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LISOLA DEL TESORO Il giornalino dei bambini e dei ragazzi che gestiscono la Palude di Torre Flavia Un viaggio nel Monumento naturale Palude di Torre FlaviaNUMERO 1 – Gennaio 2018 1

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L’ISOLA DEL TESORO Il giornalino dei bambini e dei ragazzi che gestiscono

la Palude di Torre Flavia

Un viaggio nel Monumento naturale “Palude di Torre Flavia”

NUMERO 1 – Gennaio 2018 1

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Per festeggiare l’anniversario del 20° anno dalla istituzione dell’area protetta

Monumento naturale e ZPS ’Palude di Torre Flavia’, gestita dalla Città

Metropolitana di Roma Capitale, si sono tenuti quest’anno una serie di eventi

finalizzati a promuovere la conoscenza e la tutela dell’area, tra questi:

- Plastic Blitz che hanno lo scopo di comunicare e rendere consapevoli i

cittadini dei problemi derivanti dalla presenza delle materie plastiche

disperse direttamente o indirettamente nell'ambiente, con particolare

riguardo agli ecosistemi marini e costieri ove queste sostanze si

accumulano. Tali materiali recano un impatto su molte componenti animali e

vegetali della biodiversità (prevalentemente intrappolamento,

avvelenamento e soffocamento) con effetti complessi anche a livello delle

catene alimentari e sull'Uomo. La manifestazione ha visto la presenza di

alcune decine di partecipanti che, coordinati da personale dell'Ente, hanno

svolto una prova pratica di rimozione del detrito antropogeno spiaggiato

(plastiche), con un protocollo tale da indurre il minimo impatto da calpestio

sulle dune e la vegetazione. In particolare, dopo una mini-lezione sul tema e

una spiegazione del protocollo sul campo, è stata avviata la raccolta

secondo settori definiti che ha portato alla rimozione delle meso-plastiche (<

10 cm) che verranno differenziate, quantificate e analizzate nei prossimi

giorni.

- VISITE ESPERIENZIALI: finalizzate a ridurre il deficit di natura delle giovani

generazioni attraverso la raccolta, allevamento e liberazione di piccoli anfibi

e pesci; raccolta di conchiglie e detrito naturale spiaggiato;

- Progetto ISOLA DEL TESORO: on le scuole medie di Ladispoli e Cerveteri

sono state effettuate azioni di gestione avviate direttamente dagli studenti

(costruzione di muretti a difesa dei nidi di Fratino, preparazione pannelli

didattici; raccolta rifiuti spiaggiati, allestimento aula verde presso la scuola

Corrado Melone di Ladispoli con stagno didattico (‘la piccola Torre Flavia’).

- Il giornalino dei ragazzi “L’isola del tesoro” nasce dal progetto Isola del

tesoro con lo scopo di dare continuità ai progetti presentati dai ragazzi in

occasione delle due iniziative di rappresentanza fatte nei comuni di Ladispoli

e Cerveteri rispettivamente il 04/04/2017 e il 12/04/2017. 3

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Quanti abitanti ha l'ISOLA DEL TESORO chiamata 'Palude di Torre

Flavia'?

Ebbene, lo abbiamo scoperto: tremilacinquecentosettantuno (3571)!

Questo è il numero di piccoli e grandi studenti delle scuole primarie e

secondarie che lo scorso anno hanno frequentato questo nostro Parco.

Cosa ci fanno qui tutti questi bambini e ragazzi, piccoli Corsari dell'Isola?

Abbiamo scoperto anche questo:

1) realizzano cartelli bellissimi (molti sono stati riportati in questo

numero),

2) ci aiutano a piantare gigli di mare prendendo i semi dalle piante che

crescono sulle dune,

3) costruiscono i muretti che servono a delimitare le zone dove fa il nido a

terra sia il Fratino che il Corriere piccolo (un fatto eccezionale che solo

poche spiagge del Lazio hanno la fortuna di avere!),

4) piantano arbusti di tamerice,

5) puliscono, assieme a noi, la spiaggia dalla plastica (avete visto come è

pulita la spiaggia di Torre Flavia?),

6) raccolgono e allevano piccoli pesci e gamberi,

7) costruiscono pannelli con le conchiglie e altri cartelli che collochiamo

lungo i sentieri del parco,

8) costruiscono bandiere con le quali andare in giro a giocare in mezzo a

piante e animali selvatici,

9) e tanto altro ancora...

Ma soprattutto imparano a conoscere e ad amare la nostra natura-km-0,

divertendosi e giocando all'aperto in un posto eccezionale (un chilometro

di spiaggia libera ricca di conchiglie, 40 ettari di canneti pieni di animali,

tanto mare) , legandosi a questo posto unico.

Venite a Torre Flavia, 3571 piccoli guardia-parco vi aspettano.

