Jules Verne - Il Mondo Sottosopra

168

description

Racconto

Transcript of Jules Verne - Il Mondo Sottosopra

  • JULES VERNE

    IL MONDO SOTTOSOPRA

    Disegni di George Roux incisi da J.Ladmiral, A.-F. Pannemaker, Maurice Bd, Frdric Vintraut

    Copertina di Carlo Alberto Michelini U. MURSIA & C.

    MILANO

    TITOLO ORIGINALE DELL OPERA SANS DESSUS DESSOUS

    (1888)

    Traduzioni integrali dal francese di MARIELLA MUGNAI

    Propriet letteraria e artistica riservata - Printed in Italy Copyright 1973 U. MURSIA & C.

    1502/AC - U. MURSIA & C. - Via Tadino, 29 Milano

  • Indice PRESENTAZIONE __________________________________ 6

    IL MONDO SOTTOSOPRA ______________________________ 9 Capitolo I ___________________________________________ 9

    IN CUI LA NORTH POLAR PRACTICAL ASSOCIATION PUBBLICA UN DOCUMENTO NEI DUE MONDI _______ 9

    Capitolo II _________________________________________ 21 NEL QUALE I DELEGATI INGLESE, OLANDESE, SVEDESE, DANESE E RUSSO SI PRESENTANO AL LETTORE________________________________________ 21

    Capitolo III ________________________________________ 34 NEL QUALE LE REGIONI DEL POLO ARTICO VENGONO AGGIUDICATE___________________________________ 34

    Capitolo IV ________________________________________ 46 NEL QUALE RICOMPAIONO DELLE VECCHIE CONOSCENZE DEI NOSTRI GIOVANI LETTORI ______ 46

    Capitolo V _________________________________________ 53 INNANZI TUTTO, BISOGNA DIMOSTRARE CHE CI SIANO MINIERE DI CARBON FOSSILE VICINO AL POLO NORD___________________________________________ 53

    Capitolo VI ________________________________________ 61 NEL QUALE VIENE INTERROTTA UNA CONVERSAZIONE TELEFONICA TRA LA SIGNORA SCORBITT E J. T. MASTON ________________________ 61

    Capitolo VII________________________________________ 72 NEL QUALE IL PRESIDENTE BARBICANE NON DICE NIENTE PI DI QUANTO GLI CONVENGA DIRE _____ 72

    Capitolo VIII _______________________________________ 84 COME SU GIOVE HA DETTO IL PRESIDENTE DEL GUN-CLUB ______________________________________ 84

  • Capitolo IX ________________________________________ 89 NEL QUALE APPARE UN DEUS EX MACHINA DORIGINE FRANCESE ___________________________ 89

    Capitolo X _________________________________________ 94 NEL QUALE INCOMINCIANO A POCO A POCO A FARSI STRADA MOLTE INQUIETUDINI ___________________ 94

    Capitolo XI _______________________________________ 103 QUEL CHE C NEL TACCUINO DI J. T. MASTON E QUEL CHE NON C PI _________________________ 103

    Capitolo XII_______________________________________ 110 NEL QUALE J. T. MASTON CONTINUA EROICAMENTE A TACERE______________________________________ 110

    Capitolo XIII ______________________________________ 119 AL TERMINE DEL QUALE J. T. MASTON DA UNA RISPOSTA VERAMENTE EPICA ___________________ 119

    Capitolo XIV ______________________________________ 127 BREVE, MA NEL QUALE LA X ASSUME UN VALORE GEOGRAFICO___________________________________ 127

    Capitolo XV_______________________________________ 128 CHE CONTIENE DEI DETTAGLI MOLTO INTERESSANTI PER GLI ABITANTI DEL GLOBO TERRESTRE ______ 128

    Capitolo XVI ______________________________________ 136 IN CUI IL CORO DEI MALCONTENTI VA CRESCENDO E RINFORZANDO _____________________________ 136

    Capitolo XVII _____________________________________ 141 COSA STATO FATTO NEL KILIMANGIARO DURANTE OTTO MESI DI QUELLANNO MEMORABILE _______ 141

    Capitolo XVIII ____________________________________ 150 NEL QUALE IL POPOLO DI WAMASAI ASPETTA CHE IL PRESIDENTE BARBICANE GRIDI FUOCO! AL CAPITANO NICHOLL ____________________________ 150

  • Capitolo XIX ______________________________________ 154 NEL QUALE J. T. MASTON RIMPIANGE FORSE LEPOCA IN CUI LA FOLLA VOLEVA LINCIARLO ___________ 154

    Capitolo XX_______________________________________ 161 CHE CONCLUDE QUESTA CURIOSA STORIA TANTO VERA QUANTO INVEROSIMILE __________________ 161

    Capitolo XXI ______________________________________ 168 BREVISSIMO MA DECISAMENTE RASSICURANTE PER LAVVENIRE DEL MONDO _______________________ 168

  • PRESENTAZIONE

    Il mondo sottosopra (del 1889) narra una nuova avventura degli eroi del Gun-Club. Non ancora soddisfatti daver fatto il periplo della Luna come si narra nei due romanzi da noi pubblicati in questa stessa Collana in un unico volume intitolato Dalla terra alla Luna - Intorno alla Luna - Barbicane, Ardan e gli altri loro folli compagni, si propongono ora di... raddrizzare lasse terrestre e di provocare con ci un cambiamento di clima che scioglier i ghiacci polari e consentir lo sfruttamento dei giacimenti minerari di quelle regioni.

    Loperazione affidata a una gigantesca esplosione che dovrebbe avvenire in un tunnel scavato nel fianco del Kilimangiaro, e che dovrebbe mettere il mondo sottosopra. Operazione ridicolizzata poi in una canzone che fece il giro dei caff-concerto e che iniziava con i seguenti versi: Per raddrizzare il nostro carrozzone / il cui asse si vecchio si spostato, / han fabbricato un grosso bombardone / che squassi tutto dopo aver sparato!. Ma, come si sa, anche scienziati e artiglieri possono sbagliare e per un banalissimo errore di calcolo del matematico della compagnia, J. T. Maston, lasse terrestre non fa una piega. Il povero Maston diviene oggetto di scherno da parte di tutto il mondo ma non improbabile che il suo errore di calcolo abbia salvato lumanit da una catastrofe.

  • JULES VERNE nacque a Nantes, l8 febbraio 1828. A

    undici anni, tentato dallo spirito davventura, cerc di imbarcarsi clandestinamente sulla nave La Coralie, ma fu scoperto per tempo e ricondotto dal padre. A ventanni si trasfer a Parigi per studiare legge, e nella capitale entr in contatto con il miglior mondo intellettuale dellepoca. Frequent soprattutto la casa di Dumas padre, dal quale venne incoraggiato nei suoi primi tentativi letterari. Intraprese dapprima la carriera teatrale, scrivendo commedie e libretti dopera; ma lo scarso successo lo costrinse nel 1856 a cercare unoccupazione pi redditizia presso un agente di cambio a Parigi. Un anno dopo sposava Honorine Morel. Nel frattempo entrava in contatto con leditore Hetzel di Parigi e, nel 1863, pubblicava il romanzo Cinque settimane in pallone.

    La fama e il successo giunsero fulminei. Lasciato limpiego, si dedic esclusivamente alla letteratura e un anno dopo laltro - in base a un contratto stipulato con leditore Hetzel - venne via via pubblicando i romanzi che compongono limponente collana dei Viaggi straordinari - I mondi conosciuti e sconosciuti e che costituiscono il filone pi avventuroso della sua narrativa. Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, Ventimila leghe sotto i mari, Lisola misteriosa, Il giro del mondo in 80 giorni, Michele Strogoff sono i titoli di alcuni fra i suoi libri pi famosi. La sua opera completa comprende unottantina di romanzi o racconti lunghi, e numerose altre

  • opere di divulgazione storica e scientifica. Con il successo era giunta anche lagiatezza

    economica, e Verne, nel 1872, si stabil definitivamente ad Amiens, dove continu il suo lavoro di scrittore, conducendo, nonostante la celebrit acquistata, una vita semplice e metodica. La sua produzione letteraria ebbe termine solo poco prima della morte, sopravvenuta a settantasette anni, il 24 marzo 1905.

  • IL MONDO SOTTOSOPRA

    CAPITOLO I

    IN CUI LA NORTH POLAR PRACTICAL ASSOCIATION PUBBLICA UN DOCUMENTO NEI DUE

    MONDI

    E cos, signor Maston, voi pretendereste di affermare che mai una donna sarebbe stata capace di far progredire le scienze matematiche o sperimentali?

    Con mio grande rammarico vi sono costretto, signora Scorbitt, rispose J. T. Maston. Convengo volentieri con voi che siano vissute e che anche oggi vivano delle esimie matematiche, soprattutto in Russia; ma, data la sua struttura cerebrale, non c donna che possa diventare un Archimede n tanto meno un Newton.

    Ah, signor Maston! Permettetemi di protestare a nome di tutto il mio sesso...

    Sesso tanto pi adorabile, signora Scorbitt, proprio perch non fatto per dedicarsi agli studi trascendentali.

    Dunque, secondo voi, signor Maston, vedendo cadere una mela, nessuna donna avrebbe mai potuto scoprire le leggi della gravitazione universale, come fece lillustre scienziato inglese alla fine del XVII secolo?

    Vedendo cadere una mela, signora Scorbitt, a una donna non sarebbe venuta altra idea... che di mangiarsela... secondo lesempio di nostra madre Eva!

    Andiamo! A quanto pare voi ci negate ogni disposizione per degli studi pi elevati...

  • Ogni disposizione?... No, signora Scorbitt! Pur tuttavia devo farvi notare che, da quando vi sono degli abitanti sulla terra, e delle donne di conseguenza, non c ancora stato un cervello femminile al quale sia dovuta qualche scoperta paragonabile a quelle dAristotele, dEuclide, di Keplero o di Laplace, nel campo scientifico.

    Ma questa non una buona ragione; e poi, vi par giusto che il passato vincoli in modo irrevocabile lavvenire?

    Mah! Quel che non si fatto in migliaia danni, non lo si far mai... fuori dubbio!

    Bisogna dunque che ci rassegniamo, signor Maston, visto che non siamo ad altro buone...

    ... che ad esser buone! rispose J. T. Maston. E disse questo con tutta la galanteria di cui capace uno

    scienziato con la mente infarcita di X! La signora Evangeline Scorbitt era pi ,che disposta ad accontentarsene, del resto.

    E sia, signor Maston rispose lei; a ciascuno il suo posto, in questo mondo! Restate pure un matematico eccezionale quale in realt siete. Datevi interamente ai problemi di questimmensa impresa alla quale voi e i vostri amici consacrate la vostra esistenza! Io per parte mia, rester la buona donna che devo essere, apportando ad essa il mio concorso pecuniario...

    Cosa di cui vi dovremo eterna riconoscenza! rispose J. T. Maston. La signora Evangeline Scorbitt arross deliziosamente, giacch provava,

    se non per gli scienziati in generale, almeno per J. T. Maston, una simpatia tutta particolare. Non forse il cuore della donna un mondo imperscrutabile?

    Unimpresa davvero colossale quella a cui la ricca vedova americana aveva deciso di consacrare considerevoli capitali.

    Ed ecco qual era questimpresa e qual era lo scopo che si prefiggevano di raggiungere i suoi promotori.

