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IX Convegno Nazionale sulla Comunicazione della Scienza, Trieste, 24-26 novembre 2010 Ci siamo calati nella condizione di bambini accompagnati in mondi sconosciuti per imparare cose nuove: dallo stupore, dalla fascinazione per ciò che vedevamo e toccavamo, ma di cui non riuscivamo a dare spiegazione, è scaturita la curiosità che ci ha indotto a porre domande e quindi a mettere in discussione i nostri stessi sistemi di riferimento per trovare risposte ragionevoli (..) IL LABORATORIO DELLA VASCA TATTILE: CONOSCERE A MILANO UN FRAMMENTO DI MARE. Annastella Gambini * , Alessandra Ardemagni, Antonella Pezzotti Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” – Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria Università degli Studi di Milano-Bicocca * autore per corrispondenza: [email protected] Avvicinarsi a mondo sconosciuto BIBLIOGRAFIA Arcà M., Ricerca didattica e insegnamento, Naturalmente, anno 18 N° 1, 2005. Bateson G., Mente e natura, un’unità necessaria, Adelphi, Milano, 1984. Chalufour I., Worth K., Building structure with young children, Redleaf Press, 2004. Cruciani P., Noi e gli animali fra Darwin e Freud, in Falchetti E., Caravita S. (a cura di): A scuola di animali. Pensieri a confronto per un nuovo rapporto, Franco Muzzio Editore, Roma, 2004. Gambini A., Imparare dal rapporto con organismi vivi, in Falchetti E., Caravita S. (a cura di): A scuola di animali. Pensieri a confronto per un nuovo rapporto, Franco Muzzio Editore, Roma, 2004. Gambini A., Pezzotti A., “Tronchetti” per le mani: sperimentazione di un corso di aggiornamento per insegnanti, 99° Congresso della Società Botanica Italiana, Torino, 2004. Gambini A., Pezzotti A., Ardemagni A., Il Laboratorio della vasca tattile: un approccio alla biologia che parte dall’esperienza personale, Le Scienze Naturali nella scuola, Anno XV, N° 28, 2006. Goleman D., Intelligenza emotiva, Bur, Milano, 1999. Grimellini Tomasini G., Segre G., Conoscenze scientifiche: le rappresentazioni mentali degli studenti, La Nuova Italia, Firenze, 1991. Longo C., Didattica della Biologia, La Nuova Italia, Firenze, 1998. Pontecorvo C., La condivisione della conoscenza, La nuova Italia, Firenze, 1993. Realizzare un prodotto di comunicazione Educare a pensare ecologicamente La vasca tattile - un acquario marino che ospita alcuni invertebrati comuni nel Mediterraneo è lo strumento didattico principale utilizzato durante un laboratorio pedagogico-didattico di 20 ore proposto agli studenti del Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Questi laboratori si basano sulla sperimentazione pratica di metodologie didattiche apprese durante il corso di studi. Il percorso proposto è da noi sperimentato da circa otto anni; da qualche tempo è proposto al pubblico, con opportuni adattamenti, sia a classi intere, sia a singoli visitatori. Si passa nel laboratorio dove è presente la vasca tattile. Gli studenti prendono in mano gli animali, li toccano, somministrano loro del cibo, li accarezzano per studiarne le reazioni e per intuirne alcune caratteristiche e funzioni biologiche. Essi devono anche concentrarsi sulle proprie sensazioni per confrontarle con quelle che avevano ipotizzato con la visione delle fotografie. Gli studenti sono invitati a disegnare gli animali, indicando il maggior numero possibile di dettagli e apponendo didascalie a corredo dell’immagine. La richiesta è quella di disegnare l’animale come se si volesse mostrarlo a qualcuno per renderlo partecipe dell’esperienza e per fornirgli informazioni. Sperimentare per conoscere La conduttrice ha lasciato il tempo per far nascere domande spontanee tra noi, ma non ha mancato di porre domande mirate a stringerci intorno a problemi specifici per lo studio della biologia. Quelli che osservavamo erano vegetali o animali? Come ricreare un ambiente adatto alla vita di questi animali? Attraverso il disegno, l’osservazione si fa più precisa. Un’osservazione particolareggiata dovrebbe tradursi in un disegno più ricco. Questa elaborazione diventa anche messaggio. Il disegno può essere comunicazione nel momento in cui chi lo fa esprime ciò che vede, nell’ottica del suo modo di vedere personale, e lo racconta a qualcuno. Ci siamo resi conto delle difficoltà che si incontrano nel descrivere ciò che non si conosce. Si cerca un appiglio nell’esperienza, nel sistema di conoscenze di cui si dispone, per interpretare ciò che si osserva. Abbiamo capito che per poter descrivere un oggetto non è sufficiente raccontare ciò che si vede, infatti sono indispensabili dei punti di riferimento, delle conoscenze per operare un confronto. Si