La Cardiologia Preventiva nella Pratica Clinica Fattori ematologici ed iperomocisteinemia Pompilio...
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La Cardiologia Preventiva nella Pratica Clinica
Fattori ematologici ed iperomocisteinemia
Pompilio Faggiano
Learning Center ANMCO – Area PrevenzioneFirenze 22-24 Ottobre 2001
Distribuzione del colesterolo totale: Pazienti con e senza eventi coronarici
Castelli WP. Atherosclerosis. 1996;124(suppl):S1-S9.
Il 35% di eventi coronarici si verifica in pazienti con TC < 200 mg/dL
150 200Colesterolemia totale (mg/dL)
250 300
Senza eventi
Con eventi
Framingham Heart Study—26 anni di Follow-up
Omocisteina
Fibrinogeno
Inibitori dell’ attivatore del plasminogeno
Proteina C-reattiva
Molecole di adesione cellulare
Fattori di rischio diversi dai lipidi
Nuovi parametri di valutazione del rischio coronarico
Requisiti dei nuovi fattori di rischio cardiovascolare
“Consistenza” degli studi prospettici
Forza dell’associazione
Indipendenza dell’associazione
Incremento del valore predittivo
Misura standardizzata
Bassa variabilità
Alta riproducibilità
“Plausibilità” biologica
Basso costo
Modificabilità
Utilità clinica di nuovi markers nella valutazione del rischio cardiovascolare
+++hs-CRP
+++/–Fibrinogen
+/–++/–tPA and PAI-1
+/–+/–+Homocysteine
+/–+/––Lipoprotein (a)
Additive to TC and HDL-C?
Prospective Studies
Consistent?
Assay Conditions
Standardized?Marker
Ridker PM et al. - Ann Intern Med 1999; 130: 933-937.
Rischio relativo di infarto miocardico0 1.0 2.0 4.0 6.0
Lipoproteina(a)Omocisteina
FibrinogenotPA Antigene
hs-PCRhs-PCR + Col tot/HDL-C
Colesterolemia totale
Col tot/HDL-C
Ridker PM. - Ann Intern Med 1999; 130: 933-937
Rischio relativo di infarto miocardico tra uomini di mezza età apparentemente sani: Physician’s Health Study
METHYLACCEPTOR
METHYLATEDACCEPTOR
S-ADENOSYLMETHIONINE
S-ADENOSYLHOMOCYSTEINE
METHIONINE
HOMOCYSTEINE
TETRAHYDROFOLATE
5-METHYLTETRAHYDROFOLATE
5-10 METHYLENETETRAHYDROFOLATE
DMG
BETAINE
[BHMT][MS] [VIT B12]
[MTHFR] (VIT B12)
FOLIC ACID
CYSTATHIONINE
CYSTEINE SULFATE
[CS] (VIT B6)
(VIT B6)[CL]
methionine/homocysteine metabolism
Cause di iperomocisteinemia
Deficit enzimatico e mutazioniCistationina ß-sintetasiMetionina sintetasiMetilenetetraidrofolato-reduttasi
Mutazioni della cobalaminaDeficit di vitamine
FolatiVit B6Vit B12
Aumentato consumo di metioninaCaratteristiche demografiche
EtàSesso maschileTabagismoInattività fisicaPost-menopausa
Patologie cronicheInsufficienza renaleLESMalattie iperproliferativePsoriasi graveIpotiroidismoDiabete mellitoTrapianto
Patologie in fase acutaFarmaci
Agenti anticonvulsiviAntagonisti di folati (metotrexate)Antagonisti Vit B12 (NO)Antagonisti Vit B6Farmaci che riducono il colesterolo
(colestiramina, colestipolo, ac. Nicotinico)Diuretici tiazidiciCiclosporine
Livelli plasmatici di OMOCISTEINA e MORTALITA’ in pazienti con cardiopatia ischemica
Valutazione prospettica di 587 pazienti con cardiopatia ischemica, seguiti per 4.6 anni
Livelli plasmatici di omocisteina misurati in condizioni basali
Relazione diretta tra omocisteinemia e mortalità globale
Nygard O et Al - N Engl J Med 1997; 337: 230-236
Livelli plasmatici di OMOCISTEINA e MORTALITA’ in pazienti con cardiopatia ischemica
Omocisteinemia (µmol/L) Mortalità: rischio relativo
