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ABCIGNO SI PUO’ FARE UNMONDOTUTTOATTACCATO ZOOM CALEIDOSCOPIO LABORATORIO CREATIVO 2 8 10 14 22 La scuola chiede bellezza! Operazione scuole pulite 16 marzo 2013 Torna Nonscordardimé - Operazione scuole pulite, la XV edizione della giornata nazionale di volontariato dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolasci, rivolta a tue le scuole di ogni ordine e grado. …….….connua a pag. 2 L’EDITORIALE A CURA DI LEGAMBIENTE Ogni anno nuovo comincia inevitabilmente con aspeave e speranze per il futuro, qualcuno guarda all'anno appena finito con malinconia, altri con sollievo. Ci troviamo nel limbo, senza sapere bene che fine faremo, se i nostri sogni si avvereranno... Eppure c'è un modo per vivere questo momento con entusiasmo, non è un metodo "breveato", ma funziona! E lo possono fare tu, grandi e più piccini! È molto semplice, e sembra essere proprio per questo che non tu ci pensano. Abbiamo deciso di condividerlo in questo primo numero di Jey per l'anno 2013: vivere il presente! Cosa vuol dire? Effevamente può voler dire molte cose, tan filosofi, poe e leera hanno scrio su questo tema, ma c'è anche un vecchio saggio che ha deo "Ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente." Questo saggio è il Maestro Shifu, ma non lo troverete citato tra i grandi pensatori orientali, bensì... in Kung Fu Panda! Del passato facciamo tesoro, poiché è memoria, ricordo e insegnamento; il futuro è determinato dalle nostre azioni di oggi e quindi è il presente quello che dobbiamo vivere, cogliendo le occasioni che la vita ci offre, giorno per giorno, smeendo di lamentarci per quello che non c'è e scoprire, così, che quello che c'è è già molssimo! Nelle prossime pagine oltre alle nozie sulle campagne e le iniziave di Legambiente, riscopriremo qualche nozia del passato, di quanto è accaduto proprio nel mese di gennaio degli anni anche preceden la nostra nascita e capiremo come ques avvenimen si rifleono sul presente, cosicché ognuno possa provare a comprendere meglio anche il futuro. Buon anno presente a tu!

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Nontiscordardimé - Operazione scuole pulite 2013 Green Hill Laboratori per ragazzi

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ABCIGNO SI PUO’ FARE UNMONDOTUTTOATTACCATO ZOOM CALEIDOSCOPIO

LABORATORIO CREATIVO

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La scuola chiede bellezza!

Operazione scuole pulite 16 marzo 2013

Torna Nontiscordardimé - Operazione scuole pulite, la XV edizione della

giornata nazionale di volontariato dedicata alla qualità e alla vivibilità degli

edifici scolastici, rivolta a tutte le scuole di ogni ordine e grado.

…….….continua a pag. 2

L ’ E D I T O R I A L E A C U R A D I L E G A M B I E N T E

Ogni anno nuovo comincia inevitabilmente con aspettative e speranze per il futuro, qualcuno guarda all'anno appena finito con malinconia, altri con sollievo. Ci troviamo nel limbo, senza sapere bene che fine faremo, se i nostri sogni si avvereranno... Eppure c'è un modo per vivere questo momento con entusiasmo, non è un metodo "brevettato", ma funziona! E lo possono fare tutti, grandi e più piccini! È molto semplice, e sembra essere proprio per questo che non tutti ci pensano. Abbiamo deciso di condividerlo in questo primo numero di Jey per l'anno 2013: vivere il presente! Cosa vuol dire? Effettivamente può voler dire molte cose, tanti filosofi, poeti e letterati hanno scritto su questo tema, ma c'è anche un vecchio saggio che ha detto "Ieri è storia, domani è mistero, ma oggi è un dono, per questo si chiama presente." Questo saggio è il Maestro Shifu, ma non lo troverete citato tra i grandi pensatori orientali, bensì... in Kung Fu Panda! Del passato facciamo tesoro, poiché è memoria, ricordo e insegnamento; il futuro è determinato dalle nostre azioni di oggi e quindi è il presente quello che dobbiamo vivere, cogliendo le occasioni che la vita ci offre, giorno per giorno, smettendo di lamentarci per quello che non c'è e scoprire, così, che quello che c'è è già moltissimo! Nelle prossime pagine oltre alle notizie sulle campagne e le iniziative di Legambiente, riscopriremo qualche notizia del passato, di quanto è accaduto proprio nel mese di gennaio degli anni anche precedenti la nostra nascita e capiremo come questi avvenimenti si riflettono sul presente, cosicché ognuno possa provare a comprendere meglio anche il futuro. Buon anno presente a tutti!

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La scuola chiede bellezza!

Operazione scuole pulite 16 marzo 2013

Con l’arrivo della primavera Legambiente or-ganizza oramai da quindici anni Nontiscordar-dimé – Operazione Scuole pulite, la campagna che punta a rendere vivibile, sicura e bella la scuola. È una giornata di festa e di azione civica, du-

rante la quale bambini, ragazzi, insegnanti e

genitori realizzano insieme piccoli interventi

per migliorare le condizioni dell’edificio scola-

stico, del suo cortile o dell’area circostante.

Si può lavorare alla pulizia e alla verniciatura

delle aule ad esempio, o alla piantumazione di

alberi e piantine, o addirittura alla creazione

di aiuole e orti didattici. Nel pomeriggio la

scuola può aprire le porte alla comunità locale

trasformandosi in un luogo in cui sarà possibi-

le organizzare lezioni aperte, incontri didattici,

laboratori o giochi. Insomma, chi più ne ha,

più ne metta!

Quest’anno la campagna avrà luogo sabato 16

marzo, appena cinque giorni prima della tanto

attesa primavera.

Il tema che accompagnerà questa edizione

è la bellezza, così importante nel nostro Pae-

se. Rendere una scuola più bella equivale a

stare in una scuola più accogliente ma

anche più sicura.

Ogni anno partecipano tantissime persone:

più di 1.700 scuole, oltre 25.000 classi e circa

600.000 volontari! Che dire… grandi numeri!

Nontiscordardimé è ormai un appuntamento

fisso. I più “affezionati” già con l’inizio dell’an-

no scolastico iniziano ad organizzarsi per

creare una rete di contatti utili all’organizza-

zione della giornata. Ma ci sono anche le

scuole che scoprono per la prima volta l’inizia-

tiva ambientalista e non si lasciano sfuggire

l’occasione per mettersi in gioco.

