Kawabata, Yasunari - Japan, The Beautiful and Myself (Kodansha, 1969)
KAWABATA YASUNARI 川端康成 (1899 –1972) Yasunari.pdf · Kawabata Yasunari was the first...
Transcript of KAWABATA YASUNARI 川端康成 (1899 –1972) Yasunari.pdf · Kawabata Yasunari was the first...
KAWABATA YASUNARI川端康成川端康成川端康成川端康成
(1899 – 1972)
_fra modernità e tradizione_
Kawabata Yasunari was the first Japanese to win the Nobel Prize for
Literature. The award was made in 1968, exactly one hundred years
after the new era of Japanese literature opened with the Meiji
restoration. Kawabata was unquestionably a modern man, and his works
dealt exclusively with the lives of contemporaries, but the Nobel Prize
Committee honored him because of the special affinities his works
revealed with Japanese traditions. The Japanese public was naturally
delighted to learn of the award, though surprise was expressed that a
writer who was difficult to understand even for Japanese should have
been so appreciated abroad.
Kawabata, whose earlier photographs often brought to mind a deer Kawabata, whose earlier photographs often brought to mind a deer
frightened by a sudden flash of light, now showed smiles to the camera.
But less than four years later he was dead, a suicide for reasons he did
not disclose.
(Donald KEENE, Dawn to the West, P. 786)
NOBEL PER LA LETTERATURA, 1968CERIMONIA DI CONSEGNA
Utsukushii Nihon no watakushi 美しい日本の私Discorso per il Nobel, 1968Discorso per il Nobel, 1968
� Utsukushii Nihon: la bellezza è nella tradizionale visione della natura
sublimata nella poesia, espressione del fine animo umano, e poi plasmata
nelle arti tipicamente giapponesi (la cerimonia del té, i giardini, la poesia
classica...) e nello zen.
Bel Giappone (relazione) io
� Watakushi: La letteratura cui fa riferimento per raccontare il “suo”
Giappone all’Occidente è quella Heian. Cita l’Ise monogatari, e parlando del
Genji monogatari stabilisce le fondamenta della sua stessa letteratura:
“Da ragazzino anche se ancora non conoscevo bene la lingua antica, le mie
letture erano per lo più costituite dai classici della letteratura Heian e fra
questi la Storia di Genji, credo, è l’opera che più si è impressa nel mio cuore.
Per centinaia d’anni, dopo che la Storia di Genji è stata scritta, il romanzo
giapponese ha cercato di eguagliarlo, ha continuato a proporne varianti e
imitazioni.” (Da “La bellezza del Giappone ed io”, trad. Maria Teresa Orsi)
Utsukushii Nihon no watakushi 美しい日本の私
Discorso per il Nobel, 1968Discorso per il Nobel, 1968
Da “La bellezza del Giappone ed io”, trad. Maria Teresa Orsi
(...) Il professor Yashiro Yukio, esperto di arte orientale e occidentale,
antica e moderna, (...) ha detto che una delle “caratteristiche dell’arte
giapponese” può essere sintetizzata in una sola frase poetica:
“Pensare agli amici quando è il tempo della neve, della luna e dei fiori
di ciliegio.
Quando vediamo la bellezza della neve, quando vediamo la bellezza Quando vediamo la bellezza della neve, quando vediamo la bellezza
della luna, in breve, quando apriamo gli occhi sulla bellezza dei
singoli momenti nel corso delle stagioni e ne siamo sfiorati, quando
abbiamo la fortuna di venire a contatto con la bellezza, allora
pensiamo agli amici più cari (...); insomma l’emozione della bellezza
risveglia in noi la simpatia, l’affetto per le persone. In questo caso,
penso che “amico possa essere letto in senso più ampio, come “essere
umano”. Ancora, le parole che esprimono la bellezza dei singoli
momenti nel corso delle stagioni, “neve, luna, fiori di ciliegio” per
tradizione in Giappone sono diventate parole che indicano la bellezza
di monti e fiumi, erbe e piante, di tutta la natura, dell’universo
intero, e che includono anche le emozioni umane.
1/2
Utsukushii Nihon no watakushi 美しい日本の私
Da “La bellezza del Giappone ed io”, trad. Maria Teresa Orsi
(...) [dall’Ise monogatari] “...essendo un uomo raffinato, [Ariwara no
Yukihira] aveva sistemato alcuni fiori, e fra essi uno straordinario
trancio di glicine. Era lungo più di un metro”.
Un tralcio di glicine che raggiunga quella lunghezza è davvero
sorprendente e si può dubitare che l’autore dicesse la verità, eppure
io vedo in questo fiore di glicine il simbolo di tutta la cultura di epoca
2/2
io vedo in questo fiore di glicine il simbolo di tutta la cultura di epoca
Heian. Il glicine è un fiore molto giapponese e racchiude in sé una
grazie tutta femminile, i suoi grappoli che seguono il soffio leggero
del vento appaiono delicati, flessibili, di una bellezza sommessa, e
mentre mostano e si nascondono tra il verde di prima estate
sembrano ispirare quell’intenso sentimento verso le cose che ci
circondano, conosciuto come mono no aware.