9 - 14.9
15 - 19.9
20
1.9
2.8
4.5
Nygard O et Al - N Engl J Med 1997; 337: 230 - 236
Studio prospettico di relazione tra incidenza di cardiopatia ischemica e omocisteinemia
Risultati Studio ARIC
I pazienti arruolati nell’ ARIC sono stati 15792; il follow-up è stato di 3,3 anni
I livelli di omocisteina, folati, Vit B12 e B6 non sono stati predittivi
Nessun determinante genetico è risultato essere associato con la cardiopatia ischemica
Conclusioni: l’ omocisteina non è risultato un fattore di rischio indipendente per cardiopatia ischemica
Circulation 1998;98:204
Omocisteina come fattore di rischio di malattia cardiovascolare
Un elevato valore di omocisteinemia potrebbe essere direttamente correlato con lo sviluppo di aterosclerosi.
Un elevato valore di omocisteinemia potrebbe essere correlato con il rischio di patologia cardiovascolare attraverso
un aumento dei processi infiammatoriun aumento del rischio di trombosi
Una riduzione di acido folico e/o vitamina B12 e B6 potrebbero essere la causa principale di un aumentato rischio cardiovascolare.
Potrebbero non esserci associazioni casuali tra omocisteinemia elevata e rischio cardiovascolare.
Kuller LH et Al - Circulation 1998; 98: 196 - 199
“ Homocysteine , a risk factor for coronary artery disease or not? A meta-analysis” T J Cleophas et Al - Am J Cardiol 2000; 86: 1005-1009
Pooled Data(95% CI)
Null Hypothesis(95% CI) Heterogeneity
Overall OR*
OR small studies
(n < 500)
OR cohort studies
OR case-control studies
1,58 (1,49-1,68)
1,88 (1,72-2,05)
1,49 (1,33-1,67)
1,62 (1,50-1,74)
p < 0,001
p < 0,001
p < 0,001
p < 0,001
p < 0,0000
p < 0,0000
p = 0,01
p < 0,0000
All 4 analyses showed significant heterogeneity among the studies minimizing the relevance of the pooled date.* OR = odds of CAD in patients with elevate homocysteine levels/odds of CAD in patients with normal homocysteine levels.
“ Homocyst(e)ine and cardiovascolar disease: a critical review of the epidemiologic evidence” J W Eikelboom et Al - Ann Intern Med 1999; 131: 363-375
Nuove evidenze derivanti dagli studi epidemiologici indicano
una correlazione positiva, dose-dipendente, tra i livelli plasmatici
di omocisteina e il rischio di eventi cardiovascolari. Questa
correlazione sembra essere indipendente da altri fattori di rischio.
Comunque la conclusione che l’ iperomocisteinemia è un fattore
di rischio indipendente è parzialmente limitata da alcuni studi
prospettici non positivi e dall’ attuale assenza di trials
randomizzati che dimostrino che la riduzione dell’ omocisteina sia
associata ad una ridotta incidenza di eventi cardiovascolari.
Omocisteina, dieta e patologia cardiovascolare: AHA Science Advisory Report
La maggior parte degli studi prospettici (ma non tutti) suggeriscono un aumento del rischio di cardiopatia ischemica, ictus e patologia vascolare periferica in presenza di livelli di omocisteinemia > 15 µmol/L.
Potrebbe esserci una relazione tra livelli di omocisteinemia > 10 µmol/L, mortalità totale e cardiaca.
Non esistono al momento attuale trials clinici che abbiano valutato l’effetto di una riduzione dell’ omocisteina sugli eventi cardiovascolari.
Non è consigliato il dosaggio dell’ omocisteina di routine ma solo nei pazienti ad alto rischio o con cardiopatia ischemica in età giovanile.
