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Cultura e Turismo Economia e lavoro Pubblica Amministrazione Sanità, sociale, servizi per l'infanzia INDICE Il romagnolo del Titanic La storia di Francesco Nannini raccontata da Eraldo Baldini 01/05/12 Corriere Romagna Ravenna 2 Il suono del mare o l’heavy metal 01/05/12 Corriere Romagna Ravenna 4 Il primo maggio in piazza ha il suono dell’Heavy metal 01/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 5 Soprintendenza: prezzi scontati e visite guidate ai monumenti 01/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 6 Lavoro Torna il concertone di Russi 01/05/12 La Voce di Romagna Ravenna 7 Tutte le iniziative della giornata: incontri e musica ai giardini pubblici e al parco di Russi 01/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 8 NEL 2012 TAGLIO ALLA SPESA DA 4,2 MILIARDI 01/05/12 Il Sole 24 Ore 9 QUATTRO MINISTERI OSSERVATI SPECIALI 01/05/12 Il Sole 24 Ore 11 Già in atto la stretta su auto blu e Province 01/05/12 Il Sole 24 Ore 13 I tagli nei dicasteri 01/05/12 Il Sole 24 Ore 14 «Ci lascino il gettito e addio trasferimenti» 01/05/12 Il Sole 24 Ore 16 La Lega rilancia: 5 o 6 idee per attuare l’obiezione fiscale 01/05/12 Il Sole 24 Ore 17 PER I COMUNI IMU A RISCHIO ENTRATE 01/05/12 Il Sole 24 Ore 18 Nei primi 3 mesi gli affitti salgono nell’11% dei casi 01/05/12 Il Sole 24 Ore 21 Nonè l’ora delle rivolte, ma serve chiarezza 01/05/12 Il Sole 24 Ore 22 Contratti con Pa: no a tariffe minime 01/05/12 Il Sole 24 Ore 23 CALAMITA', RISCHIO DOPPIA TASSA 01/05/12 Il Sole 24 Ore 24 Cancellieri super ministro per le emergenze 01/05/12 Italia Oggi 25 Le auto blu regaliamole agli autisti 01/05/12 Italia Oggi 26 Pratiche anagrafiche da casa 01/05/12 Italia Oggi 27 Solo il possesso fa versare l'Imu 01/05/12 Italia Oggi 28 In breve 01/05/12 Italia Oggi 30 Tagli, nel mirino la mala gestione 01/05/12 Italia Oggi 31 I tagli ai ministeri decisi dal governo 01/05/12 La Stampa 32 Sul no all’Imu scontro aperto Lega-governo 01/05/12 La Stampa 34 Di cuore in cuore La prevenzione 01/05/12 La Voce di Romagna Ravenna 35 Pagina 1 di 35

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Cultura e Turismo

Economia e lavoro

Pubblica Amministrazione

Sanità, sociale, servizi per l'infanzia

INDICE

Il romagnolo del Titanic La storia di Francesco Nannini raccontata da Eraldo Baldini01/05/12 Corriere Romagna Ravenna 2

Il suono del mare o l’heavy metal01/05/12 Corriere Romagna Ravenna 4

Il primo maggio in piazza ha il suono dell’Heavy metal01/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 5

Soprintendenza: prezzi scontati e visite guidate ai monumenti01/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 6

Lavoro Torna il concertone di Russi01/05/12 La Voce di Romagna Ravenna 7

Tutte le iniziative della giornata: incontri e musica ai giardini pubblici e al parco di Russi01/05/12 Il Resto del Carlino Ravenna 8

NEL 2012 TAGLIO ALLA SPESA DA 4,2 MILIARDI01/05/12 Il Sole 24 Ore 9

QUATTRO MINISTERI OSSERVATI SPECIALI01/05/12 Il Sole 24 Ore 11

Già in atto la stretta su auto blu e Province01/05/12 Il Sole 24 Ore 13

I tagli nei dicasteri01/05/12 Il Sole 24 Ore 14

«Ci lascino il gettito e addio trasferimenti»01/05/12 Il Sole 24 Ore 16

La Lega rilancia: 5 o 6 idee per attuare l’obiezione fiscale01/05/12 Il Sole 24 Ore 17

PER I COMUNI IMU A RISCHIO ENTRATE01/05/12 Il Sole 24 Ore 18

Nei primi 3 mesi gli affitti salgono nell’11% dei casi01/05/12 Il Sole 24 Ore 21

Nonè l’ora delle rivolte, ma serve chiarezza01/05/12 Il Sole 24 Ore 22

Contratti con Pa: no a tariffe minime01/05/12 Il Sole 24 Ore 23

CALAMITA', RISCHIO DOPPIA TASSA01/05/12 Il Sole 24 Ore 24

Cancellieri super ministro per le emergenze01/05/12 Italia Oggi 25

Le auto blu regaliamole agli autisti01/05/12 Italia Oggi 26

Pratiche anagrafiche da casa01/05/12 Italia Oggi 27

Solo il possesso fa versare l'Imu01/05/12 Italia Oggi 28

In breve01/05/12 Italia Oggi 30

Tagli, nel mirino la mala gestione01/05/12 Italia Oggi 31

I tagli ai ministeri decisi dal governo01/05/12 La Stampa 32

Sul no all’Imu scontro aperto Lega-governo01/05/12 La Stampa 34

Di cuore in cuore La prevenzione01/05/12 La Voce di Romagna Ravenna 35

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romagoolo dein:mie La storia di Francesco Nannini raccontata da Eraldo Minai •

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press LIETE 01/05/2012

Il romagnolo del Titanic La storia di Francesco Nannini raccontata da Eraldo Baldini

di Eraldo Baldini*

g. una notte fredda e limpidissima.

Non c'è luna, ma il cielo è così pie- no di stelle da dare le vertigini. Le

ha ammirate, prima, quando è uscito per un attimo a respirare una boccata d'aria. È la notte tra 14 e 15 aprile del 1912, sono da poco passate le ore 23.30 e il ristorante di prima clas- se À la carte (che tutti chiama-no anche il Ritz) ha appena chiuso. C'è stata la cena di gala in onore del capi-tano Edward John Smi-th: una cena di grande pregio, come del resto è d'obbligo nell'unico risto-rante del Titanic in cui si paghi, come dice il nome del locale, à la carte, cioè scegliendo da un sontuo-so menù senza approfitta-re del "tutto compreso" proposto dalla Compa-gnia ai viaggiatori. Nella sala, come nell'adiacente Café Parisien, sono passa-ti durante la serata tutti gli ospiti più ricchi e im-portanti della nave, che sono anche tra gli uomini più ricchi e importanti del mondo: dall'industriale del rame Benjamin Guggenheim, al magnate degli alberghi e della finanza Jacob Astor, a Isidor Strauss, proprietario dei grandi magaz-zini Macy's di New York, ai tanti altri che alloggiano nelle suites di prima clas-se.

Lui, Francesco Nannini, dorme in una camerata spartana condivisa con altri e guadagna a traversata più o meno tre sterline e mezza, una cifra che per quei ricconi è un nulla. Ma non gli importa. Essere stato assunto dal miglior risto-rante del Titanic è stata una fortuna. Anzi, è stato un riconoscimento che si è meritato: è esperto, con i suoi 42 anni di età, ed è bravo. Così bravo da essere ora non un semplice cameriere, ma il ca-po-cameriere soprintendente, l'head waiter, come si dice in inglese e come è

scritto sul suo libretto d'imbarco ed im-piego. Perché lui l'inglese lo sa bene: nell'isola britannica ci vive da anni, e le lingue le deve conoscere per comunica-re con clienti che vengono da tutti i Pae-si. A volerlo con sé in quel ruolo è stato un altro italiano, il pavese Antonio Pie-tro Gatti, detto Luigi, per il quale ha la-vorato anche in Inghilterra. È lui ad es-sersi aggiudicata la gestione dei risto-ranti di prima classe sul Titanic, vin-cendo la gara bandita dalla White Star Line; è lui che, volendo contare su per-sonale qualificato, ha portato con sé su quella meraviglia di piroscafo 27 italia-ni del mestiere, scelti fra i migliori. È lui che adesso è lì, a sorvegliare le opera-zioni di chiusura. Francesco Nannini gli lancia un sorriso d'intesa che signi-fica "tutto bene", poi fa girare lo sguar-do. Non si è ancora abituato alla bellezza di quella sala, situata sul ponte B a pop-

pa della nave: il pavimento è coperto da una moquette color rosa antico, le pareti sono rivestite da pannelli di noce chiaro cesellato e dorato, le vetrate recano ten-de di seta color rosso rame ricamate a motivi floreali, il soffitto, sorretto da co-lonne in bronzo, è di gesso modellato a bassorilievi e ha come punti-luce delle artistiche apliques di ottone, mentre al-le pareti spiccano le lampade di cristallo a forma di candela. Sui tavoli da spa-recchiare si può ancora ammirare l'ar-genteria ricca e raffinata. Francesco Nannini sta dirigendo gli altri camerie-ri che cominciano a raccoglierla, quan-do si sentono un urto, uno stridere, un rumore strano. E l'incubo comincia.

Non è il caso di ripercorrere le ore che seguirono: la storia del naufragio del Ti-tanic è celeberrima ed è entrata a far parte non solo della storia, ma dell'im-maginario collettivo, raccontata in mi-

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Il ronmgoolo derfilmic La storia di Francesco Nannini raccontata duEnddo Baldini

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press LinE 01/05/2012

gliaia tra articoli, libri, trasmissioni ra-diofoniche e televisive, fumetti, poesie, canzoni. In cent'anni (perché sono pas-sati cent'anni quasi precisi, da quella tragica notte) ben 19 film hanno rico-struito l'evento. Ci basti quindi dar con-to di alcune cifre: le vittime furono più di 1.500, i sopravvissuti poco più di 700. Nel novero totale, gli italiani erano 37; sette erano passeggeri paganti, trenta facevano parte del personale di bordo, principalmente dello staff di Luigi Gat-ti. Ne perirono nel naufragio 34; i tre salvati furono il passeggero Luigi Fino-li, nato ad Atessa (Chieti); la lucchese Argene Genovesi, che era incinta di una bimba, nata poi in novembre e a cui ven-ne dato il nome di Maria Salvata; ed E-milio Portaluppi, trentenne scultore na-to ad Arcisate (Varese) e residente negli Stati Uniti. Quest'ultimo era amico, e a quanto pare innamorato, della diciot-tenne Madeleine Force, da poco sposa del già citato magnate Jacob Astor (de-ceduto nel naufragio). Secondo il rac-conto dello stesso Portaluppi, che morì ad Alassio nel 1974, fu proprio lady A-stor a salvarlo facendolo raccogliere da una scialuppa, tanto che oggi si vuole che la loro vicenda abbia ispirato il film Titanic di James Cameron del 1997 con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet.

Ma torniamo a Francesco Nannini, capocameriere, di cui abbiamo provato a immaginare gli ultimi minuti di tran-quillità prima del fatale scontro della nave con un iceberg. Perché abbiamo

focalizzato su di lui l'at- tenzione? Perché era ro- magnolo, se pur "di con- fine". L'unico romagnolo sul Titanic. Nato da An- tonio Nannini e Giuseppi- na Albonetti il 3 febbraio del 1870 a Popolano, una frazione a quattro chilo- metri da Marradi in dire- zione Brisighella, sul con- fine tra le province di Fi- renze e Ravenna (e dun- que nella cosiddetta "Ro- magna toscana"), France- sco Luigi Arcangelo Nan-

nini all'età di 14 anni si spostò a Firenze dove, nove anni dopo, sposò Emilia Bar-gellini. Poi emigrò in Inghilterra, dove lavorò come cameriere. Scelto, come ab-biamo visto, per un posto di prestigio sul Titanic, vi ebbe ingaggio con Pratica del Public Record Office n. BT 100/259, dove figura il suo ultimo indirizzo a terra: 33 Aubert Parck, Highbury Hill, London. Perito nel naufragio, il suo corpo non venne mai recuperato, o se recuperato non venne identificato. A rinnovare la sua memoria e a rivisitarne i luoghi, due anni fa è giunto a Marradi, in visita dall'Inghilterra, il nipote Edward Nan-nini. E anche noi, a cent'anni dalla sua morte, ricordiamo l'head waiter italia-no. Anzi, romagnolo: il romagnolo del Titanic.

* Scrittore e giallista di Russi, il suo ultimo libro è "L'uomo nero e la bicicletta blu" (Einaudi, 2011)

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C :211Mitffl e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Luigi Berard i sarà oggi alla foce del Lamone

press LIETE 01/05/2012

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Il suono del mare o l'heavy metal Luigi Berardi alla Foce del Lamone; Italy's Got Voices e altri a Russi

D ue appuntamenti da non perdere - e gratuiti! - nel Ra-

vennate per questo primo maggio 2012

Tra Marina Romea e Casal Borsetti, singolare iniziativa alla foce del fiu-me Lamone. Si tratta di "Eolonda", concerto per organo marino e vento di Luigi Berardi, patroci-nato dal Parco del Delta, dal Museo NatuRA Ra-venna, e dalla Cooperati-va culturale Sant'Alber-

to. Luigi Berardi, artista "land", da oltre venti an-ni perpetua l'utopia di tracciare nuove mappe geopoetiche da percorre-re con la complicità del vento, installando Arpe Eolie nel paesaggio sono-ro, dalle Alpi alla Cina. E oggi a iniziare dall'alba, Berardi darà voce al ma-re. "Eolonda" è il tema del suo nuovo concerto in na-tura, diverse speciali can-ne "d'organo" verranno posizionate lungo la pic-

cola diga di sassi della fo-ce e dall'azione delle onde seguiranno armonie arit-miche di primitive sensa-zioni. La performance si protrarrà fino al tramon-to. Dice Berardi: «La rive-lazione, nell'ascolto in-dotto, della voce della na-tura , fa parte ancora di una nuova possibilità per l'uomo di ritrovare il suo destino».

Per arrivare al luogo dell'evento: da SS309/Via Romea Nord, località Ma-

rina Romea, Casalborset-ti, imboccare Via delle Valli/ SP 112, mantenere la sinistra al bivio, supe-rato il fiume Lamone im-boccare la prima strada a destra. Ingresso libero.

Anche a Russi concerto gratuito con "Italy's Got Voices". Il concerto è or-ganizzato dall'associazio-ne culturale La Pallacor-da, in collaborazione con il Comune la Skn promo-tion. Per la prima volta, si troveranno sullo stesso palco Fabio Lione, Rober-to Tiranti e Morby, tre cantanti che hanno fatto la storia dell'heavy metal in Italia.

Ma ci saranno anche i White Skull (con il ritor-no della cantante storica Federica De Boni) e Sho-wstripsilence. Etherna, Jackson's Relatives, De-sert Wizards, Vaudeville &Bad Omens, Destroying Alderaan.

