IN PIAZZA E OGGI PER IL...2009/02/13 · FotoAnsa Israele,disfatta dellasinistra: «Abbiamoperso...
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Foto Ansa
Israele, disfattadella sinistra:«Abbiamopersol’identità»
Testamentobiologico:ecco ilmoduloda spedire
Reportage. Processo trai laburisti. Netanyahu: iopremier, Livni agli Esteri.p ALLE PAGINE 30-31
L’iniziativa. Faremoarrivare le vostreDichiarazioni anticipatedi volontà alle Camere.p ALLE PAGINE 13-14
Il caso Englaro hamesso in luce due caratteristiche dell’Italia di oggi: la perdurante
influenza della Chiesa cattolica e l’insofferenza del primoministro Silvio Berlusconi
per lo Stato di diritto. The Economist, 12 febbraio
OGGI SCRIVONO PERNOI
Emma BoninoGianfranco SpadacciaLella Ravasi Bellocchio
Luigi ManconiWu Ming
Carlo Lucarelli
E OGGIPER IL
LAVORO
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ALLE PAGINE 4-8 DOSSIER 21-27
CostituzioneMigliaia a Romacon Scalfaro:
difendere i diritti
Lamanifestazione in piazza Santi Apostoli a Roma
Oggi scioperoLaCgil in corteoEpifani: il 4 aprileal CircoMassimo
IN PIAZZA
1€ Febbraio 2009
Venerdì 13 www.unita.itAnno 86 n. 43
PAG. 18 ITALIA
Ispettori alla scuola «10 e lode»
PAG. 46-47 SPORT
La holding delle scommesse sportive
Sardegna, il posto vuoto di Cappellacci
Undiecialla speranza
Ieri Angelo Terranova, un lettore,mi hascritto una lunga lettera che comincia così:«Mi sento spaesato. Nel senso che non rie-sco a riconoscermi nelmio Paese. Amol’Italia e in particolare la Sicilia dove sononato e la Toscana dove vivoma non sodavvero ritrovarmi tra gente che grida, insul-ta,minaccia, brucia perché tanto non c’ènient’altro da fare, stupra, uccide per dellebanalità, cerca la rissa per la rissa, dà fuocoalla bandiera della terra dove vive, fa l’om-brello non per ripararsi dalla pioggiamapermandare a quel paese quelli che professanoun’altra religione. Potrei continuare, preferi-sco riprendere fiato». Ecco, a sentireOscarLuigi Scalfaro ieri a Romaera pieno di genteche ha bisognodi riprendere fiato.MariaVittoria, una ragazza di 17 anni, ha preso iltrenoda Brescia: «Volevo sentirmi in compa-gnia essere sicura che non sono sola a difen-dermi». Giulio, un pensionato di 64 anni: «LaCostituzione va trattata con un riguardo cheBerlusconi purtroppo non conosce, va difesada questo assalto opprimente». Opprimente,ha detto. Come semancasse l’aria. Riprende-re fiato. Facevamolto freddo, tirava vento,era sera. Scalfaro ha parlato seduto, è unsignore che ha un’età la qual cosa dovrebbeindurre rispetto, desiderio di conservare lasua stessa passione fino a quel traguardo enon, come la destra becera fa, irrisione dellavecchiaia. Ha parlato preoccupato e com-mosso, ha detto cheBerlusconi fa temere
per la democrazia e che la nostra Costituzio-ne è una casa comunedaproteggere per-ché come tutte le cosemolto preziose èfragile. C’eranomolti ragazzi. C’erano i gior-nalisti dell’Unità che proseguivano la raccol-ta di firme «PerNapolitano, per la Costituzio-ne, per l’Italia»: seimila firme in due ore, conquelle dell’on line fanno quasi diecimila. Aqualcuno sembrerà poco. A noi paremolto,aiuta il respiro.
Scalfaro ha concluso il suo lungo discorsoinvitando tutti ad aderire oggi allo scioperodella Cgil. FeliciaMasocco intervista Gugliel-moEpifani: «Questo governo è sordo egioca all’esasperazione del conflitto. Chiedia-mo tutela dei precari, sostegno all’occupazio-ne e alle imprese. Chiediamouna rispostaadeguata alla crisi che ci sta travolgendocomeuna valanga». Pietro, un cassintegratodell’Alitalia, ci racconta che da duemesi nonriceve un soldo e ci chiede comepuò fare amantenere la sua famiglia. «Non sono lahostess del Grande Fratello forse per questodi quelli comemenonparla nessuno», dice.EmmaBonino, LuigiManconi, Lella RavasiBelloccio emolti altri parlano a e di EluanaEnglaro, di cosa sia stato per l’Italia questocalvario e questo scempio, di comequalcosasia irrimediabilmente cambiato per ciascu-no. Pubblichiamo il testo del testamentobiologico che sarà proposto a tutti i parla-mentari, lo rilanciamoqui: proviamo adiretutti quel che vogliamo sia fatto di noi. Difen-diamoci dal futuro che ci aspetta. Peccatoche il dirigente scolastico della scuola ele-mentare Longhenadi Bologna abbia annulla-to il 10 politico che imaestri avevanodato atutti i bambini per protesta contro la riformaGelmini. È stato un belmomento, quel brevemomento: 10 a tutti i bambini di 6 anni, 10per il fatto di esserci e costituire una speran-za. Avanti lo stesso, bambini. Non sarà unvoto a fermarvi.
CONCITADEGREGORIO
PAG. 33 ECONOMIA
Filo rosso
Nasce un teatro,miracolo a Scampia
Oggi nel giornale
Alitalia la rivolta degli esclusiBlocco stradale a Fiumicino
PAG. 15 FOGLIETTONE
Milano, il tabaccaio-pistolerocondannato solo a 20mesi
L’ultimo saluto ad EluanaIl parroco: «Chiniamo il capo»
Uno scacco matto per salvare la vita
Diario
http://concita.blog.unita.it
PAG. 10-11 ITALIA
PAG. 42-43 CULTURE
www.unita.it
PAG. 18 ITALIA
PAG. 16 ITALIA
2VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
LUCA DE CAROLIS
Attrice
Ottavia Piccolo
Zorro
Marco Travaglio
Staino
Autobavaglio
FRASEDI...OSCARLUIGISCALFARO
1 Quella seraHo saputo della morte di Eluana da un mioamico, che era al telefono con la moglie. Hoprovato subito un senso di liberazione e disollievo per lei e per la sua famiglia.
2 Una battaglia per tuttiA Beppino Englaro deve andare il ringrazia-mento di tutti, perché ha scelto di combatte-re per affermare un diritto, invece di far mori-re la figlia in silenzio come fanno in tanti. Siè esposto, con grande coraggio. Se ora si par-la della legge sul testamento biologico, lodobbiamo soprattutto a lui e a Eluana.
3 La reazione dei cattoliciAlcuni cattolici hanno tenuto un comporta-mento imbarazzante, ma non bisogna gene-ralizzare. Ho letto sull’Unità un bellissimo ar-ticolo di Silvia Ballestra, che raccontava del-la sua visita alla basilica di Sant’Antonio, aPadova, dove ha visto tanti ex voto di mam-me che ringraziavano Dio per aver liberato ifigli dalle sofferenze con la morte.
4 La strumentalizzazioneHo visto politici dire cose vergognose, par-lando di Eluana «uccisa». Una totale mancan-za di rispetto verso un dramma così intimo eprivato. Mi fa male anche solo accennarne.
5 Il Grande FratelloIl fatto che la sera della morte di Eluana unreality abbia fatto 8 milioni di spettatori nonmi stupisce. In giro c’è tanta voglia di rimba-birsi, come in una sorta di narcosi collettiva.
Il Parlamento sta allegramente abolendo il di-ritto di cronaca. I giornalisti non potranno piùpubblicare, nemmeno in maniera «parziale oper riassunto o nel relativo contenuto, atti di
indagine preliminare, nonché quanto acquisito alfascicolo del pm o del difensore, anche se non sus-siste più il segreto» fino al processo, che di solitoinizia 4-5 anni dopo le indagini. Se lo fanno, ri-schiano l’arresto fino a 1 anno o una multa fino a10 mila euro. Con questa porcata, non sapremmoancora nulla del perché degli arresti di politici na-poletani nello scandalo Romeo, del governatoreDe Turco, del sindaco D’Alfonso, di Angelucci, maanche dei giovinastri che hanno stuprato ragazzee incendiato immigrati a Roma e dintorni (per cita-re gli ultimi fatti). Niente di niente: né le tesi del-
l’accusa, né quelle della difesa. Così, se ci sono er-rori giudiziari, la stampa non potrà più svolgere lasua funzione di controllo. E, se ci sono proveschiaccianti di condotte scorrette di personaggipubblici, non si potrà mandarli subito fuori dai pie-di (come si fece con Fazio, Fiorani, Moggi, Saccà).Bruno Vespa esulta: «Ho sempre usato intercetta-zioni di vicende giunte a dibattimento». Balle: unmese fa dedicò un intero Porta a Porta alle telefo-nate del caso Romeo. Ma sentite quest’altra, che èstrepitosa: «Bisogna evitare di processare le perso-ne in tv prima che lo facciano i giudici». A parte iprocessi di Cogne, Erba, Rignano Flaminio, Garla-sco e Perugia, celebrati e ricelebrati in anteprimaa Porta a Porta, l’insetto ha ragione: lui, prima delprocesso, processa direttamente i giudici.❖
5 risposte da
«La laicità non me l’hanno insegnata i massoni, me l’hanno inse-gnata i preti col catechismo. Rileggiamo l’articolo 7 della Costi-tuzione: “Lo Stato e la Chiesa sono indipendenti e sovrani”».
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3VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Foto di Massimo Percossi
«Cara Costituzione, noi ti vogliamobene, ti amiamo, perchè sei nataper unire, mai per dividere». OscarLuigi Scalfaro conquista così la piaz-za. Sotto un cielo gelido, imbaccuc-cato nella sua sciarpa bianca, solosul palco con una decina di giovani,l’ex presidente della repubblica chela Destra non ha mai amato, e chein modo sprezzante i giornali di Ber-lusconi definiscono «l’uomo nuo-vo» della sinistra, prende applausidall’inizio alla fine. Il Pd non volevauna classica manifestazione, ma lalezione di un padre costituente e co-sì Scalfaro ha interpretato il ruoloalla sua maniera: ricordi commossisui valori intangibili della Costitu-zione, sostegno a Napolitano ma fa-
cendo ben attenzione «a non tirarloper la giacchetta», «perchè lui deveessere al di sopra delle parti» e mes-saggi politici affilati contro Berlusco-ni. «Il presidente del Consiglio in que-sti giorni ci ha fatto preoccupare», af-ferma Scalfaro, che deve calmare lafolla al nome di Berlusconi: «Mi rivol-go a lui con rispetto perchè è una cari-ca istituzionale, lo facciamo con paca-tezza e serenità, non ci faccia viverecon il timore per la libertà e la demo-crazia della nostra patria». Come di-re: il pericolo c’è, anche se Berlusconisi è affrettato a raffreddare la tensio-ne. Scalfaro usa un artificio retoricodei suoi: mette in fila le dichiarazionidel premier e le sue smentite del gior-no dopo. «Io non dò valutazioni - af-ferma - non ho il compito di giudica-re ma io sono testimone delle primedichiarazioni e delle seconde e quin-di...». Eccolo l’appello a Berlusconi:tenga presente che questa carta è na-ta per unire e quindi appartiene a tut-ti, non a una maggioranza. E dunquesi può ritoccare, senza stravolgerla,solo con un consenso vastissimo. Èun segno di «ignoranza», dice Scalfa-ro, affermare che ha una filosofia so-vietica, in realtà la Carta è il frutto di
una collaborazione vera e sofferta trai grandi partiti popolari italiani e«nessuno può metterci sopra il pro-prio stemma personale». «Fu scrittacosì perchè ognuno deve sentirsi incasa propria». Che Berlusconi abbiaintenzione di regolare qualche contocon Napolitano e ridisegnare la Costi-tuzione a sua immagine, non è un’illa-zione, fa capire Scalfaro: il centrode-stra ci ha già provato a stravolgerla,quattro anni fa, e solo un referendumcon una maggioranza schiaccianteha respinto il progetto. «Quel votonon conta nulla?», chiede Scalfaro ri-cordando le parole di Leopoldo Elia:«Nel progetto del centrodestra il pri-mo ministro era onnipotente». Scalfa-ro sa che il Pd condivide una serie dimodifiche, l’importante, fa capire, ègarantire il ruolo del parlamento e ilruolo di garanzia del presidente dellarepubblica. Esattamente quello cheBerlusconi ha nel mirino. Ci sono al-tri due messaggi nella lezione: il pri-mo è sulla laicità dello Stato («mel’hanno insegnata i preti»), il secon-do per i sindacati: «Soffro per le lorodivisioni». E qui c’è più di un messag-gio: Scalfaro invita tutti ad andare al-la manifestazione della Cgil.❖
Emozione e battuteIl presidente emerito:mi sono emozionato
Si è emozionato veramente,Oscar Luigi Scalfaro, quando
ha dato del tu alla Costituzione du-rante il suo intervento a Santi Apo-stoli: «Èvero.Sperocheanche leiab-bia contraccambiato», ha commen-tato l’expresidentedellaRepubblicaandando via dalla piazza tra la folla.Un papà gli ha chiesto l’autografoper il figlio di 3 anni, Scalfaro lo hafirmato ma senza occhiali e poi hascherzato: «Vedendo questo scara-bocchiosuofiglioungiornopenseràche sono unodei soliti parlamentarichenonsannonemmenoscrivere».
Duro l’attaccoal sistemaelettora-le per le politiche: «Non c'è oggi unsolo deputato e un solo senatoreeletto dal popolo». E ha scherzatosulla definizione che ne ha dato lostesso ideatore Calderoli. «È statachiamata “porcata”, termine chenon ho trovato nel diritto romano.Maapprezzo la sincerità anche ruvi-da. sempremeglio di un imbroglio».
L'ex presidente della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro durante lamanifestazione a piazza Santi Apostoli, ieri a Roma
Primo Piano
p Parla Scalfaro «Nata per unire, non per dividere. Da ignoranti definirla sovietica»
pMessaggio al premier «Signor presidente, non ci faccia temere per la democrazia»
www.unita.it
ROMA
Costituzione, Pd inpiazza«Berlusconi ci preoccupa»La «lezione» di Scalfaro alla piaz-za gremita: «Cara Costituzione,noi ti amiamo, sei nata per uni-re non per dividere». Stilettatesu Berlusconi e le sue smentite.E poi l’invito ad andare alla ma-nifestazione della Cgil.
BRUNO MISERENDINO
4VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
«C’ha provato....». Te lo ripetono intanti nella piazza democratica che siva riempiendo, mentre l’anziano pre-sidente manda avanti la sua lezione.«Ha provato» il Cavaliere a dare la«spallata» che «questa volta non gli èriuscita» Attenzione, però, perché«lui non si acquieta», Santi Apostoli,piazza simbolica. Dell’Ulivo, delleprimarie di Prodi e di Veltroni, dellanotte del 2006 con il fiato sospesoaspettando il responso delle urne.Sul palco, che chiude metà dello spa-zio, predomina il verde. Sotto e da-
Sono preccupato perché leforzature di Berlusconi sullaCostituzione non trovanouna reazione adeguata
SALVATORERUCCI
Sono in piazza perdifendere la separazione deipoteri e per tutelare lalibertà di ognuno di noi
Voglio difendere laCostituzione e il presidenteNapolitano da questiattacchi ingiustificabili
La Costituzione vatrattata con un riguardoche il premier non haPurtroppo lo conosciamo
NINNI ANDRIOLO
Sono stanca di decretilegge, di attacchi aimagistrati e della volontà dipotenza di questo premier
Ho sempre votatocentrodestra, ma noncondivido l’attacco delgoverno al Quirinale
Sono qui per laCostituzione, quando è nataavevo 14 anni, ricordo benequanti morti ci è costata
ALESSANDROBARONI
GIULIA TEMPESTAVALENTINOCASTRIOTA
La Costituzione è la cosapiù moderna che abbiamo:se ne realizzassero anchesolo la metà...
MAUROPIERONI CHIARASIMONELLI
ERMELINDAPALMA
GIULIOPAVONE
La giornata
ROMA
40ANNI, AVVOCATO
21ANNI, STUDENTESSA36ANNI, LIBEROPROFESSIONISTA
22ANNI. STUDENTE
Sottoil palco
54ANNI, VETERINARIO 63ANNI, EX INSEGNANTE
74ANNI, CASALINGA
64ANNI, PENSIONATO
L’Italia che resiste
Le storie
A cura di Andrea Carugati
Bandiere del Pd e dell’Idv e tanto entusiasmo:«Voleva spaccare il Paese, ci riproverà»
PrimoPiano
Piazza
democratica
«Non ci faremo
dividere»
6VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
vanti, la folla, fino a via IV novem-bre. E le bandiere del Partito demo-cratico, e quelle di Di Pietro. «Pd, perla Costituzione», recita lo slogan chefa da sfondo al banco un po’ scolasti-co, dove siede Oscar Luigi Scalfaro.«Eravamo divisi - ricorda l’ex Capodello Stato - chiusi nelle nostre torrid’avorio. Poi ci siamo conosciuti e ab-biamo trovato un denominatore co-mune...». Parla dei padri costituentiche progettarono la Repubblica, e launirono intorno ai valori fondamen-tali. La gente comprende e applau-de. Oggi, al contrario, «ogni occasio-ne è buona per dividere». Te lo ripe-te Gino, che tiene stretta la bandieradel Pd e ascolta Scalfaro davanti alvideo istallato sul pulmino che sostadi fronte palazzo Valentini. Giovan-na Melandri taglia la piazza, per rag-
giungere gli altri tra la folla. Veltro-ni, Marini, Reichlin, D’Alema, Bersa-ni, Soro, Cossutta, ecc. «Abbiamo av-vertito una forzatura - spiega Melan-dri - Il tentativo di dividere gli italia-ni e le istituzioni». L’ha «tentata» il
Cavaliere. Te lo dice, quasi in coro,questo gruppo di ragazzi che trovaposto dietro al palchetto per le Tvche rompe la piazza, davanti alla se-de storica dell’Ulivo. La «retromar-cia di Berlusconi sulla Costituzione e
su Napolitano - spiegano - dimostrache l’operazione non gli è riusci-ta...», Perfino Libero cita la «solitudi-ne» del Cavaliere. Fini, e poi Bossi, ele manifestazioni spontanee per di-fendere la Carta, e quella povera ra-gazza andata via imponendo il silen-zio al chiasso cinico di chi voleva for-zare le regole speculando sulla trage-dia. Non c’è Eluana, in questa piazzademocratica. Chi ne parla lo fa contimore, preoccupato di distinguersi«da quelli» e di non «mescolarla allapolitica». Ci riproverà il Cavaliere a«farsi una Costituzione a misura».Ma Piazza Santi Apostoli, che pureriflette «gli acciacchi del Pd», prova -lo dice Arturo, mentre ascolta l’Innodi Mameli - che «la gente te la trovise la chiami». Scalfaro? «Sì, ancheper il Pd è una gran bella lezione...».
Difendo la Costituzionee il Quirinale da un attaccosenza precedenticinico e premeditato
Su questioni così profondecome la vita e la mortenon si possonoaccettare forzature
ENRICAMAZZOLI
In piazza perché sonoarrabbiata con Berlusconi,per quello che ha fatto suEluana e contro il Colle
DOMENICOROMANO
ALESSANDRAMANCA
Hanno già provato acambiare la Carta una voltae hanno fallito: oggi sisentono più forti
Credono di potercambiare la Carta perché lagiudicano vecchia: inveceva applicata fino in fondo
Vorrei che fosse applicatofino in fondo l’articolo 1della Carta, una Repubblicafondata sul lavoro
Credo nei dirittifondamentali sanciti dallaCarta, a partire dal dirittodi scelta, anche sulla morte
Sono venuta fin qui daBrescia perché temo chel’attacco di Berlusconi sia ilprincipio della fine
LUIGIMASSOLI
UGOCRISTOFANI
ANNAAMBROSETTI
MARIAVITTORIAEUGENIO LEVI
65ANNI, PENSIONATA
P
24ANNI, STUDENTE
48ANNI, DIPENDENTECOMUNALE
74ANNI, PENSIONATO
82ANNI, PENSIONATO
46ANNI, DIRIGENTED’AZIENDA
17ANNI, STUDENTESSA
In piazza VeltroniMelandri, Marini,D’Alema e Bersani
23ANNI, STUDENTE
PARTECIPACONNOI
PARLANDO
DI...
Violante eil Riformista
«Sono indignato per il titolo che il Riformista ha dato almio articolo di oggi, “Mi vergo-gnodiesserestatocomunista”.Titolofalso:nonrispecchiailcontenutodell'articolo.Offensivo:non corrisponde aimiei sentimenti e allamia vita. Volgare: riduce aduno stupidoprotagoni-smounragionamentosulla identità italiana. È interrotta lamiacollaborazionealquotidiano».
Suwww.unita.itarticoli, commentifirme. Il videodella piazzae una fotogallery
I big
7VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
SAVERIO LODATO
Foto Ansa
www.partitodemocratico.it
«È uno dei momenti più drammati-ci per il Paese, forse il più oscuro.Serve una reazione delle forze sin-dacali e sociali». Walter Veltroni siallontana da piazza Santi Apostolisoddisfatto per quella che defini-sce «una grande e civile manifesta-zione di popolo». Ma il leader delPd sa che, nonostante il risultatoottenuto, la guardia non può esse-re abbassata. Non solo il governosi sta dimostrando tutt’altro che al-l’altezza della crisi economica in at-to («Ci sarebbe bisogno di un go-verno che prendesse provvedimen-ti e dell’unità delle forze sindaca-li»), ma Berlusconi si sta muoven-do in maniera assai poco rassicu-rante sullo stesso fronte istituzio-nale: «L’idea del presidente delConsiglio di trasferire il potere legi-slativo nelle mani di una sola per-sona è estranea alla Costituzione»,ammonisce Veltroni.
MARCIA INDIETRO
Replicando una tecnica vistatante volte, a poche ore dall’iniziodella manifestazione il premiersmentisce che da lui siano arrivatinei giorni scorsi attacchi al Quiri-nale e alla Carta. Dice che è la sini-stra a «mistificare» e se lo fa è «pernascondere le proprie divisioni in-terne»:«Né io né il governo abbia-mo mai attaccato il Capo dello Sta-to e la Costituzione. Niente di piùfalso. Con Napolitano ho sempreavuto una cordialità di rapporti,che sono sicuro rimarrà tale. Il pre-sidente del Consiglio non ha alcuninteresse a non aver rapporti cor-diali con il presidente della Repub-blica». Un abbassamento dei toni eun tentativo di ricucire col Colle,dopo le polemiche innescate per la
mancata firma del decreto sulla vi-cenda Eluana. E però, nella sostan-za, Berlusconi finisce per conferma-re che vuole mettere mano alla Co-stituzione. «Prevede che il governoabbia piena responsabilità di giudi-zio sulla necessità e sull'urgenza diun provvedimento. La Costituzionenon è poi un moloch intoccabile. È
la stessa Costituzione che prevedecon l’articolo 138 la possibilità dimodifiche».
La risposta del Pd arriva con lamanifestazione di Santi Apostoli.Veltroni annuisce quando Scalfarodice che la Costituzione serve a uni-re gli italiani. «Sono assolutamented’accordo, è nata per unire e nonper dividere». E, soprattutto, non
prevede ciò che vorrebbe Berlusco-ni, e cioè «trasferire il potere legi-slativo nelle mani di una sola per-sona».
Il portavoce del premier PaoloBonaiuti va all’attacco di Veltroni:«Continua a delirare e spara la soli-ta serie di falsità contro il presiden-te Berlusconi».
Ma a proposito di falsità, gliesponenti del Pd hanno gioco faci-le a ricordare in che modo Berlu-sconi avesse reagito alla mancatafirma di Napolitano e poi detto chela nostra Carta «risente delle impli-cazioni sovietiche». Per Pier LuigiBersani «a Berlusconi sfugge il con-fine tra verità e menzogna», men-tre Enrico Letta dice che «la smenti-ta di Berlusconi non cancella quel-lo che tutti gli italiani hanno ascol-tato».❖
PERRIVEDERE LAMANIFESTAZIONE
Piazza Santi Apostoli, unmomento dellamanifestazione del Pd
I LINK
AndreaCamilleri
p Il leader Pd: bisogna dar risposte alla crisi, tornare all’unità sindacale
p Il premier:mai attaccato Napolitano. Ma sì amodifiche costituzionali
«Inaccettabile dareil potere legislativoa una persona sola»
L’Italia che resiste
Il Pd in piazza a difesa della Co-stituzione. Veltroni: «Il premiernon può appropriarsi del pote-re legislativo». Berlusconi: «Maiattaccato il Quirinale e la Car-ta». Ma conferma di pensare adelle modifiche costituzionali.
ROMA
Camilleri, come adopera il teleco-mando? Le spiego. Se appare Ga-sparri, alla sua faccia sovrappon-go il Televideo. Cicchitto, lo gustodal vivo e in voce, trovandolo cosìpiù armonico, più completo. Picco-lo Cesare gode del privilegio cheio stacchi tutti i telefoni, per evita-re disturbi di sottofondo. Di Calde-roli, apprezzandone il faccione, loregistro, e via con un bel fermo im-magine, senza voce. Cota e Bocchi-no, Quagliariello e Bricolo, i veridebuttanti, non solo li registro, liarchivio. Mio figlio, un giorno, for-se li vedrà. Lei come si regola?
Mi consenta, ma lei fa unuso un tantino schizofre-nico del telecomando. Vi-sto l’elenco dei personag-
gi, e il diverso comportamento chemette in opera per ciascuno di loro,perché non si sintonizza sulla famigliaAddams e buona notte? Ma devo con-fessarle che io appartengo a una sortadi setta segreta, denominata «Gli ado-ratori di Gasparri» e dato che le epifa-nie televisive dell’eminente uomo poli-tico avvengono più volte in una stessagiornata, e su canali diversi, a ogni sin-golo membro della setta spetta il con-trollo di una rete con il registratore ac-ceso. Il sabato sera ci riuniamo, spe-gniamo i cellulari, e vediamo tutte leregistrazioni della settimana mante-nendo un religioso silenzio e una diffi-cile serietà. Qualcuno ogni tanto vie-ne colto da leggeri malori ma è unprezzo minimo rispetto all’arricchi-mento culturale che ne ricaviamo. Co-me è noto, Gasparri può spaziare indif-ferentemente dalla crisi del parmigia-no reggiano allo sviluppo della produ-zione di lacci di scarpe in Ecuador, dal-la politica estera della Tanzania al-l’uso delle lingue ugro finniche. Però,subito dopo la visione, distruggiamotutto il materiale registrato. Non vo-gliamo lasciare ai posteri nessun’im-magine dell’infelice tempo nel qualeabbiamo vissuto. Ce ne vergogniamoun pochino.
