Il sonno della - Associazione Abbracciami · causare un rialzo della frequenza cardiaca e degli...

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Alimentazione poco digeribile, abbondante o insuffi- ciente; Cambiamenti nella vita familiare: arrivo del fratellino/sorellina, inserimento al nido. Ritorno al lavoro della mamma→bisogno di rassicura- zione e di “fare il pieno” di coccole; Tensioni familiari; Presenza di estranei; Emissioni elettromagnetiche. Lo stress provoca a tutti il rialzo del cortisolo che implica una reazione sovraeccitativa di tutto il sistema nervoso, ma nei neonati è causa di un’iperattività dell’emisfero destro del cervello e ipoattività in quello sinistro: un accudimento poco sensibile e solerte è associato, quindi, a una capacità di reazione allo stress che comporta ansia e insicurezza e- motiva. Un accudimento più attento e più sollecito, contribuisce a creare, nel bambino, un attaccamento sicuro, che contribui- sce a sviluppare una capacità di reagire allo stress in modo positivo e adeguato. L’aver sperimentato, in età neonatale, il contatto fisico e un’alta responsività ai propri bisogni sia di giorno che di notte, quindi, aiuta il bambino e il futuro adulto a gestire anche le situazioni difficoltose e stressoge- ne: ovviamente non è una legge di causa ed effetto, tuttavia è bene saperlo. Uno dei fattori di stress maggiore per i neo- nati è la MNS (separazione materno - infantile) che può causare un rialzo della frequenza cardiaca e degli effetti negativi sulle fasi REM del sonno. Vi è un’ipotesi scientifi- ca che correla la MNS con la riduzione della maturazione dei recettori della serotonina che, invece, protegge dalla SIDS. L’accudimento basato sul contatto e l’alta responsivi- tà (nurturing) aumenta, infatti, lo sviluppo di recettori per la serotonina che protegge e regola la respirazione dei neonati. L’allattamento materno sincronizza il sonno materno - in- fantile e ciò protegge dalla SIDS. http://www.polisonnografia.it/img/grafico_sonno.jpg Fase REM: fase di sonno ‘attivo’ durante la quale so- gniamo. È presente sin dalla vita fetale e si regolarizza sui livelli dell’età adulta verso il 4°/5° anno di vita stabiliz- zandosi intorno al 20% circa del tempo in cui dormiamo. Durante questa fase il cervello matura e si sviluppano connessioni cerebrali: quindi è molto improbabile che bambini di età inferiore ai 3 anni, dormano come gli adul- ti. Il passaggio dalla fase REM a quella non-REM è un mo- mento delicato, nel quale è possibile che il bambino si risvegli: questo è del tutto normale e rispecchia la fisiolo- gia. Fase non-REM: fase del sonno ‘pesante’ che compare dopo il 3°/4° mese di vita con l’inizio del rilascio di mela- tonina endogena del bambino. Il sonno del bambino dipende dal cronotipo (orario prefe- rito nel quale si dorme), dalla curva di crescita, da fattori ereditari e dal temperamento. Dal contesto culturale di- pende la PERCEZIONE del sonno da parte dei genitori non il sonno in sé del bambino. Cosa può impedire al bambino di dormire (e quindi a tutta la famiglia)? Sonno condiviso: alcune definizioni importanti per poter scegliere cos’è meglio per la nostra famiglia. La condivisione del sonno può essere abituale o reattiva (attuata in casi eccezionali). Il bed-sharing è per lo più sicu- ro se attuato con abitudinarietà e se il neonato è allattato al seno proprio perché, a partire dalla gravidanza, si mantiene la sincronia del sonno con la madre. Il sonno condiviso (cosleeping) è attuabile sia con neonati allattati, sia con i neonati nutriti con la formula lattea. Il ciuccio è nato per il bisogno dei genitori di avere un sosti- tuto del seno materno e il fatto che succhiare il ciuccio pre- venga la SIDS è ancora molto dibattuto: probabilmente è l’atto del ciucciare a proteggere il sonno e non l’oggetto ciuccio. Il ciuccio potrebbe interferire con la produzione di latte materno, quindi i bambini allattati non dovrebbero es- sere costretti a prenderlo. Sia il cosleeping, che il bed-sharing non inficiano di default il rapporto di coppia: il fatto che si possano manifestare dei problemi è indipendente da dove dorme il bambino e po- trebbe dipendere unicamente dalla coppia. SIDS e SUID: si faccia ordine! La SUID è la morte inattesa del bambino con causa accerta- ta (con o senza autopsia) mentre la SIDS è la morte inattesa del bambino senza cause accertate che avviene tra i 2 e i 4 mesi, nel 60% dei casi ai maschi e in situazioni diverse (in macchina, a casa, di giorno o di notte). La SIDS è sicura- mente un fenomeno sovrastimato perché troppo spesso si addossa la causa di morte infantile alla SIDS, mentre invece potrebbe trattarsi di SUID: sicuramente in Italia siamo an- cora agli albori degli studi sull’argomento. I fattori di rischio per la SIDS sono: il fumo della madre in gravidanza e/o dopo la nascita, La posizione “a pancia in giù” del neonato, Dormire su divani o poltrone, Consumo di psicofarmaci o droghe o alcool da parte dei genitori Basso livello socioeconomico ed educativo dei genitori; L’uso di cuscini e/o piumoni e/o materassi morbidi; Lasciare il bambino dormire da solo; L’obesità dei genitori. Temperatura della stanza non compresa fra il 18° e i 20° C gradi di inverno Eruzione dei dentini; Sensibilità ai rumori; Malattie stagionali o croniche; Cosleeping: dormire assieme (stessa stanza, ma non stessa superficie). Bed-sharing: condivisione del medesimo letto dei genitori. Room sharing: condivisione della stessa stanza. Cobedding: condivisione del letto tra gemelli senza genito- ri.