discute e si traggono le conclusioni: il disegno permette di memorizzare meglio l’animale e di cogliere i particolari meno evidenti ad un’analisi superficiale; realizzare il disegno e apporre le didascalie consente di riflettere sulla propria interpretazione delle strutture e della forma esterna, favorendo quindi processi metacognitivi. Si discute e si traggono le conclusioni: la curiosità e l’interesse crescono andando a costituire un forte stimolo ad approfondire la conoscenza degli animali; il contatto diretto con i viventi stimola l’insorgenza di “ipotesi ingenue” ma anche di domande che toccano alcuni punti chiave delle caratteristiche biologiche degli organismi osservati. Il ruolo del conduttore, in quanto mediatore di conoscenze, consiste nel porle in evidenza, orientando la discussione a partire da esse. Si discute e si traggono le conclusioni : emerge una forte prevalenza di riferimenti di tipo “quotidiano” nella descrizione degli esemplari; è presente il riferimento a modelli preesistenti che rendono questi invertebrati difficilmente riconoscibili come animali; emerge la difficoltà nello stabilire dimensioni e strutture al solo osservare la fotografia; emerge che solo raramente, nella nostra Regione, c’è interesse per gli animali marini e spesso nemmeno si sanno riconoscere. La curiosità mi assale: come sarà al tatto il buchino? Mi potrebbe pungere? Un po’ di timore c’è, ma la tentazione è forte! Ho così avvicinato il mio dito al forellino e AIUTO !! Il dito è stato risucchiato all’interno di questo dai tentacoliniRealizzare un rapporto empatico con animali non domestici, spesso non conosciuti, e avviare discussioni su temi di biologia, ecologia, conservazione e sostenibilità. Favorire l’apprendimento della biologia degli animali osservati e di alcuni aspetti fondamentali quali la funzione di alcune strutture biologiche, la relazione tra componenti biotiche e abiotiche, alcune tappe fondamentali della storia dell’evoluzione. Sperimentare una modalità di apprendimento basata sul coinvolgimento personale e sulla costruzione collaborativa di concetti che prendano forma dall’esperienza e dalla discussione di gruppo. Migliorare l’offerta didattica e di divulgazione analizzando e studiando la documentazione prodotta dagli studenti che costituisce per il nostro gruppo di ricerca in Didattica della Biologia una preziosa raccolta. Si comincia con la condivisione delle conoscenze iniziali, in un’atmosfera di attesa e di curiosità. Senza fornire alcuna spiegazione si chiede agli studenti di descrivere un esemplare fotografato che vedranno solo successivamente nella vasca. Gli studenti sono invitati a ipotizzarne ruolo e funzioni e ad immaginare le proprie reazioni e sensazioni al tatto. L’ultima fase prevede un’analisi complessiva della vasca. Della componente biotica: invertebrati, alghe, batteri, ecc. e abiotica: luce, sistema di filtraggio, sabbia, ecc. Si arriva così a discutere del concetto di ecosistema, del ciclo della materia, dei flussi di energia, del ciclo dell’acqua, ecc. Si discute e si traggono le conclusioni: gli invertebrati diventano fortemen- te significativi in funzione delle relazioni che li legano al sistema di cui fanno parte. N.B. Le frasi in corsivo e i disegni riportati nei box sono stati realizzati dagli studenti di Scienze della Formazione primaria …Credo che sia molliccio, quasi spugnoso… …Sembra pieno di buchi forse per respirare… …Mi sembra un vegetale, è apparentemente molle e sembra anche un po’ appiccicoso…… Il mare frequentato soprattutto per attività ricreative è un ambiente sconosciuto ai più. È quindi fondamentale diffondere la conoscenza di alcuni suoi aspetti caratteristici e offrire l’opportunità di entrare in contatto personale con organismi inconsueti, lontani dalla nostra realtà terrestre. La relazione che si viene a creare e le conoscenze acquisite saranno utili ai futuri insegnanti e ai visitatori di fronte a decisioni che riguardano politiche di conservazione delle risorse ambientali. La modalità con cui guidiamo le discussioni di gruppo ha lo scopo di educare a un pensare sistemico, a cogliere relazioni tra gli elementi di sistemi complessi e non a percorsi lineari. Dalla vasca si arriva al mare ma anche alle foreste dell’Amazzonia se si affronta il tema dei nutrienti, al risparmio energetico se si tocca il tema della fotosintesi o della respirazione batterica. Il messaggio chiave è quindi quello di educare a riflettere per cogliere la straordinaria unitarietà degli esseri viventi attraverso l’uso delle proprie conoscenze, il recupero delle emozioni e dei sensi e la riscoperta della meravigliosa bellezza del mondo.

