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Anno 14 04 aprile 2014 Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa IN QUESTO NUMERO Guardare la vita e la scuola da un’altra prospettiva: omaggio a Mario Lodi A Padernello, Romanino e Moretto ad alta definizione Cassa Padana in campo con lo sport

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Anno 14

04aprile 2014

Mensile di attualità, economia, informazione e cultura cooperativa

IN QUESTO NUMERO

Guardare la vita e la scuolada un’altra prospettiva:omaggio a Mario Lodi

A Padernello, Romanino e Morettoad alta definizione

Cassa Padana in campo con lo sport

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Popolis, periodico mensiledi Cassa Padana autorizzazione del Tribunaledi Brescia, n. 43/2000dell’8 agosto 2000

sede, Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-Brescia

Redazionemacri Puricelli, [email protected]

Lidia sbarbada, [email protected]

Armando rossi e Debora Zanini, [email protected]@cassapadana.it

sede: Villa seccamani, via Garibaldi 25, Leno-BresciaTel. 030 9040270 [email protected]

Comitato di redazioneFranco Aliprandi, stefano Boffini, Andrea Lusenti, Luigi Pettinati, macri Puricelli, Armando rossi, Lidia sbarbada

Hanno collaborato a questo numero: sandra Bassi, Valentina Bragazzi, Andrea Faini, Valerio Gardoni, Daniela iazzi, Demetrio Pedace, marco sacchi, Laura simoncelli, Paola Zani

Fotografie:Valerio Gardoni, Nicolò Govoni, Demetrio Pedace, marco sacchi

In copertina: “il bosco della Fontana” Foto di Valerio Gardoni.

Stampa: staged, s. Zeno N. (Bs)

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QRCode contenuti multimediali su Popolis

4-5“La vita e la scuola da un’altra prospettiva”: omaggio a Mario Lodi

6-7In gommone, scivolando sull’Oglio City Camps: 28 luglio – 1 agosto a Cigole

8-9Il corpo incorruttibile: Romanino e Moretto ad alta definizione

Primavera ed estate a Castello

10-11Il Romanino torna

in Valcamonica

Parkinson, conoscerlo e riconoscerlo per curarlo

12-13A Villastrada un “teatro di città”

Grazie per essere passiti : 1 – 4 maggio a Volta Mantovana

14-15“Dolce-Salato, l’amore nel piatto”: e il vincitore di Masterchef Orio Vergani 2014 vola in Cina per uno stage

16-17Cassa Padana in campo con lo sport

18-19Quando un sogno diventa realtà

20-21Primavera al bosco della Fontana

22 A g e n d A

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iL NUoVo CENTro PoLiFUNZioNALE: PUNTo Di PArTENZA PEr UN riNNoVATo imPEGNo

Cari soci, l’inaugurazione del nuovo centro polifunzionale e della piazza Dominato Leonense a Leno, avvenuta il 23 marzo, è stata un evento significativo e dal

valore simbolico. Rappresenta certamente un traguardo, un obiettivo raggiunto che tutti possono vedere, ma è anche un punto di partenza per un rinnovato impegno nel futuro verso le comunità locali, secondo modalità nuove - e più adatte ai tempi – che poggiano su valori di fondo antichi e ben radicati. È una strategia che intende mantenere nel tempo la centralità della Cassa nei territori dove opera, centralità non autoreferente, ma riconosciuta per la capacità di dare risposte a nuovi bisogni - grazie a know how interno, solidità e risorse adeguate - e di accompagnare imprese, famiglie, istituzioni verso i processi virtuosi di cambiamento, proprio perché questo sforzo lo ha compiuto in primis lei stessa. È questo il senso del lavoro che si sta svolgendo, molto del quale è interno alla struttura della banca. È un messaggio forte di ottimismo, così come decisamente positiva per la Cassa è stata la prima parte dell’anno 2014. Questo è certamente uno stimolo ulteriore a continuare nella strada intrapresa. Non sottovalutiamo difficoltà e incertezze, ma d’altra parte non nascondiamo nemmeno i tanti aspetti positivi e i frutti che questa stagione di transizione sta portando alla Cassa.

Vittorio Biemmipresidente Cassa Padana Bcc

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i N P r i m o P i A N o

omAGGio A mArio LoDi

Addio a mario Lodi, maestro, scrittore, pedago-gista, amico della scuola pubblica. Aveva com-piuto 92 anni lo scorso 17 febbraio ed è morto nella sua casa di Drizzona domenica 2 marzo. Da tanti anni Popolis e Cassa Padana avevano iniziato una collaborazione con il grande mae-stro e la sua Casa delle arti e del gioco. Un’unio-ne di visione e di obiettivi, legati alla scuola e alla pedagogia, che ci aveva visti insieme an-

che con una rubrica, “Lettere al maestro”, che mario Lodi ha seguito giorno dopo giorno fino a quando l’età che avanzava glielo ha permesso. mario Lodi ci mancherà. Perché sono i mae-stri ad aver aiutato l’italia a crescere nel do-poguerra. E saranno maestri come lui che aiu-teranno il nostro Paese a ritornare “grande”. Quella che segue è la cronaca di un incontro speciale.

di Marco Sacchi | [email protected]

“LA ViTA ELA sCUoLA

DA UN’ALTrA ProsPETTiVA”

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PeR SAPeRne dI PIÙwww.casadelleartiedelgioco.it

Nel marzo 2006 riceve il Premio Unicef 2005 “Dalla parte dei bambini” per “..aver dedicato tut-ta la sua vita ai diritti dei bambini perché avessero la migliore scuola possibile e per aver realizzato la “Casa delle Arti e del Gioco” dove si continueran-no a promuovere e a valorizzare la formazione degli insegnanti e le potenzialità espressive dei bambini. Le sue considerazioni, la sua volontà, il suo entusia-smo, ma soprattutto la sua passione per l’impegno educativo verso i bambini mostrano quale legame stretto la sua vita abbia con l’educazione dei bam-bini. Nella “Casa delle Arti e del Gioco” si tocca con mano il desiderio di un’educazione che sia progetta-ta e realizzata davvero a favore del bambino: che lo sostenga nello sviluppo della sua creatività, che non lo soffochi con metodi educativi rigidi, che lo prepa-ri ad essere uomo del domani.

