Juakali Drummers (Il ritmo della baraccopoli)

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CONTIENE I TESTI DELLE CANZONI NGOMA MTAANI (il RITMO DELLa BARACCOPOLI) JUAKALI DRUMMERS i in direzione artistica DI GIOVANNI LO CASCIO realizzato con il contributo di DULCIMER FONDATION POUR LA MUSIQUE, FONDATION ALTA MANE e UMBRIA JAZZ presenta

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Programma di sala dell'originale "orchestra di strada" nata dal laboratorio musicale avviato nel 2005 a Nairobi da AMREF e Dulcimer Fondation pour la Musique.

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CONTIENEI TESTI

DELLECANZONI

NGOMA MTAANI(il RITMO DELLa BARACCOPOLI)

JUAKALI DRUMMERSi

in

direzione artistica DIGIOVANNI LO CASCIO

realizzato con il contributo diDULCIMER FONDATION POUR LA MUSIQUE, FONDATION ALTA MANE

e UMBRIA JAZZ

presenta

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di Ilaria BorlettiPresidente di AMREF Italia

www.amref.it

Il recupero e l’assistenza dei ragazzi di strada che vivono nelle baracco-

poli è una delle sfide più importanti per il futuro dell’Africa: si calcola

che a Nairobi siano oltre 100 mila. Sono le giovani vittime della pover-

tà, dell’AIDS, della carenza di servizi educativi; ragazzi in fuga da situa-

zioni familiari difficili; orfani maltrattati, abusati, esclusi da ogni forma

di assistenza, costretti a guadagnarsi la vita nelle strade e a passare la

notte nelle discariche avvolti in semplici teli di plastica.

I progetti di amrefper dare voce ai ragazzi di strada

Per aiutare questi ragazzi a reinserirsi nella società, nel 2000 AMREF ha av-viato il progetto “Children in Need”,

nel sobborgo di Dagoretti, una vasta area nella periferia sud di Nairobi. Il progetto è cresciuto negli anni e oggi interessa diretta-mente o indirettamente migliaia di giovani. Le attività sono varie e vanno dall’assisten-za medica e alimentare per i ragazzi che spesso arrivano al centro AMREF malnutriti, ammalati e intontiti dalla droga, all’istruzio-ne di base per introdurli alla scuola; dallo sviluppo di piccoli progetti di microcredito all’assistenza legale per molti di loro che hanno problemi con la polizia o che, più semplicemente, non hanno documenti né un’identità riconosciuta e vivono dunque senza diritti; dall’assistenza individuale a quella familiare, nella prospettiva di ricon-giungere i ragazzi, quando è possibile, con le famiglie d’origine.Dal 2001, il programma di AMREF ha pro-mosso anche una serie di attività artistiche e di comunicazione per aiutare i ragazzi a dialogare con le comunità di appartenen-za, che spesso li emarginano, ma anche per sviluppare prodotti di comunicazione alter-nativi, affinché il mondo possa finalmente conoscere “dall’interno” la condizione dei ragazzi di strada.

IL CHILDREN VILLAGEDopo anni di esperienza AMREF ha deci-so di aprire anche una “fase 2” del pro-getto: la costruzione di un vero e proprio “villaggio dei ragazzi”. Il Children Village sarà composto da diverse strutture, tra le quali un centro di riabilitazione, aule per i corsi di reinserimento scolastico, una cuci-na, un orto, una biblioteca e poi spazi per le attività sportive, un laboratorio artistico, un anfiteatro e aule per attività teatrali e artigianali.È all’interno del progetto “Children in Need” che AMREF ha realizzato successi come Pi-nocchio Nero, Amore Buono e Malkia.Oggi l’Africa senza voce torna a raccontarsi grazie alla musica dei Juakali Drummers.