    Le terre artiche propriamente dette, comprendono, stando a Maltebrun, a Reclus, a Saint-Martin e alle maggiori autorit in materia geografica:

    1 Il Devon settentrionale, cio le isole ricoperte dai ghiacci del mare di Baffin e dello stretto di Lancaster;

  • 2 La Georgia settentrionale, formata dalla terra di Banks e da numerose isole, come le isole Sabine, Bjam-Martin, Griffith, Cornwallis e Bathurst;

    3 Larcipelago di Baffin-Parry, comprendente diverse parti del continente circumpolare, chiamate Cumberland, Southampton, James-Somerset, Boothia-Felix, Melville ed altre pressoch sconosciute.

    In questo complesso, delimitato dal sessantottesimo parallelo, le terre si estendono per un milione e quattrocentomila miglia, e i mari per settecentomila miglia quadrate.

    Entro questo parallelo, intrepidi scopritori moderni riuscirono a spingersi fino ai confini dellottantaquattresimo grado di latitudine, scoprendo delle coste celate dietro lalta catena delle banchine di ghiaccio, dando dei nomi ai capi, ai promontori, ai golfi, alle baie di quelle vaste regioni che potrebbero venir chiamate le Highlands antiche. Ma, al di l di questo ottan-taquattresimo parallelo, c il mistero, c lirrealizzabile desideratum dei cartografi, e non si sa ancora se siano terre o mari che linsormontabile massa di ghiacci del polo boreale cela per unestensione di sei gradi.

    Ora, in quellanno 189... il governo degli Stati Uniti ebbe linaspettata idea di mettere allasta le regioni circumpolari non ancora scoperte, regioni di cui una Societ americana, che si era formata precisamente allo scopo di acquistare la calotta artica, sollecitava la concessione.

    A dir la verit da alcuni anni la conferenza di Berlino aveva creato un codice speciale a tutto vantaggio delle grandi potenze che vogliono impossessarsi delle propriet altrui con la scusa della colonizzazione o dellapertura di sbocchi commerciali. Tuttavia a quanto pare tale codice non era applicabile in questa circostanza, dal momento che la zona era ancora inabitata. Comunque, dato che quel che non di nessuno appartiene ugualmente a tutti, la nuova Societ pensava non gi a prendere ma a comprare per evitare futuri reclami.

    Negli Stati Uniti non c progetto audace - per non dire addirittura irrealizzabile - che non trovi della gente pronta a sfruttarne gli aspetti pratici, e dei capitali indispensabili per metterlo in opera. Se ne era

  • gi avuto un esempio qualche anno prima quando il Gun-Club1 di Baltimora si era dedicato allimpresa di lanciare un missile fin sulla Luna, con la speranza di creare una diretta comunicazione col nostro satellite. Non erano forse stati quegli intraprendenti yankees a fornire le enormi somme necessarie per un cos interessante tentativo? E se esso fosse stato coronato dal successo, non sarebbe stato forse per merito dei due membri del suddetto Club che osarono affrontare i rischi di questo esperimento sovrumano?

    Che un Lesseps venga pure a proporre un bel giorno di scavare un canale di grande sezione attraverso lEuropa e lAsia, dalle rive dellAtlantico fino ai mari della Cina; che un geniale scavatore insista pure dicendo che si deve forare la terra per raggiungere gli strati di silicato che vi si trovano allo stato fluido per attingere alla fonte stessa del fuoco centrale; che un intraprendente elettricista pretenda pure di riunire le correnti disseminate sulla superficie del globo per formarne una sorgente inesauribile di calore e di luce; che un ingegnere ardito abbia pure lidea di immagazzinare entro vasti recipienti leccesso delle temperature estive per utilizzarle durante linverno nelle zone pi provate dal freddo; che un idraulico fuori del comune cerchi pure di utilizzare la forza viva delle maree per produrre a volont calore e forza; che vengano pure fondate delle Societ anonime o in accomandita per condurre a buon fine centinaia di progetti di questa sorta! ciononostante si troveranno sempre degli americani alla testa dei sottoscrittori, e torrenti di dollari si precipiteranno nelle casse sociali, come i gran fiumi del nord-America vanno a perdersi nel seno degli oceani.

    dunque naturale ammettere che la pubblica opinione fosse particolarmente eccitata quando si diffuse la notizia, perlomeno strana, che le regioni artiche stavano per essere messe allasta a favore del maggiore offerente. Daltronde non era stata aperta nessuna sottoscrizione pubblica in vista di un tale acquisto, i cui capitali erano gi stati anticipati. Si vedr pi tardi, quando si tratter di sfruttare il territorio divenuto propriet dei nuovi acquirenti.

    Sfruttare il territorio artico!... Questa era unidea che poteva

    1 Gun in inglese significa cannone. (N.d.T.)

  • germogliare soltanto nel cervello di un pazzo! Tuttavia non cera progetto pi serio di questo. Difatti fu indirizzato un documento a tutti i giornali dei due

    continenti, ai quotidiani europei, africani, oceanici, asiatici, cos come a quelli americani. Il documento concludeva con una proposta de commodo et incommodo da parte degli interessati.

    Il New York Herald ricevette per primo il detto documento. Cos gli innumerevoli abbonati di Gordon Bennett poterono leggere nel numero del 7 novembre la seguente comunicazione, comunicazione che del resto si sparse rapidamente attraverso il mondo scientifico e industriale dove fu interpretata in modi molto diversi:

    Avviso agli abitanti del globo terrestre. Le regioni del Polo Nord, situate entro lottantaquattresimo

    grado di latitudine settentrionale non sono state ancora sfruttate per la semplice ragione che non sono state ancora scoperte.

    Difatti i punti estremi, rilevati dai naviganti di diverse nazionalit sono i seguenti:

    85 45 raggiunti dallinglese Parry, nel luglio 1847 sul ventottesimo meridiano ovest nello Spitzberg settentrionale;

    83 20 28 raggiunti da Markham che faceva parte della spedizione inglese di sir John Georges Nares nel maggio 1876, sul cinquantesimo meridiano ovest, nel nord della terra di Grinnel;

    83 35 di latitudine raggiunti da Lockwood e Brainard che facevano parte della spedizione americana del tenente Greely nel maggio 1882 sul quarantaduesimo meridiano ovest nel nord della terra di Nares.

    Si pu dunque considerare la regione che si stende dallottantaquattresimo parallelo fino al Polo, per uno spazio di sei gradi, come una regione rimasta indivisa fra i diversi Stati del globo, e perci disponibile a trasformarsi in propriet privata in seguito a unasta pubblica.

    Ora, secondo i principi del diritto, non c nulla che si debba tenere nello stato dindivisione. Perci gli Stati Uniti dAmerica, basandosi su tali principi, hanno deciso di promuovere la spartizione di quel territorio.

  • stata fondata una Societ a Baltimora sotto la ragione sociale North Polar Practical Association che rappresenta ufficialmente la confederazione americana. Tale Societ si propone di acquistare la suddetta regione con atto regolarmente stipulato che le dar diritto assoluto di propriet sui continenti, isole, isolotti, scogli, mari, laghi, fiumi, torrenti e corsi dacqua di qualsiasi genere che attualmente costituiscono limmobile artico, sia che ghiacci eterni lo ricoprano, sia che questi ghiacci si sciolgano nella stagione estiva.

    Viene chiaramente specificato che questo diritto di propriet non potr essere colpito da caducit, anche nel caso in cui sopraggiungessero delle modifiche - di qualsiasi natura siano esse - nello stato geografico e meteorologico del globo terrestre.

    Tutto ci essendo portato a conoscenza degli abitanti dei due Mondi, tutte le Potenze saranno ammesse a partecipare allasta che sar fatta a vantaggio del maggior offerente.

    La data dellasta fissata per il 3 dicembre del presente anno, nella sala delle Auctions2 a Baltimora, Maryland, Stati Uniti dAmerica.

    Per informazioni rivolgersi a William S. Forster, agente provvisorio della North Polar Practical Association 93, High Street, Baltimora.

    Ammetto che questa comunicazione potesse venir considerata assurda! Tuttavia bisogna ammettere che essa non lasciava nulla a desiderare quanto a chiarezza e franchezza. E poi la cosa che la rendeva pili seria era il fatto che il governo federale aveva fin dora fatto concessione dei territori artici alla Societ nel caso in cui lasta la rendesse definitivamente proprietaria.

    In pratica le opinioni furono contrastanti. Alcuni non vollero vedervi altro che uno di quei prodigiosi humbugs americani che passerebbero i limiti della ciarlataneria se le trovate delluomo per divertirsi non fossero infinite. Altri invece pensarono che questa proposta meritasse di venir considerata seriamente. Questi ultimi difendevano la loro tesi insistendo proprio sul fatto che la nuova Societ non faceva per nulla appello alla borsa pubblica. Pretendeva

    2 la sala delle Aste. (N.d.T.)

  • di acquistare le regioni boreali solamente coi suoi capitali. Essa non cercava affatto di carpire i dollari, le banconote, loro e largento di ingenui riccastri per riempire le proprie casse. No! Essa non chiedeva che di pagare coi propri fondi limmobile circumpolare.

    A quelli che sanno far di conto pareva che la suddetta Societ non avesse che da far valere il suo diritto di primo occupante, andando a prendere possesso di questa regione di cui essa stessa aveva procurato la messa in vendita. Ma proprio qui stava il difficile, poich, fino a quel giorno, laccesso al Polo pareva vietato alluomo. Cos, nelleventualit che gli Stati Uniti diventassero compratori della regione, i concessionari volevano avere un contratto in regola affinch nessuno potesse un domani contrastare il loro diritto. Sarebbe stato ingiusto biasimarli. Agivano con prudenza e, quando si tratta di contrarre impegni per affari di tal genere, le precauzioni legali non sono mai troppe.

    Del resto il documento aveva una clausola che riguardava lavvenire. Questa clausola avrebbe dato adito a molte interpretazioni contraddittorie, poich il suo preciso significato sfuggiva anche agli spiriti pi sottili. Era lultima: essa affermava che il diritto di propriet non avrebbe potuto essere colpito da caducit anche nel caso in cui sopraggiungessero delle modifiche - di qualsiasi natura fossero esse - nello stato geografico e meteorologico del globo terrestre.

    Che significava questa frase? Da quali eventualit voleva cautelarsi? Come sarebbe stato mai possibile che la terra subisse una modifica di cui la geografia o la meteorologia dovessero tener conto, soprattutto a proposito dei territori messi allasta?

    Evidentemente, dicevano i pi sospettosi devesserci sotto qualcosa!

    Le pi disparate interpretazioni ebbero dunque motivo di fiorire cos da stimolare la perspicacia di alcuni o la curiosit di altri.

    Un giornale, il Ledger di Filadelfia, pubblic subito questa nota amena:

    Certamente dei calcoli devono aver mostrato ai futuri compratori delle regioni artiche che una cometa dal nucleo molto duro urter quanto prima la terra in condizioni tali che lurto produrr i

  • mutamenti geografici e meteorologici di cui parla la famosa clausola.

    Il periodo era abbastanza lungo, come si conviene a una nota che pretenda dessere scientifica, ma non spiegava assolutamente niente. Del resto la probabilit di un urto con una cometa di quel genere era inaccettabile per della gente competente. E poi pareva impossibile che i concessionari si fossero preoccupati di uneventualit cos remota.

    Forse disse il Delta di New Orleans la nuova Societ spera che la precessione degli equinozi possa produrre delle modifiche favorevoli allo sfruttamento del suo territorio?