“È la scuola – mi aveva spiegato quel giorno il ma-estro Mario - insieme alla famiglia, la prima realtà edu-cativa che guiderà il bambino nelle sue scelte future”. La videointervista che trovate qui è la sintesi di al-cuni pensieri di un uomo che ha speso la sua vita per l’educazione e la creatività del bambino. Amore e passione di un uomo che ha cono-sciuto le potenzialità dei ragazzi. Di un uomo la cui vocazione naturale è stata l’impegno nella ricerca peda-gogica. Di un uomo che riesce per davvero a “vedere la vita da un’altra prospettiva”. ●

Drizzona (Cremona) - A col-pirmi, appena varcata la soglia della “Casa delle

Arti e del Gioco” di Mario Lodi, era-no state le parole scritte su una la-vagna in un angolo del salone: “Ve-dere la vita da un’altra prospettiva”. Avevo subito intuito che parlare con Mario Lodi avrebbe spinto l’ordina-ria visuale del pensiero verso oriz-zonti del tutto nuovi. L’ho incontrato in un giorno di febbraio 2011 pro-prio alla “Casa delle Arti e del gioco” da lui fondata a Drizzona nel 1989. Mario Lodi è stato forse il più gran-de maestro, scrittore e pedagogista nazionale. Grazie al suo amore per i bambini, per la scuola e per l’educa-zione, e anche con le sue numerose pubblicazioni, è riuscito a proporre metodi educativi che hanno consenti-to ai bambini di far emergere tutta la loro creatività.

Quando lo incontrai per questa intervista, Ma-rio Lodi aveva 89 anni. La carica che emanava era forte. Come quella di un ragazzino, con quegli oc-chi pieni di meraviglia. Sempre alla scoperta del mondo. Anche quando mi raccontò la sua vita. Il diploma magistrale nel 1940, il periodo tormenta-to del secondo conflitto mondiale, la Liberazione. L’entrata, nel1948, nel “Movimento di Cooperazio-ne Educativa”, corrente di insegnanti che voleva-no avvicinare i principi della Costituzione al meto-do di insegnamento. E’ grazie anche a questa col-laborazione che Lodi comincia ad analizzare con spirito critico le impostazioni pedagogiche fino ad allora utilizzate. E’ in questi anni che inizia a ela-borare tecniche che associno l’obiettivo educativo con la creatività del bambino.

Nel 1961 scrive “Cipì”, forse il suo libro più celebre. Via via negli anni è un crescendo di atti-vità: va alla ricerca di documenti sull’espressività popolare; insegna per 22 anni alla scuola di Vho di Piadena; scrive oltre 70 libri (tra i più famosi: “Il paese sbagliato” del 1970, “Il corvo” del 1971, “La Costituzione” spiegata ai bambini del 2008). Nel 1989 viene insignito di una laurea honoris cau-sa in Pedagogia e, sempre nello stesso anno, vince il Premio Internazionale LEGO, conferito a “persona-lità ed enti che abbiano dato un contributo ecceziona-le al miglioramento della qualità di vita dei bambini”. E’ coi proventi di questo premio che nasce la “Casa delle Arti e del gioco”, un laboratorio dove si sperimentano nuovi linguaggi per sostenere la crescita educativa del bambino. Non si ferma.

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I n o S t R I P R o g e t t IA b R e S C I A

iN GommoNEsCiVoLANDo sULL’oGLioUN’iNiZiATiVA PEr LE sCUoLE

di Valerio [email protected]

il fiume oglio, nonostante la sempre crescente pressione dell’uo-mo, mantiene ancora alcune anse dal magico fascino, angoli di natura miracolosamente conservati dove si affacciano castelli medioevali e borghi dall’incanto antico. Lo scopriremo col mezzo più semplice e silenzioso per un’immersione a pieno nella natu-ra: il gommone da rafting, moderna concezione delle preistoriche piroghe che in tempi arcaici scivolarono per prime sulle acque del fiume.

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iN GommoNEsCiVoLANDo sULL’oGLio

Il Museo Multimediale della tra-dizione e del gioco storico RaìS di Cigole, in collaborazione con

l’associazione Avventure dietro l’ango-lo di Monticelli D’Oglio, presenta una proposta didattica, divertente e avven-turosa, dedicata alla scuola primaria (dalla 3a classe elementare) e seconda-ria: la discesa del fiume Oglio, effettua-ta con gommoni manovrati da guide fluviali FIRaft, seguendo un itinerario naturalistico e storico di grande inte-resse.

Sedersi in gommone da rafting sul fiume è come essere partecipi di qual-cosa di vivo, scivolare nella natura, nei suoi silenzi, vedere paesaggi insoliti, ammirare angoli meravigliosi e l’avifau-na che abita le sue ripe boscose. Il parco Oglio Nord e il parco Oglio Sud offrono tratti dalla facile ma avvincente naviga-zione fluviale, unendo attività ginnica ad un affascinate viaggio nella natura. E’ un’attività sportiva e ricreativa adat-ta a tutti, con l’assistenza e l’esperienza di guide FIRaft e fluviali, perché tut-to diventi un’avventura con emozioni sempre rinnovate, per godere piena-mente la natura in tutta sicurezza.

E il museo RaìS di Cigole è un luogo in cui si possono conoscere e rivivere, attraverso allestimenti multimediali, la cultura, gli usi e i costumi del passato. Nella prima parte della giornata “Alla scoperta del fiume” le scolaresche visi-teranno la sezione del museo dedicata alla tradizione rurale e conosceranno, attraverso un approccio diretto e meno tradizionale, il percorso del fiume, la

sua importanza nell’economia del pas-sato e analizzeranno il ciclo dell’acqua. In tarda mattinata o nel pomeriggio, in base alla disponibilità delle classi coin-volte, si effettuerà la navigazione sul fiume. Con questo programma: arrivo al fiume, presentazione dell’attività, di-stribuzione del materiale, preparativi, briefing - spiegazione - prova a secco; imbarco e navigazione.

Questa parte della giornata dura 2/3 ore di cui un’ora e mezza circa di navigazione (dipende dall’età dei par-tecipanti e dal livello del fiume). I gom-moni sono condotti da guide fluviali FI-Raft, dotate di brevetto e assicurazione. Quindi l’uscita in gommone viene fatta in massima sicurezza e tutti i parteci-panti saranno dotati di giubbotto sal-vagente e attrezzature adeguate.

Le uscite sul fiume si potranno fare nei mesi di aprile, maggio, giugno, set-tembre, ottobre. Le guide fluviali si re-cheranno presso le scuole interessate per presentare il percorso, l’equipag-giamento da portare, le misure di sicurezza adottate e le modalità di gestione dell’uscita. Una esperienza unica in cui si impara diver-tendosi! ●

InFo e AdeSIonI Miriam [email protected]/338 5098504 [email protected]

CIty CAMPS:28 LUGLio – 1 AGosToA CiGoLE

Presentazione del corso il 10 aprilea palazzo Cigola Martinoni

di Laura simoncelli [email protected]

Acle (associazione culturale linguisti-ca educational), su proposta del mu-seo multimediale della cultura rurale e del gioco storico, e in collaborazio-ne con il Comune di Cigole, organizza il City Camp di inglese a Palazzo Ci-gola martinoni. Un campo estivo full immersion in lingua inglese rivolto ai ragazzi della scuola primaria e della scuola secondaria di i e di ii grado, in cui vengono proposte attività ludiche e didattiche con insegnanti madrelin-gua. Giovedì 10 aprile alle 20.30 i ge-nitori sono invitati presso il Palazzo Cigola-martinoni per la presentazio-ne del corso. Durante la serata verrà presentato il percorso ai nuovi iscrit-ti (modalità, finalità e obiettivi), illu-strati i criteri adottati nella scelta del periodo del camps e, per chi lo de-sidera, sarà già possibile effettuare l’iscrizione. L’Acle ha ottenuto dal mi-nistero dell’istruzione, dell’Università e della ricerca l’accreditamento per poter svolgere attività di formazione con docenti madrelingua. Al termine del corso ogni partecipante riceverà il Junior English Certificate elaborato in base al nuovo Framework europeo e l’English Portfolio.

