ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui...

23
ITALIA 3

Transcript of ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui...

Page 2: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Informazioni generali:

DURATA DEL VIAGGIO: 15 – 16 giorni.

PERIODO DEL VIAGGIO CONSIGLIATO: Dicembre – Aprile e Giugno – Ottobre.

COME ARRIVARE: In auto. Trento dista da Milano 240km (2 ore e mezza),

mentre da Roma dista 590km (7 ore). Per quanto concerne

Cortina d’Ampezzo dista da Milano 420km (5 ore e mezza),

mentre da Roma 670km (8 ore). Per chi provenisse dal Sud

Italia si può utilizzare anche l’aereo sfruttando gli aeroporti

di Verona, Treviso e Venezia.

FUSO ORARIO: ///

DOCUMENTI NECESSARI: Carta d’Identità.

PATENTE RICHIESTA: Patente Italiana.

RISCHI SICUREZZA E SANITARI: Nessuno.

MONETA: EURO.

TASSO DI CAMBIO: ///

Page 3: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Descrizione del viaggio:

1° giorno: TRENTO

Storicamente legata in maniera indissolubile al Concilio ecumenico che vi si tenne tra il 1545 e il 1563 e che sancì la nascita della Contro

Riforma e l’allontanamento definitivo della chiesa cattolica dal credo protestante la Trento moderna è stata in grado di allontanarsi

completamente dall’immaginario comune di fervente località cristiana divenendo una delle realtà più liberali, accomodanti e progressiste del

nord Italia. Gli influssi austriaci sono presenti anche nel capoluogo del Trentino Alto Adige ma in maniera più soffusa e integrata col il resto

dello stivale. Certo vi sono birrerie, una pulizia perfetta e una profusione incredibile di piste ciclabili che si allungano anche nella pianura

della valle dell’Adige circostante (ben 400 i chilometri dedicati alle due ruote) ma basta passeggiare per il centro storico tra i suoi palazzi

rinascimentali e i portici zeppi di antiche rivendite per ricordarsi di essere nella nazione che probabilmente più di ogni altra al mondo

possiede tesori artistici antichi disseminati nel suo territorio. La visita di Trento non può che avere inizio nella Piazza del Duomo, centro

monumentale della città risalente al ‘200 e caratterizzato dalla presenza di due belle fontane monumentali. Indiscutibilmente è il Duomo

l’elemento architettonico dominante della piazza, di severe forme romanico-gotiche e completato nella sua fisionomia da una possente torre

campanaria cinquecentesca. Al suo interno si annoverano diverse cappelle minori decorate da artisti locali tra le quali spicca la Cappella del

Crocifisso dinnanzi alla quale furono emanati i decreti finali del Concilio ecumenico del ‘500. Sempre sulla pizza non mancate di entrare nel

Palazzo Pretorio in cui torva ubicazione il Museo Diocesano Trentino che vanta sette arazzi fiamminghi di Van der Aelst del ‘500 di

pregevolissima fattura. Da Piazza Duomo si stacca quindi verso nord Via Belenzani e la sua continuazione verso ovest Via Manci che

costituiscono il cuore della Trento medievale, con numerosissimi negozi antichi, e che rappresentano il fulcro dello struscio cittadino. Al

termine di Via Manci appare quindi la sagoma maestosa del Castello del Buonconsiglio, composto da diversi nuclei architettonici tardo

medievali difesi da una propria cinta muraria che storicamente fu la residenza dei principi-vescovi locali. Oggi il mastio accoglie alcuni

musei minori, ma la cosa sicuramente più interessante è scrutare tra questi edifici, rimanendo sicuramente colpiti dal Magno Palazzo

rinascimentale del ‘500 ornato da affreschi di Girolamo Romanino. Attrattiva molto più moderna e di grande interesse è infine il MUSE, un

museo disegnato da Renzo Piano posto al limitare meridionale del centro di Trento che esplora i paesaggi, l’ambiente, le abitazioni

tradizionali, la biodiversità e le minoranze etniche che compongono il variegato mondo delle Alpi.

Page 4: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Una vista d’insieme su Piazza del Duomo di Trento con la mole della chiesa cardine del Concilio cinquecentesco sulla destra e il Palazzo

Pretorio sulla sinistra, quindi la sagoma severa e impenetrabile dei palazzi che compongono il Castello del Buonconsiglio.

2° giorno: SAN MARTINO DI CASTROZZA

Fieramente collocata al limitare meridionale dei principali gruppi dolomitici San Martino di Castrozza si colloca giusto sotto le guglie

svettanti e apparentemente inaccessibili delle Pale di San Martino uno dei complessi dolomitici più visivamente d’impatto di tutto il Trentino.

L’abitato è minuto e, dopo essere stato fondato quasi mille anni fa dai Camaldolesi che vi costruirono un pionieristico monastero, oggi

appare fortemente a vocazione turistica ed è votato in genere a una clientela abbiente e abbastanza ricercata, ma non mancano locali e

alberghi accessibili a chiunque. San Martino di Castrozza si raggiunge da Trento in 110km (105 minuti), preferibilmente percorrendo la Val

Sugana e accedendo all’abitato da sud, e risulta essere interessante sotto un profilo di visita sia nella stagione invernale che in quella estiva.