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IX Convegno Nazionale sulla Comunicazione della Scienza, Trieste, 24-26 novembre 2010

Ci siamo calati nella condizione di bambini accompagnati in mondi sconosciuti per imparare cose nuove: dallo stupore, dalla fascinazione per ciò che vedevamo e toccavamo, ma di cui non riuscivamo a dare spiegazione, è scaturita la curiosità che ci ha indotto a porre domande e quindi a mettere in discussione i nostri stessi sistemi di riferimento per trovare risposte ragionevoli (..)

IL LABORATORIO DELLA VASCA TATTILE: CONOSCERE A MILANO UN FRAMMENTO DI MARE.

Annastella Gambini*, Alessandra Ardemagni, Antonella Pezzotti

Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” – Corso di Laurea in Scienze della Formazione Primaria

Università degli Studi di Milano-Bicocca

*autore per corrispondenza: [email protected]

Avvicinarsi a mondo sconosciuto

BIBLIOGRAFIA Arcà M., Ricerca didattica e insegnamento, Naturalmente, anno 18 N° 1, 2005.

Bateson G., Mente e natura, un’unità necessaria, Adelphi, Milano, 1984. Chalufour I., Worth K., Building structure with young children, Redleaf Press, 2004. Cruciani P., Noi e gli animali fra Darwin e Freud, in Falchetti E., Caravita S. (a cura di): A scuola di animali. Pensieri a confronto per un nuovo rapporto, Franco Muzzio Editore, Roma, 2004. Gambini A., Imparare dal rapporto con organismi vivi, in Falchetti E., Caravita S. (a cura di): A scuola di animali. Pensieri a confronto per un nuovo rapporto, Franco Muzzio Editore, Roma, 2004. Gambini A., Pezzotti A., “Tronchetti” per le mani: sperimentazione di un corso di aggiornamento per insegnanti, 99° Congresso della Società Botanica Italiana, Torino, 2004. Gambini A., Pezzotti A., Ardemagni A., Il Laboratorio della vasca tattile: un approccio alla biologia che parte dall’esperienza personale, Le Scienze Naturali nella scuola, Anno XV, N° 28, 2006.

