IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di...

36
1 IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo Sia lodato e ringraziato ogni momento il Santissimo e Divinissimo Sacramento Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo come era nel principio e ora e sempre, nei secoli dei secoli. Amen Preghiera di adorazione Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me Per poter meglio ascoltare la Tua voce. Ispira Tu i miei pensieri, sentimenti e desideri, affinché io cerchi sempre e soltanto quello che è più gradito a Te. Spirito Santo, Dono del Padre, crea in me un cuore nuovo, libero per donarsi senza riserve, seguendo Cristo umile e povero. Maria, Madre di Gesù e madre della Chie- sa, modello di disponibilità alla voce di Dio, aiuta la mia preghiera con la tua preghiera. Amen. Dalla nota pastorale Christus hodie, del Card. Giacomo Biffi Cristo è davvero presente nella Eucaristia in un modo che non si può pensare più intenso. E’ presente col suo corpo, cioè con la sua concretezza di uomo divinamente personaliz- zato, nella verità della sua duplice natura; col suo sangue, cioè con tutta la sua vita, la sua energia, la sua capacità di rinnovare, di far crescere, di irrobustire nella grazia; col suo stato di vittima e sacrificio, che ha sancito la nuova alleanza; con la sua donazione al Padre e ai fratelli, che ha toccato il vertice nella consegna di sé alla passione e alla morte; con il suo sacerdozio, che lo costituisce mediatore eterno tra la divinità e la creazione; con la sua regalità, che lo rende guida, capo e Signore dell’universo. Davvero nell’Eucaristia si avve- ra, con una pienezza che noi con la nostra poca fantasia non avremmo neppur saputo immaginare, l’ultima promessa fatta ai suoi dal Crocifisso Risorto; “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20). Durante qualche minuto di silenzio rileggiamo e meditiamo il brano che abbiamo appena letto. Insieme al salmista, eleviamo a Dio il nostro desiderio più grande: stare alla sua presenza! Salmo 41 Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? Le lacrime sono mio pane giorno e notte, mentre mi dicono sempre: Dov’è il tuo Dio Dirò a Dio, mia difesa: “Perché mi hai dimenticato?

Transcript of IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di...

Page 1: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

1

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Gennaio

Nel nome del Padre e

del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e

Divinissimo Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo

Spirito Santo

come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli.

Amen Preghiera di adorazione

Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore.

Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me Per poter meglio ascoltare la Tua voce. Ispira Tu i miei pensieri, sentimenti e desideri, affinché io cerchi sempre e

soltanto quello che è più gradito a Te.

Spirito Santo, Dono del Padre, crea in me un cuore nuovo, libero per donarsi senza riserve, seguendo Cristo umile e povero.

Maria, Madre di Gesù e madre della Chie-sa, modello di disponibilità alla voce di Dio, aiuta la mia preghiera con la tua preghiera. Amen.

Dalla nota pastorale Christus hodie, del Card. Giacomo Biffi Cristo è davvero presente nella Eucaristia in un modo che non si può pensare più intenso.

E’ presente col suo corpo, cioè con la sua concretezza di uomo divinamente personaliz-

zato, nella verità della sua duplice natura; col suo sangue, cioè con tutta la sua vita, la sua

energia, la sua capacità di rinnovare, di far crescere, di irrobustire nella grazia; col suo stato

di vittima e sacrificio, che ha sancito la nuova alleanza; con la sua donazione al Padre e ai

fratelli, che ha toccato il vertice nella consegna di sé alla passione e alla morte; con il suo

sacerdozio, che lo costituisce mediatore eterno tra la divinità e la creazione; con la sua

regalità, che lo rende guida, capo e Signore dell’universo. Davvero nell’Eucaristia si avve-

ra, con una pienezza che noi con la nostra poca fantasia non avremmo neppur saputo

immaginare, l’ultima promessa fatta ai suoi dal Crocifisso Risorto; “Ecco, io sono con voi

tutti i giorni, fino alla fine del mondo” (Mt 28, 20).

Durante qualche minuto di silenzio rileggiamo e meditiamo il brano che abbiamo appena letto.

Insieme al salmista, eleviamo a Dio il nostro desiderio più grande: stare alla sua presenza! Salmo 41

Come la cerva anela ai corsi d’acqua,

così l’anima mia anela a te, o Dio.

L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:

quando verrò e vedrò il volto di Dio?

Le lacrime sono mio pane giorno e notte,

mentre mi dicono sempre: Dov’è il tuo Dio

Dirò a Dio, mia difesa: “Perché mi hai

dimenticato?

Page 2: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

2

Perché triste me ne vado, oppresso dal

nemico?”

Perché ti rattristi, anima mia,

perché su di me gemi?

Spera in Dio: ancora potrò lodarlo, lui salvezza

del mio volto e mio Dio.

Gloria al Padre e al Figlio e allo

Spirito Santo.

Come era nel principio e ora e sempre,nei

secoli dei secoli. Amen.

Dalla prima lettera di S. Giovanni apostolo (Capitolo 1, 1-4) Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo

veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre

mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile,

noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita

eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo

veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in

comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù

Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.

Facciamo silenzio dentro di noi e meditiamo il brano della Scrittura che abbiamo letto Preghiera di adorazione

Credo, o Signore, di essere alla Tua presenza: Ti adoro profondamente.

Illumina la mia intelligenza, e fortifica la mia volontà, affinché la mia vita venga man mano trasformata dall’incontro con Te.

Rendimi libero da tante cose che mi distraggono e mi opprimono, rendimi attento ad evitarla dispersione in molti interessi superficiali e impegnato nella ricerca della Tua volontà.

Spirito Santo, crea in me un cuore nuovo, capace di amare Cristo e i fratelli.

Che la mia preghiera sia sostenuta e accompagnata dalla preghiera di Maria, Tua Santissima Madre. Amen.

Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi (Capitolo 11, 23-26)

Io, infatti, ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso:

il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo

aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi;

fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese

anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio

sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni

volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi

annunziate la morte del Signore finché egli venga.

Page 3: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

3

Chiesa e tiene vivo l’impegno dei

Cristiani nell’attesa del compimento

del Regno.

Lo stile di Gesù è la norma di vita per

ogni cristiano; ed è la potenza dello

Spirito Santo che dona agli uomini lo

spirito di carità e di servizio, che

rinnova i rapporti fra le persone.

Dobbiamo amare gli altri come Gesù

ha amato noi; con gesti concreti di

amore che attraverso di noi rendono

vivo il Vangelo: Dio è Padre di tutti, e

noi tutti siamo suoi figli.

Aiutati dalla Scrittura riflettiamo sul dono dell’Eucaristia

-Come vivo la mia fede nel Sacramento dell’Eucaristia?

-Quanto del mio tempo (che è dono di Dio) spendo per adorare il Signore?

-Sono solito ringraziare e lodare il Signore oppure la mia preghiera è

soprattutto di richiesta?

-Come vivo la preghiera della Chiesa e la liturgia?

Concludiamo questo tempo di adorazione e di riflessione con la preghiera:

O Dio, il tuo nome è santo e la tua gloria è immensa; noi alziamo le nostre

mani a te aprendoci alla preghiera più confidente. Noi siamo certi che ci ami,

perché sul nostro volto ci sono i tratti del volto di Cristo. Noi abbiamo fiducia in te,

perché non puoi dimenticare che siamo stati generati dalla Morte e del tuo Figlio.

Fa’ che sappiamo dirti grazie per i tuoi doni; fa’ che il nostro cuore si apra

ogni giorno di più alla parola del tuo Figlio; fa’ che ci lasciamo attirare dal tuo

Spirito, e possiamo confessare il tuo nome davanti agli uomini.

Fa’ che la nostra docilità alla tua grazia ci renda nelle tue mani strumenti per

l’avvento del tuo Regno nel mondo.

Dio, dà compimento alla nostra preghiera, ed ascoltaci al di là di ogni

desiderio e di ogni nostro merito. Amen.

ALCUNI SPUNTI PER LA

RIFLESSIONE SUL BRANO DELLA

LETTERA DI S.PAOLO

«Nella notte in cui veniva tradito»

Il dono di sé stesso da parte di Gesù

(–corpo dato per voi-) è il dono della

misericordia di Dio per gli uomini. Gesù

dà la vita per salvarci dal peccato e dalla

morte.

«Fate questo in memoria di me»

Questo dono di Gesù viene attualizzato

in ogni tempo della storia dell’umanità,

attraverso la celebrazione dell’Eucaristia.

Essa rende presente Gesù risorto nella sua

Preghiamo

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo; per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te.

Amen.

Page 4: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

4

Nel nome del Padre e

del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e

Divinissimo Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo

Spirito Santo

come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli.

Amen

Preghiera di adorazione

La ricchezza non mi interessa,

la miseria non mi inquieta;

solo il tuo amore mi appassiona.

Mio Dio, è di te che ho bisogno!

Il tuo amore mi immerge nel mare dell’amore,

colma i cuori della tua manifestazione.

Mio Dio, è di te che ho bisogno!

Se anche avessi ucciso,

se si gettassero al vento le mie ceneri,

la mia polvere continuerebbe a gridare:

mio Dio, è di te che ho bisogno!

Dal Vangelo secondo Giovanni (Capitolo 6, 1-13)

Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e una grande folla

lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là

si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei.

Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a

Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da

mangiare?».Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello

che stava per fare. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono

sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo».Gli disse allora uno

dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C'è qui un ragazzo che ha cinque

pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». Rispose Gesù:

«Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano

circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li

distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E

quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché

nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei

cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

In preghiera rileggiamo e meditiamo il brano, soffermandoci sulle parole di Gesù.

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Febbraio

Page 5: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

5

Dalla lettera apostolica di Giovanni Paolo II NOVO MILLENNIO INEUNTE (III,29)

“Ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine del mondo!” (Mt 28,20). Questa

certezza, carissimi Fratelli e Sorelle, ha accompagnato la Chiesa per due millenni, ed è

stata ravvivata nei nostri cuori dalla celebrazione del Giubileo. Da essa dobbiamo

attingere un rinnovato slancio nella vita cristiana, facendone anzi la forza ispiratrice del

nostro cammino. (…) Non si tratta di inventare un “nuovo programma”; il programma c’è

già: è quello di sempre, raccolto dal Vangelo e dalla viva Tradizione. Esso si incentra, in

ultima analisi, in Cristo stesso, da conoscere, amare, imitare, per vivere in lui la vita

trinitaria, e trasformare con lui la storia fino al suo compimento nella Gerusalemme del

cielo. (…) Questo programma di sempre è il nostro per il terzo millennio.

Riflettendo sulle parole del Papa:

-Quanto il mio impegno nella imitazione di Cristo può dirsi concreto?

-Quanto sento anche mio il compito della evangelizzazione?

-Ho vissuto con frutto il tempo di grazia dell’Anno Santo?

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio: Salmo 60 (61) Preghiera di un esiliato

Ascolta, o Dio, il mio grido,

sii attento alla mia preghiera.

Dai confini della terra io t'invoco;

mentre il mio cuore viene meno,

guidami su rupe inaccessibile.

Tu sei per me rifugio,

torre salda davanti all'avversario.

Dimorerò nella tua tenda per sempre,

all'ombra delle tue ali troverò riparo;

perché tu, Dio, hai ascoltato i miei voti,

mi hai dato l'eredità di chi teme il tuo nome.

Ai giorni del re aggiungi altri giorni,

per molte generazioni siano i suoi anni.

Regni per sempre sotto gli occhi di Dio;

grazia e fedeltà lo custodiscano.

Allora canterò inni al tuo nome, sempre,

sciogliendo i miei voti giorno per giorno.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione

Desidero stare davanti a Te, Signore,

e solo questo. Chiudere gli occhi del mio

corpo e aprire gli occhi della mia anima.

Desidero restare immobile e

silenzioso; espormi a Te che sei presente;

essere presente a Te che sei l’Infinito

presente.

Accetto di non sentire nulla, di non

vedere nulla, di non udire nulla, se non Te.

Eccomi qui, semplicemente, per

incontrarti, senza ostacolo, nel silenzio della

fede, davanti a Te, Signore.

Ma non sono solo, Signore.

Sono con i miei problemi. Sono insie-

me agli uomini, miei fratelli, che sono

in me.

Li ho incontrati, sono entrati in

me, mi preoccupano.