D’inverno potrete infatti sciare nel comprensorio locale che consta di circa 60km di piste da discesa suddivise tra la zona del Passo Rolle e le

Page 5: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

propaggini montuose orientali all’abitato che offrono grandiose viste sulle Pale. D’estate invece San Martino di Castrozza diviene meta

prediletta degli escursionisti che possono spaziare da facili escursioni panoramiche come quella che raggiunge il Rifugio Segantini (2170m)

dal Passo Rolle in poco meno di un’ora a tracciati di medio livello come il tour delle Pale di San Martino che parte dall’arrivo degli impianti

provenienti da San Martino alla Rosetta (2572m), tocca il Rifugio Rosetta Pedrotti e quindi si insinua seguendo i sentieri 707 e 709 tra le

pareti verticali delle Pale fino a pervenire al Rifugio Pradidali (2278m) dopo due ore e mezzo di cammino. Da qui si può poi completare

l’anello delle Pale attraverso i sentieri 715 e 702 che fanno rientro agli impianti della Rosetta in altre due ore e mezzo. Il percorso non

prevede grosse difficoltà tecniche e si snoda tra paesaggi mozzafiato ma è bene ricordare che per l’estensione del tracciato e l’ambiente in

cui si sviluppa va affrontato solo se si ha un minimo di dimestichezza con la montagna e un discreto allenamento. Infine per i più arditi c’è

sempre la possibilità di cimentarsi tra le numerose ferrate e vie di arrampicata che si inerpicano lungo le Pale, ma affrontatele solo con

guida e muniti dei doverosi artifizi tecnici. Verso sera infine vi consigliamo di riprendere l’auto e fare rotta attraverso il Passo Rolle in Val di

Fassa, fermandovi in una delle numerose borgate presenti che vi consigliamo di scegliere come vostra base per i giorni successivi (da San

Martino di Castrozza a Canazei, al termine della Val di Fassa ci sono 60km, 75 minuti).

Uno scorcio delle piste da sci alpino di San Martino di Castrozza splendidamente in vista delle vicine Dolomiti, quindi una panoramica sul

gruppo delle Pale dalle boscose vallate adiacenti in stampo autunnale coi larici ingialliti e la superba collocazione del Rifugio Pradidali.

Page 6: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

3° - 4° giorno: VAL DI FASSA, MARMOLADA

Pochi luoghi in Trentino sono tanto incantanti quanto la Val di Fassa, unica zona in cui correntemente si parla ancora il ladino, antico

idioma derivato dalla parlata di un popolo migrato in zona verso il V secolo d.C. che presenta aspetti di contiguità linguistica solo con il

dialetto friulano e il romancio parlato nell’Engadina svizzera. La Val di Fassa trae moltissimo della sua fama dalla felicissima posizione in

cui sorge essendo incastrata tra il Gruppo di Sella a nord, dal massiccio della Marmolada, la più alta vetta delle Dolomiti, a est e dalla

catena del Catinaccio a ovest, mentre a sud si risolve tra le vaste lande della vicina Val di Fiemme. Centri principali dell’area sono Canazei,

situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Avisio e immerso in prati fioriti, cornici di boschi fittissimi e viste sulle candide pareti rocciose delle Dolomiti. In tutti i borghi della valle

troverete comunque splendide abitazioni in stile tradizionale in legno con una profusione di coloratissimi gerani e fioriture in genere in

facciata ed alberghi e costruzioni più moderne edificate però rispettando appieno lo stile montano preesistente, cosa che ha contribuito

essenzialmente a preservane l’aspetto bucolico intatto. Se raggiungerete la Val di Fassa in inverno avrete modo di sbizzarrirvi sulle infinite

piste da discesa che partono da queste località, senza aver mai il bisogno di riprendere uno stesso impianto per tutto l’arco della giornata.

Da Canazei si può sciare su un totale di 120km di piste articolate anche sulle frazioni di Campitello di Fassa e Alba di Canazei e si può da

queste accedere al famoso comprensorio del Sella Ronda come mette in comunicazione la Val di Fassa con la Val Gardena, l’Alta Badia e

Arabba costituendo uno dei tour sciistici più famosi del mondo snodandosi tra picchi rocciosi e mirabolanti scenari alpini perfettamente

conservati (nel complesso i tracciati collegati tra loro nel Dolomiti Superski sarebbero ben 1200km!, primato mondiale). Se poi in seconda

giornata sarete alla ricerca di altri tracciati per lo sci da discesa vi ricordiamo che sempre dalla Val di Fassa si apre un altro comprensorio

articolato tra Moena, Falcade e Bellamonte-Alpe Lusia noto come Tre Valli che consta di 100km di tracciati oppure potrete dirigervi alla

vicina Val di Fiemme usufruendo delle piste di Predazzo-Pampeago per altri 50km di piste. Non va assolutamente dimenticato però che la Val

di Fassa in inverno è anche uno dei principali templi italiani dello sci nordico internazionale raggiungendo l’apice della sua stagione verso

la fine di gennaio quando si svolge la famosissima competizione della Marcialonga, un’estenuante gara di sci di fondo articolata sulla

distanza di circa 70km che si svolge nei fondovalle della Val di Fassa e Val di Fiemme (parte da Moena e arriva a Cavalese) riservata solo

agli sciatori più allenati e tentata annualmente da quasi 10.000 partecipanti. Per chi volesse provare sezioni della pista potrete accedervi da

una qualsiasi delle località di fondovalle della zona, quasi ognuna dotata di splendidi foyer du fond in cui sciolinare i vostri attrezzi, farvi una

doccia al termine delle vostre fatiche e consumare un lauto pranzo al termine del vostro allenamento.

Page 7: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Scenari alpini in Val di Fassa: una vista dell’alta valle in primavera inoltrata, quindi sciatori impegnati lungo le favolose piste del giro del

Sella Ronda, tra picchi e guglie che paiono a portata di mano e gli ameni scenari della Val di Fassa vista dai suoi tracciati di sci nordico.

