TEMA PRINCIPALE N. IMPEGNO CONDIZIONI E NORME

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ACQUE

CGO 1ZVN: Protezione delle acque dall'inquinamento provocato dai nitratidi origine agricola

BCAA 1 Introduzione di fasce tampone lungo i corsi d'acqua

BCAA 2Rispetto delle procedure di autorizzazione quanto l'utilizzo dell'acquaa scopi irrigui è soggetto ad autorizzazione

BCAA 3Protezione acque sotterranee dall'inquinamento: divieto di scarico diretto in acquesotterranee e misure per prevenirne l'inquinamento (lo scarico nel suolo e percolazionedelle sostanze pericolose)

SUOLO E STOCK DI CARBONIO

BCAA 4 Copertura minima del suolo

BCAA 5Gestione minima delle terre che rispetti le condizioni locali specifiche perlimitare l'erosione

BCAA 6Mantenimento livelli di sostanza organica del suolo mediante praticheadeguate, compreso divieto di bruciare le stoppie, se non per motivi fitosanitari

BIODIVERSITÀCGO 2 Conservazione degli uccelli selvatici

CGO 3Conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora edella fauna selvatiche

LIVELLO MINIMO MANTENIMENTO DEI

PAESAGGIBCAA 7

Mantenimento degli elementi caratteristici del paesaggio (compresi, se del caso, siepi, stagni, fossi, alberi in filari, in gruppi o isolati, margini dei campi e terrazze e compreso il divieto di potare le siepi e gli alberi nella stagione della riproduzione e della nidificazione degli uccelli e, a titolo facoltativo, misure per combattere le specie vegetali invasive)










TEMA 5: SICUREZZA ALIMENTARE

TEMA 6: ID E REG ANIMALI

TEMA 7: MALATTIE ANIMALI

TEMA 8: PRODOTTI FITOSANITARI







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ITÀ

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A, S

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SICUREZZA ALIMENTARE

CGO 4 Sicurezza alimentare

CGO 5Divieto di utilizzazione di talune sostanze adazione ormonica, tireostatica e delle sostanzeB-agoniste nelle produzioni animali

IDENTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEGLI ANIMALI

CGO 6 Identificazione e registrazione dei suini

CGO 7 Identificazione e registrazione dei bovini

CGO 8Identificazione e registrazione dei ovini ecaprini

MALATTIE DEGLI ANIMALI

CGO 9Prevenzione, controllo ed eradicazione dialcune encefalopatie spongiformi trasmissibili

PRODOTTI FITOSANITARI

CGO 10 Aziende che utilizzano prodotti fitosanitari









BENESSERE DEGLI ANIMALI TEMA 9: BENESSERE ANIMALI







BEN

ESSE

RE

DEG

LI A

NIM

ALI


CGO 11Norme minime per la protezione deivitelli

CGO 12Norme minime per la protezione deisuini

CGO 13Norme minime per la protezionenegli allevamenti





I TEMI DELLA CONDIZIONALITÀ

SETTORE 1Ambiente, cambiamenti climatici e buone condizioni

agronomiche del terreno

I TEMA PRINCIPALE: ACQUE

CGO 1: PROTEZIONE DELLE ACQUE DALL’INQUINAMENTO PROVOCATO DA NITRATI PROVENIENTI DA FONTI AGRICOLE





TEMA PRINCIPALE: ACQUE

CHI INTERESSA?Tutte le aziende che producono e/o utilizzano fertilizzantiazotati, i cui terreni ricadono in aree ZVN.

QUALI SONO GLI OBBLIGHI?

A. AmministrativiB. Relativi allo stoccaggio degli effluentiC. Massimali previstiD. Divieti (spaziali e temporali) per l’utilizzazione di effluenti e

fertilizzanti.





TEMA PRINCIPALE: ACQUE

Il CGO 1 è definito attraverso la definizione di PROGRAMMI DIAZIONE da parte delle Regioni e delle Province Autonome.

Obblighi:A. AmministrativiB. Relativi allo stoccaggio degli effluentiC. Massimali previstiD. Divieti (spaziali e temporali) per l’utilizzazione di effluenti e

fertilizzanti.






DIRETTIVA NITRATI E PIANO D’AZIONE

PIANO D’AZIONE



AZIENDE AGRICOLE

TUTELA DELLE ACQUE

LA CONDIZIONALITÀ NELLE

• Eventuale limitazione dei prodotti fitosanitari pericolosi per

l’ambiente acquatico e, laddove possibile, della loro

sostituzione con prodotti fitosanitari meno pericolosi o con

misure basate su pratiche agronomiche per la prevenzione

e/o soppressione di organismi nocivi ;

• Piani di tutela delle acque e ai Piani di gestione dei distretti

idrografici, prescrizioni specifiche per la limitazione e/o

sostituzione dei prodotti fitosanitari che possono

contaminare le acque destinate al consumo umano (che

riportano in etichetta le pertinenti frasi di precauzione SPe1

e SPe2);

• Ministeri e Regioni si impegnano a rendere disponibili

adeguate informazioni relative a TOSSICITÀ, ECOTOSSICITÀ,

DESTINO AMBIENTALE E ASPETTI FITOSANITARI DEI PF.




