L’ accoglienza in comunità tra aspetti emotivi ed organizzativi. L’esperienza del tirocinio....

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L’ accoglienza in comunità tra aspetti emotivi ed organizzativi. L’esperienza del tirocinio. Università degli Studi di Macerata Dipartimento SCIENZE DELLA FORMAZIONE, DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO Scienze dell’educazione e pedagogiche Università di Macerata 06 Novembre 2014

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L’ accoglienza in comunità tra aspetti emotivi ed organizzativi.

L’esperienza del tirocinio.

Università degli Studi di MacerataDipartimento SCIENZE DELLA FORMAZIONE,

DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO

Scienze dell’educazione e pedagogiche

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Centro Arcobaleno Macerata2 maggio 2013

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LE FUNZIONI DELLA COMUNITA’

Valenza educativaValenza valutativaValenza terapeutica

•Accoglimento

•Protezione

•Accudimento

•Chiarificazione

•Contenimento

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L’ACCOGLIENZA DEL MINOREIl momento dell’arrivo

• Contestualizzare l’evento tenendo conto del passato, presente e futuro.

• Cosa è successo: descrizione, non interpretazione, dei fatti.

• Chi ha osservato.• Chi è intervenuto: Servizi Sociali, TM, Scuola,…• Cosa succederà• Chi interverrà• Per quanto tempo …

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L’ACCOGLIENZA DEL MINOREL’ingresso in comunità

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• Preparazione dello spazio fisico • Condivisione emotiva con gli altri ospiti (riattivazione del trauma di allontanamento) • Ingresso in casa• Accettazione della fatica e della preoccupazione per il cambiamento (minaccia)• Il bambino deve essere informato di ciò che lo riguarda con trasparenza

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Il Progetto Educativo Personalizzato

Le fasi dell’elaborazione

o Ricognizione delle risorse disponibili in comunità - equipe: spazio mentale, ambiente fisico ed organizzativo della comunità - gruppo degli ospiti: caratteristiche individuali e relazione con i pari o Analisi della domanda - dati, informazioni, eventi significativi per ridurre le incertezze legate al non - conosciuto e poter identificare i bisogni educativi

o Presa in carico - accettazione della persona nella sua globalità - la graduale scoperta del minore, delle sue risorse e delle sue debolezze o Elaborazione del Progetto Educativo Personalizzato - protezione e cura dei bambini in funzione dei loro bisogni - sostenere lo sviluppo corporeo, mentale, relazionale per la vita futura

o Verifica in itinere - in che cosa sta cambiando il bambino alla luce dell’esperienza in comunità? - quanto di questo cambiamento e correlato all’intervento educativo della comunità? - quanto il cambiamento va nella direzione ipotizzata, quanto se ne discosta e perché?

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Il Progetto Educativo Personalizzato Gli elementi costitutivi

LA SITUAZIONE DI PARTENZAImportanza di possedere informazioni dettagliate e codificate, utilizzando griglie

specifiche di osservazione L’OBIETTIVO GENERALEValutazione dei genitori, rientro a casa, affidamento, adozione, autonomia GLI OBIETTIVI INTERMEDI Risposta ai bisogni educativi del minore LE AZIONI PREVISTEDeclinazione delle azioni concrete in relazione a ciascun obiettivo intermedio e delle

tecniche educative GLI ATTORI COINVOLTIChi partecipa all’implementazione del progetto e con quale funzione I RAPPORTI CON LA FAMIGLIA D’ORIGINEDeterminati in funzione dell’obiettivo finale I TEMPI DI ATTUAZIONEDefinizione realistica della durata LE MODALITA’ DI VERIFICAAttraverso griglie predisposte in base agli obiettivi intermedi almeno ogni 90 giorni

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LO SCAMBIO DI INFORMAZIONI: COERENZA E SINERGIA DEGLI INTERVENTI

COMUNITA’

ENTE AFFIDATARIO(Servizio Sociale)

SCUOLAEQUIPE

VALUTATIVA DEI GENITORI

TERAPEUTA DEL BAMBINO

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La comunità è un luogo di passaggio

Teniamo sempre in mente che la comunità è un luogodi PASSAGGIO con obiettivo l’uscita del minore

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Gli educatori della comunità hanno fondamentalmente due compiti:a)preparazione all’uscita;b) accompagnamento verso la nuova collocazione

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Uscire per dove …… Famiglia d’origine

