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La Marina Militare Italiana 5 Introduzione La Marina Militare Italiana 1. Un po’ di storia Quando si dice che gli italiani sono — tra le altre cose — un popolo di navigatori, si afferma una verità storica. Le nostre origini marinare risalgono, infatti, a quelle gen- ti, come gli Etruschi, che, per prime, si insediarono nella penisola. Grande fu la potenza navale di Roma, il medioevo vide imporsi le Repubbliche Marinare di Venezia, Genova, Pisa, Amalfi, importanti sco- perte geografiche furono merito di marinai italiani come Cristoforo Co- lombo, Amerigo Vespucci, Giovanni Da Verrazzano, Giovanni e Sebastia- no Caboto; tuttavia, per parlare di Marina Italiana, come la intendia- mo oggi, dobbiamo arrivare agli anni che precedono l’Unità d’Italia. Subito dopo l’annessione di Geno- va al Regno di Sardegna (1815) prende, infatti, forma, ad opera dell’ammiraglio Giorgio Andrea Agnes Des Geneys, il Progetto di Stabilimento per la Regia Marina e di amministrazione per la Me- desima. Più tardi, il Regio Decreto 11 ottobre 1850 separa gli affari della marina da quelli della Guerra trasferendoli al ministero dell’Agri- coltura e del Commercio, che assume, in tal modo, la denominazione di Ministero della marina, agricoltura e commercio. Il 1860, nei mesi successivi alla caduta del Regno delle Due Sicilie, vede l’unificazione delle Marine sarda, borbo- nica, toscana e pontificia, e il 17 marzo 1861, con la pro- clamazione del Regno d’Italia, nasce la Regia Marina. Risultando dall’unione di più marine eterogenee, l’Arma- ta Navale — questo il nome della Squadra navale della Regia marina — si caratterizza per le limitate capacità operative. Il Primo ministro Cavour elabora, allora, un programma che prevede lo scioglimento dei ministeri di marina di napoli e di Sicilia, la riorganizzazione di tutto il personale militare e civile, la costituzione di tre dipar- timenti marittimi (Genova, Napoli, Ancona) e la costru- zione, a La Spezia, di un moderno ed efficiente arsenale. Un foulard della Reale Marina Borbonica Lo stemma della Marina Mili- tare riunisce gli emblemi delle 4 Repubbliche Marinare

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La marina militare Italiana 5

Introduzione La marina militare Italiana

1. Un po’ di storia

Quando si dice che gli italiani sono — tra le altre cose — un popolo di navigatori, si afferma una verità storica. Le nostre origini marinare risalgono, infatti, a quelle gen-ti, come gli Etruschi, che, per prime, si insediarono nella penisola. Grande fu la potenza navale di Roma, il medioevo vide imporsi le Repubbliche Marinare di Venezia, Genova, Pisa, Amalfi, importanti sco-perte geografiche furono merito di marinai italiani come Cristoforo Co-lombo, Amerigo Vespucci, Giovanni Da Verrazzano, Giovanni e Sebastia-no Caboto; tuttavia, per parlare di Marina Italiana, come la intendia-mo oggi, dobbiamo arrivare agli anni che precedono l’Unità d’Italia. Subito dopo l’annessione di Geno-va al Regno di Sardegna (1815) prende, infatti, forma, ad opera dell’ammiraglio Giorgio Andrea Agnes Des Geneys, il Progetto di Stabilimento per la Regia Marina e di amministrazione per la Me-desima. Più tardi, il Regio Decreto 11 ottobre 1850 separa gli affari della marina da

quelli della Guerra trasferendoli al ministero dell’Agri-coltura e del Commercio, che assume, in tal modo, la denominazione di Ministero della marina, agricoltura e commercio. Il 1860, nei mesi successivi alla caduta del Regno delle Due Sicilie, vede l’unificazione delle Marine sarda, borbo-nica, toscana e pontificia, e il 17 marzo 1861, con la pro-clamazione del Regno d’Italia, nasce la Regia Marina.Risultando dall’unione di più marine eterogenee, l’Arma-ta Navale — questo il nome della Squadra navale della Regia marina — si caratterizza per le limitate capacità operative. Il Primo ministro Cavour elabora, allora, un programma che prevede lo scioglimento dei ministeri di marina di napoli e di Sicilia, la riorganizzazione di tutto il personale militare e civile, la costituzione di tre dipar-timenti marittimi (Genova, Napoli, Ancona) e la costru-zione, a La Spezia, di un moderno ed efficiente arsenale.

