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ILVA-TARANTO SALUTE VS LAVORO

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ILVA-TARANTO

SALUTE VS LAVORO

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La storia 1905: Viene costituita la società

anonima Ilva. 1911: nasce il "Consorzio Ilva". 1918: nasce Ilva Alti Forni e

Acciaierie d'Italia. 1931: trasferimento della sede a

Genova. 1934: il controllo societario passa

all'IRI e, tre anni dopo, alla finanziaria Finsider.

1949: viene costituita a Roma dalla Finsider la Nuova Italsider, Società Siderurgica Commerciale.

1961: fusione dell'Ilva con la Cornigliano Spa: nasce la Italsider Alti Forni e Acciaierie Riunite Ilva e Cornigliano.

1965: inaugurazione del IV Centro Siderurgico di Taranto.

1981: la controllata Nuova Italsider rileva tutti i complessi aziendali eccetto quelli di Marghera e San Giovanni Valdarno.

1983: viene decisa la liquidazione societaria con cessione alla Finsider della partecipazione azionaria nella Nuova Italsider.

1989: conferimento dell'impianto di Cornigliano al gruppo Riva.

1995: privatizzazione dell'Ilva, con cessione dell'impianto ex-Italsider di Taranto al gruppo Riva.

http://it.wikipedia.org/wiki/Ilva

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ProfiloLo stabilimento siderurgico ILVA di Taranto, il più grande in Europa e tra i più grandi nel mondo, (...), alimenta il sistema produttivo aziendale e, per il tramite di questo, ampi settori dell’intera industria metalmeccanica nazionale (auto, elettrodomestici, tubi, cantieristica, ecc.).

Lo stabilimento di Taranto presenta caratteristiche tali per cui sin dalla sua acquisizione da parte del Gruppo Riva si è puntato ad un suo consolidamento e rilancio attraverso un piano di investimenti.

Lo Stabilimento ILVA di Taranto rappresenta una risorsa strategica non solo per il Gruppo Riva, ma anche un’importante realtà per l’economia regionale e nazionale. Le sue ragguardevoli potenzialità, grazie al contesto di sviluppo sostenibile sono garanzia di forte competitività a livello internazionale.(…)

http://www.ilvataranto.com/chisiamo.aspx

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I numeri

http://www.ilvataranto.com/inumeri.aspx

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Gruppo RIVA Il Gruppo Riva è un gruppo siderurgico italiano; nel 2011 è il primo nel

settore in Italia, quarto in Europa e ventitreesimo nel mondo. Struttura e dati societari: Il Gruppo Riva è formato da diverse società

operanti nel settore siderurgico, core business del gruppo; le quali sono affiancati da società finanziarie. Il 100% del gruppo è della famiglia Riva che lo controlla, per il 39,9%, tramite una capogruppo con sede a Lussemburgo denominata "Utia". Il 100% dell'intero gruppo è tuttavia da attribuire ad Angelo ed Emilio Riva e relativi figli. Il gruppo si è concentrato, in cinquant'anni di storia, ad una forte espansione nel settore siderurgico che lo ha portato alla realizzazione di molte acquisizioni, la più importante di queste è avvenuta nel 1995 con l'acquisto dell'Ilva da parte del Governo Italiano. L'intero gruppo possiede (2011) 36 siti produttivi, di cui 19 in Italia dove viene prodotto il 62% dell'acciaio dell'intero gruppo e dove l'azienda realizza circa il 67% del fatturato. Altri siti si trovano in Belgio, Francia, Germania, Spagna, Grecia, Tunisia e Canada. Fanno parte del gruppo anche 24 strutture correlate divise fra centri di servizio e società commerciali.

http://it.wikipedia.org/wiki/Gruppo_Riva

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Cosa succede?2004 AARHUS

Protocollo del Consiglio Europeodefinisce i liniti di tossicitàtossicità equivalente = composto standard capace

di generare analoghi effetti tossici (ogni sostanza ha un fattore di correzione) ng/m3

Non viene recepita dall’Italia (Prestigiacomo) tempo fino al 2012 per adeguarsi

Si sono adeguati solamente gli impianti di incenerimentoSi utilizza ancora la concentrazione di diossina

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2008 PUGLIA

Legge regionale (Vendola)limitare le diossineutilizzare la tossicità equivalenteadeguandosi allo standard UE (0,4ng/m3)

Disputa tra Ilva e Regione

2009 Limite spostato a 2,5ng/m3 per arrivare al valore EU nel 2010

ARPA 2007 3,92008 4,5

2011 0,4

Investimenti??