    E perch no, se questo movimento modifica il parallelismo dellasse del nostro pianeta? fece osservare lHamburger - Correspondent.

    Effettivamente rispose la Rvue Scientifique di Parigi Adhemar non ha forse affermato, nel suo libro su Le rivoluzioni del mare, che la precessione degli equinozi, combinata col movimento secolare del grande asse dellorbita terrestre, tale da portare una modifica a distanza di lungo tempo nella temperatura media dei diversi punti della terra e nelle quantit di ghiaccio accumulate ai suoi due Poli?

    Non una cosa certa replic la Rvue dEdimbourg. E poi, quandanche cos fosse, non ci vorrebbe un tempo di almeno dodicimila anni perch Vega, in seguito al suddetto fenomeno, diventi la nostra stella polare, e la situazione dei territori artici sia capovolta dal punto di vista climatico?

    Ebbene rispose il Dagblad di Copenaghen, in dodicimila anni ce ne sar di tempo per rovesciare le terre, ma prima di allora non il caso di arrischiare neppure un krone.3

    Tuttavia, se pure era possibile che la Rvue Scientifique avesse ragione con Adhemar, era tuttavia probabile che la North Polar Practical Association non avesse mai contato su questa modifica dovuta alla precessione degli equinozi.

    In sostanza nessuno riusc a sapere che cosa significasse questa

    3 Moneta in corso in Danimarca, Svezia e Norvegia. (N.d.T.)

  • clausola del famoso documento, n a qual mutamento cosmico del futuro essa volesse alludere.

    Per saperlo, forse sarebbe bastato rivolgersi al Consiglio dAmministrazione della nuova Societ, e in particolare al suo presidente. Ma il presidente era sconosciuto. Altrettanto sconosciuti il segretario e i membri di tale Consiglio. Non si sapeva neppure chi avesse emanato il documento. Era stato consegnato agli uffici del New York Herald da un certo William S. Forster, di Baltimora, degno commerciante di merluzzi per conto della casa Ardrinell e C. di Terranova, - questi faceva certamente da schermo alla societ. Muto sullargomento n pi n meno che i prodotti consegnati nei suoi magazzini, nessun reporter, per quanto curioso e scaltro fosse, pot mai cavarci nulla di buono.

    In breve, la North Polar Practical Association era talmente anonima che non si poteva affibbiarle nessun nome. Il che proprio il colmo dellanonimato.

    Comunque, se anche i promotori di questa operazione industriale persistevano nel voler mantenere la loro identit nel pi assoluto mistero, lo scopo che si erano prefissi era chiaramente e decisamente definito nel documento portato a conoscenza del pubblico dei due Mondi.

    In realt si trattava proprio di acquistare in propriet assoluta quella parte delle regioni artiche delimitata circolarmente dallottantaquattresimo grado di latitudine e di cui il Polo Nord occupa il punto centrale.

    Nulla di pi esatto, inoltre, della precisazione che, fra gli scopritori moderni, quelli che serano pi avvicinati a quel punto inaccessibile, Parry, Markham, Lockwood e Brainard, fossero rimasti al di qua di tale parallelo. Quanto agli altri navigatori dei mari boreali, essi si erano arrestati a latitudini sensibilmente inferiori; vedi Payez nel 1784 a 84 15 a nord della terra Francesco Giuseppe e della Nuova Zemlja; Leout, nel 1870, a 72 47 al di sopra della Siberia; De Long nella spedizione della Jeannette nel 1879, a 78 45 nei paraggi delle isole che portano il suo nome. Gli altri, superando la Nuova Siberia e la Groenlandia allaltezza del capo Bismarck, non avevano oltrepassato i settantasei, settantasette e settantanove gradi

  • di latitudine. Dunque, lasciando uno scarto di venticinque minuti darco fra il

    punto 83 35 in cui Lockwood e Brainard avevano messo piede, e lottantaquat-tresimo parallelo, come indicava il documento, la North Polar Practical Association non usurpava nulla dei territori scoperti in precedenza. Il suo progetto riguardava un terreno assolutamente vergine da ogni impronta umana.

    Ed ora, ecco qual lestensione di quella parte del globo circoscritta dallottantaquattresimo parallelo:

    Da 84 a 90 si contano sei gradi, i quali, essendo ciascuno di sessanta miglia, formano un raggio di trecentosessanta miglia e un diametro di settecentoventi miglia. La circonferenza dunque di duemiladuecentosessanta miglia e la superficie di quattrocentosettemila miglia quadrate in cifre tonde.4

    Era pressappoco la decima parte di tutta quanta lEuropa un pezzetto dalle notevoli dimensioni!

    Il documento, come s visto, poneva il principio che queste regioni, ancora sconosciute geograficamente, non appartenendo a nessuno, appartenevano a tutti. Cera da supporre che la maggior parte delle Potenze non si sognassero minimamente di rivendicarne la propriet; ma era prevedibile che almeno gli Stati limitrofi avrebbero preteso di considerare quelle regioni come il prolungamento dei loro possedimenti verso nord e, di conseguenza di far valere un diritto di propriet. Del resto le loro pretese sarebbero state tanto pi giustificate in quanto le scoperte fatte nel complesso delle regioni artiche, erano dovute in particolar modo allaudacia dei loro connazionali. Cos il governo federale, rappresentato dalla nuova Societ, li obbligava a far valere i loro diritti e pretendeva di indennizzarli col prezzo dellacquisto.

    In ogni caso coloro che parteggiavano per la North Polar Practical Association continuavano a ripeterlo: la propriet era indivisa e, dal momento che non c nulla che debba essere tenuto in stato dindivisione, niente si oppone a che questa vasta regione sia messa allasta.

    4 Sono 70.650 leghe quadrate di 25 al grado, cio un po' pi di due volte la superficie della Francia che di 54.000.000 di ettari. (N. della prima ed.)

  • Gli Stati i cui diritti erano assolutamente indiscutibili in quanto ch Stati limitrofi erano sei: lAmerica, lInghilterra, la Danimarca, la Svezia-Norvegia, lOlanda e la Russia. Ma altri Stati potevano avanzare la scusa di scoperte fatte dai loro marinai e dai loro esploratori.

    Per esempio, la Francia avrebbe potuto intervenire, perch qualcuno dei suoi figli aveva partecipato alle spedizioni che avevano come obiettivo la conquista dei territori circumpolari.

    Potremmo citare, fra gli altri, quel coraggioso Bellot, morto nel 1853, nei dintorni dellisola Becchey, durante la spedizione che la Phnix fece per andare alla ricerca di John Franklin. N si pu dimenticare il dottor Octave Pavy morto nel 1884, presso il capo Sabine durante il soggiorno della missione Greely a forte Conger. E neppure sarebbe giusto lasciar cadere nelloblio quella spedizione che nel 1838-39 aveva portato fino ai mari dello Spitzberg Charles Martins, Marmier, Bravais e i loro audaci compagni. Nonostante questo, per, la Francia prefer non immischiarsi in una simile impresa pi industriale che scientifica, cosicch abbandon la sua fetta di quella torta polare per la quale le altre Potenze rischiavano di guastarsi la dentatura. Forse ebbe ragione e fece bene.

    Altrettanto fece la Germania. Essa aveva al suo attivo, dal 1671, la campagna dellamburghese Frederic Martens allo Spitzberg, e, nel 1869-70, le spedizioni della Germania e della Hansa comandate da Koldervey e Hegeman che si spinsero fino a capo Bismarck percorrendo tutta la costa della Groenlandia. Ma, a onta di queste brillanti scoperte del passato, essa non ritenne necessario aumentare limpero germanico con un pezzo di Polo.

    E cos fu per lAustria-Ungheria, bench essa fosse gi proprietaria delle terre di Francesco Giuseppe situate sul litorale settentrionale della Siberia.

    Quanto allItalia, non avendo alcun diritto da avanzare, non intervenne - per quanto ci possa apparire inverosimile.

    Cerano, vero, i samoiedi della Siberia asiatica; gli eschimesi che abitano soprattutto i territori dellAmerica settentrionale; gli indigeni della Groenlandia, del Labrador, dellarcipelago Baffin-Parry, delle isole Aleutine, ammassate fra lAsia e lAmerica, e

  • infine, quelli che sotto il nome di ciukci abitano lantica Alasca russa, diventata americana dopo il 1867. Ma queste popolazioni che sono in pratica i veri, naturali, indiscutibili aborigeni delle regioni pi settentrionali - non avevano nessuna voce in capitolo.

    E come avrebbero potuto, quei poveri diavoli, fare unofferta al momento dellasta indetta dalla North Polar Practical Association? E come avrebbero potuto pagare quei poveracci? Con conchiglie, con denti di tricheco, o con olio di foca? Eppure quel terreno che stava per essere venduto allincanto in fondo apparteneva un po anche a loro, se non altro per il diritto di primi occupanti!

    Ma degli eschimesi, dei ciukci, dei samoiedi!... non erano certo da consultare! Cos va il mondo!

  • CAPITOLO II

    NEL QUALE I DELEGATI INGLESE, OLANDESE, SVEDESE, DANESE E RUSSO SI PRESENTANO AL

    LETTORE

    IL DOCUMENTO meritava una risposta. Effettivamente se la nuova societ acquistava le regioni boreali, queste sarebbero diventate definitivamente propriet dellAmerica, o meglio, degli Stati Uniti, la cui ricca confederazione tende incessantemente ad accrescersi. Gi da vari anni la cessione da parte della Russia dei territori di nord-ovest, dalla Cordigliera settentrionale fino allo stretto di Bering, le aveva aggiunto un bel pezzo del Nuovo Mondo. Sarebbe dunque stato comprensibile se le altre Potenze non avessero visto di buon occhio lannessione delle regioni artiche alla repubblica federale.

    Tuttavia, come abbiamo gi detto, gli Stati dellEuropa e dellAsia - non confinanti con quelle regioni rifiutarono di prendere parte a questa strana asta i cui risultati parevano loro tanto dubbi. Solo le Potenze il cui litorale vicino allottantaquattresimo grado decisero di far valere i loro diritti con lintervento di rappresentanti ufficiali. Vedremo, del resto, come esse non intendessero comprare se non a un prezzo relativamente modesto, perch si trattava di regioni che forse sarebbe stato impossibile raggiungere. Pur tuttavia linsaziabile Inghilterra pens bene di aprire al suo delegato un credito considerevole. Lo diciamo subito che la cessione delle regioni circumpolari non minacciava in alcun modo lequilibrio europeo e non ne doveva nascere alcuna complicazione internazionale. Il signor Bismarck il famoso cancelliere viveva ancora a quellepoca non corrug neppure le folte sopracciglia da Giove tedesco.

    A partecipare allasta e a contrastare gli Stati Uniti, restavano dunque lInghilterra, la Danimarca, la Svezia-Norvegia, lOlanda e la Russia, al cospetto del commissario-stimatore di Baltimora. La

  • calotta ghiacciata del Polo, il cui valore commerciale era certo molto dubbio, sarebbe andata al miglior offerente.

    In particolare, spiegheremo le ragioni personali che portavano i cinque Stati europei a desiderare, per validi motivi, che laggiudicazione si concludesse a loro vantaggio.