Ecco cosa puoi fare se la tua classe non ha

ancora aderito all’iniziativa: vai sul sito

www.legambientescuolaeformazione.it e

compila la scheda di adesione entro e non

oltre il 16 febbraio 2013; scegliendo la modali-

tà Gratuita, la classe riceverà un link per scari-

care il manuale che raccoglie suggerimenti e

spunti utili per poter organizzare la giornata;

scegliendo la modalità con Contributo di 5 €,

la classe riceverà il manuale in formato carta-

ceo assieme agli adesivi per i ragazzi.

Assieme ai tuoi compagni puoi rendere più

bella la tua scuola! Che aspetti ad iscriverti?

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periodico bimestrale on-line

a cura di Legambiente

Testata registrata presso

il tribunale di Roma n.214

in data 18.05.2000

Editore

Legambiente Onlus

Via Salaria 403

00199 Roma

tel. 06862681

Direttore Responsabile:

Enrico Fontana

Coordinamento di redazione:

Cristina Vecchi, Luciano Ventura

[email protected]

tel. 0686268352

Hanno collaborato

a questo numero:

Fulvia Avaltroni

Laura Giovanrosa

Valerio Romani

Giulia Romano

Francesco Ruscito

Federico Sorge

Emanuela Verginelli

Presidente:

Vittorio Cogliati Dezza

Direttore Amministrativo:

Nunzio Cirino Groccia

Sede legale:

Via Salaria 403, 00199 Roma

Tel. 0686268352

Fax 0623325782

www.legambiente.scuolaformazione.it

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STOP VIVISECTION è un’iniziativa che nasce a seguito delle numerose proteste dei cittadini europei rispetto all’approvazione della direttiva 2010/63/UE (detta “per la protezione degli animali utilizzati a scopi scien-tifici”). Tale direttiva non ha avviato il percorso di abolizione di ogni forma di sperimentazione animale come previsto dai trattati europei, secondo i quali le politiche dell’UE devono tenere pienamente conto delle esigenze e del benessere degli animali in quanto esseri senzienti.

Guarda anche il bellissimo video realizzato da Legambiente che racconta la storia di questi Beagle (e di chi li ha salvati): Vengo via con te www.youtube.com/watch?v=pNvZ-K1We20

Letture a quattro zampe: Vengo via con te Le felicità oltre la collina di Green Hill

Gli ultimi mesi ci hanno visti impegnati nell’imprevista ma entusiasmante battaglia per trovare una casa e restituire la vita a 2.639 beagle dell’ex canile lager di Green Hill. La risposta alla richiesta di aiu-to per dare un futuro a tutti i cani dell’allevamento è stata commovente e ci ha aiutato ad arrivare in fondo a questa storica impresa. Abbiamo ottenuto un primo importante successo: dare una casa, un nome e tanto affetto ad animali che prima erano solo numeri, destinati ad una fine orribile o ad una non-vita altrettanto orribile. Ma non è finita qui, dato che da un punto di vista legale stiamo facendo il possibile per trasformare gli affidi in adozioni. Molto probabilmente dovremo anche contrastare in tribunale una richiesta di risar-cimento danni, già annunciata dalla multinazionale proprietaria dell’allevamento. Nel libro “Vengo via con te” raccontiamo cosa abbiamo fatto e continuiamo a fare per vincere definiti-vamente questa grande battaglia. Oltre ai racconti degli avvocati, di molti volontari, dei veterinari e degli educatori cinofili che hanno contribuito alla riuscita di quest’operazione, ci sono le bellissime immagini dei beagle assieme alle loro nuove famiglie. Con un contributo di soli 20€, potrai acquistare questo fantastico libro e potrai allo stesso tempo con-tinuare ad aiutarci affinché Green Hill rimanga per i nostri amici a 4 zampe, solo un brutto ricordo.

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Inoltre, la sperimentazione animale rappresenta un serio pericolo per la salute umana in quanto i test animali non hanno alcun valore predittivo per l’uomo. Grazie all’iniziativa popolare è ora possibile firmare on-line e partecipare diretta-mente all’attività legislativa dell’Unione Europea chiedendo l’abrogazione della direttiva 2010/63/UE. Possono firmare solo i maggiorenni, quindi ricorda di co-municarlo a mamma e papà, agli zii e all’insegnante! Il sito per firmare è https://ec.europa.eu/citizens-initiative/ECI-2012-000007/public/signup.do

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La smart city su rotaie. Il Treno Verde ci trasporta nel futuro. Quest’anno il nostro treno prenderà le sembianze di una vera e propria città sostenibile! Sarà

un “viaggio nel viaggio” che toccherà medie e grandi città, proiettandoci verso uno dei futuri

possibili ed auspicabili per i luoghi in cui abitiamo e conducendoci, carrozza dopo carrozza,

alla scoperta delle soluzioni e dei cambiamenti che già da oggi siamo in grado di applicare

nella nostra vita quotidiana! Ci ritroveremo immersi in un percorso guidato che ci permetterà

Ricordiamoci delle ferrovie dimenticate Il recupero della bellezza dei territori viaggia anche su rotaia

C’era una volta nella provincia di Isernia, in Molise, una ferrovia che andava da Agnone a Pescolanciano. Il mattino del 23 dicembre 1914, arrivò ad Agnone la prima vettura per il viaggio di collaudo. Le lacrime di gioia del popolo furono molte ed equiparabili, almeno in quantità, a quelle delle ma-dri agnonesi che videro partire i loro figli per il fronte della prima guerra mondiale a bordo di quello stesso treno. Le carrozze che una volta trasportavano i giovani verso un futuro più incerto di quello che probabilmente li avrebbe attesi se fossero rimasti accanto ai propri cari, il 7 giugno del 1915 furono aperte al pubblico, permettendo, per la prima volta, di unire gli abitanti delle due città anziché mandarli in battaglia a dividere i popoli. Purtroppo nel novembre del 1943, a seguito del fallimento della ferrovia, decretato dal tribunale di Isernia, i diciassette chilometri di binari vennero completamente distrutti dall'esercito tedesco durante una ritirata. In una sola notte il frutto del lavoro e del sacrificio di tante persone cessò di esistere. Eppure qualcosa continua a muoversi in quei luoghi, anche se non corre su quei binari divelti: si tratta della volontà degli amministratori provinciali d'Isernia di ristrutturare l'intero percorso della ferrovia, compresi i fabbricati. Si stima infatti che anche solo la riapertura della tratta Agnone-Vasto permette-rebbe una ripresa dell’economia dell’Alto Molise, oltre che la restituzione della bellezza di un tempo ai colli ed alle valli agnonesi. Questa intenzione è senz’altro in armonia con quella di Legambiente e degli altri enti che fanno parte di Co.Mo.Do. una confederazione di associazioni che si occupano di mobilità alternativa e attività out-door, il cui obiettivo è la promozione di una rete nazionale di mobilità dolce. Uno dei requisiti fonda-mentali per la creazione di questa rete è proprio il recupero delle infrastrutture territoriali dismesse, comprese le ferrovie. Ciò si concretizza in una delle iniziative principali di questa confederazione, che prevede per l’appunto la stesura di una proposta di legge nazionale per la conservazione, il recupero e la valorizzazione delle ferrovie abbandonate e delle infrastrutture territoriali dismesse.

