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LA BANDA MUSICALE DI NAZZANO QUANDO LA BANDA PASSò VIVERE IL PASSATO ARCHIVIO LABORATORIO AUDIOVISIVO “PEPPE CATELLI” Comune di Nazzano - Museo del Fiume

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LA BANDA MUSICALE DI NAZZANO

QUANDO LA BANDA PASSò

VIVERE IL PASSATOARCHIVIO LABORATORIO AUDIOVISIVO “PEPPE CATELLI”

Comune di Nazzano - Museo del Fiume

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Vivere il Passato

QUANDO LA BANDA PASSòLa banda Musicale di Nazzano

Nazzano, Maggio 2017

A TUTTI I CITTADINI DI NAZZANO

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A cura di: Antonella Bernetti

Autori: Antonella Bernetti:Curatrice della Sezione Museo della Fotografia del Museo del FiumeRiccardo Lodovici:Curatore dell’Archivio Laboratorio Audiovisivo “Peppe Catelli” del Museo del FiumeUmberto Pessolano:Direttore del Museo del Fiume e Responsabile Ufficio Cultura del Comune di NazzanoTommaso Rotundo:Curatore Scientifico della Sezione Demoetnoantropologica di Casale Bussolini, Museo del Fiume

Monica Agnoletti: Rilevatore interviste

Alla realizzazione ha preso parte l’operatrice Lazio Service Spa.

Hanno contribuito:Carlo Cola, Agnese Di Stefano, Daniele Di Stefano, Bruno Frangiolini, Alfonso Giardini, Anna Giardini, Luigi Pace, Gianfranco Senzacore, Angelo Sterponi, Cristian Tola, tutti i musicanti

Copertina foto afn-d001623, La Banda in Piazza Umberto I°, s.d., foto di Peppe Catelli 4a di Copertina foto afn-000060, Festa del Primo Maggio, Via Roma, 1 Maggio 1980, Foto di Riccardo Lodovici

REFERENZE FOTOGRAFICHE:afn - Archivio Fotografico Analogico di Nazzanoafn-d - Archivio Fotografico Digitale di Nazzano FGC - Fondo Giuseppe Catelli ©FRL - Fondo Riccardo Lodovici ©FPA - Fondo Paolo Acquaroni ©FUP - Fondo Umberto Pessolano ©FAB - Fondo Antonella Bernetti ©FCC - Fondo Cristiana Cauro ©FNA- Fondo Nadia Assogna ©FMA- Fondo Monica Agnoletti ©FRD- Fondo Rina D’Egidio ©Augusto Boschi , Emiliano Migliorini©, Malvina Picariello©, Cristian Tola

[email protected]/musei/nazzanoaudiovisivonazzano@gmail.comvivereilpassato.wordpress.comTel.0765 332002

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Introduzione

Quello che i musicanti pensano della Banda

Quando la banda passò

Lettera del 10 Luglio 1827

Cenni storici sulla banda musicale di Nazzano

Le più antiche immagini in archivio

Quando la banda... a Nazzano

Intervista del 1981

I Musicanti

Servizi esterni

Interviste

Ringraziamenti

INDICE04

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11 Maggio 2011, Foto di Cristiana Cauro, FCC110511_290

12 Maggio 2012, Foto di Malvina Picariello, FMP120512_01

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INTRODUZIONE Nella ormai pluriennale ricerca dei molteplici aspetti della vita del nostro Paese, e della loro lettura, quest’anno l’attività del Museo del Fiume, dell’Archivio Storico e dell’Archivio Fotografico ha posto quale tema centrale della mostra “Vivere il Passato” la nostra Banda Musicale.I periodi oggetto di questa ricerca vanno:-dal 1949, quando la Banda fu ricostituita dal Comune dopo la Seconda Guerra Mondiale, al 1961 quando si sciolse forse per le incomprensioni fra i vecchi ed i giovani musicanti dovute certamente al ricambio generazionale che stava avvenendo fra loro. -dal 1974, quando fu nuovamente ricostituita dal Comune, ad oggi. In quel primo periodo post bellico la banda fu Diretta dal nostro concittadino Maestro Mazzini Ciancarini, nel periodo successivo, e per molti anni fino a qualche anno fa, dal Maestro Valerio Piccialuti. Queste fasi alterne di feconda attività e di decadimento non sono una novità nella lunga vita della nostra Banda che, sia nei momenti di successo che in quelli più difficili, ha comunque sempre rappresentato nel nostro Comune la parte più progressista ed evoluta della popolazione anche se era costituita solo da “Artegiani e Campagnoli “ come si legge in una nota d’archivio del 1827. Notizie desunte dall’Archivio Storico del nostro Comune fanno risalire la fondazione della nostra Banda Musicale al 1797, ma altre, raccolte in altri Archivi, fanno risalire la fondazione al 1792. Le innumerevoli notizie presenti nel nostro Archivio ed altre raccolte nell’Archivio di Stato, nell’Archivio di San Paolo e nell’Archivio Vaticano testimoniano la grande notorietà raggiunta nel circondario dalla Banda Musicale per tutto il periodo che va dalla fine del 1700 a tutto il 1800 : per le prestazioni musicali, per il suo moderno regolamento, per la sua fondazione. Fondata nel 1792 o nel 1797, essa risulta essere sempre la più antica Banda del Circondario, antesignana di tutte le Bande. Le sue alte prestazioni musicali le procurarono l’attenzione delle Autorità Ecclesiastiche che la chiamarono a svolgere un servizio musicale in Vaticano in occasione del rientro a Roma del Papa Gregorio XVI di ritorno dalle Marche. Numerosi fatti di cronaca e storici sono legati alla nostra Banda sia in aspetti di azioni anarcoidi, rivoluzionarie o progressiste sia in momenti di accettazione della restaurazione reazionaria. Nel mese di Agosto del 1850, violando il divieto di spostarsi in altri paesi, imposto dalle autorità, la Banda si recò per un servizio a Torrita Tiberina; l’arresto del Capobanda e la confisca di tutti gli strumenti musicali non impedì alla Banda, qualche giorno dopo, di violare nuovamente il divieto recandosi a svolgere un servizio per la festa di S.Egidio a Filacciano. Di li a qualche anno, nel giugno 1855, fu nuovamente chiamata a tenere un servizio musicale in Vaticano in occasione della ricorrenza della incoronazione del Papa Pio IX. Il 1860 fu per la Banda un altro momento rivoluzionario con la entusiasticaadesione al movimento Risorgimentale dei ” Cacciatori del Tevere “, del Colonnello Luigi Masi, al quale aderirono anche le Bande Musicali di Leprignano (Capena) e Castelnuovo. La restaurazione del Potere Pontificio portò la punizione delle tre Bande in maniera diversificata : La banda di Castelnuovo, più moderata con la sola adesione ideale al moto rivoluzionario, fu sospesa dall’attività; le Bande di Leprignano (Capena) e Nazzano, colpevoli di aver abbattuto lo stemma Pontificio, mentre suonavano l’Inno di Garibaldi, furono sciolte. L’intervento del Vicario del distretto e dell’Abate di San Paolo ottennero poi in seguito il perdono delle Autorità.Numerose altre notizie si scoprono nel nostro e in altri Archivi Storici, curiose o meno, importanti o meno, ma tutte interessanti per conoscere la storia di questa nostra istituzione centenaria, non solo per i fatti dell’ 800 ma anche del periodo successivo all’Unità d’Italia che, anche se di importanza storica minore, testimoniano la grande passione che il nostro paese ha sempre avuto per questa istituzione e quale impegno, anche finanziario, ha sempre dato per la sua esistenza.Sicuramente questa parte più antica della storia della Banda meriterebbe ben più ampio spazio di quanto io ne abbia potuto dare in questa presentazione, ma un vero e completo studio del fenomeno nella vita del paese, e dei suoi risvolti, prima o poi dovrà essere fatto a completamento di questo lavoro che oggi viene presentato. Termino porgendo il ringraziamento della Amministrazione Comunale e mio personale agli autori di questo lavoro: Riccardo Lodovici, Dott.ssa Antonella Bernetti, Dott.ssa Monica Agnoletti, Dott.ssa Giada Malerba, il Dott. Tommaso Rotundo e il Dott.Umberto Pessolano, Direttore del Museo, e a tutti i nazzanesi che hanno contribuito al successo di questa ricerca con le loro interviste.

Alfonso Giardini Sindaco di Nazzano

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Ho iniziato a vivere la Banda nel 1964 come allievo, sotto la guida del M° Antonio Triventi . Prima uscita nel 1966.Si dopo due anni di studio della musica; un anno solo teoria e solfeggio poi strumento.Chiesi di suonare il violino, strumento impossibile per una Banda poi, visto il mio “fisico”, lo strumento più adatto: Clarinetto piccolo Mib, successivamente, con l’iscrizione al Conservatorio, il clarinetto in Sib.Da allora non ho mai lasciato la Banda.Perché la Banda….La Banda, attraverso lo studio della musica, contribuisce alla crescita individuale; educa alla socializzazione;fa capire le esigenze del gruppo imparando ad ascoltare gli altri con rispetto ; offre l’opportunità di vivere come protagonista i momenti in cui la comunità si ritrova come appunto la festa del santo Patrono.Imparare a stare in un coro, in una banda, significa imparare a stare in una società dove l’armonia nasce dalla differenza, dal contrappunto, dove il merito vince sul privilegio e il vantaggio di tutti coincide con il vantaggio dei singoli.Importanza della Banda…..Il Maestro Riccardo Muti ha dichiarato in proposito che le Bande, nell’immaginario collettivo, sono considerate spesso fonti di musica prettamente popolare e di bassa qualità, ma la realtà dei fatti è ormai cambiata. Adesso possono essere chiamate piccole orchestre di fiati, la qualità cresce sempre di più e il repertorio vario, tocca tutti i generi esistenti.La Banda è una formazione che non deve scomparire, ne tantomeno essere dimenticata dalla popolazione e dalle autorità. I finanziamenti vengono sempre più spesso sottratti ad associazioni Bandistiche che non fanno solo divulgazione musicale, ma vera e propria promozione culturale, nonché formazione tramite le loro scuole di musica.L’ Italia è un Paese dove la cultura dovrebbe essere una colonna portante della vita pubblica. Le generazioni che ci hanno preceduto ci hanno lasciato un patrimonio immenso.Un delle ricchezze che rischia di sparire è quella delle Bande musicali se le amministrazioni locali non destinano risorse a loro favore.

Riflessioni del M° Bruno Frangiolini

LA BANDA...

11 Maggio 2011, Foto di Cristiana Cauro, FCC110511_281

12 Maggio 2012, Foto di Malvina Picariello, FMP120512_09

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DAL PRESIDENTE DELLA BANDAE’ una grande emozione per me partecipare in parte a questo lavoro sulla Banda Musicale di Nazzano e vedere quanto lavoro, impegno e tempo hanno impiegato gli amici dell’Archivio Audiovisivo “Peppe Catelli” e del Museo del Fiume per realizzare questo libro, raccogliere tutto il materiale possibile, ricostruirlo e farne una mostra. Grazie di cuore.Un grande lavoro perché la nostra banda ha una storia molto lunga, il documento più vecchio e più attendibile sembra risalire al 1786, ed è complicato trovare tutti i documenti e rimetterli insieme, soprattutto quando ci sono buchi di decenni di storia. Quindi, grazie davvero per il lavoro svolto, che sarà utilissimo anche a noi per poter capire l’evoluzione della Banda Musicale di Nazzano nella storia, nelle leggi e nella musica.Le Bande di paese sono una realtà molto importante a livello culturale nelle piccole comunità: sono il primo approccio alla musica, sono la possibilità di poter ascoltare musica dal vivo, sono le promotrici della diffusione dei generi musicali (perché solitamente le bande cercano di eseguire ogni genere di musica, dalla classica alla sinfonica, passando per le colonne sonore e le trascrizioni di canzoni di musica leggera fino ad arrivare ai brani originali per Banda e ai Musical).Ecco dunque che la Banda Musicale diventa un aggancio alla cultura e nel momento in cui un giovane mostra talento, interesse e propensione alla musica, si aprono le porte della nostra scuola per capirne il dono e indirizzarlo sulla giusta via musicale.La scuola di musica di Nazzano dal 2015/2016 circa ha preso una piega diversa da quella tradizionale. Negli anni precedenti non ci sono stati molti iscritti alla scuola, così la Banda ha deciso di ampliare un po’ gli orizzonti musicali dell’Associazione ed abbracciare l’idea di una diversa scuola di musica. Nasce così una nuova Scuola che educa alla musica e alla socializzazione e non si limita all’insegnamento dei tradizionali strumenti da Banda.I corsi tenuti coprono una grande varietà di strumenti, passando da quelli bandistici, per favorire il ricambio generazionale, a quelli più moderni, per creare un servizio più completo e al passo con i tempi. Sono presenti corsi di:STRUMENTI BANDISTICI come Basso Tuba, Clarinetto, Flauto Traverso, Flicorno Soprano, Contralto e Tenore, Sax, Tromba, Trombone, Percussioni; STRUMENTI MODERNI come Batteria, Canto Corale e Avviamento al Canto, Chitarra per Principianti, Pianoforte e Tastiere.Organizzando questi corsi la scuola di musica riesce a garantire alla comunità una cultura musicale più ampia nel genere e nella strumentazione.Oltre a questi corsi organizza la formazione di duetti, trii, quartetti e diverse formazioni cameristiche che stimolano la mente e le capacità degli allievi a livello musicale. Gli insegnanti creano un piano di studio su ogni allievo e non usano un metodo uguale per tutti, proprio perché credono che la musica sia un’arte che si forma sulla mente di ognuno a modo suo. Seguono ovviamente delle nozioni di base, ma ogni persona risponde in modo differente all’impulso musicale, per questo il metodo di studio si crea su ogni allievo, conoscendolo, rispettandolo e facendolo partecipe del metodo utilizzato. Questa forma di insegnamento nuova e moderna rende la musica più accessibile e facile ad ogni individuo di qualsiasi età.

