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.................. ....................................................... Avventure nel mondo 1| 2014 - 99 13-14 Novembre 2013 Milano-Bangkok Ci siamo finalmente ha inizio la mia vacanza verso una destinazione per me nuova (Thailandia) e in un modo nuovo (dopo tanto guardare, prendere in considerazione e poi abbandonare questo giro, finalmente, è marchiata Avventure nel Mondo). Come sempre parte integrante della vacanza è il viaggio, e questo si preannuncia da subito un lungo viaggio, sarò finalmente a destino (Isole Similan) solo nella mattinata del 15! Si inizia con un primo tratto in treno (Desenzano-Milano) già in compagnia di Elena (ho viaggiato anche da sola, ma partire in buona compagnia è sempre meglio!) In stazione a Milano troviamo Lorella, bella e solare come sempre, un pochino pallida per il suo standard, ma non per il nostro (lei sembra già stata in vacanza e noi appena uscite dalla prima medicina!) Con il Malpensa Shuttle arriviamo in aeroporto, qui troviamo da prima Monica di Padova (il suo live-motive “sto in centrifuga”…da qualche anno 06 TACCUINO DI VIAGGIO | Indonesia 06 Abitazioni Toraya 07 Tramonto con Bintag Gili Trawangan fanno parte della formula: preparano la colazione all’ora concordata e non fanno mai mancare le offerte quotidiane alle divinità nel parco. A Ubud si cura l’anima e il corpo con ritiri di meditazione e yoga, massaggi ayurvedici e vapori alle erbe. La natura circostante è la manifestazione tangibile del divino. Del resto, viene da pensare che la spiritualità a Bali, unica isola induista in un Paese a maggioranza musulmana, sia un affare quotidiano. I santuari e gli altari votivi sono ovunque, nelle case, tra gli alberi, sulle macchine, nelle risaie. Ci racconta Setiawan:”Tutti i villaggi balinesi hanno almeno tre templi: il Pura Puseh, l’antico tempio della comunità da cui trae origine il villaggio, il Pura Desa dove si svolgono le cerimonie collettive e il Pura Dalam, consacrato alle divinità della morte e della cremazione. Vi sono poi molti altri tipi di templi, tanto che si calcola che a Bali in ogni chilometro quadrato ve ne siano almeno quattro”. Prosegue il nostro giardiniere: “Forse quello non tutti sanno è che si può capire a quale divinità è dedicato il tempio contandone il numero dei tetti che è sempre dispari. Shiva, che a Bali è particolarmente venerato, ha undici tetti, il massimo. Nove tetti sono per il dio del lago, sette per gli dei della prosperità e del riso, cinque per il dio del mare, tre per la Trimurti ossia Brama, Shiva e Vishnu, uno per quello degli antenati”. L’ indomani partiamo alla volta della visita dei templi. Ne vedremo con le pietre rivestite di muschio, con scalinate che si perdono nella foresta, con palme e ruscelli… Vederemo il tempio considerato il più sacro, il Pura Besakih, quello più famoso il Tanah Lot, che sembra la prua di una nave arenata sul bagnasciuga… Bali induista ha conservato, nei secoli, questa sua unicità culturale. Monumenti, spesso scavati nella pietra, e adagiati sui pendii dei vulcani, ci accolgono. Lungo le numerosissime colline l’uomo ha realizzato, nei secoli, terrazzamenti sui quali ha ricavato, con appositi argini, delle piccole vasche; che, a migliaia, digradano da questi pendii e sono la sede di colture di riso. La luce del cielo si rispecchia in questi stagni artificiali, fornendo all’osservatore estasiato uno spettacolo unico di verde, di luce, di simmetria. Ritorniamo nel sud dell’isola. Quest’isola che indubbiamente attrae. E’ uno scrigno di una civiltà antica, di una religione che resiste in mezzo al resto del mondo islamico della nazione indonesiana e mostra questa sua unicità ogni giorno, fiera dei suoi riti antichi e fantasiosi, delle sue danze barong... Tutto ciò in uno scenario di templi, di terrazzamenti brillanti, di costumi multicolori, di processioni, dove le donne portano in bilico sulla testa, cesti pieni di frutta. Questa è Bali, colpita al cuore dal massacro di Kuta, il 12 ottobre 2002 quando l’esplosione di una bomba causò 202 morti.Risorta dalle sue ceneri, a distanza di dieci anni, in Legian Street leggiamo i nomi di quelle vittime, divisi per nazionalità, nel monumento alla memoria… Il commiato dal lo facciamo a Kuta Beach, a nord di Jimbaran, dove, negli anni ‘60, surfer e globetrotter squattrinati si davano appuntamento per cavalcare onde più o meno perfette e, anche oggi, l’atmosfera è un po’ spartana e hippie e metà del nostro gruppo si cimenta coraggiosamente in acqua sulle tavole… In un batter d’occhio ci siamo abituati ai ritmi balinesi tra un’uscita in surf e una passeggiata lungo la riva, o a uno spuntino nei warung, i chioschi che servono specialità locali e già dobbiamo rientrare a Denpasar, l’aeroporto internazionale dove la cantilena ipnotica e avvolgente della musica Gamelan in sottofondo ci accompagnerà al volo… Sampai Ketemu … TACCUINO DI VIAGGIO | Thailandia Thaisole Discovery Gruppo Alessandro Forni Testo e foto di Lucia Zuanon 07 01 02

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13-14 Novembre 2013 Milano-BangkokCi siamo finalmente ha inizio la mia vacanza

verso una destinazione per me nuova (Thailandia) e in un modo nuovo (dopo tanto guardare, prendere in considerazione e poi abbandonare questo giro, finalmente, è marchiata Avventure nel Mondo). Come sempre parte integrante della vacanza è il viaggio, e questo si preannuncia da subito un lungo viaggio, sarò finalmente a destino (Isole Similan) solo nella mattinata

del 15! Si inizia con un primo tratto in treno (Desenzano-Milano) già in compagnia di Elena (ho viaggiato anche da sola, ma partire in buona compagnia è sempre meglio!) In stazione a Milano troviamo Lorella, bella e solare come sempre, un pochino pallida per il suo standard, ma non per il nostro (lei sembra già stata in vacanza e noi appena uscite dalla prima medicina!) Con il Malpensa Shuttle arriviamo in aeroporto, qui troviamo da prima Monica di Padova (il suo live-motive “sto in centrifuga”…da qualche anno

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06 Abitazioni Toraya07 Tramonto con Bintag Gili Trawangan

fanno parte della formula: preparano la colazione all’ora concordata e non fanno mai mancare le offerte quotidiane alle divinità nel parco. A Ubud si cura l’anima e il corpo con ritiri di meditazione e yoga, massaggi ayurvedici e vapori alle erbe. La natura circostante è la manifestazione tangibile del divino. Del resto, viene da pensare che la spiritualità a Bali, unica isola induista in un Paese a maggioranza musulmana, sia un affare quotidiano. I santuari e gli altari votivi sono ovunque, nelle case, tra gli alberi, sulle macchine, nelle risaie. Ci racconta Setiawan:”Tutti i villaggi balinesi hanno almeno tre templi: il Pura Puseh, l’antico tempio della comunità da cui trae origine il villaggio, il Pura Desa dove si svolgono le cerimonie collettive e il Pura Dalam, consacrato alle divinità della morte e della cremazione.Vi sono poi molti altri tipi di templi, tanto che si calcola che a Bali in ogni chilometro quadrato ve ne siano almeno quattro”.Prosegue il nostro giardiniere: “Forse quello non tutti sanno è che si può capire a quale divinità è dedicato il tempio contandone il numero dei tetti che è sempre dispari. Shiva, che a Bali è particolarmente venerato, ha undici tetti, il massimo.Nove tetti sono per il dio del lago, sette per gli dei della prosperità e

del riso, cinque per il dio del mare, tre per la Trimurti ossia Brama, Shiva e Vishnu, uno per quello degli antenati”.L’ indomani partiamo alla volta della visita dei templi. Ne vedremo con le pietre rivestite di muschio, con scalinate che si perdono nella foresta, con palme e ruscelli… Vederemo il tempio considerato il più sacro, il Pura Besakih, quello più famoso il Tanah Lot, che sembra la prua di una nave arenata sul bagnasciuga…Bali induista ha conservato, nei secoli, questa sua unicità culturale. Monumenti, spesso scavati nella pietra, e adagiati sui pendii dei vulcani, ci accolgono.Lungo le numerosissime colline l’uomo ha realizzato, nei secoli, terrazzamenti sui quali ha ricavato, con appositi argini, delle piccole vasche; che, a migliaia, digradano da questi pendii e sono la sede di colture di riso. La luce del cielo si rispecchia in questi stagni artificiali, fornendo all’osservatore estasiato uno spettacolo unico di verde, di luce, di simmetria. Ritorniamo nel sud dell’isola. Quest’isola che indubbiamente attrae.E’ uno scrigno di una civiltà antica, di una religione che resiste in mezzo al resto del mondo islamico della nazione indonesiana e mostra questa sua unicità ogni giorno, fiera

dei suoi riti antichi e fantasiosi, delle sue danze barong...Tutto ciò in uno scenario di templi, di terrazzamenti brillanti, di costumi multicolori, di processioni, dove le donne portano in bilico sulla testa, cesti pieni di frutta.Questa è Bali, colpita al cuore dal massacro di Kuta, il 12 ottobre 2002 quando l’esplosione di una bomba causò 202 morti.Risorta dalle sue ceneri, a distanza di dieci anni, in Legian Street leggiamo i nomi di quelle vittime, divisi per nazionalità, nel monumento alla memoria…Il commiato dal lo facciamo a Kuta Beach, a nord di Jimbaran, dove, negli anni ‘60, surfer e globetrotter squattrinati si davano appuntamento per cavalcare onde più o meno perfette e, anche oggi, l’atmosfera è un po’ spartana e hippie e metà del nostro gruppo si cimenta

coraggiosamente in acqua sulle tavole… In un batter d’occhio ci siamo abituati ai ritmi balinesi tra un’uscita in surf e una passeggiata lungo la riva, o a uno spuntino nei warung, i chioschi che servono specialità locali e già dobbiamo rientrare a Denpasar, l’aeroporto internazionale dove la cantilena ipnotica e avvolgente della musica Gamelan in sottofondo ci accompagnerà al volo… Sampai Ketemu …

TACCUINO DI VIAGGIO | Thailandia

Thaisole DiscoveryGruppo Alessandro Forni Testo e foto di Lucia Zuanon

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TACCUINO DI VIAGGIO | Thailandia

lavora all’estero ed è quindi un po’ “fuori da giro”), ci avviciniamo al banco di Avventure ed attendiamo gli altri due componenti del gruppo che partirà da Milano. Da prima arriva Mauro di Sondrio (l’unico che non tornerà con noi perché’ ha scelto di prolungare la vacanza di una settimana per farsi qualche immersione in più) e poi Stefano di Modena (si presenta con due miseri zaini, stupore da parte di tutti e in modo particolare per me, che dopo tanti viaggi, ancora non ho imparato a fare una valigia con solo il minimo indispensabile!). Bene ora la parte del gruppo in partenza da Malpensa è al completo, sembra di essere alla prima puntata del Grande Fratello… come ti chiami, da dove vieni, cosa fai, quali altri viaggi hai già fatto… insomma ci si conosce attendendo il momento del decollo (13.45). Prima tratta Malpensa – Amman, compagnia Royal Jordan, volo tranquillo. Arriviamo ad Amman alle 19.40 ore locali, ci si presenta un grande aeroporto, bello, pulito e nuovo ma quasi deserto. Ad Amman è previsto l’incontro con l’altra parte del gruppo in partenza da Roma, seduti ad un bar, tra una chiacchera e l’altra, cerchiamo di individuare quelli che potrebbero essere i nostri compagni di Avventura, ma con poco successo, solo molto tempo dopo decidiamo che è più saggio contattare il coordinatore via sms. Ed ecco arrivare Alessandro, il coordinatore, e la sua compagna Maria Chiara (entrambi di Roma), ci informano che il gruppo del sud

si è già posizionato nei pressi del gate di partenza, finiamo le nostre consumazioni ed anche il gruppo del nord si porta al gate… ha inizio la seconda puntata del Grande Fratello, facciamo la conoscenza di Giovanni (di Bari, parrucchiere, noi donne pensiamo già che potrebbe tornarci utile), Alberto (di Rimini, farmacista momentaneamente disoccupato, lui si definisce un po’ “sfigato” ma è molto simpatico, sarà poi battezzato come lo spacciatore di Brufen), Federico (di Roma, psicologo che lavora in una casa famiglia) Serena (di Civitanova Marche, la più giovane del gruppo, infermiera di sala operatoria). Tirando un po’ le somme direi che sono capitata in un bel gruppo variegato, che già da subito comunque ispira bene… sì, sarà proprio una bella Avventura nel Mondo thailandese! Alessandro ci informa un po’ sul programma che avrebbe intenzione di seguire (teoricamente aveva già anticipato tutto in tre mail spedite a tutti… mail che nessuno ha ricevuto… il mistero delle mail ci farà compagnia per tutto il viaggio!) e si designa chi sarà il cassiere (Stefano) e la segretaria (io)… il pensiero di dover custodire i soldi della cassa comune un po’ mi da fastidio, ma fin da subito si mette in chiaro che se per qualche malaugurato caso i soldi venissero rubati, il mal tolto verrà ripartito fra tutti (questa potrebbe sembrare una banalità, ma dal momento che di fatto quasi nessuno conosce gli altri è giusto precisare,

come si suol dire patti chiari e amicizia lunga!). Finalmente fra una chiacchera e l’altra sono passate le quasi 6 ore di scalo, ed arrivano le 02.10 e finalmente si decolla destinazione Bangkok. Nove ore di volo circa ed alle 14.25 ore locali del 14 novembre finalmente si tocca il suolo thailandese. Sbrigate le varie formalità (controllo passaporti e ritiro bagaglio) ci spostiamo fuori e troviamo i minibus privati (saranno sempre due perché’ sono da 10 posti) già prenotati che ci porteranno alla South Bus Station. Il tragitto dura un paio d’ore, il traffico a Bangkok è davvero impressionante, nonostante la stanchezza cerco di non chiudere gli occhi, e inizio a scattare foto, non voglio perdermi questo primo assaggio di città, macchine, tuk tuk, moto taxi, taxi colorati e tanti pick-up (vengono utilizzati come sorta di carpooling, nel cassone dietro sono stipate non so quante persone) riempiono tutte le corsie delle strade e sui marciapiedi tantissime persone (ma quanti sono questi thailandesi?) e una miriade di bancarelle di cose da mangiare (qui la gente mangia ad ogni ora).Arrivati alla stazione entriamo in un grande centro commerciale a più piani, fra le varie attività c’è anche l’ufficio cambio, raccolta quindi dei soldi (400 € di cassa comune e 80 € di cassa viaggi a testa) e procediamo con il cambio valuta (1 € circa 40 bath… sembra di essere ricchi con tutte queste banconote fra le mani). Qui incontriamo anche la corrispondente locale che Alessandro aveva preventivamente contattato per prenotare tutti i nostri trasferimenti e pernottamenti delle giornate dedicate al mare, lei ci spiega alcune cose e le saldiamo il dovuto. Molto gentilmente ci omaggia di una sim telefonica locale che risulterà poi molto conveniente per le telefonate in loco ed anche verso l’Italia.Bene siamo quindi pronti per proseguire il nostro lungo viaggio, ore 19.30 si parte con un pullman di linea gran turismo che durante la notte ci farà percorrere i 1000 km per arrivare Tablamu. Il pullman è confortevole, sedili grandi e reclinabili, nel prezzo del biglietto (1111 bht) è compresa una cena snack in autogrill (tappa caratteristica) e acqua, succo e

dolcetto confezionato consegnato dal personale di bordo. Il viaggio tutto sommato scorre via bene, le strade sono comunque in buono stato, tra un sonnellino e l’altro guardo fuori, dalla grande metropoli si passa a paesi sempre più piccoli per arrivare poi in punti dove si vedono solo distese di foresta, durante la notte ci becchiamo anche un bel temporale!15 – 17 Novembre 2013 SimilanL’alba di un nuovo giorno (già la seconda da quando siamo partiti), quello che finalmente ci vedrà arrivare alle Similan, prima vera tappa della nostra Avventura nel Mondo.Arrivati alle 08.00 a Tablamu ci rechiamo presso la sede del Medsye tour con la quale abbiamo prenotato i nostri giorni alle Similan. Ci si presenta una struttura brulicante di gente in procinto di imbarcarsi per qualche isola, nel mezzo è collocato un piccolo tavolo dove, self service, ci si può fare una colazione (the, caffe’, cioccolata pane da tostare e marmellata), naturalmente ne approfittiamo. Provvidenziale poi è il cambio che avevo riposto nel bagaglio a mano, alla veloce mi infilo costume, copricostume e infradito. Una breve spiegazione da parte dello staff e ci si imbarca. Noi sembriamo un po’ dei profughi, catapultati su questo catamarano, con i nostri ingombranti bagagli nel mezzo e delle facce abbastanza provate dal lungo viaggio (treno, aereo,

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01 Phi Phi Island02 Similan Island

03 Surim villaggio Moken, scuola04 Surim villaggio Moken

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pullman)…. la domanda sorge ormai spontanea… arriveremo prima o poi a rilassarci su qualche spiaggia? Un paio d’ore di traversata e finalmente ci siamo, avvistiamo la nostra isola, Ko Miang, (lsland 4), le fatiche pero’ non sono ancora finite, non c’è un pontile dove attraccare, la nostra imbarcazione si avvicina il più possibile alla riva, si scende quindi in acqua e ci si porta i bagagli sulla testa, aiutati naturalmente dal personale della barca che è sempre stato più che attento e disponibile. Non mi sembra vero finalmente su una spiaggia e che spiaggia, sabbia bianca che fa risaltare ancora di più l’azzurro dell’acqua e il verde del parco che sta dietro, l’isola fa parte del parco nazionale di Mu Ko Similan. Le Similan sono un arcipelago di nove isole, il nome deriva dal malese “sembilan” che significa nove, ogni isola ha un proprio nome, ma per lo più vengono chiamate con il loro numero. Si trovano a 60 km al largo della costa thailandese e sono fatte di granito levigato dal tempo. Qui pernotteremo per due notti, la struttura offre la possibilità di scegliere fra sistemazioni in tenda o bungalow. Complice la stanchezza e la paura di provare la tenda parte del gruppo (fra cui io) decide di pagare un supplemento e optare per il bungalow, mai scelta fu così sbagliata, le strutture erano davvero brutte, sul letto c’era un lenzuolo probabilmente messo dopo

lo tsunami e mai più tolto, le finestre erano protette da zanzariere, peccato però che quest’ultime avevano dei buchi dai quali poteva passare di tutto, il bagno poi una cosa orrenda, lo scarico della doccia era un semplice buco fatto nel pavimento che si collegava all’esterno, non era però a senso unico, tutto ciò che poteva scendere poteva anche salire, il pensiero di serpenti o quant’altro mi ha subito assalito. Vabbè siamo venuti fin qua per goderci il mare e il sole quindi in stanza ci staremo il meno possibile! La vita alle Similan si svolge durante il giorno in barca. Accompagnati dal bravissimo Ya-Ya ogni tre per due si faceva un po’ di snorkeling alla scoperta dei bellissimi fondali che queste isole offrono, tantissime le varietà di pesci, pochi invece i coralli ancora vivi a causa dell’innalzamento della temperatura dell’acqua. Abbiamo anche fatto tappe sulle varie isole di questo arcipelago, molto bella l’Island 8 (Ko Similan), dove dalla spiaggia si puo’ salire sulla roccia (Sail Rock) e godere di una splendida vista sulla baia. In barca abbiamo sempre consumato anche tutti i pasti (colazioni, pranzi e cene), piatti tipici sempre buoni, alle volte un po’ piccanti per i nostri palati, ma sempre digeribili, e tanta frutta gustosa. Durante una cena abbiamo avuto anche la fortuna di avvistare dei delfini, una bellissima emozione. La sera invece si rimaneva sull’isola, ritrovo nella sorta di piazzetta centrale dove fra l’altro c’era possibilità di Wi-Fi gratuito e alle 20 si partiva per “the crab-show”, una breve passeggiata nell’entroterra alla ricerca dei granchi. A seguire una birra e qualche chiacchera in compagnia. Trasferimento a/r, soggiorno in tenda e pasti sono costati 7200 bht a testa.

17 Novembre sera – Khao LaI giorni scorrono veloci, siamo al 17 ed è già ora di abbandonare questa bellissima isola, richiudiamo alla meno peggio i bagagli e ancora a modi profughi carichiamo il tutto sul motoscafo, la traversata è stata abbastanza tosta, causa mare un po’ agitato, arrivati a Tablamu consegnamo maschera e pinne e via verso una nuova destinazione, con i minivan privati raggiungiamo Khao Lak. Questa località sulla costa

è stata tra quelle più colpite dallo tsunami del 26 dicembre 2004, si vedono lunghi tratti di foresta intervallati da spazi resi vuoti dal passaggio della forza di questa grande onda anomala. C’è anche un parco in memoria del tragico avvenimento nel mezzo del quale si trova un’imbarcazione blindata della polizia (boat 813) arenata nel campo. Fortuna poi vuole che siamo capitati qui in occasione della notte di plenilunio del dodicesimo mese lunare, possiamo quindi assistere al Loi Krathong, una cerimonia durante la quale vengono deposti sul fiume dei piccoli krathong (cestini realizzati con tronchi, foglie di banano, incensi e candele) come offerta agli spiriti dell’acqua per ringraziare del raccolto e scongiurare la sfortuna, e si accendono lanterne che vengono poi fatte salire in cielo. Anche noi come gruppo Avventure decidiamo di prendere una lanterna accenderla e guardarne il tragitto verso il cielo, ringraziando per la bella vacanza che stiamo trascorrendo. Io ed Elena decidiamo di prendere un krathong e dopo qualche minuto di riflessioni personali ognuna depone il proprio sull’acqua, anche questo piccolo gesto rimarrà fra i miei ricordi di esperienza thailandese. A Khao Lak abbiamo soggiornato presso Pastel Home Guest House, piccola struttura molto bella e pulita.

18-20 Novembre SurinCon Avventure non c’è mai tempo da perdere, alle 07.00 arriva il minivan privato con il quale raggiungiamo Bannamkhem da dove poi ci imbarcheremo per le Surin. Questo giro però ci siamo fatti furbi, il bagaglio vero e proprio rimarrà presso il deposito del Barracuda (al quale ci siamo appoggiati per la visita alle Surin), e si parte con un piccolo zaino con il minimo occorrente per 3 giorni. Prima di partire noleggiamo di maschera e pinne (qui sono a pagamento) e ci concediamo la ormai classica colazione self service. Un paio d’ore di traversata e arriviamo alle Surin, cinque stupende isole che costituiscono il Parco Nazionale di Mu Ko Surin,sono a 60 km al largo della costa e ad appena 5 km dal confine marittimo tra Thailandia e Myanmar. Qui ci sono bellissime spiagge con baie turchesi e promontori rocciosi

che arrivano fino all’oceano ed alle spalle montagne ricoperte di giungla, l’atmosfera è ancora più selvaggia e incontaminata, sembra di essere su di un’isola deserta tutta nostra (la canzone del cartone animato “Flo la piccola Robbinson” torna alla memoria di tanti). Qui si esce in barca mattina e pomeriggio per lo snorkeling (coloratissimi pesci e coralli ancora vivi abitano questi fondali). I pasti vengono consumati tutti sull’isola nella zona centrale, lunghe tavolate collocate sotto una struttura tutta aperta ai lati, davvero bello e suggestivo. La sera poi si rimane a chiaccherare, a giocare a carte (“pelagalletto” proposto da Lorella è il più coinvolgente) e a cercare di programmare i due giorni che poi trascorreremo a Bangkok. Anche qui il pernottamento è previsto in tenda (questa volta nessuno di noi si fa traviare dalle tentazioni del lusso e della comodità), le tende sono su due file, c’è da decidere come procedere per assegnare quelle in prima fila sul mare … il sorteggio del legnetto più corto sembra essere la soluzione migliore, fortuna vuole che dopo vari spostamenti a me ed a Elena venga assegnata una di quelle in prima fila sul mare. La prima notte per me è stata un po’ traumatica, un po’ per la paura che qualcuno o qualcosa potesse entrare in tenda, un po’ per il materasso molto basso che ha messo a dura prova la schiena, non ho dormito molto, ma quando al risveglio ho aperto la tenda ed ho visto il mare davanti ai miei occhi

TACCUINO DI VIAGGIO | Thailandia

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05 Bangkok, Palazzo Reale06 Surim villaggio Moken

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Thailandiatutta la stanchezza è svanita in un attimo e con un po’ di stretching in riva al mare anche la schiena si è rimessa a posto. L’ultima mattina alle Surin siamo andati a visitare il villaggio dei Moken, gli zingari del mare, popolazione che una volta era nomade da un’isola all’altra, oggi, soprattutto nel periodo dei monsoni, tende a stare nel villaggio interno. E’ presente una scuola dove ai bambini viene insegnata la lingua inglese e thailandese (gli zingari del mare parlano una sorta di dialetto, una lingua solo loro) e tante case a modi palafitte tutte uguali, sbriciando all’interno si nota che sono molte ordinate. Promosse alla grande anche le Surin, con un po’ di amarezza (perché’ già sappiamo che non troveremo più spiagge e nostro uso esclusivo) è giunto il momento di dire addio a questo paradiso, prendiamo il nostro misero bagaglio e rifacciamo la traversata verso la costa thailandese. Costo di trasferimento a/r, pernottamenti e pasti 5700 bht a testa.20 Novembre sera – PatongRiconsegnate maschera e pinne e recuperato il nostro ingombrante bagaglio saliamo sui minivan che ci porteranno a Patong (costo del tragitto 600 bht a testa). Il tragitto risulta essere abbastanza lungo, anche a causa del traffico. Ripassiamo da Khao Lak, e riconosciamo subito i posti dove siamo stai due sere prima. Attraversiamo il ponte che collega la costa a Puket e qui subito

vediamo una realtà molto turistica, troppo dopo le Surin, e dentro di me mi congratulo per aver scelto di vivere la Thailandia con Avventure nel Mondo, sicuramente tramite agenzia sarei andata a finire con un soggiorno mare a Puket o posti simili e mi sarei persa davvero molto. A Patong soggiorniamo presso Archz Club Hotel, bella struttura di nuova apertura ed abbastanza comoda al centro. La sera la cena è libera, il gruppo si divide un po’, ma alla fine ci si ritrova tutti nell’animatissima Thana Bangla, una lunga via piena di locali super illuminati con donne molto poco vestite in mostra che pubblicizzano i famosi spettacoli di “magia” palline lanciate con cerbottane (non soffiate con la bocca) ed animali vari che escono (non dal cappello)…. per chi vuole trasgredire qui trova tutto ciò che vuole. Parte del gruppo si è trattenuto qui fino a tarda notte, io ho preferito rientrare un pochino prima e dormire almeno qualche ora comoda in un bel letto con lenzuola pulite.

21 Novembre – Phi PhiCi siamo al suono della sveglia tutti pronti si parte per quella che sarà la nostra ultima giornata di mare, i soliti due minivan ci aspettano e ci portano al porto da dove partono le barche per Phi Phi Island, purtroppo manca già da subito un elemento molto importante, il sole, ed al suo posto fa comparsa la pioggia (non ha mai smesso un attimo in tutta la

giornata). Arrivati al porto capiamo subito che quella che ci attende sarà la classica giornata di escursione per “turisti”, ma noi ormai siamo entrati a pieno nelle vesti di “avventurieri nel mondo” e quindi un velo di tristezza scende sui nostri volti…. qui vendono pane per attirare i pesci, ma stiamo scherzando? Alle Similan era l’occhio esperto di Ya-Ya che ce li faceva scoprire ed alle Surin li abbiamo tutti scoperti da soli! Comunque ormai la giornata è stata prenotata (1800 bht a testa) e non ci resta quindi che partire. Saliamo su di una grande barca in compagnia di quasi un centinaio di altri turisti, l’imbarcazione e ‘coperta, ma a causa di strappi nel telo ci si bagna comunque e fa anche freddo. In questo tour è previsto anche un animatore, Lucy o meglio, Beautiful Lucy come lui (thailandese gay) ci teneva a farsi chiamare, con noi però non è riuscito a svolgere il suo lavoro, anzi la sua voce faceva saltare i nervi. Dopo un’ora e mezza circa di traversata arriviamo a Phi-Phi Lee, attracchiamo in mezzo a una ventina di altre barche in una baia che potrebbe essere bellissima, peccato che nemmeno più si vede la sabbia tante sono le persone che la stanno calpestando (e meno male che è una giornata di pioggia!), lo sconforto aumenta sempre di più, scendiamo e seguiamo il sentiero che porta alla roccia che ha fatto da sfondo a Di Caprio nel film “The Beach”, angolo suggestivo, ma anche questo troppo affollato. Si riparte, tappa davanti alle scimmie (che arrivano subito grazie ai turisti cinesi che hanno preventivamente acquistato sacchetti di noccioline), e davanti ad alcune calette belle, ma il mal tempo e la nostra delusione non permette di vederle con il giusto

occhio. Attracchiamo a Phi Phi Dong per il pranzo, a detta di Stefano, che c’è già stato lo scorso anno, l’isola è molto bella, ma anche qui noi non riusciamo ad apprezzare, a questo punto vogliamo solo tornare al più presto sulla costa e porre fine a questa giornata. Invece il nostro “simpatico” Beautiful Lucy ha ancora in serbo per noi una tappa di snorkeling, del nostro gruppo solo Alessandro decide di immergersi insieme al centinaio di cinesi che già galleggiano nel mare, risale quasi subito confermando quanto già pensavamo… non c’era niente di interssante! Finalmente si torna in porto. Qui salutiamo Mauro (si ferma qui per prolungare la sua vacanza mare) e con i minivan ci spostiamo verso la stazione Sud dei bus di Puket da dove poi partiremo per tornare a Bangkok. Siamo però in anticipo sulla tabella di marcia quindi io, Elena, Alesssandro e Maria Chiara decidiamo di prendere un tuk tuk ed andare verso il centro per concederci un massaggio Thai. Per 300 bht una donnina thailandese mi fa un super massaggio passando in rassegna tutte le mie articolazioni e tutte le vertebre, finalmente qualcosa di positivo in questa giornata! Ore 19.30 tutti sul pullman vip gran turismo e si parte direzione Bangkok (1150 bht a testa), l’arrivo dopo un po’ più di 1000 km è previsto per le 7 della mattina successiva, lungo il tragitto tappa per la cena in autogrill, questa volta niente packed-lunch, bensì una vera e propria cena.

22 Novembre 2013, BangkokArriviamo alla stazione degli autobus in perfetto orario, e tutto sommato anche abbastanza riposati. Qui i nostri minivan ci aspettano e ci portano verso l’hotel (tragitto 200

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07 Bangkok, Wat Pho08 Surim

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Thailandiabht a testa) che, causa overbooking è stato cambiato, per fortuna quello che ci viene assegnato (i check inn, Sukhumvit Soi 11) è più o meno nella stessa zona di quello prenotato in precedenza da Alessandro. E’ una bella struttura su 5 piani con stanze molto spaziose, dotate di tutti i confort e molto pulite. Facciamo il check-in ma non sono ancora pronte tutte le stanze, quindi appoggiamo le cose in quelle già libere e velocemente ci prepariamo per andare a conoscere questa città. Siamo fortunatamente vicini alla fermata Nana dello skytrain, saliamo e ci spostiamo verso il centro, qui andiamo verso la fermata del Chao Phraya Express ed a bordo del battello ci avviciniamo a Ko Ratanakosin per la prima tappa della giornata, Palazzo Reale e Wat Phra Kaew (ingresso 500 bht, all’interno poi si possono seguire gratuitamente le guide parlanti in inglese che ad ogni ora iniziano un tour guidato). Gli edifici del templio sono imponenti, sontuose statue raffiguranti creature mitologiche e un’incredibile profusione di intarsi dorati. Ci spiega la guida che qui sono sempre in corso delle ristrutturazioni, si possono anche facilmente notare le parti recentemente sistemate, il giallo dell’oro brilla in modo spettacolare. Costudito in una cappella centrale c’è il Phra Kaew, più comunemente detto Budda di Smeraldo, una statua di nefrite alta solo 66 cm che possiede tre abiti diversi che vengono cambiati dal re in persona nel corso di una cerimonia solenne che si tiene all’inizio di ogni nuova stagione (inverno, estate e stagione dei monsoni). Finita la nostra visita, piccola sosta alle molteplici bancarelle per mangiare qualcosa di veloce e passando attraverso le bancarelle del mercato degli amuleti, (gli amanti del genere qui possono trovare di tutto) arriviamo al Wat Pho (ingresso 100 bht con bottiglietta di acqua in omaggio), si tratta del templio più grande e antico di Bangkok, la sua attrazione principale è il Buddha Disteso, è il più grande di tutta la Thailandia, 46 metri di lunghezza e 15 metri di altezza e ha piedi alti 3 metri. Oltre a questo qui c’è la più ricca collezione di statue di Buddha del paese, il Wat Pho è anche la sede del centro nazionale per

l’insegnamento e la conservazione della medicina tradizionale thailandese, con particolare riguardo al massaggio thailandese. Abbiamo avuto la fortuna di entrare in uno di questi templi mentre i monaci recitavano il mantra… pur non conoscendo a fondo questa cultura la cosa mi ha toccato molto, questa “litania” trasmette una sensazione di pace e tranquillità.Usciamo da qui che inizia ad imbrunire, decidiamo di spostarci verso Chinatown, non impieghiamo molto ad arrivarci a piedi, ma la maggior parte dei negozi sta chiudendo, mentre si animano e iniziano a lavorare a pieno ritmo i vari “ristorantini ambulanti”, scegliamo quello che più ci ispira e ci sediamo a consumare la nostra buonissima cena thai by China. Mangiamo di tutto di più senza farci mancare la mitica birra Chang, spendendo veramente poco, a fine cena vediamo qualche scarafaggio che gira fra i nostri piedi, ma alla fine anche questo non ci disturba poi più di tanto, siamo ormai entrati a pieno nell’atmosfera della Thailandia. Ormai stanchi decidiamo di tornare in hotel col tuk tuk, dopo un po’ di abile contrattazione condotta da Alessandro (che in questo campo è veramente un maestro) spuntiamo il prezzo di 100 bht, ma siamo in 5 (io, Elena, Lorella, Maria Chiara ed Alessandro) riusciremo a starci tutti su uno? La risposta è sì, salendo un po’ ad incastro riusciamo anche in questa impresa e quanto ridere durante la corsa.

23 Novembre, BangkokLa vacanza è ormai arrivata al suo ultimo giorno, quindi bisogna cercare di sfruttarlo al meglio. Essendo sabato decidiamo di passare la mattinata al famoso mercato del fine settimana che si tiene a Chatuchak (lo raggiungiamo comodamente con lo skytrain), è il più grande e vivace Bangkok, in teoria il mercato è suddiviso in sezioni numerate, ma noi non ci siamo procurate la cartina e quindi lo giriamo così come capita. Qui c’è davvero di tutto, dalle chincaglierie alle cose più preziose, animali, vestiti nuovi ed usati, e souvenir vari della Thailandia e non solo (ho visto calamite di ogni parte del mondo, uno può comprarle qui che costano molto meno e poi quando

torna che so da Parigi consegna ai parenti a casa la calamita di Parigi comprata a Bangkok!). Naturalmente per fare super affari bisogna sapere contrattare e controllare bene ciò che si va ad acquistare. La mattinata qui scorre in men che non si dica avevamo fissato un primo appuntamento di ritrovo per le 14.00, ma lo spostiamo alle 15.00 perché’ abbiamo ancora qualche bht da spendere.Finito lo shopping sarei tentata di andare a visitare qualche templio, ma la stanchezza inizia a farsi sentire e quindi opto per concedermi un ultimo massaggio thai. Scelgo un centro nei pressi dell’hotel, qui costa 350 bht ma è notevolmente meglio del primo che ho fatto.Purtroppo il tempo scorre veloce, siamo già quasi a sera, decidiamo di cenare quasi tutti insieme in uno dei tanti baldacchini lungo la strada, come sempre la sistemazione non è da ristorante 5 stelle, ma il cibo è buono, un po’ spyce, ma pazienza ormai i nostri palati si sono quasi abituati.Sono ormai le 20 i nostri minivan ci stanno aspettando per portarci in aeroporto, alle 00.30 decollerà il nostro volo per Amman e poi da lì si ripartirà per Milano.Come per l’andata Amman è il luogo dei saluti dei due gruppi (nord e sud), questo è sempre un momento che porta dispiacere, ma ci si lascia con la promessa di tenersi comunque in contatto anche grazie alla tecnologia, il gruppo “Zingari del mare” creato da Giovanni su whatsapp ha proprio questo scopo, e chissà che non si riesca anche ad organizzare un randevu.Riassumendo posso dire che questa Avventura nel Mondo in Thailandia mi è proprio piaciuta, per i posti visti, per il modo in cui sono stati vissuti, per il clima e per il gruppo di persone con il quale ho condiviso questa esperienza. Sicuramente una vacanza così non è di certo la più comoda e rilassante, ma riesce a dare molto anche a livello di esperienze di convivenza, questo è stato il mio primo viaggio con Avventure, ma penso e spero sarà seguito da molti altri.

09 Bangkok, Palazzo Reale

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