Ivrea e i paesi della cintura eporediese [PAYS.DOC ... · Conserva alcune caratteristiche...

2
Il paese di Brosso si trova in una valle laterale dell'alta Valchiusella, in una conca naturale circondata da prati e boschi. Conserva alcune caratteristiche architettoniche risalenti ai secoli XV e XVI: ballatoi lignei, tetti in lose, loggiati con arcate a sesto ribassato e a tutto sesto. Sino alla Seconda Guerra Mondiale le risorse economiche della Valchiusella erano legate all'agricoltura, alla pastorizia e all'attività estrattiva del ferro, in particolare nel territorio di Brosso. L'industria è oggi limitata ad alcune cave di diorite a Vico Canavese; il baricentro economico locale trasl ò in gran parte verso quello eporediese. Dall'abside della chiesa di S. Michele Arcangelo, vicino al cimitero di Brosso, si apre un'ampia balconata sul Canavese. Sullo sfondo si può ammirare la linea continua della Serra che abbraccia l'anfiteatro morenico solcato dalla Dora Baltea, fiume che attraversa Ivrea e alcuni paesi della cintura eporediese come Fiorano C.se, Banchette, Salerano C.se, Samone e Pavone. Questi comuni sono strettamente legati alla storia di Ivrea sia politica sia economica: vi sono importanti castelli medievali (in particolare quello di Pavone nel 1885 fu acquistato da Alfredo d'Andrade) e floride colture (mais, cereali, foraggi, frutteti), seppur la maggior parte della manodopera, fra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, fu inglobata nell'espansione dell'Olivetti. Lo sguardo può giungere sino alla collina biellese e al lago di Viverone (superficie 6 kmq e profondità massima 50 m). Area dei “5 laghi” La Serra Ivrea (insediamento storico) Ivrea e l'Olivetti (espansioni) Il lago di Viverone La Dora Baltea I paesi della cintura eporediese sulla riva destra della Dora Baltea I paesi della cintura eporediese sulla riva sinistra della Dora Baltea Dal belvedere di Brosso si osservano alcuni comuni della cintura eporediese strettamente legati alla storia di Ivrea. Vi sono insediamenti sin dall'Età del Bronzo e importanti resti di castelli medievali, sorgono vicino alla Dora in una piana pesantemente coinvolta dagli eventi alluvionali, il territorio è costituito da terreni agricoli molto fertili con grandi cascinali e allevamenti di bestiame, sulle colline boscose vi sono frutteti e vigneti, infatti anche se l'espansione dell'Olivetti ha assorbito della forza lavoro la realtà contadina è rimasta sempre viva. Il lago di Viverone La Dora Baltea nasce in Val d'Aosta ed è un affluente di sinistra del Po nel quale sfocia dopo 160 km a Chivasso. Un'importante derivazione della sponda sinistra della Dora è il Naviglio di Ivrea voluto da Amedeo VIII di Savoia nel 1433, ma concluso solo nel 1474, che pur deludendo un incremento delle attività economiche e, a causa della difficile manutenzione, un'effettiva navigabilità, costituisce un'importante opera per l'irrigazione delle campagne canavesane e vercellesi. La Dora Baltea e il Naviglio di Ivrea I paesi della cintura eporediese La navigazione e lo sfruttamento delle acque del lago di Viverone hanno, sin dall'antichità, garantito un certo benessere all'omonimo borgo. Di origine glaciale è il bacino più grande della zona, le sue rive verso Sud- Ovest sono ricche di vegetazione, mentre il settore settentrionale risulta attrezzato da varie strutture di accoglienza e piccole spiagge. Sui bassi fondali del lago è stato scoperto nel 1965 il primo campo di pali risalenti all'Età del Bronzo. Una zona di grande interesse naturalistico e geologico è quella dei “5 laghi” sopra Ivrea (Nero, Pistono, Sirio, Campagna, S. Michele): sono incastonati in morbidi rilievi verdeggianti di querce, castagni, ontani e betulle. I laghi sono ospitati in conche rocciose originate dall'ultima pulsazione glaciale. Vicino a Brosso si trova, invece, il lago di Meugliano, situato in una depressione circondata completamente da rilievi morenici con fitti boschi, fra i quali compaiono alcuni massi erratici. Il ghiacciaio balteo del versante meridionale delle Alpi edificò (tra 900.000 e 18.000 anni fa) l'attuale anfiteatro morenico di Ivrea e lo straordinario rilievo della Serra, che con i suoi 25 km è la collina morenica più lunga d'Europa, si estende dall'abitato di Croce Serra sino al lago di Viverone. Ad una certa distanza il profilo appare regolare ed uniforme, completamente ricoperto da vegetazione lussureggiante, in realtà oltre a ricchi boschi di castagni e vigneti di erbaluce vi sono numerosi piccoli centri abitati. L’anfiteatro morenico e la Serra di Ivrea I laghi Il centro storico di Ivrea è di origine salassa; ha assunto nel tempo un importante valore strategico come via di attraversamento della catena alpina, perciò i Romani nel 100 a. C. fondarono Eporedia. Il castello trecentesco fu costruito, invece, da Amedeo VI conte di Savoia, nel quadro del progressivo controllo dei territori subalpini. Fu un centro sempre ricco di traffici e come capoluogo del Canavese divenne anche fulcro di attività amministrative e giudiziarie. L'impulso economico più forte si ebbe dalla famiglia Olivetti dagli inizi del XX secolo. Ivrea e l’Olivetti Montagna Collina Pianura Litorale Naturale Rurale Urbano PM-10 Ivrea e i paesi della cintura eporediese Punto di ripresa: Chiesa di S. Michele, Brosso (Torino) [PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # #

Transcript of Ivrea e i paesi della cintura eporediese [PAYS.DOC ... · Conserva alcune caratteristiche...

Il paese di Brosso si trova in una valle laterale dell'alta Valchiusella, in una conca naturale circondata da prati e boschi. Conserva alcune caratteristiche architettoniche risalenti ai secoli XV e XVI: ballatoi lignei, tetti in lose, loggiati con arcate a sesto ribassato e a tutto sesto. Sino alla Seconda Guerra Mondiale le risorse economiche della Valchiusella erano legate all'agricoltura, alla pastorizia e all'attività estrattiva del ferro, in particolare nel territorio di Brosso. L'industria è oggi limitata ad alcune cave di diorite a Vico Canavese; il baricentro economico locale trasl ò in gran parte verso quello eporediese. Dall'abside della chiesa di S. Michele Arcangelo, vicino al cimitero di Brosso, si apre un'ampia balconata sul Canavese. Sullo sfondo si può ammirare la linea continua della Serra che abbraccia l'anfiteatro morenico solcato dalla Dora Baltea, fiume che attraversa Ivrea e alcuni paesi della cintura eporediese come Fiorano C.se, Banchette, Salerano C.se, Samone e Pavone. Questi comuni sono strettamente legati alla storia di Ivrea sia politica sia economica: vi sono importanti castelli medievali (in particolare quello di Pavone nel 1885 fu acquistato da Alfredo d'Andrade) e floride colture (mais, cereali, foraggi, frutteti), seppur la maggior parte della manodopera, fra gli anni Sessanta e Ottanta del Novecento, fu inglobata nell'espansione dell'Olivetti. Lo sguardo può giungere sino alla collina biellese e al lago di Viverone (superficie 6 kmq e profondità massima 50 m).

Area dei “5 laghi”

La Serra

Ivrea (insediamento storico)

Ivrea e l'Olivetti (espansioni)

Il lago di Viverone

La Dora Baltea

I paesi della cintura eporediesesulla riva destra della Dora BalteaI paesi della cintura eporediesesulla riva sinistra della Dora Baltea

Dal belvedere di Brosso si osservano alcuni comuni de l la c in tu ra epored iese strettamente legati alla storia di Ivrea. Vi sono insediamenti sin dall'Età del Bronzo e importanti resti di castelli medievali, sorgono vicino alla Dora in una piana pesantemente coinvolta dagli eventi alluvionali, il territorio è costituito da terreni agricoli molto fertili con grandi cascinali e allevamenti di bestiame, sulle colline boscose vi sono frutteti e vigneti, infatti anche se l'espansione dell'Olivetti ha assorbito della forza lavoro la realtà contadina è rimasta sempre viva.

Il lago di Viverone

La Dora Baltea nasce in Val d'Aosta ed è un affluente di sinistra del Po nel quale sfocia dopo 160 km a Chivasso. Un'importante derivazione della sponda sinistra della Dora è il Naviglio di Ivrea voluto da Amedeo VIII di Savoia nel 1433, ma concluso solo nel 1474, che pur deludendo un incremento delle attività economiche e, a causa della diff ici le manutenzione, un'effett iva navigabilità, costituisce un'impor tante opera per l'irrigazione delle campagne canavesane e vercellesi.

La Dora Baltea e il Naviglio di Ivrea I paesi della cintura eporediese

La navigazione e lo sfruttamento delle acque del lago di Viverone hanno, sin dall'antichità, garantito un certo benessere all'omonimo borgo. Di origine glaciale è il bacino più grande della zona, le sue rive verso Sud-Ovest sono ricche di vegetazione, mentre il settore settentrionale risulta attrezzato da varie strutture di accoglienza e piccole spiagge. Sui bassi fondali del lago è stato scoperto nel 1965 il primo campo di pali risalenti all'Età del Bronzo.

Una zona di grande interesse naturalistico e geologico è quella dei “5 laghi” sopra Ivrea (Nero, Pistono, Sirio, Campagna, S. Michele): sono incastonati in morbidi rilievi verdeggianti di querce, castagni, ontani e betulle. I laghi sono ospitati in conche rocciose originate dall'ultima pulsazione glaciale. Vicino a Brosso si trova, invece, il lago di Meugliano, situato in una depressione circondata completamente da rilievi morenici con fitti boschi, fra i quali compaiono alcuni massi erratici.