Famiglia affidataria

Famiglia adottiva

Un’altra comunità AutonomiaUniversità di Macerata 06 Novembre 2014

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Appartenenze

Il bambino in COMUNITA’ appartiene alla sua famiglia

Il bambino in AFFIDO appartiene a due famiglie

Il bambino in ADOZIONE appartiene alla famiglia adottiva

Il ragazzo in ALTRA COMUNITA’ appartiene alla sua famiglia, ma può scegliere di sganciarsi per costruire altre

appartenenze

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Temporalità

COMUNITA’ temporaneità, incertezza, cambiamenti di progetto

AFFIDO definito nel tempo, maggiore stabilità

ADOZIONE per sempre, sicurezza

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Metodologia

o La comunità lavora in stretto contatto con i Servizi sociali dell’ente affidatario e con il terapeuta.

o Lettura del decreto: Servizi sociali insieme all’educatore.

o Utilizzo della relazione di fiducia reciproca tra operatore e bambino.

o Raccolta di informazioni sulla nuova collocazione

o Informare il bambino

o Raccogliere paure, dubbi, fantasie, domande,…

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Preparazione all’uscita…cosa significa?Rielaborazione della situazione familiare che ha portato il bambino/ragazzo ad essere lìCi troviamo di fronte all’evoluzione e al superamento di una tappa Decolpevolizzare il bambino è fondamentale (fai il bravo e tornerai subito a casa)

Analisi degli eventuali cambiamenti dei genitori Valorizzare i piccoli miglioramenti della famiglia d’origine. Hanno sopportato il maltrattamento, l’allontanamento, gli educatori, gli altri ospiti, ….. Analisi degli elementi di recuperabilità dei genitori

Analisi degli elementi di perniciosità dei genitori

Ricostruzione della storia del bambino/ragazzo in termini positiviLa storia può essere veramente scritta e letta nella lettera per la festa di saluto, magari in un album con le foto più significative. Saluto dei bambini, saluto degli educatori, regalo e spiegazione del regalo simbolico: una scatola che rappresenti il passato, il presente ed il futuro. Rimettere in ordine i pezzi della sua storia, perché non lo farà più nessuno, soprattutto se uno rientra presso la propria famiglia.

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…e per gli educatori significa

E’ importante mantenere una distanzacon chi è stato dimesso 

Preparare la comunità (operatori, ospiti, …) alla separazione

Nell’equipe è fondamentale non negarsi niente e poter dire e condividerequalsiasi emozione provata

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L’esperienza del tirocinio

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Il tirocinio è un’attività formativa che consiste nella partecipazione dello studente alle attività professionali della struttura ospitante, per completare il percorso di studi e conoscere direttamente il mondo del lavoro.

CARATTERISTICHE DI UN’ESPERIENZA PARTICOLARE Il tirocinante è disposto a sperimentarsi ed essere…un adulto di riferimentocoinvolto emotivamentenella relazione d’aiutoall’interno del conflitto

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Le varie fasi dell’esperienza di tirocinio

Colloquio attitudinale con il responsabile della strutturaDefinizione del progetto: tempi, struttura,tutor, obiettivi,…Conoscenza dell’equipe educativa e dei minori accolti in

comunitàInizio dell’esperienzaVerifiche periodiche con il tutorConclusione dell’esperienza

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Obiettivi del programma di tirocinio

AREA DELL’OSSERVAZIONE E DELL’ORGANIZZAZIONE DELLA STRUTTURA:

Acquisire un discreto livello di osservazione delle attività svolte nella comunità per minori;

Relazionarsi con le figure professionali che operano nella struttura e con cui si dovrà collaborare;

Entrare in contatto con i minori affidati alla comunità in base al progetto educativo della struttura;

Conoscere le problematiche e/o le patologie dei minori affidati; Apprendere le regole, l’organizzazione ed il funzionamento del servizio.

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Obiettivi del programma di tirocinio

AREA D’INTERVENTO OPERATIVO: Affiancare gli operatori della comunità nel dialogo, nel

sostegno e nella cura dei minori affidati; Contribuire nelle attività domestiche che scandiscono il ritmo

della giornata; Seguire ed aiutare i minori nelle attività svolte sia in comunità

che negli ambienti esterni; Gestire, insieme agli operatori, attività ricreative, culturali ed

occupazionali promosse dalla struttura; Partecipare alla riunione settimanale di equipe.

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