Kel 12 Magazine - Settembre 2014

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L’inizio di una nuova stagione porta sempre con sé euforia, fremiti,stimoli, attese e quel tanto di fiato sospeso in gola che i nuovisentieri promettono sempre. Il nostro Magazine segna l’inizio diquesta nuova stagione e il prender forma di idee e progetti cheincarnano i nostri diversi modi di pensare e guardare al viaggio. La rivista, che uscirà ogni sei mesi, ha l’ambizione di diventare una bussola cartacea, a cui sappiamo siete tutti affezionati, da sfogliare spesso, da tenere sul tavolo a portata di mano per attingere a pagine scritte con passione e competenzache possono offrire piacevoli letture, suggerimenti, spunti, scritticolti, esperienze personali di viaggio, idee letterarie, corredati tutti da fotoscelte con molta cura, da sempre un vanto delle pubblicazioni Kel 12.Questo numero del Magazine dedica la copertina al Bhutan, remoto angolod’oriente stretto tra montagne asprissime. Era nostra intenzione raccontarvi con trasparenza le nostre linee di viaggio e così abbiamo dato spazio agli ideatori delle stesse che meglio di chiunque altro possono parlarvidel pensiero che informa di sé i diversi modi di viaggiare Kel 12. Numerosiarticoli dedicati a paesi che abbracciano le cinque aree geografiche delnostro mondo diventano pretesto per sorvolare virtualmente contesti culturali diversi, dall’Africa all’Oriente passando per il Sud America.Si torna a parlare di Algeria, e delle bellezze spesso trascurate del nord.Riemerge dalle acque dell’oceano Indiano l’isola di Socotra, punteggiatadi alberi dalle chiome come teste di medusa di greca memoria. Il CentroAmerica si racconta serpeggiando tra le terre del Messico e il mondodei Maya, lontani interpreti di una delle più raffinate culture dell’antichitàamerindia. Le estremità bianche del pianeta trovano nel fascino bizzarrodelle aurore boreali espressione colta e scientifica.Nelle nostre pagine abbiamo deciso di dedicare spazio all’arte del disegnoe all’acquerello, capaci di dare forma a sogni, suggestioni e immaginidella fantasia attingendo a talenti d’eccezione. Se alla fotografia affidiamo il compito di narrare un pezzo di storia, un’espressione, un accadimento, “il mondo che cambia”, il disegno e l’acquerello raccontano realtà altre, metafisiche, simili nella forma al concreto eppur capaci di portare lontano con la loro fortissima carica di suggestione. Il mondo delle donneviaggianti fa la propria comparsa a partire da questo numero attraversola figura di Lucy, la prima donna che dalle terre etiopiche mosse i primipassi verso il futuro.Tra i fogli troverete nomi noti, in Kel 12 da tempo, e nomi nuovi a cui è stato affidato il compito di filare la trama e l’ordito necessari a tessere un tessuto scritto che avesse i colori del viaggio e del viaggio portasse l’impronta.Mentre il nostro sito vuole essere il luogo del dettaglio, degli aggiornamenti costanti, del linguaggio chiaro e preciso, dove ogni viaggiatore può trovare in tempo reale tutte le informazioni sugli itinerari delle nostre diverse proposte, il Magazine vorrebbe viaggiare sulle vostre scrivanie e dentro le borse per essere sfogliato ogni volta cerchiate idee ed emozioni. Vorrebbe essere la carta che accoglie in piccola misura la bellezza del mondo e dei possibili sguardi con cui osservarlo. Vorremmo che lo leggeste un poco per volta e lo finiste giusto in tempo per l’uscita del numero successivo. www.kel12.com

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  • 1magazine

    ON THE ROADUn modo diverso di viaggiare

    MOUNTAIN KINgdOM Vita e avventura in montagna

    BHUTANAllombra dello scettro di diamante

    Il vIAggIO AllA MANIerA dI cOrTO

  • 2PEOPLE IN THE WILDNegli ultimi anni la popolazione urbana ha superato di gran lunga quella rurale. Nonostante

    questa tendenza sembri ormai irreversibile, un numero significativo di persone continua osti-

    natamente a vivere in terre isolate e selvagge, dove ancora permane un delicato equilibrio di

    convivenza tra uomo e natura. Si tratta per di sistemi molto fragili: scarsit di cibo e acqua,

    lontananza da beni essenziali e preziosi che ormai noi diamo per scontati, trasformano la vita in

    unesperienza al limite della nostra capacit di comprensione. Lidea di terra estrema riporta

    al concetto primario di sopravvivenza umana, ma significa anche e soprattutto straordinaria

    adattabilit collettiva e individuale, unidea che viene rimodellata in diverse culture e tradizioni,

    e che rimodella a sua volta la fisiologia e il sistema sociale dei suoi abitanti. Le terre estreme

    sono spesso luoghi di fatica e di sofferenza, ma anche esempi di straordinario adattamento

    creativo: dai deserti ai ghiacciai, dalle foreste alle zone isolate e montane. Tutti luoghi dove il

    concetto di vita estrema diventa ordinario e quotidiano. Scandagliare e documentare le pro-

    fondit di questi mondi, con parole e immagini, significa mettere a fuoco sia lhabitat che le

    strategie di vita sociale (coltivazioni, allevamento, caccia, pesca). Nonch lambiente culturale

    di coloro che abitano questi territori. Pertanto, le terre estreme diventano luoghi reali, altamente

    evocativi ed emblematici, dellinterazione tra le vicende umane e lambiente naturale ai quattro

    angoli del mondo.

    Mostra fotografica realizzata da Parallelozero in collaborazione con Kel 12

    Tanzania, Rift Valley, pastore Masai sulla cima del vulcano Ol Doinyo Lengai

  • 3Linizio di una nuova stagione porta sempre con s euforia, fremiti, stimoli, attese e quel tanto di fiato sospeso in gola che i nuovi sentieri promettono sempre. Il nostro Magazine segna linizio di questa nuova stagione e il prender forma di idee e progetti che

    incarnano i nostri diversi modi di pensare e guardare al viaggio. La rivista, che uscir ogni sei mesi, ha lambizione di diventare una bussola carta-cea, a cui sappiamo siete tutti affezionati, da sfogliare spesso, da tenere sul tavolo a portata di mano per attingere a pagine scritte con passione e com-petenza che possono offrire piacevoli letture, suggerimenti, spunti, scritti colti, esperienze personali di viaggio, idee letterarie, corredati tutti da foto scelte con molta cura, da sempre un vanto delle pubblicazioni Kel 12.

    Questo numero del Magazine dedica la copertina al Bhutan, remoto angolo doriente stretto tra montagne asprissime. Era nostra intenzione raccon-tarvi con trasparenza le nostre linee di viaggio e cos abbiamo dato spazio agli ideatori delle stesse che meglio di chiunque altro possono parlarvi del pensiero che informa di s i diversi modi di viaggiare Kel 12. Numerosi articoli dedicati a paesi che abbracciano le cinque aree geografiche del nostro mondo diventano pretesto per sorvolare virtualmente contesti cul-turali diversi, dallAfrica allOriente passando per il Sud America.

    Si torna a parlare di Algeria, e delle bellezze spesso trascurate del nord. Riemerge dalle acque delloceano Indiano lisola di Socotra, punteggiata di alberi dalle chiome come teste di medusa di greca memoria. Il Centro America si racconta serpeggiando tra le terre del Messico e il mondo dei Maya, lontani interpreti di una delle pi raffinate culture dellantichit amerindia. Le estremit bianche del pianeta trovano nel fascino bizzarro delle aurore boreali espressione colta e scientifica.

    Nelle nostre pagine abbiamo deciso di dedicare spazio allarte del dise-gno e allacquerello, capaci di dare forma a sogni, suggestioni e immagini della fantasia attingendo a talenti deccezione. Se alla fotografia affidia-mo il compito di narrare un pezzo di storia, unespressione, un accadi-mento, il mondo che cambia, il disegno e lacquerello raccontano realt altre, metafisiche, simili nella forma al concreto eppur capaci di portare lontano con la loro fortissima carica di suggestione. Il mondo delle donne viaggianti fa la propria comparsa a partire da questo numero attraverso la figura di Lucy, la prima donna che dalle terre etiopiche mosse i primi passi verso il futuro.

    Tra i fogli troverete nomi noti, in Kel 12 da tempo, e nomi nuovi a cui stato affidato il compito di filare la trama e lordito necessari a tessere un tessuto scritto che avesse i colori del viaggio e del viaggio portasse limpronta.

    Mentre il nostro sito vuole essere il luogo del dettaglio, degli aggiorna-menti costanti, del linguaggio chiaro e preciso, dove ogni viaggiatore pu trovare in tempo reale tutte le informazioni sugli itinerari delle nostre diver-se proposte, il Magazine vorrebbe viaggiare sulle vostre scrivanie e dentro le borse per essere sfogliato ogni volta cerchiate idee ed emozioni. Vorreb-be essere la carta che accoglie in piccola misura la bellezza del mondo e dei possibili sguardi con cui osservarlo. Vorremmo che lo leggeste un poco per volta e lo finiste giusto in tempo per luscita del numero successivo.

    Settembre

    14Editoriale

    DIREZIONE E REDAZIONEKel 12 Tour Operator

    Via Santa Maria Valle, 7 - 20123 MilanoTel. 02 2818111 - fax 02 28181140

    A cura di Paola Artico con la collaborazione di Elena Dak

    FOTOGRAFIE: Archivio Kel 12, Archivio Parallelozero, Archivio Mountain Kingdom, Erika Berrino, Paolo Brovelli, Anna Canuto, Antonio Cereda, Elena Dak, Giovanni Dardanelli, Paolo Ghirelli,

    Gianmario Marras, Oman Sails, Rossana Plasentin, Marco Restelli, Marco Stoppato.

    ARCHIVIO FOTOGRAFICO HURTIGRUTEN: Anette Asbjrnrd, Trym Ivar Bergsmo, Rachel Bibby, Tessa van Drie, Giulio Ercolani, Nicole Herzer, Hans Mller,

    Axel M. Mosler, Marsel van Oosten, Vinci Sam.

    Corto Maltese & Hugo Pratt are Cong SA, Svizzera. www.cortomaltese.com - Tutti diritti riservati

    HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: Marilia Albanese, Paolo Brovelli, Cesare Cesa Bianchi, Elena Dak, Giovanni Dardanelli, Fabrizio Dembech, Paolo Ghirelli, Giancarlo Iliprandi, Gianmario Marras,

    Anna Maspero, Nicola Pagano, Parallelozero, Savino Pellerano, Gianluca Ranzini, Marco Restelli, Mario Romualdi, Andrea Semplici, Marco Steiner,

    Marco Stoppato

    PROGETTO GRAFICO E CONSULENZA CREATIVAAd Pharm Communications Via F. Olgiati, 30 Milano

    Pubblicazione distribuita gratuitamente

    www.kel12.com

    Kel 12 dal 1978

  • 4sommario

    6in viaggio con Lesperto

    12iL MonDo cHe caMBia

    24sFUMatUre

    63etiopia

    58aLgeria

    51in viaggio con iL FotograFo

    68centroaMerica

    16BHUtan

    34on tHe roaD

    40iL viaggio aLLa Maniera Di corto

    44MoUntain KingDoM

    54carnet De voyage

  • 5104viaggiatrici viaggianti

    82inDia

    97aUrora BoreaLe

    92socotra

    87iran

    106i MiLLe voLti DeL pianeta terra

    108raccontare iL viaggio

    100antartiDe

    78Messico

  • 6Nuove idee per viaggiare insieme a noi

    in viaggio con l'esperto

    Kel12 tour operator affonda le proprie radici in quel senso del viaggio intenso nella sostanza eppur leggero e rispet-toso nei modi che induce ad avvicinare lalterit culturale con animo accogliente e curioso e in esso ancora oggi si riconosce senza titubanze. Lo sguardo alle origini costante cos come lo spirito e gli entusiasmi necessari per guardare avanti e crescere immaginando nuovi orizzonti. La matrice immutata sep-pur declinata secondo formule ampie e diversificate che

    possano dare ai viaggiatori loccasione di individuare pi idee per avvicinare mondi lontani in modo affine al proprio stile e umore. il viaggio con lesperto esprime la forma pi completa di esperienza viaggiante, quella che vede coinvolte figure colte e preparate capaci di avvolgere il viaggiatore con racconti e pezzi di vita vissuta e di fornire gli strumenti per una profonda immersione nella realt culturale, etnica e storica del paese visitato.

