Infolio Gennaio 2013

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Gennaio 2013 Anno III - Numero 20 Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG) Copia gratuita - vietata la vendita Registro stampa Tribunale di Agrigento n° 300 I Maya avevano ragione La tanto aesa fine del mondo è arrivata per davvero. Berlusconi si è candidato nuovamente alla presidenza del Consiglio; Monti, nonostante la sua politica di ‘lacrime e sangue’, viene esortato a scendere in campo; la regione siciliana è sommersa da un debito che ammonta a 5 miliardi di euro; e il nostro paese è sull’orlo del dissesto finanziario. Dunque, la profezia maya non era poi, così tanto, una bufala. In molti concordano sul fao che queste ‘catastrofi finanziarie’ non sono fruo di una leg- genda secolare, ma dovute verosimilmente alla crisi economica. Comunque sia, dal nostro punto di vista, anche questa ipotesi ci lascia qualche dubbio. In Italia ci sono milioni di disoccupati in continua ricerca di lavoro, perciò, non si può certo dire che scarseggia la mano d’opera. Così come noi favaresi abbiamo numerose terre da coltivare per produrre olio, vino, mandorle, ma oggi preferiamo abbandonarle perché il prezzo della produzione è bassissimo e non ci si guadagna nulla. Ma non si può certo dire che mancano le terre da coltivare. Così come abbiamo un gran numero di piccole fabbriche ferme, o parzialmente utilizzate, ma di certo non si può dire che mancano i macchina- ri per lavorare. Ma da dove nasce, allora, questa crisi? Non è certamente fruo di una carestia, ma ha molto a che vedere con la caiva distribuzione della ricchezza e, soprauo, con le speculazioni finanziarie. Infai, la Banca Centrale Europea (BCE) è forse l’unica banca centrale al mondo che non può acquistare direamente i titoli di stato, per finan- ziare il proprio debito. Quindi, gli Stati Europei più deboli, come l’Italia, sono costrei a rivolgersi al mercato dei capitali per finanziarsi. All’interno di questi ‘mercati’ si possono incontrare i cosiddei ‘speculatori’ che, approfiando dell’assenza d’in- fluenza di una Banca Centrale che possa finanziare direamente gli Stati Nazionali a tassi d’interesse agevolati, operano come ‘usurai’ imponendo, così, tassi d’interesse sempre più alti. Questo sistema balordo è stato sancito con i traati di Maastricht e di Lisbona e a causa del voto unanime di tui i partiti presenti oggi in Parlamento, ovvero PDL, PD, UDC, IdV e Lega Nord. Altro problema da non soovalutare è la distribuzione della ricchezza, o meglio, la mala distribuzione della ricchezza. Assistiamo, infai, a una situazione in cui una pic- cola parte della popolazione è molto ricca, mentre la maggior parte dei ciadini stenta ad arrivare a fine mese. Da una parte si mangia caviale, d’altra si fanno i conti per capire se è possibile arrivare a fine mese. Anche nella nostra realtà favarese, in seguito alle enormi tassazioni che abbiamo subito per motivi oramai noti, si poteva tenere conto di tassare maggiormente i grandi patrimoni, in modo da alleggerire le imposte alla povera gente. Non ci stancheremo mai di dire alla nostra amministrazio- ne che la cosiddea ‘politica di rigore’ non si deve auare solo con l’aumento delle tasse, ma anche araverso il pagamento del suolo pubblico a chi lo occupa, ad esempio, le aività commerciali che affiggono i cartelloni pubblicitari; con lo svincolo degli affii comunali che non si utilizzano; con la progeazione dell’istallazione di pannelli fotovol- taici sui tei di ogni edificio pubblico. Questi sono solo alcuni degli esempi possibili. La sfida della nuova giunta comunale, selezionata direamen- te dal sindaco, deve tenere conto anche di queste riflessioni. Nella speranza che il 2013 possa essere l’anno giusto per il ‘riscao favarese’ la redazione di In Folio augura buon anno a tui. Pasquale Cucchiara QUESTO SPAZIO È PER VOI CHIAMA IL 347/4413120 QUESTO SPAZIO È PER VOI CHIAMA IL 347/4413120 L’amministrazione Manganella, venerdì 21 dicembre, ha presentato una nuova giunta comunale. Prima dell’occasione i partiti di maggioranza, ovvero PID e PDL, si sono tirati fuori dai giochi pas- sando dal governo della cià a uno ste- rile appoggio esterno. La loro mossa la- scia chiaramente