La bevanda degli dei · Ricetta tradizionale Strumenti e ingredienti •Bottiglione da 5 litri...
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L’idromele
La bevanda degli dei
Di Elisa Baricchi
L’idromele che cos’è?
Non si hanno notizie certe sul periodo in cui
l'uomo imparò a produrre l'idromele, ma si
suppone che l'origine sia antichissima, vista
anche la semplicità di preparazione.
Lo si trova prodotto quasi ovunque si trovino le
api. Conosciamo un idromele dell'antico Egitto,
uno delle isole celtiche, l'idromele della
Scandinavia vichinga e ne esistono molti altri
prodotti in altri luoghi.
Era tradizione che le coppie appena sposate bevessero idromele durante il periodo di
una luna dopo il matrimonio per ottenere un figlio maschio. Da lì sembra provenire
la tradizione della "Luna di miele".
La ricetta base richiede semplicemente miele, acqua e lievito, ma vi sono
innumerevoli varianti. L'idromele aveva una grande importanza nella cultura
norrena precristiana.
Ricetta tradizionale Strumenti e ingredienti
•Bottiglione da 5 litri circa in vetro.
•Tappo con gorgogliatore.
•2 kg di miele.
•3 litri di acqua minerale.
•Lievito
Può andar bene anche il lievito di birra ma per raggiungere un
maggior grado alcolico è necessario utilizzare lieviti da
vinificazione.
Sciogliere il miele nell'acqua calda, fino a formare un liquido
uniforme. È opportuno mantenere la miscela ad 80-90 °C per
qualche minuto in modo da inattivare i lieviti selvatici. Lasciare
raffreddare e versare la miscela dentro il bottiglione. Attivare il
lievito diluendolo in acqua tiepida e versarlo dentro la bottiglia.
Tappare il bottiglione e mettere l'acqua nel gorgogliatore. Lasciare 4
settimane a gorgogliare.
Dopo 4 settimane di fermentazione imbottigliare in bottiglie di vetro
scuro, ermetiche , e mettere in cantina fresca. Per evitare scoppi, è
consigliato provvedere alla sfiatatura delle bottiglie di tanto in tanto.
Dopo circa 3-4 mesi sarà appena pronto per il consumo, ancora
molto dolce e "acerbo" ma già gradevole. Da quel momento, ogni
mese passato in cantina ad invecchiare non farà altro che migliorarne
il sapore, rendendolo più secco e più alcolico.
Come scegliere il lievito? Nell'esaminare una ricetta di idromele, partiamo ora proprio da
lievito. Gli zuccheri contenuti nel miele (al contrario di quelli del
mosto di birra) sono fermentabili al 100%, il che vuol dire che la
bevanda può essere decisamente secca: per farla dolce, bisogna in
qualche modo fermare la fermentazione, o con tecniche particolari
quali pastorizzazione o filtrazione, oppure basandosi sulla
tolleranza all'alcool del lievito impiegato.
Si può usare lievito selezionato per birra: in genere però non è
consigliato sia per la scarsa tolleranza all'alcool che (forse) per
aspetti organolettici. I lieviti più usati sono quelli per vino. Quella
per Champagne (S. baianus) e' molto tollerante all'alcool: forse
anche troppo, e rischia di produrre idromele eccessivamente secco.
Alcuni si orientano su un lievito selezionato per vino bianco
(Chardonnay).
La tecnica più semplice per controllare il grado dolcezza
dell'idromele e' quella di basarsi sulla sua gradazione, sul fatto cioè
che arrivati ad una certa gradazione alcolica del mosto il lievito si
"ubriaca" e smette di lavorare, anche in presenza di zuccheri
fermentabili residui e l'idromele risulta quindi dolce per la presenza,
appunto, di zuccheri residui. Il grado alcolico - e quindi anche lo
zucchero residuo e la dolcezza - dipendono dal ceppo di lievito
utilizzato, e la ricetta va studiata tenendone conto.
Il lievito di birra, S. cerevisiae, non permette di raggiungere un grado
alcoolico elevato e quindi, da origine a idromeli dolci, mentre i lieviti
da vinificazione, come S. baianus, permettono di arrivare ad una
gradazione alcolica maggiore utilizzando maggiormente lo zucchero
a disposizione e rendendo, quindi, la bevanda più secca.
Saccharomyces cerevisiae
Saccharomyces cerevisiae è una specie di lievito, è quindi un fungo e dunque una
eucariote unicellulare.
È forse il lievito più importante e il suo utilizzo è noto fin dall'antichità per la
panificazione e la produzione di birra e vino. Si pensa che sia stato isolato per la
prima volta dalla superficie di acini d‘uva; dove è presente nella pruina, cioè la
sostanza cerosa e biancastra che protegge gli acini d’uva dall’azione di batteri e
infestanti. È uno dei microrganismi eucarioti più intensamente studiati in
biologia cellulare e molecolare. È il microrganismo responsabile del tipo più
comune di fermentazione.