Un foulard della Reale Marina Borbonica

Lo stemma della Marina Mili-tare riunisce gli emblemi delle

4 Repubbliche Marinare

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Sono gli anni in cui nei cantieri italiani nascono le fregate corazzate di 2a classe Princi-pe di Carignano, Messina, Roma, Venezia, Conte Verde, tutte con scafo in legno, mentre due fregate corazzate di 1a classe, il Re d’Italia e il Re di Portogallo, vengono commis-sionate negli Stati Uniti. nei cantieri francesi c’è il varo delle fregate corazzate Ancona, Castelfidardo, Maria Pia e San Martino, delle corvette corazzate Formidabile e Terribile, delle cannoniere corazzate Palestro e Varese. L’ariete-corazzato Affondatore, una del-le prime navi a torri della storia navale, esce, invece, dai cantieri navali inglesi.

Durante la prima guerra mondia-le, che vede anche l’impiego del-la componente aerea della marina (dirigibili, idrovolanti e aerei ter-restri), viene realizzato un nuovo mezzo d’assalto: il MAS (motosca-fo Anti-Sommergibile). Si tratta di un’unità leggera, veloce, equipag-giata con una mitragliera pesante, due siluri e bombe anti-sommer-gibile, in grado di effettuare azio-ni anche in specchi d’acqua limi-tati e di colpire a sorpresa le navi avversarie.Ai mAS sono legate le imprese del comandante Luigi Rizzo: su tutte,

l’affondamento, avvenuto all’alba del 10 giugno 1918, della corazzata austro-ungarica Santo Ste-fano, al largo dell’isola di Premuda, in Dalmazia, a bordo del mitico MAS 15. La marina realizza anche altri mezzi d’assalto, come la mignatta, una sorta di siluro guidato e dotato di due cariche esplosive. Utilizzando una mignatta, la notte del 1° novembre 1918, il mag-giore G.n. Raffaele Rossetti e il ten. medico Raf-faele Paolucci affondano la corazzata Viribus

Unitis nel porto di Pola, in Croazia.Questo tipo di attacchi viene ripre-so durante la seconda guerra mon-diale: con i nuovi mezzi d’assalto della marina, i siluri a lenta cor-sa (o maiali), si conducono azio-ni di successo contro le basi bri-tanniche di Gibilterra e Alessan-dria d’Egitto.

Il MAS 15 del Comandante Rizzo conservato al museo del Vittoriano a Roma

Lo sai che…La festa della Marina si celebra il 10 giugno di ogni anno per ricor-dare l’affondamento della corazza-ta austriaca Santo Stefano avvenu-to il 10 giugno del 1918.