In estate invece queste vallate si riscoprono adatte a moltissime attività ricreative all’aria aperta: dal ciclismo (molto gettonato è il giro del

Gruppo di Sella (75km da Canazei e quattro ascese: Passo Pordoi, Campolongo, Gardena e Sella tra i più grandiosi panorami dolomitici) ,

alle attività in malga (acquisti di formaggi e prodotti locali, dimostrazioni di vita agreste alpina), ai classici tour escursionistici. Tra questi le

possibilità sono pressoché infinite e vi suggeriamo di acquistare una delle numerose cartine dei sentieri della valle facilmente reperibili in

loco per disegnare il vostro itinerario su misura. Qui ci limitiamo a proporre qualche giro classico: per chi ama le lunghe scarpinate e

godersi appieno vallate intonse e squisitamente dolomitiche possiamo proporvi la traversata da Pozza di Fassa ad Alba di Canazei (rientro

con mezzi pubblici) che in 19km di percorso (6 ore circa effettive di cammino) risale dapprima la Valle di San Nicolò, supera il Passo Pasché

(2562m, oltre 1100m di dislivello da Pozza di Fassa) e ridiscende nella Valle Contrin toccando l’omonimo rifugio (2016m) fino a convergere

nel fondovalle di Fassa dopo aver attraversato prati, sentieri e sterrate, fornendo peraltro sontuose viste della Marmolada che strapiomba

sulla Val Contrin. Altro grande classico è il percorso dal lungo sviluppo (18,5km, 5 ore e mezza effettive, prevalentemente in discesa) che dal

Col Rodella (2440m, raggiungibile in funivia da Campitello di Fassa) taglia a mezzacosta seguendo i sentieri 557 e 594 dapprima toccando il

Giogo di Fassa e quindi il Passo Duron (con diversi rifugi lungo il tracciato) per poi discendere la lunga Val Duron per fare rientro a

Campitello. Si tratta in questo caso di un classicissimo giro molto battuto e con diversi rifugi lungo il percorso e possibilità di accorciare

man mano il tragitto. Le viste sono davvero d’eccezione sviluppandosi in mattinata sotto i contrafforti del Sassolungo e del Sassopiatto e nel

pomeriggio a ridosso delle pareti del Catinaccio.

Page 8: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Vista della Val Contrin, sotto i contrafforti della Marmolada dove si svolge la parte terminale del primo itinerario proposto. Quindi la

partenza dal Col Rodella sotto il Sassolungo e un’immagine che ritrae la Val Duron con uno dei numerosi esemplari di mucche al pascolo.

Per chi invece predilige tracciati meno dispendiosi sotto un profilo fisico ci si può sempre addentrare nella Valle del Vaiolet sopra Vigo di

Fassa (prendere gli impianti fino al rifugio Ciampedie (1998m) e da qui spingersi nel vallone fino a toccare dapprima il Rifugio Gardeccia

(1949m) e quindi il Rifugio Vaiolet (2243m, 2 ore sola andata) posto al centro del gruppo del Catinaccio, oppure girovagare tra le pinete e le

guglie del Latemar partendo dallo straordinario Lago di Carezza facilmente raggiungibile in automobile oltrepassando il Passo di

Costalunga. Per gli alpinisti incalliti vi è poi sempre la possibilità di raggiungere il tetto delle Dolomiti, la Marmolada, approcciandola per

la via normale da nord usufruendo degli impianti che dal Passo Fedaia raggiungono il Rifugio Pian dei Fiacconi (2625m) e da qui iniziando

un percorso in misto ghiaccio-roccia (passaggi fino al II ma attrezzati completamente come fosse una ferrata) che nel volgere di 3 ore circa

conduce in vetta a Punta Penia, 3343m, massima asperità del massiccio. Per la discesa fate lo stesso percorso a ritroso.

Page 9: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Una vista dell’incantato Lago di Carezza, raggiungibile in auto e posto sotto la catena del Latemar, quindi il Rifugio Gardeccia immerso nel

gruppo del Catinaccio ed infine la parete sud della Marmolada apprezzabile unitamente a un folto branco di stambecchi locali.

5° - 6° - 7° giorno: BOLZANO, VAL GARDENA

Continuando nell’esplorazione delle valli trentine con la quinta giornata di viaggio vi suggeriamo di spostare la vostra location dalla Val di

Fassa all’adiacente Val Gardena percorrendo (solo nella stagione estiva, in inverno ci sono i tracciati di sci alpino) il Passo Sella (2244m) e

convergendo su Ortisei (30km, 50 minuti da Canazei), principale località della vallata altoatesina. In inverno invece dovrete forzosamente

compiere un lungo periplo automobilistico percorrendo a ritroso la Val di Fassa e la Val di Fiemme, raggiungendo l’autostrada del Brennero

e quindi imboccando la Val Gardena dal suo ingresso occidentale (120km, 2 ore). In questo caso può essere un a felice intuizione spaccare il

tragitto fermandosi per qualche ora a Bolzano (85km, 90 minuti da Canazei) prima di raggiungere nel tardo pomeriggio Ortisei.

Bolzano, capoluogo dell’Alto Adige, esprime appieno i suoi forti connotati filo tedeschi ma al contempo è una realtà estremamente vivace e

giovane e una delle località con gli standard di vita e di ricchezza più alti di tutta Italia. Tutti i principali siti di interesse di Bolzano si

raggruppano nel minuto centro storico che ruota attorno alla vasta Piazza Walther, come precedentemente accennato sede in dicembre dei

fastosi Mercatini Natalizi che rendono nota la città in tutta Europa. L’elemento dominante della piazza è l’elegante Duomo in stile gotico e

dal tetto policromo a forte spiovente del ‘300 sormontato da uno slanciato e raffinato campanile del 1519. Vi consigliamo quindi di

Page 10: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

addentrarvi nel centro storico puntando dritti verso Via dei Portici, zona cardine del commercio al dettaglio di Bolzano dove troverete diversi

negozi, anche tradizionali, in cui passare un’ora o più dedicandovi allo shopping. Al suo limite occidentale non mancate infine di entrare nel

Museo Archeologico che deva la sua fama per essere il luogo in cui è esposto l’Uomo di Similaun (detto amichevolmente Oetzi), scheletro

fossile rinvenuto sotto i ghiacci dell’omonimo ghiacciaio nel 1991 in perfetto stato di conservazione, tanto che era ancora completamente

integro anche il suo vestiario ed equipaggiamento nonostante fosse vissuto nel 3400 a.C. Si tratta del rinvenimento preistorico più prestigioso

mai fatto in Europa inerente all’Età del Rame e sicuramente il reperto più famoso conservato in tutta la regione.

Piazza Walther, epicentro della comunità di Bolzano in cui campeggia il gotico Duomo, quindi un’immagine della stessa piazza durante i

celebri Mercatini di Natale, e un dettaglio della famosa mummia dell’Uomo di Similaun, rinvenuto tra i ghiacci della vicina Val Senales.