intendere la mancata intesa tra le parti circa la scelta dei nuo- vi assessori. Per ricostituire una nuova giunta il sindaco ha anche organizzato un incontro con la ciadinanza, che di fao non ha portato a nulla. Alla fine dell’affannosa ricerca, si è finalmente co- stituito un governo ciadino di natura tecnica in piena ‘sintonia’ con il Gover- no nazionale. Infai, il sindaco ha più volte rimarcato che la nuova amministrazione sarebbe nata al di fuori dei partiti politici; cosa che alla fine si è avverata per metà. Ve- diamo il perché. La nomina di Gerlando Cassaro è espressamente di caraere politico, dato che lo stesso assessore è espressione del movimento politico ‘Per Favara’, lista ci- vica creata in occasione delle elezioni comuna- li favaresi del 2011 dal consigliere provinciale Montaperto che ha eleo nella sua lista 2 con- siglieri comunali. La nomina di Luisa Pullara è anch’essa di natura politica, dato che la stessa era candidata alle scorse elezioni comunali nel- la fila del PDL. In ogni caso, è giusto precisare che il partito dell’ormai ex onorevole Bosco si è dissociato, con una nota stampa, dalla nomina dell’assessore, ritenendola una scelta personale in contrasto con il partito. Benché se ne dica, anche la designazione di Carmelo Castronovo è squisitamente di natura politica. Come ricor- da lo stesso, in un’intervista rilasciata su Sicilia Tv il giorno dell’investitura, l’inizio della sua carriera politica risale ‘intorno al 1974’. Calcola- trice alla mano, Castronovo è politico navigato da quasi 40 anni e, partendo dal PCI, ha seguito le mutazioni del suo partito transitando per il PDS-DS-PD ed è aualmente coordinatore di Primavera Favarese, movimento civico creato meno di un decennio fa dall’auale sindaco. Le restanti designazioni sono veramente di ca- raere tecnica. Infai, Emanuele Vita, Melina Vita e Carlo Fanara si possono considerare, a tui gli effei, tecnici prestati alla politica. Alla luce di quanto scrio, possiamo afferma- re con certezza che la nuova giunta varata da Manganella è per il 50% tecnica e per il restante 50% di caraere puramente politico. I tre ‘tecni- ci’ si sono veramente sostituiti alla politica per cercare di risollevare le sorti del nostro paese, mentre i tre assessori politici dimostrano anco- ra una volta l’aaccamento, seppur in modalità differente rispeo alla oramai defunta coalizio- ne di responsabilità, nelle espressioni politiche di ‘Per Favara’, ‘PDL’ e ‘Primavera Favarese’. Vincenzo Cassaro VARATO IL MANGANELLA BIS: I ‘TECNICISMI’ DEL ‘POLITICISMO’ Che Natale sarebbe senza quel simpatico grup- po teatro dell’associazione Nicodemo che tanto ci fa ridere? A Favara, il 28 Dicembre, al boc- cone del povero è andata in scena una rivisi- tazione della celebre commedia tragicomica natalizia di Eduardo De Filippo ‘Natale in casa Cupiello’. La regista Maria Grazia Costanza non si è accontentata di presentarci un già di- vertente speacolo, ma ha voluto fare di più, aggiungendo al titolo un ‘come diventarono famosi’. Con una chiosa autoironica e una sati- ra soile, le scene chiave del De Filippo fanno da cornice a quella che è la comune realtà di oggi, ovvero l’idea erronea che l’unico modo per diventare famosi e ricchi facilmente è ‘sfon- dare’ nel mondo dello speacolo, così come la televisione ci prospea. Nello sketch iniziale, infai, le trasmissioni colpite sono quelle di moda degli ultimi anni come il Grande fratello, Amici e Io canto. Così, per riuscire nell’impre- sa, i ragazzi annoiati e disoccupati decidono di immergersi in quest’avventura: recitare! Si di- mentica, però, la fatica e la formazione che il teatro necessita. Una caraeristica, questa, che i ragazzi del gruppo teatro, non hanno voluto far passare inosservato, aggiungendo alla com- media la figura della dea ispiratrice che, stanca di essere mancata di rispeo, è pronta alla sua vendea. Musiche inaspeate, ballei improv- visati e scenografie auto-realizzate, è ciò di cui gli speatori sono stati testimoni, dimostrando il proprio apprezzamento con tante risate e ap- plausi spontanei. Mariangela Pullara A TEATRO CON L’ASSOCIAZIONE NICODEMO LA CASA CUPIELLO DEI GIOVANI FAVARESI Daniela Vaccarino Gli aori del gruppo teatro dell’associazione Nicodemo

