Internet ci rende stupidi? Una sintesi su Power point del testo di Carr

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INTERNET CI RENDE STUPIDI? DI NICHOLAS CARR Alcuni concetti chiave tratti dai 10 capitoli del testo a cura di Vincenzo Filetti Corso di Tecnologie dei Media Digitali (Prof. Cecchinato)

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INTERNET CI RENDE STUPIDI?DI NICHOLAS CARR

Alcuni concetti chiave tratti dai 10 capitoli del testo a cura di Vincenzo Filetti

Corso di Tecnologie dei Media Digitali (Prof. Cecchinato)

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CAP. 1° - IO E HAL 1/2

Leggere in rete implica un cambiamento nel modo di pensare?

Sembra che si sia passati da un processo di pensiero lineare, calmo, riflessivo, senza distrazioni ad un pensiero che opera a piccoli scatti, sconnessi, spesso sovrapposti.

Carr, nel passaggio dalla macchina da scrivere a computer sempre più sofisticati, sente che non può più fare a meno dei tasti “cancella”, “copia-incolla”, “annulla”.

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CAP. 1° - IO E HAL 2/2

Carr dichiara di essersi registrato su MySpace, Facebook, Digg e Twitter.

Carr ha lasciato scadere abbonamenti a giornali e riviste.

Carr sente che la Rete esercita di lui un’influenza molto maggiore di quanto non facesse il suo vecchio computer senza connessioni.

Carr dichiara di avere sentito il bisogno di essere connesso e conclude scrivendo che gli mancava il suo vecchio cervello.

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CAP 2° - I TRACCIATI VITALI 1/4

“I nostri strumenti di scrittura hanno un ruolo nella formazione dei nostri

pensieri”

Nietzsche

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CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 2/4

Neuroscienze del XX secolo:

1. Cervello umano: 100 milioni di neuroni

2. Cervello adulto non più immutabile ma malleabile o plastico

3. Secondo il prof. James Olds, direttore del Krasnow Institute for Advanced Study, alla George Mason University, la plasticità diminuisce con l’invecchiamento ma non scompare mai

4. Negli spazi microscopici fra i nostri neuroni si verificano diverse reazioni chimiche che registrano e fissano le esperienze in tracciati neurali, veri e propri tracciati vitali

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CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 3/4

La plasticità delle nostre sinapsi mette d’accordo empirismo e razionalismo

Nancy Kanwisher del McGovern Institute for Brain Research del MIT:

1. Sembra che i neuroni vogliano ricevere stimoli

2. Quando spariscono i loro abituali stimoli, cominciano a cercarne altri cui poter rispondere

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CAP. 2° - I TRACCIATI VITALI 4/4

Alvaro Pascual-Leone dell’Harvard Medical School:

1. La plasticità è la situazione normale in cui si trova il sistema nervoso per l’intera durata

della vita.

2. La neuroplasticità consente al sistema nervoso di sottrarsi alle limitazioni del proprio genoma e di adattarsi così alle situazioni ambientali, ai cambiamenti fisiologici e alle esperienze.

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CAP. 3° - STRUMENTI DELLA MENTE

Dibattito deterministi-strumentalisti

DETERMINISMO TECNOLOGICO

a. Progresso tecnologico al di fuori del controllo umano e fattore principale nell’influenzare il corso della storia umana (Thorstein Veblen, sociologo)

b. Il mulino a vento produce una società con i signori feudali, il motore a vapore con i capitalisti (Karl Marx)

c. Le cose stanno al comando, ci governano (Ralph Waldo Emerson)

STRUMENTALISMO TECNOLOGICO

d. I dispositivi tecnologici sono semplici manufatti neutrali (David Sarnoff)

e. La tecnologia è uno strumento per la comunicazione e il trasporto attraverso lo spazio, nulla di più (James Carey)

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CAP. 4° - LA PAGINA CHE SI APPROFONDISCE 1/2

Sumeri: i primi ad utilizzare uno speciale materiale per la scrittura (tavoletta d’argilla)

Egizi, Greci e Romani: rotoli di papiro poi pergamena.