Lo ChefConsiglia
PrimoPiano
Veltroni: momento drammatico
Berlusconi: la sinistramente
SIMONE COLLINI
Telecomando e registratorele armi della setta segretadegli «Adoratori di Gasparri»
È fuori dalla nostra Carta
8VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
Piemonte
Sabato 14SAN GIORGIO CANAVESE (TO)Cesare DamianoTeatro Comunale
Liguria
Sabato 14VICCI (SP) ore 15.30Andrea OrlandoAssemblea Pubblica CircoloPiazza Brin, via Milano 17
LEVANTO (SP) ore 17.00Roberta PinottiAssemblea Pubblica Sala MostrePiazza Cavour
Domenica 15LERICI (SP) ore 11.00Andrea OrlandoAssemblea Pubblica - Auservia Gerini
Lunedì 16MIGLIARINA (SP) ore 15.30Maurizio Migliavaccavia Podenzana 12
Lombardia
Sabato 14ALBINO (BG) ore 16.30Pierluigi BersaniSala Auditoriumviale Aldo Moro 2
Lunedì 16LODI ore 17.30Tiziano Treu
Veneto
Sabato 14VENEZIA MESTREore 9.30Anna Rita FioroniAndrea MartellaCentro culturaleS. Maria delle Grazie
ROVIGO ore 16.00Anna Rita FioroniPiazza V. Emanuele II
TAGLIO DI PO (RO)ore 17.00Anna Rita FioroniSala Europa
Lunedì 16VENEZIA ore 9.00Andrea MartellaPier Paolo BarettaPaolo NerozziIncontro con le RSUdi Porto Marghera
Emilia Romagna
Sabato 14FERRARA ore 8.30 - 13.30Dario Franceschinivia C. Diana 40
PIACENZA ore 9.30Maurizio Migliavaccavia Fontana 12/14
BOLOGNA ore 10.00Massimo D'AlemaSavoia Hotel Regencyvia del Pilastro 2
BOLOGNA ore 15.00Massimo D'AlemaI Portici Hotelvia Indipendenza 69
REGGIO EMILIA ore 11.00Rosy BindiHotel Posta
MODENA ore 21.00Ponte AltoMariangela Bastico
Toscana
Sabato 14AREZZO ore 10.30Sergio D'AntoniHotel Minerva, via Fiorentina
LARI (PI) ore 10.30Ermete Realacci
PONSACCO (PI) ore 11.30Ermete Realacci
Lunedì 16FIRENZE ore 16.00Stefano FassinaHotel Baglionipiazza Unità d’Italia 16
FAUGLIA (PI) ore 8.00Paolo FontanelliPresidio stabilimento Continental
Marche
Sabato 14OSIMO (AN) ore 16.30Giorgio ToniniSala Astea
RIPATRANSONE (AP) ore 10.00Goffredo Bettini
CASTEL DI LAMA (AP)ore 17.30Goffredo Bettini
Domenica 15ASCOLI PICENO ore 11.00Goffredo Bettini
Lunedì 16FANO (PU) ore 21.00Giorgio ToniniCentro Frusaglia via Arco d'Augusto
Umbria
Sabato 14CITTÀ DI CASTELLO (PG)ore 17.30Mauro AgostiniPalazzo Comunale
Lunedì 16PERUGIA ore 21.00 Mauro Agostini Auditorium S. Cecilia
LAMA (PG) ore 21.00Marco Minniti
Lazio
Sabato 14ROMA ore 12.30
Walter VeltroniCircolo Arca, via degli Angeli 146
CIVITA CASTELLANA (VT)ore 17.00Piero FassinoHotel Relai Faliscovia Don Minzoni 19
Lunedì 16ROMA ore 8.00 - 12.00
Walter Veltronivia di Priscilla 101
LATINA ore 12.00Pier Luigi BersaniMercato Annonariovia Don Morosini
LATINA ore 17.00Pier Luigi Bersani Sala Conferenze
Abruzzo
Sabato 14SULMONA ore 10.00Paolo GentiloniPiazza Garibaldi
PESCARA ore 16.00Paolo GentiloniPiazza della Repubblica
Molise
Lunedì 16TERMOLIAlfonso AndriaZuccherificio
Campania
Sabato 14NAPOLI ore 15.30Enrico Lettavia Generale Orsini 30
SARNO (SA) ore 18.00Enrico Letta Centro Sociale
VICO EQUENSE (NA)ore 17.00Enrico Morando
GRAGNANO (NA) ore 19.00Enrico Morando
Domenica 15NAPOLI (quartiere Scampia)ore 10.30Enrico Morando
POGGIOMARINO (NA) ore 12.00Enrico Morando
SANT'ANASTASIA (NA)ore 17.30Enrico Morando
Basilicata
Sabato 14 POTENZA ore 17.00Fabrizio VigniGrande Albergo
Calabria
REGGIO CALABRIAMarco Minniti
Sicilia
Domenica 15ADRANO (PT) ore 11.00Anna Finocchiaro
Lunedì 16 TERMINI IMERESE (PA)ore 17.30Sergio D'AntoniSala comunale
CATANIA ore 11.00Anna Finocchiaro
14-15-16FEBBRAIO
PER L’ITALIA. SEI PROPOSTE PER USCIRE DALLA CRISI
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LA CRISI C’È. E ILGOVERNO?
Foto Andrea Solero/Ansa
Quel che c’è e quel che non c’è.C’è il sole, da queste parti maiscontato, che illumina la chiesa,gialla e aguzza, e il campanile dipietra proteso nel cielo, e fa scin-tillare la neve sui crinali del PizzoTomau.
Non c’è isteria né fanatismo néintegralisti con le pagnotte in ma-no come proiettili. Non hanno al-tro da fare che invitare a spegne-re telefonini i carabinieri, gliagenti, gli artificieri, gli uomini diquella Protezione Civile nata inFriuli e mai mancata davanti al bi-sogno, schierati attorno al cimite-ro.
Centinaia di persone a Paluzzaper l’addio a Eluana Englaro, manon una di troppo. Nella chiesa diSan Daniele, arrampicata in cimaai tornanti, il sindaco Aulo Maie-ron. Gli amici del cordone che haprotetto e aiutato papà Beppino:il senatore Ferruccio Saro in cap-potto blu, l’ex parlamentare Ga-briele Renzulli. Le suore. La mes-sa in friulano. La gente del paese,cui i nonni hanno insegnato cheai funerali non può mancare unrappresentante di ogni famiglia.Foulard, mantelle a quadri, cap-pelli di lana, mani gelate in tasca.Don Tarcisio Puntel è piccolo, ad-dolorato, saggio: «Cosa vi aspetta-te da me, sono solo un sacerdotecresciuto in mezzo alle montagnetra la sua gente. E’ il mistero deldolore che abbiamo davanti agliocchi ed è difficile dare una rispo-sta».
UNMESSAGGIO DI VICINANZA
Eppure, legge un messaggio di vi-
cinanza dell’arcivescovo di UdineBrollo, e una voragine pare richiu-dersi. Beppino Englaro, non c’è, enemmeno sua moglie Saturna.«Per coerenza», come dice, forseper non sovrastare con gli echi diuna battaglia ormai vinta il mormo-rio dei saluti a sua figlia. Questogiorno è per Eluana e di Eluana.
A farsi abbracciare per tutta la fa-miglia c’è lo zio Armando, un omo-ne con i capelli bianchi e gli occhilucidi. «Bentornata nella terra deituoi nonni che ti accoglie – la salu-ta il parroco – Riposa in pace inmezzo ai monti». La bara di nocechiaro è coperta di roselline rosse efiori bianchi. Il Cristo in croce pen-de dal soffitto sulla volta. Il «PariNestri», padre nostro in dialetto, etantissime mani si incrociano a
scambiare un segno di pace. I chie-richetti reggono la croce sul porto-ne immerso nel sole che attraversole alte finestre avvolge e riscaldal’intera chiesa. Persino i ceri, usatiin questa storia per accendereodio, abbandonati sui marciapiediaccanto a scritte ingiuriose, qui tor-nano a splendere nelle lanterne.
«Ti penseremo come una bella stel-la alpina rinata sulle nostre roccedopo un lungo inverno», la benedi-ce Don Tarcisio. «Questo è un fune-rale cristiano. Noi la affidiamo a teperché rifiorisca nella tua casa».
IL SILENZIO
Poi la gente sale fino in cima, in si-lenzio, si sparpaglia tra i sepolcriinnevati del piccolo cimitero. Siapre il pavimento di marmo grigio,il feretro scende nella tomba di fa-miglia accanto ai nonni EnglaroGiobatta e Di Centa Iolanda, tra iciao e le lacrime.
Seduto sul divano della casa diArmando, Beppino saluta gli amiciprima di rientrare a Lecco. Guardail piccolo figlio della nipote Germa-na, autrice della lettera che tentò
Armando Englaro, zio di Eluana, durante il funerale della nipote nel cimitero di Paluzza
«LE SENTENZENON UCCIDONO»
[email protected] (Udine)
p La sobrietà della Carnianelle parole del parroco ai funerali della ragazza
p Il papàdopo le esequie a cui non ha partecipato si ritrova con la famiglia
«Le sentenze si rispettano. Non
ammazzanonessuno:vannolet-
te, criticate,ma rispettate». L’ha
detto l'ex procuratore generale
di Trieste, Beniamino Deidda,
da ieri pg a Firenze.
Etica e politica
L’addio aEluana. «Chiniamoil capo e rivolgiamoci aDio»L’ultimo saluto ieri a Paluzzaper Eluana Englaro. E poi lasepoltura. Alla cerimonia nonhanno partecipato i due genito-ri. Nessun clamore. A fare ru-more solo i cellulari dei moltigiornalisti.
FEDERICA FANTOZZI
PrimoPiano10VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
Io non mi tirerò indietro, dice,rasserenante, battagliero, il se-natore Marino. «Il mio impe-gno per una legge sul testamen-to biologico, che rispetti la li-
bertà di cura e l'autodeterminazio-ne di ogni persona, non è in discus-sione». La notizia che, nel pomerig-gio di mercoledì la commissione Sa-nità aveva accolto le dimissioni diIgnazio Marino da capogruppo pd eil gruppo eletto alla (quasi) unani-mità la senatrice Dorina Bianchi (unpassato da teodem ora dell’area Fio-roni) ha avuto l’effetto di una defla-grazione. Perché il senatore medi-co, cattolico e laico, firmatario dellaproposta di legge del Pd, lascia pro-prio nel mezzo della battaglia parla-mentare sul testamento biologico?
In effetti l’affaire si presenta conmolte sfaccettature. Già da ottobre,da quando è diventato presidentedella commissione d’inchiesta sul-l’efficienza servizio sanitario nazio-nale, Marino aveva chiesto alla pre-sidente del gruppo Anna Finocchia-ro di lasciare. Lui stesso lo dice: «Da-ta la mia esperienza di medico e lemie competenze specifiche in sani-tà, credo di poter essere utile in quelruolo». Tutto vero, da tre settimane,ovvero dalla ripresa post-natalizia,la questione era all’ordine del gior-no. Ma che il nodo si sia sciolto pro-prio ora e sul nome della senatriceBianchi assume, «oggettivamente»,dicono diversi senatori, un valoresimbolico.
Il segretario del Pd però non cista. Walter Veltroni rivendica il suopersonale impegno e il voto, pro-prio in Senato, «su una mozione con-trapposta a quella del governo incui si difende il diritto a decidere disé anche per quello che riguarda lanutrizione e l’idratazione artificia-le». «Questa - sottolinea Veltroni - èla posizione prevalente: che poi inun grande partito come il Pd, ci sia-
no anche posizioni personali diffe-renti su motivazioni di coscienzalo considero fisiologico».
La stessa tranquillità esprime lapresidenza del gruppo del Sena-to, e rinvia ai quindici punti dellamozione presentata dal Pd, allaquale hanno lavorato, oltre a Ma-rino, Daniele Bosone e AlbertinaSoliani - entrambi cattolici prove-nienti dalla Margherita. In quellamozione si prevede - per il princi-pio di autodeterminazione - la so-spensione della nutrizione e idra-tazione artificiale, se anticipata-mente espressa. Quella la posizio-ne «condivisa» e la cartina al tor-nasole sarà il voto sul testo in di-scussione al Senato.
Fiorenza Bassoli è l’unica a nonaver votato il cambio della guar-dia in commissione sanità. «Eraovviamente comprensibile - dice -l’esigenza di sostituire Marino».Comprensibile pure che vi siaquel lavoro di «bilancino» fra le di-verse anime del Pd. «Ma anche co-sì si poteva individuare una figurapiù dialogante. Bosone avrà pureavuto le stesse posizioni di BaioDossi e Binetti, però è capace dimediare».
La senatrice neoeletta che hascatenato la tempesta, intanto,mette in chiaro: «Io in commissio-ne mi sono espressa a favore dellalegge del governo su Eluana. Ma
martedì mattina, quando si sonovotate le mozioni sul testamentobiologico, ho votato il documentodel Pd e non quello del Pdl, comeinvece hanno fatto altri colleghidel nostro gruppo». E Fioroni: «Èdella mia area ma è stata votataall’unanimità...fra un po’ siamo al-la stella di David».
Però la discussione sul testo Ca-labrò (del governo), in Senato,prosegue serrata. Per Ignazio Ma-rino è un testo brutto che «primapassa, prima sarà bocciato dallacorte Costituzionale». È un testoche non prevede le cure paliativee le misure in favore dei disabili.Per questo il senatore annunciaun maxi-emendamento. «Il mioimpegno in Senato sarà ancorapiù intenso e continuerò a contra-stare l'impostazione anticostitu-zionale e antiscientifica della leg-ge della destra»,aggiunge.
Ci sarà un relatore di minoran-za? A giudicare dagli umori, lapresidenza del gruppo non potràdisinteressarsi della questione.❖
di convincere i giudici della volon-tà di Eluana. Abbraccia Laura, l’excompagna di scuola che testimo-niò al processo, venuta con genito-ri e marito. Prosciutto affettato incasa, grissini, vino rosso. Gli rac-contano dell’omelia, bella e sempli-ce, dell’apertura del vescovo, dellaparabola scelta: «beati i misericor-diosi perché troveranno misericor-dia, beati i perseguitati, beati voi
che vi insulteranno».
L’EDELWEISS BIANCO EPURO
L’immagine della stella alpina,l’edelweiss bianco e puro, lo colpi-sce. Gli si allarga il cuore: «E’ una co-sa che riconcilia in questa tragedia».Saturna è al piano di sopra, le rac-conterà tutto. «Ora ognuno è davan-ti alla sua coscienza – ha detto DonTarcisio – Tutti abbiamo voluto direla nostra. Oggi dobbiamo chinare ilcapo e chiedere a Dio che ci illumi-ni».
Mandi Eluana. Resta in Dio e neicuori di quegli uomini che non han-no la fede, ma distinguono la luce. ❖
JOLANDA BUFALINI
IGNAZIOMARINO
DORINABIANCHI
Il caso
ROMA
SVASTICA SULLARESISTENZA
Cambionel PdUna teodemal posto diMarinoIl senatore sostituito daDorina Bianchi nella commissione sanitàVeltroni: la nostra politica sul testamento biologico nonmuta
presiede la commissione d’inchiesta sullla Sanità
ORTODOSSI Sul caso Eluana En-glaro la Chiesa Ortodossa di Russia si èschieratacontroilVaticano.Alfiancodel-lamaggioranzadegli italiani.«Cisonoca-si in cuinonèchiaro se l’animasia anco-rapresentenelcorpo,peresempioquan-doper anni il fisico non dà segnodi unavita cosciente, nonostante alcune dellefunzioni corporali siano ancora attive: inquest’eventualità non bisogna sostene-re artificialmente l’organismo» ha dettoVsevolodChaplin,unodeiportavocedel-laChiesaOrtodossa. «Laconcezionecri-stiana del mondo ha sempre insegnatoanonaffrettare il processodimorte,maanche a nonmantenere in vita una per-sona che sta morendo». MonsignorChaplinpuntualizzache«questononhaniente a che fare con l’eutanasia», que-stione a cui la Chiesa Ortodossa rimanefermamente contraria e che definisceunaviadimezzotra l’assassinioe il suici-dio. Le dichiarazioni sono forse la primaindicazionechesulseggiopiù importan-te della Chiesa di Russia siede davverounuomonuovo, indipendente comedi-conomolti, franco e progressista».
FRASE DI...
GIOVANNI
MARIA
FLICK
presidente CorteCostituzionale
Partito democratico
Napoli, sfregiata la targa mar-
morea di via Belvedere, al Vo-
mero, in memoria della batta-
glia alla “Masseria Pagliarone”,
primo passo della sollevazione
contro l'oppressione nazi-fasci-
sta, «le 4 giornate di Napoli».
CHIRURGO
Gli ortodossi: nonè chiaro se l’animasia ancora presente
MEDICO
ora capogruppoPd in commissione Sanità
«La buona fede
della maggioranza si
vedrà al momento
del voto sul mio ma-
xiemendamento».
«Una proposta, la
mia, presentata il 28
aprile 2008 con ben 13 articoli che si
dedicanoalle cureaidisabili, alle cure
palliative. Sulla legge presentata dal-
la Pdl non c'è nemmenouna riga che
riguardi i disabili, le cure palliative, le
varie terapie del dolore».
I protagonisti della staffettain commissione Sanità
Il Pd: un cambionecessario, Marino haun altro impegno
IL CASO
«Iononsono te-
odem, mi sono disso-
ciatadaquellacorren-
te poco dopo la sua
nascita. E non ho fir-
mato nessun disegno
di leggesul testamen-
tobiologico, nèquello della senatrice
Baio nè quello diMarino, perchè ave-
vo una posizione di grande dubbio e
molti interrogativi sulle tematiche
che riguardano la fine della vita». «In
commissione sarò garante di tutti».
«Abbiamo davantiagli occhi il misterodel dolore»
F«Nel caso di Eluana ha deciso il giudice, rinviando alla volontàdel tutore; forse sarebbe più giusto che fosse la legge a stabilirecosa fare».
Niente clamore
Don Tarcisio
11VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Il caso Eluana
Ecco il testamentobiologico
PrimoPiano 13VENERDÌ
13 FEBBRAIO
2009
Associazione radicale per la
libertà di ricerca scientifica
Associazione per le libertà,
terapeutica e personale
www.abuondiritto.it www.lucacoscioni.it
Il dossier
Approfondimenti Per saperne di più
Questo è il Testamentobiologico che il Parla-mento italiano finoraNON ha approvato eche, probabilmente,
non approverà. È un testo ispirato so-lo ed esclusivamente a principi di re-sponsabilità e di libertà, come previ-
sto dalla Costituzione, dal codice deon-tologico dei medici, dalle convenzioniinternazionali sottoscritte dal nostroPaese. Si tratta di Dichiarazioni antici-pate di volontà che rischiano di non ve-nire riconosciute dalla legislazione ita-liana o di essere stravolte fino a risulta-re contrarie al diritto fondamentale al-l’autodeterminazione del paziente. Seancora c’è una qualche possibilità di ot-tenere una buona legge, ciò dipendedai cittadini, che possono far sentire la
propria voce e - responsabilmente e li-beramente – sottoscrivere questo Te-stamento biologico. Possono farlo sce-gliendo in piena autonomia quali partisottoscrivere e quali no; e possono in-dicare la persona di fiducia alla qualeaffidare tutte o solo alcune delle deci-sioni relative ai trattamenti sanitari.Ve lo sottoponiamo, chiedendovi disottoscriverlo, nel complesso o solo inalcune parti. Faremo arrivare le vostreDichiarazioni anticipate di volontà o
le vostre adesioni all’iniziativa ai Pre-sidenti di Camera e Senato.LUIGIMANCONIpresidente di «A Buon Di-ritto» - [email protected] dei Laghi, 12 - 00198 RomaMARCO CAPPATO segretario dell’Associa-zione Coscioni - [email protected] di Torre Argentina, 76 - 00186Roma.Hanno collaborato Simonetta Dezi eRocco Berardo. Consulenza scientifi-ca: Professor Demetrio Neri.❖
14VENERDÌ
13 FEBBRAIO
2009
Una partita a scacchi con lamorte. A giocarla non è ilcavaliere medievale del Set-timo sigillo ma un ebreo po-lacco, catturato dai nazistia Budapest nel 1944. Sichiamava Frydman, Ro-man Frydman. Condotto
davanti al capo della Gestapo, Roman si accor-ge che nella stanza c'è una scacchiera con i pez-zi allineati. Chiede allora all'ufficiale se sa gioca-re. L'altro risponde con una smorfia di disprez-zo, ma poi non resiste e domanda a sua volta aFrydman se anche lui è un giocatore di scacchi.«Sì, gioco, ma non troppo bene», dice il prigio-niero ebreo.
Il vero campione era il fratello di Frydman,che il comandante delle Ss ricordava di aver in-contrato in un torneo nazionale alcuni anni pri-ma. A quel punto nella mente del tedesco bale-na un'idea. «Va bene. Giochiamo una partita.Se la vinci avrai salva la vita», propone. Romanha un brivido. Ma poi accetta. Gioca. Dà scacco
matto al bianco. Respinge la morte.
Questo incredibile episodio, che sembra ilfrutto della fantasia di uno scrittore, è raccontatoin un documentario intitolato: «La famiglia chesconfisse Hitler». Prodotto da History Channel, ilfilm è stato proiettato in anteprima per il pubbli-co italiano il 27 gennaio scorso a Roma, in occa-sione del «Giorno della memoria». È poi andatoin onda su Sky tre giorni dopo. Alla presentazio-ne, che si è tenuta al Centro ebraico italiano diPalazzo Pitigliani, era presenta una delle due fi-glie di Roman, Marguerite. Lei, il padre, la madree la sorella minore, Irene, sopravvissero - grazie astorie diverse ed estremamente fortunate - allabarbarie nazista. Un caso rarissimo. «Quell'uomomantenne la parola - ha raccontato la donna -mio padre fu tenuto prigioniero nel quartier gene-rale della Gestapo e non venne mai deportato inun lager».
Ogni giorno, alle dodici in punto, Roman veni-va condotto nella stanza del comandante e, finoalle due, giocava a scacchi con lui. Non si sa quan-
te partite vinse e quante ne perse: soltanto laprima fu quella decisiva. «Dopo la fine dellaguerra - ha detto ancora Marguerite Frydman,che oggi ha 77 anni - mio padre fece di tutto perrintracciare l'ufficiale tedesco e ringraziarlo,ma non riuscì a trovarlo. Forse era morto sulfronte sovietico». Dopo che il padre aveva lascia-to la Polonia con il suo reggimento, Margueritee Irene trascorsero giorni terribili nel ghetto diVarsavia. La ricongiunzione della famiglia av-venne, dopo la liberazione di Varsavia, grazie aun biglietto che Marguerite, aveva attaccato aimuri della loro casa distrutta dai bombarda-menti. La prima cosa che fece il padre fu di por-tare la famiglia al ristorante. «Non ho mai vistonessuno mangiare tanto», disse a Margueriteterminato il pranzo.
Quando furono un po' più grandi le due sorel-le, ora nonne, furono mandate a studiare all'estero, mentre il padre e la madre continuaro-no a vivere a Varsavia. Morirono negli anni Ses-santa. Attualmente Marguerite vive a Parigi, Ire-ne a New York, dove ha uno studio dentistico. ❖
UNOSCACCOMATTO
PERSALVARELAVITA
FOGLIETTONE
Riccardo De Gennaro
RomanFrydman, un ebreo polacco, fu sfidato da un capo della Gestapo appassionatodi scacchi. Vinse ed evitò la deportazione. Un documentario racconta l’incredibile storia
Disegno di FabioMagnasciutti (tecnica digitale) www.officinab5.it
15VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
C'era una poltroncina vuota, nellostudio di Sardegna 1. Intorno,pronti, i leader dei sindacati, dellaconfindustria sarda, degli artigia-ni e degli agricoltori. In mezzo all'inquadratura, una presentatrice af-franta: «Avevamo invitato RenatoSoru e Ugo Cappellacci per un con-fronto con le categorie sociali. So-ru è qui – stava dietro le quinte, “asorseggiare tè”, scrive il quotidia-no Il Sardegna – mentre Cappellac-ci non è arrivato». Quando il tuopigmalione possiede Canale 5, Re-te 4, Italia 1, due terzi della Rai,allora puoi disertare il confrontocon l'avversario candidato alla pre-sidenza della Regione. Puoi morti-ficare i concittadini negando loroun diritto fondamentale: il con-traddittorio pubblico. Puoi nascon-derti, perché in quella poltroncinavuota – al dunque - si siederà lui,padrone delle tv e padrone del can-
didato: Silvio Berlusconi comizia aCanale 5: «Soru ha messo la Sarde-gna in una gabbia, ha imprigionatol'isola. È un fallito, ha impoverito isardi, ha licenziato 250 dipenden-ti». Alcune sono opinioni, altre sonomenzogne già ufficialmente smenti-te, ma nessuno argina il premier,che tracima anche su Rai 1, nel tg dimezza giornata che ri-trasmette ilmonologo. Smentisce di nuovo l’av-vocato di Tiscali, Giuseppe Macciot-ta: «Notizie clamorosamente false.Il presidente del Consiglio continuapubblicamente a mentire».
L'USO SREGOLATODELLE TV
L’uso senza regole delle televisioni,non nuovo, ha tre motivi peculiarinella volata per eleggere il governa-tore. Anzitutto, Cappellacci ha diser-tato il confronto tivù al canale Sarde-gna 1 perché nel pomeriggio si eraregistrato il dibattito a Videolina,presenti i cinque i candidati (con gliindipendentisti Gavino Sale e Gian-franco Sollai e il socialista PeppinoBalia). In questa circostanza, si leg-ge sulla stampa locale, “Soru ha vin-to il confronto”. Così, nella replicaserale, Cappellacci s'è dato alla mac-
chia. «Ho sbagliato orario», si è giu-stificato, e mentre lì s'inquadrava lapoltroncina abbandonata, l'emitten-te Videolina poteva trasmettere laregistrazione. E questo è il secondomotivo dell'assenza di Cappellacci.Un favore fra amici: Videolina è diproprietà del grande amico e soste-nitore di Berlusconi, quel SergioZuncheddu che combatte Soru conogni mezzo a sua disposizione (pos-siede anche il quotidiano l'Unione
Sarda). Mercoledì ha fatto ascolti re-cord, non dovendo dividerli con laconcorrenza. Il terzo motivo della la-titanza di Cappellacci e del successi-vo show del premier sta nei sondag-gi, che danno Soru in vantaggio, sep-
pur con un numero determinantedi indecisi. La partita si fa difficile,“stai zitto, ci penso io”, il soccorsoimposto da Arcore al “ragazzo”che frequenta la villa brianzola daquando aveva i calzoni corti. E cheoggi sarà con Berlusconi è al Pala-
sport di Cagliari; Soru sarà vicino,alla Fiera. E Veltroni a Nuoro.
L'IDIOSINCRASIAALLE REGOLE
L’allergia alla norma del premier èperfino grossolana: «Berlusconicontinua a violare le regole, par-lando senza contraddittorio nellereti private e pubbliche nazionali,usate per la personale conquistadella Sardegna. Al Tg1 si è fatto in-quadrare accanto al simbolo utiliz-zato per le elezioni regionali sar-de», sostiene Soru, rinforzato an-che dal Garante delle Telecomuni-cazioni, che ha richiamato la Rai(e prima ancora Mediaset, Videoli-na...) a riparare al torto.
Il presidente del consiglio inqui-na così il finale della campagnaelettorale, che oggi conterà sull'ap-porto di Veltroni (sarà a Cagliari,Iglesias, Nuoro) e dello stesso Ber-lusconi. Mentre i due candidatipiù attesi chiuderanno nel capo-luogo i loro tour: Soru sarà alla Fie-ra, Cappelacci – accanto al pre-mier, ovviamente – ha scelto il Pa-lazzo dello Sport.
LOSPONSORFINOALL'ULTIMAUSCITA
Sarà dunque Berlusconi a parlareper il candidato del Pdl. A cercare iconsensi sul solito referendum per-sonale. Ugo Cappellacci resteràl'uomo che non c'era, l'uomo delbuco, del vuoto. Come vuota è lapoltroncina, vuota è la terra nellecolline sopra Furtei, nella Marmil-la. Dove la «Sardinia Gold Mining»ha sventrato e cercato oro, drenan-do soldi pubblici e privati (di cana-desi e australiani). Cappellacci èstato presidente per quasi tre annidi quell'impresa. Che ha prodottouno scempio ambientale, adessoperfino minaccioso: la società è inliquidazione, non ci sono più i sol-di per lavorare e nemmeno per as-sicurare gli smottamenti. Nel2003 Cappellacci si dimise per en-trare come ragioniere nella giuntaregionale guidata da Italo Masala:a fine mandato, il debito della Sar-degna sarà di 3 miliardi e mezzo dieuro. Per “premio”, viene dirotta-to al Comune di Cagliari, assesso-re al Bilancio, e bilancio in rosso. ❖
Foto di Lorenzo Passoni
Il cercatore d’oro
La «Sardinia GoldMining» ha sventratol’ambiente e il bilancio
MARCO BUCCIANTINI
Il reportage
INVIATOACAGLIARI
VIDEOLINA SQUILIBRATA
Italia
Alla finedella campagnaeletto-
raleinSardegna, l’Authoritydel-
le Telecomunicazioni ha richia-
mato di nuovo l’emittente sar-
da al riequilibrio informativo,
sbilanciato sul candidato Pdl.
www.unita.it
Lo staff di Renato Soru durante la campagna elettorale negli uffici di P.zzaDel Carmine a Cagliari
Il candidato Pdl in Sardegna diserta il confronto tv. Sondaggi: Soru in testaIl premier attacca e viola la par condicio. Oggi rush finale, Veltroni a Nuoro
Cappellacci, un posto vuotoOggi lo occupaBerlusconi
16VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
Servizi segreti «assai permeabili» vi-sto che il superperito è potuto «en-trare» nei telefoni dei vertici dellanostra inteligence. Nell’archivio diGenchi (1.042 tabulati, 392 mila in-testatari, 5 milioni e mezzo di uten-ze) non ci sono intercettazioni ma«l’acquisizione dei tabulati consen-te anche il tracciamento degli spo-stamenti delle persone e viola la pri-vacy quanto le intercettazioni tele-foniche». E poi «il sistema», cioèquell’abitudine delle procure di affi-dare a consulenti esterni il cuoredelle inchieste anzichè rivolgersiagli esperti della polizia: «Occorreun intervento normativo». Infine illungo elenco delle «contraddizio-ni» che hanno caratterizzato la de-posizione di Genchi.
