Il tema del Il tema del nostosnostosnella letteratura italiananella letteratura italiana

da Dante a Foscoloda Dante a Foscolo

DOTT.SSA TERESA D’ERRICO

DanteT l i dil ttTu lascerai ogne cosa dilettapiù caramente; e questo è quello stralep q qche l’arco de lo essilio pria saetta.Tu proverai sì come sa di saleTu proverai sì come sa di salelo pane altrui, e come è duro callelo scendere e ‘l salir per l’altrui scale.(Paradiso, XVII, 55-60), ,

FoscoloNé più mai toccherò le sacre spondeove il mio corpo fanciulletto giacqueove il mio corpo fanciulletto giacque,Zacinto mia …

Dante e Foscolo:il nostos propositivo.

L’Antico non è sentito come deposito archeologico né come

t d tr rr l r tpassato da contrapporre al presente, ma come veicolo di valori universali.a co e ve co o d va o u ve sa .

C il ibilCon il passato è possibile identificarsiidentificarsi

“Il passato è la sostanza di pcui è fatto il tempo.”

J.L.Borges, L’Aleph.

Nostos letterario:ritorno all’anticoritorno all antico - imitazione- emulazione

PetrarcaPetrarcaUmanesimoNeoclassicismo

Nostos ideologico:it l tritorno al passato come

chiave interpretativa delchiave interpretativa del presente

DanteDanteMachiavelliFoscolo

Nostos esistenziale: ritorno al passato comeritorno al passato come metafora della vita, ,viaggio alla scoperta di é ilsé, verso il recupero

delle proprie originidelle proprie origini.

Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene viaper il gusto di andarsene via.

(Pavese, La luna e i falò)( , )

Uli il iUlisse: il ritorno possibile l’approdopossibile, l approdo.Orfeo: il ritorno impossibile, naufragio dellanaufragio dellasperanza.p“Non si vince la

tt i dnotte, e si perdela luce” (Pavese)la luce (Pavese)

Dante e Virgilio

L’epos virgiliano è la giustificazione del principatoaugusteo; la Commedia dantesca propone il ritornog p palla monarchia universale.In entrambi i casi la reductio ad unum della gestionegpolitica si pone come necessità ineludibile per porrefine ai disastri politici che la libertà mal gestita hap ggenerato. Il modello epico virgiliano vale comemodello letterario e ideologico. Virgilio trovava nelg gprincipato la necessaria soluzione alladegenerazione politica della res publica scadutag p pnel’epopea sanguinaria delle guerre civili; Dantevede nella monarchia universale la sola viapercorribile per contrastare le lotte fratricide dellapolitica comunale.pIl modello epico virgiliano vale come riferimentoletterario e ideologico

Petrarca e Catullo.Petrarca e Catullo.

Il ripiegamento nell’interiorità,Il ripiegamento nell interiorità, la scelta lirica, la centralità del soggetto: -risposta all’impraticabilitàrisposta all impraticabilità politica- trasformazione del pubblico

Pace non trovo et non ò da far guerra(Sonetto CXXXIV)(Sonetto CXXXIV)

Pace non trovo et non ò da far guerra,g ,e temo e spero; ed ardo e son un ghiaccio;e volo sopra ‘l cielo e giaccio in terra:e nulla stringo e tutto ‘l mondo abbraccioe nulla stringo, e tutto l mondo abbraccio.

Tal m’à in pregion, che non m’apre né serra,né per suo mi riten né scioglie il laccio;né per suo mi riten né scioglie il laccio;e non m’ancide Amor e non mi sferra,né mi vuol vivo né ni trae d’impaccio.

Veggio senza occhi e non ò lingua e grido;e bramo di perir e cheggio aita;ed ò in odio me stesso ed amo altrui.

Pascomi di dolor, piangendo rido;, p gegualmente mi spiace morte e vita:in questo stato son, Donna, per voi.

Odi et amo.Quare id faciam fortasserequiris? Nescio sed fieri sentio et excruciorNescio, sed fieri sentio et excrucior.(Catullo, c.85)

The motif, however, is not original. Anacreon had, , galready said:Ἐρέω τε δηὖτε κοὐκ ἐρέωἘρέω τε δηὖτε κοὐκ ἐρέω,καὶ μαίνομαι κοὐ μαίνομαι.

- L’ANTITESI esprime la scissione,L ANTITESI esprime la scissione, la tensione esistenziale.

’- L’esperienza amorosa è servitiumamoris e la donna è una dominaamoris e la donna è una domina.-Amore è un signore crudele (cfr. Saffo “dolce amara inesorabile fi ”) h i i ifiera ) che imprigiona l’uomo gettandolo nellal uomo gettandolo nella prostrazione, nel doloree nella contraddizione.