Nella scrittura antica non c’erano spazi che separavano le parole … si deduce che venisse trascritto il linguaggio derivato dal parlato

Medioevo: il numero dei lettori cresce Lettura: strumento di perfezionamento personale Alla fine del XIII secolo: la scriptura continua è obsoleta Diventano comuni i segni di punteggiatura Gli spazi tra le parole implicano uno sforzo cognitivo

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CAP. 4° - LA PAGINA CHE SI APPROFONDISCE 2/2

In un articolo del 2004 su Current Biology:

Nel cervello:meccanismi elementari primitivi

Cheoperano sulla base di stimoli sensoriali

primari

Spostando l’attenzione in modo rapido e involontario

verso elementi che spiccano

Agli albori della lettura, leggere un libro significava praticare una modalità di pensiero innaturale che richiedeva

di prestare attenzione intensa e ininterrotta

verso un unico oggetto statico.

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CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 1/3

Ultimi 30 anni: numero istruzioni elaborate da un chip ogni secondo raddoppiato ogni 3 anni circa

Il prezzo di un’operazione di calcolo è crollato del 99.9 % dagli anni ‘60 a oggi

Dall’invenzione del World Wide Web, il traffico di Internet è raddoppiato in media ogni anno

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CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 2/3

Con la diminuzione dei costi di memoria e di banda diventa possibile includere nelle pagine Web fotografie e disegni.

Il Web si è gradualmente sostituito agli strumenti per l’elaborazione del suono: radio, fonografi e riproduttori di cassette.

Anche il video (cinema e televisione) è arrivato on line

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CAP. 5° - UN MEDIUM DI NATURA GENERALE 3/3

Internet, rispetto agli altri media, è bidirezionale

Internet è diventato luogo di riunione: Facebook, Twitter, MySocial

Nel 2009:1. adulti americani in Rete in media 12 ore alla

settimana, il doppio della media del 2005

2. ventenni americani in media 19 ore sulla Rete

3. bambini americani tra i 2 e gli 11 anni in media 11 ore nel 2009 (più del 60% rispetto al 2004)

4. adulti europei in media 8 ore alla settimana in Rete

5. ventenni europei in media 12 ore alla settimana

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CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 1/4

Il libro non è cambiato sostanzialmente dal giorno della sua invenzione

Il libro è versatile:1. Può cadere a terra

2. Può sporcarsi

3. Puoi lasciare aperta la pagina per un tempo indefinito

4. Non necessita di batterie o di corrente elettrica

5. Le parole stampate sono più facili da leggere rispetto a quelle formate dai pixel su schermo retroilluminato

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Un cambiamento nella forma di un medium è un cambiamento nel suo contenuto

Marshall McLuhan

CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 2/4

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CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 3/4

Oggi gli e-book dispongono di schermi ad alta risoluzione fatti di Vizplex

Amazon: nel 2009, su 275mila libri venduti in formato cartaceo e digitale, il 35% è costituito da libri elettronici, quasi il 10% in più rispetto all’anno precedente

Il Kindle prefigura il futuro dei lettori digitali

I cambiamenti nella lettura porteranno anche cambiamenti nello stile di scrittura (Giappone: romanzi via sms)

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CAP. 6° - L’AUTENTICA IMMAGINE DI UN LIBRO 4/4

Nel 2005 un gruppo di professori della Northwestern University in un articolo per la Annual Review of Sociology scrive:

<< i recenti cambiamenti delle nostre abitudini di lettura indicano che l’era della lettura di massa (dei libri) è stata una breve “anomalia” nella nostra storia intellettuale: adesso vediamo questo tipo di lettura tornare al suo ambiente originario: una minoranza che si perpetua e che chiameremo la classe dei lettori>>

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CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 1/4

Decine di studi di psicologi, neurobiologi, educatori e progettisti web sostengono che:

1. il web favorisce la lettura rapida2. il pensiero distratto 3. l’apprendimento superficiale

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CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 2/4

La Rete coinvolge tutti i nostri sensi simultaneamente, a parte odorato e gusto

Nel 2005, Michael Merzenich: 1. internet ha il potere di provocare

cambiamenti fondamentali nella struttura mentale.