Al termine della visita potrete quindi fare rotta su Ortisei (35km, 45 minuti) che si caratterizza per un’atmosfera raffinata e squisitamente

autentica, frutto delle oculate scelte delle varie amministrazioni locali che si sono succedute che hanno voluto mantenere la fisionomia da

borgo montano antica dell’abitato. Qui alberghi lussuosi e chalet fiabeschi convivono con una profusione di negozi di prodotti locali

(specialmente quelli inerenti l’intaglio del legno di cembro, attività secolare svolta da sapienti mastri artigiani locali) , un museo dedicato al

folklore gardesano (il Museo de Gherdeina), diverse boutiuque esclusive, locali notturni elettrizzanti che hanno pochi eguali in tutto l’arco

alpino e diverse stube in cui rifugiarsi a sera per mangiare e bere allegramente in compagnia. Tutto questo crogiolo di attività si staglia poi

Page 11: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

in una vallata di straordinaria bellezza naturale, cinta com’è da tre diversi massicci dolomitici (le Odle a nord, il Sassolungo a sud e il

Gruppo di Sella ad est) che paiono emergere come pilastri dai prati smeraldini ondulati e fioriti che contraddistinguono il paesaggio locale.

In inverno la Val Gardena si attesta tra le mete più gettonate dell’arco alpino intero per quanto concerne l’afflusso turistico, favorita anche

dal fatto che qui non vi è solo un’offerta sciistica di prim’ordine ma ci sono moltissime altre attività che famiglie e non amanti della neve

possono svolgere come pattinare su ghiaccio, nuotare in piscine coperte, gironzolare per negozi o crogiolarsi nelle spa di lussuosi alberghi.

Comunque sia per i patiti dello sci alpino ci sarà solo l’imbarazzo della scelta su quali piste mettere a prova le proprie capacità. Da Ortisei

partono gli impianti di risalita per il comprensorio dell’Alpe di Siusi che vanta circa 75km di piste immerse in fiabeschi scenari sotto le

dirupate pendici dello Sciliar, da Santa Cristina e Selva di Val Gardena invece si dirama il comprensorio che si raggruppa poi al Sella Ronda

e alle infinite possibilità del Dolomiti Superski, il quale annovera solo nella sezione gardesana 100km di tracciati, compreso quello del

Saslong dove annualmente si svolge una gara di discesa libera maschile valida per la coppa del mondo. Per gli amanti dello sci di fondo

invece imperdibili sono i circa 50km di tracciati che si snodano tra le lande incantate dall’aspetto quasi ultraterreno per la loro bellezza

dell’Alpe di Siusi raggiungibili in mezz’ora (20km ) da Ortisei.

Una vista d’insieme dell’alta Val Gardena con l’abitato di Selva in primo pianto e il turrito Gruppo di Sella in lontananza, quindi una

fiabesca immagine del centro di Ortisei in veste invernale e un’istantanea che ritrae sciatori di fondo sulle bellissime piste dell’Alpe di Siusi.

Page 12: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

In estate invece la zona si trasforma letteralmente divenendo una vera e propria sinfonia montana dove mandrie al pascolo in coloratissimi

prati punteggiati da malghe contadine si alternano a paesi contraddistinti da edifici sovraccarichi di gerani in fiore, il tutto ovviamente sotto

il severo controllo delle guglie rocciose delle catene dolomitiche presenti. Come per la Val di Fassa anche qui le possibilità di trekking sono

pressoché infinite e facilmente targettabili sulle vostre capacità seguendo i diversi tracciati proposti in loco o disegnandoli voi stessi su una

cartina escursionistica che comprerete in zona. Tuttavia vi sono alcuni tracciati che meritano una menzione per panoramicità e fama.

Innanzitutto vogliamo ricordarvi l’ascesa alla vetta dello Sciliar dall’Alpe di Siusi che compre un dislivello di circa 700m addentrandosi in

quello che è l’altopiano montano più esteso d’Europa e vi permetterà di raggiungere l’apice di uno dei gruppi dolomitici più scenografici di

tutti. Anche se la via appare impervia in realtà si svolge sempre su comodo sentiero ben battuto (numero 10 dall’Alpe di Siusi) e raggiunge

poco sotto la vetta il famoso Rifugio Bolzano (2450m) da cui è semplice raggiungere la vetta del Monte Pez (2563m, circa 4 ore dall’Alpe di

Siusi). Per il ritorno adoperate la medesima via di salita. Se invece vi sentite meno propensi ai grandi sforzi sempre dall’Alpe di Siusi partono

magnifici ondulati percorsi che possono raggiungere l’Alpe Bullaccia (bellissimo percorso ad anello di 10km, 3 ore circa), oppure l’Alpe

Saltria e quindi il Mont Seuc (altro percorso ad anello nel cuore dell’Alpe di Siusi, 15km, 5 ore). Per gli amanti dei percorsi più impervi

invece ci si può dirigere rapidamente dalla Val Gardena al Passo Pordoi in auto e da qui prendere un’ardita funivia che raggiunge il Sass

Pordoi (2950m) una delle principali asperità del Gruppo di Sella. Da questo punto inizia quindi un sentiero che raggiunge un vicino rifugio

al colle sottostante e quindi infilando dapprima il sentiero 627 e svoltando poi sul 638 si raggiunge in circa un’ora e mezza la vetta del Piz

Boé (3152m) culmine del Gruppo di Sella da cui si godono straordinarie viste a 360° su buona parte delle Dolomiti. Da qui mediante una

breve ferrata attrezzata (non avventuratevi se non avete dimestichezza) si raggiunge in mezz’ora quindi il Rifugio Boé (2871m) posto

praticamente al centro geografico del Gruppo di Sella. Dopo un pranzo ristoratore potrete quindi riprendere il sentiero 627 e in un’ora e

mezza fare rientro alla stazione degli impianti del Sass Pordoi per fare rientro al Passo e alla vostra automobile. In ultima serata vi

consigliamo poi di muovere la vostra auto da Ortisei fino a Merano (70km, 1 ora) che diverrà nuova base per il proseguo del vostro viaggio.