La Banda è un grande pezzo della mia vita, un tassello gigante che non credo toglierò mai dalle mie giornate. A volte partecipare alle prove rimane un po’ difficoltoso e faticoso ma raramente sono assente, mi sento sempre a casa mia. Questo perché i miei genitori e la mia famiglia, che hanno sempre vissuto di lavori umili e faticosi, mi hanno insegnato che la fatica ripaga poi con gioia e soddisfazioni e che sacrificarsi per qualcosa in cui si crede davvero con coscienza e purezza e per qualcosa che si ama davvero è sempre bello e porta indietro amore e rispetto. Ed ho capito che è proprio vero: i brani scelti dal Maestro possono piacere o meno a noi musicanti, ma quando li suoniamo insieme ci danno sempre una grande soddisfazione e un grande orgoglio per quello che

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siamo riusciti a fare insieme, ognuno col proprio talento.In questo trovo la meraviglia della musica, nell’insieme: tante persone diverse, in carattere, abitudini e bagaglio culturale, tutte insieme creano un unico sentimento, trasmettono un’unica emozione. Questo è quello che mi aspetto dalla musica della Banda: non la precisione ritmica, la bellezza dei suoni (che sarebbe comunque meraviglioso avere), ma l’unione, la sensibilità, l’emozione, la fatica, il cuore. Tutto in un’unica voce.Nella Banda per mia fortuna ho tutto: la famiglia, la passione, gli amici e l’amore. La vivo ogni giorno della mia vita da 18 anni e non potrei chiedere di meglio. La sala prove della Banda è quasi come la mia casa e vorrei lo fosse per tutti quelli che la frequentano.Per il sostegno e l’appoggio in ogni progetto che abbiamo ringrazio fortemente l’Università Agraria e il Comune di Nazzano sempre presenti e disponibili.Grazie alle famiglie dei musicanti e ai nostri compaesani che ci seguono sempre.Grazie ai ragazzi della Scuola di Musica, bellissimi e bravissimi.Grazie al Comitato di Gestione per il prezioso e costante sostegno.In modo particolare ringrazio il Maestro Bruno Frangiolini, al quale sono legata da un grande affetto, per tutto il lavoro che svolge, donandoci tutta la sua passione, amore e dedizione per la musica e per la Banda e con il quale sto imparando a fare il Presidente.Grazie a tutti i musicanti (o Banditi, come mi piace chiamarli/ci) per l’aiuto, la passione e il sostegno che date alla nostra associazione.Grazie a voi tutti e vi metto in ordine di partitura, quindi non offendetevi se c’è chi sta per primo o per ultimo:Sara, Francesca, Angelo, Carlo, Silvano, Rachele, Damiano, Elisabetta, Veronica, Jasmine, Mauro, Manlio, Cristian, Osama, Daniele, Alfredo, Andrea, Gianfranco, Luigi, Mirko.Grazie per essere parte della mia vita.

Agnese Di Stefano

I ragazzi più giovani della Banda e della scuola di musica ci danno grandi soddisfazioni: ogni anno partecipano al concorso musicale “Una Vita in Banda”, aiutati da qualche componente più grande della banda, ed anche quest'anno, per la secondo volta consecutiva, hanno conquistato il primo premio nella categoria Gruppi. Grazie ragazzi per essere il nostro punto di forza, il nostro orgoglio e il nostro futuro più bello.

Concorso “Una Vita in Banda per Giovani”, Monterotondo, anno 2014, afn-d012660

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QUELLO CHE I MUSICANTI PENSANO DELLA BANDA La banda mi ha insegnato due lingue: quella della musica -che proprio bene bene non l’ho mai imparata, ma va bene lo stesso- e quella della nostra comunità. Attraverso la banda, infatti, ho imparato -in parte, perchè non si smette mai di continuare ad impararlo- quale sia per davvero il sistema di valori e tradizioni che sorregge l’anima del nostro paese, e come cercare di innovarlo, con il nostro “lavoro” di musicanti.

Daniele Di Stefano, 31 anni, Nazzano, Trombone, suona nella Banda Musicale di Nazzano da circa 19 anni Ho iniziato la scuola di musica all’età di 8 anni ed è stata una parte importante della mia vita. Ho iniziato grazie ai miei genitori per portare avanti una tradizione di famiglia in quanto c’era sia mio nonno Alvaro Boldrini, che non ho potuto conoscere, sia mio padre Alberto che ne ha fatto parte per un periodo. Sono molto fiera di far parte di questo gruppo meraviglioso, dove riusciamo dopo tante prove, a realizzare brani stupendi. Purtroppo per motivi di lavoro non riesco come prima a partecipare alle prove con costanza e mi dispiace molto ma cercherò sempre di portare avanti questa passione. Siamo forti ragazzi! Viva la Banda di Nazzano!

Elisabetta Boldrini, 23 anni, Filacciano, Clarinetto, nella Banda Musicale di Nazzano dal 2006 Per quanto mi riguarda la Banda Musicale è stato uno strumento di aggregazione in quanto, provenendo da una realtà completamente diversa da quella di un piccolo centro, all’inizio ho avuto qualche difficoltà di inserimento, ho cominciato accompagnando mia sorella. All’inizio non ne volevo sapere, ma poi piano piano mi sono appassionato, è stato qui che ho incontrato una ragazzina bionda bellissima; quella che poi sarebbe diventata mia moglie, che dire! Lunga vita alla Banda Musicale che per me è stata molto importante sia dal punto di vista dei rapporti umani e soprattutto da quello affettivo. Mauro Colombo, 52 anni, Nazzano, Sax Tenore, nella Banda Musicale di Nazzano da 33 anni Ricordo di aver suonato per il quarantesimo anniversario della confederazione nazionale coltivatori diretti avvenuta presso il Palazzo dello Sport Eur Roma gremito di coltivatori, politici e governanti di quel tempo. Nell’anno 1990 ho ricevuto il diploma d’onore in segno di riconoscimento e stima delle attività al servizio del complesso musicale.

Gianfranco Senzacore, 68 anni, Nazzano, Basso grave in Fa, nella Banda Musicale di Nazzano da 43 anni

Il mio , più che un pensiero, vuole essere l’espressione di un desiderio che questa realtà duri il più a lungo possibile, che sempre più ragazzi sperimentino questa meravigliosa esperienza, che non è solo esperienza musicale ma è condivisione di momenti di gioia e lavoro in un gruppo che ha l’unico intento di far funzionare tutto in armonia; è condivisione del piacere di provare brani di ogni genere musicale per poi goderne l’effetto finale con il pubblico che ti ascolta; è condivisione del piacere di ricevere il compiacimento del pubblico che apprezza la simbiosi e l’armonia raggiunta da tutti gli elementi del gruppo. La Banda non è solo musica è oltre … Un ringraziamento particolare al Maestro Bruno Frangiolini, a tutti i ragazzi che impiegano il loro tempo affinchè tutta la struttura funzioni e in particolare al Presidente Agnese Di Stefano che con cura e professionalità avvia gli allievi al meraviglioso mondo delle note.

Alfredo Masci, 58 anni, Nazzano, Flicorno Contralto, nella Banda Musicale di Nazzano da circa 30 anni La Banda Musicale è una realtà che purtroppo sta scomparendo, ma è sicuramente un modo per fare musica di ogni genere (classica, pop, leggera…) per coloro che ne sono appassionati. Suonare insieme arricchisce le conoscenze musicali e non solo, c’è uno scambio di nozioni, di cultura e spostandosi poi in luoghi dove si va per suonare, si conoscono anche nuove località da visitare.

Angelo Biancini, 56 anni, Nazzano, Clarinetto in Sib, nella Banda Musicale di Nazzano da 42 anni La banda é per me qualcosa di importante che ha segnato la mia vita in positivo. Fa parte di me, che io ricordi, da sempre. Quando ero piccola anche una breve processione era qualcosa di eclatante e dovevo a tutti i costi seguire la banda insieme a mamma. Anche adesso per me é così: ogni servizio crea in me la stessa euforia del mio primo concerto. Inoltre nella banda ho potuto conoscere persone che, come me, coltivano la passione per la musica e che adesso fanno parte della mia vita e non riuscirei mai ad immaginarla senza loro e neanche senza la banda. Spero che rimanga una realtà attiva nel nostro paese, anche grazie ai tanti giovanissimi allievi della scuola di musica. E poi c’ho incontrato Andrea.

Rachele Di Stefano 18 anni, Clarinetto in Sib, nella Banda Musicale di Nazzano dal 2010 la Banda Musicale è una realtà che lega grandi e piccoli attraverso la musica. Grazie ad essa è possibile coltivare amicizie, farne di nuove, condividere la propria passione o hobby con gli altri, migliorare e fare nello stesso tempo qualcosa per il proprio paese. Cristian Tola, 24 anni, Nazzano, Tromba, nella Banda Musicale di Nazzano da 8 anni

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In questi 35 anni e più di appartenenza alla Banda ho tanti bei ricordi e qualcuno un po’ meno … come in tutte le migliori famiglie si discute! … entusiasmo … quando suonai per la prima volta nella cantoria della Chiesa di S. Francesco … simpatia … il ricordo delle prove (nella ex palestra, oggi nuova Chiesa Parrocchiale) di marce e inversioni che eseguivano suonando dietro le minorette …. Emozione … ogni anno per il servizio del 4 novembre per la commemorazione dei Caduti di tutte le guerre … La Banda è molto, molto di più! La Banda accompagna la vita del paese e la Banda è la vita che si rinnova, di generazione in generazione: da mio padre ai miei fratelli che ne hanno fatto parte, da me a mio figlio Damiano … che dire …grazie di esistere!

Sara Radini, 48 anni, Nazzano, Flauto/Ottavino/Sax soprano, nella Banda Musicale da più di 35 anni Per la prima volta mi ritrovo a pensare a cosa sia per me la banda. Non perché sia indifferente a questa meravigliosa realtà, ma forse perché essendo stata da sempre parte della mia vita non mi sono mai soffermato troppo ad analizzarla.Comunque sia, come forse si è già intuito, la banda è parte integrante della mia vita. Nella banda sono cresciuto, ho conosciuto persone meravigliose, ho incontrato la persona con la quale passerò il resto della mia vita. Nella banda ho scoperto l’amore per la musica, per il mio strumento, per l’arte dell’arrangiamento. Nella banda ho scoperto il bello di fare musica con gli altri e per gli altri (perché non c’è secondo me cosa più brutta di fare musica solo per se stessi); ho scoperto quelle emozioni che solo la musica sa trasmettere e che legano insieme colori, odori e suoni; ho scoperto il bello di cercare di trasmettere queste stesse emozioni alle persone che ti ascoltano, insieme agli altri amici della banda, come fossimo un solo respiro. Infine ho imparato che la musica ti mette a nudo, ti scopre, ti rivela per quello che sei. Chi fa musica, che sia un professionista o un “semplice” amatore, non può nascondere la sua anima, la sua essenza, il suo modo di essere. Concludo questo mio semplice pensiero, con la speranza che realtà come quelle della banda musicale di Nazzano rimangano sempre, continuando a crescere migliorandosi e rinnovandosi, e che comunque vada il mondo, la musica sia sempre parte della mia vita, degli amici che già condividono con me questa passione e dei futuri amici che incontreremo proseguendo in questa bella avventura.

Mirko Biancini, 28 anni, Nazzano, Batteria e Percussioni, nella Banda Musicale di Nazzano da 18 anni Ho imparato a suonare il sax dopo molta titubanza, pensando che alla mia età fosse troppo tardi , invece con un po’ di costanza e con l’aiuto dei miei amici ho imparato a suonare in modo soddisfacente. Non è mai troppo tardi. La banda è il luogo in cui si impara dai più giovani a stare insieme in allegria e in modo sano, dagli anziani la gioia di vivere e dal maestro la grande passione per la musica. Grazie di cuore!

Manlio, 50 anni, Sicilia, Sax Baritono, nella Banda Musicale di Nazzano dal 2010 Ho preso la decisione di cominciare a suonare uno strumento a fiato vedendo mamma e papà. Io desidererei che molti giovani comincino a suonare uno strumento e la Banda è un mezzo perfetto per poterlo fare. Ho suonato per la prima volta nella sfilata di Carnevale. Grazie alla Banda ho potuto partecipare ad un concorso per giovani esecutori. Ma l’uscita ufficiale sarà in occasione della festa del Patrono.

Damiano Colombo, 10 anni, Nazzano, Clarinetto in Sib, nella Banda Musicale di Nazzano da gennaio 2017Quando vedo la banda mi ricorda la mia famiglia suonare, studio la batteria perchè mi piace la musica degli AC/DC.

Emiliano Mongiana, 10 anni, Batteria, frequenta la scuola di musica La banda mi ricorda quando nonno suonava e aveva 11 anni. La banda me lo ricorda perchè ho visto le foto. La musica mi piace perchè da grande voglio fare la cantante e senza di lei non ce la posso fare. Io suono il flauto traverso. Lo suono perchè anche nonno ce l’ha e anche Agnese, così ne sanno di più.

Alessandra Tichetti, 9 anni, Flauto Traverso, frequenta la scuola di musica Al momento suono insieme ad un’amica ed è bello sentire due strumenti che suonano insieme. Immagino che sia ancora più bello far suonare e sentir suonare tanti strumenti diversi che suonano lo stesso brano. A volte vado a sentire le prove, è bello sentire come il maestro dà indicazioni ad ogni strumento. Grazie alla banda possiamo godere di brani classici e non solo, personalmente preferisco quelli con in ritmo allegro.

Cecilia, 12 anni, Flauto Traverso, frequenta la scuola di musicaMi piace la musica perchè già da piccola mi piaceva. Tra le melodie che ho suonato col flauto mi è piaciuta di più la Tirolese.

Sofia Perndoy, 9 anni, frequenta la scuola di musicaRingraziamenti da parte di Agnese per la scuola di musica anche a: Valentina Mongiana, 12 anni; Giordana Caprioli, 12 anni; Veronica Felicioni, 9 anni; Giada Scipioni, 10 anni

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QUANDO LA BANDA PASSÒdi Tommaso Rotundo

Una tristezza così non la sentivo da mai

ma poi la banda arrivò e allora tutto passò

[…]dalle finestre quanta gente spuntò

quando la banda passò cantando cose d'amor

[…]

La banda – di Antonio Amurri (1967)

La banda che suona marciando per le vie cittadine e nei vicoli di borghi e paesi, è un vero e proprio contrassegno delle ricorrenze festive sia sacre che profane e, forse, rappresenta per molte persone, l’“immagine acustica” che più di ogni altra evoca l’infanzia e riaccende i ricordi legati alla festa patronale con le sue giostre colorate, i carrettini dei venditori di zucchero filato, gli spettacoli pirotecnici e i giochi in piazza. La banda, cioè la compagnia di suonatori di strumenti musicali a fiato o a percussione, con il suo incedere solenne nelle parate militari e nelle processioni, con le sue evoluzioni e caroselli nei cortei carnevaleschi e in molte altre occasioni, è parte sostanziale dell’universo festivo. Ieri come oggi, nei giorni di festa, il sopraggiungere della banda l’avvertiamo anche in lontananza, grazie a quel particolare “carattere” del suono, familiare e inconfondibile, che la rende immediatamente riconoscibile.Come recita la canzone La banda di Antonio Amurri portata al successo da Mina – un rifacimento del brano A banda di Chico Buarque de Hollanda del 1966, nel cui testo l’artista brasiliano lasciava trapelare contenuti di protesta politica rivolti alla dittatura militare di quegli anni in Brasile – al suo passaggio, la banda, riesce a spazzare via la tristezza e ad allietare i cuori in un clima festoso e di euforia collettiva: tanta gente si affaccia alle finestre o si riversa nei vicoli e nelle strade richiamata dal suono della banda e frotte di bambini vocianti seguono il corteo bandistico marciando e imitando i suonatori con i loro strumenti. La banda, dunque, con il suo repertorio brillante, crea un’atmosfera festosa che infonde buonumore, contentezza, giovialità. A prescindere dal tipo di esecuzione bandistica (briosa o solenne), il legame antico tra “festa” e “banda” rivive ancora oggi nelle ricorrenze del calendario liturgico e del calendario civile. La banda scandisce dunque il tempo ciclico delle feste e dei riti cristiani a carattere liturgico-calendariale e delle feste laiche a carattere civico-politico, irrompendo nell’ordinario e rendendosi interprete di esecuzioni strumentali dal tono ora grave e solenne, ora pieno di esaltazione gioiosa e vitalistica. Le comunità festive si muovono all’unisono in quell’universo sonoro, rendendosi partecipi di quelle musiche di cui risuona la festa e riconoscendosi nel compimento collettivo del rito. La banda, emblema delle feste popolari, nella sua lunga storia ha svolto funzioni diverse in manifestazioni religiose, militari e civili e inoltre, almeno fino al secondo dopoguerra, ha rappresentato l’unico mezzo di diffusione della cultura musicale. Sia che si tratti di bande professionali, amatoriali, militari, bande “da giro” (così chiamate perché girano nei vari paesi per esibirsi in occasione dei numerosi eventi festivi dell’anno), bande da parata, da concerto o fanfare, il loro repertorio è vasto e comprende – a seconda della loro formazione caratteristica e/o area di provenienza – musiche originali per banda, brani sinfonici e lirici, marce militari, musica da film e musica leggera.

