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Collegio Sindacale Corso di Audit e Governance Università degli Studi di Bergamo Dott. Stefano Mazzocchi 1 L’organo di controllo nei vari Modelli di governance Modello tradizionale Modello monistico Modello dualistico Organo di controllo COLLEGIO SINDACALE COMITATO PER IL CONTROLLO SULLA GESTIONE CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA Chiamato "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile" negli Enti di Interesse Pubblico (società quotate, emittenti titoli diffusi, ecc.)

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Collegio Sindacale

Corso di Audit e Governance

Università degli Studi di Bergamo

Dott. Stefano Mazzocchi

1

L’organo di controllo nei vari Modelli di governance

Modello tradizionale Modello monistico Modello dualistico

Organo di controllo COLLEGIO SINDACALECOMITATO PER IL CONTROLLO

SULLA GESTIONE

CONSIGLIO DI

SORVEGLIANZA

Chiamato "Comitato per il controllo interno e la revisione

contabile" negli Enti di Interesse Pubblico (società quotate,

emittenti titoli diffusi, ecc.)

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Collegio Sindacale

Modello tradizionale

Collegio Sindacale

nelle società per azioni non quotate

Artt. 2397 – 2409 Codice Civile

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Composizione (art. 2397 c.c.)

3 o 5 Membri effettivi + 2 Membri supplenti

Almeno 1 Membro effettivo e 1 Membro supplente

Iscritti nel registro dei Revisori contabili

Gli altri se non iscritti nel registro dei Revisori contabili, scelti tra

Iscritti Albi professionali o Docenti di ruolo di materie

economiche o giuridiche

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

La prima volta viene nominato nell’Atto costitutivo,

successivamente nominato dall’Assemblea Ordinaria.

Resta in carica per 3 esercizi e scade alla data dell’Assemblea

convocata per l’approvazione del bilancio.

Ad esempio, se un sindaco viene nominato il 23/04/2014 resterà in

carica fino all’approvazione del bilancio chiuso in data 31/12/2016

(presumibilmente aprile 2017).

La cessazione ha effetto dal momento della ricostituzione

del nuovo Collegio.

Nomina e cessazione dall’ufficio (art. 2400 c.c.)

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Il Presidente è nominato dall’Assemblea.

Presidenza (art. 2398 c.c.)

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Cause di incompatibilità (art. 2399 c.c.)

Non possono essere eletti e, ove eletti, decadono d'ufficio dalla

carica:

coloro che non possono essere nominati amministratori della

SPA;

coniuge/parenti/affini entro il quarto grado degli amministratori

della SPA e/o di sue consociate;

amministratori della S.p.A. e/o di sue consociate;

coloro che sono legati alla società o ad altre società del

gruppo da un rapporto di lavoro o da un rapporto continuativo

di consulenza o prestazioni d'opera retribuita.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Indipendenza

I sindaci devono svolgere l’incarico con obiettività e integrità

e nell’assenza di interessi, diretti o indiretti, che ne

compromettano l’indipendenza.

Le cause di ineleggibilità, decadenza e incompatibilità

previste dalla legge sono dirette a garantire l’indipendenza

del sindaco, quale requisito indispensabile ai fini di un

corretto esercizio delle funzioni di vigilanza affidate al

Collegio Sindacale.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Indipendenza

In generale, il requisito dell’indipendenza deve soddisfare simultaneamente

i due seguenti aspetti:

il corretto atteggiamento professionale che induce il sindaco a

considerare nell’espletamento dell’incarico solo gli elementi rilevanti per

l’esercizio della sua funzione escludendo ogni fattore ad esso estraneo;

la condizione di non essere associato a situazioni o circostanze dalle

quali un terzo informato, obiettivo e ragionevole trarrebbe la conclusione

che la capacità del sindaco di svolgere l’incarico in modo obiettivo sia

compromessa.