Page 13: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Una panoramica dell’apparentemente inaccessibile Sciliar dall’Alpe di Siusi, quindi una vista d’insieme della stessa alpe che costituisce il

più grande plateau d’alta quota europeo (circa 50km2) in tutta la sua magnificenza e l’accesso via funivia al Sass Pordoi nel cuore del

Gruppo di Sella.

8° giorno: MERANO

Merano possiede uno charme del tutto particolare con frondose passeggiate lungo il torrente Passirio, oleandri e piante in fiore in

ogniddove, ville art nouveau disseminate per le curatissime strade del centro città che mantiene intatta un’atmosfera medievale. Qui più che

in altre località dell’Alto Adige si respira una forte tradizione che lega indissolubilmente Merano al vicino Tirolo con birrerie che servono

generosi boccali facilmente reperibili, abitanti che parlano fluentemente tra di loro il tedesco e rivendite di salsicce da asporto. Il centro

storico si articola attorno a Via dei Portici , la più caratteristica e animata, e Corso Libertà che incuneano tra il greto del torrente Passirio e

l’altura dove sorge il sovrastante Castel Tirolo del ‘400 che sorveglia la città. Monumenti principali di Merano sono il Duomo, gotico nelle

forme e accompagnato da un’altissima torre campanaria di 80m, e i giardini botanici di Castell Trauttmansdorff. Questa sorta di oasi

Page 14: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

botanica è davvero meravigliosa nella bella stagione e annovera palme, piante da frutta e ogni tipologia di flora ornamentale, tanto che la

principessa Sissi nell’800 era solita passarvici le estati degli anni dispari. Nel pomeriggio un opzione pressoché irrinunciabile è poi quella di

fare un salto alle Terme di Merano, un vasto complesso termale che consta di 25 piscine tra interne ed esterne, ristrutturato e riaperto nel

2005. Detto questo però Merano dà il meglio di sé indubbiamente nel periodo natalizio durante il quale qui si svolgono i Mercatini Natalizi

(con quelli di Bolzano in Piazza Walther) sicuramente più interessanti e tradizionali d’Italia. Il centro storico si anima di piccoli chalet in

legno che vengono artigianato locale, prodotti a tema natalizio oltre a chioschetti in cui provare il vin brulé locale o alcune specialità della

zona, il tutto contornato da bande e musicisti di strada che allietano la folla. Venire qui coi bambini è davvero bellissimo ma anche gli adulti

avranno di che giovarsi. Per la cena vi suggeriamo di approfittare delle numerose taverne e ristorazioni presenti nel centro storico di

Merano, sorseggiando anche qualche calice dell’autoctono Caldaro o del più diffuso Alto Adige, prima di fare ancora una romantica

passeggiata tra le sue vestigia sapientemente illuminate e di tornare alla vostra location in loco per la nottata.

Scorcio panoramico sugli splendidi giardini botanici di Castell Trauttmansdorff, nei pressi di Merano, quindi una vista sulle piscine del

grande complesso delle Terme di Merano e un’istantanea che richiama il clima fiabesco che pervade i Mercatini Natalizi locali.

Page 15: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

9° giorno: BRESSANONE, BRUNICO

Col nono giorno di viaggio si compie un nuovo spostamento all’interno dell’Alto Adige portandosi da Merano fino a sera a Brunico, cuore

pulsante della Val Pusteria. All’interno di questo tragitto però si possono compiere diverse soste culturali davvero interessanti che sapranno

impegnarvi senza fatica per tutta la giornata. Da Merano in mattinata portatevi velocemente fino a Bressanone (75km, 1 ora), la cittadina più

antica della provincia per fondazione (data 901 d.C.) che da sempre ha svolto un ruolo essenziale come polo ecclesiastico e culturale della

zona. Oggi Bressanone mantiene fede a queste sue caratteristiche vantando un nucleo medievale ben tutelato che si staglia sullo sfondo di

panorami alpini d’eccezione. Oltre ai siti di interesse storico Bressanone è poi anche un polo commerciale di grande importanza visto che nel

suo centro potrete trovare negozi tradizionali di ogni genere di arte minore. La vostra visita di Bressanone può iniziare dalla Via dei Portici

Maggiore, epicentro della vita locale, e quindi convergere sulla Piazza della Parrocchia sulla quale si affaccia lo storico Duomo del X secolo

d.C. che ha subito però importanti modifiche nel ‘700 apparendo oggi di foggia tipicamente barocca. L’impianto dell’edificio è reso

inconfondibile dai due alti campanili gemelli all’esterno mentre internamente si possono ammirare diversi begli affreschi d’epoca, specie nel

chiostro romanico-gotico del ‘200. Altrettanto interessante nel centro storico è poi il Palazzo dei Principi Vescovi che mantiene l’impianto

voluto dal Cardinale Andrea d’Austria nel 1595 con fossato antistante oltre a quale rimando alle ristrutturazioni gotiche successive. Il

complesso ospita peraltro all’interno un museo inerente opere d’arte, arredi d’interno e artigianato medievali locali davvero interessante.

Non dimenticate infine di entrare appena fuori città all’Abbazia di Novacella, circondata da prati e vigneti, voluta nel 1142 dal vescovo di

Bressanone e polo di primaria importanza per il credo locale, tanto che ancora oggi suscita profonde riflessioni interiori a chi ha la lucidità

di visitarlo (imponente la collezione della sua biblioteca che conta ben 76.000 volumi antichi). Per pranzo vi suggeriamo di usufruire di uno

dei numerosi ristoranti tradizionali che si trovano nei vicoli del centro storico medievale di Bressanone: qui avrete senza problema modo di

assaggiare alcune delle prelibatezze proprie della cucina trentina come gli knodel, la minestra di gulash o d’orzo, gli gnocchi al formaggio, i

ravioli di spinaci, il capriolo con mirtilli, il filetto alla tirolese, la lepre in umido, gli spezzatini di selvaggina o le numerose preparazione

dolciarie come lo strudel o le numerose torte ai frutti di bosco, alle mele ecc. Tra i vini da abbinare si ricordano l’Alto Adige, il

Gewuztraminer o il Muller Thurgau.