Il trattamento consigliato è con 1 mg di ac. Folico, 25-50 mg di Vit, B6 e 0,5 mg di Vit. B12 al giorno.
Riduzione dell’ omocisteinemia: Trials clinici randomizzati in corso
VISP (Vitamin Intervention for Stroke Prevention) - US 3600 pazienti arruolati con anamnesi positiva per stroke o TIA Terapia: folati 2,5 mg
Vit. B6 25 mg vs folati 0,2 mg Vit. B6 1 mg
SEARCH ( Study of Effectiveness of Additional Reduction in Cholesterol and Homocysteine) - US (Vitamin Intervention for Stroke Prevention) - US 12000 pazienti arruolati con o senza patologia vascolare Terapia: folati 2 mg
Vit. B12 1 mg vs placebo con simvastatina 20 o 80 mg/die Vit. B12 1 mg vs placebo senza simvastatina 20 o 80 mg/die
Riduzione dell’ omocisteinemia: Trials clinici randomizzati in corso
WACS (Women’s Antioxidant and Cardiovascular Disease Study) - US 8000 donne arruolate con o senza patologia vascolare Terapia: folati 2,5 mg
Vit. B6 50mg Vit. B12 1 mg vs placebo
CHAOS - 2 - US 4000 pazienti con cardiopatia ischemica Terapia: folati 5 mg vs placebo
Fibrinogeno plasmatico elevatoFattore di rischio maggiore ed indipendente
Studi epidemiologici
Analisi cross-sectional
Studi clinici
Confermano il ruolo del fibrinogeno come un fattore di rischio maggiore ed indipendente per malattie cardiovascolari.
Ernst E et Al - Eur Heart J 1995; 16 (suppl A): 47-53
0
2
4
6
8
10
12
14
Inci
denc
e pe
r 10
00Fibrinogeno
SRR 1,76
Fattore VIII
SRR 1,10
VonWillebrand
FactorSRR 1,19
Protein C
SRR 0,98
AntithrombinIII
SRR 0,93
WBC
SRR 1,68
mg/dl % % mg/dl % 1000/mm3
MEN
A R Folsom et al. - Circulation 1997; 96: 1102-1108
Hemostatic factors and incidence of CHD. ARIC Study
Multivariate relative risk * and 95% CI of incidence events in relation to 1-SD-Higher Level of hemostatic factors in the ARIC Study
Event/Factor RR 95% CI RR 95% CI
CHD Fibrinogen Factor VII von Willebrand factor WBCTotal mortality Fibrinogen Factor VII von Willebrand factor WBC
1,48 †‡1,011,051,13
1,30 †1,28 †1,13 †1,15 †
1,19-1,840,86-1,180,91-1,200,98-1,31
1,18-1,441,14-1,441,02-1,271,01-1,31
1,21 †0,991,021,45 ‡
1,37 †1,37 †1,27 †1,29 †
1,02-1,440,81-1,230,84-1,250,86-2,44
1,22-1,541,21-1,551,12-1,441,13-1,48
MEN WOMEN
RR indicates relative risk.* Relative risks were computed for each factor separately and adjusted by sex-specific proportional hazards regression for age, race, ARIC field center, LDL cholesterol, HDL cholesterol, systolic blood pressure, use of antihypertensives, diabetes, cigarette smoking (status and pack-years), waist-to-hip ratio, and sport index. Number of events: CHD, 200 men and 89 women; total mortality, 237 men and 1774 women.† p < .05 ‡ Because of significant quadratic associations, these two relative risks were per 1-SD increment centered at the mean.
Impact of Serum Fibrinogen and Total Cholesterol Levels on Risk of Coronary Events in ECAT
Thompson SG. N Engl J Med 1995;332:635-641.