Il prossimo 3 marzo è la giornata nazionale delle ferrovie dimenticate, scopri gli eventi qui www.ferroviedimenticate.it/

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“…E la locomotiva sembrava fosse un mostro strano che l'uomo dominava con il pensiero e con la mano: ruggendo si lasciava indietro distanze che sembravano infini-te, sembrava avesse dentro un potere tremendo, la stessa for-za della dinamite…”

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La locomotiva, una delle canzoni più famose di Francesco Guccini, contenuta nell'album “Radici” del 1972, si riferi-sce ad un fatto realmente accaduto. La ballata popolare racconta la vicenda del macchinista anarchico Pietro Rigo-si, un ragazzo di 28 anni, sposato e padre di due bambine di tre anni e dieci mesi. Poco prima delle 5 pomeridiane del 20 luglio 1893, Pietro prese illegalmente possesso di una locomotiva, sganciandola da un treno merci nei pressi della stazione di Poggio Renatico e si diresse, alla velocità di 50 km/h (che per quei tempi era notevole!) verso la stazione di Bologna. Il peggio venne evitato grazie alla prontezza del personale tecnico della stazione che deviò la corsa della locomotiva su un binario morto, che finì per impattare contro sei carri merci in sosta. Lo scontro fu violento ma Rigosi si salvò, poiché ebbe la fortuna di esse-re sobbalzato via durante l'urto. Questo gesto, che venne interpretato dai giornali dell'epoca come un atto di pazzia, ebbe come conseguenze per il macchinista l'amputazione di una gamba e la deformazione del viso indotta delle ci-catrici, oltre all'esonero dal servizio per motivi di salute. Tuttora non si conoscono le motivazioni che spinsero Pie-tro Rigosi, ma sappiamo che dopo il ricovero l'uomo pro-nunciò le seguenti parole: “Che importa morire? Meglio morire che essere legato!”

di vedere, toccare con mano e comprendere fino in fondo cosa può offrirci uno

stile di vita all’interno di una città dove è possibile spostarsi con mezzi di traspor-

to più sostenibili, sfruttando forme di energia rinnovabile, per giungere in case

ecologiche costruite secondo i principi dell’edilizia sostenibile, passando attra-

verso parchi in cui il verde urbano, la vera novità di quest’edizione, distende il

nostro sguardo e purifica i nostri polmoni! Per info www.legambiente.it

Ascoltala tutta www.youtube.com/watch?v=O2W11raDXb8

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Laboratorio carnevalesco!

Per prima cosa costruiamo la base del nostro portapenne: disegniamo un cerchio sul cartoncino di un dia-metro maggiore rispetto al rotolino di carta igienica e ritagliamolo. Stando ben attenti, li incolliamo insieme. Ora ci resta solo di decorarlo come più ci piace e lo facciamo incollando coriandoli e stelle filanti sul rotoli-no. Aspettiamo che il tutto si asciughi e… abbiamo finito!

Per questa festa non può mancare una maschera un po’ particolare e soprattutto facile da realizzare anche per i più piccoli. Cosa ci occorre: un foglio, una matita, co-lori, forbici, spago.

Ricalchiamo sul foglio la forma delle no-stre mani, tutte e due, vicine vicine e poi ritagliamole. Al centro delle mani disegnia-mo gli occhi e tagliamoli per bene. Coloria-mo la maschera a nostro gradimento e con uno spago uniamo le due estremità… La maschera è pronta!

Mandaci le foto delle tue creazioni per e-mail a [email protected], pubblicheremo quelle più originali sul

prossimo numero di Jey!

Siamo a ridosso della festa più colorata dell'anno, il Carnevale, e molti di noi avranno in casa almeno una bustina di coriandoli e stelle filanti. Oltre che usarli per il loro scopo, potremmo anche prenderne una manciata e divertirci un po’ a creare qualcosa di colorato. “La mia mamma mi sgrida continuamente per il

disordine che lascio sulla scrivania tutte le volte che

finisco di studiare, così devo ogni volta sistemare

penne, matite pennarelli invece di giocare.” Perché

non costruire, quindi, un portapenne colorato?

Ci occorre: un rotolo di carta igienica, un cartoncino, forbici, colla, coriandoli e stelle filanti.

CURIOSITA’: l’origine dei coriandoli Qualche secolo fa, nel periodo di carnevale, durante le tipiche sfilate delle carrozze, non era usanza lanciare co-riandoli e stelle filanti ma granturco, arance, fiori, gusci d’uovo ripieni di essenze profumate e monete. A partire dal 1500 circa, con i frutti del coriandolo rivestiti di zucchero, vennero prodotti dei confettini profumati, appositamente per essere lanciati dai carri o dai balconi. Questa produzione era però molto costosa e ben presto venne sostituita da piccole palline formate dal seme del coriandolo ricoperto di gesso. Dal 1800 a Milano si iniziò a lanciare dei minuscoli dischetti di carta bianca che al minimo soffio di vento si alzava-no danzanti in aria come se una nevicata ricoprisse i carri che sfilavano. La folla iniziò ben presto a chiamarli co-riandoli, e iniziarono a essere prodotti a livello industriale usando anche carta colorata.

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LABORATORIO di GIULIA ROMANO

Laboratorio creativo La scopetta scaccia guai

Materiale: stecchino lungo da spiedino 2 bacche di polistirolo Elastico Nastro rosso forbici Scopa di saggina o nastro di rafia

Ritagliare un mucchietto di fili di

saggina dalla scopa (i bambini più

grandi lo possono fare da soli) Creare un mazzetto e bloccarlo ad una estremità con un elastico

Infilare le bacche nello spiedino

Infilare lo spiedino al centro del

mucchietto di saggina Ritagliare un pezzo di nastro ros-

Avvolgere il nastro intorno alla saggina tra l’elastico e le

bacche e bloccarlo con un punto di spillatrice.

La tua scopetta scaccia guai è pronta!