2. L’uso intensivo di internet ha conseguenze neurologiche

3. Internet consente lo sviluppo di nuovi tracciati neurali e dei processi decisionali e risolutivi dei problemi

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CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 3/4

Navigare nel web può aiutare le persone anziane a tenere in esercizio le funzioni cerebrali

ma Se internet diviene il principale modello di

pensiero può ostacolare l’apprendimento e la riflessione profonda

Le ricerche continuano a mostrare che chi legge testi lineari comprende di più, ricorda e impara meglio rispetto a chi legge testi disseminati di link

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CAP. 7° - IL CERVELLO DEL GIOCOLIERE 4/4

Navigare nel web richiede una forma di multitasking mentale intensa

Ogni volta che spostiamo l’attenzione il cervello di deve orientare di nuovo, mettendo ulteriormente alla prova le nostre risorse mentali

Lo studioso Grafman ritiene che più si fa multitasking:

1. meno deliberativi si diventa2. meno capaci di pensare e risolvere un

problema3. ci si fida più di soluzioni convenzionali

invece di contestarle con schemi di pensiero originale

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CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 1/6

Eric Schmidt, amministratore delegato di Google: la società è fondata sulla scienza della misurazione

Google: grande fiducia nei test

Nonostante l’apparente semplicità e austerità della homepage, ogni elemento è stato sottoposto a una complessa indagine statistica e psicologica

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CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 2/6

Con la tecnica “Split A\B testing” Google: 1. Introduce piccoli cambiamenti nel modo in

cui il sito appare e funziona2. Mostra differenti versioni a diversi gruppi di

utenti3. Confronta il modo in cui tali variazioni

influenzano il loro comportamento (tempo sulla pagina, movimenti cursore sullo schermo, su cosa cliccano)

Monitorare il movimento degli occhi dei navigatori sul web consente di leggere loro nella mente

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CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 3/6 Irene Au, direttrice del dipart. Aziendale sull’esperienza

dell’utente:

1. Google fa affidamento sulle ricerche di psicologia cognitiva per fa usare i computer in modo più efficiente.

2. Scopo di Google: far entrare e uscire gli utenti molto rapidamente

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CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 4/6 Google ha una fede profonda nel valore della sua

attività

Mission di Google: organizzare l’informazione del mondo e renderla universalmente accessibile e utile

Obiettivo: creare il motore di ricerca perfetto che capisce esattamente ciò che si vuol dire e propone esattamente ciò che è richiesto

Gli annunci di Google sono esplicitamente progettati per riuscire a prevedere quali messaggi è più probabile che catturino l’attenzione del navigatore

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CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 5/6

Google non vuole incoraggiare la lettura fatta con calma o il pensiero lento e concentrato

Google è nel “business della distrazione”

Ideali e interessi economici convergono su un unico obiettivo superiore:

1. digitalizzare una mole crescente di informazioni

2. spostarle sul web, inserirle sul proprio database

3. classificarle, valutarle, preferibilmente accompagnate da messaggi pubblicitari

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CAP. 8° - LA CHIESA DI GOOGLE 6/6

Segej Brin ipotizza che il motore di ricerca definitivo sarebbe come il computer Hal in 2001,Odissea nello spazio di Stanley Kubrick

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CAP. 9° - RICERCA, MEMORIA

La Rete è vista come non un’integrazione ma come una sostituzione della memoria

La formazione di nuovi ricordi a lungo termine negli esseri umani richiede complessi processi neurobiologici non replicabili dai computer

Ricordare implica per gli esseri umani:1. Elaborare continuamente le informazioni

2. Diventare più intelligenti

La memoria biologica è in uno stato di perenne rinnovamento

Questi processi NON possono essere replicati dai computer

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CAP. 10° - UNA COSA COME ME

La rivoluzione della tecnica che ci sta travolgendo nell’era atomica potrebbe riuscire ad avvincere, a stregare, ad

incantare, ad accecare l’uomo così che un giorno il pensiero calcolante sarebbe l’unico

ad avere ancora valore.

La nostra capacità di impegnarci nel “pensiero meditante” potrebbe soccombere a un

troppo rapido progresso.

Martin Heidegger