Il live è in piazza FarMi a partire dalle 15,30. Sa-ranno aperti stand ga-stronomici ed espositivi.

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Nobraino e Blastema al 1 Maggio

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press unE il Resto del Carlino 01/05/2012 Ravenna

UVE A RUSSI CONCERTONE GRATUITO DALLE 1530

Il p o maggio in piazza ha il suono dell Meavy metal

Le voci di Rhapsody of Fire, Domine, Labyrinth PER IL SESTO ANNO è in pro-gramma il concertone gratuito del primo maggio a Russi. L'associazione culturale la palla-corda, in collaborazione con il co-mune di Russi e la direzione arti-stica di Fabio Lione, presenta, in-sieme sullo stesso palco, il concer-to di Fabio Lione (Rhapsody of Fire, Vision Divine, Kamelot), Roberto Tiranti (Labyrinth,Va-nexa) e Morby (Sabotage, Domi-ne)!

QUESTI tre cantanti che hanno fatto la storia dell'Heavy Metal in Italia si divideranno il palco, si al-terneranno, duetteranno, cantan-do tutti i loro brani più conosciu-ti con l'aggiunta di qualche sopre-sa inaspettata. Tutto sarà rigorosamente live, in piazza Farini con una band di prim'ordine a loro supporto, coni-posta da amici e compagni di av-venture: Olaf Thorsen (Vision

Labyrinth), Alessio Lucatti (Vision Divine, Etherna), Leone Villani Conti (Trick or Treat), Alessandro Bissa (Vision Divine, Labyrinth).

I CONCERTI inizieranno alle 15.30, l'ingresso è gratuito e saran-no presenti stand gastronomici ed espositivi.

SESTA EDIZIONE Musica a pieno ritrno dal pomeriggio fino a sera

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press LITE

il Resto del Carlino 01/05/2012 Ravenna

GIOIELLO Il mausoleo di Teodorico

, Soprintendenza: prezzi scontati e visite guidate ai monumenti ARIE per il primo maggio. La Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici offre numerose aperture straordinarie ad ingresso promozionale presso i siti di sua wmpetenza. Ecco i monumenti aperti oggi con ingresso promozionale a 1 curo: Museo Nazionale, ore 8.30-19.30 (chiusura biglietteria 19), Sant'Apollinare in Classe, ore 8.30-19.30 (chiusura biglietteria 19), Mausoleo di Teodorico, ore 8.30-19 (chiusura biglietteria 18.30), Monumenti con ingresso gratuito: Battistero degli Ariani, ore 8.30-19.30, Palazzo di Teodorico, ore 830-19.30. Inoltre a un curo sarà visitatile anche la Villa Romana di Russi (9-19), e all'antiquariutn di Classe (aperto dalle 9 alle 19), il restauratore Enrico Bertazzoli, sarà a disposizione per l'intero pomeriggio per illustrare le tecniche produttive e il restauro del materiale archeologico.

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LUGO Il nuovo l'avaglione Alata la Cont,sa estense

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Lavoro Torna il concertone di Russi RUSSI Come da tradizione ri-torna in piazza FarMi a Russi, "Articolo 1", il concerto del primo maggio organizzato dai ragazzi dell'associazione La Pallacorda. Sul palco (inizio concerti alle 15.30) si alterne-ranno gruppi del posto e arti-sti navigati, tutti uniti da rock. Per la prima volta si esibiran-no tutti insieme alcuni pilastri del metal italiano; in una "all star band" d'eccezione chia-mata "Italy's got voices", si ri-troveranno fianco a fianco Fa-bio Lione (Rhapsody of Fire, Vision Divine, Kamelot), Ro-berto Tiranti (Labyrinth, Va-nexa, New Trolls) e Morby (Sa-botage, Domine). Prima degli "Italy's got voices", toccherà a-gli "White Skull". La band power metal vicentina riser-verà ai fan una gradita sorpre-sa: il ritorno alla voce di Fede-rica De Boni, prima cantante del gruppo. Completano la se-rie di big italiani gli "Etherna".

Ampio spazio per i musici-sti locali. Avremo i "Jackson's Relatives", che per l'occasione proporranno il loro nuovo de-mo "Through Ages". Reperto-rio rinnovato anche per i "De-sert Wizards", che eseguiran-no alcuni brani su cui stanno lavorando in studio in vista dell'uscita del secondo disco, previsto per fine 2012. Tante novità anche per gli "Show-strisilence", usciti da poco con "Thirteen tales of love and death". Chiudono la carrellata di band locali i "Vaudeville & Bad Omens" e "Destroying Al-deraan": hard rock i primi, po-st metal per i secondi. Un piatto ricco dunque, con ben otto gruppi che terranno compagnia ai fan dalle 15.30 alle 23.30, impegnandoli una maratona di otto ore di musi-ca.

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press unE il Resto del Carlino 01/05/2012 Ravenna

Tutte le iniziative della giornata: incontri e musica ai giardini pubblici e al parco di Russi CGIL, Cisl e Uil hanno organizzato diversi appuntamenti in tutto il territorio per festeggiare il Primo maggio, che quest'anno viene dedicato ai temi 'Legalità, equità, crescita'. A Ravenna l'appuntamento è ai giardini pubblici di viale Santi Baldini, dove, dalle 12, prenderà il via la distribuzione dei garofani. Alle 15 Gianluigi Tartauli proporrà i 'Canti del lavoro', mentre alle 16 prenderà la parola Alberto Morselli (nella foto), segretario generale nazionale della Filctem Cgil., Alle 16.30 la musica torna protagonista con lo spettacolo itinerante dei Musicanti di San Crispino. Ai giardini è prevista anche un'esposizione dei disegni realizzati

dagli alunni delle scuole elementari di Ravenna, e dedicati al tema del lavoro. A proposito di bambini: per i più nel pomeriggio, sarà a disposizione un servizio di animazione, con trucca-bimbi, baby dance, giochi e merenda. All'interno della festa saranno disponibili un punto ristoro (con piadina e altro) e un gazebo gestito dalla cooperativa delle donne Life, che proporrà piatti etnici.

A RUSSI, i sindacati dei pensionati e il centro sociale Porta Nova festeggiano dalle 14 nel parco antistante il centro sociale. Sarà presente l'associazione Grama di San Pancrazio con il percorso 'Dalla canapa alla tessitura'. L'iniziativa comprende una dimostrazione della lavorazione delle scope di saggina, l'esposizione dell'associazione Mater di Russi e la musica e i canti del gruppo 'I Maggiaioli' di Popolano (Marradi). Anche qui sarà aperto uno stand. gastronomico. Per tutti bambini è previsto il battesimo della sella, con i pony del Centro turismo equestre di Russi.

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Nel 2012 taglio alla spesa da 4,2 miliardi Un dl istituisce il commissario per razionalizzare gli acquisti di beni e servizi: sarà Bondi Dino Pesole ROMA

Nel mare della spesa pubbli-ca c'è una «massa aggredibile» di 295,1 miliardi. Di tale mole di risorse si può «rivedere» nel breve periodo una quota pari al 25%, che equivale a circa 8o mi-liardi. Già nel 2012 occorre met-tere a punto un piano di tagli per circa 4,2 miliardi. La componen-te di maggior rilievo è costituita dalla spesa per acquisto di beni e servizi pari a 135,6 miliardi, se-guita dalle retribuzioni (122,1 mi-liardi), dai trasferimenti a impre-se e contributi alla produzione (24,1 miliardi). Seguono i contri-buti alle famiglie e alle istituzio-ni sociali. La fotografia dello sta-to attuale della nostra spesa pub-blica, dei risultati attesi e possi-bili dalla «spending review» è nel dettagliato rapporto («Ele-menti per una revisione della spesa pubblica») che il ministro dei Rapporti con il Parlamento Piero Giarda ha illustrato ieri se-ra in Consiglio dei ministri. Riu-nione protrattasi per cinque ore e conclusasi con la decisione di

affidare a Enrico Bondi l'incari-co di commissario straordina-rio nella fase attuativa della spending review.

La riunione di governo ha pro-dotto come risultato immediato il via libera alla direttiva del pre-sidente del Consiglio dei mini-stri, Mario Monti, e a un decreto legge con il quale si fissa al 31 maggio il termine entro il quale

L'AGENGA Entro il 31 maggio i piani dei singoli ministri, l'operazione sarà gestita da un comitato interministeriale guidato dal presidente del Consiglio

ogni ministro dovrà presentare il suo piano di risparmi. A presie-dere all'intera operazione sarà un Comitato dei ministri presie-duto dallo stesso Monti. Le azio-ni concrete vanno nella direzio-ne della revisione dei program-mi di spesa, il «compattamento di uffici e amministrazioni»,

l'eliminazione delle spese di rap-presentanza, «salvo rapporti con autorità estere» e la riduzio-ne delle «locazioni ad effettiva esigenza».

L'obiettivo è ambizioso, e va decisamente al di là dei tagli ipo-tizzati per l'anno in corso. Si trat-ta di far sì che la spending re-view operi come «polizza assi-curativa» a garanzia del risana-mento della finanza pubblica, re-stituendo al tempo stesso alla politica di bilancio la necessaria flessibilità. Ministeri e strutture centrali dell'amministrazione pubblicavengono posti al setac-cio, per eliminare sprechi e inef-ficienze. Interno, Difesa, Giusti-zia in primo piano, Istruzione, Università e Ricerca, Trasporti, ma anche enti e «agenzie stru-mentali», società «in house» e in genere enti e società «ricon-ducibili ad amministrazioni sta-tali, per valutare la possibilità di accorpamenti o fusioni», ma an-che la soppressione. Il tutto nel rapporto e nella direttiva del presidente del Consiglio, Mario Monti che dà formalmente il via

grammi di spesa e ai trasferi-menti, ma anche al «ridimensio-namento delle strutture dirigen-ziali esistenti». Entro fine mag-gio sono attese le proposte ope-rative, in assenza delle quali Monti adotterà «le conseguenti determinazioni».

Nel provvedimento che con-tiene le norme per la «raziona-lizzazione della spesa pubblica per acquisti di beni e servizi», oltre alla nomina del commissa-rio straordinario, si fissa in un anno la durata dell'incarico. En-tro quindici giorni dalla nomi-na, il commissario presenterà in Consiglio dei ministri un «cronoprogramma». Quanto al contenuto, si fissano parame-tri precisi per le procedure di acquisto nel rapporto «tra il prezzo e la qualità», nonchè l'ambito d'azione dell'Osserva-torio dei contratti pubblici e della Consip. Poi si regola il «mercato elettronico» della Pa, e l'aggiudicazione di appalti con il criterio dell'offerta eco-nomicamente più vantaggiosa.

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all'operazione. L'obiettivo è cer-care di evitare che scatti il pro-spettato aumento di due punti dell'Iva (dal to al 12% e dal 21 al 23%) in programma dal prossi-mo i° ottobre.

Dunque si tratta di recupera-re poco più di 4 miliardi per quest'anno, con una proiezione a regime che ne valga il triplo. Obiettivo - si legge nella diretti-va - al quale devono concorrere tutte le amministrazioni, autori-tà anche indipendenti, organi-smi, uffici, agenzie, soggetti pub-blici, enti locali, nonché le ammi-nistrazioni regionali sottoposte a piani di rientro dal disavanzo sanitario per le voci relative alla spesa sanitaria. Sono invece esclusi la presidenza della Re-pubblica, la Corte costituziona-le e il Parlamento.

Per questo, «si rende necessa-ria un'incisiva azione tesa alla ri-duzione dei flussi di spesa pub-blica e alla riorganizzazione del-le attività». L'azione di «spen-ding review» è qualificata come «prioritaria» dell'azione di go-verno, si estende a tutti i pro-

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Il Solere /,1 press unE 01/05/2012

STATO

2.6

1.2 0.0 0.5

0.3

1.6 0.0 0.4

0,6 0.0 0.0 0.0

32,5 2,4%

2.2

TOTALE AMMINISTRAZIONI

PUBBLICHE

1.9 4.5

V

4,7

122,1

135,6

2 0,7 0,0

e

2,9 \ 6 3

0,1 0,2

5,2 0,3

0,0

0,0

La spesa pubblica aggredibile

SANITÀ AL TOP La composizione della spesa pubblica rivedibile, suddivisa per destinazione e livelli di governo (dati in miliardi di euro)

REGIONI PROVINCE ALTRI ENTI AMMINISTRAZIONE

CENTRALE

ENTI PREVIDENZIALI

UNIVERSITÀ E ALTRI ENTI

SANITÀ COMUNI

3. 3.9 2.9

1.6 2.6 0.0 0.1

2,0 0,0 1.0 0.7 0. 1 0.7 0,0 0 , Contributi famiglie correnti

1,9

Contributi imprese correnti

1,5 0, 1 1 ,0 0.3

0 ,1 0.0 0.4 0,3

0.2 0.9

Contributi famigliec/capit.

------------------------------- Totale spesa

aggredibite

0,0 0,6 0.6 0,1

% spesa

aggredibile

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Retribuzioni lorde

Consumi intermedi

Contributi alla produzione

Contributi istituzioni sociali

e

Contributi imprese c/capit.

Nel 2012 taglio a0a,p

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• • Quattro ministeri osservati speci Interventi per Interno, Giustizia, Istruzione, Trasporti - Progetti entro il 31 maggio

Carmine Fotina ROMA

Almeno quattro ministeri sotto i riflettori e una scadenza ravvicinatissima: il 31 maggio per presentare un progetto di raziona-lizzazione della spesa. Il lungo consiglio dei ministri sulla spen-ding review preannuncia una stretta dolorosa che coinvolgerà soprattutto alcuni esponenti del governo, mentre altri, come gli Esteri e la Difesa, rivendicano di aver già effettuato riduzioni. Le in-discrezioni filtrate da Palazzo Chigi raccontano di qualche di-vergenza sulla scelta di nominare un supercommissario come Enri-co Bondi, rientrata tuttavia dopo l'illustrazione complessiva del piano Monti. Sorprende la nomi-na di un tecnico esterno, France-sco Giavazzi, per un'analisi sugli aiuti alle imprese, tema sul quale già da mesi è al lavoro il ministero dello Sviluppo economico che ha anche predisposto una bozza di ri-forma (si veda Il Sole 24 Ore del 19 aprile). Tuttavia lo staff di via Ve-neto attribuisce allo stesso mini-stro Passera la paternità dell'ini-ziativa, con l'obiettivo di comple-tare la ricognizione includendo anche interventi di altri ministeri come il Mef e il Lavoro.