Transcript of Il sonno della - Associazione Abbracciami · causare un rialzo della frequenza cardiaca e degli...

Alimentazione poco digeribile, abbondante o insuffi-

ciente;

Cambiamenti nella vita familiare: arrivo del

fratellino/sorellina, inserimento al nido.

Ritorno al lavoro della mamma→bisogno di rassicura-

zione e di “fare il pieno” di coccole;

Tensioni familiari;

Presenza di estranei;

Emissioni elettromagnetiche.

Lo stress provoca a tutti il rialzo del cortisolo che implica

una reazione sovraeccitativa di tutto il sistema nervoso, ma

nei neonati è causa di un’iperattività dell’emisfero destro

del cervello e ipoattività in quello sinistro: un accudimento

poco sensibile e solerte è associato, quindi, a una capacità

di reazione allo stress che comporta ansia e insicurezza e-

motiva.

Un accudimento più attento e più sollecito, contribuisce a

creare, nel bambino, un attaccamento sicuro, che contribui-

sce a sviluppare una capacità di reagire allo stress in modo

positivo e adeguato. L’aver sperimentato, in età neonatale,

il contatto fisico e un’alta responsività ai propri bisogni sia

di giorno che di notte, quindi, aiuta il bambino e il futuro

adulto a gestire anche le situazioni difficoltose e stressoge-

ne: ovviamente non è una legge di causa ed effetto, tuttavia

è bene saperlo. Uno dei fattori di stress maggiore per i neo-

nati è la MNS (separazione materno - infantile) che può

causare un rialzo della frequenza cardiaca e degli effetti

negativi sulle fasi REM del sonno. Vi è un’ipotesi scientifi-

ca che correla la MNS con la riduzione della maturazione

dei recettori della serotonina che, invece, protegge dalla

SIDS. L’accudimento basato sul contatto e l’alta responsivi-

tà (nurturing) aumenta, infatti, lo sviluppo di recettori per la

serotonina che protegge e regola la respirazione dei neonati.