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Cos’è la Street Art? L’arte di strada è il nome che i mezzi di comunicazione hanno dato a quelle forme di arte e di espressione che si manifestano in luoghi pubblici, alle volte in modo legale, altre nella sua forma più pura in modo illegale. Per la realizzazione di queste “opere” vengono utilizzati spray, sticker art, stencil, proiezioni video, sculture, ecc… Ogni artista che pratica street art ha le proprie moti-vazioni personali, che possono essere molto varie. Alcuni la praticano come forma di sovversione, di critica o come tentativo di abolire la proprietà privata, rivendicando l’uso collettivo e pubblico di strade e piazze; altri più semplicemente vedono le città

”Radici” di solidarietà L’Italia sono anche io: campagna per il diritto alla cittadinanza

Junior (Jr), vive a Parigi ed è uno dei massimi esponenti della street art. Ha affisso le sue im-magini ovunque, dalle banlieues,(periferie) di Parigi al muro che divide Israele e Territori Pale-stinesi, passando per i grattacieli di New York. Jr è arrivato anche nel nostro paese, e grazie all’aiuto di cittadini-fotografi ha realizzato delle installazioni di grandi poster in bianco e nero posizionati lungo le strade o all’interno o all’e-sterno di edifici pubblici di particolare valore simbolico di 8 grandi città italiane. 1500 gigan-tografie di cittadini italiani e stranieri che il 20 e 21 Ottobre scorso hanno “messo la faccia” nel progetto Inside Out/ L’Italia sono anch’io che ha come scopo quello di tenere alta l’attenzione sui Diritti di Cittadinanza. I Musei civici a Reggio Emilia, l'Arena civica a Milano, l'Ex-meccanotessile a Firenze, la Media-teca del Mediterraneo a Cagliari, via Libertà a Palermo, piazza della Borsa a Trieste, il Muro degli Stalloni a Crema e i Giardini pubblici a Sas-sari hanno ospitato centinaia di poster trasfor-mandosi in grandi opere di arte pubblica a cielo aperto. Legambiente ha scelto di fare parte, insieme a 22 organizzazioni della società civile, del Comi-tato promotore de L’Italia sono anch’io la cam-pagna di diritti per la cittadinanza, con l'obietti-

vo di costruire un percorso che porti al pieno riconoscimento normativo per chi è di origine straniera di importanti diritti, quali l’assegnazio-ne della cittadinanza italiana ai figli di genitori stranieri regolari e della partecipazione al voto amministrativo di chi è regolarmente residente in Italia da almeno 5 anni. Per questo la “Festa dell’albero 2012”, la cam-pagna di Legambiente che rappresenta un mo-mento di grande coinvolgimento per bambini, ragazzi, insegnanti, genitori e nonni, volontari e amministratori, è stata dedicata da alcuni Co-muni come Lampedusa, Pistoia, Reggio Emilia, Sabaudia, Rivoli, Milano e Roma ai nuovi nati nel 2012 da genitori stranieri, per chiedere di-ritti con una grande festa insieme alle comunità di provenienza. L’esempio di Lampedusa è espli-cativo del valore che si è voluto dare a questa iniziativa, sono stati infatti piantati sul sentiero che porta verso l’isola dei Conigli quattro alberi dedicati a quattro bambini nati tra gli sbarchi e la terraferma. Questo gesto simbolico oltre a sensibilizzare gli stranieri alla cura e al rispetto del proprio territorio risponde al vuoto normati-vo con un atto di accoglienza e di “radicamento” nel comune di nascita e di adozione. www.litaliasonoanchio.it

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Cittadinanza è la condizione della persona fisica (detta cittadino) alla quale l'ordinamento giuridico di uno stato riconosce la pie-nezza dei diritti civili e politici. La cittadinanza, quindi, può essere vista come uno status del cittadino ma anche come un rapporto giuridico tra cittadino e stato. Le persone che non hanno la citta-dinanza di uno stato sono stranieri, apolidi se, invece, non hanno alcuna cittadinanza. Proviamo a spiegare, in maniera semplice, la procedura attuale per l’acquisizione della cittadinanza italiana ai minori. Chi nasce in Italia da genitori stranieri non acquista automaticamente la cittadinanza italiana, ma mantiene quella dei genitori. La cittadi-nanza italiana viene concessa al bambino nato in Italia da stra-nieri soltanto se i suoi genitori sono ignoti o apolidi oppure se in base alla legge del Paese di origine i figli non possono acquistare la cittadinanza dei genitori. Nel caso in cui uno dei genitori acqui-sti la cittadinanza italiana per matrimonio o per naturalizzazione, anche i figli minori conviventi acquistano la cittadinanza italiana. Al compimento dei 18 anni chi è nato in Italia e vi ha sempre mantenuto la residenza può chiedere, presentandosi all’ufficiale di Stato Civile entro un anno dal raggiungimento della maggiore età, di ottenere la cittadinanza italiana.

come un posto in cui poter esporre le proprie creazioni e in cui esprimere la propria arte. La street art offre infatti la possibilità di avere un pubblico vastissimo, spesso più vasto di quello di una tradizionale galleria d'arte.

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Guardando "Mary Poppins" qualcuno di voi si sarà domandato cosa stesse facendo la mamma di Jane e Michael. La signora Banks era una suffragetta, ovvero partecipava attivamente al movimento per il diritto di voto alle donne. Una delle leader americane di questo movimento, Alice Paul, è nata proprio a gennaio, il giorno 11 del 1885. Nel corso del secolo scorso, moltissi-mi Paesi hanno esteso il suffragio alle donne (l'Italia nel 1948).

Il voto è in realtà tanto un diritto quanto un dovere: diritto a partecipare alle decisioni sulla vita dello Stato, e dovere in quanto fondamen-tale per il funzionamento della democrazia. Ad oggi, per molti di noi è impensabile che qualcu-no non abbia ancora questo diritto, eppure è così e succede in Arabia Saudita. Lo scorso settembre, finalmente, il Re Abdullah ha annun-ciato che dal 2015 anche le donne saudite po-tranno partecipare alle elezioni municipali (le uniche a suffragio popolare).

Questa decisione è una luce di speranza nel futuro delle donne saudite, alle quali è proibito viaggiare, avere un lavoro retribuito, accedere all'istruzione superiore e sposarsi senza l'auto-rizzazione di un uomo che abbia la podestà su di loro. Non solo, a queste donne non è nean-che consentito guidare un'automobile e alle bambine non è permesso andare in bicicletta! Così, alla periferia di Riyadh, la capitale Saudita, una bici verde diventa il "sogno proibito" di una ragazzina di 10 anni.

