İSTANBUL‟DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere...
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1 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
INDICE
Introduzione ..................................................................................................... 3
Capitolo 1 ......................................................................................................... 5
1.1. Sviluppo storico di Istanbul ............................................................................... 5
1.1.1. La città antica ............................................................................................. 5
1.1.2. La città Bizantina ......................................................................................... 7
1.1.3. La città Ottomana .................................................................................... 12
1.1.4. La città Moderna ...................................................................................... 17
1.2. Trasformazione Urbanistica ................................................................ 18
Capitolo 2 ....................................................................................................... 22
2.1. Analisi dei Meccanismi Istituzionali .............................................................. 22
2.1.1. Struttura Legislativa .................................................................................. 22
2.1.2. Quadro Normativo ................................................................................... 25
2.1.3. Le aree UNESCO ....................................................................................... 29
Capitolo 3 ....................................................................................................... 30
3.1. Analisi Urbana .................................................................................................... 30
3.1.1. Strade Principali ......................................................................................... 30
3.1.2. Trasporto Pubblico .................................................................................... 33
Capitolo 4 ....................................................................................................... 36
4.1. Introduzione al Süleymaniye .......................................................................... 36
4.2. Analisi territoriale ............................................................................................... 39
4.3. Analisi urbanistica storica ............................................................................... 40
4.3.1. Catasto di Pervetik ................................................................................... 40
2 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
4.3.2. Piano di Herin Prost ................................................................................... 42
4.4. Analisi urbana del Süleymaniye ................................................................... 46
4.4.1. Caratteristiche fisiche .............................................................................. 47
4.4.2. Caratteristiche dimensionali .................................................................. 51
4.4.3. Caratteristiche legali ................................................................................ 54
4.4.4. Caratteristiche urbane ............................................................................ 56
4.4.5. Spazio urbano ............................................................................................ 59
4.4.6. Strade urbane ............................................................................................ 61
4.4.7. Trasporto urbano ....................................................................................... 63
4.5. Analisi Sociologica ............................................................................................ 65
4.5.1. Struttura demografica ............................................................................. 65
4.5.2. Edifici e loro uso ......................................................................................... 69
Capitolo 5 ....................................................................................................... 76
5.1. Analisi della casa ottomana ......................................................................... 76
Capitolo 6 ....................................................................................................... 81
6.1. Fase meta progettuale ................................................................................... 81
6.2. Progetto urbano ................................................................................................ 85
Capitolo 7 ....................................................................................................... 89
7.1. Il rischio per la casa ottomana ..................................................................... 89
7.2. Linee guida per il restauro .............................................................................. 93
Bibliografia ..................................................................................................... 97
Sitografia ....................................................................................................... 101
Elenco Tavole ............................................................................................... 102
3 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
Introduzione
Fino al 1838 Istanbul presentava tre importanti centri abitati separati
tutti da uno specchio d’acqua: Istanbul e Galata dal Corno d’Oro,
Uskudar dal Bosforo.
Istanbul era situata nella penisola bagnata dal Mar di Marmara e dal
Corno d’Oro, era la parte più popolata, la città storica dove erano
concentrati i più importanti monumenti.
Galata era già un’antica colonia italiana, prima veneziana dopo
genovese e, con le sue mura fortificate, era posizionata sulla sponda
nord del Corno d’Oro.
Uskudar, situato sulla sponda asiatica, è probabilmente il primissimo
insediamento di questa millenaria città e, anche se poco popolato,
presentava considerevoli opere architettoniche.
Istanbul sorgeva su sette colli e forse per questo che fu chiamata la
seconda Roma, si estendeva fino alle mura di Teodosio II e oltre
queste vi erano solo campi coltivati.
Nella penisola storica vivevano contemporaneamente le diverse
etnie, erano ben organizzate tra loro e si suddividevano gli spazi: i
mussulmani, il gruppo più numeroso, occupava la parte centrale della
penisola, armeni e greci erano concentrati lungo la costa sul Mar di
Marmara, cristiani e greci a nord della penisola lungo la costa sul
Corno d’Oro.