Inevitabile anche qualche ma-lumore per la distribuzione dei ta-gli. «La Difesa ha presentato un piano incisivo di tagli, devo vede-re qualcosa di simile dagli altri» sottolineava a poche ore dalla riu-nione di Palazzo Chigi il ministro della Difesa, Giampaolo Di Paola, impegnato a Washington per un incontro con l'omologo statuni-tense Leon Panetta. La relazione del governo sulla spending re-view in effetti parte dal generale per poi scandagliare nel dettaglio le sacche di inefficienze di alcuni dicasteri su tutti. La struttura «della spesa pubblica presenta profonde anomalie rispetto a

quella rilevata in altri Paesi» si leg-ge. Sotto la lente finiscono innan-zitutto i costi di produzione dei servizi pubblici (scuola, sanità, di-fesa, giustizia, polizia) «cresciuti nel tempo molto più rapidamente dei costi di produzione dei beni di consumo privati».

Le cifre elaborate su questo punto dagli uffici tecnici del mini-stro Giarda sono eloquenti. «Il costo di produzione dei servizi pubblici è aumentato in 3o anni molto di più di quelli del settore privato con un aggravio di spesa di circa 70 miliardi».

E la dinamica della domanda -

AIDU DKASTER1 Rebus sull'assenza

dal documento

di Difesa ed Esteri

che sottolineano però di

essere già intervenuti

e9

Letteralmente significa "revisione della spesa". A introdurla nel nostro sistema di finanza pubblica è stato l'ex ministro dell'Economia dell'ultimo Governo Prodi, Tommaso Padoa-Schioppa. L'obiettivo è quello di migliorare l'efficienza e l'efficacia della spesa pubblica.II governo Monti ha affidato a un commissario, Enrico Bondi, il compito di presentare entro 15 giorni dalla nomina un cronoprogramma al consiglio dei ministri.

più persone anziane e meno gio-vani - non è considerata «suffi-ciente a spiegare questi andamen-ti». La sanità «trova nei governi regionali potenti interpreti dei bi-sogni delle popolazioni interessa-te, ai quali fanno eco gli interessi delle ditte fornitrici di farmaci e di attrezzature sanitarie che in-corporano l'innovazione tecnolo-gica». Dal canto loro, la scuola e la sicurezza si sono caratterizzate negli anni per «una buro crazia di-spersa a governare un esercito di quasi 1,4 milioni di dipendenti pubblici che operano in strutture tecnologicamente molto conser-vatrici». Ministeri chiamati in causa anche per la scarsa capacità di attingere alla piattaforma C on-sip, la cui incidenza sul totale de-gli acquisti pubblici si aggira solo intorno al10-12% del totale.

Entrando nel dettaglio (si veda-no anche le schede in basso), per la Giustizia è in vista un drastico taglio agli uffici del giudice di pace che passeranno da 848 a 174. Lo snellimento del ministero dell'Istruzione, attraverso l'utiliz-zo dei sistemi informatici, dovrà portare alla riduzione dal 2014 del 5o% di spese per fitti passivi e ge-stione degli immobili (già dal 2013 dovrà esserci una riduzione del 10%). Dovrà essere corposo l'inter-vento sul ministero dell'Interno che andrà dall'acquisto di beni e servizi, agli immobili, alle spese per le prefetture. Sarà coinvolto anche l'ex ministero dei Traspor-ti, già accorpato alle Infrastruttu-re. E previsto, tra l'altro, lo snelli-mento della struttura centrale at-traverso la dismissione della sede decentrata e la riforma della moto-rizzazione civile verso un'agenzia di servizi autofinanziati. La rifor-ma del trasporto pubblico locale dovrà comportare anche il trasfe-rimento alle Regioni di alcuni ser-vizi ancora gestiti dal ministero.

e RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il Sole/ /,1

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IMAGOECONOMICA

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La corsa della spesa . nktAM~1~23"Maillan"

QUANTO COSTA PRODURRE UN BENE PUBBLICO Differenza rispetto ai costi di produzione privati. Dati in miliardi di euro

Servizi pubblici più costosi Il grafico qui accanto mostra la differenza tra il costo realmente sopportato per i consumi pubblici negli ultimi 30 anni e quello a valori teorici di mercato. Se i costi di produzione dei servizi pubblici fossero aumentati tra il1980 e il 2010 nella stessa misura dei costi di produzione dei beni di consumo privati, la spesa per consumi collettivi nel 2010 sarebbe stata di oltre 70 miliardi più bassa di quella effettivamente registrata

, • Consumi collettivi, prezzi correnti

...Consumi collettivi, valore teorico

1980 1985

1990

1995

2000

2005

2010

350

280 o

210

140

70

LA COMPOSIZIONE DELLE USCITE Spesa per i servizi pubblici dal 1990 al 2009

1990 Ordine pubblico

8,9

2009 Ordine pubblico

7,9

Altre spese

36,7

Scuola

23,1

Altre spese

37,4

Scuola

17,7

Sanità

32,3

Sanità

37,0

Fonte: Rapporto sulla spending review

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WsweMApre C'è anche iltetto ai manager

Già in atto la stretta su auto blu e Province ROMA

Sulla spending review non si parte da zero. È una delle tesi ribadite ieri dal Go-verno. Per sostenerla, in alle-gato al comunicato stampa con le decisioni assunte dal Consiglio dei ministri di ieri, è stato pubblicato anche il riassunto delle puntate pre-cedenti. Che spazia dal tetto sulle retribuzioni pubbliche al taglio delle Province alla stretta sulle auto blu.

Il documento in 4 pagine e n punti, intitolato "Cosa è stato fatto finora", indica tutte le ini-ziative messe in cantiere, da di-cembre a oggi, dall'Esecutivo Monti per sfoltire i costi degli apparatiburocratici.A comin-ciare dalla fissazione allo stes-so livello dello stipendio del primo presidente della Corte di Cassazione (e cioè a 293mi-la euro) della soglia massima per le retribuzioni dei dirigen-ti pubblici. Che va in abbinata al divieto di cumulare le retri-buzioni in presenza di più inca-richi se non nella misura mas-sima del 25 per cento e sempre rispettando il tetto.

Il secondo paragrafo è desti-nato alla riduzione delle Pro-vince tornata d'attualità dopo il recente richiamo della Bce a insistere sull'accorpamento degli enti di area vasta. Ebbe-ne, il Governo ricorda che, da un lato, l'eliminazione delle giunte e la trasformazione dei consiglio in organi rappresen-tativi dei consigli comunali del territorio produrrà rispar-mi per 34 milioni (fonte Upi) e, dall'altro, si sta lavorando al-la riduzione delle loro funzio-ni operative intorno a un nu-cleo base fatto di gestione del territorio, trasporti e mobilità.

Di capitolo in capitolo si pas-sa alla riduzione de i voli di Sta-to (-92% di ore volate) e delle

auto blu. Che, a detta dell'Ese-cutivo, sono già state tagliate del 13% nel 2011. La potatura pro seguirà nel 2012 quando so-no attesi 300 milioni di minori spese tra Pa centrali e locali.

A proposito di pubblica am-ministrazione il report cita poi i risparmi prodotti da quattro misure di conteni-mento del personale: 15,5 mi-lioni sugli uffici di diretta col-laborazione; 4 milioni per blocco del turn over e conge-lamento contratti nel pubbli-co impiego; 2,3 milioni sulle strutture di missione; 46mila euro sulle consulenze.

L'LENCC 91 PALAllO CHLG1 Tra gli 11 interventi varati da dicembre a oggi spiccano la riduzione dei voli di Stato e lo snellimento delle Authority

Sempre a proposito di Pa spiccano sia la riforma della Difesa con cui si cercherà di ri-durre il personale militare a i5omila unità e quello civile a 2omila sia il ricordo della re-cente circolare di febbraio del presidente del Consiglio che invita tutti dipendenti di Eco-nomia e Palazzo Chigi a evita-re le spese di rappresentanza e rispedire al mittente i regali di valore superiore ai 150 euro.

Completano la lista degli in-terventi già avviati l'operazio-ne trasparenza sugli stipendi di ministri e sottosegretari, l'accorpamento degli enti pre-videnziali, la riduzione dei membri delle Authority e lari-forma della protezione civile varata ieri (su cui si veda altro articolo a pagina 19).

Eu. B. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il sule/ /,1

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I tagli nei dicasteri

Risparmi attesi Nel mirino dall'accorpamento tribunali minori delle prefetture e piccole carceri

Giro di vite su affitti e servizi di pulizia Più gare Consip

analisi si è concentrata sulle strutture , periferiche del ministero, senza considerare per ora le strutture centrali, trattando quindi circa lo 8o% della spesa. Le attività considerate riguardano le Prefetture (circa iomila occupati), i Vigili del Fuoco (circa 32mila), la Polizia di Stato (circa io3mila) su un totale di occupati del ministero pari a circa 155mila. La spesa complessivamente analizzata ammonta a circa 8 miliardi destinati alle retribuzioni del personale e ai consumi intermedi o acquisto di beni e servizi. L'accorpamento delle prefetture - oggi sono 103 - è sul tavolo: tra le ipotesi, non più una in ogni Provincia, ma su un territorio con 35omila abitanti. L'ipotesi accorpamento nasce dalla constatazione che l'assetto attuale è economicamente inefficiente: servizi analoghi sono organizzati per popolazioni che variano da 9 omila abitanti (Isernia) a 4,3 milioni di abitanti (Roma).A livello di ricognizione dello staus quo viene registrato un costo di 583,3 milioni per il funzionamento delle prefetture nel 2010 (il 79,4% per il personale). E viene stimato un eccesso di spesa, ossia possibili risparmi, tra i102,5 e i123,9 milioni. L'ipotesi è agire non solo sulle diseconomie legate alle modeste dimensioni provinciali ma anche sulla riduzione dei costi per abitante nelle 10 regioni più piccole , con costi pro capite storicamente maggiori (29,35 euro per abitante il Molise, contro i 5,93 della Lombardia). Nonché sulla maggiore onerosità delle prefetture nelle regioni del Centro-sud rispetto a quelle del Centro nord.

RIPRODUZIONE RISERVATA

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La spesa Quella per le 103 prefetture attuali: previsti riparmi tra i 102 e i 124 mln

a linea è quella di impostare la spending Lsreview su tagli selettivi e non lineari. A via Arenula, si lavorerà in particolare su fronti delicati come la revisione delle circoscrizioni giudiziarie, puntando alla riduzione di tribunali, sezioni distaccate e uffici di Procura. Una riorganizzazione complessa, che permetterà risparmi nell'ordine di 45-60 milioni di euro l'anno, e che coinvolgerà 3.600 unità di personale amministrativo (da riassegnare anche ad altri uffici sotto organico) ed il recup ero da 600 a 750 magistrati da utilizzare quali risorse specializzate in linea con la recente riforma del tribunale delle imprese. Sotto osservazione anche i giudici di pace, su cui è a buon punto l'approvazione definitiva dello schema di attuazione delle delega per il riassetto degli uffici, che passeranno da 848 a 174. La riforma permetterà la redistribuzione di risorse e personale con conseguente modifica delle piante organiche. Il risparmio atteso a regime è di circa 28 milioni di euro l'anno. Altro settore di intervento, il "pianeta carceri", puntando sulle economie di scala e la chiusura delle strutture di piccole dimensioni. Possibile quindi la rimodulazione del piano carceri varato dal governo Berlusconi, ma permetterà tuttavia di accrescere i posti disponibili da 9.300, previsti nel 2010, a 11.573 grazie alle localizzazioni mirate delle strutture e l'ottimizzazione delle risorse umane. In vista anche una riduzione dei compensi dei "commissari" e nei costi delle collaborazioni esterne: - 2,1 milioni di euro.

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Risparmi per la riorganizzazione È l'effetto atteso da riduzione di tribunali, sezioni distaccate e uffici di Procura

ontenimento dei costi per gli affitti, stretta sugli appalti di pulizia, più ricorso

alle gare Consip. Sono alcuni degli strumenti con cui il ministero dell'Istruzione conta di conseguire ulteriori risparmi rispetto ai 3,5 miliardi già assicurati nel triennio 2009-2011 sotto forma di tagli alla scuola e all'università. La base di partenza sono i53 miliardi di spesa di competenza del Miur. Di questi, 43 interessano la missione «scuola» su cui si sono concentrati i tecnici di viale Trastevere. Per snellire la struttura centrale si punta sulla riduzione (dello% nel 2013 e del 50% nel 2014) dei costi per fitti passivi e gestione degli immobili e sulla dematerializzazione dei processi per esami di Stato, iscrizione e anagrafe studenti. Ma il giro di vite interesserà anche gli uffici territoriali. L'idea è di accorpare alcune sedi provinciali o trasferire le funzioni ad altri sportelli governativi. Novità in vista anche per il personale. Sotto osservazione ci sono i 10.00o docenti che attualmente non insegnano perché sono sono inidonei al ruolo, comandati o distaccati. Si cercherà di capire quali unità in esubero o inidonee potranno essere riconvertiti allo svolgimento di funzioni tecniche o amministrative oppure sottoposti a mobilità presso altre amministrazioni. In agenda ci sono infine il completamento ridimensionamento dei plessi scolastici e un maggiore ricorso alle gare Consip per abbattere del 50% dal 2013-2014 i costi degli appalti di pulizia e al Voip per il contenimento delle spese di telefonia.

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Appalti per servizi di pulizia Stima dei risparmi possibili con l'utilizzo delle gare Consip dall'anno scolastico 2013-2014

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Il Sole12

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Costi standard peri servizi di Tpl sul territorio

ll'interno del ministero dello sviluppo economico, sul fronte trasporti, gli

interventi principali di razionalizzazione della spesa sono orientati alla riduzione dei costi della struttura organizzativa e di supporto. Numerose le aree di criticità individuate. Raccomandato lo snellimento della struttura centrale e la dismissione di una buona parte la sede decentrata all'Eur. Nonché la ristrutturazione della struttura territoriale, con l'obiettivo di un drastico ridimensionamento, grazie ai risparmi collegati alla definizione di uno standard di personale in relazione al carico di lavoro ed alla dimensione di scala delle attività. Prevista la riforma della Motorizzazione Civile, con la nascita di un'agenzia di servizi autofinanziati. Da attuare la riforma del trasporto pubblico locale: appare ineludibile il finanziamento del servizio sulla base della definizione di costi standard, per consentire una riduzione delle ampie aree di inefficienza del servizio, al fine di compensare le riduzioni lineari del finanziamento del servizio negli ultimi anni. Prevista la dismissione e il trasferimento alle Regioni di alcuni servizi di Tpl che il ministero gestisce ancora direttamente ancora alcuni servi di trasporto pubblico locale (navigazione laghi Garda, Como e Maggiore; Ferrovie della Calabria, Circumvesuviana e alla Circumetnea). Previste nuove forme di sostegno all'autotrasporto, nonché la riduzione del numero e la riqualificazione delle autorità portuali.