Il siluro a lenta corsa o maiale

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Il conflitto, tuttavia, ha per il nostro Paese un triste epilogo che culmina nell’armisti-zio dell’8 settembre 1943. nei giorni che seguono l’armistizio, la Corazzata Roma e le Forze navali da Batta-glia, al comando dell’Ammiraglio Carlo Bergamini, salpano da La Spezia per raggiun-gere gli alleati, con i quali viene firmato un accordo di cooperazione che permette ai marinai italiani (per loro l’ex nemico nutre grande rispetto) di continuare a combat-tere. La flotta, però, è attaccata da aerei tedeschi, che affondano la Roma. L’ammira-glio Bergamini perde la vita, così come gran parte dell’equipaggio: sarà insignito del-la Medaglia d’Oro al valor militare.Dopo la guerra si conteranno 36.000 marinai uccisi, circa 8.500 feriti, 700.000 ton-nellate di naviglio perse, 477.000 tonnellate di naviglio nemico affondate.Il Trattato di Pace impone all’Italia severe restrizioni nella costruzione e nel pos-sesso di naviglio da guerra (in particolare sommergibili e mezzi d’assalto) e prevede la cessione ai vincitori di una parte significativa della Flotta. In tale quadro, la nave scuola Cristoforo Colombo, gemella dell’altra nave scuola Amerigo Vespucci, è ce-duta all’URSS dove, dopo essere stata usata, saltuariamente, come nave da addestra-mento, viene prima trasformata in una nave da trasporto e poi distrutta, nel 1971.nel dopoguerra, con l’adesione alla NATO, la marina militare si vede assegnare il con-trollo del bacino adriatico e del Canale d’otranto e la difesa delle linee di comunica-zione marittime nel Tirreno, mentre nella zona centrale del mediterraneo il suo ruo-lo è di cooperazione e sostegno alle operazioni della marina Statunitense e della ma-rina Britannica.

Le navi «Colombo» e «Vespucci» La portaerei «Cavour»

oggi la marina opera a salvaguardia degli spazi euro-atlantici attraverso il contribu-to alla difesa collettiva della nATo e partecipa alla gestione delle crisi internazionali e alla salvaguardia delle libere istituzioni, svolgendo, altresì, compiti specifici in cir-costanze di calamità e in casi di straordinaria necessità e urgenza.

2. organigramma della marina militare

La marina militare, gerarchicamente, dipende dal Presidente della Repubblica, che, ai sensi dell’art. 87 della Costituzione, è il Comandante in Capo delle Forze Armate. Dal punto di vista operativo, invece, la marina dipende dal Ministero della Difesa, at-

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traverso lo Stato Maggiore della Difesa. Internamente, al vertice vi è lo Stato Mag-giore da cui dipendono la Squadra Navale, gli Istituti di Formazione e i Comandi ed Enti distribuiti sul territorio. La marina militare presenta il seguente organigramma (1):

(1) Fonte: www.marina.difesa.it

3. La gerarchia

nella gerarchia militare, la funzione di comando è attribuita alla figura dell’Ufficia-le. In marina, in base al grado, gli Ufficiali sono suddivisi in:— Ufficiali Ammiragli

• Ammiraglio - Capo di Stato maggiore della Difesa • Ammiraglio di Squadra• Ammiraglio di Divisione• Contrammiraglio

— Ufficiali Superiori

• Capitano di Vascello • Capitano di Fregata • Capitano di Corvetta

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— Ufficiali Inferiori

• Tenente di vascello• Sottotenente di vascello• Guardiamarina• Aspirante guardiamarina

Per quanto riguarda lo status di ufficiale, bisogna, poi, distinguere tra:— Ufficiali in Servizio Permanente, categoria cui appartengono gli Ufficiali prove-

nienti dai Ruoli Normali o dai Ruoli Speciali;— Ufficiali Ausiliari, categoria in cui rientrano gli Ufficiali di Complemento, gli Uffi-

ciali in ferma prefissata o in rafferma, gli Ufficiali delle Forze di Completamento e della Riserva Selezionata.

4. I Ruoli

L’Accademia navale può conferire il titolo di Ufficiale del Ruolo Normale (da diplo-mati attraverso i corsi normali o da laureati, attraverso i corsi a nomina diretta) o del Ruolo Speciale. La differenza fra i due ruoli consiste, essenzialmente, negli incari-chi e nelle responsabilità ad essi sottostanti; in particolare:• il Ruolo Normale consente il raggiungimento dei massimi livelli direttivi. Il Cor-

po di Stato maggiore dei Ruoli normali permette di conseguire i più alti incarichi nell’ambito della marina e della Difesa;

• il Ruolo Speciale favorisce, invece, uno sviluppo di carriera prettamente tecnico-operativo e il raggiungimento del grado di Capitano di Vascello.