Corrado Battisti

Referente del Monumento naturale Palude di Torre Flavia

Studenti universitari in vista presso la palude di Torre Flavia

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Ladispoli è una città di mare e come tutte le altre dimostra la sua natura con

la tolleranza e l’accoglienza verso chi viene da lontano, non a caso il simbolo

di Ladispoli è l’unica emergenza ben riconoscibile dal mare e che per questo

fu distrutta dai tedeschi allo scopo di rendere uniforme la linea di costa ed

invisibile la città.

Accanto ai resti di Torre Flavia esiste un altro simbolo

dell’accoglienza, un luogo di riposo per i migranti alati che nella palude

possono permettersi una sosta dopo ore ed ore di volo in autunno durante il

loro viaggio per raggiungere l’Africa o in primavera per ritornare ai loro luoghi

di nidificazione.

Non tutti gli uomini sono intelligenti, ma fortunatamente sono

pochi quelli che non sanno guardare oltre il proprio naso, mentre molti

comprendono l’importanza dell’esistenza e della protezione di luoghi come

questi, destinati all’accoglienza. L’esistenza della riserva ed il suo rispetto da

parte dei cittadini sono la prova che non tutto sia perduto e che esistono

persone che riescono a vedere più lontano di altri ed hanno la forza di agire.

Compito della Scuola è formare i nuovi cittadini e quindi la “Melone” non

poteva esimersi in alcun modo dal cercare e conservare una collaborazione

con la Riserva in modo che i ragazzi e le ragazze possano conoscere,

studiare e conseguentemente amare e “vivere” questa oasi. Infatti spesso

non si rispetta ciò che non si conosce, per cui comprendere il senso e la

motivazione dell’esistenza di questo luogo è fondamentale per creare cittadini

consapevoli che rispetteranno e faranno rispettare questi luoghi necessari

alla loro stessa sopravvivenza. Non dimentichiamo che il pianeta è loro e dei

loro figli, se non si opera con metodi, comportamenti e tecnologie sostenibili,

il disastro sarà vissuto da loro e non da noi.

Quando a mia figlia, qualche anno fa, la sua maestra chiese di

disegnare una vite, lei disegnò un albero; fu in questo modo che compresi

che stavo facendo dimenticare ai miei figli il mondo da cui sono venuto,

quella natura che per millenni ci ha fatto sopravvivere e che, in forme diverse,

sopravviverà alla specie umana quando questa si sarà autodistrutta. Questo

insegnamento, avuto da mia figlia, non lo ho dimenticato e per questo alla

“Melone” ho supportato e stimolo tutte le iniziative volte a far “vivere” la

Natura ai ragazzi che ci vengono affidati per far crescere la loro cultura ed

istruzione. Negli anni, nella nostra Aula Verde (uno spazio all’aria aperta

pieno di essenze diverse) è stato costituito un ecosistema che riproduce in

piccolo gli ambienti caratteristici del nostro territorio. Ora l’aula verde, con il

suo piccolo stagno, qualche ranocchia ed i suoi alberi svettanti, è divenuta

un simbolo vivente per la nostra scuola.

Riccardo Agresti

Dirigente scolastico I.C. Corrado Melone, Ladispoli

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Vivo nel territorio di Cerveteri dal 2004 e da sempre sono appassionata di

ambiente e natura. Mi sono laureata in Scienze ambientali con una tesi

sull’erosione costiera nella fascia di litorale tra Cerveteri e Ladispoli. Ho

sempre trovato nella palude di Torre Flavia “il mio rifugio”, mi piaceva

osservare come modificava il suo aspetto nel corso delle settimane,

vedere la palude ripopolarsi con l’arrivo dei primi freddi invernali e

svuotarsi subito dopo la primavera.

Con il passare delle stagioni è cambiato anche questo aspetto,

molte delle specie che frequentano la palude di Torre Flavia sono

diventate stanziali e quindi riusciamo ad ammirare il loro splendore tutto

l’anno. In questi anni grazie all’impegno di tantissimi volontari e del Dott.

Battisti Torre Flavia è riuscita a conservare la sua integrità.

Lo scorso anno la plaude di Torre Flavia è stata frequentata da

3500 studenti della scuola primaria e secondaria che hanno partecipato al

progetto “Isola del tesoro/Parco attivo” e diventando Torre Flavia la prima

area protetta gestita dai bambini. Da qui l’idea del giornalino “L’isola del

Tesoro” , che nasce dalla selezione dei lavori prodotti dagli studenti delle

scuole di Cerveteri e Ladispoli che hanno aderito al progetto. Penso che

proprio valorizzando i loro lavori continuiamo a tenere viva in loro

l’attenzione verso la Palude di Torre Flavia e verso la natura in generale e

penso che proprio partendo da questa valorizzazione che possiamo

sperare in una sensibilizzazione maggiore per questa area naturale che

hanno la fortuna di avere “a casa”.

Dott. Francesca Laurini Esperta in monitoraggio e riqualificazione ambientale.

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La palude è anche tua: Rispettala!

Il monumento naturale “palude di Torre Flavia” è un’area protetta, istituita nel

1997 (D.P.G.R. n. 613 del 24/3/97) ed è gestita dalla Città Metropolitana di

Roma Capitale.

Come in ogni area protetta, anche qui ci sono alcune semplici regole da

rispettare:

E non solo:

- Smorza i toni e

accendi i tuoi sensi:

il Parco è tutt’altra

musica;

- Per non turbare il

magico equilibrio

del Parco, non è

possibile

campeggiare;

- Anche gli anfibi, i

rettili e gli

invertebrati (insetti,

molluschi ecc.)

sono fondamentali

nell'equilibrio della

natura e meritano il

tuo rispetto.

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Ladispoli, nei suoi scarsi 28 chilometri quadrati, ha incastonati due

preziosi gioielli naturalistici ed ambientali: il “Bosco di Palo” e la

“Palude di Torre Flavia”. Il primo circonda il meraviglioso Castello

Odescalchi di Palo, con il suo borgo a nord e con la Posta Vecchia a

sud.

La “Palude di Torre Flavia”, posizionata al confine con il

Comune di Cerveteri, è oggi un frammento di una più vasta zona umida

che, con qualche interruzione, si estendeva dall’area golenale costiera

del fosso Vaccina fino al fosso Zambra, a circa 30 km dalla foce del

Tevere, poco oltre i limiti morfologici del vasto “ventaglio” alluvionale

del più grande fiume dell’Italia peninsulare. Le prime notizie certe su

Torre Flavia vengono riportate dal Tommassetti (le torri della spiaggia

romana nell’anno 1567-Napoli, 908) che cita in un documento del 1563

una “torretta de Cervetari “munita di due “pezi de artiglieria”. Agli inizi

del ‘500 Papa Leone X aveva ordinato “lavori grandiosi” per la difesa

della costa, tra cui la Torre Flavia, fatta costruire a cura e spese di

Flavio Orsini, cardinale protetto anche da Papa Pio IV, che la fece

costruire nella tenuta di sua proprietà denominata “Campo di Mare”. La

bonifica e l’urbanizzazione nelle zone adiacenti alla Palude di Torre

Flavia hanno contribuito in modo determinante ad alterare il regime

idrologico dell’area: a tal proposito l’interramento del canale

proveniente dal fosso zambra che alimenta l’area umida da nord ha

portato ad una significativa riduzione degli apporti idrici superficiali

nella palude.

Si deve tener conto che nell’ambito di Rete Natura 2000,

finalizzata a stabilire priorità di tutela del patrimonio ecologico europeo,

è stata designata la Zona a Protezione Speciale “Torre Flavia” (ZPS,

IT6030020), in relazione alla Direttiva Uccelli 79/409/CEE, per la

conservazione di specie ornitiche migratorie e stanziali legate alle zone

umide e anche della flora residuale e dell’erpetofauna acquatica; i

fondali antistanti la palude rappresentano invece il Sito di Importanza

Comunitaria (SIC, IT6000009) “Secche di Torre Flavia”, per la presenza

di praterie a Posidonia oceanica (habitat prioritario).

Un po’ di storia

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Perché tutelare una zona umida

Il concetto di zona umida, oggi comunemente accettato, è stato definito

in una conferenza internazionale tenutasi nel 1971 a Ramsar, e che dava

la seguente definizione: ai sensi della presente Convenzione si

intendono per zone umide «le paludi e gli acquitrini, le torbe oppure i

bacini, naturali o artificiali, permanenti o temporanei, con acqua

stagnante o corrente, dolce, salmastra, o salata, ivi comprese le distese

di acqua marina la cui profondità, durante la bassa marea, non supera i

sei metri». In passato le zone umide erano considerate luoghi malsani,

portatrici di malaria e altre malattie. Paludi, stagni e acquitrini hanno

rappresentato per secoli nell’immaginario collettivo desolazione e

solitudine. In realtà non vi è nulla di più inesatto: chiunque abbia

vissuto direttamente a contatto con un ambiente umido, sa che in

queste zone di transizione la vita esplode in tutta la sua variabile

diversità. Le acque di transizione sono ambienti che costituiscono il

passaggio naturale tra terra e mare; per la loro posizione, al confine tra

questi due ambienti, sono considerati ecosistemi unici e molto

produttivi attorno ai quali gravitano numerose attività antropiche.

Queste aree sono ambienti molto complessi da analizzare in

quanto vi sono numerosi fattori che concorrono a renderli molto

variabili; la morfologia di ogni singola area infatti viene influenzata dalle

variazioni annuali, stagionali ed anche giornaliere, sia climatiche

(umidità, piogge, temperatura, venti) che fisico-chimiche (salinità,

ossigeno, composizione ionica). Questi elementi a loro volta si

influenzano a vicenda, definendo particolari condizioni di eterogeneità

spaziale e temporale nelle stesse aree; si vengono così a creare

numerosi gradienti come quello di salinità con maggiore salinità verso

il mare e minore risalendo verso l'interno del bacino; la variazione è poi

più o meno accentuata a seconda della morfologia del bacino e della

presenza o meno di fiumi e sbocchi al mare.