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Avviato l'iter per arrivare a 150mila militari

1 Governo è già intervenuto sul fronte & della sostenibilità finanziaria delle Forze Armate, con il disegno di legge delega al Governo per la «revisione dello strumento militare». Il testo andrà al Senato. Il provvedimento ha l'obiettivo di ridurre i militari a bomila - oggi sono i8omila e 19omila è l'organico - e i civili a 2omila entro il 2024. Mentre il Ddl va in Parlamento alla Difesa si stanno già formando i gruppi di lavoro per stilare i decreti attuativi. La materia è ardua: occorre, ad esempio, decidere la sorte di 3omila marescialli in esub ero. Del regolamento si parlerà tra i titolari dei dicasteri interessati prima dell'inizio del Consiglio dei ministri di venerdì. Le riduzioni di personale - ma anche accorpamenti, accentramenti e soppressioni di presidi militari - andranno non in economia di spesa, ma per riqualificarla «e portarla alle percentuali 50%-25%-25% rispettivamente per il personale, il funzionamento e gli investimenti». Del resto anche palazzo Chigi dopo l'ok alla riforma delle Forze armate ha ricordato che 'Italia «può destinare al settore lo o,84% del Pil a fronte di una percentuale che nel 2004 era dello 1,01% e che nei Paesi europei è, in media, dell'1,61%». L'azione di risparmio comunque prosegue al di là del riordino. Un obiettivo è accentrare gli appalti e darli direttamente alla Consip,la "centrale acquisti" dell'Economia. Proprio di recente è stato fatto un contratto con Consip per mettere a gara fino a 13 omila cellulari del personale della Difesa.

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Spinta all'innovazione e gestione dinamica degli asset immobiliari

1 ministero degli Esteri è da vari anni impegnato in un taglio delle spese. Dal

2008 al 2012 il bilancio del Mae si è ridotto da 2,5 (2.546.132.449) a 1,6 (1.676.971.168) miliardi di euro. I tagli al personale negli ultimi 3 anni sono stati di circa i112% ogni anno (perdita totale di 140o unità). Al momento le norme in vigore prevedono rispetto al bilancio 2ou: nel 2012 taglio di 206 milioni; nel 2013 circa 72 milioni; nel 2014 circa 93 milioni. Le proiezioni che stanno emergendo dal processo di spending review interna puntano a risparmi quantificabili in circa 25 milioni, che riassorbano una quota significativa di questi tagli attraverso: migliore distribuzione e un più efficiente utilizzo del personale all'estero; aggiornata ripartizione degli Istituti di Cultura; intensificato ricorso all'innovazione tecnologica (anche per migliorare la qualità dei servizi telematici e allo sportello per cittadini e imprese); gestione più dinamica del patrimonio immobiliare; nuova attenzione alla sostenibilità ambientale delle strutture a Roma e all'estero (la c.d. "Farnesina Verde"). La Farnesina sta precisando l'attuazione concreta di queste proiezioni di risparmio anche attraverso una commissione "ad hoc" istituita dal Ministro con la partecipazione di membri esterni all'Amministrazione, nell'ottica di individuare un "modello" di bilancio che, in una prospettiva di medio termine, possa coniugare le crescenti responsabilità a livello globale con un sostanziale miglioramento della propria efficienza di spesa.

e RIPRODUZIONE RISERVATA

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Gli uffici Quelli della motorizzazione civile ripartiti su base provinciale

Esercito Il piano prevede la riduzione dei militari dai 180mila attuali

Il taglio 2012 È quello previsto quest'anno rispetto al bilancio 2011; il taglio è di circa 72 milioni nel 2013

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«Ci lascino il gettito e addio trasferimenti» di Gianni Trovati

s•on è serio fare tagli • certi sulla base di nu-

\ \ meri incerti, e non è serio che il Governo si sia dato tempo fino a dicembre per defini-re le aliquote. Un meccanismo del genere crea solo confusione e la fa pagare ai Comuni». Grazia-no Delrio (Pd), sindaco di Reg-gio Emilia e presidente dell'An-ci, respinge l'idea della "rivolta fi-scale" («le leggi vanno cambiate, non ignorate») ma non rispar-mia critiche all'Imu, che «fa pau-ra» ai sindaci.

Presidente, sull'Imu avete an-nunciato una serie di mobilita-zioni per cambiare l'imposta. Quali sono i primi obiettivi?

Bisogna prima di tutto restitui-re all'Imu la sua natura originale, mentre ora c'è una patrimoniale occulta statale. Intendiamoci: il

Governo ha il diritto di fare una patrimoniale, ma non deve con-fonderla con l'imposta municipa-le, perché i cittadini devono ave-re chiaro a chi vanno i soldi e co-me vengono spesi.

L'Imu, però, è il pilastro della manovra «salva-Italia»; come si fa a rinunciare alla quota sta-tale, viste le urgenze dei conti pubblici?

Per esempio lavorando bene sui trasferimenti, che valgono 64 miliardi. Noi abbiamo propo-sto di arrivare a un progressivo azzeramento, lasciando quote

P.ROPOSTA Aumentando l'imposta

lasciata ai municipi

crescerà l'impegno degli enti

su Catasto ed evasione

e aumenterà la legalità

crescenti di Imu ai Comuni. In questo modo si spingono i Co-muni a lavorare a fondo su acca-tastamenti ed emersione di im-ponibile, facendo crescere la le-galità e andando verso un federa-lismo vero.

Ma davvero i Comunipotreb-bero rinunciare ai trasferimen-ti oggi confluiti nel fondo di rie-quilibrio? Anche nei territori dove il Fisco è più povero?

Ovviamente questa proposta ha creato qualche resistenza an-che al nostro interno, ma supera-bile anche perché le aree con un gettito maggiore potrebbero ali-mentare loro un fondo di rie quili-brio e creare quindi una pere qua-zione vera, orizzontale. Il proble-ma è che a strabuzzare gli occhi è stato il Governo.

Che ha scelto invece di man-tenere i trasferimenti ma di ta-gliarli in base alle stime di getti-

to. Su questo punto, i Comuni hanno ottenuto la verifica delle stime a luglio e a inizio 2013. Non basta?

No, anche perché manca qual-siasi garanzia sulle compensazio-ni dopo che si verificherà che le stime ministeriali sono eccessi-ve. Il vizio originale è la grande confusione, che non permette di fare analisi serie. Sull'abitazione principale, per esempio, c'è un trucco, perché si dice che l'intero gettito rimane ai Comuni ma si di-mentica di dire che è stato com-pensato in anticipo da un taglio equivalente ai trasferimenti. Su-gli altri immobili, poi, i numeri che illustreremo domani a Roma faranno capire bene perché l'Imu ci fa paura. La decisione di pren-dersi fino a dicembre per decide-re le aliquote è del resto la certifi-cazione che le stime iniziali sono sbagliate, e la confusione rischia

di diminuire la compliance fisca-le, che da noi già non è spiccata. Nei Comuni, se il gettito è inferio-re al previsto, si taglia la spesa.

Proprio ieri, però, il Governo ha rilanciato i tagli al bilancio statale.

Mi limito a osservare che fino-ra si è scelta la via di una forte im-posizione, perché tra i 9,2 miliar-di dell'Ici e i 214 dell'Imu c'è un aumento del 133%, mentre i Co-muni perdono il 30% delle entra-te. Numeri come questi mostra-no che c'è stata scarsa fiducia nel-la possibilità di innescare mecca-nismivirtuosi come invece già ac-caduto a livello locale. Fra 2009 e oggi i Comuni hanno ridotto la spesa del 10%, da 70 a meno di 64 miliardi. Con una dinamica simi-le, lo Stato risparmierebbe 8o mi-liardi all'anno.

gianni trovati@ilsole24ore com

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Ai vertici dell'Anci.IL sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio

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ROMA

Saranno le amministrative alle porte o il timore per le sorti del federalismo, fatto sta che la protesta anti-Imu della Lega non accenna a placarsi. Al termi-ne del consiglio federale di ieri Roberto Maroni ha rilanciato l'appello ai sindaci a fare «obie-zione fiscale» sulla nuova impo-sta municipale.

L'ex ministro dell'Interno ha annunciato che il Carroccio ha in cantiere «cinque o sei iniziati-ve diverse che possono prende-re i sindaci singolarmente per ap-plicare una vera e propria prote-sta fiscale» contro il tributo im-mobiliare. Conversando con i

giornalisti, Maroni ha spiegato che «si è formalmente dato inca-rico ai tre triumviri (lui stesso, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago, ndr) di organizzare tut-te le iniziative utili e necessarie per applicare questa forma di obiezione fiscale sull'Imu, che, sulla prima casa, è una rapina, un odioso balzello». Con l'obietti-

MMIWORAg.ZA M:W.5A Casini (Udc): dov'era ministro dell'Interno quando l'Ici è stata abolita? Napoli (Pdl): Pd e centristi fanno a gara di menzogne

vo di coinvolgere «tutti i nostri sindaci, compresi quelli che ver-ranno eletti alle prossime ammi-nistrative».

Parole che seguono l'affondo pronunciato in mattinata dallo stesso ex titolare del Viminale in una conferenza stampa a Como con il candidato sindaco : «Se non si reagisce credo che fra po-co ci ritroveremo di nuovo il po-destà» poiché alcune iniziative dell'Esecutivo guidato da Mario Monti, «hanno quel sapore lì, il sapore di un ritorno al passato che nessuno vuole», con un rife-rimento indiretto al ventennio fascista.

Critiche per la posizione estre-

ma della Lega sono giunte dall'Udc. In un comizio a Catan-zaro il leader centrista Pier Fer-dinando Casini ha dichiarato: «Mi chiedo dove fosse Maroni quando è stata abolita l'Ici. Un provvedimento che oggi ci obbli-ga a mettere un'Imu più pesante. Lo dico in riferimento non sol-tanto a Maroni ma anche ai tanti che ogni giorno spiegano a Mon-ti che cosa doveva fare».

Un riferimento alle scelte del Governo precedente - che con il decreto attuativo sul fisco muni-cipale (Dlgs 23/ton) aveva deci-so di introdurre dal 2014 l'Imu dalla seconda casa in su al posto dell'Ici, attribuendo il gettito in-teramente ai Comuni - è arriva-to anche da Osvaldo Napoli. I vi-cecapogruppo alla Camera ha evidenziato: «L'Imu è statavolu-ta dal ministro Calderoli e vota-ta dalle principali forze presenti nella Commissione La Loggia. Questa tassa è stata ipotizzata

La Lega rilancia 5 o 6 idee per attuare l'obiezione fiscale

come acceleratore sulla via del federalismo e dell'autonomia fi-nanziaria». In origine, ha specifi-cato, quest'imposta avrebbe do-vuto «compensare la riduzione dei flussi finanziari dallo Stato centrale agli enti locali»; in real-tà, ha fatto notare Napoli, il pre-lievo disegnato da Monti è «esat-tamente l'opposto perché chie-de ai Comuni di trasformarsi in gabellieri per conto dello Stato. Parole esplicitamente destinate all'Udc e al Pd che fanno a «gara di menzogne».

A proposito dei democratici, il responsabile enti locali, Davi-de Zoggia, si è detto «vicino ai sindaci che in queste ore stanno facendo sentire la loro voce con-tro l'Imu» ma «proporre l'obie-zione fiscale non ha senso, è la so-lita operazione demagogica e im-produttiva della vecchia allean-za Lega-Pdl».

Eu. B. O RIPRODUZIONE RISERVATA

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Peri Comuni film a ìischio entrate

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Page 18: INDICE Cultura e Turismo Il primo maggio in piazza ha il ... · 01/05/12 Il Sole 24 Ore 22 Contratti con Pa: no a tariffe minime 01/05/12 Il Sole 24 Ore 23 CALAMITA', RISCHIO DOPPIA

Per i Comuni Imu a rischio entrate Secondo l'Anci le città perderanno in media il 30% rispetto alle risorse garantite dall'Ici

La «rivolta fiscale» annuncia-ta dal Carroccio ha molto a che fa-re con le amministrative di dome-nica prossima e con i problemi dei partiti a farsi sentire dagli elet-tori colpiti dai tanti scandali di questi mesi; sull'Imu, comunque, lo scontro fra Governo e ammini-stratori locali è frontale (si veda anche l'articolo a pagina 2), ha già un calendario fitto di eventi (do-mani a Roma la conferenza stam-pa «Imu, no grazie», la manifesta-zione del 24 a Venezia, e così via) ed è stato riacceso dalla diffusio-ne nei giorni scorsi delle prime sti-me ministeriali sul gettito (si ve-da II Sole 24 Ore del 21 e 24 aprile).

Il meccanismo

Il problema è che i frutti dell'Imu calcolati dal Governo guidano ita-gli al fondo di riequilibrio trasfe-rito ai Comuni, che oltre ai tagli generali disposti dalle manovre dovrà rinunciare a una quota pari alla differenza fra l'Ici del 2010 e l'Imu del 2012. Secondo i sindaci, però, le tabelle ministeriali sono viziate da un grave eccesso di "ot-timismo". «Domani- spiega ilpre-sidente dell'Anci, Graziano D elrio - dimostreremo che a con-

ti fatti i Comuni otterranno dall'Imu i125-30% in meno di quel-lo che incassavano con l'Ici», e se-condo le analisi condotte in que-ste settimane dall'Ifel, l'istituto per la Finanza e l'economia locale dell'Anci, non mancano i casi in cui il crollo di entrate raggiunge il 5o per cento. Un quadro diverso è invece disegnato dainumeri diffu-si dal ministero dell'Economia.

Nelle città

ARoma, per esempio, Via XX Set-tembre calcola in quasi 1,1 miliar-di le risorse destinate al Campido-glio, che nell'ultimo consuntivo (2010, anno di riferimento per i confronti) aveva superato di po-chissimo i 65o milioni di euro ac-certati. Tra le città principali, va registrato il botto ancora più fra-goroso di Padova, che secondo i numeri dell'Economia passerà dai so milioni di Ici accertati nell'ultimo consuntivo ai quasi 83 "garantiti" dall'Imu, con un au-mento del 65,6 per cento. Fiumi di risorse (e quindi di tagli compen-sativi) sono previste anche a Tori-no, Bologna, Prato, Verona, Mila-no e Napoli, mentre all'estremo Sud la situazione si inverte e l'Imu di Catania e Reggio Cala-bria sembra destinata a rivelarsi più leggera di oltre il4o per cento rispetto all'Ici. La forbice Nord-Sud si spiega con il funzionamen-to dell'imposta, che aumenta (in genere del 60%) le basi imponibi-li, fa crescere le aliquote ma impo-ne ai Comuni di girare allo Stato il

50% di quanto raccolto sugli im-mobili diversi dall'abitazione principale. Un sistema del genere diminuisce le risorse fiscali nelle aree dove le rendite catastali so-no leggere, perché in quel caso la divisione a metà delgettito fra Sta-to e Comune pesa di più rispetto ai nuovi moltiplicatori da applica-re all'imponibile. Nel confronto bisogna ovviamente tener conto del fatto che nel 2010 l'Ici sull'abi-tazione principale era coperta da un trasferimento compensativo, che comunque alimentava il fon-do di riequilibrio: l'effetto Imu va-le infatti tagli per 3,2 miliardi, me-tà dei quali legati all'abolizione dell'Irpef sui redditi fondiari.