Te li conduco, Signore,

presentandomi a Te: te li espongo

ponendomi davanti a Te. Eccomi, ecco-

ci, davanti a Te, Signore.

Dona a me e a loro la pace,

la tua Pace. Amen.

Page 6: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

6

Dalla lettera di Giacomo (Capitolo 1,27-2,9)

Una religione pura e senza macchia davanti a Dio nostro Padre è questa: soccorrere gli

orfani e le vedove nelle loro afflizioni e conservarsi puri da questo mondo. Fratelli

miei, non mescolate a favoritismi personali la vostra fede nel Signore nostro Gesù

Cristo, Signore della gloria. Supponiamo che entri in una vostra adunanza qualcuno con

un anello d'oro al dito, vestito splendidamente, ed entri anche un povero con un vestito

logoro. Se voi guardate a colui che è vestito splendidamente e gli dite: «Tu siediti qui

comodamente», e al povero dite: «Tu mettiti in piedi lì», oppure: «Siediti qui ai piedi

del mio sgabello», non fate in voi stessi preferenze e non siete giudici dai giudizi

perversi?

Ascoltate, fratelli miei carissimi: Dio non ha forse scelto i poveri nel mondo per farli

ricchi con la fede ed eredi del regno che ha promesso a quelli che lo amano? Voi invece

avete disprezzato il povero! Non sono forse i ricchi che vi tiranneggiano e vi trascinano

davanti ai tribunali? Non sono essi che bestemmiano il bel nome che è stato invocato

sopra di voi? Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la

Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene; ma se fate distinzione di

persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori.

SPUNTI PER LA RIFLESSIONE SUL BRANO DI san GIACOMO

“religione pura e senza macchia…”

Il culto spirituale gradito a Dio, riceve una forma concreta nella condotta retta e nel

servizio ai deboli. Come più volte richiama già l’Antico Testamento, non ci può essere

vera devozione se manca l’amore al prossimo.

“supponiamo che entri in una vostra adunanza…”

L’assemblea cristiana per eccellenza è quella che si raduna attorno all’Eucaristia, ma la

celebrazione dell’Eucaristia non è sufficiente per poterci dire cristiani. San Paolo scrive

ai corinzi che là dove si creano divisioni o si offende la presenza del Signore nei fratelli,

vana è la preghiera e la stessa Eucaristia: “chiunque in modo indegno mangia il pane o

beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore (…) chi mangia

e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna.” Se

non è vissuta la carità, la vita liturgica non solo è inutile, ma addirittura una aggravante

nella condanna di Dio a nostro carico.

“… non siete giudici dai giudizi perversi?”

“Uno solo è il legislatore e il giudice, colui che può salvare e

rovinare; e tu chi sei, che giudichi il tuo prossimo?” Il diritto di

giudicare è presso Dio, che solo conosce il cuore dell’uomo; mentre

sull’uomo che azzarda un giudizio incombe la minaccia di un più severo giudizio:

“con la misura con la quale misurate sarà misurato a voi in cambio”! “Il giudizio sarà

senza misericordia contro chi non avrà usato misericordia”.

“ma se fate distinzione di persone…”

L’egoismo è tanto più condannabile quando viene mascherato da una presunta

elemosina. E la gravissima conseguenza della ipocrisia è quella di convincersi della

propria giustizia davanti a Dio e agli uomini rendendo impermeabile il proprio animo

all’invito alla conversione. Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un esame di coscienza dei nostri atti. Vi sono nel nostro animo delle resistenze a vivere la carità? Quante volte anche noi ci facciamo giudici degli altri senza sopportare alcun giudizio su di noi.

Page 7: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

7

Nel nome del Padre e

del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e

Divinissimo Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo

Spirito Santo

come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli.

Amen

I H S

lentamente , facendo attenzione alle parole che leggiamo

recitiamo la Preghiera di adorazione

Perdonami, Signore, di essere così superficiale,

di soffermarmi sulle cose terrene

senza neppure iniziare il lungo pellegrinaggio,

quello che conduce verso di te,

che vivi nel cuore della storia umana.

Perché ti nascondi, Signore?

Perché il tuo Spirito Santo,

misteriosamente all’opera negli uomini,

resta il grande sconosciuto?

Ho bisogno di vederti, Signore,

ho bisogno di ascoltarti.

Purifica il mio sguardo e rendimi

capace di vincere l’opacità degli

avvenimenti;

allora ti scorgerò farmi segno.

Guariscimi dalla mia sordità;

allora ti sentirò invitarmi all’impegno.

Converti il mio cuore a Te, Signore.

Dal libro del Deuteronomio (Capitolo 5, 32 - 6, 7)

Badate dunque di fare come il Signore vostro Dio vi ha comandato; non ve ne discostate né a destra né a sinistra; camminate in tutto e per tutto per la via che il Signore vostro Dio vi ha prescritta, perché viviate e siate felici e rimaniate a lungo nel paese di cui

avrete il possesso. Questi sono i comandi, le leggi e le norme che il Signore vostro Dio ha ordinato di insegnarvi, perché li mettiate in pratica nel paese in cui state per entrare per prenderne possesso; perché tu tema il Signore tuo Dio osservando per tutti i giorni della tua vita, tu, il tuo figlio e il figlio del tuo figlio, tutte le sue leggi e tutti i suoi comandi che io ti do e così sia lunga la tua vita. Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica; perché tu sia felice e cresciate molto di numero nel paese dove scorre il latte e il miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in

casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai.

Dal “Catechismo della Chiesa Cattolica” (numeri: 1822 - 1825) La carità è la virtù teologale per la quale amiamo Dio sopra ogni cosa per se stesso, e il

In preghiera rileggiamo e meditiamo il brano.

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Marzo

Page 8: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

8

nostro prossimo come noi stessi per amore di Dio. Gesù fa della carità il comandamento

nuovo. Amando i suoi “sino alla fine”, egli manifesta l’amore che riceve dal Padre.

Amandosi gli uni gli altri, i discepoli imitano l’amore di Gesù, che essi ricevono a loro

volta. Per questo Gesù dice: “Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi.

Rimanete nel mio amore” (Gv 15,9). E ancora: “Questo è il mio comandamento: che vi

amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati” (Gv 15,12). La carità, frutto dello Spirito e

pienezza della Legge, è osservanza dei comandamenti di Dio e del suo Cristo:

“Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio

amore” (Gv 15, 9-10). Cristo è morto per amore verso di noi, quando eravamo ancora

“nemici” a causa del peccato. Il Signore ci chiede di amare come lui perfino i nostri

nemici, di farci prossimo del più lontano, di amare i poveri come lui stesso. Riflettendo sulle parole del Catechismo chiediamoci:

-Quanto concretamente vivo i comandamenti di

Dio, che consistono nell’amore a lui e al

prossimo?

-Sono “capace di farmi prossimo” a tutti,

oppure mi lascio condizionare dalle

antipatie?

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

Salmo 118 (119) primi versetti

Beato l'uomo di integra condotta,

che cammina nella legge del Signore.

Beato chi è fedele ai suoi insegnamenti

e lo cerca con tutto il cuore.

Non commette ingiustizie,

cammina per le sue vie.

Tu hai dato i tuoi precetti

perché siano osservati fedelmente.

Siano diritte le mie vie,

nel custodire i tuoi decreti.

Allora non dovrò arrossire

se avrò obbedito ai tuoi comandi.

Ti loderò con cuore sincero

quando avrò appreso le tue giuste sentenze.

Voglio osservare i tuoi decreti:

non abbandonarmi mai.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione Insegnaci, Signore,

ad ascoltare la tua parola e a pregare

per riuscire ad amare il nostro prossimo

come tu l’hai amato;

ad ascoltare e a pregare

per superare i limiti del nostro cuore,

per superare le nostre angustie

e trovare in te un amore più grande

che ci porti ad offrire tutto noi stessi agli altri.

Insegnaci, Signore,

ad ascoltare e a pregare

per guardare con i tuoi occhi ogni uomo,

qualunque sia,

scorgendo in lui un fratello che ci doni,

un compagno di viaggio verso la tua casa,

per accogliere con simpatia e rispetto

ogni persona umana nel suo vero valore.

Insegnaci ad ascoltare e a pregare

per colmarci dello spirito di servizio

che tu hai incarnato,

con dedizione gratuita

che non misura gli sforzi e le pene,

e sfugge a ogni pregiudizio e antipatia.

Insegnaci, Signore,

ad ascoltare e a pregare

per acquisire un po’ della tua dolcezza,

della tua umiltà,

per poter avvicinare con cordialità

quanti incontriamo,

per cercare di renderli felici

come tu facesti.

Page 9: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

9

Dalla 1ª lettera di S. Paolo ai Corinzi (cap.15, 1-7. 12-20)

Vi rendo noto, fratelli, il vangelo che vi ho annunziato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi, e dal quale anche ricevete la salvezza, se lo mantenete in quella forma in cui ve l'ho annunziato. Altrimenti, avreste creduto invano! Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici. In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ora, se si predica che Cristo è risuscitato dai morti, come possono dire alcuni tra voi che non esiste risurrezione dei morti? Se non esiste risurrezione dai morti, neanche Cristo è risuscitato! Ma se Cristo non è risuscitato, allora è vana la nostra predicazione ed è vana anche la vostra fede. Noi, poi, risultiamo falsi testimoni di Dio, perché contro Dio abbiamo testimoniato che egli ha risuscitato Cristo, mentre non lo ha risuscitato, se è vero che i morti non risorgono. Se infatti i morti non risorgono, neanche Cristo è risorto; ma se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche quelli che sono morti in Cristo sono perduti. Se poi noi abbiamo avuto speranza in Cristo soltanto in questa vita, siamo da compiangere più di tutti gli uomini. Ora, invece, Cristo è risuscitato dai morti, primizia di coloro che sono morti.

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE SUL

BRANO DI SAN PAOLO

“vi rendo noto il vangelo…”

Alcuni cristiani di Corinto dubitavano della

risurrezione dei morti. Per combattere questo errore di

dottrina e di fede, Paolo parte dall’affermazione

fondamentale dell’annuncio evangelico: il mistero

pasquale di Cristo morto e risuscitato. Alla luce delle

apparizioni del Risorto, di cui ci sono testimonianze

attendibili, egli mostra l’assurdità dell’opinione che si è

diffusa tra i Corinzi.

“quello che anch’io ho ricevuto…”

La “buona notizia” della salvezza in Cristo richiede

degli “evangelizzatori”. Non sono tanto le apparizioni

di Gesù in persona a diffondere e sostenere la fede, ma

soprattutto la testimonianza di chi lo annuncia.

Tutti possono conoscere Dio, anche chi non è

vissuto al tempo di Gesù; infatti la Scrittura e

la vita della Chiesa sono la via privilegiata che

conduce al Padre. Anche noi, raggiunti dal-

l’annuncio del Vangelo, ne diventiamo a

nostra volta annunciatori e testimoni.

“è risuscitato il terzo giorno…”

Se Cristo non fosse risorto, a che varrei-

be avere fede in lui? Ma Cristo è vera-

mente risorto, ed è la “primizia” e la

“causa” della risurrezione di tutti gli

uomini. Dalla risurrezione di Cristo

deriva la certezza della nostra salvezza

dalla morte. Nulla è impossibile a Dio;

il suo amore per noi non conosce limiti

di spazio e di tempo. Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un esame di coscienza dal nostro modo di vivere. Credere in Cristo Risorto vuole dire riporre la nostra attenzione non alle cose di questo mondo, ma alla vita eterna. Gesù ci ricorda che dove è il nostro tesoro, là è anche il nostro cuore. Siamo davvero protesi alle verità eterne di Dio, oppure sono le cose vane e futili ad assorbirci? La fede nella risurrezione è la consolante certezza che ci salva dalla disperazione; è la più efficace “assicurazione sulla vita”. Avere fede è anche confidare nella Provvidenza di Dio. E io, sono capace di fidarmi di Dio? So accogliere e compiere la sua volontà? Mi succede a volte di sostituire la fiducia in Dio con meschine certezze troppo umane, anche se apparentemente più concrete? Ogni cristiano è chiamato ad annunciare il vangelo della risurrezione di Cristo. Come esprimo questa mia responsabilità?

Page 10: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

10

Nel nome del Padre e

del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e

Divinissimo Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo

come era nel principio e ora

e sempre, nei secoli dei secoli.