Sono pesanti le conclusioni a cuiarriva dopo tre settimane di lavoroil Comitato parlamentare sulla sicu-rezza della Repubblica. Il presiden-te Francesco Rutelli ha inviato ierisera ai presidenti di Senato e Came-ra la relazione conclusiva sull’archi-vio Genchi e parla di «quadro dirom-pente» anche perchè «i dati non so-no stati distrutti». Una copia, adesempio, «è ancora in possesso del-la procura di Salerno». Sono 35 pa-gine che «fotografano la situazionee denunciano una serie di gravi pro-blemi». Ad indicare eventuali colpe-voli ci penserà la procura di Romache ha indagato Genchi per abuso eviolazione della privacy». La relazio-ne è stata condivisa dai dieci mem-bri della Commissione. Non ci sonospaccature tra maggioranza e oppo-sizione. Non solo: sul caso Genchi(per Berlusconi «il più grande scan-dalo per la sicurezza della Repubbli-ca») è scoppiata un’improvvisa pa-ce tra i poli visto che l’archivio sarà
in ogni caso «coperto dal segreto distato».
Il Copasir denuncia soprattutto ilproblema «della permeabilità dei ser-vizi segreti». Genchi, 48 anni viceque-store della polizia, genio dei pc e deitelefoni, in aspettativa da dieci annima appena reintegrato, ha lavoratocon le procure di mezza Italia. Negliultimi anni soprattutto con l’ex pmLuigi De Magistris e sulle inchieste Po-seidon e Why not che hanno coinvol-to politici, ministri, magistrati e servi-zi segreti. Per queste due indaginiGenchi ha, su mandato del pm, «ac-quisito e analizzato 1.042 tabulati te-lefonici per un totale di 5,5 milioni diutenze». La relazione elenca quelledi 007 indagati e di altri non indagati
come l’ex numero 1 del Sismi NiccolòPollari seguito per due anni «ed è pre-sumibile - si legge - che i dati in que-stione contenessero informazionisensibili per la sicurezza dello Stato».Ci sono le utenze del «Procuratore na-zionale antimafia, di altri magistratidella Dna, 13 parlamentari tra cuil’ex premier Prodi, l’allora ministro eil viceministro dell’Interno ed il mini-stro della Giustizia». E poi utenze di«partiti, di vari ministeri e dell’amba-sciata degli Stati Uniti, nonchè 52utenze mobili e fisse riconducibili alCsm e 14 del Quirinale». Un capitoloè dedicato al rapporto tra Genchi eDe Magistris e denuncia «l’apparentemancanza di comunicazione tra ilpm e il consulente».❖
Slitta a martedì la discussio-ne del Plenum del Csm sulparere, approvato venerdìdalla sesta commissione,relativo al disegno di leg-
ge sulle intercettazioni. Uno slitta-mento chiesto ed ottenuto dai laicidel centrodestra, con in testa Gian-franco Anedda (An) che ha addirittu-ra lasciato la seduta quando il vice-presidente Mancino ha deciso di farcomunque svolgere le relazioni aidue estensori del parere, i togati di
Unicost Roia e Carrelli Palombi. Mo-tivi di opportunità quelli addotti dalcentrodestra, vista la discussione sulddl ancora in corso in commissioneGiustizia alla Camera. «Dicono cheinterferiamo - ha spiegato Mancinorispondendo ad Anedda - ma seaspettassimo il completamento del-l’esame per pronunciarci sarebbe cer-tamente un’interferenza». Paroleche in qualche modo facevano riferi-mento alle polemiche e alle accuserivolte al Csm di voler interferire sul-l’attività parlamentare. «Si dice chenon dobbiamo dare pareri se non civengono richiesti: non è così - ha ri-battuto Mancino - Non siamo una ter-za Camera, abbiamo rispetto del Par-lamento». Ma per quanto il vicepresi-dente abbia voluto gettare acqua sul
fuoco, il documento votato dalla se-sta commissione sulla nuova disci-plina delle intercettazioni contienetoni molto duri contro il progettodel governo. Che finirebbe per in-tralciare le inchieste, che rischia diingolfare i tribunali con la previsio-ne di un collegio di tre magistratipreposto a dare il via libera alle in-tercettazioni e che renderebbe difatto inutilizzabile l’ascolto delle te-lefonate prevedendola soltanto inpresenza di «gravi indizi di reato».
Ma c’è di più, perché nel parereredatto da Roia e Carrelli Palombisi avanza addirittura il sospetto cheil disegno di legge possa essere in-costituzionale nella parte che ri-guarda la stampa. Con «l’equipara-zione del regime relativo agli atticoperti dal segreto a quello degli at-ti non più coperti da segreto» , èspiegato nel testo, «una parte signi-ficativa della fase delle indagini pre-liminari risulterebbe sottoposta aun regime indifferenziato divietodi pubblicazione degli atti». E il ri-sultato sarebbe «un’evidente com-pressione dei valori riconducibili al-l’articolo 21 della Costituzione»,quello cioè che sancisce la libertà distampa. E lo scontro che si profilaall’orizzonte è soltanto rimandato.martedì, infatti, i laici del centrode-stra voteranno contro il parere sal-vo modifiche dell’ultima ora. ❖
MASSIMO SOLANI
p Rutelli ha presentato ai presidenti delle Camere la relazione sulla banca dati del perito
p Tabulati «Invasivi quanto le intercettazioni». Dopo il caso, scoppia la pace tra i poli
Nelle 35 pagine della Relazio-ne l’elenco delle «contraddizio-ni» in cui è caduto Genchi. Ru-telli: «Un quadro dirompente,cambiare normativa». Traccia-te 52 utenze del Csm e 14 delQuirinale. Dati «mai distrutti».
ROMA
PPARLANDO
DI...
Lampedusa
Ddl intercettazioni:incostituzionalinorme sulla stampaDuro il parere approvato dalla sesta commissione del CsmLadiscussione slitta amartedì. Mancino si difende: «Diconochenon possiamodare pareri non richiesti. È falso»
CLAUDIA FUSANI
Il dossier
Corregge il premier: bastano2.800 militari in Afghanistan
«In questo momento non è
previsto un incremento del
contingente italiano in Afghanistan
oltregli attuali 2.800uomini». Loha
detto ilministrodellaDifesa Ignazio
LaRussa.EppureilgiornoprimaBer-
lusconiavevapromessoalpresiden-
te Usa, Obama, un maggior impe-
gnoinAfghanistan.LaRussacorreg-
geanche ilministrodegliEsteriFrat-
tini sull’ «adeguamento del contin-
gente fino a 2.800uomini», con più
flessibilità nel loro campo d’azione.
Il consigliocomunaledi Lampedusahadenunciato ilministroMaronipersequestrodi persona. L'esposto è stato formalizzato in unadelibera adottata all'unanimità.Secondoiconsiglieri, inviolazionedelleleggi, imigrantiospitidelCpasarebberostatitratte-nuti nella struttura benoltre le 48ore previste dalla legge.
Copasir: Servizi troppo «permeabili»Segreto di Stato sull’archivioGenchi
La Russa
17VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Una pena soft, una prova di equili-brismo giuridico. Questo sembra-no i venti mesi inflitti dalla primaCorte d’Assise di Milano al tabacca-io Giovanni Petrali, che il 17 mag-gio del 2003 a Milano sparò allespalle di due rapinatori (uno ucci-so, l’altro ferito) dopo averli inse-guiti per una cinquantina di metri.
PRESSIONEPOLITICA
Sul caso c’era una forte pressionepolitica, come testimoniato dalpresidio in difesa del tabaccaio or-ganizzato ieri dalla Lega nord da-vanti al Tribunale, con tanto di stri-scioni che recitavano: «Siamo tuttitabaccai». I leghisti si erano già fat-ti sentire all’indomani della requi-sitoria della pubblica accusa, rap-presentata dal pm Laura Barbaini,che aveva chiesto nove anni e mez-zo di carcere perché Petrali «avevaagito per esercitare la sua vendet-ta personale». Il Carroccio avevasubito tuonato contro «una magi-stratura che lascia liberi terroristi
e stupratori ma vorrebbe far marci-re in galera un uomo di 74anni».
Omicidio colposo, ha deciso lacorte, perché Petrali commise un«errore di percezione della situazio-ne» da cui scaturì una «legittima di-fesa putativa». Anche se è difficileimmaginare che chi insegue qualcu-no, armato di pistola, e gli spara con-tro una decina di colpi, non vogliacausarne la morte o tema per la pro-pria incolumità. Per l’omicidio il ta-baccaio ha preso dodici mesi, gli al-tri sono arrivati per lesioni e peraver sparato in strada.
Alfredo Merlino e Andrea Solaro,i due rapinatori, quella sera di mag-
gio, qualche minuto prima delle ot-to, fecero irruzione armati di una pi-stola nel bar-tabacchi gestito da Gio-vanni Petrali e si fecero consegnarel’incasso della giornata dopo averminacciato lo stesso Petrali e la mo-glie. Il tabaccaio iniziò a spararedentro il locale e, vista la fuga deidue rapinatori, decise di inseguirliper strada, nella centrale ed affolla-ta piazzale Baracca, sparandoglicontro diversi colpi di pistola. Merli-no morì sull’asfalto, a 30 anni. Sola-ro, all’epoca ventunenne, rimase fe-rito in modo serio.
«Pensavo ad una sentenza miglio-re» ha commentato Giovanni Petra-
li dopo l’annuncio della condanna,«Per il resto non ho niente altro dadire, ormai è acqua passata. Mi di-spiace per quanto accaduto, le ar-mi è sempre meglio lasciarle perde-re». Il suo avvocato, Marco Marti-ni, ha aggiunto: «È stato un gran-de successo rispetto alle aspettati-ve, anche se si poteva prevederequalcosa in più. Io mi attendevol'assoluzione».
REAZIONI
Stefano Solaro, fratello di Andrea,il rapinatore ferito, era presenta inaula e si è detto comunque soddi-sfatto perché «la cosa importante è
che ci sia stata una sentenza di con-danna, anche se avrei preferitoche Petrali fosse giudicato per omi-cidio volontario. Mio fratello? Og-gi sta bene ed ha pagato i suoi debi-ti con la giustizia. Si è iscritto al-l’università, studia giurispruden-za».
Molte le reazioni anche dal mon-do politico, vista la strumentalizza-zione che la destra ha fatto del ca-so. Matteo Salvini, deputato dellaLega nord, ieri presente in aula do-po aver guidato il presidio, ha sfi-dato il buon senso parlando di«sentenza ingiusta, perché Giovan-ni Petrali doveva essere assoltosenza se e senza ma. Spero che ilsindaco Moratti lo aiuti». ❖
www.procura.milano.giustizia.it
IL LINK
IL SITODELLA PROCURADIMILANO
Maramotti
GIUSEPPE CARUSO
È stato un 10 in pagella a scate-nare la bufera sulla scuola elementa-re Longhena di Bologna. 10 è il votoche i maestri hanno dato ai 360 alun-ni dell’istituto, in tutte le materie.Una protesta contro la reintroduzio-ne, prevista nella riforma Gelmini,del voto numerico al posto del giudi-zio anche alle elementari. Le pagel-
le, però, sono state annullate dall’Uf-ficio Scolastico Regionale. Dopouna giornata convulsa, accuse disfruttamento politico dei bambini eminacce, da parte del ministro Gel-mini nei confronti dei maestri. «Èstrumentalizzazione politica – ha ac-cusato – un comportamento che vasanzionato». Le sanzioni sono arri-
vate. L’Ufficio Scolastico Regionaleieri pomeriggio ha inviato un ispet-tore nell’istituto.
Ma i genitori non ci stanno. «Fare-mo quanto in nostro possesso percontestare i voti – protesta PatriziaAlberti -. Non si misurano i bambi-ni». «L’obiettivo delle pagelle alleelementari – spiega la maestra Ma-scagni – è rendere conto del proces-so di apprendimento, non dare voti.Ogni bambino ha i suoi tempi».
Spaccatura nel Pd bolognese.Mentre per Davide Ferrari, del Fo-rum Scuola, «Il ministro è responsa-bile di quanto sta accadendo», il sin-
daco Cofferati ha condannato la pro-testa. «Sono contrario alla riforma,ma utilizzare bambini inconsapevo-li è sbagliato». Ferrero (PRC) dice:«le maestre sono colpevoli solo diaver protestato civilmente e demo-craticamente». ANDREINABACCARO
pDopo un furto aveva sparato sette colpi uccidendoun rapinatore e ferendoneun altro
p La Lega protesta, voleva l’assoluzione e chiede al Comune diMilano di pagare le spese
L’accusa aveva chiestouna condannaa nove anni
La Corte d’Assise ha condanna-to a venti mesi Giovanni Petra-li, il tabaccaio che nel maggiodel 2003 sparò alla schiena didue rapinatori, dopo averli in-seguiti a lungo. Uno morì sulcolpo, l’altro rimase ferito.
Il Tribunale
Italia
Milano, tabaccaio-pistolerocondannato a 1 anno e 8mesi
Ispettori alla scuola 10 e lodePugnoduro dellaGelmini
18VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
Foto: ansa / franco lannino /ji
ZOOM
PALERMO Èstataunaspruzzata,maper il capoluo-go siciliano è una notizia. Da giorni il maltempo non dàtregua. Ieri lanevemischiataalghiacciohacoltodisorpre-sa i palermitani, che hanno assistito a quello che per la
cittàpuòdefinirsiunevento.Damoltianniinfattinonnevi-cavaaPalermo,dovefinoalla scorsasettimana la tempe-ratura addirittura ha raggiunto i 20 gradi. Anche in Cala-bria neve a bassa quota e tratti dell’A3 chiusi per frane.
Si chiama Ugo Gabriele, masi faceva chiamare Ketty il transes-suale arrestato ieri dai carabinierinel quartiere di Secondigliano aNapoli e ritenuto dagli investigato-ri elemento di spicco del clan degliscissionisti di Scampia. Il 27enneera sfuggito alla cattura tre giornifa quando erano scattate le manet-te ai polsi di 29 persone accusatedi far parte di una rete di narcotraf-fico che dalla Spagna portava ladroga a Scampia e da lì a diversecittà italiane. Ieri i carabinieri han-no invece trovato in una casa divia Nuovo Tempio, alle spalle del-l’aeroporto di Capodichino. Secon-do gli investigatori Gabriele, checon il nome di Ketty era anche de-dito alla prostituzione, aveva unruolo di spicco nell'organizzazio-ne camorristica che coordinava iltraffico di droga. ❖
Arrestato a Napolitrans capodegli scissionisti
Italia
Anche Palermo imbiancata dalla neve. Maltempo al Sud
19VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Contro la crisi
Lo sciopero di oggi dimetalmeccanici e lavoratori pubblici della Cgil segnala, come avvienein tutta Europa, l’allarme sociale per la crisi economica. Una crisi che chiama imprese e sindacati agrandi responsabilità e che dovrebbe spingere il governo a scelte coraggiose e responsabili
DOSSIER
DARE VOCE
AL LAVORO
21VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Contro la crisi
In piazza per ave-re risposte. «Il nostro obiettivoè questo, come lo era il 12 di-cembre -dice Guglielmo Epifa-ni -. A prescindere dal gradi-
mento al governo, e a noi non piacemolto, il nostro problema è otteneredelle risposte. Per questo premia-mo, lottiamo, facciamo propagandacome si sarebbe detto un tempo, per-ché la crisi è destinata a crescere,perché i lavoratori non sanno dovesbattere la testa e non vorremmoche andassero ancora a sbatterlacontro qualche manganello. Voglia-mo risposte, a meno che il governonon giochi sull’esasperazione delconflitto».Perchéquestoscioperoecomesicol-
loca nella strategia della Cgil?
«Nasce dall’esigenza che avevano ilsindacato della funzione pubblica equello dei metalmeccanici di un’ini-ziativa forte e di lotta di fronte allepolitiche del governo nei settori pub-blici e all’assenza di una politica in-dustriale e di intervento pubblico inquella che è la più grave crisi nel set-tore meccanico di tutto il dopoguer-
ra. Due esigenze che poi si sono uni-ficate anche per dare una dimostra-zione plastica al tentativo di divide-re lavoro pubblico e lavoro privato.L’iniziativa sta dentro il percorsodella Cgil cominciato il 27 settem-bre, proseguito con lo sciopero del12 dicembre e che continuerà con ipensionati il 5 marzo, con lo sciope-ro della scuola e con la grande mani-festazione che si terrà il 4 aprile alCirco Massimo».Avanti insomma, non sembra avere
grande fiducia nel futuro prossimo.
Che cosa teme?
«I nostri timori si stanno purtroppo
DOSSIER
FELICIA MASOCCO
Lotte e autonomia
ROMAIntervista a Guglielmo Epifani
«LaCgilnon si fermail 4 aprile ci vediamoal CircoMassimo»
Brembo It holdingTelecom
Il segretario impegna il sindacato in una lunga battaglia per convincereBerlusconi a cambiare la politica economica per far vivere il Paese
«Per difendere i lavoratoribisogna essere autonomidal governo edallesue pressioni, la Cgilmantiene la sua autonomia»
Azienda simbolo delmade in Italy e della
ricerca tecnologica applicata ai freni, non sfugge
però alla regola dei tempi: unmigliaio tra operai e
impiegati in cig per tremesi damarzo.
Il polo dellamoda (Ferrè, Malo e Extè),
guidato da Tonino Perna, verso il
commissariamento. Giorni di paura per tremila
dipendenti (e altrettanti nell’indotto).
Il 13marzo sarà sciopero nazionale: tutti i
dipendenti contro il piano dell’ad Franco
Bernabè che prevede soppressione di sedi,
trasferimenti e altri quattromila esuberi.
22VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
BRUNO UGOLINI
Non paghiamo noi la vo-stra crisi». Trovo lo stri-scione in una foto spedi-tami con un’email daun operaio di Brescia. È
una delle manifestazioni che hannopreceduto la giornata di oggi. Lo slo-gan è suggerito dagli studenti. Qui pe-rò hanno aggiunto un aggettivo,“vostra”. Come a dire che la responsa-bilità di quanto sta avvenendo non ècerto di chi ha lavorato e sudato. Og-gi saranno in tanti a Roma, metalmec-canici e impiegati dello Stato. Cippu-ti e travet. Operai e tecnici dell’indu-stria e infermieri, vigili del fuoco,esattori, poliziotti, parastatali. Cate-gorie nel passato divise e contrappo-ste. Oggi unite.
LarispostaScioperano e manifesta-no. Un sindacato assalito da migliaiadi cassintegrati e licenziati, da normesui contratti che ne riducono potere ebuste paga, che cosa può fare di diver-so? Sono le sue armi democratiche.Con la consapevolezza che si vorreb-be distruggere anche queste armi. Ilgoverno non affronta la crisi, promuo-ve accordi separati e prepara un inter-vento sugli scioperi. Forse un decre-to, come per Eluana. Vuole stabilireche solo un sindacato col peso del49% potrà proclamare uno sciopero.Per ora la norma varrebbe nei pubbli-ci servizi, ma domani la nuova modacerto si allargherebbe a macchia
d’olio. Così operando la giornata dioggi non ci sarebbe. È proposto, insua vece, lo sciopero “virtuale”, fin-to insomma. Pensate: già oggi imass media ignorano gli scioperi eparlano del mondo del lavoro solose sono occupati i binari o se c’è unastrage di operai. Non ipotizziamo ti-toli a nove colonne sullo scioperofinto che non fa male a nessuno.
È questo il sottofondo dell’incon-tro di oggi in piazza San Giovanni aRoma. Non sarà, crediamo, una spe-cie di contraltare agli accordi sepa-rati. Sarebbe da stupidi gioire per leassenze di Bonanni e Angeletti.Non è vero che divisi si vince me-glio. Non c’è nemmeno l’intenzionedi costruire una specie di “asse ros-so” da contrapporre all’”asse bian-co” di cui parlano i giornali. L’asseche vede insieme Mcl (non Acli),Compagnia delle Opere, Confcoo-perative e Cisl. Semmai nelle inten-zioni della Cgil c’è la voglia di inizia-re un movimento capace di duraree di ricostruire l'unità nel mondodel lavoro e con l’opinione pubbli-ca. Qualche risultato lo si è già otte-nuto. Vorrà pur dire qualcosa se nelmade in Italy, sindacati e impresedenunciano il precipitare della crisie annunciano una mobilitazione na-zionale.
Sono episodi che fanno capire co-me l'indifferenza, lo stare ad atten-dere la benevolenza dei governantinon paga, non produce risultati.Con la consapevolezza che la stessaefficienza nell'industria e nel pubbli-co impiego non la si ottiene umilian-do i protagonisti, ma riconoscendoi loro diritti, facendoli partecipareda protagonisti.❖
realizzando, avevamo parlato diuna valanga, ebbene sta arrivando evuol dire fabbriche che chiudono,precari che perdono il lavoro, cassaintegrazione che esplode, crisi pro-duttiva. Avevamo chiesto al gover-no un intervento di qualità e non c’èstato. Tolta una manovra di 5 miliar-di fatta per decreto e una, più subitache voluta, di sostegno alla doman-da nei settori beni durevoli, il gover-no non ha fatto altro. Basti pensareche la somma stanziata, 7 miliardi,corrisponde a quella che Sarkozy haproposto per le due aziende dell’au-to francesi. Corriamo il rischio che,grazie anche alle proteste, alla fineil governo finirà per essere tirato afare scelte di spesa ma di farlo trop-po tardi, con le stesse risorse e coneffetti minori».Apropositodei francesi. C’èqualcosa
che a dicembre non era accaduto, la
mobilitazionedeisindacati inaltripae-
si. Si disse allora che eravate soli...
«... È così, c’è stato lo sciopero gene-rale unitario in Francia, lo scioperodei servizi in Germania, una settima-na di mobilitazione indetta dallaconfederazione europea dei sinda-cati per metà maggio, ci sarà la ma-nifestazione annunciata a Londraprima del G20 con un 1 milione dipersone e scioperi in altri paesi.Quindi all’obiezione che ci è statafatta, in particolare dal segretariodella Cisl, che eravamo gli unici chescioperare dentro la crisi, io rispon-do oggi che in realtà uno dei pochiche non sciopera è proprio lui».Raffaele Bonanni ha definito questo
sciopero antagonista.
«È uno sciopero per chiedere uncambiamento della politica econo-mica del governo, per le tutele aiprecari e sostegno a occupazione eimprese. Non capisco che cosa ci siadi antagonista. Lui deve dirlo per-ché se riconoscesse la verità poi do-vrebbe giustificare perché non simuove».
Non sarà anche perché lo sciopero è
contro l’accordo sui contratti?
«Sulle regole non si possono fare ac-cordi separati. E non dico solo o con-tro la Cgil. Noi non avremmo fattoun accordo sulle regole senza o con-tro Cisl e Uil o Confindustria».WalterVeltroniproponeunamobilita-
zione unitaria di sindacati e imprese
perchiederealgovernounpianoanti
crisi? Si può fare?
«Trovo giusto dire che, come inFrancia, c’è bisogno di una mobilita-zione dei sindacati. E trovo correttoche un partito dica che anche le im-prese debbano rivendicare politichepiù adeguate. Occorre però che isoggetti siano d’accordo. Oggi cistiamo muovendo solo noi. Cisl eUil non fanno né scioperi né mobili-tazioni. Nelle imprese c’è qualcosain qualche settore, ma ho impressio-ne che la presidenza di Confindu-stria non ci pensi proprio. Per mobili-tarsi contro il governo bisogna ave-re autonomia nei confronti del go-verno: la Cgil ce l’ha, sfido gli altriad averne».
Seèsuccessonel tessile chesindacati
e imprese si siano uniti in difesa del
made in Italy, può ripetersi. Non è un
buonmodello?
«È un’iniziativa rilevante. Settima-ne fa sindacati e imprese hanno chie-sto al governo un tavolo per la crisidel settore, il governo non ha nean-che risposto».Siparladidisgelo tra laCgil e il Pd.Più
di cento parlamentari hanno aderito
alla vostra protesta, Veltroni ha
espresso vicinanza e comprensione
ai lavoratori ma non ha soddisfatto i
segretari di Fp e Fiom che gli rispon-
dono “o dentro o fuori”. Concorda?
«No. Un partito può non aderire, male parole di vicinanza e comprensio-ne sono comunque un passo in avan-ti rispetto allo sciopero del 12 dicem-bre».❖
ROMAugolini.blogspot.com
La valanga
Chi rimane solo
Il nostro presidente rincorre i sondaggi: quanti punti potrebbeperdere con la cessione di Kakà? Preoccupato più di Fiorello chepassa a Sky, che del calo di due punti del Pil... Famiglia Cristiana
«Purtroppo avevamoragione: fabbriche chiusecassa integrazione, disagioovunque. Lemisuredel governo non bastano»
CIFRE DI...
Imprese eoccupazione
LamborghiniPininfarina Iris
La crisi non risparmia il lusso. Anche
Lamborghini farà ricorso alla cassa integrazione.
Gli impianti si fermeranno per due settimane tra
febbraio emarzo, colpiti 300 dipendenti.
Azienda simbolo della crisi del settore
carrozzerie. Da tempo ferma la Bertone, è arrivato
il turno della Pininfarina, in crisi di liquidità:
settecento in cig nei tre stabilimenti torinesi.
Non c’è solo la preoccupante storia della Iris,
in liquidazione e poi tornata alla produzione. Il
distretto di Sassuolo ha già “pagato”mille posti di
lavoro inmeno e duemila cassintegrati
«Bonanni dice che la Cgil èsola a scioperare... È tuttal’Europa che protestaormai è rimasto soloBonanni a non scioperare»
L’analisi
C
L’emergenza socialeimponeunanuovaazione sindacaleCipputi e travet aprono una nuova stagione di lotte perchénon si può pensare di sconfiggere la crisi con i trucchidel governo e le solite tentazioni di accordi separati
“
4,3 per centodi tanto è calata la
produzione industriale nel 2008 rispetto
al 2007: dal 1991mai un simile crollo.
600mila:la crescita del numero
dei disoccupati nel 2009 secondo le
previsioni di Confindustria.
23VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Nemmeno la grande peste era arri-vata a tanto. Nel XVII secolo - quan-do l’epidemia mise in ginocchio l’in-tera isola - il distretto artistico di Mu-rano contava 1.500 artigiani vetraisuperstiti. Pochi di più sono soprav-vissuti alle novità dell’era moderna -la carenza delle vocazioni di giovaniapprendisti, l’avanzata delle contraf-fazioni asiatiche, la concentrazionedelle aziende - almeno fino a qual-
che mese fa. Adesso sono rimasti800 addetti, 600 dei quali in cassaintegrazione, e tutta la comunità vi-ve con il fiato sospeso. Aspetta il con-tagio e spera nella guarigione.
È l’inevitabile decorso della crisi:prima o poi tocca, nel distretto vene-ziano come in tutta Italia, nelle pro-duzioni di nicchia come nei settoriportanti del sistema Paese. Si spen-gono le piccole fornaci dell’arcipela-go veneziano e si spegne il grandealtoforno della Severstal di Piombi-no, che per la prima volta in 120 an-ni non firma il cielo cittadino con ilsuo inconfondibile fumo grigio. Lamappa della recessione segue sem-plicemente la mappa della concen-trazione industriale, senza distinzio-ni tra aree geografiche e comparti.