Il centro della città di Istanbul era l’ippodromo dove oggi sorge la
piazza di Sultahn Amed. Altri spazi aperti pubblici erano le corti dei
kulliyes, i complessi formati dalle moschee, dalle scuole, dagli
ospedali, dalle cucine e dai bagni.
4 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
Le rete stradale era fitta e irregolare ma già dalla prima metà del XIX
secolo iniziarono i primi cambiamenti.
Su ogni collina lungo il corso degli anni furono edificati i più grandi
monumenti della città, i grandi complessi dei sultani dominavano il
paesaggio; tra questi monumenti si formarono le fabbriche urbane e
le case di Istanbul. Queste case si distinsero in 5 tipi: odala, case con
una sola stanza costruite intorno a una corte; case quartiere, a uno a
due piani con una piccola corte o un giardino recintato da un muro;
case con un grande giardino dove all’interno la zona riservata agli
uomini era separata da quella delle donne, un‘altra corte era
annessa per accedere al belvedere e al secondo giardino; konak,
ville palazzi di ricchi mercanti con numerose zone annesse e un
giardino come le case quartiere; yalis, ville dei sultani costruite lungo
la costa del Bosforo.
I valori culturali e sociali erano un importante parametro per la
determinazione della struttura fisica dei quartieri; lo status sociale e il
reddito influivano sulla tipologia della casa, mentre la privacy della
donna era un altro importante fattore che influiva direttamente sulla
struttura del quartiere.
5 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
Capitolo 1
1.1. Sviluppo storico di Istanbul
1.1.1. La città antica
Per almeno sedici secoli – dal 330, l’anno in cui Costantino fondò
l’Impero Romano d’Oriente, al 1924, l’anno in cui Ankara fu dichiarata
la capitale della nuova repubblica di Turchia – Istanbul godette dello
status di unica capitale di due grandi imperi: quello bizantino e quello
ottomano.
Alla cristianità ortodossa segui la civiltà islamica, alla “nuova Roma”
succedette la sacra “città dell’islam”.
I primissimi insediamenti risalgono all’età del neolitico1 come è stato
recentemente dimostrato dagli ultimi scavi che hanno portato alla
luce relitti di epoche ancora più antiche al primo millennio a.C., resti
di case di pietra, persino tre scheletri umani, un cimitero con urne e
doni funebri probabilmente tutti risalenti a settemila o ottomila anni fa.
È certo che una colonia di pescatori e commercianti si stabilì ad ovest
della penisola durante la metà del VII secolo a.C. e altre due colonie
erano a Calcedon (Kadikoy) sulla sponda asiatica del Bosforo e
un’altra a Galata.
La Polis sulla penisola di Istanbul venne chiamata Bisanzio, l’area
corrispondeva alla prima collina. Nel punto più alto dove oggi sorge il
1 GEO - Gennaio 2010 n°49
6 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
palazzo Topkapi c’erano l’Acropoli con alcuni templi, il teatro, il
ginnasyum, lo stadio. Fuori dalle mura, sul Corno d’Oro, c’era il porto,
molto importante per la vita della colonia.
Nel 196 d.C. Settimio Severo distrusse le mura dell’antica Bisanzio e
allargò l’area includendo la seconda collina e il vecchio porto.
Penisola storica: i primi insediamenti
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1.1.2. La città Bizantina
Nel 330 a.C. l’Impero Romano arrivò fino a Bisanzio e Costantino
decise di creare un nuovo stato; stabilì l’Impero Romano d’Oriente
con capitale Bisanzio, che fu dapprima rinominata la “seconda
Roma”, successivamente cambiò nome con la “nuova Roma” e infine
Costantinopoli, la città di Costantino.
Le maggiori strutture realizzate da Settimio Severo determinarono la
base del nuovo tracciato della città.