Amen

Al cospetto della Divina presenza, Dio sia benedetto.

Benedetto il suo santo nome.

Benedetto Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo.

Benedetto il nome di Gesù.

Benedetto il suo sacratissimo Cuore.

Benedetto il suo preziosissimo Sangue.

Benedetto Gesù Cristo nel

Santissimo Sacramento dell’altare.

lentamente recitiamo:

Benedetto lo Spirito Santo Paraclito.

Benedetta la gran Madre di Dio, Maria santissima.

Benedetta la sua santa e immacolata Concezione.

Benedetta la sua gloriosa Assunzione.

Benedetto il nome di Maria, Vergine e Madre.

Benedetto San Giuseppe, suo castissimo sposo.

Benedetto Dio nei suoi Angeli e nei suoi Santi.

Dalla lettera di San Paolo ai filippesi (Capitolo 3, 7-14)

Fratelli, quello che poteva essere per me un guadagno, l'ho considerato una perdita a motivo di Cristo. Anzi, tutto ormai io reputo una perdita di fronte alla sublimità della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho lasciato perdere tutte queste cose e le considero come spazzatura, al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui, non con una mia giustizia derivante dalla legge,

ma con quella che deriva dalla fede in Cristo, cioè con la giustizia che deriva da Dio, basata sulla fede. E questo perché io possa conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte, con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti. Non però che io abbia già conquistato il premio o sia ormai arrivato alla perfezione; solo mi sforzo di correre per conquistarlo, perché anch'io sono stato conquistato da Gesù Cristo. Fratelli, io non ritengo ancora di esservi giunto, questo soltanto so: dimentico del passato e proteso verso il futuro, corro verso la mèta per arrivare al

premio che Dio ci chiama a ricevere lassù, in Cristo Gesù.

Dalle “Opere” di S.Tommaso D’Acquino L’unigenito Figlio di Dio, volendoci partecipi della sua divinità, assunse la nostra natura e si

fece uomo per far di noi, da uomini, dèi. Tutto quello che assunse, lo valorizzò per la nostra

salvezza. Offrì infatti a Dio Padre il suo corpo come vittima sull’altare della croce per la nostra

riconciliazione. Sparse il suo sangue facendolo valere come prezzo e come lavacro, perché,

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Aprile

Page 11: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

11

redenti dalla umiliante schiavitù, fossimo purificati da tutti i peccati. Perché rimanesse in noi, infine,

un costante ricordo di così grande beneficio, lasciò ai suoi fedeli il suo corpo in cibo e il

suo sangue come bevanda, sotto le specie del pane e del vino.

O inapprezzabile e meraviglioso convito, che dà ai commensali salvezza e gioia senza fine! Che cosa

mai vi può essere di più prezioso? Non ci vengono imbandite le carni dei vitelli e dei capri, come nella

legge antica, ma ci viene dato in cibo Cristo, vero Dio. Che cosa di più sublime di questo sacramento?

Nessun sacramento in realtà è più salutare di questo: per sua virtù vengono cancellati i peccati,

crescono le buone disposizioni, e la mente viene arricchita di tutti i carismi spirituali. L’Eucaristia è il

memoriale della passione, il compimento delle figure dell’Antica Alleanza, la più grande di tutte le

meraviglie operate dal Cristo, il mirabile documento del suo amore immenso per gli uomini. Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio: Salmo 137 (138)

Ti rendo grazie, Signore, con tutto il cuore

hai ascoltato le parole della mia bocca.

A te voglio cantare davanti agli angeli,

mi prostro verso il tuo tempio santo.

Rendo grazie al tuo nome,

per la tua fedeltà e la tua misericordia.

Hai reso la tua promessa

più grande di ogni fama.

Nel giorno in cui ti ho invocato mi hai

risposto, hai accresciuto in me la forza.

Ti loderanno, Signore, tutti i re della terra

quando udranno le parole della tua bocca.

Canteranno le vie del Signore,

perché grande è la gloria del Signore.

Eccelso è il Signore e guarda verso l’umile,

ma al superbo volge lo sguardo da lontano.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione

Signore Gesù, vengo accanto a te.

Là, racchiuso nel tabernacolo desidero

trovarti, o Signore che amo.

Nascondendoti ai miei occhi, tu obblighi

l’anima mia a cercarti.

Ma a coloro che ti cercano, tu hai promesso

che ti avrebbero trovato.

A coloro che bussano alla tua porta, hai

affermato che avresti aperto.

Aiutami a trovarti sempre più e a non

perdere mai quello che ho trovato.

Vengo per lasciarmi unire più

profondamente a te con un aumento di fede,

di speranza e di carità.

Vengo ad offrirmi a te affinché tu possa

rinnovare le mie forze, rialzare il mio

coraggio, ravvivare il mio entusiasmo.

Vengo per portarti via con me nel mio

lavoro e nelle mie attività.

Ricordati di coloro che vorrebbero venire

ad adorarti e non lo possono fare, e di

coloro che si sono allontanati da te.

O Vergine Maria, tu che hai saputo

contemplare Gesù, insegnami a guardarlo

a lungo, quietamente, nel tabernacolo

dove è presente.

Signore Gesù, grazie per l’immensa

generosità della tua presenza eucaristica. Dal vangelo secondo Giovanni (cap.15, 1-17)

Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto lo

toglie e ogni tralcio che porta frutto lo pota perché porti più frutto.Voi siete già mondi,

per la parola che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può

far frutto da se stesso se non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io

sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui fa molto frutto, perché senza di me

non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e si secca,

e poi li raccolgono e li gettano nel fuoco e li bruciano. Se rimanete in me e le mie

parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato. In questo è glorificato il

Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.

Page 12: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

12

Come il padre ha amato me, così anch’io ho amato voi: Rimanete nel mio

amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io

ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Questo

vi ho detto perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE SUL BRANO DI SAN GIOVANNI

“io sono la vera vite…”

Quella della vite è una immagine frequente nella Bibbia. Nei libri profetici essa rappresenta di

solito il popolo di Dio, negli altri tre vangeli essa appare nelle parabole di Gesù per descrivere il

Regno dei cieli, qui invece è Gesù stesso a proclamarsi “la vite vera”, il cui frutto è il nuovo popolo

di Israele che egli ha redento. La santità è il frutto dei tralci innestati in Cristo, senza il quale i tralci

non possono essere fecondi.

“in questo è glorificato il Padre…”

Gesù è il perfetto discepolo del Padre perché rimane nel Padre compiendone sempre la volontà.

Per essere veri discepoli di Cristo dobbiamo restare uniti a lui come egli è in comunione col Padre.

La nostra intima unione con il Figlio ci rende così un'unica cosa con il Padre. Noi siamo preziosi

davanti a Dio al punto che la sua “gloria” dipende dalla nostra partecipazione alla sua “vita divina”

che ci viene donata per mezzo di Cristo.

“perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena…”

La missione di Gesù è quella di renderci partecipi di quella gioia piena, perfetta e senza fine che è

possibile solo presso Dio. I comandamenti di Dio non sono una costrizione che limita la nostra

libertà, ma un cammino che conduce alla gioia. Solo vivendo la carità di Cristo e in nome di

Cristo si ottiene la gioia che il cuore dell’uomo cerca e in vista della quale l’uomo è stato creato.

Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un

esame di coscienza del nostro modo di vivere.

La fecondità di tutta la nostra vita dipende dalla nostra comunione con Dio; è

invece terribile la sorte di chi superbamente ritiene di poter fare a meno del

Signore. Abbiamo sempre presente il fatto che senza il Signore “non possiamo

fare nulla”, oppure ci capita di agire come se Dio non c’entrasse niente con la

nostra vita di tutti i giorni? Siamo soliti chiedere al Signore che ispiri i nostri

pensieri e che ci sia guida nelle nostre azioni?

La gioia vera viene dal Signore e dall’osservanza delle sue leggi. Ma quante

volte abbiamo cercato altrove la nostra “gioia”?

E’ alla luce del comandamento della “carità” che si verifica il nostro portare

frutto o il restare sterili. Può essere che stia portando frutto al di sotto delle mie

possibilità e –soprattutto- al di sotto delle attese del Signore?

Concludiamo con la preghiera:

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo; per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te.

Amen.

Page 13: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

13

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e

Divinissimo Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo

come era nel principio e ora

e sempre, nei secoli dei secoli.

Amen

Al cospetto della Divina presenza, lentamente

recitiamo questa preghiera :

Signore, tu sei Dio, l’unico Dio

ieri oggi e sempre.

Tu parli ad ogni generazione di uomini

per darci consolazione e pace,

redenzione e salvezza,

liberazione e pienezza di vita.

Rivelati anche a noi, e la tua Parola

germini una fede sempre più profonda.

E la fede ci procuri un desiderio più

continuo e forte di incontrarti

nella santa Eucaristia.

E l’Eucaristia ci sproni a una missione

più ardente.

Signore, manda il fuoco del tuo Spirito

a purificare le nostre opere, perché possiamo

essere segni chiari della tua carità e della tua

misericordia che salva,

per andare incontro ai molti fratelli, che ora

sollevano a te le mani nel pianto, affinché

possano sciogliere a te canti di esultanza nella

universale attesa del tuo Regno che viene.

Dagli Atti degli Apostoli (Capitolo 1, 7-14) Dopo la sua risurrezione Gesù disse agli Apostoli: «Non spetta a voi conoscere i tempi e i momenti che il Padre ha riservato alla sua scelta, ma avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino agli estremi confini della terra». Detto questo, fu elevato in alto sotto i loro occhi e una nube lo sottrasse al loro sguardo. E poiché essi stavano fissando il cielo mentre egli se n'andava, ecco due uomini in bianche vesti si presentarono a loro e dissero: «Uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo? Questo Gesù, che è stato di tra voi assunto fino al cielo, tornerà un giorno allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo». Allora ritornarono a Gerusalemme dal monte detto degli Ulivi, che è vicino a

Gerusalemme quanto il cammino permesso in un sabato. Entrati in città salirono al piano superiore dove abitavano. C'erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo di Alfeo e Simone lo Zelòta e Giuda di Giacomo. Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui.

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Maggio

Page 14: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

14

breve traccia PER LA RIFLESSIONE

Questo brano racchiude l’ultimo punto in cui la Madonna compare nei racconti degli

evangelisti. Maria ci viene presentata in preghiera, un atteggiamento che è ormai il

suo ruolo nella Chiesa per tutti i secoli: assunta in cielo, ormai pienamente conforme a

Cristo, non ha deposto la sua missione di intercessione e di salvezza. Rinnovati

dall’esperienza della risurrezione di Cristo che abbiamo celebrata e che continua in

questo tempo di Pasqua, anche noi, dobbiamo radunarci nel Cenacolo con Maria per

implorare lo Spirito e per imparare da lei: modello di amore materno che deve animare

tutti quelli che sono partecipi della missione apostolica della Chiesa.

Santa Maria, splendida icona della Chiesa,

tu la tua personale Pentecoste l’avevi già vissuta all’annuncio dell’angelo, quando lo

Spirito Santo scese su di te, e su di te stese la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Se

perciò ti fermasti nel Cenacolo, fu solo per implorare su coloro che ti stavano attorno

lo stesso dono che un giorno, a Nazaret,

aveva arricchito la tua anima.

Santa Maria, facci contemplare dalle tue

altezze i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi della vita: la gioia, la vittoria, la salute, la

malattia, il dolore, la morte. Solo da lassù

il successo non farà venire le vertigini e le sconfitte impediranno di lasciarsi precipitare

nel vuoto.

(da: TONINO BELLO, Maria donna dei nostri giorni)

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

Salmo 64 (65)

A te si deve lode, o Dio, in Sion,

a te si sciolga il voto in Gerusalemme.

A te che ascolti la preghiera, viene ogni mortale.

Pesano su di noi le nostre colpe,

ma tu perdoni i nostri peccati.

Beato chi hai scelto e chiamato vicino,

abiterà nei tuoi atri.

Ci sazieremo dei beni della tua casa,

della santità del tuo tempio.

Con i prodigi della tua giustizia,

tu ci rispondi, o Dio, nostra salvezza,

speranza dei confini della terra e dei mari

lontani.

Tu rendi saldi i monti con la tua forza,

cinto di potenza.

Tu fai tacere il fragore del mare,

il fragore dei suoi flutti,

tu plachi il tumulto dei popoli.