I «gabellieri» Nel mirino dei sindaci c'è tutto questo, a partire dalla quota era-riale che mette gli enti in prima fila nella riscossione di un'impo-sta destinata per una parte im-portante al bilancio statale. In questo quadro, i «correttivi» del decreto fiscale hanno finito per accentuare i problemi: i tempi supplementari per fissare le ali-quote manterranno l'incertezza anche dopo la chiusura dei bilan-ci preventivi, mentre la griglia più rigida imposta all'autonomia tributaria impedirà ai sindaci an-che di riconoscere gli incentivi per i dipendenti che lavorano nella lotta all'evasione.

G.Tr. e RIPRODUZIONE RISERVATA

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Il quadro

I PUNTI CRITICI Gli aspetti principali contestati dalle amministrazioni locali

o

L'Imu incrementa le basi imponibili per effetto dei nuovi moltiplicatori da applicare alla rendita catastale rivalutata (per le abitazioni si passa da 100 a 160), e determina aliquote di riferimento più alte rispetto all'Ici (l'aliquota «ordinaria» passa dal 6,5 per mille applicato in media l'anno scorso a17,6 per mille fissato dal decreto «Salva-Italia»).1150% del gettito sugli immobili diversi dall'abitazione principale, calcolato ad aliquota standard, è però destinato al bilancio statale

Il fondo sperimentale di riequilibrio viene tagliato per compensare il maggior gettito locale generato dall'Imu rispetto all'Ici del 2010. Per questa ragione, la manovra di Natale decurta di 3,2 miliardi di euro il fondo di riequilibrio. I Comuni contestano però le stime del ministero dell'Economia, e lanciano l'allarme sul fatto che i tagli verranno effettuati sulla base di stime di gettito effettive. Le norme prevedono un doppio controllo sul gettito effettivo ma non è chiarita la compensazione

o

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La riscossione dell'Imu avverrà solo tramite F24 per l'acconto di giugno (e per quello di settembre da parte dei proprietari di abitazione principale che scelgono nel 2012 il pagamento in tre rate), mentre il saldo di dicembre potrà essere versato anche tramite un bollettino postale. Quota locale e quota erariale viaggiano su binari paralleli ma tramite i tagli preventivi basati sulle stime una buona parte del rischio di riscossione è a carico dei Comuni

I correttivi introdotti con la legge di conversione del Dl16/2012 aboliscono tra l'altro l'articolo 59 del Dlgs 446/1997.Tra i vari effetti, l'abolizione di questa norma impedisce ai Comuni di rimborsare ai contribuenti l'Imu versata su aree divenute poi inedificabili odi esentare dall'imposta gli immobili degli enti pubblici utilizzati non per fini istituzionali. Im possibile, inoltre, continuare a prevedere incentivi collegati all'emersione di base imponibile perii personale impegnato nelle attività anti-evasione

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Il Sole12 press unE 01/05/2012

A CONFRONTO Il gettito Imu (al netto della quota erariale) stimato dal ministero dell'Economia e il gettito effettivo dell'Ici registrato nei bilanci consuntivi delle principali città italiane* All'aumento del gettito Imu stimato corrisponde un incremento del taglio al fondo di riequilibrio

Comune Imu Ici

Roma 1.092.542.990 650.443.287

Milano 416.950.124 324.777.871

Napoli 162.577.580 138.536.030

Torino 239.211.180 151.342.259

Genova 174.673.388 115.305.393

Bologna 134.144.560 86.679.648

Firenze 136.034.496 88.746.844

Bari 81.076.700 59.045.802

Catania 54.948.313 94.749.570

Venezia 70.876.130 56.126.233

Verona 77.262.208 51.551.885

Messina 18.411.889 20.620.000

Padova 82.801.864 49.999.999

Prato 49.531.012 32.103.283

Reggio Calabria 13.412.747 26.302.013

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Nota: * Palermo, Brescia e Taranto n.d. Fonte: elaborazione del Sole 24 Ore su dati ministero Economia e bilanci consuntivi dei Comuni

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Il Sole12

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Nei primi 3 mesi gli affitti salgono nell'il% dei casi

Effetto Imu sugli affitti: so-no aumentati nell'il% dei casi, in media di loo euro. Sono i ri-sultati della prima indagine svolta da Solo Affitti, il franchi-sing immobiliare dedicato alla locazione (30o agenzie in Ita-lia). Il Nord Ovest e il Centro stanno sulla media nazionale, mentre al Nord Est la percen-tuale di chi segnala aumenti scende al 7% e al Sud sale al 25 per cento.Ilfatto che già tre me-si prima della scadenza dell'ac-conto Imu una percentuale non irrilevate di proprietari si sia attivata per ammortizzare l'Imu con i canoni è indicativo di una tendenza, che con i tem-pi dell'immobiliare farà senti-re la sua onda lunga soprattut-to nei prossimi mesi. Difficile immaginare il punto di equili-brio tra canoni al rialzo e mino-re disponibilità alla spesa da parte di un'ampia fascia di in-quilini ma certo il dato è preoc-cupante e in linea con le previ-sioni delle associazioni della proprietà. Più ottimista Silvia Spronelli, presidente di Solo Affitti: «Dal monitoraggio del-le nostre agenzie sul territorio deduciamo che non c'è una cor-sa agli aumenti e tuttavia in qualche area del Paese l'argo-mento è più sensibile».

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Peri Comuni Irnu a ìischio entrate

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Non è l'ora delle rivolte, ma serve chiarezza

«municipale» di nome, ma molto «statale» di

—2fatto, al punto da essere la protagonista della manovra fatta a dicembre per puntellare i conti nazionali; è «unica» nel titolo ma si accompagna a una folla di altre tasse locali, dalla Tosap appena sbloccata all'addizionale scongelata nel 2011 fino alla Res destinata a far rincarare il conto sui rifiuti a partire dal 2013; è generosissima secondo il ministero dell'Economia, che prevede bilanci locali gonfiati di risorse fiscali (e quindi di tagli agli ex trasferimenti), ma è più che avara secondo i sindaci, che calcolano crolli di risorse rispetto alla vecchia Ici.

Ecco a voi l'Imu, l'imposta bifronte che cambia aspetto e significato a seconda di chi la osservi, fiorisce su un terreno ricco più che altro di confusione e lascia al contribuente una sola certezza: che si pagherà molto di più rispetto allo scorso anno. A chi vanno i soldi, e per quale scopo, diventa questione da iniziati, troppo complessa per chi già si trova alle prese con quadrupli calcoli e codici tributo multipli, e deve iniziare a pagare quasi sei mesi prima che vengano decise le aliquote definitive.

In un quadro così accidentato, e a sei giorni da elezioni amministrative dove molti partiti arrivano affannati da mesi di scandali, è quasi inevitabile che il dibattito sull'Imu prenda una piega urlata che si

disinteressa dei dati di fatto e della concreta praticabilità delle proposte in campo. I sindaci, prima di tutto, non possono «azzerare» l'Imu, perché per ogni tipo di immobile la legge fissa un livello minimo (oltre, ovviamente, a uno massimo) per le aliquote locali. La Lega, allora, aggiornando l'antico cavallo di battaglia della rivolta fiscale, non solo chiede ai sindaci di violare la legge, ma anche di rivolgere l'arma contro se stessi, perché senza Imu e con i tagli ai fondi di riequilibrio le casse dei Comuni si svuoteranno in poche settimane e oltre ai pochi pagamenti alle imprese saranno a rischio anche gli stipendi dei dipendenti. Tanto più rinunciando proprio all'Imu sull'abitazione principale, l'unica che non è in condivisione con lo Stato. Ma nemmeno i molti che, dal Pd all'Udc, hanno rinfacciato a Maroni che «l'Imu l'ha voluta la Lega», perché il suo debutto è nel decreto di marzo 2011 sul federalismo municipale, centrano il punto. L'Imu "federalista" era un'imposta diversa, già mostrava più di un difetto (per esempio i rincari generalizzati su imprese e negozi che ovviamente non beneficiano dell'addio all'Irpef sui redditi fondiari), ma certo non schiacciava il mattone con un aumento medio del 133% e i suoi proprietari con una girandola di aliquote e conguagli degna di miglior causa. Incitare alla rivolta fiscale in un Paese ancora primatista nei tassi di evasione non è la più brillante fra le idee possibili, ma anche tracciare un percorso a ostacoli per il pagamento di una super-imposta che moltiplica il conto rispetto all'anno scorso rischia di avere effetti simili

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Pmfassìont La Rai vince il contenzioso

Contratti con Pa no a tariffe minime Patrizia Maciocchi ROMA

L'inderogabilità ai mini-mi tariffari riguarda solo il rap-porto tra il professionista e il cliente privato ma non vale quando il committente è un en-te pubblico.

Un'elasticità, affermata dal-la Cassazione con la sentenza 6627/12 (depositata ieri), di cui beneficia la Rai che ha la meglio sulle pretese di un ar-chitetto, arrivato fino alla Su-prema Corte per vedersi rico-noscere il diritto a un compen-so in linea con quanto previ-sto dall'articolo unico della legge 34o del 1976. La norma invocata esclude, infatti, la possibilità di tagliare il com-penso del professionista sotto la soglia minima.

Un divieto che non fa però al caso del ricorrente perché, come ricorda la Suprema cor-te, è limitato ai soli incarichi conferiti dai privati.

A escludere dal raggio d'azione dell'articolo unico le strutture pubbliche è un'altra legge: la 404 del 1977, con una previsione, sottolineano i giu-dici piazza Cavour, che non en-tra in contrasto con il princi-pio di uguaglianza sancito dal-la Costituzione perchè la dero-gabilità può riguardare anche i professionisti privati.

Per affermare l'"onda lun-ga" della derogabilità la Supre-ma Corte richiama la sua prece-dente giurisprudenza.

In particolare con le sen-tenze 14187 del 2011 e 18223 del 2009 la Suprema Corte ricor-da che «nella disciplina delle professioni intellettuali il contratto costituisce la fonte principale della determina-zione del compenso, mentre la relativa tariffa rappresenta una fonte sussidiaria e sup-pletiva alla quel si può ricor-rere solo in assenza di pattua-zioni al riguardo».

Ma anche il contratto si rive-la, nel caso esaminato, il tallo-ne d'Achille del professionista che non riesce a dimostrare, malgrado la perizia a suo favo-re del consulente tecnico d'uf-ficio, di aver progettato un edi-ficio, perché l'opera non figu-rava nella lettera d'incarico.

I giudici di legittimità avalla-no la decisione dei colleghi del merito che escludono un com-penso autonomo o maggiorato per le varianti che sono rima-ste fuori al momento della fir-ma degli elaborati.

Nella debacle l'architetto perde anche il diritto al com-penso per la "direzione artisti-ca", ma segna comunque un punto a suo favore.

La Seconda sezione civile respinge comunque anche il controricorso con cui la Rai aveva rilanciato chiedendo di decurtare la somma dovu-ta di almeno un miliardo del-le vecchie lire per presunte inadempienze.

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ConsigNo c'§A mímsA Il Governo sceglie il Dl: riforma della Protezione civile a effetti immediati

, Calamità, rischio doppia tassa Regioni ed Esecutivo potranno innalzare le accise sui carburanti

Eugenio Bruno

Andrea Gagliardi ROMA

Torna la tassa sulla disgra-zia. Ossia il pagamento a carico degli automobilisti delle spese per alluvioni, frane e terremoti. Nel decreto con la riforma della Protezione civile, approvato ieri dal Consiglio dei ministri, è stata infatti reintrodotta la possibilità per le Regioni, di aumentare le ac-cise sui carburanti «fino a un mas-simo di cinque centesimi per li-tro» oltre la soglia oggi fissata, per far fronte alla dichiarazione di emergenza sul loro territorio.

Il testo licenziato ripristina un meccanismo molto simile a quel-lo che la Corte costituzionale ave-va bocciato due mesi e mezzo fa. Incluso il rischio che il rincaro sul prezzo dei carburanti sia in re-altà doppio. Accanto alla facoltà dei governatori di rivedere all'in-sù il prezzo alla pompa, la bozza di entrata in Cdm del Dl attribui-sce la medesima facoltà anche al Governo. Qualora l'esborso per disastri e calamità naturali venga fronteggiato attingendo al fondo nazionale per gli imprevisti, un provvedimento dell'agenzia del-le Dogane potrà innalzare l'acci-sa sullabenzina e sul gasolio, sem-pre per un massimo di cinque centesimi al litro. A meno che -ed è una delle novità introdotte ie-ri rispetto alla versione prelimi-nare del testo approvato ill2 apri-

le scorso e sottoposto al vaglio della Conferenza unificata una settimana dopo - il Governo non preferisca intervenire con una «riduzione delle voci di spesa», in modo da garantire «la neutrali-tà in termini di indebitamento netto delle pubbliche ammini-strazioni».

Tra le altre novità rispetto al si-stema attuale di protezione civile spiccano poi il trasferimento del-

LE ALTRE MISURE Palazzo Chigi potrà intervenire anche riducendo le spese Nuovo assetto istituzionale: più poteri al Viminale

la flotta aerea antincendio della Protezione civile al Dipartimen-to dei Vigili del fuoco e la parzia-le modifica degli assetti istituzio-nali con il rafforzamento del pote-re sia del Viminale che del capo del Dipartimento della protezio-ne civile. Nell'ottica di «rafforza-re l'efficacia nel monitoraggio il controllo e nella gestione delle emergenze», contenendo «le spe-se digestione».

La questione più dibattuta, da anni, era se la Protezione civile dovesse tornare sotto il ministe-ro dell'Interno, così come chie-sto dal ministro Anna Maria Can-

cellieri. La soluzione trovata è un compromesso che sembra accon-tentare tutti. Sparisce la figura del ministro per il coordinamen-to delle attività di protezione civi-le.Il titolare politico è il presiden-te del Consiglio «ovvero, per sua delega, il ministro dell'Interno», che sempre con la delega «si av-vale del dipartimento della Prote-zione civile» che rimane, però, all'interno della presidenza del Consiglio, così come previsto dal-la normativa attuale. I mezzi e i poteri straordinari possono esse-re utilizzati «durante limitati e predefiniti periodi di tempo». In particolare, lo stato di emergen-za non può durare più di 6o gior-ni, più altri 4o al massimo.