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Evoluzione delle situazione

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2012Marzo

Ministro Clini (medico del lavoro, tesi sulla Ferriera di TS)

riceve fascicolo dalla magistraturanuove disposizioni UE

Riapre AIA

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26 Luglio 2012-Ilva di Taranto, impianti sequestrati. Protestano gli operai.

Giornata drammatica a Taranto dove sono stati messi i sigilli a sei reparti a caldo dell'acciaieria Ilva. La decisione è stata presa dal gip presso il Tribunale di Taranto Patrizia Todisco, che nell'ordinanza ha disposto anche otto provvedimenti di arresti domiciliari. In particolare, il sequestro e blocco delle lavorazioni in alcune aree del siderurgico Ilva di Taranto riguardano parchi minerari, cockeria, agglomerati, altoforni, acciaieria e gestione di rottami ferrosi. L'ordinanza è stata emessa nell'ambito dell'inchiesta sull'inquinamento dell'Ilva coordinata dalla Procura tarantina.

TG 24

LUGLIO Protocollo di intesa per urgenti interventi di bonifica Sequestro senza facoltà d’uso dell’area a caldo ( chiusura AoF 1 e

5,bonifica AoF3, batterie cokeria, interventi nelle acciaierie) Arresto Emilio Riva e figlio

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AGOSTO

Tribunale del riesame conferma il provvedimento di sequestro vincolato alla messa a norma

SETTEMBRE

GIP Todisco respinge la proposta dell’azienda diRISANAMENTO E MINIMA PRODUZIONE

Già programmati nel 2003-04 e non realizzatiProposta al ribasso(piano da 400 milioni di E)

Scioperop FIM-UIL (no FIOM)

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3 Ottobre 2012: Ilva, il decreto sulla bonifica è legge. L'Asl: +50% tumoriL'Aula del Senato ha approvato il decreto legge sull'Ilva di Taranto. Con 247

sì e 20 no (solo la Lega ha votato contro), il decreto è stato convertito in legge. Il provvedimento contiene disposizioni urgenti per il risanamento ambientale e la riqualificazione dell'area interessata dagli stabilimento dell'Ilva.

La Asl: negli ultimi 6 mesi tumori aumentati del 50% - Intanto, sembra farsi sempre più grave la situazione sanitaria del capoluogo pugliese. Nel primo semestre 2012 si registra infatti un drastico aumento di ricoveri per tumore in tutta la Asl tarantina (compresi quindi i quartieri a rischio più vicini all'Ilva), pari a un +50 per cento rispetto al primo semestre dell'anno scorso.

TG24

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07 Ottobre 2012-Ultimatum all'Ilva: 5 giorni per spegnere gli impianti.Cinque giorni: è il tempo che dalla sera di ieri 6 ottobre l'Ilva ha a disposizione

per avviare le procedure di spegnimento degli impianti dell'area a caldo sequestrati il 26 luglio perché inquinanti, ottemperando così al decreto del gip e alla successiva ordinanza del tribunale del riesame. L'ultimatum all'Ilva lo ha dato la Procura facendo notificare una direttiva con la quale avvisa, tra l'altro, che in caso di inottemperanza da parte dell'azienda, i custodi potranno nominare propri ausiliari "procedendo senza ulteriori indugi" allo spegnimento degli impianti.

22 Ottobre:Ilva Taranto, aumentano i tumori.Peggiorano i dati della mortalità a Taranto, da +10% del 2008 a + 11% del

2009. Per le donne si registra un aumento dell'incidenza di tumori dal 24% al 100%. Per i bambini, invece, incrementi significativi di contrazione di malattie per tutte le cause nel primo anno di vita. Lo scrive nero su bianco il rapporto "Sentieri" (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento) aggiornato al periodo 2003-2009 e presentato dal ministro della Salute Renato Balduzzi.

L'azienda è la maggiore responsabile - Secondo quanto si legge nel rapporto, "lo stabilimento siderurgico (Ilva, ndr), in particolare gli impianti altoforno, cokeria e agglomerazione, è il maggior emettitore nell'area per oltre il 99% del totale ed è quindi il potenziale responsabile degli effetti sanitari correlati al benzopirene".

TG 24

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6 Novembre: Ilva Taranto, 2.000 operai in cassa integrazioneL'azienda siderurgica: "Calo delle commesse, si parte dal 19 dicembre".

