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INDICE

1 - FINALITÀ, PRINCIPI E INDIRIZZI___________________________________ 5

2 - CONTENUTI ED OBIETTIVI________________________________________ 5

2.1 - Contenuti e impostazione metodologica del Piano dei Servizi __________ 6

2.2 - Il Piano dei Servizi come strumento di calcolo degli standard __________ 7

3 - LA PIANIFICAZIONE COMUNALE DEI SERVIZI – CRITERI ED INDIRIZZIMETODOLOGICI ____________________________________________________ 8

3.1 - Il Piano dei Servizi in rapporto alle differenti tipologie d’uso del territorio 83.1a) Servizi per gli “usi di città” residenziali____________________________________83.1b) Servizi per gli “usi di città” non residenziali _______________________________9

3.2 - Criteri e indirizzi metodologici per la redazione del Piano______________ 93.2a) criteri relativi al verde pubblico __________________________________________93.2b) Criteri relativi ai parcheggi pubblici ______________________________________103.2c) Criteri relativi all’integrazione con le programmazioni di settore ____________113.2d) Criteri relativi alla valorizzazione dell’iniziativa privata_____________________113.2e) Criteri relativi alla valorizzazione delle forme di concorso e coordinamento tracomuni._____________________________________________________________________12

4 - RILIEVO DELLA DOTAZIONE DI ATTREZZATURE PUBBLICHE E DIINTERESSE PUBBLICO O GENERALE_______________________________ 12

5 - LA DOTAZIONE DI ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI USO PUBBLICOO GENERALE FUNZIONALI ALLA RESIDENZA ______________________ 15

5.1. La capacità insediativa globale del PGT______________________________ 15

5.2. Dotazione dei servizi e verifica delle attrezzature pubbliche e di interessepubblico o generale funzionali alla residenza._____________________________ 16

5.2a -Stato di fatto dei servizi e delle attrezzature funzionali alla residenza _______165.2b - I servizi e le attrezzature di progetto funzionali alla residenza______________275.2c – Verifica della dotazione degli standard funzionali alla residenza___________28

5.3. Dotazione dei servizi e verifica delle attrezzature pubbliche e di interessepubblico o generale funzionali alle attività economiche ____________________ 33

5.3a – Dimensionamento delle attività economiche insediabili nel PGT e parametridi dotazione delle aree standard ______________________________________________335.3b – Dotazione di aree ed attrezzature funzionali alle attività economiche ______345.3c – Verifica della dotazione degli standard funzionali alle attività economiche _36

6 – I SERVIZI PER LA MOBILITA’ ____________________________________ 37

6.1 – Le infrastrutture ___________________________________________________ 37

6.2 - Il trasporto collettivo _______________________________________________ 39

7 – IL SISTEMA DEI SOTTOSERVIZI _________________________________ 407.1 – Reti fognaria e acquedottistica __________________________________________407.2 – Reti gas, telefonia e BT__________________________________________________417.3 - Gli elettrodotti __________________________________________________________427.4 - Altre reti e impianti ______________________________________________________42

8 – I SERVIZI SOVRACOMUNALI ____________________________________ 42

9 – LA RETE COMMERCIALE _______________________________________ 43

10 – LA SOSTENIBILITA’ DEI COSTI _________________________________ 43

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1 - FINALITÀ, PRINCIPI E INDIRIZZI

Il Piano dei servizi, è lo strumento che segna il passaggio dallo standard quantitativo a quelloprestazionale. Viene con ciò a determinarsi un profondo quanto radicale ripensamento dellanozione di standard urbanistico che, da mezzo finalizzato ad assicurare la generalizzatapossibilità di accesso di tutti i cittadini ad una indifferenziata quantità di servizi, si trasforma instrumento di programmazione diretto, in generale, a fornire soluzioni razionali e complessive aifabbisogni infrastrutturali del comune e, nello specifico, a rispondere in termini qualitativi afabbisogni che i cittadini esprimono in modo sempre più differenziato e articolato.La trasformazione, non solo è di vasto respiro ma incide profondamente nella revisione dellapolitica dei servizi privilegiando gli aspetti qualitativi, attuativi e gestionali dei servizi stessirispetto a quelli quantitativi dello standard tradizionale. Nella vecchia concezione (fortementecondizionata dall’idea razionalista della trasposizione sul territorio di un modello politico-idealefondato sull’eguaglianza di tutti i cittadini) l’elevata replicazione quantitativa degli standardveniva, infatti, letta come l’unica modo per assicurare a tutti i cittadini la possibilità di accesso,quantitativamente indifferenziato, ai servizi territoriali.La disciplina urbanistica pregressa ha però evidenziato, nel tempo, due sostanziali limiti: da unlato, la marginalizzazione, nella prassi pianificatoria, degli aspetti previsionali con conseguentedisattenzione per le dinamiche in corso e, dall’altro lato, la ritardata e spesso mancatarealizzazione dei servizi territoriali largamente imputabile all’obbligo di dare attuazione alleprevisioni di Piano attinenti alla politica dei servizi stessi per il solo tramite dell’iniziativapubblica.Ne è derivata un’impostazione pianificatoria di tipo esclusivamente formale, finalizzata, nellasostanza, allo stucchevole rispetto quantitativo della norma, che ha portato ad una lettura deiservizi unicamente e riduttivamente legata al computo dell’estensione metrica degli standard,trascurando, con ciò, ogni ulteriore aspetto qualitativo e prestazionale e le reali possibilitàrealizzative degli stessi servizi troppo spesso in conflitto con i risicati bilanci pubblici.Il precedente approccio quantitativo ha comunque avuto il merito di salvaguardare e sottrarrealla speculazione edilizia una congrua superficie territoriale da riservare all’insediamento deiservizi pubblici ma, al di là degli aspetti cautelativi e conservativi, si è rivelato, nella prassi,inidoneo a garantire una reale dotazione di servizi e, soprattutto, a generare un disegno urbanoin grado di favorire, al proprio interno, la formazione, la composizione e l’organizzazione diequilibrati rapporti e interazioni tra i diversi luoghi e le diverse funzioni territoriali.Oggi, i tempi si sono rivelati maturi per superare il tradizionale concetto di standard quantitativodelineato dall’ormai datato D.I. n.1444/68 e dare spazio ad un modello previsionale più attentoal complesso dei requisiti connessi alle specifiche caratteristiche prestazionali e tipologiche(dimensione, attrezzatura, gestione, ecc.) del servizio, caratteristiche, queste, che nedeterminano il livello qualitativo e ne condizionano l’appropriata localizzazione territoriale.Tutto ciò ha portato il legislatore regionale a sostenere, quale logica conseguenza, che, fattasalva l’ineludibile necessità dell’ordinamento urbanistico di conseguire un equilibrato rapportotra espansione urbana, diffusione e qualità dei servizi annessi, non rappresenta dovereassoluto perseguire tale rapporto nei termini quantitativi e acriticamente indifferenziati eripetitivi indicati dal vecchio D.I. 1444/1968.Ne è derivato un sostanziale accrescimento del ruolo comunale, che si è visto attribuire ilfondamentale diritto/dovere di ricercare, attraverso forme autonome (leggasi differenziate), ilmigliore equilibrio tra sviluppo e servizi in relazione alle concrete esigenze della comunitàamministrata e delle specifiche caratteristiche del proprio territorio.L’innovazione è stata poi completata aprendo il settore dei servizi alla partecipazione eall’iniziativa dei privati e definendo le attività di servizio come attività di “interesse generale”nozione, questa, sicuramente estensiva rispetto alla precedente che definiva le attività diservizio come attività di “interesse pubblico”.

2 - CONTENUTI ED OBIETTIVI

Il Piano dei Servizi è il secondo degli atti che costituiscono il PGT ed è finalizzato alla concretaattuazione della politica dei servizi di interesse pubblico della circoscrizione comunale.Per consentire il conseguimento di tale obiettivo il legislatore, dopo annose sollecitazioni chelamentavano la scarsa aderenza del metodo di computo della Capacità insediativa teorica alla

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situazione reale ed il conseguente surdimensionamento degli standard, ha finalmenteaggiornato la base di calcolo fissando esclusivamente il limite minimo di 18 mq per abitanteteorico insediabile. Parimenti, riconoscendo che il Comune è il soggetto naturalmente prepostoa valutare la corretta dotazione e qualità dei servizi in ragione della propria specifica realtàterritoriale, gli ha attribuito autonomia di valutazione in materia obbligandolo, ad un tempo, adocumentare l’idoneità dei siti prescelti in rapporto alla localizzazione di ogni tipologia diservizio/attrezzatura esistente o previsto.La revisione legislativa si è però spinta ben oltre travolgendo, nello specifico, le tradizionalicategorie predefinite di standard ed ampliandone la nozione sino a farla coincidere con quelladi servizi di interesse pubblico e generale, col risultato di demandare alla discrezionalitàcomunale la scelta dei servizi da inserire nel paniere di calcolo degli standard. Per la primavolta, fra l’altro, viene incentivato il ricorso a forme concorsuali tra Enti Territoriali per larealizzazione e la gestione delle strutture e dei servizi e, ad un tempo, vengono incentivatenuove forme di collaborazione fra pubblico e privato, intese ad assicurare, fermo restando ilpotere di direzione, controllo, e vigilanza del Comune, servizi effettivamente fruibili equalitativamente più elevati.La nuova normativa non trascura neppure un esplicito sollecito, rivolto ai Comuni, per ungenerale ripensamento del verde pubblico che dovrebbe essere meglio valorizzato, attraversol’adozione di adeguate soluzioni progettuali, in funzione ambientale ed ecologica, né trascurauna precisa indicazione a considerare i parcheggi come fondamentale strumento di governodella mobilità.La legge subordina, in ogni caso, la redazione del Piano dei Servizi al rispetto di alcuni principidi riferimento generali per cui, il Piano stesso, «al fine di assicurare una razionale distribuzionedi attrezzature urbane nelle diverse parti del territorio comunale…» deve documentare «…lostato dei servizi pubblici e di interesse pubblico o generale esistenti in base al grado di fruibilitàe di accessibilità che viene assicurata ai cittadini per garantire l’utilizzo di tali servizi» e, unavolta rilevato e valutato l’esistente, definire «…le scelte relative alla politica dei servizi diinteresse pubblico o generale da realizzare nel periodo di operatività del piano regolatoregenerale, dimostrandone l’idoneo livello qualitativo, nonché un adeguato livello di accessibilità,fruibilità e fattibilità. »Dal coacervo delle disposizioni legislative e da quelle di indirizzo emerge chiaramente cheoggetto del Piano dei Servizi è l’individuazione ed il dimensionamento dei servizi pubblici e diinteresse pubblico o generale, una categoria, questa, che travalica quella, tradizionalmente piùristretta, degli standard urbanistici in quanto, al suo interno, è allocabile l’intera galassia delleattrezzature e delle infrastrutture urbane, ivi comprese quelle che ordinariamente vengonoascritte alle urbanizzazioni primarie nonché i servizi a gestione diffusa sul territorio (servizisociali ed assistenziali) ancorché privi di una propria struttura insediativa.Tutto ciò non autorizza, evidentemente, all’automatica identificazione di ogni servizio comestandard urbanistico, questo compito spetta infatti al Piano dei Servizi che dovrà procedere adetta identificazione solo dopo aver operato una analitica selezione tra i servizi programmatidall’Amministrazione comunale. Non potranno, in ogni caso, essere considerati come standard,quei servizi che, per essere funzionali e assolutamente indispensabili alla nascita ed allasussistenza stessa di un insediamento (viabilità, reti tecnologiche essenziali, ecc.), noncontribuiscono, di fatto, a migliorarne, in modo autentico, la qualità della vita.Sulla scorta delle indicazioni sopra evidenziate, il Piano dei Servizi si configura, principalmente,come uno strumento di programmazione cui spetta il compito di definire il quadro delleesigenze da soddisfare e delle prestazioni da fornire, nonché quello di prefigurare l’impiantourbanistico entro cui debbono comporsi ed organizzarsi i reciproci rapporti fra spazi destinati aidiversi servizi e, quelli, fra spazi per i servizi e tessuto insediativo (aree esistenti, ditrasformazione e di espansione).Il risultato finale che scaturisce dal Piano dei Servizi è quello di un programma coordinato diopere, funzionali all’accrescimento del livello qualitativo di vita della locale comunità, darealizzare, in modo pianificato, entro l’orizzonte temporale del Piano stesso. Un risultato,questo, ben lontano dalla precedente concezione vincolistica di standard.

2.1 - Contenuti e impostazione metodologica del Piano dei ServiziAi fini di conseguire gli obiettivi di legge, il Piano dei Servizi procede a:- verificare la domanda di servizi (pregressa ed insorgente) che, presumibilmente, verràespressa dalla cittadinanza nell’arco di validità del Piano;

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- determinare, per ciascuna tipologia di servizio, gli obiettivi di qualità che, in chiaveprogrammatica, l’Amministrazione intende raggiungere;- censire l’offerta disponibile attraverso la catalogazione dei servizi esistenti sul territoriocomunale;- determinare, in ragione della domanda globale stimata e dei parametri minimi di qualitàidentificati per ciascuna tipologia di servizio, le azioni da intraprendere per riqualificare,differenziare, incrementare l’offerta dei servizi;- determinare, motivatamente, le tipologie di servizi da considerare come standard;- accertare che gli standard di Piano rispettino la dotazione minima prevista per ognidestinazione d’uso dalla legislazione vigente.I dati su cui il Piano fonda la propria analisi, derivano, come già si è evidenziato, dallaricognizione e dall’esame della domanda ricorrente di servizi il cui rilevamento non deve essereeffettuato esclusivamente in termini quantitativi ma differenziato in base alla tipologia delservizio e della composizione della popolazione che esprime la domanda nonché delle diversetipologie d’uso del territorio.Il rilievo dell’offerta dei servizi esistenti viene sviluppato attraverso la puntuale ricognizione deltipo e del livello dei servizi disponibili estesa a tutte le attrezzature suscettibili di essereindividuate come standard indipendentemente dalla loro gestione pubblica o privata.Il passaggio successivo è quello di procedere, sulla scorta della domanda rilevata e dell’offertadisponibile, alla determinazione degli interventi di nuova implementazione e/o di modifica(adeguamento qualitativo ma anche manutentivo) dei servizi esistenti necessari perl’allineamento dell’offerta alla domanda.E’, questa, la parte propriamente programmatoria del Piano dei Servizi che necessita di una4381elaborazione in stretta aderenza con gli altri eventuali strumenti di settore adottatidall’Amministrazione e, specificatamente, con il Programma Triennale delle Opere Pubblicheche, in prospettiva, assumerà il ruolo di strumento di attuazione, verifica e aggiornamento delPiano stesso.Sulla scorta della precedente ricognizione, vengono poi individuare le tipologie di serviziidentificabili come standard urbanistici (tradizionali ed emergenti) avendo cura di verificare, inmodo rigoroso, gli elementi che legittimano l’ascrizione di un’attività alla categoria dei servizi. Inconcreto questi elementi sono sostanzialmente due: il primo, di carattere generale, è chel’attività individuata sia preordinata all’assolvimento di un interesse pubblico o generale, mentreil secondo, di tipo specifico, è la rispondenza del servizio ad una delle esigenze espresse dallacomunità di riferimento in sede di rilevamento dei fabbisogni. Quest’ultimo riscontro legittima, inparticolare, l’attribuzione del servizio alla categoria degli standard.Alla fase analitica e a quella programmatoria fa infine seguito, quale momento conclusivo delPiano dei Servizi, la fase programmatoria dalla quale scaturiscono: gli eventuali adeguamentidel sistema normativo alle nuove definizioni dei servizi qualificati come standard; la verificadimensionale della dotazione degli standard in relazione ai minimi di legge; la scelta dieventuale delocalizzazione dei servizi esistenti e quella di localizzazione dei nuovi serviziindividuati.

2.2 - Il Piano dei servizi come strumento di calcolo degli standardIl Piano dei Servizi, oltre alle attribuzioni in tema di individuazione, selezione, valutazione elocalizzazione degli standard è anche strumento di calcolo dimensionale delle superfici che ilPiano destina ai servizi pubblici e/o di uso pubblico. Suo è, pertanto, il compito di determinarela quantità minima di standard dovuta, in relazione alle diverse destinazioni d’uso territorialiammesse fermo il solo rispetto, imposto dalla LR 12/2005, dei 18 mq/abitante per ledestinazioni d’uso residenziali.In materia di modalità di computo la libertà normativa si spinge, tuttavia, ben oltre consentendoal Piano di disgiungere il servizio dall’attrezzatura. Si apre in tal modo la possibilità diriconoscere, su base parametrica, tutte quelle tipologie di servizio che, pur essendotradizionalmente assimilate al concetto di standard (quali l’assistenza domiciliare agli anziani oalla prima infanzia) e tali da risultare alternative all’erogazione di servizi in strutturespecializzate, risultavano di fatto inevitabilmente sottostimate per essere connesse a strutturedi limitata estensione pur avendo un’ampia diffusione territoriale.E’ evidente che la scelta di computare anche questi servizi tra gli standard impone al Piano lanecessità di individuare idonei criteri per convertire il valore economico del servizio in uncorrispondente quantitativo di standard.

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3 - LA PIANIFICAZIONE COMUNALE DEI SERVIZI – CRITERI ED INDIRIZZIMETODOLOGICI

In questa sezione vengono evidenziate le indicazioni utili alla comprensione dei criteri e degliindirizzi metodologici posti alla base del Piano dei Servizi.

3.1 - Il Piano dei Servizi in rapporto alle differenti tipologie d’uso delterritorio

Nella modalità di classificazione degli usi di città, su cui verificare la dotazione degli standardurbanistici, non sono state introdotte, dal legislatore, particolari variazioni, essa riprende, infatti,la tradizionale bipartizione tra standard connessi alla funzione residenziale, e standardconnessi alle attività economiche.In verità, una concezione più evoluta del concetto di standard, meriterebbe una riflessionecomplessiva meno rozza sugli usi di città, che non sempre sono agevolmente riconducibili aqueste due, pur fondamentali, categorie.

3.1a) Servizi per gli “usi di città” residenzialiLa stesura del Piano dei Servizi è partita dal rilievo, attraverso apposite schede, dello stato difatto dei servizi operato (quando è risultato possibile) sia sotto il profilo quantitativo chequalitativo, facendo generalmente riferimento a:• tipologia di attrezzatura;• caratteristiche dimensionali;• stato di consistenza;• stato di conservazione;• elementi integrativi della funzione principale (giardini, spazi pluriuso, ecc.);• modalità di fruizione ed accessibilità;• grado di integrazione col contesto urbano diretto e indiretto;• compatibilità con le funzioni al contorno.Ai dati quantitativi sono stati applicati appositi parametri di conversione al fine di misurare ilvalore attribuito a ciascuna categoria di servizio in ragione della sua effettiva fruibilità e dei suoicontenuti qualitativi.La moltiplicazione della misura effettiva dell’area o dell’s.l.p. per il fattore di conversionedetermina il valore attribuibile al servizio al fine del calcolo quantitativo del servizio.L’indagine è stata effettuata considerando tutti i servizi esistenti come integratinell’organizzazione del contesto comunale indipendentemente dal reale bacino di utenzaasservito, ciò anche in ragione della modesta presenza di servizi di livello sovracomunale.Nell’indagine sono state prese in esame anche le rare strutture private presenti sul territorio,ritenute idonee al soddisfacimento dei fabbisogni della popolazione (ad esempio impiantisportivi, strutture a carattere ricreativo-culturale, strutture socio assistenziali, ecc.) e purchéregolate da apposito atto di asservimento, da vicolo o regolamento d’uso o, comunque,accreditate ai sensi di legge e tali da assicurare lo svolgimento delle attività collettive a cuisono orientate.Nell’indagine è stata rilevata e censita anche la specifica tipologia dei servizi (quali l’assistenzadomiciliare agli anziani o alla prima infanzia) cosiddetti immateriali o a localizzazione diffusa.Questi servizi risultano obiettivamente assimilabili al concetto di standard anche se la diversamodalità di erogazione dei loro servizi è tale da imporre, ai fini della loro eventualecontabilizzazione come standard, modalità di computo parametricamente riferibili, stantel’assenza di una struttura fisica localizzata, al solo valore economico di gestione. In sedeoperativa si è tuttavia ritenuto di escludere questa tipologia di servizi dalla contabilizzazionedegli standard. La scelta è dipesa, in primo luogo, dalla maturata consapevolezza di doverulteriormente approfondire la scelta dei parametri di computo e, in secondo luogo, dallavolontà di non sovrastimare, nella delicata fase di passaggio da un ormai consolidato metododi stima della dotazione di aree per servizi al nuovo sistema che è ancora da sperimentare,l’attuale dotazione di standard pro-capite disponibile.Poiché il Comune non è, allo stato attuale, interessato da usi residenziali temporanei, non visono, né sono stati previsti servizi finalizzati a questa specifica tipologia residenziale.

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Per quanto riguarda i nuovi insediamenti residenziali, il Piano dei Servizi, in base ai criteri chesi esporranno più avanti, prevede una dotazione minima di aree a standard per abitante teoricoinsediabile pari a 30 mq, parametro questo in incremento rispetto a quello del precedente PRGche aveva mutuato i 26,5 mq indicati dalla soppressa L.R. 1/2001.

3.1b) Servizi per gli “usi di città” non residenzialiAnalogamente a quanto attuato per l’individuazione dei servizi per gli usi residenziali, il Pianodei Servizi ha elaborato le procedure per il reperimento delle dotazioni minime per gli “usi dicittà” non residenziali, e specificatamente per:• i nuovi insediamenti industriali ed artigianali;• gli insediamenti commerciali, direzionali, alberghieri e terziari.Nella valutazione di questi servizi è stata considerata la possibilità, anche in ragione dellaprevalente tipologia artigianale o comunque di p.m.i. del tessuto economico di Gonzaga, chealcuni di questi (impianti di depurazione frazionali, impianti di smaltimento rifiuti, aree a verde eparcheggi, ecc.), seppur diversi da quelli residenziali, possano rispondere a criteri di reciprocafunzionalità tali da soddisfare le necessità di interesse pubblico degli ambiti circostanti.Per quanto riguarda i nuovi insediamenti industriali, il Piano dei Servizi prevede una dotazioneminima di aree a standard pari al 20% della superficie lorda di pavimento, parametro questo inincremento rispetto a quello del precedente PRG che aveva mutuato il 10% indicato dallasoppressa L.R. 1/2001.La dotazione minima di aree standard per le destinazioni direzionali ed alberghiere e per quelledi somministrazione di alimenti e bevande viene mutuata dalla soppressa L.R. 1/2001, e adesse viene attribuita una quota pari al 100% della s.l.p. se allocate in ambiti di espansione, epari al 75% (salvo che per le MSV e le attività di somministrazione che sono ridotte all’85%) seubicate nei nuclei di antica formazione e negli ambiti del consolidato, in quanto, per questeultime si ipotizza che vi sia una minore carenza urbanizzativa o comunque una situazioneormai assestata.La dotazione minima di aree standard per le attività commerciali, fatta eccezione per gliesercizi di vicinato che conservano il 100% della SLP, è stata leggermente incrementata (dal105 al 110%) rispetto agli usi direzionali e terziari in ragione delle diverse tipologie insediative(MpSV, MgSV) e ciò al fine di assecondare il progressivo raggiungimento di valori di qualità.Anche ai servizi per gli “usi di città” non residenziali, come già per quelli residenziali, il Pianodei Servizi applica appositi parametri di conversione al fine di rendere misurabile il valore daattribuire a ciascuna categoria di servizio in ragione della sua intrinseca qualità e della suaeffettiva fruibilità.

3.2 - Criteri e indirizzi metodologici per la redazione del Piano

Nel dare indicazione ai comuni per la redazione del Piano dei Servizi la Regione ha fornitoindirizzi tematici relativi a:a) verde;b) parcheggi;c) integrazione con le programmazioni di settore;d) valorizzazione dell’iniziativa privata;e) valorizzazione delle forme di concorso e coordinamento tra comuni.Tali indirizzi, unitamente alle precedenti impostazioni metodologiche, costituiscono il punto dipartenza per le ulteriori riflessioni e gli approfondimento di seguito argomentati.

3.2a) criteri relativi al verde pubblicoNell’evoluzione del quadro territoriale gli spazi verdi assumono una funzione che è, sempre più,di tipo ambientale nel senso che essi concorrono alla definizione degli elementi compositivi delpaesaggio urbano nonché al miglioramento delle condizioni ecologiche del tessuto insediativo.In quest’ottica il Verde pubblico non deve più essere visto come mera sommatoria di areepiantumate ma proposto come vero e proprio Sistema, per il quale è necessario individuare lastruttura fondamentale cui ricondursi. Nell’ottica regionale, condivisa dal Piano, questa strutturacoincide, in buona misura, con i seguenti obiettivi:• coordinamento degli interventi di recupero, qualificazione e sviluppo degli spazi verdiesistenti, anche attraverso opere di rinaturalizzazione del paesaggio urbano, per la creazionedi un sistema a fruizione continua;

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• costruzione di una rete ecologica di livello locale, che crei una continuità spaziale tra ambientinaturali e seminaturali, con particolare attenzione alla connessione con la rete ecologicasovracomunale, provinciale, regionale e con il sistema dei parchi;• miglioramento della manutenzione (con riduzione dei costi) anche tramite l’affidamento dellagestione a sponsor privati, tramite apposite convenzioni;• realizzazione di percorsi attrezzati, che si articolino anche nelle aree agricole e boschive, perconsentire la fruizione del paesaggio agrario e rurale;• miglioramento delle condizioni ecologico-climatiche dell’abitato.Nel complesso la politica del verde deve privilegiare gli aspetti qualitativi rispetto a quelliquantitativi provvedendo all’individuazione delle diverse articolazioni tipologiche e funzionaliche il verde deve assumere in rapporto alla distribuzione spaziale degli insediamenti in quantoportatrice di diversi modelli di fruizione.Nel caso dei nuclei insediativi di Gonzaga, fatta eccezione per i centri storici, l’organizzazionedel verde è piuttosto equilibrata e suddivisa nelle seguenti tipologie:

- Aree verdi e giardini: spazi verdi aventi requisiti di ampiezza e localizzazione tali darenderli accessibili e fruibili da parte di ampie fasce della popolazione;

- Aree per attrezzature ricreative ad accesso libero: contesti attrezzati per il gioco e losport contermini o caratterizzati da complementarità con ambiti verdi.

Guardando agli aspetti quantitativi, l’abrogata legge 1/2001, stabiliva che almeno la metà deglispazi da destinare a standard venisse riservata al verde pubblico, intendendo con questosottolineare l’importanza di garantire ai cittadini l’adeguata fruizione di tali tipologie di servizi aifini del miglioramento della qualità della vita.Poiché la dotazione minima di standard per abitante insediato è fissata dal presente PianoServizi in 30 mq è facile dedurre che la quota di verde pro-capite non dovrebbe scendere,applicando i valori dell’abrogata l.r. 1/2001, sotto i 15 mq. Valore questo molto distante dalladotazione pro capite attualmente presente nel comune di Gonzaga che si attesta attorno ai 6mq/abitante. Ad attenuare il divario concorre, in qualche misura, la contestualizzazioneurbanistica dell’indice se, infatti, per le grandi città é importante avere indici alti in quanto lapossibilità di raggiungere la campagna è una possibilità decisamente remota, per i centri urbanimedi e medio-piccoli (a cui i nuclei insediativi del comune sono ascrivibili), questa possibilità éreale e praticata. In questo caso è tuttavia necessario prestare molta attenzione alla tutela ealla riqualificazione dell'agro-ecosistema (paesaggio agricolo), nonché alla predisposizione diadeguati percorsi pedonali, ciclabili, equestri, ecc., che ne consentano la fruizione. Si ritiene, inogni caso, che si debba puntare, sia pure nel lungo periodo in considerazione delle difficoltàeconomiche del momento, al raggiungimento di un obiettivo di qualità che ragionevolmente puòessere indicato in 10 mq/abitante teorico.In chiusura merita un accenno l’individuazione delle tipologie di spazi a verde computabili ai finidel soddisfacimento degli standard; nel merito la Regione evita di dare indirizzi di tipo generalein quanto ritiene che la reale fruibilità di taluni spazi verdi dipenda da molteplici fattori, nonesclusivamente dimensionali, da valutare caso per caso. Nello specifico contesto territoriale diGonzaga si ritiene di non dover individuare e computare fra gli standard per il verde: le aiuolespartitraffico, le scarpate non attrezzate, gli spazi inagibili o comunque di difficile ed efficientegestione e quelli di difficile fruibilità anche in rapporto agli aspetti della sicurezza.

3.2b) Criteri relativi ai parcheggi pubbliciLe direttive regionali attribuiscono alle strutture adibite a parcheggi valenza basilare inrelazione all’indispensabile funzione che le stesse rivestono nel governo della mobilità e dellesue ricadute ambientali ed ecologiche.Sulla base delle valutazioni effettuate gli obiettivi fondamentali del sistema dei parcheggipossono essere così sinteticamente descritti:

- per l’edificato a funzione residenziale - assicurare la disponibilità di posti autorapportata ai veicoli di proprietà dei residenti, oltre a una quota di parcheggi diaccoglienza a disposizione dei visitatori occasionali, evitando sia la carenza chel’eccesso di dotazione;

- per i luoghi di più vecchia formazione, caratterizzati da maggiore densità insediativacon esigue possibilità d’intervento – introdurre viabilità a senso unico con recupero distalli lato strada o incentivare la tipologia del parcheggio «a rotazione», con funzionedissuasiva della sosta di lungo periodo;

- per i parcheggi «di destinazione» mirare all’ottimizzazione dell’uso in funzione di attivitàdiversificate, attrattive in fasce orarie differenti, sulla base di analisi del cosiddetto

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«profilo cronologico di carico», che coglie le variazioni della domanda di sosta nell’arcotemporale della giornata.

La finalità ultima è quella di restituire o salvaguardare la specifica funzione delle strade che èquella di assicurare la circolazione dei veicoli e dei pedoni. Un risultato cui conseguirebberobenefiche ricadute ambientali ed altrettanti miglioramenti della qualità urbana.Escludendo le aree a maggiore concentrazione di servizi, il modello di sosta maggiormentediffuso nella realtà insediativa del comune, caratterizzata da quartieri prevalentementeresidenziali, privi cioè di “attratti-occupati”, è quello della “sosta pertinenziale” a mobilità zeroche, grossolanamente, corrisponde alla cosiddetta situazione “di notte”, legata alla punta dimassima presenza dei residenti maggiorata di una quota per i parcheggi di accoglienza.Dimensionalmente la domanda di “sosta pertinenziale” per abitante teorico insediabile puòessere espressa nel modo seguente:P (superficie a parcheggio in mq/ab) = [N° abitanti teorici * 0,60 (tasso di motorizzazione)* 1,40 (indice di

accoglienza1) * 25 (mq per stallo) – Volume edificabile/10] / N° abitanti teorici

La formula, applicata alla realtà del comune, in relazione ad una superficie insediativa ideale diun ettaro con densità territoriale media di 11.500 mq /ha, si traduce in:P (superficie a parcheggio in mq/ab) = [7.500*1/150 (abitanti teorici) * 0,60 (tasso di motorizzazione)* 1,40(indice di accoglienza) * 25 (mq per stallo) – 7.500/10] / 7.500*1/150 (abitanti teorici) = 6,00 mq/abIl dimensionamento della domanda di sosta generata dalle attività economiche di tipocommerciale, alberghiero e terziario viene indicata in almeno il 50% delle aree standard dicompetenza. Per ragioni di corretta gestione e migliore fruizione degli spazi di sosta da partedegli attratti-occupati viene altresì suggerita l’opportunità di collocare gli stessi, in misuraprevalente, all’interno dell’area fondiaria di pertinenza degli insediamenti commerciali,alberghieri e terziari, con imposizione del vincolo di uso pubblico convenzionato.Più complesso si presenta il dimensionamento della domanda di sosta delle cosiddette zoneeconomiche di tipo produttivo stante l’impossibilità di prevedere, in sede pianificatoria, latipologia, il dimensionamento e la quantità numerica delle stesse e, conseguentemente, distimare il numero degli “attratti-occupati” da esse generato. In prima approssimazione èpertanto necessario ricorrere a parametri medi che potranno essere successivamenteottimizzati in base all’esperienza. Operando la media aritmetica dei valori pubblicati nel“Manuale di progettazione edilizia”, che quantificano la superficie per addetto necessaria neidiversi settori produttivi, si ottiene che la superficie media intersettoriale può essere stimata,per la realtà di San Giorgio di Mantova, in circa 180 mq/add. In base a ciò la domanda di sostaespressa dai settori economici produttivi può essere espressa come segue:P (superficie a parcheggio ogni 100mq di S.L.P.) = [(100 mq S.L.P./180 mq/add) * 1,80 (indice di attrazione) * 30(mq per stallo

2) - (100/5 parcheggi pertinenziali)] = 9,99 mq arrotondato a 10 mq

Rapportando questo valore allo standard produttivo che è pari al 20% della S.L.P.(corrispondenti a 20 mq ogni 100 mq di S.L.P.) si ottiene che i parcheggi incidono sull’areastandard per il 50 %.

3.2c) Criteri relativi all’integrazione con le programmazioni di settoreL’invito che la legge avanza affinché il Piano dei Servizi trovi adeguata integrazione con levarie programmazioni di settore è il tentativo di introdurre nella pianificazione una nuovacomplessità disciplinare (infradisciplinare) in cui ogni settore dell’amministrazione pubblicaapporta il suo specifico contributo al Piano.Questo approccio programmatico globale risulta fondamentale ogni qualvolta si devonoconnettere a sistema i piani di settore che, pur rispondendo a logiche parziali e a soggettidiversi, si devono confrontare nell’ambito di un approccio programmatico globale; si pensi aiservizi e alle strutture relative ai trasporti, ai servizi sociosanitari, culturali-amministrativi,ecologico-ambientali e dell’istruzione.

3.2d) Criteri relativi alla valorizzazione dell’iniziativa privataFermo restando che una quota di servizi deve sempre essere garantita dalla struttura pubblica,è già stata evidenziata la possibilità e l’opportunità, ammessa dalla Legge, di incentivare

1l’indice di accoglienza stima, oltre ai visitatori occasionali, in ragione di uno ogni 4 famiglie, anche il mancato utilizzo

degli spazi di sosta privati in ragione del 30%.2

l’indice dello stallo per le autovetture viene incrementato al fine di assorbire la maggiore superficie di stallo per i

mezzi pesanti computati in ragione di un mezzo pesante ogni 10 stalli di autovetture

12

l’offerta di servizi da parte di soggetti privati, a condizione che tali servizi risultino regolati da unatto di asservimento o da un regolamento d’uso che assicurino lo svolgimento ed il controllodelle funzioni di interesse generale previste.Sarà compito dell’Amministrazione comunale individuare, pertanto, le modalità di concessione,convenzionamento e accreditamento che garantiscano la continuità temporale, la qualitàprestazionale e l’accessibilità economica di tali servizi.Di seguito vengono elencati alcuni servizi privati accreditabili; tale elenco non è da ritenerecomunque esaustivo ma integrabile da altri servizi potenzialmente ascrivibili all’iniziativaprivata:

- strutture inerenti attività scolastiche e di studio (asili, scuole private, università, ancheprivate);

- strutture inerenti attività di ricerca (centri scientifici, laboratori);- strutture inerenti attività sportive (palestre, insediamenti sportivi privati, scuole CONI);- giardini ed aree a verde di dimensioni apprezzabili ed attrezzati;- strutture inerenti attività assistenziali (centri sociali no profit, case di cura, di riposo e

strutture ricreative per anziani, ostelli e ricoveri);- strutture inerenti attività terapeutiche e sanitarie (cliniche e case di cura private,

ambulatori, centri diagnostici, terapeutici, riabilitativi);- strutture inerenti attività culturali (musei, biblioteche, teatri, scuole d’arte, sale prove,

cineteche, centri culturali);- strutture inerenti attività sociali e ricreative (centri ricreativi, centri sociali giovanili, centri

di inserimento e avviamento professionale; centri di inserimento sociale perextracomunitari);

- strutture inerenti attività fieristiche, espositive, congressuali;- strutture inerenti attività di servizi e supporto alle imprese (incubators, centri di sviluppo

progetti aziendali, business innovation centre);- parcheggi di uso pubblico.

La presenza di servizi privati nella realtà di Gonzaga è, allo stato attuale, marginale anche setendenzialmente in crescita e la sua ulteriore incentivazione potrebbe consentire, soprattutto inpresenza delle attuali ristrettezze di bilancio, il vantaggioso reinvestimento dei capitalirisparmiati in altre tipologie di servizi.

3.2e) Criteri relativi alla valorizzazione delle forme di concorso ecoordinamento tra comuni.Anche se le forme di concorso e coordinamento tra comuni sono piuttosto complesse, sonoattualmente attive alcune forme di coordinamento nei settori della Polizia locale, del sistemabibliotecario e dello Sportello Unico per l’edilizia e le attività produttive.

4 - RILIEVO DELLA DOTAZIONE DI ATTREZZATURE PUBBLICHE E DIINTERESSE PUBBLICO O GENERALE

Affrontare il problema dei servizi significa dare una risposta alle esigenze di una società urbanacomplessa ed in fase di rapida e intensa trasformazione in tutte le sue componenti(popolazione e sistema economico); significa, soprattutto, porre in chiara evidenza il tema delrapporto tra offerta dei servizi alla collettività e puntuale verifica del grado di efficienza edattualità dei relativi erogatori esistenti.In particolare, la definizione del sistema dei servizi pubblici o di uso pubblico deve garantirelivelli soddisfacenti rispetto alla domanda espressa sul piano della qualità delle strutture offertee della quantità di servizi esistenti e di aree da riservare per attrezzature ad integrazionedell’esistente.E’ quindi inevitabile il confronto tra dotazione esistente e dotazione di progetto. Inoltre risultanecessario considerare le dotazioni minime da riservare alle aree per attrezzature pubbliche edi uso pubblico funzionali ai nuovi insediamenti produttivi e direzionali-commerciali.Si è quindi proceduto alla verifica delle relative superfici esistenti e di progetto che non si èlimitata alla sola indagine quantitativa, ma ha provveduto all’esame dell’offerta reale, delladomanda fruitiva e del livello qualitativo delle singole attrezzature esistenti al fine di ricercareun’idonea parametrazione funzionale alla trasformare dei risultati delle indagini in previsionidimensionali.

13

Il lavoro d’indagine e di parametrazione, come già evidenziato, si è tradotto in una capillareoperazione di schedatura delle attrezzature e dei servizi esistenti condotta sulla base dellaelencazione tipologica dei servizi di interesse generale di seguito elencata:

SERVIZI DI INTERESSE RESIDENZIALE

SCHEDA TIPO A:

AC - AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVETipologie:AC1 - alloggio pubblicoAC2 - area fiereAC3 - ASLAC4 - associazione socio-assistenzialeAC5 - bibliotecaAC6 - centro civicoAC7 - centro di accoglienzaAC8 - centro socialeAC9 - cinemaAC10 - locali polivalentiAC11 - mercatoAC12 - municipioAC13 - museoAC14 - postaAC15 - sala civica

SCHEDA TIPO B:

AR - AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSE PER IL CULTOTipologie:AR1 - casa parrocchialeAR2 - chiesaAR3 - oratorioAR4 - locali polivalenti

SCHEDA TIPO C:

AS - AREE E ATTREZZATURE SCOLASTICHE PER L’INFANZIATipologie:AS1 - asilo nidoAS2 - scuola materna

SCHEDA TIPO D:

AI - AREE E ATTREZZATURE SCOLASTICHE PERL’ISTRUZIONE INFERIORETipologie:AI1 - scuola elementareAI2 - scuola media

SCHEDA TIPO E:

V - AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICITipologie:V.ps - piazze e spazi pedonaliV.aq - verde attrezzatoV.as - verde di arredo stradale

14

V.in - verde industrialeV.f - locali polivalenti

SCHEDA TIPO F:

VS - AREE E ATTREZZATURE PER LO SPORTTipologie:VS.cs - campo sportivoVS.ca - campo sportivo e pista d’atleticaVS.p - palazzettoVS.pa - palestraVS.pi - piscinaVS.ct - campo tennisVS.b - bocciodromoVS.cps - centro polisportivo

SCHEDA TIPO G:

SSp - SERVIZI SPECIALITipologie:SSp.cc - carabinieriSSp.ci - cimiteroSSp.ss - società di serviziSSp.vf - vigili del fuocoSSp.fa - farmacia

SCHEDA TIPO H:

ST - SERVIZI TECNOLOGICITipologie:ST.g - cabina gasST.d - depuratoreST.pe - piattaforma ecologicaST.a - pozzi e serbatoi acquedotto

SCHEDA TIPO I:

P - AREE E ATTREZZATURE PER IL PARCHEGGIOTipologie:P.r - parcheggi a rasoP.a - parcheggi in struttura

SCHEDA TIPO L:

SLTD - SERVIZI A LOCALIZZAZIONE TERRITORIALE DIFFUSATipologie:SLTD1 - servizio di impegno sociale e assistenzialeSLTD2 - servizio di impegno socio - sanitario

SERVIZI DI INTERESSE ECONOMICO

SCHEDA TIPO EP ed EP.n° PR:

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ECONOMICITipologie:V.in - verde produttivoV.co - verde commerciale

15

SCHEDA TIPO IP ed IP. n° PR:

AREE E ATTREZZATURE PER IL PARCHEGGIO ECONOMICOTipologie:P.pr - parcheggi produttivi a rasoP.cr - parcheggi commerciali a raso

SCHEDA TIPO AP:

AREE E ATTREZZATURE COLLETTIVE E DI SERVIZIO PRODUTTIVETipologie:AP.1 - associazioni di categoria e sindacaliAP.2 - servizi logistici all’impresaAP.3 - centri di servizi all’impresaAP.4 - centri dopolavoristiciAP.5 - mense

la schedatura delle attrezzature e dei servizi e la loro valutazione, sulla base dei criterievidenziati in precedenza, sia in termini di fruibilità che di accessibilità ha portato ad individuarele tipologie dei servizi identificabili come standard urbanistici e di applicare, ai dati quantitativi,appositi parametri di conversione al fine di misurare il valore attribuito a ciascuna categoria diservizio in ragione della sua effettiva fruibilità e della sua qualità. La moltiplicazione dellamisura effettiva dell’area o dell’s.l.p. per il fattore di conversione determina il valore attribuibileal servizio al fine del calcolo quantitativo degli standard.

5 - LA DOTAZIONE DI ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI USO PUBBLICOO GENERALE FUNZIONALI ALLA RESIDENZA

5.1. La capacità insediativa globale del PGT

Ai fini di verificare l’adeguata dotazione di aree ed attrezzature adibite o da adibire a servizipubblici e di uso pubblico o generale, è necessario conoscere la capacità insediativaresidenziale globale del PGT.L’art. 9 della L.R. 12/2005, contrariamente alla prassi della soppressa legislazione, nonfornisce specifiche indicazioni per il calcolo della capacità teorica globale lasciando, di fatto, aicomuni ampia discrezionalità operativa in ragione delle specificità del proprio territorio e deireali fabbisogni espressi dalle singole comunità.Dopo aver operato diverse simulazioni e valutata, in ragione della disponibilità insediativaresidua, l’opportunità di evitare parametri eccessivamente sperequati fra precedenti e gliinterventi sostitutivi soggetti a pianificazione attuativa (non sono previsti nuovi ambiti ditrasformazione residenziali), si è ritenuto di confermare i criteri di calcolo della capacitàinsediativa teorica globale previsti dalla abrogata L.R. 1/2001.Per le aree edificate si assume pertanto, quale capacità insediativa, il numero degli abitantiresidenti, quali rilevati dal comune al 31 dicembre dell’anno antecedente l’elaborazione delpiano, aumentato del numero d’abitanti insediabili, computati in relazione alla possibilitàd’incremento della volumetria rispetto a quella esistente, risultante dall’utilizzo di aree ancoralibere e da interventi di recupero urbanistico anche connessi a mutamenti delle destinazionid’uso.Ai fini di cui sopra il Piano dei Servizi classifica come appartenenti al Tessuto UrbanoConsolidato di tipo residenziale (TUCR): i “nuclei di antica formazione – (AF)”, gli ambitiresidenziali consolidati (AREC) e gli “ambiti caratterizzati da piano attuativo adottato oapprovato di tipo residenziale” (PAA – Rn°).Con questa precisazione e poiché il piano non prevede incrementi della volumetria dovuti adinterventi di recupero urbanistico, la capacità insediativa delle aree edificate del PGT coincidecon gli abitanti rilevati dal comune al 31 dicembre 2010 e precisamente a 9.301 abitanti.A questi si deve aggiungere la capacità insediativa derivante dalle aree d’espansione e dai lottiancora liberi posti nelle aree di completamento e nei piani attuativi in fase di attuazione.

16

Detta capacità, si ottiene moltiplicando le relative superfici per i relativi indici di fabbricabilitàmassima consentita e dividendo tale prodotto per il valore medio di centocinquanta metri cubiper abitante teorico insediabile.L’individuazione dei lotti liberi e delle aree d’espansione, la loro superficie ed il calcolo dellespecifiche capacità insediative è dettagliato nelle Tavole e nella relazione del Documento diPiano e, sinteticamente, è data, in assenza di nuovi ambiti di trasformazione residenziali, dallacapacità insediativa dei lotti residui posti all'interno del Tessuto Urbano Consolidato di tiporesidenziale: 1.725 abitanti teorici.

La capacità insediativa residenziale teorica globale del PGT assomma pertanto a:

9.301 (residenti al 31/12/2010) + 1.725 (insediabili in lotti residui del TUCR) = 11.026 abitantiteorici.

5.2. Dotazione dei servizi e verifica delle attrezzature pubbliche e diinteresse pubblico o generale funzionali alla residenza.

5.2a -Stato di fatto dei servizi e delle attrezzature funzionali alla residenzaNella relazione del Documento di Piano era stata operata una prima sintetica valutazione deiservizi disponibili e della dotazione degli standard in funzione della capacità insediativa legataal previgente PRG.Da quella prima stima era emerso che la dotazione complessiva presentava un contenutasottodotazione (-1,82 mq abitante) rispetto ai valori, fissati in 26,5 mq /abitante, indicati dalprevigente PRG; valori, tuttavia, in sensibile esubero rispetto al minimo di legge statuito in 18mq/abitante.In base a quelle considerazioni preliminari l’Amministrazione comunale ha valutato i singoliservizi indicando quali classificare come standard, quali riconfermare e quali derubricare infunzione delle scelte strategiche del PGT.Sulla base di tali indicazioni si è proceduto all’aggiornamento delle schede di rilievo dei servizied alla stesura del quadro dotazionale definitivo delle attrezzature e degli impianti esistentiriconfermati dal PdS.Sono stati in particolare esclusi dai servizi le seguenti attrezzature:

- il verde di arredo stradale in quanto non fruibile;

- i parcheggi ricavati nella sede viaria in quanto attribuiti all’infrastruttura;

- i servizi a localizzazione diffusa in quanto meritevoli di ulteriori e più miratiapprofondimenti.

I dati delle schede sono stati, a loro volta, riaggregati per tipologia di servizio e suddivisi perlocalità, al fine di meglio comprendere la distribuzione dei servizi sul territorio e la dotazione deisingoli nuclei insediativi. I dati ottenuti risultano evidenziati nelle Tabelle riportate nelle pagineche seguono:

17

Scheda n° Proprietà Sup

tipologia Gestione computata

A.6 Comunale

AC1 Pubblica

A.7 Comunale

AC12 Pubblica

A.8 Comunale

AC1 Pubblica

A.9 Privata

AC16 Privata

A.10 Comunale

AC1 Pubblica

A.11 Comunale

AC3 Pubblica

A.12 Comunale

AC4 Pubblica

A.13 Comunale

AC7 Pubblica

A.14 Comunale

AC1-10 Pubblica

A.15 Comunale

AC1 Pubblica

A.16 Privata

AC14 Privata

A.17 Comunale

AC15 Pubblica

A.18 Comunale

AC2 Mista

A.19 Comunale

AC5 Pubblica

A.21 Comunale in

concess.

AC4 Privata

A.22 Comunale

AC9 Pubblica

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

B.1 Religiosa

AR2 Religiosa

B.4 Religiosa

AR2 Religiosa

B.7 Religiosa

AR1 Religiosa

B.12 Religiosa

AR3 Religiosa

4.388

SUPERFICIE TOTALE AC mq

Chiesa

Parrocchiale

Gonzaga

Chiesa di Piazza

Gonzaga

Casa Parrocchiale

Gonzaga

Oratorio Gonzaga

GONZAGA (capoluogo)

ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI PUBBLICO INTERESSE : RESIDENZIALE

Alloggio pubblico

sede Scout

Gonzaga

SUPERFICIE TOTALE AR mq

Buona Buona 1.430 1.430

Scarsa Media 2.025 1.823

Media Scarsa 175 158

S computata

Buona Media 977 977

denominazione fruibilità accessibilità S compl

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVE ESISTENTI - ACdenominazione fruibilità accessibilità Sup compl

Scarsa Scarsa 159 127

828

Alloggi Via

Gazzolda Gonzaga

Scarsa Media 2.100 1.890

Municipio Scarsa Media 920

7.960

Alloggo pubblici Via

Repubblica

Gonzaga

Scarsa Media 3.412 3.071

Fondazione

Ospedale Civile

Gonzaga

Buona Buona 7.960

360

AVIS Associazione

Gonzaga

Scarsa Media 35 32

Ambulatori ASL

Gonzaga

Scarsa Media 400

198

Alloggio pubblico

Gonzaga

Scarsa Scarsa 1.236 989

Centro Accoglienza

Giovani Gonzaga

Scarsa Media 220

918

Ufficio Postale

Gonzaga

Scarsa Buona 660 594

Alloggio pubblico

Gonzaga

Scarsa Scarsa 1.147

173

Uffici-Sala

Convegni Fiera

Scarsa Media 618 556

Sala Civica

Gonzaga

Scarsa Buona 192

1.253

RSA "I tulipani"

Gonzaga

Buona Media 11.442 11.442

Biblioteca e locali

polivalenti Gonzaga

Scarsa Buona 1.392

1.100

31.491

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSE PER IL CULTO ESISTENTI - AR

Teatro Comunale

Gonzaga

Media Media 1.100

18

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

C.1 Comunale

AS1-2 Pubblica

C.4 Religiosa

AS2 Religiosa

6.090

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

D.1 Comunale Scuola Elementare

Gonzaga

AI1 Pubblica

D.2 Comunale Scuola Media

Gonzaga

AI2 Pubblica

D.3 Comunale Nuovo Polo

Scolastico

Scarsa Buona 32.579 29.321

AI2 Pubblica

42.817

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

E.6 Comunale

V.aq Pubblica

E.7 Comunale

V.aq Pubblica

E.8 Comunale

V.as Pubblica

E.9 Comunale

V.aq Pubblica

E.10 Comunale

V.ps Pubblica

E.11 Comunale

V.as Pubblica

E.12 Comunale

V.aq Pubblica

E13 Comunale

V.as Pubblica

E14 Comunale

V.as Pubblica

E15 Comunale

V.as Pubblica

E16 Comunale

V.as Pubblica

E17 Comunale

V.aq Pubblica

E18 Comunale

V.aq Pubblica

E20 Comunale

V.aq Pubblica

E21 Comunale 8.895 8.895

V.aq Pubblica

Asilo Nido "Il

girotondo"- Scuola

Materna -

Gonzaga

Scuola materna "I.

Bizzoccoli"-

Gonzaga

SUPERFICIE TOTALE V mq

Buona 2.221

Scarsa Media 4.545

44.309

Area verde

Gonzaga

1.633

Area verde

Gonzaga

274 274

Area verde

Gonzaga

Scarsa Buona 1.814

183

Area verde

Gonzaga

Buona Buona 12.874 12.874

Area verde

Gonzaga

Scarsa Scarsa 229

3.041

Area verde

Gonzaga

Scarsa Media 2.124 1.912

Area verde

Gonzaga

Scarsa Media 3.379

470

Area verde

Gonzaga

Scarsa Media 482 434

Area verde

monumento

Gonzaga

Buona Scarsa 522

1.611

Area verde

attrezzata

Gonzaga

Buona Media 172 172

Area pedonale Via

Isabella d'E.

Gonzaga

Scarsa Media 1.790

1.895

Area verde

Gonzaga

Buona Media 1.575 1.575

Area verde

Gonzaga

Scarsa Media 2.105

6.890

Area verde

Gonzaga

Buona Buona 2.450 2.450

Area verde

Gonzaga

Scarsa Scarsa 8.612

SUPERFICIE TOTALE AI mq

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI O CON PROGETTO DI

REALIZZAZIONE - Vdenominazione fruibilità accessibilità SUP compl SUP computata

Scarsa Buona 9.030 8.127

Scarsa Buona 5.966 5.369

4.091

SUPERFICIE TOTALE AS mq

AREE E ATTREZZATURE PER L’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI - AI

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

1.999Scarsa

AREE E ATTREZZATURE SCOLASTICHE PER L’INFANZIA ESISTENTI - AS

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

19

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

F.4 Comunale Impianti sportivi

Gonzaga

19.362 19.362

Vs.ct Pubblica

F.5 Comunale

Vs.cs Mista

F.6 Religiosa

Vs.cs Religiosa

F.8 Comunale

VS.pa Pubblica

43.814

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

G.2 Comunale

SSp.ci Pubblica

G.4 Comunale

SSp.cc Pubblica

G.6 Comunale

SSp.vu Pubblica

G.7 Comunale

SSp.ug Pubblica

G.8 Comunale

SSp.ss Privata

G.9 Comunale

SSp.dd Pubblica

20.437

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

H.4 Privata

ST.g Privata

H.5 Privata

ST.pe Privata

H.6 Privata

ST.d Privata

H.07 Regionale Deposito Consorzio

di Bonifica

Media Buona 9283 9283

H.09 Comunale Locale caldaia

Biblioteca Gonzaga

Scarsa Buona 356 338

Pubblica

23.306

3800

SUPERFICIE TOTALE ST mq

Depuratore

Gonzaga

Scarsa Buona 4000

885

Piattaforma

ecologica Gonzaga

Media Buona 9000 9000

Cabina gas

Gonzaga

Scarsa Buona 885

SUPERFICIE TOTALE SSp mq

SERVIZI TECNOLOGICI - ST

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

855

Servizi inutilizzati da

destinare (ex

Direzione didattica)

Gonzaga

Scarsa Buona 150 143

Cucina

Centralizzata

Gonzaga

Scarsa Buona 900

76

Uffici Giudiziari

Gonzaga

Scarsa Buona 1.278 1.214

Uffici Vigili Urbani

Gonzaga

Scarsa Buona 80

15.203

Caserma

Carabinieri

Gonzaga

Buona Scarsa 2.946 2.946

Cimitero Gonzaga Buona Buona 15.203

SUPERFICIE TOTALE VS mq

SERVIZI SPECIALI - SSp

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

19.843

Palestra Gonzaga Buona Buona 209 209

Campi sportivi

parrocchia

Gonzaga

Buona Buona 19.843

S computata

Buona Buona

Impianto sportivo

campi di calcio

Gonzaga

Buona Buona 4.400 4.400

denominazione fruibilità accessibilità S compl

AREE E ATTREZZATURE PER LO SPORT - VS

20

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

I.4 Comunale P. via Roma

P.r Pubblica Gonzaga

I.10 Comunale P. Largo Martiri

P.r Pubblica Gonzaga

I.13 Comunale P. via Casella

P.r. Pubblica Gonzaga

I.17 Comunale P. piazza Castello

P.r Pubblica Gonzaga

I.18 Comunale P. piazza Vittoria

P.r Pubblica Gonzaga

I.19 Comunale P. via Colli

P.r Pubblica Gonzaga

I.20 Comunale P. via Braglia

P.r Pubblica Gonzaga

I.21 Comunale P. via Braglia

P.r Pubblica Gonzaga

I.22 Comunale P. via Braglia

P.r Pubblica Gonzaga

I.23 Comunale P. via Caffini

P.r Pubblica Gonzaga

I.24 Comunale P. via dei Barbieri

P.r Pubblica Gonzaga

I.25 Comunale P. strada Marina

P.r Pubblica Gonzaga

I.26 Comunale P. via della Pace

P.r Pubblica Gonzaga

I.27 Comunale P. via della Pace

P.r Pubblica Gonzaga

I.28 Comunale P. via della Pace

P.r Pubblica Gonzaga

I.29 Comunale P. via Bonacolsi

P.r Pubblica Gonzaga

I.30 Comunale P. via Bonacolsi

P.r Pubblica Gonzaga

I.31 Comunale P. via Setti

P.r Pubblica Gonzaga

I.32 Comunale P. via Martiri d. B.

P.r Pubblica Gonzaga

I.33 Comunale P. piazza Matteotti

P.r Pubblica Gonzaga

I.34 Comunale P. via Dante

P.r Pubblica Gonzaga

I.35 Comunale P. via XXVAprile

P.r Pubblica Gonzaga

I.36 Comunale P. viale Canaro

P.r Pubblica Gonzaga

I.37 Comunale P. viale Canaro

P.r Pubblica Gonzaga

I.38 Comunale P. viale Togliatti

P.r Pubblica Gonzaga

I.39 Comunale P. via del Cimitero

P.r Pubblica Gonzaga

I.40 Comunale P. via del Cimitero

P.r Pubblica Gonzaga

Scarso Medio 139 132

Medio Medio 263 263

Scarso Medio 341 341

Buono Medio 675 675

Scarso Medio 938 938

Scarso Medio 53 50

Medio Buono 343 343

Buono Buono 1.712 1.712

97

Buono Medio 87 87

Scarso Medio 97

Scarso Medio 57

Scarso Medio

54

Scarso Medio 459 436

97 92

Scarso Medio 216 205

Buono Medio 616 616

Buono Medio 2.413 2.413

Scarso Medio 284 284

Scarso Medio 192 182

Medio Medio 777 777

Scarso Medio 284 270

Buono Medio 772 772

Scarso Medio 246 234

Buono Medio 463 463

Buono Medio 124 124

Scarso Medio 128 122

Buono Buono 174 174

Medio Scarso 199 199

PARCHEGGI ESISTENTI O CON PROGETTO DI REALIZZAZIONE - P

denominazione fruibilità accessibilità SUP compl SUP computata

21

I.41 Comunale P. via Setti

P.r Pubblica Gonzaga

I.46 Comunale P. palazzetto

P.r Pubblica Gonzaga

I.47 Comunale P. via Millenaria

P.r Pubblica Gonzaga

I.48 Comunale P. via Millenaria

(biblioteca)

P.r Pubblica Gonzaga

I.49 Comunale P. via Garibaldi

P.r Pubblica Gonzaga

I.50 Comunale P. via Cavour

P.r Pubblica Gonzaga

I.51 Comunale P. via Garibaldi-via

De Pretis

P.r Pubblica Gonzaga

I.56 Comunale P. lottizz Frignani

P.r Pubblica Gonzaga

I.57 Comunale P. lottizz Zanetta

P.r Pubblica Gonzaga

I.58 Comunale P. lottizz Zanetta

P.r Pubblica Gonzaga

I.59 Comunale P. lottizz Fiera Est

P.r Pubblica Gonzaga

I.60 Comunale P. lottizz Fiera Est

P.r Pubblica Gonzaga

I.61 Comunale PAA Loghini-

Cadellora

6.867 6.867

P.r Pubblica

29.950

5.958

SUPERFICIE TOTALE P mq

5.958

816 816

200 200

158 158

Scarso Medio 289 289

Scarso Scarso 1.086 1.032

Scarso Scarso 148 133

Scarso Scarso 244 220

Buono Medio 451 451

Buono Medio 989 989

Medio Medio 105 105

Scarso Medio 677 677

Scheda n° Proprietà Sup

tipologia Gestione computata

A.1 Comunale

AC14 Privata

A.2 Comunale

AC10 Privata

A.3 Comunale

AC15 Pubblica

A.4 Comunale

AC1 Pubblica

A.23 Comunale

AC10 Privata

3.545

ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI PUBBLICO INTERESSE : RESIDENZIALE

BONDENO

75

Sede associazioni

Bondeno

Scarsa Buona 27 24

Ufficio Postale

Bondeno

Scarsa Buona 83

113

N°6 alloggi (ex

scuola elem.)

Bondeno

Scarsa Buona 2.925 2.633

Sala civica Bondeno Scarsa Buona 125

700Corte Matilde

Bondeno

Buona Media 700

SUPERFICIE TOTALE AC mq

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVE ESISTENTI - AC

denominazione fruibilità accessibilità Sup compl

22

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

B.2 Religiosa Chiesa Parrocchiale

Bondeno

AR2 Religiosa

B.8 Religiosa Casa Parrocchiale

Bondeno

AR1 Religiosa

B.9 Religiosa Bar Parrocchiale

Bondeno

AR4 Religiosa

B.10 Religiosa Salone polivalente

Parrocchiale

Bondeno

AR4 Religiosa

B.11 Religiosa Oratorio Bondeno

AR3 Religiosa

4.223SUPERFICIE TOTALE AR mq

Scarsa Buona 1.370 1.233

Media Buona 810 810

Buona Buona 230 230

Buona Buona 830 830

Media Buona 1.120 1.120

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSE PER IL CULTO ESISTENTI - AR

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

C.3 Religiosa

AS2 Privata

2.004

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

0

denominazione

2.004

AREE E ATTREZZATURE SCOLASTICHE PER L’INFANZIA ESISTENTI - AS

2.004

SUPERFICIE TOTALE AS mq

fruibilità accessibilità S compl S computata

Buona Buona

SUPERFICIE TOTALE AI mq

AREE E ATTREZZATURE PER L’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI - AI

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

Scuola materna

"San Pio X"-

Bondeno

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

E.1 Comunale

V.aq Privata

E.2 Comunale

V.ps Pubblica

E.3 Comunale

V.ps Pubblica

E19 Comunale

V.aq Pubblica

16.270SUPERFICIE TOTALE V mq

632

Area verde Bondeno 4.678 4.678

Piazza Arduini

Bondeno

Scarsa Scarsa 790

9.100

Piazza IV Novembre

Bondeno

Scarsa Media 2.067 1860

Parco Corte Matilde

Bondeno

Buona Buona 9.100

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI O CON PROGETTO DI REALIZZAZIONE -

Vdenominazione fruibilità accessibilità SUP compl SUP computata

23

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

F.1 Comunale

VS.pa Pubblica

F.7 Religiosa

Vs.cs Religiosa

8.067

6.384

SUPERFICIE TOTALE VS mq

Campi di calcio

Bondeno

Buona Buona 6.384

S computata

Palestra e sala

polivalente (ex

scuole) Bondeno

Buona Buona 1.683 1.683

denominazione fruibilità accessibilità S compl

AREE E ATTREZZATURE PER LO SPORT - VS

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

G.1 Comunale

SSp.ci Pubblica

G.5 Comunale

SSp.ss Privata

7.274SUPERFICIE TOTALE SSp mq

6.907

Cooperativa di

soccorso (ex

scuole) Bondeno

Media Buona 367 367

Cimitero Bondeno Buona Buona 6.907

SERVIZI SPECIALI - SSp

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

H.1 Comunale

ST.a Privata

H.2 Comunale

ST.g Privata

H.3 Privata

ST Privata

H.08 Comunale Scarsa Buona 891 846

Pubblica

3.467

Cabina del gas

Bondeno

740

SUPERFICIE TOTALE ST mq

Cabina Telecom

Bondeno

Scarsa Buona 779

1710

Cabina di

distribuzione gas

metano Bondeno

Scarsa Buona 180 171

Pozzo

acquedotto/ricovero

filtri Bondeno

Scarsa Buona 1.800

SERVIZI TECNOLOGICI - ST

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

I.1 Comunale P. Cimitero

P.r Pubblica Bondeno

I.2 Comunale P. Piazza

P.r Pubblica Bondeno

I.3 Comunale P. Piazza

P.r Pubblica Bondeno

I.5 Comunale P. via Arduini

P.r Pubblica Bondeno

I.6 Comunale P. via Arduini

P.r Privata Bondeno

I.7 Comunale P. via Matilde

P.r Pubblica Bondeno

I.8 Comunale P. via Bersaglieri

P.r Pubblica Bondeno

I.42 Comunale P. via IV Novembre

P.r Pubblica Bondeno

Medio Medio 157 157

Medio Medio 309 309

Medio Medio 145 145

Medio Medio 160 160

Medio Medio 224 224

Medio Medio 324 324

Buono Buono 271 271

Buono Medio 448 1.448

PARCHEGGI ESISTENTI O CON PROGETTO DI REALIZZAZIONE - P

denominazione fruibilità accessibilità SUP compl SUP computata

24

I.43 Comunale P. via Brodolini

P.r Pubblica Bondeno

I.44 Comunale P. via Padania

P.r Pubblica Bondeno

I.45 Comunale P. via Padania

P.r Pubblica Bondeno

I.52 Comunale P. via Corte Galvana

P.r Pubblica Bondeno

I.53 Comunale P. via Aimoni

P.r Pubblica Bondeno

I.54 Comunale P. via Aimoni

P.r Pubblica Bondeno

I.55 Comunale P. via Monici

P.r Pubblica Bondeno

5.879SUPERFICIE TOTALE P mq

183 174Scarso Medio

Scarso Scarso

Scarso Scarso

Scarso Medio

151 136

Scarso Scarso 341 307

965 869

Scarso Medio 915 869

177 168

Scarso Medio 335 318

Scheda n° Proprietà Sup

tipologia Gestione computata

0SUPERFICIE TOTALE AC mq

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVE ESISTENTI - ACdenominazione fruibilità accessibilità Sup compl

Scheda n° Proprietà Sup

tipologia Gestione computata

A.5 Comunale

AC7 Pubblica

A.20 Privata

AC14 Privata

A.24 Religiosa

AC4 Religiosa

13.666

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

B.3 Religiosa

AR2 Religiosa

B.5 Religiosa

AR1 Religiosa

B.6 Religiosa

AR3-4 Religiosa

3.689

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

C.2 Comunale

AS2 Pubblica

2.129

ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI PUBBLICO INTERESSE : RESIDENZIALE

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVE ESISTENTI - AC

PALIDANO

denominazione fruibilità accessibilità

Casa Parrocchiale

Palidano

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSE PER IL CULTO ESISTENTI - AR

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

364

2175

1.150

denominazione fruibilità

Scuola Materna

"Maraini" - Palidano

Chiesa

parrocchiale

Palidano

SUPERFICIE TOTALE AR mq

1.150

accessibilità S compl S computata

Media Buona

2175

2.366

AREE E ATTREZZATURE SCOLASTICHE PER L’INFANZIA ESISTENTI - AS

2.129Scarsa Buona

Media Buona

364

Scarsa Buona 40

Oratorio e sala

polivalente

Palidano

Buona Buona

12.023

Sup compl

1.607

36

SUPERFICIE TOTALE AC mq

Centro di

accoglienza disabili

Palidano

Scarsa Media 1.785

Convitto Palidano Buona Media 12.023

Ufficio postale

Palidano

SUPERFICIE TOTALE AS mq

25

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

0SUPERFICIE TOTALE AI mq

AREE E ATTREZZATURE PER L’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI - AI

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

E.4 Comunale

V.aq Pubblica

E.5 Comunale

V.aq Pubblica

4.797SUPERFICIE TOTALE V mq

2967

Area verde Palidano Buona Buona 1.830 1830

Area verde Palidano Media Buona 2.967

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI O CON PROGETTO DI REALIZZAZIONE -

Vdenominazione fruibilità accessibilità SUP compl SUP computata

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

F.2 Religiosa

VS.cps Religiosa

F.3 Comunale

Vs.pa Pubblica

3.181

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

G.3 Comunale

SSp.ci Mista

4.155

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

0

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

I.9 Comunale P. via Buttarelli

P.r Pubblica Palidano

I.11 Comunale P. via Villani

P.r Pubblica Palidano

I.12 Comunale P. via Zavattini

P.r Pubblica Palidano

I.14 Comunale P. via Giovanni XXIII

P.r Pubblica Palidano

I.15 Comunale P. via Ligabue

P.r Pubblica Palidano

I.16 Comunale P. Piazza

P.r Pubblica Palidano

1.817SUPERFICIE TOTALE P mq

Buono Buono 566 566

Buono Medio 350 350

Scarso Buono 93 93

Scarso Medio 113 113

Medio Buono 126 126

SUP computata

Scarso Medio 599 569

denominazione fruibilità accessibilità SUP compl

Cimitero Palidano Buona

SUPERFICIE TOTALE ST mq

PARCHEGGI ESISTENTI O CON PROGETTO DI REALIZZAZIONE - P

SUPERFICIE TOTALE SSp mq

SERVIZI TECNOLOGICI - ST

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

Buona 4.155

SUPERFICIE TOTALE VS mq

SERVIZI SPECIALI - SSp

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

4.155

2.815

Palestra (ex scuole)

Palidano

Buona Buona 366 366

Area verde oratorio

Palidano

Scarsa Scarsa 2.963

AREE E ATTREZZATURE PER LO SPORT - VS

denominazione fruibilità accessibilità S compl S computata

Scheda n° Proprietà Sup

tipologia Gestione computata

0SUPERFICIE TOTALE AC mq

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVE ESISTENTI - ACdenominazione fruibilità accessibilità Sup compl

26

Scheda n°

tipologia

L.1

SLTD2

L.2

SLTD2

L.3

SLTD2

L.4

SLTD1

L.5

SLTD1

L.6

SLTD1

L.7

SLTD1

ATTREZZATURE PUBBLICHE E DI PUBBLICO INTERESSE : RESIDENZIALE

SERVIZI IMMATERIALI NON LOCALIZZATI

Gestione

Privata

Privata

Privata

Privata

Comunale

Comunale

Comunale 0Servizio trasporto

scolastico

Discreta 2.133

0

Servizio trasporto Casa

del Sole

Elevata 468 0

Pasti assistenza

domiciliare

Elevata 1.316

0

Servizio assistenza minori Discreta 910 0

Servizi CDD-SFA Discreta 833

0

Servizio CRED-CAG Discreta 476 0

Rete degenti in istituto Discreta 390

SERVIZI IMMATERIALI A LOCALIZZAZIONE DIFFUSA - SLTD

denominazione fruibilità S compl S computata

Se si comparano i valori riportati nella colonna Superficie complessiva con quelli riportati nellacolonna Superficie computata si può notare che, in qualche caso, la superficie computata èleggermente inferiore alla superficie complessiva, ciò deriva dall’applicazione dei parametricorrettivi che vanno ad abbattere o ad incrementare la superficie del servizio ogni qual voltaquesto risulti particolarmente carente in termini di fruibilità e/o accessibilità.Ciò si traduce, in un piccolo segnale inviato all’amministrazione per richiamarla ad intervenirein quando il servizio o l’attrezzatura risultano carenti.Il riepilogo dei servizi censiti e riconfermati dal PdS suddivisi per tipologia e località è riportatonella tabella che segue:

TABELLA RIEPILOGATIVA DEI SERVIZI RESIDENZIALI CENSITI ECONFERMATI DAL PdS SUDDIVISI PER TIPOLOGIA E LOCALITA’

Gonzaga Bondeno Palidano Comune

Superficie

computata (mq)

Superficie

computata (mq)

Superficie

computata (mq)

Superficie

computata (mq)

A 31.491 3.545 13.666 48.702

B 4.388 4.223 3.689 12.300

C 6.090 2.004 2.129 10.223

D 42.817 0 0 42.817

E 44.309 16.270 4.797 65.376

F 43.814 8.067 3.181 55.062

G 20.437 7.274 4.155 31.866

H 20.306 3.467 0 23.773

I 29.950 5.879 1.817 37.646

L -- -- -- N.C.

243.602 50.729 33.434 327.765

Schede Categoria

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVE ESISTENTI - AC

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSE PER IL CULTO ESISTENTI - AR

AREE E ATTREZZATURE SCOLASTICHE PER L’INFANZIA ESISTENTI - AS

AREE E ATTREZZATURE PER L’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI - AI

Totale servizi per insediamenti residenziali

PARCHEGGI ESISTENTI- P

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI- V

AREE E ATTREZZATURE PER LO SPORT - VS

SERVIZI IMMATERIALI A LOCALIZZAZIONE DIFFUSA - SLTD

SERVIZI SPECIALI - SSp

SERVIZI TECNOLOGICI - ST

27

E’ opportuno evidenziare come le infrastrutture viarie, ancorché annoverabili fra i servizi, nonsono state incluse negli stessi e ciò al fine di evitare distorsioni nel computo della dotazionepro-capite. Le infrastrutture dipendono, infatti, sia dai flussi residenziali che da quelli economicie sono, per di più, influenzate oltre che dai flussi locali da quelli di attraversamento.Se si vanno a verificare le incidenze percentuali (vedi grafico sottostante) delle singole tipologiesul totale delle attrezzature si nota che le aree attrezzate a verde incidono sulla dotazionecomplessiva dei servizi per il 20%, seguono le aree e attrezzature per lo sport col 17%, i servizitecnologici col 15%, le aree per l’istruzione inferiore con il 13%, le aree per i parcheggi conl’11%, le aree per i servizi speciali con il’10%. Tutti i restanti servizi seguono con percentualiinferiori al 7%.

INCIDENZA % DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI SERVIZI SULLA DOTAZIONE COMPLESSIVA

15%

4%

3%

13%

20%

17%

10%

7%

11%

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE ECOLLETTIVE ESISTENTI - AC

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSEPER IL CULTO ESISTENTI - AR

AREE E ATTREZZATURESCOLASTICHE PER L’INFANZIAESISTENTI - AS

AREE E ATTREZZATURE PER

L’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI -AI

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICIESISTENTI- V

AREE E ATTREZZATURE PER LOSPORT - VS

SERVIZI SPECIALI - SSp

SERVIZI TECNOLOGICI - ST

PARCHEGGI ESISTENTI- P

5.2b - I servizi e le attrezzature di progetto funzionali alla residenzaDall’esame della dotazione complessiva dei servizi e delle attrezzature esistenti riconfermatidal PGT, risulta che la dotazione pro capite per abitante insediabile è discreta in quantosuperiore al minimo di legge che è pari a 18 mq/abitante ma non particolarmente elevata inquanto inferiore alla dotazione di 26,5 mq/abitante che si prefiggeva il precedente PRG.Ciò suggerirebbe di elevare la dotazione di standard realizzando nuovi servizi o, quantomeno,di prevedere l’acquisizione di nuove aree al fine di raggiungere l’obiettivo di qualità previsto mapurtroppo gli impegni già assunti per rinnovare i servizi per l’istruzione ed i bilanci sempre piùesigui impongono scelte di austerità. Un’austerità che non consente di prevedere alcun nuovoservizio pubblico e che difficilmente riuscirà ad essere mitigata dal coinvolgimento delle risorseprivate in ragione della grave congiuntura che sta attraversando il settore immobiliare.Se si considera poi che la fruibilità dei servizi è strettamente legata alla qualità dell’erogazioneed a quella della struttura che li ospita, risulta evidente che l’unica strada percorribile perl’Amministrazione comunale è quella di privilegiare la loro conservazione dei servizi e delleattrezzature esistenti piuttosto che attivarne di nuovi.In quest’ottica il presente Piano dei Servizi, pur escludendo la previsione di nuove attrezzaturee l’acquisizione di nuove aree standard, punta ad incrementare ulteriormente il parametrodatazionale pro capite elevandolo dai precedenti 26,5 mq/abitante a 30 mq/abitante. Ciòconsentirà, ancorché in assenza di ambiti di trasformazione residenziale, di reperire qualcherisorsa dai cambi di destinazione d’uso da destinare alla rqualificazione ed al mantenimento deiservizi esistenti.

28

5.2c – Verifica della dotazione degli standard funzionali alla residenzaCome anticipato nel paragrafo “Contenuti e Obiettivi”, la categoria dei servizi pubblici e diinteresse pubblico o generale, travalica quella, tradizionalmente più ristretta, degli standardurbanistici in quanto, al suo interno, è allocabile l’intera galassia delle attrezzature e delleinfrastrutture urbane.Compito del Piano dei Servizi è quello di procedere a separare gli standard dai servizi avendo,come punto fermo, che non possono essere considerati standard, quei servizi che, per esserefunzionali e assolutamente indispensabili alla nascita ed alla sussistenza stessa di uninsediamento (viabilità, reti tecnologiche essenziali, ecc.), non contribuiscono, di fatto, amigliorarne, in modo autentico, la qualità della vita.Nella fase ricognitiva si era già provveduto ad escludere dagli stessi servizi quelli “a gestionediffusa sul territorio” ritenendo, l’attuale momento, non ancora maturo per la lorocontabilizzazione.Dopo ampio confronto l’Amministrazione comunale ha altresì ritenuto di escludere dallacategoria degli standard anche i Servizi Tecnologici e quelli Speciali ritenuti anch’essiindispensabili alla sussistenza degli insediamenti locali e non al miglioramento della qualitàdella vita dei residenti.A seguito della separazione degli standard dai servizi la dotazione comunale di standard,suddivisa per tipologia e località risulta quella evidenziata nella seguente tabella:

TABELLA RIEPILOGATIVA DEGLI STANDARD RESIDENZIALI CENSITI ECONFERMATI DAL PdS SUDDIVISI PER TIPOLOGIA E LOCALITA’

Nel grafico sottostante viene ulteriormente evidenziata la dotazione di standard residenziali,suddivisi per tipologia, presenti nei diversi centri frazionali e nell’intero comune.

Gonzaga Bondeno PalidanoTutto il

comune

Superficie

computata (mq)

Superficie

computata (mq)

Superficie

computata (mq)

Superficie

computata (mq)

A 31.491 3.545 13.666 48.702

B 4.388 4.223 3.689 12.300

C 6.090 2.004 2.129 10.223

D 42.817 0 0 42.817

E 44.309 16.270 4.797 65.376

F 43.814 8.067 3.181 55.062

I 29.950 5.879 1.817 37.646

202.859 39.988 29.279 272.126

Schede Categoria

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE E COLLETTIVE ESISTENTI - AC

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSE PER IL CULTO ESISTENTI - AR

AREE E ATTREZZATURE SCOLASTICHE PER L’INFANZIA ESISTENTI - AS

AREE E ATTREZZATURE PER L’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI - AI

PARCHEGGI ESISTENTI- P

Totale servizi per insediamenti residenziali

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI- V

AREE E ATTREZZATURE PER LO SPORT - VS

29

GRAFICO DELLA DOTAZIONE DI STANDARD RESIDENZIALI, SUDDIVISI PER TIPOLOGIA,PRESENTI NEI DIVERSI CENTRI ABITATI E NELL’INTERO COMUNE

GonzagaBondeno

PalidanoTutto il

comune

0

10.000

20.000

30.000

40.000

50.000

60.000

70.000

AREE E ATTREZZATURE CIVICHE ECOLLETTIVE ESISTENTI - AC

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSEPER IL CULTO ESISTENTI - AR

AREE E ATTREZZATURE

SCOLASTICHE PER L’INFANZIAESISTENTI - AS

AREE E ATTREZZATURE PERL’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI -AI

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICIESISTENTI- V

AREE E ATTREZZATURE PER LOSPORT - VS

PARCHEGGI ESISTENTI- P

Se si vanno a verificare le incidenze percentuali (vedi grafico sottostante) delle singole tipologiedi standard sul totale degli standard si nota che le aree attrezzate a verde incidono sulladotazione complessiva dei servizi per il 23%, seguono le aree e attrezzature per lo sport col20%, le aree e le attrezzature civiche e collettive col 18%, le aree per l’istruzione dell’obbligocon il 16%, le aree per i parcheggi col 14%, quelle religiose con il’5% ed infine quellescolastiche per l’infanzia con il 4%.

INCIDENZA % DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI STANDARD SULLA DOTAZIONE COMPLESSIVA

18%

5%

4%

16%

23%

20%

14% AREE E ATTREZZATURE CIVICHE ECOLLETTIVE ESISTENTI - AC

AREE E ATTREZZATURE RELIGIOSEPER IL CULTO ESISTENTI - AR

AREE E ATTREZZATURE

SCOLASTICHE PER L’INFANZIAESISTENTI - AS

AREE E ATTREZZATURE PERL’ISTRUZIONE INFERIORE ESISTENTI -AI

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICIESISTENTI- V

AREE E ATTREZZATURE PER LOSPORT - VS

PARCHEGGI ESISTENTI- P

30

La dotazione complessiva di standard funzionali alla residenza (non vi sono standard aggiuntivistante l’assenza di nuovi ambiti di trasformazione residenziali) risulta pari a 272.126 mq.Ne consegue che la dotazione di aree ed attrezzature standard per abitante teorico insediabile,si ricava dividendo la Superficie totale degli standard residenziali per il numero degli abitantiteorici, derivanti dal precedente computo, della capacità insediativa globale teorica di PGT.Il risultante che consegue è il seguente:

272.126 mq standard / 11.026 abitanti teorici = 24,68 mq/abitanteValore che, come già si è detto, è inferiore alla dotazione minima di 26,5 mq/abitante impostadal precedente PRG ma superiore alla dotazione minima di legge che si ferma a 18mq/abitante.Se si passa a disaggregare i 24,68 mq/abitante teorico tra le varie tipologie di standard al finedi evidenziare la loro incidenza sullo standard complessivo, si ottiene il quadro evidenziato nelsottostante diagramma:

INCIDENZA IN VALORI ASSOLUTI DELLE DIVERSE TIPOLOGIE DI STANDARD SULLADOTAZIONE COMPLESSIVA PER ABITANTE TEORICO INSEDIABILE

4,42

1,12

0,93

3,88

5,93

4,99

3,41

CIVICHEE COLLETTIVE

RELIGIOSE

SCOLASTICHE PER L’INFANZIA

ISTRUZIONEINFERIORE

VERDEATTREZZATO

ATTREZZATUREPER LO SPORT

PARCHEGGI

Verifica della dotazione per singola categoria

- verde attrezzatoLa dotazione delle aree attrezzate a verde concorre allo standard/abitante con circa 6 mq. Ilvalore è lontano dal minimo di 10 mq che il Piano si è dato.

E’ quindi evidente che la dotazione quantitativa del verde urbano non integra appieno ilnuovo concetto che il verde deve assumere a livello ambientale. E’ dunque necessarioprevedere: l’elevazione del parametro di aree verdi da cedere o vincolare in tutti i casiin cui sia richiesta la pianificazione attuativa;

il ricorso al nuovo contributo di costruzione introdotto dalla legislazione regionale aristoro della sottrazione di area agricola, promuovere interventi di rinaturalizzazione efruizione dei corridoi ecologici e, soprattutto, delle aree di parco anche in funzione delrilancio dell’immagine agro-turistica del comune.

- parcheggi pubbliciLa dotazione dei parcheggi che concorre allo standard/abitante con 3,41 mq/abitante supera dipoco la metà del parametro di 6 mq/abitante individuato e suggerito nei precedenti Criterirelativi ai parcheggi pubblici. Ciò evidenzia la necessità di reperire nuove aree a parcheggio dalocalizzare, soprattutto, in prossimità dei servizi e delle attività a forte richiamo di pubblico. Unasoluzione questa, applicabile, in ragione delle difficoltà economiche del momento, ai soli cambidi destinazione d’uso. Parallelamente si potrebbero reperire nuovi parcheggi in carreggiataincrementando il numero dei sensi unici. Una soluzione, quest’ultima, che si va sempre piùdiffondendo in ragione dei contenuti costi d’intervento e dell’indubbio vantaggio di localizzare iparcheggi in prossimità della domanda.

31

- Attrezzature per lo sportLa presenza di società sportive e società che comunque utilizzano gli impianti sportivi è segnodi un settore vitale che merita di essere costantemente monitorato e adeguatamente seguito alfine di programmare, sia pure nel medio e nel lungo periodo quegli interventi che le difficoltàcongiunturali del momento accantonato ma non certo cancellano.

SOCIETA’ SPORTIVEE AFFINI

SPECIALITA’PRATICATE

ATTREZZATURE UTILIZZATE

AFFIDAMENTOIN GESTIONE

DELLASTRUTTURA

ALLA SOCIETA’

Polisportiva GonzagaDisciplinevarie

Palazzetto dello Sport - Palestraex Scuola Elementare diBondenoPiattaforma e spogliato di ParcoFiera Millenaria

SI

A.C Calcio Gonzaga calcio Campi calcio SI

Polisportiva PalidaneseDisciplinevarie

Palestra ex Scuola elementaredi Palidano

SI

Da evidenziare che tutte le attrezzature utilizzate sono affidate in gestione alle società diriferimento.I parametri disponibili per verificare l’efficienza dimensionale della dotazione di attrezzaturesportive sono in verità pochi e per di più datati, come quelli del CONI che qui si ripropongono:

Per i comuni che, come Gonzaga, rientrano nella fascia demografica compresa tra i 5.000 e i10.000 abitanti, il CONI, nel 1976, indicava come necessari: un impianto con campi da calcio,Hokey su prato, baseball, rugby di 8.000 mq, un impianto completo di atletica leggera concampo di calcio all’interno di almeno 18.000 mq e due impianti con campi da tennis,pallacanestro, pallavolo, pattinaggio a rotelle, singole attrezzature per atletica di almeno 3.000mq; il tutto per un totale di 29.000 mq.Poiché la dotazione di attrezzature sportive del comune di Gonzaga assomma a 55.062 mq, ladotazione CONI risulta ampiamente rispettata anche procedendo ai necessari adeguamenti deiparametri e della composizione delle attrezzature in ragione dell’attuale domanda edell’accresciuto numero di fruitori, rispetto al 1977, dovuta al reddito più elevato ed al maggioretempo libero.I circa 5 mq pro capite con cui le Attrezzature per lo sport concorrono allo standard/abitanteappaiono dunque adeguate.

32

- Attrezzature per l’istruzioneLa politica di concentrazione della scuola inferiore dell’obbligo portata avanti nel passato el’incremento delle scuole per l’infanzia reso necessario dal costante incremento dellapopolazione negli ultimi venti anni ha portato la struttura scolastica del comune ad avere iseguenti plessi scolastici:

Scuola dell’infanzia:- Scuola pubblica dell’infanzia “Collodi” – Gonzaga- Scuola pubblica dell’infanzia “Maraini” – Palidano

Scuola primaria:- Scuola elementare “Don Milani” – Gonzaga

Scuole secondarie di 1° grado:- Scuola media “B. Croce” – Gonzaga

I dati di frequenza dell’anno 2010/2011 in possesso dell’Amministrazione sono i seguenti:

ANNO SCOLASTICO 2010/2011

SCUOLACLASSE/SEZIONE

ISCRITTI RESIDENTIPROVENIENTI

DA ALTRICOMUNI

denominazione anno n° n° n°

Terza 103 103 -

Seconda 90 88 2Scuola media“B. Croce”

Prima 94 92 2

SE

CO

ND

AR

IAD

IP

RIM

OG

RA

DO

TOTALI 287 283 4

Quinta 87 86 1

Quarta 93 91 2

Terza 76 76 0

Seconda 85 83 2

Scuola elementare“Don Milani”

Prima 86 84 2

PR

IMA

RIA

TOTALI 427 420 7

Scuola Infanzia“Collodi”

Tutte le sezioni 115 114 1

Scuola Infanzia“Maraini”

Tutte le sezioni 39 37 2

INF

AN

ZIA

TOTALI 154 151 3

Al fine di verificare l’evoluzione tendenziale della domanda si procede estrapolando i dati dallaproiezione (alta) della popolazione per “coorti” al 2015, effettuata nel Documento di Piano.Interessano in particolare le classi di età:

a) 3-5 anni che attiva la domanda di fruizione delle scuole per l’infanzia = 296 unitàb) 6-10 anni che attiva la domanda di fruizione delle scuole elementari = 526 unitàc) 11-13 anni che attiva la domanda di fruizione delle scuole medie inferiori = 288 unità

Se si confrontano i dati con quelli degli attuali iscritti alle diverse tipologie di scuola si nota chela domanda potenziale è sostanzialmente stabile nella scuola media mentre crescesensibilmente sia nella scuola per l’infanzia che nella scuola elementare. Va tuttaviasottolineato che il dato relativo alla scuola dell’infanzia non desta particolari preoccupazioni inquanto la domanda viene in parte assorbita dalle due scuole private San Pio X e Bizzoccolimentre desta qualche preoccupazione la forte aspettativa di crescita della domanda

33

elementare il cui soddisfacimento passa inevitabilmente o dalla accelerazione dellaedificazione del nuovo plesso scolastico o dall’ampliamento di quello esistente.

- Attrezzature civiche, collettive e religioseLa dotazione delle Attrezzature civiche e collettive sommate a quelle religiose concorrono allostandard/abitante con 5,54 mq, valore che può ritenersi adeguato soprattutto se rapportata conil minimo di 4 mq fissato dalla vecchia legge regionale 51/1975 ora abrogata.Anche la distribuzione delle attrezzature sul territorio risulta sostanzialmente equilibrata,sufficientemente articolata e discretamente accessibile soprattutto in ragione dell’ipotizzato by-pass dalla SP50 che consentirebbe un migliore accesso ai servizi, ed in particolare al nuovoplesso scolastico, da parte di quanti provengono dalla frazione di Bondeno.Le attrezzature religiose sono in forte evoluzione in quanto la crescita della popolazione ed inparticolare quella degli extracomunitari ha portato con sé nuove confessioni che chiedonospazi per l’erezione di luoghi di culto in cui professare la propria fede. Per fronteggiare ilproblema, il comune ha individuato un’apposita area da assegnare alle confessioni che nefaranno richiesta. Unico obbligo sarà quello della civile convivenza posto dalla necessariacontiguità insediativa.

5.3. Dotazione dei servizi e verifica delle attrezzature pubbliche e diinteresse pubblico o generale funzionali alle attività economiche

5.3a – Dimensionamento delle attività economiche insediabili nel PGT eparametri di dotazione delle aree standardCosì come già per i servizi e le attrezzature funzionali alla residenza, nel DdP era stata operatauna prima sintetica valutazione anche dei servizi e delle attrezzature esistenti funzionali alleattività economiche in ragione della capacità insediativa legata al previgente PRG.Da quella prima stima era emerso che la dotazione complessiva di servizi e attrezzature per leattività economiche (produttivo, terziario e commerciale) presentava una discreta eccedenza dicirca 27.000 mq giustificata da una vasta area standard presente nel PIP 4 adibita a pubblicapiattaforma logistica di interscambio ferro – gomma.In base alle considerazioni preliminari del DdP e dell’esperienza maturata in sede di attuazionedel previgente PRG, l’Amministrazione ha ritenuto:

- di confermare i precedenti indici di dotazione delle aree per l’insediamento di servizipubblici e di interesse pubblico e generale per il settore commerciale e terziario;

- di incrementare quelle del settore produttivo rivelatesi carenti sia sotto il profilocomplessivo che in materia di parcheggi.

In sintesi la dotazione di aree “standard” prescritta dal Piano dei Servizi per le attivitàeconomiche è la seguente:Insediamenti direzionali, alberghieri e terziari: in zona AF, AREC

e AECOC 75% della SLPin altre zone: 100% della SLP

Insediamenti di attività per la somministrazionedi alimenti e bevande: in zona AF, AREC

e AECOC: 85% della SLPin altre zone: 100% della SLP

Insediamenti industriali e artigianali e di logistica: 20% della SLP destinata a tali usi.L’area così computata dovràessere adibita per il 50 % a parcheggi;

Insediamenti commerciali:- esercizi di vicinato: in zona AF, AREC

e AECOC: 75% della SLPin altre zone: 100% della SLP

- medie strutture di vendita <= 600 mq di SV: in zona AF, ARECe AECOC 75% della SLPin altre zone: 105% della SLP

- medie strutture di vendita >= 600 mq di SV: in zona AF, ARECe AECOC 85% della SLPin altre zone: 110% della SLP

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- grandi strutture di vendita >= 1.500 mq di SV: in tutte le zone 200% della SLP- esercizi commerciali all’ingrosso: 100% della SLP- esercizi commerciali esclusi dal d.lgs 114/’98: in zona AF, AREC

e AECOC 75% della SLPin altre zone: 100% della SLP

Le verifiche, in quanto legate al sistema di calcolo applicato dal PdS, impongono di stimare laSLP destinata ad accogliere le attività economiche realizzate e realizzabili.Di norma la verifica viene effettuata in modo separato per le attività produttive, per quellecommerciali e per quelle direzionali ma, nel caso di Gonzaga, come si è già avuto modo dievidenziare nel DdP, le attività commerciali e quelle direzionali presenti nel comune, nonrisultano insediate in aree proprie essendosi per lo più sviluppate come attività accessorieall’uso residenziale ed a quello produttivo.Per questo motivo il PGT ha collocato le poche attività commerciali e le altrettanto esigueattività direzionali presenti, negli ambiti residenziali o in quelli produttivi in ragione della loroappartenenza fisica. La verifica viene pertanto effettuata esclusivamente per le attivitàproduttive, anche in ragione del fatto che tutti gli interventi commerciali di maggiore impattosono molto recenti e quindi in linea con parametri dotazionali del piano del vigente commerciotutti informati alla L.R. 1/2001 (ora abrogata) di fatto confermati dal PdS.La SLP produttiva realizzata e realizzabile nel PGT, suddivisa come sopra, risulta la seguente:

- SLP per le attività produttive realizzata e realizzabile mq 643.200- SLP per le attività produttive realizzabile negli ATECO:

ATECO 01 - “Nuovo terminal ferroviario” mq 68.985Somma la SLP per le attività produttive mq 712.185

5.3b – Dotazione di aree ed attrezzature funzionali alle attivitàeconomicheGli insediamenti economici presenti nel comune sono costituiti, prevalentemente, da attivitàartigianali o da p.m.i.Così come le aree standard per la residenza, anche le aree standard per le attività produttive,fatta eccezione per quelle di più antico insediamento, si sono progressivamente incrementatein ragione dell’accresciuto numero di attività insediate ma questa crescita non si è tradotta inaltrettante attrezzature (mense, incubatori d’impresa, centri interaziendali, ecc.) al servizio delleattività economiche. Le aree standard sono state, per la quasi totalità, adibite alla formazionedel verde e dei parcheggi. L’attuale quadro dotazionale delle aree e delle attrezzaturefunzionali alla attività produttive risulta dalle tabelle che seguono in cui vengono riepilogati i datiriportati nelle schede censuarie dei servizi esistenti e quelli previsti dai piani attuativi giàadottati e/o approvati.

- aree ed attrezzature funzionali alle attività produttive

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

Ep1 Comunale

V.as Pubblica

Ep2 Comunale

V.as Pubblica

Ep3 Comunale

V.as Pubblica

Ep4 Comunale

V.as Pubblica

3.974SUPERFICIE TOTALE VP mq

300Area verde via

Dossetti Palidano

Scarso Medio 333

1394Area verde via

Pavesa

Bondeno

850

SUP

computata

denominazione fruibilità accessibilità SUP compl

Area verde

via Dossetti

Palidano

Scarso Medio 944

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI O PREVISTI IN PAA - VP

AREE PUBBLICHE E DI PUBBLICO INTERESSE PER LE ATTIVITA' PRODUTTIVE

1.394

1430Area verde

via Sturzo Gonzaga

Scarso Buono 1.589

35

Scheda n° Proprietà

tipologia Gestione

Ip.1 Comunale P. via Cervi

P.r Pubblica Palidano

Ip.2 Comunale P. via

dell'Artigianato

P.r Pubblica Gonzaga

Ip.3 Comunale P. via Briana

P.r Pubblica Bondeno

Ip.4 Comunale P. via O. Neri

P.r Pubblica Gonzaga

Ip.5 Comunale P. via Dossetti

P.r Pubblica Gonzaga

Ip.6 Comunale P. via Dossetti

P.r Pubblica Gonzaga

Ip.7 Comunale P. via Sturzo Buono Buono 5.660 5.660

P.r Pubblica Bondeno

Ip.8 Comunale Buono Buono 892 892

P.r Pubblica

Ip.9 Privata Buono Buono 3.125 3.125

P.r Privata

Ip.10 Comunale P. via Pavesa

P.r Pubblica Bondeno

Ip.11 Comunale P. viale

dell'Artigianato

976 976

P.r Pubblica Palidano

Ip.12 Privata 581 581

P.r Privata

Ip.13 Comunale 1.759 1.759

P.r Pubblica

19.348

P. via Anselmi

Guerrieri

Gonzaga

P. via Anselmi

Guerrieri

Gonzaga

Strada di

progetto scuole

Gonzaga

PAA Bondeno

Est (E01)

465

556

1772 1595

Scarso Scarso 582 524

SUPERFICIE TOTALE IP mq

Scarso Medio 397

Buono Medio 465

Scarso Scarso 618

377

Scarso Scarso 1.008 907

PARCHEGGI ESISTENTI O PREVISTI IN PAA - IPdenominazion

e

fruibilità accessibilità SUP compl SUP

computata

1.931 1.931

Scarso Scarso

In sintesi, la dotazione complessiva di aree pubbliche e di uso pubblico o generale funzionalialle attività produttive oggetto di schedatura, risulta la seguente:

Superficie

computata

(mq)

3.974

19.348

Insediamenti produttivi

TOTALE AREE A SERVIZIO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE ESISTENTI O PREVISTE IN PAA

Categoria

23.322Totale attrezzature per insediamenti produttivi

PARCHEGGI ESISTENTI- P

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI- V

36

Alle aree standard di cui sopra devono essere aggiunte le aree standard dall’ATECO 01““Nuovo Terminal Ferroviario” nell’ipotesi di massimo utilizzo dell’indice UT.La dotazione complessiva di aree standard per il settore produttivo risulta pertanto laseguente:

Superficie

computata

(mq)

3.974

19.348

6.899

6.898

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI ESISTENTI- V

PARCHEGGI ESISTENTI- P

Totale attrezzature per insediamenti produttivi 37.119

AREE A VERDE E SPAZI PUBBLICI PREVISTI NELL'ATECO 01

PARCHEGGI PREVISTI NELL'ATECO 01

Insediamenti produttivi

TOTALE AREE A SERVIZIO DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE ESISTENTI O PREVISTE IN PAA E

NELL'ATECO 01

Categoria

Dalla Tabella di desume che la superficie complessiva delle aree standard esistenti e diprogetto funzionali agli insediamenti produttivi assomma complessivamente a mq 37.119.

5.3c – Verifica della dotazione degli standard funzionali alle attivitàeconomicheIl Piano dei servizi, per le ragioni precedentemente evidenziate, verifica esclusivamente ladotazione delle attività produttive.

- verifica standard funzionale alle attività produttive:Lo standard richiesto risulta così determinato:

mq 712.188 SLP produttiva complessiva * mq 0,20 indice standard = (in arr.) mq 142.438

Come si può notare, se si compara lo standard richiesto (mq 142.432) con la dotazionecomplessiva di aree standard (mq 37.119) si rileva che la dotazione è largamente al di sotto delfabbisogno.Ciò è dovuto a diversi fattori:

a. al fatto che molti degli insediamenti produttivi sono antecedenti all’epoca dellapianificazione;

b. alla contabilizzazione nel settore di aziende agroindustriali caratterizzate da grandisuperfici di SLP ma con ridotta manodopera che fanno ritenere eccedente il parametroutilizzato;

c. al precedente parametro che era pari al 10%;d. all’ampio ricorso alla monetizzazione delle aree standard nel settore produttivo.

Resta in ogni caso evidente che la sottodotazione sarebbe stata ampia anche in presenza delprecedente parametro del 10% ed è per questa ragione che lo stesso è stato raddoppiatoimponendo che almeno il 50% dello stesso sia destinato a parcheggi. Tale scelta ha puntato amigliorare in qualche misura la disponibilità complessiva di aree standard a servizio del settoreproduttivo e, nello stesso tempo ad adeguare la disponibilità dei parcheggi, adeguamento che,oltre a rispondere alla crescente domanda di spazi per la sosta, ha l’indubbio vantaggio di nonessere monetizzabile.

37

6 – I SERVIZI PER LA MOBILITA’

6.1 – Le infrastruttureAnche se il sistema infrastrutturale non è stato accomunato ai servizi per la residenza né aquelli per le attività economiche, è a tutti evidente il ruolo strategico che lo stesso esercita sulterritorio. Esso comprende l’infrastrutturazione stradale e ferroviaria:

- l’infrastrutturazione stradaleIl Comune di Gonzaga dal punto di vista infrastrutturale è servito dalla strada Provinciale n. 50,che lo collega a Suzzara e Moglia, e dalla Provinciale n. 48 Pegognaga - Reggiolo. Entrambelambiscono l’abitato del Comune e, pur essendo infrastrutture di livello provinciale, hannosezioni stradali piuttosto limitate. Il territorio comunale è interessato anche dal passaggio, nellazona di Bondeno, dell’autostrada A22 del Brennero, che però è raggiungibile solo dai caselli diPegognaga a nord e Reggiolo-Rolo a sud.Se a livello extracomunale quindi la dotazione infrastrutturale di cui Gonzaga gode è piuttostodebole e in grado di sostenere bacini d’utenza limitati, a livello comunale la viabilità è invececondizionata dalla presenza del Canale Collettore Principale che taglia l’abitato a metà,concentrando gli attraversamenti su tre ponti di sezioni abbastanza ristrette e oltretuttosemaforizzati.Periodicamente poi, in occasione dei frequenti eventi fieristici che si svolgono a Gonzaga,sulla rete viabilistica extracomunale e comunale si riversa il traffico straordinario dei visitatorinon residenti che determina difficoltà di transito e, ovviamente, anche di sosta; a ciò siaggiunge infine la considerazione che l’elevato tasso di motorizzazione rende ormai carentianche abitualmente le aree a parcheggio disponibili.

Estratto dalla Carta provinciale della viabilità

- l’infrastrutturazione ferroviariala linea ferroviaria Verona-Mantova-Modena attraversa il territorio di Gonzaga da nord-ovest asud-est. Questa linea ferroviaria è di proprietà statale e collega la città di Verona a Mantova e aModena, attraversando la pianura padana.È gestita da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) che la classifica come linea complementare. Iltraffico passeggeri è servito da treni regionali Trenitalia ed è utilizzata anche da Eurostar Italiaed Espressi.Oltre alle tre città che danno il nome alla linea, le principali attraversate sono Carpi e Suzzara,mentre i nodi di interscambio con altre linee sono presso le stazioni di Verona, Mantova,Suzzara e Modena.

38

- I percorsi ciclabiliL’ubicazione del comune di Gonzaga è tale da porlo all’esterno dai grandi corridoi delle ciclabiliprovinciali. Il Piano dei percorsi e delle piste ciclopedonali della Provincia di Mantova purincludendo il territorio di Gonzaga nell’Ambito 2: Bonifica e corti matildiche, esclude lo stessodai percorsi principali e classifica i percorsi ciclopedonali presenti come di 3 livello –Collegamenti strategici per le connessioni locali. Questo ovviamente non significa che laciclopedonalità debba essere esclusa ma, più semplicemente che deve essere pensata più alservizio dii collegamento fra le diverse realtà frazionali che in termini di agriturismo agrario,anche se non mancano significative testimonianze di architettura rurale che meriterebbero diessere riscoperte.

39

Estratto dalla Relazione del Piano Piano dei percorsi e delle piste ciclopedonali dellaProvincia di Mantova – Fig. 3.4 coerenza tra lo schema strutturale e la rete ecologica delPTCP

6.2 - Il trasporto collettivoIl trasporto collettivo del comune è affidato ai servizi offerti dalla società APAM.La linea che raggiunge il Comune, in tutti e tre i nuclei abitati, è la Linea extraurbana n 29Mantova – Suzzara – Gonzaga – Moglia.

Da Citypass – mappa interattiva APAM

40

I servizi offerti dall’azienda sono prevalentemente finalizzati ad assicurare i collegamenti fra idiversi nuclei insediativi del Comune e la Città di Mantova offrendo, tuttavia, di riflesso un certosostegno alla mobilità locale.

7 – IL SISTEMA DEI SOTTOSERVIZIIl comune di Gonzaga non è ancora dotato di PUGSS in questa sede si analizza pertanto, siapure in modo sommario, la dotazione delle principali reti: fognarie, acqua e gas, utilizzando, idati messi a disposizione da AATO anche se sono piuttosto datati.

7.1 – Reti fognaria e acquedottistica

- Rete fognaria di collettamento acque nere e depurazione:

ognatura e Depurazione

Gestore Fognatura TEA S.p.A.

Abitanti residenti (Ab) 9.294

Abitanti serviti da fognaruta (Ab) 4.650

Copertura del servizio (%)(ab. serviti/ab. totali)

58

Reti fognarie (Km) 40,70

Sfioratori (n°) 13

Sollevamenti (n°) 4

Gestore Depurazione TEA S.p.A.

Capacità depurativa (A.E.trattabili) 5.000

Depuratori (n°) 1

Abitanti serviti da depuratore (Ab) 4.650

Potenzialità depuratore o % di sfruttamento (ab.Serviti/A.E. trattabili)

93

Dati AATO

LEGENDA

41

- Rete acquedottistica:

Fognatura e Depurazione

Gestore Acquedotto TEA S.p.A.

Abitanti residenti (Ab) 9.294

Abitanti serviti 1.200

Copertura del servizio (%)(ab. serviti/ab. totali)

15

Reti di distribuzione (Km) 10

Fonte di approvvigionamento/cessione n° 1 pozzo

Serbatoio capacità (mc) n.d.

Potabilizzatori 1

Dati AATO

Poiché la rete acquedottistica è in fase di progressiva realizzazione, lo stato attuale noncorrisponde più alla situazione rappresentata nella cartina. Allo stato delle cose restacompletamente scoperta la frazione di Palidano ed in parte il capoluogo comunale.

7.2 – Reti gas, telefonia e BT

- Rete gas metano:La rete del gas metano è presente su tutto il territorio comunale.Ad est del capoluogo, in direzione nord – sud, corre un metanodotto in A.P. della SNAM.

LEGENDA

42

- Rete di telefonia:La rete di telefonia sia fissa che mobile copre l’intero territorio comunale.

- Rete elettrica di Bassa Tensione:La distribuzione elettrica in Bassa Tensione (B.T.; fino a 1000 V), che realizza l’ultima fasedella distribuzione fino alla consegna dell’energia alle piccole utenze industriali e domestiche, èpresente su tutto il territorio comunale, ivi comprese le zone rurali.

7.3 - Gli elettrodottiNel comune non vi sono impianti per la produzione di energia elettrica, tuttavia lo stesso èattraversato dal seguente elettrodotto aereo di AT:- n° 1 linea da 132 Kv - n° 697 “Pegognaga – Fabbrico - Luzzara” – proprietà Terna S.p.A,fascia dpa 27 ml su ambo i lati a partire dall’asse.Un secondo elettrodotto di proprietà ENEL è di MT.

7.4 - Altre reti e impiantiOltre alle reti locali il territorio del comune è attraversato dalle seguenti ulteriori reti di interessesovracomunale:

- Metanodotti SNAM1 - Derivazione Basso Mantovana DN 200 – specie 1^ (FA= 11,00 m), CPI 64 bar2 - Allacciamento Comune di Poggio Rusco DN 80 - specie 1^ (FA= 11,00 m), CPI 64 bar3 - Allacciamento Comune di Bondeno DN 80 - specie 1^ (FA= 11,00 m), CPI 64 barPer tutti le reti SNAM l’unità competente è Bondeno

- Antenne Radiobasen° 1 Gestore Vodafonen° 1 Gestore Telecom e H3Gn° 1 Gestore Wind Telecomunicazioni Span° 1 Gestore Telecomn° 1 Gestore Teanet srl

8 – I SERVIZI SOVRACOMUNALI

Per molti dei servizi sovracomunali il comune di Gonzaga dipende da altri comuni dellaprovincia (Suzzara, Mantova, ecc.) tuttavia anche nel comune di Gonzaga insistono alcuniservizi di interesse sovracomunale di assoluta eccellenza come risulta dalla tabella che segue:

Scheda n° Proprietà Sup

tipologia Gestione computata

M1 Privata

AC-Ssv Privata

M2 Pubblica

AC-Ssv Mista

M3 Privata

AC-Ssv Mista

274.412

Nuova caserma

carabinieri

Buona Buona 2.830

SUPERFICIE TOTALE Ssv mq

108.723

Fiera Millenaria Media scarsa 180.954 162.859

Istituto Tecnico

Agrario "Strozzi"

Buona

2.830

Media 108.723

AREE E ATTREZZATURE DI INTERESSE SOVRACCOMUNALE - Ssv

denominazione fruibilità accessibilità Sup compl

43

Tra i servizi sovra comunali particolare rilievo assume la Fiera Millenaria il cui complessofieristico è sede di numerosissime manifestazione di rilievo e richiamo sovra-regionale.

9 – LA RETE COMMERCIALE

A rigore, le attività commerciali non rientrano, trattandosi di attività svolte a fini di lucro, tra iservizi pubblici e di interesse pubblico o generale, tuttavia la rete commerciale, in quanto tale,offre un indispensabile servizio al cittadino.Una rete distributiva inefficiente abbassa, infatti, notevolmente la qualità dell’abitare ragioneper cui sussistono numerose ragioni per valutare la stessa all’interno del Piano dei Servizi.Dall’analisi condotta a supporto del Documento di Piano è emerso che il settore commercialestoricamente caratterizzato da una cronica debolezza sta registrando un ulteriore declino.Un fenomeno in parte legato alla difficile situazione generale del commercio che vede il

progressivo contrarsi delle tradizionali attività commerciali ed in parte alla specificità locale,caratterizzata dall’assenza di attività commerciali in grado di superare l’ambito del servizio divicinato o di prossimità.Gli aspetti di maggiore criticità dell’attuale organizzazione della rete distributiva comunale,nonostante la realizzazione del discount LIDL, la trasformazione del Famila in una GSV e laprevista apertura di una nuova MSV nel PL “Loghini Cadellora”, sono gli stessi che ilprecedente piano del commercio aveva già evidenziati e cioé:

dimensione unitaria ancora ridotta della maggior parte degli esercizi attualmente inattività, soprattutto nel comparto alimentare;

dotazione mediamente scarsa di standard di servizio; difficoltà di adeguare i punti vendita insediati nei centri storici;

Al fine di gestire al meglio, sotto il profilo normativo, la rete commerciale, l’intero territorio èstato suddiviso nei seguenti “contesti” riportati nella Tav. PS07.p:

a. Contesto commerciale del consolidato residenzialeb. Contesto commerciale del consolidato economicoc. Contesto commerciale della trasformazione economica

La disciplina generale degli stessi è regolata dall’Art. 21 PR del Piano delle Regole. Disciplinache va, in ogni caso, incrociata con quella d’ambito o d’area.

10 – LA SOSTENIBILITA’ DEI COSTI

Il comma 4, art. 9 della L.R. 12/2005 e s.m.i. indica che “Il piano dei servizi esplicita lasostenibilità dei costi di cui al comma 3, anche in rapporto al programma triennale delle operepubbliche, nell’ambito delle risorse comunali e di quelle provenienti dalla realizzazione direttadegli interventi da parte dei privati”.Già si è detto che l’attuale congiuntura non consente di prevedere la realizzazione di grandiservizi, ma piuttosto di operare sul fronte della conservazione e della riqualificazione.La programmazione delle Opere Pubbliche previste dal PGT per il quinquennio di validità delDocumento di Piano coincide, per lo scorcio 2011 – 2013 con il Piano Triennale delle OperePubbliche approvato dal comune che viene riportato in sintesi. Il Piano viene a sua voltaintegrato con la previsione delle opere attinenti ai nuovi ambiti di trasformazione che sononecessariamente indeterminate in quanto strettamente legate alla pianificazione attuativa. Ciòovviamente non influenza minimamente il quadro economico trattandosi di somme posteinteramente a carico dei privati.

44

SOSTENIBILITA’ DEI COSTI DEL PIANO DEI SERVIZI

OPERE PREVISTE NEL PIANO TRIENNALE 2011/13

TIPOLOGIADEL SERVIZIO

TIPOLOGIADI INTERVENTO

COSTO PERANNO DI

ATTUAZIONE€

COPERTURA

INFRASTRUTTURESTRADALI

Riqualificazione impiantiilluminazione pubblica in zoneresidenziali Capoluogo

1.000.000 (2013)

Finanza diprogetto conapporti di capitaleprivato

INFRASTRUTTURESTRADALI

Interventi di manutenzionestraordinaria strade comunalee parcheggi

150.000 (2013)Stanziamenti dibilancio

SERVIZI SPECIALIRistrutturazione CasermaCarabinieri

1.900.000 (2013)Contrazione dimutuo

OPERE A CARICO DEI PRIVATI

TIPOLOGIADEL SERVIZIO

TIPOLOGIADI INTERVENTO

COSTO€

COPERTURA

AREE A VERDEATTREZZATO E SPAZI

PUBBLICI

Verde pubblico di previsioneATECO 01 “Nuovo TerminalFerroviario” – mq 6.899

indeterminatoA carico

lottizzanti

PARCHEGGI

Nuovi parcheggi di previsioneATECO 01 “Nuovo TerminalFerroviario”– mq 6.899

indeterminatoA carico

lottizzanti

INFRASTRUTTURESTRADALI

Nuove strade di previsioneATECO 01 “Nuovo TerminalFerroviario”

indeterminatoA carico

lottizzanti

Come si desume dai prospetti, tutti i costi delle opere previste dal Piano dei Servizi sonoadeguatamente coperti, o da finanziamenti pubblici, di cui viene indicata l’imputazione, o dacapitale privato.