L’allattamento materno sincronizza il sonno materno - in-

fantile e ciò protegge dalla SIDS.

http://www.polisonnografia.it/img/grafico_sonno.jpg

Fase REM: fase di sonno ‘attivo’ durante la quale so-

gniamo. È presente sin dalla vita fetale e si regolarizza sui

livelli dell’età adulta verso il 4°/5° anno di vita stabiliz-

zandosi intorno al 20% circa del tempo in cui dormiamo.

Durante questa fase il cervello matura e si sviluppano

connessioni cerebrali: quindi è molto improbabile che

bambini di età inferiore ai 3 anni, dormano come gli adul-

ti.

Il passaggio dalla fase REM a quella non-REM è un mo-

mento delicato, nel quale è possibile che il bambino si

risvegli: questo è del tutto normale e rispecchia la fisiolo-

gia.

Fase non-REM: fase del sonno ‘pesante’ che compare

dopo il 3°/4° mese di vita con l’inizio del rilascio di mela-

tonina endogena del bambino.

Il sonno del bambino dipende dal cronotipo (orario prefe-

rito nel quale si dorme), dalla curva di crescita, da fattori

ereditari e dal temperamento. Dal contesto culturale di-

pende la PERCEZIONE del sonno da parte dei genitori

non il sonno in sé del bambino.

Cosa può impedire al bambino di dormire (e quindi a tutta la famiglia)?

Sonno condiviso: alcune definizioni importanti per

poter scegliere cos’è meglio per la nostra famiglia.

La condivisione del sonno può essere abituale o reattiva

(attuata in casi eccezionali). Il bed-sharing è per lo più sicu-

ro se attuato con abitudinarietà e se il neonato è allattato al

seno proprio perché, a partire dalla gravidanza, si mantiene

la sincronia del sonno con la madre. Il sonno condiviso

(cosleeping) è attuabile sia con neonati allattati, sia con i

neonati nutriti con la formula lattea.

Il ciuccio è nato per il bisogno dei genitori di avere un sosti-

tuto del seno materno e il fatto che succhiare il ciuccio pre-

venga la SIDS è ancora molto dibattuto: probabilmente è

l’atto del ciucciare a proteggere il sonno e non l’oggetto

ciuccio. Il ciuccio potrebbe interferire con la produzione di

latte materno, quindi i bambini allattati non dovrebbero es-

sere costretti a prenderlo.

Sia il cosleeping, che il bed-sharing non inficiano di default

il rapporto di coppia: il fatto che si possano manifestare dei

problemi è indipendente da dove dorme il bambino e po-

trebbe dipendere unicamente dalla coppia.

SIDS e SUID: si faccia ordine!

La SUID è la morte inattesa del bambino con causa accerta-

ta (con o senza autopsia) mentre la SIDS è la morte inattesa

del bambino senza cause accertate che avviene tra i 2 e i 4

mesi, nel 60% dei casi ai maschi e in situazioni diverse (in

macchina, a casa, di giorno o di notte). La SIDS è sicura-

mente un fenomeno sovrastimato perché troppo spesso si

addossa la causa di morte infantile alla SIDS, mentre invece

potrebbe trattarsi di SUID: sicuramente in Italia siamo an-

cora agli albori degli studi sull’argomento.

I fattori di rischio per la SIDS sono:

il fumo della madre in gravidanza e/o dopo la nascita,

La posizione “a pancia in giù” del neonato,

Dormire su divani o poltrone,

Consumo di psicofarmaci o droghe o alcool da parte dei

genitori

Basso livello socioeconomico ed educativo dei genitori;

L’uso di cuscini e/o piumoni e/o materassi morbidi;

Lasciare il bambino dormire da solo;

L’obesità dei genitori.

Temperatura della stanza non compresa fra il 18° e i

20° C gradi di inverno

Eruzione dei dentini;

Sensibilità ai rumori;

Malattie stagionali o croniche;

Cosleeping: dormire assieme (stessa stanza, ma non stessa

superficie).