    SAO TOm E PRiNciPE - DAllE ROcAS DEl NORD AllE SPiAggE DEl SuD 9 giorni PARTENZE DA OTTObRE 2014 AD APRilE 2015

    Due puntini quasi impercettibili se si cercano su una mappa, nel centro del Golfo di Guinea. Indipendenti dal Portogallo dal 1975, sono rimaste fuori dalle rotte del turismo di massa e restano una meta per intenditori. Sono terre conosciute a livello letterario grazie al romanzo best seller, Equatore, di Miguel Sousa Tavares. Le isole So Tom e Principe sono divise da un tratto di mare di 150 km. Li-sola pi piccola coperta da foreste che arrivano al mare e lasciano libere strisce di sabbia. So Tom sembra una metropoli, tanto tranquilla Principe. Qui si possono visitare le antiche piantagioni di

    cacao e caff; avventurarsi nel parco dellOb; circumnavigare lisola e scoprire anche la parte non percorribile a piedi, dove i fiumi si riversano in mare creando suggestive cascate. La capitale piccola e la struttura delle case coloniale. Larcipelago conosciuto anche come le isole del cioccolato ed proprio qui che si produce da sempre il pi pregiato cioccolato del mondo.

    TcHAD TibESTi: lA gRANDE SPEDiZiONE 21 giorniPARTENZA EScluSivA KEl 12 - 20/11/2014

    un viaggio per veri appassionati di deserti. Guglie basaltiche, tassili di arenaria, caldere vulcaniche, montagne imponenti, lincontro con i Tubu Teda Dalloasi di Faya Largeau, attraver-siamo il Borkou, tra dune, depositi multicolori di alghe fossili e ordinati palmeti. Si piega a nord per rimontare gli altopiani dellEmi Koussi, la pi alta montagna del Sahara, attraversando una splendida regione di tipo tassiliano. In un paesaggio pretta-mente roccioso, aggireremo gli enormi complessi vulcanici del Tarso Voon e Toon seguendo lo splendido canyon di Zumri, fino

    AFrIcA

    ilheu das Rolhas

    Tibesti

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  • 7ad arrivare a Barda, in una cornice di montagne di indescrivibile bellezza. Superato un colle a 2400 metri, apparir lenorme caldera del Trou au Natron, dal diametro di 6 chilometri e profondo 700 metri, il cui fondo ricoperto da una bianca crosta di carbonato di sodio. Inizia una spettacolare traversata di 700 chilome-tri in fuoripista, tra cordoni di dune e piane infinite, superando la misteriosa falaise dAngamma e mirando ai primi pozzi saheliani, nel Kanem.

    ERiTREA DA ASmARA AllE iSOlE DAHlAK, viAggiO SPEciAlE iN OccASiONE DEl TimKAT 11 giorni - PARTENZA 13/01/2015LEritrea si aperta al mondo. Molti degli affascinanti siti archeologici del paese sono stati portati alla luce e la ric-chezza della vita marina delle acque del Mar Rosso un forte richiamo per i subacquei. Arroccata sul lato orientale dellaltopiano eritreo, Asmara considerata una delle citt pi gradevoli dellintero continente africano. Lantica Arba-te Esmere, Asmara, fu fondata dai pastori che si stabilirono in questo luogo perch lacqua vi era abbondante. Alla fine dellOttocento, gli italiani decisero di fare di Asmara la punta di diamante del loro impero coloniale e prodigarono forze e ricchezze per trasformare la citt in un centro di cultura ita-liana. Il porto di Massawa da secoli un importante centro di commercio sul mare, meta di mercanti e di invasori. Questo viaggio inoltre destinato agli amanti del mare, e dedica tre giorni in crociera alle Isole Dahlak. un viaggio che richiede molta adattabilit e prevede pernottamenti in tenda sulle isole o a bordo del sambuco.

    PANAm - il cANAlE, il PARcO DEl DARiEN E lE iSOlE SAN blAS - 11 giorni

    PARTENZE: 26/12/2014; 27/03/2015

    Viaggio alla scoperta di Panam e delle sue mille sfaccettature, tra laffascinante Casco Viejo e il maestoso Canale, per prosegui-re nelle regioni pi incontaminate. Ci addentreremo nelle foreste del Darien per incontrare la comunit indigena Ember e ci im-mergeremo nel mare cristallino dellarcipelago di San Blas, dove conosceremo il popolo Kuna. Panam una striscia di terra, che unisce le due Americhe e i due oceani. Un concentrato di culture, etnie, architetture coloniali, grattacieli, isole, foreste e ancora i pirati, il Canale, gli Ember, i Kuna, tessuti, tatuaggi. In questo piccolo Paese possibile mettere insieme le rovine di Panama Viejo e il Canale, una delle opere umane pi moderne, le me-morie di Colombo e quelle dei pirati e il cappello Panam, che di Panam non . Litinerario mescola, esperienze storiche, trat-ti somatici, stili architettonici, paesaggi urbani, retaggi antichi, usanze, gesti e abbigliamenti che non mutano anche in luoghi ormai non ignoti alle macchine fotografiche.

    AMerIcHe

    il centro storico di Asmara

    il canale di Panama

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  • 8ARgENTiNA - lA PuNA: il DESERTO DAi millE cOlORi - 14 giorniPARTENZE DA NOvEmbRE 2014 AD APRilE 2015

    Si parte da Salta, la linda, per attraversare il cuore desertico delle Ande, dai pascoli di Antofagasta de la Sierra alle diste-se di sale e i deserti di argilla di Tolar Grande. Nel percorso, ecco le due oasi di Antofalla e Antofallita, il perfetto cono di Arita e il Salar di Arizaro. A 5.180 m. visiteremo Mina Julia, dove sino al 1976 vivevano oltre 200 minatori. Limponente vulcano Llullaillaco (6.735 m.), ci sovrasta! Attraverseremo lincantato Deserto del Labirinto, in un mare di dune fossili. A questo punto ci addentreremo nella Puna pi remota. La

    nostra base per esplorarne i deserti sar loasi di El Penon dove saremo accolti nella piacevole locanda gestita da Fabrizio e Valentina. Non possiamo perdere la visita alla Laguna Grande, un sistema di lagune a 4.200 m. Saliremo sullaltopiano (Puna) per visitare Salinas Grandes. Giunti a Purmamarca, saremo letteralmente rapiti dal Cerro de Los Siete Colores, cos detto per la variet di colori che lo compongono e che mutano durante la giornata.

    HAwAii - vulcANi ATTivi E DORmiENTi 15 giorni - PARTENZA 02/05/2015 la natura senza filtri quella che ci accoglie alle Hawaii. Ogni giorno in questi luoghi il pianeta sprigiona forze in uno scontro continuo fra il fuoco dei vulcani e loceano. Lorigine vulcanica dellintero arcipelago testimoniata da morfologie straordinarie e da una vegetazione rigogliosa e avvolgente mentre a Big Island o Maui, meta dei nostri viaggi, la presenza dei vulcani anche nellaria che si respira. Lorigine dellintero arcipelago si pu dire dovuta ad unanomalia geologica: qui da milioni di anni attivo quello che viene chiamato un punto caldo, una anomala risalita di magma dalle profondit del pianeta. Questa attivit si traduce in fontane di lava che scorrono verso loceano, distese di

    rocce forgiate dal calore del pianeta, scogliere a picco sul mare, montagne che affondano le proprie radici a 5000 metri di profondit e svettano alte oltre i 4000 metri. Questo spettacolo, unico e primordiale, si offre, a chi visita questi luoghi, con estrema facilit e accessibilit come a toccare con mano il momento della creazione.

    giAPPONE - AuTuNNO NEl PAESE DEl SOl lEvANTE - 14 giorni - PARTENZA 18/10/2014Il viaggio inizier dalla capitale, Tokyo, lantica Edo, villaggio di pescatori. La citt diventata una delle metropoli pi im-portanti al mondo, dove convivono lantica cultura giappone-se, larmonia di templi e giardini e il caos ordinato di una metropoli in continuo fermento. Proseguiremo per Nikko con i suoi numerosi monumenti storici che gli sono valsi linse-rimento nellelenco del Patrimonio dellUmanit UNESCO. Raggiungeremo la citt termale di Hakone, sullantica strada che ci porter verso Kyoto. Prima di raggiungere la deliziosa cittadina di Takayama, ci fermeremo a Suwa per provare la

    ASIA

    il centro commerciale di Tokyo di notte

    Salar di Arizar, cono nero di Arita

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    maui, cratere di Haleakala

  • 9piacevole esperienza di una notte in ryokan, la locanda tradizionale giapponese con il pavimento in tatami, le porte scorre-voli, il futon! A Kanazawa, sulla costa del Mar del Giappone, visiteremo il bellissimo giardino Kenroku-en. Il bullet train, il treno proiettile, ci porter a Hiroshima per visitare il museo dedicato al tragico evento e poi ancora a Osaka.

    SRi lANKA - lA TERRA DEl buDDHA 11 giorni - PARTENZE DA OTTObRE 2014 A mARZO 2015

    Un viaggio in un magico Sri Lanka, dove influen-ze hindu e buddhiste hanno plasmato la storia e la cultura, regalandoci monumenti e tem-pli che arricchiscono il Patrimonio dellUma-nit. Faremo un passo indietro alla scoperta dellantica capitale Anuradhapura, ora uno dei siti archeologici pi importanti al mondo e, pas-sando per Sigiriya, di Polonnaruwa e Dambulla. Tra macchie tropicali e colline verdeggianti di t saliremo a Nuwara Eliya, stazione coloniale tra le pi note dellAsia, per scendere a Kataragama, centro di antichi culti animisti incorporati nel mon-do hindu. Continueremo la visita di altri siti che segnano le tappe della storia dellisola, da Kandy, che ospita una delle reliquie pi sacre del mondo buddhista, a Galle, che fu importantissimo centro commerciale e culturale portoghese, olandese e inglese, per finire con lo splendido Museo Nazionale di Colombo.

    iNDiA - TAmil NADu E KERAlA, NEl PROfONDO DElliNDiA - 15 giorni

    PARTENZE: 03/11/2014; 09/02/2015

    Un viaggio per immergersi nella profondit dellIn-dia meridionale alla scoperta dei tesori della cul-tura dravidica, una terra che ci ammalier con un tripudio di colori e spezie, suoni e profumi; che ci stupir per coesistenza di numerose tradizioni e culture che convivono in un gioco di contrasti e so-vrapposizioni. Percorrendo Tamil Nadu e Kerala vi-siteremo immense citt-tempio dai raffinati intagli di pietra affollate di pellegrini, santuari monolitici costruiti sulla spiaggia, sontuose dimore di geniali mercanti di spezie, antiche tradizioni religiose e te-atrali. Sperimenteremo la lenta navigazione delle house boat, case-barca fuori dal tempo (ma dotate di tutti i comfort) che ci porteranno a conoscere un mondo pacifico e silenzioso, fatto di villaggi di pe-scatori, isolotti coltivati, lagune e giardini di spezie. Sar possibile rilassarsi sperimentando lantica scienza dellayurveda ed essere ospiti in dimore da sogno.