INDIPENDENZA MENTALE

INDIPENDENZA FORMALE

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Cessazione dei sindaci

Le cause di cessazione dalla carica di sindaco sono:

1) SCADENZA DEL TERMINE (art. 2400 c.c.): i sindaci restano

in carica per 3 esercizi e scadono alla data di approvazione

del bilancio relativo al terzo esercizio dalla nomina.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Cessazione dei sindaci

2) SOSTITUZIONE (art. 2401 c.c.): la sostituzione del sindaco è

un'ipotesi possibile solo in caso di sua morte, rinuncia, decadenza.

In tale eventualità entrano in carica i sindaci supplenti in ordine di

età e tenuto conto che uno dei sindaci effettivi deve comunque essere

un revisore iscritto all’Albo.

I supplenti restano in carica fino all'assemblea successiva, che

provvede alla nomina sia dei nuovi sindaci effettivi che supplenti.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Cessazione dei sindaci

Qualora i sindaci supplenti non siano in numero sufficiente per

integrare il numero minimo statutario previsto, occorrerà invece

convocare l'assemblea perché provveda in merito.

In caso di sostituzione del Presidente del Collegio Sindacale il suo

posto è preso dal sindaco più anziano fino all'assemblea

successiva.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Cessazione dei sindaci

3) REVOCA (art. 2400 c.c.): i sindaci possono essere revocati

solo per giusta causa e con delibera assembleare approvata

dal tribunale, sentito il sindaco in questione.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Retribuzione (art. 2402 c.c.)

La retribuzione annuale dei sindaci, se non è stabilita nello statuto,

deve essere determinata dalla assemblea all'atto della nomina per

l'intero periodo di durata del loro ufficio.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Riunioni del Collegio

Il Collegio deve riunirsi almeno ogni 90 giorni, anche attraverso

mezzi telematici (videoconferenza o altri mezzi equipollenti) se lo

statuto lo consente.

QUORUM COSTITUTIVO: il collegio è regolarmente costituito

con la presenza della maggioranza dei suoi componenti.

QUORUM DELIBERATIVO: delibera a maggioranza assoluta

dei presenti.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Riunioni del Collegio

Il sindaco che, durante lo stesso esercizio, non partecipa a più di

due riunioni del collegio sindacale decade dalla carica, salvo

abbia giustificati motivi.

Gli accertamenti eseguiti e le deliberazioni prese nelle riunioni dei

sindaci devono risultare dal libro delle adunanze del collegio

sindacale. Tale libro deve essere sottoscritto dagli intervenuti.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Responsabilità (art. 2407 c.c.)

Solidale con gli amministratori

per i fatti o le omissioni di questi, quando il danno non si sarebbe

prodotto se essi avessero vigilato in conformità degli obblighi della

loro carica.

Rispondono nei confronti della società, dei soci, del terzo danneggiato, dei creditori sociali.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Responsabilità (art. 2407 c.c.)

I sindaci devono adempiere i loro doveri con la professionalità e la

diligenza richieste dalla natura dell'incarico;

sono responsabili della verità delle loro attestazioni e devono

conservare il segreto sui fatti e sui documenti di cui hanno

conoscenza per ragione del loro ufficio.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Poteri (art. 2403 bis c.c.)

I sindaci possono in qualsiasi momento:

procedere ad atti di ispezione e di controllo;

chiedere agli amministratori notizie sulle operazioni sociali o su

determinati affari;

scambiare informazioni con i corrispondenti organi delle società

controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e

all'andamento generale dell'attività;

avvalersi, sotto la propria responsabilità e a proprie spese, di

propri dipendenti ed ausiliari, al fine di svolgere specifiche

operazioni di ispezione e di controllo.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Poteri

I sindaci possono e devono denunciare al Tribunale irregolarità e

violazioni compiute dagli amministratori che possono produrre un

danno alla società

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Doveri (art. 2403 c.c.)

I loro doveri sono:

VIGILANZA in particolare circa:

- l'osservanza della legge e dello statuto da parte della S.p.A.

- rispetto dei principi di corretta amministrazione;

- l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo,

contabile della S.p.A. e il suo corretto funzionamento.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Che cosa si intende per principi di corretta amministrazione?

Sono le regole del buon governo dell’impresa:

- Controllo preventivo delle condizioni di mercato.

- Verifica dell’adeguatezza della struttura operativa dell’impresa.