Petrarca SenecaDe vita solitaria De brevitate vitae

L’invito di Petrarca è volto alL invito di Petrarca è volto al recupero dello spazio dell’anima. Le esortazioni a vivere con te stesso ead essere padrone di te rivoltead essere padrone di te, rivolte all’amico vescovo di Carbassolericordano il vindica te tibid ll’ i t l 1 1 Ldell epistola senecana 1,1. Le immagini del divertissement cheimmagini del divertissement che distrae l’uomo da sé evocano il suusnemo est del De brevitate II,5

E S i liE se Seneca rimprovera agli occupati la loro stulta mortalitatisoccupati la loro stulta mortalitatisoblivio (De brev. III,5), Petrarca sottolinea – citando la Lettera di S. Paolo ai Romani 14 7 8 chePaolo ai Romani 14,7-8 - che l’uomo pur consapevole di essere p pmortale, è destinato da Dio ll’i li àall’immortalità.

Il richiamo di Petrarca ai classici èIl richiamo di Petrarca ai classici è esplicito, ma rinnovato dallo spirito cristiano.L’obiettivo di Petrarca non è soloL obiettivo di Petrarca non è solo l’equilibrio interiore, come per Seneca, ma la salvezza dell’anima.Si t tt di i i tiSi tratta di un umanesimo cristiano.

Il nostos dantesco è fondato sulIl nostos dantesco è fondato sul sincretismo: tutto il mondo classico è guardato sub specie aeternitatis,in un’ottica teleologico-cristiana comeun ottica teleologico cristiana, come tappa preordinata da Dio per la realizzazione del suo progetto sul

dmondo.Il nostos di Petrarca è filologico, èIl nostos di Petrarca è filologico, è fondato sul rispetto della specificità storica dei classici e sulla nostalgia.

Boccaccio e i classiciBoccaccio e i classici

Il Decameron è un nostosid l i i l i i hideologico: i classici hanno trasmesso un codice eticotrasmesso un codice etico antropocentrico, hanno ritratto l’uomo in balia della Fortuna. Gli uomini di Boccaccio sono novelliuomini di Boccaccio sono novelli Ulisse, che con la forza dell’ingegno , g g(che è gentilezza, calcolo, astuzia, b ) ff t l ltàbuon senso) affrontano la realtà, svincolati dalla morale religiosasvincolati dalla morale religiosa.

Umanesimo e Rinascimento. L’imitazione dei classici

Il principio di imitazione:p p

Nascono le Accademie, sodalizi intellettuali organizzati intorno a una figura di spicco per discutere difigura di spicco, per discutere di filosofia, arte, teologia, letteratura.

L’i it i d l èL’imitazione da sola non è sufficiente … E’ deplorevolesufficiente E deplorevole accontentarsi di riuscire a riprodurre il modello … chi segue un altro sarà sempre inevitabilmenteun altro sarà sempre inevitabilmente dietro a lui.(Quintiliano, Institutio oratoria, X,2,4-10)

Petrarca: talvolta io dimentico l’ t il l il’autore … per il lungo uso … essi sono diventati come mieisono diventati come miei (Familiares XXII, 2)

Accezione negativa dell’imitazione:Accezione negativa dell imitazione: esempio dell’HISTRIO che passa da p pun’identità fittizia a un’altra;A i iti d ll’i it i :Accezione positiva dell’imitazione: esempio dell’APE che succhia ilesempio dell APE che succhia il dolce da ogni fiore e lo elabora in cera e miele.

Mi piace l’imitazione, non la copia e ’i it i il llun’imitazione non servile, nella

quale risplenda l’ingegnoquale risplenda l ingegno dell’imitatore… Voglio una guida che mi preceda, non che mi tenga legato a sé e che … non milegato a sé, e che … non mi impedisca di porre il piede dove mi p p ppiaccia e ad alcune cose passar lt lt i ibili t toltre, altre inaccessibili tentare

(Petrarca, ibidem)

I Ci i iIo non sono Cicerone; io esprimo me stesso … Come non può correreme stesso Come non può correre velocemente chi si preoccupa di porre il suo piede sulle orme altrui, così non potrà mai scrivere bene chicosì non potrà mai scrivere bene chi non ha il coraggio di uscire dalla via ggsegnata … solo un ingegno infelice i itimita sempre.(Poliziano, Lettera a Paolo Cortese)

Il i i i di i it i i tIl principio di imitazione si sta trasformando in sfida emulativatrasformando in sfida emulativa, volontà di gareggiare con i modelli con spirito di creatività e consapevolezza del proprio valoreconsapevolezza del proprio valore.

Il mito di Orfeo

VirgilioOvidioPolizianoPolizianoPavese

Virgilio, Georgiche, IVOrfeo simbolo di disubbidienza

li i di tt i ireligiosa e di sottomissioneall’amore.all amore.

