Jiro Taniguchi

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Il gentiluomo dei manga Il successo di Jiro Taniguchi è in grado di coniugare la tradizione fumettistica giapponese a quella artistica europea e si è imposto come uno dei maggiori autori del mondo. Il libro di Andrea Grilli è un’analisi attenta e precisa delle opere pubblicate in Italia e in Francia dal grande maestro giapponese.

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Andrea Attilio Grilli

Jiro TaniguchiIl gentiluomo dei manga

Le virgole. Autori e Personaggi 9

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I edizione: settembre 2007Copyright © Tunué Srl

Via degli Ernici 3004100 Latina – [email protected]

Diritti di traduzione, riproduzionee adattamento riservati per tutti iPaesi.

Per le immagini, ove non diver-samente specificato, copyright ©degli aventi diritto.

ISBN-13 GS1 978-88-89613-28-3

Progetto grafico: DanieleInchingoliGrafica: Marco MilaneseCopertina: Roberto Terrinoni

Stampa e legatura: Tipografia Monti SrlVia Appia Km 56,14904012 Cisterna di Latina (LT)Italy

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Introduzione

I. Chi è Jiro taniguchi?

II. Storie di cani e di gatti, dell’antico Giapponee dell’amore per il Mondo

Ai tempi di Bocchan – Bocchan no jidaiLa struttura dell’opera

Taniguchi e SosekiLa linea

Il libro del vento – Kaze no shoIcaro – Ikaru

Opere noirTokyo Killers

Benkei a New YorkI grahic novel

Al tempo di papà – Chichi no KoyomiIn una lontana città – Harukana Machi-e

Un ciel radieux (‘Un cielo radioso’)L’uomo che cammina – Aruko hito

L’olmo e altri racconti – Keyaki no kiGli animali, i gatti… e le montagne

Allevare un cane e altri racconti – Inu wo kauL’uomo e la montagna

Indice

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III. Conclusioni

Riferimenti bibliograficiInterviste

Articoli, interventi, commentiSaggi consultati sul Giappone e sul fumetto

Cronologia delle opereOpere disponibili in lingua italiana

Opere inedite in Italia e pubblicate in FranciaOpere di prossima pubblicazione in Italia

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JIRO TANIGUCHI

Dedicato a mia sorella,compagna di mille battaglie famigliari

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Per anni, quando aprivo i volumi dell’editore di fumetti PlayPress, mi è capitato di osservare una pagina che pubblicizzavaun manga dal titolo Hotel Harbour View, dove appariva unaragazza in abiti succinti che fuma una sigaretta. Era il 1992.

Devo dire che non lo comprai. Ne ero incuriosito, però,forse perché immaginavo fosse erotico. Fu solo anni dopo checomprai Ai tempi di Bocchan della Coconino Press. L’acquistosi fondava su diverse motivazioni, prima fra tutte una partico-lare simpatia per il periodo Meiji, un’importante epoca delGiappone che va dal 1868 al 1912, durante la quale il paesepassò dall’isolamento politico e culturale a una vivace dialet-tica con l’Occidente. Per questa simpatia dovremmo risalireancora più indietro nel tempo, a un Natale del non so quando,ma sicuramente degli anni Ottanta, quando, ancora ragazzo,ricevetti in regalo Tsushima di Frank Thiess.1

Quel libro mi sembrò incredibile. Per raccontare una guerradurata due anni l’autore esplorava la storia di due nazioni,affrontando materie, argomenti diversi e per un ragazzinoquasi incoerenti. Thiess si preoccupava di approfondirel’estrazione sociale dei marinai della marina zarista, mentrenello stesso tempo spiegava l’era Meiji. Per non parlare dellapsicologia degli uomini che combatterono quella guerra. Unlibro complesso che apriva a un ragazzino un modo diverso distudiare la storia.

Introduzione

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Penso che la stessa emozione la si possa avere aprendo unvolume di Jiro Taniguchi su quell’epoca. La complessità di unperiodo storico, o meglio la complessità degli uomini che lohanno vissuto, descritta attraverso dei disegni.