Le specie selezionate per le aree salmastre sono quelle

capaci di sopportare bene gli stress e sono sia caratteristiche esclusive

di questi ecosistemi sia popolazioni di specie appartenenti all'ambiente

marino o dulcacquicolo che hanno sviluppato adattamenti particolari a

queste condizioni. 10

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Andiamo alla scoperta della palude!

La palude si estende tra i territori di Cerveteri e Ladispoli su una superficie di

43 ettari, è una zona umida di grande importanza per la tutela dell'avifauna

migratoria.

La morfologia dell’area è di tipo pianeggiante,

condizionata dall’azione del vulcanismo pleistocenico e dalle attività del

fiume Tevere; caratteristiche della Palude sono una serie di piccole

depressioni al di sopra del livello del mare che si allagano periodicamente.

L’esistenza della Palude è dovuta non soltanto al ristagno delle acque

superficiali, ma anche alla presenza di una falda in pressione a circa 2,20

metri di profondità nelle sabbie sottostanti alle argille palustri a loro volta

sottostanti ad un sottile strato di suolo; il ristagno è causato dallo

sbarramento del deflusso dell’acqua verso il mare da parte dei terreni dunali.

Soltanto durante i periodi invernali di maggiore piovosità la falda idrica

supera il livello del mare.

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La presenza della falda idrica è confermata dall’esistenza di pozzi diffusi

nell’entroterra attualmente quasi del tutto inutilizzati.

La Palude ospita ecosistemi necessari per la sopravvivenza di molte specie

animali e vegetali minacciate dall’incremento delle pressioni antropiche lungo la

fascia costiera. Tra queste, il sito ospita numerose specie di avifauna

migratrice come quelle dell’airone, dell’alzavola,

dell’anatra, del cigno, del fenicottero, del gabbiano, del mignattaio, del limicolo,

che utilizzano tali ambienti paludosi, in cui il terreno argilloso e limoso è

particolarmente ricco di uno spesso substrato organico dovuto ai processi di

decomposizione delle essenze vegetali ivi presenti. Per quanto riguarda

i mammiferi sono presenti poche specie per le caratteristiche ambientali e la

posizione geografica, tra cui il riccio europeo, il mustiolo, la crocidura minore, la

talpa romana, il pipistrello albolimbato, l’arvicola di Savi, il topo domestico, il ratto

nero e quello delle chiaviche, l’istrice, la nutria, la volpe comune, la donnola e la

faina.

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Martin pescatore Martin pescatore

Riccio europep

Donnola Selvatica

Arvicola

Istrice

Martin pescatore Mustiolo

Alcuni abitanti della palude

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La fauna “minore” è stata impoverita da lunghi anni di incuria, in cui la Palude

era diventata sede di discariche di ogni tipo che avevano sostanzialmente

cancellato proprio quei micro-habitat indispensabili per la sopravvivenza di

rettili e anfibi, tassello fondamentale nella catena trofica di una palude.

Oggi che la situazione è migliorata, infatti è stata segnalata la presenza di

diversi anfibi e rettili.

Tra i rettili si registra la presenza della Natrice dal collare (Natrix

natrix), facilmente osservabile mentre nuota attraverso i canali e gli specchi

d’acqua della palude. Serpente che allo stato maturo, soprattutto negli

esemplari femmina, raggiunge e supera il metro di lunghezza, si nutre di

anfibi, pesci, più raramente di piccoli mammiferi.

Più raro, ma segnalato, il Saettone (Elaphe longissima). Piuttosto comune,

anche per l’estrema adattabilità della specie anche in aree fortemente

antropizzate e soggette a disturbo, il Biacco (Coluber viridiflavus). Specie più

localizzata e rara, ma attestata nell’area della “Palude di Torre Flavia”, è la

Natrice tessellata (Natrix tessellata), legato agli ambienti umidi con a

particolarità di rimanere immerso anche per quindici minuti.

Nei canali della palude sono state individuate circa sette specie di pesci tra

cui la Rovella, le Gambusie, i Mugilidi, la Pseudorasbora e l’Anguilla.