"Bicicletta verde", film uscito nelle sale italiane il mese scorso, è una sorta di fiaba contempora-nea che ci narra dei diritti negati alle donne, tra i quali, appunto, poter andare in bicicletta. La bicicletta verde è un simbolo per il riconosci-mento dei diritti universali. La storia di Wadjda è la storia di migliaia di bambine, ragazze e don-ne saudite che vedono negati i loro diritti fon-damentali; conoscere questa storia aiuterà a comprendere aspetti poco noti di un paese or-mai a noi molto vicino e chissà magari anche ad attivarci e contribuire alla costruzione di una cultura universale dei diritti delle donne in Ara-bia Saudita e nel mondo. U

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Nina e i diritti delle donne Di Cecilia D’Elia, disegni di Rachele Lo Piano Sinnos editrice Nina è una bambina dei nostri giorni. Vive con i genitori e suo fratello. Gioca, va a scuo-la, è felice, non le manca niente. In casa sua, tutti, a parte la mamma, portano il cogno-me del papà. Da questa curiosa e semplice constatazione, si avvia una bella storia:

Suffragette in bicicletta nel XXI secolo Diritti delle donne: una “pedalata” in più!

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Ecco il testo della canzone che cantava la signora Banks: Suffragette, a noi! Veri soldati in gonnella siam. Del voto alle donne gli alfieri siam. Ci piace l'uomo preso a tu per tu, ma al governo lo troviamo alquanto scemo. Lacci e catene noi spezzerem e tutte unite combatterem. Noi siam le forze del lavoro e cantiamo tutte in coro: Marciam! Suffragette, a noi! Non puoi arrestarci o maschio son finiti i tempi tuoi. È un solo grido unanime: Femmine, a noi! Ben presto anche in politica seguire ci dovrai, se il voto ancor ci neghi, per te saranno guai! Siam pronte al peggio, anche a morire ormai. Chi per il voto muor, vissuto è assai. Femmine, a noi! Ah! Lacci e catene noi spezzerem se tutte unite combatterem. Noi siam le forze del lavoro e cantiamo tutte in coro: Marciam! Marciam! Marciam! Suffragette, a noi!

www.youtube.com/watch?v=Ebb85LpVHS4

la storia delle donne della famiglia di Nina, che scorre parallela alla dura battaglia per la conquista dei diritti femminili. A raccontarla è sua ma-dre Carla che, riavvolgendo i fili del passato, riporta alla luce i momenti cruciali della vita di chi l’ha preceduta. Nina è tutta orecchi e ascolta le vicende della bisnonna e della nonna...

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Tweed Ride: “una pedalata urbana con stile” La promozione dell’uso della bicicletta in città assume un gusto retrò

Con movenze leggere e abiti eleganti sembra-no appena scesi da una macchina del tempo che li ha catapultati nella nostra epoca di-rettamente dai primissimi anni del '900! Si ammirano donne che fanno gran mostra di pizzi e merletti e pedalano con grazia affianco a uomini che portano orgogliosamente baffi arricciati ed incerati, abbinati a pantaloni plus four (un particolare tipo di pantalone molto in voga in quegli anni, che a differenza dei pan-taloni alla zuava, scendevano di ulteriori 10 cm sotto al ginocchio). Tutte intorno le facce perplesse della gente che sembrano chiedersi silenziosamente: ma Carnevale è forse arriva-to in anticipo quest'anno?! Niente affatto! Si tratta di una Tweed Ride: una “biciclettata” di

gruppo in cui partecipanti in-dossano la tenuta tradizionale del ciclista inglese. Qualsiasi bicicletta è ammessa ad una Tweed Ride ma si esor-tano i partecipanti ad utilizzare bici d'epoca restaurate.

La prima Tweed Ride avvenne il 24 Gennaio 2009 e fu organizzata da London Fixed Gear e Single Speed, un forum online che si occupa di ciclismo. La terza corsa ebbe luogo il 10 Aprile 2010 e coinvolse ben 400 ciclisti!

Ogni tweedy o tweeder si attiene ad un “galateo” le cui “regole” si prestano molto bene anche per essere applicate a coloro che si spostano in bicicletta all'in-terno di una città: * Non pedalare più veloce del tweedy più lento * Pedala in modo cortese e con buone maniere * Segnala quando giri o ti fermi per il beneficio di quelli dietro di te * Rispetta le leggi locali sul traffico * Segnala eventuali rischi e pericoli per il beneficio di quelli dietro di te * Quando un’automobile tenta di passare il gruppo, i tweedies più arretrati avvisino quelli davanti con un grido “Auto!’, cosicché il gruppo si possa mettere in fila indiana * Se ci sono bimbi cerca di proteggerli tenendoli sem-pre riparati.

FOTO DI FRANCESCO MAZZA

Il mito della bicicletta sul grande schermo Una delle pellicole più famose e amate sul mondo della bici è indubbiamente Ladri di bici-clette, il capolavoro realizzato da Vittorio de Sica nel 1948. Altri film fondamentali per appro-fondire la passione della bicicletta sono Il Pirata (la pellicola dedicata a Marco Pantani), Totò al giro d'Italia e il surreale Appuntamento a Belleville, un film d'animazione francese uscito nelle sale nel 2003.

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Gli appuntamenti italiani Domenica 17 marzo 2013 avrà luogo la prima Tweed Ride capitolina e partirà alle ore 10 da Ponte Sant'Angelo. Gli organizzatori la descrivono come “una festa in bici e abiti vintage per condividere la naturale ele-ganza della bicicletta, una style competition riservata a mezzi e abiti”.

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Altre informazioni sono già disponibili sul sito www.tweedride.it.

Sai chi era Alfonsina Strada? Alfonsina Rosa Maria Morini, nata il 16 marzo 1891 a Castelfranco Emilia, è stata una ciclista su strada italia-na, pioniera della parificazione tra lo sport maschile e quello femminile. Negli anni 1920 si confrontò con ciclisti di sesso maschile in corse come il Giro di Lom-bardia ed il Giro d'Italia.

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Glossario Propellente gassoso: il gas propellente genera la pres-sione all'interno del contenitore. Aprendo la valvola di fuoriuscita avviene una polverizzazione della miscela liquida che rimarrà sospesa nell'aria.

Stratosfera: è il secondo strato dell’atmosfera, compre-so tra i 15 e i 50 chilometri dalla terra (appena sopra le nubi). Reazioni fotochimiche: sono delle reazioni chimiche che nascono dall'azione della luce sulla materia.

Bombolette spray a lungo raggio

L’utilizzo delle bombolette è nocivo per la Terra

«Tutta la vita sulla Terra dipende dall’esistenza di

un sottile schermo di un gas velenoso, in alto

nell’atmosfera: l’ozono» da una relazione del Pro-

gramma delle Nazioni Unite sull’Ambiente.