0
1
2
3
4
5
6
7
Fibrinogeno
BassoMedio
Alto
Alto
Medio
Basso
Colesterolo totaleRischio
di eventi
(%)4/306
9/261 10/282
5/311
3/247 10/281 11/266
16/304
21/305
0,5 0 2 4 8
Type of Cohort and SourcePopulation based
Rumley et al, 1997 Sweetnam et al, 1996 Folsom et al, 1997 Kannel et al, 1987, 1992 Wilhelmsen et al, 1984, 1992 Meade et al, 1993 Junker et al, 1997 Cremer et al, 1991 Feskens and Kromhout, 1997 Stone and Thorp, 1985 Tunstall-Pedoe et al, 1997 Lowe et al, 1982
SubtotalPreexisting vascular disease Benderly et al, 1996 Toss et al, 1997 Thompson et al, 1995 Haines et al, 1983 Martin et al, 1991 Kostis et al, 1982
SubtotalTotal coronary heart disease
N. of cases
42257134827021618310
1074140
581235
3144
42113810663
12620
8744018
Risk Ratio and Confidence Intervals
J Danesh et al. - JAMA 1998; 279: 1477-1482
Effetti dei farmaci ipolipidemizzanti sul fibrinogeno
Nessun beneficio consistente è stato documentato con le statine
I fibrati hanno dimostrato un beneficio in molti studi
Livelli ridotti con aferesi
L’ acido nicotinico ha dimostrato una modesta riduzione in alcuni studi ma non in tutti.
Infiammazione ed aterosclerosi
L’ infiammazione può determinare instabilità di placca
Gli infiltrati leucocitari sono più evidenti nelle placche instabili
Le cellule T, i macrofagi predominano nei siti di rottura
Citochine e metalloproteine influenzano entrambe la stabilità e la
degradazione del cappuccio fibroso
La riduzione dei lipidi può ridurre l’ infiammazione di placca attraverso:
Riduzione del numero dei macrofagi
Ridotta espressione di enzimi collagenolitici (MMP-1)
Aumento del collagene interstiziale
Ridotta espressione di E-selectina
Riduzione dei depositi di calcioLibby P. - Circulation 1995; 91: 2844-2850. Ross R. - N Engl J Med 1999; 340: 115-126.
“ The prognostic value of C-reactive protein and serum amyloid a protein in severe unstable angina” G. Liuzzo et Al - New Eng J Med 1994; 331: 417-24
Un valore di proteina C-reattiva 0,3 mg/dl al momento del ricovero ha una sensibilità del 90% ed una specificità dell’ 82% nel predire futuri eventi cardiovascolari (morte cardiaca, infarto miocardico o necessità di rivascolarizzazione d’ urgenza). La sensibilità sale al 100% nei pazienti con PCR > 1 mg/dl rilevata al momento del ricovero e in quei pazienti in cui viene documentato un suo incremento durante i primi giorni.
PCR e hs-PCR
La PCR è una proteina della fase acuta prodotta dal fegato in risposta alla produzione di citochine (IL-6, IL-1, tumor necrosis factor) in concomitanza con danno tissutale, infiammazione o infezione.
I test di misurazione standard della PCR permettono di misurare livelli aumentati fino a 1000 volte in risposta ad infezioni o danni tissutali ma non possono valutare adeguatamente i valori all’ interno del range di normalità
I metodi di misura della PCR ad alta sensitività (hs-CRP), come il Dade Behring, permettono di rilevare livelli di PCR entro i limiti di normalità che sono quelli in grado di predire gli eventi cardiovascolari futuri.
“ Evaluation of nine automated high-sensitivity C-reactive protein methods: implication for clinical and epidemiological application.” W L Roberts et Al - Clinical Chemistry 2001; 47: 418-425
MethodologyManufacturer’s claimed
assay range, mg/L
Dade Behring (Dade)
Daiichi
Denka Seiken (Denka)
Diagnostic Products
Corporation
Iatron
Kamiya
Olympus
Roche
Wako
IN
IT
IT
IL
IT
IT
IT
IT
IT
Reagent manufactures
0,175-11 (initial diluition)
0,2-60
0,05-10
0,1-250
0,05-4
0,1-20
0,5-20
0,1-20
0,05-10
Limit ofdetection, mg/L
0,02
0,04
0,03
0,02
0,005
0,32
0,08
0,21
0,06
0
1
2
3
hs-PCR e rischio di futuro infarto miocardico in soggetti apparentemente sani Physician Health Study
Ridker PM et al. - N Engl J Med 1997; 336: 973-979.