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Il giornale dell'Associazione Culturale "Nicodemo"

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Gennaio 2013 Anno III - Numero 20Redazione: Associazione Culturale “Nicodemo” via Matteo Boiardo, 5 - Favara (AG)

Copia gratuita - vietata la venditaRegistro stampa Tribunale di Agrigento n° 300

I Maya avevano ragione

La tanto attesa fine del mondo è arrivata per davvero. Berlusconi si è candidato nuovamente alla presidenza del Consiglio; Monti, nonostante la sua politica di ‘lacrime e sangue’, viene esortato a scendere in campo; la regione siciliana è sommersa da un debito che ammonta a 5 miliardi di euro; e il nostro paese è sull’orlo del dissesto finanziario.

Dunque, la profezia maya non era poi, così tanto, una bufala. In molti concordano sul fatto che queste ‘catastrofi finanziarie’ non sono frutto di una leg-genda secolare, ma dovute verosimilmente alla crisi economica. Comunque sia, dal nostro punto di vista, anche questa ipotesi ci lascia qualche dubbio. In Italia ci sono milioni di disoccupati in continua ricerca di lavoro, perciò, non si può certo dire che scarseggia la mano d’opera. Così come noi favaresi abbiamo numerose terre da coltivare per produrre olio, vino, mandorle, ma oggi preferiamo abbandonarle perché il prezzo della produzione è bassissimo e non ci si guadagna nulla. Ma non si può certo dire che mancano le terre da coltivare. Così come abbiamo un gran numero di piccole fabbriche ferme, o parzialmente utilizzate, ma di certo non si può dire che mancano i macchina-ri per lavorare. Ma da dove nasce, allora, questa crisi? Non è certamente frutto di una carestia, ma ha molto a che vedere con la cattiva distribuzione della ricchezza e, soprattutto, con le speculazioni finanziarie. Infatti, la Banca Centrale Europea (BCE) è forse l’unica banca centrale al mondo che non può acquistare direttamente i titoli di stato, per finan-ziare il proprio debito. Quindi, gli Stati Europei più deboli, come l’Italia, sono costretti a rivolgersi al mercato dei capitali per finanziarsi. All’interno di questi ‘mercati’ si possono incontrare i cosiddetti ‘speculatori’ che, approfittando dell’assenza d’in-fluenza di una Banca Centrale che possa finanziare direttamente gli Stati Nazionali a tassi d’interesse agevolati, operano come ‘usurai’ imponendo, così, tassi d’interesse sempre più alti. Questo sistema balordo è stato sancito con i trattati di Maastricht e di Lisbona e a causa del voto unanime di tutti i partiti presenti oggi in Parlamento, ovvero PDL, PD, UDC, IdV e Lega Nord. Altro problema da non sottovalutare è la distribuzione della ricchezza, o meglio, la mala distribuzione della ricchezza. Assistiamo, infatti, a una situazione in cui una pic-cola parte della popolazione è molto ricca, mentre la maggior parte dei cittadini stenta ad arrivare a fine mese. Da una parte si mangia caviale, d’altra si fanno i conti per capire se è possibile arrivare a fine mese. Anche nella nostra realtà favarese, in seguito alle enormi tassazioni che abbiamo subito per motivi oramai noti, si poteva tenere conto di tassare maggiormente i grandi patrimoni, in modo da alleggerire le imposte alla povera gente. Non ci stancheremo mai di dire alla nostra amministrazio-ne che la cosiddetta ‘politica di rigore’ non si deve attuare solo con l’aumento delle tasse, ma anche attraverso il pagamento del suolo pubblico a chi lo occupa, ad esempio, le attività commerciali che affiggono i cartelloni pubblicitari; con lo svincolo degli affitti comunali che non si utilizzano; con la progettazione dell’istallazione di pannelli fotovol-taici sui tetti di ogni edificio pubblico. Questi sono solo alcuni degli esempi possibili. La sfida della nuova giunta comunale, selezionata direttamen-te dal sindaco, deve tenere conto anche di queste riflessioni.

Nella speranza che il 2013 possa essere l’anno giusto per il ‘riscatto favarese’ la redazione di In Folio augura buon anno a tutti.