Il 23 gennaio 1978 la Svezia mette al bando le bom-

bolette spray. È la prima nazione al mondo che as-

sume un simile provvedimento nei confronti di un

prodotto da tempo sospettato di essere una delle

cause del deterioramento dello strato di ozono che

protegge l’atmosfera terrestre. Le bombolette, en-

trate nell’uso comune di milioni di persone, utilizza-

no infatti come propellente gassoso i clorofluoro-

carburi (CFC) il cui accumulo negli strati alti dell’at-

mosfera provoca reazioni con effetti distruttivi sullo

scudo che protegge il nostro pianeta dalle pericolo-

se radiazioni solari (il buco dell’ozono).

I primi a segnalare la relazione tra i clorofluorocar-

buri e l’assottigliamento dello strato di ozono sono

stati i due ricercatori Mario Molina e Sherwood Ro-

wland. Essi osservarono che la radiazione solare

(luce) che colpisce la stratosfera innesca reazioni

fotochimiche che coinvolgono lo strato dell’ozono,

riducendone la concentrazione.

Inventati negli anni venti, i clorofluorocarburi sono

composti del carbonio contenenti cloro e fluoro

particolarmente versatili e utilizzati, oltre che nelle

bombolette spray, negli impianti di refrigerazione

dei frigoriferi, nei condizionatori dell'aria, nei de-

tergenti per l’elettronica e negli estintori. I CFC non

sono infiammabili e non hanno effetti tossici

sull’uomo, ma rappresentano un grave pericolo per

la nostra Terra.

L’iniziativa della Svezia è la prima di una lunga serie

di provvedimenti tendenti a limitarne l’uso che por-

teranno gran parte dei paesi industrializzati a sotto-

scrivere il Protocollo di Montréal, accolto anche

dall’Italia nel 1988.

Oggi, la maggior parte dei CFC è stata rimpiazzata

dagli HCFC (idroclorofluorocarburi) che sono delle

molecole con proprietà simili ma con un più basso

potenziale di distruzione dell’ozono. Tuttavia non

sono totalmente innocue ed è per questo che an-

che gli HCFC sono stati inseriti in un programma di

riduzione graduale di utilizzo che condurrà alla so-

spensione della loro produzione entro la fine del

2019. Siamo sulla giusta rotta anche se la strada è

ancora tortuosa.

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Il frigo amico Tra tutti gli elettrodomestici che abbiamo in casa, il frigo-rifero è uno di quelli che ha maggiori "responsabilità" dato che è attivo a tutte le ore. Per un corretto utilizzo, dobbiamo osservare delle semplici regole: bisogna sce-gliere un apparecchio di classe energetica A++, per ri-sparmiare fino al 40% di energia; è preferibile un frigo con una capacità in linea con le proprie necessità (avere un grande frigorifero semivuoto corrisponde a sprecare energia); per una conservazione ottimale dei cibi, biso-gna impostare la temperatura a -18°C nel congelatore e +5°C nel frigo; è opportuno ridurre al minimo le aperture dello sportello e prelevare o riporre i cibi il più veloce-mente possibile, evitando i cibi ancora caldi (in modo da non sprecare energia inutilmente); bisognerebbe conge-lare i cibi in piccole porzioni per evitare avanzi che in nes-sun caso possono essere ricongelati; infine, è importante sbrinare periodicamente il congelatore (per evitare la perdita di volume e l'au-mento dei consumi). Con semplici mosse possiamo fare la differenza!

disegnI DI FULVIA AVALTRONI

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L'etichetta dei prodotti alimentari Hai mai prestato attenzione all’etichetta dei prodotti alimentari quando vai a fare la spesa? L’etichetta non deve imbrogliare il consumatore: deve riportare gli ingredienti caratterizzanti, se sono presenti tracce di OGM, il luogo di provenienza per i prodotti non trasformati e il luogo dov'è avvenuta l'ultima trasformazione sostanziale per i prodotti trasformati. Ricorda che le truffe alimentari sono più diffuse di quanto si possa pensare.

13 anni è l'età media dei nostri lettori, ma sono an-che gli anni trascorsi da quel 29 gennaio 2000 quan-do venne approvata la versione finale del protocol-lo di Cartagena sulla biosicurezza, che si pone come obiettivo la protezione della biodiversità dai rischi derivanti dall'utilizzo degli organismi geneticamente modificati.

Probabilmente non sentirete parlare di questo do-cumento a scuola, ma sicuramente avete sentito parlare di OGM o di organismi transgenici. Sapete cosa sono? I geni, presenti in ogni essere vivente, uomo, animale o pianta che sia, sono una sorta di libretto di istruzioni: le informazioni su come quell'organismo deve funzionare sono per l'appun-to scritte nei geni. I geni di un uomo, per esempio, sono diversi da quelli di un fiore, i geni di un leone sono diversi da quelli di un pomodoro. In natura non esiste un essere vivente che sia un po' uomo un po' fiore, oppure un po' leone e un po' pomodoro, forse in alcune favole, ma ci piace che rimangano favole.

Gli scienziati hanno scoperto delle tecniche di inge-gneria genetica con cui riescono a mischiare geni di esseri viventi di specie diverse che non hanno nien-te a che fare l'uno con l'altro. Ad esempio, hanno preso il dna (la sostanza di cui sono fatti i geni) di un merluzzo e lo hanno trasferito in un po-modoro, sperando di rendere il pomodoro più resistente al freddo. L'intenzione, da un certo punto di vista, è anche nobile: creare specie più forti, più resistenti o più ricche di nutrimento ed aumentare la produzione delle coltivazioni per risolvere la fame nel mondo. Da un altro punto di vista, conside-rando anche che gli obiettivi appena citati non sono stati raggiunti, quest'intenzione è un po' presuntuosa, si potrebbe dire, infatti, che l'uomo vuole intervenire e "dominare" la natura, tanto da chiedersi: è corretto ma-

nipolare geneticamente una molecola come quella del dna il cui sviluppo ha richiesto un processo evo-lutivo lungo tre miliardi di anni?

