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Uno Il paese in sé non ha niente di speciale,

tranne l’Ospedale psichiatrico, con i suoi

padiglioni stile inglese, ormai un po’

scrostati, una fabbrica di cucine e uno

stabilimento per la lavorazione delle arachidi,

che ha ricominciato, dopo molto tempo, a

funzionare. Più in là, solo case a un piano,

dipinte di bianco, di giallo canarino o di

celeste. Case come scatole da scarpe, senza

giardini, lungo marciapiedi di piastrelle

scanalate e strade così larghe che le vicine,

se vogliono parlare fra loro, commentare le

ultime notizie, devono attraversarle,

altrimenti non riescono a sentirsi.

ADOV Associazione Donatori di Voce Genova_Pubblicazione ad uso esclusivo e gratuito di persone con Difficoltà Specifiche di Apprendimento_ai sensi dell'art. 71bis del Decreto Legislativo 9 aprile 2003 n 86, riproduzione vietata

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Ci sono tre piazze, tutte e tre da anni

senza un fiore, e una chiesa rimodernata con

piastrelline a mosaico celesti. C’è anche un

cinema dove danno vecchi film e botteghe di

alimentari e un negozio, due scuole, un

circolo sociale e una cappella che è la

preferita dei fedeli ed è consacrata alla

Vergine del Miracolo. Ma una può andare

dove vuole, miracoli non ce ne sono, solo un

paese un po’ triste, accanto a una linea

ferroviaria su cui non passano quasi più treni.

Se un sabato o una domenica pomeriggio si

passeggia nel corso, non c’è molto da fare, si

può soltanto entrare in qualche bar dove ci

sono uomini che bevono un Gancia 1 o un

caffè.

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