Decisive le incertezze sull'inchiesta per inquinamentoL'Ilva di Taranto metterà in cassa integrazione duemila dipendenti dell'area a

freddo dello stabilimento siderurgico. E i tempi sono strettissimi: si parte dal 19 novembre. Lo ha annunciato ai sindacati Fim, Fiom e Uilm la stessa azienda di proprietà della famiglia Riva coinvolta nell'inchiesta giudiziaria sull'inquinamento ambientale. Il polo, il più grande d'Europa del settore, dà occupazione a 11.850 dipendenti diretti e oltre 2.000 nell'indotto: l'impatto dell'ultima decisione, dunque, rischia di essere pesantissimo.

Libero

CLINI …impossibile chiudere in 5 giorni, siamo fiduciosi, aspettiamo AIA …AIA non è ancora pronta

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21 Novembre 2012 - Taranto, l’Ilva chiede il dissequestro dello stabilimento: “Altrimenti lo chiudiamo”.

Se non saranno dissequestrati gli impianti, l’Ilva chiuderà lo stabilimento di Taranto. E’ scritto nell’istanza di dissequestro: “L’ ovvia insostenibilità economico-finanziaria delle condizioni di esercizio condurrebbe inevitabilmente alla definitiva cessazione dell’attività produttiva e alla chiusura del polo produttivo”. ”L’unico modo per far fronte a tale impegno – scrive l’Ilva – consiste nell’attuazione effettiva del decreto di revisione dell’Aia: vale a dire l’attuazione non solo di quella parte delle novellate disposizioni, recante limiti e disposizioni più stringenti di quelle approvate nell’agosto 2011, bensì dell’autorizzazione all’esercizio nel suo pieno (e ovvio) significato giuridico, cui quelle disposizioni sono appunto strumentali”. A firmare l’istanza il presidente dell’Ilva, Bruno Ferrante, e l’avvocato Marco De Luca di Milano nell’istanza di dissequestro degli impianti dell’area a caldo del siderurgico presentata ieri alla Procura di Taranto.

Il Fatto Quotidiano

Magistratura pone i sigilli alla produzione degli ultimi 4 mesi

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26 Novembre: Ilva/ Taranto, nuovi arresti e sequestriOrdinanze per ex dirigenti ed ex assessore ambiente provincia Una nuova raffica di arresti nell'ambito delle due inchieste riguardanti l'Ilva di

Taranto (...). Sette le ordinanze di custodia cautelare, tre in carcere e quattro ai domiciliari, nei riguardi di dirigenti Ilva ma anche dirigenti pubblici accusati di associazione per delinquere, concussione e concorso in disastro ambientale firmate da due gip diversi, Vilma Gilli e Patrizia Todisco.

Le misure cautelari sono state notificate a Fabio Riva, vicepresidente del gruppo Riva e figlio di Emilio Riva (già ai domiciliari dal 26 luglio scorso), Luigi Capogrosso, ex direttore del siderurgico di Taranto anche lui già ai domiciliari; Michele Conserva, ex assessore all'Ambiente della Provincia di Taranto dimessosi nei mesi scorsi. In carcere è finito Girolamo Archina', ex dirigente Ilva per i rapporti istituzionali licenziato ad agosto dal presidente dell'Ilva Bruno Ferrante,(...). Gli arresti sono legati anche alla seconda inchiesta che riguarda anche l'Ilva, denominata "enviroment sold out" ambiente svenduto, indagine curata dal pm Remo Epifani che riguarda presunti episodi di corruzione legati alla gestione di discariche nella provincia di Taranto.

TMNews

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AIA (Autorizzazione ambientale integrata)

'L'Autorizzazione, sulla base di quanto richiesto il 5 marzo 2012 dal Presidente della Regione Puglia - si legge in una nota di Palazzo Chigi - aggiorna la precedente AIA rilasciata il 4 agosto 2011 in merito alle prescrizioni relative alle aree a caldo, ed alle aree di stoccaggio e movimentazione, dello stabilimento, con particolare riferimento alle emissioni di polveri e di benzo(a)pirene, sia convogliate che diffuse, nonché alle altre emissioni inquinanti quali diossine e furani".

"Con successivi provvedimenti - prosegue ancora il testo della nota - si procederà a disciplinare: entro il 31 gennaio 2013, le discariche interne, gestione dei materiali, sottoprodotti e rifiuti inclusi, gestione delle acque e delle acque di scarico, ed entro il 31 maggio 2013, le restanti aree ed attività dello stabilimento non considerate, nonché il sistema di gestione ambientale e la gestione energetica".

L’Autorizzazione stabilisce l’applicazione anticipata al 2012 delle prescrizioni europee – che entreranno in vigore nel 2016 – per l’impiego delle migliori tecniche disponibili (BAT) per la produzione di ferro e acciaio pubblicate nella G.U. dell’Unione Europea l’8 marzo 2012 n. L70.