CRISI RUMOROSE
Il primo allarme è stato lanciato dal-le imprese metalmeccaniche: per lo-ro il risveglio più brusco ed amaro,solo ad inizio 2008 si gonfiavano ilpetto per gli introiti da record. Oggisono in cassa integrazione circa20mila operai siderurgici, anche aTaranto il gigante dell’acciaio Ilvaha sospeso 4.400 dipendenti. Nelsettore auto, vale a dire nel mondo
Fiat, la Cig riguarda 50mila addetti:gli stabilimenti del gruppo sono fer-mi per tre settimane al mese, piùpassa il tempo più l’impoverimentodei lavoratori si fa insostenibile, so-prattutto nel Sud delle famiglie mo-noreddito.
Dal bilancio, però, mancano le mi-gliaia di precari privi di ammortizza-tori sociali (a dicembre avevano per-so il lavoro quasi 6mila persone) e ledecine di migliaia di occupati a ri-schio nell’indotto: si conoscono i cas-
sintegrati delle grandi aziende co-me Lear e Bosch, risulta la chiusuradella Eaton di Massa con i suoi 350licenziamenti, ma è ancora impossi-bile quantificare i danni nelle picco-le imprese subfornitrici.
Parlano chiaro, invece, i conti del-le aziende d’informatica e di elettro-domestici: Eutelia ha annunciato ilritiro dalle attività e il licenziamen-to dei 2mila dipendenti, stessa sorte
Contro la crisi
DOSSIER
LUIGINA VENTURELLI
Foto di Francesco Del Bo/Photonews Foto Ansa
La mappa della crisi ricalcaquella delle concentrazioni in-dustriali: dalla siderurgia al-l’artigianato artistico, dalle so-cietà farmaceutiche ai gruppialimentari, non c’è settore chesi salvi dalla recessione.
La città piemontese, storica capitale industriale, è anche questa volta
al centrodella crisi.Nonsolo la cassa integrazionecolpiscemigliaiadi dipen-
dentidellaFiatedell’indotto,nonsolomatura lacrisidiBertoneePininfarina,
ora tocca anche alla Indesit. Per la prima volta il gruppoMerloni chiude una
fabbrica: la Indesit di Torino, oltre 600 dipendenti.
pDalla siderurgia all’artigianato, dalla chimica agli alimentari: nessuno si salva
pNord e Suduniti dai tagli e dalla cassa integrazione, seguendo lemappedella produzione
Primaètoccatoai lavoratori FiatdiPomiglianod’Arco, in lottaper tutela-
re l’esistenza della loro fabbrica, poi è stato il turno degli ultimimohicani della
Innse Presse di Milano che da nove mesi occupano l’impianto per evitare la
chiusura. Manganellate e cariche della polizia sui lavoratori in lotta, damolto
tempo non si vedevano episodi di questo tipo.
Il gelidoinvernodell’industriaitaliana In cassa integrazione
quasi 100mila operaimetalmeccanici
Torino oltre la Fiat, chiude Indesit
Produzioni sospese
Da Pomigliano aMilano, botte agli operai
24VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
toccherà alla Indesit di Torino e aisuoi 600 operai (la recessione forni-sce un’ottima scusa per chiudere etrasferire la produzione in Polonia),mentre tutto il gruppo Merloni boc-cheggia nella cassa integrazione dal-lo scorso autunno senza che i 3.500lavoratori abbiano potuto riprende-re fiato. Per citare solo i nomi piùimportanti.
EMERGENZE SILENZIOSE
In realtà, l’impatto reale della reces-sione non coincide con l’impatto per-cepito: per ogni marchio prestigiosoche crolla con rumore, ci sono deci-ne di collassi anonimi e silenziosi.Lo dimostra il settore tessile. Ci sipreoccupa perchè Ferrè scende dal-le passerelle, le tessiture di Ceruttilanguono in Cig e la più grande fila-tura laniera d’Europa (la Zegna Ba-ruffa di Borgosesia, provincia di Ver-celli, 700 addetti) è in stato di crisi.Ma la vera emergenza è rappresen-tata dalle piccole e medie imprese acui il sistema bancario ha chiuso irubinetti del credito.
Nemmeno l’industria alimentaresi salva dalla tempesta, vecchia glo-ria del Belpaese un tempo ritenutainossidabile: il ricorso alla Cig è au-mentato del 70% rispetto all’annoprecedente e il lavoro a tempo o sta-gionale, che nel comparto ha un’inci-denza superiore al 50%, viene sacri-ficato alla contrazione del mercato.
Le produzioni si sono contratte neigrandi gruppi come Barilla, Ferreroe Heineken, dove sono in aumentole fermate degli impianti; i gruppiBunge, Arena, Conserve Italia e Gra-narolo hanno chiuso stabilimenti; lemultinazionali Nestlè e Unileverhanno cominciato a dismettere pro-duzioni limitandosi ad utilizzare larete commerciale italiana.
«Siamo travolti da uno tsunamioccupazionale» riassume la FilcemCgil. Le innumerevoli crisi aziendalinei settori chimico, farmaceutico emanifatturiero autorizzano l’uso ditoni quasi apocalittici: sono almeno15mila gli addetti a rischio, pari al12% della forza lavoro totale.
Ad esempio, l’Euralluminia dellazona mineraria del Sulcis fermeràgli impianti per un anno (450 ope-rai in cassa integrazione), la Caffarodi Udine e Brescia verrà liquidata(400 lavoratori coinvolti), 5milaesuberi sono stati annunciati nel set-tore farmaceutico (Pfizer, Merck,Glaxo e Pharma). Ha ceduto anchel’impresa gioiello della ceramica,già al quinto posto nella classificamondiale dei produttori di piastrel-le: la messa in liquidazione della Irisdi Sassuolo (con relativi 780 licen-ziamenti) è stata scongiurata in ex-tremis da un accordo con sindacatied enti locali, ma il futuro resta inbilico. La crisi tollera ogni cura pal-liativa, la guarigione è lontana.❖
Ormai il precariato èuna condizione di vitache si prolunga oltre ildecennio. Nel caso diLorena da ben 16 an-
ni. E ora, grazie all’ammazza-preca-ri di Brunetta rischia di chiudersicon la perdita definitiva del posto.«Lavoro per la Croce Rossa dal1993. Entrai come sostituzione esti-va dopo aver fatto volontariato. Misono sempre occupata di assistenzaa disabili gravissimi al Centro di edu-cazione motoria di Roma, un lavoroche amo e che mi dà, nonostante tut-to, grandi soddisfazioni». La primasvolta di una vicenda che accomunaLorena a 1.894 in tutta Italia, ingran parte lavoratori del “118”, arri-va nel 1999. «Croce Rossa ci chiededi riunirci in una cooperativa per laspecificità del nostro lavoro. Ma inquesto modo rimaniamo fuori dallasanatoria del governo: passammo aco.co.co a 900 mila lire al mese». Lecose migliorano nel 2003 con la leg-ge 368. «Finalmente veniamo assun-ti, anche se a tempo determinato, lostipendio è decente (1.100 euro) eabbiamo le coperture». Ma i tagli al-la Pubblica amministrazione che ac-comunano destra e sinistra scompa-ginano tutto. «Dal 2006 ogni inver-no la stessa storia, la finanziaria cimanda a casa e solo con la protestasotto Palazzo Chigi riusciamo a farapprovare un emendamento che cirinnova per un anno». Il governoProdi nel 2007 li fa rientrare nei pia-ni di stabilizzazione della PA. «Sem-brava tutto a posto, invece è la Cro-ce Rossa ha mettersi di traverso. Cidice: “Sì, noi siamo un ente pubbli-co, ma voi lavorate perché stipulia-mo delle convenzioni con le Regio-ni, non siete nostri dipendenti». Sututto poi arriva Brunetta. Lorena,una figlia di 18 anni e una casa a me-tà con i genitori, quasi sicuramentenon sarà confermata.MASSIMOFRANCHI
Alla Sevel Fiat di Atessafino ad ottobre anchegli interinali erano si-curi di essere assunti.Come 13 mila persone
in tutta la Val di Sangro, Gaetanoera certo di fare il metalmeccani-co. «Il primo contratto di un mesel’ho avuto il 23 novembre 2007 alreparto montaggio. Subito me lohanno rinnovato di 6 mesi e i capimi dicevano: “Se ti comporti beneil posto diventa fisso: tu non faresciopero, non ammalarti, non diremai no”. E io così ho fatto: 2-3 stra-ordinari al mese, cambi-turno, con-tro-turni uscendo alle 10 del vener-dì sera e rientrando alle 6 del matti-no del sabato. Tutto senza batterciglio per quei 1.400 che mi servi-vano come il pane». Per Gaetanoarriva un altro rinnovo a giugno ele pacche sulle spalle dei capi. «Adagosto abbiamo lavorato comeschiavi sulle nuove linee volutedall’azienda per produrre sempredi più. Ero sicuro dell’assunzione.E invece...». E invece arriva la crisie i primi a pagare sono quelli comeGaetano: gli interinali, i meno ga-rantiti di tutti. «Le voci giravano,ma nessuno che mi sia venuto a di-re qualcosa. Anche il mio capo zit-to». Il suo contratto scade a fine di-cembre e l’azienda decide di man-darlo a casa pure prima.
Negli ultimi mesi Gaetano peròè cambiato. «Quando ho saputoche non mi avrebbero confermatoho capito di aver sbagliato a diresempre sì, ho capito che avrei do-vuto scioperare prima, farmi ri-spettare. Ora che l’ho fatto, so be-nissimo che me la faranno pagare.Se dovranno richiamare qualcu-no, di sicuro non sarò io. C’è co-munque chi sta peggio: i 400 che,accordo aziendale alla mano, era-no sicuri di essere assunti. Ora so-no a spasso come me».M.FR.
ASSISTENTE IN CROCEROSSA METALMECCANICOALLA SEVEL FIAT
48ANNI DI ROMA 24ANNI DI LANCIANO
Mi volete aiutare per il mio prossimo film? Cerco qualchepersona coraggiosa che lavora aWall Street o nel settorefinanziario che sia disposto a parlare. RogerMoore, regista
Foto Ansa
LORENAGUIDI GAETANORUSSO
CIFRE DA....
La fabbricadell’auto
Dopola lungaprotestadei lavoratori inglesidiLindseycontroladecisio-
ne della Total di affidare un progetto a un gruppo di tecnici italiani, in Gran
Bretagnaè esplosaun’altra guerra tra poveri. Centinaia di cittadini di Stayhor-
pe nel Nottinghamshire protestano contro la Alstom colpevole di impiegare
lavoratori spagnoli per un subappalto.
Prima Persona Prima Persona
C 49 per centoè il crollo della produzione
di auto in Italia nel dicembre 2008
rispetto allo stessomese del 2007.
Il destino dei precarisempre primia perdere il posto
“
Gran Bretagna, un’altra guerra tra poveri
60 milai posti di lavoro a rischio
nel settore auto (compreso l’indotto),
secondo l’ad della Fiat, Marchionne.
25VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Solo sei mesi fa Nicolas Sarkozy di-ceva gongolante degli scioperi˘:«Nessuno se ne accorge più».˘Lodicesse oggi, sarebbe da ricovera-re. Attualmente sono in sciopero,citando a caso, i ricercatori univer-sitari, sempre più appoggiati da in-segnanti e studenti, contro la rifor-ma del loro statuto. È in scioperol’intera isola di Guadalupa, controil carovita, e la stanno seguendoMartinica e Guyana, territori d’Ol-tremare ma francesi come Parigi.Il Paese è inoltre reduce dallo scio-pero generale del 29 gennaio, ver-so il quale due terzi dei francesihanno dimostrato simpatia, men-tre i sindacati si preparano a repli-care il 19 marzo. Nel frattempo,due giorni fa, è arrivata la tegoladi PSA, Peugeot e Citroën: 343 mi-lioni di perdite, 12mila posti di la-voro in meno nel 2009, dei qualialmeno settemila in Francia. Ac-ciaierie, cantieri, edilizia minac-ciano anch’essi tagli all’occupazio-ne.
AL TA TENSIONE
Nelle fabbriche si affilano i coltelli.Il governo teme il coagularsi dei di-versi movimenti di protesta, come
spesso è accaduto in passato. In que-sto caso, marzo potrebbe essere unmese bollente per Sarkozy e per ilsuo esecutivo. Tanto più che si è pe-ricolosamente aperto un altro fron-te, quello europeo. La Commissionesi è detta “preoccupata” per il pianodi aiuti al settore automobilisticofrancese: sei miliardi e mezzo di eu-ro a Renault e PSA a condizione dinon delocalizzare. C’è odor di prote-zionismo, e il primo a denunciarlo èstato il governo céco, che presiedel’Unione europea. Il ben più pesantePeer Steinbruck, ministro delle fi-nanze di Angela Merkel, gli ha datoragione, seguito a rotta di collo dal-la Confindustria tedesca. Il momen-
to è delicato: la crisi si aggrava e siallarga, mentre i lavoratori europei,dalla Grecia alla Gran Bretagna, in-crociano le braccia.La crisi è mon-diale, ma le sue declinazioni sononazionali. Uno come Sarkozy si ri-trova tra l’incudine e il martello: lea-lismo europeista e liberoscambistada una parte, intervento nazionalee statalista dall’altra. E le cose perlui non sembrano destinate a miglio-rare. Christine Lagarde, ministrodell’Economia, ha parlato chiaro:negli ultimi tre mesi del 2008 il Pilfrancese è andato giù dell’1,2:“Abbiamo la produzione industrialeche crolla, il blocco della produzio-ne in un certo numero di fabbriche, i
Contro la crisi
DOSSIER
Renault GeneralMotors
PARIGI
La Francia è spazzata da un’on-data di scioperi e proteste chenon si ricordava da anni. An-che Sarkozy ha dovuto cambia-re idea. I sindacati si ritrovanosull’emergenza economica esociale in Europa.
GIANNI MARSILLI
p Francia Il presidente disse: «Nessun s’accorge degli scioperi...». Oggi ha cambiato idea
p Le priorità Per i lavoratori sono la difesa dell’occupazione e dei salari
Peugeot Citroen
Circa 6000 dipendenti saranno
accompagnati da incentivi verso l’uscita dalla
grande azienda automobilistica che ha visto nel
2008 il crollo dei risultati di bilancio
L’ultima stangata è la decisione di tagliare
10mila posti di lavoro, soprattutto colletti bianchi,
e di ridurre le retribuizioni tra il 3 e il 10%. La casa
di Detroit lotta per sopravvivere
Dopo lo scioperogenerale del 29 gennaiosi replica il 19 marzo
Il gruppo automobilistico francese ha
annunciato l’«esodo volontario» di 11mila
dipendenti nel corso del 2009 nel quadro di un
piano di ristrutturazione
Sale la protesta inEuropaSarkozynon fapiùbattute
Parigi
26VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
consumi che ristagnano e probabil-mente un calo dell’export”.
LE PRIORITÀ
I 26 miliardi annunciati da Sarkozyper far fronte alla crisi non sono dun-que serviti a tranquillizzare gli ani-mi. I sindacati (tutti insieme, peruna volta) esigono che si dia priori-tà all’occupazione e ai salari. Dettoin soldoni, chiedono che si tutelino ilavoratori almeno quanto si sonostampellati i banchieri. Di Sarkozydenunciano l’inconcludente attivi-smo. Vero è che dall’inizio dell’annoil presidente ha annunciato una mi-riade di riforme e provvedimenti, su-scitando più ansia che altro. Solo lascorsa settimana aveva detto in tvche i licenziamenti nel settore autoandavano evitati, anche se avevaprudentemente aggiunto “per quan-to possibile”. Come si è visto, la ri-sposta di PSA è stata crudele, per
quanto motivata da uno stock d’in-venduto che oltrepassa le seicento-mila unità.
I sindacati non nascondono il lo-ro problema: “Dobbiamo stringeresugli obiettivi, non possiamo scende-re in piazza in marzo ancora generi-camente contro la crisi”, diceFrançois Chereque, leader dellaCfdt, una delle tre grandi centrali. Il18 febbraio hanno appuntamentoall’Eliseo, per una tavola rotondacon il capo dello Stato. Verificheran-no se in quella sede ci sono ancoraorecchie disposte ad ascoltare, do-po le grandi promesse di“concertazione” agli esordi dellapresidenza Sarkozy, quando la suafrenesia sembrava un segno di forzapiù che di debolezza. C’è, infine,una considerazione politica: mancain Francia, come in Europa, la perce-zione di una nuova direzione di mar-cia, quella che, per capirci, ha forni-to Obama agli americani. I sindacatifrancesi, loro malgrado, riempionoun vuoto politico, reso tale anchedalla pallida presenza dell’opposi-zione socialista. ❖
Colloquio conWalter Cerfeda
MARCO MONGIELLO
Una conferenza sull'occupazione aBruxelles il 5 e 6 marzo e manifesta-zioni a maggio a Berlino, Bruxelles eMadrid. La Confederazione euro-pea dei sindacati (Ces), che riuniscele organizzazioni dei lavoratorid'Europa, si prepara ad un 2009 dilotta e mobilitazione.
«La situazione europea è tremen-da e la crisi economica più profondadi quella americana» avverte Wal-ter Cerfeda, segretario della Ces dal2003, e «il sindacato chiede un Pia-no straordinario per il lavoro nellaUe perché se è vero che c'è bisognodi una nuova Bretton Woods mone-taria c'è bisogno anche di una nuovaBretton Woods sociale».
In Europa la crisi è più profonda acausa del crollo della domanda in-
terna e del fatto che la struttura in-dustriale è basata per l'80% da picco-le e medie imprese e la stretta delcredito si sente di più. Per questo se-condo i sindacati le stime della Com-missione, che per il 2009 prevede 3milioni e 800mila disoccupati inpiù, sono ottimiste. «La vera perditadi posti di lavoro in Europa nel 2009sarà tra i 5 e i 6 milioni, basta consi-derare il 57% di riduzione degli ordi-nativi nella siderurgia. Stiamo an-dando verso un disastro sociale el'Ue non reagisce».
Le organizzazioni dei lavoratorieuropee sono molto critiche sul pia-no di rilancio messo in campo dallaCommissione: 200 miliardi di eurodi cui 170 miliardi sono piani nazio-nali, secondo il modello del “si salvichi può”, e 30 miliardi di nuove ri-sorse. Da settembre a febbraio gliStati Uniti hanno messo sul piatto2200 miliardi di dollari.
Ma è a livello nazionale cheemergono le differenze più signifi-cative. «I governi Berlusconi eSarkozy sono gli ultimi in quantitàdi risorse messe a disposizione perfar fronte alla crisi», spiega Cerfe-da, mentre Paesi come Svezia, Fin-landia e Germania hanno investitosulla protezione sociale, oltre a ri-durre le tasse sui redditi da lavoro.«Loro hanno capito che è necessa-rio rilanciare la domanda e rimet-tere i soldi nelle tasche della gen-te. Questa è una componente nonsolo di solidarietà ma di politicaeconomica». Inoltre molti Paesi so-no intervenuti per difendere l'occu-pazione, come in Germania dove ilavoratori riducono le giornate dilavoro a parità di salario e contri-buti, grazie ai soldi messi dallo Sta-to. Un'idea che ora la Ces vuoleesportare su scala continentale.
E, in vista di una grande ristrut-turazione, in molte parti d'Europasi investe in formazione. In Italiainvece, per il Segretario della Ces,«siamo al disastro: Berlusconi chie-de di utilizzare il fondo sociale eu-ropeo non per formazione ma pertappare i buchi su altri capitoli do-ve non riesce a trovare le risorse».
Infine, conclude Cerfeda, perfar fronte alla crisi tutti cercano dicoinvolgere le parti sociali, comesi sta facendo soprattutto in Spa-gna, Germania e nei Paesi scandi-navi. Ma su questo «l'Italia va con-tromano, è suicida pensare di divi-dere i sindacati in una fase di emer-genza dove le energie vanno cana-lizzate nella stessa direzione».❖
Gli economisti che hanno giustificato il colpo di Stato deimanager stockopzionisti dovrebbero dimettersi. Della situazionein cui versiamonon sono incolpevoli. Giulio Sapelli, economista
CIFRE DA...
La crisinelmondo
PioneerNokia Nissan
I sindacati europei (Ces)simobilitano: vogliamo
la BrettonWoods sociale
Il caso più emblematico dellacrisi economica in Irlanda e in Euro-pa è quello della Dell, multinazionaleamericana dei personal computer. Fi-no a dieci, quindici anni fa le grandicorporation, come quella di MichaelDell, sceglievano l’Irlanda per inse-diare i loro quartier generali europei,le loro nuove fabbriche di assemblag-
gio, i nuovi centri di ricerca. Ad attira-re questi forti investimenti erano ilbasso costo del lavoro e le agevolazio-ni fiscali. Adesso Dell ha trovato piùvantaggioso trasferire la produzionein Polonia, lasciando a casa 1.900 di-pendenti della sede di Limerick (do-ve altri mille addetti resteranno al la-voro).
La Dell aveva inaugurato il suoprimo stabilimento in Irlanda nel1990. Erano gli anni in cui l'Irlandacresceva con una media di 8 puntipercentuale di Pil all'anno, da unaparte grazie all'ausilio dei fondi eu-ropei, ben impiegati a favore delleinfrastrutture di base, dall'altra at-traendo capitali stranieri con l'offer-ta di sgravi fiscali, costi di manodo-pera moderati ed incentivi.
La società americana era diventa-ta la più grande esportatrice del Pae-se e la seconda azienda più grande,contribuendo per ben il 5 per centodel Pil nazionale. ❖
La crisi investe il Giappone e uno dei più
grandi produttori al mondo di elettronica.
Pioneer ha annunciato il licenziamento di 10mila
dipendenti
Il gigante finlandese, leadermondiale del
mercato dei cellulari, prevede un anno nero e un
calo delle vendite del 10 per cento. Decisi tagli
della produzione, con licenziamenti e rotazione.
Il colosso automobilistico nipponico ha
accusato una forte contrazione dei risultati e ha
deciso l’eliminazione di 20mila posti di lavoro nel
corso del 2009
Dalla Grecia alla GranBretagna i lavoratorisi mobilitano
C
Addio Irlanda, c’è semprequalcuno che costameno
“
Grandi iniziativeConferenza sull’occupazione a Bruxellese altremanifestazioni di lavoratori a Berlino eMadrid
Proteste
7,2 per centoil tasso di disoccupazione
negli Stati Uniti nel 2008. Persi oltre
2milioni emezzo di posti di lavoro.
20 milionii posti di lavoro persi in Cina
nel corso della crisi, che ha colpito tutti i
settori, dall’industria tessile ai giocattoli.
27VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Nel bicentenario della nascita diAbramo Lincoln, il presidente cheguidò l’America fuori della Guerracivile e mise fine alla schiavitù, Ba-rack Obama è andato in fabbrica aincontrare i lavoratori di un’azien-da in crisi: il gigante Caterpillar.Ultima tappa del road show perpromuovere il piano anti recessio-ne della Casa Bianca nelle aree piùcolpite dalla crisi. A Washington èaccordo fatto tra i due rami delCongresso sul pacchetto di stimolieconomici. Approvazione sconta-ta con il voto finale di oggi alla Ca-mera.
IL COMPROMESSO
È stata una trattativa difficile: i de-mocratici puntavano a un importosuperiore rispetto ai 789 miliardidi dollari che vale in totale il dise-gno di legge. Per strappare tre mi-seri voti a favore dai repubblicanie scongiurare una procedura diostruzionismo al Senato, molto èstato concesso. Anche tagli a nuo-vi finanziamenti nei settori del-l’educazione e della sanità.
Obama arriva nel pomeriggio diieri a Peonia in Illinois, quartier ge-nerale di Caterpillar, il primo pro-duttore mondiale di macchine pe-santi. Sono stati da poco decisi20mila licenziamenti. Il settoredell’edilizia è fermo e sono crollatigli ordini di gru, ruspe e scavatrici.«Quello che stiamo facendo - hadetto il neo presidente - non riguar-da solo il futuro della mia ammini-strazione. In gioco c’è il futuro del-le nostre famiglie e delle nostre co-munità, la nostra economia e la no-stra nazione. Agiremo con tempe-
stività». Dai vertici aziendali Obamaha ricevuto garanzia che con l’appro-vazione del pacchetto di aiuti econo-mici parte dei licenziamenti sono de-stinati a rientrare. Totale silenzio
sui numeri, e questo lascia sinoramolto prudenti i sindacati.
Il presidente è tornato a far appel-lo al superamento di «logore barrie-re ideologiche» e non ritira la manotesa all’opposizione. Il suo illustrepredecessore Lincoln fu il primo re-
pubblicano a entrare alla Casa Bian-ca, eppure la sua figura gode dellostesso rispetto in entrambi gli schie-ramenti politici. «Obama vede Lin-coln come un modello - commentalo storico Fred Kaplan - E quandoObama parla, si sentono echeggiarele parole di Lincoln». La conquistadella Casa Bianca da parte di unafro americano rappresenta da solaun grande passo nella direzione in-dicate da Lincoln nel suo celebre di-scorso di Gettysburg sul lavoro anco-ra da fare per la costruzione dellademocrazia. Quando pronunciò lafrase: «Il governo dev’essere del po-polo, fatto dal popolo, per il popo-lo».
LA MANOVRA
Belle parole, ma oggi l’America è tor-mentata dall’incertezza. Molti eco-nomisti sono convinti che l’interven-to del governo federale dovesse es-sere più energico.
«Legiferare è l’arte del compro-messo, del costruire il consenso. Equesto è quello che abbiamo fat-to», sono le parole di Harry Reid,leader della maggioranza demo-cratica al Senato, nel dare l’annun-cio del semaforo verde al pacchet-to anti crisi. La manovra è suddivi-sa in 507 miliardi per nuove spesepubbliche e 282 miliardi di sgravifiscali, in ragione di 400 dollari aindividuo e 800 dollari per fami-glia ceti medi inclusi. Nonostanteil sabotaggio dei repubblicani, laprima voce comprende 150 miliar-di per la costruzione e l’ammoder-namento delle infrastrutture e 87miliardi per coprire i crescenti co-sti dell’assistenza medica agli indi-genti. ❖
Foto di David Maxwell/Ansa-Epa
www.whitehouse.gov
NOZZEGAY
IL SITODELLA CASA BIANCA
pAccordo aWashington Oggi il voto sul pacchetto di stimoli economici voluto da Barack
p Spese pubbliche Nellamanovra previsti 507miliardi di dollari, altri 282 per sgravi fiscali
Obama in fabbrica Il presidente è tornato ieri a visitare gli operai di una azienda in crisi
IL LINK
Centinaia di coppie gay hanno
intasato ieri l’ufficio comunale
diNewYork.Chiedevonouna li-
cenzapersposarsi. Ilgovernato-
re David Paterson vorrebbe ri-
conosciere le unioni di fatto.
Mondo
ROMA
www.unita.it
Obamanella fabbrica in crisi«In gioco il vostro futuro»Il presidente Usa tra i lavorato-ri del colosso Caterpillar, pri-mo produttore mondiale dimacchine pesanti. Per la crisiin ballo 20mila licenziamenti.«Agirò tempestivamente» dicecon in tasca il sì al suo piano.
ROBERTO REZZO
29VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Tramortita dal voto «uti-le». Orfana di identità.In deficit di leadership.Socialmente «spianta-ta». Ha provato a risol-
levarsi dimostrando di essere piùaffidabile, almeno il suo capo, nelcondurre una guerra. Ma sul quelterreno, i falchi della destra l’han-no battuta. Viaggio tra le maceriedella sinistra israeliana, devasta-ta dal voto del 10 febbraio.
Il tracollo. Viaggio tra militantidelusi, dirigenti in fuga, sedi vuo-te. Viaggio tra giovani attivistiche chiedono una svolta radicalee un recupero di quei principi,quel rigore, quella coerenza chefurono a fondamento del pionieri-smo sionista. Per capire il disa-stro elettorale del Labour è cosautile visitare i sobborghi di TelAviv, popolati da una umanità sof-ferente, senza protezione e garan-zie sociali.
