Inserto "L'altra metà del cielo" - Maggio 2010

4
I supplemento al numero 5 - Anno II - maggio 2010 di Piazza del Grano - www.piazzadelgrano.org Cara Luciana, non potevi certo mancare in un inser- to sulle donne, per la tua storia di dirigente comuni- sta, per la tua professione di insegnante e perché so- no ormai tre anni che non ci vediamo più a casa tua. Quando mi hanno chiesto di scrivere un semplice profilo per l’occasione del- l’inserto sono stato vera- mente contento. Contento di narrare di te ma anche di me. Già perché io ti ho cono- sciuta al Liceo. Tu profes- soressa e io studente che per la matematica non aveva una gran passione. E allora ricordo i pomeriggi passati a casa tua e le ripe- tizioni (gratuite) che im- partivi a me e ad altri ra- gazzi. Erano anche i tempi del- l’alba della mia politica, di un giovane che cono- sceva di te, di una donna forte che aveva ricoperto l’incarico di deputato del partito comunista italia- no nella prima legislatu- ra, di un dirigente di quel partito, di un ammini- stratore della nostra città che amava i giovani e gli ideali della mia genera- zione; di una donna che ha sempre lottato per l’emancipazione delle donne nella famiglia e nella società. Mi ricordo della tua mac- china “Diane” con cui veni- vi a scuola e del giornale l’Unità che portavi sempre con te. E da giovane segretario della Federazione Giovani- le Comunista mi ricordo le discussioni politiche con te e anche dei nostri con- trasti sulla lettura del- l’esperienza storica del co- munismo nel mondo e in Italia. Mi ricordo di una donna forte e perfino testarda nelle sue idee, pronta sem- pre a marcare le differen- ze ad ogni costo, pronta anche a collocarsi in mino- ranza, come spesso è av- venuto. Mi ricordo anche delle di- visioni e della tua scelta di aderire a Rifondazione co- munista e della mia, sul solco della elaborazione di Enrico Berlinguer, di ab- bracciare l’orizzonte di- verso della costruzione un grande partito riformista. Negli ultimi tempi ci sia- mo spesso confrontati su quella divisione; ricordo a casa tua, quando venivo per cercare Sandro con cui avevo per lo più occasione di parlare del nostro lavo- ro di avvocati. Le occasioni con te erano date dal giornale “Rifonda- zione” che ti portavano a casa e dagli articoli che si interessavano dei rapporti con la politica del PDS e gli immancabili commenti. Lo so sei nata comunista e sei vissuta comunista. Al- tro non hai mai voluto. Ti ricordo con affetto e ammirazione e sono con- tento che tuo figlio Sandro abbia voluto tramandare la tua storia fondando un’associazione che porta il tuo nome. L’altra metà del cielo Dolores Ibárruri Gómez detta la Pasionaria (1895– 1989) fu una donna politica antifascista spagnola, se- gretaria generale e poi pre- sidente del PCE (1944- 1960), membro del parla- mento spagnolo prima del- la dittatura franchista e do- po il ritorno della Spagna alla democrazia. Nacque in una famiglia di minatori e, benché ne aves- se le qualità, non potè acce- dere agli studi superiori. All'età di vent'anni, sposò Julian Ruiz, un minatore e attivista politico. Ebbe sei figli, l’ultimo morì combat- tendo nella battaglia di Sta- lingrado. Nonostante le umili origini studiò Marx ed entrò nel Partito Comunista (PCE), scrivendo articoli per El Mi- nero Vizcaíno, quotidiano dei minatori, con lo pseu- donimo di Pasionaria, il fio- re della passione. Nel 1920 venne eletta nel Comitato Provinciale del Partito Comunista Basco e nel 1930 nel Comitato Cen- trale del Partito Comunista Spagnolo. Con l'avvento della Seconda repubblica si trasferì a Ma- drid dove divenne editore del quotidiano di sinistra Mundo Obrero. Venne arrestata e imprigio- nata diverse volte. La sua abilità oratoria la re- se una dei principali rap- presentanti del PCE nel mondo, delegata dell'Inter- nazionale Comunista (Co- mintern) a Mosca nel 1933 ed eletta alle Cortes (Parla- mento) nel 1936. Con lo scoppio della Guerra Civile Spagnola, innalzò la sua voce in difesa della Re- pubblica con il famoso slo- gan ¡No pasarán! ("Non pas- seranno"). I suoi discorsi conquistaro- no molti, specialmente donne, alla causa antifasci- sta contro il nascente fasci- smo di Franco, patecipando a diversi comitati interna- zionali, con personalità quali Palmiro Togliatti, per ottenere aiuti per la causa Repubblicana. Caduta la Repubblica la Ibárruri andò in esilio in Unione Sovietica, dove con- tinuò la sua attività politica. Nel maggio 1944 divenne Segretario Generale del PCE, carica che ricoprì fino al 1960, quando prese il titolo di Presidente del PCE, che mantenne fino alla morte. Negli anni sessanta le venne concessa la cittadinanza so- vietica, il Premio Lenin per la pace e l'Ordine di Lenin. Dopo la morte di Franco, nel 1975, ritornò in Spagna e venne eletta deputato del- la Cortes nel giugno 1977, nelle prime elezioni libere dopo la restaurazione della democrazia. Nel 1931 il re Alfonso XIII abbandonò la Spagna dopo una pesante sconfitta eletto- rale e nacque la Seconda Re- pubblica spagnola. Le successive elezioni poli- tiche del 1936 videro la vit- toria della coalizione di sini- stra del Fronte Popolare che avviò una politica di riforme economiche e sociali. La destra dei grandi proprie- tari agrari, con il dichiarato appoggio della chiesa catto- lica (ad eccezione di quella dei Paesi Baschi e della Cata- logna che si unì ai repubbli- cani) provocò il “Pronuncia- miento” (colpo di Stato) di quattro generali a capo dell’esercito, guidati da Francisco Franco coman- dante dell’esercito africano. Il colpo di Stato non riuscì a destabilizzare il governo re- pubblicano formato da so- cialisti, comunisti e rappre- sentanti delle regioni auto- nome dei Paesi Baschi e del- la Catalogna, e i militari die- dero inizio a una sanguino- sissima guerra civile durata tre anni, con l’invasione del sud della Spagna da parte dell’esercito di Franco. In difesa della repubblica si schierarono la grande mag- gioranza dei cittadini for- mando milizie volontarie armate dal governo, alle quali si affiancarono volon- tari venuti da molti paesi europei che formarono le “brigate internazionali”, tra le quali si distinse la Brigata Garibaldi guidata da Luigi Longo (famosa la battaglia di Guadalajara dove i volon- tari italiani sconfissero le camice nere di Mussolini). Il governo repubblicano venne sostenuto realmente solo dai governi dell’URSS, Messico e Polonia, con l’in- differenza della Francia e dell’Inghilterra che ancora non si erano volute rendere conto della “prova generale” della seconda guerra mon- diale nazi-fascista. Ad appoggiare i golpisti fu- rono ovviamente la Germa- nia nazista e l’Italia fascista con invio di truppe terrestri, navali e soprattutto aerei (il bombardamento di Guerni- “E’ stato detto che al socialismo (le donne) possono portare tre cose diverse: il bisogno, il cuore e l’intelletto. Il bisogno spinge alla lotta per le proprie rivendicazioni, il cuore ispira sentimenti di solidarietà e fratellanza tra tutti i lavoratori; l’intelletto fa vedere dove sono i difetti della società capitalistica e come sorge dal suo seno una società nuova…Questa è, questa deve essere la personalità delle donne comuniste, capaci diffondere intorno a sé una luce più viva, perché capaci di spiegare le cose come sono e come possono essere cambiate, di costruire e animare una organizzazione, di suscitare sentimenti di solidarietà e di fratellanza, di dare slancio ed entusiasmo a un grande movimento che avanza sulla via del rinnovamento della società” (Palmiro Togliatti, 1955) Cara Luciana DoloresIbarruri,la“Pasionaria”-“!NoPasaran!” MARCO MARIANI ca immortalato nel celebre quadro di Picasso). E’ nella lunga difesa della ca- pitale che viene lanciata da Dolores Ibarruri la parola d’ordine “!No Pasaran!”. Ma- drid resisterà dal novembre 1936 al marzo del 1939 e cadrà per il tradimento del colonnello Casado che farà arrestare gli ufficiali comu- nisti nel tentativo di nego- ziare con Franco la resa del- la capitale. Non ci sarà nego- ziato e circa 200.000 ex combattenti repubblicani verranno assassinati. Segui- ranno oltre 40 anni di ditta- tura, miseria e oscuranti- smo religioso. Il 19 aprile 1939, venuto a conoscenza della sconfitta della Repubblica, Pio XII Pa- celli, il Papa fascista, lancerà per radio la sua benedizione alla nuova dittatura: “Con immensa gioia Ci rivol- giamo a voi, figli dilettissimi della Cattolica Spagna, per esprimervi la Nostra paterna felicitazione per il dono della pace e della vittoria con il quale Dio si è degnato di co- ronare l’eroismo cristiano della vostra fede e carità… I disegni della Provvidenza si sono manifestati ancora una volta sopra l’eroica Spagna. La Nazione eletta da Dio co- me principale strumento di evangelizzazione del Nuovo Mondo e come baluardo ine- spugnabile della fede cattoli- ca, ha testé dato ai proseliti dell’ateismo materialista del nostro secolo la più elevata prova che al di sopra di ogni cosa stanno i valori eterni della religione.” Luciana Fittaioli Assisi 1948 - Marcia della Pace