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di John MuiruriResponsabile progetto “Children in Need” di AMREF

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i Juakali drummers:Dalla strada alla musicaJuakali Drummers è un gruppo musicale formato da 20 ragazzi e ra-

gazze della baraccopoli di Kawangware, a Nairobi: una vera orchestra

di strada composta da giovani che grazie alla musica hanno lasciato

la vita degli slum per intraprendere un cammino di riabilitazione e di

reinserimento nella società.

L’orchestra di strada è il risultato del-l’incontro tra AMREF, la principale or-ganizzazione sanitaria del continente

africano, e la Fondation Dulcimer pour la Musique, impegnata nella promozione di forme innovative di educazione musicale: nel 2005, queste due realtà hanno avviato il laboratorio musicale Juakali Drummers, gui-dato dal musicista/percussionista Giovanni Lo Cascio, all’interno del progetto di AMREF “Children in Need”, attivo per la riabilitazio-ne dei ragazzi di strada di Nairobi. Il training, guidato da Lo Cascio ed ope-ratori locali con la partecipazione di artisti italiani, è continuo durante l’anno e si occu-pa di ritmo, canto, ricerca timbrica e di tutti gli elementi basilari della musica d’insieme: tempo, intonazione, dinamiche, orchestra-zione, interazione delle parti, ecc. Gli strumenti utilizzati sono in gran parte ispirati a strumenti africani, ma sono rea-lizzati con materiale povero o di riciclo: il nome Juakali è una parola swahili che significa “sole cocente”, ma è anche sinoni-mo di lavoro duro ed il nome del più gran-de mercato del riciclo di Nairobi. In questo mercato gli scarti della metropoli vengono reinventati da abili artigiani che producono lampade, bauli, pentole, scarpe ed altri og-getti di uso quotidiano. I ritmi suonati dall’orchestra sono di origine

o derivazione africana, ma vengono rielabo-rati adattandoli sui nuovi strumenti. I canti sono creati ad hoc ma traggono spunto dalla tradizione locale. I testi, scritti dai ragazzi in lingua swahili o sheng (il dia-letto giovanile che miscela la lingua africana all’inglese) raccontano la vita del ragazzo di strada. Attraverso quest’esperienza mu-sicale, il gruppo sta maturando la consape-volezza del proprio valore, offrendosi come modello di riscatto per altri ragazzi ancora in strada. La presenza dei Juakali Drummers sul pal-co di Umbria Jazz, resa possibile anche dal contributo della Fondation Alta Mane, è il primo passo importante per raggiungere questo obiettivo.

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LA TRAMA DI “NGOMA MTAANI”

Ngoma Mtaani è la storia di una trasforma-

zione. Narra di un gruppo di ragazzi di stra-

da che prende coscienza della propria con-

dizione e decide d’intraprendere un viaggio

di libertà attraverso la musica.

Tutto ha origine da un sogno, da quella

zona erogena dell’animo che non si arrende

alla brutalità e al degrado. È una sorta di

rituale iniziatico dopo il quale nessuno sarà

più lo stesso e tutti vedranno il mondo con

occhi nuovi.La storia è ambientata in una discarica e ini-

zia al calar della sera. I ragazzi si preparano

ad affrontare la solita notte di freddo e di

stenti riparandosi sotto teli di plastica.Men-

tre tutti dormono, uno di loro sogna due

spiriti che suonano strani oggetti.

Al suo risveglio il ragazzo si accorge di

essere cambiato. Gli oggetti di scarto che

aveva raccolto per venderli a peso, gli ap-

paiono ora sotto una nuova luce e memore

del sogno, inizia a percuoterli per scoprirne

i suoni. Così facendo sveglia i suoi com-

pagni che infastiditi, ma anche incuriositi

dalla novità, si lasciano presto coinvolgere.