Info: Miriam toniolo338.5098504

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I n o S t R I P R o g e t t IA b R e S C I A

Proseguono nello splendi-do maniero di Borgo San Giacomo “Le piccole gran-

di mostre del Castello di Padernello”. Il prossimo appuntamento con l’arte inaugura la stagione primaverile con “Il Corpo Incorruttibile”: le tele del Ro-manino e del Moretto di San Giovanni Evangelista a Brescia che, dal 24 aprile al 30 ottobre, si spostano al Castello di Padernello per un suggestivo viaggio tra storia, immagini e cultura.

La Fondazione ha inaugurato nel 2013, con la mostra dedicata ai teleri verolesi del Tiepolo, un nuovo modo per esplorare e scoprire le opere d’arte: la riproduzione, ad alta definizione, di opere altrimenti difficilmente godibili e apprezzabili da vicino. L’intero im-pianto scenografico e didascalico della Cappella del Santissimo Sacramento della Chiesa di S. Giovanni Evange-lista, in occasione di questa mostra, viene quindi riproposto all’interno del Castello di Padernello, per trasportare il visitatore e aiutarlo a immedesimarsi nella scenografia originale delle opere, per vivere un’esperienza unica nell’in-contro ravvicinato con i dipinti dei due grandi maestri bresciani.

La mostra, organizzata con inno-vativi strumenti scenografici, porterà il visitatore a conoscere, toccare ed esplorare da vicino le tele che, per la posizione che solitamente occupano e per il loro valore, sarebbero impossibi-

li da “gode-re” da vici-no. L’appro-fondimento critico della mostra a Padernello è un suggeri-mento a visi-tare la Chie-sa di S. Giovanni Evangelista a Brescia, seguendo un percorso culturale all’in-terno della provincia. L’esposizione di Padernello rientra, infatti, nel progetto più vasto di sensibilizzazione culturale delle eccellenze del territorio bresciano.

“Il Corpo incorruttibile” è una mo-stra nuova anche nel format: un video inquadra le due grandi tele a confronto. In occasione della presentazione, e du-rante i giorni della mostra, alcuni attori saranno intenti a discutere sulla pittura del Cinquecento, fornendo interessanti dettagli e spunti di approfondimento. In programma laboratori didattici creativi per i ragazzi delle scuole, disponibile un catalogo, preziosa guida alla mostra e invito a un itinerario turistico alla Chie-sa di San Giovanni Evangelista.

La mostra è allestita con fotografie a grandezza reale ad altissima definizio-ne e stampate su plexiglass trasparente e retro illuminate, con la ricostruzione della cappella ed il grande arco con il profeta. Realizzata fisicamente anche la tavola dell’ultima cena. ●

iL CorPo iNCorrUTTiBiLE

romANiNoE morETToAD ALTADEFiNiZioNEdi Laura Simoncelli | [email protected]

“Cena in casa del fariseo”del Romanino

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IL CORPO INCORRUTTIBILEROMANINO E MORETTO Ad ALTA dEfINIzIONE

24 aprile – 30 ottobre 2014 Padernello di borgo San giacomo

martedì/Venerdì 9-12 e 14:30-17:30 sabato su prenotazione Domenica 14:30 – 18:30 Agosto chiuso ingresso euro 5,00 informazioni, prenotazionie laboratori didattici per le scuole: 030 9408766

[email protected] www.castellodipadernello.it

PRIMAVERA Ed ESTATE A CASTELLOVeRSI In PIAnURAmaggio

rassegna di Poesia a cura di Nicola rocchi. i poeti si raccontano in brevi conversazioni, per poi presentare e leggere una selezione delle loro poesie.

FeStIVAL JAZZ

giugno- luglio

CetRA dI APoLLo19 e 26 giugno, 3 e 10 luglio

rassegna di musica classica a cura di Parma opera Art .

LIRICA In CASteLLo24 e 27 luglio

il rigoletto di Giuseppe Verdi diretto da Giovanna sorbi.

Un’oRA d’AUtoRe3, 10, 24, 30 aprile

Biografie, pensieri e saggi di uomini che hanno lasciato una traccia nel lungo percorso della storia, un modo di incontrarli e dialogare con loro tramite

la lettura. Presentazione libri a cura di Agostino Garda.

L’UoMo In VIAggIo5, 26 aprile e 3 maggio

seminario a cura di rina Gambini. storie di uomini che si sono mossi per sete di sa-pere, per la fama o la brama di denaro, grandi personaggi che hanno attraversato il loro tempo segnando-lo con le loro imprese, con il loro pensiero o

con la loro opera.

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Per il terzo anno consecutivo, torna il festival “i volti del romanino. rabbia e fede”, promosso dall’associazione Cie-li Vibranti in collaborazione con Cassa Padana. La rassegna, che quest’anno gode anche del sostegno della Fonda-zione Comunità Bresciana, si terrà a Pi-sogne, Breno, Bienno, Esine e Taverno-la Bergamasca dal 6 aprile al 3 maggio.

Il pubblico ha dimostrato di apprezzare questa formula che permette a tutti di entrare in contatto, attraverso la mu-sica e il teatro, con la squisita poetica di Romanino, visitando i siti che ne ospitano le opere. Nato nel 2011 proprio in Val-le Camonica come una avventurosa scommessa, il festival è oggi una solida realtà, che tocca oltre quindici comuni del nord Italia fra cui Brescia, Bergamo, Cremona, Padova, Tren-to e tanti altri e può vantare il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e della Regione Lombardia.

«La filosofia del festival è semplice ma decisiva per il suo successo» spiega il direttore artisti-co Fabio Larovere. «Per noi cultura non è una

parola da declinare al passato, un museo cui fare passivamen-te visita, ma al presente, come energia vitale per il territorio. Per questo motivo, muovendo dai capolavori di un pittore “ri-voluzionario” come Romanino il festival costruisce spettacoli e iniziative che danno spazio alla creatività di giovani artisti, chiamati a rileggere questa meravigliosa eredità artistica con gli occhi di oggi».

iL romANiNo TorNA iNVALCAmoNiCA

I n o S t R I P R o g e t t IA b R e S C I A

di Andrea faini

L’arpista Maria Chiossi. Nella foto in alto: particolare della “Salita al Calvario”, Pisogne - Chiesa di S. Maria della Neve.