- Valutazione del tasso di rischio dell’operazione.

- Congruità dell’utile sperato rispetto al volume degli investimenti.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Cosa deve considerare il Collegio nell’esercizio della vigilanza sui

principi di corretta amministrazione?

Esempi:

programmi di investimenti non coerenti

concessioni di garanzie a terzi in misura eccessiva

programmi di forte disinvestimento a prezzi non remunerativi

esistenza di perdurante e rilevante squilibrio di tesoreria

effettuazioni di operazioni con società situate in paesi a fiscalità

agevolata

operazioni con controparti non indipendenti

vendite concentrate in un numero limitato di clienti

assenza di procedure per la valutazione del fido a clienti

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Doveri

PRESENZA: i sindaci, a differenza dei revisori, hanno l'obbligo di

assistere alle riunioni di:

- Assemblea degli Azionisti

- Consiglio di Amministrazione

- Comitato Esecutivo

Il sindaco che non presenzi all'Assemblea degli Azionisti, oppure a

due riunioni consecutive del Consiglio di Amministrazione e del

Comitato Esecutivo, senza giustificato motivo, decade dalla carica.

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Doveri

SOSTITUZIONE NEI COMPITI DEGLI AMMINISTRATORI

(art. 2406 c.c.)

Il Collegio Sindacale deve convocare l'assemblea, qualora

alternativamente:

- gli amministratori non provvedano

- se ravvisano fatti da rendere urgente la convocazione

dell'assemblea

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Collegio Sindacale – Modello tradizionale

Doveri

REVISIONE LEGALE DEI CONTI

Nella società per azioni la revisione legale dei conti spetta ai

sindaci solo nei casi in cui la società congiuntamente:

- abbia adottato il modello tradizionale

- non sia obbligata al consolidato

- non faccia ricorso al mercato del capitale di rischio (non Enti di

Interesse Pubblico)

- non abbia optato per delegare la revisione legale a un revisore

iscritto o ad una società di revisione attraverso ad esempio

l'atto costitutivo

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Modello tradizionale

Società per azioni

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Collegio Sindacale

Rapporti Sindaci-Revisori

Quando in una società ci sono entrambi gli organi, sindaci e

revisori, quali sono i rapporti tra loro?

Società non Enti di Interesse Pubblico art. 2409-septies

Il "Collegio Sindacale e i soggetti incaricati della revisione legale si

scambiano tempestivamente le informazioni rilevanti per

l'espletamento dei rispettivi compiti."

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Rapporti Sindaci-Revisori negli Enti di Interesse Pubblico – art.19

D.Lgs. 39/10

Monitoraggio della revisione legale

Monitoraggio e verifica dell'indipendenza

Conferma annuale dell'indipendenza

NAS

Acquisizione di informazioni sulla metodologia e strutturazione del lavoro di revisione

Acquisizione di informazioni sull'indipendenza del revisore (art. 10, 10 bis, 10 ter, 10 quater, 17 D.Lgs. 39/10 e art. 6 Reg. 537/14)

Acquisizione di conferma sull'indipendenza del revisore in sede di acquisizione dell'incarico e di prosecuzione dello stesso

Approvazione preventiva dei servizi diversi dalla revisione (Non Audit Services – NAS)

ISA Italia 260 Comunicazione con i

responsabili dell'attività di

governance

ISA Italia 265 Comunicazioni delle

carenze del controllo interno ai

responsabili delle attività di governance

ed alla direzioneTwo way

Le principali aree di attività del Comitato e

l'interazione con i principi di revisione

Obbligo di monitoraggio della revisione legale del bilancio e verifica della

indipendenza dei revisori

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Rapporti Sindaci-Revisori negli Enti di Interesse Pubblico

– art.19 D.Lgs. 39/10

Il revisore deve produrre una relazione aggiuntiva al Comitato

per il controllo interno e la revisione contabile nel modello

monistico rappresentato dal Collegio Sindacale nella quale spiega

le modalità di svolgimento della revisione, i risultati, eventuali

carenze significative nel controllo interno per l'informativa

finanziaria, altre questioni aggiuntive interessanti per il Comitato.