Pasquale Cucchiara

QUESTO SPAZIO È PER VOI

CHIAMA IL347/4413120

QUESTO SPAZIO È PER VOI

CHIAMA IL347/4413120

L’amministrazione Manganella, venerdì 21 dicembre, ha presentato una nuova giunta comunale. Prima dell’occasione i partiti di maggioranza, ovvero PID e PDL, si sono tirati fuori dai giochi pas-sando dal governo della città a uno ste-rile appoggio esterno. La loro mossa la-scia chiaramente intendere la mancata intesa tra le parti circa la scelta dei nuo-vi assessori. Per ricostituire una nuova giunta il sindaco ha anche organizzato un incontro con la cittadinanza, che di fatto non ha portato a nulla. Alla fine dell’affannosa ricerca, si è finalmente co-stituito un governo cittadino di natura tecnica in piena ‘sintonia’ con il Gover-no nazionale.Infatti, il sindaco ha più volte rimarcato che la nuova amministrazione sarebbe nata al di fuori dei partiti politici; cosa che alla fine si è avverata per metà. Ve-diamo il perché. La nomina di Gerlando Cassaro è espressamente di carattere politico, dato che lo stesso assessore è espressione del movimento politico ‘Per Favara’, lista ci-vica creata in occasione delle elezioni comuna-li favaresi del 2011 dal consigliere provinciale Montaperto che ha eletto nella sua lista 2 con-siglieri comunali. La nomina di Luisa Pullara è anch’essa di natura politica, dato che la stessa era candidata alle scorse elezioni comunali nel-la fila del PDL. In ogni caso, è giusto precisare che il partito dell’ormai ex onorevole Bosco si è dissociato, con una nota stampa, dalla nomina dell’assessore, ritenendola una scelta personale in contrasto con il partito. Benché se ne dica, anche la designazione di Carmelo Castronovo è squisitamente di natura politica. Come ricor-da lo stesso, in un’intervista rilasciata su Sicilia Tv il giorno dell’investitura, l’inizio della sua carriera politica risale ‘intorno al 1974’. Calcola-trice alla mano, Castronovo è politico navigato da quasi 40 anni e, partendo dal PCI, ha seguito le mutazioni del suo partito transitando per il

PDS-DS-PD ed è attualmente coordinatore di Primavera Favarese, movimento civico creato meno di un decennio fa dall’attuale sindaco. Le restanti designazioni sono veramente di ca-rattere tecnica. Infatti, Emanuele Vita, Melina Vita e Carlo Fanara si possono considerare, a tutti gli effetti, tecnici prestati alla politica. Alla luce di quanto scritto, possiamo afferma-re con certezza che la nuova giunta varata da Manganella è per il 50% tecnica e per il restante 50% di carattere puramente politico. I tre ‘tecni-ci’ si sono veramente sostituiti alla politica per cercare di risollevare le sorti del nostro paese, mentre i tre assessori politici dimostrano anco-ra una volta l’attaccamento, seppur in modalità differente rispetto alla oramai defunta coalizio-ne di responsabilità, nelle espressioni politiche di ‘Per Favara’, ‘PDL’ e ‘Primavera Favarese’.

Vincenzo Cassaro

VARATO IL MANGANELLA BIS:I ‘TECNICISMI’ DEL ‘POLITICISMO’

Che Natale sarebbe senza quel simpatico grup-po teatro dell’associazione Nicodemo che tanto ci fa ridere? A Favara, il 28 Dicembre, al boc-cone del povero è andata in scena una rivisi-tazione della celebre commedia tragicomica natalizia di Eduardo De Filippo ‘Natale in casa Cupiello’. La regista Maria Grazia Costanza non si è accontentata di presentarci un già di-vertente spettacolo, ma ha voluto fare di più,

aggiungendo al titolo un ‘come diventarono famosi’. Con una chiosa autoironica e una sati-ra sottile, le scene chiave del De Filippo fanno da cornice a quella che è la comune realtà di oggi, ovvero l’idea erronea che l’unico modo per diventare famosi e ricchi facilmente è ‘sfon-dare’ nel mondo dello spettacolo, così come la televisione ci prospetta. Nello sketch iniziale, infatti, le trasmissioni colpite sono quelle di moda degli ultimi anni come il Grande fratello, Amici e Io canto. Così, per riuscire nell’impre-sa, i ragazzi annoiati e disoccupati decidono di immergersi in quest’avventura: recitare! Si di-mentica, però, la fatica e la formazione che il teatro necessita. Una caratteristica, questa, che i ragazzi del gruppo teatro, non hanno voluto far passare inosservato, aggiungendo alla com-media la figura della dea ispiratrice che, stanca di essere mancata di rispetto, è pronta alla sua vendetta. Musiche inaspettate, balletti improv-visati e scenografie auto-realizzate, è ciò di cui gli spettatori sono stati testimoni, dimostrando il proprio apprezzamento con tante risate e ap-plausi spontanei.