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Gli eventi della terza edizione in Valle Camonica si svilupperanno lun-go le tradizionali coordinate del festi-val: recupero del repertorio artistico dell’età del Romanino – il Cinquecen-to lombardo – nuovo impulso alla ri-cerca storico-artistica e realizzazione di performance originali di giovani artisti del territorio.

L’appuntamento iniziale, realiz-zato con il sostegno dell’area camu-na di Cassa Padana, è in program-ma domenica 6 aprile a Breno, negli spazi del CaMus (Museo Camuno) e della chiesa di S. Antonio affrescata da Romanino. Dopo le letture affida-te all’attore Filippo Garlanda, alle 21, nella chiesa, si esibirà l’arpista Maria Chiossi, bresciana impostasi a livello internazionale con la vittoria nel con-corso YouTube Symphony Orchestra e oggi protagonista di una strepitosa carriera nelle maggiori sale da con-certo europee.

Sabato 12 aprile, nella chiesa di S. Maria della Neve a Piso-gne, andrà in scena lo spettacolo “Rabbia e fede”, con musiche originali per quartetto d’archi e voce scritte dal giovane Daniel Espen.

Il giorno seguente, 13 aprile, doppio appuntamento: alle 16, nel teatro di Esine, avrà luogo la rappresentazione di “Malefica-

rum. L’ultima pennellata di Romani-no”, promosso proprio da Cassa Pa-dana, mentre alle 20.45, nella chiesa di S. Antonio a Breno, si ascolteran-no brani del disco originale “Jazz on Romanino” con Giovanni Colombo al pianoforte, Matteo Lorito al contrab-basso e Federico Donati alla batteria.

Il 26 aprile, nella Casa degli Arti-sti a Bienno, si terrà la premiazione del concorso “Romanino”, riservato ad artisti contemporanei, mentre il 27 aprile, di nuovo a Pisogne nella chiesa di S. Maria della Neve alle 20.45, spazio al quartetto di trom-boni Mascoulisse Quartet per l’ori-ginale progetto “Romanino Live Electronics”.

Chiusura a Tavernola Bergama-sca, sabato 3 maggio, con un con-certo del chitarrista Giulio Tampali-ni, dal titolo “Romanino a sei corde”.

Tutti gli appuntamenti del festi-val, ad eccezione di “Maleficarum”,

sono ad ingresso libero. L’associazione Cieli Vibranti promuove dei pullman “Romanino Express” da Brescia, per accompagnare gli appassionati agli appuntamenti del festival. ●

PeR SAPeRne dI PIÙ

030395803 - www.cielivibranti.it - www.festivalromanino.it

Parkinson, conoscerlo e riconoscerlo per curarloCoNVEGNo A BoArio TErmEiL 10 mAGGio

di Sandra Bassi | [email protected]

Non è un caso se a maggio si svolgerà in Valle Camonica un importante conve-gno sulla malattia del Parkinson: “Approc-ci pratici e comprovati per la riabilitazione dei pazienti affetti da Parkinson alla pre-senza di fisioterapisti, fisiatri, medici, infer-mieri, caregivers e studenti” (10 Maggio, Palazzo congressi, Boario Terme).

Non è un caso proprio perché The European Parkinson Therapy Centre (Eu-PaTh) è un’associazione no profit nata nel 2013 proprio in Valle Camonica con l’as-sistenza e consulenza gratuita del Centro servizi di volontariato, operativo a Esine negli uffici di Cassa Padana. Un’associa-zione con la missione di essere leader nel trattamento non farmacologico della malattia del Parkinson. E’ stata fondata dall’instancabile Alexander Reed che, dopo aver contratto il Parkinson a 46 anni, ha trascorso i primi anni negando la sua condizione e rifiutandosi di par-larne con la famiglia o con gli amici. Una volta accettata la malattia, Alex ha ini-ziato a condurre una qualità di vita mi-gliore, con una famiglia che lo sostiene e un regime di terapia che è efficace e fa-cile da seguire. Il Centro gestito dall’as-sociazione riflette gli stessi principi fon-damentali di terapia, famiglia e qualità della vita riunendo consulenti medici,

volontari, psicologi e specia l i s t i della riabili-tazione insie-me con le più recenti ricer-che per offrire ai pazienti un posto per acquisire forza fisica e menta-le per arricchire la propria vita.

La messa a punto del protocollo “Re-Gen EuPaTh” e la costituzione dell’Euro-pean Parkinson Centre di Boario Terme, è stata ispirata dalla consapevolezza che una efficace e precoce terapia riabilitativa, è essenziale per rallentare il decorso della malattia e che i malati di Parkinson ai pri-mi stadi della malattia non vogliono, e non hanno bisogno, di ricoveri ospedalieri.

PeR SAPeRne dI PIÙwww.terapiaparkinson.it

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I n o S t R I P R o g e t t IA M A n t o V A

A ViLLAsTrADA UN “TEATro Di CiTTÀ”Quando arrivi a Villastrada, un piccolo paese con poco più di 1000 abitanti, adagiato lungo le rive del grande Po, nel cuore della Pianura Padana tra mantova, reggio Emilia e Parma, certo non ti aspetti di poter incappare in un teatro. Tantomeno in un teatro che pare una bomboniera.

di daniela Iazzi | [email protected]

E’ dal 1910 che il Teatro sociale di Villastrada, frazio-ne del comune di Dosolo, fa sentire la sua voce nelle campagne circostanti. Progettato dall’architetto mila-

nese Luigi Canonica su commissione di 30 soci, fu inaugura-to con Il Barbiere di Siviglia e da allora funzionò sino dopo la seconda guerra mondiale. Qui si esibirono, tra gli altri, Gino Cervi e Delia Scala.

Negli anni ’60, dopo un periodo durante il quale fu adibito a cinema, fu chiuso, in quanto mancava la disponibilità dei “con-domini”, ossia gli eredi dei 30 soci che lo avevano fondato, a so-stenere le spese di adeguamento e messa in sicurezza. Da allora il teatro vide il suo periodo più cupo: fu spogliato degli arredi e di ogni attrezzatura, cadendo in rovina giorno dopo giorno.

Solo nel 1993, grazie all’interessamento del rag. Lauro Gozzi, si creò un comitato cittadino che, avendo a cuo-re il teatro, iniziò ad adoperarsi affinché non crollasse definitivamente. Non solo: si fece anche promotore di una impegnativa ristrutturazione. Grazie alla sensibili-tà di finanziatori pubblici e privati e del lascito del mae-stro Pietro Anselmi, il teatro riemerse dalle rovine e nel 2011 fu riaperto ufficialmente, completamente restaurato e ammodernato, pronto per tornare a essere “un teatro di città” come, all’epoca della prima inaugurazione del 1910, aveva esclamato un corrispondente della Gazzetta di Mantova.