D’altra parte, quando si apre un volume a fumetti disegnatoda Taniguchi le sorprese o le emozioni non mancano mai.Sicuramente la prima sorpresa sono le doppie pagine, dove disolito l’autore disegna particolareggiate viste dall’alto di sen-tieri, alberi e tetti delle case, riuscendo sempre a offrirci unlivello di dettaglio sorprendente, tegola per tegola. Potrebberosembrare delle foto, ma non lo sono e forse non voglionoesserlo. Però l’impressione è grande: si capisce subito, a colpod’occhio, che le pagine successive non offriranno un fumettogiapponese come ce lo si potrebbe aspettare.

È di pochi autori avere questa capacità. Forse Taniguchi nonpuò essere paragonato ai grandi maestri, come Will Eisner odOsamu Tezuka, ma senza dubbio è tra le figure più importantidi questi ultimi decenni. Sia per il tratto, elegante e profondo,sia per le storie che ha saputo sceneggiare.

Taniguchi ha inoltre lavorato spesso con scrittori che hannoproposto storie di grande interesse e spesso di non facile dise-gnabilità. Se le storie hard-boiled di Natsuo Sekikawa e diJinpachi Mori hanno svelato un Taniguchi duro, sporco, a trat-ti anche poco elegante nel tratto, opere come L’olmo o Altempo di papà hanno sottolineato la sua maestria nel racconta-re sé stesso e approfondire le emozioni che la vita può donar-ci, con una linea elegante e delicata in grado di approfondire isegni più piccoli del reale.

Note1 Frank Thiess, Tsushima. Il romanzo di una guerra navale (ed. or. Tsushima,

Wien – Hamburg, Paul Zsolnay Verlag, 1936), Torino, Einaudi, 1977.

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Ringraziamenti

Pochi ma buoni direi. Nel senso che devo ringraziare diverse perso-ne per l’aiuto che mi hanno dato senza mai chiedere, ma offrendo sem-pre qualcosa. In ordine di apparizione, si fa per dire.

A i miei zii Mario e Renata perché inconsapevolmente molti e moltianni fa hanno dato il via a questo libro.

A Enrico Fornaroli per il contatto con l’agenzia di Taniguchi… sepensi a quando ci siamo conosciuti…

A Ione e Federico per la casa a Villetta Barrea, un posto magnificonelle montagne abruzzesi.

A Guglielmo dello Starshop di Pescara per le informazioni e le«chiacchierate».

Alla mia signora Pedecaris, perché la sua esistenza rende questomondo molto ma molto più bello e perché «è una fonte di guai».

A Tom Cruise per aver partecipato a un film veramente bello sulperiodo Meiji.

A mia madre, attenta cultrice della lingua francese, mi ha aiutatonella comprensione di alcuni testi di lingua d’oca.

A mio padre che sta scrivendo un suo ennesimo libro nella stanzaaffianco…

A Omar Martini per un fax fondamentale.A Michele Ginevra per un paio di consigli a Lucca 2006 (abbona-

tevi al Centro Fumetto «Andrea Pazienza» di Cremona!).A Lorenzo e signora per avermi illuminato su Seton.A Gianluca e signora per la passione fumettofila comune.Ad Andrea Plazzi per un Wiz, wizzato all’ultimo momento.A Daniele Brolli e Giuseppe Palumbo perché i maestri si ringrazia-

no sempre.… E chi ho dimenticato… mannaggia… scusatemi!

INTRODUZIONE

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Negli anni Cinquanta, quando ero bambino, gli adulti odia-vano i manga considerandoli qualcosa di volgare, oltre cheun’inutile distrazione per i figli che avrebbero invece dovu-to pensare allo studio. Nonostante ciò fui travolto dal fasci-no delle loro storie fiabesche e dai disegni che le caratteriz-zavano.1

Jiro Taniguchi nasce a Tottori, una prefettura del Sud delGiappone, il 14 agosto del 1947. Dopo essersi diplomato allescuole superiori e aver tentato per un anno la professione daimpiegato, decide di provare a intraprendere la carriera difumettista. Inizia così a lavorare nella bottega di KyotaIshikawa. Siamo nel 1966. Taniguchi racconta:

Mi piaceva leggere fumetti, mi è sempre piaciuto. Primasperavo, quando ero ragazzo, di diventare mangaka. Eracome un sogno, non so, non ci credevo davvero. Poi quan-do ho finito il liceo ho preso la decisione e ho, inaspettata-mente, trovato lavoro come assistente di un autore abba-stanza noto. […] All’epoca non mi ponevo il problema sefare manga fosse un’attività artistica o meno. Ora forse lecose stanno cambiando e anche il nostro lavoro gode diun’attenzione diversa. Prima chi disegnava manga era unoche, in genere, non aveva voglia di studiare.2

I.Chi è Jiro Taniguchi?

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Quattro anni più tardi, dopo un primo rifiuto di una storiadal titolo Cloroformio (Kurorohorumu), sorta di sogno alluci-natorio, Taniguchi esordisce sulla rivista Young Comic (editada Shonen Gahosha) con il fumetto Kareta heya (La stanzaarida), ambientato in una camera dove l’autore aveva abitato.

Nel 1971 vince il premio annuale indetto dalla rivista BigComic (Shogakukan) con la storia Toi koe (Voci lontane). Nel1975 esce il suo primo manga con la casa editrice Kodansha,dal titolo Namae no nai dobutsutachi (Animali senza nome).Per questo manga come per gli altri si tratteranno con maggiordettaglio le trame al Capitolo successivo.

L’incontro con Natsuo Sekikawa,3 1976, li porta a realizza-re prima storie hard-boiled4 come Rind! 3, Muboi Toshi (‘Cittàsenza difese’), Nashikaze wa Shiroi, Hotel Harbour View) perl’editore Futabasha, e poi, dal 1987, il fumetto storico Botchanno jidai (Ai tempi di Bocchan), completato circa dieci annidopo.

Nel 1980 esordisce anche con storie pugilistiche scritte daCaribu Marley,5 ancora per Futabasha: Ao no senshi (‘Il com-battente blu’), Knukle Wars (‘Le guerre delle nocche’), LiveOdyssey. Cinque anni più tardi realizza la storia di fantascien-za Chikyu hyokai kiji (Cronaca del dissolvimento della Terra),edito dalla Kodansha.

Nel 1990 vedono la luce Blanca, pubblicata da Shogakukan,su di un cane che ha subìto modifiche genetiche, e Gensu jiten(L’enciclopedia degli animali primordiali, Kodansha). Dellostesso anno è l’opera Aruto hito (L’uomo che cammina,Kodansha).

Nel 1992, con un’altra storia sempre sugli animali, Inu okau (‘Allevare un cane’), vince il premio Shogakukan. Nellostesso anno disegna sui testi di Kan Furuyama6 il manga stori-co Il libro del vento (Kaze no sho).

Nel 1993 inaugura una nuova collaborazione con lo scritto-re Shiro Tosaki, con il quale realizza l’opera K, di ambienta-zione alpinistica, argomento molto caro a Taniguchi.

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Nel 1995, su propri testi, disegna Chichi no koyomi (Altempo di papà) per la Shogakukan.

L’amore per la Francia, che l’autore matura nel 1974 quan-do scopre i fumetti francesi, si concretizza nel 1996 con la rea-lizzazione di un manga scritto da Moebius,7 Icaro, un’operache rimane incompiuta.

Del 1997 è Kodoku no gurume (Gourmet), con lo scrittoreMasayuki Qusumi.

Nel 2000 realizza Quest for the Missing Girl (Shogakukan),il rocambolesco salvataggio, da parte di un free-climber, diuna ragazza rapita e imprigionata sulla sommità di un gratta-cielo.

Dopo gli animali, l’alpinismo, i gangster, la Storia, nel2001, con la serie Sky Hawk, Taniguchi racconta le vicende didue giapponesi che si trovano ad affrontare una serie di avven-ture nel Far West.

Nel 2004 inizia la pubblicazione di Seton (dal nome del fon-datore dei boy scout statunitensi) su testi di YoshiharuImaizumi.8 opera ancora in corso; nel 2005 è stato intanto pub-blicato Hareyuku sora (edizioni Shueisha), Un ciel radieuxnell’edizione francese di un anno dopo (l’opera è invece anco-ra inedita in Italia).