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Percorrendo i sentieri del monumento naturale percepiamo la vegetazione

come un mosaico estremamente frammentato, apparentemente caotico e

discontinuo, di alte erbe, scirpi e giunchi, qua e là interrotto da pozze

d’acqua vegetate e canali bordati di canne e terminato bruscamente dalla

spiaggia, con le sue sporadiche presenze di vegetazione pioniera, e dal

mare. Da un’attenta osservazione la complessa copertura vegetale formata

da piccole tessere di fisionomia e struttura differente rivela la sua ricchezza.

nel loro insieme infatti i piccoli e disturbati frammenti costituiscono un

catalogo di residui di antiche e più vaste formazioni vegetali e conservano

la potenzialità e la propagazione e ricolonizzazione del territorio circostante

da parte delle specie caratteristiche delle comunità vegetali tipiche degli

ambienti litoranei sabbiosi, delle paludi salmastre e delle praterie del Lazio

dal punto di vista della conservazione della biodiversità vegetale l’area è

quindi estremamente importante considerando che l’ambiente costiero del

Lazio, un tempo costituito da un sistema di dune, stagni salmastri, paludi, è

stato drasticamente alterato da regimazione delle acque, captazioni,

bonifiche, edificazione della costa, servizi legati alla balneazione,

accumulo di rifiuti e inquinamento; e che gli elementi residui dell’ambiente

naturale originario sono ormai rari, quasi scomparsi non solo dal territorio

ma perfino dall’immaginario delle persone, e persistono soltanto grazie al

rispetto della normativa di protezione e ad azioni di tutela e conservazione

attiva. 15

La Flora protetta

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La flora del Monumento naturale “Palude di Torre Flavia”, nonostante le profonde alterazioni dell’ambiente e il continuo effetto negativo di numerosi fattori di disturbo, è sorprendente per varietà e qualità. Dalle ultime bibliografie sono state rilevate 136 specie vegetali: fra queste 9 sono protette e/o di alto interesse conservazionistico numerose altre sono descrittori tipici di Habitat di interesse comunitario ai sensi della Direttiva 92/43/CEE o caratteristiche di comunità esclusive della vegetazione costiera.

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Il canneto (Phragmites australis) delimita il nostro percorso e ci accompagna

per quasi tutto il cammino. Caratteristico di tutti gli ambienti paludosi è una

pianta perenne che presenta fusti duri e flessibili, nodosi, non ramificati, alti

fino a 3-4 metri. I fusti sono ancorati al fondo tramite radici e fusti sotterranei

che formano un reticolo nel fango del fondale. Le foglie sono di colore grigio-

verde, lanceolate e appuntite, con margine tagliente; sono larghe fino a 5 cm

e lunghe fino a 30 cm; circondano il fusto con una lunga guaina. Mentre i fusti

persistono per tutto l’inverno, le foglie sono caduche. I fiori sono disposti in

pannocchie erette o leggermente pendenti, alte fino a 40 cm, di colore violetto

o bruno, costituite a loro volta da spighette di 3-6 fiori ciascuna. Fiorisce da

luglio a settembre. I frutti maturano verso gennaio e sono piuttosto rari.

Seguiamo il canneto!

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.... il Giuncheto!....

Il giunco predilige terreni acidi e bagnati. Questa pianta ama essere esposta in

zona ricche di sole e necessita anche di qualche ora di sole diretto.

Il giunco presenza rizomi di tipo strisciante, fusti di colore

verde, di forma cilindrica ed eretti. Le foglie possono essere lineari oppure

cilindriche, sono poste alla base del fusto; i fiori sono di piccole dimensioni e si

sviluppano in infiorescenze a pannocchia da maggio ad ottobre. I semi

del giunco venendo a contatto con l’acqua assumono una consistenza

appiccicosa e, attaccandosi alle zampe degli uccelli, fanno sì che essi li

diffondano.

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… E finalmente sulle dune e sull’arenile

La tipica vegetazione mediterranea che risente della mano dell’uomo, o

forse è meglio dire del piede dell’uomo, a ridosso della spiaggia è quella

più disturbata dall’attività antropica. La flora è costituita principalmente da

una vegetazione psammofila come il ravastrello marittimo e l’euphorbia

delle spiagge su sabbie incoerenti, la gramigna delle spiagge su dune

embrionali mobili e piccole presenze di camomilla marittima e silene

colorata in prossimità dell’area salmastra; da una vegetazione alo-igrofila

lungo le depressioni interdunali puntiformi come lo scirpo romano e l’astro

annuale e lungo le depressioni salmastre come la salicornia radicante e

quella europea e la suaeda marittima.

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Ma scopriamo chi si nasconde tra la

vegetazione!

Grazie anche all’attività di mitigazione del calpestìo promosse dall’Ente gestore e

finalizzate alla tutela delle dune, il settore litorale dell’area protetta Monumento

naturale Palude di Torre Flavia è stato scelto come sito di nidificazione da parte di

due specie di uccelli, il Fratino (Charadrius alexandrinus) e il Corriere

piccolo (Charadrius dubius), estremamente localizzate e in declino numerico nel

nostro Paese (una di esse, il Fratino è inserita in All. 1, Dir. 79/409/CEE e s.m.i.