Ovidio, Metamorfosi, X, 83-85 O fOrfeo

auctor amorem in teneros transferreauctor amorem in teneros transferremares

Poliziano

Il nostos di Poliziano è riferito a tre d llimodelli:

- da Ovidio deriva l’amore efebicoda Ovidio deriva l amore efebico di Orfeo-da Euripide la violenza delle BaccantiBaccanti- da Virgilio la profondità del g pdramma della perdita e il peso della

ffsofferenza

Qual sarà mai sì miserabil cantoh i l d l d l iche pareggi el dolor del mio gran

danno?danno?…Starommi mesto e sconsolato in

piantopianto…già mai non voglio amar più donna lalcuna

(Poliziano Orfeo 261- 268)(Poliziano, Orfeo, 261 268)

Il mito di Orfeo in chiave nichilisticaP “L’i l bil ”Pavese: “L’inconsolabile”

(Dialoghi con Leucò)(Dialoghi con Leucò)

Il nostos di Orfeo in Pavese non è it ll l è i tt t lun ritorno alla luce, è piuttosto la

conquista del buio: non c’è piùconquista del buio: non c è più speranza. Non sono più possibili strade semplici d’ignoranza e di gioiagioia.Euridice si spegne come una p gcandela, ingoiata nel gorgo di Ade

i li d’ t h icon un cigolio come d’un topo che si salvasalva.

Orfeo constata che la sua catabasi è di ituna discesa senza ritorno.

E’ necessario che ciascuno scendaE necessario che ciascuno scenda una volta nel suo inferno … non si vince la notte, e si perde la luce.

Ariosto e i classiciL di il d ll l tiLe commedie e il modello plautino- contrasti amorosi e generazionalicontrasti amorosi e generazionali- servi astuti- espedienti e inganni- comico del significato e del- comico del significato e del significanteg

Il Furioso e il modello virgilianobi i-binomio guerra – amore

- motivo encomiastico – celebrativomotivo encomiastico celebrativo- episodi ricalcati sull’esempio di Virgilio (Cloridano e Medoro; duello finale tra Ruggiero e ilfinale tra Ruggiero e ilmoro Rodomonte)- epos come risposta a

it i t i :una situazione storica:Virgilio autoritàVirgilio, autoritàideologica.

Arma virumque cano, Troiae qui primus ab orisItaliam fato profugus Laviniaque venitp g qlitora, multum ille et terris iactatus et altovi superum, saevae memorem Iunonis ob iram …p ,

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,, , , g ,le cortesie, l’audaci imprese io canto,che furo al tempo che passaro i Morip pd’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto …… Dirò d’Orlando …che per amor venne in furore e mattod’uom che sì saggio era stimato prima;gg pse da colei che tal quasi m’ha fatto,che ‘l poco ingegno ad or ad or mi lima,p g g ,me ne sarà però tanto concessoche mi basti a finir quanto ho promesso

Progeniem sed enim troiano a sanguine duciaudierat Tyrias olim quae verteret arcesaudierat Tyrias olim quae verteret arces(Eneide, Proemio, vv.19-20)

Voi sentirete fra i più degni eroi,che nominar con laude m’apparecchio,ricordar quel Ruggier, che fu di voiq gg ,e de’ vostri avi illustri il ceppo vecchio.

Eurialo e NisoCl id M dCloridano e Medoro

-In entrambi gli episodi la coppia è tit it d iùcostituita da un compagno più

maturo (Cloridano e Niso) con ilmaturo (Cloridano e Niso) con il compito di dissuadere il più giovane dal compiere imprese rischiose.

- Ricorre in entrambi i racconti il rifugio nella selva, che da riparo si t f i t l l ditrasforma in ostacolo e luogo di mortemorte.

… Era la selva un’ampiamacchia d’elci e di pruni orrida e foltamacchia d elci e di pruni orrida e folta, che avea rari i sentieri, occulti e stretti.E gli intrichi de’rami …tenean sovente Eurialo impeditotenean sovente Eurialo impedito.(Aen. IX, 546.551)

E l i i l iEra a quel tempo ivi una selva antica,d’ombrose piante spessa e di virgulti,d ombrose piante spessa e di virgulti, che come laberinto, entro s’intricadi t tti lli l d b ti ltidi stretti calli e sol da bestie culti… (Medoro) torna fra le spine a pinvilupparsi. (Furioso, c.XVIII, 192-195)

-Ricorre sia in Virgilio sia in Ariosto l’invocazionealla Luna.

Nel Furioso Medoro prega la Luna affinchép ggli mostri il luogo in cui si trova il corpodel defunto re Dardaniello, che giacenel campo di battaglia, ucciso dai soldati cristiani;nell’Eneide, invece, Niso si rivolge alla Luna

chiedendole di guidare i suoi dardi,affinché colpiscano i soldatiche hanno catturato il suo caro amico Eurialo.La Luna esaudisce le preghiere sia di Medoro sia di Niso.

-In entrambi i racconti, Zerbino e Volcente, non i d i di id l i d i d diriuscendo a individuare la provenienza dei dardi

mortali, fanno pagare il fio ai loro giovani prigionieri.