description

Mensile d'informazione politica e cultura dell'Associazione comunista "Luciana Fittaioli", via del Grano 11-13 Foligno (PG) Italia

Transcript of Inserto "L'altra metà del cielo" - Maggio 2010

Page 1: Inserto "L'altra metà del cielo" - Maggio 2010

I

supplemento al numero 5 - Anno II - maggio 2010 di Piazza del Grano - www.piazzadelgrano.org

Cara Luciana, non potevicerto mancare in un inser-to sulle donne, per la tuastoria di dirigente comuni-sta, per la tua professionedi insegnante e perché so-no ormai tre anni che nonci vediamo più a casa tua.Quando mi hanno chiestodi scrivere un sempliceprofilo per l’occasione del-l’inserto sono stato vera-mente contento.Contento di narrare di tema anche di me.Già perché io ti ho cono-sciuta al Liceo. Tu profes-soressa e io studente cheper la matematica nonaveva una gran passione. Eallora ricordo i pomeriggipassati a casa tua e le ripe-

tizioni (gratuite) che im-partivi a me e ad altri ra-gazzi.Erano anche i tempi del-l’alba della mia politica,di un giovane che cono-sceva di te, di una donnaforte che aveva ricopertol’incarico di deputato delpartito comunista italia-no nella prima legislatu-ra, di un dirigente di quelpartito, di un ammini-stratore della nostra cittàche amava i giovani e gliideali della mia genera-zione; di una donna cheha sempre lottato perl’emancipazione delledonne nella famiglia enella società.Mi ricordo della tua mac-china “Diane” con cui veni-vi a scuola e del giornalel’Unità che portavi semprecon te.