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Il presente volume fotografico ripercorre la storia della banda di Nazzano attraverso una selezione di immagini tratte dal corpus fotografico dell’Archivio Laboratorio Audiovisivo “Peppe Catelli”. Il volume è corredato da testi estratti da un lavoro di tesi sul Fondo Storico Musicale della Banda di Nazzano e dal capitolo sulle bande musicali di un libro di storia sociale sulle comunità del latifondo laziale tra il XVIII e il XIX secolo. La banda di Nazzano è stata fondata nel 1792 affermandosi come una delle più rinomate e prestigiose bande dello Stato Pontificio. Di grande importanza documentale sono la raccolta di spartiti e documenti del Fondo Storico Musicale della Banda di Nazzano, da cui è possibile ricavare informazioni preziose sulla vita della banda e le sue trasformazioni nel corso del tempo. Particolarmente significativo è il materiale autografo del Maestro Mazzini Ciancarini, direttore della banda tra gli anni Quaranta e Sessanta del Novecento, il quale ha composto tra il 1949-50, l’Inno a Sant’Antimo, una composizione per voce e banda con testo di Vinicio Micheli. Attualmente l’organico della banda è composto da ventitré elementi e ha un repertorio vasto ed eterogeneo, comprendente marce militari, brani classici, brani originali per bande, colonne sonore e rivisitazioni di brani moderni. La banda presta i suoi servizi a Nazzano durante le principali ricorrenze religiose e civili: la festa di Sant’Antonio Abate, il martedì grasso durante il Carnevale Morto, il Venerdì Santo, la festa di Sant’Antimo patrono di Nazzano (maggio e ottobre), la festa della Madonna Addolorata, la festa di S. Francesco, la festa delle Forze Armate e per Santa Cecilia. Si esibisce anche fuori dal paese ed esegue periodicamente dei concerti, come il consueto concerto di Natale. La banda accompagna sempre i momenti salienti che scandiscono il vivere della comunità nazzanese, mantiene vive le tradizioni del luogo e rappresenta un elemento importante dell’identità locale. Infatti da qualche anno si è resa promotrice del recupero di un rito di questua conosciuto come Pasquarella che un tempo si svolgeva la notte tra il 5 e il 6 gennaio e durante il quale gruppi di persone visitavano le case suonando strumenti e cantando strofe augurali, ricevendo in cambio accoglienza, cibi e bevande. Le motivazioni e le valenze del rito della Pasquarella – un tempo era detta Pasqua qualsiasi festa religiosa solenne e anche l’Epifania era detta Pasqua-Epifania o Pasquetta – in passato erano più complesse e riguardavano contemporaneamente la sfera devozionale, quella magico-propiziatoria e sociale-relazionale: fare festa con i canti, la questua e il consumo collettivo di cibi e bevande, soddisfaceva la necessità rituale di propiziarsi l’anno che andava a incominciare sotto il segno dell’abbondanza e dell’allegria. Attualmente la Pasquarella si svolge a partire dal pomeriggio della vigilia dell’Epifania e il gruppo dei questuanti, formato dai componenti più giovani della banda, eseguono per l’occasione brani tratti da una gamma di generi diversi, attingendo anche al panorama musicale internazionale leggero/moderno. I doni raccolti durante il giro di questua sono perlopiù in denaro e il rito si conclude a tarda sera con una cena comune. Inoltre, in occasione di Santa Cecilia (22 novembre), patrona della musica, di strumentisti e cantanti, si celebra la festa della banda di Nazzano che si articola in diversi momenti: analogamente al “culto domestico” riservato a Sant’Antonio Abate e a Sant’Antimo, – che prevede la circolazione tra i membri delle corrispettive confraternite delle statuette dei due santi celebrati nei cicli festivi annuali a loro dedicati, – al festarolo, estratto a sorte tra i componenti del complesso bandistico, viene assegnata la statuetta di Santa Cecilia col compito di custodirla fino all’anno seguente. Dopo la sua designazione, il nuovo festarolo – il cui ruolo è senz’altro molto più informale e meno ufficiale rispetto a quello rivestito all’interno delle confraternite – offre un “rinfresco” per festeggiare l’avvenimento e per rinsaldare lo “spirito di corpo” tra i componenti del gruppo bandistico. La funzione religiosa si svolge nella Chiesa Nuova e durante i vari momenti cerimoniali, ai quali partecipa da circa sei anni anche il Coro Emmanuel, la banda esegue diversi brani del suo vasto repertorio musicale e a conclusione dell’evento festivo tutti i componenti del complesso bandistico prendono parte a un banchetto, un momento di allegra convivialità, di condivisione e di affermazione simbolica dell’identità di gruppo. La presenza della banda musicale cittadina rende alla comunità nazzanese un servizio fondamentale perché non solo contribuisce al mantenimento dei legami sociali, ma anche perché promuove e favorisce l’educazione e la formazione musicale dei giovani, oltre a essere una componente veramente preziosa di testimonianza civile e culturale.

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Ill. gov. e Direttore “Fin da circa 30 anni a questa parte esiste in questa terra una Banda Musicale composta di Artegiani e ….(1) (Campagnoli). I medesimi quando sono in azioni o qui o negli altri paesi dove vengono chiamati indossano tutti un vestiario tagliato a guisa di Montura di uniforme con una giacca con pennacchi e coccarda senza verun altro distintivo militare e cioè senza spada o sciabola, e … Più volte una tal società di Bandisti avrebbe desiderato di essere arruolata alla Milizia provinciale per ottenere così’ il privilegio di portar la spada, come la …. De altra società …. Ottenuto.

afn-d012556Nazzano, Archivio Storico, Busta 9, Fascicolo 2, lettera del 10 Luglio 1827, recto

10 Luglio 1827

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Un tal vestiario fu disposto (?) …. Fin da venti anni (?) …. Dipendeva dai Rev.ssmi Abbati di S. Calisto che Priori ….. Abolito il sistema feudale ….. si …. la società do arruolarsi alla Milizia provinciale per ottenere anche il porto della spada, ma ebbe in risposta che nel Battaglione provinciale del Patrimonio del quale a cui siate rivolti, avevano già la sua banda. Da oggi però avendo da sodisfare con sia stata chiamata di ottenere il bramato arruolamento, avendone fatta nuova istanza. C tanti ….

afn-d012556vNazzano, Archivio Storico, Busta 9, Fascicolo 2, lettera del 10 Luglio 1827, verso

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CENNI STORICI SULLA BANDA MUSICALE DI NAZZANOa cura di Antonella Bernetti e Riccardo Lodovici

Brani tratti dalla tesi dei laurea dal titolo Il fondo storico musicale della Banda del Comune di Nazzano di Eva Magalotti, a. a. 2003-2004.

Il primo riferimento alla Banda del Comune di Nazzano risale al 1827: «Fin da circa 30 anni a questa parte esiste in questa terra una Banda Musicale composta di Artigiani e Campagnoli. I medesimi quando sono in azzioni [sic] o qui o negli altri paesi dove vengono chiamati indossano tutti un vestiario tagliato a guisa di Montura [divisa militare ndr.] con una giacca con pennacchi e coccarda senza nessun altro distintivo militare e cioè senza spada o sciabla [sic] [...]. Più volte una tal società di Bandisti avrebbe desiderato di esser arruolata alla Milizia provinciale per ottenere così il privilegio di portar la spada [...] ma ebbe in risposta che il Battaglione provinciale del Patrimonio [...] avevano già la sua banda. Da oggi però [...] sia stata chiamata di ottenere il bramato arruolamento, avendone fatta nuova istanza». La sua fondazione risale al 1792, il che la rende uno dei complessi bandistici più antichi della Regione. Da sempre la Banda Musicale, chiamata fino a quaranta anni fa «Concerto Municipale», ha rappresentato un’istituzione di grande importanza per il paese, sia perché rappresentava un investimento economico, sia perché era d’aiuto al clero nel combattere l’allontanamento dei fedeli dalla religione. Tutte le decisioni in merito alla sua gestione venivano prese in sede di Consiglio o di Giunta Comunale. La Banda aveva un proprio regolamento, il quale, oltre a seguire le direttive statali, stabiliva ogni particolare dell’attività del complesso, persino riguardo l’igiene dei musicisti e delle divise. Per coloro che non tenevano una buona condotta venivano presi seri provvedimenti quali l’espulsione. Per consentire alla Banda di esercitarsi era stata allestita una sede apposita chiamata «sala di musica», una delle prime ad essere munita di illuminazione elettrica. Il maestro di musica gestiva la banda e teneva le lezioni per i giovani allievi. Egli era nominato attraverso un concorso pubblico e le lettere dei candidati venivano esaminate dal Consiglio. Naturalmente il requisito minimo richiesto era un diploma che consentisse l’insegnamento musicale. La nomina del maestro durava un anno […] Lo stipendio era annuale e prevedeva anche un compenso per l’abitazione.I componenti della Banda venivano scelti dal maestro. Questi, o i loro genitori, in caso di minorenni, esprimevano il desiderio di appartenere al complesso musicale cittadino tramite una lettera di ammissione indirizzata al Consiglio. Gli ammessi erano tutti ragazzi giovani e potevano rimanere nella banda senza limiti d’età. Gli strumenti musicali e le divise erano anch’esse fomite dal Comune: era il segretario comunale a gestire la corrispondenza con le varie Case che vendevano strumenti, pezzi di ricambio, spartiti ecc.. Quando un musicista lasciava il complesso era tenuto a riconsegnarli. È accaduto però che uno di loro, particolarmente affezionato alla Banda, si è portato la divisa con sé nella tomba. Naturalmente l’attività della Banda era collegata alle possibilità economiche del Comune, il che ha causato inevitabili alti e bassi durante la sua storia: quando gli strumenti musicali si deterioravano e non c’erano i fondi necessari alla loro riparazione o all’acquisto di nuovi, l’attività della Banda veniva sospesa, e con i fondi relativi allo stipendio non elargito del maestro e quelli provenienti dall’affitto della «sala musica» si provvedeva a colmare le spese. Nonostante ciò, la Banda di Nazzano era la più attiva e la più richiesta della zona, e per essa il Consiglio Comunale era disposto anche a spese eccezionali: nel 1915, nonostante il terremoto che aveva colpito la regione e l'imminente entrata dell’Italia in guerra, il Comune non fece mancare nulla al «Concerto Municipale», anzi, ringraziò come sempre l’allora maestro Luigi Trinchi con numerose gratificazioni.L’importanza della Banda per il paese si evince anche da un verbale del Consiglio Comunale del 1927 […] Come già accennato la Banda di Nazzano era molto richiesta anche nei paesi vicini: il prestigio di un complesso

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musicale si misura anche dalla frequenza dei suoi ingaggi. Nell’agosto del 1912 la Banda dovette declinare un invito a Torrita poiché la data coincideva con la festa del Santo Patrono di Filacciano, un comune vicino, e la decisione di recarsi in un paese.È proprio la festa del Santo Patrono di Nazzano, Sant’Antimo, l’undici di maggio, a rappresentare da sempre la ricorrenza più importante nell’attività della banda nonché dell’intero paese […] La Banda segue la processione e scandisce i ritmi di questa antica festa eseguendo vari pezzi, tra i quali ha molta importanza l’Inno a Sant’Antimo, ripetuto più volte nei momenti chiave della processione. La Banda si prepara tutto Lamio a quest’evento, essendo la sua presenza di vitale importanza per lo svolgersi della manifestazione […] la festa di Sant’Antimo non può esistere senza la Banda.

Il Fondo Storico Musicale della Banda del Comune di NazzanoGli spartiti del Fondo Storico della Banda del Comune di Nazzano provengono dalla collezione privata del M° Mazzini Ciancarini (Nazzano 1901 - Roma 1974), nominato direttore della Banda e maestro di musica per la prima volta a soli ventidue anni, quando, a causa dell’improvvisa rinuncia del maestro precedente ed in previsione della festa del Santo Patrono, la Giunta gli ha affidato la direzione della Banda per due mesi, aprile e maggio 1923 […].Il maestro è poi tornato alla direzione della Banda dalla fine degli anni Quaranta al 1963 circa. Inizialmente ha prestato il suo servizio gratuitamente, poiché dalla fine della seconda guerra mondiale la banda non si è più ricostituita, e molto probabilmente il Comune, impegnato nella ricostruzione, non ha potuto più finanziarla. Questo spiegherebbe perché il «Concerto Municipale» è sparito dai verbali del Comune per così tanto tempo, mentre i cittadini affermano che in quegli anni la Banda è esistita [...] Negli anni Sessanta sono tornati i finanziamenti […] È stato istituito anche un Comitato con lo scopo di gestire i fondi, con tanto di segretario amministrativo e tesoriere. In questo periodo la Banda ha raggiunto i massimi livelli: a giudicare del numero delle parti ritrovate, il numero dei componenti poteva arrivare fino a quaranta, grazie anche all’intervento di musicisti esterni […].Il repertorio del Fondo spazia da composizioni scritte appositamente per banda come marce, a trascrizioni di musiche di vario tipo come celebri arie o sinfonie tratte da opere liriche, ma anche canzonette popolari ed inni religiosi. Il famoso Inno a Sant'Antimo, composizione per voce e banda, è stata scritta dallo stesso Mazzini Ciancarini (le parole sono di Vinicio Micheli) e viene eseguito ancora oggi dopo quasi sessantanni durante la processione il giorno della festa del Santo Patrono. Oltre all’Inno, quello che caratterizza maggiormente il repertorio di quegli anni sono le numerose trascrizioni tratte da opere liriche: quasi tutte le più celebri opere di Verdi, e poi quelle di Rossini, Donizetti, Puccini e tanti altri. Il pubblico riconosceva le arie e le canticchiava volentieri. Alcuni cittadini di Nazzano ricordano la folla che si radunava davanti la scuola di musica per ascoltare le prove finali prima della festa di Sant’Antimo. Il Fondo conserva sia manoscritti sia stampe […] I manoscritti sono per la maggior parte autografi del maestro Ciancarini […] L’eredità di alcune partiture appartenute ai maestri precedenti e la collaborazione del maestro Ciancarini con complessi bandistici di altri paesi laziali hanno fatto sì che nel Fondo vi siano anche spartiti estranei a Nazzano. Alcuni di questi, provenienti dalla Banda Musicale di Bologna, che hanno anche 120 anni, sono stati invece acquistati dal maestro in seguito al fallimento di questa […] Come di tradizione il direttore è anche il maestro di musica e tiene le sue lezioni ai giovani allievi […] Il repertorio si è adattato ai tempi moderni, ma accanto ai temi di nuove canzoni e colonne sonore di film rimangono le marce storiche e le sinfonie delle opere liriche. Anche oggi la Banda ha un suo “compositore personale”: si tratta dell’ex capobanda Evaristo Biancini.