147/2009/CE). Tali specie sono caratterizzate da un’ecologia e comportamento

estremamente peculiari: esse, infatti, costruiscono il nido direttamente a terra, sulla

sabbia, nel periodo compreso tra fine aprile e giugno quando l’afflusso di fruitori

sulle spiagge è particolarmente elevato. Proprio per mitigare gli impatti sui nidi di

queste specie di grande interesse ecologico e conservazionistico, la Città

metropolitana di Roma Capitale ha, da alcuni anni, avviato alcune iniziative per una

loro tutela, con la collaborazione delle scuole primarie e secondarie di Cerveteri e

Ladispoli che hanno provveduto a realizzare pannelli informativi e strutture a

delimitazione delle dune, coordinati dal referente dell’area protetta e con il supporto

degli Operatori Specializzati Ambiente.

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Il corriere piccolo (Charadrius dubius)e

il Fratino (Charadrius alexandrinus)

Nel 2017 sono stati sottoposti a sorveglianza due nidi di Fratino (uno in aprile-

maggio che ha portato alla schiusa 3 pulli di cui 2 involati e uno in giugno-luglio

che ha portato alla schiusa 2 pulli ancora sotto osservazione) e uno di Corriere

piccolo (in luglio, nido con 4 pulli sotto osservazione), in tre siti differenti.

Il monitoraggio delle aree delimitate (estensione, presenze

estranee) è stato anche supportato dall’uso di un drone-GIS (messo a

disposizione dall’Università de L’Aquila).

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Le altre specie La fauna, invece, trova la sua massima espressione negli uccelli, che qui

trovano l’ambiente ideale sia per lo svernamento che per la sosta durante le

migrazioni. L’area è particolarmente apprezzata dagli amanti

del birdwatching. Negli stagni salmastri intorno alla torre si posa il cavaliere

d’Italia e numerosi altri uccelli che utilizzano la palude come sito di sosta

durante l’emigrazione: l’airone rosso e cenerino, la garzetta, il germano reale,

l’alzavola, il gheppio e altri.

Fig. 1 strillozzo Fig.2 Fischione Fig. 3 folaga Fig. 4 Cappellaccia Fig. 5 Cavaliere d’Italia

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I FUNGHI: DECOMPOSITORI DELLA NATURA

GRAZIE AL PROGETTO ‘’AULA VERDE’’ GLI ALUNNI SI AVVICINANO ALLA NATURA

IL GIORNO 8 NOVEMBRE PRESSO LA NOSTRA SCUOLA ‘’C.MELONE’’, C’E’ STATO IL PRIMO

INCONTRO CON IL DOTTORE GIUSEPPE MOCCIA, ESPERTO MICOLOGO, VENUTO PER PARLARCI DEL MONDO DEI FUNGHI.

L’INCONTRO FA PARTE DI UNA SERIE DI APPUNTAMENTI AI QUALI PARTECIPEREMO DURANTE IL

CORSO DELL’ANNO SCOLASTICO RELATIVAMENTE AL PROGETTO ‘’AULA VERDE’’ ORGANIZZATO DAL PROFESSOR SAMBUCINI.

CI E’ STATO SPIEGATO CHE I FUNGHI NON APPARTENGONO NE’ AL REGNO VEGETALE NE’ A

QUELLO ANIMALE MA FANNO PARTE DEL REGNO DEGLI EUCARIOTI; APPARTENGONO AD UN

ECOSISTEMA, CIOE’ AD UN INSIEME DI ESSERI VIVENTI COLLEGATI TRA LORO ATTRAVERSO UN FLUSSO DI ENERGIA.

ABBIAMO APPRESO CHE ESISTONO VARIE TIPOLOGIE DI FUNGHI, COLTIVABILI E NON,

COMMESTIBILI E VELENOSI; DA ALCUNI DI ESSI SI RICAVANO ADDIRITTURA DELLE MEDICINE E RECENTEMENTE E’STATO SCOPERTO CHE ALCUNI FUNGHI HANNO PROPRIETA’ ANTITUMORALI.

I FUNGHI COLLABORANO CON I BATTERI E ATTACCANO LA CHITINA AL SUOLO CHE E’ UNA

SOSTANZA DIFFICILE DA DIGERIRE. SOTTO IL CAPPELLO HANNO DELLE LAMELLE E LE LORO SPORE

VENGONO DIFFUSE DAL VENTO O DALL’ACQUA E, UNA VOLTA IN TERRA, SE TROVANO LE CONDIZIONI IDEALI DI CALORE ED UMIDITA’, POTREBBERO FAR NASCERE NUOVI FUNGHI.

QUESTO PUO’ ACCADERE QUANDO LA SPORA GERMINA FORMANDO LE IFEE CHE A LORO VOLTA SI

UNISCONO AD ALTRE SPORE E FORMANO IL MICELIO, L’ORGANISMO FUNGINO CHE GENERA IL FRUTTO, CIOE’ IL NUOVO FUNGO.