I deboli tra i deboli hanno volta-to le spalle alla sinistra. «Ho persoil lavoro, l’assistenza, ora rischio diessere buttato fuori di casa, io, miamoglie e i miei tre bambini. A offrir-mi un aiuto è stata gente del Likudnon l’Histadrut (l’organizzazionesindacale legata al Labour, ndr.),racconta Avigdor Verter, 35 anni,da due senza lavoro.
Le ragioni dei più deboli nonhanno trovato spazio nella campa-gna elettorale del Labour, tutta gio-
cata sulle capacità di condottieromilitare del «soldato più decoratod’Israele»: Ehud Barak.
Il Labour ha perso nei suoi inse-diamenti tradizionali. Tra i giova-ni. Nel ceto medio delle professio-ni. Tra i lavoratori dei servizi. Neikibbutz che furono un pilastro so-ciale su cui i pionieri sionisti fonda-rono lo Stato d’Israele. Devi salirenel nord d’Israele e visitare il kibbu-tz Metzer per comprendere cosa si-gnifichi, in termini di perdita di
consenso, lacerare una storia, vio-lare una identità. Metzer, il «kibbu-tz pacifista». Una comune fondatanel 1953 da un pugno di attivistid’origine sudamericana del-l’Hashomer Hatzair, movimentodella sinistra pacifista che credenel dialogo. La gente di Metzernon si riconosce più nel Labour eneanche nel Meretz, la sinistra sio-nista. «Ho visto in televisione Ba-rak gloriarsi per i successi militari aGaza. Quei “successi” erano centi-
Foto di Jim Hollander/Ansa-Epa
Il reportage
Mondo
Viaggio tra le rovinedella sinistra israeliana«Siamo senza identità»I laburisti alminimo storico hanno pagato il prezzo della guerra aGazaSaltati i legami con i più deboli, persi anche i kibbutz. Il Meretz in declino
Conteggio delle schede Le ultime scrutinate sono quelle deimilitari: 150mila voti, l’ultima incognita delle elezioni dimartedì scorso
UMBERTO DE GIOVANNANGELI
30VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
Parla già da premier incaricato,Benjamin «Bibi« Netanyahu. E aprela sua «squadra» di governo alla riva-le di Kadima, Tzipi Livni: «Potrebbecontinuare a svolgere la funzione diministro degli Esteri», dichiara il lea-der del Likud. Ma le cose non sonocosì semplici. Oltre che con la com-battiva Livni, Netanyahu deve fare iconti anche con i primi scricchiolii -fra laici e religiosi - all'interno delcomposito schieramento delle de-stre israeliane.
A provocarli sono le tensioni sem-pre più esplicite fra alcune formazio-ni religiose e Israel Beitenu (IB), ilpartito dell'ultradestra laica di Avig-dor Lieberman (al quale Netanyahuoffrirebbe il dicastero del Tesoro),emerso martedì come il terzo più vo-tato del Paese.
Risultati sostanzialmente confer-mati dal conteggio finale comprensi-vo dei voti dei militari.
DESTRECONTRO
La situazione si è fatta rovente conla decisione dello Shas (il partito or-todosso sefardita) di avviare trattati-ve con l'Unione ebraica della Torah(ortodosso askhenazita) per creareun gruppo unico di forze religiose(16 seggi) in grado di controbilan-ciare all’interno della destra i 15 seg-gi di IB. Secondo il leader delloShas, Eli, Yishai, il quale pure nonesclude in assoluto un’alleanza conLieberman, si tratta di difendere leposizioni della ultraortodossiaebraica contro alcune delle propo-ste politiche di Israel Beitenu: unpartito che raccoglie poco più dellametà dei suoi consensi fra gli immi-grati russofoni della ex Urss, in granparte secolarizzati, e sostiene obiet-tivi ai religiosi come il diritto alleunioni civili (un surrogato del matri-monio civile, attualmente al bandoin Israele). Le fibrillazioni rischianodi rendere più complesso il consoli-damento di una coalizione di parten-za delle destre alla Knesset e quindidi indebolire il vantaggio tattico del
leader del Likud, Benyamin Netan-yahu, nella corsa per la guida delfuturo governo. Offrendo inveceuno spiraglio in più alla rivale cen-trista di Kadima, Tzipi Livni, per laquale un avvicinamento a Lieber-man - sui temi specifici della laici-tà - appare meno problematico.Nonostante queste schermaglie, lastampa israeliana concorda nell’in-dicare il leader del Likud come ilprobabile nuovo premier. «Non c’èdubbio che Netanyahu sarà il pri-mo ministro», afferma alla radiopubblica Hanan Cristal, considera-to il guru degli analisti politici isra-eliani. L’interrogativo aperto è seKadima preferirà l'opposizione -come molti all'interno del partitopropongono - o accetterà un’offer-ta di Netanyahu di un ruolo impor-tante nel suo governo. ❖
naia di bambini uccisi nei bombar-damenti. Come potevo votare unocosì», si lascia andare Lily Ravid,28 anni e un passato di attivista in«Peace Now», il movimento per lapace israeliano. «Io ho votato Kadi-ma. Perché a guidarlo è una donnae perché era l’unico modo per fer-mare Bibi» (Benjamin Netanyahu,il leader del Likud, ndr.), s’inseri-sce Emy Kupfer, un’amica di Lily.«I dirigenti laburisti non hanno sa-puto parlare ai giovani. Sono sem-brati vecchi, indecisi, sulla difensi-
va rispetto ai vari Netanyahu, Lie-berman», aggiunge Roni Singer,21 anni, studente all’UniversitàBar-Illan di Tel Aviv.
Nei kibbutz, un tempo imprendi-bili bastioni elettorali laburisti, Ka-dima ha conquistato il 31,1% deivoti, scavalcando il Labour(30,6%). Il disastro è ancora piùmarcato nei moshav – i villaggi col-lettivi suburbani, popolati dallamedia borghesia acculturata -: quiil Kadima di Tzipi Livni ottiene il28,8% dei voti contro il 16,5% delLabour di Ehud Barak.
Identità cercasi. Torniamo a TelAviv per incontrare due personali-tà controcorrente che hanno fattola storia dell’Israele del dialogo. Lasinistra sionista? «Schiacciata inmezzo ai binari fra il treno di Tzipie il treno di Bibi». Prova a esorcizza-re lo shock con una battuta YossiSarid, uno dei fondatori del Me-retz, più volte ministro, ora tra gliscrittori più letti d’Israele. Ma labattuta non cancella il bisogno diautocritica per una batosta di por-tata storica subita alle elezioni del10 febbraio. Suggellato dal tracol-lo a 13 seggi dei laburisti, eredi diuna tradizione ideologica che, daDavid Ben Gurion in poi, aveva te-nuto per decenni banco sulla scenapolitica dello Stato ebraico. E com-pletata dal declino del Meretz aquota tre: due in meno delle bricio-le che aveva raccolto nel 2006, pri-ma della fusione col «movimentodegli scrittori» Grossman, Oz eYehoshua.
Sarid non vede attenuanti e nonne cerca. Guardando ai elettorali,concorda con gli analisti che spie-
gano il rovescio con un travaso divoti da entrambe le forze tradizio-nali della sinistra (o di centro-sini-stra) verso Kadima, il partito centri-sta della Livni, in funzione di conte-nimento del Likud di Netanyahu edelle formazioni di destra radicale.
Uno spostamento che ha consen-tito in effetti a Kadima di reggere etenere la maggioranza relativa, masenza impedire una globale avan-zata delle destre. E - nota Sarid - alprezzo d'una decimazione delloschieramento progressista. Il suogiudizio sugli umori prevalenti nelPaese è del resto liquidatorio. Enon riconosce sfumature.
Sinistramuta. «Siamo stati inve-stiti da un'ondata nazionalista e fa-scista», sentenzia, deplorando che«in campagna elettorale la sinistranon abbia saputo farsi sentire, nédistinguersi». «Non lo hanno fatto ilaburisti - gli fa eco Shulamit Aloni,più volte ministra, fondatrice delMeretz - associandosi a una guer-ra, quella dell’operazione PiomboFuso nella Striscia di Gaza, che haalimentato un odio irrazionale ver-so gli arabi e ha portato voti solo alsignor Lieberman, un anti-demo-cratico della peggior specie, il qua-le pretende di negare la cittadinan-za a chi non è fedele allo Stato».Ma «non lo ha fatto - riprende Sa-rid - nemmeno il Meretz, incapacedi far pesare al dunque i suoi temiforti: i diritti dell'uomo e del cittadi-no, la difesa della natura, l'istruzio-ne». L’ultimo passaggio è in una se-de periferica del Labour. Qui incon-triamo Yoni e Yael, 19 e 18 anni,attivisti del movimento giovanilelaburista. «È stata una brutta botta– dice Yoni – che deve farci riflette-re su cosa significhi negare i princi-pi, i valori, che sono stati alla base
della nostra storia». «Sì – aggiungedecisa Yael – è come se ci fossimovergognati di noi stessi, della no-stra identità, delle battaglie cheavevamo condotto per la pace, i di-ritti dei più deboli, la giustizia so-ciale». «E invece è da qui – conclu-de Yoni – che dobbiamo ripartire.Orgogliosi di ciò che siamo». Tra lemacerie della sinistra germoglianodei fiori. ❖
I pacifisti
Ilcontroversodeputatoolande-seGeertWildersierièstatofermatodal-le autorità britanniche al suo arrivo all'aeroportodiHeatroweverrà rispeditoin patria. Appena arrivato, l'autore delfilm anti islamico Fitna è stato fermatodai funzionari dell'immigrazione. Wil-ders, leader del Partito della Libertà(Pvv), era stato invitato in Gran Breta-gna da un membro della camera deiLord per mostrare il suo controversofilm.Ma,dopocheun tribunaleolande-sehadatoilvialiberaallasuaincrimina-zione per incitamento all'odio e la vio-lenza, leautoritàbritannichehannode-ciso di vietarne l'ingresso nel Paese. Ilministro degli Esteri Miliband ha intan-todifesoladecisione: ilfilmFitnacontie-ne«estremoodioanti islamicoenoiab-biamo leggimolto chiare».
Due giovani laburisti:«Non si possono negarei nostri valori»
«Incita all’odio»Deputato olandesebloccato a Londra
I militanti
Yossi Sarid: «Siamostati investiti daun’ondata nazionalista»
Netanyahu apre aKadima«Nelmio governo Livniministra degli Esteri»
NUOVORAID
I giovani
FRASE
DI...
ABU
MAZEN
presidentedell’Anp
Lily, 28 anni, ha votatoKadima, la sua amicaEmy: il labour è vecchio
IL CASO
Un elicottero d’assalto ha lan-
ciato due missili l’altra notte
sulquartiergeneraledeiservi-
zi di sicurezza di Hamas a
KhanYunisnellaStrisciadiGa-
za. Nessun ferito.
Ha voltato le spallea Barak così comei lavoratori dei servizi
INVIATOAGERUSALEMME
FIl presidente palestinese ai capi di Stato europei: «È necessarioisolare un governo presieduto da Benyamin Netanyahu dallacomunità internazionale come è stato fatto per Hamas».
Cetomedio
Il leader del Likud indossa i pan-ni del futuro premier e prova aformare la sua squadra di gover-no offrendo all’avversaria Livniil ministero degli Esteri. I giochinon sono ancora fatti. Nella de-stra scoppia il caso Lieberman.
U.D.G.
31VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Foto Ansa
Internazionale
CITTÀ DEL VATICANO Benedetto XVI torna a con-
dannare la Shoah dopo il caso del vescovo negazionista
Williamson usando le parole di Giovanni Paolo II. Nella
saladelConcistorodurante l'incontroconipresidentidel-
le maggiori organizzazioni ebraiche americane chiede
perdono per il comportamento di chi ha causato tante
sofferenze.Eannuncia:«Mistopreparandoaunavisita in
Israele,TerraSantaper i cristiani così comepergli ebrei».
ALGERI In un tripudio di co-riandoli e palloncini, megascher-mi e inni il raìs di Algeri, il 72enneAbdelaziz Bouteflika ha annuncia-to ieri pomeriggio la sua partecipa-zione alle elezioni presidenzialidel 9 aprile prossimo. Corre per ilsuo terzo mandato dopo aver mo-
dificato la Costituzione che non lopermetteva. «Ho deciso, con la vo-lontà di Allah», ha detto lui davantia cinquemila persone riunite al com-plesso olimpico della Coupole di Al-geri, «di presentarmi alle prossimeelezioni di aprile come candidato in-dipendente». A giudizio del segreta-
rio generale del partito di governo,l’Fln, Abdel Aziz Belkhadem, la suacandidatura porterà un maggiore af-flusso alle urne, che lui stima in un65 per cento degli aventi diritto. C’èmolto timore in verità di una cresci-ta delle astensioni. Nel frattempo ilPaese è attraversato da eccezionalimisure di sicurezza per timore di at-tentati, da un dibattito tra religiosi elaici sull’abolizione della pena dimorte e da una ribellione dei Tua-reg ai confini repressa dal governodel Mali.❖
ZOOM
www.internazionale.itIl raìs algerinoBouteflikacorre per il terzomandato
Mondo
Giovedì in edicola e ogni giorno online
il settimanale comunista diventa inchiesta
www.larinascita.org
whyperché
l’inchiestadiventa
comunista
«Soufun.com», che in manda-rino significa cerca casa, è una dellemaggiori agenzie immobiliari delPaese e la prima ad avere organizza-to un viaggio per una trentina di ric-chi cinesi decisi ad approfittare del-la crisi del mercato immobiliareamericano per comprare casa negliStati Uniti. «I cacciatori di case sonosbarcati a Boston il 12 febbraio»,scrive il China Daily, per poi prose-guire il loro tour di dieci giorni aNew York, San Francisco e Los Ange-les, città dove la comunità cinese ènumerosa.
L'obiettivo è acquistare proprietàdestinate a ospitare i loro figli, quan-do e se decideranno di studiare o la-vorare negli Stati Uniti, ma soprat-tutto fare buoni affari in pieno spiri-to cinese. E il loro budget è alto: daitrecentomila agli ottocentomila dol-lari a testa. Secondo l'agenzia, cheorganizza il viaggio al costo di circatremila euro a persona e ha una lun-ga esperienza in tour simili all'inter-no della Cina, è soprattutto l'incer-tezza sul futuro ad alimentare lanuova tendenza.
«Soufun.com» conta già trecentoprenotazioni per i prossimi tour. Lacampagna acquisti non riguarda pe-rò solo il settore immobiliare.
Negli ultimi mesi molti imprendi-tori cinesi si sono fatti avanti per rile-vare a prezzi convenienti industriestatunitensi in crisi. E gran parte deibuoni del tesoro statunitensi sono inmano al governo cinese. ❖
I cinesi ricchia caccia di casenell’Americain crisi
LILIANA CARDILE
Il Papa incontra gli ebrei Usa: Shoah un crimine, andrò in Israele
32VENERDÌ
13 FEBBRAIO
2009
Sono andati a chiedere un assegnoai genitori ottantenni a testa bassa,umiliati. Hanno detto ai figli, «Notesoro, mi dispiace, in gita quest’an-no non puoi andare». Hanno ricon-segnato il bancomat e si sono vistirimbalzare indietro le rate di auto elavastoviglie: «il conto è scoperto,paghi o ci riprendiamo l’elettrodo-mestico» - scrive la finanziaria. Ierii lavoratori cassintegrati Alitalia,da novembre senza stipendio néammortizzatori sociali, sono scesiin piazza per chiedere almeno unanticipo e per denunciare le ina-dempienze di Cai. In questi giorniqualche assistente di volo ha perce-pito 32 euro per un giorno di cassaintegrazione fatto a ottobre. Per glialtri 8mila lavoratori, nulla. Cai hadetto ufficiosamente di non averepersonale sufficiente in ammini-strazione: perciò le liste dei cassin-tegrati non sono arrivate in tempoall’Inps. Esasperati e depressi in200 con gli irriducibili di Sdl e Cub,ieri, cassintegrati e precari hannobloccato per due ore l’ingresso al-l’aeroporto di Fiumicino. A mezzo-giorno hanno chiuso l’imbocco del-l’autostrada e per 50 minuti dall’ae-roporto si esce e basta. Chi è in par-tenza scende dalle auto incolonna-te per chilometri. Qualche compa-gnia aspetta, qualcuno perde il vo-lo. «Non voglio più vedere certe sce-ne» - dice il direttore di scalo Vitalia-no Turrà dell’ Enac: «Questa è unabomba, io devo garantire il funzio-namento dello scalo». Alle due arri-va la celere: un intervento deciso,manganelli e scudi in mano, liberail blocco. C’è qualche spintone e imanifestanti vanno verso lo scalo a
mani alte gridando «Vergogna, ver-gogna».
FAMIGLIE IN ROVINA
Corrono le telefonate verso le segre-terie dei ministri e Cai. Il direttoredell’Enac Vito Riggio li interessa:«Protesta inaccetabile ma Sacconi sa-ni i ritardi nei pagamenti». Ieri anchei senatori del Pd hanno presentatoun’interrogazione a Sacconi. Da lu-nedì la Regione Lazio anticiperà lacassaintegrazione tramite Unicredit.Senza un centesimo in tasca da tremesi ci sono Federica e Carlo, assi-stenti di volo, coniugi, entrambi a ca-sa con tre figli. «Dopo 25 anni sonotornata a chiedere i soldi a papà - di-
ce lei - gli ho detto “aiutami, non sopiù come fare”». Franco, cassintegra-to di 43 anni, malato di tumore in104, ex impiegato del Ced e padre didue figli è pronto a fare causa. Comelui in 70, che godono della 104, nonsono stati assunti da Cai a Roma. LaCgil presume ci siano 400 casi di cas-sa integrazione senza requisiti, cioèa danno di lavoratori con carichi fa-migliari o disabilità. «Arrivassero isoldi - dice Andrea Cavola di Sdl - sa-rebbe già qualcosa». ❖
Foto Ansa
Sono un cassintegrato di Ali-talia servizi dall' 8/12/08e ad oggi 11 febbraio nonho ancora ricevuto l'accre-
dito della cigs di dicembre. Il pro-blema è dovuto ai ritardi del Prof.Avv. Augusto Fantozzi, commissa-rio straordinario di Alitalia, nel tra-smettere le liste nominative all'INPS. Sono stato all'INPS dell'EURil 30/01/09 e l'INPS a mezzo co-municato ha confermato questi ri-tardi e non può erogare la cigs sen-za avere i file.
Noi cassintegrati, abbiamo per-so il lavoro,non abbiamo più lo sti-pendio,non abbiamo avuto il TFRche è bloccato dal giudice, in quan-to l'Alitalia è in amministrazionestraordinaria. Siamo 8.000 lavora-tori e vorremmo in tempi ragione-voli i soldi per poter vivere. Noidobbiamo mandare avanti la fami-glia e provvedere al quotidiano(spesa,auto,bollette, rate, mutui)
Può aiutarci nel dare pubblicitàalla nostra triste situazione e a farsì che chi di dovere, provveda a fa-re ciò che gli compete?
L'opinione pubblica sa che l'Ali-talia è salva, ma non sa che i cassin-tegrati hanno fame e senza soldinon è un bel vivere. Noi siamo cal-mi,ora siamo anche depressi,per-chè nessuno ci dà ascolto.
Oggi si parla molto della ho-stess che era al Grande Fratello eche forse lascerà l'Alitalia, ma dinoi cassintegrati, non parla nessu-no!!!
Cordiali saluti.PIETRO
cassintegrato Alitalia servizi ❖www.enac-italia.it/
p I lavoratori in cigs, in 8mila da tremesi senza entrate chiedono un anticipo
p L’Enac: «Inammissibile protestama Sacconi sani il ritardo nei pagamenti»
I DIRITTI DEI VIAGGIATORI SU
Fiumicino, cassintegrati e precari Alitalia hannobloccato l'autostrada Roma- Fiumicino
IL LINK
Economia
ROMA
www.unita.it
Alitalia, rivolta degli esclusiblocco stradale a Fiumicino
GIOIA SALVATORI
I cassintegratidella compagnianon ricevonoi soldi, perché?
La lettera
Ieri a Roma la protesta di Cub eSdl con i cassintegrati e precariAlitalia-Cai. Bloccata la Ro-ma-Fiumicino. Sdl chiede un an-ticipo di cassa e le liste degli as-sunti. «Lasciato a casa chi è in104» è la denuncia della Cgil.
33VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Gli allarmi contro il rischio prote-zionismo continuano ad aumenta-re e ieri è toccato alla Banca centra-le europea ammonire che le spinteprotezionistiche «tendono ad in-tensificarsi». Un problema in cimaall'ordine del giorno del Vertice Uestraordinario del primo marzo, do-ve la Francia rischia di sedersi sulbanco degli imputati a causa degliaiuti al settore auto. Per questo ie-ri è toccato al premier Francois Fil-lon andare a Bruxelles a cercare diconvincere i vertici comunitari cheil pacchetto da 7,8 miliardi di euroalle quattro ruote non viola le rego-le del mercato unico.
LEMISURE
Secondo l'Istituto di Francofortecomunque «ad oggi non si rileva-no evidenze importanti di un au-mento delle misure concrete» ma«il sostegno alla globalizzazione siindebolisce in diverse regioni delmondo». Un fenomeno che per glianalisti della Bce è prevedibile«nei momenti di tensione economi-ca e finanziaria» ma che comun-que va arginato perché «l'impattodel protezionismo sulla crescita esul benessere delle persone è so-stanzialmente negativo».
Il Governo francese, si è difesoFillon nella sede dell'esecutivo co-munitario, «non ha posto alcunacondizione alle industrie automo-bilistiche che somigli al protezioni-smo». L'unica condizione, ha spie-gato «è che le industrie non chiuda-no i siti di assemblaggio sul territo-rio nazionale» perché «non sareb-be accettabile per il contribuentefrancese se lo Stato prestasse seimiliardi di euro a costruttori checome prima misura chiudono i siti
in Francia». Una ragionamento cheBarroso ha assicurato di comprende-re perfettamente ma, ha aggiunto,“bisogna evitare che un piano nazio-nale possa avere effetti negativi sualtri Stati membri”.
Il rischio infatti è che i due grandicostruttori francesi Renault e CsaPeugeot, a cui il Governo franceseha assegnato un prestito agevolatoda tre miliardi di euro ciascuno, fini-scano per tagliare i posti di lavoronegli stabilimenti slovacchi, cechi ospagnoli.
In realtà Parigi «avrebbe preferi-to un piano europeo» per «armoniz-zare a livello comunitario la rispo-sta alla crisi», ha ribattuto Fillon, eaveva anche chiesto “che le indu-strie dell'auto potessero avere acces-so diretto a prestiti della Banca Cen-trale Europea”, ma non è stato possi-bile perché vietato dai Trattati. In-somma, è stato il messaggio, se ilpiano di aiuti non piace a qualcuno
bisogna prendersela con l'immobi-lismo dell'Europa, non con la Fran-cia.
Del resto la difesa dei posti di la-voro è sempre più urgente vistoche continuano a peggiorare le pre-visioni sulla crisi economica. Daidati emersi dalla “Survey of Profes-sional Forecasters”, in cui la Bceraccoglie il parere di diverse istitu-zioni, la disoccupazione nella zo-na euro arriverà all'8,7% nel 2009e al 10% l'anno successivo.
Mentre “non hanno precedentile revisioni al ribasso che gli inter-vistati hanno assegnato alle aspet-tative di crescita per il 2009: ora siaspettano che l'attività economicadell'area si contragga dell'1,7 percento”. ❖
www.ecb.int
Foto Ansa
IL LINK
IL SITOUFFICIALE DELLABCE
Secondo l’Istituto di Francofor-te l’impatto del protezionismosulla crescita e sul benesseredelle persone è sostanzialmen-te negativo. Le misure di Pari-gi non devono avere effettidannosi su altri Stati membri.
BRUXELLES
p La Bce lancia l’allarme: le spinte autarchiche tendono a intensificarsi
p La Francia rischia di finire sul banco degli imputati al prossimo verticeUe
I COSTI I bonusconcessi dal governoper il rinnovo
del parco auto e moto costeranno alle casse dello Stato
408,5milioninel2009.Lastimaècontenutanellarelazio-
ne tecnica al disegnodi legge. Gli effetti nei due anni suc-
cessivisarannorispettivamentedi10,9e17,1milionidieu-
ro di minor gettito. Il bonus auto da 1.500 euro porterà
all'acquisto di 532.000 nuove vetture euro 4 o euro 5 e
peserà sulle casse dello Stato per 218,4milioni di euro.
Ecco LuigiMastrobuonoI consumatori: brutta scelta
Mister Prezzi
Luigi Mastrobuono è il nuovo
Mister prezzi. al posto di Anto-
nio Lirosi. Mastrobuono continuerà a
svolgere l'incaricodi capodelDiparti-
mento impresa e internazionalizza-
zione del Ministero dello Sviluppo
economico.Leassociazionideiconsu-
matoriAdoc,Adusbef,CodaconseFe-
derconsumatorihannocriticatoforte-
mente la nomina. «Visti i precedenti
di Mastrobuono, non vorremmo tro-
varci di fronte a “Mr Rincari” anzichè
alnuovoMrPrezzi - affermano inuna
nota-Costui, infatti,vantanelsuocur-
riculumlacaricadisegretariogenera-
le Confcommercio nonchè di vice di-
rettoregeneralediConfindustria,cur-
riculum che non rappresenta un
buon segno per i consumatori».
Economia
«Tanta voglia di protezionismocosì la recessione sarà più lunga»
MARCO MONGIELLO
Rottamazione, il governo stima 523mila nuove immatricolazioni
34VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
EURO/DOLLARO: 1,2833
ABB
Bene in ItaliaIn netta controtendenza con la
casa madre, Abb Italia archivia un
2008 positivo. Gli ordini sono saliti
dell'11%eiricavidel6%,mentrelaper-
centualedi export sul fatturato totale
è arrivata al 56%.
UNIPOL
La raccoltaLaraccoltassciurativadelgrup-
po finanziario Unipol ha raggiunto i
7.876 milioni (più 0,3%) nel 2008. Il
progetto di bilancio sarà approvato il
prossimo 19marzo
ASTALDI
Utili in crescitaIl gruppoAstaldi chiude il 2008
con ricavi in crescita del 14,7%, aoltre
1,5 miliardi di euro, un utile netto a
42,1milioni (+10,6%) e un portafoglio
ordini a 8,5miliardi.
PORTOTOLLE
Carbone pulitoI lavoratori della Centrale Enel
diPortoTolle (Rovigo)hannomanife-
statoieridavantiallasededelMiniste-
ro dell'Ambiente a Roma per chiede-
re la conversione a «carbone pulito»
dell'impianto.
ITTIERRE
I commissariIlministroScajolahanominato i
commissaridi Ittierre,societàammes-
sa alla procedura di amministrazione
straordinaria. I tre commissari sono:
Stanislao Chimenti, Roberto Spada e
Andrea Ciccoli
FINMECCANICA
Con Tata SonsFinmeccanica e Tata Sons han-
no siglato un protocollo d'intesa per
la creazione di una società paritetica
perl'assemblaggiofinaledell'elicotte-
ro Aw119 in India.
Affari
MIBTEL
14.149-1,89%
Non ha usato mezze parole, Fran-co Bernabè, per respingere quelloche ha ritenuto un assalto alla Tele-com, ed in particolare alla rete fis-sa tuttora di proprietà dell’ex mo-nopolista: «Qualsiasi intervento ditipo dirigentistico - ha sostenutol’amministratore delegato - sareb-be illegittimo e inappropriato inquanto andrebbe a ledere i dirittidi un soggetto privato proprieta-rio, fino a prova contraria, delleproprie infrastrutture di rete».
DURAREPLICA
A scatenare la reazione di Berna-bè, intervenuto ieri al convegno“Un paese moderno. Reti di teleco-municazioni di nuova generazio-ne” organizzato da Forza Italia, è
stato l’ intervento del forzista Pier-luigi Borghini. «Noi - sono state leparole del coordinatore delle attivi-tà produttive di Forza Italia - propo-niamo la creazione di un soggettoseparato, che si potrebbe chiamareTelecom Larga Banda. Suggeriamocioè la separazione della rete, la va-lutazione dell'asset che Telecomscorporerà e l'acquisizione dellanuova società così costituita con unsuccessivo aumento del capitale da10 miliardi di euro che potrebbe ve-dere coinvolte F2I e la Cassa deposi-ti e prestiti». Fumo negli occhi perBernabè, tanto più che la propostadi Borghini non si sottrae ad una se-conda e più maliziosa lettura. Infat-ti, preoccupata per l’incalzare dellaconcorrenza di Sky, Mediaset sta datempo varando strategie per procu-rarsi una sua “autostrada digitale”attraverso la quale portare i conte-nuti nelle case, problema che l’acces-so alla rete Telecom risolverebbe inun colpo solo...