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La banda musicale di Nazzano tra '700 e '800

Brani tratti dal testo di Andreina Clementi, Le bande musicali, in Vivere nel latifondo. Le comunità delle campagne laziali tra '700 e '800, Roma, Franco Angeli, 1989, pp. 258-273.

Le forme associative che avevano segnato la vita dei villaggi attraversandone la storia erano state Università dei bovattieri e confraternite. Il loro declino, tangibile verso la metà del secolo, incrociò l'ascesa di una tipica istituzione ottocentesca, la banda musicale. […]. Antesignana fu quella di Nazzano, fondata fin dal 1792, seguita qualche decennio più tardi, nel 1827, dalla banda di Leprignano. Le altre si costituirono tra il 1840 e i primi anni '60, il periodo cioè più convulso della storia comunitaria. Quasi tutti i paesi della zona tentarono, prima o poi, di allestirne una. Alcune fecero solo una fugace apparizione, altre, come a Sant'Oreste e a Sacrofano, non decollarono mai.[…] Le bande venivano chiamate […] ad allietare le feste dei paesi che ne erano sprovvisti e […] in alcuni casi riuscirono, sul loro esempio, a fondare la propria. La testa di questa graduatoria venne sempre tenuta dalla banda di Nazzano, la più longeva e anche la più richiesta sul nuovo mercato delle prestazioni musicali, seguita da Leprignano e da Castelnuovo. Per ben due volte, venne chiamata a Roma, nel quadro dei festeggiamenti del ritorno di Gregorio XVI dalle Marche e dell'insediamento di Pio IX.La nuova istituzione cominciò a richiamare l'attenzione dello stato all'inizio degli anni '30, quando il Ministero degli Interni diramò una circolare a stampa con le risposte del papa «sulla domanda che fosse concesso di poter istituire delle Bande Musicali in alcuni comuni dello Stato Pontificio». […] La circolare constava di otto punti […] Le disposizioni riguardavano il divieto dell'esistenza di più di una banda in ogni comune o città, l'obbligo di chiederne l'autorizzazione alla Segreteria dello Stato, di suonare gratis per il proprio comune per un massimo di sei volte all'anno, e, infine, la concessione ai bandisti di indossare una divisa di tipo militare, da non confondersi con quella dell'esercito pontificio né di altri stati, e di aggiungervi una spada o una sciabola solo in occasioni speciali e previo l'assenso delle autorità civili e militari del luogo. La foggia dell'uniforme rappresentava un compromesso tra l'unanime aspirazione dei bandisti e una gerarchia di status che distingueva le bande militari propriamente dette […] Solo le prime avevano diritto ad appendere alla cintura un'arma bianca – spadino o sciabola o squadroncino – e le autorità centrali ebbero il loro da fare a impedirne l'imitazione alle altre.[…] L'irresistibile attrattiva esercitata sui bandisti da divise e armi sembrava predisporli più alla competizione che alla solidarietà con gli altri corpi militari e configurare una forma di lealtà circoscritta alla banda di appartenenza. Quello militare era comunque il modello di riferimento primario.I sodalizi musicali erano tendenzialmente micro-imprese, svincolate dal patrimonio e dalla rendita fondiaria e integralmente assorbite nel circuito monetario. Al capitale iniziale per l'acquisto degli strumenti contribuirono spesso i più ricchi possidenti del luogo o il municipio. […] La quota mensile dei soci […] e il ricavato delle trasferte coprivano le spese correnti e il salario del maestro […] Ciò che restava in cassa alla fine dell'anno veniva distribuito tra i soci in parti talvolta disuguali. Dopo un periodo di rodaggio, si chiedeva l'autorizzazione all'apposita congregazione, si compilava un regolamento e la banda faceva il suo ingresso ufficiale nella vita comunitaria. La sua istituzione era vista di buon occhio da tutte le autorità locali, laiche e religiose, che se ne ripromettevano svariati benefici, non ultimo un risparmio sulle spese festive. L'arciprete sperava in un richiamo in più per i parrocchiani poco solerti, gli altri puntavano sull'acculturazione dei giovani e sull'esigenza di reintegrarli nel microcosmo sociale del villaggio. […] Infine, con il loro corredo di divise multicolori e di abilità guadagnate a costo di un lungo addestramento, e con la possibilità di spostarsi di paese in paese tenendo alta la reputazione del proprio, potevano sostituire un nuovo, più smagliante emblema ai simboli un po' frusti dell'identità e dell'autostima comunitaria. Le bande rappresentavano insomma un investimento, sia in termini di prestigio che in termini economici. Il riferimento a un modello e a una disciplina paramilitari si arricchiva talvolta di quella pedagogia comportamentale

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di ispirazione borghese […] Alcuni regolamenti esortavano alla cura dell'igiene personale e dei propri indumenti e a tenere una condotta improntata a moderazione e riservatezza in caso di ospitalità presso famiglie del luogo […]. In caso di trasferta […] esemplare [è] il regolamento di Nazzano: «ognuno dovrà mettersi sotto l'uniforme, con l'avvertenza di nettarsi ben bene nel corpo, acconciarsi la testa; […] che il sudiciume o la poca decenza nel portamento esteriore avvilisce, degrada i corpi militanti, specialmente i filarmonici […] Si guardino [...] dal prendere la benché minima confidenza con donne, siano costumati nel mangiare, e assai più nel bere […] parlino con tutta decenza , e trattino come porta la civile, cristiana educazione» […] Nel complesso, dunque, venivano considerate una palestra di incivilimento che traeva gran parte della sua efficacia dall'autentica passione contadina per la musica. Quanto ai soci, nessun regolamento prevedeva limiti di età […] I bandisti assommavano in genere a una ventina, oscillavano tra i venti e i quarant'anni con una prevalenza dei più giovani […] se pure all'inizio vi fu una qualche prevalenza di bovattieri e artigiani, le bande reclutarono in genere i loro soci tra i gruppi sottoprivilegiati […] e anche i bandisti di Nazzano, sulla cresta dell'onda da oltre mezzo secolo, «sono in gran parte braccianti, e vivono dell'industria personale».Tale connotazione sociale influì sulla pur blanda politicizzazione delle bande. Nell'ultimo decennio dello Stato Pontificio surrogarono la leadership liberale […] la politicizzazione favorita dai maestri di musica, forestieri, e mobili, […] le aprivano alle influenze sterne. Le bande si schierarono più volte con gli innovatori, ma i loro legami multipli e l'alto grado di integrazione comunitaria mitigarono le conseguenze più incresciose delle loro compromissioni [Per cercare di contrastare gli umori antipontifici ndr.] e le tante avvisaglie di imminenti tumulti […] Nel tentativo di ridurne le occasioni, le autorità centrali sottoposero a un rigido controllo gli spostamenti delle bande […] Il divieto di muoversi dal proprio paese gli era stato inflitto all'indomani del crollo della repubblica per aver preso parte alle manifestazioni collettive. Non erano trascorsi neanche dieci giorni che la banda di Nazzano si era recata, il 25 agosto 1850, a Torrita; malgrado la sospensione, l'arresto del capo banda e la confisca degli strumenti, si era portata ugualmente a Filacciano per le festività dei primi di settembre […] Quando i volontari del colonnello Masi invasero la Comarca nell'ottobre 1860, le tre bande allora attive furono in prima fila nel tributargli calorose accoglienze. La più conquistata a quest'irruzione politico-militare fu quella di Nazzano. L'abolizione del dazio sul macinato e la riduzione del prezzo del sale decretate dal reggimento suscitarono gli entusiasmi della popolazione, e dei bandisti in specie, la cui provenienza bracciantile glieli faceva apprezzare più di altri […] Si fecero incontro ai volontari sventolando bandiere e sfoggiando nastri tricolori, presenziarono all'abbattimento dello stemma pontificio suonando l'inno di Garibaldi «ed arie piemontesi»; il solo concerto di Nazzano emise anche «grida sediziose». Il successivo castigo venne [...] diversificato, più severo per Nazzano e Leprignano che vennero sciolte, più lieve per Castelnuovo, la sospensione. Il provvedimento gettò nella costernazione le comunità intere che si profusero, arcipreti in testa, in giustificazioni, richieste di perdono e profferte di lealtà per ottenerne quanto prima la revoca […] le autorità statali si lasciarono persuadere dal «lodevole fine» di festeggiare con la dovuta solennità la ricorrenza dell'incoronazione di Pio IX il 21 giugno […] La banda di Nazzano poté esibire anch'essa la difesa del clero e del priore […] Il vicario foraneo […] fece passare in seconda linea il merito dell'accaduto […] Anche l'abate di San Paolo si era pronunciato per il perdono […] La banda poté riprendere la sua attività […]. L'integrazione delle bande nelle funzioni religiose fu dunque, la loro carta vincente. Malgrado si trattasse di una consuetudine relativamente recente, una festa senza musica era ormai inconcepibile […] In tempo di declino delle pratiche religiose, l'introduzione della musica aveva esercitato un richiamo irresistibile e si era rivelata un rimedio senza pari […] Dopo l'unificazione nazionale, [le bande] divennero un vessillo delle società operaie, che ne riproposero anche la connotazione giovanile […] Le bande erano sorte nell'ultimo scorcio dell' ancien régime e ciò le aveva rese interpreti di bisogni multipli rivisitati e selezionati dall'esordio della nuova epoca storica. I loro caratteri funzionali […] non ne vennero né alterati né indeboliti; mutò invece la loro configurazione relazionale e la capacità rappresentativa si contrasse, ritraendosi dal microcosmo comunitario ad una sua porzione segmentaria.

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LE PIU’ ANTICHE IMMAGINI IN ARCHIVIO

Ricordo Concerto Comunale anno 1884, afn-d000266

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Ricordo Concerto Comunale anno 1890, afn-d000267

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s.d., afn-d000264

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Ricordo Concerto Comunale anno 1914, afn-d000268

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dopo il 1956, afn-d000163

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.... abbiamo partecipato quando è stata consacrata una Chiesa a Roma, Santa Barnaba, sempre negli anni 60 .... andammo con la divisa Bianca. (Le divise bianche furono donate da Belardinelli Leontino) ......

(Dall’intevista scheda n.1)

dopo il 1949, afn00790

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prima del 1930, afn-d000595

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QUANDO LA BANDA SUONA A NAZZANO

La PasquarellaSant’AntonioCarnevaleVenerdì SantoPrimo MaggioSant’AntimoL’AssuntaL’AddolorataSan Francesco4 NovembreSanta CeciliaConcerti ed altri Servizi

s.d., Foto di Giuseppe Catelli, FGC00665

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La Pasquarella......r: La Pasquarella invece?a: Di solito si festeggia la sera del 5 gennaio, prima dell’epifania. E giriamo per le case in cerca di offerte. b: Diciamo che nasce da una tradizione popolare più antica che era legata ad uno stile di vita più contadino in cui le offerte era in genere in natura, offrivano del cibo, dalla salsiccia al formaggio a quello che avevano dentro casa e si faceva durante la notte. Invece noi lo facciamo la sera e poi andiamo a cena. Invece ai tempi, lo facevano la notte tra il 5 e il 6, era come dire in qualche modo la visita della befana. a: Partiamo di solito verso le 4, solitamente i più giovani poi si aggiungono pure altri, si fa dentro al paese. b: anche nelle contrade.a: sì va da chi ci chiama, chi ci tiene in modo particolare alla tradizione della Pasquarella. E poi andiamo a cena tutti insieme, solitamente coi ragazzi perché poi si fa tardi. r: Quali sono i pezzi che suonate?a: Siccome è una tradizione che abbiamo ripreso da qualche anno, 4 o 5 anni, perché prima non si faceva più, abbiamo fatto degli arrangiamenti apposta per noi 10, quanti siamo, un po’ più moderni. Magari c’è la classica “Astro del Ciel” però facciamo pure “Santa Claus is coming to town”, qualcosa un po’ più moderno.r: Quanto dura la sosta in ogni casa?a: di solito facciamo due o tre pezzetti e diamo gli auguri e ce ne andiamo. ......

(Dall’intevista scheda n.4)

5 Gennaio 2016, Foto di Umberto Pessolano, FUP 160105_011 e FUP 160105_005

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5 Gennaio 2016, Foto di Umberto Pessolano, FUP 160105_004

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Sant’Antonio Abate......r: Anche a S. Antonio che fa freddo?a: Sì loro mettevano tre paia di calze, noi compravamo ste calze a un negozietto a Roma che c’aveva ste calze da teatro senza cuciture ed erano un po’ laminate, a loro gli piacevano tantissimo, poi però c’avevano freddo. Poi allora, le madri, due tre paia uno sopra all’altro che l’effetto gamba veniva effetto zebra. Pero loro tutto, S. Antonio tutto. ormai non c’era più un uscita della banda senza majorette, era proprio banda completa di majorette.......

(Dall’intevista scheda n.6)

19 Gennaio 1986, Foto di Riccardo Lodovici, afn00014

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afn-d0001046 22 Gennaio 2011, foto di Andrea Pinto, afn-d012659

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19 Gennaio 2014, foto di Antonella Bernetti, FAB140119_314

22 Gennaio 2017, foto di Antonella Bernetti, FAB20170122_009

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22 Gennaio 2017, foto di Antonella Bernetti, FAB20170122_004

22 Gennaio 2017, foto di Antonella Bernetti, FAB20170122_025

22 Gennaio 2017, foto di Antonella Bernetti, FAB20170122_027

22 Gennaio 2017, foto di Antonella Bernetti, FAB20170122_016

22 Gennaio 2017, foto di Antonella Bernetti, FAB20170122_017

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Carnevale

afn00137

anni ‘80, afn-d012528

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anni ‘80, afn00755

26 Febbraio 2017, Foto di Antonella Bernetti, FAB20170226_001anni ‘80, afn00764

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28 Febbraio 2006, Foto di Riccardo Lodovici, afn-d006715 24 Febbraio 2009, Foto di Riccardo Lodovici, afn-d006562

28 Febbraio 2006, Foto di Riccardo Lodovici, afn-d006707

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INTERVISTA DEL 1981

Tipo schedaScheda di RilevazioneLocalizzazione geografica amministrativaComune: NazzanoProvincia: Roma Luogo: Biblioteca ComunaleDati di rilevamentoRilevatori (r): Riccardo LodoviciData di rilevamento: 09 Gennaio 1981Occasione: esecuzione su richiestaComunicazioneVerbale, 1

a: allora (canta …) e ripiglia sempre e stesse note e rivolto insomma.r: avete suonato sempre questo?a: sempre quello.r: e viene da che? Un pezzo …a: un pezzo de musica che anticamente, che ne so io, …r: riprende qualcosa di classico …a: no, no, no, no …r: una canzoncina che andava in voga?a: è morto Biferò, mapì mapò, mapì mapò chi lo porterà … sai … tutte ste … allora se …r: ci sono anche le parole, perciò! Queste sono le parole …a: embè, io no non me ricordo proprio precise comunque ce dovrebbe sta qualcosa, qualche parola, qualche cosa, questa è …r: perciò da dove viene, se è un pezzo inventato qui non si sa, se c’è qualcuno qui che l’ha fatta e poi voi avete ripetuto?a: mbè, non lo so, questo no …questo è stato preso anticamente o faceva a Banda, però …r: lo suonava anche la Banda?a: sì, sìr: per Carnevale?a: per Carnevale sempre la banda lo ha suonato.r: la Banda intera o qualche elemento, come avete fatto questi ultimi anni.a: no, no , no la Banda intera perché il Carnevale lo faceva proprio a Banda. r: ho capito!a: o faceva a Banda, cioè certo non con tutti gli elementi, una parte destinata per esempio de a Banda stava al buffet, una parte della Banda sonavano quelli un po’ più, sonavano pe serate, capisci?r: questo per esempio quando succedeva? Quando è smesso?a: l’urtima vorta è smesso … dunque … quando l’abbiamo fatto …e carcola nel 50 … 50… della Banda prima … che dopo c’era l’orchestrina, l’ultima volta che l’avemo fatto noi co l’orchestrina che c’era Peppe … Peppe Licchetto e … nel 56, … nel 55, 56.r: e la Banda prima di quanto?a: eeee, … la Banda prima di cinque, sei anni, dieci anche.r: e lei se lo ricorda da sempre?a: io sempre, da quando ero piccoletto così me lo ricordo, insomma, st’affare.

