Inno Fronteretro
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Tu che pendi
1 Tu che pendi, o Signor, dalla Croce,Redentore del mondo universo,oggi ascolta la fervida voceche pietade T’implora ed amor.
2 Tu che in terra, versando il TuoSangue,ci mostrasti del Cielo la via,oggi ascolta l’afflitto che languee lenisci ogni crudo dolor.
3 D’inni e canti ogni labbro risuona,oggi esulta di gioia ogni coree di candidi affetti coronaoffre ognuno al vermiglio Tuo altar.
4 Sopra i vanni d’ardenti sospiril’alma vola, s’inebria, s’indìa!De’ Tuoi atroci, ma invitti martìrioggi l’inno vogliamo cantar.
5 Oh beati quei vaghi angiolettiche sostengon le braccia cadenti!Deh! Ti possan con fervidi dettiPalesare dell’alma il desir.
6 Di nostr’alme palesin l’ardore,l’esultanza, la gioia, l’incanto,di nostr’alme la fede, l’amore,la speranza d’un lieto avvenir!
7 Apri, o mesto, i tuoi languidi lumi,Crocefisso, portento d’amore!Non guardare i corrotti costumi,non guardare chi fede non ha.
8 Scruta solo dell’alma il pensieroe la vita che spasima e langue,guarda solo quel cuor che, sincero,lacrimando Ti cerca pietà.
9 Fa’ che ognuna di quelle puntureChe trafisser la santa cervicePassi il petto dell’alme più dureE le guidi a più mite sentier.
Fa’ che ognun, contemplando quei chiodida cui il mondo Ti vide trafitto,dagli error, dagl’inganni e le frodiatterrito ritragga il pensier.
Fa’ che ognuno, adorando quel Legno,ara santa di pace e d’amore,che del Cielo placando lo sdegnocon la morte la vita donò,
possa lieto affrontare i perigli,rassegnato reprimere il duoloe abbracciar, cogli eterni consigli,quella croce che il Ciel gli apprestò.
Già il Tuo Sangue prezioso, divino,che Ti sgorga dal sacro Costato,in un calice un pio serafinosta cogliendo in ginocchio a’ Tuoi piè.
Di quel sangue prezioso una stillaFa’ che giunga nel cuore devotoQuando, intenta, la nostra pupillaImplorando rivolgesi a Te!