CACCIAAL DIGITALE
E così Bernabè ha osservato ironica-mente di stare parlando proprio inuna sede del Popolo delle libertà, ag-giungendo che «fortunatamente sia-
mo in Italia dove c'è un ordinamen-to in materia che dà tutte le garan-zie per procedere in maniera ordi-nata». E riguardo alla proposta dicreazione del soggetto per la rete abanda larga, ha bocciato l'idea fa-cendo presente che le attuali infra-strutture sono più che sufficientiin relazione alla domanda. «Se poilo Stato, per stimolare l'economiavuole attuare dei provvedimentidi stampo keynesiano come fare lebuche la mattina e richiuderle lasera, allora ben vengano e ci si po-trebbero far passare anche cavi afibra ottica». Del resto la propostadi Borghini non sembra compatta-re Forza Italia. Il sottosegretario al-le Comunicazioni Paolo Romani ècauto: «Entro fine mese FrancescoCaio presenterà il progetto sull'in-novazione infrastrutturale». ❖
S&PMIB
17.669-2,24%
VENDITA Via liberadall’ Eni allavendita del 100%di Italgas e Stoccag-gi Gas Italia (Stogit) a Snam Rete Gas(controllataal50,03%)adunprezzori-spettivamentedi 3.070milioni e 1.650milioni. Il valoredell'operazione, pari a4.720 milioni, verrà finanziato daSnamReteGasconunaumentodi ca-pitale fino a 3,5miliardi (Eni si è impe-gnataasottoscriverelapropriaquota)edebitoper1,3miliardi.Siprevedecheilperfezionamentodell'operazioneav-venga entro luglio 2009.
Eni trasferisceaSnamtutte leattivi-tà regolate relativealladistribuzioneestoccaggiodi gas in Italia, favorendo ilconseguimentodi sinergie strutturali.
Eni vende Italgase Stogita SnamRete Gas
Intervenuto a un convegno diForza Italia sulle telecomunica-zioni, Bernabè ha rimandatoal mittente la proposta di unoscorporo della rete Telecom. Esullo sfondo c’è anche la guer-ra fra Mediaset e Sky...
p Proposto lo scorporodal dirigente forzista Pierluigi Borghini
p Secca la rispostadell’amministratore delegato:mossa illegittima
Ciao Nonno
EMO
Voglio ricordarti per i valori che mihai trasmesso. Adele
Argelato 13 febbraio 2009Onoranze funebri Zanotti ClaudioVia Gramsci 276 Castel Maggiore
tel. 051.71.11.10Via Marconi 31/c Bentivoglio
tel. 051.664.04.37
È mancato all’affetto dei suoi cari
EMO CINTI
(AUDACE)
Ne danno il doloroso annuncio la
moglie Almerina, il figlio Sauro, lanuora Clara e la nipote Adele. La
santa messa verrà celebratavenerdì 13 nella parrocchia di
Argelato alle ore 14,30.
Argelato 13 febbraio 2009
Onoranze funebri Zanotti ClaudioVia Gramsci 276 Castel Maggiore
tel. 051.71.11.10Via Marconi 31/c Bentivoglio
tel. 051.664.04.37
Ieri se ne è andata
ANNA PICCIONI CANITANO
AUER
Partigiana combattente artista,
maestra e molto altro per molti. Loannunciano i figli e i nipoti ricchidei suoi insegnamenti e del suo
amore esteso ad abbracciare tutti ideboli.
La Segreteria nazionale della FilteaCgil partecipa al dolore dellafamiglia per la perdita del caro
compagno
RINALDO SCHEDA
PAcquasemprepiùcaraper le famiglie italiane.Nel2008 laspesaannuaper le tariffe
idrichedei24milionidi famiglieèaumentatadi400milionidieurorispettoall'annoprece-dente e, negli ultimi dieci anni, è cresciuta del 68%. È quanto emerge dal VII rapportopresentato dall'Osservatorio nazionale tariffe e servizi di Federconsumatori.
MARCO VENTIMIGLIA IL CASO
PARLANDO
DI...
Il costodell’acqua
Forza Italia vuolela rete TelecomBernabè si difendeNo ai dirigismi
35VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
CaraUnità
EZIO PELINO
Eluana non c’è più e forse ora si può ragionare meno animosamente.Domandandoci se vorremmo essere tenuti per anni e anni in quellostato di totale assenza di pensiero, di totale assenza di piacere e didolore, di totale immobilità e inerzia. Se vorremmoessere un oggetto.Alimentati artificialmente con un sondino, che non èmangiare.
RISPOSTA Marinella Chirico, giornalista del TG3 locale, ha vistoEluana: “Irriconoscibile, dice a Repubblica, una donna devastata da an-ni e anni di immobilità. Piena di tubi e tubicini, gli occhi fissi, la linguache penzolava ora a destra ora a sinistra, la bava che le scendeva. Ognitanto uno spasmo, altrimenti immobile. Ogni due ore la giravano, perevitare le piaghe da decubito ma le orecchie erano deformate, di uncolore scuro, probabilmente con una piaga dentro. Io ho pensato, guar-dandola, ad un Cristo in croce”. Il padre non ha voluto però che le imma-gini vere, attuali, fossero divulgate. “Da quando si videro in tv le ripresedi uno sciatore nel letto di ospedale Eluana mi ha fatto promettere chein un caso del genere non l’avrei fatta vedere.” Sono parole che andreb-bero lette prima di ogni discussione su Eluana. Riflettendo sulla dignitàe sulla compostezza di un padre che, offeso in modo così villano dagente così squallida, è riuscito a trattenersi dall’andare in tv con la fotodi Eluana com’è, dicendo: “questa è l’ultima violenza che fate a miafiglia; mi avete costretto, vergognatevi”.
Dialoghi
Il dolore e la dignità
Doonesb
ury
Luigi Cancrini
MONICA BIANCHI
I Teodem
Con questo sistema elettorale è la
segreteria a dar voce ai vari "teo-
dem", i quali probabilmente rappre-
sentanosolo se stessi, inquantoo si
è dogmatici teo o si è democratici.
Avrebbero loro il dovere di rappre-
sentare noi che abbiamo votato il
partito con il suo programma, non
quellodiportareavanti i loroconvin-
cimenti personali, dimenticando il
ruolo pubblico che hanno assunto
con la carica (e lo stipendio!). Altro
chelibertàdivoto,caroVeltroni!Chi
nonèd'accordo,ritorniprivatocittadi-
no.
LETTERA FIRMATA
Stupriche non fanno notizia
Certo in questi giorni il caso Eluana
non poteva non dominare i mezzi di
comunicazione. Un fatto gravissimo
però è avvenuto nel bresciano: una
quattordicenne è stata stuprata da
quattrostudenti.Lanotizia l'hoappre-
sa dal telegiornale. Sui quotidiani po-
teva essere rintracciata soltanto se la
cercavi a proposito. Mi chiedo se gli
stupratori fossero stati stranieri, in
particolareromeni,comesarebbesta-
ta diffusa la notizia. Soprattutto dalla
stampa di destra. Mi chiedo cosa
avrebbe strillato la Lega. Purtroppo
peròèpropriocosì che laLegafapro-
seliti.
BOSELLI PASQUALE
Rispettodella legalità
Sono un vostro assiduo lettore ma
con la penna sono una frana. Le cose
che vengono dette sulla famiglia En-
glaromihannodatolaforzadiscriver-
vi.
Sono allibito per tutto quello che si é
vomitato su una famiglia che per la
sua dignitàmorale e civile ha chiesto
per vie istituzionali quello che ritene-
va giusto sapendo che la figlia non
avrebbevolutotrovarsi insimili situa-
zioni.
PerfortunaabbiamounCapodiStato
imparziale.
MARCO BERTINATTI
La religionedella reliquia
Appare assolutamente coerente la
posizione assunta dai cattolici nella
tragica vicenda di Eluana Englaro.
Unadottrinachesi rifiutadiseppellire
icadaverideipropri leadersedaddirit-
tura li espone, tentandodi ritardare o
nascondere la loro decomposizione,
nonpuòcerto riconoscerealcunadif-
ferenzatraun'entitàcoscienteeduna
che ne sia priva.
Il fatto che questa maniacale impor-
tanza riservata alle spoglie terrene
mal si coniughi con l'anima immorta-
le, della cui esistenza sono assoluta-
mente certi, non sembra comunque
turbarli.
CLAUDIOROBBIANI
Gesù,non la Chiesa
Dacattolico, padredi tre figli fortuna-
tamente sani, mi dissocio totalmente
dal comportamento di chi ha fatto
gazzarra, volgare strumentalizzazio-
ne, battaglia ideologica sulla pelle di
Eluana, fortunatamente ora tra le
braccia del Padre. Se la chiesa e i cri-
stiani imparassero un po' da Gesù,
cheèvenutoperperdonareenonper
condannare, che pur essendo Dio
chiedeva al Padre quale fosse la Sua
volontà, finirebbe ogni dannosa cro-
ciata e la Suamisericordia sanerebbe
le ferite di questo mondo e illumine-
rebbe le coscienze su come cambiar-
lo accrescendone il bene.
TERESA
Pauradellamorte
Abbiamoassistito, in questi giorni, al-
la sceneggiata di uomini che si sono
creduti capaci di decidere della vita o
della morte con atti di forza. Penoso.
Nonc’è legge, Parlamentoodittatore
che possa decidere di contrastare la
morte!
Non c’è coraggio ma vigliaccheria in
chinoncapiscechelamorteèinesora-
bile, nessun tiranno in terra, con tutto
il suopotere, si èmaipotuto sottrarre
al proprio destino. Obbligare Eluana
allavita.Qualevita?Noncifanessuno
sconto sulla nostramorte.
VITTORIOPERGOLA
Malinconia
Cosa siamo? Tanti piccoli disciplinati
debitori in credito soltantod'una resa
dignitosa. Ecco cosa siamo.
VIABENAGLIA, 25 -00153 [email protected]
Forumwww.unita.it
36VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
PSICOANALISTA
CASOENGLAROLAVERITÀ
E LEMENZOGNE
Lella Ravasi Bellocchio
GianfrancoSpadaccia
VICEPR. SENATO EX SEGRET. PR
POLITICA
E FETICISMOEmmaBonino
Sms
OTTANTACINQUE PORTATI BENE
Cara Unità buon compleanno! 85 an-ni portati bene. Oggi più che mai c’èbisogno della tua intransigenza, deltuo dire sempre la verità anche quan-do scomoda.N.F.
AUGURI
Tanti auguri cara Unità, buon comple-annoS.F.
EVVIVA
Viva la Resistenza! Viva la Repubbli-ca! Viva la Costituzione.GENNARO, BARI
CI RISIAMO
Berlusconi rismentisce se stesso dicen-do che non ha mai attaccato né la Co-stituzione né Napolitano e cioè vale adire che tutti gli italiani non capisco-no niente, eccetto ovviamente i suoiaccoliti.G.G.
VOGLIO SCEGLIERE
Io vorrei poter scegliere se essere ali-mentata con un sondino oppure no.Questo Governo non può obbligarmi.Ma cosa sono, talebani?PATRIZIA (BOLOGNA)
ONOREAI PADRI
Onore ai Padri Costituenti - no ai pa-drini ricostituenti.NATALE SORRENTINO CORDENONS(PN)
ILLUMINANTE
Bellissimo ed illuminante l’articolosulla Costituzione di Tinti: baluardocontro i soprusi ed i privilegi. Difen-dendola difenderemo noi stessi!LUIGINA (SAPRI)
FRAINTESO
Il premier non ha mai attaccato la Co-stituzione. Di sicuro le sue esternazio-ni sono state fraintese da tutti gli italia-ni... forse doppiaggio della Sinistra?Quando si assumerà le responsabilitàdi ciò che dice?ELIA
PERFORTUNA C’È NAPOLITANO
Quando mi sveglio al mattino già pro-vo angoscia e ansia al solo pensiero dicos'altro di vergognoso dovrò sentirealla tv da parte di questo governo. Lasola cosa che mi tranquillizza è sapereche c’è il Presidente Napolitano a tute-larci. Grazie Presidente, vada avanticosì.PAOLA (VT)
NONDICI NULLA?
Mi rivolgo a Veronica Lario: non hanulla da dire?L.S.
Passa dalle suore Misericordine il corpo-reli-quia, il corpo feticcio di bambola trafitta del-la amata Eluana.
Amata da chi? Dalle suore che volevanotrattenere per sempre, contro la volontà dei genitori,la reliquia? Che scambiavano per messaggi e sorrisigli spasmi incontrollati?
Amata da chi? Dai genitori, da una madre che siporta nel proprio corpo la ferita, da un padre che laama di una asciutta dolorosa verità, in una ricerca disenso che ha voluto dire per questi lunghi anni liberar-la dall'essere diventata (contro tutti i suoi voleri) unareliquia. Che cosa è il feticcio e che cosa unisce questastoria dolorosa all'uso che Berlusconi ne ha fatto all'in-terno di una "strategia feticista" da cui è pervaso? Ilprincipio di base della strategia feticista è di trasfor-mare qualcosa di strano e intangibile in qualcosa difamiliare e tangibile. Il termine "feticcio" nasce dalportoghese feitiço che vuol dire "falso". La venerazio-ne si sposta su un oggetto dotato di poteri magici, un"falso" che diventa "vero", un corpo feticcio. La perver-sione non va intesa come pratica sessuale, non si trat-ta di usare fruste e tacchi a spillo, ma chi è animatocome Berlusconi da una strategia feticista sa bene co-me usare il falso per trasformarlo in vero. L'uso perver-so che fa del potere assomiglia sempre più al feticciodel suo proprio corpo. Usa il parlamento come unaprotesi; il suo mito faustiano di vita eterna passa dalcapello falso al tenere in vita l'immagine squallida delgrande seduttore, con le sue ciniche e volgari battute.Tutto in lui è reality non realtà. Cioè il falso per ilvero. Ma questa volta ha veramente fatto troppo.L'uso del corpo-feticcio di Eluana nella sua fantasialibero di fare un figlio racconta un delirio e una perver-sione su cui lui non ha più il controllo. I pochi testimo-ni a cui il padre ha concesso di vedere quel che restavadella figlia perduta tanti anni fa ci hanno mostratocon le parole la devastazione. E questo ci ha toccato incorpo anima e psiche, cioè nell'intero di cui siamo fat-ti. Va da sé che nella sua onnipotenza al signor B. tut-to è dovuto e l'attacco a Napolitano gli spetta. Fa partedel suo "pensiero magico". L'onnipotenza mascheral'impotenza e l'angoscia di morte, come sappiamo. Co-me la strategia feticista maschera la perdita di contat-to con la realtà inventando un falso come se fosse ve-ro. Ma l'Italia si sta ribellando, civilmente, e si identifi-ca in buona parte in un suo Presidente che tiene ilcontrollo e la misura, e anche in un padre eroico che èun uomo perbene, che ha una parola e questa spende:dignità e rispetto, sottraendo il corpo della figlia a ma-ni che lo hanno toccato, per anni, lo libera dall'esserereliquia, feticcio, "altro" da un corpo intero fatto dimateria e di psiche. Lo lascia andare, nella legge, conrispetto e pudore. Abbiamo a che fare con padri nobilie altri ignobili. A ciascuno il suo.❖
NELNOMEDELCORPO
IL DIRITTODI SCEGLIERE
cellulare3357872250
La lotta contro il tempo per ottenere in frettal’approvazione della legge che avrebbe dovu-to “salvare” Eluana Englaro è stata condottaa suon di insulti e di menzogne. Gli insulti si
qualificano da sé e soprattutto qualificano chi li halanciati. Alle menzogne invece risponderemo nel con-vegno «Verità e menzogne a proposito di“eutanasia”, Luca Coscioni, Piergiorgio Welby, Elua-na Englaro» (domani, ore 10, al Piccolo Eliseo di Ro-ma) al quale parteciperanno fra gli altri Ignazio Mari-no, Furio Colombo e Stefano Rodotà. In attesa cheriprenda lo scontro sul merito della legge sul testa-mento biologico, vorremmo riportare l’attenzione sudue argomenti usati contro di noi e che forse nonsono stati colti in tutta la loro gravità a causa del con-citato clamore politico-mediatico che ha accompa-gnato gli ultimi giorni di Eluana. Il primo è l’accusa diBerlusconi di essere, noi, degli “statalisti”. Berlusconici ha abituato alle barzellette, però faremmo male sepassassimo questa sotto silenzio. Non solo perché inmateria di vita e di morte c’è poco da scherzare maperché questa sortita del Premier s’inserisce nellacampagna rivolta ad alimentare l’equivoco che con lalegge si voglia attribuire allo Stato un potere sullenostre vite quando è esattamente il contrario: ciò chesi vuole difendere è la facoltà della persona di sceglie-re se sottoporsi o no ad alcune terapie. Ma come: Ber-lusconi, Sacconi, Eugenia Roccella, l’intero governoe la sua maggioranza si propongono di toglierci que-sto diritto di scelta e d’imporci, non solo in caso dicoma irreversibile, idratazione e alimentazione forza-ta e poi saremmo noi gli statalisti? E chi sceglierà pernoi dal momento che Sacconi ha già annunciato lacontrarietà del governo all’indicazione di una perso-na di fiducia esecutrice della mia volontà?
Il secondo argomento, ancor più grave, è quelloche intima al Parlamento e al Diritto di lasciare intor-no al malato una “zona grigia” (sono le parole testua-li usate da Angelo Panebianco sul Corriere della Se-
ra), in cui a decidere sarebbero la pietà e l’affetto deifamiliari supportati, immaginiamo, da qualche centi-naio di euro al personale medico o paramedico. Perl’aborto, prima della legge 194, questa zona grigia èsempre esistita: si chiamava “aborto clandestino”.Nel silenzio e nell’ipocrisia dovremmo ora rassegnar-ci ad una sorta di “fine vita clandestina”? Papà Engla-ro ha fatto scandalo proprio perché non ha volutorisolvere nel silenzio e nell’ipocrisia il dramma di suafiglia, perché ha creduto nella Costituzione, nella leg-ge e nel diritto. Così facendo ha scosso e turbato lenostre coscienze, ci ha obbligato a interrogarci, a sce-gliere e a dividerci, mostrando a tutti che la contrap-posizione non è fra il partito della vita e quello dellamorte, ma fra chi difende il diritto di autodetermina-zione della persona e chi, invece, lo nega. ❖
La tiratura del 12 febbraio 2009 è stata di 128.560 copie
37VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
DIRITTI E FEDE LETTERAAELUANA
IL CASO ELUANA
Forum
Giulia Rodano Ileana Argentin
Luigi Manconi
LE SCUSEDEI CREDENTIAL PADREDI ELUANA
SOCOSAVUOLDIREDIGNITÀDELLAVITA
IL DIRITTOE L’EMOZIONE
www.unita.it
Sento il bisogno in questigiorni, segnati dalla cat-tiveria di Berlusconi edel suo governo, di por-gere le mie scuse a Bep-
pino Englaro. Scuse e riconoscen-za a nome soprattutto di quanti siostinano a riferirsi a una ispirazio-ne di fede. Mi hanno insegnatoche non bisogna, pur di vivere, per-dere le ragioni che rendono la vitadegna di essere vissuta. E sta pro-prio in questo, nella capacità di te-stimoniare che vi sono cose, in pri-mo luogo l’amore per il prossimo epoi l’amore per la verità, che stan-no la forza e la terribile difficoltàdella testimonianza di fede.
Si dirà: non è questo il caso. Quisi è voluto anticipare la fine di unapersona e affermare un diritto sul-la vita e sulla morte. Quante volteci siamo, nel corso degli ultimi de-cenni, interrogati su dilemmi simi-li a questo? Nel caso drammaticodell’aborto non abbiamo potuto
che affidarci alla responsabilità del-le donne, a coloro che fino all’ultimodifenderebbero il nascituro.
Come nel caso della maternità, lapossibilità di controllare la propriaesistenza ha sottratto anche la mor-te all’essere determinata solo dal ca-so. Anche la morte entra nel campodelle scelte, della necessità di decide-re. Anche la morte diventa atto di re-sponsabilità. È un grande passo inavanti, ma un passo difficile. Anchela morte, come la procreazione, puòdiventare oggetto di conflitto interio-re. Come nel caso della procreazio-ne, allora, nessuno se non la personache soffre, o coloro che la amano,che le sono più vicine quando la per-sona non può più scegliere, possonoassumersi la tremenda responsabili-tà di decidere.
Ogni professione di fede non puòsottrarsi a questa sfida, non può chie-dere alla legge di evitare a tutti noi eai credenti in primo luogo di sottrar-re loro l’amaro calice della scelta sul-la vita e sulla morte. Altrimenti an-che la vita diventa un feticcio, un vi-tello d’oro, cui sacrificare per salvar-si l’anima, trascurando i doveri dellacompassione e dell’amore.❖
Ciao Eluana,riposa in pace, quella pa-ce che diatribe politicheper mesi e mesi non tihanno risparmiato. Col-
go l’occasione per salutare tuo pa-dre, uomo di straordinaria forza edetica. Parlo da credente, da donnadisabile, da parlamentare del Parti-to Democratico. Io, credente, sononata con l’amiotrofia spinale, unamalattia genetica progressiva. La fe-de, una famiglia stupenda e la vo-glia di riscatto mi hanno aiutata nelmio percorso di cittadina, di donna.Oggi, ovunque tu possa trovarti,provo accanto al dolore per la tuascomparsa, un profondo senso di pa-ce. Perché so, con certezza, fin daitempi nei quali ero Consigliere Dele-gato per le politiche dell’handicapnel Comune di Roma, che la vita èun bene prezioso quando è degna diessere vissuta. La vita da sola, que-sta la mia personale opinione, nonbasta. Ho sempre ritenuto che, a pre-
scindere dalle condizioni sociali,culturali ed economiche nelle qua-li si vive, una vita è tale se accom-pagnata da “qualità” e “dignità”.
Non parlo di concetti astratti.La dignità è ciò che mi fa svegliarela mattina e mi fa pensare che hodegli obiettivi, che il mio agire nonè vano, che sento, che posso perce-pire, provare emozioni, positive onegative, ma devo potere sentire einteragire con l’altro, il mondo.Quando non mi sono assicuratequeste minime condizioni, allorapreferisco, da credente, ricongiun-germi a quel Signore nel quale cre-do. Anche questa è fede, anchequesto è credere. Per questo, piùvolte nella mia esistenza, ho ripe-tuto che «si può desiderare di mori-re proprio per amore della vita».
Ora fermiamoci per tornare aparlare di una legge sul testamen-to biologico sperando che non sitorni all’inutile scontro tra creden-ti e laici. La società è cambiata e cichiede di cambiare. Di certo non cichiede uno scontro di civiltà e cul-ture: cosa che non potrei tolleraree che non avresti mai tollerato ne-anche tu. Ciao Eluana.❖
La via crucis di Eluana è destinata a la-sciare un segno indelebile nella co-scienza del nostro Paese. Raramenteè accaduto che un viluppo di emozio-ni e ragioni, di sensibilità e diritto, di
dolore e legge diventasse materia tanto incande-scente e tanto popolare. Eluana, come si dice,“ha fatto giurisprudenza”: ha prodotto conflittigiuridici e sentenze, proposte di legge e contro-versie costituzionali. Quel corpo assente è statofattore destabilizzante in un quadro ideologico epolitico istituzionale tendente all’immobilità co-me quello italiano: e ciò non in ragione di quellache alcuni volevano vita, nonostante il simula-cro al quale era ridotta, bensì proprio in virtùdella sua non esistenza come vita vitale. Ovvero,non a causa di quel prolungamento artificiale alquale l’ostinazione terapeutica e l’accanimentodel legislatore la volevano condannare, bensì in
virtù della capacità della sua famiglia di renderela sua non-vita qualcosa di simbolicamente pre-gnante e di moralmente ineludibile. In questi ca-si, si sente spesso dire (da destra come da sini-stra, ahimè): non si può decidere “sull’onda del-l’emozione”. Si tratta di una truffa bell’e buona.Cos'è la politica, nella sua fondazione più nobile,se non la capacità di cogliere il “fattore umano2e i bisogni più intensi e di dar loro una trascrizio-ne nella sfera pubblica? Come potrebbe, la politi-ca, non decidere in base all’emozione quandoquest’ultima richiama questioni cruciali comequelle “di vita e di morte”, dalla fecondazioneassistita al Testamento biologico? Ignorare quel-l’emozione sarebbe come ignorare l’essenza stes-sa della soggettività umana e accettare che l’azio-ne pubblica si riduca a mera amministrazione etecnica di governo.
La giurisprudenza italiana e quella sovrana-zionale si pronunciano sempre più spesso sui te-mi sciaguratamente definiti “eticamente sensibi-li” e lo fanno assumendo, pressoché unanime-mente, il punto di vista dell’autonomia indivi-duale come base giuridica fondamentale. Così è
successo nella vicenda di Eluana Englaro, dovele sentenze della magistratura hanno posto l’ac-cento sulla soggettività di Eluana, pur attraversola mediazione rappresentata dalla parola dei ge-nitori. E qui la figura del padre è risultata straor-dinariamente importante. Bepino mai ha cedutoalla commozione, mai ha versato una lacrima inpubblico, mai ha consentito che i sentimenti rom-pessero le sue parole. Il suo volto è davvero roc-cioso, nel significato originario di quel termineormai banalizzato. La riservatezza fino all’om-brosità poteva essere superata solo dal dolorepiù atroce: così è stato. È l’emozione più intimaquella che fa superare inibizioni e reticenze. Ed èquella stessa emozione che diventa forza per af-frontare la politica e il diritto, interloquire conessi, penetrare dentro le stanze della prima e delsecondo, determinare le sentenze dei tribunali el’intervento (tardivo e, temo, disastroso) del Par-lamento. È molto probabile, già lo vediamo, checon l’epilogo della vicenda la famiglia Englaro siadopererà per farsi dimenticare. E tuttavia, queinomi, Eluana e Bepino, sono destinati a rimane-re a lungo nella nostra memoria civile.❖
38VENERDÌ
13 FEBBRAIO
2009
Èun film undergrounddi undici minuti, gira-to a Los Angeles. Fram-mento cupo di mitoSixties, chiuse la deca-de dell’utopia rivoltan-
dola e mostrandone la fodera con-sunta. Se conosci un po’ di die-tro-le-quinte, lo guardi con racca-priccio e pelle d’oca. A lungo è statouna rarità, una perla da cineteca.Ora chiunque può vederlo su You-Tube. Invocation Of My DemonBrother, 1969. Un film di KennethAnger, il più importante registad’avanguardia di quegli anni, cor-teggiatore del sadismo, dell’occul-to, degli idoli di morte. Il «fratellodemone»del titolo è forse l’altrapersonalità dell’hippy, del ragazzopace-e-amore. È colui che rimanequando il sogno libertario esauri-sce il proprio impeto (SWAY).An-che in Italia la frattura cominciaquell’anno, con Piazza Fontana. Danoi tutto è più politico; in Califor-nia, invece, ogni cosa è culturapop: la crisi del movement si mani-festa negli eccidi compiuti dalla Fa-mily di Manson, comune freak tra-smutata in setta assassina, primonucleo di un partito armato na-zi-esoterico, in vista di un’imminen-te guerra tra razze. La crisi si mani-festa anche ad Altamont, nel deser-to californiano, dove un mega-con-certo gratuito dei Rolling Stones siconclude in tragedia: gli Hell’s An-gels del servizio d’ordine, sbronzidi birra e d’arbitrio, pestano a mor-te uno spettatore, testimoni centi-naia di migliaia di persone, oltre al-la cinepresa dei fratelli Maysles.
IL CUORE NERO
DELLA
CONTROCULTURA
Sympathyfor the DevilNel ’68 i Rolling Stones se ne
escono con la canzone narrata
dal puntodi vista del diavolo. Il
testo, così pare, era ispirato a
«Il maestro e Margherita» di
Bulgakov.