    Kerala, navigando nelle back waters

    Tramonto sulla spiaggia di bentota

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  • 10

    OmAN - DAllE wAHibA SANDS AllE iSOlE DAmANiyAT 7 giorni - PARTENZE DA OTTObRE 2014 A mAggiO 2015La passione che ci lega al mare e alle imbarcazioni riaffiora spesso in Kel 12 e ci ha portato in Oman. Abbiamo, solo per noi, per la stagione 2014-15, la possibilit di navigare a bordo dellunico catamarano presente in Oman! Orana, questo il suo nome, offre privacy e comfort durante le giornate dedicate alla scoperta di un arcipelago sconosciuto: le isole Damaniyat. Rocciose, contornate da barriera corallina e diventate Riserva, ospitano un numero e una variet di fauna marina tale da lasciare sbalorditi i subac-quei pi esperti. Dedicheremo tre giornate alla scoperta di questo mare, in completo relax. Rientrati a Muscat il viaggio prosegue in jeep. Dalle mon-tagne pi alte dove sono abbarbicati villaggi in terra, alle dune rosse di Wahiba dove la sabbia del deserto raggiunge quella del mare. E ancora

    lungo la costa alla ricerca delle tartarughe nellarea protetta di Ras El Jinz sino a Sur, dove nasce il dhow.

    yEmEN - liSOlA Di SOcOTRA - 8 giORNi PARTENZE DA NOvEmbRE 2014 AD APRilE 2015

    Siamo stati tra i primi, noi di Kel 12, a posare i piedi su questisola mitologi-ca: era il 2000. Terra di incenso e mirra, di animali e piante mai visti prima. Strade inesistenti, fiumi da guadare, spiagge deserte, altopiani da scopri-re. Notti in tenda o sotto le stelle. Con linizio del turismo sono timidamente comparsi i primi funduk, nuove strade hanno collegato i villaggi dellisola e si sviluppata una piccola industria di eco-turismo. Nel 2011, scoppia la rivolu-zione nella madrepatria Yemen. Lisola viene nuovamente dimenticata. Inna-morati di questo paradiso lontano, decidiamo di recente di inviare un esperto Kel 12 per capire cosa sta succedendo. Dopo i primi contatti con il nostro partner storico locale che ci invita senza esitazione a tornare, finalmente

    ecco presentarsi loccasione propizia. Rieccola: posare di nuovo i piedi su questa terra leggendaria e respirare laroma delle piante resinose nel vento, emoziona profondamente. E tutto come prima, pi bello di prima. Per costruire il nostro programma di viaggio non abbiamo scelto i voli pi diretti e comodi per raggiungere lIsola di Socotra. Abbiamo preferito optare per i voli che ci garantiscono di effettuare il viaggio in tutta sicurezza, limitando il pi possibile eventuali transiti o permanenze a Sanaa.

    iRAN Qui PARl ZARATHuSTRA: i DESERTi DElliRAN - 15 giorni - PARTENZA 04/04/2015Una nuova proposta di viaggio, molto completa, per scoprire insieme realt sconosciute dellIran, assieme alle mete pi conosciute come Shiraz, Per-sepoli e Isfahan. Attraverso centinaia di secoli, in Persia si sono succedute e fuse tra loro le civilt pi diverse, lasciando testimonianze di inestimabile valore: dalle ceramiche preistoriche alle tombe dei re a Persepoli, dai bas-sorilievi achemenidi ai dipinti dellepoca Qajar; dai monumenti sasanidi alle ardite architetture islamiche. Laustera tomba di Ciro, le torri di ventilazione, Shiraz, Yazd, Nain, il turchese delle maioliche di Isfahan. Ci addentreremo negli immensi bacini desertici del Dash-e Kevir, il deserto salato a nord, e il Dasht-e Lut, il deserto di sabbia a sud, fra i pi vasti al mondo. Attraversati nellantichit dalle ricche carovane provenienti dal lontano Oriente verso i

    porti del Mediterraneo, visiteremo antichi caravanserragli, oasi con case di argilla color ocra e giardini sorprendentemente verdi.

    MedIO OrIeNTe e ASIA ceNTrAle

    il catamarano Orana

    i celebri alberi a bottiglia che crescon in tutta lisola

    cammelli al pascolo nei dintorni di Shiraz.

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  • 11

    NORvEgiA - DA OSlO A TROmS, lA cAPiTAlE DEllARTicO AllA RicERcA DEllE luci DEl NORD 7 giorni - PARTENZE: 07/12/2014; 23/12/2014; 28/12/2014La prima parte del viaggio dedicata alla visita di Oslo, la capita-le vichinga che custodisce gelosamente le proprie origini nordiche; ne sono testimonianza le principali esposizioni della citt: il museo della nave Polare Fram ed il Kon Tiki, dedicati alle spedizioni polari; il museo delle navi Vichinghe, con vascelli di oltre 1000 anni perfet-tamente conservati; la Galleria Nazionale dove sono raccolte alcu-ne tra le opere pi significative dellarte locale ed internazionale; il museo Munch, interamente dedicato al celebre pittore norvegese. Litinerario prosegue verso nord alla volta di Troms, conosciuta an-che come la porta verso lArtico dove si possono ammirare il maggior numero di aurore boreali nel mondo. Il programma di attivit include safari notturni in motoslitta, escursioni con slitte trainate dalle renne, e soprattutto sleddog che vi consentiranno di trascorrere una vacanza in simbiosi con le suggestive atmosfere della Lapponia in veste invernale.

    fiNlANDiA AllA RicERcA DEllAuRORA bOREAlE NEllA lAPPONiA fiNlANDESE - 5 giorniPARTENZA 02/02/2015

    Un viaggio alla ricerca delle luci del nord. In Finlandia nord-orienta-le, ai margini del parco nazionale Urho Kekkonen e a breve distanza dal confine russo, lArctic Resort Kakslauttanen & Igloo Village offre lopportunit di trascorrere una vacanza in simbiosi con le suggesti-ve atmosfere della Lapponia in veste invernale. Nel grande cottage centrale, anchesso rigorosamente in stile, si trovano le aree comuni e il ristorante che serve prelibate specialit della cucina locale. La struttura ospita inoltre una caratteristica sauna a fumo, riscaldata a legna secondo le antiche tradizioni lapponi. LArctic Resort offre inoltre lopportunit di pernottare in originalissimi igloo con la cupola in vetro, riscaldati e con servizi privati, da dove osservare il cielo stellato e lo straordinario fenomeno dellaurora boreale che, in presenza di condizioni meteorologiche favorevoli, illumina la notte artica con incredibili giochi cromatici.

    iSlANDA - liSOlA DEl gHiAcciO, DEi vulcANi E DEi gEySiR - 7 giorni - PARTENZA 14/03/2015Un viaggio verso lisola dal cuore caldo nella sua veste invernale. In com-pagnia dellesperto Kel 12 potrete scoprire un paese di grandi contrasti, vulcani attivi, ghiacciai e imponenti cascate. Un programma in superjeep lungo la costa sud per ammirare la natura e i suoi fenomeni, protagonisti assoluti del paesaggio islandese. Litinerario vi porter verso larea geo-termale di Krisuvik, pi nota come la Laguna Blu; la valle di Thrsmrk: uno strabiliante paesaggio artico sorvegliato da tre ghiacciai e difeso da vari e pericolosi guadi e la zona di Landmannalaugar, una delle pi este-se e suggestive aree geotermali dellisola. E poi il ghiacciaio Vatnajokull, la calotta glaciale pi grande dIslanda, terza al mondo dopo lAntartico e la Groenlandia e la famosa laguna di Jokulsarlon coi suoi iceberg galleggianti dai riflessi azzurri. Ultima tappa del percorso la vasta area geotermale circostante il lago Kleifarvatn e il Parco Nazionale di Thingvellir, tutelato nel Patrimonio Mondiale Unesco.

    ArTIde

    Aurora boreale in navigazione tra i fiordi norvegesi

    islanda, laguna glaciale - Jokulsarlon

    Renne tra i boschi della lapponia norvegese

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  • 12 il mondo che cambia

  • 13il mondo che cambia

    ruanda - venti anni dopo il genocidio Foto: Bruno Zanzottera - parallelozero Nella primavera del 1994 un milione di persone stato ucciso a colpi di machete in uno dei peggiori omicidi di massa della storia umana. Oggi il Ruanda, un paese costellato di cimiteri e fosse comuni, sta lottando per lasciarsi alle spalle i fanta-smi della guerra e della povert. La sua economia in rapida crescita. Il paese sta scommettendo sulla tecnologia, anche se il 90 per cento della popolazione vive di agricoltura. Lappartenenza etnica, che un tempo era chiaramente indicata su ogni carta didentit, stata cancellata per decreto ed illegale addirittura parlarne. Siamo soltanto Ruandesi dice la legge. In centinaia di occasioni ex-nemici Hutu e Tutsi si trovano fianco a fianco per un futuro senza violenza.

  • 14 il mondo che cambia

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    cuba 2.0 Foto: Davide scagliola - parallelozero

    Il nuovo corso delle liberarizzazioni economi-che e politiche sullisola dei fratelli Castro, co-minciato un paio di anni fa in coincidenza con i festeggiamenti per i 50 anni della rivoluzione cubana, sta progressivamente cambiando il volto della pi grande e controversa delle iso-le caraibiche. Lapertura di Raoul Castro verso limportazione e luso della tecnologia a Cuba, seppur con limitazioni e difficolt, ha portato una ventata di novit anche visive tra i vicoli di Habana Vieja e del resto del paese. Basta an-dare in Calle Carlos Tercero per esempio - nel casque historico della capitale - allomonimo centro commerciale che ospita quattro piani di negozi e bancarelle, con tanto di bandiere cu-bane e tv al plasma in bella mostra lungo i per-corsi dello shopping per vedere gran parte dei prodotti che troviamo abitualmente nei nostri negozi ma che mai avevano fatto la loro com-parsa tra i banchi vendita dei cubani. Al terzo piano il reparto elettronica trabocca di compra-tori: il must del momento il lettore dvd, segui-to a ruota ovviamente dal cellulare e dalle tv lcd. I prezzi sono ancora proibitivi per la maggior parte della gente, ma la nuova economia che cresce, si evolve e procede verso una lenta ma inesorabile modernizzazione della societ, pre-sto trasformer le abitudini social dei cubani.

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    Bhutan: allombra dello scettro di diamanteLultima roccaforte del Buddhismo himalayano

    il regno del Bhutan, protetto dai contrafforti montani, dal relativo isolamento e dalla volont dei sovrani di preservarne lidentit, uno degli ultimi angoli della terra dove si vive ancora a misura duomo. Il padre

    dellattuale sovrano ha continuamente ribadito che nel suo paese ad essere conteggiato non il prodotto lordo nazionale, ma il tasso di felicit della gente. Qui gli ere-mi abbarbicati sulle rocce e i monasteri ricchi di storia ed arte testimoniano la vitalit del Buddhismo.

    Il Buddhismo bhutanese appartiene al cosiddetto Bud-dhismo himalayano, noto anche come Vajrayana, Veicolo dello scettro di diamante, vajra. Nel periodo pi antico

    della civilt indiana il vajra era la folgore, larma di Indra re degli dei, e in seguito nel Buddhismo Vajrayana diven-ne simbolo del pi elevato potere spirituale e assimilato al diamante, in grado di tagliare ogni sostanza, ma non scalfibile da alcuna. Poich pu riflettere tutti i colori sen-za esserne alterato, lemblema della purezza e dellin-distruttibilit e rimanda a quella che dovrebbe essere la vera natura della mente: adamantina.

    Il Vajrayana deve molti dei suoi contenuti alla predicazione di Padmasambhava, grande mistico buddhista dispira-zione tantrica che oper in Tibet nellVIII sec. e che ar-monizz il locale sciamanesimo Bon con le dottrine del

    Monastero di Taktshang, il Nido della Tigre

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    Buddha. Nella formazione del Vajrayana lapporto del Tantrismo determinante. La via del Tantra (termine che significa ordito e che designa i vari testi di rife-rimento) addita nella spe-rimentazione psicofisica il metodo ottimale per tra-sformare luomo in Dio, riattivando in lui tutte le di-vine potenzialit latenti.

    Il complesso percorso tan-trico richiede una durissi-ma disciplina che permette di controllare e riprogram-mare i meccanismi del pensiero, avventurandosi lungo sentieri impervi che conducono al confronto con le pulsioni pi profonde e pericolose. Per non soccombere necessario controllare completamente le tre porte della conoscenza: il corpo, la parola, la mente. Tale controllo viene effettuato attra-verso una serie di tecniche che includono la prassi yoga nonch tutta una serie di strumenti finalizzati a favorire la disciplina e la purificazione: lesercizio delle mudra, par-ticolari gesti delle mani che siglano i momenti salienti del cammino spirituale, la ripetizione costante di fonemi sa-cri, i mantra, volta a purificare e a concentrare la mente, il tracciato del mandala, utilizzato per scandagliare il pro-fondo della psiche e attivarne le potenzialit latenti.