Le conseguenti ordinanze di protezione civile, cioè i provvedi-menti di attuazione operativa de-gli interventi, sono emanate «ac-quisita l'intesa delle Regioni terri-torialmente interessate, dal capo del Dipartimento della Protezio-ne civile, che ne cura l'attuazio-ne». Un potere che rappresenta una novità di rilievo. Altra novità è che le ordinanze emanate entro 20 giorni dalla dichiarazione di emergenza sono «immediata-mente efficaci»: vanno trasmes-se al ministero dell'Economia ma possono essere deliberate senza il «concerto» preventivo con il ministero del Tesoro, necessario invece dal ventunesimo giorno.

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Il Sole12

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Decreto legge sulla Protezione civile, sì all'aumento benzina

Cancellieri super ministro per le emergenze

DI ALESSANDRA RICCIARDI

La Protezione civile sarà riformata in via d'urgenza. Il consiglio dei ministri ha optato per il decreto legge, per evitare che cadesse sotto il fuoco incrociato dei par-

titi, per chiarire a tutti che la riforma può essere aggiustata in parlamento ma deve essere fatta. Il decreto approvato ieri chiude definitivamente l'epoca della Protezione civile dei grandi eventi e del-le super emergenze protratte nel tempo dell'era Bertolaso. Il dipartimento di via Ulpiano torna ad essere un semplice di-partimento di Palazzo Chigi, è il ministro dell'interno, oggi Anna Maria Cancellie-ri, a diventare il ministro in pectore per l'emergenza delegato dal premier, che dirigerà gli interventi. Molte funzioni poi passano, come l'antincendio aereo, direttamente ai vigili del fuoco. Ma quali sono le emergenze che giustificano la discesa in campo della Protezione civile nazionale al posto degli enti locali? «Le calamità», ambito nel quale non reintrano per esempio lo sbarco degli im-

migrati o il terrorismo, che pure sono state decretate emergenza in passato. Al verificarsi o nell'imminen-za dell'evento calamitoso, il consiglio dei ministri su proposta del presidente, o del ministro dell'interno, previa intesa con la regione interessata, delibera

lo stato di emergenza, determinando-ne contemporaneamente la durata e l'estensione territoriale. Lo stato emer-genziale potrà durare al massimo fino a 100 giorni, mentre la deroga alle regole sugli appalti fino a 6 mesi dopo l'evento. A gestire gli interventi dopo i 100 gior-ni non sarà più comunque la protezione civile nazionale ma l'amministrazione competente: regione, provincia o comune che sia. Il fondo di protezione civile potrà essere foraggiato con l'aumento dell'ac-cisa benzina• 5 centesimi in più per il

fondo nazionale e altri 5 centesimi che potranno imporre le regioni a livello locale. Al tempo stesso, sul fondo non graveranno però più gli interessi per i mutui accesi per le ricostruzioni. Vi farà fronte direttamente l'Economia.

O Riproduzione riservata—M

Pagina 3 Bandi ci. della nazion,de eillaxsa

Goarell,ri super emergere.'

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ItaliaOggi

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Il senatore presidente bene la scelta di Enrico Bordi, ora bisogna risparmiare subito e bene

Le auto blu regaliamole agli autisti Rossi: così si metteranno in proprio e non costeranno allo Stato DI GIAMPIERO Di SANTO

Tagli di spesa, attraver-so la spending review, e un grande impegno per vendere davvero tutto

quello che c'è da vendere. A cominciare dalle auto blu dei ministeri, che possono benissi-mo essere cedute a titolo gra-tuito agli autisti, destinati a trasformarsi da dipendenti pubblici in dipendenti di loro stessi. Nicola Rossi, presi-dente dell'Ibl, Istituto Bruno Leoni, e senatore del gruppo misto, commenta così la stra-tegia messa in campo dal go-verno per rimettere uno stato bulimico in linea, ridurre la spesa e consentire così al mi-nistero dell'Economia, presto o tardi, di mollare la presa sui contribuenti onesti, quelli cioè che pagano o cercano di farlo e per questo si trovano stritolati da una pressione che si avvici-na ormai al 50% o addirittura lo supera. «Il fatto che si sia scelta la strada del comitato interministeriale per la spen-ding review dimostra che il taglio della spesa non si può fare per mano di un solo mini-stro, ma con un'azione corale», dice Rossi a ItaliaOggi. «Spe-ro quindi che anche i partiti dimostrino coraggio. In certi casi non basta migliorare il funzionamento della macchi-na, ci vuole l'accetta. Bisogna stabilire che alcune cose non si devono fare più».

Domanda. Prima però forse sarebbe necessario sapere cosa lo stato deve fare. O no?

Risposta. Certo, bisogna concentrarsi sul core business e quindi ridefinire l'ambito di operatività del settore pub-blico. Qundi vendiamo tutto quello che si può vendere e contentiamoci su: giustizia, difesa, ordine pubblico, sicu-rezza, welfare in senso non estensivo del termine, istru-zione fino all'età dell'obbligo, cultura e tutela del patrimonio artistico. di età, patrimonio artistico, cultura.

D. Insomma, no stato di-magrito ma importante...

R. Sì, soprattutto un settore pubblico che eviti di fare cose come vendere l'acqua, possede-re municipalizzate, gestire la produzione e la distribuzione di elettricità, o controllare in grandissima parte l'istruzione universitaria.

D. Ma è un programma vastissimo, ci vorranno anni prima risparmiare qualcosa, non crede?

R. No, anzi si può e si deve fare subito per portare a casa risultati concreti già entro l'estate di quest'anno. Per esempio, sappiamo già quali sono i livelli di governo inutili, e siccome bisogna scongiurare il rischio che in settembre au-menti l'Iva dal 21% al 23%, si può agire sulle province e si

possono accorpare molti uffici. Ma bisogna cominciare a capi-re che se lo stato si ritira da alcune attività, avrà anche bi-sogno di ridurre il personale.

D. Con i licenziamenti, però, non si corre il rischio di aggravare una recessio-ne già pesantissima?

R. Non è detto. Per esem-pio, se si tagliano le auto blu, non è che gli autisti se ne stanno seduti in poltrona a cari-co dello Stato Le vetture gliele re-galiamo e loro si mettono in pro-prio. Questa è la logica della spen-ding review.

D. Un'opera-zione che sembra più difficile del previsto,

se è vero che il premier Mario Monti ha deciso di costituire un comitato in-terministeriale e di coin-volgere nell'operazione il risanatore di Parmalat, Montedison e molte altre aziende ancora, Enrico Bondi...

R. Sì.ma conta l'impegno del governo, che c'è. Spending re-

view e dismissioni devo- no diventare un obiet-

tivo da raggiungere a tutti i costi e penso che Monti e i suoi ministri ne siano consapevoli. Or- mai il governo ha

capito che è impos- sibile agire ancora

sulle entrate, perché il limite è stato ampiamente superato con tulle le manovre di questi due anni.

D. E secondo lei Bondi rappresenta la scelta giu-sta?

R. La nomina dell'ex com-missario Parmalat è davvero

molto significativa, perché Bondi sa dove tagliare la spe-sa senza impedire che la mac-china continui a funzionare al meglio. È la prova che l'esecu-tivo, sulla strada dell'elimina-zione degli prechi, è davvero deciso ad accelerare. ©Riproduzione riservata

Pagina 4 la aula blu resalialnole agli autisti

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Circolare del ministero dell'interno attua il decreto semplificazioni. Si parte il 9 maggio

Pratiche anagrafiche da casa Basta una mail al comune. Allegando la carta d'identità

DI ANTONIO G. PALADINO

D al prossimo 9 maggio, i cittadini potranno presentare le istanze di variazione ana-

grafica stando comodamente seduti davanti al proprio per-sonal computer. Sarà infatti possibile trasmetterle attra-verso il proprio indirizzo di posta elettronica certificata, ovvero, in mancanza della Pec, attraverso la mail per-sonale allegando la fotocopia del documento di identità. Senza dimenticare che sarà altresì possibile, a tali fini, l'utilizzo del fax o della rac-comaltdata.

È quanto mette nero su bianco il dipartimento dei servizi demografici del mi-nistero dell'interno, nel testo della circolare numero 9 dello scorso 27 aprile che fornisce i necessari chiarimenti attuati-vi delle disposizioni contenute all'articolo 5 del decreto legge semplificazioni (il decreto leg-ge del 9 febbraio 2012, nume-ro 5) in materia di cambio di residenza in tempo reale.

In attesa dell'imminente re-golamento attuativo, pertan-to, la circolare del Viminale ricorda che le disposizioni ivi contenute acquistano effica-cia a decorrere da 90 giorni dalla data di pubblicazione del decreto stesso, ovvero dal 9 maggio. Ne consegue che alle dichiarazioni anagrafi-che presentate da tale data, dovranno applicarsi le dispo-sizioni semplificative che, nel caso in esame, eviteranno ai cittadini il disturbo di pre-sentarsi agli sportelli degli uffici anagrafe del comune di residenza.

In pratica, tra otto giorni, oltre alla consueta presenta-zione diretta allo sportello, i cittadini avranno la possibi-lità di presentare le variazio-ni anagrafiche anche per il tramite della raccomandata, del fax e per via telematica. Quest'ultima rappresenta una vera e propria rivoluzione nel rapporto tra utente e ammini-strazione comunale, facendo risparmiare tempo e garan-tendo al tempo stesso la ve-ridicità e la certezza dei dati che si intendono variare.

Infatti, sarà possibile varia-re i propri dati anagrafici per via telematica al realizzarsi di una delle seguenti condizioni. Ovvero che la dichiarazione sia sottoscritta dall'utente con

rizzi esatti ai quali inoltrare le dichiarazioni, con partico-lare riferimento all'indirizzo di posta, di posta elettroni-ca, nonché al numero di fax. Adempimenti che sono consi-derati essenziali per i comu-ni, in quanto, come previsto dal dpr in corso di adozione, questi dovranno registrare le dichiarazioni entro due giorni lavorativi dal ricevimento del-le stesse. In particolare, sia a coloro che si presentano allo sportello che nei confronti di chi utilizza le altre modalità, l'ufficiale di anagrafe dovrà ri-

lasciare all'interessato un'ap-posita comunicazione di avvio del procedimento con l'ap-posita formula «si comunica che a seguito della variazione anagrafica, quest'ufficio prov-vederà ad accertare la sussi-stenza dei requisiti previsti e che, trascorsi 45 giorni dalla dichiarazione resa in assenza di comunicazione in merito alla mancanza dei requisiti, la variazione (ovvero l'iscrizione o la registrazione) si intende confermata». Riproduzione riservata—$

firma digitale, oppure che il sottoscrittore sia identificato tramite carta d'identità elet-tronica, con carta nazionale dei servizi o con strumenti che consentano l'individuazio-ne del soggetto che effettua la dichiarazione. In alternativa, sarà considerata valida anche la dichiarazione trasmessa attraverso la casella di posta

elettronica certificata o, in as-senza, attraverso una casella di posta elettronica semplice. In quest'ultimo caso, è neces-sario che la copia della dichia-razione con firma autografa e la copia della carta d'identità del soggetto dichiarante siano allegati all'istanza con l'ausi-lio di uno scanner.

È quindi ovvio che in questi

giorni alle amministrazioni co-munali verrà chiesto uno sfor-zo non indifferente in quanto dovranno implementare le funzioni e i contenuti dei pro-pri siti internet istituzionali. A tal fine, la circolare in og-getto ricorda che gli enti locali dovranno obbligatoriamente indicare nei propri siti web, tutti gli indi-

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Pratiche anaerafiche da casa

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Esente chi, occupa l'immobile in affitto, comodato e nuda proprietà. Non il coniuge assegnatario

Solo il possesso fa versare l'Imu Obbligati i titolari di usufrutto, abitazione, superficie ed enfiteusi

Pagina a cura DI SERGIO TROVATO

S010 il possesso di diritto di un immobile obbliga al pagamento dell'Imu. L'unica eccezione è rap-

presentata dal coniuge asse-gnatario dell'immobile, che è obbligato al pagamento della nuova imposta locale anche nei casi in cui non sia né pro-prietario né titolare di altro diritto reale di godimento sul bene. Come per l'Ici, non sono invece soggetti al prelievo il locatario, l'affittuario o il co-modatario. Il tributo è infatti dovuto dai contribuenti per anni solari, proporzionalmente alla quota di possesso dell'im-mobile e in relazione ai mesi dell'anno per i quali il bene è stato posseduto. Se il posses-so si è protratto per almeno 15 giorni, il mese deve essere computato per intero.

L'articolo 9 del decreto legi-slativo 23/2011 stabilisce che oltre al proprietario dell'im-mobile, sono obbligati al pa-ggmento anche il titolare del diritto reale di usufrutto, uso, abitazione. Va precisato che la prova della proprietà o della titolarità dell'immobile non è data dalle iscrizioni cata-stali, ma dalle risultanze dei registri immobiliari. In caso di difformità è tenuto al pa-gamento dell'Imu il soggetto che risulta titolare da questi registri (commissione tributa-

ria regionale del Lazio, prima sezione, sentenza 90/2006). Quindi, per l'assoggettamen-to agli obblighi tributari non è probante quello che risulti iscritto in catasto.

Soggetto passivo è anche il superficiario, l'enfiteuta, il locatario finanziario e il con-cessionario di aree demaniali. Rientra tra i diritti reali, poi, il diritto di abitazione che spetta al coniuge superstite, in base all'articolo 540 del codice civile. Non è soggetto al prelie-vo fiscale, invece, il nudo pro-prietario dell'immobile. Allo stesso modo, non sono obbli-gati al pagamento dell'impo-sta il locatario, l'affittuario e il comodatario, in quanto non sono titolari di un diritto rea-le di godimento sull'immobile, ma lo utilizzano sulla base di uno specifico contratto. Che il semplice possesso non obbli-ghi al pagamento dell'Ici, lo aveva chiarito la Cassazione (sentenza 18476/2005) a pro-posito del coniuge che risulti assegnatario dell'immobile, in caso di separazione. Secondo la Cassazione, se il giudice assegna a un coniuge l'abita-zione dell'ex casa coniugale, il soggetto assegnatario non è tenuto al pagamento dell'im-posta. Il giudice non ha, infat-ti, il potere di costituire diritti reali di godimento sull'immo-bile, quali quelli di uso e abi-tazione, ma può decidere solo

in ordine all'attribuzione di un diritto personale sulla casa fa-miliare a favore di un coniuge. L'assegnatario ha un diritto di godimento del bene di natura personale e non reale. Dunque, non dovrebbe pagare neppure l'Imu. Tuttavia il legislatore, in sede di con- versione del dl 16/2012, con una evidente forzatura ha posto a carico dell'assegna- tario dell'im- mobile l'obbli- go di pagare il tributo. L'arti- colo 4, comma 12-quinquies, del dl sulle semplificazioni fiscali prevede espressamen- te che, solo per l'Imu, l'asse- gnazione della casa coniugale a favore di uno dei coniugi, disposta a segui-to di provvedimento di sepa-razione legale, annullamento, scioglimento o cessazione de-gli effetti civili del matrimo-nio, «si intende in ogni caso effettuata a titolo di diritto di abitazione».