Page 16: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Uno spaccato del centro storico di Bressanone, animato nucleo medievale dove troneggia il Duomo dalle torri gemelle, quindi l’interno della

fornitissima biblioteca storica dell’Abbazia di Novacella e un esempio di tipici portate della cucina altoatesina immersa nel panorama delle

Dolomiti.

Terminato il corposo pasto a Bressanone potrete quindi riprendere l’auto e percorrere il tratto basso della Val Pusteria fino a raggiungere

appunto Brunico (40km, 40 minuti), suo capoluogo indiscusso nonché centro dei servizi della zona. Qui potrete optare tra lo gironzolare

liberamente per il suo minuto ma sempre vivace centro storico, tra la visita all’interessante Museo degli Usi e dei Costumi che riproduce

masi, malghe, fienili, mulini e segherie antiche della zona immersi nel candore della natura locale oppure dirigervi al non distante Castello di

Tures (15km, 20 minuti da Brunico), impressionante fortificazione alpina del ‘200 con arredi e affreschi del XVII secolo. In serata un’idea

interessante è poi quella di usufruire delle rigeneranti cure termali fatte di calde piscine, saune, bagni turchi e centri massaggi della struttura

Cron4 di Brunico.

Page 17: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Una vista panoramica di Brunico, capoluogo della Val Pusteria, immerso tra bucolici prati e pinete, quindi il turrito Castello di Tures in

veste autunnale e l’interno del complesso termale Cron4, vero tempio del benessere in quei di Brunico.

10° - 11° - 12° - 13° giorno: VAL PUSTERIA, VAL BADIA

Immersa nel cuore dell’Alto Adige la Val Pusteria è una sezione della provincia di Bolzano davvero incantevole, le vallate si fanno man mano

più ampie, le guglie dolomitiche sono visibili da chilometri e chilometri di distanza e i verdi pascoli e le abetaie fitte si alternano come su una

tavolozza di un pittore facendo sfoggio di tutte le tonalità del verde che possiate immaginare. La Val Pusteria ha poi una connotazione

spiccatamente tirolese con gli abitanti che parlano correntemente il tedesco ancor prima dell’italiano e l’atmosfera filo austriaca si

percepisce a ogni angolo delle borgate sia per l’incredibile pulizia e dedizione ai particolari che per la precisione con cui vengono curate le

abitazioni e le infrastrutture turistiche. In inverno la zona è ricchissima di offerte per lo sci, sia nordico che alpino (che vi elencheremo tra

breve) ma non dimenticate che qui sono anche diffusi sport meno noti nel resto d’Italia come il biathlon (ci sono diversi poligoni di tiro lungo

le piste da fondo), il salto con gli sci, il bob e lo slittino in cui potrete provare a cimentarvi, oltre ai numerosissimi tracciati segnalati per

racchette da neve che vi permetteranno passeggiate infinite immersi in farinosa neve mai calcata da nessun altro. Per quanto concerne i

comprensori sciistici da discesa il più comodo in ordine geografico è quello di Plan de Corones raggiungibile direttamente con le funivie da

Page 18: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Brunico che vanta 100km di tracciati mentre il più esteso e spettacolare è sicuramente quello dell’Alta Badia (Corvara, La Villa, San

Cassiano) che si articola localmente in altri 100km di piste (compresa la temibile e celebre Gran Risa, uno dei templi dello slalom gigante del

circuito di coppa del mondo che ha fama di essere uno dei percorsi più ostici anche per i campioni di questo sport) e si ricollega poi al Sella

Ronda, facendo quindi parte dell’immenso comprensorio del Dolomiti Superski. La Val Pusteria però rappresenta soprattutto una vera e

propria mecca per gli amanti dello sci da fondo che avranno davvero l’imbarazzo della scelta dei percorsi da seguire: la sola Brunico è

collegata da piste sia alla Valle di Casies che alla Valle di Anterselva articolandosi su oltre 200km di piste battute, un estensione che ha

pochissimi eguali nelle Alpi e che ricorda le lande sconfinate della Scandinavia. Altro centro di richiamo internazionale è poi anche

Dobbiaco con tracciati che raggiungono le vicine località di San Candido, Sesto e si spingono fino a Cortina d’Ampezzo per un estensione di

oltre 100km di piste.

Uno scorcio sulle piste dai panorami immensi dell’Alta Badia, fulcro dell’offerta di sci alpino della zona, quindi principianti intenti sulle

piste da fondo della Valle di Anterselva tra pini e abeti carichi di farinosa neve appena caduta ed infine un gruppo a spasso con le ciaspole

tra i pendii intonsi dell’Alta Badia.

Page 19: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

Se invece decideste di venire in zona in estate gli stessi tracciati dello sci di fondo diventano inesorabilmente splendidi sentieri con cui

immergersi nella natura senza dover fare troppa fatica. Se però volete davvero delle dritte per siti irrinunciabili ci sono degli angoli in zona

che davvero trascendono la bellezza più pura. Come prima idea di percorsi escursionistici vi suggeriamo di spostarvi da Brunico fino al

Rifugio Pederù (1548m) in automobile, posto alla testata di una valle laterale dell’Alta Badia. Questo punto è davvero perfetto per dei

percorsi da trekking o mountain bike che si articolano seguendo uno straordinario (e faticoso da compiersi in giornata) anello di 25km (più

di 1500m di dislivello, 9 ore di cammino nel complesso) che ruota attorno a complessi dolomitici inseriti nel Parco Regionale Fannes –

Sennes- Braies (seguite i sentieri 7, 6 e 10 nel caso). Ovviamente se non siete così allenati potrete spezzare il percorso su due giorni facendo

rientro a Brunico per la notte e tornando in zona l’indomani. Il tracciato tocca punti davvero spettacolari come il Rifugio Fanes all’Alpe di