    Le immagini sono supporti fondamentali e tappezzano le pareti dei luoghi sacri: spaventose divinit irate guardiane delle porte, fieri protettori delle quattro regioni dello spa-zio, divinit femminili, bodhisattva - Colui la cui essenza la bodhi, cio lilluminazione -, Buddha celesti che fa-voriscono una precisa forma di meditazione, asceti, dakini esperte yogini dotate di grandi poteri

    Ogni immagine caratterizzata dal colore, dalla posizione, dai gesti delle mani, dai simboli portati ed abbinata ad uno degli elementi costitutivi delluniverso (terra, acqua, fuoco, aria e spazio), ad animali reali o mitici e via dicen-do. Ognuna rappresenta unansa della psiche, un percorso conoscitivo, unacquisizione di saggezza, un raggio della luce dellilluminazione.

    Due degli elementi che maggiormente colpiscono nel pan-theon vajrayana sono latteggiamento terrificante, quando non addirittura orrido, delle divinit e lintreccio erotico che allaccia le figure maschili e femminili. Nel primo caso

    la divinit non da intendersi come demoniaca, ma sug-gerisce la potente e terribile lotta condotta per supera-re le paure, le angosce, le alienazioni mentali. Il panico condizione indispensabile per avvicinarsi alla realizza-zione, a patto che un Maestro illuminato guidi e sostenga nel difficile cammino. Latteggiamento terribile delle divi-nit permane solo finch dura la lotta interiore e non si compiuta lintegrazione, ma quando questo avviene, gli dei irati mostrano il loro vero volto, che benevolo. Non sono pi le pulsioni oscure del profondo che controllano e condizionano la mente, poich essa si progressivamente svuotata dei suoi contenuti e ha realizzato la vacuit.

    Quanto alle divinit in amplesso, queste rimandano al su-peramento delle polarit rappresentate dal maschile e dal femminile: yab-yum, il padre e la madre, il dio e la sua

    Affresco di Namtose, il Guardiano del Sud

    Un momento di preghiera

  • compagna, nella loro unione simboleggiano la reintegrazione dellUnit e quindi il consegui-mento dellilluminazione. Il godimento erotico suggerisce lineffabile beatitudine e pienezza che si accompagna al conseguimento della su-prema conoscenza.

    In tale contesto il simbolo della campana, stru-mento fondamentale nel rituale del Vajrayana, indica lo stato di vacuit da realizzare distrug-gendo tutte le forme di coscienza mondane e rimanda alla matrice femminile, mentre il ma-schile attivo invece simboleggiato dal vajra, lo scettro di diamante emblema della compassio-ne, mezzo ottimale per conseguire la vacuit. Congiunte, la campana e la folgore evocano lunione di co-noscenza e mezzo di realizzazione e sono quindi il simbolo dellilluminazione.

    Tuttavia il contesto religioso del Vajrayana vissuto e in-terpretato in maniera diversa a seconda della maturit spirituale dei singoli: per i pi semplici, che lo leggo-no nel suo aspetto esteriore, lidolo attesta la presenza amorevole dei Buddha e dei Bodhisattva nel consesso umano, diventando il fulcro della ritualit e della devo-zione; per i pi avanzati lungo la via del Dharma, che ne contemplano i significati esoterici, licona e le altre raffi-gurazioni sacre sono indicazioni di percorso e strumenti dascesa che vanno abbandonati, una volta realizzata la loro funzione di supporto.

    Reliquiari, fortezze e monasteri Luoghi della fede, custodi della tradizione e centri ne-vralgici della vita politica e sociale, gli dzong sono, come dice il loro nome, fortezze e si articolano in genere in due blocchi distinti: luno include gli ambienti religiosi e le abitazioni dei monaci, laltro gli uffici amministrativi. La costruzione principale costituita dallutse, una torre che ospita al piano terra il tempio principale, il lhakhang, e ai piani superiori altre cappelle. Lutse si affaccia su una corte lastricata con grandi pietre, alla quale pu essere annesso un altro cortile negli dzong pi grandi. La fun-zione difensiva ribadita dalla presenza del ta dzong, la torre di avvistamento che sorge accanto alla fortezza in posizione strategica.

    Costruiti in pietre, fango pressato e legno, con tetti a pi spioven-ti in tegole di legno (oggi spesso sostituite dalla lamiera), gli dzong sono a pi piani, intonacati di bianco, colore della purezza e del-la meditazione, con le cornici del-le finestre e delle porte in legno intagliato e dipinto. Sottogronda corre in genere una fascia rosso cupo, con inseriti piatti di ottone o specchi che alludono al sole ed hanno la funzione di contrastare le influenze nefaste.

    Gli appartamenti dei monaci, af-facciati su una corte porticata, includono le celle, la biblioteca, talvolta la stamperia, laula per linsegnamento e in certi casi anche lappartamento reale. Il

    Chorten al passo di Dochu-la

    Il controllo delle passioni

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    Esempi di architettura tradizionale

    lhakhang, il tempio principale, preceduto da una veran-da e si articola nella sala delle assemblee tschokhang, dukhang o kunre -, con pilastri e scene della vita del Bud-dha, in fondo alla quale trova posto un altare a due piani. Questo, che pu anche essere alloggiato in un ambiente a se stante, ospita le statue delle divinit principali e una serie di oggetti rituali.

    Gli interni sono quasi tutti affrescati, ma i continui restau-ri rendono difficile la datazione dei dipinti. In molti dzong si

    Entusiasmo e costumi tradizionali

    I chorten di Chendebji

    trova pure il tempio per le divinit tutelari, il goenkhang, pre-cluso alle donne. Tale proibizione contrasta con la considera-zione che le donne godono in Bhutan: basti dire che leredit si trasmette di madre in figlia e che il marito va ad abitare in casa della moglie.

    Nelle pareti esterne dei monasteri vi sono lunghe file di cilindri in legno o metallo: sono le ruote del Dharma, e vengono fatti girare dai fedeli con un duplice scopo simbo-lico: da un lato celebrano e perpetuano la messa in moto

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    Ruote e bandiere di preghieraChokhor, il mulinello di preghiera

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    della ruota del Dharma, la Dot-trina ad opera del Buddha se-coli e secoli addietro, quando lIlluminato aveva tenuto il suo primo sermone, schiudendo a tutti gli esseri la via della libe-razione; dallaltro diffondono ovunque con la loro rotazione le vibrazioni positive contenute nella formula sacra incisa sul cilindro o dipinta sulla carta di riso. Altrettanti meriti ed effet-ti spirituali hanno i muri mani, costituiti da pietre con incisi mantra, primo fra tutti il ce-lebre Om Mani Padme Hum, Onore al gioiello nel loto.

    Altri importanti luoghi sacri sono i goemba, monasteri col-locati per lo pi in luoghi soli-tari e appartati, legati ad eventi mitici oppure sorti accanto o attorno a grotte sacre, un tem-po luoghi di abitazione o me-ditazione di personaggi santi. Ma a costellare il paesaggio bhutanese sono i chorten, una delle pi interessanti rielabo-razioni dello stupa sviluppatasi in Tibet e diffusasi nelle zone himalayane limitrofe. Lorigine dello stupa risale alla crema-zione del Buddha nel V sec. a.C.: spartiti fra i maggiori clan guerrieri che avevano parteci-pato alle esequie i resti del suo corpo, su queste sacre reliquie furono eretti dieci tumuli fune-rari di terra e mattoni, gli stu-pa appunto.

    Costruzione centrale dellarte buddhista, lo stupa, oltre che assolvere la funzione di reli-quiario, venne assumendo molteplici significati simbolici: evocazione tangibile del Buddha e del Dharma, la sua dot-trina; memoriale dei successivi venerabili maestri della comunit monastica. Montagna cosmica, asse delluni-verso, ombelico del mondo, lo stupa simboleggia la tota-lit dellEssere e quindi il Buddha stesso. Il chorten, ri-cettacolo del Dharma, ingloba varie forme geometriche raffiguranti gli elementi cosmici: la base cubica rimanda

    Monaci interpreti e spettatori al Festival di Paro

    alla terra, il corpo centrale cupoliforme allacqua, la so-vrastante costruzione a cono al fuoco e i tredici gradini che la compongono ricordano i tredici stati attraverso cui si dipana il cammino che conduce allilluminazione. Con-clude il chorten una guglia con la mezzaluna e il sole, sim-boli dellaria, e un pinnacolo che allude allo spazio etereo; la sua forma a vaso rimanda inoltre al mitico contenitore dellamrita, il nettare dellimmortalit, ovvero la suprema

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    Il viaggio in Bhutan, assieme a quello in Nepal, effettuato nel 2012, stato una prima esperienza in un mondo che desideravo conoscere da molto tempo.

    Esperienza che mi ha permesso di comprendere - se ancora ce ne fosse stato bisogno - quanta armonia, pace e spiritualit provavo nei monasteri bui e che tumulto di emozioni si scatenava dentro di me sentendo i monaci recitare i mantra, accompagnati dai loro strumenti.

    La prima volta che ho sentito due monaci suonare le dung-chen (le trombe telescopiche) sono scoppiata in un pianto dirotto. Le corde del mio animo sono state toccate profondamente da quel suono potente.

    Quando abbiamo visitato lo Dzong di Trongsa si stava celebrando la promozione di un lama che passava ad incarichi maggiori.

    Nel cortile si teneva una festa a cui era invitata tutta la popolazione che arrivava gioio-sa, portando dei doni: generalmente del cibo preparato per loccasione, che veniva poi messo a disposizione di tutti.

    Un gruppo di monaci si era ritirato allinterno per pregare e non aveva presenziato al banchetto, a cui noi stessi siamo stati calorosamente invitati a partecipare.

    Allimprovviso, nel candore delle mura circostanti, sono comparse queste piccole figure rosse.

    I due giovani monaci scendevano prudentemente la scalinata recando un enorme bric-co e un vassoio con dei biscotti.

    Per i monaci raccolti in preghiera era giunta lora del the.

    Miriana Bonazza

    viaggiatrice Kel 12 e vincitrice del concorso fotografico Kel 12 - swarovski optik 2013

    il the pronto, Trongsa, bhutan

    in copertina

    iN viAggiO cON mARiliA AlbANESE

    Bhutan - Monasteri tra le nuvole in occasione del Festival di paro

    PARTENZA 29/03/2015

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    conoscenza. Una lettura pi semplificata del chorten vede nella parte inferiore la terra, in quella superiore il cielo e nella sezione mediana luomo che si pone fra i due in un cammino di ascesi. Sui chorten dinflusso nepalese gli occhi del Buddha seguono con amorevole sollecitudine i fedeli e ribadiscono come la costruzione sia simbolica-

    mente anche il corpo dellilluminato. La fruizione del mo-numento avviene deambulandovi attorno, tenendolo alla propria destra in segno di venerazione e rispetto, caratte-ristiche tangibili di una terra impregnata di sacro.

    Marilia AlbaneseIndologa

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    il tuo compagno di viaggio, dal 1870

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    Pazza ideaQuando, oltre un anno fa, pensammo che ci sarebbe pia-ciuto, in giro per il mondo, creare particolari occasioni din-contro in grado di attrarre pi gruppi provenienti da itinerari diversi, eravamo, seppur entusiasti dellidea, coscienti che si trattava di una pazza idea. Lintenzione era, ed , ambiziosa.

    Non volevamo semplicemente partecipare ad avvenimen-ti noti a livello planetario, come lInti Raymi in Per o il Naadam in Mongolia, ma acces-sibili a tutti. Puntavamo, e puntia-mo, a ideare qualcosa da dedicare esclusivamente ai nostri compagni di valigia, nei posti in assoluto pi rap-presentativi di quanto la mano antica delluomo e la natura abbiano saputo architettare.

    Sfumature stato il nome che ab-biamo dato al nuovo filone di viaggi, non pi di tre o quattro lanno, che solo noi proponiamo in Italia. Infatti, in questa impresa il nostro lavoro si concentra, oltre che nello sforzo di costruire proposte che crediamo si-ano adeguatamente curate, proprio nel porre speciale attenzione a certi dettagli.

    Sfumature, quindi, come valore in pi per amplificare il piacere dincon-trarsi con altri compagni di viaggio, per stare insieme e realizzare vere e proprie feste KEL 12 in posti parti-colarmente significativi.