    La Svezia-Norvegia, proprietaria di Capo Nord, situato oltre il settantesimo parallelo, non nascondeva le sue pretese riguardo alle vaste regioni che si estendono fino allo Spitzberg e, di l, fino al Polo stesso. E difatti non avevano forse contribuito ai progressi geografici in quelle zone il norvegese Kheilhau e il famoso svedese Nordenskiold? Indubbiamente.

    La Danimarca sosteneva di essere gi padrona dellIslanda e delle isole Faroer, pressappoco sulla linea del Circolo polare; che le colonie pi settentrionali delle regioni artiche le appartenevano, come lisola Disko nello stretto di Davis, le stazioni di Holsteinborg, di Proven, di Godhavn, di Uppernavik nel mare di Baffin e sulla costa occidentale della Groenlandia. Inoltre il famoso navigatore Bering, dorigine danese, bench allora fosse al servizio della Russia, non aveva fin dal 1728 varcato lo stretto a cui diede il nome, prima dandare, tredici anni pi tardi, a morire miseramente, con trenta uomini del suo equipaggio, sulla spiaggia di unisola che anchessa porta il suo nome? E ancor prima, nel 1619, il navigatore Jean Munk non aveva forse esplorato la costa orientale della Groenlandia, e fatto il rilievo di vari punti completamente sconosciuti prima di lui? La Danimarca aveva quindi i suoi buoni diritti per avanzarsi come acquirente.

    LOlanda, invece, faceva presente che erano stati i suoi marinai, Barentz e Heemskerk, che avevano esplorato lo Spitzberg e la Nuova Zemlja fin dalla fine del XVI secolo. E laudace spedizione verso nord di uno dei suoi figli, Jean Mayen, nel 1611, aveva ottenuto al suo paese il possesso dellisola omonima che si trova al di sopra del settantunesimo grado di latitudine. Dunque, il suo passato le dava dei diritti.

    Quanto ai russi, con Alexis Tschirikof che aveva ai suoi ordini Bering, con Paulutski, la cui spedizione, nel 1751 si spinse fino oltre i confini del mar Glaciale, col capitano Martin Spanberg e il tenente

  • William Walton che si avventurarono in quelle zone sconosciute nel 1739, essi avevano avuto una parte importante nelle ricerche fatte attraverso lo stretto che separa lAsia dallAmerica. Inoltre c da dire che, per la disposizione dei territori siberiani che si estendono su centoventi gradi fino ai confini estremi del Kamtchatka, lungo la interminabile costa asiatica, dove vivono samoiedi, jakuti, ciukci ed altre popolazioni sottoposte alla loro autorit, non dominavano essi almeno la met delloceano Boreale? Tra laltro, oltre il settantacinquesimo parallelo, a meno di novecento miglia dal Polo, non possiedono forse essi le isole e gli isolotti della Nuova Siberia, larcipelago dei Liatkow, scoperto allinizio del XVIII secolo? Infine, fin dal 1764, prima degli inglesi, degli americani, degli svedesi non era forse, il navigatore Tschitschagoff, andato in cerca di un passaggio a nord per accorciare la distanza che separa i due continenti?

    Comunque, a conti fatti, sembrava che gli americani fossero i pi interessati a diventare proprietari di quella zona inaccessibile del globo terrestre. Anchessi avevano tentato pi volte di raggiungerla mentre andavano alla ricerca di sir John Franklin, con Grinnel, Kane, Hayes, Greely, De Long ed altri arditi navigatori. Anchessi potevano tirare in ballo la situazione geografica del loro paese che si estende fin oltre il Circolo polare, dallo stretto di Bering fino alla baia di Hudson. Tutte quelle terre e quelle isole, Wollaston, Prince-Albert, Victoria, Roi-Guillaume, Melville, Cockburne, Banks, Bantu, senza contare i mille isolotti di questarcipelago, non erano da considerarsi come un prolungamento che le legava al novantesimo grado? E poi, se vero che il Polo Nord unito con una linea quasi ininterrotta di terre a uno dei grandi continenti del globo, non lo piuttosto allAmerica che non ai prolungamenti dellAsia o dellEuropa? Dunque pi che mai naturale la proposta di acquistarlo fatta dal governo federale a profitto duna Societ americana; e se mai vi era Potenza che avesse il diritto indiscutibile di possedere la regione polare, questa era certamente gli Stati Uniti dAmerica.

    Bisogna tuttavia riconoscere che il Regno Unito, che possedeva il Canada e la Columbia inglese, e di cui numerosi marinai si erano distinti nelle spedizioni artiche, aveva anchesso valide ragioni per

  • voler annettere al suo vasto impero coloniale quella parte del globo. Perci i suoi giornali riportavano lunghe ed accese discussioni.

    S, certamente, rispose il gran geografo inglese Kliptringan, in un articolo del Times che fece molto scalpore si, gli svedesi, i danesi, gli olandesi, i russi e gli americani possono far valere i loro diritti! Ma lInghilterra non vorr certo disonorarsi al punto da lasciarsi scappare quella regione! Del resto, la parte nord del nuovo continente non le appartiene gi? Le terre, le isole che la compongono non sono state conquistate dai suoi esploratori, da Willoughby, che visit lo Spitzberg e la Nuova Zemlja nel 1553, a Mac Clure la cui nave nel 1853 super il passaggio di nord-ovest?

    E poi, dichiar lo Standard in un articolo firmato dallammiraglio Fize, Frobisher, Davis, Hall, Weymouth, Hudson, Baffin, Cook, Ross, Parry, Bechey, Belcher, Franklin, Mulgrave, Scoresby, Mac Clintock, Kennedy, Nares, Collinson, Archer non erano dorigine anglo-sassone? E dunque qual paese potrebbe pi giustamente rivendicare quella parte delle regioni artiche che quei navigatori non avevano potuto raggiungere?

    Andiamo!, rispose il Corriere di San Diego (California) esaminiamo il problema sotto la giusta luce; poich si fa una questione damor proprio fra gli Stati Uniti e lInghilterra, noi diremo: se linglese Markham, della spedizione Nares, si spinto fino a 83 20 di latitudine nord, gli americani Lockwood e Brainard, della spedizione Greely, superandolo di quindici minuti di grado, hanno fatto brillare le trentotto stelle della bandiera degli Stati Uniti a 83 35. Ad essi dunque lonore dessersi maggiormente avvicinati al Polo Nord!

    Queste le botte e le risposte. Infine, inaugurando la serie dei navigatori che si avventurarono

    nel cuore delle regioni artiche, bisogna citare anche il veneziano Caboto - 1498 - ed il portoghese Cortereal - 1500 - che scoprirono la Groenlandia e il Labrador. Ma n lItalia n il Portogallo pensarono mai di partecipare alla progettata asta, e non si curarono affatto di quale Stato ne avrebbe ottenuto il possesso.

    Si poteva cos prevedere che la lotta si sarebbe disputata a colpi di dollari e di sterline fra lAmerica e lInghilterra.

  • Comunque, di fronte alla proposta avanzata dalla North Polar Practical Association, i paesi confinanti con le contrade boreali fecero dei consulti per mezzo di congressi commerciali e scientifici. Dopo vari dibattiti avevano deciso di intervenire allasta la cui apertura era fissata per dicembre a Baltimora, stabilendo per i rispettivi delegati un credito che non poteva essere oltrepassato. Decisero inoltre che la somma realizzata con la vendita, sarebbe stata divisa fra i cinque Stati non aggiudicatari, a titolo dindennit, i quali avrebbero rinunciato a ogni diritto per lavvenire.

    Laffare naturalmente non fu concluso se non dopo molte discussioni, ma infine and in porto. Gli Stati interessati accettarono che lasta fosse fatta a Baltimora, come aveva proposto il governo federale. I delegati, muniti delle lettere di credito, lasciarono Londra, lAja, Stoccolma, Copenaghen, Pietroburgo e giunsero negli Stati Uniti tre settimane prima del giorno fissato per lapertura dellasta.

    Allora lAmerica era rappresentata ancora dalluomo della North Polar Practical Association, da quel William S. Forster il cui nome figurava da solo nel documento apparso il 7 novembre sul New York Herald.

    Diremo ora quali rappresentanti erano stati scelti per gli Stati europei, tratteggiandone un poco le caratteristiche principali.

    Per lOlanda: Jacques Jansen, antico consigliere delle Indie olandesi, di cinquantatr anni, grosso, basso, tarchiato con delle braccia magre e delle gambette curve, la testa liscia come una palla dalluminio, la faccia tonda e rubizza, capigliatura ad aureola intorno al capo, favoriti brizzolati - insomma un bravuomo abbastanza scettico a proposito dellimpresa di cui non riusciva a cogliere le conseguenze pratiche.

    Per la Danimarca: Eric Baldenak ex vicegovernatore dei possedimenti groenlandesi, di media corporatura, una spalla pili alta dellaltra, pancia preminente, testa enorme e irrequieta, miope al punto da consumarsi la punta del naso sui quaderni e sui libri, per nulla disposto a porre in discussione i diritti del suo paese che considerava il legittimo proprietario delle regioni del nord.

    Per la Svezia e la Norvegia: Jan Harald, professore di cosmografia a Christiania, che era stato uno dei pi ardenti sostenitori della

  • spedizione Nordenskiold, il vero tipo nordico, la faccia rossa, barba e capigliatura di un biondo che ricordava quello delle spighe troppo mature, il quale dava per certo che la calotta polare, essendo occupata solo dal mare paleocristico, non avesse alcun valore. Perci, decisamente poco interessato alla faccenda, era venuto solo a titolo di rappresentanza.

    Per la Russia: il colonnello Boris Karkof mezzo militare e mezzo diplomatico, alto, rigido, capelluto, barbuto, fornito di vistosi mustacchi, tutto dun pezzo, sembrava impacciato in quegli abiti da civile, istintivamente sempre in cerca dellimpugnatura della spada altre volte portata; molto preoccupato soprattutto di sapere che cosa nascondeva la proposta della North Polar Practical Association e se non avrebbe riservato per lavvenire delle difficolt a livello internazionale.

    Per lInghilterra infine: il maggiore Donellan e il suo segretario Dean Toodrink. Questi ultimi erano di per s i rappresentanti di tutti gli appetiti, di tutte le aspirazioni del Regno Unito, dei suoi istinti commerciali e industriali, della sua tendenza a considerare come propri, per legge di natura, i territori settentrionali, meridionali od equatoriali che non appartenessero a nessuno.

    Un vero inglese, se mai ce ne fu uno, questo maggiore Donellan, alto, magro, ossuto, tutto nervi, spigoloso, col collo da beccaccino, una testa alla Palmerston su due spalle spioventi, delle gambe da trampoliere, ancora giovanile per i suoi sessantanni, infaticabile, - e laveva bene dimostrato lavorando per la delimitazione delle frontiere dellIndia, sul confine della Birmania. Non rideva mai, n, forse, aveva riso mai. A che pro? S mai vista ridere una locomotiva, una macchina elevatrice o un piroscafo?

    In questo stava la essenziale differenza tra il maggiore e il suo segretario Dean Toodrink, giovane loquace, affascinante, dalla bella testa forte, il ciuffo di capelli sulla fronte, e degli occhietti circondati da rughe. Scozzese di nascita, era molto conosciuto nella vecchia Londra fumosa per le trovate spiritose e per lamore allo scherzo. Ma per quanto allegro fosse, non si mostrava meno egoista, esclusivo, intransigente del maggiore Donellan quando si trattava delle rivendicazioni, anche le meno giustificabili, della Gran

  • Bretagna. Questi due delegati si preparavano evidentemente ad essere i pi

    acerrimi avversari della Societ americana. Il Polo Nord apparteneva a loro fin dai tempi preistorici, come se il Creatore avesse affidato agli inglesi il compito di garantire la rotazione della terra sul suo asse, ed essi avrebbero ben saputo come impedirgli di cadere in mani straniere.