Fanes Piccola (2060m, poco meno di due ore a piedi dal Pederù) e l’altopiano alpino di Sennes dove si ubica l’omonimo rifugio (2116m) in

un ambiente davvero paradisiaco e dal quale si può raggiungere il Rifugio Biella (2327m, 3 ore da Pederù) posto sullo spartiacque che

affaccia verso la Val Pusteria. Se invece cercate qualcosa di più rilassante da Brunico potrete raggiungere, sempre in auto, dapprima Prato

Piazza (1991m) posto in una conca erosa perfetta per pic-nic all’aria aperta, magari spingendosi al vicino Rifugio Vallandro (2040m, meno

di un’ora a piedi) o sulla panoramica sommità dello Strudelkopf (Monte Specie, 2307m, 2 ore e mezza di ascesa da Prato Piazza) da cui si

godono viste a 360° sulle Dolomiti più orientali come il Gruppo del Cristallo o della Croda Rossa. Al pomeriggio invece facendo rientro a

Prato Piazza non perdete per nessun motivo la deviazione che via automobile vi porterà sulle sponde del Lago di Braies, un bacino lacustre

che è davvero la quintessenza fatta realtà del lago alpino dell’immaginario collettivo con acque trasparenti in cui si specchiano le pinete e le

imbarcazioni in legno a remi paiono essere sospese a mezz’aria tanto è perfetto l’effetto ottico presente. Ovviamente a coronamento di ciò vi

sono sempre le candide pareti rocciose delle Dolomiti (della Croda del Becco nello specifico) a completare il tutto e vi apparirà impossibile

non seguire l’incantato sentiero che ne segue le sponde transitabile a piedi in 45 minuti circa. Infine come ultimo tracciato da citare non si

può dimenticare il grandioso percorso dei Tre Rifugi dalla Val Fiscalina sopra Sesto di Pusteria (14km, 8 ore di cammino nel complesso).

Dal parcheggio a fondovalle della Val Fiscalina (1454m), incantata valle che può tranquillamente essere presa a modello dello scenario

alpino ideale con rii, pinete e fauna in abbondanza, si raggiunge rapidamente il Rifugio Fondovalle quindi si imbocca il sentiero 103 che

risale la parte sommitale della Val Fiscalina fino al Passo Fiscalino (2516m) nei pressi del quale sorgono due altri rifugi custoditi in un

angolo appartato e spettacolare delle Dolomiti. Da qui in breve si discende lungo il sentiero 101 verso il Rifugio Locatelli (2405m) in un

surreale altipiano d’alta quota posto in felicissima posizione panoramica rispetto alle guglie maestose e severe delle Tre Cime di Lavaredo

che si innalzano a brevissima distanza. La vista è davvero unica e le soste per le fotografie non mancheranno di certo. Infine dal Rifugio

Locatelli seguendo il tracciato 102 potrete fare rapido rientro (2 ore) alla vostra auto al parcheggio della Val Fiscalina (peraltro chi non se

la sente di fare tutto il giro può limitarsi a compiere il solo sentiero 102 in salita [3 ore] e discesa godendosi comunque gli scenari più celebri

Page 20: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

della zona). Si ricorda infine che nella serata dell’ultimo giorno di permanenza in zona è consigliabile compiere il breve tragitto in auto che

separa Brunico da Cortina d’Ampezzo (70km, 90 minuti) per spostare per l’ultima volta la vostra base di viaggio.

Lo splendido Lago di Braies appare come una visione onirica in una delle valle laterali della Val Pusteria, quindi il panorama dolomitico

perfetto della Val Fiscalina dalla quale si accede al Rifugio Locatelli posto in splendida posizione rispetto alle Tre Cime di Lavaredo, una

delle montagne simbolo delle Dolomiti e della storia dell’arrampicata e dell’alpinismo.

14° - 15° giorno: CORTINA D’AMPEZZO, TRE CIME DI LAVAREDO

Cortina d’Ampezzo è e non tradisce affatto la sua nomea di “perla delle Dolomiti”: si tratta infatti di un luogo ricercato, costoso e

incredibilmente bello che vanta una storia secolare che affonda le sue radici già nel ‘700 quando venne eretta la famosa Parrocchiale

dedicata ai Santi Filippo e Giacomo che con i suoi campanili che si stagliano su uno sfondo montano incredibilmente pittoresco ne fanno la

cartolina classica dell’abitato ormai da secoli. Cortina d’Ampezzo iniziò a sfruttare il suo potenziale turistico già nel 1860 quando apparve in

zona il primo grand hotel e da allora l’ascesa della località ai vertici della popolarità alpina non si è più fermata. Nel 1902 la raggiunse la

Grande Strada delle Dolomiti con l’apertura del Passo Falzarego e, dopo sfortunate vicissitudini legate soprattutto alle battaglie della prima

Page 21: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

guerra mondiale che si svolsero in queste zone, Cortina seppe nuovamente rialzarsi dal suo torpore e dalla devastazione dimostrando di

essere in grado di ospitare le Olimpiadi invernali del 1956. Oggi appare come una località davvero glamour, specie in inverno, allorquando i

vip fanno a gara per raggiungerla e per mettere in scena fastose feste notturne negli alberghi di lusso o nei suoi locali esclusivi. Inoltre la

concentrazione di boutique e negozi d’elite nel minuto centro storico sono davvero unici nel panorama montano italiano. Tuttavia tanta bella

vita e sfarzo non hanno mai fatto scordare a Cortina d’Ampezzo le sue origini e il fatto di essere legata indissolubilmente alle rocciose guglie

che la circondano tanto che la sezione delle Guide Alpine locali è una delle più rinomate delle Alpi e che al suo intorno si possono svolgere la

gamma completa delle attività su neve esistenti (imponente è lo Stadio del Ghiaccio con una pista per il pattinaggio di oltre 4 ettari). Cortina

d’Ampezzo dà sicuramente il meglio di sé in inverno sia sotto un profilo mondano che sportivo con un’offerta di piste da discesa che

raggiunge i 110km e tracciati che si spingono tra le ardite rupi delle Dolomiti locali aprendosi strada in canaloni entrati ormai nel mito dello

sci alpino (quelli di Forcella Staunies, del Lagazuoi o delle Tofane). Non lasciatevi però scoraggiare anche i principianti avranno numerosi

tracciati su cui mettersi alla prova riposandosi tra una discesa e l’altra su impianti di risalita davvero avveniristici. Se in seconda giornata

voleste poi provare nuovi percorsi si ricorda che nelle vicinanze potrete sempre accedere al comprensorio della Civetta (80km di piste) da

Zoldo Alto. Per gli amanti dello sci nordico poi Cortina non lesina soddisfazioni con 75km di percorsi accessibili direttamente dal paese oltre

a diversi centri nelle vicinanze come Zoldo Alto (35km di piste), Auronzo di Cadore (30km di piste) o Sappada (35km di piste).