Mariangela Pullara

A TEATRO CON L’ASSOCIAZIONE NICODEMO LA CASA CUPIELLO DEI GIOVANI FAVARESI

Daniela Vaccarino

Gli attori del gruppo teatro dell’associazione Nicodemo

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Gennaio 2013 ANNO III - NUMERO 20 PAGINA 2

La formazione della Commissione Pari Oppor-tunità, annunciata con grande enfasi dall’attua-le amministrazione, tarda ancora a venire alla luce. E dire che questa Commissione doveva essere eletta entro i centoventi giorni successivi alla data delle ultime elezioni.L’art. 33 del nostro Statuto Comunale prevede la formazione della Commissione Pari Oppor-tunità, composta dalle donne elette nel Con-siglio Comunale e da libere cittadine di sesso femminile appartenenti a quattro categorie: giovani, madri, terza età, rappresentanti di as-sociazioni operanti sul territorio. Il bando per il

reclutamento della componente esterna di que-sta ‘consulta rosa’ è stato emanato il 29 settem-bre 2011 e diverse donne hanno presentato la propria candidatura. Il punto era stato discus-so anche all’interno del consiglio comunale di qualche mese fa, ma il sindaco stesso ha ritirato in corsa il punto in questione e, da quel giorno, non è stato più ripresentato. L’attenuante è stata la mancata presentazione di candidature per la componente ‘terza età’ che ha di fatto bloccato tutto l’iter di formazione. Da allora il Consiglio e l’Amministrazione sono stati impegnati in al-tri più gravosi problemi, primo fra tutti la primi crisi politica dell’Amministrazione Manganel-la, risolta solo pochi giorni fa con la formazione di una giunta tecnica.Davanti alla situazione di stallo venutasi a crea-re, per non lasciare il Comune privo della Com-missione Pari Opportunità, si era pensato di apportare delle modifiche al regolamento della Commissione stessa (emanato con la Delibera 9 del 14/01/09), in modo da aggirare alcune con-dizioni che ne avrebbero reso assai difficoltosa la formazione. Spetterebbe al Consiglio Comu-nale apportare le dovute modifiche, ma dallo

scorso anno il problema è rimasto irrisolto.Come al solito, ci sono altre priorità. Ma quan-do gli organismi di partecipazione e consulta-zione democratica vengono meno, come si può pensare di affrontare le altre priorità? La Com-missione Pari Opportunità dovrebbe avere la funzione di raccogliere le istanze e le proposte dell’altra metà del cielo di Favara, ma ancora oggi queste rimangono inascoltate. Basterebbe poco per far sentire tutti i cittadini più protago-nisti delle decisioni che li riguardano, piuttosto che limitarsi a informarli ‘a cose fatte’ alla fine dei processi decisionali. Tra l’altro, la mancan-za della formazione della Commissione Pari Opportunità è un’inadempienza che potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza stessa del Consiglio Comunale, visto che sono abbondan-temente trascorsi i centoventi giorni dalle ulti-me elezioni comunali. Forse questa eventualità servirà ad accelerare e concludere la vicenda, vedremo cosa riserverà il 2013 alle cittadine e ai cittadini favaresi.

Filippo Bosco

LE DONNE POSSONO ATTENDEREMANCA LA COMMISSIONE PARI OPPORTUNITÀ

In occasione della seconda uscita di questa ru-brica politica abbiamo intervistato Carmelo Vitello, responsabile regionale della Gioventù Francescana (GiFra) e, da poco, passato al par-tito democratico di Bersani. Carmelo è stato anche assessore comunale durante la sindaca-tura di Mimmo Russello e, più recentemente, si era candidato al Consiglio Comunale favarese, dove non è risultato eletto nella lista di Futuro e libertà. L’esponente del Partito Democratico ci ha confessato con sincerità di non conside-rarsi un ‘volta bandiera’, ma semplicemente una persona che ha deciso di schierarsi politi-camente dalla parte che ritiene più giusta, pur non rinnegando il suo passato, dove comunque non ha ucciso nessuno. La nostra chiacchierata con Carmelo è stata veramente piacevole anche perché ci ha raccontato dall’interno tutta la ve-rità sul Pd favarese che, oggi, attraversa un pe-riodo di difficoltà politica.