1<0.055
Ris
chio
rel
ativ
o d
i in
fart
o
P = 0.03
Quartili di hs-PCR (range, mg/dL)
20.056–0.114
30.115–0.210
4>0.211
P < 0.001 P < 0.001
P Trend <0.001
0,0
0,5
1,0
1,5
2,0
2,5
3,0
hs-PCR e rischio di futuro infarto miocardico: Effetto del fumo
Ridker PM et al. - N Engl J Med 1997; 336: 973-979.
1
Ris
chio
rel
ativ
o di
in
fart
o
Quartili di PCR2 3 4
Tutti i pazienti
Non-fumatori
0
1
2
hs-PCR e rischio di futuro ictus in uomini apparentemente sani
Ridker PM et al. - N Engl J Med 1997; 336: 973-979.
1<0.055
Ris
chio
rel
ativ
o di
ictu
s is
chem
ico
Quartili di hs-PCR (range, mg/dL)
20.056–0.114
30.115–0.210
4>0.211
P =0.02 P =0.02
P Trend <0.03
0
1
2
3
4
5
6
7
hs-PCR e rischio di futuri eventi cardiovascolari in donne apparentemente sane Women Health Study
Ridker PM et al. - Circulation 1998; 98: 731-733.
1<0.15
Ris
chio
rel
ativ
o
Quartili di hs-PCR (range, mg/dL)
20.15–0.37
30.37–0.73
4> 0.73
P Trend <0.002
Qualunque evento
IMA o ictus
0
1
2
3
4
5
6
7
hs-PCR e rischio di eventi cardiovascolari futuri in donne apparentemente sane: sottogruppi a basso rischio
Ridker PM et al. - Circulation 1998; 98: 731-733.
1<0.15
Ris
chio
rel
ativ
o
Quartili di hs-PCRP (range, mg/dL)
20.15–0.37
30.37–0.73
4> 0.73
Non ipertesi
Non dislipidemici
Non fumatori
Non diabetici
Senza familiarità per eventi CV
hs-PCR come fattore di rischio per patologia cardiovascolare
1.0 2.0 3.0 4.0 5.0 6.0Rischio relativo (quartile superiore vs inferiore)
CHD Death
MI
Stroke
CHD
PVD
CVD
CHD
CHD
CHD
CHD
0
MRFIT (Kuller 1996)
PHS (Ridker 1997)
PHS (Ridker 1997)
CHS/RHPP (Tracy 1997)
PHS (Ridker 1998)
WHS (Ridker 1998, 2000)
MONICA (Koenig 1999)
Helsinki (Roivainen 2000)
Caerphilly(Mendall 2000)
Britain (Danesh 2000)
Population Distribution of hs-CRP in Apparently Healthy American Men and Women
Highest0.39–1.505
High0.20–0.384
Moderate0.12–0.193
Mild0.07–0.112
Low0.01–0.0691
Risk EstimateRange (mg/dL)Quintile
Ridker PM et al. Circulation.
0
5
10
15
20
25
Livelli elevati di PCR nei soggetti obesi: NHANES 1988-1994
Visser M et al. JAMA 1999; 282: 2131-2135.
Normali
% c
on P
CR
0
.22
mg/
dL
Sovrappeso Obesi
0
1
2
3
4
5
6
hs-CRP Adds to the Predictive Value of Total Cholesterol in Determining Risk of First MI
Ridker PM et al. - Circulation 1998; 97: 2007-2011.
Ris
chio
rel
ativ
o co
rret
to
PCR >75°
percentile
Col tot >75°
percentile
– + – +
– +– +
P = 0.02
P = 0.001
P = 0.002
Quartile of TC: HDL-C
Quartile of hs-CRP
43
21 1
23
4
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
hs-CRP, Lipids, and Risk of Future Coronary Events: Women's Health Study (WHS)
Ridker PM et al. - N Engl J Med 2000; 342: 836-843.