Gli spiriti, aiutati da un coro, che rappre-

senta il loro tramite con il mondo terreno,

ricompaiono e ritualmente danno il via alla

trasformazione dei ragazzi, che iniziano a

suonare insieme. Ma quando l’eccitazione della festa è al

culmine, irrompe una gang rivale che bru-

scamente interrompe la musica e ruba gli

oggetti/strumenti. Il bottino però è come

stregato e suona da solo. Quando la gang artefice del furto, incredula,

va a chiedere spiegazioni ai derubati, questi

gli danno una dimostrazione del potere del

loro cambiamento. Via via, tutti cedono al

fascino della musica e all’opera persuasiva

e giocosa degli spiriti. Tutti tranne uno, che ormai rimasto solo,

per far cadere le sue ultime indecisioni, sfi-

da a duello il ragazzo sognatore.

Sarà una vittoria schiacciante a favore di

quest’ultimo e lo sfidante si unirà, ormai

del tutto convinto, al resto del gruppo.

Dopo una canzone omaggio alle madri afri-

cane che si prendono cura dei propri figli, lo

spettacolo si conclude con un brano incal-

zante e festoso in cui tutti cantano la gioia

di stare insieme e di fare musica.

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I JUAKALI A UMBRIA JAZZdi Umbria Jazz

Per un festival jazz la musica africana ha

un senso particolare. Senza l’Africa non ci

sarebbe il jazz. Senza l’Africa, non ci sa-

rebbe molta musica che oggi fa da colonna

sonora al film che ogni giorno l’umanità gira

in ogni angolo del mondo. È emozionante

notare che senza quello straordinario carico

di dolore, sofferenza, crudeltà, ingiustizia

che è stata la tratta degli schiavi dalle coste

dell’Africa occidentale verso il Nuovo Mon-

do, oggi molta di questa musica non esi-

sterebbe, o sarebbe diversa. Dall’incrocio di

quella tradizione musicale con i generi suo-

nati dagli occidentali, provenienti dall’Euro-

pa, sono nati non solo il jazz, ma anche

il blues, il soul, il samba e la bossa nova,

tutti i suoni caraibici e del Centro America, il

reggae, e, in definitiva, anche il rock.

Ecco perché il debito che abbiamo tutti – si

parla qui solo della musica, perché questa

è l’ identità di Umbria Jazz - nei confronti

dell’ Africa è enorme. Umbria Jazz ha scel-

to di presentare il progetto Juakali Drum-

mers perché illustra un aspetto particolare

della realtà musicale africana. Non la star

famosa in tutto il mondo (sul palco di UJ

sono già saliti, nelle scorse edizioni, Salif

Keita, Youssou ‘N’ Dour, Mory Kante) ma un

gruppo di giovani e giovanissimi drummers.

Perché il ritmo, ed il tamburo, sono la voce

dell’Africa; perché il progetto di AMREF par-

la di una speranza di futuro; perché quando

si parla di inserire i ragazzi africani in una

dimensione sociale e professionale è giusto

pensare che possano anche lavorare come

musicisti, o attori, o comunque artisti, non

solo come contadini, operai, artigiani.

I Juakali Drummers escono per la prima vol-

ta dal loro paese, il Kenya, ma poche volte

sono usciti fuori dallo loro baraccopoli. È

un progetto, evidentemente, difficile e com-

plicato, realizzato grazie all’entusiasmo di molti. Umbria Jazz li ospita sui suoi pal-chi e li farà ascolta-re al suo pubblico, ed in più ha prepa-rato un programma didattico in collabo-razione con le Cli-nics Berklee School of Music di Boston. Da segnalare un se-minario speciale per percussionisti, cui i Juakali Drummers prenderanno parte, tenuto da Horacio “El Negro” Hernandez e

Giovanni Hidalgo (sono, senza dubbio alcu-

no, i due più grandi percussionisti del mon-

do). Hernandez e Hidalgo hanno accolto

con entusiasmo l’invito del festival. Come

non capire il perché.

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Prologue

Quando la notte dormocon il barattolo della colla in boccala testa mi duolee lo stomaco ha i crampi per la fame.La polizia vuole arrestarmied io cerco di scappare per salvarmi la vita.