Cosa ne pensa della nuova giunta tecnica va-rata dal sindaco?

Non ne conosco tutti i profili, ma credo al loro valore umano e alla loro voglia di migliorare

questo paese, anche se, in questo preciso mo-mento storico, nonostante la mia storia politica nasce proprio da una giunta tecnica, credo che i partiti che si erano presi la responsabilità di go-vernare la città dovevano indubbiamente resta-re in giunta per garantire alla città un governo politico forte e stabile. In ogni caso, questa am-ministrazione dovrà lavorare favorendo una politica di valorizzazione del territorio, incen-tivando tutte quelle formule che possono far guadagnare soldi all’ente comunale, in modo da snellire la politica di rigore attuata fino a ora. Se questa giunta non avrà le idee chiare sin dall’inizio,sarebbeè meglio che il sindaco, con responsabilità, decida di mettersi da parte.

Perché hai deciso di passare con il Partito De-mocratico?

Mi sono reso conto che l’idea di destra non in-carna più i miei ideali, perché è, per certi versi, classista e poco sensibile ai reali problemi di carattere sociale. Mi sono avvicinato all’ideale del centro-sinistra perché credo fortemente nei valori quali la difesa del lavoro, l’equità socia-le e l’acqua pubblica. Altra esperienza che mi ha suscitato entusiasmo è la condivisione delle idee che anima questo partito in una forma al-largata di democrazia partecipata a tutti i livel-li, che parte dalla segreteria nazionale fino ad arrivare al semplice militante.

Casa ne pensi del Partito Democratico favare-se?

Il PD di Favara ha la necessità di rilanciarsi nel-la storia politica di questo paese, perché oggi vive un periodo di chiaro appannamento. Il suo limite è indubbiamente la ‘lotta’ tra corren-ti interne al partito che vanno inevitabilmente a ostruire la sua attività politica. Ad oggi, si è perso troppo tempo a rincorrere queste logi-che. Dall’altro lato, ho riscontrato che a Favara ci sono molte persone che condividono gli ide-ali del PD e che potrebbero spendersi per esso. Questa nuova spinta che viene dal basso non si può certamente tralasciare.

Giovanni Mossuto ha parlato di commissaria-le il PD di Favara, qual è la tua posizione in merito?

Credo che l’esternazione di Giovanni sia una provocazione forte che mira a incoraggiare e a incentivare il rilancio del PD a Favara.

Quale sarà la prossima attività politica sul ter-ritorio che intende fare il partito?

Sarà quella di ricostituirsi con se stesso e con la gente in modo da rappresentare le sue istan-ze, progettando iniziative che blocchino questo inasprimento fiscale che sta deteriorando le ta-sche dei cittadini. Altra prerogativa sarà quella di aprirsi ai giovani in modo da organizzare una nuova classe politica che sia in grado di governare nei prossimi anni la nostra città.

Non credi che è da ormai troppo tempo che i simpatizzanti del PD aspettano questo mo-mento?

Effettivamente il partito ha la necessità di aprir-si alle nuove generazioni in modo da svecchiar-si e poter dare la possibilità di partecipazione attiva a tutti coloro che vogliono spendersi. La mia volontà è quella di iniziare a fare attività politica sin da subito, ma se il partito continue-rà a ritardare il suo rilancio, costituiremo un’as-sociazione giovanile politicamente schierata al fianco del PD con cui inizieremo a fare politica in questo senso.

È possibile immaginare Carmelo Vitello pros-simo segretario del Partito Democratico?

Non lo so, ma sarà il partito a decidere.

Pasquale Cucchiara

LE PAROLE CHE NON TI HO DETTO...INTERVISTA A CARMELO VITELLO

Carmelo Vitello

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Gennaio 2013 ANNO III - NUMERO 30 PAGINA 3