Helter SkelterUna delle più dure e inconsue-
tecanzonideiBeatles,contenu-
to nel «White Album», anche
lui del ‘68. CharlesManson dis-
se di essersi ispirato a questo
pezzonel compiere la strage in
cuiperselavitaSharonTate.La
scritta «Helter Skelter» venne
scritta su vari specchi della ca-
sa del massacro.
StairwaytoHeavenLapiù celebre canzonedei Led
Zeppelin(1971):moltisostengo-
no che suonata al contrari o
contengamessaggi satanici.
LA «MUSICADI SATANA»
AMERICAN
BEAUTY
SessantaMentre in Italia inizia la strategia della tensione, in Californiala crisi delmovimento simanifesta negli eccidi della setta diManson
Un libro rievoca quegli anni, tra demoni e Rolling Stones
www.wumingfoundation.com
Culture
WU MING 1
IL NOSTRO SABATO
ControculturamalataUno stencil di CharlesMason p SEGUE ALLA PAGINA 40
39VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
La sequenza è il culmi-ne di Gimme Shelter,documentario sultour americano dellaband.
Oltreatlantico, inInghilterra, uno degli eventi del-l’anno è la morte (mai chiarita)di Brian Jones, chitarrista e fon-datore degli Stones, da tempo re-legato ai margini della vita delgruppo. Muore, è noto, nella pi-scina di casa sua, dove un tempoviveva A. A. Milne, l’autore diWinnie The Pooh.
Tutte queste spinte e influenze(SWAYS) si incrociano in Invoca-tion Of My Demon Brother. Vi ap-pare un piccolo gotha di contro-cultura «malata», che si radunain immagini dai forti contrasti,tra esplosioni scarlatte e pose vio-lente. Vediamo il regista stesso,vestito da mago e con gli occhistrabuzzati, intento in un rituale
frenetico; vediamo il giovaneBobby Beausoleil, che poco doposi unirà alla setta di Manson e sa-rà tra i condannati per quella sciadi delitti; vediamo Anton La Vey,fondatore della Church of Satan;di sfuggita, ecco Mick Jagger eKeith Richards (ripresi da Angeral concerto commemorativo perla morte di Jones). Jagger è an-che autore della colonna sonora.
Un’allegoria. Quarant’anni do-po, ci leggiamo un rovescio epo-cale. Sentiamo il pendolo a fineoscillazione (SWAY).
VITE VETRIFICATE
Da qui, appunto, prende le mos-se Sway, secondo romanzo del-l’americano Zachary Lazar. Conun fraseggio a tratti preciso e ana-litico, a tratti vago e visionario,Lazar racconta i percorsi che con-fluirono nel film, risalendo finoagli anni Trenta per narrare l’in-fanzia di Anger, e al contempomostrandoci gli esordi degli Sto-nes, la conquista del successo, ilmaturare del dissidio con BrianJones. Intanto, l’errare di Beauso-leil, anch’egli aspirante musici-sta, lo porta sempre più vicino al-l’irreparabile. Poi ci sono i com-primari, come Charles Mansonin persona o le fidanzate degliStones Marianne Faithfull e Ani-ta Pallenberg. Vediamo queste vi-te come «vetrificate», sotto unapatina riflettente, corazza fragile
che in ogni momento potrebbefrantumarsi. E infatti si frantuma.
Lazar procede per ellissi, senzapreoccuparsi di tappare i buchi. Eproprio in questi buchi il lettore co-glie lo spirito dell’epoca: quell’an-no fu interamente costruito suinon-detti. Fingevano tutti di noncapire, ma sapevano che lo swayera alla fine. Lo sapevano gli Sto-nes, perché «la certezza che qual-
cosa andrà storto era il fulcro del-la loro musica». Lo sapeva Anger,perché fin dagli inizi «le immaginisembravano più vere dei momen-ti che immortalavano». Forse l’uni-co a non saperlo era il povero, ottu-so Beausoleil.
Il capitolo 13 contiene un mon-taggio di scene di vita nella Familye momenti del concerto di Alta-mont. Il paesaggio è lo stesso, e an-che le presenze: bikers, Hell’s An-gels, motociclisti fascistoidi vestitidi pelle. Manson vedeva nei
bikers un corpo paramilitare daaddestrare per lo Helter Skelter,la rivoluzione che avrebbe scon-volto l’America. Bikers compaio-no pure in Invocation..., e sem-pre bikers sono i personaggi diun altro film di Anger, Skorpio Ri-sing. Il mix di pop, sadismo, e na-zismo annunciava fenomeni a ve-nire.
Quella che manca, nel libro, èla domanda: «Perché?». Non la ri-sposta, ché non è dovere di unoscrittore. Manca proprio la do-manda, quella che all’epoca ebberisposte frettolose e strumentali.
DOV’È LA DOMANDA?
I delitti della Family furono il pre-testo perfetto per chiudere i conticon l’intera controcultura. La sco-perta di quei «demoni» permiseall’establishment di criminalizza-re un intero ciclo di fermenti cul-turali e sociali. Manson divennematrice per ogni demone a veni-re, esempio utilizzabile in ognimomento, spauracchio agitatodai reazionari agli albori di una«controrivoluzione»" che sareb-be durata decenni.
Questo nel libro non c’è, ed èsolo un esempio. È come se Lazarsi fosse bloccato sulla soglia delsenso, ancora troppo dentro il po-stmoderno, sazio di algida distan-za e poco interessato a incontra-re il mondo.●
San Valentino o Obama?Sotto la mole di titoli «colcuore» che approdano inlibreria, eccone uno, inuscita proprio oggi, che
ha a che fare con tutt’altro: Un Hus-sein alla Casa Bianca. Cosa pensa ilmondo arabo di Barack Obama a cu-ra di Donatella Della Ratta e Augu-sto Valeriani, prefazione di KhaledFouad Allam, per i tipi di Odoya. In-teressante, no? Ma, qui, cogliamol’occasione per parlare più in genera-le del progetto di questa casa editri-ce, nata a fine 2007 a Bologna, suiniziativa d’un trentacinquenne,Marco De Simoni. Se nascono 200nuove etichette l’anno, se solo quel-le con un’identità forte sono destina-te a sopravvivere, Odoya - diremmo- si candida a farcela. «Odoya» è untermine, veniamo a sapere, che ri-corre in diversi idiomi: per gli Yoru-ba è il nome del fiume Niger, nel can-domblé brasiliano è l’invocazione al-la dea Yemanià... Qui, la misteriosaparola sigilla un’operazione che con-siste in una partnership con alcuneetichette straniere di livello, peresempio la francese Gallimard, non-ché con alcune «university press»,in particolare Chicago U.P. e Cam-bridge U.P. Il che significa che la vo-cazione è, anzitutto, per una saggi-stica non usa e getta. Qualche esem-pio: Algeria. Dalla guerra civile allariconciliazione nazionale di TeresaDel Ministro, Il business della fede.Marketing e religione di Mara Ein-stein, Fuori fuoco. L’arte della guer-ra e il suo racconto di MaddalenaOliva, In a shade of blue. Una nuovapolitica per i neri d’America di EddieGlaude... Ma anche una Storia deiveleni di Jean Maleissve, una Storiadella pirateria di Philip Gosse e unaStoria della tortura di Franco Di Bel-la. Odoya ha una costola di destina-zione accademica, «I libri di Emil».E una collana di narrativa neonata,«Realfiction»: qui - al contrario del-la saggistica - perfettamente in lineacon le mode attuali, gialli targatiUsa, la cosiddetta «nuova epica», ilgonzo journalism... ●
ATEATRO
UNIVERSITY
PRESS
CONODOYA
«LikeaRolling Stone»èuna let-
tura scenica su Brian Jones e la
suamortechedadueanniStefa-
no Tassinari porta in giro per
l'Italia, nei teatri e nei festival,
una lettura scenica.
L’establishment
Culture
Maria SerenaPalieri
Criminalizzò un interociclo di fermenticulturali e sociali
IL NOSTRO SABATO
Musica del diavolo I Rolling Stones in una foto scattata alla fine degli anni Sessanta
LA FABBRICA
DEI LIBRI
p SEGUE DALLA PAGINA 39
40VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
Venerdì 13 ReligiolusBenjamin Button
GLI ALTRIFILM
Il castiga-bigotti
Incredibile: unaltrodocumentario vie-nedistribuitoinsalaoltrePrimo respiro.Ma tranquilli (!) si tratta di quelle produ-zioniamericaned’effettochenonannoia-no.Quindi un reportage fattodall’autoredi Borat nel mondo delle superstizionereligiose. E nonmancano le polemiche.
Religiolus
Regia di LarryCharles
ConBill Maher
Documentario
Usa, 2008
Distribuzione Eagle Pictures
***
Cinema
Horror remake
Coincidenza di date, esce venerdì 13 ilfilmVenerdì 13. Consiglio: forse èmeglioandarlo a vedere sabato 14. Oppure nonandare affatto! Trattasi di remake del piùfamoso originale, che nel frattempo haavuto una decina di rielaborazioni. Quinon è c’è più lamaschera da hockey.
Venerdi 13
Regia diMarcusNispel
con Jared Padalecki, Danielle
Panabaker, AmandaRighetti
Usa, 2009
**
Il mistero perduto
Da una battuta di Mark Twain («La vitasarebbeinfinitamentepiùfelicesesolopo-tessimonascere a80anni egradualmen-te raggiungere i 18»), aun raccontobrevediFrancisScottFitzgerald,aunkolossaldiDavidFincher... l’ideadi unuomochecre-sce ringiovanendosi ha perso dimistero.
Il curioso caso di Benjamin
Button
Regia di David Fincher
ConBrad Pitt e Cate Blanchet
Usa, 2009
Warner Bros
***
Andrzej Wajda compi-rà 83 anni il prossimo6 marzo. La sua ope-ra prima, Pokolenie(«Generazione»), ri-sale al 1954. Il suo
film più famoso, L’uomo di marmo, èdel 1976. Wajda ha avuto alti e bassinella sua intensissima carriera, ha co-nosciuto molte gioventù e molti decli-ni - e non ha mai smesso di sorpren-derci. Oggi al Filmfest di Berlino pas-sa il suo nuovo film, Tatarak, che me-scola una storia di fiction (una donnadi mezza età, moglie di un medico, siinnamora di un giovane che peròmuore tragicamente) con le autenti-che confessioni dell’attrice KrystynaJanda che racconta la morte del mari-to. Sempre oggi, nei cinema italiani,esce Katyn, in concorso sempre a Ber-lino un anno fa. Diciamo subito chenon è un capolavoro, ma è per Wajda«il» film della vita, per due motivi. Ilprimo riguarda la Polonia tutta: Ka-tyn è il film che quel paese attendevada decenni, perché racconta un episo-dio fondante dell’identità polacca, edè quindi giusto che Wajda - sicura-mente il regista polacco più importan-te del dopoguerra, alla pari con l’esu-le e cosmopolita Polanski - abbia po-tuto realizzarlo nel momento in cui ilsoggetto non è più tabù. Il secondomotivo è personale: tra le circa 22 mi-la vittime del massacro di Katyn c’erail padre di Wajda, allora giovane uffi-ciale. Il futuro regista, nel ’40, aveva14 anni: il massacro iniziò il 5 marzo,
il giorno prima del suo complean-no. Molti lettori dell’Unità sanno be-ne di cosa stiamo parlando, perchéle «fosse di Katyn» sono un buco ne-ro della storia del comunismo. Chiha frequentato l’Urss ne ha sempresentito parlare - ma solo off the re-cords, a microfoni spenti; chi ha avu-to amici polacchi ha registrato la lo-ro silenziosa indignazione.
MASSACRO TRA I BOSCHI
Il massacro fu compiuto, nel marzodel ’40, per ordine del capo dellaNkvd (la polizia segreta sovietica)Lavrentij Berija, d’accordo con Sta-lin. L’Urss aveva invaso la Poloniadopo il famigerato accordo con laGermania di Hitler. I sovietici arre-starono l’intero stato maggiore del-l’esercito polacco, insieme con mol-ti dirigenti e intellettuali. Furonotutti fucilati, nell’arco di alcuni gior-ni, nella foresta di Katyn e in alcuneprigioni al confine tra Polonia e Bie-lorussia. 22 mila persone! In pocheore, l’Urss di Stalin azzerò la classedirigente polacca, decapitando ilpaese e preparandolo alla «norma-lizzazione» del dopoguerra. Poi de-cise di negare il crimine: le fosse co-muni furono scoperte dai tedeschinel ’43. Nel dopoguerra Mosca ne-gò sempre, giurando che la strageera stata compiuta dai nazisti. C’èvoluta la perestrojka per far luce suifatti e rendere pubblico l’ordine re-datto da Berija e firmato dall’interoPolitburo.
Questa è la storia che Wajda rac-conta con numerosi flash-back, at-traverso la storia della famiglia diuna delle vittime. Il film è lungo, atratti un po’ televisivo, ma nel finale- quando la strage si compie - diven-ta fortissimo. Vederlo, per chi si èriconosciuto nella storia del comu-nismo, nelle sue grandezze e nellesue tragedie, è compiere un atto digiustizia. ●
WAJDAE IL
SEGRETODEL ’43
´KartynÆ,il massacro di 22mila polacchia opera dei russi. Che hanno sempre
negato, dando la colpa ai nazisti
Dario Zonta
IL NOSTROVENERDÌ
Katyn
Regia di AndrzejWajda
ConAndrzej Chyra,MagdalenaCielecka,MajaOstaszewska,Wiktoria Gasiewska
Polonia 2007 - Distr. Movimento Film
***
Marzo 1940 «Katyn» racconta ilmassacro dei polacchi a opera dei sovietici
ALBERTO CRESPI
41VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
NASCEIL TEATROMIRACOLOA SCAMPIA
Abbandonato per trent’anni l’Auditoriumha la sua prima stagione: Punta Corsara
In scena i ragazzi del quartiere
Giallo, rosso e blu.Sono i colori delleporte che si apronosu corridoi, stanze,foyer e una gradina-ta da duecento po-
sti che guarda il palco lungo diecimetri per quattordici. È un labirin-to grigio intervallato da macchiedi colore e animato, durante il gior-no, dalle grida dei bambini, dallechiacchiere degli anziani, dai tecni-ci impegnati a montare le sceno-grafie per lo spettacolo che apriràla prima stagione teatrale dell’Au-ditorium di Scampia, a Napoli.
È un piccolo grande miracoloche accade in un quartiere abitatoda 80mila anime. Senza un cine-ma. Senza un teatro. Senza nulla,
se non la paura di non poter passeg-giare tranquillamente per le strade,dove è inevitabile guardarsi le spal-le. «Vengo poco da queste parti» am-mette il taxista che ci accompagnadavanti all’ingresso dell’Audito-rium. «In questa zona ho avuto solobrutte esperienze». Ma la scommes-sa è proprio questa, ci spiegano Ra-chele Furfaro e Debora Pietrobono,rispettivamente presidente dellaFondazione Campania dei Festivale direttrice organizzativa di PuntaCorsara. Si chiama così il teatro chetrova la sua sede in questa stranastruttura di cemento, costruitatrent’anni fa dalla Cassa del Mezzo-giorno ma mai utilizzata fino adora. «Era un edificio completamen-te abbandonato - spiega RacheleFurfaro - Noi lo abbiamo salvato erestituito al quartiere, che piano pia-no sta cominciando ad appropriarsidi questo luogo». «Il cortile, il foyer
Culture
IL NOSTRO SABATO
Ragazzi di ScampiaUno spettacolo del gruppodi animazione teatrale dell’Auditoriumdi Scampia
FRANCESCA DE SANCTIS
42VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
La grande politica irrompe suglischermi della Berlinale con tutto ilsuo pesante carico di denunce e pole-miche. Del resto questo è un festivalconsacrato per tradizione al cinemad’impegno sociale e civile e in genereama premiare le pellicole che vannoin quella direzione. Ne citiamo treche nei giorni scorsi hanno riscossomolti applausi.
La prima è Storm («tempesta») deltedesco Hans-Christian Schmid, unthriller sul tormentato dopoguerrabalcanico che i quotidiani tedeschi in-dicano tra i favoriti per l’Orso d’oro.La vicenda racconta di Hannah May-nard (Kerry Fox), procuratore dellaCorte Internazionale dell’Aia, perso-naggio che si ispira per certi aspetti alprocuratore svizzero Carla De Ponte,e della sua inchiesta contro Goran Du-ric, ex comandante dell’esercito jugo-slavo, colpevole della deportazione edel massacro di civili musulmani bo-sniaci. La sua storia s’intreccia conquella di Mira, fuggita dalla Bosnia inGermania, ma che poi, dopo qualchetentennamento e molte minacce, sidecide a presentarsi in tribunale perdenunciare tra l’altro gli stupri di
massa commessi dai soldati di Du-ric. La disponiblità di Mira potrebbeessere decisiva, ma bisogna infattifare i conti con le cautele compro-missorie dei giudici de L’Aia...
Dai crimini di guerra in Bosnia al-le nefandezze del liberismo. Due do-cumentari hanno scaldato i cuoridel pubblico berlinese. Il primo s’in-titola L’accerchiamento: attraversointerviste con economisti e intellet-tuali (tra cui Noam Chomsky) il re-gista franco-canadese RichardBrouilette illustra come l’ideologianeoliberista sia riuscita ad imporsia partire dagli anni ’80 come «pen-siero unico» nel mondo e soprattut-to perché i suoi dogmi, dalle priva-tizzazioni alla deregulation, sianopenetrati nelle coscienze della gen-te e nei programmi dei partiti (an-che di sinistra). Sulla stessa lineaThe Shock Doctrine di Michael Win-terbottom e Mat Whitecross, tradu-zione in immagini delle tesi di Nao-mi Klein. Dal Cile di Pinochet alleguerre di Bush jr, passando per Tsu-nami e uragani: ogni catastrofe (ar-tificiale o naturale) è buona per con-sentire al sistema capitalista di im-porre le sue leggi ogni volta con fe-rocia maggiore. Un po’ ingenuo, for-se, ma il pubblico di Berlino s’è com-mosso.●
e il giardino che si apre all’ingressodell’Auditorium sono già “abitati”dalla gente di Scampia: i più piccolidisegnano, partecipano ai laborato-ri; e gli spazi sono aperti a tutte leassociazioni della zona» aggiungeDebora Pietrobono.
Ma Punta Corsara è un progettosociale molto più ampio, triennale,avviato nel 2007 sotto la direzioneartistica di Marco Martinelli (Teatrodelle Albe, Ravenna). E per quest’an-no il governo ha tagliato selvaggia-mente i fondi del patto Stato-Regio-ne, per questo la Regione Campaniaha dovuto fare uno sforzo in più(nel 2007 ha stanziato 2.700.000euro).
PICCOLI TOTÒ
«Tutto è cominciato con“Arrevuoto” - racconta Marco Marti-nelli - un progetto del Teatro Stabiledi Napoli grazie al quale ho iniziatoa lavorare con gli adolescenti diScampia. Ventidue di loro, quellimaggiorenni, ora stanno frequen-tando i corsi di teatro e concluderan-no questa prima stagione dell’Audi-torium portando in scena uno Stu-dio su Fatto di cronaca di RaffaeleViviani a Scampia. Li dirigerà Artu-ro Cirillo». Un corso di teatro, già.Ma non solo. Perché i laboratori chein questi mesi stanno seguendo i ra-gazzi non formano solo attori, maanche tecnici e organizzatori. Artistie operatori del settore insegnano airagazzi un mestiere, spendibile an-che al di fuori del progetto di PuntaCorsara. Ma come si lavora con ungruppo di adolescenti abituati a vi-vere per strada, in un quartiere de-gradato, regno della criminalità or-ganizzata? «Prima di venire qui - rac-conta Martinelli - non conoscevoScampia e quando sono arrivato hocapito che non mi sarebbe bastatol’aiuto di amici registi, ma anche diguide, di educatori che conoscesse-ro bene il territorio. E quando ho in-contrato i ragazzi di 13-14 anni misono accorto che erano dei piccoliTotò: cioè che avevano nel dna tantipulcinella; dei modi di fare, dei ge-sti che si apprendono solo dalla stra-da, proprio come aveva fatto Totò.Ora i “corsari” che sono stati dei ma-gnifici fuochi d’artificio si stanno tra-sformando in qualcosa di più stabi-le».
E così quei 22 «piccoli pulcinella»ora si preparano a portare in scenaun testo di Viviani. Poi qualcun al-tro, Emanuele Valenti, prenderà ilposto di Martinelli. «Io tornerò a Ra-venna - aggiunge il regista - . Da lìspero si possa creare un gemellag-gio con Scampia». Un piccolo gran-de miracolo, intanto, è accaduto: unluogo sta crescendo grazie alla pre-senza quotidiana degli artisti dauna parte e dei cittadini di Scampiadall’altra. ●
STRANIERI
PINOCCHIO
Chi di gloria ferisce, di gloriaperisce. Pochi giorni dopo aver con-dotto lo speciale su Eluana Englaro,facendo scoppiare il caso Mentana,che uno speciale Matrix sull’argo-mento avrebbe voluto farlo anchelui e che invece ha finito col chiude-re sia con il programma sia con Me-diaset tutta, i ruoli si invertono. Nelgiorno in cui il mattatore di Rete 4Emilio Fede lancia il suo nuovo setti-manale d’informazione in prima se-rata, Password - il mondo in casa, lascena sul palco Mediaset resta per il
dimissionario Enrico Mentana. SuCanale 5 Matrix riprenderà la setti-mana dopo Sanremo con un nuovoconduttore, al momento ignoto.Perché «i programmi restano al dilà di chi li conduce», chiarisce il di-rettore generale informazione Me-diaset Mauro Crippa. Che una cosaproprio non l’ha digerita: «Il dissen-so dalle scelte editoriali è legittimo- dice - ma altra cosa è la sconfessio-ne pubblica e radicale, non giustifi-cata da quanto era accaduto».
E così il lungo speciale d’informa-zione di lunedì scorso per Fede nonsarà l’unico. Da lunedì prossimo siricomincia, con giornalisti sguinza-gliati sul territorio per servizi daScampia e sull’immigrazione, ospi-ti e interviste. Tre puntate previste,almeno per il momento: «Vediamol’effetto che fa», come dice Crippa.LAURAMATTEUCCI
DAOGGI ADOMENICA
P
No liberismo, no party:da Naomi Klein alla Bosniail Filmfest si scopre ´engagéÆGrande seguito per i film ´politiciÆpresentati alla BerlinaleE ´StormÆè uno dei candidati più gettonati per l’Orso d’oro
BERLINO
SiluratoMentanaarriva Fede:un lunedì seratutto per lui
DaMarco Martinelli
al carcere di Volterra
REGIADIMARCOMARTINELLI
DRAMMATURGIA EREGIAARMANDOPUNZO
27E 28FEBBRAIO
PARLANDO DI
«Mistero
Buffo»
a Venezia
«Misterobuffoprimaversione,1969,cominciaparlandodicrisieconomicaedigentechenoncelafaaandareavanti.Comeoggi»,raccontaDarioFocheriproporrà ilsuolavoropiùnotodomani inpiazzaSanMarcoaVeneziaper l’aperturadelCarnevale. E l’attualità siinsinuerà anche stavolta nelle anti-parabolemedioevali delmonologo.
GHERARDO UGOLINI
Il cartellone
L’ultima giornata di un’esisten-
za noiosa e priva di senso... ecco cosa
racconta «Stranieri» lo spettacolo di
Marco Martinelli tratto dall’omonimo
testo di Antonio Tarantino. In una ca-
sabunkerviveunuomo,solo,cheurla
asquarciagola controquegli stranieri
chevorrebberoentrare. InscenaLuigi
Dadina, ErmannaMontanari, Alessan-
dro Renda. Il cartellone proseguirà
con altri due spettacoli di Martinelli:
«Lacanzonedegli E.P. edegli I.M.» (Li-
ceo Elsa Morante, succursale, 17 e 18
febbraio) e «Rosavita» (Chiesa S. Ma-
ria della Speranza, 19 e 20 febbraio).
DopoMartinelli la stagione pro-
seguirà congli attori detenuti del Car-
cerediVolterra, cheper laprimavolta
porteranno«Pinocchio»fuoridallapri-
gionediVolterra.Traglialtriospitidel-
la stagione segnaliamo «Bikini bum
bum» della compagnia Fortebraccio
Teatro, «Miserabili» di Marco Paolini,
«Il sacro segno dei mostrai» di Danio
Manfredini,«A’67-GenerazioneSubur-
be» con Giancarlo De Cataldo e Gior-
giaFazzini, iMotus. Concluderà la sta-
gione uno spettacolo di Arturo Cirillo
interpretato dai ragazzi di Scampia.
43VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
PROTINO IN CILE CONSANTANA
Il cantautore Domenico Protinoparteciperà al 50˚ Festival de LaCanción Internacional de Viña delMar del Cile - la kermesse musicalepiù importante dell’America Latina- che ha vinto lo scorso anno con ilbrano «La guerra dei trent’anni» eche riproporrà in questa edizionestraordinaria che prevede la garatra le canzoni vincitrici degli ultimianni (2001-2008), per festeggiareil 50˚ anniversario della manifesta-zione. Protino condividerà il palco,tra gli altri, con i Simply Red e San-tana.
ADDIOADANNAPICCIONI
Partigiana, attrice, regista, poetes-sa, commendatore della Repubbli-ca: a 95 anni se n’è andata Anna Pic-cioni Canitano Auer, presenza dispicco, per alcuni decenni,a Romanella vita democratica e culturale enel movimento delle donne.
BONOLIS: 1 MILIONE PER SANREMO
1 milione di euro: è il guadagno diPaolo Bonolis per il festival di San-remo. Lo rivela lo stesso condutto-re al Gt Ragazzi, il telegiornale per ipiù giovani del Tg3, rispondendoalla domanda di una ragazza. «Mi-ca poco», commenta Giulia. «Que-sto è il mercato - risponde Bonolis -Io però lavoro per un anno al Festi-val anche come direttore artistico».
FRONTEDELVIDEO
OGGI
13 Febbraio1927
«I popoli dalle culle vuotenon possono conquistare un impe-ro… hanno diritto all’impero i po-
poli fecondi, quelli che hanno l’or-goglio di propagare la loro razza»;così ammoniva Mussolini alla vigi-lia della tassa sul celibato, odiosobalzello tra le 50 e le 100 lire an-nue, ai danni degli scapoli dai 25 ai65 anni. In linea con la fanatica po-litica della fertilità, la «frustata de-mografica», oltre a penalizzarescelte di vita contrarie al modelloantropologico mussoliniano, si im-pose come legge punitiva contro il
libertinaggio e gli omosessuali, arri-vando a «escludere i celibi dalle ca-riche pubbliche, cattedre universi-tarie comprese». Inquietante prelu-dio alle leggi razziali che Gadda,nel Pasticciaccio, così commenta:«…epoca sitibonda di prole, ove ilcelibe era schedato a spregio e pa-gava una speciale tassa, quasi unamulta infamante, come se la condi-zione del celibato costituisse unafonte di reddito». ❖
Oggi
L’ANTICO
SPLENDORE
DEL TG
CARTOON Dastasera (ore20)suCartoonNetworkarriva lanuovaserie
animata in3D«StarWars:TheCloneWars»: 22episodidiretti daDaveFiloni e
prodotti dalla Lucasfilm Animation. La classica battaglia tra il Bene e il Male
con i vecchi protagonisti della saga cinematografica e con nuovi eroi.
NORD nuvoloso su Emilia Ro-
magna e sul settore Adriatico. Cielo
sereno o poco nuvoloso altrove.
CENTRO nuvolososututte le re-
gioni con locali precipitazioni nevose
a partire da 200-400metri.
SUD cielomolto nuvoloso o co-
perto con precipitazioni sparse.
Maria Novella Oppo
In pillole
NORD sereno o poco nuvoloso
su tutte le regioni salvo locali adden-
samenti sulle aree alpine.
CENTRO nuvolososull’isola.Par-
zialmente nuvoloso sulle altre regio-
ni.
SUD nuvoloso su tutte le regio-
ni con precipitazioni sparse.
Il Tempo
NORD poco nuvolodo su tutte
le regioni con locali annuvolamenti
sui rilievi alpini.