Dove dormo? Sotto una macchina.Cosa mangio? Gli scarti di cibo.La polizia mi molesta.Mi chiamano ladro.Mi chiamano prostituta.Mi chiamano ragazzo di strada,giovane del ghetto.

Sono un ragazzo di stradae la notte prima di dormirenon ho speranza di cambiare il mio futuro.

Avete sentito la notizia di quel ragazzo che ha fatto un sogno chegli ha cambiato la vita.E adesso, guarda le cose con occhi nuovi?

Davvero ha fatto un sogno chegli ha cambiato la vita?Non ci credo... Come può un sogno cambiarti la vita?

Credere nei sogni è una cosa importante,e davvero ti può cambiare la vita.Puoi fare un sogno e farlo diventare realtà.La tua vita può cambiare ed essere migliore.

Adesso capisco.Credere ai propri sogni

può aiutarti a cambiare.La notizia è vera, un ragazzo è cambiato.Ora c’è speranza nella sua vita.

Do not steal

Figlio mio ti do un consiglio: non rubare.Ciò che rubi non è benedetto.Sostieniti con il lavoro delle tue braccia.

Devi lavorare duramentee non rubare agli altri.

Come ti sentirestise qualcuno rubasse a te?

Potrai ottenere ogni cosase lavorerai duramente.E sarai orgogliosodi ciò che avrai ottenuto con il tuo sudore.La tua vita sarà cosi una buona vitae tu sarai rispettato.

Puoi vivere senza rubare.Puoi vivere senza togliere agli altri.Rubare ti può sembrare una scorciatoiama è un vicolo cieco.

Mganga song

Credi ai tuoi sogni e diverranno realtà (x 2)Segui i tuoi sogni e si realizzeranno.Credi ai tuoi sogni e diverranno realtà (x 2)Trasforma i tuoi sogni in realtà.

I TESTI DELLE CANZONI DI NGOMA MTAANI

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Plastic song

Ora possiamo fare musica con ogni cosaperfino le bottiglie, i barattoli e la carta presi dalla spazzatura possono avereun suono bellissimo.

La musica è un linguaggio universale.Chiunque può suonare.Anche tu puoi suonarese solo hai fiducia in te stesso.

Sixeight

Questo è un invito ad avvicinarvicosì possiamo suonare insieme.

Carta e barattoli possono suonarevenite vicino a vedere come li suoniamo.

Anche tu, ragazzo di strada, puoi suonareperché sei sensibile e sai sentire la forza della musica.

La musica è positiva ed unisce le personeper questo vogliamo ritrovarcie suonare insieme.

A tutti coloro che sono venutichiediamo di suonare con noiperché la musica fa bene.

La musica è positiva ed unisce le personeper questo vogliamo ritrovarcie suonare insieme.

Jambo jambo

Jambo jambo, come stai tu adesso?Come stai tu adesso? Jambo jambo!Jambo jambo, come stai tu adesso?Io sono un ragazzo di stradae ho qualcosa da dirti.

Giorno e notteho il barattolo di colla attaccato alla bocca. non perché mi piacema per non sentire i crampi della fame e il freddo della notte.

Jambo jambo, come stai tu adesso?Come stai tu adesso? Jambo jambo!Jambo jambo, come stai tu adesso?Io sono un ragazzo di stradae ho qualcosa da dirti.

Ho scritto una canzoneuna canzone di speranza.Venite con mecompagni miei che abitate la stradae cantiamola tutti insieme.

Karingaringa

Perché le persone possano cambiarebisogna che accettino l’aiuto degli altricosì da migliorare la propria vita.

Apri gli occhi e guarda avantivedrai una vita migliore dinanzi a te.

Alcuni hanno trasformato la propria vitae ora sono felici.Altri non lo hanno fattoed io li incoraggio a farlo.

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Apri gli occhi e guarda avantivedrai una vita migliore dinanzi a te.