E’ diverso il finale.In Virgilio i due amici uniti in vitaIn Virgilio i due amici, uniti in vita, muoiono insieme, uno sul corpo dell’altro, a simboleggiare l’indissolubilità del sacro vincolol indissolubilità del sacro vincolo dell’amicizia.Ariosto sottolinea, invece, che Medorosarebbe morto se non sopravvenia chisarebbe morto se non sopravvenia chi gli dié aiuto. Muore il Medoro mutuato d l d ll i ili i l idal modello virgiliano e risorge sul piano narrativo: il suo legame con Angelica è g gil motore del Furioso

Le Satire e il modello orazianotil ll i l-stile colloquiale

- varietà di contenutivarietà di contenuti- distacco ironico e - ideologia improntata alla mediocritas e all’αυταρχηειαmediocritas e all αυταρχηεια

… nullius addictus iurare in verba magistri,quo me cumque rapit tempestas, deferor hospesq q p p , p(Orazio, Ep. 1,1)(… non costretto a giurare fedeltà a nessun maestro, se la

i i l i i i l i )tempesta mi rapisce, la ringrazio e mi lascio portare)

Nunc mihi curtoire licet mulo vel si libet usque Tarentum,

ti i l b l t t ;mantica cui lumbos onere ulceret atque eques armos;obiciet nemo sordes mihi, quas tibi, Tilli, (…)Hoc ego commodius quam tu, praeclare senator,milibus atque aliis vivo Quacumque libidostmilibus atque aliis vivo. Quacumque libidost,incedo solus, percontor quanti olus ac far (…)

haec est vita solutorum misera ambitione gravique;vita solutorum misera ambitione gravique;his me consolor victurum suavius ac siquaestor avus pater atque meus patruusque fuisset.(Orazio, Ep., 1,6)(Orazio, Ep., 1,6)

Ora come ora, invece, posso andarmene, se mi va, anche fino a Taranto, in groppa ad un mulo a cui il peso della bisaccia e del cavaliere sfregano i fianchi

l ll ; i à di il i f t Tilli ( )e le spalle; nessuno mi accuserà di spilorceria, come fanno con te, o Tillio,(…).

Per questo sono io a vivere meglio di te, magnifico senatore, e per mille

altre ragioni. Dove mi pare e piace, io ci vado da solo, chiedo quanto costa la verdura e la farina (…).

Questa è la vita di chi è libero dagli oneri dell’ambizione che preclude ogni felicità. E in tutto ciò trovo la consolante certezza di poter vivere più sereno, p p ,che avessi avuto nonno, padre e zio questori.

• Cfr. Ariosto, Satire 1, vv.160-177.• più tosto che arricchir, voglio quïete: • più tosto che occuparmi in altra cura, • sì che inondar lasci il mio studio a Lete. •• Il qual, se al corpo non può dar pastura, • lo dà alla mente con sì nobil ésca, o dà a a e te co s ob ésca,• 165 che merta di non star senza cultura. •• Fa che la povertà meno m'incresca, • e fa che la ricchezza sì non ami• e fa che la ricchezza sì non ami• che di mia libertà per suo amor esca; •• quel ch'io non spero aver, fa ch'io non brami,

170 h é d é i idi i• 170 che né sdegno né invidia me consumi • perché Marone o Celio il signor chiami; •• ch'io non aspetto a mezza estade i lumi • per esser col signor veduto a cena, • ch'io non lascio accecarmi in questi fumi; •• 175 ch'io vado solo e a piedi ove mi mena 7 c o vado so o e a p ed ove e a• il mio bisogno, e quando io vo a cavallo, • le bisaccie gli attacco su la schiena. 

• L’associazione libertà povertà rende il poeta scevro dai• L associazione libertà-povertà rende il poeta scevro dai condizionamenti dei falsi miraggi della ricchezza e dell’ostentazione: solo, povero, ma libero, andrà dove vorrà.

Forte per angustam tenuis vulpecula rimamrepserat in cumeram frumevnti pastaque rursusp p qire foras pleno tendebat corpore frustra;cui mustela procul: “si vis” inquit “effugere istinc”,p q g ,macra cavum repetes artum, quem macra subisti”.Hac ego si compellor imagine, cuncta resigno:g p g , gnec somnum plebis laudo satur altilium necotia divitiis Arabum liberrima muto.(Orazio, Ep., 1,7, 29-33)

U i l l i l f iUna piccola volpe tutta ossa, attraverso una minuscola fessura si erainsinuata per avventura in una cesta di frumento; e dopo aver mangiatoa sazietà si sforzava invano di uscirne fuori a ventre pieno. E unadonnola di lontano: 'Se di li' vuoi scappare, devi tornare magra, perche'magra sei entrata in quella fessura'. Se questa favola l'applichi a me,restituisco tutto: io non esalto il buon sonno dei poveri solo quando sonp qsazio di capponi, e non cambio a parole le ricchezze degli arabi con unavita libera e tranquilla.

• Cfr. Ariosto, Satire, 1, 247-261. Cambiano gli animali della favola (un asino e un topo), ma la conclusione richiama la rinuncia oraziana in nome della libertà:

• Uno asino fu già, ch'ogni osso e nervo • mostrava di magrezza, e entrò, pel rotto• del muro, ove di grano era uno acervo;

250 t t iò h l' tt• 250 e tanto ne mangiò, che l'epa sotto • si fece più d'una gran botte grossa• fin che fu sazio, e non però di botto. • Temendo poi che gli sien péste l'ossa, p g p ,• si sforza di tornar dove entrato era, • 255 ma par che 'l buco più capir nol possa. • Mentre s'affanna, e uscire indarno spera,

li di t li : «S i i i• gli disse un topolino: «Se vuoi quinci• uscir, tràtti; compar, quella panciera: • a vomitar bisogna che cominci • 260 ciò c'hai nel corpo, e che ritorni macro, p , ,• altrimenti quel buco mai non vinci». • Or, conchiudendo, dico che, se 'l sacro• Cardinal comperato avermi stima• con li suoi doni non mi è acerbo et acro• con li suoi doni, non mi è acerbo et acro• 265 renderli, e tòr la libertà mia prima.