I ruoli della marina militare e i relativi Corpi sono stabiliti dall’art. 1 del D.Lgs. n. 490/1997. In marina, al pari delle altre Forze Armate e dell’Arma dei Carabinieri, esi-ste anche la categoria degli Ufficiali Ausiliari, ossia di quei cittadini di ambo i ses-si reclutati in qualità di:— ufficiali di complemento in servizio di prima nomina e in ferma o rafferma bien-

nale o del congedo. Gli ufficiali di complemento in servizio di prima nomina pos-sono essere reclutati qualora venga ripristinata la coscrizione (arruolamento) ob-bligatoria, nei casi previsti dalla legge;

— ufficiali piloti di complemento in ferma dodecennale;— ufficiali in ferma prefissata o

in rafferma;— ufficiali delle forze di comple-

tamento.Il reclutamento degli ufficiali au-siliari in ferma prefissata o in raf-ferma e degli ufficiali ausiliari del-le forze di completamento può av-venire solo per specifiche e mi-rate esigenze delle singole For-ze armate connesse alla carenza La Marina Militare è anche su Twitter

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di professionalità tecniche nei rispettivi ruoli ovvero per fronteggiare particola-ri esigenze operative.

All’interno di ciascun Ruolo, gli Ufficiali della marina (compresi gli Ufficiali Ausiliari) sono suddivisi nei seguenti Corpi:• Corpo di Stato maggiore;• Corpo del Genio navale;• Corpo Sanitario militare marittimo;• Corpo di Commissariato militare marittimo;• Corpo delle Capitanerie di porto.

ORIENTAMENTO TITOLO DI STUDIO ETà

Allievi Ufficiali Corsi normali Diploma di Scuola media Superiore 17 - 22Ufficiali Ruoli normali (nomina Diretta) Laurea max 32

(40*)Allievi Ufficiali in Ferma Prefissata Diploma di Scuola media Superiore o Laurea 18 - 38Allievi Ufficiali Piloti di Complemento Diploma di Scuola media Superiore 17 - 23marescialli Diploma di Scuola media Superiore 17 - 26

(28**)Volontari Ferma Prefissata VFP Licenza di Scuola media Inferiore 18 - 25Scuola navale militare Francesco morosini Quinto Ginnasio - Secondo Liceo Scientifico 15 - 17

* Per Ufficiali in Ferma Prefissata in servizio o in congedo e per Ufficiali delle Forze di Completamento.** Per chi ha già svolto il servizio militare obbligatorio o volontario.

4.1 Compiti e funzioni attribuiti al personale appartenente al ruolo dei Ma-rescialli

Al personale appartenente al ruolo dei marescialli sono attribuite funzioni che richie-dono un’adeguata preparazione professionale; in tale ambito essi:— sono di norma preposti a unità operative, tecniche, logistiche, addestrative e ad

uffici;— svolgono, in relazione alla professionalità posseduta, interventi di natura tecni-

co-operativa, nonché compiti di formazione e di indirizzo del personale subordi-nato;

— espletano incarichi la cui esecuzione richiede continuità d’impiego per elevata specializzazione e capacità di utilizzazione di mezzi e strumentazioni tecnologi-camente avanzate.

5. Le Scuole Sottufficiali della marina militare

Le Scuole Sottufficiali della marina militare provvedono alla formazione dei Mare-scialli e dei volontari di truppa in servizio permanente e in ferma breve del-la Forza Armata (art. 1, D.m. 330/2000). Hanno sede a Taranto e a La Maddalena.

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Mariscuola Taranto

nata nel secondo dopoguerra, Mariscuola Taranto — che dal 1957 è intitolata alla medaglia d’oro al Valor militare Capitano di Corvetta Lorenzo Bezzi — è un mo-derno campus universitario, ubicato in località San Vito, a circa cinque chilometri da Taranto, che ospita una comunità di 2.000 persone.Il comprensorio di mariscuola Taranto si estende su un’area di 32 ettari, che accoglie infrastrutture didattiche, tecniche e sportive.L’attività formativa mira a sviluppare le qualità etiche e militari, a far acquisire co-noscenze marinaresche e a migliorare le attitudini fisiche, nonché a completare le co-noscenze specialistiche, l’educazione civica e la cultura del personale frequentatore.