    Il bilancio delle prime esperienze assai soddisfacente perch pensia-mo siano risultate originali, interes-santi e gratificanti. Ne abbiamo avuto

    conferma dalla quantit e qualit di partecipazione riscon-trata. Abbiamo, forse un poco pomposamente, definito queste iniziative eventi di forte attrazione perch straordinari. Ci sono parole che, troppo abusate anche da noi, perdo-no molta della loro capacit di suggestionare. Tra queste, straordinario. Per non parlare di magico, un termine che andrebbe abolito dal vocabolario cui attingere per scri-vere di viaggi. Ci permettiamo, per, di insistere con stra-ordinario. Infatti, come meglio descrivere quel dettaglio

    di Mario romualdi

    Tikal solo per noi, aprile 2014

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    che ha apportato un signi-ficato aggiunto rilevante ai viaggi Sfumature gi re-alizzati in Birmania e Cen-troamerica?

    Nel primo ci siamo fatti tra-sportare da una bella barca a nostra completa dispo-sizione lungo lIrrawady, per raggiungere villaggi altrimenti non visitabili e, tra laltro, fermarci su un isolotto deserto per una cena e uno spettacolo della Scuola Nazionale di Danza.

    Nel secondo, tre gruppi con itinerari diversi si sono ritrovati a Tikal. Qui, oltre a visitare il sito di notte, abbiamo avuto il privilegio dallUNESCO di un rito officiato nella Gran Plaza, al tramonto dopo la chiusura, nel cuore di uno dei luoghi archeologici pi coinvolgenti del pianeta. stata una Sfumatura certo straordinaria, con-siderando che la Gran Plaza rarissimamente concessa solo per manifestazioni di particolare rilevanza. Lultima era stata la fine del mondo maya celebrata proprio l nel 2012.

    Per questo, siamo ancora pi convinti di continuare a cre-are iniziative che amplifichino il senso dellincontrarsi in particolari situazioni quando, oltre a un viaggio con oppor-

    I gruppi percorrono vari itinerari per darsi appuntamento ad Angkor. Nel luogo pi intrigante del sito, il Bayon, con lU-NESCO, prevediamo unapertura serale del tempio illumi-nato solo per loccasione con un contorno di musici e cena, esclusivamente per noi. Ci sia-mo impegnati molto per svol-gere levento proprio qui, dove il suo scopritore ebbe il primo incontro con i mille occhi del Bayon quando, come racconta nei diari mi sentii osservato mentre fischiettavo unaria del-la Traviata.

    Sfumature in Indocinavie dacqua in vietnam e cambogia. 18 giorni, dal 7 al 24 gennaio.

    laos e Angkor, tra i mangiatori di fiori di loto. 15 giorni, dal 10 al 24 gennaio.

    cambogia, dove un sorriso un sorriso. 12 giorni, dal 14 al 25 gennaio.

    tune caratteristiche dinteresse e gratificazione, si riescano a proporre Sfumature che accentuino la sensazione di parteci-pare a qualcosa di speciale, impossibile da apprezzare se non in queste circostanze.

    Tali proposte vi giungeranno molti mesi prima della partenza perch richiedono modi e tempi di elaborazione pi impegna-tivi del consueto, da ogni punto di vista.Gli itinerari di Sfumature che prevediamo per il 2015, oltre a quelli in Nepal del prossimo ottobre, si svolgeranno in Indocina, Medio Oriente e tra Per e Bolivia.

    Il Bayon di Angkor, illuminato per noi

    Sfumature a Petra

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    viE DAcQuA iN viETNAm E cAmbOgiA18 giORNi DAl 7 Al 24 gENNAiO

    proponiamo vie dacqua in vietnam e cambogia con programma e servizi esclusivi. Uniniziativa ricca, comple-ta, intensa ma rilassata, in cui conosciamo il Vietnam e la Cambogia, non solo Angkor. Andiamo anche a Preah Vihe-ar, dal 2008 unico sito UNESCO in Cambogia oltre Angkor. Poderose architetture nella posizione pi spettacolare del Paese.

    Ci rechiamo in luoghi classici e in altri, con modi pi coin-volgenti dellusuale. Usiamo, infatti, barche private in sei diverse occasioni. Nella Baia di Halong, Delta del Mekong, arrivare a Phnom Penh ed Angkor per spostarci, pernot-tarvi, mangiare a bordo, per escursioni, decidendo soste in posti anche poco frequentati. Attraversare terre sconosciu-te pure per vie dacqua, offre la sensazione quasi di scoprir-le e facilita lassorbimento di atmosfere insolite.

    Incontriamo nicchie naturali, siti e facce che preparano ad Angkor, alla fine di un percorso storico con un crescendo di sensazioni amplificate anche da Preah Vihear. Non meno intensa, ma altrettanto lenta, la parte vietnamita. Includiamo quanto di pi rappresentativo of-frano architettura, natura e varia umanit. Hanoi, Hu, Hoi An, My Son, Ho Chi Min City

    Nella Baia di Halong, per un giorno e una notte cinoltria-mo tra le migliaia di isolotti, con una nostra barca ad ali

    Risaie nella regione di Hu

    Ventiane, un gruppo di ragazzi gioca sulle rive del Mekong

    Rileviamo con particolare piacere ci, per le particolari diffi-colt incontrate con lUNESCO, oltre che per i costi.

    Non si tratta, infatti, di organizzare una cena allaperto. Occorre, in un luogo al mondo tra i pi famosi, frequentati (di giorno) e con moltissimi vincoli, predisporre tutto per fruirne privatamente di notte, con le complicazioni insite nel non di-sporre, per esempio, neppure di normale illuminazione.

    Impianti elettrici torce e candele, guide a terra e arredo dei tavoli, musici e personale di cucina, danzatori, men, rigida osservanza delle norme UNESCO per poter gustare di notte unoccasione cos rara hanno necessitato un impegno no-tevole che per siamo davvero lieti di offrire ai compagni di viaggio e, perch no, a noi stessi.

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    Laos, Luang Prabang, il fiume Khan

    di pipistrello. A Hu siamo sul Fiume dei Profumi sino alla Pagoda della Dama Celeste. Il Thu Bon River di Hoi An ci offre rari palmizi dacqua. Nel Delta del Mekong, la Cochinchine, bella barca solo per noi, attraversa per due giorni la ragnatela fluviale fra i villaggi. Da Chau Doc via fiume per Phnom Penh. Infine, da Battambang, su altra barca privata sino ad Angkor, per osservare quoti-dianit tra i paesaggi pi intensi cambogiani, di grande impatto emotivo, non edulcorati da presenze turistiche. Lontani da ogni sfumatura di banalit.

    lAOS E ANgKOR, TRA i mANgiATORi Di fiORi Di lOTO

    15 giORNi, DAl 10 Al 24 gENNAiOnon tralasciamo nulla di quanto il Laos, il paese che non vuole cambiare troppo in fretta, offre a chi non lo consideri accessorio di altri viaggi. Ad Angkor, che, direbbe Terza-ni, ci rende orgogliosi di appartenere alla razza umana, stiamo quattro giorni. Il viaggio per quelli che vogliano entrare pienamente per la prima volta nel cuore della civilt

    Khmer, e partecipare agli eventi previsti solo in questocca-sione al Bayon. Ma, anche appetibile a chi vi sia gi stato, per gli approfondimenti e modalit non usuali. Includiamo pure Preah Vihear, sito UNESCO tranquillamente visitabile solo da tre anni.

    In Laos, una nostra barca ci porta due giorni sul Mekong pernottando a Pakbeng affacciati sul fiume, sino a Luang Prabang, definita con fondo di verit, ultimo sogno del viaggiatore. Poi, Vientiane, con il luogo sacro pi impor-tante e il Parco del Budda, dove un eccentrico visionario ha voluto mostrare architettonicamente la volont di non frapporre artificiosi confini tra forme di religiosit orientale.Nel sud del Paese col milione di elefanti e ombrelli bian-chi, incontriamo aspetti che non immaginavamo tra le

    Laos, Luang Prabang, il tempio di Xien Thong

    anse del Mekong. Dopo Paks, il Fiume si trasforma, dira-ma, protegge il sito UNESCO di Vat Phou, allaga territori per farne emergere piccole lingue di terra isolate, dove vivono uo-mini come tanto tempo fa. Cascate, le quattromila isole, villaggi con piccole barche cintroduciamo in una realt che si concede ancora ritardi nello sviluppo. Il tutto, condito da notti in lodge tra verde e acque che sembrano davanzali su fiumi.Il dispiacere di allontanarsi da unoasi rintanata dove solo chi sappia apprezzarne le particolarit decide di andare, compensato da Angkor. Qui, limponenza e raffinatezza dellarte khmer, arricchita da siti meno frequentati, il Fiume dei Mille Lingam e Preah Vihear a 250 chilometri da Siem Riep. Il nostro un viaggio consistente, vario, appassionato. Ricorderemo grandi pietre che le credenze umane hanno trasformato in luoghi di culto e graziosit artistiche. Incon-triamo fiumi, siti affollati e altri col privilegio di essere pochi. E, la sorpresa di ritrovarsi soli, lungo il Nam Khan River, accanto alla tomba di Henri Mouhot, lo scopritore di Angkor che decise di morire a Luang Prabang. Un piccolo, commovente, regalo esclusivo.

    cAmbOgiA, DOvE uN SORRiSO uN SORRiSO

    12 giORNi, DAl 14 Al 25 gENNAiO

    Un viaggio solo per la cambogia? s.Lo abbiamo gi realizzato, ma la prima volta che vi dedi-chiamo tanto tempo. Qui ci si pu recare una tantum o tor-narvi per approfondirne quali-t ignote e prendere il meglio di quanto offra. Comunque, bene non considerare questa

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    meta come appendice di qualcosaltro, se non di s stessa. Nel senso che un viaggio in Cambogia pu avere come ap-pendice proprio un ritorno nelle terre danime erranti, per sviscerarne uno dei tanti aspetti non assorbibili pienamente con un solo incontro. In qualsiasi modo vi si rechi, la Cam-bogia d pi di quello che costa. Il programma intenso, rilassato, ricco di suggestioni an-che per le nicchie architettoniche, naturali e umane con un turismo poco presente e le quattro notti ad Angkor.Prevediamo un percorso razionale nelle tappe e zeppo di emozioni nello svolgimento, coronato dallevento solo per noi proprio nel Bayon di Angkor. Attraversiamo la Cambogia intera per non perdere nulla di

    quanto offra, approcciando gradualmente, dal punto vista storico e architettonico, la meta finale.

    Phnom Penh, definitivamente riavutasi dalla lunga elabora-zione del lutto, di nuovo tra le pi godibili citt indocinesi. Sambor Prei Kuk, primo contatto con larte khmer, mostra levoluzione artistica che porter a realizzare Angkor. Beng Mealea, tempio dove la natura scatena tutta la sua poten-za. E, il Ponte di Jayavarman VII, per sorte sempre lasciato solo, che stupisce per imponenza e integrit. Poi ci si addentra nello sconosciuto estremo nord ovest sino a Banteay Chhamar, dove i quattro volti di Avalokitesvara mo-streranno infinite ripetizioni nel Bayon. A Prasat Banan, dopo aver sofferto quattrocento gradini, cinque torri kmer fanno af-fermare che da qui sia giunta lispirazione per realizzare lAn-gkor Wat. Nei paraggi, non tralasciamo il treno di bamb. Da Battambang, punteggiata di coloniale francese, con una nostra barca cinfiliamo un intero giorno nellintimo della Cambogia sino ad Angkor, per fiume e lago, senza la presen-za di altri viaggiatori. Un concentrato di verit non sostituibile da nessun altro percorso, se si vuole incontrare la Cambogia non edulcorata dalle macchine fotografiche. Immagini. Spes-so non gradevoli, che neanche la pi romantica, a volte ipo-crita, visione dovrebbe definire dignitose. Vie dacqua in cui si mescolano uomini, animali e aspetti naturali, impossibili da scoprire se non dalla prospettiva offerta dalla nostra barca. Unesperienza. Della sosta ad Angkor, richiamiamo solo Pre-ah Vihear, patrimonio UNESCO al confine con la Thailandia. Anche lo scorso anno eravamo soli nel tempio con la posizione pi sorprendente della Cambogia. Cambogia, dove un sorriso un sorriso. Perch i cambogia-ni, nonostante i drammi polpottiani, non hanno perso il piacere di sorridere. Un motivo in pi per andarci.