    Bisogna far notare che, se anche la Francia non aveva giudicato opportuno inviare un suo rappresentante ufficiale o ufficioso, tuttavia un ingegnere francese era venuto per amor di cronaca per seguire da vicino questa curiosa faccenda. A suo tempo lo vedremo intervenire.

    I rappresentanti delle Potenze dellEuropa settentrionale erano dunque arrivati a Baltimora e su piroscafi diversi volendo evitare qualsiasi possibilit di influenzarsi a vicenda. Erano dei rivali. Ciascuno aveva in tasca il credito necessario per combattere. Ma il caso di dire che non affrontavano la lotta ad armi pari; difatti, uno poteva disporre di una somma che non superava il milione, laltro duna somma che lo passava. E, in verit, per acquistare un pezzo del nostro sferoide, dove pareva che fosse impossibile mettere piede, una simile somma doveva sembrare anche troppo!

    Il meglio fornito a tale riguardo era il delegato inglese al quale il Regno Unito aveva aperto un credito considerevole. Grazie a questo il maggiore Donellan non avrebbe dovuto fare eccessiva fatica a vincere gli avversari svedese, danese, olandese e russo. Ma le cose stavano diversamente per lAmerica. Non sarebbe stato troppo facile batterla sul piano dei dollari. Infatti era per lo meno probabile che la misteriosa Societ avesse fondi ragguardevoli a sua disposizione. La lotta a colpi di milioni verosimilmente si sarebbe localizzata fra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna.

    Con lo sbarco dei delegati europei, lopinione pubblica and appassionandosi sempre di pi. Per i giornali correvano le voci pi strane. Su questa vendita del Polo Nord si facevano le ipotesi pi assurde. Che cosa se ne voleva fare? Che cosa se ne poteva fare? Niente, a meno che non fosse per alimentare i ghiacciai del Nuovo e del Vecchio Mondo! Ci fu perfino un giornale di Parigi, il Figaro

  • che sostenne per scherzo questa opinione. Ma si sarebbe comunque ancor dovuto oltrepassare lottantaquattresimo parallelo.

    Intanto i delegati, che si erano accuratamente evitati durante il viaggio transatlantico, cominciarono a contattarsi quando furono riuniti a Baltimora.

    Ed ecco per quali ragioni: Non appena arrivati ciascuno di loro aveva cercato di mettersi in

    comunicazione con la North Polar Practical Association, separatamente, allinsaputa degli altri.

    Ognuno di essi mirava a sapere, per trarne vantaggio alloccorrenza, quali erano i motivi celati dietro allaffare e quale profitto sperasse di trarne la Societ. Ma fino ad allora a nessuno risult che avesse aperto un ufficio a Baltimora. N uffici, n impiegati. Per informazioni bisognava rivolgersi a William S. Forster, in High Street. E a quanto pare lonesto commerciante di merluzzi al riguardo non ne sapeva molto di pi dellultimo facchino della citt.

    I delegati da parte loro non riuscirono a venire a capo di nulla. Furono ridotti alle congetture pi o meno assurde che aveva

    messo in circolazione la fantasia del pubblico. Il segreto della Societ doveva dunque rimanere impenetrabile fintanto che essa non avesse voluto farlo conoscere? Tutti se lo chiedevano. Certamente essa non sarebbe uscita dal suo silenzio che ad acquisto avvenuto.

    Ne consegui che i delegati finirono collincontrarsi, rendersi visita, studiarsi a vicenda e infine entrare in comunicazione forse con la segreta intenzione di formare una lega contro il comune nemico, ovvero contro la compagnia americana.

    Fu cos che un giorno, nella serata del 22 novembre, li troviamo radunati in consiglio nellalbergo Wolesley nellappartamento occupato dal maggiore Donellan e dal suo segretario Dean Toodrink. In realt questa tendenza ad una comune intesa era principalmente dovuta alle abili manovre del colonnello Boris Karkof, il sottile diplomatico che tutti conosciamo.

    Dapprima la conversazione si orient sulle conseguenze commerciali o industriali che la Societ pretendeva di ottenere con lacquisto del territorio artico. Il professore Jan Harald chiese se

  • qualcuno dei colleghi fosse riuscito ad avere delle informazioni al riguardo. E tutti, a poco a poco, ammisero di aver tentato qualche passo presso William S. Forster al quale, secondo quanto indicato nel documento, dovevano essere rivolte le comunicazioni.

    Ma ho fallito disse Eric Baldenak. Anchio non sono approdato a nulla aggiunse Jacques

    Jansen. Quanto a me, rispose Dean Toodrink, quando mi sono

    presentato a nome del maggiore Donellan nei magazzini di High Street ho trovato un uomo grande e grosso in abito scuro con una tuba in testa, avvolto in un grembiulone bianco che lo ricopriva dal mento fino alle scarpe. E quando gli ho chiesto spiegazioni dellaffare, mi ha risposto che il South-Star era appena arrivato da Terranova a pieno carico, e che egli era in grado di fornirmi una grossa partita di merluzzi freschi per conto della ditta Ardrinell e C.

    Eh! Eh! rispose lex consigliere delle Indie olandesi sempre un po scettico. Meglio sarebbe comprare un carico di merluzzi piuttosto che buttare dei soldi nelle profondit dellOceano Glaciale!

    Non questo il punto disse allora il maggiore Donellan con tono secco e altero; non si tratta duna partita di merluzzi, ma della calotta polare...

    Che lAmerica vorrebbe mettersi in testa! aggiunse Dean Toodrink ridendo della sua rimbeccata.

    Gli procurerebbe uninfreddatura, disse argutamente il colonnello Karkof.

    Non questo il punto, riprese il maggiore Donellan, e non so proprio cosa centri con la nostra conferenza questa eventuale infreddatura.

    Quello che certo che per una ragione o per unaltra lAmerica, rappresentata dalla North Polar Practical Association - vi prego, signori, di fare particolare attenzione alla parola practical vuole acquistare una superficie di quattrocentosettemila miglia quadrate attorno al Polo artico, superficie delimitata attualmente - vi prego, signori di notare la parola attualmente - dallottantaquattresimo grado di latitudine boreale...

    Lo sapevamo, maggiore Donellan, ribatt Jan Harald e

  • davanzo! Ma quel che non sappiamo come la suddetta societ intenda sfruttare quei territori, se sono dei territori, o quei mari, se sono dei mari, dal punto di vista industriale...

    Non questo il punto rispose una terza volta il maggiore Donellan. Uno Stato vuole, pur pagando, appropriarsi duna parte del globo che, per la sua configurazione geografica, sembra pi particolarmente appartenere allInghilterra...

    Alla Russia, disse il colonnello Karkof. AllOlanda, disse Jacques Jansen. Alla Svezia-Norvegia, disse Jan Harald. Alla Danimarca, disse Eric Baldenak. I cinque delegati si erano impennati e la conferenza rischiava di

    finire in modo bellicoso quando Dean Toodrink cerc dintervenire una prima volta.

    Signori, esord con tono conciliante non questo il punto, per usare lespressione di cui il mio capo, il maggiore Donellan, ama servirsi. Poich stabilito fin da principio che le regioni circumpolari saranno messe in vendita, esse apparterranno necessariamente a quello degli Stati qui da voi rappresentati che sar disposto a pagare la cifra pi alta. E allora, dal momento che la Svezia-Norvegia, la Russia, la Danimarca, lOlanda e lInghilterra hanno aperto dei crediti ai loro delegati, non varrebbe la pena che questi formassero un sindacato per disporre duna somma tale che la Societ americana non possa lottare contro di loro?

    I delegati si guardarono a vicenda. Questo Dean Toodrink aveva forse trovato il bandolo. Un sindacato... Ai giorni nostri questa parola la risposta a tutto. Si sindaca come si respira, come si beve, si mangia, si dorme. Niente di pi moderno - in politica come negli affari.

    Tuttavia fu necessaria unobiezione, o meglio una spiegazione, e Jacques Jansen interpret i sentimenti di tutti i suoi colleghi dicendo:

    E dopo?... S!... E dopo lacquisto fatto dal sindacato? Ma mi sembra che lInghilterra!... disse il maggiore in tono

    asciutto. E la Russia... disse il colonnello aggrottando con piglio

  • terribile le sopracciglia. E lOlanda... disse il consigliere. Quando Dio ha dato la Danimarca ai danesi... fece notare

    Eric Baldenak. Scusate, signori esclam Dean Toodrink, non c che un

    paese dato da Dio, ed la Scozia! E perch? fece il delegato svedese. Non ha forse detto il poeta:

    Deus nobis haec otia fecit? rispose quel burlone, traducendo in modo tutto suo la fine del

    sesto verso della prima egloga di Virgilio. Tutti si misero a ridere - tranne il maggiore Donellan - cos fu

    interrotta per la seconda volta la discussione che minacciava di finir male.

    E allora Dean Toodrink pot aggiungere: Non bisticciamo, signori!... A che scopo?... Formiamo

    piuttosto il nostro sindacato... E dopo? riprese Jan Harald. Dopo? rispose Dean Toodrink. Niente di pi semplice,

    signori: quando voi lavrete comprato, o la propriet della regione polare rimarr indivisa fra di voi, oppure, dietro un giusto indennizzo lo cederete ad uno degli Stati coacquirenti. Ma almeno avremo raggiunto lo scopo principale cio di eliminare definitivamente i rappresentanti dellAmerica.

    Cera qualcosa di buono in tale proposta, almeno per il momento perch in un prossimo futuro i delegati non avrebbero mancato di prendersi per i capelli (e sappiamo se erano capelluti!), quando si fosse trattato di scegliere il definitivo acquirente di questo immobile tanto disputato quanto inutile. In ogni caso, come aveva intelligentemente fatto notare Dean Toodrink, gli Stati Uniti sarebbero stati assolutamente esclusi dal concorso.

    A me pare unidea sensata, disse Eric Baldenak. Abile, disse il colonnello Karkof. Saggia, disse Jan Harald.

  • Astuta, disse Jacques Jansen. Prettamente inglese, disse il maggiore Donellan. Ciascuno aveva detto la sua per il presente mentre sperava di

    poter giocare i suoi stimati colleghi in seguito. Allora, signori, riprese Boris Karkof, resta inteso che se

    noi formiamo un sindacato i diritti di ogni Stato saranno interamente conservati nellavvenire?...

    Era inteso. Non restava che da sapere quali crediti i diversi Stati avessero

    aperto ai rispettivi rappresentanti. Si sarebbero assommati questi crediti cos che era fuori di dubbio che il totale avrebbe costituito una somma cos grossa che le risorse della North Polar Practical Association non sarebbero state in grado di superarla.