Una fiabesca vista di Cortina d’Ampezzo in chiave natalizia sotto una fitta nevicata, quindi uno dei passaggi più famigerati delle piste locali:

il Canalone Staunies tra le rupi del Monte Cristallo ed infine il Rifugio Lagazuoi così come appare agli sciatori d’inverno.

Page 22: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

In chiave estiva invece Cortina veste forse i suoi panni più classici mettendo a disposizione il suo ambiente montano d’eccezione agli amanti

del trekking e delle arrampicate. Tra i percosi più qualificanti dell’area vi citiamo questi tre tracciati: il primo si snoda attorno alle guglie

del massiccio delle Tofane giusto a ovest di Cortina d’Ampezzo. Il percorso prende il via dal Rifugio Pomedes (2303m) facilmente

raggiungibile con gli impianti di risalita direttamente da Cortina. Da qui seguendo il sentiero 403 e in seguito il 404 si compie un bellissimo

giro ad anello attorno alla Tofana de Rozes serpeggiando peraltro attorno a tutte le principali vette del massiccio. Si raggiunge dapprima la

Forcella Fantananegra con il rispettivo Rifugio Giussani (2580m) dove ci sono rimanenze di antiche fortificazioni e trincee erette durante la

prima guerra mondiale, quindi si discende nel vallone di Travenanzes e si continua il percorso a ovale risalendo alla Forcella del Col Bos

(2311m) dopo aver incrociato e superat numerose e fragorose cascate che strapiombano nel fondovalle dalle vette delle Tofane. Da qui

sempre seguendo il sentiero 404 si ritorna quindi al Rifugio Pomedes dopo 12km di percorso e circa 5 ore di cammino effettivo. Altra uscita

escursionistica davvero interessante è quella che muove le mosse dal Rifugio Auronzo (2320m) raggiungibile con i mezzi e posto giusto sotto

le guglie verticali delle Tre Cime di Lavaredo e che ne compie il periplo con un breve tracciato adatto anche ai bambini che si sviluppa su 3

ore e mezza di marcia senza difficoltà seguendo il sentiero 101 che tocca il Rifugio Lavaredo (2344m) la rispettiva Forcella (2454m) e quindi

discende al Rifugio Locatelli (2405m) già precedentemente segnalato. Da questo si può poi rientrare al Rifugio Auronzo per il sentiero 105

oltrepassando la Forcella del Col de Medo (2324m). A completamento di questo tracciato si ricorda di fare una doverosa sosta presso il Lago

di Misurina che incrocerete in macchina facendo rientro a Cortina attraverso il Passo delle Tre Croci. Si tratta dell’invaso naturale più

grande di tutto il Cadore, nonché una delle cartoline classiche delle Dolomiti con le svettanti Tre Cime di Lavaredo sullo sfondo. Infine uno

splendido tour (tranquillamente spezzabile in due sezioni diverse) è quello che si aggira nei dintorni del Passo Giau, posto giusto sopra

Cortina, e permette di toccare dapprima il Rifugio Cinque Torri sotto ad una formazione di dolomite assai scenografica andata in contro a un

crollo importante negli ultimi tempi ma pur sempre affascinante (1 ora e mezzo sola andata) e poi discende al Ponte del Rucorto lungo la

strada che sale al Giau e da qui punta seguendo i sentieri 434 e 437 al meraviglioso Rifugio Croda da Lago posto sulle rive incantante del

Lago Federa (2 ore dal Ponte di Rucorto). Si tratta di uno degli ambienti più idilliaci di tutti i dintorni di Cortina inoltre il rifugio mette a

disposizione degli ospiti anche una corroborante sauna finlandese proprio in vista del bacino lacustre adiacente. Se invece vi sentite

particolarmente in forma e non vi farete tentare dai vizi proposti potrete sempre completare l’anello escursionistico fino al Passo Giau

passando per le Forcelle Ambrizzola, Giau e del Col Piombin per complessivi 18,5km di percorso e 7 ore di marcia effettiva. Quale che siano

state le vostre escursioni di questo lungo viaggio tra le Dolomiti e il Trentino a sera della quindicesima giornata sarete indiscutibilmente

stanchi ma appagati, felici di aver avuto l’onore di godere di siffatte meraviglie naturali e di essere stati in grado di coglierle nel modo più

autentico possibile: camminando. Non mancherà quindi che concedersi un’ultima abbondante scorpacciata presso una delle numerose

ristorazioni di Cortina d’Ampezzo, passere un’ultima notte tra la fresca e pura aria di montagna e l’indomani prendere l’auto per fare rientro

alla vostra abitazione.

Page 23: ITALIA 3 - lanternadelviaggiatore.com · situato in testa alla vallata e luogo ideale in cui pernottare se amate lo sci alpino in inverno, e Moena paese solcato dal corso del torrente

La Tofana de Rozes ammirabile in tutta la sua severa bellezza così come la si può apprezzare dall’itinerario escursionistico che la attornia

qui proposto. Quindi una vista mozzafiato delle Tre Cime di Lavaredo dal Rifugio Locatelli all’alba ed infine il Rifugio Croda da Lago presso

il Lago Federa nei pressi del Passo Giau.