Le nuove disposizioni incontrano il favore dell'azienda che, come previsto, fissa però dei paletti importanti: "presupposto imprescindibile per l'attuazione del piano è la piena disponibilità degli impianti, oggi sotto sequestro".

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Adeguamento alle migliori tecnologie eruopeeAttivazione di sistemi di controllo e monitoraggio dei punti di emisisoneValutazione corretta delle emisisioniLimite delle diossineLimite di produzioneSpegnimento e rifacimento dell’AoF 1-3 (questo non autorizzato e dismesso) e 5Adeguamento AoF 2-4Chiusura aree di gestione e manovraParchi minerari riduzione dimensioni e creazione di coperture

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DICEMBRE

3/12/12LEGGE SALVA ILVA Decreto legge che sblocca il sequestroL'azienda potrà riprendere a produrre immediatamente, utilizzando i beni

attualmente sotto sequestro. Ma il provvedimento del governo non soltanto assorbe l'Autorizzazione integrata ambientale varata nei mesi scorsi dandole forza di legge, ma prevede un meccanismo di vigilanza e sanzione in caso di inadempimenti dell'azienda (10% fatturato) fino alla messa in amministrazione straordinaria

La società ha la gestione e responsabilità della conduzione degli impianti

Autorizzata a proseguire la produzione e vendita finché vale l’AIA (6 anni!!)

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Richiamando gli articoli 41 e 43 della Costituzione, sempre in caso di non rispetto delle norme previste, l'azione del governo può arrivare fino alla messa in "amministrazione straordinaria" dell'impresa. L'aver inserito nel testo del decreto i due citati articoli della Carta fondamentale è stata una scelta precisa. L'articolo 43 infatti è quello che stabilisce che lo Stato si riserva il diritto di espropriare aziende private per casi di "preminente interesse generale". E nelle premesse del decreto il sito di Taranto viene appunto definito "sito di interesse strategico nazionale".

E' questa quindi l'arma messa in campo dal governo per sbloccare l'impasse: da un lato le rigide prescrizioni da applicare, scritte nell'Aia e "tradotte" nel decreto, dall'altro un solido sistema di vigilanza e sanzioni in caso di violazioni da parte dell'azienda

PROCURA fa ricorso alla CORTE COSTITUZIONALEdepositato il 31 dicembre presso la cancelleria della Corte Costituzionale il ricorso con cui la Procura di Taranto solleva conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato nei confronti del governo sul caso Ilva e sul relativo decreto varato dall'Esecutivo.

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8 gennaio 2013 Dichiarazione Presidente Ilva Dottor Bruno Ferrante“Sono perplesso rispetto a quanto sta accadendo. E’ difficile comprendere le

ragioni di quello che non può non definirsi un vero e proprio accanimento della Procura nei confronti dell’Ilva: accanimento che colpisce non solo l’impresa, ma soprattutto le migliaia di lavoratori e le loro famiglie.

La Società ha già iniziato ad applicare l’Aia; abbiamo già compiuto i primi passi in tal senso (...). Nonostante l’Arpa abbia dichiarato recentemente che la situazione ambientale di Taranto è sotto controllo, con una diminuzione sia del PM10 che del contenuto di benzo(a)pirene, e nonostante il Governo abbia adottato un decreto legge, poi convertito in legge dal Parlamento, che prevede che l’Azienda possa continuare a lavorare e spedire i prodotti lavorati e semilavorati già da fine luglio, i Magistrati si oppongono senza ragionevoli motivi alla liberazione di tali beni.

(…) L’azienda ha messo in atto un grandissimo sforzo finanziario per procedere regolarmente al pagamento degli stipendi del mese di gennaio. Mi auguro che la situazione possa evolvere positivamente per fare altrettanto il prossimo mese".

http://www.ilvataranto.com/comunicatostampa/

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15 Gennaio: Ilva:legge viola 5 articoli Costituzione'Quando autorizza commercializzazione prodotti sequestrati'L'articolo 3 della legge 'salva-Ilva' violerebbe 5 articoli della Costituzione.

Lo scrive il tribunale di Taranto che ha sollevato la questione di legittimita' costituzionale inviando gli atti alla Consulta. La legge - secondo i giudici - contrasta con gli articoli 3, 24, 102, 104 e 112 della Costituzione nella parte in cui autorizza ''in ogni caso'' l'Ilva ''alla commercializzazione dei prodotti'', compresi quelli realizzati prima dell'entrata in vigore del decreto, sebbene sequestrati.

ANSA

Viene nominato un garante della vigilanza per l’attuazione degli adempimenti ambientali

VITALIANO ESPOSITO (Ex procuratore generale Cassazione)