Si è svolta, il 21 Dicembre, la seconda edizione del concerto natalizio benefico organizzato dal-la fondazione ‘AGireinsieme’ con il sostegno di ‘Moncada Energy group’ di Salvatore Moncada. ‘Tutti i colori della musica’ è il titolo dell’evento che ha avuto come tema principale il disagio dei migranti e di tutti quelli che vivono in soli-tudine e miseria. La serata condotta da Alfredo Lo Faro, produttore dell’evento, ha visto l’alter-narsi di momenti di riflessione, con le toccanti testimonianze di migranti, sbarcati sulle nostre coste in cerca di un futuro migliore, a momen-ti di grande musica con artisti siciliani di fama internazionale come la stella nascente del jazz Francesco Cafiso, l’eccellente chitarrista classi-co Francesco Buzzurro e uno dei più grandi ar-monicisti al mondo Giuseppe Milici, che hanno accompagnato nella seconda parte dello spet-tacolo alcuni pezzi del repertorio del cantante milanese Fabio Concato. Il cantante ha allietato il pubblico ripercorrendo alcuni successi della sua carriera insieme con alcuni brani del nuovo album. Fra gli altri artisti presenti ricordiamo la band Sicily Stars, il gruppo africano dei Jamah

Africa Bongo, la ballerina di flamenco Arianna Modica, il coro ‘Gocce d’Amore’ della scuola De Cosmi del Villaggio Mosè e il comico Anto-nio Pandolfo. Il ricavato del concerto, diciotto-mila euro provenienti dalla vendita dei biglietti e ventimila euro stanziati dal presidente della fondazione ‘AGireinsieme’ per organizzare l’evento, saranno devoluti, come già lo scorso anno, alla mensa di solidarietà ‘Porta Aperta’, alla Caritas diocesana per la realizzazione di alcuni importanti progetti, fra cui il primo pro-getto di social housing ad Agrigento che vede la realizzazione di quattro mini alloggi, e al progetto che interesserà la ristrutturazione del campetto di contrada ‘Ciuccafa’ a PortoEmpe-docle, dove potranno giocare i ragazzi affetti da disabilità. Inoltre, saranno acquistati indumen-ti per un importo di diecimila euro e giocattoli di ogni genere per la creazione di una ludoteca multietnica.

Rosalva Contrino

CONCERTO DI NATALE AL PALAMONCADA CON FABIO CONCATO

25 dicembre 2012, ore 9,30. Oggi è il giorno che tutti chiamano natale. Mi alzo, preparo la co-lazione, guardo il cellulare e noto che è pieno zeppo di messaggi di auguri, ma non voglio leggerli, non voglio pensare, voglio soltanto gustarmi il mio caffè in santa pace. Sporgo il naso fuori dalla finestra, fa freddo, nonostante tutto c’è una bella atmosfera, le strade sono ad-dobbate da mille decorazioni natalizie e vedo alcune famiglie indaffarate nelle loro ultime spese prima del grande pranzo. Guardo il mio salotto, c’è soltanto una piccola improvvisazio-ne di albero di natale e penso: ‘chi se ne frega, tanto non lo vedrà nessuno, a parte me!’. Suc-cessivamente noto che sotto questa specie di albero ci dovrebbero essere dei regali, mentre qui non se ne vedono. Avrei preferito lavorare sta mattina, cosi da non dover pensare a tutto questo. D’altronde è il motivo per cui sono qui, lontano da tutti e tutto. Il mio pensiero fisso va naturalmente alla mia famiglia che a quest’ ora sarà riunita a festa e chissà che bel pranzo sta preparando. Tra l’altro i miei genitori sono ve-ramente degli ottimi cuochi. Nonostante tutto mi impongo di pensare positivo, anche perché c’è chi sta peggio di me, chi non è lontano da casa ma non avrà un natale, tutti i lavoratori in cassa integrazione, gli oppressi o gli immigrati che magari non avranno nemmeno un alberello improvvisato come il mio. Si, alla fine io sono fortunato, me lo ripeto, lo grido! Non sono né il primo e né l’ultimo. Del resto, noi meridiona-li, noi favaresi, quasi siamo obbligati a lasciare tutto per sudarci un pezzo di pane. Oggi, per come vanno le cose mi reputo veramente for-tunato ad avere un lavoro e non ho nessun di-ritto di sputare nel piatto dove mangio. Chia-mo mamma, ma devo trattenermi, non posso rovinare anche il loro di natale, non lo merita-no per tutto l’ appoggio che mi danno e che mi hanno dato in questi anni. Il telefono squilla, serve una faccia allegra e una voce decisa, devo essere convincente.

Gaetano Nobile

LETTERE ALLA REDAZIONE

L’ALTRA FACCIA DEL NATALE

Fabio Concato (Ph. Gerlando Vaccaro)

Si è svolta a Favara, il 28 e il 29 Dicembre, presso la Farm Cultural Park, la prima edizione della mostra mercato vintage ‘The second life’ che ha dato la possibilità a tutti di fare un bel tuffo nei ricordi del passato. Con esposizione di vestiti, occhiali e cappelli, valigie e borse d’altri tempi, l’idea di un gruppo di giovani favaresi ha inte-ressato particolarmente, attirando durante que-sti due giorni molte persone incuriosite. Il titolo ‘The second life’ nasce dalla voglia di concedere una seconda chance a oggetti che abbiamo di-menticato, che abbiamo abbandonato nei nostri armadi o in soffitta. Che si creda o no a un eter-no ritorno, nella moda e nell’arte tutto riemerge e, a volte, anche in modo più urgente. Anni ’70-’80 e non solo. All’esposizione e alla vendita era presente l’artigianato con le creazioni in pelle di Cuoiarte e la scultura in ceramica di Giuseppi-na Alaimo – studio d’arte ‘Il sonaglio’, le posa-

te o i tappi di bottiglia riciclati e trasformati in bijoux di ‘Bontà bijoux creazioni artigianali’ e pop corn, zucchero filato e cupcakes. Il mercati-no, la prima serata, è stato accompagnato dalle note del gruppo Emigranti, mentre, per la se-conda serata, i visitatori hanno potuto assistere alla proiezione di filmati vintage, caroselli, spot pubblicitari degli anni in questione, video mu-sicali, sigle di telefilm e cartoni animati e i vinili a tema di Rockerduck. Vista la riuscita organiz-zazione, la numerosa partecipazione e la buona vendita, auspichiamo a una seconda edizione per l’anno prossimo.

Mariangela Pullara

MERCATO VINTAGE: IL PASSATO NEL NOSTRO PRESENTE

Nella foto da sx: Daniela Frenna, Carmelo Nicotra, Florinda Saieva, Calogero Sorce, Nadia Castronovo, Fabiana Lombardo e Giuseppe Guarneri

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Gennaio 2013 ANNO III - NUMERO 20 PAGINA 4

800 088 332da Lunedì a Venerdì dalle 9.00 alle 18.00

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IN FOLIO Redazione via Matteo Boiardo, 92026 Favara (Ag)Anno III N. 20 Gennaio 2013. Editore: Ass. Culturale NicodemoDirettore responsabile: Giuseppe PiscopoHanno collaborato: Pasquale Cucchiara, Mariangela Pullara, Filippo Bosco, Vincenzo Cassaro, Rosalva Con-trino, Daniela Vaccarino, Grafica editoriale: Rosario CastellanaTipografia: Eurografica di Salvatore CasertaChiuso in data 29 Dicembre 2012Contatti: [email protected]: www.associazionenicodemo.org

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Favara è stata ribattezza città dell’agnello pa-squale per via di questo dolce tipico che solo le migliori maestranze favaresi sanno fare. Ma, purtroppo, questo prodotto prettamente loca-le viene poco valorizzato e commercializzato sul mercato nazionale e internazionale. Questa inadempienza non la scopro certamente oggi io, che tra l’altro non sono di Favara e anche al-lergica al pistacchio. Dato che l’appellativo ‘Città dell’agnello pa-squale’ non ha funzionato, è arrivata l’ora di cambiare slogan, magari valorizzando altre pe-culiarità.

Noi un’idea ce l’avremmo, in modo molto iro-nico. Potremmo ribattezzare Favara ‘Città dei presidenti’.Dalle nostre ricerche emerge che in città ci sono circa un centinaio di presidenti tra associazioni giovanili, comitati spontanei, volontariato, par-titi, associazioni religiose, onlus. Facendo dei brevi calcoli a Favara c’è un presidente ogni 320 persone. Del resto, chi non ha un presidente in famiglia! Fermo restando che noi come associazione Ni-codemo siamo favorevoli e promotori della li-bertà di espressione e, quindi, di associazione,

abbiamo voluto soltando sottolineare questo dato che, francamente, pare sproporzionato in relazione agli abitanti favaresi. Molti di questi presidenti lavorano veramente per cercare di perseguire le finalità statutarie della loro asso-ciazione, altri nascono, invece, solo per prepa-rarsi una carriera politica, o per visibilità, o per commuoversi in qualche estemporaneo comu-nicato stampa in relazione a un miracolo fava-rese.

Daniela Vaccarino

FAVARA “CITTÀ DEI PRESIDENTI”PASSERELLE PER FUTURE CARRIERE