Immanuel Kant - φιλοσοφία – Amore per la...

21
Immanuel Kant Per la pace perpetua Prof. Marco Lombardi Liceo Scientifico Statale “Emilio Segrè”

Transcript of Immanuel Kant - φιλοσοφία – Amore per la...

Immanuel Kant Per la pace perpetua

Prof. Marco Lombardi

Liceo Scientifico Statale “Emilio Segrè”

04/04/2012 Per la pace perpetua 2

Si può progettare la pace?

– Possono gli uomini vivere in pace tra loro?

– Possono gli Stati regolare le loro controversie

con strumenti diversi dalla guerra?

– La pace è solo un sogno oppure è una concreta

prospettiva per la futura storia dell’uomo?

Kant ha posto queste domande in un breve

saggio del 1795, Per la pace perpetua;

04/04/2012 Per la pace perpetua 3

La riflessione sulla pace nel

Medioevo Il tema non era nuovo ed era stato trattato dai teorici della politica sin dal Medioevo;

Si pensi al Defensor pacis di Marsilio da Padova, una appassionata difesa della supremazia dell'Impero sulla Chiesa, la quale non doveva occuparsi di faccende secolari, come le punizioni ed esecuzioni di eretici, ma soltanto di conversioni o punizioni spirituali;

04/04/2012 Per la pace perpetua 4

La riflessione sulla pace in età

moderna In età moderna la riflessione sulla pace perpetua è comune agli umanisti (Pico della Mirandola o Erasmo);

04/04/2012 Per la pace perpetua 5

Ugo Grozio (1583-1645)

ed il giusnaturalismo

Della necessità di un diritto di guerra aveva trattato Grozio all’inizio del Seicento nel De iure belli ac pacis (La legge della guerra e della pace);

Nell’opera Grozio espresse il parere che il principio del diritto pubblico dovesse essere ricercato nelle leggi della natura (dottrina chiamata giusnaturalismo), che le nazioni, per essere riconosciute legittime, avrebbero dovuto rispettare;

Inoltre per Grozio il potere dello stato doveva essere sancito mediante un patto che vincolasse tutti, governanti e governati, e che fosse illegale infrangere;

04/04/2012 Per la pace perpetua 6

Thomas Hobbes (1588-1679)

Hobbes operò una razionale ricostruzione dell'origine e del fondamento dello Stato che dal 1600 in poi ebbe una fortissima risonanza nell'ambito filosofico e politico;

Il filosofo definisce lo stato di natura come uno stato di paura costante non eliminabile, di guerra di tutti contro tutti (homo homini lupus);

Il passaggio dallo stato di natura alla società civile avviene mediante l'osservazione dei dettami della ragione, e a seguito di un patto o contratto;

04/04/2012 Per la pace perpetua 8

La guerra dei Trent’anni (1618-

1848)

04/04/2012 Per la pace perpetua 9

La riflessione sulla pace nel

Seicento Il tema della pace perpetua era entrato nella trattazione dei teorici della politica già nel Seicento, secolo nel quale erano stati pubblicati diversi progetti per la costituzione di organismi sovranazionali e sovrastatali che avrebbero dovuto risolvere i conflitti tra gli Stati ed eliminare la guerra dall’Europa;

Ma la guerra non era scomparsa e sembrava fondata l’opinione di quanti la ritenevano ineliminabile dalla storia umana, qualcosa che c’è, come ci sono gli uomini e gli Stati;

04/04/2012 Per la pace perpetua 10

La riflessione sulla pace nel

Settecento

Il pensiero illuminista non

aveva smesso di

interrogarsi sulla guerra, sul

suo significato nell’Europa

degli Stati nazionali, sulla

sua ineluttabilità, sui

vantaggi e i danni che essa

porta con sé; Voltaire

04/04/2012 Per la pace perpetua 11

La pace perpetua come

obiettivo possibile e desiderabile

Per Kant la pace perpetua, uno stato della società in cui la guerra sia per sempre bandita dall’orizzonte della storia, è un obiettivo possibile da raggiungere e massimamente desiderabile;

Nella storia dell’uomo la guerra non appare come l’interruzione di una situazione di normalità che chiamiamo pace;

La situazione è tutt’altra, perché tra gli Stati la condizione di guerra è, di fatto, la situazione normale;

04/04/2012 Per la pace perpetua 12

E’ vero che si combatte apertamente solo quando la guerra scoppia, e questo accade in determinati momenti ritmati da precise cadenze ormai ben codificate nell’Europa del Settecento (dichiarazione di guerra, il succedersi delle operazioni militari, gli armistizi, le trattative, la firma dei trattati di pace);

E’ però altrettanto vero che i trattati di pace, che chiudono una guerra, non hanno lo scopo di rendere impossibile una guerra futura;

Al contrario, essi contengono sempre una serie di clausole che la rendono possibile, che in qualche modo la preparano;

Lo stato di pace, quindi, vede egualmente la presenza di una condizione di guerra potenziale, per la quale è necessario prepararsi;

04/04/2012 Per la pace perpetua 13

Ecco allora gli Stati preparare la guerra con

la costante cura degli eserciti regolari

(pronti alla guerra in ogni momento),

istituzioni divenute parte della struttura

statale al pari dell’amministrazione civile e

politica;