Kuku

Non aver pauradi esprimere i tuoi sentimenti.Anche se gli altri ora non capisconoun giorno capiranno.

Credi in te stesso e lavora duroavrai energia e gioia.

Sentiti libero e suona con gioiafacendo così aiuterai gli altri a cambiare.

Potrebbero non capirti oggima un giorno ti capiranno.

Per alcuni è difficile capirti oggima un giorno ti capiranno.

Non aver pauradi esprimere i tuoi sentimenti.Anche se gli altri ora non capisconoun giorno capiranno.

Tubophone

Se rimani solo molte cose non le puoi farehai bisogno degli amici per vivere bene.

Metti via l’orgoglio e non temere il futurol’unione è forza, l’isolamento è debolezza.

Unisciti ad altri ed aiuta chi è in difficoltàla gente ti vorrà bene se saprai rispettarla.

Metti via l’orgoglio e non temere il futurol’unione è forza, l’isolamento è debolezza.

Rap

rapper 1: Ehi tu perché rovini i miei affari?Quegli oggetti che tu suonimi servono per guadagnareDa quando li hai trasformatiin strumenti musicalifai solo rumoree non possiamo più venderli.Tu lo sai che la nostra sopravvivenzadipende da quegli oggetti.Lasciatelo direhai preso la strada sbagliatae alla lunga te ne pentirai.

rapper 2: Calmati ragazzo di stradaunisciti a noiper costruire il futuro del nostro paese.Mettiamo da parte il nostro passatoanche senza il microfonopossiamo cantare le nostre parole.Questa è una cosa seriae sappiamo sentire il ritmo della musica.Noi suoniamo gli strumentiche abbiamo inventato.E continuiamo a lottareper vivere e per non rubare.

rapper 1: È bello stare tutti insiemesi diventa anche più forti insiemeper questo dovremmo restare uniti.Ma sono molto stupitodi come suonate bene.Avete davvero talentodove s’impara a suonare come voi?Adesso so che non è solo rumorema musica!Fatemi vedere come si suonano i bidoniora voglio anche io suonarli insieme a voi.Insieme tutto è possibile.

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rapper 2: Ieri ho sognato di suonarebene come voila mattina mi sono svegliatoe volevo stare con voi.Andiamo tutti a suonare i tamburie usciamo dal degrado.Un futuro migliore ci attendenon dobbiamo avere paura di cambiare.Dobbiamo credere in noi stessie smettere di preoccuparci.Non condannare ciò che facciamomagari anche tuhai del talento da esprimere.È bello stare tutti insieme.Si diventa anche più forti insieme.Per questo dovremmo restare uniti.

Insieme, suoniamo insiemeInsieme, viviamo insieme

Mama

Quando è mattinole nostre madri vanno a cercare ciboper noi figli.Lo fanno perché ci amanoe noi siamo loro riconoscenti.

La loro non è una vita facilecercano i lavori più umili pur di mettere ogni giornoil cibo sulla tavola.

Ci sono molti ragazziche subiscono violenze e che soffrono ma voi madri non vi arrendete maie ci crescete nonostante la povertà.

Voglio ringraziare tutti coloroche mi hanno aiutato a crescereche mi hanno offerto un’educazione.

Ho deciso di ascoltare il loro consiglio ed ora hanno tutta la mia gratitudine.

Ci sono molti ragazziche subiscono violenze e che soffrono ma tu madre non ti arrendi maie ci cresci nonostante la povertà.

La musica è come la madre.La madre è come la musica.La musica ci nutre.Ci offre il cibo per l’animae ci rende soddisfatti.

Final samba

Venite ora ragazzi degli sluma suonare questa musica potente!Superiamo la miseria della vita di strada!

Andiamo a scuolaper ricevere educazione ed istruzione.Smettiamola con la colla e con i furticominciamo invece a gioiredi questa musica potente!

Suonando i tamburi, noi Juakali Drummers lanciamo un messaggioun messaggio di speranzadi pace e di amore.