Attore individuale (a)Ruolo: pensionato Nazionalità: italianaNome: Augusto BoschiEtà: Sesso: MDati analiticiCategoria: intervista semistrutturata a osservatori privilegiati

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Venerdì Santo...r: ricordi quando sei uscito per la prima volta?a: nel 50, Venerdì Santo.r: hai festeggiato alla prima uscita? Si festeggiava come adesso?a: sì, un po’ di pasticcini e qualche bicchiere di vino r: sei uscito solo tu quella volta? o insieme a te è uscito qualcun’altro?a: e’ uscito Aldo Giardini, tra i primi ci siamo stati noi....(intervista scheda n. 1)

28 Marzo 1986, Foto di Riccardo Lodovici, afn-d000030

28 Marzo 1986, Foto di Riccardo Lodovici, afn-d000032

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Primo Maggio...r: era un servizio in piazza quello del primo maggio?a: sì, in piedi. e c’erano tutte parti piccoline....

(Dall’intevista scheda n.3)

1 Maggio 1980, Foto di Riccardo Lodovici, afn00060

1 Maggio 1980, Foto di Riccardo Lodovici, afn00055

1 Maggio 1980, Foto di Riccardo Lodovici, afn00056

1 Maggio 1980, Foto di Riccardo Lodovici, afn00044

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Sant’Antimo...r: vi ricordate i pezzi che suonavate se sono gli stessi?a: lo stesso è sempre “Protettore del’Alme nostre” e l’”Inno a S. Antimo”. Prima .... me ricordo che facevano, a banda de Ciancarini, li in piazza quanno arrivano li facevano .... a “Parata D’eroi”….. Poi dopo....Madama Renè. Venne pure lui ...l’autore proprio de “Madama Renè”, Giovanni De Cecchio.... Si suona sempre, è una bellissima marcia. b: io me ricordo il primo concerto che facemmo, “Terra Natia” b: pezzi che abbiamo fatto pure la Forza del Destino ... poi “Coro degli Ubaldi”, “Nabucco”, tutta la “Rapso-dia Napoletana”, la “Fantasia della Traviata”, questi sono concerti che facevamo in piazza maggiormente per S.Antimo...

(Dall’intevista scheda n.2)

afn-d0000942 afn-d000569

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Foto di Giuseppe Catelli, FGC00378

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L’ Assunta

Dall’archivio storico di Riccardo Lodovici, anno 1953 (?), Foto di Luigi Francesco Lodovici FRLS00284

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L’ Addolorata

21 Settembre 1986, Foto di Riccardo Lodovici, afn00229 21 Settembre 1986, Foto di Riccardo Lodovici, afn00162

21 Settembre 1986, Foto di Riccardo Lodovici, afn00160 21 Settembre 1986, Foto di Riccardo Lodovici, afn00238

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San Francesco

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Ottobre 1982, Foto di Riccardo Lodovici, afn00167

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Ottobre 1982, Foto di Riccardo Lodovici, afn00170

10 Ottobre 1987, Foto di Riccardo Lodovici, FRL871004-49 Ottobre 1982, Foto di Riccardo Lodovici, afn00171

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...la prima volta che abbiamo suonato a S. Francesco, nella chiesetta di S. Francesco. Vivere l’emozione di “Fratello Sole e Sorella Luna”, in un contesto come quello è stato particolarmente toccante.... (Dall’intevista scheda n.5)

4 Ottobre 2015, Foto di Antonella Bernetti, FAB151004_007

4 Ottobre 2015, Foto di Antonella Bernetti, FAB151004_078

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4 Novembre

03 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00090

03 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00083 03 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00100

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497 Novembre 2015, Foto di Antonella Bernetti, FAB151107_017

03 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00086

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Santa Cecilia... a: Santa Cecilia è una festa che facciamo tra noi.r: Come si svolge la festa? a: La festa di S. Cecilia, allora sicuramente c’è la celebrazione in chiesa.b: La mattina o il pomeriggio andiamo a casa del festarolo che è uno dei componenti.a: Noi ci assegniamo la statuetta di S. Cecilia a Sorteggio come nelle confraternite, poi quello che se l’aggiudica offre il rinfresco prima della messa, poi andiamo a messa, e poi facciamo un pranzo o una cena a seconda se decidiamo di farlo di mattina o di pomeriggio.r: Quando suonate?a: Durante la messa.r: Ci sono processioni?a: No, non ci sono processioni, però sono diversi anni che lo festeggiamo insieme all’associazione Emmanuel, il coro, la facciamo insieme, è la festa dei musicisti, della musica quindi…r: Si prepara un altarino?b: Dipende dalla sensibilità del festarolo, di solito quando poi andiamo a casa c’è sempre un altarino. Agnese: un posto dedicato...

(Dall’intevista scheda n.5)

22 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00116

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22 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00104 22 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00112

22 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00111

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22 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00106

22 Novembre 1985, Foto di Riccardo Lodovici, afn00107

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22 Novembre 2015, Foto di Riccardo Lodovici, FRL151122_0100

22 Novembre 2015, Foto di Riccardo Lodovici, FRL151122_0268

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Concerti ed altri servizi

Concerto estivo, Foto di Riccardo Lodovici, afn-d002315

Concerto per la “Festa della Donna”, anno 1980, afn-d012522

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Concerto per l’Efpifania, 4 Gennaio 2017, Foto di Umberto Pessolano, FUP170104_0112

afn-d003631afn-d003628

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12 Febbraio 1989, Foto di Riccardo Lodovici, FRL890212-07

12 Febbraio 1989, Foto di Riccardo Lodovici, FRL890212-35

12 Febbraio 1989, Foto di Riccardo Lodovici, FRL890212-36

12 Febbraio 1989, Foto di Riccardo Lodovici, FRL890212-44

Prima uscita, 22 Novembre 1981, afn-d012668

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I MUSICANTI La prima uscita

Prima uscita, anno 1999 (?) , afn-d012652

Prima uscita, anni ‘90, afn-d012667Prima uscita, anni ‘90, afn-d012458Prima uscita, 22 Novembre 1981, afn-d012668

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Ritratti

18 Gennaio 2009, Foto di Umberto Pessolano, afn-d002291 1 Novembre 2009, Foto di Umberto Pessolano, afn-d003604

1 Novembre 2009, Foto di Umberto Pessolano, afn-d003592 22 Gennaio 2017, Foto di A. Bernetti, FAB20170122_019

18 Gennaio 2009, Foto di U. Pessolano, afn-d002292

1 Novembre 2009, Foto di Umberto Pessolano, afn-d003596Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Monica

Agnoletti, FMA170422_0194

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Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Monica Agnoletti, FMA170422_0180

Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Rina D’Egidio FRD170422_0135

Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Monica Agnoletti, FMA170422_0191

Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Monica Agnoletti, FMA170422_0158

Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Monica Agnoletti, FMA170422_0112

22 Gennaio 2017, Foto di Antonella Bernetti, FAB20170122_003

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SERVIZI ESTERNI

afn-d002389

Sagra del Carciofo a Sezze Romano, anni ‘80, afn-d001713

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Festa della “Madonna” a Prima Porta (Roma), Maggio anni ‘80, afn-d012532

afn-d012531

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SCHEDA N.1

Tipo schedaScheda di RilevazioneLocalizzazione geografica amministrativaComune: NazzanoProvincia: Roma Luogo: Biblioteca ComunaleDati di rilevamentoRilevatori (r): Antonella Bernetti Data di rilevamento: 15 Aprile 2017Occasione: Esecuzione su richiestaComunicazioneVerbale, 1

r: quale è il ricordo più lontano che ha della Banda? a: ...sempre la festa del patrono venivano altre bande....non so se di Ponzano. r: di che anni parliamo?a: io avrò avuto 10/12 anni, 42, parliamo di subito dopo la guerra 43/44.r: da che anno poi è tornata la banda?a: nel 49, tant’è vero che a S. Cecilia del 49. S. Cecilia è il 22 Novembre m’hanno messo in mano lo strumento. Già avevo studiato il solfeggio......dal 49 al 60/61r: che strumento era?a: clarinetto... lo strumento che era di Pasquale Paggetti che abitavamo di fronte, finite le prove mi dava lo strumento tutta la settimana io studiavo poi quando era il sabato lo ridavo al poro Pasquale. Poi siamo riusciti a rimediare qualche strumento, non solo io anche gli altri, eravamo una quarantina di ragazzi se faceva a gara a chi era più bravo. C’era più voglia, più fantasia forse più tempo le cose .... Il divertimento era la musica r: in che sede avete iniziato nel 49?a: ... sempre locali del Comune, al comune di Nazzano... dove una volta c’erano le scuole elementari e sotto al porticato ... a fianco all’entrata del museo.r: (vedendo una foto) Questa foto è stata fatta a S. Antimo o per qualche altra occasione?a: mo se era prima o dopo S. Antimo non me lo ricordo, abbiamo partecipato quando è stata consacrata una Chiesa a Roma, Santa Barnaba, sempre negli anni 60 ….. andammo con la divisa Bianca. (Le divise bianche furono donate da Belardinelli Leontino).r: avete avuto subito la divisa Bianca?a: no prima niente, si cercava di vestire un po’ decentemente.r: ricordi quando sei uscito per la prima volta?a: nel 50, Venerdì Santo.r: hai festeggiato alla prima uscita? Si festeggiava come adesso?a: sì, un po’ di pasticcini e qualche bicchiere di vino r: sei uscito solo tu quella volta? o insieme a te è uscito qualcun’altro?

Attore individuale (a)Ruolo: Pensionato Nazionalità: ItalianaNome: Sterponi Angeloetà: 85 anniSesso: MDati analiticiCategoria: intervista semistrutturata a osservatori privilegiati

LE INTERVISTE

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a: e’ uscito Aldo Giardini, tra i primi ci siamo stati noi. Poi man mano so usciti gli altri però le date è un po’ difficile ricordarsele.r: e Ciancarini è stato l’unico maestro?a: sì.r: lui prima stava nella banda?a: ...ha fatto parte di quella Banda ancora prima di quella del 49...era nella banda delle ferrovie dello stato, era vice maestro della banda della milizia ferroviaria cosi era chiamata. Poi andò in pensione e formò la Banda, d’accordo col comune di Nazzano,.... il sindaco era Gildo Cavoli.r: eravate tanti e tutti uomini?a: sì, le donne non ‘cerano...r: quanti strumenti c’erano?a: eravamo una trentina, trentacinque r: prima la banda usciva a fare servizi? come quello a Roma?a: si, piazza Verbano due o tre feste a Roma sempre col maestro Ciancarini.r: poi nel 75 hanno riformato la banda?a: sì .... in primo tempo l’ha fatto Aldo Giardini il presidente, poi per una decina di anni io. r: perché era finita nel 61?a: alle bande de paese succede cosi....Qualcuno si è sposato, qualcuno è entrato nei posti di lavoro e viveva fuori dal paese…..r: sei mai stato capobanda?a: sì, in quella con Piccialuti.r: quale marcia ti piace di più?a: non c’ho preferenze mi piacciono tutte……..comunque il vecchio amore non si dimentica mai....e alcune marcette che avevamo provato con il maestro Ciancarini, era un fascicoletto "Primi Allori" "Primi Passi" e … sto fascicoletto che erano quattro marcette abbastanza facili e le abbiamo risuonate anche con Piccialuti. r: questa è una foto del 55, e non avevate la divisa, il cappello si però, perchè?a: il cappello costava di meno….. al 90 per cento un grande aiuto ce lo dette il Comune di Nazzano.per comprare strumenti e cappelli all’inizio ….io me lo so comprato lo strumento.r: quanti clarinetti hai cambiato?a: esattamente tre. Uno è chiamato tipo ministeriale, lo chiamano volgarmente il 13 chiavi. r: quand’è l’ultima volta che hai suonato?a: venerdì santo dell’anno scorso. r: prima fuori hai detto una frase.a: sì, che vivo di musica e pane, tuttora suono...

dopo il 1949, afn-d0115858

11 Maggio 2011, Foto di Cristiana Cauro, FCC110511_089

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SCHEDA N.2

Tipo schedaScheda di RilevazioneLocalizzazione geografica amministrativaComune: NazzanoProvincia: Roma Luogo: Sede Della BandaDati di rilevamentoRilevatori (r) : Monica Agnoletti, Antonella Bernetti Data di rilevamento: 02 Marzo 2017Occasione: Esecuzione su richiestaComunicazioneVerbale, 2

r: sai da Quanti anni esiste la Banda Musicale di Nazzano?a: dicevano gli ultimi del 700...b: era riportato su al Comune, all’Archivio Storico se non sbaglio e si chiamava Filarmonica di Nazzanor: quando siete entrati voi si chiamava Bandaa: era già Banda Comunale, che era stata sfasciata diciamo nell’anni 50, i primi 60 forse....C’è stato un periodo che non c’era, poi nel 75 è stata rifondata diciamo, rimessa su. Maggio 75 .... per volere maggiormente di Aldo Giardini, era il capo banda, è stato il presidente... r: voi a che età siete entrati a far parte della banda?a: nel 75b: io avevo cominciato con la tromba.a: io avevo fatto un po’ di solfeggio.... co Ciancarini Mazzini ....r: quali maestri ricordate? Quelli che vi hanno fatto scuola e anche quelli di prima?a: io me ricordo Ciancarini....Ciancarini de cognome e Mazzini de nome. ....... O poro compare Antonio Cicuti, diceva che prima de Ciancarini c’era il maestro Vannini....lui era dell’ottocento. E lui c’aveva un fricornino ..... sonava a carica in guerra col fricornino....r: siete entrati suonando quale strumento? e poi avete sempre suonato quello?b: io il basso, sempre quello.a: io Flicorno contralto……ogni tanto mo sono i piatti.r: vi ricordate la vostra prima uscita con la banda?a: e che era, de Sant’Antimo.b: 11 Maggio del 75.r: c’è stato qualcosa in particolare, quando siete usciti la prima volta? b: la prima volta qua si usava il rinfresco, difatti io so uscito pure co Nazzareno Cola … suonava il clarinetto r: all’epoca come era composta la vostra divisa?a: ce l’aveva data ‘a NATO.b: inizialmente eravamo in borghese, poi l’anno successivo siamo andati a Napoli e ci hanno dato, giacca verde, pantaloni verdi.r: le forniva la banda?