Oggi, il Teatro Sociale di Villastrada si presenta così:

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teAtRo SoCIALe dI VILLAStRAdAVia XX settembre 8 - Villastrada, dosolo (Mantova) tel. 0375-89315www.associazioneteatrosocialedivillastrada.it

A ViLLAsTrADA UN “TEATro Di CiTTÀ”Quando arrivi a Villastrada, un piccolo paese con poco più di 1000 abitanti, adagiato lungo le rive del grande Po, nel cuore della Pianura Padana tra mantova, reggio Emilia e Parma, certo non ti aspetti di poter incappare in un teatro. Tantomeno in un teatro che pare una bomboniera.

ad accoglierti, all’esterno, un giardino curato e un elegante colonnato che sostiene, al centro del frontone, la statua di Tersicore, musa protettrice della danza e della lirica corale; ai lati, strumenti musicali e quattro fiaccole a simboleggiare le arti e la scritta: “Mens et cor ars et labor”.

Varcando l’ingresso ci ritroviamo nell’atrio. L’ambiente è accogliente e funzionale; sul lato la biglietteria e il guar-daroda. Da qui, si aprono le porte del teatro vero e proprio: un piccolo gioiello ancora capace di risplendere dopo oltre un secolo. Poltroncine di velluto rosso, 32 palchi fedelmente restaurati per mantenere intatta la magia di un tempo e una galleria da cui si gode la visione completa di tutta la sala. Sulla cupola, un intrigo di rami che si aprono verso il cielo. Un teatro che può ospitare 260 persone e oggi dotato delle più moderne tecnologie.

Il grande lavoro di recupero del Teatro Sociale di Vil-lastrada è simbolo di costanza, sofferta e caparbiamente voluta.

Rappresenta un luogo di grande pregio per spettacoli ed eventi, oltre ad essere un ritrovo importante per le attività delle associazioni.

È gestito con tanta passione dai volontari dell’Associazione Teatro Sociale di Villastra-da; la stagione 2013/2014, iniziata ad otto-bre, terminerà il 12 aprile.

Il teatro, oltre ad ospitare serate teatrali, è aperto ad incontri di associazioni, conven-tion aziendali e a chi ne fa richiesta. ●

GrAZiE PEr EssErE passiti 1 – 4 mAGGio A VoLTA mANToVANA

Anche quest’anno Volta mantovana si trasforma nella capitale dei vini passiti italiani e stranieri. La Xii edizio-

ne della mostra è dedicata ai vini nazionali, ma non mancano i vini internazionali: ospiti d’eccezione saranno i vitigni di Fran-cia e Ungheria, accompagnati dagli Eiswein Tedeschi, dai Pas-siti sudafricani, spagnoli e Portoghesi. La mostra si svolge tra le scuderie, i giardini all’italiana e le sale del cinquecentesco Palazzo Gonzaga, in un’atmosfera ricca di storia, cultura e di-vertimento. Nel giardino principale è allestito un grande ban-co dove, aiutati da esperti sommelier e analisti sensoriali, si possono assaggiare i vini esposti. Per chi desidera approfon-dire ulteriormente la conoscenza dei passiti, sono proposte le degustazioni guidate.

Per godere appieno dell’evento si può pranzare all’inter-no dei giardini, godere delle esposizioni di pittura e fotogra-fie o partecipare alle visite guidate al palazzo, alle torri e alle nuovissime cantine. Nei giorni della mostra, i ristoranti con-venzionati di Volta mantovana propongono un menù tipico, ac-compagnato da vini riserva locali e vino passito.

PeR SAPeRne dI PIÙwww.vinipassiti.com

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Grazie a Cassa Padana il giovane Davide Zancanella potrà vivere una straordinaria esperienza professionale: uno stage di 15 giorni in un ristorante cinese in Cina. La nostra consolidata presenza a Ningbo renderà infatti possibile per questo aspirante cuoco poter apprendere i segreti di una delle tradizioni gastronomiche più antiche e interessanti del mondo.

I n o S t R I P R o g e t t IA F e R R A R A

“DoLCE-sALATo, L’ AmorE NEL PiATTo”E iL ViNCiTorEDi mAsTErChEForio VErGANi 2014 VoLAiN CiNA PEr UNo sTAGE

di demetrio [email protected]

da sinistra:dr. Paolo zamboni, direttore del Centro Malattie Vascolari dell’Università di ferrara, davide zancanella,vincitore e davideToso, Responsabile Cassa Padana filialedi ferrara.

Al termine di una “gara gastrono-mica” tra i 16 migliori allievi della scuola alberghiera Orio Vergani

di Ferrara, il giovane allievo Davide Zancanella, 20 anni, con il suo “Dolce-Salato, l’amore nel piatto”, uno squisito primo piatto a base di speck, provola e zucca, ha vinto la prima edizione del Masterchef Orio Vergani 2014.

La competizione, divisa in quattro serate, ha visto i giovani talenti fer-raresi proporre i propri piatti a una giuria non tecnica, composta da gen-te comune che ha prenotato la cena (i posti di tutte le serate sono sempre andati tutti sold out, con un successo della manifestazione andato ben oltre le più rosee speranze degli organizza-tori), degustato i piatti in concorso e poi votato il proprio piatto preferito. Il ruolo di Cassa Padana è stato cen-trale in questa edizione di Masterchef: l’aspirante cuoco trascorrerà 15 giorni in un ristorante in Cina. Uno stage e un’esperienza eccezionali che gli con-sentiranno di insegnare ai cinesi l’arte culinaria italiana e al tempo stesso co-noscere i segreti della cucina cinese. A completare il successo di Masterchef,

da sinistra: davide

zancanella, il vincitore, il

prof. Laborio, coordinatore

degli studenti dell’Istituto

Vergani e al centro,

tra gli altri 3 finalisti,

Roberta Monti,

Preside dell’Istituto

Vergani.

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un intento benefico di grande interes-se scientifico: tutto l’incasso delle se-rate è stato devoluto alla ricerca sulla sclerosi multipla di Paolo Zamboni, di-rettore del Centro di malattie vascolari dell’università di Ferrara.

L’istituto Orio Vergani è un’eccel-lenza ferrarese, da sempre ricono-sciuto a livello nazionale come scuola di alto livello, come confermato anche dalla recente edizione del Gran Tro-feo D’Oro, importantissima manifesta-zione che ogni anno a Brescia mette a confronto le migliori scuole alberghie-re d’Europa e che quest’anno è stato vinto proprio dal Vergani, che è stato anche insignito della Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica.

La preside del Vergani, Roberta Monti, è sicuramente uno dei motivi per cui questa scuola ha potuto rag-giungere un così alto livello. Monti è una donna di grande energia e passio-ne, molto decisa e determinata, attenta a valorizzare i propri docenti e i propri allievi, che non limita il proprio lavoro alla didattica tradizionale, ma è sempre pronta a cogliere ogni opportunità per accrescere il bagaglio di esperienza dei

suoi giovani talenti, allo scopo di affac-ciarli al mondo del lavoro con tutte le “carte in regola” per potersi affermare.