E da giovane segretariodella Federazione Giovani-le Comunista mi ricordo lediscussioni politiche conte e anche dei nostri con-trasti sulla lettura del-l’esperienza storica del co-munismo nel mondo e inItalia.Mi ricordo di una donnaforte e perfino testardanelle sue idee, pronta sem-pre a marcare le differen-ze ad ogni costo, prontaanche a collocarsi in mino-ranza, come spesso è av-venuto.Mi ricordo anche delle di-visioni e della tua scelta diaderire a Rifondazione co-munista e della mia, sulsolco della elaborazione diEnrico Berlinguer, di ab-bracciare l’orizzonte di-verso della costruzione ungrande partito riformista.Negli ultimi tempi ci sia-mo spesso confrontati suquella divisione; ricordo acasa tua, quando venivo

per cercare Sandro con cuiavevo per lo più occasionedi parlare del nostro lavo-ro di avvocati.Le occasioni con te eranodate dal giornale “Rifonda-zione” che ti portavano a

casa e dagli articoli che siinteressavano dei rapporticon la politica del PDS e gliimmancabili commenti. Lo so sei nata comunista esei vissuta comunista. Al-tro non hai mai voluto.

Ti ricordo con affetto eammirazione e sono con-tento che tuo figlio Sandroabbia voluto tramandarela tua storia fondandoun’associazione che portail tuo nome.

L’altra metà del cielo

Dolores Ibárruri Gómezdetta la Pasionaria (1895–1989) fu una donna politicaantifascista spagnola, se-gretaria generale e poi pre-sidente del PCE (1944-1960), membro del parla-mento spagnolo prima del-la dittatura franchista e do-po il ritorno della Spagnaalla democrazia.Nacque in una famiglia diminatori e, benché ne aves-se le qualità, non potè acce-dere agli studi superiori.All'età di vent'anni, sposòJulian Ruiz, un minatore eattivista politico. Ebbe seifigli, l’ultimo morì combat-tendo nella battaglia di Sta-lingrado.Nonostante le umili originistudiò Marx ed entrò nelPartito Comunista (PCE),scrivendo articoli per El Mi-nero Vizcaíno, quotidianodei minatori, con lo pseu-donimo di Pasionaria, il fio-re della passione.Nel 1920 venne eletta nelComitato Provinciale delPartito Comunista Basco enel 1930 nel Comitato Cen-trale del Partito ComunistaSpagnolo.Con l'avvento della Secondarepubblica si trasferì a Ma-drid dove divenne editoredel quotidiano di sinistraMundo Obrero.Venne arrestata e imprigio-nata diverse volte.La sua abilità oratoria la re-se una dei principali rap-presentanti del PCE nel

mondo, delegata dell'Inter-nazionale Comunista (Co-mintern) a Mosca nel 1933ed eletta alle Cortes (Parla-mento) nel 1936.Con lo scoppio della GuerraCivile Spagnola, innalzò lasua voce in difesa della Re-pubblica con il famoso slo-gan ¡No pasarán! ("Non pas-seranno").I suoi discorsi conquistaro-no molti, specialmentedonne, alla causa antifasci-sta contro il nascente fasci-smo di Franco, patecipandoa diversi comitati interna-zionali, con personalitàquali Palmiro Togliatti, perottenere aiuti per la causaRepubblicana.

Caduta la Repubblica laIbárruri andò in esilio inUnione Sovietica, dove con-tinuò la sua attività politica. Nel maggio 1944 divenneSegretario Generale del PCE,carica che ricoprì fino al1960, quando prese il titolodi Presidente del PCE, chemantenne fino alla morte.Negli anni sessanta le venneconcessa la cittadinanza so-vietica, il Premio Lenin perla pace e l'Ordine di Lenin.Dopo la morte di Franco,nel 1975, ritornò in Spagnae venne eletta deputato del-la Cortes nel giugno 1977,nelle prime elezioni liberedopo la restaurazione dellademocrazia.

Nel 1931 il re Alfonso XIIIabbandonò la Spagna dopouna pesante sconfitta eletto-rale e nacque la Seconda Re-pubblica spagnola.Le successive elezioni poli-tiche del 1936 videro la vit-toria della coalizione di sini-stra del Fronte Popolare cheavviò una politica di riformeeconomiche e sociali.La destra dei grandi proprie-tari agrari, con il dichiaratoappoggio della chiesa catto-lica (ad eccezione di quelladei Paesi Baschi e della Cata-logna che si unì ai repubbli-cani) provocò il “Pronuncia-miento” (colpo di Stato) diquattro generali a capodell’esercito, guidati da

Francisco Franco coman-dante dell’esercito africano.Il colpo di Stato non riuscì adestabilizzare il governo re-pubblicano formato da so-cialisti, comunisti e rappre-sentanti delle regioni auto-nome dei Paesi Baschi e del-la Catalogna, e i militari die-dero inizio a una sanguino-sissima guerra civile duratatre anni, con l’invasione delsud della Spagna da partedell’esercito di Franco.In difesa della repubblica sischierarono la grande mag-gioranza dei cittadini for-mando milizie volontariearmate dal governo, allequali si affiancarono volon-tari venuti da molti paesieuropei che formarono le“brigate internazionali”, trale quali si distinse la BrigataGaribaldi guidata da LuigiLongo (famosa la battagliadi Guadalajara dove i volon-tari italiani sconfissero lecamice nere di Mussolini).Il governo repubblicanovenne sostenuto realmentesolo dai governi dell’URSS,Messico e Polonia, con l’in-differenza della Francia edell’Inghilterra che ancoranon si erano volute rendereconto della “prova generale”della seconda guerra mon-diale nazi-fascista.Ad appoggiare i golpisti fu-rono ovviamente la Germa-nia nazista e l’Italia fascistacon invio di truppe terrestri,navali e soprattutto aerei (ilbombardamento di Guerni-

“E’ stato detto che al socialismo (le donne) possono portare tre cose diverse: il bisogno, il cuore e l’intelletto. Il bisogno spinge alla lotta perle proprie rivendicazioni, il cuore ispira sentimenti di solidarietà e fratellanza tra tutti i lavoratori; l’intelletto fa vedere dove sono i difettidella società capitalistica e come sorge dal suo seno una società nuova…Questa è, questa deve essere la personalità delle donnecomuniste, capaci diffondere intorno a sé una luce più viva, perché capaci di spiegare le cose come sono e come possono esserecambiate, di costruire e animare una organizzazione, di suscitare sentimenti di solidarietà e di fratellanza, di dare slancio edentusiasmo a un grande movimento che avanza sulla via del rinnovamento della società” (Palmiro Togliatti, 1955)

Cara Luciana

Dolores Ibarruri, la “Pasionaria” - “!No Pasaran!”