L’economia di un paese è fortemente

influenzata, in tempo di pace, dalla guerra,

perché le spese militari sono egualmente

molto rilevanti e la possibilità di una guerra

determina le alleanze internazionali e

condiziona gli sforzi economici di un paese;

04/04/2012 Per la pace perpetua 14

Un progetto per la pace perpetua non è

dunque solamente un piano elaborato in

sede di teoria politica per risolvere lo

specifico problema della guerra, ma investe

la natura stessa dello Stato, la sua struttura,

i rapporti economici e politici, e così via;

Nel trattare questo tema, quindi, Kant

affronta nella loro globalità i problemi della

politica internazionale e nazionale di un

paese, ponendo in questione la natura

stessa dello Stato in rapporto al cittadino e

agli altri Stati;

04/04/2012 Per la pace perpetua 15

Stato di natura e politica

internazionale Perché dunque la guerra domina la politica degli Stati e le relazioni internazionali sia in tempo di pace che in tempo di guerra?

La ragione va cercata nel fatto che gli Stati sono, l’uno in rapporto all’altro, nella stessa condizione in cui si trovano gli uomini nello stato di natura: non esiste infatti alcun patto tra loro, alcuna società degli Stati, alcun potere superiore;

Le loro relazioni sono regolate dalla forza e non dalla legge, così come possiamo presumere accadrebbe per gli individui, se gli uomini vivessero ancora oggi in una condizione di assenza di Stato, di governo, di leggi;

04/04/2012 Per la pace perpetua 16

La guerra è quindi davvero la condizione naturale: essa domina la politica internazionale perché non esiste alcuna legge che sia superiore alla sovranità nazionale;

Ciascuno Stato, infatti, non riconosce alcuna autorità al di sopra di sé;

Un progetto per la pace perpetua implica:

– una profonda trasformazione dei rapporti interni di ciascuno Stato;

– la creazione di una comunità internazionale di Stati;

04/04/2012 Per la pace perpetua 17

Il rapporto tra cittadino e

governo Finché la guerra viene decisa dai governi, essa rimane un fatto dei governi;

I cittadini ci sono implicati non in quanto cittadini (partecipi dei meccanismi decisionali e della gestione del potere attraverso l’espressione della loro volontà politica), ma solo come sudditi;

Ad essi viene chiesto di essere disposti a sacrificarsi, nei loro beni e nella loro stessa vita, per eseguire la volontà dei governanti senza, a volte, neppure comprenderla bene (perché c’è questa guerra? perché uccidere uomini con cui ieri eravamo e domani saremo in pace, popoli vicini con cui abbiamo fatto ieri e faremo domani buoni affari?);

04/04/2012 Per la pace perpetua 18

Se il potere di dichiarare una guerra fosse

rimesso nelle mani dei cittadini, e non dei

governi, sarebbe molto più difficile farla

scoppiare, perché i cittadini rischiano in

proprio e spesso non hanno nulla da

guadagnare in caso di vittoria;

La pace dovrebbe essere costruita sulla

volontà di pace del cittadino comune, sulla

sua esigenza che vi sia una pace stabile e

sicura, per poter condurre con ordine e

senza pericolo i propri affari;

04/04/2012 Per la pace perpetua 19

Il diritto internazionale e

il federalismo di liberi Stati

La ragione più profonda della guerra è però nell’assoluta sovranità che ciascuno Stato reclama per sé, da cui segue che ogni Stato non ha alcuna legge al di sopra di sé;

Le relazioni internazionali sono regolate dallo stesso principio con cui in natura sono regolati i rapporti tra gli uomini: la forza;

Non vi sarà mai pace stabile (una pace, cioè, che non sia semplice intervallo tra due guerre) finché il diritto non si sarà sostituito alla forza;

04/04/2012 Per la pace perpetua 20

Una federazione di popoli

Deve quindi accadere per la comunità internazionale degli Stati ciò che è accaduto per la comunità degli uomini con la formazione dei singoli Stati: deve nascere una federazione di popoli, un organismo politico sovrastatale che abbia il potere di imporre la legalità internazionale;

Kant non pensa che sia concretamente realizzabile ciò che pure sarebbe necessario, cioè uno Stato di popoli (civitas gentium), un unico organismo politico che possa abbracciare tutti i popoli della Terra;

04/04/2012 Per la pace perpetua 21

Una lega con l’obiettivo

di difendere gli stati aderenti

Kant pensa piuttosto a un obiettivo meno

ambizioso, ma concretamente realizzabile, che

possa estendersi progressivamente: pensa ad

una federazione, o una lega, che si ponga

l’obiettivo di difendere gli Stati aderenti contro le

eventuali pretese di un aggressore;

Una simile lega dovrebbe rinunciare

completamente alle aggressioni e proporsi

l’obiettivo di aggregare a sé progressivamente

tutti gli Stati;

04/04/2012 Per la pace perpetua 22

Le guerre di aggressione sono

moralmente ingiuste

Verrebbero così isolati sulla scena internazionale quegli Stati che volessero condurre guerre di aggressione;

Simili guerre sono oggettivamente guerre ingiuste, perché sono condotte seguendo una massima che, se fosse elevata a principio universale, renderebbe impossibile uno stato di pace e perpetuerebbe lo stato di natura: se ad un aggressore fosse riconosciuto il diritto di aggredire, tutti gli Stati avrebbero questo diritto, e la guerra come condizione permanente dell’umanità sarebbe inevitabile;