In particolare, mariscuola Taranto ha i seguenti compiti:— formare gli allievi marescialli e il personale del ruolo marescialli in relazione agli

impegni previsti all’atto del passaggio in servizio permanente;— formare il personale volontario di truppa in ferma prefissata (VFP4) in relazione

al servizio da prestare nel periodo previsto;— formare il personale del ruolo dei volontari di truppa in servizio permanente (Sot-

tocapi) e il personale del ruolo Sergenti in relazione agli impieghi previsti nei vari gradi del ruolo;

— completare la formazione del personale volontario in servizio permanente, pre-parandolo a ricoprire incarichi e ad assumere le responsabilità previste per di-versi gradi nei diversi ruoli;

— tenere corsi di aggiornamento, istruzione, qualificazione, riqualificazione, abili-tazione e specializzazione professionale per il personale civile del ministero del-la Difesa o di altre Pubbliche Amministrazioni e per il personale militare di Forze Armate anche estere;

— formare il personale del ruolo Musicisti.

Il crest di Mariscuola Taranto

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oltre ai compiti istituzionali, nell’ambito del Progetto Interforze di Euroformazione la Scuola svolge un’intensa attività didattica, rilasciando al personale volontario in ferma breve gli attestati per la frequenza di corsi modulari dedicati a Informatica e Inglese.Rispetto a Mariscuola La Maddalena, a mariscuola Taranto si svolgono corsi per al-lievi marescialli e per il personale volontario di truppa di tutte le categorie/specialità, comprese quelle ad alto contenuto tecnologico, cioè rivolte agli uomini che, a bordo delle unità navali, dovranno impiegare apparati e sistemi d’arma tra i più sofisticati.A mariscuola Taranto si svolgono, inoltre, corsi per i Sottufficiali più anziani: il corso Intermedio marescialli, i corsi per i Sottufficiali Inquadratori e i corsi per i Sottufficiali Istruttori, personale de-stinato ad essere impiegato presso tutti gli istitu-ti di formazione della marina militare in compiti delicatissimi. Tutto questo, unito al livello qua-litativo dei contenuti delle attività di istruzione e di educazione svolte, fa di mariscuola Taran-to una vera e propria Accademia dei Sottufficiali.

L’organizzazione di mariscuola Taranto è artico-lata in due Settori principali:— il Settore Servizi, che comprende:

• il Servizio Affari Generali e Supporto;• il Servizio Sanitario;• il Servizio Amministrativo-Logistico;• il Servizio Lavori Generali;• l’Ufficio Difesa;• l’Ufficio Benessere;• il Servizio Assistenza Spirituale;• il Servizio Prevenzione e Protezione;

— il Settore Didattico/Formativo, che, invece, comprende:• la Direzione Studi;• la Direzione Scuola marescialli;• la Direzione Scuola operatori.

La Direzione Studi organizza e realizza l’intera attività didattica che si svolge pres-so mariscuola, mentre la Direzione Scuola marescialli e la Direzione Scuola operato-ri curano, nei rispettivi ambiti di competenza, l’organizzazione della vita quotidiana e la realizzazione di tutta l’attività tesa all’educazione militare, etica e marinaresca degli allievi e dei frequentatori dei corsi.

Lo sai che…Quando, dopo l’armistizio dell’8 set-tembre 1943, fu emesso il bando per l’arruolamento di volontari da destinare alle Scuole CREM (Corpo Reali Equipaggi di Marina), poiché gran parte delle infrastrutture mi-litari di Taranto erano state requi-site dagli Alleati, non disponendo di caserme a terra, si decise di or-ganizzare i corsi a bordo di grandi unità in grado di ospitare contem-poraneamente gli allievi e il perso-nale addetto: Nave Doria ormeg-giata a Siracusa e Nave Duilio in banchina a Taranto. Questa orga-nizzazione, ampliata a bordo di al-tre navi, fu mantenuta sino alla fine del conflitto.