MARCO MARIANI

ca immortalato nel celebrequadro di Picasso).E’ nella lunga difesa della ca-pitale che viene lanciata daDolores Ibarruri la parolad’ordine “!No Pasaran!”. Ma-drid resisterà dal novembre1936 al marzo del 1939 ecadrà per il tradimento delcolonnello Casado che faràarrestare gli ufficiali comu-nisti nel tentativo di nego-ziare con Franco la resa del-la capitale. Non ci sarà nego-ziato e circa 200.000 excombattenti repubblicaniverranno assassinati. Segui-ranno oltre 40 anni di ditta-tura, miseria e oscuranti-smo religioso.Il 19 aprile 1939, venuto aconoscenza della sconfittadella Repubblica, Pio XII Pa-celli, il Papa fascista, lanceràper radio la sua benedizionealla nuova dittatura:“Con immensa gioia Ci rivol-giamo a voi, figli dilettissimidella Cattolica Spagna, peresprimervi la Nostra paternafelicitazione per il dono dellapace e della vittoria con ilquale Dio si è degnato di co-ronare l’eroismo cristianodella vostra fede e carità… Idisegni della Provvidenza sisono manifestati ancora unavolta sopra l’eroica Spagna.La Nazione eletta da Dio co-me principale strumento dievangelizzazione del NuovoMondo e come baluardo ine-spugnabile della fede cattoli-ca, ha testé dato ai proselitidell’ateismo materialista delnostro secolo la più elevataprova che al di sopra di ognicosa stanno i valori eternidella religione.”

Luciana FittaioliAssisi 1948 - Marcia della Pace

Page 2: Inserto "L'altra metà del cielo" - Maggio 2010

II

Comunist Comunist

Simone-Lucie-Ernestine-Marie Bertrand de Beau-voir o più semplicementeSimone de Beauvoir (1908–1986) è stata un’insegnante,scrittrice, filosofa, roman-ziera e femminista francese.Studiò alla Sorbona, dovenel 1929 ottenne "l'agréga-tion" (idoneità) in filosofia edove incontrò colui che,senza matrimonio né convi-venza, sarebbe diventato ilcompagno della sua vita, ilfilosofo esistenzialista Jean-Paul Sartre.Iniziò a insegnare nel 1930,prima a Marsiglia, poi a Ro-uen, infine a Parigi, dove chiu-derà la propria carriera di do-cente nel 1943 per diventarescrittrice a tempo pieno.Con Sartre compie i suoi pri-mi viaggi, in Spagna, in Ita-lia, in Grecia, in Marocco;nulla sfugge a questi due in-tellettuali degli eventi cultu-ralmente significativi diquesto periodo, si appassio-nano al cinema e al jazz e vi-vono con partecipazione igrandi rivolgimenti politicidi quegli anni: il nazismo inGermania, la guerra civilespagnola del 1936, la secon-da guerra mondiale.Durante la guerra, Simonede Beauvoir rimane a Parigi,occupata dai nazisti, e con-divide con Sartre l’esperien-za del gruppo di Resistenza"Socialismo e Libertà".Dopo la Liberazione lascia

l'insegnamento ed entra a farparte del comitato di reda-zione della rivista Les TempsModernes, insieme a Sartre,Leiris, Merleau-Ponty e altri.Allo scoppio della guerra diliberazione algerina, prendeposizione a favore di questalotta, cosa che renderà il

suo isolamento ancora piùpesante.Simone de Beauvoir è consi-derata la madre del movi-mento femminista, nato inoccasione della contestazio-ne studentesca del maggio1968, che seguirà con parte-cipazione e simpatia.

Simone de Beauvoir, comunista, atea,

Rosa Luxemburg: socialismo o barbarie

Camilla Ravera

"Dio è diventato un’idea astratta, che una sera io ho cancellat

La “Lega di Spartaco” e la teroria dell’imperialismo finanziario

Prima segretario donna del Partito Comunistaprima senatrice a vita nominata da Pertini

Rosa Luxemburg, pseudo-nimo di Rozalia Luksenburg(1870-1919), è stata una poli-tica, teorica comunista e rivo-luzionaria tedesca di originipolacche ed ebraiche.Nel 1897 ottenne la cittadinan-za tedesca e l’anno successivosi iscrisse al Partito Socialde-mocratico Tedesco (SPD) cheera allora il più forte partitosocialista d'Europa ed il suosegretario Karl Kautsky eraconsiderato l’erede ed il conti-nuatore di Marx ed Engels, ildetentore ed il custode dellaautentica dottrina marxista.A fianco di Kautsky, Rosa Lu-xemburg condusse la polemi-ca contro i riformisti, quandonel suo scritto intitolato Ri-forma sociale o rivoluzione?(1899) prese risolutamenteposizione per il secondo ter-mine dell'alternativa.Nella sua difesa del marxi-smo "classico" contro il revi-sionismo riformista, Rosa Lu-xemburg introdusse alcuneimportanti note personali: in-teramente suo è l’accento sul-la creatività delle masse, sul-la loro spontaneità rivoluzio-naria che i dirigenti del parti-to operaio non devono néforzare, né reprimere o bloc-care in una "camicia di forzaburocratica". Per Rosa Lu-xemburg, il compito del par-tito è quello di indicare la via,ma l'iniziativa storica nonspetta ad esso, bensì allemasse: anche i passi falsi di