Gli abitanti degli estremi confini

stupiscono davanti ai tuoi prodigi:

di gioia fai gridare la terra,

le soglie dell’oriente e dell’occidente.

Tu visiti la terra e la disseti:

la ricolmi delle sue ricchezze.

Il fiume di Dio è gonfio di acque;tu

fai crescere il frumento per gli uomini.

Così prepari la terra: ne irrighi i

solchi, ne spiani le zolle,la bagni con

le piogge e benedici i suoi germogli.

Coroni l’anno con i tuoi benefici,

al tuo passaggio stilla l’abbondanza.

Stillano i pascoli del deserto

e le colline si cingono di esultanza.

I prati si coprono di greggi,

di frumento si ammantano le valli;

tutto canta e grida di gioia.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione Vieni in nostro aiuto, Signore!

Per pervadere della tua vita la nostra vita.

Per farci cogliere la tua presenza nella storia.

Perché custodiamo la tua parola nei nostri cuori.

Spezza il pane con noi, Signore!

Abbiamo bisogno di te,

delle tue mani che ci danno coraggio

e che ripongono nelle nostre mani

la grazia del tuo incontro e dei tuoi doni.

Cammina con noi, Signore!

Tu che ci conduci sulla

strada della fede.

Tu che ci spieghi il

significato delle parole.

Tu che ci doni la

speranza del nostro

domani.

Page 15: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

15

Dal vangelo secondo Luca (cap.1, 26-38)

L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata

Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide,

chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti

saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata

e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere,

Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai

alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo; il

Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa

di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le

rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra

la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio

di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un

figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è

impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore,

avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

SUL BRANO dell’Annunciazione

“una città della Galilea, chiamata Nazaret…”

L’angelo del Signore non si dirige verso la Giudea,

dove abitano gli eredi della “promessa di Dio”, ma

raggiunge un paese insignificante: Nazaret. Da

Nazaret può mai venire qualcosa di buono?(Gv

1,46): è la ragionevole obiezione di Natanaele alla

presentazione di Gesù come il Messia. Ma Dio

predilige ciò che è religiosamente squalificato e

umanamente insignificante; e il privilegio dei

lontani e dei piccoli fa parte dell’azione misteriosa

di Dio.

“a una Vergine…”

In Maria non c’è alcuna azione umana. La verginità

indica l’attitudine più alta dell’uomo: la passività e la

povertà totale di chi rinuncia all’agire proprio

per lasciare il posto a quello di Dio.

“lo concepirai… lo chiamerai …”

Questa è la grazia concessa da Dio alla

Vergine Maria: generare colui da quale

tutto è stato fatto, “dare il nome” a colui

il cui nome è impronunciabile: Gesù, che

significa la grazia e la salvezza di Dio.

“Ecco la serva del Signore…”

Il “sì” di Dio trova finalmente il “sì”

dell’uomo; l’amore di Dio sempre

respinto dal peccato, ora è finalmente

accolto. La creatura fa la grazia al suo

Creatore di dirgli la sua disponibilità, e

ora Dio può riempirla di se stesso e della

sua Grazia.

Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un esame di coscienza del nostro modo di vivere.

La Vergine Maria ci insegna che la fecondità di tutta la nostra vita dipende dal dire di sì a Dio e dal lasciare che sia lui a disporre di noi. Quanto, nei nostri progetti, lasciamo spazio al progetto di Dio su di noi? Siamo davvero disposti, nel concreto della nostra vita quotidiana, a lasciare che sia Dio a condurci per le sue vie?

La certezza che nulla è impossibile a Dio ci rassicura sul buon esito della storia umana. Le difficoltà e i disagi che pure ci sono, non possono prevalere sul bene e sull’amore che Dio sa ottenere anche dalle situazioni umanamente più disperate. Quante volte abbiamo mancato di fede in Dio? Quante volte ci siamo sentiti i soli artefici della nostra vita e ci siamo ostinati nel voler fare “da soli”?

La preghiera del Padre nostro ci invita ogni giorno a invocare da Dio che si compia in noi la sua volontà. Quanto consapevolmente pronunciamo quelle parole?

Page 16: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

16

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Giugno

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e

Divinissimo Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo

Spirito Santo come era nel principio

e ora e sempre, nei secoli dei secoli.

Amen

Preghiera

Signore,

tu mi chiami, e io ho paura a dirti di sì.

Tu mi vuoi, e io cerco di sfuggirti.

Tu mi chiedi di poter entrare nella mia vita

ed io ti rifiuto.

Tu mi parli ed io non so ascoltarti seriamente

e così non capisco bene che cosa vuoi da me.

Ho bisogno di qualcuno che mi dia una

mano: aiutami tu, Signore; io sono nel-

l’incertezza.Dammi la forza di non

rifiutarti; aiutami a fare quello che tu vuoi

da me:se tu lo vuoi, io sono pronto.

Dalla I lettera di San Paolo ai corinzi (Capitolo 12, 12-21. 24-27) Come infatti il corpo, pur essendo uno, ha molte membra e tutte le membra, pur essendo molte, sono un corpo solo, così anche Cristo. E in realtà noi tutti siamo stati battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti ci siamo abbeverati a un solo Spirito. Ora il corpo non risulta di un membro solo, ma di molte membra. Se il piede dicesse: «Poiché io non sono mano, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. E se l'orecchio dicesse: «Poiché io non sono occhio, non appartengo al corpo», non per questo non farebbe più parte del corpo. Se il corpo fosse tutto occhio, dove sarebbe l'udito? Se fosse tutto udito, dove l'odorato? Ora, invece, Dio ha disposto le membra in modo distinto nel corpo, come egli ha voluto. Se

poi tutto fosse un membro solo, dove sarebbe il corpo? Invece molte sono le membra, ma uno solo è il corpo. Non può l'occhio dire alla mano: «Non ho bisogno di te»; né la testa ai piedi: «Non ho bisogno di voi».. Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte.

Dal “commento sul Vangelo di Giovanni” di S.Cirillo D’Alessandria Secondo San Paolo, quanti comunichiamo alla santa umanità di Cristo, veniamo a formare un

solo corpo con lui. Presenta così questo mistero di amore: “Esso non è stato manifestato agli

uomini delle precedenti generazioni come al presente è stato rivelato ai suoi santi apostoli e

profeti per mezzo dello Spirito: che le genti cioè sono chiamate in Cristo Gesù a partecipare alla

stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della promessa” (Ef 3,5-6).

In preghiera rileggiamo e meditiamo il brano.

Page 17: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

17

Dal vangelo secondo Luca (cap.24,13-31)

Ed ecco in quello stesso giorno due di loro erano in cammino per un villaggio

distante circa sette miglia da Gerusalemme, di nome Emmaus, e conversavano

di tutto quello che era accaduto. Mentre discorrevano e discutevano insieme,

Gesù in persona si accostò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano

incapaci di riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che sono questi discorsi che state

Se tutti tra di noi siamo membra dello stesso corpo in Cristo e non solo tra di noi, ma anche

con colui che è in noi per mezzo della sua carne, è evidente che tutti siamo una cosa sola

sia tra noi che in Cristo. Cristo infatti è vincolo di unità, essendo egli allo stesso tempo Dio e

uomo. Quanto all’unione spirituale, seguendo lo stesso ragionamento, diremo ancora che

noi tutti, avendo ricevuto un unico e medesimo Spirito Santo, siamo, in certo qual modo,

uniti sia tra noi, sia con Dio. Infatti, sebbene presi separatamente, siamo in molti, ed in

ciascuno di noi Cristo faccia abitare lo Spirito del Padre e suo, tuttavia unico e indivisibile è

lo Spirito. Egli con la sua presenza e la sua azione riunisce nell’unità spiriti che tra loro sono

distinti e separati. Egli fa di tutti in se stesso una unica e medesima cosa.

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

dal Salmo 61 (62)

Solo in Dio riposa l’anima mia;

da lui la mia salvezza.

Lui solo è mia rupe e mia salvezza,

mia roccia di difesa: non potrò vacillare.

Fino a quando vi scaglierete contro

un uomo per abbatterlo tutti insieme

come muro cadente, come recinto che crolla?

Tramano solo di precipitarlo dall’alto,

si compiacciono della menzogna.

Con la bocca benedicono,

ma nel loro cuore maledicono.

Solo in Dio riposa l’anima mia,

da lui la mia speranza.

Lui solo è mia rupe e mia salvezza,

mia roccia di difesa, non potrò

vacillare.

In Dio è la mia salvezza e la mia gloria;

il mio saldo rifugio, la mia difesa è in Dio.

Confida sempre in lui, o popolo,

davanti a lui effondi il tuo cuore,

nostro rifugio è Dio.

Gloria al Padre, al Figlio

e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione

Signore,

quando te ne sei andato hai capito che noi

non potevamo sopravvivere senza il tuo Pane.

Tu hai pensato a tutto:

hai inventato il mistero dell’Eucaristia

per rimanere con noi.

Nel cammino faticoso della vita;

nella solitudine delle nostre anime

noi possiamo contare sulla tua Compagnia.

Nelle feste che tu ci doni

noi siamo invitati al tuo Banchetto.

Già nella primavera della nostra vita

tu ci dai la gioia della Comunione con te.

Nel grigiore dei nostri giorni tu ci

attendi paziente nel tabernacolo.

Nel momento di lasciare tutto

tu ci precedi e ci conforti.

Signore, tu hai inventato il mistero

più bello per tessere la nostra vita

con la Tua Presenza.

Page 18: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

18

facendo fra voi durante il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro,

di nome Clèopa, gli disse: «Tu solo sei così forestiero in Gerusalemme da non

sapere ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò: «Che cosa?». Gli

risposero: «Tutto ciò che riguarda Gesù Nazareno, che fu profeta potente in opere

e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i sommi sacerdoti e i nostri

capi lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e poi l'hanno crocifisso.

Noi speravamo che fosse lui a liberare Israele; con tutto ciò son passati tre giorni

da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno

sconvolti; recatesi al mattino al sepolcro e non avendo trovato il suo corpo, son

venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli

è vivo. Alcuni dei nostri sono andati al sepolcro e hanno trovato come avevan

detto le donne, ma lui non l'hanno visto».

Ed egli disse loro: «Sciocchi e tardi di cuore nel credere alla parola dei profeti! Non

bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?».

E cominciando da Mosè e da tutti i profeti spiegò loro in tutte le Scritture ciò che

si riferiva a lui. Quando furon vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come

se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi perché si fa sera

e il giorno gia volge al declino». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a

tavola con loro, prese il pane, disse la benedizione, lo spezzò e lo diede loro.

Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma lui sparì dalla loro vista.

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

SUL BRANO DI SAN luca

“Gesù in persona si accostò…”

San Luca riporta questo episodio per mostrarci

come il Signore risorto è presente ancora oggi

nella nostra vita di credenti e come possiamo

incontrarlo. I due pellegrini, personificazione

della Chiesa fondata dalla Risurrezione di Cristo,

cambiano cuore, volto e cammino quando, nella

duplice mensa della Parola e del Pane, fanno

esperienza di Gesù “Vivente”.

Anche se con la Ascensione al cielo di Gesù

la rivelazione di Gesù è completata e conclusa,

è comunque possibile anche a noi incontrarlo

personalmente nella nostra vicenda quotidiana,

solo che i nostri occhi siano capaci di

riconoscerlo nei sacramenti della sua presenza fra

noi.

“Gesù Nazareno, che fu profeta…”

I due discepoli di Emmaus conoscono bene

Gesù, ma solo fino alla sua morte. Nella loro

tristezza fanno esperienza di come, nel caso di

Gesù, non basta una conoscenza di questo tipo.

Conoscere Gesù significa non solo “vedere”

ma anche “credere” nella sua risurrezione.

“spiegò loro in tutte le scritture…”

«Tutta la divina scrittura costituisce un

unico libro e quest’unico libro è Cristo,

perché tutta la Scrittura parla di Cristo e

trova in Cristo il suo compimento».

(Ugo da San Vittore)

“entrò per rimanere con loro…

sparì dalla loro vista…”

Gesù risorto e vivo è realmente presente

in mezzo ai suoi fino alla fine del mondo;

ed è significativo che la modalità della

presenza di Gesù nella Chiesa sia quel

pane spezzato esplicitamente voluto da lui

stesso “in sua memoria”. Se ora non ci è

più possibile coglierne la presenza con i

nostri sensi dipende dal fatto che è dentro

il nostro cuore e la nostra vita che

facciamo ogni giorno esperienza di Gesù.