La “gara” e la presenza di un pre-mio molto importante ha messo “sotto pressione” i giovani chef, che non solo hanno dovuto ideare e realizzare due piatti, ma hanno dovuto poi “metterli in tavola” per veri clienti paganti (cosa certo non meno difficile, se si pensa

che ad ogni serata hanno partecipa-to circa 150 persone), gestendo uno “staff” composto dai propri compagni di scuola, sia pur sempre sotto la co-stante supervisione dei loro professori. La scuola ha poi messo in mostra an-che le altre abilità e competenze che si studiano in classe, riconducibili in breve a tutto ciò che attiene la “mise en place” dei piatti e al cosiddetto “servi-zio di sala”. Abbiamo potuto apprez-zare la precisione, la cortesia, i gesti apparentemente casuali, ma in realtà studiati con precisione, di tutti i ragazzi che hanno gestito “la sala” e che hanno dato a loro volta prova di grande appli-cazione, bravura e precisione.

Insomma, una esperienza positiva sotto tutti gli aspetti, con un giovane talento che potrà vivere un’esperienza personale e professionale che segne-rà senza alcun dubbio il suo futuro, una scuola che continua a raccoglie-re consensi nazionali e internazio-nali, una importante ricerca medico scientifica che è stata finanziata e la filiale Cassa Padana di Ferrara che, dobbiamo ammetterlo, non è mai riu-scita a indovinare quale sarebbe sta-to il piatto vincente. Evidentemente non siamo né Cracco, né Bastianic. ●

PeR SAPeRne dI PIÙwww.ipssarvergani.it

A sinistra il dr. Paolo zamboni, al centro Roberta Monti, a destra il Prof. Liborio.

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I n o S t R I P R o g e t t IA ReggIo eMILIA e PARMA

La storia della pallamano rubierese inizia nel 1974 con la nascita della Pallamano Rubiera. Nel 2002 va in porto la fusione con la Pallamano Modena, nasce così la Pallamano Secchia e si riconfermano ancora vittorie e

successi.Nella stagione 2010/2011 la

squadra retrocede e molti dirigenti decidono

di ritirarsi e di chiudere la

società.

VIAROLO

ASSoCIAZIone SPoRtIVA VIARoLeSe

Nata nel 1954, l’associazione oggi vanta una rosa di 25 giocatori dai 18 ai 33 anni che, dalla terza categoria, sono arrivati e tutt’ora militano nella prima categoria. L’associazione, per reperire fondi, gestisce lo stand gastronomico della storica Fiera di Cornazzano con più di 1200 posti a sedere.

MAgIK bASKet

Nata nel 1987 da un progetto scolastico di un professore con tanta passione per questa disciplina sportiva.Ad oggi è fra le più grandi società di pallacanestro di Parma e provincia, punto di riferimento a tutti i livelli: dal babybasket al minibasket, dalle squadre giovanili fino alla squadra maschile in serie D e a quella femminile in serie B, dal basket in piedi a quello seduto con i ragazzi del Minicarr (basket in carrozzina). Magik è stata premiata dalla stampa nazionale per l’anno sportivo 2003/2004 come “migliore squadra” che integra Basket in piedi e Basket seduto in Italia.

CAssA PADANA

iN CAmPo CoNLo sPorT

Non so se esista una parola che riassume in sè così tanti significati e così tante valenze come la parola “sport”. Lo sport è tantissime cose: bellezza, gioia,

divertimento, valore economico, agonismo, competizione e misura con se stessi e con gli altri, solidarietà, amicizia, rispetto delle regole e degli avversari. ma soprattutto può

e deve essere luogo di valori morali e di principi etici. È condividendo questo valore sociale che Cassa Padana

sostiene ogni anno molte associazioni sportive del territorio, partendo da alcune motivazioni che sono in linea con i principi

sanciti dall’articolo 2 dello statuto. Eccole.

Il movimento pallamanistico rubierese viene tenuto in vita da un nuovo gruppo di persone, per lo più genitori di ragazzi che giocano nelle giovanili, che nella calda estate del 2011 si uniscono e danno vita ad una nuova società che prende il nome di Pallamano Secchia Rubiera: si riparte da zero con il settore giovanile e una squadra seniores in serie B. Oggi gli iscritti sono più di 100, dagli 8 anni ai 25, divisi in 5 squadre. Tre ragazzi fanno parte anche della squadra nazionale giovanile di pallamano.

RUBIERA

ASSoCIAZIone SPoRtIVA dILettAntIStICA PALLAMAno SeCCHIA-RUbIeRA

di Paola zani | [email protected] la collaborazione dei colleghi delle filiali di Parma viale

Piacenza e viale Mantova, Taneto, Viarolo, Vicofertile

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VICOFERTILE

ASSoCIAZIoneVICo-bASKet

L’associazione di pallacanestro nasce nel 2006 per rispondere alle esigenze sportive dei giovani. Attualmente gli iscritti sono circa 300, dai 5 ai 20 anni, suddivisi in 4 squadre in base all’età degli atleti. Ogni anno, in occasione delle feste natalizie, l’associazione organizza la festa del minibasket, un’intera giornata a cui partecipano bambini e ragazzi da tutta la provincia. A fine primavera, invece, l’appuntamento è per la finale del torneo regionale.

A.S. dILettAntIStICA VICoFeRtILe

L’associazione calcistica nasce nel 1954 e oggi vanta circa 100 iscritti Oltre alla squadra di ragazzi, dai 20 ai 29 anni, che milita in seconda categoria, c’è il settore giovanile e una scuola calcio che prepara i giovanissimi e li avvicina al mondo dello sport e del sano agonismo.

TANETO

SPoRtIng CLUb SAnt’ILARIo

Quasi cinquanta, gli anni di attività per lo “Sporting Club Sant’Ilario”, società calcistica in cui militano oltre 170 atleti, suddivisi nelle varie categorie: Pulcini, Esordienti, Giovanissimi, Allievi, Juniores e Prima squadra, seguiti da un corposo staff di allenatori, massaggiatori, preparatori atletici e dirigenti.

PARMA VIALE MANTOVA

PoLISPoRtIVA CooP ConSUMAtoRI noRdeSt PARMA

Nata nel 1954, è la più grande società sportiva di Parma, che comprende 1500 atleti che praticano 7 diversi sport (atletica, calcio, ginnastica artistica, nuoto, pallanuoto, pallavolo e pesca) e 2500 soci che gravitano attorno a queste discipline. www.polisportivacoop.it

ASSoCIAZIone SPoRtIVA dILettAntIStICA SoRboLo PALLAVoLo

Ha iniziato la propria attività nel 1976. Oltre alle squadre di mini-volley, delle under 14, 16, 18 e alla prima divisione c’è anche la squadra “Gerovolley” mista, formazione caratterizzata da età media intorno al mezzo secolo che disputa il torneo amatoriale “Cral Chiesi”.  PARMA VIALE PIACENZA

U.S. CARIgnAno

Fondata nel ‘48, la società sportiva dilettantistica del Carignano forma e allena i piccoli “campioni” della zona del sud della città di Parma. La società vanta 8 squadre di categoria e 2 gruppi di scuola calcio. Cassa Padana ha sponsorizzato il 20° torneo di calcio a maggio-giugno 2013.