Bed-sharing: condivisione del medesimo letto dei genitori.

Room sharing: condivisione della stessa stanza.

Cobedding: condivisione del letto tra gemelli senza genito-

ri.

Attenzione ai pregiudizi! Il sonno della

famiglia

Igiene del sonno infantile:

La temperatura della stanza deve essere

tra i 18° e i 20°C. Se attui il bed-sharing e

quindi allatti, dovrai coprire meno il bambi-

no.

Il luogo in cui dorme dovrebbe essere lon-

tano da onde elettromagnetiche.

Tieni lontano il fumo dalla stanza (di siga-

retta o di caminetto).

Il bambino deve sempre dormire a pancia

in su.

Non coprirgli mai la testa.

Non dormire completamente al buio.

Prima di dormire inventa rituali rilassanti e

non eccitanti.

Parla con lui: spiegagli cosa succederà

mentre dorme e cosa accadrà al suo risve-

glio.

Ascolta il tuo bambino e rispondi al suo bi-

sogno di sicurezza e contatto.

Evita cibi troppo zuccherini che causano

picchi glicemici che lo svegliano, cibi con-

tenenti glutammato e aspartame che so-

no eccitanti. Attenzione al mercurio che è

contenuto in tanti pesci (meglio il pesce

azzurro pescato).

“I cuccioli non dormono da soli”

A. Bortolotti

“Di notte con tuo figlio”

J. McKenna

“Genitori di giorno e di notte”

W. Sears

Bibliografia:

Se dormi con il bambino, non crescerà né autonomo, né

indipendente.

Se lo allatti oltre i “X” mesi, non mangerà mai altro, non

sarà capace di nutrirsi abbastanza.

I bambini acquisiscono la capacità di dormire da soli e

tutta la notte entro i primi 6/12 mesi.

Per far dormire tutta la notte i bambini è sufficiente inter-

rompere l’allattamento notturno.

L’allattamento oltre il 1° anno di vita e il sonno condiviso

oltre la stessa data, dipende solo dal bisogno della madre

di non far crescere il bambino.

Ricorda: è normale che:

Tuo figlio si svegli la notte sino ai 3/4 anni.

Voglia addormentarsi in braccio e cerchi il contatto duran-

te l’addormentamento.

Cerchi il contatto quando si sente in difficoltà.

Pianga per chiamarti (notte e giorno).

Voglia essere allattato di notte.

Piccolo vademecum tratto libera-

mente da “I cuccioli non dormono

da soli” di Alessandra Bortolotti

A CURA DELLA

Ricorda che:

Se tuo figlio si sveglia la notte non è detto che abbia un

disturbo del sonno.

Non esistono bambini che non dormono.

Non esiste un metodo per far dormire il tuo bambino.

Il suo pianto non va ignorato.

Quando sei in attesa devi informarti sull’allattamento e

sulla fisiologia del sonno infantile poiché non sono infor-

mazioni scontate.

Parla serenamente delle tue scelte con il pediatra: la

maggior parte dei bambini dorme coi genitori e la maggior

parte dei bambini allattati lo fa dormendo con la mamma,

tuttavia i genitori (soprattutto le mamme) pensano sia

una scelta condannabile e quindi si sentono giudicate

negativamente a fare quello che da millenni viene attuato

in tutte le civiltà. Questo causa che pediatri (e molti altri

sanitari tra i quali gli psicologi), non abbiano lo stimolo a

formarsi in modo corretto circa sonno infantile fisiologico

e allattamento materno corretto.

Circondati di persone che rispettino le scelte di voi genitori

e informatevi tramite testi con bibliografie scientifiche.

Confrontarsi è importante, ma non fatelo su social

network o messaggeria istantanea: trovate gruppi che

realmente si ritrovano per parlare e ascoltare.

www.associazioneabbracciami.com

[email protected]

3664761406