Facciamo davanti al Signore un esame di coscienza del nostro modo di vivere.

Il nostro cuore è il luogo dell’incontro con Dio, verifichiamo quanto la sua Parola trova accoglienza in noi. La fede si misura sulla nostra capacità di impegnarci nella testimonianza del Vangelo. Quanto è “grande” la mia fede in Cristo, e quanto incide la fede nella mia vita?

Page 19: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

19

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Luglio

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e

Divinissimo Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito

Santo come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen Preghiera

Mio Dio,

donami la continua certezza della tua

presenza, in me e attorno a me,

e donami al tempo stesso quell’amore

e quel timore

che si prova in presenza di tutto ciò

che si ama appassionatamente.

Dagli Atti degli Apostoli (Capitolo 9, 3-17)

E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damasco, all'improvviso

lo avvolse una luce dal cielo e cadendo a terra udì una voce che gli diceva: «Saulo,

Saulo, perché mi perseguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». E la voce: «Io sono

Gesù, che tu perseguiti! Orsù, alzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare».

Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la

voce ma non vedendo nessuno. Saulo si alzò da terra ma, aperti gli occhi, non vedeva

nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damasco, dove rimase tre giorni

senza vedere e senza prendere né cibo né bevanda. Ora c'era a Damasco un discepolo

di nome Anania e il Signore in una visione gli disse: «Anania!». Rispose: «Eccomi,

Signore!». E il Signore a lui: «Su, và sulla strada chiamata Diritta, e cerca nella casa di

Giuda un tale che ha nome Saulo, di Tarso; ecco sta pregando, e ha visto in visione un

uomo, di nome Anania, venire e imporgli le mani perché ricuperi la vista». Rispose

Anania: «Signore, riguardo a quest'uomo ho udito da molti tutto il male che ha fatto ai

tuoi fedeli in Gerusalemme. Inoltre ha l'autorizzazione dai sommi sacerdoti di arrestare

tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore disse: «Và, perché egli è per me

uno strumento eletto per portare il mio nome dinanzi ai popoli, ai re e ai figli di Israele;

e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Anania andò, entrò

nella casa, gli impose le mani e disse: «Saulo, fratello mio, mi ha mandato a te il

Signore Gesù, che ti è apparso sulla via per la quale venivi, perché tu riacquisti la vista

e sia colmo di Spirito Santo».

Fa che possa amarti,

e rimanere davanti a te che amo

senza poter staccare gli occhi da te,

con il desiderio grande e la volontà

di fare tutto ciò che è buono

e con il timore di fare, dire o pensare

qualcosa che ti dispiaccia o ti ferisca.

Per riflettere: Dio ha un progetto su di me. Ogni giorno mi chiama, non mi dice cosa devo fare, ma

sento crescere dentro un sentimento di gioia che mi invita ad essere discepolo di Gesù, a

fare una

Page 20: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

20

così intensa esperienza di Lui che supera me stesso e mi trasforma in testimone della

sua incarnazione nel mondo e nella storia. Mi dona la certezza che io faccio parte della

Chiesa e nel suo progetto c’è un posto fatto apposta per me. E’ straordinario cogliere

questa proposta e scegliere, dire sì a questa meravigliosa esperienza di fede: Dio ha

bisogno anche di me. «Io credo che se chiedessimo a Gesù perché ha chiamato te,

perché ha chiamato l’altro, perché ha chiamato me, risponderebbe “Perché sì!”, come

rispondono i bambini. E’ una chiamata per nome, non una chiamata anonima. Da

quest’idea, che è veramente fondamentale, della chiamata di Dio libera e gratuita, per

nome, dovrebbe scaturire il primo sentimento, oserei dire l’anima della testimonianza

cristiana, evangelica, e cioè il sentimento della gioia, della gioia di essere chiamati,

della gioia della fede.» (BRUNO MAGGIONI)

Soltanto conoscendo Dio noi siamo in grado di conoscere noi stessi; solo conoscendo

Dio noi possiamo ritrovare noi stessi. Ma prima di compiere noi un itinerario verso Dio,

è Dio che già è venuto verso ciascuno di noi: siamo stati preceduti dalla elezione a figli

in Gesù Cristo. La nostra chiamata da parte di Dio è prima di ogni altra cosa

riconoscere la nostra essenziale comunione con lui. Chi vive in intimità con Dio poi non

può non sentire l’urgenza di aprirsi al prossimo, prodigarsi per i fratelli, liberare

l’umanità dalla sofferenza e dalle schiavitù che la tormentano.

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

dal Salmo 138 (139)

Signore, tu mi scruti e mi conosci,

tu sai quando seggo e quando mi alzo.

Penetri da lontano i miei pensieri,

mi scruti quando cammino e quando

riposo.

Ti sono note tutte le mie vie,

la mia parola non è ancora sulla lingua

e tu Signore già la conosci tutta.

Alle spalle e di fronte mi circondi

e poni su di me la tua mano.

Stupenda per me la tua saggezza,

troppo alta, e io non la comprendo.

Sei tu che hai creato le mie viscere,

e mi hai tessuto nel seno di mia madre.

Ti lodo, perché mi hai fatto come un

prodigio;

sono stupende le tue opere, tu mi conosci

fino in fondo.

Ancora informe mi hanno visto i tuoi

occhi, e tutto era scritto nel tuo libro;

i miei giorni erano fissati

quando ancora non ne esisteva uno.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione

Signore, io desidero quest’acqua viva;

io credo, Signore, che Tu sei per me

e per ciascuno di noi

questa sorgente di acqua viva.

Io credo, Signore, che Tu non ci verrai meno,

e anche nel momento in cui ci sentiremo soli,

smarriti, abbandonati, assetati come in un deserto,

e il cammino ci parrà troppo lungo,

Tu, o Signore, non ci abbandonerai

e come sorgente viva ci ristorerai

in ogni istante del nostro cammino.

Signore, Tu sei la mia vita,

senza di Te il vivere non è vivere.

Con Te, Signore, oltre le cose noi vediamo la vita.

Tu sei la vita anche di coloro che sono

morti. Tu sarai la nostra vita anche nella

morte; con te la vita è già in noi per

sempre. Tu sei per noi sorgente

che zampilla nella vita eterna.

(C. M. Martini)

Page 21: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

21

Dal vangelo secondo Luca (cap.7,11-17)

In quel tempo, Gesù si recò in una città chiamata Nain e facevano la strada con lui

i discepoli e grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco che veniva

portato al sepolcro un morto, figlio unico di madre vedova; e molta gente della

città era con lei. Vedendola, il Signore ne ebbe compassione e le disse: «Non

piangere!». E accostatosi toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse:

«Giovinetto, dico a te, alzati!». Il morto si levò a sedere e incominciò a parlare. Ed

egli lo diede alla madre. Tutti furono presi da timore e glorificavano Dio

dicendo: «Un grande profeta è sorto tra noi e Dio ha visitato il suo popolo». La

fama di questi fatti si diffuse in tutta la Giudea e per tutta la regione.

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

SUL BRANO DI SAN luca

San Luca manifesta a più riprese il suo interesse per

la risurrezione dei morti. Il ritorno alla vita del

ragazzo di Nain è narrato unicamente nel suo

vangelo, in un brano che descrive Gesù come un

grande profeta, tant’è che l’episodio presenta molte

analogie con i miracoli dei profeti Elia ed Eliseo,

ciascuno dei quali richiamò alla vita il figlio di una

vedova.

Gesù si commuove davanti a una madre che piange

la morte del suo unico figlio, che egli richiama alla

vita realizzando le antiche profezie messianiche.

Gesù è il Signore della vita e della morte, e anticipa

con questo miracolo la sua stessa risurrezione.

«Accostatosi, toccò la bara». Gesù non compie il

miracolo soltanto con a parola; tocca anche la bara!

Perché mai? Per insegnarci il valore della sua

incarnazione nel mistero della nostra redenzione. La

nostra carne assunta dal Verbo è divenuta anch’essa

portatrice di vita, capace di distruggere la

corruzione e la morte. Noi crediamo che il corpo del

Cristo, per il fatto stesso che è il tempio e la dimora

del Verbo della Vita, è anch’esso vivificante, e

possiede in sé tutta la potenza di Dio. (S. CIRILLO DI ALESSANDRIA)

“Gesù le disse: «Non piangere!» …”

Gesù sta per realizzare le promesse di Dio proprio

nei confronti del più piccolo e del più povero: un

bambino morto, figlio di una madre vedova. Gesù

viene e si accosta alla salma per mostrare la

misericordia di Dio, che interviene addirittura

anticipando la richiesta di aiuto, e salva chi è

totalmente perduto e non può più richiedere, né

pregare, né credere. Gesù viene a dare speranza

dove nessuno può più averne.

Gesù “vede”, “si commuove”, “si fa

avanti”. Gesù, “toccato” nel cuore dal

dolore degli uomini, “tocca” la bara e

arresta il cammino verso la morte, e

comanda alla morte di restituire alla vita.

Questo brano del Vangelo di Luca esprime pienamente l’immenso amore di Dio per noi. In preghiera davanti al Signore, verifichiamo se la nostra vita esprime sempre nei confronti di Dio la riconoscenza per la grandezza dei suoi doni.

Dio ci dona ogni giorno la sua Provvidenza, ma soprattutto ci conforta con la certezza della nostra piena partecipazione alla sua stessa vita divina, che ci è comunicata attraverso il Battesimo e rinnovata ogni giorno per mezzo dei Sacramenti.

Sono consapevole della grandezza della mia dignità di Figlio di Dio, o vivo superficialmente la mia vita? Quanto l’attenzione alle cose materiali mi distoglie dal meditare ogni giorno le realtà spirituali?

La nostra vita conosce talvolta dei momenti difficili e faticosi, che mettono alla prova la nostra confidenza in Dio. Gesù ci invita ripetutamente a confidare in Lui e a non preoccuparci troppo delle cose terrene.

Nello sconforto mi lascio sopraffare dall’ansia e dalla disperazione o rinnovo più profondamente la mia fiducia in Dio?

Page 22: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

22

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Agosto

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e Divinissimo

Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito

Santo come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen Preghiera

Lode a Te, Signore Gesù, tu hai vinto la morte con la tua risurrezione

e rimani con noi per sempre.

Tu ci conosci ad uno ad uno, ci chiami per nome

e ci porti a contemplare il volto del padre.

Gesù, concedi ad ognuno di noi di essere docile ai tuoi inviti

e di accogliere Te, presente nella tua Parola e nell’Eucaristia.

Fa che ogni persona, guardando noi, possa risalire a Te. Amen.

Dalla lettera di San Paolo agli efesini (Capitolo 1, 3-14)

Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con

ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazio-

ne del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predesti-

nandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito

della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo

Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissio-

ne dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l'ha abbondantemente ri-

versata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere

il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui

prestabilito, per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare

in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra. In lui siamo stati fatti

anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera effi-

cacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria,

noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. In lui anche voi, dopo aver ascoltato la

parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ri-

cevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della

nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato,

a lode della sua gloria.

Dal “Nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica” nn. 356 - 361 Di tutte le creature visibili, soltanto l’uomo è “capace di conoscere e di amare il

proprio Creatore”; “è la sola creatura che Dio abbia voluto per se stessa”; soltanto

l’uomo è chiamato a condividere, nella conoscenza e nell’amore, la vita di Dio. Essendo

ad immagine di Dio, l’individuo umano ha la dignità di “persona”; non è soltanto qualche cosa,

Page 23: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

23

ma qualcuno.E’ capace di conoscersi, di possedersi, di liberamente donarsi e di entrare in

comunione con altre persone; è chiamato, per grazia, ad una alleanza con il suo Creatore,

a dargli una risposta di fede e di amore che nessun altro può dare in sua sostituzione

Dio ha creato tutto per l’uomo, ma l’uomo è stato creato per servire e amare Dio e per

offrirgli tutta la creazione. In realtà solamente nel Mistero del Verbo incarnato trova vera

luce il mistero dell’uomo.