    Cambogia, la porta del Quarto Livello al tempio di Preah Vihear

    Programmiamo, con le autorit giordane, una visita not-turna a Petra solo per noi e una cena con intrattenimenti culturali nella Piccola Petra. Entrare, con le torce, a Petra aperta e illuminata esclusiva-mente per noi, un aspetto non trascurabile di viaggi che pure hanno altro da proporre. Nulla a che vedere con altre visite, quando la presenza di tante centinaia di persone non consente ci che pi conta. Il privilegio del silenzio e delles-sere in pochi.Allimbrunire, ci avviamo per uno stretto siq che inaspettata-mente si apre in uno spiazzo con una delle immagini pi note

    Sfumature in Medio Orientegiordania. Tra pietre, sabbie, sale e facce. 8 giorni dal 10 al 17 aprile.

    israele e giordania. il Sacro e il bello. 13 giorni dal 10 al 22 aprile.

    Arabia Saudita e giordania. le tre Petra, sulle tracce dei Nabatei. 11 giorni dal 14 al 24 aprile.

    al mondo. Davanti, nel silenzio aggraziato dal suono di un flauto che non si sa da dove venga, troveremo la facciata de-bolmente illuminata del Tesoro. E, nonostante quello che ci aspettiamo di poter gustare nei giorni successivi, avremo voglia di terminare il viaggio in quel momento.Ma, ci concediamo anche la Piccola Petra, arredata da luci, tappeti, tavole imbandite e musici. Potremmo pre-vedere la cena nella vicinissima Petra, ma preferiamo un ambiente pi intimo, meno dispersivo, da personalizzare ed arredare solo per poche decine di persone. La Piccola Petra il posto ideale perch si offre con le stesse carat-

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    Arabia Saudita, oasi e canyon infiniti

    teristiche architettoniche della Petra pi frequentata, ma si presta a essere acconciata nel modo a noi pi gradito. Anche qui si accede per un siq in uno slargo, ricoperto da tappeti. Le arenarie opportunamente illuminate per noi, mostrano opere nabatee che ci osservano compiaciute di poter ancor oggi offrire ospitalit, come nel passato, e sod-disfare viaggiatori affamati. La Piccola Petra, infatti, ser-viva da ricovero e ristoro per le carovane che vi sostavano.

    giORDANiA. TRA PiETRE, SAbbiE, SAlE E fAccE

    8 giORNi DAl 10 Al 17 APRilE

    Uno speciale in luoghi famosi e anche meno noti. Solo noi proponiamo unesperienza per scoprire, con tre notti e due giorni e mezzo di visite, che Petra non ha ancora rivelato tutti i suoi segreti. Ne percorriamo ogni sentiero.Poi, la osserviamo anche dalla Tomba di Aronne, da dove po-chi lhanno vista. Vi dedichiamo un intero giorno e arriviamo, a piedi o coi dromedari, attraversando una Petra con elabo-rate architetture in cui incontrare turisti davvero raro, dove ancora vivono i discendenti degli ultimi Nabatei.

    A Petra trascorriamo tre notti nellhotel pi vicino allin-gresso del sito per entrarvi con pochi passi e prima delle frotte di turisti, usare discrezionalmente il tempo libero, re-starvi sino al tramonto e rientrare da soli in hotel. Non manchiamo il tramonto nel deserto di Wadi Rum, sor-seggiando arak e t tra le dune con scorribande in jeep, alla ricerca dei luoghi pi amati dal poco amabile Lawren-ce dArabia. Passiamo una notte tra rocce e sabbie del Wadi Rum in un campo tendato allestito per noi attorno ad un fuoco, con ud e capra allo spiedo a far da contorno a unesperienza che sembrer troppo breve. Fruiremo al meglio della malia di un de-serto da assaporare in modo un poco esclusivo. Cerchere-mo un po dinsolito pure nel Mar Morto, non solo per il classico bagno. Trascorriamo lultimo giorno nello scenario

    Petra, noi la vedremo cos

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    di questaspro mare, pernottando coccolati tra natura e comfort. Andiamo anche ad Amman, Jerash, Siq al Barid, Madaba ma pure in siti meno noti e interessanti come il castello di Shobak e i mosaici di Umm Rasas, Patrimonio UNESCO, trascurati dai pi.Appureremo che una meta frequentata da decenni offre aspetti non stravolti dal turismo di massa. Il tutto suggellato dagli eventi a Petra.

    iSRAElE E giORDANiA. il SAcRO E il bEllO

    13 giORNi DAl 10 Al 22 APRilE

    il sacro e il Bello a volte sincontrano. Cosa vi di meno oggettivabile del rapporto con il trascen-dente (Dio in ogni sua versione) e con lestetica (larte in tut-te le sue forme)?

    Pietra ed evanescenza sem-brerebbero trovare nella pe-santezza materiale dellarena-ria di Petra o nella durezza del Muro del Pianto motivo per non incontrarsi mai. Cos non . In Israele e Giordania, sa-cro e bello non fumosit dellimponderabile, dellin-consistenza ma, al contra-rio, definizione precisa dei rapporti tra religioni e arte che nei secoli hanno dato vita alle forme oggetto della nostra attenzione.

    In Palestina, ora Giordania e Israele, il millenario lega-me con lultraterreno trae emotivit dal proprio Dio e assorbe sensazioni dalla vi-sione delle pietre antiche. Ancora oggi lOccidente, anche quello pi laicizzato, trova qui il modo per stupirsi di un connubio irripetibile in altre parti del mondo. Spiritualit e materialit hanno davvero concretizzazione nei tanti luo-ghi percorsi dal nostro itinerario.

    Per questo, a chi sceglier di condividere il tragitto, non importa se attratti da fede o curiosit culturale, consiglia-mo di sforzarsi per osservare, specie in Israele, le pietre che segnano fatti religiosi in modo sfumato, evane-scente, appunto. La bellezza di quelle pietre, manipolate dalluomo a memoria di eventi che la tradizione dei cre-denti assegna loro, non va cercata tanto nel valore arti-stico, ma in ci che rappresentano. Solo in questo modo

    le pietre possono divenire sacre e il sacro apparirci bello. Per dare senso pieno al titolo e al viaggio stesso.

    Tra terre tagliate in due da un fiume grande per storia e devozione, oramai ridotto a rigagnolo conteso, troveremo certamente ci che siamo venuti a cercare, labilit mate-riale dellantica mano artistica delluomo e lorma invisibi-le del Dio fatto Uomo.

    Nulla del Sacro e Bello di Giordania e Israele manca nel nostro itinerario. Amman, Jerash, Madaba, Wadi Rum, Petra con gli eventi, Shobak, Mar Mortoe poi Gerusalem-me, Betlemme, Masada, Gerico, Qumran, Tel Aviv

    Qui, passato un confine che solo la storia recente insiste a segnare sulle mappe, sta Gerusalemme, un mondo con-teso dallamore dei tre monoteismi. Oltre il Giordano, la Citt Santa tale nonostante, o forse grazie a, edificazione

    Israele, Gerusalemme, il muro del pianto.

    di luoghi di culto, loro distruzione ricostruzioni e rivendicazio-ni. I blocchi di pietra del Muro del Pianto che ha fatto piange-re ebrei e di quellaltro pi recente che fa piangere arabi, del Santo Sepolcro e della Moschea di Al-Aqsa, ci parlano di passioni nobilissime forti e antiche. Qui, durante le guerre sante la croce divenuta randello e spada, la storia biblica motivo di sopruso, e il Corano giustificazione per massacri. Gerusalemme non ci si presenter pi solo come concentrato di amori e conflitti, ma con architetture che glorificano diverse sfaccettature di quel Dio comunque supposto unico.

    In ogni caso, troveremo in un gustoso felafel un segno di omo-geneit tra gli uomini. Indipendentemente dallindossare kef-fiyeh, kippah o un pi prosaico cappellino Nike.

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    Giordania, il centro storico di Amman.

    E Salomone, Cristo e Maometto continueran-no ad apprezzare chi ancora viene in Palestina, armato di macchine fotografiche e desiderio di capire, almeno un po.

    ARAbiA SAuDiTA E giORDANiA. lE TRE PETRA, SullE TRAccE

    DEi NAbATEi

    11 giORNi DAl 14 Al 24 APRilE.circa ventanni fa, con difficoltosi giorni in jeep dallo yemen, arrivammo sino al deserto che conserva Madain saleh. Una Petra meno estesa di quella giordana, ma con un contorno di sabbie e stato di conservazione migliore di quello della pi famosa sorella. Un sito archeologico non un quadro in cui ci che importi sia solo la tela essendo, la cornice, puro intercambiabile accessorio. Un sito parla attraverso ci che contiene ma manifesta anche lambiente dove inserito. La cornice di Madain Saleh certo valoriz-za ulteriormente quello che gi molto apprezzabile. Ora non pi necessario unesperienza impegnativa per arrivarci perch voliamo dallItalia a Jeddah. Nonostante ci uno degli ultimi spicchi di mondo che si concede anco-ra a pochi. (A volte chiudendo le frontiere anche improvvisa-mente). Un vero viaggio. Una prima, ma senza particolari disagi nei servizi.

    Osiamo andarci perch troviamo testimonianze non se-condarie di ci che i Nabatei hanno realizzato, oltre ad altri spunti di vero interesse.

    Pur non dimenticando lIslam Wahabita che qui nega molto di ci che altrove consolidato, scegliamo convinta-mente luoghi da poco aperti al turismo. LArabia Saudita si apre allattenzione di viaggiatori che conoscono il valore del contatto, pur fugace, con uomini e donne che vivono si-tuazioni contraddittorie, tra ricchezze recenti e luoghi sto-rici pochissimo frequentati. Per alcuni giorni ci immerge-remo in realt diverse dallOccidente e pure da altri paesi arabo musulmani.

    Nella Terra Santa dellIslam non troveremo per solo lal-tra Petra. A Jeddah, sul mar Rosso, vediamo ci che ne fece crocevia di merci e pellegrini verso Mecca. Il suq, il museo con testimonianze della sua cultura antica, ar-chitetture saudite Poi, verso Madain Saleh. Sabbie disperse a perdita docchio o accumulate in dune, forme rocciose curiose, accerchiano le oltre 130 tombe nella roccia, molte del I secolo d.C. che richiamano arte greca, babilonese, romana.

    Elaborate facciate, sepolture interne, sfingi ornamento di frontoni, pozzi, are sacrificali, opere non funerarie, un siq. Tutto sparso per molti chi-lometri quadrati, figure di un enorme gioco a scacchi, che incontriamo quando la luce

    Giordania, Petra. La camera del tesoro vista dal Siq.

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    lo fa ancora pi fascinoso. Al-Ula, via deserto, sta nella di-rettrice della vecchia ferrovia. legata a quel Lawrence dArabia autore dei Sette pilastri della saggezza ma, so-prattutto, de Lo stampo.

    Oasi con palmeti che contrastano i colori del wadi e della-renaria circostante. Mostra rovine tra le pi interessanti dArabia, e si trova sullantico insediamento di Dedan, cro-cevia di traffici carovanieri.

    Nelle vicinanze, la necropoli con tombe rupestri ornata da sculture e statue. Non anonimo pure il panorama del wadi dalla collina. Tayman, nota gi dallVIII secolo a. C. unaltra oasi punto dincontro tra rotte desertiche.

    Rimangono pozzi e edifici anche del I millennio a.C. Ta-bouk sta lungo la costa, conserva opere nabatee di dimen-sioni e fattura meno elaborate di Madain Saleh, ma degne dinteresse. Da qui si va ad Aqaba e poi Petra. Litinerario ricalca Isra-ele e Giordania, con gli eventi previsti a Petra.