Andiamo a scuolaper ricevere educazione ed istruzione.Smettiamola con la colla e con i furticominciamo invece a gioiredi questa musica potente!

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di Giovanni Lo Cascio

compositore, percussionista, didatta

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Io sono una scintilla, uno stimolo che

aiuta il pesce insabbiato a riprendere la

direzione verso il mare aperto, un fattore

esterno, che proprio in quanto tale, può of-

frire una prospettiva differente.

In alcuni contesti, gli effetti postumi di un

colonialismo sprezzante e la realtà degra-

data delle baraccopoli, hanno spezzato il

filo che lega lo sviluppo della persona alla

propria cultura e la memoria storica alla ca-

pacità di tramandarla.Insegnando le basi del linguaggio universa-

le della musica, quello che accomuna tutte

le musiche del mondo, ho risvegliato una

memoria atavica e potentissima e si è riac-

ceso un fuoco, mai davvero spento. L’idea

di utilizzare materiale povero o di riciclo,

per costruire gli strumenti musicali, ci ha

reso liberi di sperimentare ed ha impresso

un ulteriore valore simbolico al processo di

trasformazione.

Mi sento davvero fortunato di poter condivi-

dere quest’esperienza didattica con persone

così straordinarie, che hanno superato con

la loro intelligenza e la loro tenacia molti

degli ostacoli che la vita gli ha posto dinan-

zi. Le cose che ho imparato da loro hanno

per me un valore estremamente profondo.

Insegnare musica in africa

www.amref.it

Perché andare in Africa ad insegnare a suonare i tamburi? C’è forse bi-

sogno di insegnare a un pesce a nuotare? Domande che mi sono posto

più volte cui solo il tempo ha dato risposte chiare.

di Giovanni Lo Cascio

compositore, percussionista, didatta

Page 12: Juakali Drummers (Il ritmo della baraccopoli)

DUlCIMER fondation pour la musique

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Dulcimer Fondation pour la Musique è una Fondazione di diritto svizzero costituita a Ginevra il 25 ottobre 1999.

Lo scopo principale della Fondazione è di “operare in favore della musica, della sua creazione, della sua diffusione, così come in favore dell’educazione e della formazio-ne nel settore musicale, soprattutto nelle situazioni in cui mancano le strutture ed i mezzi adeguati, o dove esistano ostacoli particolari che rendano difficile l’accesso alla musica” (art. 2 dello Statuto).

Per raggiungere tale obiettivo, la Fon-dazione realizza progetti propri (www.radiconventosservanza.it), collabora con enti e organizzazioni musicali e sostie-ne iniziative soprattutto nell’ambito della musica classica, con particolare interesse

per i progetti pedagogici di educazione mu-sicale a carattere innovativo.

Dal 2005, la Fondazione ha proposto e so-stenuto, in collaborazione con AMREF, la realizzazione del Laboratorio Musicale dei Juakali Drummers, finalizzato al recupero e al reinserimento sociale dei ragazzi/e della baraccopoli di Kawuangare di Nairobi, me-diante il coordinamento del responsabile del progetto, Giovanni Lo Cascio, altri ar-tisti collaboratori e gli educatori/operatori sociali AMREF.

www.dulcimerfondation.org

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Fondation ALTA MANEFondation Alta Mane è una fondazione co-

stituita il 27 aprile 2005, con sede a Ginevra

(Svizzera) e un ufficio di rappresentanza a

Roma (Italia).

La Fondazione sostiene progetti volti al

recupero e alla reintegrazione dei giovani

in condizioni di estremo disagio sociale

nei quali, accanto alla primaria assistenza

sanitaria e scolastica, vengono realizzate

iniziative artistiche finalizzate al sostegno

psicologico e formativo dei ragazzi, me-

diante l’accrescimento della loro autostima,

espressività e fiducia in se stessi.