Attore individuale (a)Ruolo: PensionatoNazionalità: ItalianaNome: Pace Luigietà: 69 anniSesso: MAttore individuale (b) Ruolo: PensionatoNazionalità: ItalianaNome: Senzacore Gianfrancoetà: 69 anniSesso: MDati analiticiCategoria: intervista semistrutturata a osservatori privilegiati

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a: lo stesso è sempre “Protettore del’Alme nostre” e l’”Inno a S. Antimo”. Prima .... me ricordo che facevano, a banda de Ciancarini, li in piazza quanno arrivano li facevano .... a “Parata D’eroi”….. Poi dopo....Madama Renè. Venne pure lui ...l’autore proprio de “Madama Renè”, Giovanni De Cecchio.... Si suona sempre, è una bellissima marcia. b: io me ricordo il primo concerto che facemmo, “Terra Natia” b: pezzi che abbiamo fatto pure la Forza del Destino ... poi “Coro degli Ubaldi”, “Nabucco”, tutta la “Rapsodia Napoletana”, la “Fantasia della Traviata”, questi sono concerti che facevamo in piazza maggiormente per S.Antimo.a: a Nazzano c’è 'na bella tradizione musicale.r: quali erano i servizi fissi?a: S. Antonio, Pasqua il Venerdi Santo, poi c’era Sant’Antimo, l’Addolorata, pure 25 aprile o Giugno qualche volta o 4 Novembre.b: e fuori quanno ce chiamavano per qualche servizio, qualche radunoa: se ce chiamavano a Filacciano bisognava fa “Lombardia”, a “Marcia de S. Egidio” r: succedeva poche volte di andare fuori?b: siamo andati anche al 50esimo della Coldiretti al Palaeur.r: altre feste?a: qualche volta primo Maggior: pasquarella ve la ricordate? Che compenso vi davano?a: qualche volta è stata fatta.b: ciambellini, salsicce, monete e qualche po’ de vino. Un giorno ce radunavamo insieme e facevamo....la cena co tutta sta roba … Tutti insieme, mamma che bello!r: e carnevale?b: c’è stato un periodo che organizzava proprio la banda, su alla chiesa, alla sala da ballo ...... facevamo pure i concerti per la festa della donna... r: la sfilata però anche?b: ah sì, negli anni 80, una volta o due, abbiamo fatto sto gruppo mascherato…io da pierrot!r: dal punto di vista burocratico come era organizzata la banda?b: presidente e consiglio come oggi. Eletti dai musicanti. Che poi all’epoca era previsto un rappresentante del Comune e uno rappresentante del Popolo che stava nel direttivo .....questo qua in effetti doveva fare le tessere. il primo è stato Mozzicafreddo Guido, poi c’è stato Capobianchi ....

a e b: si si, pure adesso.a: ....una cosa bella che dopo non s’è fatta più, che prima quando doveva usci la banda poco prima passava il tamburino a fa l’adunata de tutti i musicanti…poporopopoporopo….faceva il giro per tutto il paese .r: quando e Chi era?a prima del 60....o tamburino, o chiamavano, Fulgenzi, è morto… r: tra maschi e femmine nei musicanti che proporzione c’era?a: c’erano 3 o 4 ragazze...r: tutti di Nazzano?b: sì all’epoca sì, dopo piano piano è venuto qualcuno de fuori. Quelli de Capena... r: vi ricordate i pezzi che suonavate se sono gli stessi?

3 Marzo 2017, Foto di Antonella Bernetti, FAB170303_01

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SCHEDA N.3

Tipo schedaScheda di RilevazioneLocalizzazione geografica amministrativaComune: NazzanoProvincia: Roma Luogo: Biblioteca ComunaleDati di rilevamentoRilevatori (r): Antonella Bernetti e Riccardo LodoviciData di rilevamento: 19 Aprile 2017Occasione: Esecuzione su richiestaComunicazioneVerbale, 1

r: ricordi la tua prima uscita? Che strumento suoni?a: S. Antimo, 11 maggio 75. Sono 42 anni. Era la prima uscita di questo gruppo riunito. Ho suonato la prima volta insieme a pochissimi di quelli che sono rimasti in banda oggi......Suono il clarinetto.r: sei stato presidente?a: sì, per una decina di anni, dal 2000 al 2010 diciamo.r: parlaci un po’ dell’inizio della banda del 75?a: ricordo che è nata su iniziativa del comune, che ha chiamato inizialmente tre insegnanti uno per i fiati e per i legni, un altro insegnante per gli ottoni e un insegnante per il solfeggio e contemporaneamente è stato chiesto ai vecchi musicanti di entrare a far parte di questo gruppo nuovo perché erano diversi anni che non suonava più la banda. Però questo esperimento dei tre insegnanti non ha dato i suoi frutti, i motivi...forse anche di natura economica non era facile compensare tutti. Se non ricordo male l’amministrazione comunale ha invitato mio zio Augusto Sorapaola ad occuparsi della banda, lui...ha suggerito un suo amico, Valerio Piccialuti. Un professore di Corno, che ha accettato ed è rimasto almeno per 35 anni...(dal 1975 al 2009). Sempre all’inizio l’amministrazione comunale ha acquistato gli strumenti, e siamo riusciti in breve tempo ad organizzare una banda che è poi uscita. Abbiamo iniziato con questi tre insegnanti più o meno a settembre ottobre cosi, siamo andati avanti diversi mesi poi però siamo usciti con Valerio. Io cosi ricordo, nel 75. r: per le divise?a: il primo anno è andato qualcuno, hanno preso contatti a Napoli e sono riusciti a trovare delle divise militari. ...Abbiamo suonato con questa divisa particolare, non bellissima, però serviva per partire. Poi dopo abbiamo avuto un paio di divise, una che mi piaceva tantissimo che però abbiamo utilizzato poco………..la giacca era scura i pantaloni chiari.r: la banda faceva servizi fuori Nazzano?a: all’inizio no, però poi si. siamo stati parecchie volte a Prima Porta fanno una bella festa a fine maggio. siamo adnati diversi anni, una processione lunghissima. Abbiamo fatto parecchi servizi, pure qualche raduno. r: negli anni dal punto di vista burocratico qualcosa è cambiato? ricordi qualcosa a proposito?a: diciamo che all’inizio la banda era un associazione di fatto, non c’era una costituzione vera e propria. Poi

Attore individuale (a)Ruolo: ImpiegatoNazionalità: ItalianaNome: Cola Carloetà: 60 anniSesso: MDati analiticiCategoria: intervista semistrutturata a osservatori privilegiati

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dopo nell’80 più o meno, forse un anno prima, abbiamo preparato insieme all’amministrazione comunale un regolamento pure per stabilire una serie di cose all’interno dei rapporti tra i vari membri della banda e in questo regolamento erano state decise alcune cose ed in particolare venivano regolate i rapporti tra banda e amministrazione. L’amministrazione comunale aveva deciso di affidare alla banda l’organizzazione della scuola di musica. Il comune era interessato a far avere ai cittadini la possibilità di studiare musica così ha istituito la scuola di musica però per la gestione pratica il comune non poteva assumere insegnanti e pagarli e ha incaricato la banda di gestire la scuola di musica. E per questa cosa la Banda riceveva, ma destinati alla scuola non al finanziamento della banda perché era autonoma, un contributo annuo. Poi intanto la scuola di musica serviva ad incrementare la banda, nel senso che gli allievi quasi sempre entravano in banda, e quindi per questa cosa la banda prestava dei servizi a titolo gratuito per il paese. E tutta questa cosa veniva regolamentata da questo regolamento, approvato dalla banda musicale e poi l’amministrazione comunale ne ha preso atto con una delibera di consiglio. E questa è la storia iniziale. Oltretutto poi ad un certo punto tutte le associazioni hanno dovuto mettersi in regola con l’agenzia delle entrate quindi la banda, l’all’ora presidente Aldo Giardini ha aperto un codice fiscale, e da allora la banda è a tutti gli effetti un’associazione senza fini di lucro chiaramente che svolge un attività sociale. Dagli anni 80, 82. La cosa era importante per la Banda e per l’amministrazione. Questa è la prima vera sede. E’ uscita fuori da un accordo tra Università Agraria, Comune e Banda. La Banda è solo questa non ne esistono altre, nasce a Nazzano alla fine del 700, quindi ha una storia lunga. r: le sedi?a: all’inizio al piano superiore del Comune, poi siamo andati alla chiesa nuova parrocchiale, poi sotto agli archi a piazza della Rocca nei locali di Casanova se non sbaglio, poi siamo andati al teatro sala polifunzionale del museo e poi qua. r: ricordi il periodo delle majorette?a:.... Si esercitavano molto erano una bella cosa, che poi purtroppo sono state eliminate un po’ a causa di gruppi pseudoreligiosi che dicevano che offendevano la morale pubblica….r: i servizi che la banda offre gratuitamente?a: 4 novembre, S. Antimo l’ 11 Maggio, nel rapporto con il Comune qualsiasi iniziativa pubblica.r: nei funerali?a: i funerali sì, viene stabilita una cifra per i servizi richiesti e in qualche caso sono gratis, per parenti stretti dei musicanti entro il secondo grado. Il funerale non sempre capita in giorni comodi quindi a volte non è riuscita a suonare perché non c’era un numero sufficiente per partecipare. Poi ci sono delle convenzioni tipo il venerdì Santo, a S. Francesco un periodo la proloco riusciva a dare un contributo alla banda e adesso non più ed il concerto è legato all’amministrazione perché il comune si fa aprire la chiesa c’è un vecchio accordo con la proprietà. Di solito il concerto si fa dentro poi la banda suona qualche marcetta fuori. Dietro all’altare c’è un bel coro del 700 e parecchi anni abbiamo suonato li, da qualche anno suoniamo fuori perché c’è anche il coro che canta. r: era un servizio in piazza quello del primo maggio?a: sì, in piedi. e c’erano tutte parti piccoline.r: il periodo con più elementi? Tutti di Nazzano?a: anni 80, primi anni 90. Abbiamo sempre avuto aiuti esterni, interessati a venire a Nazzano...r: le parti?a: esistono diverse composizioni delle bande, piccola media e grande e le partiture sono fatte adatte al tipo di banda. E i maestri cercano sempre di sostituire parti mancanti per risultare completi, la banda di Nazzano è una banda medio piccola, quindi si è sempre fatto questo sistema di aggiustare le parti, in particolare in questo periodo qua che sia i ragazzi che il maestro scrivono le parti quasi su misura alle persone.

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Foto di Giuseppe Catelli, FGC00060

Selfie post concerto di S. Antimo di Cristian Tola, 11 Maggio 2016, afn-d012661

Selfie a carnevale di Cristian Tola, anno 2017, afn-d012666

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SCHEDA N.4

Tipo schedaScheda di RilevazioneLocalizzazione geografica amministrativaComune: NazzanoProvincia: Roma Luogo: Sede Della BandaDati di rilevamentoRilevatori (r) : Monica Agnoletti, Antonella Bernetti Data di rilevamento: 17 Febbraio 2017Occasione: Esecuzione su richiestaComunicazioneVerbale, 2

r: da quanti anni sei nella Banda musicale di Nazzano?a: ...avevo 11 o 12 anni la prima volta, sono 18 anni circa.r: sai da quanti anni esiste la banda?a: la banda mi sembra dal 1700…fine 700. Perché poi non è precisa la data, ci stanno diversi documenti.r: quali sono i passaggi che portano dalla scuola di musica alle uscite?a: generalmente sono bambini, ma ci sono anche adulti che vogliono imparare a suonare uno strumento. Arrivano, fanno lezioni di solfeggio, la base della musica, teoria, tutte queste cose qui e ad un certo punto il maestro o chi gli fa lezione decide che è il momento di iniziare a suonare lo strumento, perché c’è la preparazione adeguata, e quindi di solito il bambino sceglie uno strumento che vuole lui, si cerca di non obbligarlo e dare uno strumento che serve in banda e dopo, quello poi dipende dall’andamento e dallo studio del ragazzo, solitamente un paio di anni, due o tre anni di strumento e si esce in banda…r: ci sono festeggiamenti nella prima uscita?a: sì, di solito il ragazzo che esce offre un rinfresco ai compagni musicisti...r: la prima uscita è legata ad un evento ?a: generalmente .... la prima uscita si fa a S. Antimo. E’ capitato anche per S. Cecilia, la festa della musica. r: da cosa è composta oggi la divisa e quali sono gli accessori?a: la divisa è abbastanza semplice, pantaloni classici blu, camicia celeste e ultimamente abbiamo adottato una felpa invece della giacca, con lo stemma della banda. Poi c’è il cappello....c’è quello delle ragazze e quello dei ragazzi, ma questo da poco, prima erano tutti uguali...e poi c’abbiamo un borsello dove abbiamo dentro le parti, e ognuno ha il proprio lettorino.r: sono di vostra proprietà queste cose?a: no, le acquista la banda.r: gli strumenti musicali?a: ognuno ha il suo, prima la banda acquistava degli strumenti, così chi doveva uscire lo aveva...r: da quanti elementi attualmente è composta la Banda?a: dovremmo essere sui 22, non tantissimi…beh una decina di anni fa eravamo un po’ di più, sulla trentina.

Attore individuale (a)Ruolo: Studente (Presidente della Banda Musicale di Nazzano)Nazionalità: ItalianaNome: Di Stefano Agneseetà: 30 anniSesso: FAttore individuale (b) Ruolo: Imprenditore AgricoloNazionalità: ItalianaNome : Di Stefano Danieleetà: 32 anni Sesso: MDati analiticiCategoria: intervista semistrutturata a osservatori privilegiati

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r: tra femmine e maschi?a: un po’ meno le donne, 7 o 8.r: come età media?a: ....Ci sono molti giovani. Il più giovane è Damiano, ha 10 anni.b: una quindicina hanno fino a 30 anni...Poi di 69 anni circa, Luigi Pace e Gianfranco Senzacore. Gli altri fino a 60 anni.r: i musicanti provengono tutti da Nazzano o anche da altri paesi?a: ci sono anche di altri paesi, due ragazze da Filacciano, che a Filacciano non c’è la banda e due ragazzi di Montopoli. Poi ogni tanto viene Sandro, da Torrita.r: da che tipo di strumenti è composta la Banda?a: tutti strumenti a fiato, aerofoni e le percussioni.r: gli Elementi hanno un ruolo fisso? a: sì certo, c’è sempre la divisione interna. Tipo adesso di clarinetti ne abbiamo 7 o 8, quelli davanti solitamente sono i primi clarinetti e quelli dietro secondi e terzi, hanno diverse parti musicali. Pure i flauti..... Dove c’è più di uno strumento simile si divide per voci.r: Vengono mai chiamati musicanti esterni?a: sì a volte...r: avete una varietà sufficiente di strumenti o manca qualcosa? a: sì manca qualcosa, c’è carenza negli ottoni, tipo tromboni, flicorni, pure i clarinetti sono un po’ pochini, dovrebbero essere molti di più perché sostituiscono un po’ i violini nell’orchestra, pure i saxofoni sono un po’ pochini....i sax sono un registro medio basso, ce ne stanno due ma ne servirebbero molti. C’abbiamo pure un piattista solo, quindi finché facciamo il concerto ok, però camminando è un problema perché si divide tamburo, grancassa e piatti a mano, a volte suona il maestro, a volte c’è Luigi. r: in che giorno si svolgono regolarmente le prove?a: solitamente il Venerdì alle 18.30 fino a verso le 20.30, un paio d’ore.r: fate prove aggiuntive prima di un evento?a: sì, sempre il maestro ci fa fare un paio di prove a settimana.b: a Nazzano nel mese di aprile e maggio le prove le facevano tutte le sere, Aldo Rossi me lo raccontò.r: la scaletta dei pezzi suonati nei riti religiosi è libera o legata alla tradizione? a: beh è legata alla tradizione. Ci sono gli inni, S. Antonio suona l’”Inno a S. Antonio”, S. Antimo suona l’”Inno a S. Antimo”, poi magari mettiamo qualcosa di più...ma ci sono inni fissi diciamo.r: invece nei concerti manifestazioni ed eventi?a: quello è in libertà, decide il maestro la scaletta.r: se manca il maestro c’è qualcuno in grado di sostituire la sua figura? a: sì è il capobanda, lo fa Angelo. serve per dare più che altro l’attacco. La figura del maestro è diversa.r: esiste un calendario delle uscite a Nazzano e fuori?a: si, tutti servizi che facciamo, S. Antonio, S. Antimo, S. Francesco,