Il beato Apostolo ci ha fatto sapere che due uomini hanno dato principio al genere umano, Adamo e

Cristo. “Il primo uomo, Adamo, -dice- divenne un essere vivente, ma l’ultimo Adamo divenne spirito

datore di vita”. Quel primo fu creato da quest’ultimo, dal quale ricevette l’anima per vivere. Il

secondo Adamo plasmò il primo e gli impresse la propria immagine. (S.PIETRO CRISOLOGO) Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio: dal Salmo 115 (116 B)

Ho creduto anche quando dicevo:

“Sono troppo infelice”.

Ho detto con sgomento:

“Ogni uomo è inganno”.

Che cosa renderò al Signore

per quanto mi ha dato?

Alzerò il calice della salvezza

e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti al Signore,

davanti a tutto il suo popolo.

Preziosa agli occhi del Signore

è la morte dei suoi fedeli.

Sì, io sono il tuo servo, Signore,

io sono tuo servo, figlio della tua

ancella;

hai spezzato le mie catene.

A te offrirò sacrifici di lode

e invocherò il nome del Signore.

Adempirò i miei voti

davanti a tutto il suo popolo,

negli atri della casa del Signore,

in mezzo a te, Gerusalemme.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione

Noi sappiamo, Signore,

che tu sei il creatore di tutte le cose.

Ti ringraziamo per tutto

quello che ci hai dato.

Riconosciamo che senza di te

non potremmo neppure esistere.

Perdonaci, se spesso abbiamo così poca

fiducia nella tua bontà.

Tu hai mandato a noi il tuo Figlio Gesù

a rivelarci chi tu sei.

Signore, Dio nostro,

tu non respingi nessuno.

Conservaci nel tuo amore e aiutaci

a conoscerti sempre meglio,

in modo da camminare sempre

nelle tue vie. Amen.

Dal vangelo secondo Giovanni (cap.3, 1-8)

C'era tra i farisei un uomo chiamato Nicodèmo, un capo dei Giudei. Egli andò da

Gesù, di notte, e gli disse: «Rabbì, sappiamo che sei un maestro venuto da Dio;

nessuno infatti può fare i segni che tu fai, se Dio non è con lui». Gli rispose

Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non rinasce dall’alto, non può vedere il

regno di Dio». Gli disse Nicodèmo: «Come può un uomo nascere quando è

vecchio?

Page 24: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

24

Può forse entrare una seconda volta nel grembo di sua madre e rinascere?». Gli

rispose Gesù: «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da

Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quel che è nato dalla carne è carne e

quel che è nato dallo Spirito è Spirito. Non ti meravigliare se t'ho detto: dovete

rinascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di

dove viene e dove va: così è di chiunque è nato dallo Spirito».

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

SUL BRANO DI SAN GIOVANNI

Attraverso il Battesimo e l’azione dello Spirito tutti

noi, in Cristo, riceviamo una nuova vita. I figli di Dio

sono coloro che si immergono nella vita di Cristo e si

lasciano plasmare e condurre dallo Spirito.

Nicodemo è attento all’aspetto esteriore della vita,

compresi i miracoli e le azioni straordinarie di Gesù

riconosciuto come maestro, ma non arriva a cogliere

la profondità e la verità dell’azione della Grazia.

Passare dalla esteriorità alla realtà di Dio che è

fondamento di tutte le cose è il passo che è

necessario fare per diventare figli di Dio.

“quel che è nato dalla carne è carne,

quel che è nato dallo Spirito è Spirito.”

Lo Spirito è il soffio creatore del Padre sulla

creta che genera la creatura umana; è lo Spirito

di testimonianza donato da Gesù agli Apostoli

riuniti in preghiera; è l’alito di vita che Gesù

morente effonde perché possiamo avere in noi

la sua vita. Il vento e il fuoco sono i due elementi

che indicano la presenza dello Spirito Santo di Dio,

in quanto entrambi sono dilatabili, contagiano,

mutano imprevidibilmente, sconvolgono là

dove passano.

“così è di chiunque è nato dallo Spirito…”

Le caratteristiche dello Spirito Santo

diventano anche le caratteristiche di chi

si lascia pervadere e trasformare da

esso. Non a caso i discepoli di Gesù

sono visti come coloro che gettano

scompiglio; infatti il libro degli Atti

riferisce: “Questi uomini gettano il

disordine nella nostra città” (At 16,20).

I martiri, gli annunciatori del Vangelo, i

monaci, i pellegrini, i missionari, i santi

della carità, i giovani e gli adulti che si

lasciano affascinare dal Vangelo, le

famiglie che sono capaci di condividere

e accogliere nel nome di Cristo…, sono

tutti degli “sconvolgitori” della società

per riordinare tutto nella logica del

Signore Gesù e del suo messaggio.

Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un esame di coscienza del nostro modo di vivere.

Nicodemo che va da Gesù di notte esprime in fondo anche i nostri dubbi di fede e la nostra resistenza a vivere con coerenza la nostra testimonianza cristiana. La mia vita esprime il Vangelo in cui affermo di credere? Sono capace di testimoniare i valori cristiani anche quando diventa difficile e scomodo?

La superficialità di Nicodemo è spesso anche la nostra, quando ci fermiamo alle apparenze senza riconoscere la presenza di Dio in ogni cosa. Costruire il regno di Dio vivendo nella carità è la mia prima occupazione, o accade spesso che prevalgano le occupazioni terrene?

Concludiamo con la preghiera:

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo; per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia

sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te. Amen.

Page 25: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

25

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Settembre

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e Divinissimo

Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito

Santo come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen Preghiera

O Maria, ti preghiamo:

facci comprendere, desiderare, possedere in

tranquillità la purezza dell’anima e del corpo.

Insegnaci il raccoglimento, l’interiorità;

dacci la disposizione ad ascoltare le buone

ispirazioni e la parola di Dio.

Insegnaci la necessità della meditazione,

della vita interiore personale, della

preghiera che Dio solo vede nel segreto.

O Maria, insegnaci l’amore, l’amore a

Cristo, l’amore-sacrificio per i fratelli.

Ottieni a noi la fede, la fede semplice,

piena e forte, la fede sincera, attinta alla

sua fonte verace, la Parola di Dio.

Anche di speranza abbiamo bisogno. Tu

sei, Maria, immagine e inizio della

Chiesa; risplendi ora innanzi al popolo

di Dio quale segno di certa speranza e di

consolazione. Amen.

(Paolo VI)

Dalla lettera di San Paolo ai colossesi (Capitolo 2, 9-15)

E' in Cristo che abita corporalmente tutta la pienezza della divinità, e voi avete in

lui parte alla sua pienezza, di lui cioè che è il capo di ogni Principato e di ogni

Potestà. In lui voi siete stati anche circoncisi, di una circoncisione però non fatta

da mano di uomo, mediante la spogliazione del nostro corpo di carne, ma della

vera circoncisione di Cristo. Con lui infatti siete stati sepolti insieme nel

battesimo, in lui anche siete stati insieme risuscitati per la fede nella potenza di

Dio, che lo ha risuscitato dai morti. Con lui Dio ha dato vita anche a voi, che

eravate morti per i vostri peccati e per l'incirconcisione della vostra carne,

perdonandoci tutti i peccati, annullando il documento scritto del nostro debito, le

cui condizioni ci erano sfavorevoli. Egli lo ha tolto di mezzo inchiodandolo alla

croce; avendo privato della loro forza i Principati e le Potestà ne ha fatto pubblico

spettacolo dietro al corteo trionfale di Cristo.

Dalla lettera “Tertio Millennio adveniente” di Giovanni Paolo II

La Chiesa crede che Cristo, per tutti morto e risorto, dà all’uomo mediante lo Spirito, luce

e forza perché l’uomo possa rispondere alla suprema sua vocazione; né è dato in terra altro

nome agli uomini in cui possano salvarsi. Crede ugualmente di trovare nel suo Signore e

Maestro la chiave, il centro e il fine dell’uomo nonché di tutta la storia umana. Inoltre la

Chiesa afferma che al di sotto di tutti i mutamenti ci sono molte cose che non cambiano; es-

se trovano il loro ultimo fondamento in Cristo, che è sempre lo stesso: ieri, oggi e nei secoli.

Page 26: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

26

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

dal Salmo 114 (116)

Amo il Signore perché ascolta

il grido della mia preghiera.

Verso di me ha teso l’orecchio

nel giorno in cui lo invocavo.

Mi stringevano funi di morte,

ero preso nei lacci degli inferi.

Mi opprimevano tristezza e angoscia

E ho invocato il nome del Signore:

“Ti prego, Signore, salvami!”.

Buono e giusto è il Signore,

il nostro Dio è misericordioso.

Il Signore protegge gli umili:

ero misero ed egli mi ha salvato.

Ritorna, anima mia, alla tua pace,

poiché il Signore ti ha beneficato;

egli mi ha sottratto dalla morte,

ha liberato i miei occhi dalle lacrime,

ha preservato i miei piedi dalla caduta.

Camminerò alla presenza del

Signore sulla terra dei viventi.

Gloria al Padre, al Figlio

e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione

Padre mio,

io mi abbandono a te,

fa di me ciò che ti piace.

Qualunque cosa tu faccia di me, ti ringrazio.

Sono pronto a tutto, accetto tutto,

purché la tua volontà si compia in me

e in tutte le tue creature;

non desidero altro, mio Dio.

Rimetto la mia anima nelle tue mani,

te la dono, con tutto l’amore del mio cuore,

perché ti amo

ed è per me un’esigenza d’amore il donarmi,

il rimettermi nelle tue mani

senza misura,

con una confidenza infinita,

perché tu sei il Padre mio. (Charles de Foucauld)

Dal vangelo secondo Matteo (capitolo 1,18-25)

Ecco come avvenne la nascita di Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo

promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò

incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, che era giusto e non

voleva ripudiarla, decise di licenziarla in segreto. Mentre però stava pensando a

queste cose, ecco che gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse:

«Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa,

perché quel che è generato in lei viene dallo Spirito Santo. Essa partorirà un

figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Tutto questo avvenne perché si adempisse ciò che era stato detto dal Signore per

mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e partorirà un figlio che sarà

chiamato Emmanuele, che significa Dio con noi. Destatosi dal sonno, Giuseppe

fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la

quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che egli chiamò Gesù.

Page 27: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

27

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE SUL

BRANO DI SAN MATTEO

“sua madre Maria, essendo

promessa sposa…”

Maria e Giuseppe non erano ancora “sposati”,

ma per gli usi giudaici la promessa di

matrimonio comportava un impegno così reale

che il fidanzato era già chiamato “marito” –

pur non essendoci ancora la convivenza- e la

rottura del patto poteva avvenire soltanto

attraverso un ripudio formale. San Matteo

sottolinea che Giuseppe non c’entra con la

nascita di Gesù, che è evento assolutamente

miracoloso, ma Giuseppe è l’uomo buono –

modello di ogni uomo- che accogliendo Maria

accoglie il Figlio di Dio nella sua vita.

“Giuseppe, che era giusto…”

La giustizia di Giuseppe consiste nel fatto che

egli non vuole imporre il suo nome a un

bambino che non è suo figlio, e anche nel

fatto che, convinto della virtù di Maria, rifiuta

di consegnarla al rigore della legge che in

questi casi prevede la morte per lapidazione.

Il discreto tirarsi indietro di Giuseppe vuole

esprimere non tanto la sua incapacità di

comprendere questa gravidanza misteriosa,

quanto il suo ritenersi indegno di accogliere

l’incarico divino.

“non temere…”

Come l’angelo nel vangelo di Luca

apparendo a Zaccaria e alla Vergine

Maria, così anche qui l’angelo invita

Giuseppe a non temere. La paura è il

contrario della fede, e Giuseppe è

chiamato a fidarsi della volontà di Dio

su di lui per poter essere mediatore

della salvezza di Dio per tutti gli

uomini.

“Gesù… Emmanuele…”

Sono i nomi con cui viene chiamato il

Verbo di Dio fatto uomo, ed esprimo-

no anche la sua missione; significano

infatti letteralmente “Dio-salva” e

“Dio-con-noi”. Così il nome

Giuseppe: “Dio-aggiunga”, contiene il

mistero di tutta l’umanità che attende

il suo redentore per giungere alla sua

pienezza.

“senza che la conoscesse, partorì…”

La nascita di questo bambino è un

evento unico e irripeti-bile in tutta la

storia dell’umanità. Il Vangelo inoltre,

pur non facendone esplicito riferi-

mento, insieme con tutta la tradizione

della Chiesa concordemente ricono-

scono la verginità perpetua di Maria.