AZIENDE AGRICOLELA CONDIZIONALITÀ NELLE

TUTELA DELLE ACQUE: IL QUADRO

La norma di riferimento è la Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE chepersegue i seguenti obiettivi:

• ampliare la protezione delle acque, siasuperficiali che sotterranee;

• raggiungere lo stato di “buono” pertutte le acque entro il 31 dicembre 2015;

• gestire le risorse idriche sulla base dibacini idrografici indipendentementedalle strutture amministrative;

• procedere attraverso un’azione cheunisca limiti delle emissioni e standarddi qualità;

• riconoscere a tutti i servizi idrici il giustoprezzo che tenga conto del loro costoeconomico reale;

• rendere partecipi i cittadini delle scelteadottate in materia.






A seguire, la Direttiva 2006/118/CE sulla protezione delle acque SOTTERRANEEdall’inquinamento fissa standard di qualità. Per i PF, il limite è 0,1 microgrammo/litroe 0,5 microgrammo/litro per la somma di più sostanze attive o metaboliti.

La successiva Direttiva 2008/105/CE (poi modificata dalla Direttiva 2013/39/CE) haistituito standard di qualità ambientale (Sqa) per le sostanze prioritarie (tra cui alcuniPF) e per altri inquinanti.

A livello nazionale il riferimento in materia è il D.Lgs 3 aprile 2006, n. 152, “Norme inmateria ambientale”, Sezione II - Tutela delle acque dall’inquinamento, in particolaregli articoli da 73 a 94, che riguardano la tutela qualitativa delle acque.

La direttiva n.91/676/CEE e il Decreto Legislativo n.152/2006 stabiliscono che leRegioni individuino le zone ove le acque presentano inquinamento da nitratiprovenienti d attività agricole e che adottino, per il risanamento di queste zone, unospecifico Programma di Azione.






Art. 93 → PIANI DI TUTELA → ZONE VULNERABILI DA NITRATI

L’area delimitata interessa i comuni di:• Albenga (77,13%)• Ceriale (22,81%)• Cisano sul Neva (0,06%)






Art. 93 → PIANI DI TUTELA → ZONE VULNERABILI DA NITRATI

L’area delimitata interessa i comuni di:• Arma di Taggia (IM).









BCAA 1: INTRODUZIONE DI FASCE TAMPONE LUNGO I CORSI D’ACQUA





BCAA 1: INTRODUZIONE DI FASCE TAMPONE

COSA RIGUARDA?Tutte le superfici agricole (art. 3, c. d, lett. d D.M. 2018).

OBIETTIVO:Proteggere le acque superficiali e sotterraneedall’inquinamento ambientale derivante dall’agricoltura.

IMPEGNI:1. Divieto di fertilizzazione sui terreni adiacenti ai corsi

d’acqua;2. Costituzione/mantenimento fascia inerbita (spontanea o

seminata) entro i 5 m dai corsi d’acqua.





NO LAVORAZIONI SU CIGLIO (escluse quelle che incrementanola capacità filtrante e quelle anticendio)






DEROGHE

a) Deroga al divieto di fertilizzazione: ammessa per corpi idricieffimeri ed episodici.

b) Deroga alla costituzione/mantenimento della fasciainerbita:• Terreni in aree montane (Dir. CEE 268/75) e ss.mm.ii.;• Terreni stabilmente interbiti per l’intero anno solare;• Oliveti;• Prati permanenti (come da DM 1867/2018).










BCAA 2: RISPETTO DELLE PROCEDURE DI AUTORIZZAZIONE QUANDO L’UTILIZZO DELLE ACQUE È SOGGETTO AD

AUTORIZZAZIONE






COSA RIGUARDA?Tutte le superfici agricole (art. 3, c. 4, lett. d D.M. 2018).

OBIETTIVO:Rispetto delle procedure di autorizzazione, quando previste perle acque a uso irriguo.

IMPEGNI:La norma si intende rispettata quando il beneficiario dimostri ilpossesso della relativa autorizzazione (o la stia ottenendo).









BCAA 3: PROTEZIONE DELLE ACQUE SOTTERRANEE DALL’INQUINAMENTO






COSA RIGUARDA?Tutte le superfici agricole (art. 3, c. 4, lett. d D.M. 2018).

OBIETTIVO:Prevenire l’inquinamento diretto e indiretto delle acquesotterranee (scarico e percolazione al suolo), legato all’attivitàagricola.

IMPEGNI:Sono definiti una serie di obblighi relativi alle sostanzepericolose.






a) PER TUTTE LE AZIENDEAssenza di dispersione di combustibili, oli da petrolio,minerali, lubrificanti, filtri e batterie esauste.

b) PER TUTTE LE AZIENDE i cui scarichi non siano assimilabili aquelli domestici.• Autorizzazione allo scarico di sostanze pericolose da

parte degli enti preposti;• Rispetto delle condizioni di scarico previste

dall’autorizzazione.