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Veduta aerea di Mariscuola Taranto

Scuola Sottufficiali Marina Militare La Maddalena

Inaugurata nel 1949, con la denominazione Gruppo Scuole CEmm (Corpo Equipaggi marina militare), la Scuola Sottufficiali m.m. di La mad-dalena provvede alla formazione etica, militare e tecnico-professionale del personale:— nocchieri;— nostromi;— tecnici di macchina;— nocchieri di porto/Guardia costiera.

Provvede, inoltre, alla formazione e all’abilita-zione del personale di altre Forze Armate per il:— comando e condotta mezzi navali;— condotta impianti di propulsione.

La Scuola svolge, infine, attività di supporto lo-gistico, tecnico e amministrativo per gli Enti e i Comandi nell’area operativa del nord Sardegna.Per adempiere con la massima efficienza ai com-piti assegnati, la Scuola impiega stabilmente ol-tre 420 uomini e donne tra militari (74 Ufficiali, 158 Sottufficiali, 95 truppa) e perso-nale civile (94 unità tra insegnanti civili e personale di supporto).

Lo sai che…Nel 1793, una flotta della neona-ta Repubblica Francese, con a bor-do truppe da sbarco comandate dall’allora luogotenente Napoleo-ne Bonaparte, attaccò La Madda-lena per sottrarla ai Savoia, ma fu costretta alla ritirata grazie all’auda-cia di un nocchiere della Regia Ma-rina Sarda: Domenico Leoni, cono-sciuto con lo pseudonimo di Mille-lire. Grazie al suo eroismo, Leoni fu decorato con quella che è conside-rata la prima medaglia d’oro al va-lor militare nella storia della Mari-na Italiana.

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Gli edifici destinati all’insegnamento e le vaste strutture addestrative, ricettive, ricre-ative e sportive della Scuola si sviluppano in un’area di oltre 150.000 metri quadrati.Dal maggio 1957 la Scuola Sottufficiali de La maddalena è intitolata alla medaglia d’oro al valor militare Tenente Colonnello del Genio Navale Domenico Bastianini.

Organizzazione della Scuola Sottufficiali La Maddalena

Direzione Studi

La Direzione Studi assolve, all’interno del settore formazione delle Scuole, l’impor-tante funzione “istruzione”.Assicura la preparazione di cultura generale e specialistica di base degli allievi fre-quentatori, nonché l’addestramento specifico degli allievi e dei frequentatori secon-do le monografie dei corsi.

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La Direzione Studi cura in particolar modo la preparazione del personale Tecnico di macchina che, presso le Scuole, ha la possibilità di conseguire le relative abilitazio-ni di condotta motori.Tutti i Dipartimenti Insegnamento della Direzione Studi operano in uno stretto rap-porto di team. Risultati, studi, esami, esigenze e statistiche confluiscono in un Uffi-cio Coordinamento Studi che gestisce, inoltre, la grande Litografia, l’Aula magna, il ciclo logistico del materiale didattico e la biblioteca delle Scuole.L’Aula magna, intitolata al Capitano di Fregata Primo Longobardo m.o.V.m., nativo di La maddalena, è in grado di contenere oltre 800 persone ed è costruita secondo i moderni standard di sicurezza. oltre che per le peculiari attività della Scuola viene impiegata anche con convenzioni esterne per rappresentazioni teatrali e cinema-tografiche in ambito regionale, nonché per conferenze ed incontri interscolastici.

6. modalità di reclutamento dei marescialli

Il reclutamento nei ruoli marescialli della marina militare, in relazione ai posti dispo-nibili in organico, avviene:— mediante pubblico concorso;— mediante concorso interno, riservato agli appartenenti al ruolo Sergenti e agli ap-

partenenti al ruolo truppa in servizio permanente.