Il nostos di Ariosto muove in di i d ll bl ti itàdirezione della problematicità:1) Il modello epico virgiliano è scelto1) Il modello epico virgiliano è scelto per le sue contraddizioni di fondo: il

d ll b di Vi iliprezzo della pace – sembra dire Virgilio – sono la guerra, il sangue, il sacrificiosono la guerra, il sangue, il sacrificio di giovani vite; il trionfo della ragione -

b di A i tsembra dire Ariosto-passa attraverso la sua perdita, p p ,attraverso la follia, specchio del caos della multiforme realtàdella multiforme realtà.

2) Ariosto non sceglie l’Orazio-vate, l’autore del Carmen Saeculare ma quellol autore del Carmen Saeculare, ma quello della rivendicazione della libertà dai potenti. Come Orazio rifiutò il segretariato abCome Orazio rifiutò il segretariato abepistulis, così Ariosto rifiuta con dignità la “mala servitude” (Sat. 1,1), le imposizioni del cardinale Ippolitoimposizioni del cardinale Ippolito.

Machiavelli e gli antichi

La lezione dei classiciLa lezione dei classici

… non ho trovato … cosa quale io qabbia più cara o tanto estimi quanto l i i d ll i i d lila cognizione delle azioni degli uomini grandi imparata da me conuomini grandi imparata da me con una lunga esperienzia delle cose moderne e una continua lezione delle antiqueantique.(Dedica del Principe a Lorenzo de’Medici)

L’antropocentrismo

Similmente interviene della FortunaSimilmente interviene della Fortuna. La quale dimostra la sua potenzia quando non è ordinata virtù a resisterleresisterle.Il Principe, XXV

Il nostos di Machiavelli ai classici segue tre criteri fra loro correlati:tre criteri fra loro correlati:1) quello umanistico-rinascimentale

dell’imitazione2) quello dell’umanesimo civile2) quello dell umanesimo civile

fiorentino che proclamava l’esemplarità della storia romana come stimolo alla virtù presentecome stimolo alla virtù presente

3) quello naturalistico relativo al i bil d llcarattere immutabile della natura

umanaumana

L’uomo resta sempre uguale a se stesso e questa condizione astorica della naturae questa condizione astorica della natura umana consente di applicare il principio di imitazione e di prendere a modello una realtà lontana nel temporealtà lontana nel tempo.Come per Dante, anche per Machiavelli si tratta di un nostos ideologico-politicoche vede nei classici paradigmi di valoreche vede nei classici paradigmi di valore utili a interpretare il presente e a fornire proposte.

I DISCORSI SOPRA LA PRIMA DECA DI TITO LIVIODI TITO LIVIO

Il modello politico: la res publicaromanaromana

Il nostalgico conservatorismo gfilorepubblicano di Livio si

i t lli l t t i ficristallizza nel racconto storiografico e nella mitizzazione di un passatoe nella mitizzazione di un passato irrevocabile.

Quello di Machiavelli è un nostositi li ti hi ffpropositivo: gli antichi offrono un

repertorio di virtù etico-politiche direpertorio di virtù etico politiche, di codici comportamentali, di soluzioni organizzative e istituzionali utili e valide anche per il presentevalide anche per il presente.Gli antichi offrono vie percorribili, p ,sempre.

Tasso Virgilio LucrezioC l’ i ‘l iCanto l’arme pietose e ‘l capitanoche ‘l gran sepolcro liberò di Cristo.che l gran sepolcro liberò di Cristo.… O Musa,…t i hi il i t t dtu rischiara il mio canto,e tu perdonas’intesso fregi al ver,s’adorno in parteg , pd’altri diletti, che de’ tuoi, le carte.

Così a l’egro fanciul porgiamo aspersi… Così a l egro fanciul porgiamo aspersidi soavi licor gli orli del vaso:succhi amari ingannato intanto ei beve,E da l’inganno sua vita riceveE da l inganno sua vita riceve.(dalla Gerusalemme liberata, Proemio)

Il modello virgiliano-l’aggettivo “pietose” fa riferimento alla-l aggettivo pietose fa riferimento alla pietas di Enea. Plasmando l’esordio sul

d ll i ili T dà lmodello virgiliano Tasso dà un segnale programmatico: si svincola dai modelli cavallereschi in cui prevale il romanzesco (onore, gloria, amore, obiettivi individuali e(onore, gloria, amore, obiettivi individuali e mondani). Le armi degli eroi tassiani sono subordinate a destini sovraindividuali a unsubordinate a destini sovraindividuali, a un fine collettivo di alto valore religioso. Come E d f d R G ff d dEnea deve fondare Roma, Goffredo deve liberare il Santo Sepolcro.