un reale movimento operaiosono storicamente più utilidell’infallibilità del migliorcomitato centrale.Fece parte del fronte pacifistaall’inizio della prima guerramondiale e assieme a KarlLiebknecht, nel 1915, creò ilGruppo Internazionale, chesarebbe diventato in seguitola Lega Spartachista. Questafece parte in un primo tempodel Partito Socialdemocraticoe poi del Partito Socialdemo-cratico Indipendente, primadi divenire il nucleo del Parti-to Comunista di Germania.Partecipò alla Rivoluzione Te-desca del novembre 1918 econtribuì a fondare il PartitoComunista di Germania, tra ildicembre 1918 e il gennaio1919. Nel corso della "Rivoltadi Gennaio", iniziata il 6 digennaio 1919, il 15 gennaio1919, venne rapita ed in segui-to assassinata, insieme conLiebknecht, dai soldati dei co-siddetti Freikorps, agli ordinidel governo del socialdemo-cratico Friedrich Eberte del mi-nistro degli Interni, Noske.Da molti considerata l’operapiù importante di Rosa Lu-xemburg, L'accumulazionedel capitale (1913) è dedicataall'analisi economica dell'im-perialismo. Partendo dallacritica degli "schemi della ri-produzione allargata" che sitrovano nel II libro de Il Capi-tale di Karl Marx, Rosa Lu-xemburg intende dimostrare

che, in un ambiente pura-mente capitalistico (cioè inuna società composta esclu-sivamente da capitalisti e daproletari), l’accumulazionedel capitale sarebbe impossi-bile, in quanto in tale ipotesinon potrebbe mai verificarsila realizzazione del plusvalo-re, cioè mancherebbe la do-manda per la porzione dellemerci prodotte il cui valorecorrisponde al plusvalore ac-cumulato. Da qui, secondoRosa Luxemburg, deriva lanecessità per l'economia ca-pitalista di cercare al di fuoridi se stessa sempre nuovi ac-quirenti per le proprie merci.L'ultimo capitolo de L'accu-mulazione del capitale è dedi-cato, significativamente, almilitarismo, il quale secondoRosa Luxemburg non ha solouna rilevanza politica ma haanche un significato economi-co ben preciso, in quanto co-stituisce "un mezzo di prim’or-dine per la realizzazione delplusvalore, cioè come campodi accumulazione”.L'imperialismo nel suo insie-me è dunque, secondo RosaLuxemburg, "un metodo spe-cifico di accumulazione" e inquanto tale è inseparabiledallo stesso capitalismo, co-stituendo l'ultima sua fase disviluppo.Si ritiene che Rosa Luxemburgabbia aperto la strada aglieconomisti che dopo di leistudiarono i rapporti econo-mici fra le nazioni capitalisti-che avanzate e i paesi ex colo-niali; si ritiene infine che laLuxemburg abbia avviato unnuovo campo d'indagine nellavalutazione dell'importanzaeconomica del militarismo.Le posizioni di Rosa Luxem-burg sono inizialmente criti-che verso la rivoluzione bol-scevica russa; condivide ilprincipio della dittatura delproletariato, ma per lei “que-sta dittatura deve essere ope-ra della classe, e non di unapiccola minoranza di dirigen-ti in nome della classe”.Nel novembre 1918, con l'ag-gravarsi della crisi in Germa-nia ormai sull'orlo della Rivo-luzione, Rosa Luxemburgsposò appieno le tesi lenini-ste sul Partito Rivoluzionario,esposte da Lenin nel Che fa-re?, dando pieno appoggio aibolscevichi nella conduzionedella Guerra Civile in Russia.

Camilla Ravera (AcquiTerme, 18 giugno 1889 –Roma, 14 aprile 1988) èstata una politica italiana,senatrice a vita.Figlia di un funzionario delministero delle finanze,sette fratelli, maestra a To-rino, si iscrive al PSI nel1918. Tra il 1919 e il 1920entra a far parte della reda-zione della rivista L'OrdineNuovo di Antonio Gramsci.Nel 1921 è tra i fondatoridel Partito Comunistad'Italia. Incaricata dell'or-ganizzazione femminile,diede vita al periodico LaCompagna.Dopo le leggi speciali fasci-ste del 1926 e l’arresto diGramsci è alla testa dell'or-

ganizzazione clandestina;delegata a vari congressidel Comintern, conosce Le-nin e Stalin.È arrestata nel 1930 e con-dannata a 15 anni di carce-re. Ne sconta 5 in cella, glialtri al confino di Ponza edi Ventotene.Nel 1939 prende posizionecontro il patto nazi-sovie-tico e viene espulsa dalPCdI assieme a UmbertoTerracini.Viene riammessa nel parti-to nel 1945 e fu eletta alconsiglio comunale di Tori-no nel 1946.Dirigente dell'Unione Don-ne Italiane, rappresentò ilPartito Comunista Italianoin due legislature (1948-1958).Ritiratasi a vita privata, nel1982 è nominata da SandroPertini senatrice a vita: è laprima donna a riceverequesta nomina, seguitaunicamente da Rita Levi-Montalcini.

Page 3: Inserto "L'altra metà del cielo" - Maggio 2010

III

te, donnete, donne

Gli anni Settanta la vedonofervidamente in prima lineain varie cause del progressocivile: il conflitto arabo-israe-liano, l'aborto, il Cile, la don-na (è presidentessa dell'asso-ciazione Choisir e della Legadei diritti della donna).Il pensiero di Simone de Be-auvoir si forma in comunio-ne con quello di Sartre e conil suo esistenzialismo: i duescrittori sono soliti discute-re le loro idee così come i lo-ro scritti, e tengono in mas-sima considerazione la reci-proca critica.La tematica della responsa-bilità ha un ruolo centralenel suo pensiero, ne Il san-gue degli altri (1945): duran-te la seconda guerra mon-diale, nella Francia occupa-ta, coloro che si erano acco-stati alla Resistenza si eranotrovati di fronte a una dupli-ce assunzione di responsa-bilità: quella di lottare con-tro l’oppressione nazista equella di spingere gli altri(spesso le persone più care)a rischiare la vita. Di fronteallo strazio di queste morti,Simone de Beauvoir riaffer-ma che non c’era altra viapossibile, e che ognuno èsempre responsabile in pri-ma persona delle propriescelte, della propria libertà.Lei stessa si descrisse così:“Di me sono state create dueimmagini. Sono una pazza,una mezza pazza, un’eccen-