La Fondazione è altresì presente nelle si-

tuazioni di forte disagio psico-fisico dei

giovani, mediante il sostegno ad iniziative

artistiche negli ospedali, finalizzate alla loro

ripresa psico-fisica.Oltre a sostenere la formazione artistica dei

giovani e degli edu-

catori sociali, la fondazione promuove l’in-

terscambio di esperienze tra i partners che

operano con modalità e con obiettivi simili,

ma in contesti socio-economici e culturali

diversi, nonché l’interscambio tra i giovani

beneficiari di tali progetti.Il nome della Fondazione è una citazione

di un verso della Consolatio ad Liviam di

Ovidio (44 aC–18 dC): “Alta Mane: supraque

tuos exsurge dolores, tu fragilemque ani-

mum, quod potes, usque tene”. Ovvero:

“Resta in alto, sollevati sopra i tuoi dolori e

sostieni il tuo debole animo finché puoi.”

www.altamane.org

www.amref.it

Page 14: Juakali Drummers (Il ritmo della baraccopoli)

I JUAKALI DRUMMERSKabiro Joseph Kamau Ogeta Kennedy Opiyo Wanjiku Peter Njeru Shimenga Joshua Shitilu Mburu Joshua Mureithi Njoroge Martin Murimi Thande Eunice Ruguru

Muigai Susan Wairimu Onyango Evans Oluoch Kihika Joel Muiruri Juma Ruth Atieno Weke Beryl Amondi Wanjiku Michael Njenga Nganga Albert Njoroge

Kinyua Patrick Njiru Karuga Rhoda Mary Wanjiku Wangeci Elizabeth Nyawira Wangari Magdalene Wambui Waithira Nicholus Kori Mbugua Henry Kangethe

un progetto di amrefIL MUSICAL NGOMA MTAANI

Regia e composizioni musicali Giovanni Lo Cascio

Trama e testi Juakali Drummers

Collaborazione alla regia Carmen Giardina

Scenografie e costumi Sandro Scarmiglia

Accessori costumi Margherita Marchionni

Disegno luci Luca Storari

***

Coordinamento ItaliaGabriella Guido, Daniela Cuomo, Francesca Prospero

CON IL sostegno DI

PRODOTTO DA

“CHILDREN IN NEED” PROJECTResponsabile progetto

John Muiruri

Assistenti al progettoRosemary Kamanu, Patricia Kwamboka

JUAKALI DRUMMERS PROJECTResponsabile progetto

Giovanni Lo Cascio

Assistenti Sociali AMREFSamuel Navutanyi, Japhet Njeroge

Artisti che hanno collaboratoGabriella Aiello, Sergio Chiesura, Umberto Vitiello

Cristina Aubry, Mario Crispi, Carmen Giardina, Sandro Scarmiglia, Margherita Marchionni

Artisti locali amici del progetto Ayub Ogada, Eric Wainaina

Si ringrazianoCarlo Pagnotta, Paolo Occhiuto, Stefano Mazzi,Stefano Lazzari, Giovanni Tommaso, Giovanni

Hidalgo, Horacio “El Negro” Hernandez, Around Jazz, Tiziana Cavallucci, Anna Schippa, Cinzia Spogli.

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ROMA - sede centraleVia Boezio, 17 - 00193T +39 06 99704650F +39 06 [email protected]

MILANOVia Carroccio, 12 - 20123T/F +39 02 [email protected] www.amref.it

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AIUTA I ragazzi di stradaQuando lo spettacolo sarà finito, i Juakali Drummers torne-ranno in Kenya. Puoi continuare a sostenere il loro lavoro, e quello di migliaia di ragazzi come loro, che ieri vivevano per la strada e oggi sono assistiti da AMREF nel Centro di Dagoretti a Nairobi.

SOSTIENI IL PROGETTO“CHILDREN IN NEED” DI AMREF

per il recupero dei ragazzi di strada di Nairobi.

Fai una donazione tramitec/c postale n. 35023001

oppure dona online suwww.amref.it

grazie.