ASd MontAnARA CALCIo Il progetto A.S.D. Montanara Calcio ha inizio attorno al 2008, per poi concretizzarsi nel 2009. La nuova società sportiva nasce dalla fusione di due entità storiche della città e del quartiere: la Ducale61 ed il Minerva. Quest’anno, a maggio, si svolgerà il primo torneo di calcio Cassa Padana.

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Tra i molti racconti di vita che ogni giorno riempiono le nostre giornate, ci sono storie speciali che meritano

in modo particolare di essere raccontate. La storia di Nicolò è una di quelle.

Nicolò è un ragazzo come tanti: un giovane studente ventenne di Cremo-na, a cui piace uscire con gli amici e i compagni di liceo, stare su facebook e divertirsi. Ma c’è un ma.

E’ l’inizio della scorsa estate quan-do Nicolò avverte l’esigenza di trasfor-mare in realtà un sogno che coltiva da qualche tempo: trascorrere due mesi in India con l’obiettivo di aiutare un orfa-notrofio, la Dayavu Boy’s Home a Tamil Nadu, all’estremo sud indiano. Un im-pulso, lo definisce lui.

Perché proprio l’India? “Mi sono in-namorato di quella nazione grazie ad un libro letto quattro anni fa, “Shantaram” di Gregory David Roberts: mi ha fatto sognare.”

Nicolò inizia a prendere contatti: chiunque ha un sogno così grande nel cassetto non riesce ad aspettare. Un ra-gazzo che studia, però, non ha il dena-ro sufficiente ad affrontare una simile trasferta. Ma non sono queste le diffi-coltà che possono fermare un sogno.

E’ così che Nicolò decide di entrare nella sua camera, guardarsi intorno e trasformare le sue “cose” in soldi per il viaggio: vendere magliette, pantaloni e camicie potrà aiutare la causa. “Per i vestiti venduti non c’è stato alcun pro-blema, anzi, è stato anche divertente!” racconta. Il potere di un sogno.

E’ luglio dello scorso anno quando Nicolò atterra in India. Le sue giornate trascorrono insieme ai ragazzi dell’or-fanotrofio. “Mi sentivo come divorato dal posto e all’inizio faticavo a capire quanto questa vita in realtà mi corresse dentro. Mi svegliavo la mattina e sape-vo che avrei dovuto lavorare nei cam-pi, irrigare le viti nuove e raccogliere i manghi. Era dura la giornata, ma non è mai esistito, per me, niente di meglio. Sarà perché sui volti di quei ragazzi, set-te anni d’età, leggevo solo felicità.”

Alla sinistra dell’orfanotrofio, mi racconta Nicolò, c’era un cimitero di cristiani. “Ogni volta che gettavo lo sguardo verso quel posto, non riuscivo a non pensare che, se proprio dobbia-

di Marco [email protected]

QUANDoUN soGNoDiVENTA rEALTÀsToriA Di NiCoLò, sTUDENTE DEL mANiNDi CrEmoNA, VoLoNTArio iN UN orFANoTroFioiN iNDiA

I n C o n t R I

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mo morire, che almeno rimanga di noi lo strascico colorato del nostro impe-gno, a beneficio di coloro che rimango-no.”

Mi confida Nicolò: “Non voglio rac-contare tutta la storia, voglio solo dirti che quei bambini mi hanno dato, in due mesi, più di quanto io potrei restituire loro in cento vite. Eppure, tentare di ri-cambiare, anche con poco, vale davve-ro la pena.”

E’ settembre quando Nicolò torna in Italia. “Dopo tutte le lacrime versa-te al momento dei saluti, ho cercato gli occhi di quei ragazzi e ho promesso che sarei tornato con un regalo per loro e per la loro casa. Vivevo là con un euro al giorno: pasti, mezzi di trasporto, in-ternet quando c’era la corrente. Un euro e mezzo se volevo fare lo splendido! Quello che per me era poco per l’India era abbastanza. E allora ho pensato ai miei amici, ai miei compagni di scuo-la, con i nostri cellulari, i bei vestiti, le cene fuori. Sono tutte cose giuste. Sono il primo appassionato di tecnologia. Ma se tutti, vicini, ci fossimo messi insie-me, avremmo potuto fare qualcosa di importante, nel nostro piccolo. Ho pen-sato: che bello sarebbe se questi regali fossero arrivati loro per Natale.”

Infatti, Nicolò apre subito una rac-colta fondi; in qualità di rappresentan-te dell’Istituto “Daniele Manin” di Cre-mona, parla agli studenti e con il suo entusiasmo testimonia che esiste un modo di vivere diverso e accessibile a tutti. Raccoglie una discreta cifra e du-rante le vacanze di Natale riparte per l’India con il padre, per portare ai suoi bambini il ricavato.

Con gli euro raccolti è stata paga-ta la retta universitaria a Dhakshina, il ragazzo più grande dell’istituto. Sono stati comprati regali di Natale per ogni bambino dell’orfanotrofio e con il resto dei soldi Nicolò e i suoi amici hanno sostenuto la sistemazione di un nuovo edificio, che sarà un ritrovo per lo stu-dio, la mensa e la preghiera.

“Mi fa sentire strano, perché è una cosa grossa, alla fine. Mi fa sentire felice perché possiamo sperare che, insom-

ma, qualcosa di concreto si possa fare.” Gli chiedo perché ha deciso di rac-

contare la sua esperienza. “Tornando a casa, l’unica cosa a cui pensavo era che, se fossi riuscito a raccontare la storia di quei ragazzi, anche ad uno solo, avrei fatto il mio dovere.”

Che lezione di vita, Nicolò. E men-tre penso alla ricchezza della sua sto-ria, mi saluta con questa frase: “A chi mi chiedeva informazioni sulla mia va-canza, rispondevo che è questa la mia vacanza. Questa. Questa di strade linde, con la nostra pubblicità, la nostra poli-tica della lamentela, la nostra impossi-bilità a credere o non credere in qual-cosa, il mio personalissimo collage del fallimento, ecco. Questa è la mia vacan-za. Là, invece, è dove voglio costruire il mio domani.”

Chi prova un’esperienza simile, non riesce più a farne a meno. ●

QUANDoUN soGNoDiVENTA rEALTÀ

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I t I n e R A R I o

Variopinto dagli intensi colori primaverili o carico

di mistero nelle nebbie padane, il bosco vale

davvero una visita. Una giornata per immergersi

nell’ultimo santuario naturale di pianura, rara opera

d’arte “dipinta” dalla natura. I boschi planiziali di

pianura si contano oggi sulle dita d’una mano, lembi

sopravvissuti del manto di fitta foresta della Pianura

Padana sino all’arrivo delle legioni di Roma.