trica. Ho abitudini dissolute;una comunista raccontava,nel '45, che a Rouen da gio-vane mi aveva vista ballarenuda su delle botti; ho prati-cato con assiduità tutti i vizi,la mia vita è un continuocarnevale. Con i tacchi bas-si, i capelli tirati, somiglio auna patronessa, a un’istitu-trice (nel senso peggiorativoche la destra dà a questa pa-rola), a un caposquadra deiboy-scout. Passo la mia esi-stenza fra i libri o a tavolino,tutto cervello. Nulla impedi-sce di conciliare i due ritrat-ti. L’essenziale è presentarmicome un’anormale.”Nell’ultimo periodo dellasua vita Simone de Beauvoiraffronta con coraggio un al-tro problema sociale, quellodella vecchiaia, cui dedicaun importante saggio, LaTerza Età (1970).Radicalmente atea propriocome Sartre, il suo ateismoè ben reso da espressionicome: "Dio è diventatoun'idea astratta, che una se-ra io ho cancellato". Per leiateismo non è disimpegnodalla morale, ma la fonda-zione di una nuova eticaatea non meno impegnativae innovativa della coscienzae del costume. Nel 1981, inseguito alla morte di Sartre,scrisse La Cérémonie desadieux (La cerimonia degliaddii), cronaca degli ultimianni del celebre pensatore.“La sua morte ci separa. Lamia morte non ci riunirà. Ècosì; è già bello che le no-stre vite abbiano potuto ac-cordarsi per un così lungotempo”.

femminista Teresa Noce, atea, anticlericale

Isadora Duncan, danza e rivoluzione

to" Fondatrice del Partito Comunista, volontaria nella guerra di Spagna,membro della Costituente si oppose all’accoglimento dei Patti Lateranensi

La liberazione del corpo nella danza annuncia e si accompagnaalla liberazione dell’uomo dallo sfruttamento.Danza come linguaggio e strumento di battaglia politica

Teresa Noce (Torino, 29 lu-glio 1900 – Bologna, 22 gen-naio 1980) è stata una parti-giana, politica e antifascistaitaliana.Nata nel 1900 a Torino, dafamiglia operaia e costrettaad abbandonare molto pre-sto la scuola, continuò aistruirsi da autodidatta,

svolgendo vari mestieri.Nel 1921 fu fra le fondatricidel Partito comunista italiano.Nell'ambiente politico tori-nese conobbe Luigi Longo,che sposerà nel 1926, conlui sarà costretta dal fasci-smo ad espatriare dapprimaa Mosca poi in Franca da do-ve compirà numerosi viaggiclandestini in Italia per svol-gervi propaganda e attivitàantifascistaNel 1936, insieme con il ma-rito. si recò in Spagna tra ivolontari accorsi in difesadella Repubblica dopo loscoppio della guerra civilespagnola nel corso della

quale curò la redazione delgiornale degli italiani com-battenti nelle Brigate inter-nazionali, Il volontario dellalibertà. Lì assunse il nomedi battaglia di Estella.Rientrata in Francia alloscoppio della Seconda guer-ra mondiale venne internatanel campo di Rieucros; libe-rata per intervento delle au-torità sovietiche e autoriz-zata a lasciare la Francia e aritornare a Mosca, dove vi-vevano i figli, ne fu impedi-ta dall'invasione tedescadell'Unione Sovietica avve-nuta nel giugno 1941. Rima-se in Francia, a Marsiglia,

dove prese a lavorare per ilPartito comunista francesecome responsabile dellaMOI (Mano d’opera immigra-ta) e partecipò alla Resisten-za nel gruppo dei Francs-ti-reurs-et-partisans. Nel 1943venne arrestata e, dopo al-cuni mesi di carcerazione,fu deportata in Germania,prima nel campo di concen-tramento di Ravensbruck,poi a Holleischen in Ceco-slovacchia, dove fu adibita alavoro forzato in una fabbri-ca di munizioni fino alla li-berazione del campo da par-te dell'esercito sovietico.Alla fine della guerra, ritor-nata in Italia, il 2 giugno1946 fu eletta all'Assembleacostituente italiana dove fe-ce parte della Commissionespeciale incaricata di elabo-rare e proporre il progettodi Costituzione.Fu una tra i deputati comu-nisti che non condivise l’in-serimento dei Patti Latera-nensi nell’at. 7 della Costitu-zione e, per disciplina pernon votare contro la deci-sione del Partito, al momen-to del voto sull’articolo uscìdall’aula.Nel 1974 pubblicò la sua au-tobiografia “Rivoluzionariaprofessionale”, che racconta,insieme alla sua storia per-sonale, la vicenda del Parti-to Comunista italiano dallasua fondazione.

Isadora Duncan, pseudo-nimo di Dora Angela Dun-can (San Francisco, 28 mag-gio 1878 – Nizza, 14 settem-bre 1927), è considerata unatra le più significative pre-corritrici della cosiddetta"danza moderna".Fu artefice di una radicalerottura nei confronti delladanza accademica: abolìnei propri spettacoli lescarpette a punta, che con-siderava innaturali, e gliartificiosi costumi indossa-ti dalle ballerine del XIX se-colo, preferendo indossareabiti semplici e leggeri, chericordavano il peplo del-l'antica Grecia, e danzandoa piedi nudi. Tali scelte siconiugavano con l'esigenzadi favorire la libertà el'espressività dei movi-menti. Acquistò anche unterreno nei pressi di Atenecon il progetto di edificarviun tempio della danza.Le sue danze libere furonointerpretazioni emotive,impressionistiche, di com-posizioni di celebri musici-sti come Chopin, Beetho-ven, Gluck, nelle quali ilsuo corpo dolce ed espres-sivo suppliva alla povertàdi mezzi tecnici.La sua importanza nella sto-ria della danza è grande, siaper l'interesse che seppe su-scitare nelle platee di tuttoil mondo, sia perché le sueidee furono rivoluzionarieper la sua epoca e costitui-rono per i suoi successoril’impulso per la creazione dinuove tecniche diverse daquella accademica e per una