E’ STATO STRABILIANTE SAPERE CHE AL MONDO SI STIMANO CIRCA UN MILIONE DI SPECIE DI

FUNGHI DI CUI SOLO IL DIECI PER CENTO E’ STATO IDENTIFICATO DAGLI STUDIOSI. TRA DI ESSI

MOLTI SONO VELENOSI MA, NONOSTANTE CIO’,LE PERSONE CONTINUANO A MANGIARLI STERILIZZANDOLI NELL’ACQUA.

L’ESPERTO CI HA SPIEGATO CHE LA SCIENZA CHE STUDIA I FUNGHI SI CHIAMA ‘’MICOLOGIA’’; E’

UNA SCIENZA IN CONTINUA EVOLUZIONE DATA LA PARTICOLARE COLLOCAZIONE DEI FUNGHI STESSI COME ESSERI VIVENTI.

GRAZIE A QUESTA ESPERIENZA ABBIAMO CONOSCIUTO IL LORO ‘’MONDO’’ E SPERIAMO DI CONTINUARE QUESTO TIPO DI LABORATORIO NELLA NATURA.

QUELLO CHE CI HA COLPITI DI PIU’ E’ STATO POTER OSSERVARE DA VICINO I FUNGHI, ANALIZZARLI IN TUTTE LE LORO CARATTERISTICHE COME SE FOSSIMO ‘’PICCOLI MICOLOGI’’IN ESPLORAZIONE.

……POSSIAMO DIRE CHE LA NATURA E’ UN MERAVIGLIOSO MONDO DA ESPLORARE!

GLI ALUNNI DELLA CLASSE IF , prof. ssa Donata Aurigemma, prof. Emil Sambucini. 23

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LA MEDICINA

SAPORITA

Funghi porcini, funghi chiodini

funghi galletti, sott’olio i funghetti.

Quando li mangi in abbondanza

son buoni al sugo e in ogni pietanza.

Qualcuno ha il cappello di mille colori

ma quando lo mangi son solo dolori!

Nell’ombra del bosco, se un albero muore,

si riempie di funghi e manda il suo odore.

Non son solo buoni andando in cucina

un fungo invisibile è la penicillina!

Sì con le ferite arrivava la morte,

ma grazie a quei funghi

ora cambia la sorte…

Quindi è presto detto, che oggi il funghetto

è un amico perfetto!

Giovanni Paolo Motzo 1F,

prof. ssa Donata Aurigemma,

prof. Emil Sambucini. 24

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I vostri lavori più belli sono esposti nelle scuole e

nei corridoi della Città Metropolitana di Roma

Capitale

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Purtroppo non tutti sono rispettosi

dell’ambiente

I Pirati

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Ogni anno milioni di tonnellate di rifiuti vengono dispersi in natura,

particolarmente in mare ove si ritrovano, oltre a quelli direttamente scaricati,

anche quelli trasportati da fiumi e torrenti; una buona parte di questi rifiuti torna

poi con le mareggiate, sul litorale. Ciò avviene per effetto dei modelli di

produzione e consumo delle nostre società assai poco sostenibili, per le cattive

politiche di gestione dei rifiuti e per la mancanza di sensibilità della popolazione

su queste problematiche.

Ma per fortuna ci vengono in aiuto i volontari “amici di Torre

Flavia” che più volte l’anno si incontrano per ripulire la palude dai rifiuti.

Quest’anno anche un vastissimo incendio ha messo a repentaglio

la palude, ma per fortuna la sinergia tra forza della natura, l’impegno ancora

una volta dei volontari e il tempestivo intervento dei vigili del fuoco sono riusciti

a salvare la palude!

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I Corsari

Uno dei nostri compiti è proprio quello di armonizzare i legami fra i vari

ecosistemi, armonizzando quanto più possibile questo legame con l’uomo, per

migliorare la qualità ambientale e ridurre i fattori di rischio. Un impegno portato

avanti grazie all'attività svolta presso le scuole del comprensorio, grazie ai

volontari «amici di Torre Flavia» che dedicano ore preziose per la palude di

Torre Flavia e grazie alle insegnanti che tengono alta la curiosità dei più

piccoli con progetti e laboratori per far conoscere loro i rischi naturali,

promuovere comportamenti corretti per la salvaguardia dell’ambiente in

generale e della palude in particolare.

E allora questa pagina la dedichiamo a tutti coloro che ogni giorno si

impegnano per valorizzare sempre di più la palude di Torre Flavia.

Grazie per il Vs prezioso impegno!

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TORRE FLAVIA -BENE IN COMUNE (INTERVISTE AI SINDACI E A GIANLUCA POETA CHE PARLA DELLA PLASTICA IN MARE)

• https://www.youtu be.com/watch?v=kYPWKZ6ucOk

• https://www.youtube.com/watch?v=lh2CggA9T9M

TORRE FLAVIA: PALUDE ASSEDIATA (FILMATO COMPLETO 35 MINUTI). narra della gestione e dei ritmi stagionali della palude.