SCARICO…?!

«Qualsiasi immissione effettuata esclusivamente tramite unsistema stabile di collegamento tra il ciclo di produzione delrefluo il corpo (idrico) recettore, anche se sottoposte atrattamento di depurazione».

[D. Lgs 152/2006. art. 74, l) ff.]








II TEMA PRINCIPALE: SUOLO E STOCK DI CARBONIO

BCAA 4: COPERTURA MINIMA DEL SUOLO





BCAA 4: COPERTURA MINIMA DEL SUOLO

COSA RIGUARDA?a) Superfici a seminativo non più usate a fini produttivi;b) Qualsiasi superficie agricola (escluse quelle sopra).

OBIETTIVO:Prevenire i fenomeni di erosione del suolo in assenza disistemazioni.

IMPEGNI:Sono definiti quelli relativi ai seminativi non più utilizzati a finiproduttivi e quelli per tutte le altre superfici.






COSA RIGUARDA?

a) Assicurare una copertura vegetale del terreno (naturale oseminata) per tutto l’anno per superfici non utilizzate chemanifestino segni di erosione, IN ASSENZA DISISTEMAZIONI.






COSA RIGUARDA?

b) Assicurare una copertura vegetale del terreno o adottaretecniche per la protezione del suolo su tutti i terreni confenomeni erosivi IN ASSENZA DI SISTEMAZIONI o inpresenza di sofflusso.

15 novembre15 febbraio

NO LAVORAZIONI PER 90 gg dal

15/12






DEROGHE

SEMINATIVI NON UTILIZZATI: sovescio, ripristino habitat,colture a perdere, interventi di miglioramento fondiario,riattivazione, maggese.

TUTTI I TERRENI: motivazioni di carattere fitosanitario.









BCAA 5: GESTIONE MINIMA DELLE TERRE CHE RISPETTI LE CONDIZIONI LOCALI SPECIFICHE PER LIMITARE L’EROSIONE

BCAA 5: GESTIONE MINIMA DEI TERRENI





COSA RIGUARDA?a) Superfici a seminativo usate o meno a fini produttivi;b) Qualsiasi superficie agricola (escluse quelle sopra).

OBIETTIVO:Prevenire i fenomeni di erosione del suolo (declivio) in assenzadi sistemazioni.

IMPEGNI:Sono definiti tre differenti impegni in relazione alle attivitàagricole realizzate.





IMPEGNI:

a) Realizzazione di solchi acquai temporanei;b) Divieto di livellamenti non autorizzati;c) Manutenzione rete idraulica, baulatura → sgrondo acque.

ESENZIONI:Le superfici stabilmente inerbite o impegnate con colture chepermangono per l’intera annata agraria.






QUINDI…COSA DOBBIAMO FARE?!






TERRENI A SEMINATIVO IN PENDENZA:

a) Solchi acquai a 80 m l’uno dall’altro, IN ASSENZA DISISTEMAZIONI.

b) Divieto di livellamenti non autorizzatic) Manutenzione della rete idraulica.






DEROGHE

a) Se ridotta sicurezza per i mezzi meccanici e dove presenterete di scolo o con soliflusso evidente → impegni alternativi(fasce inerbite o altri interventi conservativi).

b) Livellamenti ordinari per interventi di MESSA A COLTURA eterreni a risaia (NON IN LIGURIA).

c) Se presente rete scolante o se trasformazione fondiaria conrifacimento rete scolante (con obbligo manutentivo).










BCAA 6: MANTENERE I LIVELLI DI SOSTANZA ORGANICA DEL SUOLO MEDIANTE PRATICHE ADEGUATE, COMPRESO IL DIVIETO DI

BRUCIARE LE STOPPIE, SE NON PER MOTIVI DI SALUTE DELLE PIANTE

BCAA 6: MANTENERE I LIVELLI DI S.O. DEL SUOLO





COSA RIGUARDA?a) Superfici a seminativo.

OBIETTIVO:Preservare il livello di sostanza organica nel suolo, nonché latutela della fauna selvatica e la protezione degli habitat → unacorretta gestione dei residui colturali.

IMPEGNI:È pertanto vietata la bruciatura delle stoppie e delle paglie.





DEROGHE

1. per superfici investite a riso, salvo diversa prescrizione dellacompetente autorità di gestione nelle Zone di ProtezioneSpeciale (ZPS) e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC);

2. nel caso di interventi connessi ad emergenze di caratterefitosanitario prescritti dall’autorità competente, salvo diversaprescrizione della competente autorità di gestione nelle Zone diZPS e nelle Zone Speciali di Conservazione ZSC;

3. in caso di norme regionali inerenti la regolamentazione dellabruciatura delle stoppie e delle paglie (CMQ NO ZPS e ZSC).

!!!

BCAA 6: MANTENERE I LIVELLI DI S.O. DEL SUOLO

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