nuova concezione delladanza teatraleFu educata allo spirito di li-bertà e indipendenza. Atea,bisessuale, comunista, rivo-luzionaria e sostenitricedell'amore libero.Durante la sua esistenza as-sai movimentata, trascorsain gran parte sul suolo euro-peo, i successi artistici si al-ternarono a delusioni perso-nali ed episodi luttuosi, tracui la morte prematura deidue figli, ancora bambini.Fu una donna emancipataed ebbe intense relazioniaffettive sia maschili chefemminili, tra le quali quel-la con Eleonora Duse e con

il poeta Sergej Esenin, co-nosciuto durante la perma-nenza in Russia, che sposònel 1912.Allo scoppiare della Rivo-luzione d’Ottobre accorse aPietroburgo, la futura Le-ningrado, dove si esibì nel-le fabbriche occupate daglioperai.Più tardi Lenin la chiamò aMosca per farle aprire unascuola di danza che in se-guito influenzerà la compa-gnia dei Balletti Russi di Ser-gej Djaghilev.Morì tragicamente nel 1927lasciando una sua biografiache venne pubblicata postu-ma con il titolo “La mia vita”.

Page 4: Inserto "L'altra metà del cielo" - Maggio 2010

Jiang Qing fu la secondamoglie di Mao, ma nono-stante la stampa estera ab-bia cercato di sminuirne lapersonalità indicandolacome la “Signora Mao”, fuin realtà un personaggiopolitico di primo pianonella storia cinese, assu-mendo posizioni a volteanche più avanzate diquelle del Presidente.Nata da una ricca famigliacortigiana si ribellò giova-nissima alle regole dellafamiglia ancora feudale esi trasferì a vivere nellagrande Shangai dove fre-quentò l’Università e di-venne attrice.A Shangai Jiang Qing co-nobbe il comunismo e siunì al Partito trasferendo-si nelle roccaforti comuni-ste dello Yenan dove co-nobbe Mao che sposeràmolti anni più tardi dopola sua separazione dallaprima moglie.Con la nascita della Re-pubblica Popolare JiangQing assunse compitisempre più importantinell’apparato culturale delPartito anticipando, con lesue posizioni più rivolu-zionarie, quella che quin-dici anni più tardi sarebbestata la “Rivoluzione Cul-turale”.Di quest’ultima Jiang Qing

fu tra i dirigenti massimi ene proseguì le idee e la di-fesa anche dopo la sua fi-ne e l’ascesa al governodel Partito e dello Statodell’innovatore della poli-tica economica cineseDeng Xiaoping.Fu vicina a Mao sino allasua morte avvenuta nelsettembre 1976.Con la vittoria della nuovalinea di Shangai, guidatada Deng, la sua influenzapolitica precipitò, vennearrestata e nel 1982 pro-cessata per gli eccessi del-la Rivoluzione Culturaleinsieme a quella che ven-ne allora chiamata la “ban-da dei quattro”.Nel processo Jiang Qingpretese di difendersi dasola e non solo non ritrat-tò mai le sue idee, ma con-tinuò a sostenerle accu-sando il “socialismo dimercato” di Deng comeuna deviazione dalle ideedel Presidente Mao.Venne condannata a mor-te, ma poi graziata, morìdi tumore dopo aver rifiu-tato le cure nel 1991. An-cora oggi molti movimentimaoisti nel mondo la ri-cordano e la consideranoallo stesso livello del Pre-sidente Mao.La storia ufficiale, e moltopiù spesso la ri-scrittura

della storia vera, ha tutta-via cercato di confinarel’immagine di Jiang Qingin un ruolo subalterno allafigura del grande marito.E’ questa la sorte di moltegrandi e “meno grandi”donne quando la storia èscritta al maschile.Jing Qing, come molte al-tre mogli o semplicementecompagne di grandi uomi-ni, fu molto di più, non so-lo nella sua storia, ma an-che quella del suo “gran-de” marito e compagno.A testimonianza dellafondamentale importanzache Jiang Qing ebbe nellavita, nel pensiero e nel-l’azione del “grande” ma-rito, riportiamo alcunibrani di una lettera perso-nale che Mao le scrisse al-la vigilia dell’inizio dellaRivoluzione Culturalequando, spaventato di es-sere elevato quasi al ruolodi un “Dio”, lasciò Pechinoe si ritirò sulle montagnea riflettere.La sincerità delle preoccu-pazioni del grande Presi-dente danno conto non so-lo della sua profonda uma-nità, ma anche della inten-sità del rapporto di fiduciae di affidamento che lo le-gava emotivamente e in-tellettualmente alla suacompagna:

“Quando ero giovane, ebbia dire una volta: “Sonocerto che vivrò duecentoanni e che percorrerò tre-mila miglia come un fiu-me impetuoso”. Ero davve-ro arrogante allora, nel-l’aspetto e nell’atteggia-mento. Eppure avevo an-che allora dei dubbi e ave-vo sempre la sensazioneche se sulle montagne nonc’è una tigre, la scimmia siarroga il titolo di regina”… Ciò che si erge in alto, èfacile a piegarsi; ciò cherisplende limpido, è facilea sporcarsi. Uguagliare labianca neve in primaveraè sempre più improbabile;vivere mantenendosi al-l’altezza di un’alta reputa-zione è cosa difficile. Que-ste ultime due frasi mi siadattano perfettamente;le ho lette anche duranteuna seduta del Comitatopermanente dell’Ufficiopolitico … Io sono diventa-to il Chung Kuei del parti-to comunista in questi an-ni sessanta. Ma general-mente le cose si capovol-gono nel loro opposto:quanto più uno è portatoalle stelle, tanto più pesan-temente cadrà a terra e iomi sto preparando a rom-permi a pezzi. Ciò non mipreoccupa, perché la ma-teria non si distrugge mai;