• https://www.youtube.com/watch?v=esJtRpDnO4Q

GRIDO DI ALLARME PER IMPATTO ESTIVO ALLA PALUDE:

• https://www.youtube.com/watch?v=KJMS75p7kic

LIBERAZIONE CORRIERE GROSSO RIMASTO IMPIGLIATO A LEN ZE E AMO ABBANDONATI:

• https://www.youtube.com/watch?v=mnd8I1KMAJ0

INTERVISTA A SANDRO MANTOVANI C HE PARLA DELLA ATTI VITA' DI PISCICOLTURA NELLA PALUDE

• https://www.youtube.com/watch?v=FCe7bq1VwBU

BELLISSIMO FILMATO DI FRATINO REALIZZATO DA FRANCESCO PETRETTI SULLA SPIAGGIA DI TORRE FLAVIA. PER STUDENTI ANCHE DELLE PRIMARIE.

• https://www.youtube.com/watch?v=kjwbpBh8Qkc.

FRATINO IN ALIM ENTAZIONE ALLA FOCE DI UN FOSSO ANTISTANTE LA TORRE

• https://www.youtube.com/watch?v=WNM2T0dy6j8&feature=youtu.be

DOCUMENTARIO DI EWA HERMANOWICZ CON BELLISSIME IMMAGINI E INTERVISTA SULLA BIODIVERSITA'

• https://vimeo.com/39011587

VOLO DRONE SULLA PALUDE

• https://www.youtube.com/watch?v=0lw4hosw-AM

ALTRO VIDEO DRONE

• https://www.youtube.com/watch?v=3WJZMes3kl0

VIDEO PROFESSIONALE CON IL DRONE

• https://www.youtube.com/watch?v=BfnDDP4Br24

VIDEO PER BAMBINI

• https://www.youtube.com/watch?v=iXyFwpBLyqU

Torre Flavia su youtube

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CIAO, SIAMO FLAVIA E

FLAVIO, AMICI DELLA

NATURA.

SEI IN UN POSTO

PARTICOLARE!

INFATTI, QUI ABITA IL

FRATINO,UNA SPECIE MOLTO

RARA

CHE NIDIFICA A TERRA SULLA

SABBIA !!!

SOLO POCHE COPPIE NIDIFICANO NEL LAZIO E QUALCUNA ANCHE DA

NOI, A TORRE FLAVIA

Tuttavia…

LE UOVA E I PICCOLI APPENA NATI SONO ESPOSTI A MOLTI PERICOLI:

POSSONO ESSERE CALPESTATI

OPPURE PREDATI DA ANIMALI!

E I GENITORI POSSONO ABBANDONARE

IL NIDO!

NOI, DEL PARCO DI TORRE FLAVIA, ASSIEME A TANTI BAMBINI DI

LADISPOLI E CERVETERI,

ABBIAMO RECINTATO LE ZONE DOVE NIDIFICA IL FRATINO, COLLOCANDO

DEI CARTELLI CHE SEGNALANO LE ZONE CON I NIDI

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CARO AMICO DI TORRE FLAVIA, TI CHIEDIAMO, PER CORTESIA:

- DI NON SUPERARE LE DELIMITAZIONI E I CARTELLI

- DI AIUTARCI A CONTROLLARE CHI NON RISPETTA I CARTELLI

- DI COMUNICARE A CHI VUOI QUESTO EVENTO

SE VUOI ESSERE DEI NOSTRI E PARTECIPARE AL CAMPO, PUOI

CONTATTARE:

Corrado ([email protected]), Giancarlo ([email protected]),

Alessandra ([email protected]).

Per ulteriori info: vai su AMICI DI TORRE FLAVIA/Facebook

Il Monumento naturale ‘Palude di Torre Flavia’ è gestito dalla

Città Metropolitana di Roma Capitale con sede in via Roma, 141, Ladispoli

GRAZIE! 31

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Gli adesivi delle mascotte di Torre Flavia da ritagliare e colorare

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Il GIORNALINO DEI RAGAZZI «L’Isola del Tesoro» è realizzato grazie alla collaborazione delle scuole di Cerveteri e di

Ladispoli che hanno aderito al progetto.

Hanno collaborato al primo numero de L’ISOLA DEL TESORO:

Istituto comprensivo Corrado Melone, Ladispoli (collaborazione alla redazione, poesie, disegni)

Istituto comprensivo Ilaria Alpi, Ladispoli Istituto comprensivo Ladispoli 1 Istituto comprensivo Ladispoli 2 Istituto comprensivo Ladispoli 3

Istituto comprensivo Giovanni Paolo I Istituto comprensivo Salvo D’Acquisto, Cerveteri

INVIATE DISEGNI, TESTI, POESIE, LAVORI, DA POTER INSERIRE NEL PROSSIMO NUMERO ENTRO I PRIMI DI MARZO A:

Francesca Laurini [email protected]!

Redazione: Francesca Laurini, Corrado Battisti, Emil Sambucini

Con il patrocinio del Comune di Ladispoli

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