Costantino iniziò un colossale ridisegno urbano, le nuove mura
includevano la terza e la quarta collina e la città diventò quattro volte
più grande della città greco-romana. Inoltre, eresse grandi palazzi,
mise le tasse sul patrimonio alla nuova colonizzazione della città: tutto
questo portò ad un incisivo aumento della popolazione. Si preoccupò
anche di costruire nuovi porti sul Mar di Marmara, nuovi temi urbani
diversi da quelli della Roma imperiale.
Dopo il completamento dell’ippodromo e delle mura fu costruito il
Gran Palazzo che fu allargato e abbellito durante l’impero di
Giustiniano, questo si trovava sulla prima collina vicino all’ippodromo.
Costantino da buon cristiano provvide alla costruzione di chiese, tra le
quali ricordiamo Santa Sofia posizionata sulla prima collina di fronte
all’ippodromo e vicino al gran palazzo, e la chiesa di tutti gli Apostoli
sulla quarta collina, entrambe ricostruite sotto Giustiniano.
Gli edifici residenziali dell’era di Costantino erano suddivisi in tre
tipologie: i domi, grandi edifici a due livelli per singole famiglie
benestanti; le tabernae, modeste residenze per una comunità di
persone, costruite lungo le strade principali sulle quali presentavano
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delle botteghe; le insulae, edifici multi-piano, ogni blocco veniva dato
in affitto.
Costantino, riprendendo il tracciato di Settimio Severo, allungò i viali
fino alle mura e li rese più ampi e porticati.
La città continuò ad espandersi anche dopo Costantino. Durante i
primi decenni del IV secolo furono costruiti fuori le mura di Costantino
edifici monumentali e di minor importanza. Questo fu un input per la
costruzione delle nuove mura, quelle di Teodosio II, che estendevano
la città fino alla settima collina. Insomma le mura segnarono il confine
della città fino alla metà del XX secolo.
Durante il V secolo furono costruiti tre importanti forum: forum Tauri,
forum Bovis e forum Arcadius, collegati dai viali porticati: partendo dal
forum di Costantino sulla seconda collina fino al forum Tauri, dove
oggi sorge la piazza di Beyazit, il viale si biforcava a sud e a nord, il
primo viale attraversava il forum Bovis e il forum Arcadius e arrivava
alle mura, al Golden Gate sul Mar di Marmara, il secondo viale
raggiungeva le mura di Teodosio II.
Altre due mese, i viali porticati, furono costruiti lungo la costa, una ad
est della penisola e una a sud sul Mar di Marmara.
La popolazione cresceva e per ovviare al problema dell’acqua fu
costruito l’acquedotto di Valente che portava l’acqua nel cuore della
città e nello stesso tempo furono costruite le cisterne sotterranee e la
rete di condutture.
Dopo il V secolo l’area compresa tra le mura di Costantino e quelle di
Teodosio iniziò a riempirsi di monumenti e di edifici commerciali.
Ma ancora solo le prime quattro colline avevano ottenuto una
silhouette monumentale: sulla prima collina sorgeva la prima chiesa di
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Santa Sofia insieme all’ippodromo, sulla seconda collina sorgeva il
forum di Costantino, sulla terza il forum di Teodosio e sulla quarta la
chiesa di tutti gli Apostoli. Queste strutture determinavano l’aspetto
per il futuro sviluppo. Infatti, anche se in contrasto con la
monumentalità delle fabbriche ottomane, le costruzioni bizantine non
furono distrutte e l’immagine urbana, lo skyline, della penisola
bizantina fu mantenuto durante il successivo impero.
Lo sviluppo dello stile architettonico bizantino si rifletteva sulle
fabbriche residenziali, dal VI secolo le residenze bizantine iniziarono a
differenziarsi dal prototipo romano.
Dal X secolo le tipiche case bizantine erano a due o a tre piani, i piani
superiori sporgevano rispetto al piano terra per motivi di regolarità
delle stanze2, da qui la soluzione dei bow-windows che furono
largamente ripresi nella tecnica costruttiva delle residenze ottomane.
La base dell’abitazione è la pianta della casa romana, ma nello stesso
tempo rappresenta l’organizzazione principale delle case turche.