-Centralità dell’eroe: il vir virgiliano e il capitano tassiano sono entrambicapitano tassiano sono entrambi strumenti di un progetto superiore.Si tratta di eroi positivi e senza cedimenticedimenti.Enea obmutuit alle parole di Mercurio, a tanto avviso attonito e sgomento (Eneide IV 414-420) e risponde con ubbidienza(Eneide,IV,414 420) e risponde con ubbidienza pronta. Nella Liberata, Tasso nota che

G ff d i d i lresta Goffredo a i detti, a lo splendore,/d’occhi abbagliato, attonito displendore,/d occhi abbagliato, attonito di core (I, st.17,7-8)

C’è tra Enea e Goffredo una i li di i i ’ ffi ità disomiglianza di reazioni, un’affinità di

destinidestini.

Il recupero di Virgilio significa per Tasso attribuire alla propria operaTasso attribuire alla propria opera alte finalità morali.

Ma come quando coloro che curano cercano di dare ai bambini l’assenzio ripugnante e primadare ai bambini l assenzio ripugnante e, prima, cospargono l’orlo intorno al bicchiere con il d l bi d li di i l hédolce e biondo liquore di miele, perché l’incauta età dei bambini sia ingannata fino alle labbra, ma insieme inghiotta del tutto l’amaro lattice d’assenzio, e sviata non resti ingannata, , g ,ma anzi, da tal mezzo guarisca, ritrovi salute, così io ora … volli per te con un carmecosì io ora volli, per te, con un carme pierio, che soavemente si esprime dispiegare l tr d ttri i rg rl illa nostra dottrina e quasi cospargerla con il dolce miele delle Muse.(L i D I 936 947)(Lucrezio, De rerum natura, I, 936 -947)

Secondo l’austera concezione t if i ti d ll’ t itcontroriformistica dell’arte, compito

del poeta è solo diffondere il verodel poeta è solo diffondere il vero, cioè, la verità religiosa.Ma il poeta deve fare i conti con i lettori e i loro gusti e deve porsilettori e i loro gusti e deve porsi come fine anche il diletto del pubblico.Si t tt d l tSi tratta del noto compromesso oraziano del miscere utile dulcioraziano del miscere utile dulci(Ars poetica, 343).

In Tasso il meraviglioso, l’amore, l’ t l’idilli di tl’avventura, l’idillio diventano strumento per la diffusione distrumento per la diffusione di messaggi morali e religiosi.

E il recupero del modello lucrezianoE il recupero del modello lucrezianonon è casuale.Lucrezio trova nell’ “astensionismo i t ” l’ lt ti l i limpegnato” l’alternativa polemica al leaderismo sfrenato della storialeaderismo sfrenato della storia.

Così, Tasso, in un’epoca in cui la liti è ff d Si i ifi t lpolitica è affare da Signori, rifiuta lo

specialismo letterario e assicuraspecialismo letterario e assicura all’arte ancora una funzione di mediazione ideologica.Tasso attribuisce alla poesia laTasso attribuisce alla poesia la funzione di essere utile rifuggendo ggogni forma di autoreferenzialità

t tiestetica

… Va per negletta via/ ognor l’utild /l ld f t i / h lcercando/la calda fantasia/ che sol

felice è quando/l’utile può unir alfelice è quando/l utile può unir al vanto/ di lusinghevol canto.( ’ )(Parini, La salubrità dell’aria)

Parini e la satira: sintesi tra Illuminismo (impegno civile) e classicismo(impegno civile) e classicismo. Orazio: ridentem dicere verum/quid vetat? (Sat., 1,1, 24-25)

L’ironia smaschera i vizi socialiL ironia smaschera i vizi sociali.La denuncia di Parini assume sia i toni pungenti di Persio che attacca i pallentesmores del suo tempo sia quelli indignatimores del suo tempo sia quelli indignati di Giovenale, costretto a dichiarare –

d il d d lconstatando il degrado morale inarrestabile – difficile est saturam noninarrestabile difficile est saturam non scribere (1, 30)

Persio, Satira III.

Sempre così? Già chiaro s’introduceper le finestre il sole, e li spirajgliangusti allarga la diffratta luceg g… e tutta è sottoai lati olmi la greggia …ai lati olmi la greggia … i piedib tt il ll l id ì ttbatte il monello, nel gridar sì rotto,che le bestie ragliar d’Arcadia credi. …

’… Or duolsi che dal calamo l’umoregoccia un po’ grosso, ed or che per infusag p g , ptropp’acqua il nero dell’inchiostro muore.…

“Il paterno poder me in grado ha messoda non temer miseria” …da non temer miseria … E non vergogni ancoradi i l it d ll i tdi vivere la vita dello scintoNatta? …… Ove insonni allo studio, e il crin tosatii giovinetti vegliano …g gtu ancor russi? …… All’epa è vano All epa è vanol’elleboro, se gonfia è fuor di metro. …