Il ghiacciaio balteo del versante meridionale delle Alpi edificò (tra 900.000 e 18.000 anni fa) l'attuale anfiteatro morenico di Ivrea e lo straordinario rilievo della Serra, che con i suoi 25 km è la collina morenica più lunga d'Europa, si estende dall'abitato di Croce Serra sino al lago di Viverone. Ad una certa distanza il profilo appare regolare ed uniforme, completamente ricoperto da vegetazione lussureggiante, in realtà oltre a ricchi boschi di castagni e vigneti di erbaluce vi sono numerosi piccoli centri abitati.

L’anfiteatro morenico e la Serra di Ivrea

I laghi

Il centro storico di Ivrea è di origine salassa; ha assunto nel tempo un importante valore strategico come via di attraversamento della catena alpina, perciò i Romani nel 100 a. C. fondarono Eporedia. Il castello trecentesco fu costruito, invece, da Amedeo VI conte di Savoia, nel quadro del progressivo controllo dei territori subalpini. Fu un centro sempre ricco di traffici e come capoluogo del Canavese divenne anche fulcro di attività amministrative e giudiziarie. L'impulso economico più forte si ebbe dalla famiglia Olivetti dagli inizi del XX secolo.

Ivrea e l’OlivettiMontagna

Collina

Pianura

Litorale

Natur

ale

Rural

e

Urban

o

PM-10

Ivrea e i paesi della cintura eporediesePunto di ripresa: Chiesa di S. Michele, Brosso (Torino)[PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo

#

#

#

#

#

#

#

##

#

#

#

#

#

#

#

#

##

#

##

#

#

#

#

#

#

##

##

##

#

#

#

#

#

#

#

#

#

#

# #

#

#

##

1

5 6

2

1

2

3

4

5

6

iazz del M c pi a osso: l esa el G sù un'ant ca bi azione P a uni i o Br a chi d e e i a tape ur ar t e l acon rt e ad co acceca e oggi ti

ni del Ser a I ea ( el di r ra st BrI zio la r di vr cast lo C oce Ser ) vi o da osso

n ai one i osa l e ni ee del ago pi ol di euglU r r p su l nf l più cc o M iano

l l go aggi e di eugl an vi a BrosI a m or M i o cino so.

a t e l pont vecc o d I r dur e ’ l i del 2000 La Dor Bal ea i e hi i v ea ant l al uv one ot af a St o G oia, Cal o)(f ogr i udi Di i us

l l go Vi one dal el di oppolo I a di ver cast lo R .

Clemente Rovere, Ivrea – veduta generale presa dalle rovine della Castiglia, 1847 (edita in Lombardi Cristina (a cura di), Il Piemonte antico e moderno delineato e descritto da Clemente Rovere, Torino 1978, vol. 2, n. 2765).Rovere scruta Ivrea dalla Castiglia, fortezza arroccata a Nord-Ovest della città, oltre la Dora Baltea, costruita da Cristoforo Morales, governatore spagnolo, nel 1544. La visione prospettica è praticamente uguale a quella dalla chiesa di Brosso, ma molto più ravvicinata e con oltre un secolo e mezzo di differenza: nel centro storico, arroccato su rilievi dioritici, svetta il castello (1357-58) completamente in laterizio a pianta trapezoidale con quattro torri cilindriche angolari, il Ponte Vecchio romanico sulla Dora, la torre di Santo Stafano e alcune parti di antiche mura difensive, sullo sfondo la Serra. Giosuè Carducci celebra così il castello d'Ivrea nella sua ode Piemonte (1890):«Ivrea la bella / che le rossi torri specchia / sognando a la cerulea Dora / nel largo seno, / fosca intorno è l'ombra di re Arduino».

Fotografia relativa alla prima officina Olivetti del 1908, conservata presso l'Archivio Municipale di Ivrea (edita in Perinetti Federico, Ivrea. Storia breve dalle origini ai giorni nostri, Ivrea 1989, p. 387, n. 127).Nel 1908 Camillo Olivetti apri’ ad Ivrea la prima fabbrica italiana di macchine da scrivere; il figlio, Adriano, rinnovò costantemente l'industria paterna, ma anche la città attraverso la promozione di nuove strutture sociali, la collaborazione con artisti, designers, architetti (come Figini e Pollini), operazioni di pianificazione territoriale e nuovi quartieri residenziali con servizi, centri culturali e sportivi. Nel 1960 ci fu il graduale passaggio dalla tecnologia meccanica a quella elettronica con i primi computer da tavolo. Dagli anni Ottanta la crisi di questa industria internazionale sembra inarrestabile. Per tutelare e valorizzare il patrimonio architettonico moderno già dell'Olivetti sono state istituite numerose iniziative di sensibilizzazione culturale (Museo Virtuale dell'Architettura Moderna di Ivrea, MaAM e Mamivrea.it).

3 4

PM-10

Ivrea e i paesi della cintura eporediesePunto di ripresa: Chiesa di S. Michele, Brosso (Torino)[PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo