Indice - Mindcheats · Introduzione Ciao! Mi chiamo Stefano Mini e amministro Mindcheats.net, ti...

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Transcript of Indice - Mindcheats · Introduzione Ciao! Mi chiamo Stefano Mini e amministro Mindcheats.net, ti...

IndiceIntroduzione........................................................................................................ 3

Perché questo report è migliore degli altri?....................................................5

Sii professore, non studente............................................................................7

A cosa serve la crescita personale?.................................................................9

1 – Scegli su cosa focalizzarti.............................................................................12

Partiamo dalle basi........................................................................................ 12

I fili invisibili che governano la tua vita..........................................................16

Attenzione: la matrice è la causa di ogni fallimento......................................21

Come avere successo in 3 passi.....................................................................25

Come trovare il tuo obiettivo.........................................................................29

Come focalizzarti sui giusti obiettivi..............................................................30

Obiettivi binari e continui..............................................................................33

9 domande per definire un obiettivo.............................................................35

Come raggiungere il successo in 3 passi........................................................46

Crea la tua costituzione.................................................................................50

E se morissi fra 6 mesi?.................................................................................52

La visualizzazione mentale.............................................................................53

Come creare l'abitudine al successo.................................................................55

Perché un'abitudine è importante?...............................................................56

I principi di un'abitudine................................................................................58

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Il rapporto fondamentale: P / CP...................................................................62

Come creare un'abitudine.............................................................................65

La proattività come abitudine........................................................................67

Il circolo dell'influenza...................................................................................71

Conclusione....................................................................................................... 78

Cosa posso fare adesso?................................................................................79

Esercizi............................................................................................................... 81

Esercizio 1: trova i tuoi principi......................................................................81

Esercizio 2: trova i tuoi obiettivi....................................................................84

Esercizio 3: spezzetta e attualizza un obiettivo..............................................87

Esercizio 4: crea il tuo piano..........................................................................91

Esercizio 5: come definire un'abitudine.........................................................93

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IntroduzioneCiao! Mi chiamo Stefano Mini e amministro Mindcheats.net, ti ringrazio per la

fiducia e per aver scaricato questo report su come trovare e raggiungere i più

grandi obiettivi della tua vita. Nei prossimi capitoli imparerai:

1. Come capire quali sono i principi della tua vita, le norme morali su cui

basi le tue azioni.

2. Come capire cosa ti rende veramente felice.

3. Come definire un obiettivo chiaro, preciso, raggiungibile e coerente con

la tua morale.

4. Come raggiungere l'obiettivo che hai definito, anche il più ambizioso,

senza sentirti mai confuso.

5. Come mettere ordine nella tua vita e nella tua giornata quotidiana.

6. Come non farti fermare dagli ostacoli che si frappongono fra te e il tuo

successo.

7. Come creare e mantenere un'abitudine positiva e potenziante.

Come vedi, è un'agenda molto densa. Ti aiuterò grazie a uno report di oltre

10.000 parole, più 5 esercizi pratici che ti aiuteranno a definire e raggiungere il

tuo obiettivo. Partirò dalle basi e passerò gradualmente a concetti più avanzati,

sempre con un linguaggio semplice e diretto, senza fronzoli. Metterò da parte

le lezioni teoriche e mi concentrerò sulla pratica, sugli esercizi, sulle tecniche.

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Questo report è perfetto se:

• Non sai cosa vuoi fare nella tua vita, ti senti perso nel mondo.

• Sei in una situazione difficile e non sai come uscirne.

• Hai un obiettivo, ma non sai come raggiungerlo.

• Senti che nonostante i tuoi sforzi, non stai facendo alcun progresso.

• Vuoi un aiuto a definire la tua strada personale verso il successo e la

felicità.

In tutti questi casi, l'ebook che stai leggendo fa per te. Attraverso una serie di

lezioni pratiche e interessanti ti guiderò verso il raggiungimento del tuo

obiettivo.

Il report è diviso in tre parti:

1. Come trovare e definire in maniera efficace un obiettivo.

2. Come implementare nella tua vita le abitudini che, giorno dopo giorno, ti

aiuteranno a raggiungere gli obiettivi che hai definito.

3. 5 esercizi pratici che supportano il testo principale e che ti aiuteranno a

implementare i miei consigli nella vita di tutti i giorni.

Quindi questo non è il solito manuale teorico che ti dice cosa fare e lascia a te

l'onere di capire come, ma ti guiderò efficacemente attraverso ogni passo che

porta alla felicità. Ti aiuterò a capire cosa vuoi veramente dalla vita, cosa ti

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rende felice, come raggiungere ogni obiettivo.

Perché questo report è migliore degli altri?Nel mondo di internet, le informazioni sono inflazionate. Ogni sito che incontri

ti spara banner lampeggianti che ti chiedono di scaricare il loro ebook di 35

pagine che ti cambierà la vita da un giorno all'altro, i giornali cartacei lottano

per avere un secondo della tua attenzione strillando titoli mozzafiato. Scrivere

e pubblicare è diventato economico, tutti possono farlo. Chiunque con un

computer può scrivere il suo report, aprire un blog e distribuire quello che ha

creato. Il problema non è più trovare le informazioni, ma scremare le

informazioni utili dalle montagne di spazzatura.

Se ancora non mi conosci, ti stai probabilmente chiedendo la stessa cosa su

questo report: è utile o la solita perdita di tempo? È scritto da una persona

seria o da un tizio qualsiasi? Prima di iniziare a parlarti di come raggiungere i

tuoi obiettivi, voglio spiegarti chi sono e perché questo non è il solito report.

Mi presento: mi chiamo Stefano Mini e amministro il mio blog,

Mindcheats.net, a tempo pieno. Mindcheats esiste dal 2010 e negli anni è

diventato un punto di riferimento della crescita personale in Italia, con quasi

3.000 lettori al giorno e 10.000 iscritti. Ho pubblicato un libro per Bruno

Editore nel 2011 e ho aiutato migliaia di persone a trovare uno scopo nella loro

vita, chiarire le idee e raggiungere gli obiettivi. Insomma, i miei obiettivi li ho

raggiunti. ;)

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Questo report nasce da anni di esperienza sul campo, dai miei errori e dai miei

successi, da decine di libri belli e brutti che ho letto sulla crescita personale. Ho

messo insieme i problemi più bastardi, le tecniche migliori per risolverli e i

consigli delle persone che hanno raggiunto il successo: gente come Steve Jobs,

Jeffery Bezos (fondatore di Amazon) e Joanne K. Rowling. Ho letto le loro storie

e ho scoperto una serie di punti in comune, tratti che distinguono una persona

che raggiunge gli obiettivi da una che non sa cosa vuole dalla vita.

Quindi questo è un report pratico che puoi usare sul campo, non un manuale

teorico nato dalla mente di qualcuno che non ha mai dovuto applicare le

tecniche di cui parla. Potresti aver letto anche tu quelle guide: tutto fumo e

niente arrosto, arrivato all'ultima pagina hai un gusto amaro in bocca. Le

domande che avevi ti sono rimaste, l'autore ha girato intorno agli argomenti

senza affrontarli direttamente. Io non voglio prenderti in giro: ti ringrazio per

aver scaricato il mio report e rispetto il tuo tempo, quindi andrò sempre dritto

al punto. So che tu non hai tempo da perdere a leggere gli inutili monologhi di

un tizio qualsiasi che ama sentire il suono della sua voce. ;)

C'è tanta carne al fuoco in questo report, come puoi vedere dal numero di

pagine. E non potrebbe essere altrimenti, visto l'obiettivo che mi pongo:

aiutarti a trovare degli obiettivi chiari e insegnarti a raggiungerli. Se sei confuso

e non sai cosa vuoi dalla vita, troverai il mio ebook pratico ed efficace.

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Sii professore, non studentePrima di addentrarci nel vivo di questo report, voglio spiegarti come sfruttare

al meglio quello che ho scritto.

L'approccio tradizionale a un manuale è quello scolastico: un professore

insegna, tu impari. Io sono contrario a questo sistema e non voglio che tu lo

applichi con il report che hai fra le mani, perché sradicherebbe il 90% dei

benefici che puoi avere.

Il problema del sistema scolastico è la sua scarsa efficacia: quanto ti ricordi di

quello che hai studiato l'anno scorso? Se facessi di nuovo quell'esame o

verifica, che voto prenderesti? Ecco, ci siamo capiti. Per memorizzare le

informazioni devi spendere un sacco di tempo sui libri, e comunque te le

dimentichi dopo poco. Ancora peggio: alla fine del report non c'è un esame,

quindi non hai uno stimolo per imparare.

La maggior parte delle persone, quando leggono un manuale, scorrono

distrattamente le pagine e una volta finito lo lasciano a far polvere nella

libreria. Non traggono beneficio da quello che leggono, perché non imparano e

non applicano i consigli. Anzi, se li dimenticano in pochi giorni come a scuola.

Non è così che migliorerai la tua vita.

Per questo ti invito a non leggere questo report come se fossi uno studente,

ma come se fossi un professore. Immagina di dover spiegare questi stessi

argomenti a una classe di studenti fra due giorni, pensa a come elaborerai

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queste informazioni per renderle interessanti alla classe. Pensa alle domande

che potrebbero fare e ai dubbi che sorgerebbero. Alla fine di ogni capitolo fai

un riassunto mentale dei concetti principali e, se qualcosa non torna, rileggi il i

paragrafi che non ti ricordi. Se adotti questa mentalità, sarai più attento e

assorbirai più informazioni.

Un'altra cosa che non dovresti fare è leggere questo report come un romanzo,

ossia dall'inizio alla fine. In un romanzo i capitoli si susseguo in ordine logico e

non puoi saltare da una parte all'altra, non capiresti niente. In questa guida

seguirò sempre un filo logico, ma ho strutturato ogni capitolo per essere

indipendente e autonomo. Probabilmente leggerai il report dall'inizio alla fine

la prima volta, perché sei curioso di sapere tutto nel modo più semplice e

veloce possibile. Perfetto, significa che sei motivato!

Ma una volta che sei arrivato all'ultima pagina, non cancellare il file dal

computer. Anche con la giusta mentalità da professore la tua mente non è in

grado di ricordare tutte queste informazioni dopo una sola lettura, e perderesti

tutti gli esercizi. Una volta che hai capito la struttura fondamentale del report,

usa e vai a rileggere le diverse tecniche che ti spiego quando ti serviranno di

più nella vita. Fai gli esercizi quando ti servono, leggi il capitolo sulla

motivazione quando senti di non averne alcuna. Le informazioni che troverai in

queste pagine non scadono: sono utili adesso così come saranno utili fra dieci,

venti, cento anni. Potrai passare il manuale ai tuoi nipoti e le informazioni

saranno ancora attuali e utili nel 2060.

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A cosa serve la crescita personale?Stavo per intitolare questo sottocapitolo “Cos'è la crescita personale”, poi mi

sono fermato, ho pensato qualche secondo e ho riscritto questa versione

definitiva. Perché?

Non amo le definizioni teoriche, a nessuno interessa sapere cos'è qualcosa.

Vuoi solo sapere a cosa ti può servire e come lo puoi applicare: quando prendi

un tostapane non ti interessa sapere che una resistenza converte l'energia

elettrica in radiazioni infrarosse, vuoi solo che ti riscaldi il panino.

La crescita personale è stata infangata da troppi autori, anche famosi, che

vedono il settore come un sistema facile per fare soldi con promesse

mirabolanti alle spalle delle persone che hanno dato loro fiducia. Quelli sono

truffatori, e non hanno niente a che vedere con la crescita personale.

La crescita personale, quella vera, è l'anello di congiunzione fra la psicologia e

la vita di tutti i giorni. La scienza che studia la mente umana è complessa e

difficile da interpretare, perché il cervello agisce in base a principi strani e

ancora non del tutto compresi. Siamo in grado di mandare un robot su Marte,

ma ancora non sappiamo come funziona il nostro stesso cervello.

La crescita personale attinge da due serbatoi:

1. La psicologia.

2. Le esperienze di vita.

Parte dalla psicologia e dalle sue nozioni, le semplifica, le integra con la vita di

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tutti i giorni e crea dei principi che ti aiutano a migliorare un aspetto della tua

vita. O per dirlo in poche parole:

La crescita personale costruisce un'autostrada fra te e il tuo successo.

Dove per “successo” non intendo fama, ricchezza, stadi gremiti di gente che

urla il tuo nome in lacrime. Il successo è sinonimo di felicità ed è definito in

maniera diversa da ogni persona. Alcuni esempi di successo sono:

• Sposarsi e mettere su una famiglia.

• Andare in Africa e aiutare i bambini del terzo mondo.

• Aiutare la tua comunità a proteggere l'ambiente.

• Mandare i figli all'università.

• Correre una maratona.

• Diventare un imprenditore.

Questi sono solo alcune delle tante definizioni possibili di successo, le tue quali

sono? Vai in fondo a questo report e fai l'esercizio 1 per scoprirlo.

Voglio sottolineare che successo non è solo in ambito economico, successo

non è un buon lavoro, fama, soldi. Successo è tutto quello che ti rende felice.

Se vuoi sposarti, allora per te quello è il successo. Ogni volta che userò la

parola “successo”, ricordati che ha un significato più vasto di quello che credi.

Fino al secolo scorso, raggiungere il successo non richiedeva chissà quale

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tecnica: bastava un po' di buon senso e del sano lavoro. Adesso non è più così,

perché gli standard e la competizione si sono alzati. Nella frenetica società

moderna siamo sempre in competizione con gli altri e questo ci porta stress,

problemi e un ritmo insostenibile. Non sto dicendo che per raggiungere i tuoi

obiettivi devi fare a gare con gli altri, ma che la strada è sempre più tortuosa se

non sai come spianarla.

Se il traguardo è a dieci metri, non ti serve chissà quale pianificazione per

raggiungerlo. Ti alzi dalla sedia e cammini. Ma se il traguardo è distante

cinquanta chilometri, ti serve una strategia per raggiungerlo senza stramazzare

al suolo a metà strada. Devi fare i tuoi calcoli e studiare un percorso efficace.

Grazie alla società moderna, il traguardo è sempre più distante.

È per questo che ti senti confuso, è per questo che non importa quanto ti

impegni, hai la sensazione di essere fermo al punto di partenza. Questa

sensazione è demotivante e molli tutto. Pensi che il successo non sia alla tua

portata. Sbagli: il successo è alla tua portata eccome, ma devi usare le tecniche

giuste.

Con questo manuale ti aiuterò in ogni passo, dalla definizione degli obiettivi

alla loro realizzazione.

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1 – Scegli su cosa focalizzartiLa definizione degli obiettivi è un aspetto che elude la maggior parte delle

persone. Usano la logica del “pollo senza testa”, come la chiamo io: corrono

senza un obiettivo, non hanno una visione chiara della meta e per questo non

raggiungeranno mai il loro obiettivo. In questa prima parte del report ti spiego

come trovare degli obiettivi potenzianti che ti conducano alla felicità, e come

uscire da quello stato di confusione mentale che ti perseguita. Se non sai cosa

vuoi fare nella tua vita, alla fine di questo capitolo avrai le idee chiare.

Partiamo dalle basiVoglio parlarti subito dell'aspetto più importante per il successo, per

raggiungere ogni obiettivo, per realizzare il tuo sogno. D'altra parte, senza

questo non hai possibilità di riuscire. Tutto quello che segue queste prime

pagine è una conseguenza, che da per scontato tu abbia l'unica cosa necessaria

per il successo: la giusta mentalità. O detto in altre parole:

Se vuoi raggiungere un obiettivo, devi essere convinto che puoi farlo.

Se pensi che questo report abbia la bacchetta magica per farti diventare una

persona ricca e famosa, hai sbagliato. Sei tu l'unico che ha questo potere, sei tu

l'unico che può renderti ricco e famoso. Io posso darti gli strumenti, il resto

devi farlo tu.

La mentalità di molte persone è del tipo “voglio arrivare qui, portamici.” Mi

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dispiace ma non è questo il mio lavoro: io non sono un tassista, sono quello

che ti dà la bicicletta. Hai uno strumento per raggiungere la meta più

efficientemente che a piedi, ma se non pedali farai comunque poca strada. ;)

L'analogia con la bicicletta mi porta a un altro punto: impegnarti con le

tecniche sbagliate ti porterà più avanti che non impegnarti con le tecniche

giuste, perché il pedone che cammina fa più strada del ciclista che non ha

voglia di pedalare. Non prendere questo report come un'occasione per vivere

come un principe senza faticare, a meno che tu non sia qualche principe arabo.

Questo report invece è per te se:

• Senti che ti manca un obiettivo, non sai cosa fare nella tua vita, ma sei

pronto a impegnarti.

• Hai un obiettivo, ma nonostante i tuoi sforzi non fai progressi.

• Hai la motivazione ma non hai le tecniche per sfruttarla e raggiungere la

felicità.

In questi casi, l'ebook ti aiuterà.

Se hai fatto l'investimento di scaricare questo report immagino tu abbia già

una certa motivazione: sai di poter fare grandi cose se ti impegni con gli

strumenti giusti. Sei pronto a faticare e a investire il tuo tempo per raggiungere

la felicità, non vedi l'ora di iniziare a lavorare sui tuoi obiettivi. Sai che non sarà

facile, ma puoi farcela. Se questo è il tuo caso, ottimo! Hai la giusta mentalità e

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questo report sarà una miniera d'oro, perché ti aiuterà a sfruttare la

motivazione che possiedi.

Ma esiste un'altra categoria di persona, la categoria dei non motivati, quelli che

aspettano che lo Spirito Santo gli bussi alla porta con un pacco regalo che

contiene la motivazione che cercano. Se sei in questa categoria, c'è un folto

gruppo di motivatori che sono pronti a darti la soluzione che cerchi: è il gruppo

dei truffatori. Quelle persone che ti vendono la pillolina magica, la tecnica

rivoluzionaria, il sistema infallibile. Sono il gruppo dei:

• Prodotti dimagranti che ti permettono di mangiare quello che vuoi, basta

una pillola dopo i pasti.

• Lavori che ti permettono di guadagnare comodamente da casa, senza

alzare un dito.

• Tecniche di studio che promettono di farti memorizzare qualsiasi cosa

dopo aver letto una volta.

• Strumenti di seduzione che attirano donne come zanzare in una palude.

I rimedi facili non esistono.

Se la soluzione è semplice, allora il problema non era così complicato da

risolvere. Ma l'obiettivo che ti poni qui è ambizioso: dare un senso alla vita e

trovare un percorso per raggiungere tutti i tuoi obiettivi. Mica noccioline.

Puoi raggiungere grandi risultati solo con grandi sforzi, questo è qualcosa che

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molte persone non capiscono. Non vogliono investire, non vogliono faticare, si

accontentano di viaggiare in prima. Questo è lo stato di apatia, di

insoddisfazione, di quieto malessere che prova la maggior parte delle persone.

Sono persone che si accontentano del minimo indispensabile, persone che

sopravvivono senza volere qualcosa di più.

Le hai incontrate anche tu, quelle persone che dicono “non provarci, è

impossibile.” Quelle persone che smorzano il tuo entusiasmo, tagliano le game

ai tuoi progetti, assassinano silenziosamente i tuoi sogni. Sono quelle persone

che danno la colpa al tempo, al governo, alla crisi, alla nuova generazione.

Sono quelle persone che non vogliono ammettere le loro colpe. Tu da quale

parte vuoi stare?

• Lamentarti perché il mondo ce l'ha con te, o

• Avere successo anche se il mondo ce l'ha con te.

È una questione di atteggiamento, il momento perfetto non arriverà mai. Sia

Steve Jobs che Bill Gates hanno iniziato la loro carriera nel garage di casa. “Eh

ma all'epoca non c'era concorrenza, adesso è diverso.”

Mark Zuckerberg è diventato uno degli uomini più potenti del mondo creando

un sito internet quando tutti dicevano che di siti internet ce n'erano anche

troppi, e il mercato dei social network era un monopolio di Myspace. “Eh ma

lui era americano, in Italia c'è la crisi.”

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Giacomo Bruno è partito da zero ed è diventato l'editore online più famoso del

mondo scrivendo un libro sulla seduzione, in barba alla crisi.

Chi è motivato trova soluzioni, chi non lo è trova scuse.

Non ascoltare chi ti dice che è impossibile fare qualcosa, perché è una persona

che cerca scuse. Tu sei alla ricerca di soluzioni e devi tenere gli occhi aperti,

perché il mondo è pieno di opportunità.

Il mondo non è contro di te. In verità, al mondo non gliene frega niente di te. Il

mondo esiste e tira avanti come se tu non esistessi, c'è solo una persona che

può essere contro di te: te stesso. Se saboti il tuo successo, se ti consideri un

fallito in partenza, non avrai mai il successo che desideri.

La mentalità perdente è l'unico vero ostacolo al tuo successo.

I fili invisibili che governano la tua vitaSe hai già fatto l'esercizio 1, adesso sai quali sono i principi che regolano le tue

decisioni; ti consiglio di tenere aggiornata la lista che hai trovato, perché

potresti trovare sempre nuovi elementi. Rifai l'esercizio ogni mese, questo

consiglio vale anche per tutti i successivi.

I principi sono stabili nella vita di un individuo e cambiano solo dopo

un'esperienza di vita estrema, una che prova oltre ogni ragionevole (e

irragionevole) dubbio che il principio in cui credevi è sbagliato. Questo è più

difficile di quanto pensi, per via di una trappola mentale alla quale nessuno è

immune: l'elaborazione selettiva delle informazioni. Andiamo a vedere come

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funziona. Questa parte sarà un po' teorica ma ti consiglio di leggerla: i tuoi

principi condizionano ogni aspetto della tua vita senza che tu te ne accorga, tu

sei il burattino e i principi sono il burattinaio. Capirli è il primo passo per

liberarti dai fili invisibili.

L'elaborazione delle informazioni parte dagli organi sensoriali: tocco, fotoni

(vista), radiazione infrarossa (calore), onde sonore (udito), reazioni chimiche

(odore e sapore). Queste informazioni vengono trasformate dal tuo corpo in

stimoli elettrochimici che viaggiano attraverso i nervi fino al cervello, dove

vengono elaborate. La tua mente reagisce inviando a sua volta uno stimolo che

ti permette di riconoscere l'input sensoriale. Ad esempio, quando vedi

l'immagine di una scatola nera su sfondo bianco, il tuo cervello ti dice che stai

guardando una scatola e non un buco nero a forma di scatola. Tutto questo

avviene a livello inconscio, senza che tu te ne renda conto. La mente razionale,

la parte che puoi controllare, è ancora fuori dall'equazione. Quando entra in

gioco?

Una volta che le informazioni sono processate a livello base, entra in azione un

filtro che valuta l'importanza delle stesse e decide se farle passare a un livello

cognitivo superiore: la mente conscia. Quando sei in un prato e guardi per

terra i tuoi occhi vedono ogni singolo filo d'erba e l'inconscio processa tutto,

ma il filtro d'attenzione decide di bloccare le informazioni e scartarle perché

poco importanti. Il cervello razionale è fatto per elaborare bene le

informazioni, ma non è in grado di processarne tante contemporaneamente: il

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filtro esiste per evitare un sovraccarico.

Ti è mai capitato, quando sei mezzo addormentato in classe e non ascolti

niente, che il professore dica il tuo nome e improvvisamente sei di nuovo

attento? È il filtro in azione: blocca tutte le parole del professore perché le

considera inutili, ma quando sente il tuo nome, lo passa alla mente razionale

per un'elaborazione più complessa.

Il filtro dell'inconscio blocca fino al 99% delle informazioni elaborate.

Fin qui, tutto bene: il filtro è uno strumento indispensabile per mantenere la

sanità mentale. Uno degli effetti della cannabis è di mandare in tilt questo

filtro. ;)

Ma il filtro non si ferma qui, perché agisce anche a un livello superiore: scarta

non solo gli stimoli, ma anche le informazioni che ritiene non importanti in

base a una matrice. Questo secondo filtro ti permette di imparare qualcosa più

velocemente e di agire secondo una matrice ideologica funzionale. Ad

esempio, se qualcuno ti dice che mettere la mano sul fuoco fa bene, il tuo

inconscio scarta l'informazione perché non combacia con la matrice che dice “il

fuoco scotta e fa male.”

Se segui la politica, discuti con qualcuno con un'idea opposta alla tua: ti

accorgerai che crederà di avere ragione e di essere razionalmente nel giusto,

proprio come te. La ragione è data dal filtro delle informazioni: la sua matrice è

diversa dalla tua e quindi scarterà informazioni diverse. Continuiamo con

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l'esempio sul fuoco.

Due esperti mondiali se ne escono con due affermazioni diverse:

1. Il primo dice: mettere la mano sul fuoco fa bene, ecco le prove!

2. Il secondo dice: mettere la mano sul fuoco fa male, ecco le prove!

Se la tua matrice dice che il fuoco fa male, ascolterai il secondo e prenderai il

primo per pazzo. Ma se la tua matrice dice che il fuoco fa bene, ascolterai il

primo e prenderai il secondo per pazzo. Questo ragionamento viene fatto a

livello inconscio e non hai possibilità di cambiarlo: è la tua matrice che decide

quali informazioni valorizzare e quali scartare, poi passa il risultato alla mente

razionale. Tu pensi di aver compiuto un ragionamento logico per sostenere una

delle due tesi, in realtà il lavoro è a livello inconscio. Adesso ti ho fatto un

esempio fittizio con il fuoco, ma ti basta accendere la TV per vedere

un'applicazione pratica di questo sistema nella politica e in qualsiasi altro

dibattito ideologico.

Questa matrice è l'insieme dei tuoi principi. Quando l'inconscio riceve

un'informazione la confronta con il principio-matrice corrispondente e decide

come elaborarla prima ancora che sia recepita a livello conscio. Ogni singolo

stimolo segue questo schema:

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Tutte le informazioni di cui sei consapevole, il computer che ti sta di fronte, le

parole che stai leggendo, i suoni che stai sentendo, devono passare attraverso

tutte queste fasi e arrivare alla mente razionale senza essere scartate. Anche in

questo momento, il tuo inconscio scarta la maggior parte delle informazioni

che elabora. Te lo dimostro subito: probabilmente stai leggendo questo report

dal computer, quindi concentrati sul rumore della ventola. La senti adesso? Sì,

perché hai detto al tuo inconscio che in questo momento è un'informazione

importante. Ma fra 5 minuti, te ne dimenticherai ancora.

Da qui ti do una regola importante: prendi tutte le tue decisioni a livello

inconscio, ma puoi consciamente decidere di cambiare i principi sui quali

l'inconscio si basa. Ti sembra complicato? Non ti preoccupare, in questo report

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ti spiegherò come applicare la nozione a livello pratico.

Adesso potresti chiederti: okay, ma a cosa mi serve tutto questo per definire e

raggiungere i miei obiettivi? Ti rispondo subito: se i principi definiscono la tua

vita, allora definiscono anche in che modo scegli e persegui i tuoi obiettivi. Se

avessi iniziato a parlarti delle tecniche prima di darti un'idea di come funziona

il cervello, non avresti le competenze fondamentali per applicare quello che ti

dico: leggeresti il manuale e, arrivato all'ultima pagina, lo chiuderesti senza

fare niente.

Adesso invece sai che per modificare i tuoi comportamenti, il tuo successo e la

tua mentalità, devi cambiare i tuoi principi. Per sapere in modo chiaro quello

che vuoi fare nella vita, devi cambiare i tuoi principi. Non c'è altra strada. Non

avrebbe molto senso parlarti di come cambiare i principi, senza prima spiegarti

cosa sono e perché sono così importanti.

Attenzione: la matrice è la causa di ogni fallimentoVia email ho aiutato centinaia di persone a trovare un obiettivo, ad avere

successo nella vita, a capire cosa vogliono fare in futuro. Alcune ci sono

riuscite, altre no. Ho letto libri di persone di successo e ho analizzato i

fallimenti di altri, ho studiato ricerche per trovare un singolo elemento che

facesse la differenza fra successo e fallimento.

L'ho trovato? Sì e no. Sì perché posso riassumere il succo del successo in una

frase (e lo farò fra poco), no perché non esiste una tecnica per farti avere

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successo anche se sai cosa ti serve per raggiungerlo. Ma partiamo dal

principio:

Il tuo successo è determinato unicamente dai tuoi principi.

In particolare, il principio del successo. Nella tua mente hai un principio che

può essere compreso fra due estremi:

1. Sarò la persona più di successo mai vissuta.

2. Sarò un fallito per tutta la vita.

A seconda di come il tuo inconscio valuta questo principio, il filtro nel tuo

cervello scarterà un certo tipo di informazioni e ne farà passare altre. Tutto

quello che va contro alla tua credenza sul successo viene ignorato dalla mente

e rafforzerà ancora di più il principio stesso. È un circolo vizioso: credi in

qualcosa, la tua mente ti dà solo le informazioni che confermano la credenza,

quindi ci credi ancora di più. Per questo i principi sono così difficili da cambiare:

si auto-alimentano. Una delle cose più impegnative che ti chiederò di fare in

questo report è demolire questo filtro per andare oltre le tue credenze e

vedere la realtà nella sua interezza. Non è facile.

Da questa credenza principale ne nascono altre minori, dalle quali ne nascono

altre ancora e così via. Alla fine ti troverai con una fitta rete di principi correlati

fra loro che creano una struttura coerente. Per farti capire quanto è pericolosa

una matrice di principi sbagliati impostati sul fallimento, osserva questo

grafico:

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Vedi come una sola credenza ha un effetto valanga che si ripercuote su vari

aspetti della tua vita? Il tuo cervello vuole avere ragione e odia le

contraddizioni, perché significa che un principio è sbagliato. Quando l'inconscio

elabora un'informazione che potenzialmente contraddice un principio, il filtro

la scarta. Allo stesso modo, quando un principio minore contraddice un

principio superiore, l'inconscio scarta il primo. Per questo motivo fare

affidamento sulle semplici tecniche non può funzionare: quando una tecnica

contraddice la matrice, viene scartata.

Per questo se vuoi avere successo e un chiaro obiettivo devi cambiare le tue

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credenze fondamentali e il tuo modo di pensare, non solo applicare qualche

tecnica banale. Probabilmente adesso hai una serie di principi limitanti come:

• Non sono capace di fare niente.

• Non ho nessuna passione o competenza.

• Sono destinato ad essere sempre confuso.

• Non sono in grado di scegliere i miei obiettivi.

Non è vero, questa è solo la tua matrice che scarta automaticamente tutto

quello che va contro i principi in cui credi. Una volta che cambi i principi, puoi

cambiare il risultato. Quando ti convinci che puoi fare tutto quello che vuoi,

potrai fare quello che vuoi.

Se credi che avrai successo, hai ragione. Se credi che sarai un fallito, hai

comunque ragione.

Si chiamano profezie auto-avveranti e adesso sai come funzionano: i tuoi

principi determinano i tuoi comportamenti e il tuo successo, a prescindere

dalla situazione oggettiva nella quale ti trovi.

Come avere successo in 3 passiImmagina due persone perse nella giungla. Il primo si fa strada fra i rovi e il

sottobosco con un machete, mentre il secondo lo segue. Nella fitta vegetazione

non riescono a vedere dove stanno andando, quindi il secondo decide di

arrampicarsi su un albero per capire dove stanno andando. Dopo aver dato

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un'occhiata alla zona circostante, urla all'altro:

“Fermo, stiamo andando nella direzione sbagliata!” E il secondo risponde:

“Zitto tu, stiamo facendo progressi!”

Quell'uomo con il machete sei tu quando decidi di iniziare qualcosa senza un

piano strategico a supportare i tuoi sforzi. Molte persone si sentono felici di

arrivare a fine giornata stanche e affaticate, perché significa che hanno fatto

dei progressi, che sono stati produttivi. Ma se i progressi ti portano nella

direzione sbagliata, ogni sforzo è inutile e il tuo obiettivo non lo raggiungerai

mai. Non importa quanto ti sforzi, se non vai nella direzione giusta puoi

camminare quanto vuoi e rimarrai al punto di partenza.

Per questo la qualità del tuo lavoro è più importante della quantità. Non conta

quanto ti impegni, conta quanto riesci ad avvicinarti al tuo obiettivo. Per

ottimizzare gli sforzi ed evitare di fare fatica a vuoto devi avere un piano, una

mappa, devi salire sull'albero.

Ma non cadere nella trappola mentale della gratificazione vuota: sei felice

perché oggi hai lavorato, hai fatto progressi, non importa la direzione. Hai la

gratificazione immediata, ma è vuota perché non hai prodotto niente. Un

giorno di ozio sarebbe stato lo stesso. Se invece scegli di investire un po' del

tuo tempo nella pianificazione, raggiungerai ogni obiettivo efficacemente.

Quando hai un piano, avrai la sensazione di fare veramente dei progressi ogni

giorno. Ed è una sensazione fantastica che ti darà vera felicità.

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Più facile dirlo che farlo, la maggior parte delle persone non hanno idea di

come pianificare la vita in maniera strategica perché nessuno ti ha mai

insegnato a farlo, è un'arte che viene ripudiata dalla società. Fin da bambino ti

hanno sempre detto cosa devi fare: vai a scuola, fai la verifica, prendi bei voti,

studia, vai all'università, ascolta il professore, fai quello che ti dice, trova un

lavoro, trova un capo che ti dia degli ordini. In nessuno di questi passi puoi

decidere cosa fare e come farlo. La scuola è standard, a 14 anni devi scegliere

che scuola superiore fare, se vai all'università puoi scegliere la facoltà. Ma a 14

anni non puoi scegliere per conto tuo, e la scelta universitaria è dettata dalla

necessità o da una passione più o meno effimera. Quando sei pressato dalla

società a trovare il tuo primo lavoro, non pensi alla carriera dei tuoi prossimi 50

anni.

La confusione riguardo al tuo futuro e la mancanza di progressi nella

realizzazione dei tuoi obiettivi sta qui: non sei in grado di pianificare

strategicamente la tua vita. Non sto dicendo che devi mettere nero su bianco

ogni giorno della tua esistenza da qui al funerale, ma devi avere uno schema da

seguire sul quale baserai le tue decisioni.

Per chiarirti le idee devi creare un piano a lungo termine.

Questo non significa che devi seguire un percorso standard e senza creatività,

non devi diventare una macchina che segue il percorso ideale senza pensare.

Anzi, al contrario: avere una struttura fissa ti darà la possibilità di esprimere al

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meglio la tua creatività perché potrai prendere le tue passioni e incanalarle in

un percorso che ti permetteranno di raggiungere un obiettivo. Ad esempio: mi

piace disegnare, ma devo trovare un lavoro. Senza un piano non sapresti come

coniugare queste due esigenze: disegneresti un po', cercheresti lavoro, ma

senza indicazioni precise su come muoverti. Se invece hai una strategia

pianificata, sai che puoi trovare un lavoro che ti permetta di disegnare e sai

tutti i passi per farlo. È così che sono nati gli artisti freelance che vendono

commissioni online: si fanno uno stipendio disegnando.

Quando ho avuto l'idea di scrivere questo report non mi sono messo a scrivere

senza un piano. Prima ho ricercato le informazioni, poi ho steso un indice, e

solo alla fine ho messo le mani sulla tastiera. Se avessi iniziato senza aver steso

l'indice avrei dovuto cancellare molte parti già scritte e rifare interi capitoli,

perché non avrei avuto idea di cosa stavo facendo. Invece in questo modo sono

riuscito a mettere insieme un ebook corposo senza grandi interventi di

correzione: ho ottimizzato il tempo, perché ho investito nella fase di

pianificazione. Senza quella parte, forse adesso non staresti leggendo questo

report.

Da questi due esempi possiamo creare un semplice elenco dei tre passi

necessari per raggiungere un obiettivo:

1. Informazione.

2. Pianificazione.

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3. Azione.

Devi eseguire queste fasi in ordine, altrimenti non avrai successo e non

realizzerai mai i tuoi sogni. Più avanti ti spiegherò in dettaglio ognuno di questi

passi e in che modo contribuisce al tuo successo. Uno dei principi più

importanti che ti voglio trasmettere in questo ebook è:

Senza pianificazione non arriverai mai da nessuna parte.

Quando fai qualcosa, fatti sempre la domanda: so dove voglio arrivare, e so

come arrivarci? Se la risposta è no, fermati: devi pianificare di più.

Per ognuno dei tuoi obiettivi applica questi tre passi e lo raggiungerai. Ma qui

sorge la domanda: come trovo il mio obiettivo?

Come trovare il tuo obiettivoPrima di definire il come, definiamo il cosa. Spesso la parola obiettivo viene

fraintesa e vista come uno scopo asettico, qualcosa inerente al lavoro magari,

noioso e a medio-lungo termine. Sbagliato: un obiettivo è tutto quello che vuoi

fare. Ti faccio alcuni esempi:

• Perdere peso.

• Laurearti.

• Correre una maratona.

• Andare a letto con quel/quella ragazzo/ragazza.

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• Fare la spesa prima che chiuda il supermercato.

• Andare al cinema con gli amici.

• Battere la timidezza.

• Adottare un cane.

• Trovare un obiettivo (anche questo è un obiettivo, alla fine).

La lista è infinita e personale, devi crearti la tua basandoti sui principi che hai

trovato nel primo esercizio. Non tutti gli obiettivi sono uguali: laurearsi è

diverso dal fare la spesa, ma tutti seguono lo stesso principio e linea per la

realizzazione. Nelle prossime pagine mi concentrerò sugli obiettivi a lungo

termine perché sono più difficili (gli obiettivi di vita), ma puoi applicare lo

stesso schema anche con quelli a breve termine e semplici (come fare la spesa)

Vai a fare l'esercizio 2 per trovare un obiettivo pratico sul quale applicare i tre

passi per il successo: informazione, pianificazione e azione.

Una volta che hai trovato i tuoi obiettivi, devi dividerli in categorie e capire

quali sono più importanti degli altri.

Come focalizzarti sui giusti obiettiviPrendi gli obiettivi che hai trovato nell'esercizio 2 e scrivili uno sotto l'altro, poi

prendi una penna e dagli un voto da 1 a 5 dove 1 è “questo obiettivo per me

non è molto importante”, e 5 è “questo obiettivo è al centro dei miei pensieri.”

In questo modo dividerai ogni obiettivo per importanza e potrai decidere

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meglio su cosa focalizzarti.

Il multitasking, ossia fare più cose nello stesso momento, è controproduttivo:

credi di essere concentrato e di fare tanto in poco tempo, ti senti soddisfatto

perché ti stai impegnando, ma stai perdendo tempo. Prendi un'auto: se vuoi

cambiare direzione devi prima frenare, poi girare il volante e fare una curva.

Poi raddrizzi il volante e acceleri. Stessa cosa quando vuoi passare da un

compito all'altro: prima il cervello deve rallentare, cambiare direzione e

accelerare di nuovo. Metti che vuoi andare dal punto A al punto B: è meglio

prendere la strada provinciale o l'autostrada? La seconda, perché non hai curve

da fare e puoi mantenere una velocità più alta.

Per il tuo cervello, autostrada significa concentrarsi su una cosa alla volta. Se

continui a focalizzarti su compiti diversi, costringi la tua mente a prendere la

stradina: farai più fatica e non raggiungerai l'obiettivo altrettanto

efficacemente. Per questo devi concentrarti su un numero minimo di progetti

in un dato momento, e passare a quello dopo solo quando hai completato il

precedente.

Se ti lasci invischiare in un mare di obiettivi tutti insieme, calerà l'efficienza e il

tempo che puoi dedicare a ognuno. Farai fatica, ma non farai progressi. A un

certo punto mollerai tutto, perché ti renderai conto che così non puoi andare

avanti. Ma invece che adottare la soluzione giusta, ossia ridurre il numero di

progetti e concentrarti su uno per volta, abbandoni tutto perché non ti rendi

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conto dell'errore che stai commettendo: pensi di non essere portato per

raggiungere gli obiettivi e butti tutto alle ortiche.

Quindi, qual è il numero giusto di obiettivi che devi avere in un dato momento?

La risposta è: due obiettivi maggiori. Gli obiettivi maggiori, da non confondere

con gli obiettivi primari di cui ti parlo nell'esercizio 2, sono quelli che

rispondono alla domanda: “cosa voglio fare fra 10 anni?” Sono quindi le

ambizioni a lungo termine che richiedono un lavoro intenso e prolungato,

quelle che richiedono un piano strategico.

Prendi la lista dell'esercizio 2 e chiediti quali degli obiettivi che hai trovato puoi

pensare di realizzare fra 10 anni almeno: può essere un obiettivo lavorativo, di

famiglia o personale, non importa. Fra quelli che rispondono a questa

domanda scegli i due che hanno un punteggio più alto nella scala da 1 a 5 che

hai appena usato: quelli sono i due grandi obiettivi sui quali vuoi concentrarti.

Nel resto del report parlerò principalmente di questi obiettivi, ma non sono gli

unici: esistono anche gli obiettivi a medio termine, quelli che puoi completare

in meno di un anno, e quelli a breve termine raggiungibili in pochi giorni. Non

c'è un limite agli obiettivi di breve termine che puoi avere, ma non dovrebbero

interferire con gli obiettivi maggiori. Un obiettivo minore potrebbe essere di

vincere il torneo di calcetto in paese, finire un videogioco difficile, un libro

particolarmente lungo, imparare qualcosa di astronomia, mettere su 10 chili di

muscoli in palestra. Questi sono obiettivi che puoi trovare con l'esercizio 2,

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niente di nuovo sotto il sole.

Un obiettivo maggiore ha un orizzonte temporale lungo, anni. Se ti chiedessi

cosa puoi fare in questo momento per avvicinartici, ne sapresti quanto prima:

un obiettivo a lungo termine, di per sé, è inutile perché non ti stimola

all'azione. Anzi ti toglie un incentivo, perché vedere qualcosa di così distante e

irraggiungibile uccide lo spirito. Ma puoi applicare una tecnica per

concretizzare gli obiettivi e portarli dal lungo al breve termine: spezzettarli.

Grazie a questo sistema puoi prendere un obiettivo, non importa quanto

astratto, e capire in pochi minuti cosa devi fare adesso per raggiungerlo in

futuro. È anche una tecnica di motivazione, perché ti manterrà motivato per

tutto il tempo. Vai a fare l'esercizio 3 per scoprire di cosa si tratta.

Obiettivi binari e continuiPuoi dividere ogni obiettivo grande e piccolo, in due categorie:

1. Binario (o singolo).

2. Continuo (o continuato).

Un obiettivo binario riguarda il fare qualcosa, ad esempio:

• Scalare l'Everest.

• Trovare un lavoro.

• Visitare il Vietnam.

Sono obiettivi che puoi completare o non completare, si chiamano binari

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perché possono assumere solo due stati distinti: fatto o non fatto. Sono i più

banali e quelli a cui tutti pensano quando si parla di obiettivi.

Ma esiste anche un secondo tipo, quello degli obiettivi continui. Sono gli

obiettivi del “essere” o del “diventare”, ad esempio:

1. Essere magro.

2. Vivere (“essere”) negli Stati Uniti.

3. Diventare più ottimista.

Questi obiettivi sono più complessi perché presuppongono uno sforzo continuo

una volta raggiunti, ad esempio puoi raggiungere i 70 chili (obiettivo binario),

ma se non li mantieni (obiettivo continuo) non ti servirà a niente. Quando

definisci un obiettivo, chiediti se è binario o continuo. Se è continuo, oltre

all'obiettivo definisci anche un piano per far sì che il successo duri per tutta la

vita.

Riprendiamo l'esempio dell'essere magro. Le diete famose si pongono come

obiettivo quello di farti raggiungere un certo peso. Se le segui ce la fai, ma

riprenderai i chili persi con gli interessi nel giro di qualche mese perché

definiscono un obiettivo singolo invece che uno continuato. Una dieta vera,

invece, punta al secondo tipo: non voglio solo farti dimagrire, ma voglio anche

farti restare magro. Se vuoi provare una dieta, prima di applicare i consigli

chiediti se si pone un obiettivo binario o continuato.

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9 domande per definire un obiettivoCon le tecniche che ti ho spiegato puoi trovare un obiettivo coerente con i tuoi

principi, che è il primo passo per arrivare al successo personale senza

compromettere la tua integrità morale o fare qualcosa che non ti piace.

Tuttavia, la definizione di un obiettivo non finisce qui: ci sono altre insidie da

tenere a mente. Se definisci l'obiettivo sbagliato, anche se è coerente con la

tua matrice, non lo raggiungerai o ti farai più male che bene. Questi sono

alcuni dei rischi che puoi avere:

• Un obiettivo non motivante.

• Un obiettivo irrealistico.

• Un obiettivo che peggiore la tua vita.

• Un obiettivo impossibile da definire.

Vista l'importanza che riveste questo aspetto nella tua vita (gli obiettivi sono

quelli che guidano le tue azioni verso uno scopo superiore), prima di

impegnarti in qualcosa fatti queste 9 domande che ti aiuteranno a capire se il

tuo obiettivo è raggiungibile. Più in basso ti faccio un esempio con il mio

obiettivo attuale.

Il mio obiettivo è ben definito?

Un obiettivo deve essere definito con precisione sia spaziale che temporale.

"Voglio guadagnare di più" non è ben definito: di più quanto? E qual è la

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scadenza? "Voglio guadagnare 1500€ al mese entro dicembre 2013" si addice

meglio ad essere un obiettivo, perché c'è un limite spaziale e temporale. Hai

messo i numeri, hai dato dei limiti quantitativi.

L'obiettivo deve essere definito perché devi poterlo misurare: "di più" è troppo

vago, non ti da un punto di arrivo sul quale misurare i risultati. Sei a scuola, il

professore ti dice "venerdì prossimo ci sarà la verifica, studiate da pagina 40 a

pagina 120 del libro di testo." Sai esattamente cosa fare ed entro quando,

potrai regolarti.

Pensa se invece il professore ti dicesse "fra un po' ci sarà una verifica a

sorpresa, ci saranno alcune cose sulla matematica." Quale dei due obiettivi è

meglio definito? Quale ti invoglia di più a studiare efficacemente senza perdere

tempo sulle cose inutili? Quale ti dà la possibilità di sapere esattamente a che

punto sei arrivato e come stai procedendo?

Gli obiettivi di vita sono la stessa cosa. Definiscili nel modo più preciso

possibile: "voglio guadagnare 1500€ al mese entro dicembre 2013 lavorando

come manager della logistica nell'impresa Pinco Pallino" è già meglio, perché

ho definito ogni particolare.

Un trucco bonus: se non sai quando mettere la data limite per completare un

obiettivo, tieniti stretto: le scadenze pressanti ti invoglieranno a dare il

massimo.

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Il mio obiettivo è pratico?

Questa è una sotto-categoria del punto precedente: se vuoi che un obiettivo

sia ben definito, deve essere anche pratico.

"Voglio diventare una persona migliore entro la fine di quest'anno" è definito

temporalmente, ma non è pratico. In soldoni, cosa devi fare per diventare una

persona migliore? Cosa significa? Come lo valuti?

L'obiettivo deve essere un'azione, non uno stato. Tu vuoi fare qualcosa, non

essere qualcosa o diventare qualcosa.

Diventare il manager di un'azienda è pratico: c'è una specifica azione che devi

fare, il processo di assunzione per la Pinco Pallino.

Il mio obiettivo è motivante?

L'obiettivo devi sentirtelo tuo, non deve essere imposto dagli altri. Scegli

qualcosa che sia motivante adesso, devi sentire la fiamma che ti arde nel petto

in questo esatto momento. La senti? No? Il tuo obiettivo non è abbastanza

grande, il tuo obiettivo non è veramente tuo.

Devi voler far qualcosa adesso per raggiungerlo, tutte le difficoltà devono

scomparire quando pensi alla grande ricompensa finale.

La chiave di tutto sono le emozioni. Devi provare una forte emozione,

altrimenti è tutto inutile. Con la sola logica non arriverai da nessuna parte. Per

questo l'obiettivo di sopra non è un granché: "guadagnare 1500 euro al mese"

non dà emozioni, i soldi non danno la felicità. Quello che possono comprare i

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soldi, sì.

"Voglio andare a vivere da solo e permettermi una macchina lavorando per la

compagnia Pinco Pallino come manager della logistica" risolve il problema: già

solo quando formuli l'obiettivo pensi ai benefici finali, quelli a cui vuoi

veramente arrivare. Non pensare al mezzo, pensa al beneficio.

Benefici, benefici, benefici. Sono questi che ti daranno la motivazione.

I benefici, e un obiettivo definito. Vedere che giorno dopo giorno ti avvicini al

traguardo è di per sé una delle motivazioni più grandi su cui puoi contare, se

non definisci il tuo sogno butti alle ortiche questo strumento potentissimo.

Il mio obiettivo è potenziante?

"Voglio fumare 2000 sigarette entro la fine di questa settimana" è un obiettivo

ben definito. Se ti piace il fumo è anche motivante, perché per te fumare è un

piacere. Ma non è potenziante.

Potenziante significa che il percorso per agguantare il tuo sogno è già di per sé

un miglioramento personale.

Fatti un'altra domanda per sapere se il tuo obiettivo è potenziante: "se fallissi il

mio obiettivo, sarei comunque una persona migliore?" Se la risposta è no, c'è

qualcosa che non va.

Scrivi non solo sì o no, scrivi anche perché: se non divento manager della Pinco

Pallino, avrò almeno fatto esperienza e creato contatti lavorativi che mi

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torneranno utili in futuro. Ho comunque lavorato e ho portato a casa uno

stipendio.

Il miglioramento costante dà anche un bonus di motivazione: tutto quello che

fai ti porta a crescere, sai che non stai facendo tutto solo per il tuo grande

sogno, non rischierai di rimanere a bocca asciutta. Se tutto va male, sarai

comunque una persona migliore e più felice.

Non avrai più motivi per non darti da fare, per non essere motivato.

Il mio obiettivo è raggiungibile?

Sognare va bene, ma devi essere realistico. Questo è l'errore più diffuso fra

quelli che ho visto: so fin nell'inconscio che il mio sogno è irraggiungibile,

quindi non faccio niente per raggiungerlo. Ovvio: non ci riuscirò mai.

Non è un pensiero demotivante? Logico che stai tutto il giorno sul divano, sai

che in ogni caso sarà un fallimento! Crea invece un obiettivo che possa essere

portato a termine con ragionevoli possibilità. Cosa significa?

Diventare l'uomo più ricco del mondo entro 10 anni è fattibile, ma le possibilità

non sono ragionevoli. È così difficile, è così lontano che il tuo cervello lo vede

come impossibile, l'inconscio non ti darà quella spinta di motivazione di cui hai

bisogno.

Più un obiettivo è distante, meno ti motiverà.

Punta a qualcosa di più abbordabile. Attenzione: non ti sto dicendo di

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sottovautarti. Non farlo, anzi sopravvalutati e poi migliora per soddisfare le tue

aspettative.

Resta nel limite del possibile. Basati su quello che hanno fatto gli altri: puoi

voler andare sulla luna, ma nei prossimi 40 anni solo una manciata di persone

ce la farà. La competizione è dura. Diventare un manager della Pinco Pallino

non è così difficile: è un'azienda piccola, ci sono pochi posti ma anche poca

concorrenza. Si può fare, non ti serve essere il manager migliore al mondo. Se

volessi essere manager alla Google, invece, le cose si complicherebbero un po'.

Qui devi fare un po' di sana auto-critica: cosa sono in grado di fare? Quali sono

i miei limiti?

Quali sono le giuste tecniche per raggiungere il mio obiettivo? Come

posso recuperarle?

Qui ci sporchiamo le mani. La motivazione è importante, ma devi anche

scendere in campo di persona e correre nel fango. La pianificazione è

importante, ma non più dell'esecuzione.

Come si fa a raggiungere l'obiettivo? Cosa devo sapere? Cosa devo fare? Quali

strumenti devo acquistare o costruire?

Fai una lista delle abilità tecniche richieste per completare il tuo sogno,

definiscile bene una alla volta, con precisione. Considerale come dei mini-

obiettivi: ognuna di queste cose che devi fare deve avere le stesse

caratteristiche che ho descritto in questo articolo, usa le stesse domande e dai

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delle risposte adeguate.

Se vuoi diventare un manager della logistica dovrai sapere qualcosa di logistica

(ovvio), marketing, spedizioni, economia in generale. Dovrai essere capace di

relazionarti con gli altri, conoscere persone nell'azienda a cui punti, essere

informato sui loro prodotti e i loro valori. Se vuoi passare l'anno con un buon

voto devi conoscere tutta una serie di tecniche per studiare efficacemente. Il

che mi porta alla prossima domanda.

Ho già spezzettato l'obiettivo?

L'obiettivo solido non è motivante, anche se è realistico può essere collocato

molto avanti nel tempo: voglio fare questo e quello entro 20 anni.

È troppo per la mente, un unico traguardo non basta. Poniti degli obiettivi

intermedi, delle tappe chiave nel raggiungimento del tuo grande obiettivo.

Questi sono dei traguardi psicologici che ti manterranno motivato, ti faranno

capire che sei sulla strada giusta. Ogni volta che completi un sottoobiettivo

concediti una ricompensa, un giorno di riposo e ricomincia a lavorare più

motivato di prima.

Queste tappe sono obiettivi che possono essere completati in una o due

settimane, non di più. Se sono più a lungo termine, allora non hai spezzettato

abbastanza.

Se hai seguito i miei consigli, adesso il tuo obiettivo è ben definito e pratico:

dovresti essere in grado di darti dei traguardi parziali quantitativi e facilmente

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misurabili.

Se ancora il tuo obiettivo non è spezzettato, vai all'esercizio 3 per scoprire

come farlo.

Il percorso è un piacere per me?

Se il percorso che ti porta a raggiungere l'obiettivo è una tortura, prima o poi

mollerai. Con la sola motivazione che ti dà il traguardo non puoi andare avanti

per sempre.

Alcuni ce la fanno, ma sono la minoranza. Vuoi veramente correre il rischio?

Lavorare ogni giorno per conseguire l'obiettivo finale deve piacerti, idealmente

dovresti voler continuare ad impegnarti anche se non avessi più l'obiettivo

stesso.

Quando io ho imparato l'inglese non mi sono posto nessun obiettivo: mi

piaceva leggere in inglese, quindi l'ho fatto e sono migliorato. Sono migliorato

abbastanza da trasferirmi negli Stati Uniti per un anno con un lavoro a stretto

contatto con le persone.

Se vuoi rispondere a una sola domanda fra quelle che ho fatto in questo

articolo rispondi a questa, perché è la più importante. Se fare qualcosa di

potenziante per la tua crescita è un piacere e non un fardello, potrai arrivare

ovunque vorrai. Tutto il resto è un dettaglio.

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Il mio grande obiettivo

Sarei ipocrita a dirti come definire il tuo obiettivo, se non ti dicessi il mio.

Il mio obiettivo è ben definito?

Sì: completare la Iditarod Trail Invitational to Nome entro il 2021.

La Iditarod Trail Invitational (o ITI) è una gara di sopravvivenza che si corre ogni

anno fra febbraio e marzo in Alaska. Ci sono due varianti:

• Quella corta, da 600 kilometri;

• Quella lunga, da 1900 kilometri.

Io voglio partecipare alla lunga, che parte da poco fuori Anchorage (la capitale

dell'Alaska) fino al paesino di Nome.

La data, 2021, è molto vicina: servono almeno tre anni di preparazione

specifica, che deve essere preceduta da anni di allenamenti per ottenere un

corpo in grado di sopportare le fatiche della corsa. Più la preparazione

psicologica, l'addestramento di sopravvivenza e la necessità di un lavoro

flessibile e con un buon stipendio (i costi totali sono molto alti). Il tempo è

poco.

Il mio obiettivo è pratico?

Sì: è qualcosa che devo fare, completare una gara ben definita. Non devo

essere o diventare qualcosa di fumoso.

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Il mio obiettivo è motivante?

Cavolo, sì. Io amo la natura, amo il ghiaccio, la neve, il freddo, la montagna.

Amo le sfide, adoro i paesaggi nordici. Uno dei panorami più belli che ho visto

in vita mia è stato in Lettonia, in mezzo a una bufera, con la neve che mi

arrivava al bacino, sulla spiaggia deserta che guardavo il Mar Baltico ghiacciato.

Quando avevo un po' di tempo in Italia prendevo la bici e partivo, andavo sulle

montagne, prendevo i sentieri meno battuti. Sono fatto così.

Il mio obiettivo è potenziante?

Sì. Per sopravvivere in Alaska da solo, a 40 gradi sotto lo zero, con un punto di

ristoro ogni 150 kilometri e nessuno ad aiutarti, serve una preparazione fisica

perfetta.

È grazie a questo obiettivo che ho cambiato alimentazione, ho perso 25 kg in 6

mesi, vado a correre a giorni alterni e continuo a migliorare il mio corpo.

L'equipaggiamento, l'addestramento specifico e la tassa per l'iscrizione costano

un sacco di soldi, quindi mi serve un lavoro che paga bene.

Obiettivo intermedio (spezzettato): ottenere un lavoro che mi finanzi questo

sogno.

Il mio obiettivo è raggiungibile?

La versione corta della ITI è fattibile con un serio allenamento costante, ho

parlato con molte persone che ci sono riuscite e mi hanno detto che non serve

essere dei mostri.

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La ITI più lunga aggiunge altri 1300 kilometri a un'impresa già di per sé fra le

più ardue al mondo. È raggiungibile? Sì, ogni anno c'è chi arriva con le sue

gambe.

Ma non è facile, la maggior parte falliscono. Sono al limite su questo punto: al

limite fra difficile e virtualmente impossibile. Ma so di potercela fare.

Quali sono le giuste tecniche per raggiungerlo?

Tanto sport, un corpo abituato alla resistenza (maratona), forza per portare

uno zaino da 15 kg per 1900 kilometri, addestramento di sopravvivenza, soldi,

tanto tempo, capacità di resistere al freddo.

Ho già spezzettato l'obiettivo?

Sì, alcune tappe le ho già raggiunte, come perdere peso e costruire massa

muscolare con la palestra. Adesso sto per fare fare una mezza maratona e una

maratona nel 2014. Entro il 2015 mi serve un lavoro adeguato a supportare le

spese: mi ci sto avvicinando, ho uno discreto lavoro e sto mettendo via dei

soldi.

Mi pongo degli obiettivi settimanali per migliorare in almeno una di queste

aree.

Il percorso è un piacere per me?

Sì. Da quando ho perso peso mi sono accorto che restare in salute è un

immenso piacere, non potrei mai tornare indietro. Correre mi piace, lo farei

anche se non avessi nessun obiettivo a lungo termine.

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Come raggiungere il successo in 3 passiPer raggiungere un obiettivo ambizioso hai bisogno di motivazione, di definirlo

correttamente, ma anche di una mappa generale da seguire per non andare

fuori rotta. In questo capitolo ti parlo dei tre passi che devi fare ogni volta che

punti a qualcosa di grosso. Più l'obiettivo è grande, e più tempo dovrai

dedicare a ognuno di questi. Sono:

1. Informazione.

2. Pianificazione.

3. Azione.

Ognuno è il requisito del successivo, significa che se provi a saltare dei passaggi

o cambiare l'ordine fallirai. Sono elementi vitali e per questo te li spiego in

dettaglio.

1 – Informazione

Una volta che hai definito il tuo obiettivo, devi sapere come realizzarlo (ti aiuto

in questo processo negli esercizi 2, 3 e 4). Ci sono due tipi di ostacoli che si

frappongono fra te e il successo:

1. Psicologico.

2. Reale.

L'ostacolo psicologico è quello più comune e il più difficile da risolvere, perché

devi cambiare la tua mentalità e i tuoi principi. Pensi che non puoi avere

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successo, o non hai voglia di pensare a come raggiungere il traguardo. Puoi

risolvere questo problema con le tecniche di motivazione e definizione degli

obiettivi che ti ho spiegato finora, e con le abitudini di cui ti parlerò nella

seconda parte del report.

Il problema reale è quando sei motivato e convinto, ma sai cosa fare. Ad

esempio: vuoi dimagrire, ma non hai nessuna nozione di alimentazione. Puoi

provarci quanto vuoi, ma se non sai che l'olio è l'alimento più calorico che

esista di progressi ne farai pochi.

Per questo la prima parte per raggiungere ogni obiettivo è informarsi. Puoi

andare in libreria, ma grazie a internet è più facile reperire le informazioni che

ti servono. L'ideale è conoscere l'inglese, perché ti aprirà le porte alla più

grande fonte di conoscenza mai esistita nella storia dell'umanità. Se non sai

l'inglese, ti consigli i miei video gratuiti. Grazie a internet e all'inglese, potrai

informarti su qualsiasi cosa gratis e da casa.

Un'altra risorsa sono i libri: in libreria sì, ma anche Amazon.it trovi delle offerte

interessati a ottimi prezzi. Se ti piace la tecnologia e sai l'inglese, un Kindle

(normale o Paperwhite) ti permette di acquistare ebook dagli Stati Uniti (in

inglese) con un notevole risparmio di denaro e un catalogo più vasto e di alta

qualità.

Quanto devi leggere e informarti prima di essere pronto per il prossimo passo?

Questa è una domanda difficile, perché dipende dall'obiettivo: quelli più piccoli

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richiedono un paio di giorni, quelli grandi mesi e una decina di libri.

2 – Pianificazione

Solo quando sai vita, morte e miracoli di quello che ti serve per raggiungere il

tuo obiettivo puoi pianificare i passi per raggiungerlo. La pianificazione è

fondamentale perché senza sei come un pollo senza testa: corri senza motivo e

non vai da nessuna parte. Fai tanta fatica per niente. Se passi all'azione prima

della pianificazione ti accorgerai, magari dopo mesi di fatica, che i tuoi sforzi

sono stati vani. Come ti sentiresti? Se la tua motivazione già vacilla, lascerai

perdere e abbandonerai l'obiettivo.

Questa è la trappola più comune delle persone motivate, che hanno un

obiettivo ma non sanno come raggiungerlo. Iniziano subito con la prima cosa

che gli viene in mente, salvo poi rendersi conto che avrebbero dovuto fare

altro. Io ho iniziato e abbandonato due romanzi perché non avevo fatto

pianificazione, con centinaia di pagine scritte buttate all'aria.

Se sei motivato potresti voler ridurre all'osso questa parte, perché sei

impaziente di cominciare e fare qualcosa di pratico. Invece devi spendere

giorni a creare un piano, o settimane per i progetti più ambiziosi. Più un

obiettivo è complesso più sono le cose che devi fare per raggiungerlo, non fare

affidamento unicamente sulle tue sensazioni: non è la strada migliore e porta

spesso al fallimento.

Durante la fase di informazione troverai molti spunti per la pianificazione:

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scrivili su un foglio sparso, ti torneranno utili in questa seconda fase (l'esercizio

3 si focalizza su questo).

3 – Azione

Secondo molti questa è l'unica vera fase in cui raggiungi l'obiettivo: fai

qualcosa, inizia subito, e avrai successo. Questo è anche il cavallo di battaglia di

molti motivatori che propongono strategie rapide per risolvere problemi

complessi: ignorano la fase di preparazione per passare direttamente

all'azione. Questa fase è quella che ti fa sentire bene, e quella che fa vendere

agli autori il loro libro.

Ma adesso sai che non puoi usare rimedi immediati per risolvere un problema

complesso a lungo termine, devi avere delle solide radici. A volte passare

direttamente all'azione è sufficiente: quando il tuo obiettivo è semplice da

realizzare, non ti servono informazione e pianificazione.

Se voglio correre 10 chilometri, basta che inizio a correre oggi e tempo un paio

di mesi avrò raggiunto quella distanza. Però se voglio correre una maratona in

meno di 3 ore dovrò seguire un piano di allenamento e alimentazione perfetto,

per il quale non posso andare a sensazione.

Passa all'azione solo quando:

1. Hai abbastanza informazioni sul tuo obiettivo e come raggiungerlo, e

2. Hai creato un piano dove ogni passo è scritto nero su bianco.

49

Crea la tua costituzioneLa costituzione è il documento che dà i principi guida dello stato, le linee da

seguire per scrivere e interpretare la legge, i dettami fondamentali del

rapporto fra cittadini e stato. La costituzione è il livello più alto della legislatura,

fisso e immutabile, una matrice con la quale si confrontano le leggi singole. Le

leggi possono cambiare con il tempo, ma la costituzione no: è un'ancora in

mezzo al mare.

Noti le similitudini? Anche tu hai una serie di principi grazie ai quali definisci gli

obiettivi e le singole azioni. Questi ultimi cambiano con il tempo e per colpa

della variabilità ambientale (il mondo cambia), ma devono essere sempre

coerenti con la tua matrice.

Immagina se non esistesse una costituzione scritta, se fosse solo una serie di

idee condivise fra la popolazione e i giudici. Ogni volta che deve uscire una

nuova legge, il confronto con la costituzione sarebbe fumoso: non ci sono

parole scritte nero su bianco, solo principi fumosi. Un casino.

Stessa cosa per i tuoi principi: se li lasci inespressi a vagare liberi per la mente,

farai fatica a trovare degli obiettivi coerenti. Per questo devi scrivere la tua

costituzione personale a partire dai principi che devono guidare ogni tua

azione. Può essere una lista puntata o un testo scorrevole, non importa. Io ti

consiglio la lista perché è più facile da creare e consultare, ti chiarirà le idee nel

processo, ma non è obbligatorio. Quello che conta è la chiarezza: non essere

50

ambiguo, sradica sul nascere ogni errore di interpretazione.

La lunghezza sta a te. Ci sono costituzioni efficaci di 100 parole, fino a 500

parole. A seconda di quanto ti va di scrivere, scrivi. Ricorda che alla prima

stesura la tua costituzione non sarà perfetta, dovrai andare a rivederla con il

tempo. Ti faccio un esempio pratico di costituzione efficace, ripreso dalla mia:

• Avere successo come persona.

• Non scendere mai a compromessi con la qualità.

• Imparare qualcosa di nuovo ogni giorno.

• Rispettare il mio corpo per raggiungere il benessere.

• Spostare i limiti sempre più in là.

• Cercare la felicità sia a breve che a lungo termine.

• Migliorare il mondo e renderlo un posto più vivibile.

• Rispettare la natura.

• Offrire e cercare aiuto, per migliorare me stesso e gli altri.

• Restare sempre ottimista e vedere il lato positivo delle cose.

Questi sono alcuni dei miei principi che seguo ogni volta che devo prendere

una decisione o scegliere un obiettivo. Cerco sempre di essere coerente con la

mia costituzione, e ogni giorno faccio solo quello che potenzia almeno una di

queste aree. Io ho una mente matematica quindi ho fatto un elenco puntato,

51

tu puoi scegliere un'altra forma. La tua costituzione è tua e puoi scriverla come

vuoi, finché segui il principio della chiarezza.

E se morissi fra 6 mesi?Fatti questa domanda: cosa farei se dovessi morire fra 6 mesi, ma dovessi

restare a scuola o al lavoro?

Improvvisamente ti si aprirà un mondo. Penserai a cose che non hai mai

considerato e ti accorgerai che non hai tempo per fare tutto quello che vuoi.

Con questa domanda ti ho tolto un'illusione del cervello: il tempo è infinito.

Ed è quasi vero: la vita umana è talmente lunga che va oltre l'orizzonte

temporale plausibile per il cervello. Quando si parla di decenni, il cervello

arrotonda verso l'infinito. Secondo il tuo inconscio, non morirai mai.

Già dopo il primo anno la mente fa fatica a distinguere il tempo, un orizzonte di

dieci anni provoca forti distorsioni temporali. Oltre l'inconscio non è più in

grado di elaborare il tempo e gli anni non passano mai.

Ma il tempo segue un andamento matematico e continua a scorrere allo stesso

modo, questa discrepanza porta a un fenomeno conosciuto come

procrastinazione: vuoi fare qualcosa ma non lo farai oggi, lo farai domani.

Peccato che “domani” non arriva mai, i mesi passano e sei ancora fermo al

punto di partenza. Te ne rendi conto e decidi di iniziare seriamente... Domani.

Se pensi di dover morire fra sei mesi, la sensazione di tempo illimitato svanisce.

Improvvisamente procrastinare significa avvicinarsi alla fine senza aver

52

concluso niente, quindi non lo farai più. Chiamerai amici e parenti, ti godrai la

vita, cercherai di completare il tuo sogno in meno di 183 giorni.

Pensa a cosa faresti se avessi una data di morte certa e vicina: ti aiuterà a

rivalutare le priorità della vita ed eliminare il rumore di fondo che non ti

permette di concentrarti su quello che è veramente importante.

La visualizzazione mentaleIl dottor Charles Garfield ha studiato per anni i segreti degli uomini più di

successo al mondo e ha scoperto una cosa interessante.

Charles lavorava per la NASA a contatto con gli astronauti ed è rimasto

affascinato da come provassero e riprovassero ogni manovra a terra prima

della partenza. Ogni elemento era al suo posto, ogni gesto studiato.

Nonostante avesse un dottorato in matematica, decise di tornare all'università

e laurearsi in psicologia per studiare le caratteristiche degli uomini di successo.

Scoprì che chi ottiene risultati straordinari visualizza l'obiettivo. Lo vedono, lo

sentono, possono toccarlo e assaporarlo ancora prima di iniziare. Quando

muovono il primo passo sanno già dove andare e come arrivarci, iniziano con

uno schema mentale preciso. Puoi sfruttare la stessa tecnica nella vita di tutti i

giorni e negli obiettivi.

Nella vita di tutti i giorni, visualizza il risultato dell'azione che stai per compiere.

Alcuni esempi:

• Visualizzi un 9 nella verifica (o 30 all'esame) prima di iniziare a studiare.

53

• Visualizzi di fare una presentazione straordinaria prima di entrare nella

sala conferenze.

• Visualizzi di fare 10km in 50' prima di iniziare il riscaldamento.

Non solo: visualizzi ogni elemento del percorso. Il metodo di studio, i riassunti,

le mappe mentali, il ripasso, la notte prima dell'esame, l'aula, il professore che

ti fa le domande che sai, la tua risposta disinvolta. Fa questo esercizio più volte

per gli obiettivi importanti. Creerai così una zona di comfort all'interno della

tua mente nella quale ogni passaggio è conosciuto: hai già studiato il percorso

e l'hai stampato nel tuo inconscio grazie alla visualizzazione, in questo modo il

cervello è impostato sul pilota automatico. Hai sfruttato a tuo vantaggio uno

degli aspetti critici della mente umana: vuole restare all'interno della zona di

comfort. Se crei a tuoi piacimento questa zona, potrai indirizzare l'inconscio

verso l'obiettivo preferito.

Le persone di successo adottano questo sistema spontaneamente, viene loro

naturale. Ma questa è una capacità rara, e per questo è così strettamente

correlata al successo. Questo è uno dei principi più importanti che voglio

insegnarti:

Per avere successo, devi visualizzare un piano dettagliato.

Nell'esercizio 4 ti spiego come creare un piano partendo dai tuoi obiettivi.

54

Come creare l'abitudine al successoComplimenti, sei arrivato alla metà del tuo percorso! Finora ti ho insegnato:

1. Come trovare i tuoi principi fondamentali.

2. Come definire degli obiettivi potenzianti sui tuoi principi.

3. Come creare una mappa mentale dei tuoi obiettivi e spezzettarli.

4. Come costruire un piano di successo.

Insomma adesso sai quali sono i tuoi obiettivi, cosa vuoi fare e come

raggiungerli. Per molte persone questa è una motivazione sufficiente, perché

adesso sai cosa fare e come farlo. Non brancoli più nel buio alla ricerca

dell'ispirazione, ma hai un foglio con scritti i singoli passi che ti porteranno al

successo. Ti sfido a trovare un corso di motivazione che ti dà così tanto in

poche pagine. ;)

Io ho costruito questa matrice da solo, l'ho applicata e so che non basta per

avere successo. Ti serve un'altra cosa: l'abitudine. Se non ti abitui a fare

qualcosa ogni giorno, se non metti da parte le scuse e ti focalizzi sul processo,

avrai in mano una mappa mentale brillante ma che non ti porta da nessuna

parte. Definire un percorso è solo il primo passo: adesso devi prendere la

bicicletta e pedalare per spuntare uno a uno i tuoi obiettivi.

In questa seconda parte del manuale ti spiegherò come prendere quella

mappa mentale e portarla nella vita di tutti i giorni: ti parlerò di come evitare

55

che questi obiettivi non rimangano sogni nel cassetto destinati a fare muffa per

l'eternità.

Perché un'abitudine è importante?Il successo non è immediato, anche se le prove sembrano dire il contrario.

Zuckerberg è diventato uno degli uomini più potenti del mondo in un anno, la

Rowling ha avuto successo subito con Harry Potter. Il mondo ti sta urlando:

“avere successo immediato è possibile!”

Ma se vai a scavare a fondo, scoprirai che anche queste personalità non hanno

avuto successo da un giorno all'altro. Zuckerberg ha studiato per anni a

Harvard, la Rowling ha ricevuto una dozzina di rifiuti prima di vedere

pubblicato il suo manoscritto. E da scrittore te lo assicuro, scrivere un romanzo

richiede anni di fatica senza la certezza di vedere mezzo euro.

Ogni successo va costruito dalle sue fondamenta, devi mettere le radici. Ti

faccio un esempio stellare (letteralmente).

Uno dei fenomeni più potenti dell'universo è la supernova: una stella che

esplode. Se ci fosse una supernova a 50 anni luce da noi (15.000.000 di

chilometri), ogni forma di vita sulla Terra sarebbe polverizzata all'instante dal

calore. Una supernova è un evento immediato, esplosivo. È una super-bomba.

Ma la formazione di questo evento richiede una nebula, che richiede centinaia

di milioni di anni di formazione, e la fusione dell'idrogeno in elio, carbonio e

ferro, che prende 8-10 miliardi di anni.

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Senza una nebula non ci sarebbe la stella, senza la stella non ci sarebbe la

fusione, senza fusione non ci sarebbe la supernova. Il paragone con il tuo

successo: anche se è esplosivo come una supernova, devi spendere del tempo

per costruire le sue fondamenta.

Le nebule non sono fenomeni interessanti: masse di idrogeno che fluttuano

nello spazio senza uno scopo. Le stelle in sé sono un po' noiose, ce ne sono

tante in giro. Creare le fondamenta per l'esplosione del tuo successo è noioso,

non ti dà ricompense immediate, ma è obbligatorio per vedere il risultato

finale. Il processo di costruzione del successo è un investimento dove fai un

sacrificio adesso per un beneficio più grande futuro.

Prendi la tua mappa mentale: quanti di questi obiettivi ti danno una

soddisfazione in sé? Quali di queste cose faresti se non avessi un obiettivo da

raggiungere? Ti rispondo io: poche. Ed è normale: è questo il significato di un

investimento. Sul piano logico e razionale, nessun problema. Sai che investi

adesso per raggiungere la felicità a lungo termine.

Il problema è che la mente non è logica e razionale ma si basa sulle emozioni.

Visto che tu prendi decisioni in base a quello che l'inconscio ti dice, se la parte

irrazionale della mente non è convinta dal piano, non raggiungerai il tuo

obiettivo. L'inconscio ha un orizzonte temporale a breve termine: fare quello

che ti piace al momento. Per questo non hai mai voglia di studiare, per questo

andare al lavoro non è un piacere. Stai sacrificando la tua contentezza a breve

57

termine per una felicità maggiore sul lungo periodo. Ma la tua mente non

condivide questa razionalità.

Per questo molte persone raggiungono i loro obiettivi solo se qualcuno li

obbliga: il professore, la pagella, il capo, i genitori, la società. Ma nessuno ti

obbliga ad arrivare al successo, perché il successo è intimo e personale. Devi

quindi trovare un altro stimolo per sopraffare la mentalità concentrata sul

piacere quotidiano dell'inconscio e puntare a qualcosa di più. In pochi lo

capiscono, e ancora meno lo fanno.

Lo stimolo è l'abitudine. Questa definizione è poco chiara, quindi ecco come

devi considerare un'abitudine: il pilota automatico della mente. Quando su un

aereo il comandante inserisce il pilota automatico con i parametri giusti, si

rilassa e pensa ad altro: il sistema computerizzato farà tutto da solo senza il suo

intervento. Un'abitudine ben costruita ti porterà alla meta senza che tu ci

debba pensare. Rimuovi l'ostacolo dell'inconscio: se non ci devi pensare, la

mente non lavorerà contro di te.

In questo capitolo ti insegnerò a costruire una buona abitudine, ossia:

impostare il pilota automatico della tua mente per raggiungere un obiettivo.

I principi di un'abitudineAristotele disse:

“Siamo quello che facciamo ripetutamente. L'eccellenza non è un atto, ma

un'abitudine.”

58

Le abitudini sono una potente forza della vita e definiscono quello che sei

come persona.

• L'abitudine a donare il sangue ti rende un donatore.

• L'abitudine di andare al cinema di rende un appassionato di film.

• L'abitudine di correre ti rende un maratoneta.

• L'abitudine a disegnare ti rende un disegnatore.

Abitudine significa azione ripetuta, fare la stessa cosa più volte. Con il tempo,

gli sforzi vanno a sommarsi per creare qualcosa di più. Così un uomo che corre

ogni giorni per due anni diventerà un maratoneta in grado di correre 42

chilometri abbondanti, quando la maggior parte delle persone non riescono a

fare 10 chilometri.

Molte persone abbandonano le loro abitudini al caso: aspettano che la vita, o

l'inconscio, prendano una decisione per loro. Non hanno controllo sulla loro

vita, come una barca senza timone. Così si arrivano a formare le cattive

abitudini, quelle che danno un piacere immediato ma originano grandi

problemi a lungo termine. Fra cui:

• Fumare.

• Mangiare troppo.

• Andare al bar invece che studiare.

Nota che le cattive abitudini sono il contrario delle abitudini che ti voglio far

59

assumere: un beneficio immediato con grandi problemi futuri. Se non ti

concentri e impari a scegliere le tue abitudini, sarà l'inconscio a farlo per te. E

visto che l'inconscio vuole un piacere immediato, i risultati sono questi.

Quando Apollo 11 è andato sulla Luna, la maggior parte del carburante è stato

usato per scappare dalla forza gravitazionale della Terra. Il viaggio successivo di

600.000 chilometri, compreso allunaggio e rientro nell'atmosfera, ha

consumato meno energia della spinta iniziale ed è stato fatto quasi sempre con

motori spenti.

Le abitudini sono come la forza di gravità: sono difficili da spezzare e creare,

ma una volta che hai impostato la rotta puoi spegnere i motori e goderti il

viaggio. Non ti basta fare qualche piccolo aggiustamento nella tua vita e

applicare un paio di semplici consigli, formare un'abitudine potenziante che ti

porta verso il successo richiede tempo e fatica. È un piano a lungo termine

necessario per raggiungere un obiettivo.

Così come la forza di gravità, le abitudini possono lavorare con te o contro di

te: possono essere un ostacolo al tuo successo e darti problemi gravi (come il

fumo e la pigrizia), o possono essere potenzianti e portarti al successo. La

scelta è tua.

L'abitudine si divide in tre parti:

1. Conoscenza.

2. Informazione.

60

3. Desiderio.

Per avere un'abitudine potenziante ti servono tutti e tre i requisiti. Sei

fortunato, perché i primi due già li hai. La conoscenza risponde alla domanda

“Cosa voglio fare?” Hai già avuto la risposta nella prima parte del libro, quando

ti ho aiutato a definire gli obiettivi, e negli esercizi che ti hanno portato a

definire delle abitudini a supporti di questi obiettivi (soprattutto nell'esercizio

5). Ti ho poi già parlato dell'informazione: è il primo dei 3 passi per raggiungere

un obiettivo insieme a pianificazione e azione. Quindi ti manca solo il terzo:

desiderio. Ossia la voglia di fare qualcosa.

Se hai seguito quello che ti ho detto finora, se hai fatto gli esercizi di cui ti ho

parlato, la tua motivazione è alle stelle. Ottimo, puoi iniziare da subito! Finché

la motivazione è alta, creare un'abitudine è naturale e non ti serve nessuna

tecnica. Inizierai spontaneamente a fare qualcosa e con il tempo ti verrà

naturale. Visto che hai già fatto i primi due passi (conoscenza e informazione),

non rischi nemmeno di creare un'abitudine sbagliata, perché sai cosa fare e

come farlo. Ma non vogliamo lasciare niente al caso, e per questo ti parlerò di

come creare un'abitudine potenziante anche quando la tua motivazione non è

al massimo.

Soprattutto, ti parlerò di come sfruttare le abitudini al meglio e come ottenere

il massimo risultato con il minimo sforzo.

Grazie al lavoro che hai fatto finora con i primi 4 esercizi, puoi definire delle

61

abitudini potenzianti da mantenere basate sui tuoi obiettivi e i tuoi principi. Ti

spiego farlo nell'esercizio 5.

Il rapporto fondamentale: P / CPImmagina di essere un contadino con delle galline. A un certo punto, una

gallina comincia a fare uova d'oro, una alla settimana.

All'inizio non ci credi, sei incredulo, porti l'uovo in città e lo vendi. Così fai

anche la settimana dopo e quella dopo ancora, finché riesci a comprarti una

nuova auto e ristrutturare la casa. Ogni lunedì mattina ti svegli prima dell'alba

e con il cuore in gola balzi fuori dal letto con il timore che questo miracolo

scompaia con la stesse velocità con cui è arrivato.

Ma con il passare degli anni cominci a darlo per scontato, sai che l'uovo è lì ad

aspettarti. Diventi impaziente, vuoi ancora di più, un uovo alla settimana non ti

basta. Così decidi di uccidere la gallina e aprirla per avere più uova, più in

fretta. Ma non trovi uova d'oro, e la gallina morta non ne farà più.

Quando cerchi di ottenere grandi risultati in poco tempo e senza una mentalità

proiettata al futuro, sei quel contadino impaziente: vuoi tutto e subito senza

investire nel sistema che dà i risultati.

Quando finisci le superiori hai due possibilità: andare all'università o lavorare.

Se scegli l'università sai che per i prossimi anni non guadagnerai niente al

contrario del lavoratore, ma col tempo il tuo investimento darà i suoi frutti con

un lavoro più gratificante, sicuro e ben pagato. Ma se continui a studiare senza

62

mai lavorare, non avrai mai uno stipendio.

Il rapporto fondamentale fra P e CP è il rapporto fra prodotto e capacità

produttiva, ed è uno dei principi più importanti per la gestione delle tue

abitudini. Dice che devi pensare sia al breve termine (prodotto) che al lungo

termine (capacità produttiva). Perché tutti e due sono importanti?

• Se pensi solo al prodotto non crei un piano a lungo termine,

indispensabile per raggiungere gli obiettivi più ambiziosi. È la logica del

“ottengo un beneficio immediato.”

• Se pensi solo alla capacità produttiva continuerai a girare in tondo senza

mai concludere niente, perché non raccogli quello che semini. È la logica

del “investi per un beneficio futuro.”

Torniamo al nostro contadino, che oltre alle galline ha un campo di grano. Una

volta che ha raccolto e il campo è a riposo, deve dividere il grano in due parti:

1. La prima da vendere e mangiare.

2. La seconda da conservare per la semina successiva.

Se vendesse tutto avrebbe più soldi nell'immediato, ma non potrebbe

seminare l'anno prossimo: pensa al beneficio immediato (prodotto)

sacrificando la possibilità di avere un beneficio futuro (capacità produttiva). Se

invece conserva tutto l'anno prossimo potrebbe seminare un campo

sterminato, ma non sopravvivrebbe fino al raccolto successivo.

63

Anche tu devi bilanciare il prodotto e la capacità produttiva per ottenere il

successo sia a breve che a lungo termine. Se ti sbilanci verso uno dei due

sacrifichi o la tua felicità immediata o i tuoi obiettivi. Devi decidere tu qual è il

rapporto ideale in base ai tuoi principi, ai tuoi ideali, ai tuoi obiettivi. Ci sono

due cose che devi tenere a mente:

1. Un investimento è un gioco a somma positiva (investi 10, fra un anno ti

ritorna 20).

2. Più il tuo obiettivo è ambizioso, più devi investire sulla capacità

produttiva.

L'aumento della capacità produttiva è un'abitudine fondamentale delle

persone che hanno successo e anche tu devi prenderla in considerazione se

vuoi raggiungere il tuo obiettivo. Senza capacità produttiva sarai limitato

dall'output che puoi produrre con il tuo lavoro, senza possibilità di usare una

leva.

Ecco, vedi la capacità produttiva come una leva. Se non hai sviluppato CP è

come quando devi sollevare un peso a mano: lo devi raccogliere e alzare con la

forza dei tuoi muscoli. Se hai una capacità produttiva, puoi usare una leva per

fare meno fatica o ottenere più risultati con lo stesso sforzo. Più sviluppi la tua

CP, e più la leva si allunga permettendoti di raggiungere risultati eclatanti.

Nel mondo, tutto si basa sul rapporto C / CP:

• Il lavoro.

64

• Lo studio.

• Le amicizie.

• La salute.

• Il tuo obiettivo.

Fai un esercizio: prendi ognuno di questi cinque elementi e pensa a come il

rapporto fondamentale possa venire applicato per raggiungere il successo.

Adesso hai uno strumento in più per creare una serie di abitudini: ogni giorno

devi fare qualcosa per sviluppare entrambi gli elementi di una vita di successo,

e questo è un principio che ti consiglio di seguire in ogni decisione della tua

vita. Quando devi scegliere fra due alternative, chiediti in che modo vanno a

sviluppare prodotto o capacità produttiva.

Come creare un'abitudineLa letteratura classica pone molta enfasi sui 30 giorni per creare un'abitudine:

fai qualcosa per 30 giorni e il tuo cervello la immagazzinerà e la farà diventare

tua. Tempo un mese e hai messo il pilota automatico che ti porta dove vuoi.

Devi solo sforzarti per quel mese, avere la forza di volontà per andare avanti

nonostante il tuo inconscio ti spinga all'ozio.

Questi principi sono veri: in 30 giorni qualsiasi azione ripetuta

quotidianamente diventa un'abitudine, se rispetti due principi:

1. L'azione deve essere sempre la stessa.

65

2. Deve essere ben determinata in spazio e tempo.

Ad esempio: vuoi finire una maratona e decidi di andare a correre per 10

chilometri ogni giorno alle 6 di sera. Se lo fai per un mese, il cervello metterà il

pilota automatico e non ti peserà più.

L'inghippo è che mantenere la motivazione per un mese è difficile. Forse puoi

farcela adesso, perché con gli esercizi che ti ho già fatto fare sei più carico che

mai e avere un piano chiaro aiuta a focalizzare la mente, ma perché rischiare?

Esiste una tecnica per instaurare una buona abitudine in 5 giorni e senza il

pericolo che l'inconscio ti saboti.

Ti ricordi quando ho parlato di spezzettare gli obiettivi? Puoi spezzettare anche

le abitudini in frammenti non piccoli, non piccolissimi, ma microscopici. Se vuoi

prendere l'abitudine di correre dieci chilometri non iniziare subito dal primo

giorno, ma comincia a metterti le scarpe da ginnastica. Non correre, mettiti

solo le scarpe, aspetta un'ora e toglitele.

Fallo però in un momento definito della giornata e collegalo a un'altra

abitudine che già hai. Ad esempio, se ogni mattina dopo aver fatto colazione ti

lavi i denti, mettiti le scarpe subito dopo. Questa si chiama ancora: è più facile

collegare una nuova abitudine a una vecchia piuttosto che iniziarla da zero.

Dopo i primi cinque giorni, esci di casa e corri duecento metri: ci metti meno di

un minuto. Poi corrine cinquecento, poi un chilometro e così via. Rendi ogni

passo microscopico e il tuo inconscio non si opporrà alla nuova abitudine,

66

perché gli hai dato il tempo di abituarsi gradualmente a una situazione diversa.

Questo sistema è perfetto per creare una nuova abitudine, ma non funziona

per spezzarne una vecchia e dannosa: quella è una parte diversa della

psicologia. Puoi però sostituirla: rimpiazzare una cattiva abitudine è più facile

che eliminarla del tutto, è per questo che le persone che smettono di fumare

ingrassano: si stanno riempiendo la bocca con altre sostanze. Quindi se vuoi

smettere di mangiare dolci a fine pasto, inizia a comprare della frutta e

metterla in cucina. Dopo cinque giorni porta la frutta in tavola, e dopo altri

cinque mangia sia dolce che frutta a pranzo (ma non a cena). Tempo un mese e

il passaggio sarà completo, a forza di piccoli passi.

La proattività come abitudineQuando hai definito il tuo obiettivo hai anche messo a fuoco una serie di

attività che devi compiere per realizzarlo: queste azioni sono specifiche per

l'obiettivo, ad esempio se voglio fare la maratona mi serve correre 10

chilometri, ma se voglio avere una promozione la corsa non mi servirà. Per

questo devi sviluppare le tue abitudini da solo, non posso dartele io perché

non conosco il tuo obiettivo.

Esistono però delle abitudini comuni a tutti gli obiettivi, abitudini generali che

ti avvicineranno sempre al successo e che quindi dovresti implementare nella

tua vita quanto prima. La più importante è la proattività, che regola il modo in

cui interagisci con il mondo che ti circonda e con i cambiamenti ambientali.

67

Sotto questo aspetto, puoi avere tre comportamenti:

1. Reattivo (o passivo).

2. Attivo.

3. Proattivo.

Hai un comportamento passivo quando reagisci ai cambiamenti ambientali

senza cercare di influenzarli, è il comportamento assunto dai piagnoni, da chi si

lamenta perché le cose vanno male, ma non fa niente per cambiarle. Sono

reattive le persone che, quando prendono un brutto voto a scuola, cadono in

depressione e non aprono un libro per due mesi prima di risollevare la testa.

Questo è il comportamento più sbagliato, perché non ti concentri su quello che

puoi fare ma su quello che non puoi fare. Sei una bandiera al vento, in balia

degli eventi senza il potere di controllarli. Con questo atteggiamento non

raggiungerai mai i tuoi obiettivi, perché pensi che non dipendano da te. In

realtà lasci che il tuo inconscio decida la strada più facile, e cerchi di giustificare

la scappatoia usando i tuoi problemi come capro espiatorio. Ma tutti abbiamo

dei problemi, la differenza è che alcuni li sanno affrontare di petto senza

scappare. Alcune delle frasi usate da chi ha una mentalità passiva sono:

1. Non posso.

2. Non riesco.

3. Se solo...

68

4. Non posso farci niente.

5. Devo.

6. Non devo.

7. Non me lo permetterebbe.

Sono tutte frasi che implicano un obbligo o un divieto, l'impossibilità della

scelta. Ricorda che puoi sempre scegliere: è la tua vita, caspita! Non esiste altra

cosa sulla quale hai più potere decisionale. Però decidi di non agire, perché

nell'immediato è più semplice adottare una mentalità passiva: tu non hai

scelta, non hai responsabilità, come un oggetto inanimato ti fai trasportare

senza dire nulla.

Il problema della mentalità reattiva è che diventa una profezia auto-avverante:

sei convinto di qualcosa, quindi succederà. Quando succede, rafforza la tua

credenza che non ci potevi fare niente. Esempio: se so che prenderò un brutto

voto a scuola non studierò, quindi è sicuro che prenderò un brutto voto. Non è

una prova che avevi ragione, ma una naturale conseguenza alla pigrizia. Se

penso che con poche ore di studio posso prendere un buon voto, studierò e

prenderò un bel voto. L'unica differenza è la mentalità e il modo di interagire

con il mondo e affrontare i problemi.

Quando decidi di prendere in mano la tua vita e assumere il controllo della

situazione, passi a una mentalità attiva: in presenza di un cambiamento

ambientale decidi di resistere e di perseverare coerentemente con i tuoi

69

obiettivi. Se incontri un ostacolo decidi di superarlo, invece di fermarti e

lamentarti di quanto il mondo ce l'abbia con te.

Non importa quanto il tuo piano sia studiato, non importa quanto hai

ramificato la tua mappa mentale con gli obiettivi e le abitudini, non puoi

pianificare i problemi che incontrerai. È naturale, succede anche a me. Il

cervello tende a semplificare ogni situazione per velocizzare l'elaborazione

delle informazioni, non ha la potenza di calcolo necessaria per tenere conto di

tutte le variabili. Così è normale che quello che hai pianificato subisca delle

variazioni, dei cambi imprevisti. Niente va mai come vorresti che andasse. Non

è la sfiga che ti colpisce, è come trovare un ostacolo nella gara dei 110 ostacoli:

sarebbe strano non averne.

Quando prendi un brutto voto a scuola, una reazione attiva è di decidere che

studierai di più e ti impegnerai, perché ti poni come obiettivo quello di

recuperare l'insufficienza. Già con una mentalità di questo tipo sarai proiettato

verso l'obiettivo, piuttosto che verso il fallimento. Cercherai il modo di

superare gli ostacoli, invece che trovare una scusa per abbandonare.

Ma c'è un terzo tipo di atteggiamento, il migliore per interagire con l'ambiente:

prevenire i problemi prima che si verifichino e cambiare il mondo intorno a te

nel modo che preferisci. È la proattività, forse l'abitudine più importante che

puoi sviluppare per avere successo. Partiamo dall'esempio: con un

atteggiamento proattivo non avresti nemmeno preso un brutto voto, perché

70

avresti prevenuto il problema studiando adeguatamente. Non avresti usato le

scuse dell'atteggiamento passivo, e non avresti aspettato il brutto voto per

iniziare a studiare come l'attivo. Invece scegli di essere un bravo studente.

Il proattivo ha la piena responsabilità della sua vita e sa che la sua situazione

presente e futura è un risultato delle sue decisioni. Se un reattivo è guidato da

sentimenti, emozioni ed eventi, l'attivo è guidato da principi solidi e

immutabili. Il tuo successo e la tua felicità non sono in funzione di un evento

esterno e incontrollabile, sei tu a decidere come direzionare la tua vita. È il

modo in cui reagisci che determina la natura positiva o negativa di un evento.

Quel tizio che ti sta sulle scatole e ti fa bollire il sangue ogni volta che lo vedi?

Sei tu che decidi di avere una reazione negativa: è un atteggiamento reattivo

allo stimolo esterno. Una persona proattiva sa che nessuno può imporgli che

emozioni provare. Quando pensi di essere obbligato a fare qualcosa, di non

avere scelta, fermati e rifletti: è veramente così? La maggior parte delle volte,

la risposta è no. Hai scelto un certo comportamento, ma avresti potuto fare

diversamente. Metti sulla bilancia i vantaggi e gli svantaggi di ogni decisione,

poi scegli la strada che garantisce risultati migliori.

Il circolo dell'influenzaIl modo in cui reagisci all'ambiente esterno è una funzione del tuo focus

mentale, un metodo semplice per capire se sei reattivo, attivo o proattivo è

guardare in quale circolo concentri i tuoi sforzi e le tue energie. Puoi dividere

71

l'influenza che il mondo ha su di te in tre categorie, come vedi in questa

immagine:

Il circolo più esterno è quello di nessuna preoccupazione: sono gli eventi che

non ti toccano, di cui non sai nemmeno l'esistenza o che non ti interessano.

Alcuni esempi sono:

• Io che vado in montagna.

• Il vicino di casa che cucina una pasta al pomodoro.

• L'albero che cresce nella foresta.

Anche se sei a conoscenza di questi avvenimenti, non ci dai peso perché non

possono influenzare la tua vita in maniera negativa. La maggior parte dei fatti

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del mondo rientra in questa cerchia.

Quegli eventi che invece hanno un potenziale negativo sulla tua vita entrano a

far parte del circolo della preoccupazione, ed è qui che spendi la maggior parte

delle tue energie mentali perché questi fatti ti riguardano in prima persona.

Alcune di queste cose sono indipendenti dalla tua volontà e non ci puoi fare

niente, come un terremoto improvviso o un incidente d'auto, ma altri sono

sotto il tuo diretto controllo.

Quest'ultima categoria è il circolo dell'influenza: sono quegli eventi negativi

che possono capitare, ma che tu puoi evitare consciamente con uno sforzo. Ad

esempio prendere un brutto voto nella verifica di settimana prossima fa parte

del circolo della preoccupazione, ma visto che puoi studiare e annullare il

problema fa anche parte del circolo dell'influenza.

Se hai una mentalità reattiva passerai la maggior parte del tuo tempo

concentrato sul circolo della preoccupazione, ma senza agire all'interno del

circolo dell'influenza. Aspetterai impotente il susseguirsi degli eventi e non

darai una direzione chiara alla tua vita, sarai solo una medusa che viene

trasportata dalla corrente senza poter nuotare. Se sei fortunato andrai più o

meno nella direzione giusta, se sei sfortunato collezionerai un insuccesso

dietro l'altro. In ogni caso, non riuscirai a focalizzarti su un obiettivo chiaro.

Lo studente reattivo non si concentra sul suo potere di studiare per prendere

un buon voto, piuttosto si lamenta del professore incapace e della materia

73

difficile: sono cose su cui non ha potere di intervenire, non sono entro il suo

circolo dell'influenza. Invece che pensare a cosa può cambiare per non

prendere il brutto voto, non studia e dà la colpa agli avvenimenti esterni.

La mentalità attiva si concentra sul circolo dell'influenza, anche se non è libero

dalle catene del circolo della preoccupazione: pensa che ci sono alcune cose

sulle quali non ha potere di agire, le accetta ma preferisce trovare la soluzione

ai problemi che deve affrontare. È una mentalità intermedia che può portarti

qualche soddisfazione, ma non è sufficiente per vivere una vita completa e

raggiungere gli obiettivi più ambiziosi.

Lo studente attivo è quello che galleggia poco sopra la sufficienza: sta sul 6-7 a

scuola e sul 20-22 all'università. Quando un brutto voto entra a far parte del

suo circolo della preoccupazione si concentra su quello che può fare invece che

deprimersi, si impegna e recupera dopo qualche settimana di studio. Questo

atteggiamento si riflette nel resto della sua vita: ha un lavoro discreto, ma non

troppo gratificante. Raggiunge i suoi obiettivi, ma non quelli più ambiziosi. Il

suo circolo della preoccupazione è ancora molto vasto.

Alla fine abbiamo il proattivo che non solo agisce all'interno del circolo

dell'influenza, ma lavora costantemente per ampliarlo sempre di più. Con un

lavoro costante puoi sviluppare il circolo dell'influenza per arrivare a

comprendere la maggior parte degli eventi che l'attivo pensa siano affidati al

caso. In questo modo sei in grado di controbattere alla maggior parte degli

74

eventi negativi nel circolo dell'influenza, grazie a un lavoro precedente atto ad

ampliare la sua sfera d'azione.

Immagina che le piogge torrenziali d'autunno allaghino tre case di pianura, con

l'acqua che arriva alle caviglie. Il reattivo si lamenta e guarda impotente l'acqua

che distrugge i suoi mobili e tappeti, senza fare niente per salvarli: lui è

sfortunato perché non può controllare il livello dell'acqua, il mondo ce l'ha con

lui, si concentra sul problema e non sulla soluzione. Va in comune a lagnarsi

che lo Stato non ha fatto qualcosa, perché lui non ha mai responsabilità.

L'attivo, quando vede l'acqua arrivare, prende i tappeti e le cose preziose e le

mette più in alto possibile. Mette dei rialzi in legno per divani e tavoli, così che

non si rovinino. Solleva da terra qualsiasi cavo elettrico e computer, mette degli

stracci sotto le porte per rallentare l'acqua. Un'alluvione è fuori da suo circolo

dell'influenza, ma decide di agire e fare quanto è in suo potere per limitare il

danno.

Il proattivo, sapendo che la sua zona è a rischio alluvione, ha fatto predisporre

una serie di griglie e tombini intorno a casa sua collegati con le fogne: l'acqua

viene drenata e si disperde prima che entri in casa, quindi non gli succede

niente. Ha allargato la sua sfera d'influenza pensando preventivamente ai

problemi e ampliando il suo circolo dell'influenza, così da non farsi cogliere

impreparato. Ha risolto il problema prima che si verificasse, in questo modo i

suoi sforzi hanno avuto un risultato migliore nell'arginare l'evento.

75

Una mentalità proattiva richiede pianificazione, conoscenza e investimenti.

Mettere delle griglie è costoso, ma se le alluvioni sono frequenti è un

investimento che verrà ripagato a breve.

Non sempre ampliare il circolo dell'influenza è costoso, a volte richiede solo un

po' del tuo tempo libero. Essere licenziato è un esempio:

• Il reattivo si deprime, si lamenta e resta disoccupato per anni.

• L'attivo si mette subito alla ricerca di un nuovo lavoro.

• Il proattivo capisce che il suo vecchio lavoro era temporaneo e si è già

attivato per trovare un'altra occupazione.

In questo caso non devi spendere soldi per ampliare il circolo dell'influenza,

solo il tuo tempo. Questa è fra le attività più produttive e che ti aiuteranno a

raggiungere qualsiasi obiettivo, perché previeni e contrasti ogni ostacolo prima

che si manifesti. Non sei in balia degli eventi, li controlli. Sei il vero padrone

della tua vita e plasmi il mondo attorno a te per avere il successo che meriti.

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ConclusioneSei arrivato alla fine di questo report. Qui in basso ci sono gli esercizi:

immagino tu abbia letto il manuale tutto d'un fiato, senza fermarti a farli. Bene,

significa che sei motivato! Ora però torna indietro e riprendi i concetti

fondamentali, fai gli esercizi quando li menziono e nel giro di poche ore avrai il

tuo piano d'azione e saprai cosa fare nella tua vita.

Questa è la prima parte, ma non l'unica per raggiungere un obiettivo. Ora che

hai definito un piano preciso, devi applicarlo. Ti ho dato tutti gli strumenti,

teorici e pratici, per arrivare al successo. Queste sono le stesse tecniche che

uso io e che usano le persone di successo in tutto il mondo, ora la palla torna a

te: come vuoi sfruttare questa opportunità?

Puoi scartare questo report, cancellarlo e continuare a vivere come se niente

fosse. Puoi dimenticartene, tenere le catene che ti imprigionano in una vita

senza un obiettivo. Questa è la strada semplice e scelta dal 95% delle persone,

i reattivi, quelli che si lamentano senza fare niente. Anche se hanno la

soluzione sotto il naso. È la strada comoda che non ti fa faticare, ma che non ti

regala alcuna soddisfazione. La tua vita rimarrà piatta, smunta, incolore.

Oppure puoi decidere di fare qualcosa, di agire all'interno del tuo circolo

dell'influenza e mandare a quel paese tutti i problemi e le avversità. Puoi

prendere la tua vita per le spalle e scuoterla, scuoterla finché non avrai

ottenuto quello che vuoi. Questo è il percorso difficile perché sei nudo contro il

77

mondo, esponi le tue debolezze, non ti nascondi. Ma è così che migliori: con il

sudore della fronte, con la paura oltre la zona di comfort. E quando

raggiungerai l'obiettivo, ti renderai conto che ne è valsa la pena.

Cosa posso fare adesso?Se hai ricevuto questo report da un amico, la prima cosa che puoi fare è

iscriverti alla newsletter di Mindcheats in cui ti parlo di altre tecniche per

definire e raggiungere i tuoi obiettivi, trovare la felicità e vivere una vita

migliore. Ogni mio articolo è scritto come questo report: semplice, diretto,

concreto. Puoi iscriverti su www.mindcheats.net, trovi il box in alto a destra nel

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78

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EserciziEsercizio 1: trova i tuoi principiIn questo primo esercizio andiamo a definire quello che intendi tu per successo

e quali sono i principi generali sui quali baserai gli obiettivi che troverai con gli

esercizi successivi.

Prendi un foglio e tira una riga verticale che lo divida in due. Prendi l'orologio, e

nella colonna di sinistra per cinque minuti inserisci tutte le cose che odi, non

sopporti, non ti piacciono. Possono riguardare te stesso (interne) o il mondo

(esterne). Cerca di avere almeno tre elementi interni (ossia cose che non ti

piacciono di te stesso); se non ti viene in mente niente, usa la parola “essere...”

e completa la frase: dì quello che non ti piace essere. Dividi con una riga

orizzontale in due la pagina e scrivi in alto gli elementi interni, in basso quelli

esterni.

Passati i cinque minuti, scrivi nella colonna a destra l'opposto delle cose che

odi: sono le cose che ami e che ti piace fare. Stampa quella lista a caratteri

cubitali e appendila sopra il letto: è l'elenco dei tuoi principi sui quali andrai a

basare i tuoi obiettivi. In questa fase puoi anche aggiungere altre cose che ami,

ma per le quali non hai trovato un corrispondente nella lista di sinistra.

Questi principi sono quelli che determinano ogni azione della tua vita: ogni

volta che pensi o fai qualcosa, riprendi la lista e cerca di capire a quale

elementi si ricollega. Se non si ricollega a nessuno, allora trova un altro

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principio e aggiungilo all'elenco. Ricorda che non tutti questi principi andranno

a creare un obiettivo.

Nella pagina seguente ti faccio un esempio dei miei principi, e riprenderò

l'esempio anche per gli esercizi successivi.

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Cose che odio Cose che amo

Essere sovrappesoEssere insicuroNon rischiare maiEssere disoccupatoEssere ignorante

Restare in formaEssere sicuroSfruttare le opportunitàTrovare un lavoroStudiare

PoliticaStare in ItaliaTradizione e religione---------------

Libero mercatoViaggiare e andare all'esteroScienzaTecnologia

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Esercizio 2: trova i tuoi obiettiviIn questo secondo esercizio ci baseremo sui principi che hai trovato

nell'esercizio 1 per definire una serie di obiettivi a lungo termine che puoi

usare come punto di riferimento per le tue decisioni, e che puoi raggiungere

grazie ai tre passi: informazione, pianificazione e azione.

Riprendi in mano la lista dei tuoi principi e guarda il riquadro in alto a destra:

sono le cose che ami di te stesso, o cose che vorresti migliorare della tua

personalità. I secondi sono i principi più importanti, perché sono quelli che

andranno a cambiare i principi secondari e il modo in cui ti rapporti con il

mondo. Se stai leggendo questo report, immagino tu abbia scritto “trovare i

miei obiettivi” o “essere certo di cosa fare.” Questi sono chiamati obiettivi

primari: cose che vuoi fare, ma non sai come. Gli obiettivi primari sono a metà

strada fra i principi e gli obiettivi veri e propri.

Una grande differenza fra obiettivi primari e obiettivi è che i primari sono

ideali, mentre gli obiettivi sono pratici. Dire “voglio essere più sicuro di me

stesso” è un obiettivo primario perché non ti dà indicazioni pratiche su come

raggiungerlo, è solo la descrizione di una situazione che vorresti si verificasse.

Passare da un obiettivo primario a un obiettivo è semplice, basta una

domanda: “Come?”

Per ogni tuo obiettivo primario, chiediti come fare a realizzarlo. Ti verranno in

mente diverse risposte: quelli sono i tuoi obiettivi su cui ti concentrerai in

83

futuro. Già con il secondo esercizio ti ho dato quello che ti avevo promesso

all'inizio: ti ho spiegato come trovare i tuoi obiettivi in maniera pratica. Nei

prossimi esercizi ti aiuterò a raggiungerli senza compromettere la tua integrità

morale e con in mente la tua felicità.

Pensa a ogni punto per almeno due minuti. A volte non ti verrà in mente

niente, perché non sai dare una risposta alla domanda. La maggior parte delle

volte il blocco è psicologico: sai quello che devi fare, ma il tuo inconscio mette

un freno alla tua mente perché ha paura delle conseguenze. Sei veramente

convinto di quello che stai facendo, o stai solo cercando un'altra scusa per dire

che sarai per sempre un fallito? Fatti seriamente questa domanda. Se sei

motivato e hai pensato seriamente, allora la risposta è un'altra: non hai le

conoscenze per risolvere il problema. Per il momento usa l'obiettivo primario

come obiettivo e vai al primo passo per il successo: l'informazione (in un

capitolo qui sopra). Una volta che l'hai completato, avrai le idee chiare su cosa

fare e potrai rifarti la stessa domanda per arrivare a definire un vero obiettivo.

Una volta che hai definito e implementato questi obiettivi nella tua vita,

noterai un effetto valanga che travolgerà le tue credenze: con il tempo i

vecchio obiettivi ne stimoleranno di nuovi e più motivanti, è l'effetto quasi

magico dell'abitudine all'azione.

Ti faccio alcuni esempi ripresi dalla lista esempio che ho fatto nell'esercizio 1:

• Restare in forma: fare sport, correre, andare in bici, giocare a calcio,

84

mangiare di meno, mangiare verdura, non stare troppo seduto.

• Essere sicuro di me: uscire di più con gli amici, parlare di più con l'altro

sesso, non farmi intimorire dal capo al lavoro.

• Sfruttare le opportunità: iniziare quel progetto, andare all'estero,

investire in borsa.

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Esercizio 3: spezzetta e attualizza un obiettivoCon questo esercizio utilizzeremo la tecnica di spezzettare un obiettivo per

attualizzarlo e renderlo concreto. Sarai più motivato e creerai un percorso che

puoi seguire per arrivare al successo. Con questo report ti ho promesso che ti

avrei dato due cose:

1. Chiarezza su quali obiettivi puntare nella tua vita.

2. Come raggiungere questi obiettivi.

Nell'esercizio 2 ho mantenuto la prima promessa, in questo mantengo la

seconda. Prendi una penna e un foglio grande, che ti servirà parecchio spazio.

Costruiremo una mappa mentale con una gerarchia di obiettivi, dal più

generale al più specifico.

Al centro del foglio scrivi il tuo grande obiettivo, quello su cui devi lavorare per

anni prima di realizzarlo. Ora fatti una domanda: “Come posso raggiungerlo?”

Ti verranno in mente diverse risposte che corrispondono ai diversi requisiti

necessari per completare la tua impresa: fai partire una freccia per ognuno di

questi. Hai trovato degli obiettivi di livello inferiore già più facili da completare,

ma non basta ancora: fatti ancora la stessa domanda per ogni diverso ramo, e

fai partire altre frecce per avere altri obiettivi inferiori e più pratici. Continua

così finché non individui un'azione pratica che puoi fare oggi per progredire in

ogni obiettivo di ogni livello.

Una mappa mentale ben pensata può avere decine, a volte oltre cento obiettivi

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gerarchizzati e singole azioni pratiche da fare per raggiungerlo: il tuo problema

non è che non sai cosa fare, ma che hai troppo da fare! Niente paura: fai una

cosa alla volta, completa un compito e passa al successivo. Non fare più cose

insieme perché la tua produttività crollerebbe.

Se non riesci a fare questo procedimento adesso non ti preoccupare, è

normale. Vai a fare il primo passo dell'implementazione di un obiettivo,

l'informazione, e poi torna. In ogni caso ricorda che questa mappa è flessibile e

cambierà col tempo man mano che acquisisci nuove informazioni: mantenere

una mappa mentale fissa è un errore, così come non rivedere gli obiettivi di

tanto in tanto.

Ti faccio un esempio personale con il mio obiettivo principale dei prossimi

anni: correre la Iditarod Trail Invitational, la più dura corsa di sopravvivenza al

mondo che si svolge ogni anno in Alaska. Per partecipare servono i fondi per

coprire i costi, un lavoro flessibile per permettermi un allenamento intensivo e

una forma fisica invidiabile, quindi ho creato questa mappa:

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Come programma ho usato FreeMind, che trovi a questo indirizzo (gratis).

Come vedi ho inserito dei collegamenti fra obiettivi, perché si completano a

vicenda. Non prendere ogni obiettivo come un compartimento stagno, perché

si mischiano in un insieme a volte difficile da collegare.

Quando ti trovi di fronte a una mappa del genere, è impossibile non sapere

cosa fare! Questo è solo un esempio: idealmente, la tua mappa deve essere

molto più lunga e ramificata.

Ti consiglio di usare questo programma per la tua mappa mentale: ti tornerà

utile per organizzare le idee nell'esercizio 4.

Così facendo hai una serie di obiettivi a breve termine che puoi completare in

88

poco tempo e con uno sforzo limitato: ci metterai poco a raggiungerlo e avrai

una dimostrazione visiva che quello che hai fatto non è stato in vano, ma hai

raggiunto un traguardo che ti porta più vicino all'obiettivo. Datti una

ricompensa (io mi concedo un nuovo gioco per PC, cuffie, bottiglia di vino e

così via), cambia il colore nella mappa mentale e vai avanti. Vedere la mappa

che passa da nera a verde è una delle cose più motivanti che incontrerai nella

tua vita, provare per credere!

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Esercizio 4: crea il tuo pianoCon questo esercizio ti spiego come partire dagli obiettivi che hai individuato

con la mappa mentale nell'esercizio 3, e creare un piano gerarchico che ti dica

cosa fare giorno per giorno. La precisione è fondamentale! La mappa mentale

è un presupposto per questo esercizio: senza di quella non riuscirai a creare un

piano. Se ancora non l'hai creata, ti consiglio di farlo ora.

Riprendi la tua mappa mentale. Se l'hai fatta con il programma gratuito che ti

ho consigliato, questo, potrai fare tutto a computer. Altrimenti munisciti di

carta, penna e un pennarello rosso.

La prima cosa che devi fare è mettere un segno a tutti gli obiettivi che non puoi

fare in questo momento. Per farlo con Freemind clicca su un elemento, poi

sposta il mouse sulla colonna a sinistra con le icone: scegli quella che vuoi

usare per segnare gli obiettivi che ti sono preclusi al momento, perché non hai

superato i prerequisiti. Io ti consiglio il simbolo rosso di “stop”. Se metti un stop

a un elemento all'estrema destra, significa che non ti sei chiesto abbastanza

“Come?” e devi continuare a farlo finché non trovi qualcosa che puoi fare oggi.

Ramifica i prerequisiti più che puoi fino a raggiungere azioni quotidiane

semplici.

Poi prendi tutti gli elementi che non hanno uno stop, selezionali (puoi farlo con

il tasto “control” sulla tastiera che ti permette di scegliere più elementi

insieme) e metti un altro segno (consiglio il triangolo giallo con punto

90

esclamativo): sono quegli obiettivi che hai al portata di mano e sui quali puoi

lavorare adesso. Questa è la tua lista degli obiettivi sui quali puoi lavorare:

dovrebbero esserci almeno 10 elementi gialli, ben più di quello che puoi fare

ogni giorno!

Se hai alcune difficoltà, ad esempio lo studio ti impedisce di lavorare su un

obiettivo, allora risolvere quel problema è un prerequisito per accedere

all'obiettivo: mettilo all'interno della mappa mentale e collega i due (per fare

un collegamento fra due elementi distinti seleziona il primo, poi il secondo, e

premi control+L sulla tastiera, oppure vai su inserisci → aggiungi collegamento

grafico sulla barra di controllo in alto). Hai un nuovo obiettivo: risolvere il

problema che blocca il tuo percorso. Come? È la domanda che devi porti per

sviluppare una mappa mentale. ;)

Quando completi un obiettivo rimuovi il segno giallo (seleziona la casella e fai

click sulla X rossa in alto a sinistra, la prima nella colonna delle icone) e mettici

invece il segno di spunta verde. Poi cambia lo stop rosso con il triangolo giallo,

se hai sbloccato i prerequisiti per accedere a un nuovo obiettivo.

Ogni giorno, appena ti svegli, guarda la tua mappa mentale e chiediti: in quale

di questi obiettivi voglio progredire oggi?

91

Esercizio 5: Come definire un'abitudineNella prima parte ti ho parlato di due tipi di obiettivi:

1. Binari.

2. Continui.

Gli obiettivi binari sono quelli dove puoi individuare un singolo momento in cui

passa da “non fatto” a “fatto”, come scalare l'Everest: lo raggiungo quando

arrivo in cima alla montagna. Gli obiettivi continui so quelli che devi portare

avanti per più tempo, come correre ogni giorno in preparazione della maratona

(obiettivo binario).

Riprendi la tua mappa mentale e guarda gli obiettivi che hai segnato con il

triangolo giallo, ossia quelli che puoi fare ma non hai ancora completato. Alcuni

di questi saranno obiettivi binari, altri continui. Quello che vuoi fare è renderli

tutti continui, perché un obiettivo continuo non è altro che un'abitudine che

devi continuare nel tempo.

Per ogni obiettivo binario chiediti la solita domanda: “Come?” Ma non cercare

una risposta qualsiasi, trova un obiettivo continuo che ti consenta di realizzare

l'obiettivo binario da cui discendono. Poi prendi un pezzo di carta o documento

Word, e fai una lista di tutti gli obiettivi continui con il triangolo giallo: quelle

sono le abitudini che devi creare per avere successo.

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