CENTRO poconuvolososullere-
gioni tirreniche; locali annuvolamenti
sulle regioni adriatiche.
SUD parzialmente nuvoloso
con locali piogge.
ZOOM
Giovanna Gabrielli
Domani
La Guerra dei Cloni si combatte in tv
Dopodomani
Culture
Le parole sono pietre per tutti,tranne ovviamente che perBerlusconi. Lui ha un suo vo-
cabolario personale, ad personam,che usa come gli pare. Del resto, sisa, visto che ce lo ripetono ogni gior-no migliaia di bocche ben pagate,Berlusconi è stato votato anche perriscrivere la Treccani, se vuole. Mail Tg1 no, non può abusare delle pa-role come gli pare e come ha fattoieri. Una sola parolina, ma sufficien-te. L’edizione delle 13,30 apriva in-fatti così: «Berlusconi chiarisce:
mai attaccato il presidente Napoli-tano». Ora, a parte la bugia in sé,pronunciata da Silvio, che con queivoti può dire ciò che vuole, definire«chiarimento» la smentita più falsanon è buon giornalismo, non è nep-pure mediocre giornalismo, è solouna «fregnaccia». E, non a caso, sivedeva in sottofondo il ghigno diBelpietro, probabile nuovo diretto-re del Tg1, appena il balletto dellenomine (accelerato pure dalla cac-ciata di Mentana) si dispiegherà intutto il suo antico splendore. ❖
44VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
Zapping
06.00 Euronews. Attualità
06.05 Anima Good News.Rubrica
06.10 Incantesimo 9. Teleromanzo.
06.30 Tg 1
06.45 Unomattina. Attualità.
10.00 Verdetto Finale.Rubrica. Con Veronica Maja
11.00 Occhio alla spesa.Rubrica. Conduce Alessandro Di Pietro.
12.20 La prova delcuoco. Gioco. Conduce Elisa Isoardi. Con Beppe Bigazzi,Anna Moroni
13.30 Telegiornale
14.00 Tg 1 Economia. Rubrica
14.10 Festa italiana. Rubrica. ConduceCaterina Balivo
16.15 La vita in diretta.Attualità. ConduceLamberto Sposini.
18.50 L’Eredità. Quiz.Conduce Carlo Conti.
20.00 Telegiornale
20.30 Affari tuoi. Gioco.Conduce Max Giusti.
21.00 Tutti i numeri del sesso. Film commedia(Usa, 2007). Con Simon Baker,Winona Ryder, Leslie Bibb. Regia di Daniel Waters
22.55 Natale a new York.Film commedia(Italia, 2006). Con Christian De Sica,Sabrina Ferilli, Massimo Ghini.Regia di N. Parenti
21.00 Dirty dancing -Balli proibiti. Film commedia(Usa, 1987). Con Patrick Swayze,Jennifer Grey.Regia di E. Ardolino
22.55 Seta. Film drammatico(Canada, Francia, Italia, Gran Bretagna,Giappone , 2007).Con Michael Pitt,Keira Knightley.Regia di F. Girard
21.00 I Tenenbaum.
Film commedia
(Usa, 2001).
Con Gene Hackman,
Anjelica Huston,
Ben Stiller. Regia di
Wes Anderson
22.55 Palookaville.
Film guerra
(Usa, 1995).
Con William Forsythe,
Vincent Gallo,
Adam Trese.
Regia di Alan Taylor
20.00 Star Wars:
the Clone Wars.
Film animazione
(Usa, Singapore,
2008). Regia di
Dave Filoni
20.50 Ben 10: Corsa
contro il tempo.
Film commedia
(USA, 2007). Con
Graham Phillips,
Haley Ramm, Lee
Majors Regia di
Alex Winter
19.30 Come è fatto. “Coltelli, manichini,calze, aghi ipoder-mici”
20.00 Top Gear.
21.00 Miami Ink. “Nuovo artista cercasi”
22.00 American Chopper.
23.00 Revisione completa.
24.00 Come è fatto.
19.05 Cinerama Speciale:
Questo piccolo
grande amore.
Rubrica
19.30 The Club. Rubrica
20.00 Inbox. Musicale
21.00 Stelle e Padelle.
Rubrica. “Ospite:
Giusy Ferreri”
22.00 Deejay chiama
Italia. Show.
Conducono Linus,
Nicola Savino
18.05 Made. Show
19.00 Flash
19.05 Chart Blast. “Hottest Babes”
20.00 Flash
20.05 Reaper. Situation Comedy
21.00 Randy Jacksonpresents. Reality Show
22.00 Busta Move. Show
22.30 MTV special.
CI RIVEDIAMOALL'INFERNO
Rai 1 Rai 2 Rai 3 Rete 4 Canale 5 Italia 1 La 7
Sky Cinema 1
Sky Cinema Family
Sky Cinema Mania
CartoonNetwork
DiscoveryChannel
AllMusic
MTV
LA 7 - ORE: 14:00 - FILM
CON ROGER MOORE
I CESARONI
CANALE 5 - ORE: 21:10 - SERIE TV
CON ANTONELLO FASSARI
IL COLLEZIONISTA DI OSSA
RETE 4 - ORE:21:10 - FILM
CON DENZEL WASHINGTON
GOSSIP GIRL
ITALIA 1 - ORE: 23:15 - TELEFILM
CON LEIGHTON MEESTER
SERA
21.10 Ciak... si canta!.
Show. Conduce
Eleonora Daniele.
23.15 Tg 1
23.20 Tv7. Attualità
00.20 L’appuntamento.
Rubrica.
00.50 Tg 1 - Notte
01.30 Sottovoce. Rubrica.
Conduce
Gigi Marzullo
02.00 Rewind -
Visioni private.
06.00 Focus. Attualità.
06.05 Caro amore caro,scene da un matrimonio. Rubrica
06.20 Tg 2 Medicina 33.
06.25 X Factor. Real Tv
06.55 Quasi le sette. Rubrica.
07.00 Cartoon Flakes.Rubrica.
09.15 TGR Montagne.
09.45 Un mondo a colori- Files. Rubrica
10.00 Tg2punto.it.
11.00 Insieme sul Due.Talk show.
13.00 Tg 2 Giorno
13.25 Sci alpino - Campionati Mondiali. SlalomGigante Maschile
14.40 Italia allo specchio.Rubrica.
16.15 Ricomincio da qui.Talk show
17.20 Law & Order - I duevolti della giustizia.Telefilm.
18.05 Tg 2 Flash L.I.S.
18.10 Rai Tg Sport. News
18.30 Tg 2
19.00 X Factor. Real Tv.
19.35 Squadra specialeCobra 11. Telefilm.
SERA
20.30 Tg 2 20.30
21.05 E.R.. Telefilm.
22.40 Medical Investiga-
tion. Telefilm.
23.25 Tg 2.
23.40 Malpensa Italia.
Rubrica. Conduce
Gianluigi Paragone
01.15 Tg Parlamento.
Rubrica
01.25 X Factor. Real Tv.
Conduce Francesco
Facchinetti.
06.00 Rai News 24.
08.15 La storia siamonoi. Rubrica.
09.15 Verba volant.
09.20 Speciale Cominciamo bene- Prima. Rubrica.
09.55 Sci alpino: Campionati Mondiali.
11.25 Sci nordico: Campionati Mondiali.
12.00 Tg 3
13.15 Fuori Geo. Documentario.
14.00 Tg Regione
14.20 Tg 3
14.50 TGR Leonardo.
15.00 TGR Neapolis.
15.10 Tg 3 Flash LIS
15.15 Trebisonda.
15.20 Serious Desert. DocuFiction
16.00 GT Ragazzi
17.00 Cose dell’altro Geo.Gioco.
17.50 Geo & Geo.
19.00 Tg 3
19.30 Tg Regione
20.00 Blob. Attualità
20.10 Agrodolce. Teleromanzo.
20.35 Un posto al sole.
SERA
21.05 Tg 3
21.10 Mi manda Raitre.Rubrica. ConduceAndrea Vianello.
23.10 Parla con me. Talk show. ConduceSerena Dandini.
24.00 Tg 3 Linea notte
00.10 Tg Regione
01.10 Economix. Rubrica
01.40 ApriRai. Rubrica.
01.50 Fuori orario. Cose (mai) viste.
07.10 Quincy. Telefilm.Con Jack Klugman,Robert Ito
08.10 Hunter. Telefilm.Con Fred Dryer,Stepfanie Kramer
09.10 Nash Bridges. Telefilm. Con Don Johnson,Cheech Marin
10.20 Bianca. Telenovela.
11.30 Tg 4 - Telegiornale
11.40 My Life. Soap Opera.
12.40 Un detective incorsia. Telefilm.
13.30 Tg 4 - Telegiornale
14.05 Sessione pomeri-diana: il tribunaledi Forum. Rubrica. Conduce Rita Dalla Chiesa
15.35 Sinhue. Film avventura(Usa, 1954). Con Jean Simmons,Victor Mature,Peter Ustinov, Gene Tierney.
18.35 Tempesta d’amore.Soap Opera.
18.55 Tg 4 - Telegiornale
19.35 Tempesta d’amore.Soap Opera.
20.20 Walker Texas Ranger. Telefilm.
SERA
21.10 Il collezionista
di ossa. Film thriller
(USA, 1999).
Con Denzel
Washington,
Angelina Jolie.
Regia di
Phillip Noyce
23.35 La giusta causa.
Film thriller
(Usa, 1995).
Con Sean Connery,
Laurence Fishburne.
Regia di
Arne Glimcher.
06.00 Tg 5 Prima pagina.Rubrica
08.00 Tg 5 Mattina
08.40 Mattino Cinque.Attualità. Conducono Barbara D’Urso,Claudio Brachino.
10.00 Tg 5 - Ore 10
11.00 Forum. Rubrica.Conduce Rita Dalla Chiesa.
13.00 Tg 5
13.40 Beautiful. Soap Opera.
14.05 Grande Fratello.Real Tv. “Pillole”
14.10 CentoVetrine. Teleromanzo.
14.45 Uomini e donne.Talk show. ConduceMaria De Filippi.
16.15 Amici. Real Tv
16.55 Pomeriggio Cinque. Rotocalco.Conduce Barbara D’Urso.
18.05 Grande Fratello.Real Tv
18.50 Chi vuol essere milionario?. Quiz.Conduce Gerry Scotti.
20.00 Tg 5
20.30 Striscia la notizia -La voce della sup-plenza. Tg Satirico.
SERA
21.10 I Cesaroni. Serie Tv.
23.30 Grande FratelloLive.
02.00 Striscia la notizia -La voce della supplenza. Tg Satirico. Conducono Michelle Hunziker,Ezio Greggio (replica)
02.45 Amici. Real Tv. (replica)
09.00 Hope & Faith. Situation Comedy.
09.30 Ally McBeal. Telefilm.
10.20 E alla fine arrivamamma. Situation Comedy.
11.20 Più forte ragazzi.Telefilm.
12.15 Secondo voi. Rubrica.
12.25 Studio Aperto
13.00 Studio Sport. News
13.40 Dragon Ball.
14.05 Naruto Shippuden.
14.30 I Simpson.
15.00 Paso Adelante. Telefilm.
15.50 Smallville. Telefilm.
16.40 Drake & Josh. Situation Comedy.
17.40 Spiders riders.
18.00 Twin Princess. Cartoni animati.
18.15 Spongebob.
18.30 Studio Aperto
19.00 Studio Sport. News
19.35 I Simpson.
19.50 Camera Café - Ristretto. Situation Comedy
20.05 Camera Café. Situation Comedy.
20.30 La ruota della fortuna. Gioco.
SERA
21.10 Le Iene Show.
Show.
Conduce Luca,
Paolo e Ilary Blasi
23.00 Le Iene.it
23.15 Gossip girl Telefilm.
00.10 Saturday Night
Live. Show
01.25 Poker1mania.
Show
02.25 Studio Sport. News
02.50 Studio Aperto -
La giornata
06.00 Tg La 7
07.00 Omnibus. Rubrica.
09.15 Omnibus Life. Attualità.
10.10 Punto Tg
10.15 Due minuti unlibro. Rubrica. Conduce Alain Elkann
10.20 Movie Flash.
10.25 Il tocco di un angelo. Telefilm.
11.25 Movie Flash.
11.30 Matlock. Telefilm.
12.30 Tg La7
12.55 Sport 7. News
13.00 L’ispettore Tibbs.Telefilm.
14.00 Ci rivediamo all’inferno. Film(Gran Bretagna,1976). Con RogerMoore, Lee Marvin,Barbara Parker.Regia di Peter Hunt
16.00 Movie Flash. Rubrica
16.05 MacGyver. Telefilm.
17.05 Atlantide, Storie diuomini e di mondi.Rubrica.
19.00 Cold Squad. Telefilm.
20.00 Tg La7
20.30 Otto e mezzo. Attualità.
SERA
21.10 Niente di
personale.
Rubrica. Conduce
Antonella Piroso
23.55 Documentario:
Discovery raging
planet / Killers
waves.
00.55 Tg La7
01.15 Movie Flash.
01.20 La 25° ora
Il Cinema espanso.
Rubrica.
www.unita.it45
VENERDÌ
13 FEBBRAIO
2009
Mondiali di Francia 1998. L’Italiabatte per un soffio la Norvegia gra-zie a un gol di Vieri. Entra nei quartidi finale ma soffre troppo. Il ct Cesa-re Maldini lascia fuori Baggio e ta-glia corto: «Sono soltanto affarimiei». È il 27 giugno. In un’agenziaromana, qualcuno gioca la primascommessa sportiva non ippica delBelpaese. Appena 10mila lire delvecchio conio sulla vittoria degli az-zurri. Dieci anni dopo, è già tuttaun’altra storia. Lo sport vale oro:quasi 4 miliardi di euro scommessinel 2008, con un aumento del 51%rispetto all’anno precedente. E iericome oggi è il calcio a farla da pa-drone. Nove giocate su dieci si con-centrano sulle azioni dei vari Kakà,Beckam, De Rossi. Il resto, briciolema non troppo, coprono gran partedel panorama sportivo. Basket etennis innanzitutto. Tutti gli altri re-stano sotto l’1%, ma comunque cen’è per tutti i gusti. Al punto che iMonopoli di Stato ora allargano l’of-ferta persino a reality, elezioni pre-sidenziali, gli Oscar e Sanremo.
Non tutto l’oro luccica, però.Campionati truccati a parte, unascommessa su due è illegale. Sottoaccusa finiscono le giocate on-line(oscurare i siti non è facile se ilbrowser è all’estero) e alcune multi-nazionali che operano nel nostro pa-ese. Bookmakers come «Stanley-bed», «Goldbet», con sedi a Malta eInnsbruck, non hanno ottenuto la li-cenza e le questure di tutta Italia
vanno a caccia delle agenzie a cui siappoggiano. «Non sono sicure – con-ferma Luca Turchi, responsabile uffi-cio scommesse dell’Amministrazioneautonoma dei Monopoli di Stato –Mettono in palinsesto campionati diogni tipo, anche di terza categoria, eil giocatore non ha alcuna certezzasul versamento della sua giocata nédella riscossione della vincita. Il mer-cato italiano, ritenuto troppo chiuso,dopo il decreto Bersani si è aperto asocietà estere importanti, ma“Stanleybed” non ha mai partecipatoad alcun bando». Capita però che al-cuni Tar ogni tanto annullino il decre-to di sequestro che mette i sigilli alleagenzie di scommesse di queste mul-tinazionali. Poi interviene il Consi-glio di Stato e tutto torna come pri-ma. Ma all’italiano, forse, poco impor-ta. Lui è un giocatore incallito. DallaCampania al Lazio, dalla Lombardiaalla Sicilia, si scommette ovunque.Sono quasi 40mila gli avvenimentitra cui scegliere ogni anno. Oltre cen-to al giorno, la giocata media è di
9,99 euro. Lotto, superanolotto, toto-gol non c’entrano. Qui sono Ro-ma-Milan o Lazio-Juventus a racimo-lare in un sol colpo oltre 4,7 milionidi euro a incontro. Per capire la diffe-renza, basta citare un dato. L’incon-
La pietramiliare
MASSIMILIANO DI DIO
Controlli difficiliquando i browsersi trovano all’estero
13.25 SCIMondiali in Val d’Isere RAI DUE
14.30 TENNIS Torneo di Parigi EUROSPORT
21.00CALCIO Bari-Vicenza SKY SPORT 1
Italia-Norvegiamondiali di Francia: laprima «scommessa»
Giochi online
Dai pionieri del 1998 alla holding delle puntateNell’azienda-azzardometà delle giocate illegaliIl carnet-Monopoli apre ai reality e a Sanremo
Il dossier
VEDI IN TV
Sportwww.unita.it
ScommesseL’«oro nero»dello sportvale 6miliardi
46VENERDÌ13 FEBBRAIO2009
tro di basket (Eurolega) tra Montepa-schi Siena e Panathinaikos raccogliel’8 gennaio scorso poco più di 390mi-la euro. «Dietro il boom – aggiungeTurchi – c’è anche l’aumento della re-te di vendita. Oggi sono oltre 5mila ipunti dove si possono fare scommes-se sportive a quota fissa, quasi ottovolte di più rispetto al 2003». L’impo-sta sulle vincite decresce all’aumentodelle giocate: ora si aggira sul 4%.
Il «pay-out», ovvero quanto tornanelle casse dei giocatori, raggiunge il78-80%. Con picchi persino del 95%nel periodo dei recenti mondiali. «Cifurono molti risultati scontati» com-mentano dai Monopoli. Il trend nonè per tutti positivo. Per l’ippica, regi-na delle scommesse da sempre, non èun buon momento. Qualcuno sottoli-nea per via dell’identikit del giocato-re medio. Uomo, anziano, poco bene-stante. Lontano anni luce dai nuoviscommettitori sempre più giovani,donne e con redditi medio-alti. Altriinvece puntano il dito contro causediverse. «Nel 2008 – raccontano dalMonopolio – c’è stato uno sciopero epoi le corse hanno perso un po’ di cre-dibilità. Mancano i controlli. Ognigiorno, qualche procura d’Italia ciscrive per sapere come si è piazzatoun cavallo, chi è quel determinatofantino e cosi via». ❖
Edoardo Calabria
3.908.841.003,00La raccolta in euro del gioco in Italia
nel2008: ilsettoreharegistratounin-
cremento del 51% rispetto all’anno
precedente.
391.285.396Il numerodeibiglietti emessidal tota-
lizzatorenazionaledurante il 2008: la
giocatamedia effettuatadagli italiani
è stata di 9,99 euro.
114,6L’aumentoinpercentualedellegioca-
teinValled’Aostanelcorsodellascor-
saannata:piùcheraddoppiatoilmon-
te-giocate con 2.485.413,00 di euro.
602.863,44La quota euro raccolta per la partita
Montepaschi Siena-Lottomatica Ro-
ma,finaleplay-offdelbasket: l’evento
di pallacanetro più «giocato».
43.254Gliavvenimenti«quotati»negli scorsi
12 mesi con un incremento di circa
6.500appuntamenti sul 2007: quote
aperte su 36.243 eventi.
Le agenzie di scommessesono spesso abbinate abookmakers esteri prividi autorizzazione. Noi lechiudiamo e loro riapro-
no dietro la promessa delle multina-zionali di sostenerle legalmente. Labattaglia è appena iniziata e controquesto continuo “apri e chiudi” oradenunciamo per favoreggiamentotutti quelli che mettono a disposizio-ne i locali». Edoardo Calabria è il diri-gente della divisione di polizia am-ministrativa della Questura di Ro-ma. Sulla scrivania ha un dossier suicentri di scommesse sportive illega-li. Solo ieri ne ha sequestrati cinquea Lido di Ostia. Tre dei quali eranogià stati chiusi dal questore.Cosa succede in queste agenzie?
«Il giocatore non si rende conto diessere truffato. Un esempio: lui cre-de di aver giocato 200 euro su unapartita. Se vince, ottiene il guada-gno. Se perde, però, non sa che inrealtà il bookmaker ne ha versati so-lo 20. Il resto se l’è intascato, evaden-
do anche l’Iva, grazie alla ricevutafalsa».L’ombradella criminalità organizza-
ta?
«Non credo, c’è troppa concorren-za telematica. Piuttosto il rischio èquello del riciclaggio del denarosporco. Il giro d’affari è miliarda-rio. Solo a Roma, in otto mesi, ab-biamo scoperto un mondo. Pur-troppo i controlli restano carentisulle scommesse on-line. Al mo-mento possiamo oscurare il sito so-lo se il browser è in Italia».Perchédedicarsi anche ai giocatori?
«Il gioco può diventare una malat-tia e per questo abbiamo attivatouna mail ([email protected]), per aiuto o segnalare even-tuali illegalità. Spesso sono i fami-liari dei giocatori a fare il primopasso. In pochi giorni sono arrivatemolte mail, nessuna anonima. Gra-zie a un protocollo firmato ieri, legireremo alla Società italiana perl’intervento sulle patologie compul-sive tipo la ludopatia». M.D.D.
«I giocatori sono truffatida bookmakers irregolari
e rischiano lamalattia»
3 domande a
TENNISNadal contro l’antidoping«Trattati come criminali»
Il tennista spagnoloRafaelNadal pro-
testacontro il nuovosistemadei con-
trollianti-doping:«Ti fannosentireco-
meuncriminale.Nonsempreèpossi-
bile comunicare con sicurezza dove
ci si troverà il giornoseguente, specie
in uno sport come il nostro. Nemme-
nomia madre sa dovemi trovo ogni
singolo giorno».
CICLISMOGiro California al viaControlli per Ivan Basso
Il ciclista Ivan Basso è stato sottopo-
sto a un controllo antidoping al suo
arrivoaSacramento,dovedadomani
parteciperà al giro di California a tap-
pe. A darne notizia è stato lo stesso
corridore varesino sul suo sito perso-
nale. Basso, 31 anni, è reduce da una
squalificadi16mesiper il suocoinvol-
gimento nell’operazione antidoping
spagnola «Puerto».
MONDIALI SCIGigante, oro alla HoelzlQuarta l’azzurra Karbon
La tedesca Kathrin Hoelzl ha vinto la
medagliad’oronelgigantefemminile
aiMondiali inVald’Isere.Granderam-
marico per l’azzurra Denise Karbon,
quarta. L’italiana, ottava dopo la pri-
ma manche, ha recuperato quattro
posizionegrazie aun’ottimaseconda
manche. «Stavolta mi è andatamale,
non sono riuscita a dare il massimo»
ha commentato la Karbon.
CICLISMOParte il Giro di Maremmaantipasto della stagione
Parteoggi la prima corsa a tappedel-
la stagione italiana, la secondaedizio-
ne del Giro di Maremma. Al via, insie-
me al campione del mondo Alessan-
dro Ballan, circa 170 i corridori. Venti-
tré le squadre al via. Oltre a Ballan, al
giro partecipano tra gli altri Petacchi,
Bennati, Di Luca, Visconti, Ginanni,
Garzelli, Gasparotto e Astarloa.
BASKETEurolega: 3˚ ko per RomaIl Panathinaikos vince 92-67
La Lottomatica Roma è stata sconfit-
ta ad Atene nel 3˚ turno della «Top
16»con il punteggiodi 92-67. Per i ca-
pitolini è il 3˚ ko in altrettante gare.
La raccolta del gioco, intesa so-prattutto come scommesse sportivee ippiche, presenta una varietà diproblematiche che ha portato piùvolte l’Unione Europea a minaccia-re e talvolta a prendere provvedi-menti contro l’Italia. Merito – cioècolpa – di un insieme di fattori e ana-cronismi, a partire dal fatto che danoi, al dunque, è lo Stato a fungerein più di un caso da banco, diretta-mente o indirettamente. Nel mondonon è così e se è vero che la scusadegli ultimi governi è il nobile inten-to di voler esercitare il maggior con-trollo possibile su come, dove equando il giocatore – cioè il cittadi-no – gioca (e il più delle volte perde)i suoi soldi, ancor più vero è chel’apertura verso il libero mercatonel settore porterebbe – con più con-
correnza - ai giocatori molti van-taggi in termine di quote migliori eservizi più efficienti. Ma tornandoai provvedimenti Ue, l’anno scorsoper esempio l’Italia è stata sanzio-nata sulle multe date ad alcunioperatori esteri e in passato siamostati bocciati sette volte per altret-tanti bandi di carattere non abba-stanza aperti verso l’Europa; am-pio divario di vedute, poi – con tan-to di cause intentate a Bruxelles –sulla raccolta via web e sulle relati-ve concessioni. I bookmaker esterisenza licenza italiana, «oscurati»dalla legge, sostengono che da ope-ratori comunitari dovrebbero po-ter operare liberamente tramite iserver nostrani, così come i nostribookmaker potrebbero fare inFrancia, Spagna o Inghilterra. ❖
Boom
P
Brevi
Se lo Stato fa da «banco»Le sanzioniUe all’Italia
L’impennata nel 2008Raccolta cresciuta del 51%
PARLANDO
DI...
«Mister X»e il Torino
Si chiama Raffaele Ciuccariello, è pugliesema da 40 anni vive a Torino, dove è im-prenditorenelcampodellaristorazione,conunpatrimoniodi600milioni.È lui il«misterx»dispostoacomprare ilToroper100milioni, comehannorivelato isuoiavvocati.Cheaccu-sano: «L’attuale proprietario, UrbanoCairo, tiene in ostaggio i granata».
47VENERDÌ
13 FEBBRAIO2009
Nessun 6 € 15.690.118,88 5+ stella
Nessun 5+1 € 4+ stella € 38.226,00
Vincono con punti 5 € 30.772,15 3+ stella € 1.899,00
Vincono con punti 4 € 382,26 2+ stella € 100,00
Vincono con punti 3 € 18,99 1+ stella € 10,00
0+ stella € 5,00
Il Pdin piazzaFOTO, COMMENTI
E TESTIMONIANZE
UNA SERENA
INCHIESTA
SUGENOVA
Nazionale 4 88 2 74 12Bari 3 47 70 24 61Cagliari 64 74 43 13 51Firenze 24 69 63 4 39Genova 70 56 32 79 73Milano 85 62 86 54 29Napoli 32 67 66 81 68Palermo 61 45 6 19 87Roma 31 71 47 39 59Torino 6 7 62 50 75Venezia 17 37 86 80 40
lotto
Ritorno sulle motivazio-ni delle sentenze, chesono importantissimeal di là delle assoluzioni
o degli anni di galera che distribu-iscono. Perché le motivazioni sta-biliscono dei fatti, accertano del-le verità e soprattutto offronospunti di riflessione che chiedo-no risposte più profonde. Chequalcuno che se lo merita vadadietro le sbarre è importante manon cambia le cose, le cose cam-biano se la storia, l'etica e la politi-ca se ne occupano in maniera effi-cace.
Sono state pubblicate da pocole motivazioni del terzo grandeprocesso - anche questo ancoradi primo grado - sui fatti del G8di Genova. Questo riguardava ilmassacro della scuola Diaz e siera concluso con molte assoluzio-ni piuttosto discusse, che però,adesso, non ci interessano. Ci in-teressa una parte delle motivazio-ni che riconosce che molti agentiagirono in modo violento aven-do avuto la promessa da partedei superiori dell'impunità. Ci so-no anche tante altre cose nellemotivazioni, ma per ora ci bastaquesta, da aggiungere alla colpe-vole «disorganizzazione» dell'or-dine pubblico evidenziata dallasentenza sui saccheggi di queigiorni e anche al sapore di «tortu-ra» emerso dalle motivazioni del-la sentenza sui fatti della casemaBolzaneto.
Ce n'è abbastanza, di inquie-tanti spunti di riflessione, per mo-bilitare, appunto, la storia, l'eticae soprattutto la politica con unaserie di domande su perché siasuccesso quello che è succeso ecome si possa evitare in futuro.
La magistratura, a queste do-mande, non può e non deve ri-spondere.
La società civile sì. La politicasì.
Magari con una serena, obbiet-tiva ed efficace commissione par-lamentare d'inchiesta.❖
SCRITTORE
CarloLucarelli
GIOVEDÌ 12 FEBBRAIO 2009
I numeri del Superenalotto Jolly SuperStar
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VOCI
D’AUTORE
www.unita.itVenerdì 13 Febbraio 2009