    Cuzco, fortezza di Sacsaywaman

    SfumATuRE, iN PERu E bOliviAA SETTEmbRE

    La certezza di proporre qualcosa di gradito ai nostri com-pagni di valigia, ci porta a prevedere un incontro notturno accanto ai macigni di Sacsaywaman a Cuzco, dove ogni anno si svolge la festa dellInti Raymi, per una cena che celebra lormai famosa arte culinaria peruviana. Dallalto, solo noi

    potremo osservare, con un pizzico di soddi-sfatta superiorit, le infinite luci dellombe-lico del mondo. Sar la Sfumatura che, assieme ad altri non marginali dettagli, tra cui lIsola del Sole nella parte boliviana del Titicaca, far incrociare i diversi itinerari di tre gruppi provenienti anche dalla Bolivia. Questo pezzo di mondo possiede una diversi-ficata realt che non solo il Machu Picchu. Non si pu comprimere in una cartolina in cui compaiono delle rovine sparse in un pra-to verde sovrastato da un dentone roccioso.

    Noi proponiamo tre itinerari differenti, per quelli che Quechua non solo un marchio di abbigliamento sportivo. Una delle partico-larit della proposta sar il lago Titicaca che non identifichiamo solo con le affollate iso-le di Taquile e degli Uros, ma con lisola del Sole in Bolivia dove nasce tutto il mito Inca. Qui prevediamo unaltra occasione dincon-tro per tutti quelli che pensano che il Pisco sour sia pi di un miscuglio di acquavite, albume, lime, zucchero.

    Per questi, organizziamo itinerari che con-fluiscono una notte a Sacsaywaman. Saremo soli. Non ci saranno le tante per-sone che di giorno fotografano quelle ciclo-piche pietre pensando che non sono certo arrivate qua trasportate da esseri umani. Ma, la suggestione del luogo sar tale che anche qualcuno di noi sar tentato di pen-sare non vero, ma ci credo.

    Bolivia, andini sulla via per La Paz.

    Isla del Sol, Lago Titicaca

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  • Per chi ha iniziato a viaggiare fuori dallEuropa negli anni ottanta, avventura significava un biglietto aereo, una gui-da cartacea, un passaporto e qualche traveller cheque! Il significato profondo del termine consisteva nel non sa-pere cosa sarebbe accaduto durante il viaggio pur sapendo dove si stava andando.

    Per mesi studiavamo localit, percorsi, popoli, costumi di quel Paese che rimanevano nella mente come un bagaglio pronto ad intercettare opportunit e stimoli che il viaggio poteva offrire. Ad accrescere il fascino delle avventure e il desiderio di partire, a nutrire la voglia di scoprire cosa ce-ra oltre, contribuivano anche i libri e i racconti delle esplo-razioni di personaggi coraggiosi e senza scrupoli. Il viaggio indipendente alla backpackers divenne una passione.

    Questo modo di viaggiare, libero e individuale, richiede

    tempo e adattabilit che non sempre e non tutti hanno. Ep-pure rappresenta lo spirito del vero viaggio

    Da qui nasce lidea dei viaggi On The Road, dove ad av-ventura (impresa che presenta imprevisti ma attraente e piena di fascino per ci che vi in essa dignoto o dina-spettato) si d principalmente il significato di esperienza fuori dallordinario.

    Certo viaggiare per conto proprio o realizzare itinerari per altri viaggiatori prevedono sguardi e approcci differenti. I viaggi-avventura diventano cos itinerari alla scoperta di percorsi meno battuti e meno conosciuti dal grande pub-blico, quindi insoliti e con un certo grado di flessibilit.

    On The Road vuole offrire al viaggiatore il giusto equilibrio tra lesperienza di un viaggio di gruppo e il desiderio di ave-

    ON THe rOAd un modo diverso di viaggiare

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  • re dei momenti liberi utili per acquisire consapevolezza del luogo che si sta visitando, dan-do spazio alla curiosit e allo spirito di avventura del viaggia-tore che diventa cos protago-nista della propria vacanza. Scegliere un ristorante, pren-dere un taxi, un risci o con-cedersi una passeggiata senza un obiettivo, per il semplice piacere di entrare in contatto con il territorio e la sua gente, sono gli stimoli del viaggiatore On The Road.

    Altra caratteristica della for-mula proposta linserimento, negli itinerari, di alcune tratte percorse con mezzi pubblici quali treni, bus e battelli, esperienze che proiettano il viag-giatore nel tessuto sociale del paese. Lequivoco che vorremmo dissipare quello tra avventura e viaggi di qualit mediocre. I viaggi On The Road preve-dono servizi e sistemazioni di buon livello; la sera si potr soggiornare in al-berghi a tre/quattro stelle, i mezzi previsti saranno confortevoli e la presenza di un accompagnatore Kel 12 dallItalia contribuir a rendere il viaggio unespe-rienza unica e completa. Ma chi sceglie un viaggio On The Road avr modo anche di visitare i luoghi con maggior autonomia e consapevolezza.

    In India si lascer trascina-re dalla folla brulicante per le vie della vecchia Delhi, pernotter nelle cuccet-te dei treni express e fre-quenter le sale dattesa, dove un intero spaccato del popolo indiano gli si

    ON THe rOAd un modo diverso di viaggiare

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    presenter davanti. Dopo un paio di giorni liberi a Tokyo, la conoscer come le sue tasche snocciolando fermate di metropolitana e quartieri dai nomi impossibili e far gli in-croci tra linee private e tratte JR, avr incontri ravvicinati

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  • ON THe rOAd, un modo diverso di viaggiare

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    con gli Izakaya che gli ricorderanno che in Giap-pone non si mangia solo sushi. Scivoler lento lungo il Rio Delle Amazzoni per tre giorni ospite di battelli postali regionali dove ogni sosta un film, prover lesperienza di un viaggio sui bus brasiliani dove ogni due ore ci si ferma nelle stazioni di ristoro e dove il mondo si incrocia tra un cafezinho e una feijoada. Viaggiare On The Road vuol dire essere immersi nel paese in prima persona pur nella sicurezza di un gruppo e sempre affiancati dal valido sup-porto del nostro assistente.

    Buon viaggio e benvenuto in on the road

    Savino Pellerano

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    ON THe rOAd, un modo diverso di viaggiare

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    messicoMonDo aZteco Maya by BUsUn viaggio di 12 giorni

    Un intenso programma su confortevoli bus di linea lun-go lantica dorsale Teotihuacan, Monte Alban, Palen-que e Chichen Itza. Si alternano interessi archeologici, bellezze naturalistiche ed etniche. I resti di civilt pre-colombiane come Aztechi, Maya, Zapotechi e Mixte-chi si poseranno sullo sfondo di spettacolari paesaggi. Da Citt del Messico allimponente sito Azteco di Teo-tihuacan, litinerario scivoler a sud verso la coloniale Puebla per raggiungere le testimonianze archeologiche meno conosciute di Monte Alban. Ci inabissiamo nella gola del Canyon del Sumidero per riemergere tra le ver-di foreste dellincantevole e irrequieto stato del Chiapas. San Cristobal de las Casas e i villaggi di San Juan Cha-mula e Zinacantan sono i centri pulsanti della comunit etnica Tzotzil che vive nellimpenetrabile foresta lacan-dona, territorio di questo popolo discendente dai Maya. Superate le cascate di Agua Azul si giunge a Palenque, sito archeologico Maya che insieme a Uxmal e Chichen Itza dar corpo al nostro itinerario prima di raggiungere le sabbie bianche dello Yucatan.

    i nostri itinerari sulla strada spaziano in tutti i continenti. Qui di seguito abbiamo scelto tre proposte, Messico, giappone e Madagascar, che potrete scorrere e pre-gustare attraverso alcune suggestioni e alcuni dettagli significativi.

    Dalla cultura plurisfaccettata dellisola malgascia, alle terre assolate del centro america, fino ai tratti dellarticolato mon-do nipponico, tre viaggi on the road per scoprire angoli straordinari di un mondo lontano.

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    Piramide di Uxmal

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    giapponenippo eXperience Un viaggio di 13 giorni

    Viaggio che focalizza gran parte degli aspetti storico culturali di questo incre-dibile Paese. Avremo il tempo di vivere il ritmo e la quotidianit del popolo giap-ponese, muovendoci in metropolitana e in autobus di linea funzionali ed efficien-ti. Ci tufferemo nei mercati locali dai pro-dotti impossibili, dagli stick di moscardi-ni laccati ai tuberi mai visti fino ai gadget di Hello Kitty e ai Kimono da migliaia di euro. Frequenteremo i ristoranti comuni e quelli tipici e un p nascosti di Izakaya dove in un ambiente informale volano a comando piatti espressi a base di pesce, carne o verdura e si beve sak a fiumi. Il viaggio inizia a Tokyo, lantica Edo. Dalla citt termale di Hakone si va alla scoperta del Monte Fuji. Proseguiremo per Nikko uno dei pi importanti centri della diffusione del buddhismo scin-

    Giappone, una festa tradizionale a Kyoto

    Giappone, le mille luci della notte di Tokyo.

    toista, dichiarato Patrimonio dellUmanit UNESCO. Il treno ci porter a Hiroshima per visitare il museo della bomba atomica. Infine, Kyoto, antica capitale imperiale ed oggi capitale culturale del Giappone e Osaka, terza citt pi grande del Giappone.

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    madagascarparcHi, Barriera coraLLina e isoLa Dei pirati Un viaggio di 15 giorni

    Non solo Africa verde e remota, ma molto di piTerra a tratti brulla sulle colline centrali e a tratti verdeggiante, ricca di foreste, di piccoli corsi dacqua e di laghi estesi e limpidi; fat-ta di savane come lIsalo e di baie bianche, di riserve naturali e di isole incastonate in un oceano dolce. Paesaggi tropicali, montagne talvolta lussureggianti e talaltra stravolte dai venti, pianure dorate e fondali trasparenti sulla costa. Terra di suggestioni legate agli uomini e al loro culto degli antenati, ai villaggi allegri e vocianti, ricchi di colore, allintenso profumo delle spezie dei mercati e delle piantagioni, alla magia del suono di milioni di conchiglie mosse dal mare, quasi una musica. La forza di unisola che si innalza ora brulla ora esuberante di vegetazione dalle acque dellOceano, fitta di genti, villaggi, pescatori, cul-

    Tradizionali piroghe a bilanciere

    tura. Un viaggio che non solo mare eppure capace di lasciarti nellanimo lincanto di quelle acque. Ecco questo il Madagascar, tanta terra in mezzo al mare.

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    il viaggio alla maniera di corto

    non c migliore materia per i sogni che una mappa... diceva robert Louis stevenson, e lui di sogni e di viaggi se ne intendeva.

    Ma c uno strano rapporto tra la fantasia, le immagini che scaturiscono dai ricordi delle nostre letture o dai film che abbiamo visto e la realt che ci circonda.

    Molto spesso questa realt non sufficiente a gratificare realmente le nostre aspettative. viaggiare oggi, cercando di ritrovare quelle atmosfere diventato sempre pi difficile. eppure, certi nomi, da soli, evocano il vero viaggio: Manciuria, samarcanda, para-maribo, corte sconta detta arcana.

    Forse proprio un personaggio come corto Maltese pu aiutarci ad aprire un certo tipo di porte per affrontare

    un viaggio diverso. Un viaggio che non soddisfi soltanto i nostri occhi, ma che riesca ad alimentare qualcosa di pi complesso, la nostra curiosit.

    c uno spazio senza tempo in quelle tavole di Hugo Pratt, c un ingrediente quasi magico che ci invita a mol-lare gli ormeggi, ad andare, a cercare qualcosa per cui valga veramente la pena di partire.

    un concetto di viaggio che diventa quasi un sogno ad occhi aperti.

    se per generazioni Hugo pratt stato capace di far viag-giare i suoi lettori con la fantasia, forse, tutti noi che ci nutriamo di sogni, potremmo imparare a viaggiare alla corto Maltese per trovare, come lui, dei nuovi tesori. Mol-to spesso inaspettati.

    corto Maltese come invito al viaggio

    i TESORi DEl viAggiOLa strada necessaria a trovarli fatta davventura e di sogno

    (corto Maltese)

    La cosa pi incredibile che Corto continua a farmi viag-giare. Non solo un Mito o un magnifico personaggio inventato, un pezzo di me. Il meglio di me, quello che posso tirare fuori se elimino tutte le gabbie di preconcetti e di inutili schemi mentali. In fondo, in ognuno di noi c un po di corto, la voglia di andare, di cercare qualcosa di diverso, di rispettare tutto o essere padroni di ignorare tutto. Il desiderio di muoversi per scoprire qualcosa, ma anche quello di perdersi in una situa-zione statica, ma piacevole, il suono del vento, il fruscio di una palma, le ombre di un deserto. Partire con uno sguardo attento, ma anche leggero, libero e pronto ad avventurarsi verso qualcosa dimprevisto.

    corto maltese un personaggio cult della migliore graphic novel europea, ma anche un vero e proprio mito letterario del Novecento. E un viaggiatore, un ironico marinaio che unisce aspetto e carattere mediterraneo a una cultura an-glosassone. corto, che in spagnolo significa svelto, fu creato dal grande disegnatore veneziano Hugo Pratt nel 1967. Hugo Pratt spieg la genesi del personaggio di corto maltese affermando che aveva bisogno di un personaggio mediterraneo, ma inserito in una cultura anglosassone in

    Corto Maltese, acquarello. 1985 Cong sa - Svizzera.