PrimAVErA AL BosCoDELLA FoNTANA di Valerio Gardoni | [email protected]

Percorrendo la strada sta-tale 236 in direzione Mantova, appena superato il paese di Marmirolo, un segnale turisti-co sulla destra indica la dire-zione per il “Bosco della Fon-tana”. Poco più avanti imboc-cando un viottolo alberato, in breve tempo, si raggiunge un grande cancello che con-fina con l’ingresso del Bosco della Fontana, una manciata di ettari di foresta planiziale di pianura miracolosamente rimasta intatta, perché fu per anni la riserva di caccia della

famiglia dei Gonzaga, signori di Mantova.

La riserva naturale, a cinque chilometri a nord di Mantova, è un’area seve-ramente protetta. Preziosa testimonianza di antichi bo-schi di latifoglie, nel corso del tempo ha sofferto per le continue asportazioni di legno, che ha tolto al bosco il ciclo vitale legato alla pre-senza di alberi morti o vecchi alberi cavi, dove l’avifauna trova facilmente riparo e alimentazione. Per riequili-

brare l’habitat si è lavorato a lungo, nell’ambito del pro-getto europeo Life Natura, con l’obiettivo di ripristinare la condizione ideale perché uccelli, insetti e piccoli mam-miferi ritrovassero un am-biente ideale e protetto per riprodursi. Ed eliminando la presenza di alberi esotici come la quercia rossa e altre specie completamente estra-nee al bosco planiziale di pia-nura o sradicandoli per ridar vita al ciclo legato agli alberi deperenti.

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Il Bosco della fontana era in realtà il parco dei diver-timenti dei Gonzaga, come testimonia il “capanno di caccia”, (capanno si fa per dire! ). In realtà è un piccolo castello al centro d’una radu-ra nel cuore del parco, che non sfigurerebbe nemmeno nella valle della Loira. Qui si tenevano battute di caccia e feste per le teste coronate d’Europa, ricordate anche da Torquato Tasso nella Gerusa-lemme Liberata.

Il risultato fortunoso del matrimonio tra antica fore-sta di caccia signorile e mo-derna riserva naturale ha fat-to sì che, come per miracolo, questo lembo di pianura sia potuto arrivare indenne sino ai nostri giorni: una foresta della Bassa dalle mille tona-lità di colori autunnali, un ambiente fatato negli inver-ni della galaverna dei gior-ni della merla o l’esplosione

della vita in tarda primave-ra. La piccola isola boschi-va mantovana è uno degli ultimi rifugi per numerose specie animali. Gli studi fau-nistici hanno censito ben 102 specie di uccelli tra cui il nibbio bruno, 24 mammi-feri, 9 rettili, 8 anfibi e ben oltre 2.000 specie di inverte-brati. Quando una di queste specie scompare del Bosco della Fontana è probabi-le che si stia estinguendo in tutta la Pianura Padana. Sono lontanissimi i tempi in cui la nostra Bassa era po-polata da grandi mammife-ri. Prima che l’uomo vi met-tesse mano, la pianura era coperta da un unico bosco con rare radure, interrotta soltanto dallo scorrere dei grandi fiumi. Per secoli le gigantesche querce farnie insieme ai carpini, ai frassi-ni, ai salici e molte altre spe-cie arboree hanno dato ri-

fugio a cervi, cinghiali, lupi, castori etc.

Nel visitare la fitta foresta del bosco della Fontana pos-siamo però ritrovare le ar-monie naturali, perderci nei sentieri che si inoltrano fra il fitto della vegetazione, una rete di piccoli passaggi che inevitabilmente convergono verso il centro, al “capan-no di caccia” dei Gonzaga. La riserva naturale è divi-sa nettamente in due parti: una parte riserva integrale, chiusa al pubblico, e una parte visitabile, con segna-letica e piccole radure dov’è facile osservare il ciclo vita-le dell’albero morto. Con i viottoli che cavalcano piccoli ponti o fiancheggiano limpi-di corsi d’acqua, arterie che tengono costante l’umidità vitale alla foresta interrom-pendo il fitto sottobosco, re-galando miracolose armonie e selvagge sensazioni. ●

strada mantova, 2946045 marmirolo, mantova

La riserva è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne martedì e venerdì, con i seguenti orari: dal 1 marzo al 31 ottobre, 9-19; dal 1 novembre al 28 febbraio,9-17. Nei giorni festivi la visita è a pagamento: 2,50 euro (gratuito per bambini sino a 10 anni e per over 65). E’ attivo presso la biglietteria un servizio informazioni dove è possibile consultare le pubblicazioni prodotte dal CNBF di Bosco Fontana.

InFoCNBF Bosco Fontana, 0376295933,dal lunedì al giovedì, orario 8- 17.

risErVABosCo DELLA FoNTANA

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a cura di Valentina Bragazzi [email protected]

AG

En

DA

> eVentI

nel segno del giglio - 21ma edizione25, 26 e 27 aprilereggia Ducale – Colorno (Parma)

InFo:[email protected]

Corso di autodifesa personaleFino al 30 aprilePalestra V. Vittorio Veneto 28Lumezzane (Brescia)

InFo:http://www.comune.lumezzane.bs.it

Matteo Magni teatro Canzone Impegnati a sorridere19 aprileAuditorium Antonietti - Via Paolo Viiseo (Brescia)

InFo: 346.0902200

Questione di stileIncontri e laboratoriFino a giugnoCentro per le famiglielargo madre Carelli 5 - Cremona

InFo: http://www.filieracortasolidale.it

Campionato mondiale della pizza23^ edizione7, 8 e 9 aprilePalacassa - Fiera di Parma (Parma)

InFo:http://www.pizzanew.it/iNDEX/pizza_new.html

Franciacorta Historic - 7ma edizione12 aprileCastrezzato – Brescia

InFo:http://www.franciacortahistoric.it

Cosmo Capoverde si ritrova da un gior-no all’altro senza più sentire nulla a causa di una malattia. Cosmo aveva deciso di scrivere un libro sulla corsa, ma, incontrata Laura, parte alla vol-

ta di una lunga marato-na introspettiva che lo porterà a riconsiderare la realtà secondo nuo-vi punti di osservazio-ne. Aveva sempre avu-to paura di esprimersi e dichiarare apertamente quello che sentiva e pro-vava, prima di tutto a se stesso, ma scopre che ora ha il problema oppo-sto: quello di aver trop-pe cose da voler raccon-tare.

Questo libro fortemente autobiografico, scritto da Marco Frattini, sarà presentato in Villa ba-dia di Leno dalla biblio-teca Richeriana in colla-borazione con il gruppo StraLeno.

domenica 13 aprile, ore 20.30 – Villa badia, Leno (brescia).

Ingresso libero.

VEDErE Di CorsAE sENTirCi ANCorA mENo

> MoStRe

Campigli. Il novecento anticoFino al 29 giugnoFondazione magnani roccamamiano di Traversetolo (Parma)

InFo:0521.848327

Il sogno di un poetaFino al 4 maggio Galleria dell’incisionevia Bezzecca 4 – Brescia

InFo:http://www.incisione.com

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