Selfie in viaggio verso Monteleone Sabino di Cristian Tola, 22 Aprile 2017, afn-d012663

Selfie post concerto di Natale di Cristian Tola, anno 2015, afn-d012664

Selfie di Pasquarella di Cristian Tola, anno 2016, afn-d012665

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Addolorata, Venerdì Santo…tutti santi, poi il concerto di Natale è diventato consueto.b: pure festività civili, tipo il 4 novembre. r: quali sono i servizi più impegnativi a Nazzano?a: assolutamente S. Antimo, tre giorni di festa dalle 9 di mattina alle 9 di sera.b: pure S. Antonio col fatto che fa freddo è comunque impegnativo. Però è comunque un giorno. r: altre festività, come S. Cecilia, che tipo di impegno vi richiedono?a: santa Cecilia è una festa che facciamo tra noi.r: come si svolge la festa? a: la festa di S. Cecilia, allora sicuramente c’è la celebrazione in chiesa...b: la mattina o il pomeriggio andiamo a casa del festarolo che è uno dei componenti.a: noi ci assegniamo la statuetta di S. Cecilia a Sorteggio come nelle confraternite, poi quello che se l’aggiudica offre il rinfresco prima della messa, poi andiamo a messa...durante la messa suoniamo... e poi facciamo un pranzo o una cena...però sono diversi anni che lo festeggiamo insieme all’associazione Emmanuel, il coro, la facciamo insieme, è la festa dei musicisti, della musica quindi…r: si prepara un altarino?b: dipende dalla sensibilità del festarolo, di solito quando poi andiamo a casa c’è sempre un altarino. r: la Pasquarella invece?a: di solito si festeggia la sera del 5 gennaio, prima dell’epifania. E giriamo per le case in cerca di offerte. b: diciamo che nasce da una tradizione popolare più antica che era legata ad uno stile di vita più contadino in cui le offerte era in genere in natura, offrivano del cibo, dalla salsiccia al formaggio a quello che avevano dentro casa e si faceva durante la notte...a: partiamo di solito verso le 4...si fa dentro al paese. b: anche nelle contrade.a: si va da chi ci chiama, chi ci tiene in modo particolare alla tradizione della Pasquarella. E poi andiamo a cena tutti insieme...r: quali sono i pezzi che suonate?a: siccome è una tradizione che abbiamo ripreso da qualche anno, 4 o 5 anni, perché prima non si faceva più, abbiamo fatto degli arrangiamenti ... un po’ più moderni. Magari c’è la classica “Astro del Ciel” però facciamo pure “Santa Claus is coming to town”, qualcosa un po’ più moderno.r: quanto dura la sosta in ogni casa?a: di solito facciamo due o tre pezzetti e diamo gli auguri e ce ne andiamo.r: poi c’è carnevale morto?a: ….Sì partecipiamo, solitamente, capita di martedì, quindi chi può partecipa...5 o 6 non siamo tanti. Comunque suoniamo, come si dice, a recchia, suoniamo ad orecchio perché non è che c’è una parte scritta. E quest’anno partecipiamo alla sfilata....r: come organizzate le uscite?a: Per le uscite all’interno del paese ci vediamo qua, ci diamo appuntamento, stiamo qua una mezzoretta prima. Poi a seconda della festa c’abbiamo degli accordi con i confratelli, di S. Antimo o S. Antonio.r: Non capita mai che andiate fuori?a: ...non molto utimamente....Abbiamo fatto dei servizi a Filacciano.r: Dal punto di vista burocratico come siete organizzati? b: E’ un associazione non riconosciuta, c’è uno statuto…Per quanto riguarda i finanziamenti...riceviamo quello dell’Università Agraria, presentiamo in bilancio una breve relazione dell’anno passato e un programma dell’anno in corso e loro poi a fronte di questo ci danno un contributo per quello che possono....Gli incarichi interni: c’è il presidente, quattro consiglieri e il segretario e sono eletti direttamente dall’assemblea dei soci.

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SCHEDA N.5

Tipo schedaScheda di RilevazioneLocalizzazione geografica amministrativaComune: NazzanoProvincia: Roma Luogo: Sede Della BandaDati di rilevamentoRilevatori (r) : Monica Agnoletti, Antonella Bernetti Data di rilevamento: 17 Febbraio 2017Occasione: Esecuzione su richiesta

ComunicazioneVerbale, 1

r: da quanti anni è maestro della banda?a: setter: il primo ricordo che ha della banda di Nazzano?a: ...la conoscevo ma non ho ricordi precisi. Perché non c’è stato mai finora un momento come questo. Un momento, anche per loro, di pensare e ricostruire ... se devo dirne una, la prima Santa Cecilia, oppure la prima volta che abbiamo suonato a S. Francesco, nella chiesetta di S. Francesco. Vivere l’emozione di “Fratello Sole e Sorella Luna”... in un contesto come quello è stato particolarmente toccante. r: S. Cecilia è festeggiato come a Nazzano anche negli altri paesi?a: si somigliano un po’ tutte, in più Nazzano ha il coro. E credo sia una cosa unica, Nazzano ha un brano composto da un Nazzanese, l’”Inno a S. Cecilia”....credo sia una cosa unica nel territorio. r: per quanto riguarda la composizione della banda c’è un organico sufficiente? a: in quanto a organico è un po’ carente. Da sette anni abbiamo perso degli elementi anche per un limite di età, e c’è difficoltà al ricambio, pur avendo avuti allievi, diciamo su 10 ce ne stanno uno e mezzo che passano dalla scuola e mantengono l’impegno. E’ anche un impegno morale, certo non deve essere un peso ma è un opportunità che offre la banda che è un corso gratuito. Vivere in un ambiente sano dove c’è un confronto tra generazioni perché qui c’è l’anziano e c’è il giovane, e quindi è una ricchezza. Avere lezioni di musica e imparare a suonare uno strumento gratuitamente è una grande opportunità, e questo è uno di quei temi che non va dimenticato ………r: quanti professionisti suonano all’interno della banda, oltre al maestro?a: Agnese, Mirko e Cristian ed è importante per l’organico, l’ organico ,che prima abbiamo detto che è deficitario, però consente la qualità grazie alla presenza di questi ragazzi che studiano e di altri che non hanno avuto la possibilità di studiare, ma stanno ad un buon livello. r: lei che strumento suona?a: sono diplomato in clarinetto. r: un tema che riguarda il direttore è il repertorio? la linea musicale che ha dato alla banda, rispetto a quella precedente.a: l’ organico diciamo deve essere un organico un po’ vario, completo, l’ inserimento principale è stato quello che noi chiamiamo brani originali per banda, nascono per banda oppure orchestre di fiati che hanno tutti gli strumenti a fiato all’interno che le bande tradizionali non hanno come l’oboe, il fagotto ed una serie di strumenti in questo senso però sono brani che nascono con le caratteristiche per gli strumenti a fiato a differenza delle

Attore individuale (a)Ruolo: Docente (Direttore della Banda Musicale di Nazzano)Nazionalità: ItalianaNome: Frangiolini Brunoetà: 63 anniSesso: MDati analiticiCategoria: intervista semistrutturata a osservatori privilegiati

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trascrizioni, tranne la marcia che è il brano di eccellenza delle bande. Quando si parla di concerti la banda aveva un repertorio di trascrizioni quindi erano repertori nati per orchestra d’archi e trascritti aggiustati per bande, quindi il violino veniva sostituito dal clarinetto e cosi via. Mentre nel brano tradizionale per banda io penso per clarinetto che ha delle caratteristiche che non può essere un violino, e l’altro è la presenza di strumenti che in un orchestra non ci sono tipo il sax che nell’orchestra tradizionale non trova spazio mentre nella banda è uno strumento importante e quindi anche questo comporta un repertorio. adesso stiamo provando brani scritti da Gershwin che è classico che sfrutta elementi classici con elementi musicali jazz, colonne sonore da film, il repertorio è vasto….E’ ovvio che poi la scelta del repertorio è in rapporto alle caratteristiche della banda. r: ... che differenza c’è tra arrangiare un brano e comporre da zero un brano? a: arrangiare significa che hai già una partitura e tu la arrangi, la aggiusti, la adatti a quello che può essere un organico, io so le persone che ho e cosa posso ottenere da ognuno di loro…… Invece scriverlo è originale, ci vuole la melodica, non solo la conoscenza tecnica, ma anche qualcosa che va oltre...r: la scuola di musica, i nuovi allievi iniziano con lei?a: da un paio d’anni Agnese ha costituito questo gruppo di piccoli. L’ educazione musicale è di gruppo fino ad un certo punto, solo quando hanno un minimo di conoscenza musicale io li posso mettere insieme. Per arrivare a questo punto la lezione deve essere individuale. Ci vuole collaborazione...

Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Monica Agnoletti, FMA170422_0178

Monteleone Sabino, 22 Aprile 2017, Foto di Nadia Assogna, FNA170422_1320

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SCHEDA N.6

Tipo schedaScheda di RilevazioneLocalizzazione geografica amministrativaComune: NazzanoProvincia: Roma Luogo: Biblioteca ComunaleDati di rilevamentoRilevatori (r): Monica Agnoletti, Antonella Bernetti Data di rilevamento: 05 Aprile 2017Occasione: Esecuzione su richiestaComunicazioneVerbale, 1

r: in che anno si è formato il gruppo?a: 1982r: chi è stato il promotore?r: e’ stata un idea generale.... Io suonavo in banda, siamo andati ad un raduno a Frosinone e vedendo che le altre bande avevano tutte le majorette abbiamo pensato ma perché non le facciamo anche noi e cosi .... Questo è successo ad Ottobre e noi a Gennaio abbiamo iniziato a fare le prime prove con queste bambine, che poi erano tutte minorette perché le più grandi c’avevano 12 anni, piccolissime.r: te quanti anni avevi?a: io, 17 r: eri una dei responsabili?a: sì, insieme a Concetta Zagra, che suonavamo tutte e due con la banda, facevamo con queste ragazzine le prove ma poi continuavamo a suonare con la banda. Facevamo tutte e due le cose…. Abbiamo deciso che a Maggio dovevamo far uscire ste bambine. Io all’inizio dovevo solo fare l’istruttrice per loro. Pero, non sapendo loro niente di musica era difficile andare a tempo con la banda e capire i cambi così per il primo anno la Mazziera gliel’ho fatta io e Concetta durante l’ esibizione rimaneva nell’ altro lato per dargli un altro punto di riferimento. Poi un anno e mezzo dopo, quando erano un po’ più abituate... abbiamo fatto l’estrazione …ed è uscita Katia Zenobi e da li noi continuavamo a fargli fare le prove però praticamente il gruppo era tutto di loro, noi continuavamo a suonare con la banda. r: quindi subito ci sono state delle prove?a: sì, la banda stava su nella nuova chiesa …. quindi avevamo tutto quello spazio grande e il pomeriggio facevamo le prove con le bambine. Ci siamo dovute andare un pochino ad imparare pure noi come si faceva, le prime tecniche … gli preparavamo i fogliettini per abituarle, è stata lunga e pesante perché le bambine piccole non avevano ritmo … magari c’era qualcuno che sbagliava pure all’epoca ma era bello tutto!...r: per quanti anni è stato attivo il gruppo?a: allora 82-88, diciamo 82 abbiamo iniziato con 19, già l’anno dopo erano aumentate di 4, abbiamo fatto un po’ di cambi, la banda ha comprato altri strumenti, perché gli strumenti li ha comprati direttamente la banda, poi invece i vestiti li hanno comprati loro perché la banda più di tanto non poteva. Poi man mano sono aumentate, c’avevamo sempre delle bambine nuove.r: parlaci un po’ della fine del gruppo.

Attore individuale (a)Ruolo: Casalinga Nazionalità: ItalianaNome: Giardini Annaetà: 52 anniSesso: FDati analiticiCategoria: intervista semistrutturata a osservatori privilegiati

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a: è successo tutto un anno a S. Antimo, penso nell’87 ….. quando è arrivato il gruppo Gem. La sera della processione del 10 maggio, Don Raffaele che era il parroco, faceva parte del gruppo, ma era il parroco di Nazzano, non voleva che le majorette sfilassero in processione perché davano scandalo….una media di otto anni diciamo con le gonne a 4 cm dal ginocchio tutta una mantella sotto al ginocchio ... e non voleva far uscire la processione…. La situazione ha cominciato a scaldarsi parecchio, davanti alla chiesa c’è stata una litigata, il parroco si era chiuso nell’oratorio... tutto questo è durato un oretta. Fino a che poi è venuta giù la Mamma Gemma scortata, è arrivata e ha detto al parroco, visto che la situazione si era messa malino, ha detto che si poteva fare la processione, e abbiamo fatto la processione. Però nel gruppo majorette...si sono cominciate a ritirare e la cosa è andata a finire, perché se non hai un numero minimo che ci puoi fare file da 4 e minimo 4 file non c’è scopo, e cosi qualche bambina è rimasta col vestito pronto a casa senza mai uscire….r: per quanti anni sei stata nel gruppo?a: io ho fatto la mazziera per un anno e mezzo, ho iniziato con loro e ho finito ahimè con loro, sono rimasta come coordinatrice, seguivo le situazioni, io gli andavo a comprare le calze a Roma perché all’epoca non si trovavano le calze tutto nudo e quindi andavo a comprare quelle e tutto quanto fino a che son durate.r: quindi il tuo ruolo era Mazziera? C’erano altri ruoli all’interno del gruppo?a: sì e istruttrice diciamo …. ll ruolo è uno, solo la mazziera che dirigeva, che è legata al capobanda.... Poi loro avevano degli strumenti musicali, tamburi, tamburi rullanti, piatti e tamburelli, durante le passeggiate le