Il bando

Il bando è l’unico documento a cui attenersi per tutto quanto riguarda il con-corso e il suo svolgimento! Solitamente, è pubblicato tra gennaio e febbraio di ogni anno. Le procedure concorsuali sono gestite tramite il portale dei concorsi on-line del ministero della Difesa, raggiungibile attraverso il sito internet www.difesa.it, area siti di interesse. Attraverso detto portale, i concorrenti possono presentare le domande di parte-cipazione al concorso e ricevere le ulteriori comunicazioni inviate dalla Direzio-ne Generale per il Personale militare o da Enti dalla stessa delegati alla gestione dei concorsi.

Attenzione!Con l’invio telematico delle domande, il candidato, oltre a manifestare esplicita-mente il consenso alla raccolta e al trattamento dei dati personali che lo riguarda-no e che sono necessari all’espletamento dell’iter concorsuale (senza, non è pos-sibile valutare i requisiti di partecipazione), si assume la responsabilità penale e amministrativa circa eventuali dichiarazioni false. Ciò significa che non bi-sogna mentire sui propri requisiti! oltre che scorretto da un punto di vista etico, tale comportamento è punibile penalmente e, nei casi più gravi, il giudice può ap-plicare l’interdizione temporanea dai pubblici uffici.

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la dritta…Per anticipare i tempi, registrati subito sul portale dei concorsi online del Ministero della Di-fesa, controllando, tra l’altro, che il numero di cellulare inserito sia corretto (altrimenti non puoi concludere la registrazione). Il pin dovrebbe arrivare quasi subito; in caso contrario, ti conviene effettuare di nuovo la registrazione inserendo una e-mail diversa.

Di seguito, si fornisce un’indicazione di massima delle disposizioni riguardanti la clas-se di concorso a cui si fa riferimento.

Requisiti di partecipazione

Al concorso pubblico per allievi marescialli della marina militare possono parteci-pare i giovani che:— non hanno compiuto il 26° anno di età. Per coloro che hanno già prestato servi-

zio militare obbligatorio o volontario il limite massimo è elevato a 28 anni, qua-lunque grado rivestano;

— sono in possesso del diploma di corso quinquennale di istruzione secondaria di secondo grado o lo conseguono nell’anno in cui è bandito il concorso;

— se concorrenti di sesso maschile, sono di statura non inferiore a m. 1,65 e non su-periore a m. 1,95; se concorrenti di sesso femminile, sono di statura non inferiore a m. 1,61 e non superiore a m. 1,95;

— appartengono ai ruoli dei Sergenti e dei volontari in servizio permanente, dei vo-lontari in ferma o sono militari di leva in servizio che, alla data prevista dal bando:• sono in possesso del diploma di corso quinquennale di istruzione secondaria

di secondo grado o lo conseguono nell’anno in cui è bandito il concorso;• non hanno superato il 28° anno di età;• non hanno riportato la sanzione disciplinare della consegna di rigore nell’ul-

timo biennio o nel periodo di servizio prestato se inferiore a due anni;• sono in possesso della qualifica non inferiore a «nella media» o giudizio cor-

rispondente nell’ultimo biennio o nel periodo di servizio prestato se inferiore a due anni.

la dritta…Anche se non diramata, è bene ricordare che la Direttiva SME prot. 3039/010/1.6/17 del 26 luglio 2012, “Regolamentazione dell’applicazione di tatuaggi da parte del personale mi-litare dell’Esercito”, vieta i tatuaggi nelle parti visibili del corpo – dove, per parti visibili, de-vono intendersi quelle che rimangono scoperte indossando l’uniforme di servizio estiva – e ovunque se hanno contenuti osceni, razzisti o in grado di portare discredito alle Istituzioni e alle Forze armate. Allo stesso modo, sono vietati i piercing, su qualsiasi parte del corpo.

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Scopo della Direttiva è quello di “prevenire e contenere situazioni che possano incidere sul decoro dell’uniforme e sull’immagine dell’Esercito”, senza escludere i “riflessi negativi che il ricorso a tatuaggi o piercing può avere sulla capacità di assolvere determinati incarichi operativi, nonché eventuali aspetti sanitari”. L’inosservanza della Direttiva contempla l’esclusione dal concorso di ammissione all’Eser-cito per coloro che hanno tatuaggi sulle parti visibili del corpo o tatuaggi proibiti.