    La domanda fu posta da Dean Toodrink. Ma qui venne il bello. Silenzio assoluto. Nessuno voleva

    rispondere. Mostrare il proprio borsellino? Vuotar le proprie tasche nella cassa del sindacato? Far conoscere in anticipo fino a che punto ognuno poteva spingere le proprie offerte?... Nessuno aveva premura di farlo! E se fosse sopraggiunto qualche disaccordo pi tardi fra i membri del nuovo sindacato?... E se le circostanze li avessero costretti a prender parte alla lotta ciascuno per conto suo?... E se il diplomatico Karkof si fosse seccato per le grossolane astuzie di Jacques Jansen, se questultimo si fosse offeso per le subdole beghe di Eric Baldenak, se questi si fosse irritato per le astuzie di Jan Harald, se questi si fosse rifiutato di sopportare le altere pretese del maggiore Donellan, il quale, certo, non avrebbe evitato di intrigare contro ognuno dei suoi colleghi? Insomma, dichiarare apertamente i propri crediti voleva dire mostrare apertamente il proprio gioco quando invece era necessario nasconderlo.

    In realt non cerano che due modi per rispondere alla giusta, ma indiscreta domanda di Dean Toodrink. O esagerare il credito cosa che avrebbe creato un grave imbarazzo al momento di fare il versamento - o sminuirlo a un punto tale da voltare la faccenda in scherzo ed evitare che fosse attuata la proposta.

    Questa idea venne dapprima allex consigliere delle Indie olandesi, il quale, bisogna ammetterlo prefer lo scherzo e tutti i suoi

  • colleghi lo seguirono a ruota: Signori, disse lOlanda per bocca sua, mi dispiace, ma,

    per lacquisto delle regioni artiche io non posso disporre che di cinquanta rixdalers.

    E io di trentacinque rubli, disse la Russia. E io di venti kronors disse la Svezia-Norvegia. . E io di quindici krone disse la Danimarca. Ebbene rispose il maggiore Donellan con un tono nel quale

    era evidente latteggiamento sdegnoso tipico della Gran Bretagna, lacquisto sar dunque tutto a vostro profitto, signori, perch lInghilterra non pu disporre che duno scellino e sei pence!5

    E con questa ironica affermazione si chiuse la conferenza dei delegati della vecchia Europa.

    5 Il rixdaler vale L. 5,21; il rublo 3,22; il kronor 1,32; la krone 1,32; lo scellino 1,15. (N. della prima ed.)

  • CAPITOLO III

    NEL QUALE LE REGIONI DEL POLO ARTICO VENGONO AGGIUDICATE

    PERCH mai questa vendita si sarebbe effettuata il 3 dicembre nella sala ordinaria delle Auctions dove solitamente non si vendevano allincanto che suppellettili, mobili, attrezzi e simili, oppure oggetti darte, quadri, statue, medaglie, antichit? Perch, trattandosi duna vendita immobiliare, non era fatta davanti a un notaio, o davanti al tribunale creato appunto per questo genere doperazioni? E, infine, perch lintervento dun commissario stimatore, quando ci si prefiggeva di mettere in vendita una parte del globo terrestre? Forse che questo pezzo di sferoide poteva essere pareggiato a qualche mobile per arredamento o non era invece quel che c di pi immobile al mondo?

    Effettivamente, la cosa pareva illogica. Tuttavia era proprio cos. Linsieme delle regioni artiche doveva essere venduto a queste condizioni, e il contratto sarebbe stato pi che valido.

    E di fatto tutto ci non stava forse ad indicare che nel pensiero della North Polar Practical Association limmobile in questione era considerato come mobile e quindi come se fosse stato possibile trasportarlo? Sta di fatto che questa stranezza contribuiva alla confusione delle menti, anche le pi perspicaci - molto rare anche negli Stati Uniti.

    Daltronde esisteva un precedente. Era gi avvenuto che una porzione del nostro pianeta venisse aggiudicata in una sala delle Auctions con lintervento dun giudice-stimatore alla pubblica asta. E ci precisamente in America.

    Difatti qualche anno prima a San Francisco in California, fu

  • venduta unisola dellOceano Pacifico, lisola Spencer,6 al ricco William W. Kolderup, che aveva battuto di cinquecentomila dollari il suo concorrente J. R. Taskinar di Stockton. Lisola Spencer era stata pagata quattro milioni di dollari. Comunque si trattava di unisola abitabile, situata a pochi gradi soltanto dalla costa californiana, con foreste, corsi dacqua, un terreno fertile e consistente campi e praterie che potevano venir coltivati e non una regione indefinita, forsanche un mare coperto di ghiacci eterni, difesa da insormontabili banchine di ghiaccio e che con tutta probabilit nessuno avrebbe potuto mai occupare. Cera perci da supporre che lincerta regione polare messa allasta non avrebbe mai raggiunto cifre di simile entit.

    Tuttavia quel giorno la singolarit di tutta la faccenda aveva attirato, se non proprio molti seri amatori, perlomeno un gran numero di curiosi, avidi di conoscerne la conclusione. La lotta, insomma si prospettava molto interessante.

    Per di pi, fin dal loro arrivo a Baltimora, i delegati europei erano stati oggetto di molto interesse, di molte richieste e, sintende, di molte interviste.

    Dal momento che il fatto avveniva in America, nessuna meraviglia che lopinione pubblica fosse sovreccitata al sommo grado. Onde scommesse pazzesche, come inevitabile conseguenza dello stato deccitazione da cui erano pervasi gli Stati Uniti, dei quali pens bene di seguire il contagioso esempio anche lEuropa. Se anche i cittadini della confederazione americana, come quelli della Nuova Inghilterra, e quelli degli Stati del centro, dellovest e del sud, si suddividevano in gruppi dalle differenti opinioni, tutti tuttavia tenevano per il loro paese. Speravano che sul Polo Nord fosse innalzata la bandiera dalle trentotto stelle. Eppure non potevano fare a meno di provare una certa inquietudine.

    Non era la Russia, n la Svezia-Norvegia, n la Danimarca, n lOlanda a preoccuparli bens il Regno Unito che stava con le sue ambizioni territoriali, con la sua tendenza ad assorbire ogni cosa, con la sua tenacia fin troppo nota, con le sue banconote troppo invadenti.

    6 Si veda in questa stessa collana La scuola dei Robinson dello stesso autore. (N.d.E.)

  • E cos furono scommesse somme molto forti. Si scommetteva sullAmerica e sulla Gran Bretagna come si sarebbe fatto per dei cavalli da corsa, e quasi alla pari. Quanto alla Danimarca, Svezia, Olanda e Russia bench le offerte fossero di dodici e di tredici e mezzo, esse non trovavano sostenitori.

    Lasta era fissata per mezzogiorno. Fin dal mattino la folla dei curiosi intralciava la circolazione in Bolton-Street. Lopinione pubblica era in subbuglio fin dal giorno precedente e tramite il filo transatlantico i giornali erano stati informati che la maggior parte delle scommesse, proposte dagli americani, erano state accettate dagli inglesi, e Dean Toodrink aveva fatto immediatamente affiggere questa quotazione nella sala delle Auctions. Il governo della Gran Bretagna, si diceva, aveva messo a disposizione del maggiore Donellan dei fondi considerevoli... AllAdmiralty-Office, faceva osservare il New York Herald, i lords dellAmmiragliato facevano pressione per lacquisto delle terre artiche precedentemente designate per figurare nella nomenclatura delle colonie inglesi, ecc., ecc.

    Che cosa cera di vero in queste notizie, di probabile in queste chiacchiere? Ma quel giorno a Baltimora le persone di giudizio pensavano che se la North Polar Practical Association si basava sulle sole sue forze, la gara si sarebbe conclusa a vantaggio dellInghilterra. Onde la viva pressione che i pi ardenti yankees cercavano desercitare sul governo di Washington. In mezzo a tanto subbuglio la nuova Societ, incarnata nella modesta persona del suo agente William S. Forster, non pareva curarsi dello scalmanarsi generale come se fosse indiscutibilmente sicura del proprio successo.

    A mano a mano che lora savvicinava, la folla aumentava lungo Bolton-Street. Tre ore prima che saprissero le porte, non era pi possibile giungere alla sala della vendita. Lo spazio riservato al pubblico era gi talmente pieno da sfondare i muri. Solo un certo numero di posti circondati da una barriera erano stati riservati ai delegati europei. Era il meno che potessero pretendere per poter seguire le fasi dellasta e avanzare a proposito le loro offerte.

    Cerano Eric Baldenak, Boris Karkof, Jacques Jansen, Jan Harald, il maggiore Donellan e il suo segretario Dean Toodrink. Essi formavano un gruppo compatto serrando i gomiti come se fossero

  • soldati ordinati in una colonna dassalto. E davvero si sarebbe detto che stessero per lanciarsi allassalto del Polo Nord!

    Da parte dellAmerica non sera presentato nessuno, se non il commerciante di merluzzi, la cui faccia volgare esprimeva la pi perfetta indifferenza. Sicuramente egli appariva come il meno emozionato di tutti i presenti, e certo non stava pensando che al modo di piazzare i carichi che aspettava dalle navi partite da Terranova. Quali erano i capitalisti rappresentati da quel bravuomo che stava per maneggiare milioni di dollari?

    Era questa una domanda che stuzzicava vivamente la curiosit pubblica.

    Infatti nessuno poteva sognarsi che J. T. Maston e la signora Evangeline Scorbitt entrassero in qualche modo nella faccenda. E come lo si sarebbe potuto intuire? Tutti e due si trovavano l, ma mescolati in mezzo alla folla, senza un posto speciale, circondati da alcuni dei principali membri del Gun-Club, i colleghi di J. T. Maston. Apparentemente dei semplici spettatori essi parevano essere completamente disinteressati alla cosa. E lo stesso William Forster non aveva laria di conoscerli.

    Non neanche il caso di precisare che, contrariamente allusanza propria delle sale di vendite allincanto, non sarebbe stato possibile mettere loggetto in vendita a disposizione del pubblico. Non ci si poteva passare di mano in mano il Polo Nord, n esaminarlo da tutti i lati, n guardarlo con la lente, n soffogarlo con un dito per constatare se la patina era vera o artificiale, come si sarebbe fatto per un oggetto antico. Pure, esso era altroch antico, antecedente comera allet del ferro, allet del bronzo, allet della pietra, vale a dire alle epoche preistoriche, perch datava dal principio del mondo!

    Comunque se il Polo non figurava sul banco del commissario-stimatore, una larga carta messa bene in vista degli interessati, stava ad indicare con linee ben marcate la configurazione delle regioni artiche. A diciassette gradi sopra il Circolo polare, una linea rossa ben visibile, tracciata sullottantaquattresimo parallelo, circoscriveva quella parte del globo di cui la North Polar Practical Association aveva promosso la vendita. Sembrava che questa regione fosse occupata da un mare, coperta duna crosta ghiacciata di notevole

  • spessore. Ma questo era affare dei compratori. Per lo meno essi non sarebbero stati ingannati sulla natura delloggetto in vendita.

    Allo scoccare del mezzogiorno, il commissario-stimatore, certo Andrew R. Gilmour entr da una porticina che si apriva nella parete di legno di fondo, e prese posto davanti al suo banco. Gi il gridatore Flint, dalla voce tonante, andava avanti e indietro con passo pesante lungo il cancello che tratteneva il pubblico, come un orso in gabbia. Entrambi si rallegravano al pensiero che la vacazione avrebbe procurato loro un cospicuo profitto che sarebbero stati ben lieti di incassare. inteso che la vendita era fatta in contanti, cash, per dirla come gli americani. Quanto alla somma, per grossa che fosse, doveva venire integralmente versata nelle mani dei delegati a profitto degli Stati che non fossero aggiudicatari.