Saccharomyces cerevisiae ha forma dall'ovale all'ellitico e diametro di 5-10
micrometri. È utile nello studio del ciclo della cellula perché la sua coltura è
molto semplice ma, come eucariote, presenta la complessità della struttura
interna di piante e animali.
La fermentazione
La fermentazione alcolica è una forma di metabolimo (catabolismo) energetico
che avviene in alcuni lieviti in assenza di ossigeno. Essa produce anidride
carbonica e alcol a partire da diversi tipi di zuccheri, primo fra tutti il glucosio,
diventando, in questo modo, responsabile di diversi fenomeni che vediamo ogni
giorno, quali la lievitazione di prodotti a base di farina o la trasformazione del
mosto in vino.
La fermentazione si svolge in due fasi: nella prima il lievito scinde, tramite
l‘enzima inveratasi, gli zuccheri complessi (come il saccarosio), in zuccheri più
semplici; mentre nella seconda avviene la formazione di etanolo (o alcol etilico) a
partire dagli zuccheri semplici.
La reazione che caratterizza la prima fase è:
C12H22O11 + H2O → C6H12O6 + C6H12O6
con formazione di glucosio e fruttosio (che sono dueisomeri).
Nella seconda fase (che distingue la vera e propria
fermentazione) a partire dal glucosio nel citoplasma
dell'organismo anaerobico si verifica la glicolisi,
ovvero la molecola di glucosio, si scinde in due
molecole di acido piruvico. L'assenza di ossigeno
impedisce poi il verificarsi del normale ciclo di Krebs e
della respirazione cellulare; è per tale ragione che la
cellula passa ai processi caratteristici della
fermentazione. L'acido viene privato di una molecola di
anidride carbonica (liberata nell'ambiente extra
cellulare) e passando prima alla formazione di aldeide
acetica (estremamente velenosa) forma, in qualità di
sottoprodotto, l'etanolo.
La reazione totale che sintetizza la formazione
di etanolo e anidride carbonica a partire dal
glucosio è:
C6H12O6 → 2 C2H6O + 2 CO2
Gli altri usi di S. cerevisiae
Uno stesso
lievito,
molteplici
usi…
La conservazione dell’idromele
Le indicazioni riguardo alla conservazione dell’idromele riportano,
come per altre bevande dello stesso tenore, l’indicazione di
conservare in bottiglie scure e in un luogo fresco e asciutto. Le
basse temperature rallentano la fermentazione, ma le temperature
che possiamo trovare in una cantina, per quanto la rallentino, non le
impediscono di avvenire. In effetti questo ha il vantaggio di
aumentare la gradazione alcolica senza alterazioni eccessive del
prodotto.
La conservazione del miele
La conservazione del miele prevede tutte quelle condizioni che
favoriscono, invece, la fermentazione. Innanzitutto l’eliminazione
dei possibili agenti fermentanti, come i lieviti, per passare alla
riduzione della quantità d’acqua fino ad avere un miele sempre più
cristallizzato, in modo da non offrire ai batteri e soprattutto ai
lieviti, un substrato idoneo alla crescita (anche in presenza di
un’idonea quantità e qualità di zuccheri, senza l’acqua i lieviti non
possono crescere). Infine la temperatura di conservazione: per
quanto una temperatura di 16°C sia considerata una temperatura
favorevole alla conservazione, si ritiene spesso utile una
conservazione in frigorifero, in modo da inibire qualunque tipo di
fermentazione.
Valori nutrizionali del miele
Valori per 100 grammi:
Parte edibile: 100 g
Kcal: 303 –
Proteine animali: 0 g
Proteine vegetali: 0,6 g
Grassi 0 g
Colesterolo 0 mg
Carboidrati: 82,12 g Saccarosio 0.89 g
Fruttosio 40.94 g
Lattosio 0 g
Maltosio 1.44 g
Vitamine
Vitamina A 0 mcg
Vitamina B1 0 mg VitaminaB2
0.038 mg Vitamina PP 0.121 mg
Vitamina B5 0.068 mg Vitamina B6
0.024 mg Vitamina B12 0 mcg
Vitamina C 0.5 mg
Vitamina D IU
Vitamina E 0 mg
Vitamina K 0 mcg
Folati 2 mcg
Minerali Calcio 6 mg
Sodio 4 mg
Ferro 0.42 mg
Magnesio 2 mg
Fosforo 4 mg
Potassio 52 mg
Manganese 0.08 mg
Selenio 0.8 mcg
Altro Alcol etilico 0 g
Caffeina 0 mg
Teobromina 0 mg