•手弱女振り (たおやめぶり) taoyameburi
•物の哀れ (もののあわれ) mono no aware
Year Japanese Title English Title English Translation
1926伊豆の踊子
Izu no Odoriko
The Dancing Girl of
Izu1955, 1998
1930浅草紅團
Asakusa Kurenaidan
The Scarlet Gang of
Asakusa2005
1935-1937,
1947
雪國
YukiguniSnow Country 1956, 1996
1951-1954名人
MeijinThe Master of Go 1972
1949-1952千羽鶴
SenbazuruThousand Cranes 1958
1949-1954山の音
Yama no Oto
The Sound of the
Mountain1970
みづうみ(みずうみ) Edward G. 1954
みづうみ(みずうみ)
MizuumiThe Lake 1974
1961眠れる美女
Nemureru Bijo
The House of the
Sleeping Beauties1969
1962古都
KotoThe Old Capital 1987, 2006
1964
美しさと哀しみと
Utsukushisa to
Kanashimi to
Beauty and Sadness 1975
1964片腕
KataudeOne Arm 1969
1921 – 1972掌の小説
Tenohira no Shōsetsu
Palm-of-the-Hand
Stories1988, 2006
Edward G.
Seidensticker
Principali traduzioni in lingua inglese
Kawabata, “modernismo” e tradizione
� Anni ‘20: Shinkankakuha 新感覚派,
“scuola della nuova sensibilità/delle nuove percezioni”
-Il gruppo sperimenta uno stile che predilige le libere associazioni della parola
umana, così come del pensiero e dell’esperienza, alla coerenza del dialogo e alla
struttura narrativa prodotte artificialmente nei testi letterari.
- “art for art’s sake”, in posizione totalmente opposta e di stampo conservatrice,
alla corrente di scrittori proletari marxisti.
- continua ricerca della “bellezza” e della “purezza”
� cinema, 狂った一頁, Kurutta ichipeji, 1926 (sceneggiatura, “Una pagina folle”) � cinema, 狂った一頁, Kurutta ichipeji, 1926 (sceneggiatura, “Una pagina folle”)
�Anni ‘30: “New Psychologism”-Influenza di Joyce, letto nella traduzione di Itō Sei (trad. Ulisse ’31-
’34); sperimenta lo stream of consciousness e le associazioni libere,
ispirandosi alla psicanalisi di Freud.
� 水晶幻想, Suishō gensō (“Fantasie di cristallo”)
� 1921 – 1972: Tenohira no shōsetsu 掌掌掌掌のののの小説小説小説小説
� 1921 – 1972: Tenohira no shōsetsu 掌掌掌掌のののの小説小説小説小説
(“Racconti in un palmo di mano”)
Kawabata, “modernismo” e tradizione
-146 racconti, spesso brevissimi, che costituiscono delle vere
cristallizzazioni delle tematiche e dello stile di Kawabata.
-Kawabata stesso li ha più volte definiti i suoi veri capolavori,
l’ultima sua opera è una versione “tenohira” di Yukiguni.l’ultima sua opera è una versione “tenohira” di Yukiguni.
Esempi:
� Shinjū心中心中心中心中 (“Suicidio d’amore”, 1926)
� Amagasa 雨傘雨傘雨傘雨傘 (“Ombrello”, 1932)
Izu no odoriko伊豆の踊り子, 1926
(“La danzatrice di Izu”)
Grandissimo successo, molti adattamenti cinematografici, fin dal 1933
o Esaltata , nella lunga sequela di adattamenti
che ne hanno fatto la fortuna, l’idea di amore
adolescenziale puro di natura vagamente
autobiografica.
o In realtà, espressione della tipica sensualità
descritta da Kawabata: attrazione per figure di descritta da Kawabata: attrazione per figure di
donne-bambine
o Il testo può essere inserito nella lunga tradizione
della narrativa di viaggio, e alle associazioni estetiche
legate ai luoghi. Con una peregrinazione iniziano
molti nō.
o Secondo il critico Nakamura Mitsuo, l’ “io” narrante
corrisponde alla figura dello waki nel teatro nō, la cui
funzione è introdurre lo shite, protagonista: in
Kawabata sempre figure femminili (evidente in
Yukiguni).
Yukiguni, 雪国 1935 - 1948
(“Il paese delle nevi”)
� Moltissime riscritture successive, fino alla
versione tenohira del 1972
� linguaggio estremamente visivo, legato
alle percezioni di Shimamura alle percezioni di Shimamura
� debolezza dei personaggi, forza delle
immagini: Shimamura / Komako
� importanza dell’incipit
� conclusione aperta
「国境の長いトンネルを抜けると雪国であった。
夜の底が白くなった。」
“The train came out of the long tunnel into the snow
Yukiguni, 雪国
“The train came out of the long tunnel into the snow
country. The earth lay white under the night sky.”
Edward G. Seidensticker, 1956
“Usciti dalla lunga galleria di confine, si era già nel
paese delle nevi. Il fondo della notte si tinse di bianco.”
Giorgio Amitrano, 2003