Nel mese di settembre con questo brano di san Matteo si celebra la Natività della Vergine Maria. A imitazione della Madre di Gesù accogliamo nel cuore la Parola di Dio e riflettiamo su quanto ci suggerisce.

San Giuseppe ci insegna la fiducia in Dio e al disponibilità ai suoi progetti anche quando ci paiono oscuri e difficili. Sono sempre disposto ad accettare la volontà di Dio nella mia vita? Mi impegno sempre a compierla nella fedeltà ai suoi precetti e nell’amore del prossimo?

Maria è colei che accogliendo nel grembo il Verbo di Dio si fa tramite tra Dio e l’uomo. Maria è colei alla quale siamo stati affidati sotto la croce perché si faccia nostra madre. Ho l’abitudine di recitare il Rosario? Ho confidenza nella preghiera con la Santa Vergine?

L’angelo ci mostra come soltanto da Dio provengono le buone ispirazioni. Sono solito interessare Dio delle mie decisioni? Sono sempre disposto a lasciarmi illuminare dalla preghiera nei momenti difficili? Concludiamo con la preghiera:

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo; per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te. Amen.

Page 28: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

28

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Ottobre

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e Divinissimo

Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito

Santo come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen Preghiera

Spirito Creatore, arcano artefice del Regno,

con la forza dei tuoi santi doni guida la tua

Chiesa nel portare

alle generazioni che verranno

la luce della Parola che salva.

Spirito di santità,

soffio divino che muove il cosmo,

vieni e rinnova il volto della terra.

Suscita nei cristiani il desiderio

dell’unità piena per essere nel mondo

segno e strumento

dell’intima unione con Dio e dell’unità di tutto il genere umano.

Spirito di comunione,

anima e sostegno della Chiesa,

fa che la ricchezza di carismi e ministeri

contribuisca all’unità del corpo di Cristo;

fa che i laici, i consacrati e i ministri

ordinati concorrano insieme ad edificare

l’unico Regno di Dio(Giovanni Paolo II)

Dalla I lettera di San Paolo ai corinzi (Capitolo 9, 18-23)

Quale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo

senza usare del diritto conferitomi dal vangelo.

Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il

maggior numero: mi sono fatto Giudeo con i Giudei, per guadagnare i Giudei;

con coloro che sono sotto la legge sono diventato come uno che è sotto la legge,

pur non essendo sotto la legge, allo scopo di guadagnare coloro che sono sotto

la legge. Con coloro che non hanno legge sono diventato come uno che è senza

legge, pur non essendo senza la legge di Dio, anzi essendo nella legge di Cristo,

per guadagnare coloro che sono senza legge. Mi sono fatto debole con i deboli,

per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo

qualcuno. Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.

Dal sussidio formativo per l’ottobre missionario 2001, delle Pontificie opere Missionarie

Cammino per sollevare le fatiche di un missionario. Penso che là, molto lontano, ci possa

essere qualcuno quasi sfinito a causa dei suoi viaggi apostolici, e offro a Dio le mie

fatiche per poter ridurre le sue”. Questa risposta di S. Teresa di Gesù Bambino, già

malata, ad una consorella che la vedeva camminare con fatica nel giardino del monastero

può aiutarci a valutare le mille possibilità e risorse che possiamo impiegare per la

Page 29: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

29

diffusione del Vangelo. Anche gli ammalati, gli anziani, gli abbandonati, gli

emarginati, gli afflitti sono chiamati ad offrire le loro sofferenze per la fecondità

dell’annuncio missionario. Il Signore ci chiama a gesti di partecipazione concreta alla

causa del Vangelo, qualunque siano le nostre possibilità e condizioni.

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

dal Salmo 104 (105)

Lodate il Signore e invocate il suo nome,

proclamate tra i popoli le sue opere.

Cantate a lui canti di gioia,

meditate tutti i suoi prodigi.

Gloriatevi del suo santo nome:

gioisca il cuore di chi cerca il Signore.

Cercate il Signore e la sua potenza,

cercate sempre il suo volto.

Ricordate le meraviglie che ha compiute,

i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca:

voi stirpe di Abramo, suo servo,

figli di Giacobbe, suo eletto.

E’ lui il Signore, nostro Dio,

su tutta la terra i suoi giudizi.

Ricorda sempre la sua alleanza:

Parola data per mille generazioni,

l’alleanza stretta con Abramo

e il suo giuramento ad Isacco.

La stabilì per Giacobbe come legge,

come alleanza eterna per Israele.

Gloria al Padre, al Figlio

e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera di adorazione

Aiutami, Signore Gesù,

a diffondere il tuo amore dovunque io vada.

Inonda la mia anima

del tuo Spirito e della tua vita.

Diventa padrone del mio cuore

in modo così completo che tutta la mia vita

sia una irradiazione della tua.

Fa, o Signore, che ogni persona che avvicino

possa sentire la tua presenza dentro di me,

e guardandomi non veda me, ma veda te in me.

Resta in me, Signore,

così splenderò del tuo stesso splendore

e potrò essere luce agli altri.

(Madre Teresa di Calcutta)

Dal vangelo secondo Luca (cap.16,19-31)

C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava

lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di

piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani

venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli

nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i

tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora

gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere

nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. Ma

Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro

Page 30: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

30

parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di

più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da

voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. E quegli replicò: Allora,

padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li

ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. Ma Abramo

rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se

qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano

Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi».

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

SUL BRANO DI SAN luca

“C’era un uomo ricco…”

Così inizia la parabola di Gesù. E’ difficile non

leggere in questo passaggio le categorie umane di

quel mondo che ha beni più che sufficienti per vivere

(banchettava lautamente) e abitudini raffinate

(vestiva di porpora e di bisso). Eppure tutto questo è

destinato a finire: “stolto, questa notte stessa ti sarà

richiesta la tua vita”, viene detto all’uomo che era

solo preoccupato di raccogliere, ingrandire, investire.

La vanità è la condanna per coloro “che hanno come

dio il loro ventre, tutti intenti alle cose della terra”

(Filippesi, 3,19).

Accanto a quest’uomo ricco è accovacciato un

mendicante, che cerca di sfamarsi con il poco, lo

scarto, il neppure calcolato delle ricchezze dell’uomo

vestito di porpora.

“Padre Abramo…”

Solo dopo la morte, quando è ormai troppo tardi, il

ricco riconosce che c’è un padre,

qualcuno al di sopra di lui dal quale

può ricevere ciò che non ha. Capisce

di non essere lui il padrone della sua

vita, di cui non è stato capace di

comprendere la verità e la ampiezza.

“ma Abramo rispose…”

Abramo si rivolge ad un uomo che

non si è mai preso cura degli altri,

ma ha approfondito un abisso che lo

separa dai suoi fratelli. Ora

quell’abisso lo sperimenta dentro di

sé, ne sente il dramma e il tormento,

ma non c’è più nulla da fare.

“ascoltino Mosè e i profeti…”

L’indicazione è quella di ascoltare

l’altra voce, l’altra logica opposta al

nostro egoismo. Ad ascoltare la

coscienza, che spesso ci parla con la

voce dei fratelli più poveri.

Sono capace, secondo l’invito di Dio, di condividere i beni della terra, le mie ricchezze culturali e sociali, senza mettermi in mostra e senza umiliare chi riceve da me?

Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un esame di coscienza del nostro modo di vivere. La Parola di Gesù mette a nudo le nostre meschinità. Il ricco della parabola siamo noi, che corriamo il rischio di chiudere il cuore a Dio e ai fratelli, e quindi di chiudere fuori noi stessi dal suo amore e dalla sua salvezza. Sono disponibile alle necessità del mio prossimo? Sono generoso del mio tempo e delle mie risorse?

Sono capace, secondo l’invito di Dio, di condividere i beni della terra, le mie ricchezze culturali e sociali, senza mettermi in mostra e senza umiliare chi riceve da me?

Concludiamo con la preghiera:

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo; per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te.

Amen.

Page 31: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

31

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Novembre

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e Divinissimo

Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito

Santo come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera

Tu solo, Signore Gesù,

ci riveli l’immagine del Padre Onnipotente.

Tu sei il nostro modello, la nostra legge e la

nostra guida; sei la nostra via che ci

conduce alla vita.

Tu sei l’immagine della giustizia, sei la

nostra stella e la nostra luce.

Ti rendiamo grazie, lode e benedizione.

Davanti a te pieghiamo le ginocchia con

fiducia.

Concedici di essere fermamente stabili nella

fede, di avere la salute del corpo per poterti

lodare.

Tu sei il modello e la vita per noi, tu sei il

nostro padre benedetto, il nostro re e il nostro

Dio, Signore. Se ti guardiamo non moriremo.

Se confessiamo il tuo nome non andremo

perduti.

Se ti preghiamo, saremo esauditi.

Donaci forza e costanza fino alla statura

piena e al compimento perfetto.

(Preghiera cristiana del III-IV secolo)

Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo

(Capitolo 7,2-4.9-14)

Io, Giovanni, vidi poi un altro angelo che saliva dall'oriente e aveva il sigillo del Dio

vivente. E gridò a gran voce ai quattro angeli ai quali era stato concesso il potere di

devastare la terra e il mare: «Non devastate né la terra, né il mare, né le piante, finché non

abbiamo impresso il sigillo del nostro Dio sulla fronte dei suoi servi».

Poi udii il numero di coloro che furon segnati con il sigillo: centoquarantaquattromila,

segnati da ogni tribù dei figli d'Israele.

Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione,

razza, popolo e lingua. Tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti

in vesti candide, e portavano palme nelle mani. E gridavano a gran voce:

«La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello». Allora tutti gli angeli che stavano intorno al trono e i vegliardi e i quattro esseri viventi, si

inchinarono profondamente con la faccia davanti al trono e adorarono Dio dicendo:

«Amen! Lode, gloria, sapienza, azione di grazie, onore, potenza e forza al nostro Dio nei

secoli dei secoli. Amen».

Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: «Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e

donde vengono?». Gli risposi: «Signore mio, tu lo sai». E lui: «Essi sono coloro che sono

passati attraverso la grande tribolazione e hanno lavato le loro vesti rendendole candide col

sangue dell'Agnello.

In preghiera rileggiamo e meditiamo il brano.

Page 32: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

32

Dai “Discorsi” di S.Bernardo, abate

Il primo desiderio che la memoria dei santi suscita o sti-mola maggiormente in noi, è quello di

godere della loro tanto dolce compagnia e di meritare di essere concittadini e familiari degli

spiriti beati, di trovarci insieme all’as-semblea dei patriarchi, alle schiere dei profeti, al senato

degli apostoli, agli eserciti numerosi dei martiri, alla comunità dei confessori, ai cori delle

vergini, di essere insomma riuniti e felici nella comunione di tutti i santi.

Ci attende la primitiva comunità dei cristiani e noi ce ne disinteresseremo? I santi desiderano di

averci con loro e noi ce ne mostreremo indifferenti? I giusti ci aspettano, e noi non ce ne

curiamo? No, fratelli; destiamoci dalla nostra deplorevole apatia. Risorgiamo con Cristo,

ricer-chiamo le cose di lassù e quelle gustiamo. Sentiamo il desiderio di coloro che ci

desiderano, affrettiamoci verso coloro che ci aspettano. Stimoliamo nel nostro cuore

l’aspirazione più intensa a condividere la gloria dei santi.

Io pongo sempre innanzi a me il Signore,

sta alla mia destra, non posso vacillare.

Di questo gioisce il mio cuore,

esulta la mia anima;

anche il mio corpo riposa al sicuro,

perché non abbandonerai

la mia vita nel sepolcro,

né lascerai che il tuo santo

veda la corruzione.

Mi indicherai il sentiero della vita,

gioia piena nella tua presenza,

dolcezza senza fine alla tua destra.

Gloria al Padre, al Figlio e allo Spirito

Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera per la Pace O Gesù,

che hai voluto stabilire in mezzo a noi la tua presenza di amore e di pace, noi ti ringraziamo e ti adoriamo.

Tu che sei venuto nel mondo ad annunciare la pace e ad unificare i popoli, abbattendo i muri di divisione e di inimicizia, fa che diventiamo operatori di pace.

Donaci la forza e la costanza di fare generosamente la nostra parte per offrire a tutti giustizia e carità e così iniziare un mondo migliore dove regni la tua pace.