Angela Yvonne Davis èuna attivista del movi-mento afroamericanostatunitense, militantedel Partito Comunista de-gli Stati Uniti.E’ nata in un contesto ur-bano dominato da un for-te conflitto razziale.Le condizioni di famigliale consentirono di iscri-versi a una scuola priva-ta del Greenwich Village,il quartiere radicale eprogressista di NewYork, dove conobbe ilcomunismo e cominciò amilitare nel gruppo gio-vanile comunista. Prose-guì gli studi alla Bran-deis University, in Mas-sachussets, poi in Fran-cia e in Germania, stu-dentessa di Adorno. Inpari tempo crebbe la suacoscienza politica e ilsuo attivismo, e ben pre-sto l'evolvere degli even-ti negli Stati Uniti, con ildilagare del movimentoper i diritti civili, la spin-se a tornare.Negli Stati Uniti AngelaDavis, ormai tra i leaderdel movimento e del Par-tito Comunista, nel 1970balzò agli onori della cro-naca per la sua dura de-tenzione in carcere, incui viene rinchiusa dopo

IV

una lunga latitanza, conl’accusa di avere parteci-pato all’omicidio di ungiudice reazionario avve-nuto a opera di estremi-sti di colore. Ma propriodal carcere la Davis scris-

se alcune delle paginepiù famose della conte-stazione statunitense,pubblicando il libro “Nelventre del Mostro”, tantoda meritare due canzoniin suo onore: "Angela" di

John Lennon e Yoko Ono,e "Sweet Black Angel" deiRolling Stones. In Franciala sua liberazione fu so-stenuta fra gli altri da Je-an-Paul Sartre.Scagionata dalle accuseche l'avevano tenuta incella, riprese il suo per-corso di militanza, con-centrando i suoi sforzisul problema delle carce-ri, delle origini sociali erazziali della detenzionedi milioni di afroamerica-ni negli istituti peniten-ziari statunitensi.Angela Davis non fu solouna militante del Partitocomunista. Partecipò alBlack Panther Party e co-struì la sezione delloSNCC di Los Angeles. Imarxisti erano ben lonta-ni dell'essere maggiorita-ri nei movimenti control’oppressione razziale esi trovarono spesso indifficoltà all'interno diquesti movimenti. Ma fusulla base di questa espe-rienza che Angela Davisportò un contributo pra-tico e teorico rilevante.La sua analisi apporta uncontributo fondamentalealla costruzione di unateoria che allo stessotempo spiega e da glistrumenti per cambiare il

Angela Davis, nera e comunista; come Sacco e Vanzetti

mondo. Individuandonello sfruttamento la ra-dice dell’oppressione, di-pinge il ritratto di un’uni-ca classe, la classe lavo-ratrice, che nello stessotempo subisce – e puòcombattere – razzismo esessismo.Nel 1977 è stata insignitadel Premio Lenin per lapace.Ancora colpisce il discor-so che Angela Davis ten-ne in sua difesa nel Pa-lazzo di giustizia�dellacontea di Marin�5 genna-io 1971:“Io mi trovo quivittima di una macchina-zione politica che, lungidal dimostrare la miacolpevolezza, accusa loStato della California co-me agente della repres-sione politica. Lo Statodella California rivela ineffetti il ruolo che rap-presenta utilizzando co-me prove contro di me lamia partecipazione allelotte che conduce il miopopolo, il popolo nero,contro le molteplici in-giustizie sociali, utiliz-zando particolarmentela mia partecipazione al

Comitato per la difesadei fratelli di Soledad.�Ilpopolo americano si erailluso nel credere fino adora che tale impegno fos-se protetto dalla Costitu-zione.�Per avere la cer-tezza che queste questio-ni politiche non sarannodistorte e snaturate, mitrovo costretta a prende-re parte attiva alla miadifesa sia come accusata,sia come donna nera, siacome comunista. È miopreciso dovere aiutarecoloro che sono diretta-mente implicati nel pro-cesso, come pure gli abi-tanti dello Stato della Ca-lifornia, e il popolo ame-ricano in generale a ca-pire quale è la base realedel problema.�Ciò che simette sotto accusa sonole mie convinzioni e imiei interventi politici, lamia lotta quotidiana percombattere tutto ciò checoncorre a paralizzareeconomicamente e politi-camente l'America ne-ra.�Nessuno può parlaremeglio di me delle mieconvinzioni e delle mieattività politiche.”

io posso essere fatto a pez-zi, ma niente più di questo… Penso che anche tu do-vresti prestare attenzionea questo problema e nonmontarti la testa con ideedi vittoria. Dovresti riflet-

tere spesso sulle tue debo-lezze, sui tuoi errori e letue deficienze. Questo di-scorso chissà quante voltete l’ho già fatto e te l’ho ri-petuto anche l’aprile scor-so a Shanghai.”

Jiang Qing, l’anima della Rivoluzione Culturale

Quando a scrivere la storia sono gli uomini anche le più “grandi” donnediventano mogli, figlie o al massimocompagne

“Come non evocare l'immagine di Thomas Jefferson e degli altri "padri fondatori" che formularono i nobili concetti della Costituzionedegli Stati Uniti, mentre i loro schiavi vivevano nella sofferenza? Per non offuscare la bellezza della Costituzione, tesa a proteggerel'istituzione della schiavitù, essi usarono l'espressione "persone addette ad un servizio o ad un lavoro" - eufemismo per il termine"schiavi"; così appariva una categoria atipica di esseri umani, di persone indegne delle garanzie e dei diritti sanciti dalla Costituzione.”

Inserto a cura di Sandro Ridolfi