Taniguchi ha ricevuto diversi riconoscimenti nazionali einternazionali. Fra i principali, il Tezuka Award per Bocchanno jidai, il citato premio Shogakukan per Inu wo kau e, nel2003, l’Alph’Art per la migliore sceneggiatura ad Angoulême,uno dei più grandi festival del fumetto europei, per l’operaHarukana Machi-e (In una lontana città). Infine, non si puòdimenticare il Salón del Cómic de Barcelona, con il premioper la migliore opera pubblicata in Spagna nel 2003, sempreper Harukana Machi-e. In Italia ha ricevuto il premio AttilioMicheluzzi per la miglior opera straniera.

Oggi vive a Tokyo.

CHI È JIRO TANIGUCHI?

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Note1 Riferito in Davide Castellazzi, «Un artista straordinario», Scuola di Manga,

numero speciale di Scuola di Fumetto, maggio 2003, Roma, Coniglio, p. 25.2 Intervista di Igort con l’aiuto di Mikiko Kikuta in Territori del racconto a

fumetti, Napoli, L’Ancora del Mediterraneo, 2000, p. 135.3 Nato in Giappone nella città di Nagaoka nel 1949, è soprattutto conosciuto

per il suo lavoro come scrittore di Ai tempi di Bocchan.4 Con il genere hard-boiled si fa riferimento a uno stile letterario di cui fu ori-

ginatore Dashiell Hammett sul finire degli anni Venti e di cui RaymondChandler è stato uno dei maggiori interpreti nel decennio successivo. Si trattageneralmente di detective story contraddistinte da un approccio poco sentimen-tale verso il crimine e da una buona dose di violenza. Il personaggio è dotato dicinismo, fascino e impermeabilità alla crudezza della vita.

5 Autore di manga e anime (Meiso-O Border, Futabasha), il suo nome d’arti-sta è un omaggio al musicista Bob Marley.

6 Nato nel 1943, Kan Furuyama è un profondo conoscitore della storia giap-ponese. Ha scritto Souseki Jikembo, Karate Sangokushi e Keiji Hotoke no Saki,opere tutte inedite in Italia.

7 Pseudonimo di Jean Giraud, artista francese, ha lavorato con il nome di Girnella serie fumettistica Forte Navajo, scritta da Jean-Michel Charlier. I suoiinterventi creativi spaziano dal fumetto al cinema (i film Alien di Ridley Scott,1979, The Abyss di James Cameron, 1989 e Il quinto elemento di Luc Besson,1997). Ha partecipato alla fondazione della rivista Métal Hurlant, ha collabora-to con l’artista messicano Alejandro Jodoroswky. Ha realizzato anche una storiasu Silver Surfer, un personaggio della Marvel Comics, su testi di Stan Lee.

8 Vive in una baita sulle motagne del Giappone tra Yamamori e Iwate. Leosservazioni fatte sul mondo animale gli hanno ispirato diverse opere: Ganbarehimenezumi (‘In bocca al lupo Principessa Topo’), Kuchu mogura arawaru (‘latalpa nel cielo’). Si è aggiudicato il premio Kodansha per la letteratura per l’in-fanzia.

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Jiro Taniguchi ha realizzato opere che vanno a toccaremondi immaginari diversi. Dalle opere storiche come Ai tempidi Bocchan al dramma storico come nel caso de Il libro delvento, passando per lo sport, il western, la fantascienza, finoad arrivare a veri e propri graphic novel, nelle forme con cuiil termine è inteso da Will Eisner.1

Questa possibile classificazione, necessaria per cercare didare compiutezza a una lettura organica delle sue opere, è persua stessa natura arbitraria, condizionata dalla griglia di lettu-ra di chi scrive. Icaro per esempio è difficilmente inseribile inun genere narrativo canonico; Ai tempi di Bocchan e Il librodel vento, citate poco sopra, potrebbero essere anche conside-rate, insieme alla più recente Seton, come affreschi storici.