Concedici di non restare passivi di fronte ai mali e alle ingiustizie che vediamo; rendici umili e forti, coerenti e attivi per vincere il male con il bene e con l’amore.

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

dal Salmo 15 (16)

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.

Ho detto a Dio: «Sei tu il mio Signore,

senza di te non ho alcun bene».

Per i santi, che sono sulla terra,

uomini nobili, è tutto il mio amore.

Si affrettino altri a costruire idoli:

io non spanderò le loro libazioni di sangue

né pronunzierò con le mie labbra i loro nomi.

Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:

nelle tue mani è la mia vita.

Per me la sorte è caduta su luoghi deliziosi,

è magnifica la mia eredità.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;

anche di notte il mio cuore mi istruisce.

Allontana, o Signore, da tutti i popoli i flagelli della guerra e della fame, e dona a noi e a tutti gli uomini quella pace che il mondo non può dare.

Tu solo infatti sei la nostra pace, perché tu hai distrutto con la tua morte in croce ogni ingiustizia ed hai rappacificato gli uomini con Dio.

Page 33: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

33

Dal vangelo secondo Matteo (capitolo 5,1-12)

Vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinaro-

no i suoi discepoli. Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. Beati gli afflitti, perché saranno

consolati. Beati i miti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che hanno fame e sete

della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno

misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace,

perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché

di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e,

mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed

esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli.

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

SUL BRANO DI SAN matteo

“Beati …” dice Gesù di quelli che noi

con-sideriamo infelici. Per noi è beato il ricco, il

potente e l’onorato: felice chi ha, chi può e chi conta.

Per Gesù è beato il povero, l’umile, il disprezzato. È

un capovolgimento radicale di valori. Regno di Dio

e regno dell’uomo si oppongono come due modi

con-trari di valutare e di vivere. La piena

realizzazione delle “beatitudini” è Gesù crocifisso e

risorto. Con la sua morte è povero, mite, oppresso; e

con la sua risurrezione compie il riscatto

dall’infelicità umana ed entra nella gloria del Regno

promesso.

“… i poveri…”

La povertà è il “vuoto”. La povertà non si può defi-

nire o descrivere altrimenti che come “mancanza”.

Povero è chi non ha possibilità o diritti, chi deve

ricevere e basta, chi non ha nessuna proprietà.

“… perchè…”

Il motivo della beatitudine non è la

povertà, ma il suo perché. Infatti il

povero può ricevere il dono di Dio;

anzi, può accogliere Dio stesso! Solo

un cuore umile può accogliere Dio.

“il Regno dei cieli…”

È il luogo della realizzazione della

giustizia, della fraternità, del trionfo

del bene sul male. Il Regno dei cieli è

la persona stessa di Dio, la piena

comunione con la sua divinità, che già

è presente nella Chiesa e la

sperimentano quelli che hanno lo

Spirito del suo Figlio Gesù, ma che si

compirà pienamente dopo la

risurrezione. La beatitudine consiste

nel fare esperienza già in questa vita

della felicità dei santi presso Dio.

Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un esame di coscienza del nostro modo di vivere.

Il “pensiero” di Dio è diverso da quello del “mondo”. Dio non guarda all’apparenza ma al cuore; giudica rettamente perché scruta i cuori in profondità; conosce tutti i pensieri dell’uomo. Per questo motivo Dio sa bene dove stia la felicità vera e duratura e ci indica la strada giusta per ottenerla. Su quali coordinate si trova la mia vita? È fondata sui “valori di Dio” o sugli ingannevoli valori del mondo? In quali beni e certezze ho posto le mie speranze?

La proposta di Gesù è spesso difficile da comprendere e da attuare. Mi lascio scorag-giare dalle mie pigrizie e dai giudizi della gente oppure so essere perseverante nel bene anche quando farlo costa molto?

Concludiamo con la preghiera:

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo; per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te.

Amen.

Page 34: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

34

IV DECENNALE EUCARISTICA

Mese di Dicembre

Nel nome del Padre

e del Figlio

e dello Spirito Santo

Sia lodato e ringraziato ogni

momento il Santissimo e Divinissimo

Sacramento

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito

Santo come era nel principio e ora e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen Preghiera

Signore mio Gesù Cristo, che per l’amore

che porti agli uomini te ne stai notte e

giorno in questo Sacramento tutto pieno di

pietà e di amore, aspettando, chiamando e

accogliendo tutti coloro che vengono a

visitarti; io ti credo presente nel sacramento

dell’altare, ti adoro e ti ringrazio.

Gesù mio, io ti amo con tutto il cuore: mi

pento di avere per il passato tante volte

disgustata la tua bontà infinita. Propongo

con la tua grazia di non offenderti più per

l’avvenire; ed ora mi consacro tutto a te, ti

offro tutta la mia volontà, gli affetti, i

desideri e tutte le cose mie.

Da oggi in avanti fa di me quello che ti piace.

Solo chiedo il tuo santo amore, la perseve-

ranza, e l’adempimento perfetto della tua

volontà. Ti raccomando le anime del

purgatorio, specialmente le più devote del

Santissimo Sacramento, quelle dei miei

cari defunti e le più abbandonate.

Ti prego per la salvezza eterna di tutti gli

uomini. Unisco infine, Salvatore mio caro,

tutti gli affetti miei agli affetti del tuo

amorosissimo Cuore, e così li offro al tuo

eterno Padre e lo prego che per tuo amore

li accetti e li esaudisca. (Preghiera di S.Alfonso Maria de’Liguori)

Dal libro dell’Apocalisse di San Giovanni apostolo

(capitolo 6,48-58)

Io sono il pane della vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere tra di loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse: «In verità, in verità vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell'uomo e non bevete il suo sangue, non avrete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell'ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me e io in lui. Come il

Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia di me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo, non come quello che mangiarono i padri vostri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».

In preghiera rileggiamo e meditiamo il brano.

Page 35: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

35

Dalla Enciclica “Mirae caritatis” di Papa Leone XIII (28 maggio 1902)

Poiché la vita spirituale dell’uomo ha una evidente somiglianza con la vita naturale, come l’una

si alimenta e vegeta col cibo, così bisogna che anche l’altra con cibo suo proprio si sostenti e si

accresca. Così Gesù Cristo ha mosso e indotto gli animi degli uomini a ricevere il pane vivo che

egli stava per dare: “Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno.” La gravità del precetto

dimostra insistendo: “In verità, in verità vi dico: Se non mangerete la carne del Figlio dell’uomo

e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita”.

Il Sacramento dell’Eucaristia è come l’anima della Chiesa; di là attinge tutta la sua virtù e la sua

gloria, tutti gli ornamenti dei divini carismi, infine ogni bene: ed essa perciò pone ogni cura nel

preparare e condurre gli animi dei fedeli a un’intima comunione con Cristo mediante il

sacramento del corpo e sangue suo.

sia pace a coloro che ti amano,

sia pace sulle tue mura,

sicurezza nei tuoi baluardi.

Per i miei fratelli e i miei amici

io dirò: “Su di te sia pace!”.

Per la casa del Signore nostro Dio

chiederò per te il bene.

Gloria al Padre, al Figlio

e allo Spirito Santo;

come era nel principio e ora e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen

Preghiera per la pace O Gesù,

che hai voluto stabilire in mezzo a noi la tua presenza di amore e di pace, noi ti ringraziamo e ti adoriamo.

Tu che sei venuto nel mondo ad annunciare la pace e ad unificare i popoli, abbattendo i muri di divisione e di inimicizia, fa che diventiamo operatori di pace.

Donaci la forza e la costanza di fare generosamente la nostra parte per offrire a tutti giustizia e carità e così iniziare un mondo migliore dove regni la tua pace.

Concedici di non restare passivi di fronte ai mali e alle ingiustizie che vediamo; rendici umili e forti, coerenti e attivi per vincere il male con il bene e con l’amore.

Con le parole del salmista ci rivolgiamo a Dio:

dal Salmo 121 (122)

Quale gioia quando mi dissero:

“andremo alla casa del Signore”.

E ora i nostri piedi si fermano

alle tue porte, Gerusalemme.

Gerusalemme è costruita

come città salda e compatta.

Là salgono insieme le tribù,

le tribù del Signore.

Là sono posti i seggi del giudizio,

i seggi della casa di Davide.

Domandate pace per Gerusalemme:

Allontana, o Signore, da tutti i popoli

i flagelli della guerra e della fame, e dona a noi e a tutti gli uomini quella pace che il mondo non può dare.

Tu solo infatti sei la nostra pace, perché tu hai distrutto con la tua morte in croce ogni ingiustizia ed hai rappacificato gli uomini con Dio.

Dal vangelo secondo Luca (capitolo 1, 26-33)

Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Gali-

lea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa

di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da

Page 36: IV DECENNALE EUCARISTICA Mese di Gennaio...Concedimi, Signore, di stare alla Tua presenza, e di adorarTi nel profondo del cuore. Aiutami a fare silenzio Intorno a me e dentro di me

36

lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella

rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le

disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco conce-

pirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato

Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e

regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».

ALCUNI SPUNTI PER LA RIFLESSIONE

SUL BRANO DI SAN luca

“Nel sesto mese…” L’annuncio

dell’angelo a Maria avviene sei mesi dopo il

concepimento di Giovanni da parte di Elisabetta.

“ Galilea… Nazaret…” L’incarnazione

del Figlio di Dio è un avvenimento storico, di cui si

conoscono esattamente data e luogo. Mentre la

divinità di Gesù è oggetto di fede, la sua esistenza

umana è precisamente documentata.

“Ti saluto, o piena di grazia…”

Letteralmente il saluto si traduce “rallegrati!”, ed è

l’invito a gioire della venuta di Dio in mezzo al suo

popolo. E “piena di grazia” significa: “tu che sei

stata e rimani colmata del favore divino”, lasciando

intendere una condizione di “grazia” che permane

in Maria per tutta la sua vita, supponendone anche

la verginità perpetua.

“l’angelo le disse…” Tutto l’annuncio dell’angelo

è un richiamo a profezie che troviamo nell’Antico

Testamento: “Gioisci, esulta, figlia di Sion, perché,

ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te” (Zaccaria

2, 14); “Gioisci, figlia di Sion”

(Sofonia 3, 14); “Ecco, la vergine

concepirà e partorirà un figlio, che

chiamerà Emmanuele” (Isaia 7, 14);

“io assicurerò dopo di te una

discendenza e renderò stabile il tuo

regno” (2 Samuele 7, 12); “il suo

potere è un potere eterno, che non

tramonta mai, e il suo regno è tale

che non sarà mai distrutto” (Daniele 7,

14)

“rimase turbata…” Il turbamento

di Maria è lo smarrimento dell’uomo

davanti al manifestarsi della divinità.

La finitezza della creatura è

incapace di cogliere l’immensità del

suo creatore. Eppure Dio, nella sua

grandezza, supera questo limite e si

lascia comprendere, circoscrivere:

“concepire”. Colui che i cieli non

possono contenere accetta di

scendere al livello dell’uomo per

poter entrare in dialogo con lui ed

essere conosciuto.

Cogliendo il suggerimento della Scrittura, facciamo davanti al Signore un esame di coscienza del nostro modo di vivere. La “storia di salvezza”, che nell’evento della Incarnazione ha una svolta decisiva, continua ancora nella storia degli uomini. Ancora oggi Dio entra nella nostra vita e si rende presente. Lo stesso invito di Gesù a “vegliare” richiama la necessità di disporre il nostro animo all’ascolto del suo continuo rivelarsi. Presto attenzione alla sua presenza nella mia vita? Coltivo nella fede e nella speranza l’attesa per il Regno di Dio? Il Signore si è degnato di fare dell’uomo il suo “interlocutore”. “Vi ho chiamato amici –dice il Signore- perché tutto quello che ho udito dal Padre mio ve l’ho rivelato”. Quanto coltivo il dialogo con il Signore nella preghiera quotidiana?

Concludiamo con la preghiera:

Signore Gesù Cristo, Figlio del Dio vivo, che per volontà del Padre e con l’opera dello Spirito Santo morendo hai dato la vita al mondo; per il santo mistero del tuo Corpo e del tuo Sangue liberami da ogni colpa e da ogni male, fa’ che sia

sempre fedele alla tua legge e non sia mai separato da te. Amen.