Infine l'utilizzo di un immo-bile o il possesso di fatto non possono essere inquadrati giu-ridicamente come diritto d'uso. In base all'articolo 1021 del codice civile, chi è titolare di questo diritto può servirsi del-la cosa che ne forma oggetto e, se è fruttifera, può raccogliere i frutti per quello che è neces-sario ai bisogni personali.

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Sugli orti comunali non si paga l'imposta Sono soggetti al pagamento dell'Imo anche i terreni incolti che prima erano esclusi dal campo di applicazione delPIci. Oltre ai ter-reni agricoli la nuova imposta colpisce i ter-reni diversi da quelli fabbricabili e da quelli

utilizzati per l'esercizio delle attività agri-cole. Dunque, anche quelli coltivati in modo occasionale. • Del resto l'articolo 9 del decreto legislativo 23/2011, istitutivo della nuova imposta mu-nicipale, prevede che sono soggetti al prelie-vo i terreni. Mentre la disciplina Ici faceva esclusivo riferimento ai terreni agricoli. In effetti, i terreni sono suscettibili di produrre due tipologie di reddito. Il reddito dominicale, che è quella parte di reddito che remunera la proprietà, e il reddito agrario, che consegue all'esercizio dell'attivi-tà agricola sul fondo. Il reddito dominicale si determina mediate l'applicazione delle tarif-fe d'estimo stabilite dalla legge catastale, per ciascuna classe e qualità del terreno. Il ministero delle finanze, con circolare n. 9 del 14 giugno 1993, ha delimitato la definizio-

ne di terreno agricolo ai fini Ici, precisando che non erano soggetti a imposizione i ter-reni che non avessero i requisiti propri né delle aree agricole né di quelle fabbricabili e precisamente: gli appezzamenti sui quali sono esercitate attività agricole solo occa-sionalmente, in forma non imprenditoriale, coltivati senza alcuna struttura organizzativa (cosiddetti «orticelli»); i terreni incolti o che risultano normalmente inutilizzati. Terreni agricoli, secondo la definizione con-tenuta nell'articolo 2135 del Codice civile, sono quelli utilizzati per l'esercizio dell'atti-vità agricola, ovvero la coltivazione del fon-do, la silvicoltura, l'allevamento animali e le attività connesse. In base all'articolo 13 del dl Salva-Italia (201/2011), che ha anticipato l'Imu in via spe-rimentale, il valore dei terreni agricoli su cui calcolare l'imposta è ottenuto moltiplicando il reddito dominicale risultante in catasto, vi-gente al 1° gennaio dell'anno di imposizione, rivalutato del 25%, per 135. La norma, invece, prevede un trattamento agevolato per i coltivatori diretti e gli im-prenditori professionali iscritti nella previ-denza agricola, per i quali il moltiplicatore di riferimento è ridotto a 110, anche se i terreni non vengono coltivati. Quest'ultima previsione è contenuta nell'ar-ticolo 4 della legge di conversione del dl fi-scale (16/2012), che rafforza ancor di più la tesi della tassabilità dei terreni inutilizzati. Per quanto concerne il soggetto obbligato al pagamento per i terreni incolti valgono le re-gole generali. È tenuto a versare l'imposta il proprietario o il titolare di altro diritto reale di godimento (usufrutto, uso). Pertanto, nel caso che un orto sia dato in comodato da un comune a un agricoltore, sull'immobile l'imposta non è dovuta perché il comodatario non è soggetto passivo e l'am-ministrazione comunale non è tenuta a versa-re la quota del 50% riservata allo stato.

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Sulla Gazzetta Ufficiale n. 99 del 28 aprile 2012 è t e stato pubblicato il dpcm 26 aprile 2012 recante «differimento per l'arano 02 1112, 730 termini di presentazione del niode0 3

0 ai sostituti d'imposta Cafe ai professionisti abilitati, del terminea i

per la trasmissione in via telematica dei del t e modelli dell'Ag enzia delle entrate,

sui premi e accessori dell'imposta sulle i dss

incassati riti codnllou ovunee tir aa-

ne l'esle 2r-

mine per la presentazione dell de

comma scaduto, ex creto legislativo 9 luglio

1997, n. 241» (si veda ItaliaOggi del 27 aprile scorsa)

A decorrere dal 1 gerinaio 2012, la quo-ta annua per l'iscrizione obbligatoria alle sezioni di tiro a segno nazionale è fissata in curo 12,20. Un incremento necessario per adeguare l'importo all'aumento del costo della vita. Lo stabilisce il decreto del ministero della difesa 10 aprile 2012, pubblicato sulla G.U. n. 99 del 28 aprile scorso.

Lo stato in ritardo aovuti alle aziende

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Effetto Iran, catione per 111% dei nuovi, e aumenti per effetto della nuova ta immobiliare si sono registrati soprattu to al Sud (24%). È quanto emerge dal sondaggio condotto da Solo Affitti, fran-chising irnmobiliarespecializzato nella locerzione con oltre 300 agenzie in Italia, sugli aumenti (entro 100 euro) dei canoni di locazione. L'89% degli affiliati inter-vistati ha dichiarato che fra i contratti di affitto stipulati nel primo trimestre di questanno non hanno registrato aumenti del canone da parte dei proprietari degli mmobili. L'i 1% ha verificato, invece ,

degli incrementi. Nel centro di Milano' in

particolare, dall'inizio di quest'anno nel 90% dei casi i canoni sona aumentati fino

Accesso più semplice ervzzi assistenza e informazione delle Entra Con il tributctrista al centro del rapporto contribuente-Agenzia. È stato sottoscritto ieri il nuovo protocollo d'intesa tra la dire-zione regionale del Piemonte dell'Agenzia delle entrate e le associazioni dei trib taristi nell'ottica di integrare quanto già indicato nell'accordo del gennaio 2010 in, materia di semplificazione dei rapporti

con i contribuenti. Le firme all'accardo sono state poste dal direttore regionale dell'Agenzia, Rossella Orlandi, e, per

l'Istituto nazionale tributari sti (Int), dal egato regionale Francesco Bellante su

delega del presi nte nazionale. Ilp roto- collo contiene indicazioni di callaborazia- ne tra le parti che vanno dalla promozione dell'utilizzo del canale telematica Civis nella gestione di problematiche di tipo seriale, alla possibilità di proporre que- siti da parte dell'Associazione, a sportelli ded hic ati per i tributaristi, nonché sinergie anche per ciò che riguarda la formazione professionale (obbligatoria per gli iscritti Int). La convenzione avrà validità sino al 31112 12013 per tutto il territorio regiona-

le e q 'ridi anche per ogni direzione pro-

vin ciaulte e uffici territoriali del Piemonte. ev,woe,■««,vuisvssiii,,iiiivie.eveneesev*ve,ses'sses~V~ve. *iliVe-esivivVerMÌ

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Giarda accende i riflettori sulle anomalie del rapporto alunni-classe e su comandi e distacchi

Tagli, nel mirino la mala gestione Via alle duplicazioni di funzioni, sì al riassetto della rete

DI ALESSANDRA RICCIARDI

Cancellare le duplicazioni di funzioni amministra-tive, soprattutto a livel-lo territoriale, disdire gli

affitti di sedi sovrabbondanti, centralizzare gli acquisti di beni e servizi. E poi: riallocare i docen-ti inidonei, ridurre i distacchi e i permessi, risolvere l'anomalia di un rapporto più alto tra inse-gnanti e alunni al Sud rispetto a quello del Nord. Sono queste le priorità, secondo quanto risulta a ItaliaOggi, fissate da Piero Giarda per la spending review delIstruzione. Nessun mace-te sulla scuola, ma indicazioni operative per razionalizzare la spesa: Giarda ai colleghi del consiglio dei ministri di ieri, che ha approvato il piano e nomina-to Enrico Bondi commissario straordinario per la gestione dell'acquisto di beni e servizi per le amministrazioni pubbliche, ha sottolineato che nella scuola si è già tagliato e tanto: è vero che il settore istruzione, università e ricerca con i suoi 53 miliardi di euro annui di bilancio e circa un milione di dipendenti è il più corposo del pubblico impiego, ma è anche vero che in dieci anni ha

subito la riduzione più sostanzio-sa, passando da 23% al 17% della spesa totale. E mentre negli ulti-mi anni la popolazione scolastica è cresciuta, il personale veniva falcidiato: per effetto della mano-vra Tremonti-Gelmini; oltre 80 mila unità in meno di docenti, e 40 mila per il personale ausilia-rio, tecnico e amministrativo.

La riduzione della spesa, che sugli effetti complessivi deve es-sere ancora quantificata, parte dall'eliminazione delle strutture superflue. Come anticipato da ItaliaOggi il 18 aprile scorso, non saranno rinnovati gli affitti di sedi oggi ritenute sovrabbondan-ti (a partire dalla sede di piazzale Kennedy a Roma, costo 7,5 milio-ni annui), con un risparmio del 60% delle spesa finale per questa voce entro il 2013; sarà previsto un unico sistema informativo (nel 2012 un risparmio del 10%), por-tali unici per l'offerta formativa e una centralina unica di acquisto. La spesa per beni e servizi solo a livello ministeriale ammonta a quasi un miliardo, su questo do-vrà lavorare Bondi per ampliare il raggio d'azione della Consip, a partire dai contratti per le pu-lizie, cil cui costo va dimezzato. Nel mirino di Giarda anche le

ripartizioni di funzioni tra uffici scolastici regionali e provinciali: dovranno essere razionalizzate con una riduzione dei livelli pro-vinciali.

C'è poi il capitolo dei distac-chi e dei comandi: quasi mille docenti sono pagati dalla scuola ma lavorano presso il mini-stero degli esteri o all'estero, altri 2 mila sono comandati presso organi costituzionali, lo stesso dicastero di viale Trastevere e altre ammi-nistrazioni, mille sono in esonero e aspettativa sin-dacale. Giarda vuole veder-ci chiaro• quali sono i servizi resi, come razionalizzare ed evi-tare duplicazioni di spesa visto che per ogni docente di ruolo distaccato lo stato paga lo stipendio al prof in comando e al suo sostituto. Ci sono poi i 4.500 docenti inidonei per motivi di sa-lute che van-no riconver-titi o messi in mobilità.

Una criti-

cità su cui il ministro dell'istru- zione, università e ricerca, Francesco Profumo, dovrà lavorare nei prossimi mesi è il mancato dimensionamento del- la rete scolastica al Sud: ci sono circa 2 mila scuole con meno di

500 studenti, un dato che non sempre è

giustificabile, se- condo l'analisi di Giarda, in base alla particola-

rità delle ca- ratteristiche territoriali e

sociali. La rete **va ridefinita. E

poi la distribu-

zione dei docenti tra le regioni è squilibrata tra nord e sud, non rispecchia il rapporto previsto a livello nazionale. In Calabria ci sono 11,2 alunni per docente, in Emilia Romagna sono 13. E poi il rapporto alunni-classi: è di 21,45 a livello nazionale ma diventa 19,7 in Sardegna, Cala-bria e Molise e 22,5 in Emilia Ro-magna. Ci sono addirittura sedi, spesso meridionali, con meno di 100 alunni.

Poco funzionale anche il siste-ma di finanziamento delle scuole, già al centro di un intervento nel primo decreto di semplificazione che ha istituto il fondo di funzio-namento dell'autonomia. Il team inviato da Giarda all'istruzione, e guidato da Giuseppe Catalano, ha riscontrato che lo scorso anno oltre un terzo delle 10 mila scuola italiane ha chiuso i bilanci in di-savanzo a causa soprattutto delle spese per supplenze brevi ed esa-mi di stato. Al tempo tesso circa un miliardo di euro erano giacen-te sui conti bancari di altre scuole. Con l'unificazione dei flussi finan-ziari del fondo dell'autonomia la discrasia dovrebbe essere risolta a partire dal prossimo anno. Il la-voro vero comincia adesso. ©Riproduzione riservata

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d jorzrgit

Spariranno trenta sedi prefettizie e verranno sostituite da «sportelli

per i cittadini».. Il declassamento di ripercuoterà anche sull

e questuree sui comandi provinciali dei vigili del fuoco

press unE 01/05/2012 LA STAMPA

I tagli ai ministeri decisi dal governo `,"` • •■■•

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La scure si abbatterà soprattutto sulle Prefetture

I l dimagrimento del ministero dell'Interno parte dalle prefettu-re considerando che 1'80% della

spesa (8 miliardi) è destinato alle strutture periferiche. Una trentina di sedi minori sarà accorpata a una prefettura-madre e ogni accorpa-mento farà risparmiare un milione.

Inevitabile, in queste città, anche il declassamento delle questure e dei comandi provinciali di vigili del fuo-co, carabinieri e guardia di finanza. Non sarà cancellata nessuna circo-scrizione amministrativa e al posto della vecchia prefettura ci sarà uno sportello per i servizi al pubblico. An-

che la sede centrale sarà sottoposta a snellimento, con chiusura di alcune direzioni centrali e un risparmio pre-ventivato di 2 milioni di euro.

L'organizzazione su base provin-ciale, indipendentemente dal nume-ro di abitanti, costa 400 milioni di eu-ro. Dato poi che una serie di costi so-no fissi, ciò comporta che nella regio-ne più piccola come il Molise la pre-fettura costa 29,35 euro per abitante e che nella regione più popolosa co-me la Lombardia costa 5,93 euro per abitante.

Beni e servizi acquistati online

l Miur, il ministero dell'Istruzione, del-l'Università e della Ricerca hanno messo a fuoco quattro mosse per tagliare le spe-

se e contribuire alla riduzione del deficit di bilan-cio. Il primo capitolo punta a rendere più efficien-te la gestione delle supplenze e mettere in condi-visione spazi come biblioteche e segreterie. La se-conda mossa riguarda gli affitti (ma esclude le scuole): le strutture dell'amministrazione centra-le del ministero dell'Istruzione costano ogni anno 12 milioni di euro di canoni. La volontà è di con-centrare tutte le attività tra la sede centrale di via Trastevere e gli uffici di viale Carcani, a Ro-ma. Questo consentirebbe un risparmio di circa 9 milioni di euro, il 75% dell'attuale spesa, che cale-rà così da 12 a 3 milioni. Il terzo obiettivo riguarda la riorganizzazione degli uffici amministrativi: la volontà del ministero è di puntare a funzioni di in-dirizzo e coordinamento e ridurre le strutture che finora hanno gestito vari processi. Infine, un'ultima quota di risparmi arriverà cercando di acquistare beni e servizi online: in questo modo si punta a risparmiare circa 100 milioni, il 15% della spesa attuale.