Senza dubbio si può tirare una linea molto netta tra le operesolo disegnate da Taniguchi e quelle invece di cui è autoreunico. Tanto per gli argomenti trattati quanto per lo stile sonoopere diverse. Sono proprio queste che possiamo definire gra-phic novel. Veri e propri romanzi che dispiegano la loro capa-cità di indagine e ricerca dell’Uomo oltre il semplice appariredella narrazione, che impongono al lettore un confronto inevi-tabile con i grandi temi della vita e della società.

Gran parte delle sue opere possono essere iscritte al genereseinen. I manga di questo tipo sono rivolti a un pubblicomaschile da diciotto-vent’anni in su e trattano i temi più diver-

II.Storie di cani e di gatti, dell’antico Giapponee dell’amore per il Mondo

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si e disparati, ma con un taglio adulto e maturo. I seinenmanga tendono a essere realistici nella narrazione e caratteriz-zati da un disegno molto dettagliato. Così come a una lineaspesso estremamente sintetica, ma artisticamente innovativa edifferenziante per l’autore.2

Ai tempi di Bocchan – Bocchan no jidai

Jiro Taniguchi ha prodotto due opere che possiamo definirestoriche: Ai tempi di Bocchan e Il libro del Vento (di quest’ul-tima si parla più sotto).

Taniguchi distingue tra il dramma storico e le opere stori-che. Nell’introduzione a Il libro del vento afferma: «Questolibro rappresenta il primo tentativo di avvicinarmi al drammastorico».

Entrambi i libri fanno riferimento al periodo Meiji, un’im-portante epoca del Giappone che va dal 1868 al 1912. È pro-prio in quel periodo che il Sol Levante esce dal lungo periododi staticità e conservatorismo imposto dalla dinastia Tokugawae in un periodo relativamente breve diventa una delle nazionipiù potenti del mondo, attraverso una serie di frenetici proces-si sociali, economici e culturali.3

È facile quindi comprendere come un’opera sul periodo Meiji,se sia affascinante per la complessità dell’oggetto narrato, porticon sé il rischio del fallimento, di un’opera storica banale e noncapace di affrontare i grandi temi che lo caratterizzano. Sekikawae Taniguchi con Ai tempi di Bocchan sono invece riusciti inun’impresa paragonabile al Budda di Osamu Tezuka.4 In 5 o 10volumi, rispettivamente francese o italiana, gli autori ripercorro-no il periodo Meiji. Il fumetto uscì prima serializzato sulla rivi-sta Manga Action dal 1987 e poi, in un secondo momento, in 10volumi. Ha richiesto complessivamente dodici anni di lavorazio-ne. Senza i disegni di Taniguchi, Sekikawa non avrebbe potutorealizzare la sua analisi del periodo Meiji.

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Questo manga appartiene a un genere difficile. La perfettafusione fra testo e disegni è riuscita finora solo a pochissimepersone, ed è sempre il disegno a trainare il contenuto deltesto. È tale l’importanza di questo progetto che lo stessoTaniguchi in un’intervista ha precisato:

Quando mi sono imbattuto in questo testo ho subito pensa-to che c’era qualcosa di prezioso, era uno stimolo forte alavorare sull’atmosfera. Nel periodo Meiji, che per noi èmolto importante, si mettono le basi del Giappone moder-no: era un periodo di grande trasformazione e mi sembravache si respirasse un’altra aria, un’atmosfera leggera, cheavrei voluto disegnare. In un certo senso ho cambiato stile,per cogliere meglio l’aria leggera di quei tempi.5

Del cambio di stile che Taniguchi ha ritenuto necessario perla realizzazione di quest’opera si parlerà più in là. Qui bastiindicare che in effetti l’autore, nell’adottare un modo di dise-gno ad hoc per Ai tempi di Bocchan, è riuscito nella difficileimpresa di dare uniformità artistica a un’opera lunga e com-plessa.