0
1
2
3
4
5
hs-PCR, Aspirina e rischio di infarto miocardico: Physicians' Health Study
Adapted from Ridker PM et al. - N Engl J Med 1997; 336: 973-979.
Quartili di Proteina C-reattiva1 2 3 4
Aspirina
Placebo
Ris
chio
rela
tivo d
i IM
A
Conclusioni importanti del Physicians’ Health Study
I livelli “ basali ” di infiammazione, valutati attraverso la concentrazione plasmatica di PCR, sono predittivi del rischio di infarto miocardico ed ictus ischemico, indipendentemente dai livelli degli altri fattori di rischio.I livelli ematici di PCR non sono associati con un rischio aumentato di trombosi venosa, un evento vascolare non correlato all’ aterosclerosiLa PCR non è solamente un marker prognostico a breve termine (come è stato dimostrato nell’ angina instabile), ma è anche un indicatore di prognosi per periodi di tempo relativamente lunghi (> 6 anni).I risultati positivi dell’ Aspirina sembrano dipendere almeno in parte dai livelli di infiammazione, osservazione che sottolinea un’ azione anti-infiammatoria oltre a quella antiaggregante.
Effect of HRT on hs-CRP: the PEPI Study3.0
2.0
1.0hs-
CR
P (
mg
/dL)
Months0 12 36
Cushman M et al. Circulation 1999; 100: 717-722.
CEE + MPA cyclicCEE + MPA continuousCEE + MPCEE
Placebo
0
1
2
3
Infiammazione, Pravastatina e rischio relativo di eventi coronarici ricorrenti: CARE
Ridker PM et al. Circulation 1998; 98: 839-844.
Pravastatina
Ris
chio
re
lati
vo
InfiammazioneAssente
P Trend = 0.005
Placebo Pravastatina Placebo
InfiammazionePresente
Adapted from Ridker PM et al. - Circulation 1999; 100: 230-235.
Pravastatina
Placebo
Con
cen
trazi
one m
ed
ia d
i h
s-PC
R (
mg/d
l) –21.6%(P=0.007)
0.25
0.24
0.23
0.22
0.21
0.20
0.19
0.18Basale 5 Anni
Effetto a lungo termine della pravastatina sulla hs-PCR:CARE
PCR in associazione con il Col-LDL come metodo per raggiungere il target della terapia con statine nella
prevenzione primaria: AFCAPS/TexCAPS
Ridker PM et al. - N Engl J Med 2001; 344: 1959-1965.
330.0500.020C-LDL alto/PCR bassa
0.055
0.051
0.022
Placebo
580.038C-LDL alto/PCR alta
480.029C-LDL basso /PCR alta
_0.025C-LDL basso/PCR bassa
NNTLovastatinaGruppi di studio
C-LDL medio = 149.1 mg/dLPCR medio = 0.16 mg/dL
Frequenza di eventi
Effetto della pravastatina sui livelli di PCR nella prevenzione primaria e secondaria: PRINCE
-16,0-14,0-12,0-10,0-8,0-6,0-4,0-2,00,0
Prevenzione Primaria
Vari
azi
one d
ella
PC
R,
%
Prevenzione Secondaria
* *
*
****
Albert MA et al. JAMA 2001;286:64-70.
12 settimanevs. basale
24 settimanevs. basale
24 sett. ITTvs. placebo
*p<.001vs.
basale
**p<.005vs.
basale
hs-PCR: Applicazioni cliniche potenziali
In associazione allo screening lipidico nella valutazione di pazienti ad alto rischio per coronaropatia
Valore prognostico nella sindrome coronarica acuta
Strumento per migliorare il target della terapia con statine nella prevenzione primaria
L’ infiammazione rappresenta un nuovo target per la prevenzione ed il trattamento delle malattie cardiovascolari.