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    quanto nella tradizione narrati-va anglosassone c pi fiaba, pi leggenda. Opt perci per un maltese, originario quindi di un luogo dove molte culture si sono incrociate, figlio di una prostituta di Gibilterra e di un marinaio del-la Cornovaglia. corto pu sem-brare cinico, individualista, forse perfino egocentrico, affermando che non interessato agli affari altrui e lamentandosi se vi viene coinvolto suo malgrado. Tutta-via, oltre lostentato cinismo, la personalit di corto maltese contraddistinta in realt dalla lealt e dalla solidariet umana.

    corto un romantico gentiluo-mo di fortuna. gianni brunoro, grande esperto di fumetti, lo ha definito romantico anche nella vera e propria accezione manua-listica del termine, cio quella che vuole il romanticismo come movimento che alimenta la pro-pensione verso lignoto, la fiaba, il vago fantasticare al di fuori dalla realt.

    Il pirata corto maltese se ne va spesso alla ricerca delloro, ma di quello di tesori scomparsi, di citt leggendarie, quello che si trova soltanto seguendo antiche e misteriose mappe. Ma corto, in fondo, un antieroe che alla ricchezza materiale preferisce la libert e la fantasia, un moderno Ulisse in grado di farci viaggiare nei luoghi pi affascinanti del mondo, ma in una maniera diversa e non scontata.

    corto un vero apritore di porte, cio un personaggio che in qualche modo riesce a stimolarci a compiere quel passo o quel gesto in pi. La cosa che forse non avremmo fatto.

    viaggiare secondo lo stile di corto significa spostarsi nel mondo con il gusto di farlo ancora, conservando una sana passione per la scoperta e lincontro con laltro, ascoltando un pianeta sommerso di persone, popoli e culture, luoghi mi-steriosi, umili angoli di sincera bellezza che si nascondono appena dietro langolo di una cartolina.Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove ter-re, ma nellavere nuovi occhi. Diceva Proust.

    il modo di viaggiare alla corto vuole riscoprire prima di tutto lo spirito del viaggio. Dalla verde Irlanda al pietroso deserto della Dancalia, da Venezia a Buenos Aires ci si pu andare con uno spirito diverso, per scoprire quel mondo sommerso e spesso dimenticato che invece aspetta soltanto di essere scoperto.

    Viaggi che non vengono intesi soltanto come spostamenti ge-ografici, ma anche e soprattutto come parentesi di assoluta libert di ricerca per sentire sulla pelle una memoria delle av-venture del mondo magico di corto maltese, un mare fatto di paesaggi, di riferimenti letterari e storici, ma anche dincontri casuali che sinseriscono in un contesto di letture, visioni, sen-sazioni. Un viaggio come esperienza di arricchimento interiore.

    Dal 2004 al 2011 ho fatto molti viaggi in compagnia del fotogra-fo marco DAnna sui Luoghi delle avventure di corto maltese,

    Corto Maltese, la casa dorata di Samarcanda, acquarello.1980 Cong sa - Svizzera.

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    fra tutti ce n stato uno, quello ad Apia, nelle Samoa. stato un viaggio davvero speciale, un viaggio alla ricerca del Pacifico di Stevenson e di Pratt, delle loro visioni e di ricordi letterari. Le palme, i velieri, lazzurro del mare e la sab-bia dorata non bastano per sognare davvero. Serve molto di pi, o forse, invece, serve sol-tanto il profumo di un fiore come il Frangipani,

    il contatto con un logoro baule di cuoio pieno di libri o la bianca visione di una casa coloniale immersa nel verde di una collina.

    Oggi, per osservare il mondo, potrebbe essere sufficiente un buon colle-gamento internet, ma per vederlo davvero e, soprattutto, per riuscire a guardare oltre, servono i sogni e una chiave di lettura speciale, una chiave che ognuno di noi stringe in mano nel momento in cui si avventura fra le onde o su una pista in compagnia di corto maltese.

    Il viaggio non rappresentato dalleffettivo raggiungimento del luogo, la realt non la meta, il racconto racchiuso nel percorso, nel cambia-mento, nellesperienza acquisita lungo quella strada, anzi quella liquida, instabile, rotta. Le Isole del Pacifico rappresentano un sogno di bellezza e di pace. Un ricordo letterario fatto di romanzi e di avventure, di navigatori e di esploratori che hanno lasciato le loro tracce e hanno raccolto le perle di quella disordinata manciata di terre abbandonate nel grande spazio blu che separa lAmerica dallAsia.

    boungainville, cook, la Perouse, e poi conrad, melville, Stevenson, lavventura del bounty, il Trono Nero, marlon brando, corto maltese, i voli di Amelia Earhart, i film, le palme, la copra, i velieri, i gabbiani. Bastano i nomi a far partire immaginazione e ricordi, e possono essere proprio quei ricordi ad aprire il viaggio ad una nuovo modo di muoversi.

    Apia la principale citt e la capitale dellisola di Upolu, e Upolu, insieme alla pi grande, Savaii, e a un pugno di altre isolette o scogli coperti di pal-me, compone le Samoa occidentali, ma molto pi di questo, Apia il cen-tro del sogno, il sogno che stato di Stevenson e di Hugo Pratt, per questo, la vera isola del tesoro. Robert louis Stevenson ci arriv per cercare di continuare a vivere, per respirare con i suoi polmoni scassati. Una nave po-stale collegava Apia con Sidney, cos i manoscritti potevano essere spediti alleditore di Londra e RLS avrebbe potuto continuare a scrivere, a sognare e a pubblicare le sue storie favorito da quel clima mite. Cos Stevenson ad Apia divent Tusitala, che significa il narratore di storie, e continu a

    Aggie Greys, Pacifico, acquarello. 1994 Cong sa - Svizzera.

    Robert Louis Stevenson, acquarello. 1994 Cong sa - Svizzera.

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    scrivere, a raccontare e a vivere qui, fino alla fine. Pi di duecento volontari, tutti i suoi amici samoani, quelli che avevano ascoltato le sue storie, quelli che avevano ballato e suonato con lui, tutti insieme, strapparono alla foresta un ripido sentiero per portarlo a riposare per sempre in cima al monte Vaea, quello che RLS amava tanto.

    C un ricordo importante citato dallo stesso Pratt in un intervista, lIsola del tesoro, la sua copia personale del libro, nelledizione Hei-nemann di Londra, fu lultimo regalo di suo padre, ma proprio quel rigido volume nero sa-rebbe stato linizio di tutto. Linizio di un viag-gio, di ricerca, ma anche un viaggio divertente, perch, in fondo, non poi cos importante tro-vare, ma partire per cercare qualcosa.

    La meta da ricercare la vera grande eredit, perch ognuno di noi deve ricercare la propria Isola del tesoro.

    Per questo, per Pratt, rendere omaggio alla tomba di Steven-son in cima al monte Vaea era una sorta di pellegrinaggio, un omaggio dovuto. Perch lass il colore del mare sarebbe stato pi vivo, il profumo del vento pi intenso e la fantasia sarebbe stata pi vera. Il momento pi bello nellIsola del Tesoro , sicura-mente, il momento in cui Jim riesce ad impossessarsi e a condur-re, anche se brevemente, ma da solo lHispaniola, la nave, la vita.

    Lomaggio a una tomba il ringraziamento alla vita che la per-sona scomparsa riuscita a trasmettere. Non c soltanto la malinconia del ricordo, c la gratitudine per quel ponte sottile che ha consentito un passaggio. Hermann Hesse, Yeates, Ste-venson, sono le tre tombe simboliche di Pratt, gli apritori di porte, ma corto maltese ha saputo bere alla loro fonte e tra-smettere un altro segnale, trovare una chiave che, partendo da loro, pu guidare, anzi accompagnare, in leggerezza, verso un mondo salmastro e fantastico, un mondo fatto di vele e tesori, dincontri e sorrisi, di silenzi e ballate, di Viaggi veri

    Marco Steiner

    Il cOrvO dI PIeTrAUn roManZo tra scrittUra e FUMetto

    Il corvo di pietra unavventura di mare, la ricerca di un tesoro nascosto, un viaggio per acqua e per terra. il romanzo del pi stretto collaboratore di Hugo Pratt,

    come lui appassionato di vita e letteratura.

    Corto Maltese, copertina per Le Monde Voyages, supplemento al quotidiano Le Monde. 1988 Cong sa - Svizzera.

    Corto Maltese, acquarello.1988 Cong sa - Svizzera.

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    Mountain Kingdomvita e avventura in montagna

    un po di storiaNellestate 2006 ai 5800 metri del campo base del Cho Oyu (Tibet), durante le pause della salita verso la vetta, Silvano (Spinelli), mio carissimo amico, ed io abbiamo conosciuto Ismael (Santos Rodriguez), ex giocatore di pallacanestro, appassionato di mon-tagna con progetti di lavoro nel mondo dellalpini-smo, dello sci, dellarrampicata e del trekking. nata allistante una solida amicizia e lidea di lavo-rare insieme nel regno delle montagne che tanto amiamo. Lidea diventata presto progetto e il pro-getto si concretizzato in Mountain Kingdom.

    Gli anni passano, le persone crescono e le loro scelte cambiano con esse. Ismael si trasferito a Chamonix e ha lasciato la societ, ma Mountain Kingdom, la nostra visione e il nostro progetto sono andati avanti e oggi con nuovi soci e collaboratori Luca, Paolo, Carlo, Lorenzo, Daniele e Giuseppe sia-mo diventati il punto di riferimento per gli amanti degli sport della montagna.

    la filosofia di mountain KingdomVita e avventure su sentieri, roccia, ghiaccio e neve, con sci e pelli di foca, piccozza e ramponi, scarpette di arrampicata, pedule o ciaspole. Dalle montagne agli oceani, dai fiumi ai deserti, fra le varie culture e in mezzo alla gente, in punta di piedi, senza distur-bare, in equilibrio con la natura, con tanta curiosit, voglia di scoprire nuove vie, passione, sicurezza e professionalit.

    QuAlE viTA E QuAli AvvENTuRE vi PROPONiAmO cON mOuNTAiN KiNgDOm?

    AlPiNiSmOcon piccozza e ramponi per scoprire il fascino dellalta montagna e provare le sensazioni pi forti, le emozioni pi intime

    La partenza dal rifu-gio al chiaro di luna, il sorgere del sole su un pendio di neve, il mare di nuvole sotto di noi, una cresta sospesa sul vuoto e alla fine una grande cima. I 4000 e le cime pi prestigiose e belle del-le Alpi; lungo facili iti-nerari, per aeree cre-ste o scalando le vie pi impegnative. Piccole e grandi salite dal gruppo del Bianco al Monte Rosa dal Delfinato al gruppo del Bernina.

    ARRAmPicATA Arrampicare sulla roccia, padroneggiare armoniosamente il corpo, tentare di superare se stessi, dividere un momento di amicizia Arrampicate sulle pi belle falesie italiane, francesi e svizzere. Le pareti pi affascinanti e gli spigoli pi aerei delle Alpi e delle

    Arrampicata - Grecia - Varassova

    Alpinismo - Grandes Jorasses via normale

    a cura di cesare cesa Bianchiguida alpina UiagM, presidente delle guide alpine italiane

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    Mountain Kingdomvita e avventura in montagna

    Dolomiti; su calcare e granito dal 3 grado in su. Viaggi dedicati allarrampicata sulle pareti pi belle del mon-do, senza dimenticare il piacere di visitare luoghi bellissimi.