La struttura dell’opera

Ai tempi di Bocchan è composta da dieci volumi nell’edizio-ne italiana, pubblicata dalla Coconino Press di Bologna dal2000 al 2006. Ogni due volumi sono trattati uno o più perso-naggi significativi del periodo Meiji, che rendono possibileillustrarne il quadro storico. In particolare i primi due e gli ulti-mi volumi raccontano la vita di Natsume Soseki Kinnosuke(1867-1916), professore di letteratura inglese presso l’univer-sità imperiale di Tokyo, l’intellettuale più importante delperiodo Meiji. L’opera di Taniguchi e Sekikawa prende ilnome proprio da una delle sue opere tra le più lette e famosein Giappone: Botchan (‘Signorino’). Un giovane insegnante,

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Botchan, che si trasferisce da Edo nella città di Matsuyama perinsegnare. Ha così l’occasione di conoscere due uomini moltodiversi, ma che in qualche modo rappresentano il conflitto trail vecchio e il nuovo Giappone. In realtà sono diversi gli auto-ri o i personaggi che Sekikawa poteva tenere in considerazio-ne per iniziare la storia, ma Soseki, come sottolinea LuisaBienati, è «lo scrittore che meglio rappresenta la crisi dell’uo-mo Meiji».6 Così scrive Soseki: «La solitudine è il prezzo chedobbiamo pagare per essere nati in quest’epoca moderna, cosìpiena di libertà, indipendenza ed egoistica affermazione indi-viduale».7 È evidente che fondare la propria trasposizione diquel periodo attraverso la figura di Soseki ha un significatoparticolare. Sekikawa ha dato alla storia il tono triste di un

Una scena strana, quasi fuoridal tempo. Natsume Sosekiè rivolto verso il lettore erecita la sua profezia sulGiappone.(da Ai tempi di Bocchan,vol. 1, Bologna, CoconinoPress, 2000, p. 13)© by Taniguchi Jiro,Sekikawa Natsuo all rightsreserved. Per l’edizione ita-liana Coconino Press 2000

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tempo perduto, devastato da una frenetica corsa al progresso eall’occidentalizzazione.

Il registro critico e malinconico è chiaramente interpretato daTaniguchi nei ritratti di Soseki. A p. 13 del primo volume, quan-do lo scrittore afferma «al massimo il Giappone diverrà unatigre di cartapesta», ha il tono sorpreso e triste di chi ha compre-so, la frase è del 1909, quale sarà il destino del proprio paesesnaturando la propria identità per seguire la cultura occidentale.

A p. 116 dello stesso volume, un altro intenso ritratto è reso daTaniguchi durante l’incontro di Soseki con un altro importanteintellettuale dell’epoca, lo scrittore Mori Rintaro Ogai, un autoreche, pur non approvando l’occidentalizzazione della cultura nip-ponica, favorì l’ingresso della letteratura straniera in Giappone.

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L’incontro tra Mori RintaroOgai e Soseki non è banale,sotto la neve, tra case dilegno. Natsume nella vignet-ta 3 si estrania dalla realtàriflettendo sulle parole diOgai. Nessun dettaglio, soloil suo sguardo pensierosoperso nel cielo.(da Ai tempi di Bocchan,vol. 1, Bologna, CoconinoPress, 2000, p. 116)© by Taniguchi Jiro,Sekikawa Natsuo all rightsreserved. Per l’edizione ita-liana Coconino Press 2000

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Dopo Soseki (trattato nei volumi I, II, IX e X), nei volumi III eIV gli autori si soffermano su Hajime Ishikawa Takuboku (1886– 1912), poeta e critico letterario che contribuì al successo diuno stile più attento alla spontaneità dell’espressione di sé. Neisuccessivi due volumi si parla invece di Shimei Futabatei8 e delgià ricordato Mori Rintaro Ogai. Dal settimo volume l’atten-zione è concentrata sull’attentato all’Imperatore, Caso di altotradimento, che alcuni rivoluzionari vicini ai movimenti socia-listi e anarchici organizzarono nel 1910. L’attentato non fu mairealizzato perché vennero catturati, processati in segreto e con-dannati a morte sia i congiurati sia vari esponenti del movimen-to socialista, ponendo fine alle deboli riforme democratiche diquegli anni. Caso di altro tradimento è molto significativo eaccompagna gli ultimi quattro volumi, compresi i due tomifinali, dedicati alla malattia e alla morte di Soseki.