Ben vengano, quindi, le buone intenzioni, ma fac-ciamo attenzione agli effetti collaterali. Una volta che questi geni vengono manipolati e si crea una nuova specie, a chi appartiene? Cosa succede a quel merluzzo o a quel pomodoro? Come viene tutelata, quindi, la diversità della vita (biodiversità)? Sono molte le domande che si pongono tutti coloro dub-biosi o contrari agli ogm ed in queste poche righe non si può dire tutto. Inoltre, sappiamo che è un argomento un po' più da "grandi", perciò chiedi ai tuoi genitori o alla maestra di informarsi per te per-ché gli organismi geneticamente modificati sono usati soprattutto in agricoltura e nell'industria ali-mentare, sono cioè prodotti che già stiamo man-giando (mais, soia, patate e altri cereali e vegetali) e se vogliamo che queste ricerche tutelino vera-mente la vita in tutti i sensi dobbiamo sapere cosa stiamo realmente mettendo nel carrello! Per approfondire: www.maninellaterra.org/dossier-OGM.html www.legambiente.it/temi/alimentazione/ogm

Frankestein è più reale di quanto pensiamo

Gli OGM spiegati ai ragazzi.

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Consigli per i NON-acquisti

Cosa accomuna una barra di cioccolata, una patatina fritta, una confezione di margarina, una centrale elettrica, una sa-ponetta e la foresta amazzoni-ca o una indonesiana? Semplice: l’olio di palma. Molto economico rispetto ad altri grassi alimentari più pregiati, solido a temperatura ambiente, adatto a essere stoccato per lungo tempo e facilmente lavo-rabile, quest’olio è la manna di piccole e grandi industrie ali-mentari e cosmetiche. Nascosto spesso dietro anonimi “oli vegetali” e “grassi vegetali”, anche di molti prodotti biologici, è l'olio più diffuso al mondo. Oltre alla produzione di uno spropositato numero di generi alimentari e cosmetici, l'olio di palma appare indicato anche per l'utilizzo energetico, trasformato in biodiesel o combusti-bile per centrali elettriche. Insomma, si tratta di un vero e proprio olio delle meraviglie, che in molti corrono a coltivare. Vi è solo un piccolissimo problema con questa innocua so-stanza piena di pregi: è un pericolo per il Pianeta e per la no-stra salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che ci sono prove convincenti che il consumo di olio di palma aumenta il rischio di malattie cardiovascolare. Inoltre, milioni di ettari di foreste pluviali e torbiere in Indo-nesia, Malesia, Papua Nuova Guinea, Filippine, Thailandia vengono sacrificati all'olio che dà gusto alle nostre brioche, alla crema spalmabile e alle croccanti patatine. Oranghi e popoli indigeni perdono i loro ambienti e periscono per far spazio a immense piantagioni che producono olio di palma. In Asia, Africa e America Latina ne stanno sorgendo sempre di nuove, per fornire olio da bruciare nei nostri moto-ri. Così, mentre noi ce lo spalmiamo persino addosso e lo mandiamo letteralmente in fumo per far correre le nostre macchine, tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra vengono liberati nell'atmosfera per la sua coltivazione. Forse dovremmo tornare al buon vecchio olio di oliva e leggere attentamente gli ingredienti delle nostre merendine, se vo-gliamo avere un orango in più e un pianeta su cui vivere.

“Siamo tutti connessi alla deforestazione” Qualcuno lo chiama karma, qualcuno effetto boomerang. È anche un domino circolare che parte dall’uomo e si attiva con un’azione: l’abbattimento di un albe-ro. Questo domino impazzito comprende tutto: fiumi, animali, industrie… Lo pos-siamo vedere in un breve spot realizzato dal WWF Brasile, in un certo senso an-che divertente. Ma le conseguenze del diboscamento sono numerose e non fan-no ridere: effetto serra, desertificazione, erosione, inquinamento delle acque, sottrazione di risorse alle popolazioni indigene...

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II 14 gennaio 1855, fu inaugurata la prima ferro-via transcontinentale in assoluto, la Panama Railway, che permise il collegamento tra la costa Atlantica e quella Pacifica e consentì a decine di migliaia di persone, provenienti da ogni parte del mondo, di raggiungere nel più breve tempo possibile la costa orientale per poi imbarcarsi alla volta della California.

Come allora anche spostarsi è una necessità, lo facciamo tutti i giorni per andare a scuola, a cal-cetto o in piscina, per andare in vacanza e per accompagnare i nostri genitori a fare la spesa. Ma come lo facciamo?

Dovremmo cercare di farlo nel modo più ecoso-stenibile possibile, a partire dalla scelta del mez-zo da utilizzare. Il mezzo di trasporto più sostenibile è sicura-mente l’energia delle nostre gambe, ma se il tempo e le distanze non ce lo permettono dob-biamo fare affidamento ad altri mezzi. Quali so-no, secondo voi, i mezzi di trasporto meno in-quinanti?

Sicuramente la bicicletta è il trasporto più eco-sostenibile in assoluto, e in città, è il mezzo più efficiente in assoluto. In un raggio da 0 a 6 km è statisticamente più veloce di qualsiasi altro mez-zo, è più comoda in quanto non vincolata a pro-blemi di parcheggio o di passaggio in aree chiuse al traffico, inoltre è decisamente più economica. Ciononostante, la bicicletta, rimane ancora il mezzo di trasporto più rischioso e trascurato dalle istituzioni, tanto che sia a livello nazionale e sia a livello locale, le iniziative a favore della mobilità ciclabile risultano ancora insufficienti. Alcuni Comuni per incentivare gli spostamenti in bicicletta hanno scelto di potenziare le piste ci-clabili e di introdurre servizi di bike-sharing. La tecnologia, inoltre, sta facendo passi da gigante, nel mercato adesso possiamo trovare bici elettriche e bici a “pedalata assistita”.

Per viaggi a media o a lunga percorrenza il mez-zo di trasporto più sostenibile è sicuramente il treno. Viaggiare su rotaie implica infatti un ri-sparmio energetico del 91% rispetto all'uso di un aereo e del 68% rispetto ad un'auto.

…….….continua alla pagina accanto

Il bike sharing, traducibile come "condivisione della bicicletta", talvolta indicato come servizio di biciclette pubbli-che, è uno degli strumenti di mobilità sostenibile a disposizione delle amministrazioni pubbliche che intendono aumentare l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici (autobus, tram e metropolitane), integrandoli tra loro e inte-grandoli dall'utilizzo delle biciclette condivise per i viaggi di prossimità dove il mezzo pubblico non arriva o non può arrivare. È quindi una possibile soluzione al problema dell'"ultimo chilometro", cioè quel tratto di percorso che separa la fermata del mezzo pubblico alla destinazione finale dell'utente.