Dai sindacati ieri si è subito levato un coro di no: basta tagli alla scuola. Ed anche il Pd, con l'ex ministro Fioroni e con Bersani, ha chiesto di non toccare questo settore. «Non credo ci siano i mar-gini - ha spiegato il leader del Pd -. Si può parlare di riorganizzazione, non di tagli. Altrimenti ci dia-mo altre mazzate e pregiudichiamo la crescita». L'accorpamento dei servizi «preoccupa molto» la Cisl Scuola, che definisce «sbagliato l'approccio burocratico». «In una situazione in cui le scuole sono alla canna del gas, se si facessero altri tagli saremmo di fronte ad un disastro» protesta il se-gretario generale Flc-Cgil Mimmo Pantaleo. «No ai tagli» anche dalla Uil. [R. TAL]

Cancellati decine di tribunali minori

A nche il ministero della Giustizia è chia- mato a una forte razionalizzazione e ri-

duzione delle spese. La «spending re- view» qui passa attraverso una revisione del-la cosiddetta geografia giudiziaria. In Italia, tra grandi, piccole e piccolissime, ci sono tre-mila sedi dove si amministra la giustizia. Alla fine del processo di dimagrimento e accorpa-mento, il numero degli uffici sarà ridotto in maniera significativa. Scompariranno tribu-nali minori e sezioni distaccate per un rispar-mio preventivato di 45-60 milioni di euro. Di 848 uffici del giudice di pace, ne sopravvive-ranno 174. Risparmiati altri 28 milioni di euro. Si profila un travaso da una sede all'altra di 1944 giudici di pace, 600-750 magistrati toga-ti, 3600 unità del personale amministrativo.

Per le scoperture nel centro-nord ci sarà un bando per mobilità esterna rivolto al perso-nale di altre amministrazioni dello Stato.

Per quanto riguarda le carceri, è in vista una svolta: dei 66 mila detenuti, si considera che quelli davvero pericolosi siano 28 mila e su questi saranno concentrati i controlli da parte di una polizia penitenziaria in grave af-fanno di organico. E' cambiato nel frattempo anche il Piano carceri. Abbandonata l'idea di crearne tante ex novo, si aumenteranno le di-mensioni di quelle esistenti con nuovi padi-glioni, risparmiando 220 milioni di euro ri-spetto al previsto e avendo 11.573 nuovi posti (2273 più del previsto).

E se si arrivasse a una gara unica naziona-le per i servizi di intercettazione si potrebbe-ro risparmiare oltre 200 milioni di euro sulle spese di noleggio di apparecchiature. Il mini-stero è in attesa di un parere dell'Avvocatura dello Stato. [FRA. GRI.]

I contratti di locazione del ministe-ro - tra uffici di prefettura, polizia e vigili del fuoco - costano 4-600 milio-ni di euro. Qui si sta valutando quan-to e come risparmiare.

In gran fermento contro il mini-stro Anna Maria Cancellieri, i sinda-cati. Con una nota congiunta, prefet-ti, vigili del fuoco e agenti di polizia auspicano «che non si tratti di prov-vedimenti che finiscano con il causa-re danni assai maggiori di quelli che dovrebbero risolvere». Si cominci con il tagliare le auto blu, dicono. [R. I.]

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I tagli ai iuiii4 decisi du1 governo

press unE 01/05/2012 LA STAMPA

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Una pesante sforbiciata sul personale una sforbiciata pe-

sante per il persona- le delle nostre forze armate, la «spending re-view» della Difesa. Il gover-no intende lasciare a casa un generale su tre, un colon-nello su cinque, un soldato su sei (passando da 183 mili-tari a 150 mila) e un impie-gato civile su tre (da 30 a 20 mila). L'obiettivo però non è risparmiare sul budget, ma trasferire risorse agli in-vestimenti e all'addestra-mento. Lo ha detto il mini-stro Giulio Terzi di Sant' Agata rispondendo alle do-mande dei giornalisti. Il ridi-mensionamento, ha spiega-to il ministro.

«È stato presentato un piano assolutamente incisi-vo - dice il ministro della Di-

fesa, Giampaolo Di Paola - e devo vedere ancora qualcosa di simile da parte degli altri [ministri, ndr]». Comunque ci vorrà qualche anno per an-dare a regime. «Non si posso-no tagliare 40 mila uomini in un giorno».

Al termine della riorga-nizzazione, ogni stato mag-giore dovrà avere un coman-do operativo, uno logistico, uno per la formazione, e non di più. Sanità, formazione e logistica saranno accentra-te e razionalizzate. Tagli drastici sono in arrivo anche per il settore dei comandi territoriali. Sparisce anche il Consiglio superiore delle Forze armate.

E' previsto infine un taglio nelle infrastrutture, paralle-lamente al taglio del 30% dei comandi. La Difesa avrà un numero notevole di edifici da mettere in vendita. Ed è que-sto, assieme ai risparmi tan-gibili sugli stipendi, il «teso-retto» su cui la Difesa conta per fare cassa. [R. R.]

Spese già al minimo Pochi tagli

a razionalizzazione del- le spese del Ministero degli Esteri parte da

un dato: il cui bilancio della Farnesina è passato da 2,5 miliardi del 2008 agli 1,67 del 2012. Nell'ultimo trien- nio il personale è diminuito del 12% ogni anno, con una fuoriuscita di 1400 persone e tra le possibili soluzioni per realizzare ulteriori ri- sparmi senza «compromet- tere l'operatività del Mini- stero e la sua rete diploma- tico-consolare ora vi sareb- bero anzitutto il ricorso cre- scente a contrattisti locali, ma anche un'aggiornata ri- partizione degli istituti di cultura, l'innovazione tec- nologica e una nuova atten- zione alla so stenibilità am- bientale come stabilito dal

progetto «Farnesina Verde». Più di così sarebbe insom-

ma difficile andare, anche te-nuto conto che il nostro Paese dedica alle spese del ministe-ro degli Esteri lo 0,22% del bi-lancio statale, contro 1'1,78% della Francia, 1'1,1% della Ger-mania, lo 0,38% della Gran Bretagna lo 0,3%, lo 0,75% del-la Spagna ed il 2,5% della Spa-gna. «Il Mae non può più ta-gliare abbiamo circa 400 rap-presentanze nel mondo, ci so-no costi di tenuta e soprattut-to fattori di sicurezza» ha spie-gato ieri a la Stampa Paola Ot-taviani, responsabile funzione pubblica della Cgil Esteri.

Quanto al processo di spending review avviato a gennaio dalla Farnesina e che dovrebbe concludersi nei prossimi giorni, le proiezioni punterebbero a ulteriori ri-sparmi per circa 25 milioni di euro, che riassorbano una quota significativa dei tagli al bilancio già previsti: 206 mi-lioni quest'anno, 72 nel 2013 e 93 nel 2014. [R. R.]

Ir■V , ' OSOU:

Cambiano Motorizzazione e authority porti

el mirino dei «tagli» fi- nisce anche il settore dei Trasporti. Uno dei

«ministeri» per antonomasia. E la cura che si prospetta, an-che qui, sarà certamente pe-sante. Al primo punto il piano-Giarda prevede lo «snellimen-to della struttura centrale at-traverso dismissione della se-de decentrata» del dicastero, quindi, in parallelo, la «riduzio-ne con effetto immediato degli organici». Ci sarà poi una «ri-strutturazione della struttura territoriale con la definizione di uno standard di personale in relazione al carico di lavoro e alla dimensione della scala di attività».

Per quanto riguarda le real-tà collegate al ministero, an-che qui, si annuncia una mez-za rivoluzione. La riorganizza-

zione dei Trasporti passerà an-che attraverso la riforma della Motorizzazione civile che verrà trasformata in un'«agenzia di servizi» e soprattutto dovrà es-sere «autofinanziata» in manie-ra tale da non pesare più sui conti dello Stato. Secondo pun-to: le autorità portuali. Il gover-no pensa di ridurre il loro nume-ro (oggi sono ben 18) e di riquali-ficarla funzioni e attività.

Una parte di attività verran-no poi assegnate alle Regioni: in questo caso lo scopo è duplice: attuare la riforma del trasporto pubblico locale ed alleggerire il carico di funzioni accentrare sul ministero trasferendo alle regioni alcuni servizi ancora ge-stiti dal ministero.

Sesto punto dell'agenda-tra-sporti, l'autotrasporto. Per que-sto comparto, che assorbe diver-se decine di milioni per sgravi e sussidi di varia natura, il gover-no ipotizza «nuove forme di so-stegno». Una formulazione che nasconde anche qui l'intenzione di tagliare? Lo si scoprirà nelle prossime settimane. [R. TAL.]

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FRANCESCA SCHIANCHI ROMA

Se la tanto odiata Imu c'è, e va pagata, è a causa di una «amara verità»: bisogna «re-cuperare il tempo perduto per tre anni. Si è abolita l'Ici senza calcolare le conseguen-ze», quando «non poteva e non doveva essere abolita». Ora, «se all'Imu si preferisce la patrimoniale, il governo è pronto a valutare ogni propo-sta che garantisca la parità di gettito effettivo».

Mentre l'ex ministro Ma-roni promette a giorni «cin-que o sei iniziative» di prote-sta fiscale «che i sindaci po-tranno prendere» contro la tassa sulla casa, sperando di trascinare alla disobbedien-za almeno i 500 primi cittadi-ni del Carroccio, il presiden-te del Consiglio Monti ci tie-ne a sottolineare come sia stata proprio una scelta fatta dal governo di cui Maroni fa-ceva parte a determinare la decisione di introdurre la nuova tassa.

Un'imposta municipale so-lo di nome e non di fatto, spie-gano preoccupati i sindaci che dovranno «girare» allo Stato parte dei proventi, tut-ti d'accordo nel criticarla ma senza sposare in massa la proposta di «obiezione fisca-le» della Lega. Ci vuole «una battaglia corretta di tipo isti-tuzionale», ricorda il presi-dente dell'Associazione dei Comuni, Graziano Delrio. La tassa sulla casa deve cambia-re, ma non si può «far finta che le leggi non esistano»: per far sentire la loro voce, i primi cittadini si sono convo-cati in manifestazione il 24 maggio a Venezia.

Oggi, invece, si terrà il «Lega unita day» a Zanica (Bergamo), già presentato da Maroni come occasione per lanciare «la disobbedienza ci-vile e l'opposizione fiscale», contro l'«odioso balzello» co-stituito dall'Imu, «una rapina sulla prima casa». «Coinvol-geremo tutti i nostri sindaci, spero che anche quelli di altri partiti lo facciano», ha detto ieri all'uscita dal Consiglio fe-derale: l'idea, assicura, «sta facendo proseliti anche tra i sindaci di Pdl e Pd».

Per ora, però, dai primi cittadini degli altri partiti ar-rivano perlopiù bocciature del metodo leghista. Sull'in-giustizia della nuova imposta

Sul no all'Imu scontro aperto Lega-governo Marmi insiste: disobbedienza fiscale. Ma è isolato I l premier: preferite la patrimoniale? Parliamone

qualunque sindaco è d'accor-do: i versamenti sulla prima ca-sa restano nelle casse dei Co-muni, ma servono a malapena a coprire il taglio dei trasferi-menti statali; quelli sulla secon-da casa vanno per metà allo Stato, mentre la vecchia Ici re-stava tutta sul territorio. «Fa-cendo un calcolo degli incassi dell'anno scorso e quelli di que-st'anno - valuta Delrio - in me-dia noi Comuni subiamo una perdita di entrate del 20-25%».

Detto questo, però, «i sin-daci non possono strizzare l'occhio all'evasione fiscale co-me propone la Lega», spiega il vicepresidente dell'Anci, Ales-

sandro Cattaneo. «Una propo-sta che arriva proprio da chi fino a pochi mesi fa, da mini-stro, predicava la collabora-zione istituzionale», sospira Delrio. Piuttosto, la loro pro-

Casini: ma dov'era

il Carroccio quando si è deciso, sbagliando, di abolire l'Ici?

posta è che l'Imu resti alle am-ministrazioni locali e non sia quindi, come la definiscono lo-ro parafrasando il vero nome, una «imposta statale unica»

che li costringe a fare da esat-tori per lo Stato.

«Mi chiedo dove fosse Ma-roni quando è stata abolita l'Ici, un provvedimento che og-gi ci obbliga a mettere un'Imu più pesante», dice il leader del-

l'Udc Casini. Maroni contro l'Imu è una «patetica arma di distrazione di massa - per il centrista D'Alia - l'Imu l'hanno introdotta loro nel federalismo fiscale». «Operazione demago-gica e improduttiva» quella

della Lega, secondo il Pd Zog-gia. La speranza riposa nelle parole del sottosegretario Po-lillo: «Sull'Imu abbiamo dovu-to operare in emergenza, in prospettiva forse si potrà ri-durre l'imposizione».

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Sul no all'Imu scontro aperto tgzettoverno

La. rantazza dei Imballi ,spazza il senatore &D'Ioni

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I: Unione non risparmia abbastanza

RUSSI

Di cuore in cuore La prevenzione

Si terrà sabato a Russi, dal-le 10, presso la Sala Poliva-lente in Via Cavour, la terza Giornata della cardiologia. Stefano Bosi, responsabile dell'Unità di Cardiologia del Maria Cecilia di Coti-gnola, ed i suoi collabora-tori, Stefano Censi e Rita Conti, parleranno di pre-venzione cardio ventricola-re e di altre informazioni u-tili ai pazienti. L'evento è organizzato dal Comune di Russi in collaborazione con il Lions Club, Pubblica assi-stenza e il progetto defi-brillazione precoce "Di cuore in cuore". L'assesso-re comunale alla Sanità, Laura Errani, ricorda che "l'iniziativa sottolinea l'im-pegno dell'amministrazio-ne e delle associazioni del territorio a sostegno della prevenzione alle patologie cardiovascolari e della morte precoce da arresto cardiaco". Il progetto na-sce dall'esigenza di illustra-re l'importanza di interve-

nire celermente in caso di arresto cardiaco, al fine di prevenire danni cerebrali irreversibili, fino alla morte in caso di non intervento tempestivo. Questo per-ché, pur con tutta la cele-rità che attualmente il ser-vizio del 118 garantisce sul territorio, occorrono diversi minuti prima che l'ambu-lanza giunga sul posto, mentre dopo 4-5 minuti dall'arresto cardiaco av-vengono i primi danni irre-versibili. Per questa sensi-bilizzazione, sono state già organizzate due conferen-ze, con relatori qualificati e testimonianze di persone colpite da arresto cardiaco che lo hanno superato gra-zie ad un intervento tem-pestivo. Si sono inoltre or-ganizzati corsi di formazio-ne alla rianimazione car-dio-polmonare e defibrilla-zione precoce. Sono stati formati 106 volontari, an-dati ad aggiungersi ai circa 50 soci della Pubblica assi-stenza già in possesso de-gli attestati relativi. Sono poi stati installati 14 defi-brillatori in tutto il territo-rio comunale, frazioni comprese.

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