L’opera si fonda su una struttura narrativa non semplice. Peresempio, viene spesso utilizzato l’espediente del flashback perapprofondire i vari personaggi, spiegandone non solo le originidi alcuni comportamenti, dove possibile, ma anche la fitta retedi relazioni e avvenimenti che li porta a incontrarsi e interagire.

Sono frequenti pagine piene di personaggi non solo nel loroagire, ma in vere e proprie foto di gruppo.

A pagina 110 e 111 del secondo volume, una fotografia pre-senta gli autori dello Shugi, il naturalismo giapponese. Perogni personaggio ritratto, vengono indicate le informazionipiù importanti: per esempio Yanagita Kunio (1875 - 1926),fondatore degli studi di folklore giapponese, studioso, poeta,giornalista e funzionario governativo. Oppure Osugi Sake(1885 - 1923), anarchico del periodo Taisho, successivo alMeiji, e leader della sinistra. E così via. Per ognuno è presen-te uno sguardo, un movimento che palesano il carattere,l’umore. In alcuni casi i volti non corrispondono perfettamen-te a quanto si incontra nelle pagine dei volumi successivi, peresempio Takuboku, salvo le orecchie a sventola, cambia leg-germente i lineamenti, apparendo più adulto nei ritratti ufficia-

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li e più bambino, quindi meno incline alle responsabilità, nellepagine di narrazione.

Inoltre i volumi sono collegati da fatti storici «sotto traccia»che tengono sempre unito un volume all’altro e definiscono iconfini della storia più importante. Per esempio, la morte diShimei Futabatei è molto enfatizzata, per l’importanza diShimei nella letteratura giapponese come traduttore dal russo esoprattutto come autore di Ukigumo (1887-’89, Nuvole fluttuan-ti), ancora oggi considerato il primo romanzo giapponese dellacontemporaneità. Ma anche perché sarà poi lo stesso Takubokua curare l’edizione integrale postuma delle sue opere.

Taniguchi e Soseki

Soseki è il filo conduttore de Ai tempi di Bocchan. Come sidiceva, lo scrittore più volte nelle sue opere ha studiato e com-mentato i mutamenti sociali del Giappone. Nelle prime paginedi Bocchan no jidai Sekikawa gli fa dire:

Non capisco dove stia andando questo paese. La nuova epoca,la nuova epoca, mi fa ridere chi si rallegra tanto.Superficiali… Non funzionerà mai se imitiamo l’occidente.Che potrebbe accadere? L’occidente è insensibile e egocentri-co. Al massimo il Giappone diverrà una tigre di cartapesta.9

È probabile che lo sceneggiatore abbia tenuto conto di que-sto passaggio tratto da Sore kara (E poi):

Guardate il Giappone… Tenta di farsi largo nel gruppodelle potenze mondiali… È come una rana che cerca didiventare grande come una vacca. Ovviamente, tra pocoscoppierà. Questa lotta colpisce te e me, e chiunque altro. Acausa della pressione dovuta dalla competizione conl’Occidente, i giapponesi non hanno il tempo di rilassarsi…Non c’è da stupirsi che siano tutti nevrotici… Non pensano

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a nient’altro oltre a se stessi e alle loro esigenze immedia-te. Cercate in tutto il Giappone, e non troverete un solo cen-timetro quadrato che sia illuminato dalla speranza.Ovunque c’è solo buio.10

La linea

Taniguchi ha spiegato come l’esigenza di disegnare storiedel periodo Meiji lo abbia spinto a un cambiamento di stile piùleggero, anzi «più lieve, rincorrevo l’aria del periodo Meiji. Ilperiodo “illuminato” appunto».11

Basti prendere in esame un’opera come Tokyo Killers12 percogliere la svolta stilistica dell’autore; certamente il primo

L’ultima vignetta è di unaestrema leggerezza, le pic-cole foglie che galleggiano ei fiorellini sui rami di cilie-gio danno il senso della pri-mavera.(da Ai tempi di Bocchan,vol. 3, Bologna, CoconinoPress, 2002, p. 70)© by Taniguchi Jiro,Sekikawa Natsuo all rightsreserved. Per l’edizione ita-liana Coconino Press 2002

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