    In quel momento la campana della sala, suonando a tutto spiano, annunci al di fuori - proprio il caso di dire urbi et orbi - che lasta era stata aperta.

    Che momento solenne! Tutti i cuori, del quartiere e della citt, palpitavano. Da Bolton-Street e dalle vie adiacenti, un lungo mormorio, come di risacca, propagandosi tra la folla, penetr nella sala. Andrew R. Gilmour dovette attendere che quel rumore di marea e di folla si fosse un po calmato per prendere la parola.

    Allora si alz e scorse con unocchiata circolare tutti gli astanti. Poi lasciando ricadere locchialino sul petto, disse con voce un po emozionata:

    Signori, su proposta del governo federale e grazie alladesione alla suddetta proposta data dai diversi Stati del Nuovo e anche dellAntico Mondo, noi metteremo in vendita un lotto dimmobili situati intorno al Polo Nord, cos come risulta entro i limiti dellottantaquattresimo parallelo, in continenti, mari, stretti, isole, isolotti, banchine di ghiaccio, parti solide e liquide.

    Poi, accennando col dito al muro: Vogliate dare unocchiata alla carta che stata tracciata dopo

    le pi recenti scoperte. Vedrete che la superficie di questo lotto comprende pressappoco quattrocentosettemila miglia quadrate in un blocco solo. Cos, per facilitarne la vendita, stato deciso che le

  • offerte si applicheranno ad ogni miglio quadrato. Un cent7 varr dunque, in cifra tonda, quattrocentosettemila cents, e un dollaro quattrocentosettemila dollari... Silenzio, signori!

    Questultima raccomandazione non era superflua, giacch la impazienza del pubblico si traduceva in un tumulto che il baccano dellasta avrebbe difficilmente dominato.

    Quando fu ristabilito un po di silenzio, soprattutto grazie allintervento del gridatore Flint, che mugg come una sirena dallarme in tempo di nebbia, Andrew R. Gilmour riprese a parlare in questi termini:

    Prima di cominciare devo ricordare ancora una delle clausole dellasta: che limmobile polare sar definitivamente acquistato e che la sua propriet non potr venire assolutamente contestata da parte dei venditori, tale quale oggi circoscritto dallottantaquattresimo grado di latitudine settentrionale, e quali che siano le modifiche geografiche o meteorologiche che si possano verificare nellavvenire!

    Ancora quella strana clausola, inserita nel documento, che, se faceva sorridere alcuni, risvegliava la curiosit di molti altri.

    Lasta aperta, disse il commissario-stimatore con voce tuonante. E mentre il martello davorio, gli vibrava ancora nelle mani, seguendo labitudine del gergo tipico delle aste pubbliche aggiunse con voce nasale:

    Abbiamo acquirenti a dieci cents per miglio quadrato. Dieci cents, ovvero un decimo di dollaro,8 faceva una somma di

    quarantamilasettecento dollari9 per tutto limmobile artico. Che il commissario Andrew R. Gilmour avesse o non avesse

    acquirenti per questo prezzo, la sua offerta fu subito coperta per conto del governo danese da Eric Baldenak.

    Venti cents, disse lui. Trenta cents, disse Jacques Jansen, per conto dellOlanda. Trentacinque, disse Jan Harald, per conto della Svezia-

    Norvegia.

    7 La centesima parte di un dollaro, un soldo circa. (N. della prima ed.) 8 50 centesimi. (N, della prima ed.) 9 203.500 franchi. (N. della prima ed.)

  • Quaranta, disse il colonnello Boris Karkof, per conto di tutte le Russie.

    Questa offerta rappresentava gi una somma di centosessantaduemilaottocento dollari10 e lasta era appena allinizio!

    E da notare che il rappresentante della Gran Bretagna non aveva ancora aperto bocca n dischiuso le labbra che anzi teneva strettamente serrate.

    Dal canto suo William S. Forster, il commerciante di merluzzi, era chiuso in un mutismo impenetrabile. Anzi in questo momento pareva assorto nella lettura del Mercurial of New-Found-Land che riportava gli arrivi e i corsi del giorno sui mercati dAmerica.

    A quaranta cents per miglio quadrato ripet Flint con una voce che finiva in un specie di gorgheggio, a quaranta cents!

    I quattro colleghi del maggiore Donellan si guardarono. Avevano dunque esaurito il loro credito gi allinizio della gara? Eran gi ridotti al silenzio?

    Andiamo, signori, riprese Andrew R. Gilmour, a quaranta cents!... Chi offre di pi?... Quaranta cents!... Vale ben pi di questo la calotta polare...

    Pareva che volesse aggiungere: ... di puro ghiaccio garantito. Ma il delegato danese aveva gridato:

    Cinquanta cents! E il delegato olandese aument la cifra di dieci cents. A sessanta cents per miglio quadrato! grid Flint. A

    sessanta cents! Nessuno ha qualcosa da aggiungere? Questi sessanta cents facevano gi la rispettabile somma di

    duecentoquarantaquattromiladuecento dollari.11Perci gli astanti accolsero lofferta dellOlanda con un mormorio

    di soddisfazione. Cos bizzarro il mondo, che capitava il fatto di vedere che i pi miserabili cokneys senza un soldo che erano presenti, i poveri diavoli che avevano le tasche vuote, parevano i pi interessati in questa gara a colpi di dollari.

    Dopo lintervento di Jacques Jansen, il maggiore Donellan,

    10 814.000 franchi. (N. della prima ed.) 11 1.221.000 franchi. (N. della prima ed.)

  • alzando la testa, aveva rivolto unocchiata al suo segretario Dean Toodrink. Ma per un impercettibile cenno negativo di costui, era rimasto a bocca chiusa.

    Quanto a William S. Forster, sempre profondamente immerso nella lettura dei suoi prezzi del mercato, prendeva a margine degli appunti con la matita.

    J. T. Maston invece rispondeva con un lieve cenno del capo ai sorrisi della signora Evangeline Scorbitt.

    Andiamo, signori, un po di coraggio! Vediamo di non languire!... Siamo fiacchi!... Siamo fiacchi!... riprese Andrew R. Gilmour, Vediamo un po!... Nessuno dice pi nulla?... Dobbiamo aggiudicare?...

    E il suo martello si abbassava e si rialzava come un aspersorio in mano dun sagrestano.

    Settanta cents! disse il professore Jan Harald con voce un po tremante.

    Ottanta! ribatt quasi immediatamente il colonnello Boris Karkof.

    Molto bene!... Ottanta cents! grid Flint, i cui occhioni tondi si illuminavano con laccendersi della lotta.

    Un gesto di Dean Toodrink fece scattare come un diavolo a molla il maggiore Donellan.

    Cento cents! disse con voce perentoria il rappresentante della Gran Bretagna.

    Questa sola parola impegnava lInghilterra per quattrocentosettemila dollari.12

    Gli scommettitori per il Regno Unito esplosero in un Urr! che una parte del pubblico ripet facendo eco.

    Gli scommettitori per lAmerica si guardarono con un certo disappunto. Quattrocentosettemila dollari? Era una bella cifra per questa fantomatica regione del Polo Nord! Quattrocentosettemila dollari di iceberg, di icefield e di banchine!

    E luomo della North Polar Practical Association che non proferiva verbo, che non rialzava nemmeno la testa! Non si sarebbe

    12 2.035.000 franchi. (N. della prima ed.)

  • dunque mai deciso a fare la sua controfferta? Se aveva voluto aspettare che i delegati danese, svedese, olandese e russo avessero esaurito il loro credito, il momento sembrava ora arrivato. Difatti il loro atteggiamento indicava chiaramente che davanti al cento cents del maggiore Donellan avevano deciso di abbandonare il campo di battaglia.

    A cento cents per miglio quadrato, grid per due volte il commissario-stimatore.

    Cento cents!... Cento cents!... Cento cents!... ripete il gridatore Flint facendosi portavoce con la mano socchiusa.

    Nessuno offre di pi? ripet Andrew R. Gilmour. Allora siamo intesi? Siete daccordo?... Nessuno si pente?... Dobbiamo aggiudicare?

    E incurvava il braccio brandendo il suo martello e facendo scorrere uno sguardo provocatore sugli astanti, i cui mormorii cessarono in un silenzio pregno di emozione.

    Uno?... Due?... ripet. Centoventi cents, disse tranquillamente William S. Forster,

    senza neppure levare gli occhi dopo aver voltato la pagina del giornale.

    Hip! Hip! Hip! gridarono gli scommettitori, che avevano tenuto per gli Stati Uniti dAmerica le quote pi alte.

    Il maggiore Donellan si era drizzato a sua volta. Il suo lungo collo ruotava meccanicamente nellangolo formato dalle due spalle, e le sue labbra si allungavano come un becco. Fulminava con lo sguardo limpassibile rappresentante della compagnia americana, senza tuttavia riuscire a ottenere una risposta, nemmeno unocchiata. Quel diavolo di William S. Forster non si scomponeva minimamente.

    Centoquaranta, disse il maggiore Donellan. Centosessanta, disse Forster. Centoottanta, grid il maggiore. Centonovanta, mormor Forster. Centonovantacinque cents! url il delegato della Gran

    Bretagna. A questo punto, incrociando le braccia, parve gettare una sfida ai trentotto Stati della Confederazione.

    Si sarebbe potuto udir camminare una formica, nuotare un pesce,

  • volare una farfalla, strisciare un verme, spostarsi un microbo. Tutti i cuori battevano. Tutte le vite erano sospese alla bocca del maggiore Donellan. La sua testa, solitamente in movimento, non si moveva pi. Quanto a Dean Toodrink, si grattava loccipite al punto da strapparsi il cuoio capelluto.

    Andrew R. Gilmour lasci passare qualche istante che parve lungo come secoli. Il commerciante di merluzzi continuava a leggere il suo giornale e a scrivere delle cifre che non avevano evidentemente alcun rapporto con laffare in questione. Forse anche lui aveva esaurito il suo credito? Dunque rinunciava a fare unofferta maggiore? Forse questa somma di cento-novantacinque cents per miglio quadrato, cio settecentonovantatremila e cinquanta dollari per lintero immobile, gli sembrava aver raggiunto i limiti dellassurdo?

    Centonovantacinque cents! ripet il commissario-stimatore. Aggiudichiamo?...

    E il suo martello stava per ricadere sulla tavola. Centonovantacinque cents! ripet il gridatore. Aggiudicate!... Aggiudicate! Questa ingiunzione fu lanciata da molti spettatori impazienti,

    come se biasimassero lesitazione di Andrew R. Gilmour. Uno... due... egli grid. E tutti gli sguardi erano rivolti al rappresentante della North

    Polar Practical Association. Ebbene! Questo sorprendente personaggio si stava soffiando il naso, lungamente, in un ampio fazzoletto a scacchi, con cui si comprimeva fortemente lorifizio delle fosse nasali.

    Eppure gli sguardi di J. T. Maston lo stavano dardeggiando e gli occhi della signora Evangeline Scorbitt seguivano la stessa direzione. Dal pallore dei loro volti si poteva capire quanto violenta fosse lemozione che tentavano di padroneggiare. Perch William S. Forster esitava a controbattere il maggiore Donellan?

    William S. Forster si soffi il naso una seconda volta e poi una terza, facendo il rumore di un fuoco dartificio. Ma fra la seconda e la terza soffiata aveva mormorato con voce mite e modesta:

    Duecento cents!