Mobilità sostenibile Alla scoperta dei mezzi di trasporto meno inquinanti

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L'incidenza sull'ambiente, in termini di inquinamento, resta molto inferiore grazie anche all'elevato numero di passeggeri che un treno a pieno carico può traspor-tare. Stessa cosa vale per l’autobus, le emissioni pro-dotte sono ammortizzate dal fatto di trasportare mol-te più persone di una singola auto. Da evitare è sicuramente l’aereo. Certo, volare è co-modo e consente di coprire grandi distanze in tempi molto rapidi, ma bisogna anche ricordare che il tra-sporto aereo è in assoluto tra i meno sostenibili, e che nel trasporto aereo non si sono ancora disponibili alternative a minor impatto ambientale. In ultimo l’automobile a cui ci affidiamo forse troppo spesso. Naturalmente non è molto ecosostenibile ma se si osservano alcuni comportamenti possiamo al-meno ridurre le emissioni, limitando l'uso del veicolo allo stretto necessario e soprattutto condividere i viaggi con altre persone, diminuiremo così le spese e le emissioni di CO2. Ora che conosciamo meglio quali sono i mezzi di trasporto meno inquinanti domani a scuola non si potrebbe provare ad andare a piedi?

disegno di LAURA GIOVANROSA

Il Carpooling è l’auto di gruppo, per abbattere il costo degli sposta-menti ed evitare di usare cinque veicoli per cinque persone quando invece ne basterebbe uno solo. Il Car Sharing è invece l'uso tempora-neo e a pagamento di un'auto, previa prenotazione.

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Manifesto del gioco educativo di Creativamente Come diceva il filosofo francese René Descartes, più noto come Cartesio, “cogito ergo sum”: penso dunque esisto. La nostra filosofia di gioco educativo è invece sintetizzata dall'affermazione "ludo ergo sum": gioco, dunque esisto!

Il gioco è uno strumento unico per il bambino, perché lo avvince e lo "conquista", coinvolgendolo in un'esperien-za ludica che gli consente di crescere lungo molteplici direzioni, senza nemmeno che lui se ne accorga. Gli aspetti, o percorsi, così efficacemente sviluppati dallo "strumento-gioco" sono sei: 1. l'apprendimento di conoscenze specifiche

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Le avventure di Fiocco di neve Regia Chris Renaud, Kyle Balda Il 1 ottobre 1966, il gorilla albino Nfumi Nguy venne tro-

vato nella Guinea Equatoriale e fu trasferito allo Zoo di

Barcellona. Questo unico esemplare della sua specie

fece molto scalpore tanto da apparire sulla copertina del

National Geographic Magazine e da venire ribattezzato

da tutti "Fiocco di neve". Divenne una leggenda che ci

viene ora raccontata sul grande schermo.

Una storia il cui tema centrale è la diversità. Fiocco di

neve è il gorilla più coccolato ed ammirato dai visitatori

del parco, ma per il colore della sua pelliccia, gli altri

gorilla non lo considerano parte del gruppo. Anzi, sono

anche infastiditi dal suo successo poiché non ne com-

I colori dimenticati e altri racconti illustrati di Silvia G. Guirado Macro Junior Cosa accadrebbe se un giorno il mondo perdesse i suoi

colori e diventasse cupo, grigio e silenzioso? Carmesi-

na è una bambina molto speciale. In seguito all’inter-

vento di un gatto nero davvero unico, scopre di posse-

dere un dono straordinario. Grazie ad esso e con l’aiu-

to del suo nuovo amico, riporterà i colori in un mondo

grigio e triste.

“I colori dimenticati” è il primo di una serie di racconti

illustrati racchiusi in questo libro, che ci parlano di ami-

Domitilla S.O.S. Operazione Terra di Jacopo Pasotti Scienza Express

Teresa e Antonio ricevono dall'aquila Domitilla un inca-rico importante: devono trovare gli ingredienti per la ricetta di una "medicina". Questa salverà il mondo dall'imminente rischio di spaccarsi in due come un coco-mero, a causa di una malattia dovuta al cattivo rapporto

che l'uomo ha instaurato con il pianeta. È vero quindi che su di noi ricade la responsabilità, ma anche l'oppor-tunità di poterlo “curare”. Grazie all'incontro con alcuni ricercatori sparsi in ogni angolo del globo, i due bambini scopriranno il significato di geosfera, idrosfera, atmosfe-ra, pedosfera, criosfera, biosfera, le sei "sfere" in cui gli scienziati dividono il pianeta. Saranno necessari sei in-gredienti, uno per ogni sfera, e Teresa e Antonio, tra-

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CreativaMente: giochi che stimolano creatività, intelligen-za e fantasia! www.creativamentesrl.it

2. lo sviluppo della propria sicurezza e della propria autostima 3. l'importanza del divertimento 4. la scoperta, o riscoperta, della fisicità e il piacere della concreta percezione tattile 5. il rispetto delle regole 6. il valore della socializzazione.

prendono il motivo. Fiocco di neve decide di partire con il suo

unico vero amico, un procione rosso, per una fantastica avven-

tura alla ricerca della Strega del Nord, in grado di farlo diventare

nero come tutti gli altri. Scoprirà, invece, che essere speciali non

è poi così male!

Le avventure di Fiocco di neve Regia Andrés G. Schaer

cizia, di buon umore, di coraggio, di ecologia e di amore, attra-

verso protagonisti reali e di fantasia, con i quali il lettore

(bambino, adolescente e persino adulto) si potrà sempre identi-

ficare. Un viaggio nella fantasia e nella nostra immaginazione,

lungo cinque racconti, per farci riflettere e far riemergere la

sensibilità e i sogni di bambino ancora chiusi in noi.

I colori dimenticati Silvia G. Guirado Macro Junior

sportati in volo dalle sterne artiche o trainati da una balena, attraverseranno molte avventure, sull'Himalaya, al Polo Nord, a New York, ma alla fine riusciranno a raccogliere gli ingredienti ed a tornare dalla loro aquila Domitilla. Sarà lei a preparare la ri-cetta, cercherà di curare il pianeta ma... un piccolo colpo di sce-na finale rivelerà l'importanza di una settima, fondamentale, "sfera". Il pianeta, alla fine, sarà salvo. Ma fino a quando?

Domitilla - S.O.S. Operazione Terra Jacopo Pasotti

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disegno di Fulvia Avaltroni

CONCORSO LETTERARIO: L’ALBERO RACCONTA

Legambiente per il quarto anno consecutivo propone un concorso con l’intento di stimolare la scrittura e la cultu-ra dell’ambiente tra i bambini e ragazzi dai 7 ai 13 anni.

Per tutte le informazioni scarica il regolamento e la scheda di adesione,

oppure scrivi a [email protected]

o chiama lo 06.86268352.

CONCORSO GIORNALISTICO: STORIA DI UN PARCO

Legambiente propone un concorso giornalistico per ragazzi da 11 a 18 anni sul tema del Verde Urbano