Dal XII secolo in poi la popolazione straniera iniziò a crescere
incrementando il suo ruolo nel commercio nel Mar Mediterraneo e nel
Mar Nero.
Verso la fine del X secolo i veneziani colonizzarono la sponda nord-est
della penisola, dove oggi sorge il distretto di Eminonu, seguirono i
pisani ed infine i genovesi. Questi ultimi si stabilirono a nord del Corno
d’Oro. Costantinopoli fu colonizzata anche da tedeschi, spagnoli,
arabi ed ebrei.
2 Z.M. Enlil - Residential building traditions and the urban culture of Istanbul in the 19th
century - 1999
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Alla fine del XIV secolo la città di Costantino era una città poliglotta:
la struttura urbana che aveva acquisito non mostrava solo lo stile di
vita islamico, ma anche quello della prima Bisanzio.
Costantinopoli IV sec. a.C.
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Costantinopoli V sec a.C.
12 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
1.1.3. La città Ottomana
Il 30 maggio del 1453 Mehmet II entrò a Costantinopoli e proclamò la
città nuova capitale dell’Impero Ottomano, le cambiò il nome in
Istanbul o Istambul e inaugurò la nuova era di attività economica,
amministrativa, culturale e religiosa.
Mehmet II per prima cosa desiderava creare la città mussulmana e
per questo motivo crebbero i complessi religiosi e con essi i quartieri
intorno. Il processo di islamizzazione della città iniziò col convertire la
chiesa di Santa Sofia in moschea e lo stesso fece con altre chiese.
Il radicale cambiamento delle fabbriche e delle strade della città di
Bisanzio si ebbe proprio durante il suo regno.
Nella parte centrale della penisola furono costruiti il Gran Bazar e il
complesso di Mehmet II, il primo di una lunga serie, poco più a nord
dove oggi sorge la Istanbul University. Mehmet ordinò la costruzione
del vecchio palazzo imperiale che presto fu spostato scegliendo una
zona più prominente, e proprio sulla prima collina fece costruire il
palazzo Topkapi che rimase la residenza dei sultani fino al 1856, anno
in cui fu costruito il palazzo Dolmabahçe.
Tra il XV e il XVI secolo la popolazione continuò ad aumentare, la
rapida crescita portò alla densificazione della città e sorse l’esigenza
di costruire nuovi quartieri fuori dalla penisola e oltre Galata.
L’emergenza edilizia portò alla costruzione proprio a ridosso delle
mura della città, tanto che nel 1558 una legge obbligò la demolizione
di queste case.
Il XVI secolo è il secolo della grande attività edilizia.
13 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
Durante il regno di Süleyman Istanbul si arricchì di molti monumenti
grazie anche alla contemporanea presenza del più grande architetto
dell’oriente, l’architetto Sinan.
I complessi architettonici di Sinan fecero da esempio ai futuri
progettisti e definirono l’attuale immagine urbana di Istanbul.
Il complesso di Süleyman I (1557) fu costruito sulla terza collina,
occupò parte del vecchio palazzo del sultano e consisteva nella
grande moschea con l’adiacente corte, cinque scuole (medrese), un
ospedale, una scuola di medicina, una cucina pubblica, un
caravanserraglio, negozi, fontane e mausolei.
L’imponente massa della moschea dominava la visuale, in questa
architettura Sinan volle imitare Santa Sofia, sia nella sua mole spaziale
che in quella strutturale, infatti la struttura della moschea è composta
da una cupola centrale sostenuta da due mezze cupole laterali e la
pianta longitudinale è sostituita da quella centrale.
Il complesso di Süleyman è considerato l’ultima espressione del
grande impero Ottomano anche se molti altri monumenti furono
realizzati in seguito e arricchirono con le loro cupole e minareti lo
skyline di Istanbul.
La crescita e lo sviluppo della città continuò anche nel secolo XVII e
XVIII, anche se l’attività edilizia non è paragonabile ai secoli passati
perché la potenza ottomana in questo periodo iniziò il suo graduale
declino.