  • Un lungo brivido attravers la sala. Poi gli Hip! degli americani echeggiarono fino a far tremare i vetri.

    Il maggiore Donellan affranto, vinto, annichilito, era ripiombato a sedere vicino a Dean Toodrink, non meno distrutto di lui. Il prezzo di duecento cents, significava lenorme somma di ottocentoquattordicimila dollari,13 ed era chiaro che il credito britannico non gli permetteva di proseguire.

    Duecento cents! ripete Andrew R. Gilmour. Duecento cents! vocifer Flint. Uno... due!... ripet il commissario. Nessuno offre di

    pi? Il maggiore Donellan, con un moto involontario si alz di nuovo, guard gli altri delegati. Questi ormai potevano solo sperare in lui per impedire che la propriet del Polo Nord sfuggisse alle Potenze europee. Ma questo sforzo fu lultimo. Il maggiore apr la bocca, la richiuse e, con lui, lInghilterra si afflosci sul banco.

    Aggiudicato! grid Andrew Gilmour picchiando la tavola col martello davorio.

    Hip!... Hip!... Hip!... Per gli Stati Uniti! urlarono gli scommettitori della vittoriosa America.

    In un istante la notizia dellacquisto si diffuse per tutti i quartieri di Baltimora, poi attraverso i fili aerei sulla superficie di tutta la confederazione, poi attraverso i fili sottomarini fece irruzione nel Vecchio Mondo.

    La North Polar Practical Association per mezzo del suo uomo di paglia, William S. Forster, diventava proprietaria della regione artica compresa entro lottantaquattresimo parallelo.

    Il giorno dopo, quando William S. Forster and a fare la dichiarazione della commissione, diede il nome di Impey Barbicane, in cui sincarnava la detta compagnia con la ragione sociale: Barbicane & C.

    13 4.070.000 franchi. (N. della prima ed.)

  • CAPITOLO IV

    NEL QUALE RICOMPAIONO DELLE VECCHIE CONOSCENZE DEI NOSTRI GIOVANI LETTORI

    BARBICANE & C.!... Il presidente dun circolo dartiglieri!... E cosa centravano degli artiglieri in unoperazione di quel genere? Lo si vedr.

    proprio necessario presentare ufficialmente Impey Barbicane, presidente del Gun-Club di Baltimora, il capitano Nicholl, J. T. Maston, Tom Hunter dalle gambe di legno, larzillo Bilsby, il colonnello Bloomsberry e tutti gli altri loro colleghi? No! Infatti se questi bizzarri personaggi hanno circa venti anni di pi da quando attirarono su di s lattenzione del mondo intero, tuttavia essi sono rimasti pure i medesimi, sempre incompleti fisicamente ma sempre rumorosi audaci dei veri scatenati quando si tratta di lanciarsi in qualche straordinaria avventura. Il tempo non ha lasciato tracce su questa legione di artiglieri a riposo. Li ha rispettati come rispetta i cannoni fuori uso che fanno bella mostra di s nei musei dei vecchi arsenali.

    Se il Gun-Club, quando venne fondato contava milleottocentoottantatr membri - parliamo di persone, non di membri come potrebbero essere braccia o gambe di cui la maggior parte di essi erano ormai privi - se si gloriano di altri legami col suddetto Club ben trentamilacinquecentosettantacinque simpatizzanti, queste cifre non erano affatto diminuite. Al contrario. Anzi in seguito allinverosimile tentativo che era stato fatto per creare una comunicazione diretta fra Terra e Luna,14 la sua celebrit era aumentata assai.

    14 Si veda in questa stessa collana Dalla Terra alla Luna - Intorno alla Luna dello stesso autore. (N.d.E.)

  • Non ci si sar di certo dimenticati della risonanza avuta da questo memorabile esperimento che vai qui pena di riassumere in poche righe.

    Qualche anno dopo la guerra di secessione alcuni membri del Gun-Club, annoiati del loro ozio serano, proposti di inviare un missile fin sulla Luna per mezzo dun Columbiad enorme. Si tratta di un cannone lungo novecento piedi, largo nove nellanima, fuso solennemente a City-Moon sul suolo della Florida, e poi caricato con quattrocentomila libbre di cotone da scoppio. Lanciato da questo cannone, un obice cilindro-conico dalluminio era partito per lastro notturno sotto la spinta di sei miliardi di litri di gas.

    Dopo averne fatto il giro, in seguito a una deviazione della sua traiettoria era ricaduto sulla Terra sprofondandosi nel Pacifico, a 27 7 di latitudine nord e 41 37 di longitudine ovest. Appunto in questi paraggi la Susquehanna, fregata della marina federale, laveva ripescato sulla superficie delloceano per somma fortuna dei suoi ospiti.

    Ospiti veramente! Due membri del Gun-Club, il suo presidente Impey Barbicane ed il capitano Nicholl, accompagnati da un francese, noto per essere un audace rompicollo, avevano preso posto sul proiettile. Tutti e tre erano tornati indietro sani e salvi da questo viaggio. Ma, se i due americani erano sempre presenti per lanciarsi in nuove avventure, il francese Michele Ardan non li aveva seguiti.

    Tornato in Europa, aveva a quanto pare, fatto fortuna - cosa che non tralasci di stupire molta gente - ed ora piantava i suoi cavoli, se li mangiava e se li digeriva anche se dobbiamo credere ai reporters meglio informati.

    Dopo quel successo imprevisto Impey Barbicane e Nicholl avevano vissuto alle spalle della loro celebrit in una situazione di riposo relativo. Infatti, sempre desiderosi di grandi imprese sognavano qualche altra operazione dello stesso genere. I soldi non mancavano di certo. Gliene avanzavano ancora dallultimo affare - quasi duecentomila dollari dei cinque milioni e mezzo fruttati loro dalla sottoscrizione pubblica effettuata nel Nuovo e Antico Mondo. Inoltre era bastato soltanto che si esibissero negli Stati Uniti dentro al loro missile dalluminio, come fenomeni in gabbia, perch

  • riuscissero a realizzare dei buoni incassi e a raccogliere tutta la gloria a cui pu aspirare lambizione umana pi esigente.

    Impey Barbicane e il capitano Nicholl avrebbero dunque potuto starsene tranquilli se la noia non li avesse consumati. E cos certo per evadere da quella nazione avevano comprato quel lotto di regioni artiche.

    Tuttavia non dimentichiamo che se era stato fatto lacquisto al prezzo di ottocentomila dollari, solo perch la signora Evangeline Scorbitt aveva messo nellaffare la somma che mancava loro. Grazie a questa donna generosa lEuropa era stata vinta dallAmerica.

    Ed ecco la causa di tanta generosit. Se il presidente Barbicane ed il capitano Nicholl, una volta tornati,

    godevano duna celebrit immensa cera un uomo che ne sapeva trarre buon gioco. Avrete indovinato che stiamo parlando di J. T. Maston, il focoso segretario del Gun-Club. Non era forse a quellabile calcolatore che si dovevano le formule matematiche che avevano permesso di tentare il grande esperimento citato prima? Se non aveva accompagnato i suoi due colleghi al tempo del loro viaggio extra-terrestre non era stato certo per paura, corpo di bacco! Ma perch quel degno artigliere, mutilato del braccio destro, aveva un cranio di guttaperca, in seguito a uno di quegli incidenti comunissimi in guerra. Ed in verit, mostrarla ai seleniti sarebbe stato dar loro unidea pietosa degli abitanti della Terra, di cui la Luna, dopo tutto, non che lumile satellite.

    Con suo profondo rammarico J. T. Maston aveva dunque dovuto rassegnarsi a non partire. Tuttavia non era rimasto ozioso. Dopo essersi costruito un immenso telescopio, che fu installato sulla sommit di Longs Peak, una delle cime pi alte della catena delle Montagne Rocciose, vi si era recato di persona. Quando poi il missile che descriveva nel cielo una maestosa traiettoria fu segnalato, egli non lasci pi il suo posto dosservazione. L, incollato alloculare del gigantesco strumento, sera fissato di voler seguire i suoi amici, il cui veicolo aereo percorreva lo spazio.

    Bisognava dunque credere che la Terra avesse perduto per sempre quei temerari viaggiatori. Difatti cera da temere che il missile, mantenuto in una altra orbita dallattrazione lunare, fosse costretto a

  • gravitare per leternit intorno allastro notturno come una specie di sottosatellite. Ma non fu cos. Infatti una deviazione, che potremmo definire provvidenziale, aveva modificato la direzione del proiettile e dopo aver fatto il giro della Luna, anzich raggiungerla, trascinato in una caduta sempre pi accelerata era tornato verso il nostro sferoide con una velocit che raggiungeva le cinquantasette-milaseicento leghe allora quando sinabiss nelle profondit del mare.

    Fortunatamente le acque del Pacifico avevano attutito la caduta, della quale era stata testimone la fregata americana Susquehanna. Immediatamente la notizia fu trasmessa a J. T. Maston. Il segretario del Gun-Club torn in gran fretta dallosservatorio di Longs Peak, per eseguire il salvataggio. Furono fatti dei sondaggi nei paraggi dove era caduto il missile e il fedele J. T. Maston non esit a indossare anche lo scafandro pur di ritrovare i suoi amici.

    In realt non sarebbe stato necessario darsi tanta pena. Il missile dalluminio, avendo spostato una quantit dacqua superiore al suo peso, era risalito a galla del Pacifico dopo aver fatto un tuffo spettacolare. E in queste condizioni il presidente Barbicane, il capitano Nicholl e Michele Ardan furono ritrovati sulla superficie dellOceano: giocavano a domino nella loro prigione galleggiante.

    Comunque per tornare a J. T. Maston, va precisato che la parte da lui avuta in queste straordinarie avventure laveva messo in viva luce.

    Certo J. T. Maston non era molto bello con la sua calotta cranica posticcia e il suo avambraccio destro munito dun uncino metallico. E non era neanche giovane, dal momento che aveva cinquantotto anni suonati e risuonati al tempo in cui comincia questo racconto. Ma il suo carattere originale, lingegno vivace, il fuoco che animava il suo sguardo, lardore che apportava in ogni impresa avevano fatto di lui un tipo ideale agli occhi della signora Evangeline Scorbitt. Inoltre, il suo cervello, protetto sotto la calotta di guttaperca, era perfettamente intatto, cosicch, a buon diritto, egli passava per uno dei pi famosi matematici del suo tempo.

    E la signora Evangeline Scorbitt - sebbene anche il pi piccolo calcolo le procurasse lemicrania era vivamente attratta dai matematici anche se non dalla matematica. Li considerava come

  • esseri duna specie tutta particolare e superiore. Pensate! Teste in cui le x sobbalzano come noci entro un sacco; cervelli che si trastullano coi segni algebrici, mani che maneggiano le integrali triple come farebbe un equilibrista coi suoi bicchieri e le sue bottiglie, intelligenze che capiscono qualche cosa in formule di questo genere:

    (x y z) dx dy dz

    S! Questi scienziati le parevano degni della pi grande

    ammirazione e tali da giustificare pienamente il fatto che una donna si sentisse attratta verso di loro in modo direttamente proporzionale alle masse e inversamente proporzionale al quadrato delle distanze. E J. T. Maston era appunto abbastanza corpulento per esercitare su di lei unattrazione irresistibile e, quanto alla distanza, essa diverrebbe assolutamente nulla se mai potessero essere luno dellaltra.

    Confesseremo che tutto ci non poteva fare a meno di preoccupare