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processioni suonavano gli strumenti loro quando c’era l’esibizione o il carosello con la banda che suonava loro avevano o le stecchette oppure i pon pon. O avevi lo strumento tuo oppure lo strumento della fila, ovviamente tutti la stessa parte. r: le prove le dovevate fare in contemporanea alla banda?a: alle prime prove diciamo che ci siamo fatte fare una cassetta dalla banda che ha registrato le marce che faceva e a loro facevamo sentire le marce, prima con la musica poi senza musica e poi quando si avvicinavano le uscite o S. Antimo o a Prima Porta, perché poi subito l’anno che sono uscite le majorette ci hanno chiamato a Prima Porta perché le bande con le majorette sono più richieste e facevamo le prove sempre su alla Nuova Chiesa, che all’epoca era chiamata pure palestra, con la banda che suonava e loro che provavano con la banda che addirittura, per fare un minimo di carosello, andava tutta accodata.r: ricordi la tua prima uscita?a: 11 maggio 83r: c’è stato qualcosa di particolare?a: particolare no, ma le ragazzine avevano messo una gioia diversa, la banda aveva cambiato aspetto, pure per come era seguita... infatti a noi il maestro Piccialuti, che il primo anno avevamo imparato 4 coreografie con 4 marce, ci faceva: “ma non ce l’avete un'altra”, perché la gente era più attirata. Che poi loro dopo il primo anno erano diventate un po’ più furbe e riuscivamo a fare delle coreografie al volo …..poi comunque il primo anno, mi è rimasto impresso, che 10, 11 e 12 Maggio avendo 16 bambine più c’ero io, abbiamo fatto il rinfresco a casa di tutte, tre giorni a fare altro che rinfresco, però …. bello!… bello!r: all’inizio quante eravate? a: io, quattro file di ragazzine, poi c’erano due bambine che portavano tipo un gagliardetto dietro e un'altra ragazza quindi 4,16,17, 20, poi dopo sei mesi siamo diventate 24 perché abbiamo aggiunto un'altra fila di tamburelli più grandi, poi c’è stato un piccolo cambio perché mi sono tolta io, Katia è passata come mazziera poi abbiamo messo un'altra ragazza ai tamburi rullanti, i tamburi rullanti sono i tamburi come quelli della banda e ci vogliono ragazze pure belle grandi...e suonavano proprio come i tamburi della banda. r: precedente alla prima uscita c’era un percorso, ci sono state delle prove?a: sotto natale abbiamo iniziato a passare questi manifestini dove si diceva che si potevano segnare, non abbiamo dato limiti di età perché non sapevamo come potevano essere interessate, e ovviamente come tutte le cose se venivano una della stessa età ne venivano altre 3 o 4. Quindi avevamo ste bambine da 4 anni, perché Vanessa avrà avuto 4 anni, con Barbara a Federica che ne avevano 11/12.… Mi sono persa…a le prove…a anno nuovo abbiamo cominciato con le iscrizioni poi subito la settimana dopo abbiamo iniziato a incontrare ragazzine e abbiamo iniziato a far le prove mercoledì e il sabato tutte le settimane, Concetta veniva il sabato perché lei lavorava…praticamente passavamo il pomeriggio insieme. La cosa che mi piaceva … è che loro stavano bene, perché poi a Nazzano non c’era niente …… all’epoca o il calcio i ragazzi ma per le bambine non c’era niente. Quindi loro erano appassionate anche se era faticoso … prima io gli battevo col tamburo e poi dopo man mano ci abbiamo messo la musica…è stata una cosa bella, un bel lavoro. Poi ripeto noi si conosceva la musica sapevamo come si marciava a tempo di musica poi però come gestire una cosa del genere…..da una ragazza di Monterotondo siamo andate a farci spiegare come si faceva, siamo andate due pomeriggi per farci dare un’idea… che poi è facile pensarci ma per noi era una cosa difficile. Ripeto impegnativo però di soddisfazione. Soddisfazione quando poi ci seguivano un sacco di persone...r: erano solo ragazze?a: sìr: c’era un maestro/maestra di ballo?a: no perché le majorette … andavano a tempo di marcia…r: queste divise le avete fatte confezionare?a: sì le abbiamo fatte su misura, abbiamo preso accordi con un sarto che faceva divise militari, ha preso le misure a tutte le bambine e ha fatto … dal cappello, tutto quanto.r: erano pagate dalle ragazze?

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a: sì hanno fatto pure un bel sacrificio perché all’epoca costavano… r: gli strumenti la banda? e Altri accessori che avevate?a: sì gli strumenti la banda, dopo ha comprato queste bacchette. Poi invece i pon pon, li abbiamo fatti tutti a mano con la raffia ….. Abbiamo fatto pure… a Maggio dei caroselli al campo. ….Lo spazio era più grande e lì abbiamo messo sti pon pon r: le uscite erano solo legate alla Banda Musicale o sono stati realizzati spettacoli indipendenti?a: eravamo sempre uniti, faceva parte della banda di Nazzano. Le feste principali di Nazzano e poi gli anni che ci sono state le majorette c’era più richiesta infatti abbiamo fatto…. Da l’anno dopo ci hanno chiamato a Prima Porta che fanno la “Madonna” a Maggio come quella che fanno a S. Oreste, due giorni, facevamo sabato e domenica per tutti gli anni fino all’87, poi l’88 dovevamo andare ma siamo finite. Poi siamo andate a Sezze per la sagra dei carciofi, insomma più di qualche uscita oltre alle solite a Nazzano ci hanno chiamato anche in giro più di qualche paese perché erano carine, magari qualche paese si aspettava le stangone a cosce de fuori e arrivavano ste ragazzine però…dopo alla fine piacevano.r: quindi l’età media è rimasta sempre la stessa?a: sì loro sono rimaste quasi tutte fino alla fine. Katia è andata via un po’ prima perché lavorava e ci abbiamo messo Ketty Frastagli che stava con noi dall’inizio. Però poi tutte sono rimaste fino alla fine. Certo gli anni sono stati pochi, quando cominciavano ad essere più autonome che potevano veramente fare qualcosa in più è finito. r: quali erano i servizi più impegnativi?a: sicuramente S. Antimo tre giorni dalla mattina alla sera....

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r: Ogni uscita?a: Sì, ogni passeggiata che si faceva a Nazzano, poverine la sera erano distrutte perché dalla mattina 8.30 vai e vieni. Poi all’epoca il concerto della banda si faceva l’11 pomeriggio. Quindi loro tutti e tre i giorni dalla mattina alla sera. E poi anche quella di Prima Porta, che ti dicevo prima, facevamo 2.5 km di processioni.... Queste due erano le più impegnative, senno altre uscite mezza giornata. r: anche a S. Antonio che fa freddo?a: sì loro mettevano tre paia di calze, noi compravamo ste calze a un negozietto a Roma che c’aveva ste calze da teatro senza cuciture ed erano un po’ laminate, a loro gli piacevano tantissimo, poi però c’avevano freddo.... Allora, le madri, due tre paia uno sopra all’altro che l’effetto gamba veniva effetto zebra. Pero loro tutto, S. Antonio tutto. Non c’era più un uscita della banda senza majorette.... r: erano contenti quelli della banda?a: avoja! Mi ricordo quando c’era Ammiraglia che era anziano…ho la foto…quando doveva fare i caroselli diceva: “ma io co st’eta me devo mette a fa ste cose”…eccolo (mostra la foto) questo è l’anno, 82. Perché je dicevamo: “devi sta dritto che loro devono passare in mezzo” …allora loro dovevano passare in mezzo …. e poi loro se facevano tante risate, ridevano, je piaceva proprio.r: quindi avevate un calendario fisso delle uscite?a: Sì, abbiamo fatto pure la festa dello scudetto delle Roma a Nazzano ed era lo stesso giorno di Prima Porta, e loro hanno fatto la festa la sera, era l’83. E gli abbiamo detto: “vabbe se ci aspettate ci lasciate un panino noi quando torniamo vi suoniamo alla festa”, e infatti cosi è stato, dovrei averci pure una foto.a: (indicando una foto) vedi questa come ti dicevo prima è quando è stato fatto il vestito nuovo, io sono questa qua che non lo porto il vestito come loro… sto in borghese.r: le riconosci tutte? Ragazze di Nazzano? a: sì tutte, questa è Danila Fulgenzi, Vanessa Boldrini, Alessandra Bindocci, Chiara Villani, Veruschka Toma, Maila Capogrossi, Barbara Zenobi nascosta dietro, Federica, Ketty, Barbara Filippetti, Francesca Fulgenzi, Ida, Beatrice, Gigliola, Simona Rossi e Emanuela Invidia poi dopo c’era anche la sorella di Emanuela.r: sono rimasti oggetti, divise, qualcosa? a: ho chiesto però a chi ho chiesto non ce l’ha.... Poi fatta la prima divisa loro con un anno crescevano cercavamo di fare un cambio … comprarne meno possibile ma dare sempre la divisa adeguata. Io non c’ho più niente. … fino a poco tempo fa avevo le piume, erano piume vere, io ne avevo una bianca e una blu a secondo di che colore si metteva il cappello……r: Alle uscite andavate autonomamente?a: col pullman.... r: hai dei ricordi particolari del gruppo o altro da aggiungere?a: .... La prima volta che siamo andati a Prima Porta ci si è rotto il pullman, che sfiga! Dopo abbiamo telefonato a Nazzano e sono venuti con un po’ di macchine un po’ di genitori e ci hanno riportato a casa e loro si sono divertite tanto… l’incoscienza…. Quando sono arrivate a Nazzano, che avevamo tardato, non c’erano i telefonini, tutti preoccupati, loro contente lo stesso....r: quando la banda faceva il carnevale anche le majorette c’erano?a: sì. Calcola le majorette 82, perché le majorette sono uscite a Maggio e questo è Febbraio. E l’anno dopo la banda era vestita sempre cosi (indica una foto) e le majorette da giullari colorati. r: Due anni?a: Sì, perché la banda suonava per carnevale ma come a tutti ci piaceva di più mascherarci compresa io. Quindi un anno, pochini avevano un po’ di maschere e si sono mascherati loro e gli altri normali.

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SI RINGRAZIA:Acquaroni PaoloAgnoletti MonicaAmmiraglia EnricoAmmiraglia DonninoAndreucci LorettoAndreucci ToninoAndreucci AzzurraAndreucci DiegoArosio StefanoArosio EdmondoAssogna NadiaAssogna FrancescaBartolini AnitaBernetti AntonellaBetti RobertoBiancini AngeloBiancini MirkoBittoni LucaBittoni MarcoBoldrini ElisabettaBoldini GiandomenicoBoldrini GiovanniBoldrini AlessandroBoldrini VanessaBoldrini AnnaBonifazi FabioBordoni SilvanoBorghi PaolaBorrelli TeresaBoschi AugustoBoschi AntonellaBoschi MassimilianoBotta GiuliaBraga ValeriaBraga LucianoBraido MarioBraido AugustoBucchi PieraBucci PamelaCampelli AntonioCampelli SilvanoCapitani MarcoCapitani MariaCapogrossi MailaCarafa LorenzaCarafa OlderigiCarafa FiloteroCardella PaoloCarlaccini AngeloCascelli PierinaCatelli Paola

Catelli GiuseppeCatelli IdaCauro Cristiana Cavallari CarloCecca AlessandraCentore AlessandroCentore ElisabettaCerbini LinaCerbini MarilenaCerbini InesCeruti SaraCesarini RossanaCiappolini AssuntaCiompi ValentinaCocco GiuseppeCola CarloCola ToninoCola NazzarenoCola PaolaColombo DamianoColombo MauroConfraternita del SS. Sacramento e S.AntimoCrostarosa Maria FaustaCruciani LuigiCutry ClaudioD'Ambrosio M. CristinaD'andrea AlessioDe Filippi Adriano De Filippi FrancescaDe Paolis AlessandroDe Paolis MassimoDe Santis SarahD'Egidio RinaDi Bonifacio AmedeoDi Giovanni Anna MariaDi Giovanni AldoDi Giovanni UbaldoDi Giovanni NataleDi Giovanni DomenicoDi Giovanni FabrizioDi Giovanni RomeoDi Giovanni NataleDi Stefani MarinaDi Stefano OttavioDi Stefano SilvanoDi Stefano VittorioDi Stefano AgneseDi Stefano DanieleDi Stefano RacheleDi Stefano AntonellaDionisi GiuseppeEsposito Giovanni

Evangelista RacheleFabianesi RinaFanciulli NazzarenoFanciulli AngeloFelici GiorgioFelici MarisaFelici DomenicoFelici PasquaFerruti GiorgioFilippetti AnnaFilippetti LuanaFioravanti GiovanniFioravanti PatriziaFiore SilviaFioretti FlavioFioretti FedericaFioretti IreneFioretti Maria CristinaFioretti DonatellaForconi SimonaFrangiolini BrunoFrasca MarinellaFulgenzi AlbertoFulgenzi FrancescoFulgenzi MassimoFulgenzi VittorioGallo MaurizioGhezzi MauroGiannotti GiovannaGiardini AldoGiardini AlfonsoGiardini AnnaGiardini IvanGiuli AnnalisaGiuliani PierinaGiuliani LauraGiuliani FedericaGori EleonoraGrilli PierinaIppolito AlfredoItcg Giacomo Medici del Vascello Lapenna GraziaLeonardi MarioLeonardi GiuseppeLeonardi PieroLeonardi RobertoLeonardi IvanLeonardi SandroLiberati EnricoLodovici RiccardoLucentini FrancescaMarchitelli Chiara

Marchitelli SilviaMasci AlfredoMasci LuigiMassini TizianaMattei PaolaMatteucci FrancescoMazzini IlariaMenghini LinaMerzagora LorenzaMicheli VinicioMicheli ChiaraMicheli AlbertoMigliorini EmilianoMirra CarlaMirra Maria LauraModica MicheleMongiana EmilianoMogranzini GraziosaMoretti MargheritaMozzicafreddo DavidMozzicafreddo GuidoMozzicafreddo FrancaPace MarcoPace EddaPace OvidioPace BrunildePace Roberta Pace LoredanaPace LuigiPaggetti GinoPaggetti RomanoPaggetti InesPaggetti DaniloPaggetti WalterPaggetti GiuseppePalma AngeloPalmieri MaurizioPanajia EmanuelaPassamonti ArgentinaPassamonti AgnesePerini LuigiaPerini PacificoPerndoy SofiaPessolano UmbertoPica VincenzoPicariello MalvinaPidone LauraPietrocola FrancescaPinto AndreaPoliziani MarcellaPompa MilenaPropersi AldoRadini Roberta

Radini LuciaRadini SaraRomano EduardoRosati RobertoRossi FernandoRuggini LuigiSantilli AntonioSantini MassimoSantini MaraSantoni MartaSaraceni OriettaSbraccia PatrizioSciommeri ArnaldoSciommeri ArmandoSciommeri RiccardoSciommeri AldoScipioni AusonioScortichini Alba RosaSenzacore GianfrancoSerzanti RaffaellaSorapaola AntimoSorapaola MaddalenaSorapaola GetuliaStefanini MarcoStefanini EmanueleSterponi AngeloStella AntonelloTichetti AlessandraTola ChristianToma MarioTomei Bianca MariaTrina AntimoTroiani EnricoTronca FabioVillani ChiaraVillani PierinaVulpiani EmanuelaZenobi SilviaZenobi Armando

e tutti coloro che, non menzionati, hanno contribuito all’arricchimento dell’Archivio.

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Concludiamo il lavoro sulla Banda Musicale di Nazzano con alcune riflessioni.La storia della Banda si è rivelata molto più ricca di documenti ed immagini di quanto potevamo prevedere. Consideriamo quindi questa pubblicazione l’inizio di una ricerca che potrà proseguire con un’indagine più approfondita sui documenti dell’Archivio Storico di Nazzano e di altri Archivi Storici. Questo lavoro, oggi pubblicato soltanto online, potrà essere in aggiornamento continuo fino alla sua pubblicazione cartacea.

Gli Autori

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