Durante la metà del XVII secolo l’architettura ottomana venne
influenzata da quella europea, soprattutto da quella francese.
Numerosi architetti stranieri arrivarono ad Istanbul e si assistette allo
sviluppo del nuovo stile, il “barocco ottomano”, caratterizzato da
facciate curvilinee, grandi cornicioni e elaborate decorazioni.
14 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
Durante questo periodo la città storica rimase pressoché immutata,
nessun drammatico cambiamento toccò l’assetto urbano della
penisola, mentre subirono grandi mutamenti e intensiva edificazione i
quartieri a nord del Corno d’Oro, sulla sponda europea.
Nel XVII secolo molte ricche famiglie europee si stabilirono nella zona
di Pera e durante il XVIII e il XIX secolo la zona prese l’aspetto di un
classico quartiere europeo.
Tra il XIX e il XX secolo l’impero passò un’intensa fase di trasformazione
economica e socio-politica entrambe influenzate del modello
europeo.
Da quando il commercio fu aperto con l’estero l’economia turca ne
risentì a favore dei paesi europei, ma nel 1908 con la rivoluzione turca
si chiuse questo periodo e si apri una nuova era che spianò in qualche
modo la strada alla creazione della repubblica di Turchia.
Dal 1838 al 1908 ben cinque sultani governarono l’impero: tutti
iniziarono una fase di riforme e di occidentalizzazione della nazione.
Le prime norme furono per la prima volta codificate nel 1839 con la
carta Tanzimat.
Questa, anche se basata sul concetto di uguaglianza e libertà
suggerito dalla rivoluzione francese, non accontentava le masse.
L’ideologia della carta Tanzimat aveva due concetti principali che si
differenziavano dalla tradizione Ottomana: uno era prendere
consapevolezza della superiorità delle potenze europee e per questo
seguirne l’esempio; l’altro era riconoscere l’insufficienza della vecchia
istituzione e la sostituzione di questa.
15 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
Fino alla proclamazione della carta Tanzimat l’occidentalizzazione del
paese fu concentrata sulla tecnologia, sull’educazione e sul
miglioramento della forza militare. Dal 1839 in poi l’occidentalizzazione
risultò più intensa e radicale.
Lo sviluppo in questi settanta anni fu dovuto non solo alle nuove
riforme ma anche ai cambiamenti industriali, alle nuove tecnologie e
al trattato anglo-turco sul commercio delle materie prime.
Tutto questo creò una moderna industria Ottomana e la “chiusura” di
alcuni distretti che si specializzarono nella produzione industriale
tessile, di fonderia e anche nel campo alimentare.
In questo periodo anche la popolazione crebbe a dismisura ma la
causa di questo aumento demografico non fu causato
dall’industrializzazione come accadde in tutte le capitali europee che
crebbero quando la popolazione abbandonò le campagne per
andare a lavorare nelle industrie. Ad Istanbul la crescita demografica
fu causata dall’immigrazione mussulmana che scappava dagli stati
del sud Europa e dalla Russia e che trovava nella capitale un miglior
trattamento.
La città si estese lungo il Bosforo sulla sponda europea e su quella
asiatica, fuori le mura. Pochi erano rimasti gli spazi aperti nella penisola
ormai densamente popolata.
16 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
Istanbul XVI sec.
Istanbul XIX sec.
17 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
1.1.4. La città Moderna
Nel 1923 Mustafa Kemal detto Ataturk, in turco padre dei turchi , con
un colpo di stato, fondò la Repubblica di Turchia.
La nuova forma di governo portò radicali trasformazioni sia al livello
politico che a livello sociale.
Il primo presidente della repubblica innanzitutto spostò la capitale ad
Ankara, dichiarò lo stato laico e abolì molti status della società
mussulmana, come la poligamia e l’obbligo del burqa.
A livello legislativo estese il suffragio universale anche alle donne,
riformò il codice penale, civile e amministrativo.
A livello sociale riformò l’alfabeto utilizzando caratteri latini, rese
obbligatorio l’uso del cognome e lasciò la libertà di vestire con abiti
occidentali.