Goleman D., Intelligenza emotiva, Bur, Milano, 1999. Grimellini Tomasini G., Segre G., Conoscenze scientifiche: le rappresentazioni mentali degli studenti, La Nuova Italia, Firenze, 1991. Longo C., Didattica della Biologia, La Nuova Italia, Firenze, 1998. Pontecorvo C., La condivisione della conoscenza, La nuova Italia, Firenze, 1993.

Realizzare un prodotto di comunicazione

Educare a pensare ecologicamente

La vasca tattile - un acquario marino che ospita alcuni invertebrati comuni nel Mediterraneo – è lo strumento didattico principale utilizzato durante un laboratorio pedagogico-didattico di 20 ore proposto agli studenti del Corso di Laurea in Scienze della Formazione primaria dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Questi laboratori si basano sulla sperimentazione pratica di metodologie didattiche apprese durante il corso di studi. Il percorso proposto è da noi sperimentato da circa otto anni; da qualche tempo è proposto al pubblico, con opportuni adattamenti, sia a classi intere, sia a singoli visitatori.

Si passa nel laboratorio dove è presente la vasca tattile. Gli studenti prendono in mano gli animali, li toccano, somministrano loro del cibo, li accarezzano per studiarne le reazioni e per intuirne alcune caratteristiche e funzioni biologiche. Essi devono anche concentrarsi sulle proprie sensazioni per confrontarle con quelle che avevano ipotizzato con la visione delle fotografie.

Gli studenti sono invitati a disegnare gli animali, indicando il maggior numero possibile di dettagli e apponendo didascalie a corredo dell’immagine. La richiesta è quella di disegnare l’animale come se si volesse mostrarlo a qualcuno per renderlo partecipe dell’esperienza e per fornirgli informazioni.

Sperimentare per conoscere

La conduttrice ha lasciato il tempo per far nascere domande spontanee tra noi, ma non ha mancato di porre domande mirate a stringerci intorno a problemi specifici per lo studio della biologia. Quelli che osservavamo erano vegetali o animali? Come ricreare un ambiente adatto alla vita di questi animali?

Attraverso il disegno, l’osservazione si fa più precisa. Un’osservazione particolareggiata dovrebbe tradursi in un disegno più ricco. Questa elaborazione diventa anche messaggio. Il disegno può essere comunicazione nel momento in cui chi lo fa esprime ciò che vede, nell’ottica del suo modo di vedere personale, e lo racconta a qualcuno.

Ci siamo resi conto delle difficoltà che si incontrano nel descrivere ciò che non si conosce. Si cerca un appiglio nell’esperienza, nel sistema di conoscenze di cui si dispone, per interpretare ciò che si osserva. Abbiamo capito che per poter descrivere un oggetto non è sufficiente raccontare ciò che si vede, infatti sono indispensabili dei punti di riferimento, delle conoscenze per operare un confronto.

Si discute e si traggono le conclusioni:

•il disegno permette di memorizzare meglio l’animale e di cogliere i particolari meno evidenti ad un’analisi superficiale;

•realizzare il disegno e apporre le didascalie consente di riflettere sulla propria interpretazione delle strutture e della forma esterna, favorendo quindi processi metacognitivi.

Si discute e si traggono le conclusioni:

•la curiosità e l’interesse crescono andando a costituire un forte stimolo ad approfondire la conoscenza degli animali;

•il contatto diretto con i viventi stimola l’insorgenza di “ipotesi ingenue” ma anche di domande che toccano alcuni punti chiave delle caratteristiche biologiche degli organismi osservati. Il ruolo del conduttore, in quanto mediatore di conoscenze, consiste nel porle in evidenza, orientando la discussione a partire da esse.