Svolgimento del concorso

Lo svolgimento del concorso prevede le seguenti fasi:— accertamento delle qualità culturali e intellettive (test a risposta multipla di ca-

rattere culturale e intellettivo);— accertamenti psico–fisici (visite mediche);— accertamenti attitudinali, articolati in diverse aree di indagine (pensiero, emozio-

ni e relazioni; produttività e competenze gestionali; motivazionale);— prove di efficienza fisica;— valutazione dei titoli di merito.

la dritta…La prova preselettiva è a tempo, per cui diventa fondamentale gestire quest’ultimo nel modo migliore. Non farti prendere dall’ansia di rispondere troppo in fretta, c’è il rischio di sbagliare, e non soffermarti più di tanto sulle domande difficili, ma conserva il tempo per le domande semplici. Se, trascorso mezzo minuto, non riesci a individuare la risposta cor-retta ad una domanda, passa al quiz successivo. Leggi attentamente il quesito e valuta le diverse risposte: spesso, in questo tipo di prove, si forniscono soluzioni verosimili, ma quel-la corretta è una sola. Fai, inoltre, molta attenzione alle domande contenenti una negazio-ne o in cui si chiede di trovare l’affermazione falsa e non quella vera.Infine, se proprio non conosci la risposta ad un quiz ma puoi escludere con certezza alme-no due opzioni, puoi tirare a indovinare: infatti, avresti il 50% di probabilità di azzeccare quella giusta. Tuttavia, il gioco potrebbe non valere la candela se alle risposte errate si at-tribuisce un punteggio negativo.

Svolgimento dei corsi e nomina nel grado

I vincitori del concorso sono convocati, a cura della Direzione Generale per il perso-nale militare, presso la Scuola sottufficiali della marina militare di Taranto per la fre-quenza del corso di formazione e specializzazione. All’atto dell’ammissione al corso, essi dovranno contrarre una ferma iniziale di due anni ed assoggettarsi alle leggi e ai regolamenti militari vigenti. Coloro che non sottoscriveranno tale obbligo di ferma saranno considerati rinunciatari.Il corso di formazione e specializzazione è articolato in moduli di insegnamento teo-rici e pratici, comprensivi dei tirocini complementari e degli imbarchi, degli scrutini e degli esami intermedi e finali. Il corso è finalizzato alla formazione etica, militare e

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marinaresca degli allievi e all’istruzione tecnico–professionale di base, in relazione alle categorie/specialità previste nel ruolo marescialli. Gli allievi saranno iscritti al corso di laurea in Scienze organizzative e gestione del-le attività marittime o in Scienze infermieristiche presso l’università di Bari o ad al-tro corso di laurea che potrà essere attivato dall’Amministrazione della difesa con al-tra università. Durante la frequenza del corso gli allievi dovranno superare le prove intermedie di valutazione del profitto e dell’attitudine professionale previste nel piano di studi, pre-disposte e approvate annualmente dai competenti organi di Forza Armata. Al termi-ne del corso gli allievi dovranno sostenere gli esami finali, consistenti in prove volte ad accertare il possesso delle qualità di base per compiere interventi di natura tecni-co-operativa, della capacità di assolvere gli incarichi e della piena consapevolezza dei doveri e delle responsabilità connessi all’esercizio delle funzioni attribuite al perso-nale appartenente al ruolo dei marescialli, nonché delle necessarie conoscenze per assolvere compiti di formazione e di indirizzo del personale subordinato. Dopo il superamento degli esami finali del corso gli allievi saranno nominati, sul-la base della relativa graduatoria di merito, Capi di 3ª classe in servizio permanente con decorrenza giuridica dal giorno successivo alla data in cui hanno avuto termine gli esami finali e proseguiranno il ciclo formativo nel terzo anno per il completamen-to della preparazione professionale specialistica con la frequenza di appositi corsi/tirocini stabiliti dalla marina militare.

La cerimonia del giuramento