Da un punto di vista urbano tentò di trasformare la città conferendole
un aspetto più occidentale.
Col passare dei decenni il centro economico della città si spostò sulla
sponda di Galata: tutta l’alta società si trasferì, abbandonando la
penisola storica che diventò il “museo della città ottomana”, la chiesa
di Santa Sofia a sua volta fu trasformata in museo.
Gli edifici rimasti inabitati furono occupati dagli emigrati turchi
provenienti dai villaggi. Fu questa la causa principale del
deterioramento delle antiche fabbriche ottomane.
18 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
1.2. Trasformazione Urbanistica
Per i primi centottanta anni dell’Impero Ottomano nessuna rilevante
catastrofe distrusse la città di Istanbul; il primo grande incendio
registrato risale al 1633 che distrusse il quartiere di Cibali a nord ovest
della penisola.
Tra il 1633 e il 1839 ben centonove furono gli incendi che si estesero
per Istanbul e Galata e, tra 1l 1853 e il 1906, raddoppiarono.
Per questo motivo fu redatta la carta Tanzimat e per questo dopo
ogni grande incendio si riprogettava l’aera distrutta seguendo il
modello europeo con larghi viali e blocchi regolari.
Nel 1856 un grande incendio distrusse Aksaray a sud della penisola. La
pianificazione post-incendio fu affidata ad un ingegnere italiano, Luigi
Storari, che nel suo piano regolarizzò la rete stradale del quartiere.
Elaborò la tesi che le due strade principali nord-sud ed est-ovest che
attraversavano la penisola e che costeggiavano il quartiere,
diventassero più larghe e dritte marcando ancora di più il territorio e
accentuando la loro importanza. Altre strade furono allineate a
queste realizzando una griglia non molto regolare.
Nel 1865 un altro importante incendio colpì Hocapasa, tra la chiesa di
Santa Sofia e il complesso del Süleymaniye, tra il Corno d’Oro e il Mar
di Marmara.
Per regolare la pianificazione nella vasta zona fu nominata la
commissione I.T.K, commissione per il miglioramento delle strade, la
quale preparò un Master Plan con le nuove strade di Hocapasa e la
suddivisione di queste in tre categorie distinte per la loro larghezza.
19 İSTANBUL’DA: analisi critica e proposta di restauro e riqualificazione urbana nel quartiere ottomano di Süleymaniye
La commissione propose di rettificare e allargare l’arteria principale,
Divaniyolu, che sarebbe diventata di 19 metri, e di collegare le altre
strade di larghezza inferiore ad essa. L’allargamento della strada
comportò la demolizione di molti monumenti che erano d’intralcio.
La stessa commissione propose di “pulire” l’area attorno a Santa Sofia
e al complesso del Süleymaniye, di isolare i due monumenti,
demolendo le abitazioni adiacenti: questo rese possibile la creazione
della piazza di Beyazit e quella di fronte alla chiesa.
Altre proposte mirarono a distruggere i cimiteri che nella tradizione
ottomana erano distribuiti nella città al centro dei quartieri.
Dopo la dichiarazione della repubblica, nel 1923, una delle prime
attività di pianificazione fu la proposta del tedesco Herman Elgoz per
preservare il patrimonio.
Tra il 1936 e il 1950 l’architetto francese Henri Prost ebbe l’incarico di
preparare un piano per Istanbul.
Le previsioni del piano imponevano la limitazione dell’edificazione
nella penisola storica, la conservazione di Sultnahmet e dell’area
archeologica, la formazione di un grande parco sulla prima collina e
di un altro sulla sponda europea tra Taksim e Dolmabace, il disegno
urbano di Beyoglu e Galata, e il nuovo progetto sul Corno d’Oro di
un’area industriale.
Nel 1951 la commissione per la revisione e pianificazione preparò tre
progetti: la pianificazione di Beyoglu, il disegno per l’area industriale di
Rami e l’alterazione del piano industriale sul Corno d’Oro includendo
tutta l’area.