Si discute e si traggono le conclusioni :

•emerge una forte prevalenza di riferimenti di tipo “quotidiano” nella descrizione degli esemplari;

•è presente il riferimento a modelli preesistenti che rendono questi invertebrati difficilmente riconoscibili come animali;

•emerge la difficoltà nello stabilire dimensioni e strutture al solo osservare la fotografia;

• emerge che solo raramente, nella nostra Regione, c’è interesse per gli animali marini e spesso nemmeno si sanno riconoscere.

…La curiosità mi assale: come sarà al tatto il buchino? Mi potrebbe pungere? …Un po’ di timore c’è, ma la tentazione è forte! Ho così avvicinato il mio dito al forellino e … …AIUTO !! Il dito è stato risucchiato all’interno di questo dai tentacolini…

• Realizzare un rapporto empatico con animali non domestici, spesso non conosciuti, e avviare discussioni su temi di biologia, ecologia, conservazione e sostenibilità.

• Favorire l’apprendimento della biologia degli animali osservati e di alcuni aspetti fondamentali quali la funzione di alcune strutture biologiche, la relazione tra componenti biotiche e abiotiche, alcune tappe fondamentali della storia dell’evoluzione.

• Sperimentare una modalità di apprendimento basata sul coinvolgimento personale e sulla costruzione collaborativa di concetti che prendano forma dall’esperienza e dalla discussione di gruppo.

• Migliorare l’offerta didattica e di divulgazione analizzando e studiando la documentazione prodotta dagli studenti che costituisce per il nostro gruppo di ricerca in Didattica della Biologia una preziosa raccolta.

Si comincia con la condivisione delle conoscenze iniziali, in un’atmosfera di attesa e di curiosità. Senza fornire alcuna spiegazione si chiede agli studenti di descrivere un esemplare fotografato che vedranno solo successivamente nella vasca. Gli studenti sono invitati a ipotizzarne ruolo e funzioni e ad immaginare le proprie reazioni e sensazioni al tatto.

L’ultima fase prevede un’analisi complessiva della vasca. Della componente biotica: invertebrati, alghe, batteri, ecc. e abiotica: luce, sistema di filtraggio, sabbia, ecc. Si arriva così a discutere del concetto di ecosistema, del ciclo della materia, dei flussi di energia, del ciclo dell’acqua, ecc.

Si discute e si traggono le conclusioni:

gli invertebrati diventano fortemen- te significativi in funzione delle relazioni che li legano al sistema di cui fanno parte.

N.B. Le frasi in corsivo e i disegni riportati nei box sono stati realizzati dagli studenti di Scienze della Formazione primaria

…Credo che sia molliccio, quasi spugnoso… …Sembra pieno di buchi forse per respirare… …Mi sembra un vegetale, è apparentemente molle e sembra anche un po’ appiccicoso……

Il mare frequentato soprattutto per attività ricreative è un ambiente sconosciuto ai più. È quindi fondamentale diffondere la conoscenza di alcuni suoi aspetti caratteristici e offrire l’opportunità di entrare in contatto personale con organismi inconsueti, lontani dalla nostra realtà terrestre. La relazione che si viene a creare e le conoscenze acquisite saranno utili ai futuri insegnanti e ai visitatori di fronte a decisioni che riguardano politiche di conservazione delle risorse ambientali. La modalità con cui guidiamo le discussioni di gruppo ha lo scopo di educare a un pensare sistemico, a cogliere relazioni tra gli elementi di sistemi complessi e non a percorsi lineari. Dalla vasca si arriva al mare ma anche alle foreste dell’Amazzonia se si affronta il tema dei nutrienti, al risparmio energetico se si tocca il tema della fotosintesi o della respirazione batterica. Il messaggio chiave è quindi quello di educare a riflettere per cogliere la straordinaria unitarietà degli esseri viventi attraverso l’uso delle proprie conoscenze, il recupero delle emozioni e dei sensi e la riscoperta della meravigliosa bellezza del mondo.