Il r… Il come arcanodelle cose, infelici, ah conoscete!((Persio, Satira III)

Sorge il Mattino in compagnia dell’Alba …allora il buon villan sorge dal caro letto …allora il buon villan sorge dal caro letto poi sul collo recando i sacri arnesi …

l b l t i i lva col bue lento innanzi al campo …Allora sorge il Fabbro, e la sonanteofficina riapre …

… Ah non è questo,Signore il tuo mattin Tu col cadenteSignore, il tuo mattin. Tu col cadentesol non sedesti a parca mensa, …… Tu tra le veglie, e le canore scene,E il patetico gioco oltre più assaiE il patetico gioco oltre più assaiproducesti la notte; …Già i valletti gentili …… accorser pronti a spalancar gli opposti accorser pronti a spalancar gli oppostischermi a la luce, e rigidi osservaroh F bche con tua pena non osasse Febo

entrar diretto a saettarti i lumi. …entrar diretto a saettarti i lumi. (Parini, Il Giorno, 33-105)

La rinnovata poetica del verum di P i i i f ò d ttParini si ferma, però, ad un aspetto parziale:la denuncia dei viziparziale:la denuncia dei vizi dell’aristocrazia. Come per il realismo classico, manca un’analisi sociale non ci sono propostesociale, non ci sono proposte concrete di riforma. L’impegno si p grisolve nella pars destruens.

Foscolo, sulla scia dell’Illuminismo ’attribuisce all’arte una duplice

funzione: arrecare diletto e utilitàfunzione: arrecare diletto e utilità alla società civile.La poesia deve abbellire, variare e

r diraggrandire.

Foscolo rigetta l’idea di una poesia di i il i il lpura evasione e rilancia il valore

dell’impegno costruttivodell impegno costruttivo.

Foscolo e i classiciA Zacinto Il it d ll’ ti G i ilA Zacinto – Il mito dell antica Grecia e il tema dell’esilio: il nostos impossibile.In morte del fratello Giovanni – Il ribaltamento del carme CI di Catullo.

Per il poeta latino la distanza tra i vivi e i ti è i l bil ( t imorti è incolmabile (mutam nequiquam

alloquerer cinerem); per Foscolo, il ritorno irrealizzabile nella vita, è possibile nella corrispondenza d’amorosi sensi, nell’eredità co spo de a d a o os se s , e e ed tàd’affetti che sfugge al nulla eterno . La tomba onorata di pianto è strumento eternante comeonorata di pianto è strumento eternante, come l’arte.

I SepolcriLa tomba e la poesia: valori civiliLa tomba e la poesia: valori civili.

Omero si ispirò alle tombe dei grandi morti a Troia salvandoli con il suo cantomorti a Troia salvandoli, con il suo canto, dall’oblio e fornendo, con il racconto del loro eroico esempio, modelli etici, stimoli all’azione eroicaall azione eroica.

L i ì h lLa poesia assume così anche valore civile.

E’ chiaro, così, l’excipit dedicato a Ettore un eroe vinto che ha sfidato laEttore, un eroe vinto, che ha sfidato la morte in nome degliaffetti, della patria.

La morte eroica di Ettore,la sua lacrimata sepolturala sua lacrimata sepolturasaranno eternati dal cantopoetico di Omero: come la tomba di Ettorepoetico di Omero: come la tomba di Ettorestimolerà l’emulazione delle sue gesta eroiche, così la poesia sarà monito eterno per i posteri invitola poesia sarà monito eterno per i posteri, invito esplicito a imitare la sua esemplare condotta.

ConclusioniI l i i d lli hI classici non sono modelli che attivano solo nostoi letterari maattivano solo nostoi letterari, ma innescano processi di recupero ideologico di valori intramontabili, diventano fonte propositiva per ildiventano fonte propositiva per il presente.pDante trova in Virgilio una guida letteraria, etica e politicaetica e politica.Per Ariosto ispirarsi a Orazio significa rivendicare uno spazio di autonomia contro larivendicare uno spazio di autonomia contro la servitù cortigiana che i tempi impongono.

E’ ideologico il nostos ai classici operatoda Foscolo:da Foscolo:-la conclusiva citazione dantesca relativaa Catone (libertà va cercando …) e ilfiltro lucaneo fungono dafiltro lucaneo fungono darispecchiamento delle aspirazioni dilibertà di Ortis/Foscolo, dopoCampoformio;Campoformio;- Ettore è modello etico eroico, quellodi hi i i bildi chi sa vivere e morire per un nobileideale;ideale;

-le Grazie non sono l’alternativa alla t i f i i i t tistoria, fuga in un iperuranio estetico,

ma valori attivi: armonia e bellezzama valori attivi: armonia e bellezza sono sentite come necessari correttivi al corso dei tempi.

L’idea stessa di nostos suggerisce un siginificato esistenziale metafora della vitasiginificato esistenziale, metafora della vita orientata alla ricerca di sé.N iNe sono un esempio- il viaggio dantesco.- il furor di Orlando che simboleggia il libero sperimentarsi alla ricerca della propria p p pidentità di uomo razionale.- l’erranza degli eroi tassiani che non è solol erranza degli eroi tassiani che non è solo momentanea defezione dalle imprese belliche,

è h rr r l è t :ma è anche erranza morale, è peccato: simboleggia il percorso esistenziale di ogni

d d bbi ll i diuomo tra cadute e dubbi, alla ricerca di sé.

-Il nostos mancato di Foscolo/Ortis, il suo sradicamento quello dell’uomosuo sradicamento, quello dell uomo deluso dalla storia e dell’ intellettuale in contrasto con il mondo e con la società, anticipano la condizione dell’uomoanticipano la condizione dell uomo contemporaneo, vittima di un inesorabile taedium vitae.Se quisque fugit (De rerum natura III 1068)Se quisque fugit (De rerum natura, III, 1068)

Vittima di uno straniante divertissement hi i d l d l i ie schiacciato dal vuoto del proprio io,

l’uomo contemporaneo scopre che nonl uomo contemporaneo scopre che non c’è più un “se stesso” cui tornare.

L’ t i t ilL’uomo contemporaneo sperimenta il totale naufragio: non c’è ideologia che g gtenga né rivoluzione che risolva né speranza che illuda E’ possibile solo lasperanza che illuda. E possibile solo la fuga. Quella dalla vita.Come fa Pavese.

Il fuoco distrugge la storia, i falò che d h i d l ti li i d llardono e che ricordano le artiglierie della

guerra, spazzano via ogni ragione. È questo il tragico senso de La luna e i falò romanzo che si risolve con la fugafalò, romanzo che si risolve con la fuga del protagonista, Anguilla dalle Langhe e che prelude alla fuga dalla vita operata da Pavese con la scelta del suicidioda Pavese con la scelta del suicidio.

IL NUOVO NOSTOS:1) LETTERATURA E RICERCA DI1) LETTERATURA E RICERCA DI

SENSO.

Dopo anni di postmodernismo e diDopo anni di postmodernismo e di ilare nichilismo,

l l i il bila letteratura sperimenta il bisogno di senso, l’esigenza di trasmetteredi senso, l esigenza di trasmettere

messaggi.

EMMAUS di B iEMMAUS di Baricco e NESSUNO SI SALVA DA SOLO diSALVA DA SOLO di M. Mazzantinif l t difrugano nel vuoto di fatue e d id l i tde-ideologizzate coscienze, il vitale bi di dbisogno di credere, di pregare, di cercare Diodi cercare Dio

IL NUOVO NOSTOS

2)IL RECUPERO DELL’IMPEGNO.

L’attività letteraria e il lavorointellettuale sono modi per giovare al

d : è d lmondo: è un recupero del senecanoprodesse hominibusprodesse hominibus .

DanteMa nondimen rimossa ogne menzognaMa nondimen, rimossa ogne menzogna,tutta tua vision fa manifesta;e lascia pur grattar dov’è la rogna.

(Paradiso, XVII, 127 -129)( , , )

Saviano

Gomorra la denuncia la visita allaGomorra, la denuncia, la visita alla tomba di Pasolini.

Io so.Io so i nomi dei responsabili …Io so i nomi dei responsabili Io so i nomi del “vertice” …Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alleIo so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) …Io so perché sono un intellettuale … , che ristabilisceIo so perché sono un intellettuale , che ristabilisce la logica là dovesembrano regnare l’arbitrarietà, la follia, il mistero.sembrano regnare l arbitrarietà, la follia, il mistero.(Pasolini, Corriere della sera, 14.11.1974)

I

Mi andava di trovare un posto. Un posto dove fosse ancora possibile riflettere senza vergogna sullaancora possibile riflettere senza vergogna sulla possibilità della parola. … Riflettere se era ancora possibile fare i nomi … senza metafore senzapossibile fare i nomi senza metafore, senza mediazioni, con la sola lama della scrittura. …Mi avvicinai … e vidi la tomba.Mi avvicinai e vidi la tomba. “Pier Paolo Pasolini (1922 – 1975)”. …Mi sembrò d’essere meno solo …Mi sembrò d essere meno solo Iniziai a articolare il mio “io so”,l’io so del mio tempo.l io so del mio tempo.(Saviano, Gomorra)

La letteratura, la scrittura sono sempre un ritornoritorno.Dopo il crollo degli orizzonti di senso che ha f tt f i ibilità di ifatto sfumare ogni possibilità di impegno costruttivo e ha favorito l’insorgere di atteggiamenti individualistici e edonistici, volti a camuffare la deriva di significati con a ca u a e a de va d s g cat col’avventura della ricerca, si assiste ora ad un nuovo nostos: un ritorno alla realtànuovo nostos: un ritorno alla realtà, all’indagine sulla storia, alla ricerca di una

itt h f i d il l ttscrittura che non faccia evadere il lettore, ma che lo invada e lo faccia sentire parte di un ingranaggio, il mondo, di cui non può essere spettatore passivo.

Per vivere il presente e per costruire il f l iil futuro occorre sempre la memoria del passatodel passato.